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LARINGOSCOPIA La laringoscopia deve essere eseguita in ogni paziente sottoposto ad esame endoscopico delle vie respiratorie. I segni clinici più frequentemente associati a laringopatia sono: stridore inspiratorio, disfagia, modifiche della fonazione, intolleranza all’esercizio fisico, respiro rumoroso, retching o tosse. L’esame endoscopico in corso di laringopatia consente: 1) visualizzazione diretta della regione laringea (forma delle varie strutte e rapporti anatomici) e lo studio delle alterazioni morfologiche mucosali (edema, iperemia) 2) valutazione della funzionalità laringea (paralisi, collasso) 3) la raccolta di campionamenti adeguati per uno studio cito/istopatologico che consenta un’accurata stadiazione del problema (processi infiammatori/neoplastici). L’esame deve essere eseguito prima dell’intubazione e prima della valutazione endoscopica del naso, della trachea e dei bronchi. Particolarmente importante nella valutazione della funzionalità laringea risulta la scelta dell’anestesia: il paziente deve essere sempre esaminato con un piano anestesiologico superficiale per evitare un falso giudizio di paralisi laringea. La preparazione consiste in un digiuno da cibo di almeno 12 ore e da acqua da tre ore. Il paziente viene posizionato in decubito sternale con il collo esteso; la bocca deve essere tenuta aperta tramite un apribocca e la lingua tirata fuori. La valutazione comprende la visualizzazione delle cripte tonsillari, dell’epiglottide ed il rapporto con il palato molle, le pliche ariepiglottiche, cartilagini aritenoidi, corde vocali, ventricoli laringei e pieghe vestibolari. Laringite emorrargica Neoplasia laringea www.endovet.it

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LARINGOSCOPIA La laringoscopia deve essere eseguita in ogni paziente sottoposto ad esame endoscopico delle vie respiratorie. I segni clinici più frequentemente associati a laringopatia sono: stridore inspiratorio, disfagia, modifiche della fonazione, intolleranza all’esercizio fisico, respiro rumoroso, retching o tosse. L’esame endoscopico in corso di laringopatia consente: 1) visualizzazione diretta della regione laringea (forma delle varie strutte e rapporti anatomici) e lo studio delle alterazioni morfologiche mucosali (edema, iperemia) 2) valutazione della funzionalità laringea (paralisi, collasso) 3) la raccolta di campionamenti adeguati per uno studio cito/istopatologico che consenta un’accurata stadiazione del problema (processi infiammatori/neoplastici). L’esame deve essere eseguito prima dell’intubazione e prima della valutazione endoscopica del naso, della trachea e dei bronchi. Particolarmente importante nella valutazione della funzionalità laringea risulta la scelta dell’anestesia: il paziente deve essere sempre esaminato con un piano anestesiologico superficiale per evitare un falso giudizio di paralisi laringea. La preparazione consiste in un digiuno da cibo di almeno 12 ore e da acqua da tre ore. Il paziente viene posizionato in decubito sternale con il collo esteso; la bocca deve essere tenuta aperta tramite un apribocca e la lingua tirata fuori. La valutazione comprende la visualizzazione delle cripte tonsillari, dell’epiglottide ed il rapporto con il palato molle, le pliche ariepiglottiche, cartilagini aritenoidi, corde vocali, ventricoli laringei e pieghe vestibolari.

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