L'Arte del Progettista Microelettronico Ovvero Tutto ...

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L'Arte del progettista microelettronico 1 L'Arte del Progettista Microelettronico Ovvero Tutto quello che avresti voluto (dovuto) sapere prima di iniziare Versione 0.8

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L'Arte del progettista microelettronico 1

L'Arte del Progettista Microelettronico Ovvero

Tutto quello che avresti voluto (dovuto) sapere prima di iniziare

Versione 0.8

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L'Arte del progettista microelettronico 2

INDICE INTRODUZIONE .................................................................................................................................................................... 3

1. DIZIONARIO ESSENZIALE: “SE MAMMA NON TI HA DETTO NIENTE…”…CI PENSIAMO NOI! ...4

2. DESIGNER'S MODES .................................................................................................................................................... 5

3. LIVELLI DI DISPERAZIONE DEL DESIGNER. OVVERO COME IL DESIGNER RISOLVE "SCIENTIFICAMENTE" I SUOI PROBLEMI DI PROGETTAZIONE ..................................................................... 9

4. IPOTESI DI BISIO CIRCA IL LAVORO DELL'INGEGNERE ELETTRONICO..........................................10

5. FILOSOFIA SPICCIOLA DEL DESIGNER ............................................................................................................10

6. LIVELLI DI FUNZIONAMENTO DI UN CIRCUITO ELETTRONICO ..........................................................12

7. METODI INFALLIBILI SU COME TROVARE E FERMARE "L'ESPERTONE" ........................................12

8. MALATTIE RARE RISCONTRATE NEI DESIGNER .........................................................................................13

9. IL TOOL DEL FUTURO OVVERO: UN ALTRO "WOODEN TOOL" ............................................................13

10. MA FARE IL DESIGNER CONVIENE? (OVVERO: ALCUNE BANALI CONSIDERAZIONI ECONOMICHE) ....................................................................................................................................................................14

11. SEGNALETICA UTILIZZABILE NEL LAVORO DI TUTTI I GIORNI........................................................16

12. ALCUNE FRASI IN INGLESE "ITALIANIZZATO" CHE POSSONO SEMPRE VENIRE BENE ..........17

13. INCARICHI ASSEGNATI AL DESIGNER IN UNA MULTINAZIONALE DI MICROELETTRONICA17

14. MULTINAZIONALI E TITOLI NOBILIARI........................................................................................................18

15. PARADOSSO DI LERT CIRCA LE STRUTTURE GERARCHICHE (“PROMOVEATUR UT MOVEATUR”) .......................................................................................................................................................................19

16. GESTIONE DEL PRINCIPALE: CONSIGLI E SUGGERIMENTI DI SCOTT ADAMS.............................20

17. REGOLE GENERALI DI PROGRAMMAZIONE (VALIDE ANCHE PER L’HDL) ...................................20

18. TEOREMA DI LERT CIRCA LA COMPILAZIONE DEL CODICE ..............................................................21

19. LEGGI DI MURPHY UTILI AL PROGETTISTA ...............................................................................................22

20. QUANDO NON SAI CHE PESCI PRENDERE PENSA A QUESTE SEMPLICI REGOLE ........................24

21. “BINGO” DELLE CAZZATE DEL DESIGNER...................................................................................................24

21.1 DEFINIZIONE DI “RIUNIONE” E CONSIGLI DI SCOTT ADAMS ............................................................25

22. HIT PARADE DEL DESIGNER MICROELETTRONICO................................................................................26

23. DR: DESIGNERS IN PRIMA LINEA......................................................................................................................32

UNA NUOVA SPERANZA...................................................................................................................................................34

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Introduzione Questo manuale vuole essere principalmente un utile ausilio a chi malauguratamente dovesse entrare in contatto con alcuni elementi ai margini della società chiamati “progettisti” o “designers” di circuiti elettronici. Il cosiddetto mondo civilizzato in cui viviamo è invaso di prodotti e derivati dell’elettronica ma, curiosamente, i creatori di tutte queste opere dell’ingegno sono del tutto avvolti nel mistero. Quale è, ad esempio, la probabilità che l’inventore, il gruppo di ricerca, i realizzatori del primo ‘chip-set’ per telefonino vengano resi pubblici o assurgano ad una qualche minima notorietà? Quale è la probabilità che il capo progetto di una playstation sia in un dibattito TV, venga intervistato da un quotidiano, se ne venga a sapere insomma qualche cosa al di fuori della ristrettissima cerchia degli “addetti ai lavori”? La situazione è ancora più interessante se pensiamo che la televisione, i media sono continuamente occupati dai personaggi più strani e bizzarri. La nostra società da un lato elogia e promuove gli sforzi che devono compiere gli studenti nell’acquisizione di un titolo di studio e dall’altro ignora e volutamente si disinteressa dei risultati raggiunti dalle persone che quel titolo di studio lo hanno fatto fruttare. Il lavoro del progettista microlelettronico in particolare, con la specializzazione richiesta sempre maggiore, si va “ghettizzando” al punto tale che, specialmente nel nostro paese risulta essere una figura del tutto sconosciuta. Come in ogni ghetto, minoranza sociale si forma solitamente una subcultura così nel mondo dei designers si sono sviluppati specifici modi di dire, frasi, quello che si può definire un nuovo gergo. Il presente manuale vuole essere un documento aperto che descrive e cataloga questo gergo. L’opera potrà essere utile a chi dovesse avvicinarsi a queste persone e probabilmente sentendole parlare ci capirà molto poco e agli stessi interessati come dizionario, promemoria delle tradizioni fino ad ora tramandate in modo orale. Il documento non può che essere “aperto” in quanto lo “slang” si va arricchendo di nuove parole, di nuovi modi di dire, di nuove “canzoni”, ecc… E’ importante avvertire il lettore che nel testo, tra le molte battute ironiche e sarcastiche, sono state volutamente inserite alcune riflessioni di “filosofia operativa”; in breve tutto quello che c’é oltre la mera teoria e pratica e che solitamente, purtroppo, non viene insegnato in nessuna scuola o università.

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1. Dizionario Essenziale: “Se mamma non ti ha detto niente…”…ci pensiamo noi! In questa sezione saranno descritti tutti quei vocaboli di cui spesso i “designer” danno per scontato il significato e che sono considerati fondamentali per la comprensione del presente manuale.

1.1 A Anarcogramma: Unione di Anarchia + Organigramma. Quando in una ditta le riorganizzazioni non vengono eseguite con l’ordine e la serietà richiesta si possono venire a creare dei periodi in cui vige la legge dell’Anarcogramma dove ognuno, fino all’ultimo livello gerarchico, pensa di poter fare (e lo fa) un pò quello che gli pare. Tipicamente in questa fase usciranno comunicati contrastanti, riorganizzazioni locali, marcie indietro, “deportazioni” senza un apparente significato.

1.2 D Deportazione: Quando una persona o un intero gruppo di lavoro vengono spostati d’ufficio e nell’organizzazione senza troppe spiegazioni.

1.3 P Padulo: Dicesi padulo <l’uccello che vola all’altezza del c..o>. Utilizzato generalmente per indicare un incarico, un compito molto gravoso caduto letteralmente dal cielo. Il vero padulo arriva nei momenti più insospettabili e, solitamente, esula dalla normale attività lavorativa. I paduli si dividono principalmente in paduli “dolosi” e “colposi”. Il padulo doloso è quello capitato effettivamente senza preavviso e che, normalmente, il designer non può “schivare”. Il padulo “colposo” ha la stessa origine maligna del primo tipo ma arriva a destinazione soprattutto per colpa del ricevente. Un esempio classico di padulo “colposo” è quello che si può ricevere rispondendo al telefono dopo le 16:30 di Venerdì pomeriggio. I paduli vedono come protagonisti queste 4 figure: Padul-Generator: Chi si sveglia al mattino con la chiara intenzione di rompere le palle a qualcuno Padul-Collector : Chi ha l’insana dote di accumulare quantità di paduli provenienti da più direzioni Padul-Switcher : Chi è nella posizione (ottima) di smistare paduli al prossimo Padul-Handler : L’ultima ruota del carro che purtroppo deve gestirsi il padulo In tutte le organizzazione gerarchiche è fondamentale capire in che “padul-level” si è inquadrati e cercare di capire le proprie aspirazioni finali. Se per esempio si è sadici di natura potrebbe essere gradita la posizione di Padul-Switcher o Generator. Se siete masochisti potreste addirittura essere nello stesso tempo Padul-Collector e Handler Porcelot: Unione di Porcata e Personal Ocelot (macchina di test di circuiti digitale). Descrive bene l’”affetto” che i designers hanno per questo dispositivo completamente inaffidabile. PorkAround: Unione di Porcata e WorkAround. Il Workaround è in grado di risolvere un problema in modo elegante o in ogni modo funzionale. Il “PorkAround” è un modo brutale per far funzionare qualcosa. Non si garantisce la funzionalità “assoluta” ma solo un breve e (quasi del tutto) casuale periodo di stabilità. PorkStation: Unione di Porcata e Workstation (tipicamente una Sun SPARC). Strumento chiave e amato dove il “designer” può realizzare le sue “vaccate”, o meglio “porkate”.

