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Stabile occupato, su tutto il senso dell’umanità DI ROBERTA PUMPO eppur con la preoccupazione per il futuro, la vita ha ripreso a scorrere normalmente in via di Santa Croce Gerusalemme. Alle 8 al portone al civico 59 dello Spin Time Labs c’è un continuo viavai di mamme che accompagnano i figli a scuola. Nell’immobile di 16mila metri quadrati, già sede dell’Inpdap, vivono 180 famiglie, 500 persone circa, tra le quali 98 minori. Gli italiani sono il 30%. Occupano sette piani dello S stabile. Il piano terra e i due interrati sono destinati ad attività socio– culturali. La prima cosa che indicano è il tombino nel quale l’11 maggio si è calato l’elemosiniere pontificio Konrad Krajewski per riattivare la corrente elettrica staccata il 6 maggio per morosità. «Ha compiuto un gesto coraggioso dettato dall’umanità – afferma Fabrizio di Action –. Il cardinale viene ogni settimana a portare generi alimentari, giochi e pannolini per i bambini e si è reso conto che la situazione era diventata insostenibile». Nello stabile dall’elettricità dipendono l’erogazione dell’acqua e il funzionamento della pompa per le fognature. Conosce gli occupanti monsignor Paolo Lojudice, recentemente nominato arcivescovo di Siena, che fu accompagnato nel palazzo da monsignor Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, all’epoca ausiliare per il settore Centro. «Quando si parla di occupazioni si pensa subito a mondi arcani, sconosciuti e pericolosi – osserva il sacerdote, finora vescovo ausiliare per il settore Sud –. Nel palazzo vivono persone che si trovano in grave difficoltà economica, famiglie che non riescono a sbarcare il lunario come migliaia di italiani. È fuori dubbio che la situazione sia illegale, ma non è più ingiusto tenere famiglie per strada o in quelle condizioni?». Aiuta quotidianamente tanti abitanti dello stabile monsignor Gino Amicarelli, parroco di Santa Croce in Gerusalemme: è vero «che non si ruba l’energia elettrica – sottolinea –, ma se non si fosse intervenuti subito le conseguenze sarebbero state gravissime. Persone con problemi di salute utilizzano macchinari che funzionano solo con la corrente elettrica. Una donna ha avuto una grave crisi respiratoria». E aggiunge: Famiglie in gravi difficoltà nell’immobile ex Inpdap dove il cardinale Krajewski ha riattivato la corrente. Corsi, laboratori, preghiera. Le voci di Lojudice e Amicarelli DI ANDREA ACALI ita di preghiera, venerazione per l’Eucaristia, misericordia senza stancarsi nel perdonare i peccati, visite ai malati spendendosi senza riserve. Con tratti brevi e incisivi Papa Francesco ha disegnato la strada che dovranno seguire i 19 nuovi sacerdoti che ha ordinato nella basilica di San Pietro domenica scorsa, durante la Messa della IV domenica di Pasqua; tra i concelebranti il cardinale vicario Angelo De Donatis, il cardinale Abril y Castelló Santos, arciprete emerito della basilica di Santa Maria Maggiore, i vescovi ausiliari, i rettori dei seminari interessati. Era la domenica del “Buon Pastore”, in cui si celebra la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Otto dei novelli sacerdoti appartengono alla Fraternità sacerdotale dei Figli della Croce; uno alla Famiglia dei Discepoli; due hanno studiato al Pontificio Seminario Romano Maggiore e otto al Collegio diocesano Redemptoris Mater. Nella Fraternità dei Figli della Croce si sono formati Michele Reschini, Francesco Maria Sametti, Goran Kuhner, Andrea Vignati, Giovanni Maggioni, Tommaso Fontana, Massimiliano Maria Spezia, Matteo Mussi. Fa parte della Famiglia dei Discepoli John Larry Flores Panaifo. Al Maggiore si sono formati Alessandro Caserio e, per un periodo, Johnny Joseph, destinato alla diocesi di Hinche, ad Haiti. Dal Redemptoris Mater provengono Giuseppe Vattimo, Calogero Amato, Giovanni Cristofaro, Aldo Donelli, Giancarlo Maria Honorati, Claudio Piangiani, Makoto Ota, Simone Montori. Il Santo Padre ha ricordato loro che «esercitando il ministero della Sacra Dottrina sarete partecipi della missione di Cristo, unico Maestro. Questa non è un’associazione culturale, non è un sindacato. Voi sarete partecipi del ministero di Cristo. Dispensate a tutti quella Parola di Dio che voi stessi avete ricevuto con gioia». E per farlo è necessario leggere e meditare «assiduamente la Parola del Signore per credere ciò che avete letto, insegnare ciò che avete appreso nella fede, vivere ciò che avete insegnato. Mai si può fare un’omelia, una predicazione, senza tanta preghiera, con la Bibbia in mano». Quindi prima di tutto «uomini di preghiera, uomini di sacrificio», ha spiegato il Papa che poi ha sollecitato gli ordinandi a essere «attenti nella celebrazione dell’Eucaristia» perché «è il culmine della gratuità del Signore. Per favore, non sporcatela con interessi V meschini», ha implorato Francesco. Il Papa ha anche parlato ai nuovi sacerdoti del «modo» di amministrare altri sacramenti: con quello «della Penitenza rimetterete i peccati nel nome di Dio, di Cristo, della Chiesa. E qui, per favore, vi chiedo di non stancarvi di essere misericordiosi. Misericordiosi come il Padre, come Gesù è stato misericordioso con noi, con tutti noi. Con l’olio santo darete sollievo agli infermi. Perdete tempo nel visitare gli ammalati e gli infermi. Celebrando i sacri riti e innalzando nelle varie ore del giorno la preghiera di lode e di supplica – ha aggiunto – vi farete voce del Popolo di Dio e dell’umanità intera». La «gioia sacerdotale», ha concluso il Pontefice, si trova «soltanto su questa strada, cercando di piacere a Dio che ci ha eletti. Infine, partecipando alla missione di Cristo, Capo e Pastore, in comunione filiale con il vostro vescovo, impegnatevi a unire i fedeli in un’unica famiglia. Ecco le vicinanze proprie del sacerdote: vicino a Dio nella preghiera, vicino al vescovo che è il vostro padre, vicino al presbiterio, agli altri sacerdoti, come fratelli, senza “spellarsi” l’un l’altro (nel parlar male gli uni degli altri), e vicini al Popolo di Dio. Abbiate sempre davanti agli occhi