LaPresidenzadelleACLIdi GenovaauguraatuttiiSoci ... · lo facciamo, la vita ci si complica sempre...

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DIR., AMM., E RED.: VICO FALAMONICA 1/10 16123 GENOVA TEL. 010.25.33.22.51 ESTATE 2016 PERIODICO DI IDEE, CULTURA,ATTUALITA' & VITAACLISTICA «Siamo qui ancor oggi, non per fare delle piccole cose, non per puntellare condizioni logorate, non per provvedere all’amministrazione del passato, ma, nella salvaguardia dei valori permanenti ed essenziali della nostra tradizione e della nostra civiltà, per lavorare con tutte le nostre forze per un nuovo, più giusto, più umano assetto della nostra società. Siamo qui insomma per l’avvenire». Aldo Moro (29 luglio 1963) «Libertà, creatività, partecipazione e solidarietà. Queste caratteristiche fanno parte della storia delle Acli. Oggi più che mai siete chiamati a metterle in campo, senza risparmiarvi a servizio di una vita dignitosa per tutti». Papa Francesco 23 Maggio 2015 Alcuni partecipanti al Congresso Nazionale ACLI hanno fatto notare a Roberto Rossini, nel corso del suo primo intervento da Presidente, come fosse stato proprio lui a suggerire quel “Niente paura” che compariva nello striscione che ancora vi campeggiava accanto e tratto dalla “Niente paura” di Ligabue. Oggi, per come vanno le cose nel mondo, si potrebbe anche dire che “la paura è di non avere abbastanza paura”. In quanto potremmo aggiungere “il cambiamento ci schiaccerà se non ne prenderemo atto”. Con le Acli? Forse, ma forse anche no, in quanto forse anch’esse potrebbero non esserci più, se non sapranno “leggere” i segni di questo nostro tempo e gli sconvolgimenti a cui ormai quotidianamente assistiamo, da spettatori un po’ assopiti ed inconsapevoli o consapevoli ma indifferenti. E’ quanto ci ha ricordato con la sua consueta energia Anna Maria Furlan, Segretario generale della CISL, nel suo intervento al Congresso il venerdì mattina: “Chi scappa non ce l’ha più una casa e sapere che ad Idomeni vi sono da due mesi migliaia di persone bloccate e costrette a vivere in condizioni miserevoli ci riempie di tristezza”. Oggi quelle tende sono state spazzate via, restituendo i campi al confine con la Macedonia agli agricoltori, a tre settimane dalla chiusura di Idomeni, ma le ruspe delle autorità greche non sembrano essere riuscite a cancellare la vergogna dell’inadeguatezza europea. Chiediamoci quindi, nel nostro piccolo, qual è il grado del nostro “sentire”, di uomini e donne che, assistendo a quanto accade, ne prendono coscienza e si chiedono almeno cosa è giusto fare e immagini come queste non ci lascino ancora una volta spettatori indifferenti. Il Presidente Tira sempre un vento che non cambia niente mentre cambia tutto, sembra aria di tempesta.Senti un po’ che vento, forse cambia niente,certo e cambia tutto: sembra aria bella fresca. (da Niente Paura di Luciano Ligabue) Vuoi essere informato delle attività ACLI? Manda la tua email a: La Presidenza delle ACLI di Genova augura a tutti i Soci ACLI ed alle loro famiglie Buone vacanze!

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DIR., AMM., E RED.: VICO FALAMONICA 1/10 ­ 16123 GENOVA ­ TEL. 010.25.33.22.51 ESTATE 2016 ­ PERIODICO DI IDEE, CULTURA, ATTUALITA' & VITA ACLISTICA

«Siamo qui ancor oggi,non per fare delle piccole cose, non perpuntellare condizioni logorate, non perprovvedere all’amministrazione delpassato, ma, nella salvaguardia deivalori permanenti ed essenziali dellanostra tradizione e della nostra civiltà,per lavorare con tutte le nostre forzeper un nuovo, più giusto, più umanoassetto della nostra società. Siamo quiinsomma per l’avvenire».

Aldo Moro(29 luglio 1963)

«Libertà, creatività, partecipazione esolidarietà. Queste caratteristiche fannoparte della storia delle Acli. Oggi piùche mai siete chiamati a metterle incampo, senza risparmiarvi a servizio diuna vita dignitosa per tutti».