1.4 S Scazzo: Malfunzionamento dovuto ad un qualche tipo d’errore esplicito. Usato anche come aggettivo (Scazzato). Frasi tipiche: “L’hai trovato lo scazzo?”, “Il DRAM controller è scazzato”

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Sminchiare: Rovinare qualcosa a tal punto da renderla inutilizzabile. Il processo di modifica dello stato può anche essere completamente casuale ed imprevedibile ed originato da entità “aliene”. Frasi tipiche: “mi si è sminchiato il PC”, “il dispositivo che stavo provando si è sminchiato”… 2. Designer's Modes Gli esempi descritti sono riferiti a fatti reali e a persone (per ora) esistenti.

2.1 Bypass Mode Il "bypass mode" porta al limite il concetto del menefreghismo. Si è in "bypass mode" quando, non solo le cose ci entrano da un orecchio e se ne escono dall'altro, ma pure le cose che entrano dal secondo orecchio, ne ri-escono dal primo. Uno schema per capire meglio:

Il "bypass mode" viene tipicamente inserito nelle riunioni, nei discorsi con i Manager o con colleghi di lavoro farneticanti. L'abilità del “designer” sta nel muovere la mimica facciale in accordo a quello che si sente ('Effetto V-Meter') e nel frattempo pensare ai fatti propri {vedi anche " Isolated Mode"}. 2.2 Clown Mode Un “designer” entra in questa modalità non appena varca la soglia del ridicolo. Quando un “designer” si sente frustrato ed è obbligato a fare cose palesemente inutili che lo conducono ad un’evitabile (enorme) perdita di tempo ebbene qui è probabilmente entrato in "clown mode". Presupposto fondamentale del "clown mode" è quello di sentirsi prendere in giro. L'umiliazione del "clown mode" deve essere accompagnata da quel senso d’impotenza, rassegnazione e tristezza tipici del clown. Esempio 1: Provare a fare un’analisi termica (mai fatta prima) di un chip con una strumentazione mai vista prima e trascinandosi in spalla ogni volta per un Km tutta l’attrezzatura necessaria (la leggenda narra che il termine sia stato coniato in circostanze simili…) Esempio 2: Provare a tagliare mezzo millimetro di silicio con un cannone elettronico nella speranza che poi il dispositivo vada perfettamente lo stesso Esempio 3: Sostituire tutti i condensatori sulla board di test con condensatori al Tantalio perché altrimenti la misura “non serve ad un cazzo”

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Esempio 4: Sostituire lo schema d’accensione e spegnimento di un relè perché fatto in quel modo "ci potrebbero essere interferenze nel circuito magnetico" Esempio 5: Inserire un condensatore in parallelo alla sonda dell'oscilloscopio perché altrimenti il campionamento dello strumento “è errato” Esempio 6: Verificare che il circuito che si sta testando e non funziona sia “monotono”

2.3 Garibaldi Mode Quando un designer tenta di opporsi alle leggi di Murphy (ovvero alle leggi della natura) e prova a fare il passo più lungo della gamba entra direttamente in "Garibaldi mode". In "Garibaldi mode" si tenta l’impossibile con la filosofia del “buona la prima”. Tipicamente si entra in "Garibaldi mode" in fase di test quando si tenta di far fare alla propria opera quello per cui è stata progettata. Tipicamente ci vorranno mesi per ottenere risultati da cui si deduce che il "Garibaldi mode" almeno nel 99.9% delle volte fallisce. In quel 0.1% di volte in cui ha successo si ha la netta sensazione che sia andato tutto per caso.

2.4 GhostBuster Mode Laddove il designer, in evidente agonia da risultati, inizia ad inseguire fantasmi nell'effimera speranza di risolvere i suoi problemi (elettronici) si può entrare in "Ghostbuster mode". Caratteristici di questo stato sono farneticazioni riguardanti "il crosstalk", "il clock skew", "l'insertion delay", "il ground-bouncing", le "correnti di penetrazione" e tutti i deliri riguardanti effetti di second'ordine (bande passanti digitali, ringing, latch-up, diodi di protezione, capacità parassite, induttanze parassite, adattamento del segnale ed altre cazz. ehmmm, amenità del genere). Di solito il problema riguarda problemi ben più macroscopici (manca il quarzo sulla scheda, è tutto in corto circuito, ecc..).

2.5 Isolated Mode Variante (opposta nel significato) del " Bypass Mode". Quando un “designer” è in un periodo di frustrazioni continue o è troppo stanco per rispondere entra automaticamente in "isolated mode" detto anche "effetto dell'automa sordo". In "Isolated mode" qualsiasi comunicazione sonora o visiva è schermata alla sorgente.

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2.6 Missing in Action Mode (Chuck Norris Mode) Se riuscite a non farvi trovare quando il vostro Manager è fuori sede e vi sta cercando telefonicamente siete entrati in "Missing in Action Mode" (MAM). In questa modalità i colleghi di lavoro dichiarano il “designer” disperso ed introvabile. Un'altra possibilità è quella di lasciar squillare il telefono in orari sospetti.

2.7 Monkey Mode (Synopsys Mode) Se ci si accorge di eseguire complicatissime sequenze di comandi/operazioni senza oramai aver la minima idea sul cosa si stia facendo si è entrati in "Monkey mode". Il "Monkey mode" è a tutti gli effetti una filosofia di vita e guai a violarne le ferree regole. Quando si decide di entrare in “Monkey mode” bisogna scollegare del tutto il processore del nostro cervello e attivare solo la funzione DMA-copy di cui è dotato il nostro firmware. Nel frattempo il processore si potrebbe dedicare ad altro se non fosse per uno spiacevole baco software (e ti pareva) che fa si che l’applicazione principale rimane forzatamente in “stand-by”. Questo periodo è pericolosissimo. Se per qualsiasi ragione il processore riesce a bloccare la procedura di "Monkey mode" il “designer” è completamente spiazzato e di solito dovrà ripartire da capo dato che (ovviamente) non aveva la minima idea di cosa stesse facendo. Qualora tutte le procedure avessero successo, il designer si rende perfettamente conto di essere entrato nella variante chiamata "Monkey Mode Avanzato". La modalità è anche chiamata "Synopsys mode" in onore dei corsi tenuti al Centro Colleoni ad Agrate Brianza (Milano) dove si riesce in un paio di paginette e in mezz’ora a compilare e a fare l’analisi statica di un processore a 32 bit, di un router IP/etc… mai visti prima

2.8 Padre Pio Mode Laddove il designer osserva l'espressione terrena di un miracolo in grado di dare la reale impressione di buon funzionamento ad un oggetto che si trova completamente fuori specifiche si è in presenza del mistico "Padre Pio mode"; è in tale accezione che le misure strumentali prendono la forma di "visioni" o "apparizioni", i risultati diventano "voci", la realtà diventa fioca ed eterea... Questo è lo stadio che precede la morte delle scienza ingegneristiche, l'abnegazione del reale, la distorsione del metodo scientifico, le bestemmie contro Galileo Galilei...

