L'Arena - Il Magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2011

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Il magazine del Teatro Arena del Sole di Bologna

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GENNAIO - FEBBRAIO 2011. ANNO XVI N. 1

Caravaggio ppaagg 0077

Psicosi delle 4.48. ppaagg 0099

Negri, froci, Giudei & Co ppaagg 1111

Il berretto a sonagli ppaagg 1133

Piazza d’Italia ppaagg 1155

Roman e il suo cucciolo ppaagg 1177

Duel ppaagg 1199

Cantata degli anni miracolati ppaagg 2211

I promessi sposi alla prova ppaagg 2233

Don Chisciotte ppaagg 2255

Hilda ppaagg 2277

Aperte due nuove sezioni dedicate al mondo della scuola e al pubblico dell’Arena ppaagg 2299

Scuola & Teatro ppaagg 3311

Laboratori teatrali ppaagg 3333

Concerti ppaagg 3355

Arena 2.0 ppaagg 3366

Informazioni biglietteria, parcheggi ppaagg 3377

Staff ppaagg 3388

Ringraziamenti ppaagg 3399

Spettacoli

L’Ora d’Aria

Formazione, eventi

Informazioni

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dal 11 gennaio SALA GRANDE

Caravaggio un balletto di Matteo Levaggi - musica originale Giovanni Sollima

scena e costumi Roger Salas - luci Enzo Galia - danzatori Manuela Maugeri, Viola Scaglione, Valeria Vellei,

Giuseppe Cannizzo, Rosario Guerra, Gert Gijbels, Vito Pansini - sopranista Massimo Castagno

Balletto Teatro di Torino Loredana Furno

ore 21

Note degli autori

Riprendendo questo balletto a sette anni dalla sua creazione sorrido nel pensare a tutto ciò che credevo allora potesse essermi di ispira-zione nell'affrontare questo grande artista (che forse, proprio per la sua grandezza non an-drebbe nemmeno affrontato con un balletto!). L'ho fatto, a mio modo naturalmente. Oggi ho capito che, partendo proprio dall'opera del Caravaggio, dal suo vissuto,il balletto ci porta in un mondo che è quello che credo abbia se-gnato la vita di questo grande artista: la sedu-zione. La sua opera, la sua vita, i segreti, i mi-steri, tutto del Caravaggio seduce, ancora og-gi, per questo credo che anche le danze, con la musica di Giovanni e poi le luci e la scena, concorrano a creare un gioco agrodolce, co-me poteva essere il gioco della vita del Cara-vaggio che ho immaginato qui nella strada, tra ragazzi, giovani, folli, geniali. Così, all’interno di una “scatola nera”, sotto luci monocrome, coperti da costumi “pittorici”, si svolgono gli incontri tra i ragazzi-danzatori, focalizzando il legame tra forma e percezio-ne, tra tempo e spazio, tra osservatore e par-tecipante.

MaMaMaMattttteo Levaggiteo Levaggiteo Levaggiteo Levaggi

Già da bambino, e già coinvolto in “cose” musicali, stavo per ore a fissare quegli strani spartiti riprodotti con estrema precisione da Caravaggio in alcuni dei suoi dipinti, cercan-do di leggerne le note, di cantarmele dentro. Compositori fiamminghi, mi diceva qualcuno. Pensavo che Caravaggio oltre a essere il pri-mo grande direttore della fotografia, avessesssss

provveduto anche alla “sonorizzazione”, alla colonna sonora, delle sue opere. Con la pro-posta di Matteo Levaggi colgo l’occasione per risolvere la questione in sospeso dalla mia in-fanzia. Con Matteo credo di “sentire” e “vede-re” una linea comune, antinarrativa e antide-scrittiva. È la luce – intesa come linguaggio vero e proprio – a suggerirmi un diagramma espressivo sul quale disporre le note. È lo stes-so personaggio – con la sua storia personale, contorta e complessa – a guidarmi su clima generale, tensioni, ritmo, forma, ecc. Tutto de-stinato a un violoncello. Anzi, proprio il vio-loncello, con le sue perversioni, si pone per me come vero strumento di composizione. Nulla è scritto al tavolino, tutto passa attraverso il test di un corpo, di una fisicità estrema e diretta.

Giovanni SollimaGiovanni SollimaGiovanni SollimaGiovanni Sollima

spettacolo in opzione abbonamento InterAction Abbonamento Interazioni Contemporanee Abbonamento Teatro – Musica – Danza

presentato in collaborazione con AterDanza

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dal 13 al 16 gennaio TEATRO DELLE MOLINE

Psicosi delle 4.48 di Sarah Kane - regia Walter Pagliaro

con Micaela Esdra

Associazione Culturale Gianni Santuccio

ore 21.15

domenica ore 17

L’ultima ora

Secondo alcune statistiche, sembra che le 4.48 sia l'ora più adatta ad assecondare il suicidio. E proprio in questo orario la drammaturga inglese Sarah Kane porta in scena la sua mor-te, in quella che è la sua ultima opera teatrale, scritta nel 1999, anno del suo suicidio. Quali possono essere le cause di una simile scelta? Il rapporto disarmonico con i genitori, la sfiducia nella società, il sentirsi in colpa per i genocidi, l'orrore per tutte le guerre, ma soprattutto la mancanza di amore, la solitudine insopportabile, specie se ci si sente abban-donati da chi si ama. A tutti è nota l'omo-sessualità di Sarah Kane e il suo amore ricambiato per una giovane come lei. La fine di questo amore, l'improvviso abbandono, sono state le cause della tragedia. Organizzato come un lungo monologo, il dramma è scritto dal punto di vista di un per-sonaggio con gravi problemi di depressione, un disordine mentale di cui la stessa Sarah Kane soffriva, senza esplicite indicazioni di scena, dando al testo scritto un aspetto incon-sueto per un pezzo destinato alla rappresen-tazione. Dopo aver completato questo testo Sarah Kane tentò il suicidio ma fu immediata-mente scoperta e ricoverata in ospedale. A causa di mancanza di personale fu lasciata sola tre ore durante le quali si impiccò con i lacci delle sue stesse scarpe. Morì il 20 febbra-io 1999. 4.48 Psychosis fu rappresentato per la prima volta un anno e mezzo dopo al Royal Court Theatre di Londra. Un testo meraviglioso e appassionante per una grande interprete.

