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Indice 7 Premessa 11 Prefazione 13 Introduzione 15 CAP. 1 La struurazione dell’ambiente fisico 25 CAP. 2 L’agenda delle aività giornaliere 39 CAP. 3 Prepararsi per le occasioni speciali 49 CAP. 4 Apprendere nuove abilità 63 CAP. 5 Aività struurate 81 CAP. 6 Aiuti visivi per la comunicazione 93 CAP. 7 Aiuti visivi per l’interazione sociale 113 CAP. 8 Informazioni pratiche 125 Bibliografia Erickson sull’autismo

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I n d i c e

7 Premessa

11 Prefazione

13 Introduzione

15 CAP. 1 La strutturazione dell’ambiente fisico

25 CAP. 2 L’agenda delle attività giornaliere

39 CAP. 3 Prepararsi per le occasioni speciali

49 CAP. 4 Apprendere nuove abilità

63 CAP. 5 Attività strutturate

81 CAP. 6 Aiuti visivi per la comunicazione

93 CAP. 7 Aiuti visivi per l’interazione sociale

113 CAP. 8 Informazioni pratiche

125 Bibliografia Erickson sull’autismo

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Premessa 7

Questo libro descrive strumenti e strategie educative per i bambini con autismo in forma di aiuti, informazioni e strutturazione visivi. Si basa sul lavoro coordinato che le sue autrici — Pernille Dyrbjerg e Maria Vedel — hanno svolto e sui seminari sull’autismo che hanno tenuto per genitori, nonni e operatori presso il Centro per l’Autismo di Copenhagen.

Pernille è madre di una bambina autistica e insegnante specializzata; Maria Vedel ha dedicato la maggior parte della sua carriera professionale alla consulenza per genitori di bambini con autismo e altri disturbi dello sviluppo. Oggi, le due autrici si propongono di semplificare il linguaggio e i concetti, spesso complessi, relativi all’autismo, con la speranza di renderli comprensibili e accessibili a tutti. Benché il libro si rivolga principalmente ai genitori, costi-tuisce una preziosa fonte di informazioni anche per gli operatori che lavorano con bambini autistici e desiderano creare un ambiente adatto ai loro bisogni specifici.

Gli aiuti visivi si sono dimostrati uno strumento molto efficace nell’edu-cazione dei bambini autistici, poiché forniscono loro maggiori possibilità comunicative e di autonomia.

I bambini autistici hanno spesso una difficoltà di fondo nella comprensione del linguaggio orale e dei segnali sociali, ossia il linguaggio corporeo, la mimica, i gesti e il contatto oculare. Perciò, per comunicare con loro, dobbiamo farlo attraverso oggetti, immagini, fotografie, ecc. più che attraverso la parola orale o le espressioni non verbali. Dobbiamo perciò cercare di comunicare in modo più semplice e chiaro del solito. Ad esempio, per quanto possano occorrere cinque

Premessa

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8 L’apprendimento visivo nell’autismo

frasi per spiegare che ora andiamo in centro a fare la spesa, lo stesso messaggio può essere recepito dalla persona autistica usando soltanto un’immagine o un oggetto. L’aiuto visivo — che si tratti di una tabella/agenda delle attività del giorno, di carte per comunicare o altro — deve essere tanto semplice da risultare comprensibile anche alle persone che non sono autistiche. Se questi messaggi non li capiamo noi, non possiamo aspettarci che li capisca il bambi-no autistico. Occorre inoltre tenere presente che i bambini non hanno voglia di passare troppo tempo a conoscere la loro agenda del giorno o le loro carte comunicative prima di poter cominciare a usarle autonomamente. Ricordiamo che non si ha reale comunicazione finché tutto non è più semplice sia per il bambino che per le altre persone attorno a lui. Come disse Dicte, la figlia di Pernille, a sua madre mentre stavano raccogliendo un campionario degli aiuti visivi per usarlo in questo libro, «Questi sono i miei segni. Prima di avere i miei segni l’unica cosa che potevo fare era piangere».