2.9 Pilgrim Mode Il "Pilgrim mode" è tipico dei gruppi di lavoro molto, molto, molto ristretti (al limite ad una persona) a cui vengono affidati compiti ciclopici con scadenze temporali strettissime. Tipiche 'roadmap' di queste “tristi” persone sono: Ore 16 Sintesi Ore 16:30 HandOff Ore 17 FloorPlan Ore 18 Place&Route Ore 19 Estrazioni (del lotto) Ore 20 IPO Ore 21 ECO+Estrazione Ore 22 DRC/LVS Mattina seguente: Ore 6:00 Simulazioni backannotate worst/best case Ore 7:30 Finishing e dummy layers

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Ore 8:30 DRC/LVS Ore 9:00 Spedire GDSII Ore 9:05 Simulazioni “Post-Tapeout” Per riuscire a completare tutti questi enormi task in così breve tempo il designer in "Pilgrim mode" deve essere abilissimo nell'arte di digitare comandi esoterici. Non è raro trovare un designer che fa un uso "spinto" delle 'pipe', delle redirezioni e di comandi come 'at' o 'sleep' contemporaneamente. Un buon designer in "Pilgrim mode" è in grado di scrivere script in awk, sed, perl in 10 minuti in grado di rivoltare una netlist da capo a piedi. Come accertarsi di non aver combinato "casini"? Ovvio con un run in parallelo di "Formality"… Il "Pilgrim mode" richiede spiccata abilità al " Garibaldi Mode" e a sopportare lunghi periodi di " Clown Mode".

2.10 Random Mode Quando un “designer” dopo un inaspettato(?) malfunzionamento inizia a fare le prove più insignificanti, i tentativi più inutili e assurdi, inizia a schiacciare tasti e a muovere il mouse a casaccio ebbene allora quel designer è entrato in "Random mode". Il "Random mode" più che una modalità è un'arte che si sviluppa solo dopo molti anni di "lavoro" e, contrariamente a quello che si può immaginare, è spesso risolutiva. Un “designer” non ammetterà mai di aver risolto i suoi problemi in "Random mode" e addurrà le giustificazioni più improbabili.

2.11 Runaway Mode Il “designer” entra in questa modalità quando stanco della giornata lavorativa appena trascorsa si lancia verso l'uscita dell'ufficio ad una velocità pazzesca. Niente e nessuno sono in grado di fermare un designer entrato in "Runaway mode". Se ne riparlerà (forse) il giorno (o la settimana) seguente.

2.12 War Mode Quando un “designer” è di fronte ad una sfida intellettuale che lo pone davanti ad un problema assurdo praticamente irrisolvibile può entrare in "War mode". In "War mode" non ci sono orari, non ci sono manuali che riescono a fermare il “designer” che procedere inesorabile come un carro armato. Il "War mode" può finire con una soluzione elegante, funzionale o comunque un 'Pork around'.

2.13 Wild Mode Quando per qualsiasi ragione (rabbia stress, fretta…) si utilizzano le tecniche più incredibili e prive di senso per raggiungere i propri scopi si potrebbe essere entrati in "Wild mode". Prerogativa di questa modalità (come dice il nome stesso) é lo sfregio delle più elementari regole dell’informatica e dell’elettronica. Esempi classici: modificare la procedura RCS di check-in/check-out con il chmod o intervenendo come amministratore. Attaccare e staccare le più delicate periferiche, dispositivi, cavi a ‘caldo’. Spegnere un PC nel modo più selvaggio che si può immaginare (interruttore del salvavita?). L’artista del "Wild mode" conosce spesso molti ‘porkaround’.

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3. Livelli di disperazione del designer. Ovvero come il designer risolve

"scientificamente" i suoi problemi di progettazione

3.1 Livello 1 Nel livello 1 il “designer” non ha ancora capito bene la vera natura (bastarda) del problema e vi armeggia intorno con strumenti come simulatori/debugger/logic state analyzer/ecc. per vedere se riesce a capirci qualcosa. Per sua fortuna (o per sfortuna) almeno il 50% delle volte ci si ferma a questo livello.

3.2 Livello 2 Se il livello 1 non è risolutivo le cose si complicano. Si brancola nel buio rileggendo documentazione, parlando con altri “designer” facendo prove folli. Questa fase (meno decisa che nel livello 1) può durare diverso tempo e se ne può uscire in diversi modi. Esempio 1. Il primo che passa nel loculo ti chiede “ma hai provato a… ?” e provandolo ti si risolve tutto. Al che non sai se baciare i piedi del tuo salvatore o mandare tutti (compreso lui) a fanc... Esempio 2. Scopri che qualcuno (l’uomo mascherato?) ha levato il quarzo alla board di test al che rischi un infarto e ti metti a piangere/ridere come un bambino. Tutto sommato un altro 30% di problemi si fermano al livello 2.

3.3 Livello 3 Se sei arrivato al livello 3 non c’é quasi più speranza. Vaghi tra gli “open space” come San Giovanni proferendo frasi sconnesse e apparentemente prive di senso. Tipico di questa fase è dare la colpa agli strumenti usati al livello 1. Esempi:

• Il compilatore è bacato • Non abbiamo la giusta versione del Sistema Operativo • C’è qualcosa di strano nel Logic State Analyzer

Ne consegue che tipicamente in questa fase si mandano decine di email farneticanti in giro per il mondo nella speranza che qualche anima pia ci risolva il problema. Quest’ultima possibilità avviene in un 5% di casi.

3.4 Livello 4 Se si è arrivati al livello 4 si è capitati in quel 15% di problemi del tutto irrisolvibili che possono stagnare per anni senza venirne a capo. Tecnicamente in questa fase o un problema cambia natura (e si ritorna al livello 1) o si viene licenziati/sostituiti o tutto inizia a funzionare come per miracolo. In quest’ultimo caso per giustificare il funzionamento si addurranno le giustificazioni più folli ma il target è stato raggiunto: qualche cosa funziona!

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4. Ipotesi di Bisio circa il lavoro dell'ingegnere elettronico 1) Lo strumento indica quello che in teoria ci si aspetterebbe di misurare Significato: a) lo strumento è solo dipinto b) si sta misurando un progetto della concorrenza c) la droga assunta in precedenza è tagliata male 2) La scheda (o il chip) eseguono le funzioni per le quali sono state progettate Significato: a) non è vero b) le specifiche sono cambiate e nessuno te lo ha detto c) la scheda (o il chip) è spenta d) si stava tentando di dimostrare che non va per andare a casa 3) Hai finito di scrivere VHDL e le simulazioni funzionano Significato: a) non è vero b) la droga assunta in precedenza è tagliata male c) quello che hai fatto funziona perfettamente ma non serve ad un cazzo d) hai beccato il classico caso particolare che fa funzionare tutto, irrealizzabile nella realtà

4.1 I Lemma di Bisio Il funzionamento di un qualsiasi apparato elettronico è dovuto unicamente alla somma casuale

di cazzate esponenziali introdotte nelle varie fasi del processo di fabbricazione; ogni funzionamento corretto è istantaneo ed irripetibile.

4.2 II Lemma Di Bisio Ogni circuito (integrato e non) è intrinsecamente dotato di anima stronza; non funzionerà

quando avrai assoluto bisogno di vederlo funzionare, funzionerà (male ed a tratti) negli altri casi.

4.3 Corollario di Bisio sulle Demo Ogni “demo” tenderà a funzionare tanto più male quanto più è importante l'occasione nella

quale viene mostrata; il limite di tale affermazione tende alla completa non funzionalità dell'oggetto. 5. Filosofia spicciola del designer

5.2 Consiglio di Lert sulla vita Se non vuoi ricevere una certa risposta è meglio che non fai la domanda.

5.2.1 Corollario al Consiglio di Lert Tutte le volte che fai una domanda ricordati che potresti avere proprio la risposta che non avresti voluto sentire.

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5.3 Consiglio di Lert circa i circuiti elettronici Quando la descrizione HDL di un circuito elettronico (o l’equivalente schematico SPICE) funziona egregiamente non farti venire l’idea di “migliorarlo”.