l’esempio del Buon Pastore, che non è venuto per essere servito, ma per servire e per cercare e salvare ciò che era perduto». Il Papa ha fatto riferimento alle ordinazioni anche durante la recita del Regina Coeli, ricordando il tema della Giornata per le vocazioni: “Il coraggio di rischiare per la promessa di Dio”. «Seguire Gesù – ha detto – è sempre un rischio ma ci vuole coraggio» e ha invitato due dei sacerdoti appena consacrati a impartire insieme con lui la benedizione ai fedeli presenti in piazza San Pietro. Ieri pomeriggio, invece, in una gremita basilica di San Giovanni in Laterano, il cardinale De Donatis ha conferito le ordinazioni diaconali a otto seminaristi. Si tratta di Simone Bellato, Diego Del Fa, Mario Mesolella e Francesco Palazzo, studenti del Pontificio Seminario Romano Maggiore; mentre si sta formando al Collegio diocesano Redemptoris Mater Jorge Gomis Coloma. Dei Missionari Oblati di Maria Immacolata fanno parte Etienne Deurnoudji Omdel e Salinda Jude Lakmal Kaluthara Koralalage; mentre viene dalla diocesi di Ugento–Santa Maria di Leuca Andrea D’Oria. Gli ordinandi diaconi hanno partecipato con gli ordinandi sacerdoti alla veglia diocesana di preghiera per le vocazioni presieduta da De Donatis venerdì 10 maggio sempre nella cattedrale. on l’incontro del Papa nella basilica di San Giovanni in Laterano dello scorso 9 maggio si è concluso il cammino diocesano dell’anno pastorale. Il percorso da intra- prendere per il futuro prenderà il via l’8 giu- gno, sempre con il Santo Padre, come scrive il cardinale vicario Angelo De Donatis in u- na lettera inviata a sacerdoti, diaconi, reli- giose, religiosi e aggregazioni laicali. «Celebreremo l’Eucaristia della Veglia di Pen- tecoste col Papa in piazza San Pietro sabato 8 giugno alle ore 18.30. La celebrazione av- verrà in piazza e si prolungherà, al termine della Messa, riaccompagnando processio- nalmente l’icona della Madonna del Divino Amore a piazza di Porta Capena». Quanti lo vorranno, potranno poi partecipare al pel- legrinaggio al Divino Amore. Scheda di isvcrizione da far pervenire entro il 25 maggio alla Segretria generale del Vi- cariato, ritiro biglietti dal 3 a 6 giugno (info: [email protected]). De Donatis annuncia anche un altro appun- tamento, per il 24 giugno, alle 19 nella cat- tedrale: «In occasione della festa della basi- lica vi invito a ritrovarci – tutti i sacerdoti e alcuni collaboratori pastorali – nella celbra- zione dei Vespri per la consegna degli o- biettivi essenziali e delle linee pastorali da condividere per il prossimo anno pastorale. Questo ci darà modo di iniziare già ad assi- milare meglio la traccia del cammino». C il fatto. L’ordinazione di 19 sacerdoti in San Pietro. Francesco: «Siate misericordiosi» «Uomini di preghiera e sacrificio» «Per rispettare la legge si perde il senso dell’umanità. Nell’immobile vivono bambini piccoli che accogliamo in oratorio, non è umano farli vivere così». Nello stabile abita pure sorella Adriana Domenici che, con l’approvazione della parrocchia, ha avviato corsi di catechismo per battesimi, comunioni, cresime e matrimoni, laboratori di sartoria, di arte e corsi di iconografia. «Stando con loro tutti questi anni mi sono arricchita – dichiara –, hanno una grande forza e fede autentica, ci capita anche di pregare insieme, i cristiani con la Bibbia e i musulmani con il Corano. Staccare la luce a centinaia di persone non è legalità, è violenza. Salvini venga qui: scoprirebbe che le occupazioni non sono tutte uguali. Ci sono persone malate; per gli adolescenti è stato traumatico non avere la possibilità di lavarsi: si vergognavano ad andare a scuola». 8 giugno, veglia di Pentecoste col Papa Il portone di ingresso di Spin Time Labs Un’immagine della celebrazione presieduta dal Papa con le ordinazioni sacerdotali De Donatis e Francesco lo scorso 9 maggio Pagine a cura della Diocesi di Roma Coordinamento editoriale: Angelo Zema Coordinamento redazionale: Giulia Rocchi Piazza San Giovanni in Laterano 6 00184 Roma - tel. 06.69886150 Abbonamento annuale Avvenire domenicale con Roma Sette (a domicilio o coupon edicola) 62 Per abbonarsi: N. Verde 800 820084 / Direzione vendite sede di Roma [email protected] Tel. 06.68823250 Fax 06.68823209 / Pubblicità: tel. 02.6780583 [email protected] Avvenire - Redazione pagine diocesane Piazza Carbonari 3 - 20125 Milano Tel. 02.67801 - fax 02.6780483 www.avvenire.it e-mail: [email protected] In evidenza o sforzo dovrebbe essere quello di capire il sen- so di questo gesto, che è attirare l’attenzione di tutti su un problema reale». L’intervento del car- dinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, spiega il significato del gesto del cardinale Konrad K- rajewski, Elemosiniere pontificio, che ha riattivato la corrente elettrica allo stabile occupato di via Santa Croce in Gerusalemme, dove vivono circa 500 perso- ne di 18 nazionalità. Gesto «di misericordia», ha sot- tolineato Turkson, un altro cardinale. Compiuto da colui che è il “braccio” operativo della misericordia invocata da Papa Francesco. Con viaggi e visite, aiu- ti alle famiglie, in modo silenzioso. Nel 2018 l’Ele- mosineria ha distribuito ai poveri 3 milioni e mezzo di euro per pagare bollette, affitti, farmaci. “Arma- ta” soltanto di quello “squilibrio” di cui il Papa ha parlato all’assemblea diocesana. Nella cattedrale di Roma, infatti, a proposito del “grido” della gente, ha invitato a prenderne «lo squilibrio tra le mani». Fran- cesco ha affidato alla diocesi il compito di «esercita- re uno sguardo contemplativo sulla vita delle perso- ne» e «sulle culture nuove che si generano nella città». Avvicinandosi «toccando la realtà». Il gesto di K- rajewski scuote l’indifferenza e interroga sui mali del- la città, in primo luogo le istituzioni. (A. Z.) L « Luce dentro il disagio «”toccando” la realtà» Ac, 150 anni di fedeltà De Donatis: generare vita e vocazioni a Roma a pagina 2 www.romasette.it Inserto redazionale di facebook.com/romasette twitter.com/romasette [email protected] Anno XLVI – Numero 20 – Domenica 19 maggio 2019