Sarah KaneSarah KaneSarah KaneSarah Kane, scrittrice e drammaturga britan-nica nata nel 1971, autrice di numerosi testi teatrali, alcuni dei quali controversi per i temi trattati (stupro, cannibalismo, malattie), com-batté a lungo con la depressione, causa della sua morte per suicidio nel 1999. La sua prima opera, Blasted (Dannati), che traccia parallelismi fra la Gran Bretagna e la Bosnia e contiene scene di stupri, cannibali-smo e brutalità, creò uno dei più grandi scan-dali teatrali a Londra, al punto che il giornali-sta del Daily Mail Jack Tinker la descrisse co-me «disgustoso banchetto di sporcizia». Oggi Sarah Kane è considerata un'importante protagonista del teatro britannico, nonché una delle figure chiave del cosiddetto in-yer-face theatre. (fonte: Wikipedia)

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14 gennaio SALA GRANDE

Negri, froci, giudei & co. L'ETERNA GUERRA CONTRO L'“ALTRO” testi e voce narrante Gian Antonio Stella - voce, fisarmonica, ricerca musicale Gualtiero Bertelli con Giuseppina Casarin voce - Paolo Favorido, pianoforte - Domenico Santaniello contrabbasso Rachele Colombo percussioni, voce - Maurizio Camardi sassofoni, flauti • GERSHWIN SPETTACOLI

ore 21

Un racconto per musica, canto e immagini per capire la società contemporanea, con il dilagare dell’odio in Internet, i cori negli stadi contro i giocatori neri, il risveglio del demone antisemita, le spedizioni squadristiche contro gli omosessuali, i pestaggi dei disabili, gli omicidi di clochard – per citare solo alcuni esempi – e, contemporaneamente, l’ingresso alla Casa Bianca del primo presidente nero. Note di Gian Antonio Stella

Dal libro al sito internet, dal web al cd musicale, dal cd allo spettacolo teatrale: ormai da diversi anni alcuni dei libri e dei temi che sono più cari a me e alle persone cui sono più vicino sono diventati degli spettacoli teatrali portati in scena con molti amici ma soprattutto con la Compagnia delle Acque di Gualtiero Bertelli, uno dei più noti cantautori italiani e autore di canzoni come “Nina”. Era nato tutto così, tra amici che nella vita quotidiana fanno i lavori più vari, come un’idea, forse neppure originalissima, per presentare un libro in modo diverso. Con qualche fotografia e qualche canzone. È diventato qualcosa di più. Una combinazione tra il monologo e la musica, le fotografie e i filmati e altre cose ancora. (…) Eravamo partiti senza un minimo di organizzazione, senza attrezzature, senza sponsor, senza l’appoggio di un teatro. Poi un po’ siamo cresciuti noi, un po’ siamo stati benedetti da un passaparola che si è fatto di settimana in settimana più generoso nei nostri confronti, fatto sta che oggi, se ci voltiamo indietro, ci sembra perfino impossibile: con uno spettacolo o con l’altro abbiamo fatto oltre

spettacolo compreso nell’abbonamento Interazioni Contemporanee

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spettacolo o con l’altro abbiamo fatto oltre cinquecento serate in giro per le piazze e i teatri italiani, dalla valle dei Templi di Agrigento alla fiera del libro di Mantova, dal teatro Dal Verme di Milano al Salone del Libro di Torino, dal Caterfestival di Santarcangelo di Romagna a Santa Maria in Trastevere per Libri in piazza dell’Estate Romana. Più una serie di serate a Parigi, Berlino, Caracas, Toronto, Montréal, Los Angeles, Washington, Chicago, New York… Più ancora alcuni eventi speciali contro il razzismo a Milano, a Treviso e a Verona con Antonio Albanese, Natalino Balasso, Davide Enia, Alessandra Mora, Stefano Nosei, Moni Ovadia, Marco Paolini, Renato Sarti, Santino «Alexian» Spinelli, Bebo Storti e i contributi di Maurizio Crozza e Luciana Littizzetto. Serate che in qualche modo mi hanno poi spinto a scrivere Negri, froci, Giudei & co.

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dal 19 al 23 gennaio SALA GRANDE

Il berretto a sonagli di Luigi Pirandello - regia Giuseppe Dipasquale - con Pino Caruso, Magda Mercatali, Loredana Solfizi, Dely De Majo, Giovanni Guardiano, Emanuela Muni, Enzo Gambino, Giada Colonna scene Antonio Fiorentino - costumi Elena Mannini - musiche Gustav Mahler - luci Franco Buzzanca Teatro Stabile di Catania - Teatro Biondo Stabile di Palermo

ore 21

domenica ore 16

La signora Beatrice Fiorìca, gelosa e insod-disfatta, vuole denunciare al delegato Spanò il tradimento del marito con la giovane moglie del suo scrivano Ciampa, anziano e a conoscenza dei fatti, che tollera la situazione purché venga salvata la sua “faccia” e che, per poter mantenere intatto l’equilibrio della propria coscienza, “trova la soluzione”: fare credere pazza Beatrice affinché la verità che tutti pensano non possa essere creduta come tale…

Storia di ordinaria follia

note di regia di Giuseppe Di PasqualeGiuseppe Di PasqualeGiuseppe Di PasqualeGiuseppe Di Pasquale

Perché fare oggi una nuova edizione del Ber-retto a sonagli di Luigi Pirandello? Pino Ca-ruso è stata la prima motivazione. Un attore maturo e maturato come lui voleva confron-tarsi con un testo che è stato il cavallo di bat-taglia di grandi attori come Salvo Randone, Turi Ferro e Paolo Stoppa. La cosiddetta e-strazione antropologica di Caruso sta tutta nel suo essere un particolare tipo di siciliano. Turi Ferro e Randone, facendo grande il per-sonaggio di Ciampa che interpretavano, tut-tavia prestavano ad esso una energia e una vigorosità, oserei dire sessualità, lontana dal-la domesticata e bonaria fatalità che il “Vec-chio” Ciampa esprime come personaggio vittima, e non carnefice. Dunque erano gli attori grandi e immensi che davano a Ciam-pa maestosità. Ma è proprio questo che Ciampa non ha e non deve avere. Egli è per-sonaggio che soccombe alla vita come agli eventi. La sua vecchiaia lo incatena alla ne-cessaria accondiscendenza verso una moglie giovane e certamente adultera. Lo rende pri-