A tutte le età e in ogni fase dello sviluppo, bambini, adolescenti e adulti con autismo possono trovare negli aiuti visivi una risorsa formidabile. La forma e la quantità di tali aiuti può tuttavia variare. Ad esempio, la creazione di un ambiente strutturato per alunni con autismo nella scuola dell’infanzia o primaria si basa solitamente su principi educativi che riconoscono l’enorme importanza che il canale visivo ha per la loro comprensione e il loro apprendimento. A casa, tuttavia, la strutturazione visiva degli ambienti o l’uso di sistemi di aiuto visivi deve generalmente essere individualizzata in misura maggiore.

Nella vita quotidiana, i sistemi di aiuto visivo vengono solitamente creati e sviluppati man mano che i genitori hanno modo di scoprirne i vantaggi. Non è infrequente che la motivazione a usarli nasca durante un periodo nel quale il bambino inizia a manifestare comportamenti inappropriati o problematici. Una delle argomentazioni che genitori e operatori spesso adducono contro l’uso di tali sistemi è che essi instaurano una routine troppo rigida e noiosa per il resto della famiglia, e questo potrebbe essere vero anche per i bambini autistici che non sono intolleranti ai cambiamenti.

Tuttavia, se questo di fatto succede, non dipende dagli aiuti visivi per il bambino: lo scopo di questi strumenti è aiutare il bambino a comprendere meglio la vita quotidiana e a comunicare i suoi bisogni, che si tratti di andare in un parco dei divertimenti, di fare visita a parenti o amici, di guardare i cartoni animati o di essere lasciato in pace nella sua stanza.

Come tutti gli altri bambini, adolescenti e adulti, anche quelli con autismo sono molto diversi l’uno dall’altro riguardo al grado di varietà che desiderano nella loro vita. Alcune persone hanno bisogno di attività e stimolazione con-tinue, mentre altre preferiscono un tran tran quotidiano tranquillo.

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Premessa 9

Tuttavia, fa riflettere il fatto che gli adolescenti e gli adulti con autismo o sindrome di Asperger spesso sviluppino un proprio sistema di aiuti visivi o chiedano di essere aiutati a realizzarne uno perché essi stessi hanno avuto modo di scoprirne i notevoli vantaggi. Questi sistemi possono essere richiesti per gestire meglio alcune abilità assolutamente ordinarie e pratiche come fare la spesa, pulire o ricordare di darsi un’occhiata allo specchio prima di uscire. Possono anche essere sistemi più specifici per gestire le situazioni e le difficoltà sociali a scuola o sul luogo di lavoro.

L’approccio di aiuto visivo per i bambini con autismo descritto in questo libro non dovrebbe essere considerato come una forma di trattamento a sé stante, bensì come strategia di facilitazione o sostegno. Attualmente, il metodo di trattamento in uso nella maggior parte dei contesti educativi per le persone con autismo è il TEACCH – Treatment and Education of Autistic and related Communication-handicapped CHildren, i cui principi evidenziano come gli aiuti visivi possano essere utilizzati in quella che definiamo «educazione strutturata». Tale tipo di educazione implica anche altre importanti questioni connesse al trattamento dei bambini con autismo.

L’aiuto visivo è parte integrante del Picture Exchange Communication System (PECS; sistema di comunicazione con scambio di immagini) così come di altri metodi quali le storie sociali e le conversazioni a fumetti. Similmente, per aiutare i bambini con autismo si sono dimostrati efficaci anche i program-mi di tipo cognitivo-comportamentale che prevedono una pratica intensa di interazione ed espressione.

Secondo le autrici di questo libro, a prescindere dal metodo o sistema principale seguito nell’educazione del bambino autistico, l’uso di aiuti visivi presenta sempre vantaggi non trascurabili.

Creare un libro di immagini che contiene esempi di aiuti visivi è sembrato alle autrici la cosa più ovvia da fare. Ci auguriamo che esso aiuti altri genitori e operatori a comprendere alcuni principi fondamentali dell’educazione per i bambini con autismo e che permetta loro di utilizzarne alcuni a tutto beneficio dei loro figli e alunni.