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Stabile occupato, su tutto il senso dell’umanità

DI ROBERTA PUMPO

eppur con la preoccupazione peril futuro, la vita ha ripreso ascorrere normalmente in via di

Santa Croce Gerusalemme. Alle 8 alportone al civico 59 dello Spin TimeLabs c’è un continuo viavai di mammeche accompagnano i figli a scuola.Nell’immobile di 16mila metriquadrati, già sede dell’Inpdap, vivono180 famiglie, 500 persone circa, tra lequali 98 minori. Gli italiani sono il30%. Occupano sette piani dello

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stabile. Il piano terra e i due interratisono destinati ad attività socio–culturali. La prima cosa che indicano èil tombino nel quale l’11 maggio si ècalato l’elemosiniere pontificioKonrad Krajewski per riattivare lacorrente elettrica staccata il 6 maggioper morosità. «Ha compiuto un gestocoraggioso dettato dall’umanità –afferma Fabrizio di Action –. Ilcardinale viene ogni settimana aportare generi alimentari, giochi epannolini per i bambini e si è resoconto che la situazione era diventatainsostenibile». Nello stabiledall’elettricità dipendono l’erogazionedell’acqua e il funzionamento dellapompa per le fognature. Conosce glioccupanti monsignor Paolo Lojudice,recentemente nominato arcivescovo diSiena, che fu accompagnato nelpalazzo da monsignor Matteo Zuppi,arcivescovo di Bologna, all’epocaausiliare per il settore Centro.

«Quando si parla di occupazioni sipensa subito a mondi arcani,sconosciuti e pericolosi – osserva ilsacerdote, finora vescovo ausiliare peril settore Sud –. Nel palazzo vivonopersone che si trovano in gravedifficoltà economica, famiglie che nonriescono a sbarcare il lunario comemigliaia di italiani. È fuori dubbio chela situazione sia illegale, ma non è piùingiusto tenere famiglie per strada o inquelle condizioni?». Aiutaquotidianamente tanti abitanti dellostabile monsignor Gino Amicarelli,parroco di Santa Croce inGerusalemme: è vero «che non si rubal’energia elettrica – sottolinea –, ma senon si fosse intervenuti subito leconseguenze sarebbero stategravissime. Persone con problemi disalute utilizzano macchinari chefunzionano solo con la correnteelettrica. Una donna ha avuto unagrave crisi respiratoria». E aggiunge:

Famiglie in gravi difficoltànell’immobile ex Inpdapdove il cardinale Krajewskiha riattivato la corrente. Corsi,laboratori, preghiera. Le vocidi Lojudice e Amicarelli

DI ANDREA ACALI

ita di preghiera, venerazione perl’Eucaristia, misericordia senzastancarsi nel perdonare i peccati,

visite ai malati spendendosi senza riserve.Con tratti brevi e incisivi Papa Francescoha disegnato la strada che dovrannoseguire i 19 nuovi sacerdoti che haordinato nella basilica di San Pietrodomenica scorsa, durante la Messa dellaIV domenica di Pasqua; tra iconcelebranti il cardinale vicario AngeloDe Donatis, il cardinale Abril y CastellóSantos, arciprete emerito della basilica diSanta Maria Maggiore, i vescovi ausiliari, irettori dei seminari interessati. Era ladomenica del “Buon Pastore”, in cui sicelebra la Giornata mondiale di preghieraper le vocazioni. Otto dei novellisacerdoti appartengono alla Fraternitàsacerdotale dei Figli della Croce; uno allaFamiglia dei Discepoli; due hannostudiato al Pontificio Seminario RomanoMaggiore e otto al Collegio diocesanoRedemptoris Mater. Nella Fraternità deiFigli della Croce si sono formati MicheleReschini, Francesco Maria Sametti, GoranKuhner, Andrea Vignati, GiovanniMaggioni, Tommaso Fontana,Massimiliano Maria Spezia, MatteoMussi. Fa parte della Famiglia deiDiscepoli John Larry Flores Panaifo. AlMaggiore si sono formati AlessandroCaserio e, per un periodo, Johnny Joseph,destinato alla diocesi di Hinche, ad Haiti.Dal Redemptoris Mater provengonoGiuseppe Vattimo, Calogero Amato,Giovanni Cristofaro, Aldo Donelli,Giancarlo Maria Honorati, ClaudioPiangiani, Makoto Ota, Simone Montori.Il Santo Padre ha ricordato loro che«esercitando il ministero della SacraDottrina sarete partecipi della missione diCristo, unico Maestro. Questa non èun’associazione culturale, non è unsindacato. Voi sarete partecipi delministero di Cristo. Dispensate a tuttiquella Parola di Dio che voi stessi avetericevuto con gioia». E per farlo ènecessario leggere e meditare«assiduamente la Parola del Signore percredere ciò che avete letto, insegnare ciòche avete appreso nella fede, vivere ciòche avete insegnato. Mai si può fareun’omelia, una predicazione, senza tantapreghiera, con la Bibbia in mano».Quindi prima di tutto «uomini dipreghiera, uomini di sacrificio», haspiegato il Papa che poi ha sollecitato gliordinandi a essere «attenti nellacelebrazione dell’Eucaristia» perché «è ilculmine della gratuità del Signore. Perfavore, non sporcatela con interessi

Vmeschini», ha implorato Francesco. IlPapa ha anche parlato ai nuovi sacerdotidel «modo» di amministrare altrisacramenti: con quello «della Penitenzarimetterete i peccati nel nome di Dio, diCristo, della Chiesa. E qui, per favore, vichiedo di non stancarvi di esseremisericordiosi. Misericordiosi come ilPadre, come Gesù è stato misericordiosocon noi, con tutti noi. Con l’olio santodarete sollievo agli infermi. Perdetetempo nel visitare gli ammalati e gliinfermi. Celebrando i sacri riti einnalzando nelle varie ore del giorno lapreghiera di lode e di supplica – haaggiunto – vi farete voce del Popolo diDio e dell’umanità intera». La «gioiasacerdotale», ha concluso il Pontefice, sitrova «soltanto su questa strada, cercandodi piacere a Dio che ci ha eletti. Infine,partecipando alla missione di Cristo,Capo e Pastore, in comunione filiale conil vostro vescovo, impegnatevi a unire ifedeli in un’unica famiglia. Ecco levicinanze proprie del sacerdote: vicino aDio nella preghiera, vicino al vescovo cheè il vostro padre, vicino al presbiterio, aglialtri sacerdoti, come fratelli, senza“spellarsi” l’un l’altro (nel parlar male gliuni degli altri), e vicini al Popolo di Dio.Abbiate sempre davanti agli occhil’esempio del Buon Pastore, che non èvenuto per essere servito, ma per servire eper cercare e salvare ciò che era perduto».Il Papa ha fatto riferimento alleordinazioni anche durante la recita delRegina Coeli, ricordando il tema dellaGiornata per le vocazioni: “Il coraggio dirischiare per la promessa di Dio”. «SeguireGesù – ha detto – è sempre un rischio maci vuole coraggio» e ha invitato due deisacerdoti appena consacrati a impartireinsieme con lui la benedizione ai fedelipresenti in piazza San Pietro.Ieri pomeriggio, invece, in una gremitabasilica di San Giovanni in Laterano, ilcardinale De Donatis ha conferito leordinazioni diaconali a otto seminaristi.Si tratta di Simone Bellato, Diego Del Fa,Mario Mesolella e Francesco Palazzo,studenti del Pontificio Seminario RomanoMaggiore; mentre si sta formando alCollegio diocesano Redemptoris MaterJorge Gomis Coloma. Dei MissionariOblati di Maria Immacolata fanno parteEtienne Deurnoudji Omdel e SalindaJude Lakmal Kaluthara Koralalage; mentreviene dalla diocesi di Ugento–Santa Mariadi Leuca Andrea D’Oria. Gli ordinandidiaconi hanno partecipato con gliordinandi sacerdoti alla veglia diocesanadi preghiera per le vocazioni presiedutada De Donatis venerdì 10 maggio semprenella cattedrale.