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6. Livelli di Funzionamento di un circuito Elettronico

6.1 Scala di Lert 0) E' tutto in corto circuito 1) Non funziona per niente 2) Non funziona affatto 3) Non funziona 4) Il circuito va ma fa dell’altro… 5) Funzionava… 6) Funziona una volta si e una no (o due si e una no, ecc…). Chiamata anche modalità

“Monica” 7) Funziona solo per certe frequenze/tensioni (non nominali…) 8) Per ora funziona 9) Sembra funzionare

6.2 Scala di Bisio 1) Incendio dell'alimentatore 2) Incendio del "solo" dispositivo 3) Morte cerebrale o gelo siderale 4) Brevi e scorrelati riflessi corticali 5) C'è attività casuale sul bus 6) Gli input vanno bene, gli output sono fermi 7) Qualcosa pare faccia

7. Metodi Infallibili su come trovare e fermare "l'Espertone"

Capita spesso nel lavoro di un designer (specialmente in fase di Back-End) di aver bisogno dell' "Espertone". Dicesi "Espertone" quella persona che, per esempio, sa perché il tool 'X' nella sua ultima versione va inesorabilmente in "segmentation fault" e ti consiglia di settare la variabile di ambiente 'run_only_if_this_variable_is_set_to_false = "TRUE"'. Oppure ti sa spiegare le sottili e subdole differenze tra un design kit 5.0.2.1 e 5.0.2.2. Insomma la figura dell'”Espertone” incarna il magico, l'esoterico, il misterioso. Il problema principale del designer è che spesso l'"Espertone" risulta essere occupatissimo o comunque introvabile. Nel corso degli anni sono state sviluppate diverse tecniche infallibili su come assicurarsi il supporto di queste persone (purtroppo sempre di sesso maschile). • Utilizzo di un "lazoos" da CowBoy. Metodo pratico, indolore e certo. Se l'”Esperitone” protesta

proporgli un incontro ravvicinato (falso) con la mora del piano di sotto. Il periodo consigliato è quando l'"Espertone" torna da mensa e dovrà inevitabilmente passare dalle vostre parti.

• Utilizzo di botola camuffata. Aprire nelle vicinanze del loculo dell'"Espertone" una botola e coprirla con un cartone colorato. Quando si sente l'inevitabile urlo avvicinarsi e iniettare all'"Espertone" recalcitrante un sedativo leggero ma sufficiente ad addormentarlo per qualche minuto.

• Utilizzo di tagliola per volpi. Metodo sicuro ma cruento; da utilizzarsi solo per casi disperati. Le reazioni dell'"Espertone" dopo l'inevitabile urlo straziante di dolore sono difficilmente controllabili.

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8. Malattie rare riscontrate nei designer

8.1 DSE: Morbo del Designer Pazzo Malattia probabilmente causata dall'utilizzo di CAD di origine animale. Gli effetti devastanti di

questa malattia portano all'irreversibile pazzia del soggetto colpito. Effetto collaterale e frequente di questa malattia è la volontà omicida e sterminatrice della razza umana ed in particolar modo di "softwaristi" e Manager. Non esiste al momento una cura efficace.

8.2 Laboratofobia Paura morbosa di entrare nei laboratori di elettronica. I primi sintomi si rivelano osservando i

soggetti colpiti in presenza di strumentazione da laboratorio (oscilloscopi, alimentatori, logic state analyzer, ecc… ). Il soggetto presenta inizialmente sudorazione eccessiva, scolorimento del volto e calo della pressione sanguinea. I primi effetti sono spesso accompagnati da frasi prive di senso e leggeri sintomi di schizofrenia. Il soggetto colpito deve essere assolutamente allontanato dalla zona laboratorio nel più breve tempo possibile. Se la permanenza risultasse eccessiva si potrebbero verificare stati schizoidi avanzati che possono portare il soggetto a distruggere tutto quello nelle vicinanze. L'unico modo accertato per fermare un designer colpito da laboratofobia è l'iniezione (tramite siringa sparata) di due dosi di sonnifero per elefanti. 9. Il Tool del futuro ovvero: un altro "Wooden Tool"

9.1 Teorema di Lert circa i "Wooden Tool" Per ogni "Wooden Tool" WD<n> esiste almeno un altro "Wooden Tool" WD<n+1> che funziona peggio. Il limite WD<n+i> con i che tende ad infinito converge sempre al "Wooden Tool" completamente inutile (ed inutilizzabile):

!"+# $% )(limn inWDi

9.2 Osservazione di Lert circa i tool di “alto livello” Utilizzare un “tool” di “alto livello” è come entrare in un “gay bar” con i pantaloni abbassati: non si sa mai cosa può succedere…

9.2.1 Corollario Impara a fidarti delle persone giuste, non dei “tool” sbagliati.

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10. Ma fare il designer conviene? (Ovvero: alcune banali considerazioni

economiche) Profilo A Preso il diploma di perito va a fare l'operaio/tecnico elettrico. Inizia a lavorare al tempo T0 Lo stipendio evolve con una legge STa = Sta0 + (aua x t) dove Sta0 è lo stipendio iniziale e aua è il coefficiente di aumento nel tempo. Profilo B Presa la laurea in ingegneria elettronica trova subito lavoro in una ditta di semiconduttori o affini. Inizia a lavorare al tempo T0 + D dove D è il tempo che ci ha messo a laurearsi. Lo stipendio evolve con una legge STb = Stb0 + (aub x t). Consideriamo che il profilo B nel tempo D ha avuto delle spese da sostenere S per prendere la laurea. Per semplicità consideriamo uno studente in ingegneria non lavoratore. Ragionevolmente aua < aub ma il punto di incrocio TX dove sarà posizionato ? Consideriamo anche che se il designer del Profilo B deve sostenere spese aggiuntive per lavorare (affitti esorbitanti, trasferte…) queste incideranno sul fattore aub.

Tempo

Soldi

T0

T0 + D

D

Sta0

ProfiloA

-S

-S + Stb0

ProfiloB

TX

TX si può ottenere risolvendo questa equazione:

!

Sta0 + aua " Ti( )i

# =

$S %i < D

Stb0 + aub "Ti( )i

# %i > D

&

' (

) (

Un esempio: Sta0 = 900 Euro Stb0 = 1200 Euro S = 5200 Euro Aua = 50 Euro/Anno

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Aub = 80 Euro/Anno (anche considerando oneri quali viaggi/affitti…) Tx = 16 Anni Per risolvere questa formula e “divertirsi” scoprendo quanti anni di vita si sono persi a causa della laurea in Ingegneria Elettronica è stato sviluppato un programma in “C” apposito chiamato “alterEGO” giunto alla versione 1.1 e rilasciato contestualmente a questo manuale.

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11. Segnaletica Utilizzabile nel lavoro di tutti i giorni

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12. Alcune frasi in inglese "italianizzato" che possono sempre venire bene • It's a bloody shower! (è un bagno di sangue) • I'm the last wheel of the cart (sono l'ultima ruota del carro) • Where are the bunny-girls? (dove sono le coniglette?). La prima cosa da chiedere appena

arrivati ad una qualsiasi conferenza del settore • Well, It's getting late (Bé, si stà facendo tardi…). Frase di circostanza che può essere usata nei

momenti più difficili. Si può accompagnare dalla frase (I have my plane right now...= proprio adesso devo andare a prendere l'aereo)

• Presently I can't disclosure this information (al momento non posso rivelarvi questa informazione). Frase da utilizzarsi quando qualcuno tenta di incastrarvi o vi chiede qualcosa di cui non avete la minima idea

• We are arrived at the fruit (siamo arrivati alla frutta). Frase da utilizzarsi nei gravi momenti di sconforto

• It’s a sole (è una “sola”). Frase da utilizzarsi per commentare l’ennesima bufala promessa dal nuovo “tool di alto livello” o da una nuova strabiliante tecnologia microelettronica.

13. Incarichi assegnati al designer in una multinazionale di Microelettronica 13.1 1-20 Sezione "paduli"

1 - Raccoglitore di paduli (paduls collector) 2 - Smistatore di paduli (paduls switcher) 3 - Gestore/risolutore di paduli (paduls handler) 3 - Risponditore di telefono dopo le 16:00 di Venerdi 4 - Risponditore di e-mail dopo le 16:00 di Venerdi

13.2 21-40 Sezione "ufficio"

21 - Lettore di e-mail deliranti 22 - Lettore di e-mail generico 23 - Scaldasedie 24 - Esperto di trucchi Power Point 25 - Pensatore di presentazioni Power Point 26 - Realizzatore di presentazioni Power Point 27 - Osservatore di presentazioni Power Point 28 - Esperto di trucchi Word 29 - Esperto su come fare cose banali ma all'atto pratico difficilissime con Word 30 - Storico di Word. Ovvero esperto dei vari formati di Word 31 - Esperto su cosa fare quando Word “prende iniziativa” 32 - Addetto alla stampante 33 - Amministratore di sistema generico 34 - Sostituto dell'amministratore di sistema generico 35 - Sostituto del sostituto dell'amministratore di sistema generico

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13.3 41-60 Tool Synopsys

41 - Esperto di opzioni di Design Compiler 42 - Esperto di variabili di ambiente di Design Compiler 43 - Lettore di manuali di Design Compiler 44 - Creatore di script di dc_shell 45 - Osservatore di log di Design Compiler 46 - Osservatore di interfacce grafiche dei tool synopsys 47 - Convertitore di script tcl

13.4 61-80 Front-End Designer 61 - Scrittore VHDL generico 62 - Scrittore di Macchine a Stati in VHDL 63 - Interprete di datasheet

13.5 81-100 Test 81 - Tester di circuiti non funzionanti 82 - Tester di circuiti funzionanti 83 - Tester di circuiti generici 84 - Osservatore di oscilloscopio 85 - Osservatore di Logic State Analyzer 86 - Questionatore sul test. Generatore di frasi: "Il circuito non va perché…", "Bisogna provare a.." 87 – “Resettatore” di board di test 88 – Installatore di Sistemi Operativi per Logic State Analyzer

14. Multinazionali e titoli nobiliari

Di seguito sono elencati in ordine gerarchico i titoli nobiliari che vengono assegnati dalle multinazionali di microelettronica ai dirigenti paricolarmente "meritevoli".