smatico e sofistico, più che prometeico. Solo alla fine, affinché l’equilibrio della sua co-scienza rimanga intatto, trova una soluzione, “la” soluzione: quella di ribaltare lo specchio della verità e fingerlo in pazzia. Come un giocoliere, tira fuori dal cappello il coniglio bianco che si trasforma in un mazzo di fiori: come un prestidigitatore trova nell’aria la carta segreta e pensata. Fare credere pazza Beatrice affinché la verità che tutti pensano non possa essere creduta come tale perché vera solo nella follia di una donna gelosa. Solo lì Ciampa diventa Cotrone, trovando la sua lucciola di mago. Per il resto della com-media ha fatto sol di conto, ha ragionato e regolato l’andamento pericoloso della verità. Ma lo ha fatto da mosca che deve districarsi dalla tela di ragno che Beatrice gli vuol cuci-re come trappola. Lui poca cosa rispetto alla borghesissima Beatrice prova solo a “mettere le mani avanti prima di cadere per non spac-carsi la testa”. (…)

spettacolo compreso negli abbonamenti: InterAction - Domenica Teatro I Classici

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24 e 25 gennaio SALA GRANDE

Piazza d’Italia dal romanzo di Antonio Tabucchi - regia Marco Baliani - drammaturgia Maria Maglietta scene e costumi Carlo Sala - musiche Mirto Baliani - con Patrizia Bollini, Daria Deflorian, Gabriele Duma, Simone Faloppa, Renata Mezenov Sa, Mariano Nieddu, Alessio Piazza,

Naike Anna Silipo, Alexandre Vella • Teatro di Roma

ore 21

Nascita di una Nazione

di Marco BalianiMarco BalianiMarco BalianiMarco Baliani

Nel 2011 il nostro paese compirà centocin-quanta anni, un momento importante per ri-flettere sulle nostre identità, sul percorso che ci ha portati fin qui, sulla memoria, sulle tap-pe, le date, le persone e i fatti che hanno permesso di essere quello che siamo. Piazza d'Italia, il romanzo di Antonio Tabuc-chi, è il racconto di un'epopea familiare. At-traverso le storie di tre generazioni di ribelli, che a loro volta si intrecciano con quelle degli altri abitanti del borgo toscano dove il tempo del romanzo si svolge, si percorre un arco storico di cento anni. Si passa così dallo sbarco dei mille alla prima grande guerra, al fascismo, all'arrivo dei nazisti che bruciano il paese, fino alla lotta di liberazione e agli an-ni sessanta della ricostruzione e della conte-stazione. Ma la grande Storia fa da sfondo all'intreccio di piccole storie molto potenti, dense di accadimenti, di conflitti, di esperien-ze e umanità e che proprio per questo riesco-no con più forza a raffigurare lo scenario del tempo storico e del suo svolgersi. La sua ine-luttabilità, nella vita minuta di Garibaldo, di Gavure o di Don Milvio, acquista la forma epica del Destino, insinua la possibilità che la Storia grande possa sempre scompaginarsi, per un gesto di rivolta, per un sogno, per un crocicchio inaspettato. Così sono proprio queste storie e i personaggi che le veicolano a illuminare, riverberare e in parte riuscire a far comprendere sotto una luce nuova il tragitto accidentato del nostro paese dall'Unità d'Italia fino alla soglia degli

paese dall'Unità d'Italia fino alla soglia degli anni sessanta. Il linguaggio con cui le narra-zioni si dipanano ha la semplicità del sogno, le vicende si muovono in una leggerezza oni-rica dove un'antica antropologia fatta di oro-scopi, e credenze governa il vivente con as-sai più imperio che non la pretesa razionalità del potere. (…) Voglio conservare nello spet-tacolo la coralità epica della scrittura di Ta-bucchi, proseguendo una ricerca di dramma-turgia narrativa che caratterizza da anni il mio percorso. Stavolta occorre tessere l'a-razzo di un albero genealogico, in un pas-saggio di testimone da padre in figlio, dentro un contenitore di racconti che si succedono nel tentativo di misurarsi con l'unica espe-rienza che giustifica la necessità del raccon-tare, il morire.

spettacolo compreso nell’abbonamento Interazioni Contemporanee

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dal 26 al 30 gennaio SALA GRANDE

Roman e il suo cucciolo "Cuba and His Teddy Bear" di Reinaldo Povod traduzione e adattamento Edoardo Erba - regia Alessandro Gassman - con Manrico Gammarota, Sergio

Meogrossi, Giovanni Anzaldo, Matteo Taranto, Natalia Lungu, Andrea Paolotti - scene Gianluca Amo-

dio - costumi Helga H. Williams - musiche originali Pivio & Aldo De Scalzi - videografie Marco Schiavoni luci Marco Calmieri •Teatro Stabile del Veneto - Teatro Stabile d'Abruzzo - Società per Attori

ore 21 domenica ore 16

Padre e Figlio di Alessandro Gassman

Dopo aver messo in scena La forza dell'abi-tudine di Thomas Bernhard e La parola ai giurati di Reginald Rose, ancora una volta la mia scelta è caduta su un testo contempora-neo che negli anni '80 ottenne un grande successo a New York e che ebbe come prota-gonista Robert De Niro. Cuba & His Teddy Bear di Reinaldo Povod mi ha coinvolto fin dalla prima lettura per l'umanità dei suoi per-sonaggi, per uno stile di scrittura tagliente, crudo, profondo, che mai indulge al senti-mentalismo. Con Edoardo Erba abbiamo de-ciso di ambientare la vicenda in una periferia urbana del nostro paese, all'interno di una comunità romena, dove confluiscono perso-naggi di altra radice etnica. Operazione che non tradisce il testo originale americano che fa appunto coesistere personaggi di diverse culture e religioni. È un dramma familiare e al tempo stesso sociale, uno sguardo sul presen-te che è anche un preciso richiamo a uno dei fenomeni che negli ultimi tempi più ci coin-volgono: la presenza degli immigrati nella nostra vita, presenza che ha trasformato la fisionomia delle nostre città ed ha intaccato il tessuto delle nostre relazioni. La prorompente forza drammatica dell'opera si basa sul rapporto irrisolto fra un padre se-mianalfabeta, spacciatore di droga, nevrotico, che alterna momenti di dolcezza a esplosioni di rabbia e un figlio adolescente apparente-mente schiacciato dall'autorità paterna, che vuole emanciparsi attraverso lo studio ma che nasconde al padre le sue illusorie prospettive di vita e la progressiva dipendenza dall'eroi-