on l’incontro del Papa nella basilica diSan Giovanni in Laterano dello scorso 9

maggio si è concluso il cammino diocesanodell’anno pastorale. Il percorso da intra-prendere per il futuro prenderà il via l’8 giu-gno, sempre con il Santo Padre, come scriveil cardinale vicario Angelo De Donatis in u-na lettera inviata a sacerdoti, diaconi, reli-giose, religiosi e aggregazioni laicali.«Celebreremo l’Eucaristia della Veglia di Pen-tecoste col Papa in piazza San Pietro sabato8 giugno alle ore 18.30. La celebrazione av-verrà in piazza e si prolungherà, al terminedella Messa, riaccompagnando processio-nalmente l’icona della Madonna del DivinoAmore a piazza di Porta Capena». Quanti lo

vorranno, potranno poi partecipare al pel-legrinaggio al Divino Amore.Scheda di isvcrizione da far pervenire entroil 25 maggio alla Segretria generale del Vi-cariato, ritiro biglietti dal 3 a 6 giugno (info:[email protected]).De Donatis annuncia anche un altro appun-tamento, per il 24 giugno, alle 19 nella cat-tedrale: «In occasione della festa della basi-lica vi invito a ritrovarci – tutti i sacerdoti ealcuni collaboratori pastorali – nella celbra-zione dei Vespri per la consegna degli o-biettivi essenziali e delle linee pastorali dacondividere per il prossimo anno pastorale.Questo ci darà modo di iniziare già ad assi-milare meglio la traccia del cammino».

C

il fatto. L’ordinazione di 19 sacerdoti in San Pietro. Francesco: «Siate misericordiosi»

«Uomini di preghiera e sacrificio»

«Per rispettare la legge si perde il sensodell’umanità. Nell’immobile vivonobambini piccoli che accogliamo inoratorio, non è umano farli viverecosì». Nello stabile abita pure sorellaAdriana Domenici che, conl’approvazione della parrocchia, haavviato corsi di catechismo perbattesimi, comunioni, cresime ematrimoni, laboratori di sartoria, diarte e corsi di iconografia. «Stando conloro tutti questi anni mi sonoarricchita – dichiara –, hanno unagrande forza e fede autentica, ci capitaanche di pregare insieme, i cristianicon la Bibbia e i musulmani con ilCorano. Staccare la luce a centinaia dipersone non è legalità, è violenza.Salvini venga qui: scoprirebbe che leoccupazioni non sono tutte uguali. Cisono persone malate; per gliadolescenti è stato traumatico nonavere la possibilità di lavarsi: sivergognavano ad andare a scuola».

8 giugno, veglia di Pentecoste col Papa

Il portone di ingresso di Spin Time Labs

Un’immagine della celebrazione presieduta dal Papa con le ordinazioni sacerdotali

De Donatis e Francesco lo scorso 9 maggio

Pagine a cura della Diocesi di Roma Coordinamento editoriale: Angelo Zema Coordinamento redazionale: Giulia Rocchi Piazza San Giovanni in Laterano 6 00184 Roma - tel. 06.69886150

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o sforzo dovrebbe essere quello di capire il sen-so di questo gesto, che è attirare l’attenzione

di tutti su un problema reale». L’intervento del car-dinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano,spiega il significato del gesto del cardinale Konrad K-rajewski, Elemosiniere pontificio, che ha riattivato lacorrente elettrica allo stabile occupato di via SantaCroce in Gerusalemme, dove vivono circa 500 perso-ne di 18 nazionalità. Gesto «di misericordia», ha sot-tolineato Turkson, un altro cardinale. Compiuto dacolui che è il “braccio” operativo della misericordiainvocata da Papa Francesco. Con viaggi e visite, aiu-ti alle famiglie, in modo silenzioso. Nel 2018 l’Ele-mosineria ha distribuito ai poveri 3 milioni e mezzodi euro per pagare bollette, affitti, farmaci. “Arma-ta” soltanto di quello “squilibrio” di cui il Papa haparlato all’assemblea diocesana. Nella cattedrale diRoma, infatti, a proposito del “grido” della gente, hainvitato a prenderne «lo squilibrio tra le mani». Fran-cesco ha affidato alla diocesi il compito di «esercita-re uno sguardo contemplativo sulla vita delle perso-ne» e «sulle culture nuove che si generano nella città».Avvicinandosi «toccando la realtà». Il gesto di K-rajewski scuote l’indifferenza e interroga sui mali del-la città, in primo luogo le istituzioni. (A. Z.)