Il primo titolo (Capitano) viene aggiunto automaticamente al cognome dopo il primo successo nell’incarico di dirigente. Basta poco: un licenziamento di massa, l'assunzione di una top model come segretaria, battere il record di velocità all'entrata auto dirigenti in portineria…e così via. I titoli più importanti si aggiungono al cognome solo dopo anni e anni di duri scontri senza pietà. Per il titolo di 'Zanardi Della Veggiola' bisogna dimostrare di avere almeno un castello sul lago di Como; per il titolo 'Malaspina' si deve dimostrare di avere una corte, un esercito armato con balestre ed archi ed almeno un migliaio di schiavi (vedi manager/project leader e servitori della gleba = designers). Per un titolo di 'Del Persico' si devono avere almeno mille designers indiani che si prendono cura del castello, che svegliano al mattino e che lavano le prestigiose macchine (carri armati) aziendali. Solo al raggiungimento del titolo di vice presidente il “megadirettoregalatticointerplanetario” può aggiungere il titolo di 'Serbelloni mazzanti viendalmare' con poteri di vita e di morte su tutti i dipendenti. Quest'ultimo titolo di recente risulta essere decisamente inflazionato. CAPITANO CONTE BARTOLOMEO ARCHINTI ZANARDI DELLA VEGGIOLA

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DI VILLA FIORITA LANDI MALASPINA DI SABAUDIA DEL PERSICO CALCIATI SERBELLONI MAZZANTI VIENDALMARE 15. Paradosso di Lert circa le Strutture Gerarchiche (“Promoveatur ut moveatur”) Se fai bene il tuo lavoro non farai mai carriera. Dimostrazione Se fai bene il tuo lavoro, sei “il migliore”, il più bravo, ecc… i tuoi superiori non ti permetteranno mai di cambiare quel genere di attività in quanto sei appunto il più bravo. Chiediti: “Perché ti dovrebbero far fare altro?”. Il “promuovere per rimuovere” lo avevano già inventato i latini, quasi duemila anni fà. Niente di nuovo sotto il sole…

Corollario numero 1 al Paradosso di Lert circa le Strutture Gerarchiche Più la gerarchia della ditta in cui si lavora è complessa più l’unico modo di fare carriera è quello di combinare qualche disastro ogni tanto. Dimostrazione Nelle gerarchie complesse non si licenzia mai nessuno, ne consegue che se in una data posizione gerarchica, un elemento combina qualche disastro, l’unico sistema per evitare di fargli commettere ulteriori danni è quello di fargli scalare la gerarchia stessa.

Corollario numero 2 al Paradosso di Lert circa le Strutture Gerarchiche Nelle multinazionali il CEO che ha scalato la gerarchia partendo dal basso e l’elemento che ha combinato i casini più grossi.

Corollario numero 3 al Paradosso di Lert circa le Strutture Gerarchiche Se fai bene il tuo lavoro da designer non ti sposterai dalla tua scrivania per anni e se lo farai non sarà certo per un viaggio di piacere. Dimostrazione Se sei il più bravo e se sei così indispensabile per un dato lavoro dovrai rimanere incollato alla “workstation” continuando a fare il tuo ottimo lavoro per moltissimo tempo. Chiediti: “Perché ti dovrebbero far viaggiare?”

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16. Gestione del Principale: Consigli e suggerimenti di Scott Adams (tratto da “Il Piacere del lavoro secondo Dilbert”) <Non c’è nulla di altrettanto fondamentale per la vostra felicità che imparare a gestire il principale. L’alternativa potrebbe essere un disastro. Se il vostro principale cercasse di cambiare le carte in tavola e gestire voi, vi trovereste senza nemmeno accorgervene a svolgere compiti schifosi in cambio di denaro. Per identificare il vostro principale usate questo schema: Innocuo Malvagio

Capace C-I C-M Incompetente I-I I-M

Se il vostro principale cade nel quadrante Incompetente-Malvagio (I-M), scegliete le strategie che vi permettano di stare il più possibile fuori portata. Come regola nella vita è una buona idea restare lontani da qualunque cosa abbia il marchio di “malvagio”, ma nel caso di un principale, questo è tassativo. Quando la malvagità si combina con l’incompetenza, diventa imprevedibile. L’unica difesa possibile è la distanza. Scegliete la strategia che vi metta fuori portata dalle sue grinfie. Nel caso improbabile che il vostro caso appartenga alla rara categoria Capace-Innocuo (C-I), cercate di passargli il massimo possibile del vostro lavoro. Voi volete che l’azienda sia nelle mani di gente capace. In questo modo il vostro datore di lavoro potrà fare abbastanza soldi per stipendiare gente come voi perché faccia cose come leggere questo libro. Se il vostro capo è del tipo Incompetente-Innocuo (I-I), potreste desiderare di tenervelo vicino, così, per divertimento. Se il vostro capo è un Capace-Malvagio (C-M), usate strategie che lo incoraggino a concentrarsi sui vostri colleghi. Con un capo C-M nascondersi non serve a niente. E’ troppo in gamba. L’unica speranza è quella di dirottare le sue malvagie intenzioni dove non possano farvi male. Si tratta essenzialmente della stessa strategia che si adotta quando si è cacciati da un mostro, cioè quella di lanciargli in pasto qualcun altro, in modo da avere il modo e il tempo di fuggire.> 17. Regole generali di programmazione (valide anche per l’HDL)

• Trattare gli utenti come co-sviluppatori • Una fra i modi migliori per avere buone idee e riconoscere le buone idee degli altri • Rilasciare spesso e ascoltare gli utenti • Avendo abbastanza occhi tutti gli errori vengono fuori (Legge di Linus) • Spesso le soluzioni migliori e più innovative nascono dal realizzare che il tuo approccio al

problema era sbagliato • La perfezione (in progettazione) è raggiunta non quando non c'é più niente da aggiungere

ma piuttosto quando non c'è più niente da togliere • La complessità e i costi di comunicazione di un progetto crescono con il quadrato del

numero di sviluppatori mentre il lavoro fatto cresce solo linearmente (legge di Brooke) • La vera comunicazione è possibile solo fra eguali • Nulla di quello che é stato scritto può non essere cancellato o riscritto (attenzione qui al

consiglio di Lert già enunciato circa le modifiche ai circuiti elettronici funzionanti…)

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18. Teorema di Lert circa la compilazione del codice

Dato un segmento di codice α grande a piacere, perfettamente compilabile al tempo T1 con le risorse Hardware H e Software S, non esiste nessun δ grande a piacere tale che al tempo T2 = T1 + δ lo stesso codice α con le stesse risorse H e S si compili ancora:

0,),(),( 111 >!!" + #$$ # TSHSHTT

18.1 Corollario al teorema di Lert circa la compilazione del codice

Anche se al tempo T2 il codice α si compila i risultati della sua esecuzione saranno comunque diversi dai risultati ottenuti con lo stesso codice α compilato al tempo T1