Papa Francesco23 Maggio 2015

Alcuni partecipanti alCongresso Nazionale ACLIhanno fatto notare a RobertoRossini, nel corso del suo primointervento da Presidente, comefosse stato proprio lui asuggerire quel “Niente paura”che compariva nello striscioneche ancora vi campeggiavaaccanto e tratto dalla “Nientepaura” di Ligabue.

Oggi, per come vanno le cosenel mondo, si potrebbe anchedire che “la paura è di non avereabbastanza paura”. In quanto ­potremmo aggiungere ­ “ilcambiamento ci schiaccerà senon ne prenderemo atto”.

Con le Acli? Forse, ma forseanche no, in quanto forseanch’esse potrebbero nonesserci più, se non sapranno“leggere” i segni di questo nostrotempo e gli sconvolgimenti a cuiormai quotidianamenteassistiamo, da spettatori un po’assopiti ed inconsapevoli oconsapevoli ma indifferenti.

E’ quanto ci ha ricordato conla sua consueta energia AnnaMaria Furlan, Segretariogenerale della CISL, nel suointervento al Congresso ilvenerdì mattina: “Chi scappanon ce l’ha più una casa

e sapere che ad Idomeni visono da due mesi migliaia dipersone bloccate e costrette avivere in condizioni miserevolici riempie di tristezza”.

Oggi quelle tende sonostate spazzate via, restituendoi campi al confine con laMacedonia agli agricoltori, a tresettimane dalla chiusura diIdomeni, ma le ruspe delleautorità greche non sembranoessere riuscite acancellare la vergognadell’inadeguatezza europea.

Chiediamoci quindi, nelnostro piccolo, qual è il gradodel nostro “sentire”, di uomini edonne che, assistendo aquanto accade, ne prendonocoscienza e si chiedonoalmeno cosa è giusto fare eimmagini come queste non cilascino ancora una voltaspettatori indifferenti.

Il Presidente

Tira sempre un vento che non cambianiente mentre cambia tutto, sembra aria di

tempesta.Senti un po’ che vento, forsecambia niente,certo e cambia tutto:

sembra aria bella fresca.(da Niente Paura di Luciano Ligabue)

Vuoi essere informato delle attivitàACLI?

Manda la tua email a:

La Presidenza delle ACLI diGenova augura a tutti i SociACLI ed alle loro famiglie

Buone vacanze!

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Uno Sguardo all'ItaliaSe il presidente della Banca

Centrale Europea, Mario Draghi, faun discorso diretto all’Italia, forsequalche domanda dovremoporgercela.

Il quantitative easing cercadi creare condizioni migliori perrealizzare difficili riforme strutturalima allo stesso tempo può anchedare un incentivo a muoversi conminore urgenza a dimostrazione diciò proprio nel 2011 quando la Bcedecise di acquistare titoli di Stato dialcuni paesi questi rallentarono leriforme e aumentarono le spesepubbliche.

E’ noto che le bancheitaliane sono in una fasetendenzialmente pericolosa e,ricordiamo che il bilancio pubblicoè visto come garante ultimo dellasolvibilità di una banca. Se quindi,una banca fallisce il bilanciopubblico è visto come garante diultima istanza. Ma se ildebito pubblico di uno statoè alto il bilancio ne risente elo stato perde di credibilità, ititoli perdono di valore ed, inultima istanza il creditocrolla. Teniamo presenteinfatti che questa situazioneha delle conseguenze anchesulla crescita del Pil italiano.

Ad oggi è statoevidenziato che nel corso del 2016il Pil potrebbe aumentare dell’1%,tuttavia sarebbe insufficiente acoprire il punto di partenza del­0.2% del 2014. Recenti indaginisvolte da Eurostat evidenziano ilfatto che, nel primo trimestre del2016 il Pil italiano è aumentatodello 0,3% contro un miglioramentodell'Eurozona del 0,5%.

Bisogna quindi cercare dimigliorare l’offerta di lavoro. Nelfrattempo peggiora anche ilcommercio in termini sia di exportche di import: il minor calodell'export tuttavia permette allabilancia commerciale di risultarepositiva. Tra gennaio e marzo,rispetto all'ultimo trimestre 2015,"la dinamica dell'export (­1,7%)risulta in flessione ed è daascrivere quasi esclusivamenteall'area extra Ue (­3,0%). Data lasituazione attuale l'Italia nonmanca di concentrarsi sul futuro: ilvicepresidente della Commissioneeuropea Valdis Dombrovskis e ilcommissario agli affari monetariPierre Moscovici sono pronti a

concedere la flessibilità di bilanciochiesta dall’Italia nella Finanziariaper il 2016, in cambio però di nuoviimpegni ad evitare un buco neiconti pubblici nel 2017.