spettive di vita e la progressiva dipendenza dall'eroina. Un maldestro socio in affari del padre, un intellettuale tossicodipendente, un altro spacciatore e la sua giovane prostituta sono gli altri personaggi che ruotano intorno alla drammatica vicenda umana di un uomo disposto a tutto pur di far soldi per garantire al figlio un futuro diverso dal suo e di un ra-gazzo consapevole del fatto che il padre po-trà, a suo modo, amarlo ma non riuscirà mai a capirlo. Un rapporto toccante, crudo, a tratti sconvolgente, che troverà compimento solo attraverso un fatale, catartico epilogo. È però anche una storia di disperazione e de-grado che, attraverso il drammatico destino di un'umanità condannata all'emarginazio-ne, rimanda a problematiche sociali di gran-de attualità.

spettacolo compreso negli abbonamenti: InterAction Domenica Teatro

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2, 3, 4 febbraio SALA INTERACTION

Duel Laurent Cirade violoncello Paul Staïcu piano

ore 21.30

I duellanti musicali

Due improbabili figure di musicisti, affabula-tori dall’animo delicato e suadente, irrompo-no nella nostra storia musicale. Armati di pianoforte, violoncello, grimaldello, sedia a sdraio e barbecue, fanno saltare in aria gli stereotipi musicali d’ogni tempo, dalle più classiche melodie di pregiata fattura, alle più bieche melodie da supermercato, eseguendo brani dai titoli bizzarri: “Ginnopedia dell’incubo cannibale”, “Ballata per una pic-cinina abbandonata”, “Concerto per carta di credito”, “Toccata per un sequestro”, “Rap della depressione sociale”, “Minuetto del sa-dismo militare”, “Canto zigano per un mo-mento di nostalgia scout”, “Scat per Stentor muggente”... Abbandonandosi a esilaranti regolamenti di conti e finendo per essere irre-vocabilmente convincenti per tutti.

Paul Staïcu piano, melodia, sega, percussio-ni, voce, etc. Proveniente da una famiglia di musicisti, allievo del Conservatoire National Supérieur de Musique di Parigi, Paul Staïcu si divide tra récital di musica classica e con-certi jazz. Ha lavorato a fianco ad artisti co-me Michel Portal, Steve Coleman, Guy Rei-bel, François Jeanneau, Carla Bley e la sua Big Band. Come compositore, i suoi lavori sono stati eseguiti al Festival Classique di Aix-en-Provence e alla Maison de Radio-France. Alcuni dei suoi brani jazz sono rac-colti nel CD Valah. Insegnante, ha fondato la classe di musica dell’École Normale de Mu-sique di Parigi.

Laurent Cirade violoncello, sedia a sdraio, didjeridoo, sega elettrica, percussioni, voce etc. Con una formazione classica del più alto livello, acquisita presso Maguy Hauchecorne e Hervé Derrien, Laurent Cirade ha accu-mulato esperienze artistiche eclettiche fin dai suoi esordi. Collabora con il coreografo Maurice Béjart e la regista Colline Serreau, ha suonato con il gruppo di tango argentino «Arrabeles», con il violinista Pierre Blanchard e il suo gruppo «Gulf String», con Daniel Tosi e La Camerata de France, con l’Orchestre National de France. In seguito si è unito ai membri di «Le Quatuor» (Premio Molière 1994 e1998 per il migliore spettacolo musicale, Victoire de la Musique 1998) con il quale si esibirà, per 12 anni consecutivi, in tutto il mondo.

spettacolo compreso negli abbonamenti: Interazioni Contemporanee Teatro-Musica-Danza

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GiovedìGiovani

Biglietto € 5 il giovedì per gli Under 25

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dall’8 al 13 febbraio TEATRO DELLE MOLINE

Cantata degli anni miracolati OMAGGIO A LAURA BETTI con Marina Pitta - chitarra Marco Muzzi - elaborazione drammaturgica e regia Gianfranco Rimondi

Associazione Culturale Teatro dei Dispersi in collaborazione con Arena del Sole Arena del Sole Arena del Sole Arena del Sole ---- Nuova ScNuova ScNuova ScNuova Sceeeena na na na ---- Teatro Stabile Teatro Stabile Teatro Stabile Teatro Stabile ddddi Bolognai Bolognai Bolognai Bologna

ore 21.15 domenica ore 17

Note di regia di Gianfranco RGianfranco RGianfranco RGianfranco Riiiimondimondimondimondi Agli inizi degli anni ‘60 (precisamente nelle stagioni teatrali ‘60-’61/’61-’62) Laura Betti inventò un gioco-progetto-teatrale-cabaretti-stico, scaturito da momenti di salotto letterario e dal desiderio di utilizzare le sue vaste cono-scenze e frequentazioni di autori-artisti non occasionali. Nacque così uno spettacolo (da molti definito “cabaret letterario”, da altri “specchio ironico degli anni del boom eco-nomico”) dal titolo Giro a Vuoto che percorse un grand tour sia nelle piccole sale di speri-mentazione, sia nei grandi teatri nazionali. Il “gioco” inventato da Laura (con una prepa-razione di due o tre mesi di lavoro) consisteva nel coinvolgimento di scrittori e intellettuali a fornire testi di songs, ballate, poesie e prose-poetiche, che riflettessero il momento storico-sociale che si stava definendo ai primordi de-gli anni ‘60. La Betti invitò i poeti – scrittori – giornalisti a creare testi che in seguito vennero affidati a musicisti di prestigio, che avevano già avuto esperienze di musiche di scena. Scrissero i testi delle canzoni: Camilla Ceder-na, Ennio Flaiano, Franco Fortini, Fabio Mau-ri, Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, Ercole Patti, Enzo Siciliano, Mario Soldati, Alberto Arbasino, Massimo Dursi e altri. I loro testi furono musicati da Franco Nebbia, Piero Umiliani, Valentino Bucchi, Fiorenzo Carpi, Gino Negri, Gino Marinuzzi junior e altri. E fu un successo per alcune stagioni.