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19. Leggi di Murphy utili al progettista Legge di Murphy Se qualcosa può andar male, lo farà. Corollari 1. Niente è facile come sembra 2. Tutto richiede più tempo di quanto si pensi 3. Lasciate a se stesse, le cose tendono a andare di male in peggio 4. Ogni soluzione genera nuovi problemi Legge di Peer La soluzione di un problema cambia la natura del problema. Legge di Pudder Chi ben comincia, finisce male Chi comincia male, finisce peggio. Legge di Osborn Le variabili non mutano mai, le costanti si Legge del centimetro perso Nel progettare qualsiasi tipo di costruzione nessun totale potrà essere calcolato esattamente dopo le 16.40 di Venerdì Legge di Gilb sull'inaffidabilità I computer sono inaffidabili, ma gli uomini ancora di più Formula di Westheimer Per stimare i tempi di un qualsiasi lavoro: prendere il tempo che ci si dovrebbe mettere, moltiplicare per 2, e cambiare l'unità di misura con quella immediatamente superiore. Ad esempio: per un lavoro che dovrebbe prendere un'ora si calcolano 2 giorni Seconda legge di Golub La realizzazione di un progetto mal pianificato richiede il triplo del tempo previsto; quella di un progetto pianificato con la massima attenzione solo il doppio Legge di Murphy sulla ricerca Una ricerca abbastanza lunga tenderà a confermare ogni teoria Legge di Williams e Holland Se si raccolgono abbastanza dati, qualsiasi cosa può essere dimostrata con metodi statistici Legge del lavoro accurato Quando si lavora alla soluzione di un problema, fa sempre comodo sapere la risposta Legge di Putt La tecnologia è dominata da due tipi di persone: Quelli che capiscono ciò che non dirigono Quelli che dirigono ciò che non capiscono

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Definizione di Weinberg Un esperto è una persona che evitando tutti i piccoli errori punta dritto alla catastrofe Seconda legge di Clarke L'unica maniera di scoprire i limiti del possibile è di oltrepassarli e finire nell'impossibile Teoria delle fasi di un progetto

1. Entusiasmo 2. Disillusione 3. Panico 4. Ricerca del colpevole 5. Punizione dell’innocente 6. Gloria e onori ai non partecipanti

Regola di Bralek per il successo Fidati solo di chi rischia di perdere quanto te se le cose vanno male Consiglio di Christie-Davies Se i tuoi dati sono sbagliati ma la tua logica perfetta, le tue conclusioni saranno certamente false. Perciò, se fai degli errori nella logica, avrai almeno una probabilità di arrivare alla verità Fatti su cui si può contare in una crisi Il Marketing dice di si La Contabilità dice di no L’Ufficio legale ci deve pensare Il Personale è preoccupato La Progettazione è isterica Gli Operai vogliono meno ore La Direzione vuole trovare un responsabile

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20. Quando non sai che pesci prendere pensa a queste semplici regole • Pensa in grande • Pensa anche in piccolo • Prova • Riprova • Concentrati • Non scoraggiarti • Non arrenderti • Ascolta buona musica • Non essere mai completamente soddisfatto • Puoi sempre cambiare lavoro • Prova • Riprova • Concentrati • Non scoraggiarti • Non Arrenderti • .. 21. “Bingo” delle Cazzate del Designer Ti stai addormentando durante la riunione? Ecco qualcosa che ti manterrà sveglio! BINGO DELLE CAZZATE. Come si gioca? Semplice! Segna 5 parole tra queste che si pronunciano durante le riunioni e fai BINGO! E’ facile! Scheda #1 Skyrocketing Streamlining Time To Market RONA Customer

Satisfaction Best In Class TQM NRE Novel

Architecture ASSP

Architecture Exploration

Corse Outstanding HW/SW CoDesign

USB 2.0

Gentlement Agreement

Leading Edge TQM Champion Time To Volume Leader

NOMADIK System Level Empowerment Milestone Roadmap Scheda #2 Success Story Fast-Turn Social Event Strong Push KickOff Meeting Action Item Check List Brainstorming Execution

Excellence Riposizionamento

Sense of Urgency Expression of Interest

Dissemination Deliverable List “State of the art”

Exploitation Globalization Innovation Riorganizzazione Fertilization

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Testimonianze di Altri Giocatori: “Sono Stato in Riunione Solo 5 Minuti Ed Ho Fatto Bingo” “La Mia Attenzione Alle Riunioni E’ Aumentata Improvvisamente” “Che Trovata! Le riunioni non saranno più le stesse per me dopo che ho vinto al primo colpo” “L’atmosfera era tesa all’ultimo WorkShop perché a 32 di noi mancava solo la quinta parola” “Il facilitatore era sconcertato quando noi tutti urlammo per il terzo bingo in due ore” “Il gradimento delle riunioni è migliorato, penso che questo gioco ha generato un Quid Pro Quo” “I partecipanti alla riunione ora ci ascoltano attentamente, grazie al bingo delle cazzate” 21.1 Definizione di “Riunione” e Consigli di Scott Adams (tratto da “Il piacere del lavoro secondo Dilbert”) <Una riunione consiste essenzialmente in un gruppo di persone che sta a fissare la proiezione di diapositive finché non cessa tutta l’attività elettrochimica del cervello; a quel punto si prendono le decisioni. E’ un po’ come essere in animazione sospesa, solo che la gente in animazione sospesa non si sente in preda a una totale scomodità fisica e non prega di morire. Se partecipate a molte riunioni, la vita vi sparirà più rapidamente di un pacco di contante caduto da un’auto blindata davanti ad un ricovero per corridori olimpionici senza casa. Ma non tutti si annoiano alle riunioni. L’eccezione a questa regola è la gente che ha una vita personale tanto insignificante che usa le riunioni come sostituto dell’effettiva vita sociale. Se potete, evitateli. Se non potete assolutamente evitare le riunioni, fate in modo che vi divertano. Il vostro corpo potrebbe restare immobile per ore, ma potete insegnare anche al cervello a disinnescarsi e a godervela>

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22. HIT PARADE DEL DESIGNER MICROELETTRONICO

22.1 Front End - BugBuster - It must have been work (but it doesn't work now) - C'è da compilare (C'è sempre qualcosa da compilare e tu lo sai) - Hold me in your ARM (baby) - EASY Lover - EASY (Like a Sunday morning) - Alzati che si sta alzando (la corrente della FLASH) - Non ho le TIE (*) - TIE After TIE (*) - All you need is TIE (*) (la,la,la,la,la) - Too much violation (will kill you) - Una vita da filtro mediano - Il tool che non c'é - Don't touch me (Don’t touch me now) - Il mio nome è mai più 'U' - Vivo o morto o 'X' (*) Tensilica Instruction Extension

22.2 Back End - Dammi il tuo edif (e non chiedermi niente) - The POWER of Love - The Final Routing - You're simply the Best (Case) - It is only metal 4 (but I like it) - Vita da designers - Run baby run - GDSII for Nothing (and simulations for free) - Thriller Chip - The Short must go on

22.3 Trasversali - We are the TQM Champion

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22.4 Alcuni testi delle canzoni BUGbusters __________________________________________________________________ If there's something strange in the RTL code Who you gonna call BUGbusters If there's something wrong and it does'nt work Who you gonna call... BUGbusters {Bridge} I ain't afraid for your BUG I ain't afraid for your BUG If you're seeing strange things, happening into your tools Who can you call BUGbusters An invisible bug sleeping in your code Oh, who you gonna... {Bridge} Who you... If you're all alone, pick up the phone And call BUGbusters I ain't afraid for your BUG I hear it likes the girls I ain't afraid for your BUG Yeah, yeah, yeah, yeah Who you... Well, if you've had a dose of a freaky BUG, baby You'd better call BUGbusters Ow Let me tell you something Bustin' makes me feel good {Bridge} Don't get caught alone, oh no BUGbusters When it comes through your door Unless you just want some more I think you better call BUGbusters Who you... {Repeat to fade}

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Il Tool che non c'è __________________________________________________________________ Secondo path a destra Questo è il cammino E poi dritto fino al mattino E la directory la trovi da te Porta al tool, al tool che non c'é E forse al tuo manager sembrerà strano Ma la ragione gli ha un po preso la mano E ora è quasi convinto che può esistere il tool che non c'é Son d’accordo con te non può esistere un tool Dove non ci sono bachi ne guai E se non ci son manuali ne istruzioni ne errori Ma che razza di 'sola' è Secondo path a destra Questo è il cammino E poi dritto fino al mattino E la directory la trovi da te Porta al tool, al tool che non c'è E se ti prendono in giro perché non continui A cercarlo devi stare tranquillo perché chi Lo ha già trovato e ti ride alle spalle Sicuramente è più pazzo di te The Final Routing __________________________________________________________________ We'are living in “Algeco” till eleven p.m. and maybe we'll came back home, who can tell? I guess there is no chance to do the tapeout (the tapeout) will the “db” ever be the same? It's the final routing the final routing We're heading for LVS(LVS…) but we are still here cause we had many troubles and segmentation faults with so many scripts to go and things to be done(to be done) I'm sure that all this doesn't work