Luce dentro il disagio«”toccando” la realtà»

Ac, 150 anni di fedeltàDe Donatis: generarevita e vocazioni a Romaa pagina 2

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Anno XLVI – Numero 20 – Domenica 19 maggio 2019

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La celebrazione presieduta a San Giovannidal cardinale vicario. «Ac, scuola di comunionee fraternità. Generare vita e vocazioni a Roma»Rosa Calabria: «Donare speranza dalle fragilità»

DI MICHELA ALTOVITI

na storia di fedeltà di «laicicredenti che hannocontribuito a disegnare il

volto bello della Chiesa di Roma»,adattando il cammino all’oggi diogni tempo. Così il cardinale vicarioAngelo De Donatis ha guardato ai150 anni dalla fondazionedell’Azione cattolica diocesana nelcorso della solenne celebrazione cheha presieduto sabato 11 maggionella basilica di San Giovanni inLaterano, in apertura deifesteggiamenti. «Questaassociazione ha saputo sempreessere una vera scuola di comunionee fraternità – ha detto il porporato –ed è importante questa ricorrenzaspeciale per la diocesi proprionell’anno in cui abbiamo fattomemoria della nostra storia e cisiamo riconciliati». De Donatis haripercorso le tre fasi della vita dell’Acdi Roma: quella preconciliare «deiprimi passi e abbondante di grazie,quando fu l’unica espressione di unlaicato maturo» che il ConcilioVaticano II mise poi al centro dellasua riflessione, «portandol’associazione a rinnovarsi,incarnando una sana e dolceamicizia tra laici e sacerdoti, avendosempre come riferimento il vescovodi Roma e le sue indicazioni».Infine, il terzo momento: nel 1969,quale frutto maturo del Concilio,«nasce l’Azione cattolica dei ragazzi,espressione dell’attenzione delmondo degli adulti e dei giovaniverso i più piccoli» che ha mostrato«alla città che l’Ac è capace di crearela dimensione imprescindibiledell’essere famiglia». Quindi DeDonatis ha chiesto all’Ac per ilfuturo di «continuare a generare vitae vocazioni in questa nostra città»: semanca questa attitudine, «non si stapiù seguendo il Vangelo – hachiosato –, che non va spiegato manarrato, costruendo per i bambini ei ragazzi una gustosa amicizia conGesù, rendendoli protagonisti econducendoli all’incontro con il

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olgere lo sguardo «oltre», superando la propria personale visione,per cogliere «l’orizzonte di senso che Dio riserva ad ognuno». Que-sto significa vivere l’attitudine del discernimento, come ha spiega-

to lunedì sera il cardinale vicario Angelo De Donatis nell’ultimo incon-tro del ciclo di catechesi sull’esortazione apostolica di Papa Francesco“Gaudete et exsultate”.«Discernere è la capacità donata dal Signore – ha detto in una gremita ba-silica di San Giovanni in Laterano – di fare propria la volontà di Dio met-tendo da parte le nostre preferenze legate alle personali inclinazioni perfare spazio al progetto del Padre». Questo processo interiore «appare fa-ticoso perché sembra tarpare le ali ai nostri desideri – ha continuato – einvece fa crescere in noi la libertà interiore», quella che, sola, «conduce aDio». In particolare in questo momento storico nel quale «tutte le stradeappaiono promettenti ma il rischio di illusione è altissimo», è importan-te esercitare «il dono soprannaturale del discernimento» per comprende-re come «non tutto il pane è adatto a saziare il bisogno di infinito che a-bita il cuore dell’uomo». Ecco quindi l’invito del porporato a «compiereogni giorno l’esame di coscienza non in chiave moralistica ma spiritua-le», riconoscendo cioè «come il Signore ha agito nella mia vita e quandoinvece mi sono chiuso a lui». Ancora, per De Donatis è fondamentale comprendere come il discernimento«non ha a che fare con la razionalità o il buon senso perché non è né cal-colo delle probabilità né studio dei pro e contro» ma, piuttosto, «un’arteche viene da Dio e che va chiesta continuamente», «è un fiuto, un intuitoche sa riconoscere la novità che Dio ci dona, gli orizzonti verso cui ci chie-de di dirigerci». Due sono le dimensioni da riscoprire e vivere affinché ildiscernimento divenga esperienza di vita: la misericordia, che conduce al-la logica della croce, e la confidenza con la Parola. «La vista dell’anima offuscata dall’orgoglio e dall’egoismo è incapace di com-passione – ha sottolineato De Donatis –: solo l’esperienza della miseri-cordia di Dio ci mette in contatto con lo sguardo d’amore del Padre», so-lo «il suo perdono, che ci raggiunge al culmine delle nostre debolezze, cirestituisce la dignità di figli liberi». È questo il «segreto per noi cristiani –ha concluso il porporato –: la felicità si trova guardando alla croce che sal-va», ed è necessario «coltivare quotidianamente il nostro rapporto con laParola».Ritrovare «il senso dell’anima» è urgente, oggi, anche per monsignor Mar-co Frisina, rettore della basilica di santa Cecilia in Trastevere, che ha affiancatoil vicario nell’itinerario catechetico tratteggiando a ogni incontro la figuradi un santo o di un beato. «Due giganti della fede come santa Teresa d’A-vila e san Giovanni della Croce – ha affermato – ci indicano la strada perritrovare quella dimensione spirituale che dà forma al nostro essere».

Michela Altoviti

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Buon Pastore, l’unica strada daseguire». Quindi De Donatis haespresso a nome della Chiesa diRoma la sua gratitudine all’Ac,sottolineandone la peculiarità e lostile: «Grazie per non avere mai fattosentire la porta chiusa per nessunoma avere invece accolto e coinvoltotutti, perché ognuno ha sete delVangelo». E ancora, «grazie per avereavuto il coraggio di non far maitacere la gioia creativadell’annuncio» realizzato non «conil linguaggio dei fuochi d’artificioma della quotidianità, nei camminiferiali e senza protagonismo». Inparticolare, citando le parole diVittorio Bachelet, storico presidentenazionale dell’Ac – «a noi noninteressa fare bella l’Ac ma fare bellala Chiesa» –, De Donatis haevidenziato come l’associazioneabbia contribuito «a fare maturarenell’umile ferialità laici impegnati,veri discepoli di carità e tessitori disolida fraternità». Al termine dellaMessa, la presidente diocesanadell’Ac Rosa Calabria ha portato ilsuo saluto al cardinale vicarioringraziandolo per il sostegno eassicurando per il futuro l’impegnodell’associazione nel «donaresperanza a partire dalle fragilità,facendoci trovare là dove le personevivono, creando reti findalle parrocchie per faredi Roma una grandecomunità accogliente». Lacelebrazione è stata ilprimo passo di uncammino che condurràl’associazione a celebrare,nella primavera del 2020,la XVIII assembleadiocesana. Per l’occasioneè stata inaugurata ancheuna mostra fotografica:16 pannelli con più di 50immagini per la maggiorparte inedite. Unitinerario storico, dalprimo Circolo romanodella Società dellaGioventù cattolica fino aigiorni nostri.