Il presidente della BCE, MarioDraghi, esprime apertamente ilproprio pensiero sulla situazioneattuale in Italia << La ripresaattuale è ciclica, non è strutturale>>, questo significa che la suavelocità non supererà il bassolivello potenziale senza crearemolte tensioni sull'inflazione.Evidenzia, inoltre, il fatto che inItalia ci sia un alta concentrazionedi microimprese in cui laproduttività è nettamente inferiorealla media; vi contribuisconoregolamentazioni che leincentivano a rimanere piccole.<<Recenti studi dimostrano che undimezzamento della lunghezza deiprocedimenti civili aumenterebbela dimensione media delle imprese

dell'8­12%>>. Infine,aggiunge <<Quando siallocano risorse ci sonovincenti e perdenti. Ciògenera incertezza inparticolare per coloro chedevono cambiare lavoro,accresce più in generalel'incertezza nel futuro.Mi è qui del tutto chiaro

che non possiamo assumereesclusivamente il punto di vistadell'efficienza, dobbiamo pensareanche all'equità.

Entrambe sono necessarie.Debbono essere conciliate>>. Ilmodo migliore per farlo èmigliorare le competenze deilavoratori e, guarda con moltofavore le iniziative volte a ridurre ilpeso delle partite deteriorate neibilanci pubblici.

“Ti concedo la flessibilità ma,in cambio devi farmi dellepromesse”. Così può essereriassunta la posizione delvicepresidente della Commissioneeuropea Valdis Dombrovskis e delcommissario agli affari monetariPierre Moscovici che, in una letteradel 16 maggio notano unadifferenza pari al 0,15­0,20% tra leprevisioni del Governo e leprevisioni della Commissioneeuropea per quanto riguarda ilbilancio del 2017. In questocontesto, chiedono all’Italia dievitare che «si materializzi ilprevisto divario» e che emerga«una significativa deviazione» dei

conti pubblici rispetto al camminoverso il pareggio di bilancio. Hannoimposto quindi un impegno perchéil paese nel 2017 «sia a grandilinee rispettoso del Patto».

Il fatto che l'export italianorallenti non può essere consideratopositivo (anche se la bilanciacommerciale non peggiora)perché, se continuasse a diminuirequesto potrebbe avere delleconseguenze sull'efficienzadell'economia italiana.Ma, come detto precedentementel'efficienza non basta da sola: ènecessaria anche l'equità. Sonoconvinta che combinando questidue fattori si possano creare nuoveopportunità di lavoro, dando spazioalle imprese altamente produttive:permettendogli di crescere.Questo è possibile solo seaccompagnato da un serioimpegno del Governo.

Giulia Battiato

(Tirocinante presso Sede Provinciale ACLI Genova)

"Aderisci anche tu alleACLI"

tel. 010.25332251

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ROBERTO ROSSINIeletto Presidente Nazionale ACLI

Su quali traiettorie muoverà la suaPresidenzaLe Acli stanno nel popolo

Esercitare pienamente unaresponsabilità significa ancherispondere al futuro, alle Acli cheverranno: e quindi dovremoesercitare la libertà di cercare ilnuovo, di rischiare.Per far questo occorrerà capire inquale contesto viviamo, ritornaread immergerci nel mondo, viverloe studiarlo: in una parola, essereappassionati della realtà perportareil contributo giusto.

Occorrerà discernere il tempoche viviamo, perché essere fedelinon è un'esperienza statica, mauna fatica che richiede attenzionesociale e disinteresse individuale,immaginazione e realismo,capacità di stare nel propriotempo e di pensare il futuro.

Nonostante i cambiamentid'epoca, non è mai venuta menola funzione che abbiamo sempreesercitato, ovvero l'opera dimediazione. Abbiamo partecipatoalla vita del nostro popolomediando con le agenzie delloStato e degli enti pubblici, perottenere tutele e diritti sociali.Essere tra è nella nostra naturasarà per questo che a noipiacciono parole comecontaminazione, incrocio,integrazione, frontiera,incarnazione, impasto...

Lì sentiamo risuonare unaparte della nostra anima. Oggi lecose cambiano ancora.L'economia, le relazioniindustriali, non sono più il terrenodove si gioca il destino di tutto unPaese: sono uno dei tanti tavolidove si materializzano i moltiinteressi che provengono daimille luoghi diversi diquesto mondo.