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It's the final routing the final routing Violation.... Simulations... Frustration... It's the final routing Vita da Designer __________________________________________________________________ Voglio una vita da designer Una vita fatta così Voglio una vita che se ne frega che se ne frega di tutti i tool,si… Voglio un design dove "non è mai tardi" di quelli che non vanno sai Voglio un design Lo voglio pieno di guai E poi ci troveremo tutti al FIB a tagliare 'le metal' sui nostri chip o forse non ci incontreremo mai ognuno a rincorrerei i suoi guai Ognuno con il suo "scazzo" Ognuno diverso Ognuno in fondo perso nei progetti suoi GDSII For Nothing (and simulations for free) __________________________________________________________________ Now look at you now that's the work you do it You play with opus inside ST That ain't workin' that's the way you do it GDSII for nothin' and simulations for free Now that ain't workin' that's the way you do it Lemme tell ya them guys ain't dumb Maybe get your netlist from your little finger Maybe write the netlist from your own We gotta install solaris patches Custom scripts deliveries We gotta move this databases We gotta do these GDSIIs See the little faggot with his RTL and his makefiles Yeah buddy that's his own chair That little faggot got his own workstation

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That little faggot he's not a milionaire We gotta install solaris patches Custom scripts deliveries We gotta move this databases We gotta do these GDSIIs I shoulda learned to play with opus I shoulda learned to make DRCs Look at that mama, he got it stickin' in the monitor Man we could have some fun And he's up there; what's that? Manager's noises? Bangin' on the bongoes like a chimpanzee That ain't workin' that's the way you do it Get your GDSII for nothin' and your simulations for free We gotta install solaris patches Custom scripts deliveries We gotta move this databases We gotta do these GDSIIs Now That ain't workin' that's the way you do it You play with opus in the ST That ain't workin' that's the way you do it GDSII for nothin' and simulations for free GDSII for nothin' and simulations for free Thriller Chip __________________________________________________________________ It's close to midnight and something evil's lurking in the lab Under the moonlight you see a board that almost stops your heart You try to scream but terror takes the sound before you test it You start to freeze as horror looks you right between the eyes You're paralyzed 'Cause this is thriller, thriller chip And no one's gonna save you from the beast about to strike You know it's thriller, thriller chip You're fighting for your life inside a killer, thriller tonight You hear the 'lab' door slam and realize there's nowhere left to run You feel the cold hand and wonder if you'll ever see the sun You close your eyes and hope that this is just immagination But all the while you hear the wafers creepin' up behind You're out of time 'Cause this is thriller, thriller chip There ain't no second chance against that chip with thousand pads You know it's thriller, thriller chip

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You're fighting to survive inside a killer, thriller tonight Night creatures call The dead start to walk in their masquerade There's no escapin' the jaws of the alien this time (they're open wide) This is the end of your life He is out to burn you, there's 'a short' closing in on every die It will possess you unless you change the kind of the job for your life Now is the time for you and I to cuddle close together All thru the night I'll save you from the terrors on the L.S.A. screen I'll make you see That it's a thriller, thriller chip 'Cause she can thrill you more than any chip who would dare to try Man, this is thriller, thriller chip So let she hold you tight and share the killer, diller, chiller Thriller here tonight Rap:

Darkness falls across the lab The midnight hour is close at hand Managers crawl in search of blood To terrorize y'awl's neighborhood

And whosoever shall be found Without the soul for getting down

Must stand and face the hounds of hell And rot inside a corpse's tc-shell The hottest stench is in the air

For this design of forty thousand years And chips ghouls from every tomb Are closing in to seal your doom

And though you fight to stay alive Your body starts to shiver

For no mere mortal can resist The evil of the silicon (electronic laughter)

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23. DR: Designers in prima linea Personaggi: …li incontreremo poco a poco. Ambientazione: uffici e laboratori di una multinazionale di microelettronica…

23.1 Puntata numero 0: "un giorno uguale ad un altro" Larry e Dough davanti ad un laboratorio di microelettronica. Indossano camici bianchi. La luce giallastra rende l'atmosfera irreale. Sono le 10 di mattina ma fuori è buio…

Dough: Questa notte non ho chiuso occhio. Mi giravo, rigiravo nel letto e niente. Solo transistors!

Larry Capisco. Magari una di queste sere ti porto al centro disintossicazione designers: lo "Strip-tease" di viale Padova. A me è servito!

Dough Smettila! Non farmi la predica. Sono perfettamente in grado di cavarmela da solo. Un altro "System On chip" e sarò come nuovo

Larry Se continui così farai la fine dei nostri progetti. Chiusi in un cassetto dopo un paio di mesi

Larry e Dough si guardano intensamente ma nel frattempo arriva correndo Lucy con un'equipe di designers e tesisti portando un silicio nuovo di zecca…

Dough Cosa abbiamo? Lucy (in modo molto concitato)

H8, 3.3volt di tensione per i Pad, 1.8 per il core. Regolatore interno. Richiesto test urgente

Larry Ok, Dough ti lascio lavorare ma ricordati della mia proposta Dough Va bene, va bene, ci penserò, ma ora ho da fare Dough (rivolto a Lucy) Okay Lucy. Appoggia delicatamente il primo silicio sulla board di

test e poi accendi l'alimentatore Lucy a Dough (sottovoce) Come la vedi Dough Mha, così su due piedi non saprei. Fammi guardare almeno il “Logic

State Analyzer” Dough e Lucy collegano la board di test al “Logic State Analyzer” e all'oscilloscopio. Nel frattempo passa da quelle parti Krycheck (il capo struttura)

Krycheck Mi raccomando. Abbiamo gli occhi della comunità scientifica puntata su di noi

Lucy (guarda Krycheck poco convinta)

Seee…

Dough (rivolto a Krycheck)

Ma fammi il favore. Facci lavorare!

Dough (rivolto a Lucy) Attacca ! …Gelo siderale. Sul “Logic State Analyer” non compare neanche la traccia del clock. L'oscilloscopio rimane in attesa di un trigger…

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Dough Accidenti! “Gelo siderale” Lucy Proviamo un altro "sample" Dough Ok. Prendi il numero 3 Lucy Ecco. Lo connetto alla board Dough Attacca ! Lucy Cavolo. Ancora “gelo siderale”. Proviamo ad abbassare la

temperatura. Magari in "best case" va…. Dough Ok. Applica la "schiuma congelante" Lucy Okay. Ora siamo in "nominal"….Ecco adesso siamo in "best case" Dough Ancora gelo siderale Lucy Alziamo un po’ la tensione Dough Ecco, adesso siamo a 2,1 per il core. 2,2-2-3,2-4…Niente… Lucy E se provassimo nel "worst case"? Dough Tanto vale provare. Togli la schiuma congelante e prendi il fornello

portatile. Lucy Ok, Adesso siamo a 100 gradi, 150, 200 Dough Ferma tutto, altrimenti lo cuociamo! Lucy Ancora gelo siderale Dough Provo a regolare il clock. Non riesco a misurare l'"insertion delay".

Aumento un po’ il "transition time" ! Lucy Sei a 12 picosecondi, 13,15,20, 1 millisecondo…niente! Dough Accidenti. Da quanto è in questo stato Lucy Circa mezz'ora. Oramai l'abbiamo "fritto"…

…Dough si toglie il camice bianco. Lo lancia verso il muro imprecando. Lascia il laboratorio e nel corridoio incontra Samantha, dell'ufficio acquisti. Altezza 1.80, capelli castani, occhi azzurri e labbra carnose. Indossa un tailleur grigio molto elegante. Dough ha la barba lunga di una settimana…

Samantha Al solito Dough, No? Dough Falla finita Samantha. Non è giornata Samantha Per te non è mai giornata Dough. Quand'è che cambierai?

Dough e Larry s’incontrano alla squallida macchinetta del caffè nei sotterranei…

Larry Ho saputo….Gelo siderale! Dough E chi te l'ha detto! Larry Ho visto Lucy… Dough Le "belle" notizie circolano veloci eh?! Bene, bene. Larry E adesso chi lo dice a Kryceck? Dough Non ti scomodare. Lo saprà già. Due anni di lavoro buttati nel cesso.