Le Ballate e le Canzoni

1. «Ai ‘Brigoli’ di Casalecchio» (M. Dursi - V. Bucchi) 2. «Cocco di mamma» (L. Antonioni - F. Nebbia) 3. «Piero» (E. Patti - P. Umiliani) 4. «Valzer della toppa» (P. P. Pasolini - P. Umiliani) 5. «Quella cosa in Lombardia» (F. Fortini - F. Carpi) 6. «Io son’una» (F. Mauri - F. Nebbia) 7. «Macrì Teresa detta Pazzia» (P. P. Pasolini - P. Umiliani) 8. «Là, sul parquet» (F. Mauri - F. Carpi) 9. «E invece no» (G. Parise - G. Negri) 10. «Seguendo la flotta» (A. Arbasino - F. Carpi) 11. «Soltanto gli occhi» (Gino Negri) 12. «Mi sono buttata nell’arte» 13. «Una vera signora» (F. Mauri - F. Carpi) 14. «Ballata de suicidio» (P. P. Pasolini)

I testi recitati sono tratti da “Teta Veleta” di Lau-ra Betti; le ballate e le canzoni sono tratte da “Giro a vuoto” n.1

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dal 10 al 13 febbraio SALA GRANDE

I promessi sposi alla prova

di Giovanni Testori - regia Federico Tiezzi - con Francesco Colella, Marion D’Amburgo, Iaia Forte, Sandro Lombardi, Caterina Simonelli, Alessandro Schiavo, Massimo Verdastro, Debora Zuin scene Pier Paolo Bisleri - costumi Giovanna Buzzi - luci Gianni Pollini • Teatro Metastasio Stabile della Toscana, Fondazione del Teatro Stabile di Torino, Compagnia Sandro Lombardi

ore 21

domenica ore 16

Dopo la prova Su un palcoscenico di fortuna, è da supporre in qualche quartiere non proprio "bene" di Milano, un Maestro, capocomico all’antica, si affanna a far interpretare a un gruppo di attori comicamente scalcagnati nientemeno che il capolavoro di Manzoni. Così iniziano I promessi sposi alla prova, te-sto che Giovanni Testori scrisse nel 1984 do-po le riscritture da Shakespeare e da Sofocle, approdando a questo suo inevitabile tra-guardo con l’intento di fare del romanzo manzoniano uno "specchio" in cui riflettere i suoi "anni tribolatissimi" che, a ben vedere, sono anche i nostri: quelli del degrado dell'ambiente, dell'indurimento dei cuori, dell'omologazione delle coscienze, dell’al-lontanamento graduale dalla realtà, dell'in-capacità di vedere la trasformabilità della società. Soprattutto la peste della chiusura alla diversità, alla comunicazione, al mondo. Ed è al desiderio di aprire gli occhi sulla realtà (e con lo strumento dell’umorismo manzoniano) che gli interventi testoriani si appigliano per dissezionare i nuclei narrativi originari e ricomporli in parabole insieme sceniche e morali. Il "mettere alla prova" è, in tutti i sensi, il cuore del lavoro registico, nel doppio senso di "mettere in prova" la praticabilità teatrale di un testo o comunque di un'ipotesi scenica, e di "verificare" la sua tenuta in una situa-zione storica mutata. E su queste premesse si basa il lavoro di Tiezzi: non una spiegazione del romanzo ma, come desiderava Testori, una "lezione e un monito" perché I Promessi

una "lezione e un monito" perché I Promessi Sposi sono "il romanzo della storia, e il po-polo incarna questa storia nella libertà più assoluta”. Con questo spettacolo Tiezzi af-fronta insieme Testori e Manzoni, al fine di dire anche una parola non retorica ma che parta dal basso, dagli umili, dai diseredati, da coloro che identificano la vita con il ri-spetto del prossimo, del mondo e della storia – una parola relativa al centocinquantesimo anniversario dell‘Unità d'Italia, quella unità che Manzoni contribuì a creare dal punto di vista linguistico-letterario, innestando la tra-dizione lombarda in quella toscana. Unità della lingua come unità di una nazione: la cultura non è qualcosa di separato dalla sto-ria ma addirittura la determina.

Spettacolo compreso negli abbonamenti: InterAction Domenica Teatro

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dal 16 al 20 febbraio SALA GRANDE

Don Chisciotte progetto, regia, interpretazione Franco Branciaroli - scena Margherita Palli luci Gigi Saccomandi - costumi Caterina Lucchiari - musiche Daniele D'Angelo Teatro De Gli Incamminati

ore 21 domenica ore 16

Franco Branciaroli è in scena nel doppio ruo-lo di Don Chisciotte e Sancho Pancia, ai qua-li dà, imitandole, le voci di Vittorio Gassman e di Carmelo Bene.

I mulini a vento del Teatro di Franco BranciaroliFranco BranciaroliFranco BranciaroliFranco Branciaroli *

Il procedimento corrisponde a un nascon-dermi. L'ho già fatto con Finale di partita di Beckett dove ho adottato i toni del doppiato-re italiano dell'ispettore Clouseau alias Peter Sellers. Come se escludessi i miei mezzi vo-cali. Ancora di più col Don Chisciotte evo-cante Gassman e Bene (o con Gassman e Bene che evocano il Cavaliere della Mancha e Sancho) in definitiva plasmo le voci degli altri, voci diventate mitiche, nobilmente ma-nieristiche. Non è un caso che loro due siano riproducibili, reinventabili (è molto difficile riprodurre me, che non ho nulla di particola-re a livello di gola), e va aggiunto che il no-stro è un momento in cui non si può più granché affermare una voce, per il semplice motivo che in realtà non ti stanno più ad ascoltare. Un gruppo di persone decide cosa è giusto e cosa non lo è (e questo andrebbe bene se le opzioni e i culti fossero davvero giusti: purtroppo sono spesso sbagliati), e queste persone sono tutto l'apparato decisio-nale coalizzato (dal critico ai direttori di tea-tro). La conseguenza è che la povera arte del teatro continua a pedalare a vuoto, il ricam-bio è costituito da fallimenti, e non c'è spazio per un contropotere. Allora ho sentito la ten-tazione di portare in scena i potenti: vedete-vela con loro, con Gassman e Bene. proprio esclusivamente un omaggio: è an-