Lennart PedersenPsicologo clinico, Centro per l’Autismo

Bagsværd, Danimarca

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14 L’apprendimento visivo nell’autismo

Conseguenze psicologiche e educative dell’autismo

– Spesso il bambino con autismo trova difficile cogliere il quadro generale e perciò si concentra sui dettagli. Usare delle immagini per rappresentare le informazioni essenziali da comunicare può aiutarlo a capire e a reagire op-portunamente. Ciò può essere fatto, ad esempio, organizzando l’ambiente fisico (capitolo 1) o fornendo un’agenda delle attività quotidiane o uno schema visivo simile per prepararlo a quanto accadrà (capitolo 2).

– Il bambino autistico può avere difficoltà a prevedere la sequenza degli eventi e perciò ha bisogno di aiutarsi con un elenco (capitolo 3), come ad esempio un’agenda delle attività quotidiane. Scomporre le attività in una sequenza ordinata di eventi può essere molto utile (capitolo 4).

– Il bambino autistico può avere difficoltà a generalizzare le esperienze da una situazione a un’altra. Fornendogli un sistema di aiuti è possibile aumentare la sua autonomia nelle diverse circostanze (capitolo 5).

– Il bambino autistico può avere difficoltà a comprendere il linguaggio orale: talvolta, indipendentemente dal fatto che abbia buone abilità verbali o non parli, capisce le parole in un contesto ma non in un altro. In questo caso gli aiuti visivi gli permettono di comprendere più facilmente il linguaggio e quindi di apprendere più rapidamente il significato delle parole.

– Il bambino autistico può avere difficoltà a comprendere la dimensione emozionale, cioè a capire e interpretare ciò che le altre persone pensano, provano e intendono. È quindi necessario insegnargli la comunicazione e l’interazione sociale in situazioni strutturate, così che possa apprendere il codice sociale implicito (capitoli 6 e 7).

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16 L’apprendimento visivo nell’autismo

Posizionare l’agenda delle attività giornaliere

L’agenda delle attività giornaliere di Dicte è stata collocata in un punto centrale della casa, così che in ogni momento possa essere informata di qualsiasi cambiamento (si veda il capitolo 2, pp. 25-26).

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28 L’apprendimento visivo nell’autismo

A sinistra: esempio di agenda delle attività che utilizza oggetti e un cestino per quelle completate. L’agenda è esposta in un punto centrale della casa, nell’ingresso.

A destra: dettaglio ingrandito della stessa agenda. Usando oggetti, si comunica e si chiarisce il messaggio significativo facendo in modo che il bam-bino utilizzi due sensi contemporaneamente: la vista, osservando gli oggetti, e il tatto, attraverso l’esplorazione con le mani.

cestino finito

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L’agenda delle attività giornaliere 31

A sinistra: agenda mobile con graffette. Questo tipo di strumento è facile da trasportare ovunque: in visite ad amici, nei viaggi in auto o allo zoo. I contenuti vanno adattati a seconda delle attività che si prevede che il bambino possa svolgere.

A destra: agenda mobile fatta con una cordicella, alla cui estremità infe-riore è legata una pietra pesante, e delle mollette. Può essere appesa ovunque: in una tenda da campeggio, nel camper o in una stanza d’albergo.

farela spesa

colazione

guardare cassette

andare in bicicletta

spaghetti

computer

doccia

dormire

mangiare

guardarela TV

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42 L’apprendimento visivo nell’autismo

Prepararsi per un compleanno

A sinistra: l’agenda di attesa del quinto compleanno di Dicte. Come succede a tutti gli altri bambini, Dicte è molto emozionata all’idea. L’agenda di attesa la aiuta a tenere traccia del tempo segnando una crocetta sulle immagini di «dormire».

A destra: Dicte viene preparata a quello che succederà il giorno del suo compleanno. In considerazione dei bisogni della bambina, tutte le attività sono pianificate in anticipo: prima verranno i compagni della scuola dell’infanzia e più tardi, in serata, i parenti.

Compleanno

martedì mercoledìdormire dormire

Giovedì

Festa

visita

caffè

regalo

caramelle

mangiare

salutare

giocare

lavare i denti

computer

leggere

ballare

dormire

Dicte 5 anni

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52 L’apprendimento visivo nell’autismo

Aiuti per la sequenza di attività in piscina

Nel libro di Dicte ci sono nove pagine che mostrano la sequenza delle attività da compiere in piscina. La maggior parte dei bambini ama andare in piscina ma ha difficoltà a fronteggiare azioni come fare la doccia iniziando con il lavarsi i capelli. Dover lavare i capelli è più facile da accettare se l’attività è mostrata nel libro e, una volta completata, la crocetta rossa può essere spostata su altre attività più interessanti.