Non va “una fava”! Larry Quelli "ai piani alti" non la prenderanno bene…

Dough guarda la macchinetta del caffè e alcune persone appoggiate al muro. Sente di averne abbastanza. Appoggia una mano sul muro ed abbassa la testa… <Musica in sottofondo>

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L'Arte del progettista microelettronico 34

Una Nuova Speranza “Buonasera, volevo dire al mondo e a tutti gli amici di Internet che in queste ore dramatoco c’è grossa crisi, molto egoismo, qua non sappiamo più quanto stiamo antanto su questa téra…Ti chiedi i “come mai”, i “come dove” nel mondo…Dove chi? Perché quando? Dov’è la risposta? Ti chiedi i “quasi quasi” e miagoli nel buio…ma la risposta non la devi cercare fuori, la risposta è dentro di te, e però è sbagliata…”

Corrado Guzzanti – Quelo (da “Il libro di Quélo e di altra gente in grossa crisi) Come appendice a questo documento, dopo aver descritto vari aspetti di un lavoro che sembrerebbe aver dell’infernale (…) vorremmo far ulteriormente riflettere tutte quelle persone che si sono riconosciute nella figura oramai mistica rappresentata dal “designer” e si rendono conto che qualcosa non torna. Avete presente la scena di “Matrix” in cui l’”Eletto” vive in quella che considera la sua realtà ma con la netta sensazione che qualcosa non vada nel verso giusto, che qualcosa non torni? Il primo augurio è che questo momento arrivi nella vostra vita. Se non avrete mai dubbi sulla vostra professione sarete ufficialmente parte di “Matrix”; ci starete bene e comodi. Non realizzerete nemmeno di avere studiato una vita per fare un lavoro con pochissime prospettive e che probabilmente vi sta già ghettizzando sempre di più. Il punto non è principalmente rappresentato dal fatto che si debba per forza cambiare lavoro, rinnegare il passato o l’attuale presente. Il primo passo verso “l’illuminazione” consiste solamente nel metabolizzare che qualcosa non quadra; se siete arrivati fino a questo primo grado di consapevolezza siete nella giusta direzione. Il secondo passo verso il futuro è rappresentato dalla completa presa di coscienza della vostra posizione. Per comprendere anche questo secondo importante concetto dovrete cercare in ogni momento di vedere le cose secondo la giusta prospettiva (non esiste una “giusta prospettiva” in assoluto, ognuno deve cercarsi la propria). Dovrete astrarre dal quotidiano, cercare di capire cosa sta succedendo nella vostra vita nell’arco di una settimana, di un mese, negli ultimi anni. Bando ai progetti che hanno scadenza “domani”, alle cose che devono essere consegnate “entro mezzogiorno”. Fermate tutto e cercate di vedere le cose da più punti di vista. Se necessario salite sulla scrivania (già, come nel film “l’attimo fuggente”). Provate a passeggiare per i corridoi e attraverso i “loculi” degli altri progettisti come se foste invisibili, come se non faceste parte di questo mondo, ascoltate i loro discorsi, guardate i loro volti e i loro monitor. Grazie a questi esercizi vi renderete conto di quante cose vi sono fino ad ora sfuggite e forse dopo qualche tempo avrete raggiunto il secondo grado della scala che porta alla verità: la piena consapevolezza. Il terzo livello è rappresentato dalle decisioni da prendere inevitabilmente causate dalla “consapevolezza” raggiunta. Prendetevi il tempo necessario a capire qual’è e quale volete sia la vostra posizione nella società (dove per società non si intende chiaramente la ditta dove si sta lavorando). Si è ad un bivio. Decidere per esempio se rimanere nel mondo della progettazione o uscirne. Rimanere nel mondo della progettazione non deve essere considerata un’onta in senso assoluto. D'altronde è un lavoro dignitoso come moltissimi altri. Considerate comunque che dopo aver superato i primi tre livelli che portano all’illuminazione non sarete mai più gli stessi progettisti di prima. Siete diventati saggi e potete finalmente guardare il mondo e la ditta in cui lavorate con atteggiamento costruttivo e diverso. L’unico consiglio che si può dare ad un progettista del nuovo millennio è di guardarsi intorno, di leggere letteratura scientifica (e non solo scientifica…), di aggiornarsi. Essere un progettista non implica essere un selvaggio che ama solo il proprio computer e i propri progetti. Ricordate che non esiste peggior sordo o rincoglionito di chi vuol fare il sordo o rimanere rincoglionito. Ricordate anche che avete studiato tanto e avete investito molto del vostro tempo. Non buttatelo (o se volete buttatelo pure ma almeno siatene consapevoli!). L’altro ramo del bivio è intrapreso solo da quei “valorosi” che dopo i primi tre livelli di consapevolezza cercano di arrivare al passo definitivo ovvero al “distacco”. Distacco dalla progettazione, dal mondo della microelettronica, dalle multinazionali, dai luoghi geografici che si

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sono denigrati. A queste persone, forti dell’esperienza acquisita e confortati dalla saggezza raggiunta con i primi tre livelli di consapevolezza, vanno le nostre più sentite felicitazioni e congratulazioni. Ricordate che niente di quello che è stato scritto può essere riscritto, cambiato o stracciato, che la strada che si è presa per quanto difficile possa essere può essere cambiata. Ricordate che siete essere umani nati liberi e che le case si possono vendere, i mutui estinguere, le famiglie spostare (e se state insieme ad una compagna/compagno che non capisce le vostre scelte sono tutti cavoli vostri, ve la siete cercata), che i soldi sono solo pezzi di carta e metallo con cui si comperano cose (e non lasciate che il vostro futuro sia condizionato dalle cose), che i pensieri non detti, i sentimenti non espressi, le emozioni non provate o represse si accumulano come calcare nel nostro cuore e alla fine lo tappano rendendolo inutilizzabile. Se non ve lo ha detto ancora nessuno la vita è quello che ognuno di noi si è già costruito mattone su mattone e può essere un bellissimo castello merlato o una tana per i lupi; una casa di cemento armato grigio o una torre dai mille colori; una casa di legno piena di amore costruita su di un albero o un monolocale in un quartiere dormitorio. Se quello che avete costruito fino ad ora non vi piace ricordate che siete solo voi i responsabili ma anche che c’è sempre la possibilità di cambiare strada (“in the long run there is still time to change the road you are on”, come cantano i Led Zeppelin in “Starway to Heaven”). Insomma amici, apriamo le porte al futuro. Respiriamo a pieni polmoni aria fresca e pieni di entusiasmo come bambini che giocano con la sabbia del mare diamoci da fare!

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LA SOCIETA’ DEI MAGNACCIONI Versione cantata da Lando Fiorini

Fatece largo che passamo noi,

‘sti giovanotti de ‘sta Roma bella, semo regazzi fatti cor pennello,

e le regazze famo innamorà, e le regazze famo innamorà.

Ma che ce frega, ma che ce ‘mporta, si l’oste ar Vino c’ha messo l’acqua,

e noi je dimo, e noi je famo: “C’hai messo l’acqua e nun te pagamo”

Ma però noi semo quelli

Che j’arisponnemo ‘n coro: “E’ mejo er Vino de li Castelli

che questa zozza società”.

E si per caso vie’ er padron de casa, de botto te la chiede la pigione,

e noi j’arisponnemo: “Ah sor padrone, t’amo pagato e ‘n te pagamo più, t’amo pagato e ‘n te pagamo più.

Che c’arifrega, che c’arimporta,

si l’oste ar Vino c’ha messo l’acqua, e noi je dimo, e noi je famo:

“C’hai messo l’acqua e nun te pagamo”

Ma però noi semo quelli Che j’arisponnemo ‘n coro:

“E’ mejo er Vino de li Castelli che questa zozza società”.

Ce piaceno li polli,

l’abbacchio e le galline, perché so’ senza spine,

nun so’ come er baccalà.

La società dei magnaccioni, la società della gioventù,

a noi ce piace de magna e beve e nun ce piace de lavorà.

Portece ‘n’antro litro <hic>,

che noi se lo bevemo, e poi j’arisponnemo:

“Embè, embè, che c’è?”.

E quanno er Vino embè t’arriva ar gozzo ‘mbè,

ar gargarozzo ‘mbè ce fa ‘n ficozzo ‘mbè.

Pe’ falla corta, pe’ falla breve,

chiamamo l’oste: “Portace da beve, da beve, da beve, ah ah”.