Non è proprio esclusivamente un omaggio: è anche, quindi, una specie di resa dei conti. Ossia, l'omaggio è ovvio, perché reputi alti coloro cui ti riferisci per mettere a segno la resa dei conti. Però è come se dicessi anche: bene, questi sono i miti che avete codificato, e io mi ci confronto, e questo produce anche l'idea teoretica di un Chisciotte che si trova nella condizione in cui mi trovo io, che deve parlare con/per voce altrui, che non vive una condizione romantica con slanci ideali ma subisce il destino d'un disgraziato alle prese con un mondo che non lo vuole, che non ha niente a che fare con lui. Il Cavaliere dalla triste figura impersona la deriva, l'ultima spiaggia cui viene costretto oggi il teatro. Ri-schiamo non più di vedere un'osteria come fosse un castello, ma di vedere un'osteria come fosse il teatro. * da una conversazione con Rodolfo di Giammarco

Spettacolo compreso negli abbonamenti: InterAction - Domenica Teatro I Classici

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18 febbraio TEATRO DELLE MOLINE

HILDA LETTURA SCENICA testo Marie Ndiaye - traduzione Giulia Serafini - regia Marinella Manicardi

con Marinella Manicardi Arena del Sole – Nuova Scena – Teatro Stabile di Bologna

ore 21.15 ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili

Ma Hilda non c’è… Il dramma paradossale di una donna di servi-zio di colore cui viene sottratta l'esistenza da una ricca e annoiata signora. In scena Hilda non c'è. Ne seguiamo la progressiva perdita di personalità e dignità, il disseccarsi quasi di ogni sua forza attraverso la contrattazione quotidiana che la padrona e il marito portano avanti alle spalle di lei. Fino a che Hilda non verrà abbandonata come un oggetto senza più utilità né per la padrona né per il marito. Testo feroce, comico a tratti, in cui i pregiudizi diventano carità soffocante e la richiesta di aiuto domestico inglobamento famelico. Nata nel 1967 da madre francese e padre senegalese, Marie NDiayeMarie NDiayeMarie NDiayeMarie NDiaye ha studiato Lingue alla Sorbona e ha vinto una borsa di studio per l’Accademia di Francia Villa Medici di Roma. Ha pubblicato il primo romanzo a 18 anni, e ha vinto il Premio Fémina nel 2001 con Rosie Carpe. In italiano sono pubblicati: Fuori Stagione, traduzione di Lucia Quaqua-relli, Morellini 2006; Tutti i miei amici, tradu-zione di O. Marchetti, Baldini & Castoldi, 2005; Rosie Carpe, traduzione di Lucia Qua-quarelli, Morellini, 2005; La diavolessa, tra-duzione di Francesca Lazzarato, Mondadori 2002; In famiglia, traduzione di L. Prato, Ca-ruso e A. Basso, Anabasi 1993; Il pensiero dei sensi, traduzione di S. Spero, Marsilio 1993. Ha vinto il prestigioso Premio Goncourt nel 2009 per il romanzo Trois Femmes puis-santes, pubblicato in Italia da Giunti nel 2010. Hilda è stato pubblicato nel volume Voci fem-minili, edito da Titivillus nel 2009.

Face à face Face à face – Parole di Francia è un progetto dedicato alla drammaturgia francese e pro-mosso dall’Ambasciata di Francia in Italia e dalla Fondazione Nuovi Mecenati, la cui prima edizione si è svolta nel 2007. Face à face ha come obiettivo primario quel-lo di promuovere gli autori di teatro francesi in Italia e di interessare alla drammaturgia contemporanea francese il sistema teatrale italiano. I due paesi hanno infatti due sistemi teatrali culturalmente e organizzativamente piuttosto diversi, seppure con qualche punto di contatto; nondimeno il dialogo “teatrale” fra le due nazioni si è mantenuto costante nei decenni.

Nell’ambito del programma di

Face à face Parole di Francia per scene d’Italia

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L’Ora d’Aria

Aperte due nuove sezioni dedicate al mondo della scuola e al pubblico dell’Arena Inaugurata nel novembre 2010 nel sito dell’Arena del Sole – Nuova Scena – Teatro Stabile di Bologna www.arenadelsole.it, L’Ora d’Aria è una sezione autonoma dedicata a ospitare le recensioni inedite o solo parzial-mente pubblicate di critici professionisti in col-laborazione con i Premi Ubu e l’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro. In un contesto generale che tende a considera-re l’espressione del pensiero critico come fumo negli occhi, L’Ora d’Aria è un piccolo contri-buto che nasce dalla costante riduzione degli spazi mediatici della critica teatrale, senza la pretesa di ovviare al problema, ma di ribadire la necessità della lettura critica dell’opera tea-trale offrendo una “boccata d’aria” (e da qui la scelta voluta di un titolo autoironico) a critici professionisti, collaboratori di testate quotidia-ne e periodiche, radio-televisive e web, ma anche artisti e operatori teatrali. Con l’inizio del 2011 L’Ora d’Aria ha aperto due nuove sezioni: una dedicata alla raccolta di giudizi scritti provenienti dal mondo della scuolascuolascuolascuola e dell’univunivunivuniversitàersitàersitàersità, coinvolgendo inse-gnanti e studenti, per arricchire l’attività for-mativa dei ragazzi offrendo anche agli stessi docenti nuove possibilità di confronto e stimo-lo; la seconda dedicata agli spettatorispettatorispettatorispettatori dell’Arena del Sole, i quali potranno inviare riflessioni, considerazioni e valutazioni, debi-tamente argomentate, sugli spettacoli in pro-grammazione. Le “recensioni”, che non dovranno superare comunque le 1.500 battute spazi inclusi, po-

potranno essere inviate al seguente indirizzo mail [email protected] (indicando il mail [email protected] (indicando il nome dell’autore e, per quanto riguarda gli studenti, la classe e l’istituto di provenienza) e, per quanto riguarda gli studenti, la classe e l’istituto di provenienza) e saranno pubblicate al seguente URL: www.arenadelsole.it/oradariawww.arenadelsole.it/oradariawww.arenadelsole.it/oradariawww.arenadelsole.it/oradaria. Sarà nostra premura avvertire gli interessati dell’avvenuta pubblicazione della recensione. Crediamo che L’Ora d’Aria sia non solo un’occasione per sensibilizzare alla lettura cri-tica degli spettacoli, ma un momento di incon-tro, utile affinché il teatro continui a mantenere un legame forte e stabile con il pubblico, at-traverso uno spazio – il nostro sito web – che vuole essere un patrimonio intellettuale comu-ne partecipato e condiviso da tutti i nostri spet-tatori.

