L'arringa del buon lupo

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EDUCARE L’unica via possibile MONDI VICINI SGUARDI LONTANI Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, - CNS/Torino n. 1 anno XIV ISSN 1124-044 X Speciale 2009

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Articolo in Piemonte Parchi - speciale 2009 "Educare, l'unica via possibile"

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Page 1: L'arringa del buon lupo

EDUCAREL’unica via possibile

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Speciale 2009

Page 2: L'arringa del buon lupo

LBruno [email protected]

L’arringa del buon lupoIL MASSICCIO DEL POLLINO, A CAVALLO TRA BASILICATA E CALABRIA, RAPPRESENTA IN ITALIA UNOSTRAORDINARIO SCRIGNO DI BIODIVERSITÀ. LA SFIDA DEL PROGETTO LIFE “LA SALVAGUARDIA DELLUPO” HA SPIEGATO L’IMPORTANZA DI CONSERVARE UNA SPECIE CONSIDERATA A LUNGO NEMICA DELL’UOMO

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BASILICATA - CENTRO EDUCAZIONE AMBIENTALE PARCO NAZIONALE DEL POLLINO

La moderna visione utilitaristica consi-dera la natura un serbatoio cui attinge-re per i nostri bisogni, e inevitabilmen-te i valori naturali si riducono se nonsono in qualche misura monetizzabilio comunque sfruttabili; figuriamoci peruna specie come il lupo considerataaddirittura “nociva”. Partendo da que-ste considerazioni abbiamo volutoesplorare nuove forme espressive al fi-ne di toccare le corde più sensibili dell’immaginario collettivo e stimolareuna riflessione dei limiti di una visione antropocentrica del rapportouomo/ambiente. Il teatro ci è sembra-to uno straordinario strumento comu-nicativo e lo spettacolo “L’arringa delbuon lupo” portato nelle piazze deipaesi del Parco, non è stato altro chela drammatizzazione di un processodove i ruoli di accusato/accusatore so-no rovesciati: il lupo nel ruolo di accu-satore e l’uomo di accusato. Il lupo, fi-gura controversa, misteriosa e appa-rentemente così lontana da noi, che innatura non vedremo mai, ci ha offertola possibilità di render chiaro il concet-to di biodiversità: di come “tutto è con-nesso” e nel contempo di sperimenta-re un percorso creativo di vera parteci-pazione. Le 14 scuole, di altrettanti co-muni del parco dei due versanti luca-no e calabro, sono state coinvolte conmomenti iniziali emotivi, e sensibiliz-zate attraverso la metodologia della co-municazione di gruppo, dei giochi,delle favole e di momenti di scoperta.La prima tappa di questo percorso di-dattico è stato far emergere nella clas-se la cognizione personale che ognialunno ha del lupo, per passare poi al-la conoscenza scientifica della specie.Gli interventi si sono conclusi con lacomprensione del ruolo del lupo nellamitologia e nell’immaginario di altripopoli del mondo attraverso la letturadi brani, racconti, poesie, leggende efiabe. Questi sono stati confrontati coni racconti popolari, al fine di dimostra-re che ogni popolo ha una concezionedi questa specie diversa (positiva o ne-gativa) e si è cercato di comprenderneil perché. Ma le attività di sensibilizza-zione non sono state solo queste. Il WWF Italia, in stretto coordinamen-to con l’Ente Parco e con la supervisione scientifica di Paolo Ciucci

dell’Università La Sapienza di Roma, hasvolto un’azione capillare di vera ani-mazione territoriale attraverso diverseazioni coordinate. Ha realizzato unacampagna di informazione e sensibiliz-zazione degli operatori turistici, con in-contri annuali tenuti da esperti specifi-ci; sono stati organizzati corsi di forma-zione per veterinari delle ASL del Parcoper migliorare le capacità di valutazio-ne e attribuzione dei danni da lupo; èstata svolta un’azione di sensibilizza-zione capillare degli allevatori sullaconservazione della specie e sulla rea-le incidenza della predazione sul be-stiame; è stato realizzato un filmato di50 minuti e sono stati prodotti depliantdivulgativi specifici avvalendosi anchedella collaborazione del disegnatore difumetti Silver, che ha concesso un di-segno del famoso Lupo Alberto. Infineè stata svolta un’azione di lobbying sul-le amministrazioni locali sul problemadel randagismo canino. Da questa sin-tetica illustrazione del progetto, appareevidente il coinvolgimento di molti at-tori sociali. Educare alla decisionalità, alivello sociale e politico, significa nonnegare il conflitto ma assumerlo comespazio di negoziazione. Attivare pro-cessi negoziali è un modo per gestire efar evolvere i conflitti, secondo moda-lità non distruttive; implica la ricerca diinteressi comuni alle parti e il raggiun-gimento di esiti continui e parziali so-stenibili per tutti gli attori in gioco.Decidere è, tuttavia, complesso perchéciascuna scelta è solamente una delletante possibili; qualsiasi azione previstanon è causa di un solo effetto, le varia-bili in gioco sono tantissime e spessosfuggono alla conoscenza umana.Pensare alla sostenibilità come capaci-tà progettuale e decisionale, come ca-pacità di pensare a un futuro non pre-definito, secondo il rapporto univocodi causa ed effetto, ma come ventagliodi scenari possibili. L'uomo, al vertice della storia evoluti-va, è stato e continuerà ad essere ilpiù grande trasformatore sul pianeta,capace di arrecare alla natura grandisfregi; eppure, lo strumento di indagi-ne del passato e la speranza di un fu-turo migliore, stanno proprio nella ca-pacità conoscitiva e nelle abilità tec-nologiche acquisite.