E questo vale anche perla politica, spesso ridotta ad unodei tavoli dove decidere senzafar sintesi.Viviamo una società sfarinata,liquida.

Allora mediare non vuolsolamente dire “stare tra”, maanche “stare con”: costruire reti,luoghi e occasioni per mettereinsieme pezzi di rappresentanza,d'interesse, di capacità.Allora mediare vuole dire anchedire che il progetto conta piùdella protesta (almeno di quellarancorosa). Allora mediaresignifica saper declinare ancora –saper ri­dire – alcune grandi idee.

La prima è che sentiamoancora forte l'idea della giustizia.Abbiamo un'idea di giustizia. Sì,la società liquida: anche noivediamo che la solidità di cose,valori e sentimenti tende aliquefarsi, a diventare menoconsistente, a scorrere in fretta.Lo osserviamo nei contratti dilavoro, sempre meno “solidi”; lovediamo nella durata e nellaqualità di molti legami familiari eassociativi; lo cogliamo nellaconoscenza delle cose,sottoposta a continuiaggiornamenti. Ma non tutto ècosì volatile.

Va combattuta una culturadell'ineguaglianza, che legittimala frammentazione socialeusando strumentalmente il meritoper ridurre qualunque condizionedi vita a scelta individuale più omeno sbagliata.La seconda ragione è il popolo.

Mai come oggi sentiamo lanecessità di stare nel popolo, didialogare, di appartenere alpopolo: di sentire, come affermail Papa, il “piacere spirituale diessere popolo”: affinchéaccettiamo veramente di entrarein contatto con l’esistenzaconcreta degli altri [...]. Quandolo facciamo, la vita ci si complicasempre meravigliosamente eviviamo l'intesa esperienza diappartenere a un popolo (EG270)

Le Acli sono un'esperienzapopolare: e siamo popolari per inostri circoli, per i nostri servizi,per le nostre cooperative, per lanostra storia e anche per lenostre biografie personali. Eallora dobbiamo ricordare comela concretezza del nostro talento,

della nostra vocazione, delnostro carisma stia nel servizio alpopolo.Si possano dichiarare (o meglio:

confermare) quattro linee che insede congressuale sono apparseassai chiare.

1 . [fare comunità] La primaconcerne il rilancio della nostraazione associativa e volontaria.Occorre sostenere i soci, i tantidirigenti locali chevolontariamente e gratuitamenteprestano il loro servizioquotidiano. Occorre sostenerel’idea di animazione sociale epolitica del territorio che,attraverso Circoli e SediProvinciali, costituisce il nostro ilnostro primo luogo di impegno.Fare comunità è oggi un compitoessenziale: perché è dallecomunità che passano le primerelazioni sociali e politiche, ilnuovo welfare, l'inclusionesociale e la prossimità.

2 . [collaborare] La secondalinea ribadisce la messa insicurezza delle nostre imprese edei nostri servizi. C'è unaquestione di sostenibilità, che vapensata in modo nuovo: ilcambiamento, ancor prima cheun dato tecnico, è un fattoculturale.

3 . [conoscere] La terza lineariguarda il tema –– dellaconoscenza. Questo terminerichiama la formazione, checonsente di tenere unito ilsistema, di saperlo governarecon capacità e competenza e diavviare processi virtuosi per lacrescita di una nuova classedirigente consapevole del proprioruolo. La formazione è – ancoraoggi – il primo compito delle Acli:siamo un movimento dipedagogia sociale. È un'operadifficile, ma che non vogliamoevitare.

4 . [comunicare] La quarta ha ache fare con il rilancio del nostradimensione pubblica, chedunque riguarda la nostracapacità di saper stare neiprocessi, nei tempi, di saperintervenire in modo puntuale epertinente, di costruire relazionipositive con i molti altri soggettiche sono parte dello spaziopubblico.

Stralcio dalla Relazione di Rossinial 1° Consiglio Nazionale ACLI.

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Per “linea editoriale” si intende lalinea che l’Associazionegenovese persegue attraverso imezzi di comunicazione di cuidispone, per quanto riguarda lalinea politica, economica eriguardante la visione dellasocietà e degli avvenimenti cheintorno ad essa ruotano, ovverole idee rispetto a questi ambitiche l’associazione trasmetteattraverso questi mezzi.

Essa consiste in una serie diregole e procedure che chigestisce la pubblicazione deicontenuti deve tenere presenteaffinché la comunicazione risultimaggiormente efficace rispettoagli obiettivi che si ponel’associazione nell’atto dicomunicare.