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Spazio libero per la critica che non trova spazio

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Scuola & Teatro

Impegno e creatività I progetti rivolti a studenti e insegnanti

I progetti di promozione culturale verso le giovani generazioni si arricchiscono di iniziative e di idee, con la finalità di valorizzare sempre più l’e-ducazione teatrale nelle scuole. Sintesi di questa attività è Il Teatro delle Scuole®, la rassegna di spettacoli messi in scena dai ragazzi delle scuole di Bologna e provincia che giunge alla 25° edi-zione. Il percorso di promozione della cultura e della pratica del teatro prosegue anche all’interno degli istituti scolastici con un’offerta laboratoriale rivolta sia agli alunni che agli insegnanti, al fine di utilizzare il teatro come strumento educativo per facilitare i processi di socializzazione, l’inte-grazione fra differenti culture e abilità e una mag-giore consapevolezza nella fruizione degli spetta-coli. Infine, in occasione della ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia e del Bicentenario dell’Arena del Sole, sarà allestito Il Trionfo del Po-polo Bolognese nell’8 Agosto 1848 con il coinvol-gimento di numerosi alunni delle scuole medie e superiori, prima in una fase laboratoriale e suc-cessivamente con il debutto dello spettacolo.

I mestieri del teatro Una proposta formativa dedicata alla scoperta delle professionalità necessarie per l’allestimento di uno spettacolo portando direttamente il teatro nelle scuole di ogni ordine e grado. Durante gli incontri nelle classi un regista teatrale, un tecnico di produzione e un attore si alterneranno a parla-re dei segreti della messa in scena di uno spetta-colo. A conclusione degli incontri i ragazzi saran-no invitati a una visita al teatro ed eventualmente a uno spettacolo serale.

Alza la voce Un laboratorio sulla comprensione del testo e sulla lettura espressiva, un modo per avvicinare i gio-vani alla letteratura e contrastare la decadenza culturale, per accendere nuove curiosità, per con-frontare le scelte e i gusti dei ragazzi. Una vera e propria “scuola di lettura ad alta voce” da fare in classe, a cura di un’attrice, che si concluderà con la Festa della lettura in teatro dove protagonisti saranno gli studenti stessi che leggeranno i loro testi preferiti.

Laboratori per insegnanti I percorsi formativi di Lettura espressiva sono rivolti agli insegnanti che desiderano migliorare le pro-prie capacità comunicative. Animazione teatrale si propone di accompagnare i docenti dall’elaborazione di un testo alla messa in scena, arricchendo le attività di laboratorio con gli stu-denti che convergono nella rassegna del Teatro delle Scuole®.

Visite a teatro Continuano con successo le visite guidate del tea-tro rivolte a gruppi di studenti, con percorsi forma-tivi all’interno dello spazio e dell’attività teatrale. Le visite hanno inizio nel foyer con la presentazione del teatro e della sua storia in rapporto alla città e si concludono in palcoscenico dove un tecnico di produzione presenta i mestieri del palcoscenico e illustra ciò che accade dietro le quinte.

Facebook e YouTube Per favorire una partecipazione diretta alle inizia-tive da parte degli studenti saranno utilizzati an-che strumenti di comunicazione innovativi come Facebook e YouTube, nella convinzione che il rapporto tra giovani generazioni e teatro passi anche per i nuovi media, particolarmente utilizzati e frequentati dalle nuove generazioni.

Info: Ufficio Scuola tel. 051.2910.950 [email protected]

Nella foto l’incontro con gli insegnanti nel Chiostro dell’Arena per la presentazione dei progetti 2010-11.

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Laboratori

Laboratori teatrali: dizione, lettura espressiva, scenografia, illuminotecnica, speakeraggio, scrittura

In un momento in cui tutto si riduce, si ridimen-siona e si contrae la nostra proposta di labora-tori diventa ancora più ricca e articolata. Corsi di recitazione, lettura, dizione, scrittura, sceno-grafia, illuminotecnica, drammaturgia. Lunghi tutta una stagione, un mese o un solo weekend. Più opportunità, più occasioni per appropriarci del palcoscenico, per confrontarci e capire gli elementi che insieme costruiscono l’attività sce-nica. Più teatro dunque. Più tempo e spazio da concedere a noi stessi, da dedicare alla cono-scenza di sé, degli altri e di quei rituali umani che difficilmente mettiamo a fuoco nel quotidia-no. I laboratori sono rivolti a tutti: come prima tappa di una possibile formazione professiona-le ma anche – perché no – come un piccolo lus-so che ci si concede.

Dopo il successo dei laboratori realizzati nella prima parte della stagione teatrale, queste le proposte per i prossimi mesi. saperlo dire laboratorio di dizione e organizzazione del laboratorio di dizione e organizzazione del laboratorio di dizione e organizzazione del laboratorio di dizione e organizzazione del ddddiiiiscorsoscorsoscorsoscorso condotto da Alessandra FrAlessandra FrAlessandra FrAlessandra Frabettiabettiabettiabetti 2ª ed. dal 17/02 al 15/03/2011 3ª ed. dal 03/05 al 31/05/2011 dalle h 21 alle 24 - ore di lezione: 18 dar corpo alle parole laboratorio di lettura espressivalaboratorio di lettura espressivalaboratorio di lettura espressivalaboratorio di lettura espressiva condotto da Marina PittaMarina PittaMarina PittaMarina Pitta dal 20/01 al 14/03/2011 dalle h 21 alle 23.30 - ore di lezione: 20 spazio scenico laboratorio di scenografialaboratorio di scenografialaboratorio di scenografialaboratorio di scenografia condotto da Davide Amadei dal 17/02 al 17/04/2011 dalle h 21 alle 23.30 - ore di lezione: 25

accendi la luce! laboratorio di illuminotecnicalaboratorio di illuminotecnicalaboratorio di illuminotecnicalaboratorio di illuminotecnica condotto da Paolo MazziPaolo MazziPaolo MazziPaolo Mazzi dal 05/04 al 20/05/2011 dalle h 20.30 alle 23 - ore di lezione: 20 il gioco della voce laboratlaboratlaboratlaboratorio di speakeraggioorio di speakeraggioorio di speakeraggioorio di speakeraggio condotto da Marina PittaMarina PittaMarina PittaMarina Pitta date da definire – primavera 2011 - ore: 16

trame di carta laboratorio di scrittura laboratorio di scrittura laboratorio di scrittura laboratorio di scrittura condotto da Marcello FoisMarcello FoisMarcello FoisMarcello Fois date da definire - primavera 2011 - ore: 30 fare scena workshop di scenografia workshop di scenografia workshop di scenografia workshop di scenografia condotto da DaviDaviDaviDavide Amadeide Amadeide Amadeide Amadei date da definire – maggio 2011 - ore: 15