Canestri, pastore «dallo stile sobrio ed evangelico»DI ROBERTA PUMPO

n pastore dallo stile «sobrio edevangelico costantemente vicinoalla vita della gente, ha tanto

amato Roma che lo ha fatto diventareun prete romano». Così cardinalevicario Angelo De Donatis ha ricordatoil cardinale Giovanni Canestri, la cuimemoria è stata celebrata martedì, in unincontro al Pontificio SeminarioRomano Maggiore, in occasione delcentenario della sua nascita e dellapubblicazione del libro “Il cardinaleGiovanni Canestri. Testimonianze diuna vita” (Effatà). Curato dai nipotiMatteo e Paolo e da suor ChiaraCervato, delle Apostole del Sacro Cuoredi Gesù, segretaria storica del porporato,il volume raccoglie, in 329 pagine, letestimonianze di quanti lo hannoconosciuto e apprezzato. «Come diocesigli siamo grati per i suoi insegnamenti e

Ula sua testimonianza», ha aggiunto DeDonatis il quale, condividendo unricordo personale risalente a qualcheanno fa, ha parlato di una visita nellacasa di Canestri in via Cernaia. «Nelcorridoio erano esposte tutte le nominericevute durante il suo ministero – haraccontato –. Mi spiegò che non era pervanità ma perché gli ricordavano lastoria della sua obbedienza». Il libro siapre con i ricordi del cardinale AngeloBagnasco, arcivescovo di Genova, e dimonsignor Guido Marini, maestro dellecelebrazioni liturgiche pontificie e suosegretario a Genova dal 1987 al 1995.La serata è stata moderata da monsignorNicola Ciola, ordinario alla Lateranense,che ha tracciato le tappe più importantidella vita di Canestri, morto a Roma nel2015 a 96 anni. Piemontese, arrivò nellaCapitale nel 1937 per frequentare ilSeminario Maggiore. Fu ordinatosacerdote nel 1941 e subito mandato

come vice parroco a San GiovanniBattista de Rossi, dove rimase fino al1950. Qui lo conobbe monsignorGiovanni Falbo, all’epoca bambino,oggi parroco di Santa Monica a Ostia,che ha definito Canestri «prete romanofino al midollo, dedito a Dio e al suopopolo». Dopo essere stato parroco aOttavia e Casalbertone, nel 1959 PapaGiovanni XXIII lo nominò direttorespirituale al Maggiore e nel 1961vescovo ausiliare per il settore Est. Hainoltre partecipato ai lavori del ConcilioVaticano II. Questi anni sono statiripercorsi dal vescovo Paolo Selvadagi,ausiliare per il settore Ovest: «Curavamolto l’organizzazione delle prefetture,le relazioni con le parrocchie e le visitepastorali. Era anche un “vero amico” delSeminario Minore perché credeva moltonella formazione educativa e nell’aiutoa fare un buon discernimento».Monsignor Giuseppe Mani, arcivescovo

emerito di Cagliari, è stato per ben 4volte successore di Canestri prima aCasalbertone, poi al Maggiore, nelsettore Est e quindi a Cagliari doveCanestri, nominato da san GiovanniPaolo II, fu arcivescovo per tre anni. «Hamolto amato la Sardegna ed è statocorrisposto – ha detto Mani –. Dicevache era una terra felice dove bastavaseminare dieci per raccogliere 90». Alcardinale Domenico Calcagno,presidente emeritodell’Amministrazione del patrimoniodella Sede Apostolica, il compito diricordare gli anni tra il 1987 al 1995quando, in qualità di vicario episcopale,affiancò Canestri, nominato arcivescovometropolita di Genova: «È stato unprete romano ma ha amato talmentetanto Genova da decidere di esseresepolto presso l’altare del SantissimoSacramento nella cattedrale di SanLorenzo dove trascorreva ore a pregare».

Azione cattolica,150 anni di fedeltà

Famiglie, weekend di spiritualitàl Centro diocesano per la pastorale familiare proponeun weekend di spiritualità per il 15 e 16 giugno a Villa

Campitelli, a Frascati. «In questo appuntamento –spiega il direttore, monsignor Andrea Manto – avremol’occasione di pregare e meditare insieme sulla graziadel matrimonio e della vita della famiglia e di verificareil cammino fatto in questo anno. L’invito èparticolarmente rivolto alle coppie e ai sacerdoti chelavorano nella pastorale familiare ma anche a tutte lefamiglie che desiderano condividere un momento dispiritualità e amicizia fraterna». Previsto un servizio dianimazione per bambini gratuito. Segnalazione dellapartecipazione entro questa settimana ai recapiti:06.69886211, [email protected].

IGiornata del sollievoEvento al Gemelli

omenica 26 maggio sicelebrerà la XVIII Giornata

nazionale del sollievo, istituitanel 2001 per «promuovere etestimoniare la cultura delsollievo dalla sofferenza fisica emorale in favore di tutti coloroche stanno ultimando il loropercorso vitale, non potendogiovarsi di cure destinate allaguarigione». Tre gli entipromotori della Giornata: laFondazione Nazionale GigiGhirotti onlus, il Ministero della

Salute, la Conferenza delleRegioni e delle ProvinceAutonome con il sostegno dellaCei. Una Giornata dal valoreeducativo, che coinvolge tutti,anche il grande mondo delvolontariato. Tante e variegatele iniziative programmate:incontri pubblici disensibilizzazione einformazione nelle parrocchie,nelle residenze per anziani, inscuole e ospedali; visite gratuitein ambulatori di terapia deldolore; stand di associazioni divolontariato nelle piazze;

passeggiate cittadine inbicicletta; preghiere per lepersone malate e per chi se neprende cura; convegni e corsi diformazione; spettacoli inospedali; il concorso per alunnie studenti “Un ospedale con piùsollievo”. L’evento centrale sisvolgerà nella hall principaledel Policlinico Gemelli a Roma.Apertura alle 9 di domenica 26maggio con la Messa celebratadal vescovo Claudio Giuliodori,assistente ecclesiastico generaledell’Università Cattolica delSacro Cuore.