Ciò che può delineare questavisione è lo Statuto associativoche costituisce le fondamentadell’associazione, rispetto allamission che questa persegue.

In particolare, nel primo articolosi dice che le Acli “operano peruna società in cui sia assicurato,secondo democrazia e giustizia,lo sviluppo integrale di ognipersona.”

Nell’articolo 2 si dice poi che“Le ACLI promuovono solidarietàe responsabilità per costruire unanuova qualità del lavoro e delvivere civile, nella convivenza ecooperazione fra culture ed etniediverse, nella costruzione dellapace, nella salvaguardia delcreato.”

L’articolo 3 prosegue poidicendo che “Le ACLI,Movimento educativo e sociale,operano nella propria autonomaresponsabilità per favorire lacrescita e l'aggregazione deidiversi soggetti sociali e dellefamiglie, attraverso la formazione,l'azione sociale, la promozione diservizi, imprese a finalità sociale erealtà associative.

L'azione sociale delle ACLI, apartire dall'esperienza di vita e dilavoro di uomini e di donne,favorisce l'esercizio diresponsabilità e sviluppaopportunità di partecipazione dei

cittadini per la crescita dellasocietà civile e la vitalità delleistituzioni.”Lo Stile editoriale sulla base diqueste indicazioni statutariedefinisce come Obiettivo generalequello di “Promuovere lo sviluppodella persona, collocandola in unacornice di società democratica egiusta, orientata alla maturazionedi coscienza critica ed esercizio diresponsabilità, in una convivenzasociale fondata sulla pienavalorizzazione del lavoro comeelemento dignitario dicittadinanza”.

All’interno dell'Obiettivo di cuisopra si potrebbero delinearequindi diversi Sotto obiettivi, tra cui:

1) Promuovere la conoscenza e lapartecipazione alle opportunità dipossibile impegno civile e socialeofferte dal mondo ACLI .

2) Favorire la valorizzazione diuna presenza sociale attiva diACLI sul territorio genoveseattraverso il rinnovamentocostitutivo delle Strutture di Base.3) Accompagnare la maturazione

di ogni Aclista verso unatteggiamento responsabile epartecipativo su ciò che accade nelcontesto di vita, orientato allacostruzione operosa di unacomunità di cittadini attivi.Sulla base di questi obiettivi èpossibile discernere i contenuti e lemodalità espositive di ciò cheattraverso i mezzi dicomunicazione in gestione alle Aclisi vorrebbero pubblicare.

In particolare, tra i punti chiaveche ci si propone nella gestionedei mezzi di comunicazione, vi èquello di offrire un’informazioneproponendola sotto differenti puntidi vista, favorendo la liberaespressione e formazione delleidee.

Ci si propone questo,consapevoli dell’impossibilità didelineare una realtà del tuttooggettiva, in quanto le si dà unaforma particolare a partire dalla

scelta di poter anche mettere aconfronto sensibilità e orientamentidiversi rispetto un individuatoargomento, con uno stile diappassionato sostegno delleproprie tesi e, nel contempo, dinon demonizzazione delle altrui.

Ciò che qui si stasottolineando è che l’obiettivo dellaproposta di un certo tema è quellodi favorire una riflessione criticaintorno ad esso, non di offrireun’idea alla quale adeguarsi.

In particolare su alcunicontenuti da individuarsi e con unpercorso di elaborazionepartecipata a livello associativo,vi è –altresì econtemporaneamente­ l’esigenzadi pervenire in tempi rapidi ecerti, attraverso la suaPresidenza, a prese di posizionedell’associazione provinciale checostituiscano –nel contempo­assunzione di responsabilitàsociale e spunto di dibattitointerno e nella comunità locale.Con la Linea Editoriale tracciatasi intende perseguire gli Obiettivicon l’utilizzo di differenti mezzi dicomunicazione, scelta data inparticolare dalla necessità, perraggiungere il primo sottoobiettivo, di essere presenti conmezzi diversificati, tra quelli chein questo momento storico sonoa disposizione, in modo da poterraggiungere più persone e conmodalità differenti, specifiche perogni strumento.Si sceglie quindi a tale scopo di­ Utilizzare un periodico cartaceo;­ Curare un sito internet e unprofilo facebook;­ Inviare una newsletter.

Hanno collaborato: Federico Rebora, Alessandro Deregibus,Pia Perez, Luigi Cocchi, Enrico Grasso.

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