Informazioni, calendari dettagliati e iscrizioni www.arenadelsole.it [email protected] 051.2910.911

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Concerti

Prosegue la stagione dei concerti sul palco dell’Arena: Il 6 febbraio L’Orchestra Meccanica Marinetti plays Nag Hammadi Il 28 marzo Cristina Donà presenta il suo ultimo album Torno a casa a piedi

Domenica Domenica Domenica Domenica 6 febbraio6 febbraio6 febbraio6 febbraio alle ore 19.00 in Sala Grande l’Orchestra Meccanica MarinettiOrchestra Meccanica MarinettiOrchestra Meccanica MarinettiOrchestra Meccanica Marinetti di Angelo Comino “aka Motor” muoverà le sue braccia robotiche. Lo spettacolo fa parte del programma di Arte e Scienza in Piazza, appuntamento annuale che la Fondazione Marino Golinelli dedica alla diffusione della cultura scientifica (per maggiori info: www.lascienzainpiazza.it). Il centro di Bologna diventerà una sorta di moderno palcoscenico aperto per l'arte e la scienza, che troveranno modo di incontrarsi e scontrarsi sul terreno comune della tecnologia. A far sentire la sua voce, o meglio i suoi tam-buri, ci sarà l'orchestra di robot di Motor al gran completo nella versione Orchestra Mec-canica Marinetti plays Nag Hammadi. Questo spettacolo costituisce il proseguimento della collaborazione con il progetto Porte A-perte alla Robotica a cura di Enzo Marvaso, il cui intento è l’introduzione della robotica nelle scuole superiori. Motor ha presentato le po-tenzialità artistiche della robotica entusia-smando il pubblico giovanile di più di 500 studenti di quattro diverse scuole superiori del-la provincia di Torino. A seguito dell'attività didattica l’Orchestra Meccanica Marinetti è stata anche presentata a Torino al Teatro Ra-gazzi e a Ivrea al Teatro Politeama.

Lunedì 28 marzoLunedì 28 marzoLunedì 28 marzoLunedì 28 marzo ritornerà sul palco dell’Arena del Sole Cristina DonàCristina DonàCristina DonàCristina Donà, una delle cantautrici del panorama musicale italiano più apprezzate da critica e pubblico, capace di varcare i confini nostrani scalando il mercato internazionale e che può vantare collabora-zioni con musicisti del calibro di Robert Wyatt, Manuel Agnelli degli Afterhours e Morgan. L’artista presenterà in Sala Grande le canzoni dell’ultimo lavoro Torno a casa a piediTorno a casa a piediTorno a casa a piediTorno a casa a piedi, primo album di inediti dopo quattro anni, per un at-tesissimo concerto in cui non mancheranno i brani significativi della propria carriera. Prevendite da martedì 1 febbraio.

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GENNAIO 11

Staff NUOVA SCENA società cooperativa - ARENA DEL SOLE TEATRO STABILE DI BOLOGNA - TEATRO DELLE MOLINE

presidente Massimo Terranova vice presidente/direttore di produzione Natalino Mingrone

direttore amministrativo e del personale Carla Magri direttore comunicazione e marketing Bruno Damini

direttore artistico Paolo Cacchioli

amministrazione del personale Rossana Cacchioli segreteria amministrativa, elaborazione dati e contabilità

Tania Turrini, Stefania Covili, Antonino Gattuso

responsabile ufficio stampa Donatella Franzoni ufficio marketing Francesca Ferri

addetti ufficio stampa e marketing Giacomo Giuggioli, Tommaso Simili

organizzazione ospitalità e eventi responsabile Viviana Gardi coordinamento Elena Zanesi segreteria Federica Ghedini

coordinamento produzione e responsabile manutenzione Roberto Carletti assistente ufficio produzione Lucia Zanfi

responsabile tecnico Marco Carletti tecnici del teatro e di produzione:

Francesca Zarpellon (capo elettricista), Davide Capponcelli (capo macchinista) Massimo Abbondanza, Marco Belli, Luca Bernardi, Giampiero Berti, Vincenzo Bonaffini,

Pierluigi Calzolari, Elena Dal Pozzo, Luca Diani, Emanuele Foti, Paolo Mazzi, Andrea Melega, Andrea Mordenti, Mauro Pagiaro, Tiziano Ruggia, Sebastiano Sorbetti, Anna Vecchi

segreteria Anna Caso

direzione di sala, servizi al pubblico, coordinamento laboratori, ospitalità compagnie Eleonora Cristiani, Luca Grosso, Davide Martini

ufficio promozione e servizi al pubblico Elena Castellari ufficio scuola Emanuela Dogliotti

biglietteria e informazioni Veronica Bolelli (coordinamento) Vera Mingozzi, Irena Radmanovic, Anissa Sala, Caterina Zarelli

coordinamento personale di sala Fabiola Sammartano

personale di sala Carlotta Bolelli, Celeste Calzolari, Marinella Dettori, Ernesto Giusti, Giulio Gotti, Nader Haghshenas,

Federica Mingrone, Luigi Piotti, Andrea Porcelluzzi, Antonino Principato, Giulia Spisni, Cinzia Unguendoli

vigilanza Michele Moscarelli, Vincenzo Murrone, Gaetano Sorbetti

cleaning Galyna Shepelina , L’Operosa (un particolare ringraziamento a Luciana Massa)

i soci sovventori

Fi.Bo Finanziaria Bolognese spa Coop Adriatica scrl

CAMST scrl Coopfond spa Cooperare spa Granarolo spa

Assicoop Sicura spa Co.Ind sc

Coop Costruzioni sc Coop Reno sc L’operosa scrl

Cooperativa Edificatrice Ansaloni sc Cosepuri scpa

Manutencoop sc NCV Cooperativa Autotrasporti scrl Francesco Amante & Finalma srl

Eurocolumbus spa Ottica Garagnani sas

STS Servizi Tecnologie Sistemi spa Avola sc

Cronopios sas

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