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De Donatis: «La felicità?Guardando alla croce»

Nell’immagine a lato,la basilica di SanGiovanni in Lateranogremita per l’ultimoincontro del ciclo dicatechesi dedicato a“Gaudete et exsultate”(foto Gennari)

A San Bonaventura un restyling per i vent’anni

salutein agenda

L’incontro al Maggiore sul porporatoMolti interventi ne hanno rievocato lafigura di «prete romano fino al midollo»Esce un volume ricco di testimonianze

Novità nei locali parrocchialiSolida l’attenzione allafamiglia. Scuola per genitorie ascolto di separati e divorziati

n restyling per i 20 anni dellachiesa consacrata il 15 maggio

1999 per aprirsi ad un futuro nuovo epiù dinamico. La parrocchia SanBonaventura da Bagnoregio a TorreSpaccata celebra un traguardoimportante e per l’occasione nuovolustro è stato dato all’aula liturgica,dove è stato affisso un nuovocrocifisso, e sono state rimesse anuovo le aule del catechismo,ritinteggiate seguendo il tema “Duc inaltum”, l’invito di Gesù rivolto aPietro perché con la sua barcaprendesse il largo e gettasse ancora lereti. Sulle pareti prevale quindi iltema marino con riferimenti biblici,mentre le porte delle aule sono statedipinte come fossero quelle dellecabine di una nave. I nuovi localiparrocchiali sono stati benedettimercoledì 15 maggio dal cardinale

vicario Angelo De Donatis, il quale haincontrato i bambini del catechismo,gli iscritti al centro anziani e quellidel gruppo “Batti il 5!” che accoglieragazzi disabili che hanno lapossibilità di integrarsi ed esprimerele proprie capacità attraverso l’orto–terapia e altre attività manuali. Ilvicario ha benedetto anchel’appartamento nel qualeattualmente vive una famiglia sirianaaccolta dalla comunità parrocchiale.Ha quindi presieduto la Messasolenne per l’anniversario dellachiesa, concelebrata dai sacerdoti chel’hanno guidata in questi 20 anni.«L’incendio che ha distrutto lacattedrale di Notre–Dame di Parigi ciha fatto maggiormente comprendereche la chiesa rappresenta il volto diuna comunità, la sua memoria –spiega il parroco don Stefano Cascio –

, è il luogo in cui si celebrano gliavvenimenti più importanti. Perquesto ho voluto risistemare tutto, lachiesa deve dare l’immagine dellacomunità odierna che non si devechiudere nel proprio passato. La visitadel cardinale vicario vuole essereanche un invito ad un futuro nuovo».Negli anni ‘70 la comunità lottò tantoper avere una chiesa nel quartiere,che da giugno dello scorso anno èstata elevata a sede cardinalizia e iltitolo è stato assegnato al cardinaleJoseph Coutts, arcivescovo di Karachi(Pakistan). Per fare costantementememoria di questi 20 anni in chiesa èstato allestito uno spazio, una sorta dipiccolo museo, che ricorda la storiadella comunità dalle sue origini.Pilastri della parrocchia di via MarcoCalidio sono l’Eucarestia e le famiglie.Dal suo arrivo nel 2016 don Stefano

ha istituito l’adorazione eucaristicapermanente con la chiesa aperta tuttii giorni fino alle 22. Gruppo famiglie,giovani coppie e famiglie “ferite”sono le tre grandi realtà dellapastorale familiare. «Abbiamoistituito una scuola per genitori –spiega il parroco – e un centro diaccoglienza, di ascolto, diaccompagnamento e di preghiera coni coniugi separati o le personedivorziate». Per quel che riguarda leattività, oltre all’oratorio e allaboratorio teatrale, alcuni giovaniparrocchiani hanno dato vita a“Torrespaccata five”, scuola di calcio a5. I volontari della Caritas, invece, siprodigano per le famiglie bisognosedel quartiere attraverso ladistribuzione di pacchi viveri e ilcentro di ascolto.

Roberta Pumpo

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Il cardinale De Donatis nella Messa per l’Azione cattolica (foto Gennari)

La parrocchia di San Bonaventura

2 Domenica19 maggio 2019

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Page 3: L’ordinazione di 19 sacerdoti in San Pietro. Francesco ... · preghiera di lode e di supplica – ha aggiunto – vi farete voce del Popolo di Dio e dell’umanità intera». La

L’ex presidente della Commissione Ue ha apertoalla Gregoriana il corso del Centro Astalli:«Il problema migrazioni ci divide per la nostraincapacità di affrontarlo. Sensibilizzare i giovani»

San Marcello, festa per i 500 anni dal miracolo del Crocifisso

ra il maggio del 1519 quando un enormeincendio distrusse quasi completamente

quella che è oggi la basilica di San Marcello alCorso, nel pieno centro di Roma. Nel rogò si salvòmiracolosamente soltanto un grande Crocifissoligneo, che da quel momento divenne oggetto divenerazione e per il quale, proprio nei prossimigiorni, si celebrano i 500 anni. Una devozione«molto conosciuta e praticata dai romani – spiegail rettore della basilica, padre Enrico Casini – cheviene portata avanti ininterrottamente da secoli,nonostante sia praticata spesso in modoabbastanza individuale». Sono molti, infatti, ifedeli «che ogni giorno vengono qui a pregaresilenziosamente davanti al Crocifisso, a chiederedelle grazie». Per commemorare il miracolososalvataggio del Crocifisso, le celebrazioniinizieranno la sera del 22 maggio, «proprio perricordare la notte in cui scoppiò l’incendio –racconta padre Casini – e ci sarà una Messapresieduta dal cardinale Dominique Mamberti»,attuale prefetto del Supremo Tribunale dellaSegnatura Apostolica, accompagnata dai canti diuna confraternita proveniente dalla Corsica. Ilgiorno dopo, invece, una seconda solennecelebrazione verrà presieduta alle 19 dal vescovoGianrico Ruzza, ausiliare di Roma per il settoreCentro, e animata dagli studenti dell’Ordine deiServi di Maria, che curano la chiesa fin dal 1369.La basilica, infatti, nonostante l’incendio dicinquecento anni fa, si è trasformata nel corso deisecoli in un prezioso scrigno di opere d’arte eancora oggi «attira turisti e fedeli, anche per la suacentralissima posizione», spiega padre Casini.«Molti – sottolinea – si fermano per semplice

curiosità, ma tanti per fede edevozione. Durante la giornatavia del Corso è un luogotroppo caotico e di passaggio,quindi la gente è distratta enon si avvicina per lecelebrazioni, ma molti, unavolta entrati, rimangonostupiti non solo per le opered’arte, ma anche per l’aspettospirituale». Solitamente intarda serata la basilica sianima con la presenza di tantifedeli per gli appuntamentiliturgici. Soprattutto le

celebrazioni delle 18 e delle 22, infatti, sono moltofrequentate e la chiesa «rimane aperta fino a tardi,anche per l’adorazione eucaristica, per la presenzadi gruppi di preghiera e spesso per ospitareconcerti di musica sacra». Come quello cheprecederà la Messa del 22 maggio, con le musicheoriginali di Mario Pio Amico all’organo e delbaritono Dionigi Renda. San Marcello al Corso è unluogo di grande valore architettonico e artistico: lafacciata è un capolavoro del ‘600 ad opera di CarloFontana, mentre l’interno è arricchito da cinquecappelle per ogni lato, dal soffitto ligneo e da unimponente affresco della crocifissione nellacontrofacciata, anch’esso risalente al periodoimmediatamente successivo all’incendio.