Dicte

nuotare

doccia e shampoo

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64 L’apprendimento visivo nell’autismo

Esercizi per l’attività autonoma

Sopra: scatole contenenti un numero limitato di esercizi.Sotto: l’ordine di svolgimento degli esercizi è indicato tramite piccoli

numeri posti a lato del tavolo. Si comincia dalla scatola 2, poi la 1 e infine la 3. I numeri sul tavolo hanno attaccato un pezzetto di velcro, così da poterli abbinare a quelli sulle scatole; si può anche scegliere di abbinare colori o immagini.

Tavolo di lavoro di Dicte

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Attività strutturate 75

Adattare un puzzle

I comuni giocattoli possono essere adattati per l’uso da parte del bambino autistico. Nel caso presentato nella figura si tratta di quattro puzzle con perso-naggi di Walt Disney che sono stati resi più facili da realizzare suddividendone i pezzi in altrettanti sacchettini di plastica e facendo una fotocopia a colori plastificata dell’immagine intera, sulla quale il bambino può collocare i pezzi (nell’esempio in fotografia, si tratta di un puzzle con Cenerentola).

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76 L’apprendimento visivo nell’autismo

L’adulto scrive dei numeri sul retro di ciascun pezzo del puzzle, così che sia più facile da comporre: il bambino inizia dal pezzo che reca il numero 1, poi aggiunge il pezzo che reca il numero 2, ecc. I foglietti arancioni facilitano ulteriormente il compito, ricordando la sequenza numerica corretta. Anziché in sacchettini di plastica, i pezzi possono essere suddivisi in più cestini, come per il caso del Lego presentato più avanti in questo capitolo.

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86 L’apprendimento visivo nell’autismo

Portachiavi con carte visive

Pur possedendo buone abilità verbali, alcuni bambini autistici hanno tanta difficoltà nell’interagire con le persone che può essere utile per loro disporre di immagini da usare per chiedere aiuto. Per il bambino può essere particolar-mente difficile stabilire un contatto verbale quando si sente sotto pressione, che è spesso quanto succede quando ha bisogno di conforto o di aiuto.

bagn

o

aiutosete

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Aiuti visivi per la comunicazione 89

Immagini per scegliere cibi

Tutte le cose al momento non disponibili sono coperte da una crocetta. Dicte capisce che la pizza esiste ancora, ma quel giorno non è disponibile. Con altri bambini può essere necessario presentare solo le immagini dei cibi disponibili, togliendo le altre.

pizza

cola

succo di frutta

toast

panini cereali

cetriolospaghettifetta al latte

pop corn

latte

patatine

pane

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Aiuti visivi per l’interazione sociale 101

Sistemi per contare

Non è prudente che Dicte stia fuori da sola, ma, opportunamente pre-parata, per brevi lassi di tempo può pattinare con gli altri bambini. È stato realizzato un sistema per contare attaccando con il velcro alcuni mattoncini di Lego al pluviale; ogni volta che completa un giro al gruppo di case, Dicte si ferma, stacca un mattoncino e lo mette in un piccolo contenitore, anch’esso attaccato al pluviale. Quando arriva all’ultimo pezzetto di Lego, può usare un nuovo sistema per contare.

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106 L’apprendimento visivo nell’autismo

Sopra: a Dicte e Thea piace sedersi insieme davanti al computer.Sotto: possono farlo perché hanno un timer da cucina e ognuna ha il suo

tappetino per il mouse. In questo modo è molto chiaro quando tocca a chi e quando il turno passa all’altra.

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Aiuti visivi per l’interazione sociale 111

Mi chiamo Sam.

Mi piace giocare con la mamma.

A volte suona il telefono.

Allora mia mamma si allontana per rispondere. Va bene.

Quando finisce di parlare al telefono, torna da me e giochiamo di nuovo in-sieme.