Salvatore Tropea

EEducare e integrare:l’Europa secondo Prodi DI MICHELA ALTOVITI

nvestire nell’educazione dei piùgiovani e realizzare politiche«attive» di integrazione. Sono le

due strategie da attuare a livelloeuropeo per una gestione efficace eproficua dei flussi migratori secondoRomano Prodi, intervenuto mercoledìsera alla Pontificia UniversitàGregoriana al primo incontro delcorso di formazione “Europa – FuturoPlurale”, promosso dal Centro Astalli.Quale presidente del Consiglio deiministri nel 1996 e nel 2006 epresidente della Commissioneeuropea dal 1999 al 2004, Prodi èstato coinvolto «per riflettere insiemesu quello che desideriamo comecittadini d’Europa – ha spiegato padreCamillo Ripamonti, presidente delCentro Astalli – rispetto allaquestione dei migranti forzati, senzaarroccarci su quelle posizioninazionali che stanno mettendo indiscussione il principio di solidarietàma con l’obiettivo di pensare ecostruire comunità plurali». Partendoda un’analisi della situazione italiana,Prodi ha considerato come «ilproblema delle migrazioni ci dividein modo stupidamente drammaticoper l’incapacità di affrontarlo» equanto «la crisi economica ha portatoal mutamento antropologico deivalori profondi», fondandosi «sullapaura e sul senso di instabilità le cuicause vengono imputate a fattoriesterni dai partiti nazionalisti che,quindi, agiscono a livello di politicainterna, chiudendo i porti in manieradrastica». Ancora, sottolineando come«da sempre, i cittadini chiedonoprimariamente protezione al potere ealle istituzioni» e che «è su questo chesi fonda il rapporto di fiducia con loStato», l’ex premier ha definito, conamara ironia, «una mossapoliticamente intelligente, in questomomento storico, fare leva sullapaura dei cittadini permettendo chel’immediatezza di certi slogan come“prima gli italiani” arrivino allapancia invece che alla testa». Amancare è anche «un certo senso del

I

realismo e della storia: se guardiamoalla grandezza e alla duratadell’Impero Romano – ha dettoancora –, notiamo un punto di forzaimprescindibile nell’estensionecontinua della cittadinanza: è solo seci apriamo all’altro che possiamoconservare le nostre ricchezze». Inparticolare, per Prodi «le leggi e imessaggi dell’attuale politica italianabloccano un processo di integrazioneche potrebbe rivelarsi invece proficuoanche sul piano economico».Guardando al continente africano,«che a metà del secolo sarà abitato daoltre 2 miliardi di persone e dal qualesi muovono, e si muoveranno, in

massima parte i migranti», l’expremier ha ipotizzato «un piano diinvestimento Europa–Cina perregolare i flussi migratori»,sottolineando come «la più popolosanazione asiatica ha già interessi moltoforti in Africa per un motivosemplice: avendo il 7% delle terrearate del pianeta e il 20% dellapopolazione mondiale, quando sonoaumentati i consumi e le aspettativeindividuali e collettive, il governocinese è andato a cercare cibo, energiae materie prime là dove potevatrovarli». Quindi Prodi ha auspicatoper l’intera Europa delle «verepolitiche di inserimento come quelle

spiritualità

attuate in Germania: si fondanosull’insegnamento della lingua localeallo straniero, la formazioneprofessionale per l’apprendimento diun mestiere e processi reali diallocazione». Centrale, perciò,l’elemento formativo da riservare achi arriva, per favorirne l’inclusione, ea ciascuno, «specialmente ai nostrigiovani perché è intervenendosull’educazione che si abbattono gliindici di disuguaglianza» e «l’unicostrumento per diffondere il concettodi integrazione è la scuolapluralistica». Per «non rimanere allasuperficie di certi fenomeni, bisognasensibilizzare le nuove generazioni».

DI SALVATORE TROPEA

è una pluralità da custodire esalvaguardare all’internodella società e, in particolare,

dentro la Chiesa. È la voce delledonne, che nel panorama attualesempre di più «sono protagonistenell’affrontare i temi più importantidell’antropologia cristiana» erappresentano dunque una sorta di«work in progress per una fecondaprospettiva comune». È l’universofemminile il cuore del nuovo librodella giornalista Sabina Caligiani, dal

titolo “La voce delle donne.Pluralità e differenza nel cuoredella Chiesa” (Ed. Paoline). Ilvolume, presentato martedìall’Ateneo Pontificio ReginaApostolorum, raccoglie letestimonianze di diciassette

donne, religiose e laiche, chedialogano con l’autrice affrontandouna grande varietà di discipline eambiti, dalla teologia alla filosofia,passando per la comunicazione e leneuroscienze. Per Marta Rodriguez,direttrice dell’Istituto di studisuperiori sulla donna dell’ateneo, sitratta di un libro che, «nello stimolareil lettore a interessarsi all’universofemminile, dà il via ad un dibattitomolto più ampio sulla questionefemminile e sul ruolo delle donnenella società». Si arriva quindi, haproseguito, alla consapevolezza che

«il tema femminile nella Chiesa nonè più rinviabile e va affrontato conconcretezza». Rodriguez infatti,raccontando il pontificato diGiovanni XXIII che per primo aprìuno spiraglio all’attività delle donnenella Chiesa, ha spiegato che ilcristianesimo odierno «non può piùfare a meno delle donne e di vederein esse un segno dei tempi». Darevoce alle donne «non in astratto maconcretamente e singolarmenteperché ognuna di esse è una ricchezzacon le proprie peculiarità» è ilpensiero di Andrea Monda, direttoredell’Osservatore Romano, che hasottolineato l’importanza di «esaltarei talenti delle persone, evitandoquindi di parlare di donne comecategoria astratta». L’autrice delvolume ha parlato del bisogno di«capire la specificità e la ricchezza

dell’essere donna, guardando almodello mariano. Osservando Maria– ha spiegato – si intuisce che ladonna non è mai stata e mai sarà unamera cornice, né per la Chiesa né perla società». Al dibattito hannopartecipato anche la biblista LauraPaladino, il giornalista Lucio Biagionie la professoressa emerita di Storiadella filosofia contemporanea allaLateranense Angela Ales Bello.Proprio quest’ultima – che insieme aLaura Paladino è tra le donneintervistate nel libro – ha evidenziatoil ruolo delle donne nella gestionedei rapporti interpersonali, delle crisie nella capacità di risoluzione deiconflitti. Da qui un apportofondamentale per una vera e propriateologia femminile, che rimetta alcentro della vita della Chiesa la figuradella donna.

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Le donne, nuova voce nel cuore della ChiesaAlla presentazione del libro di Sabina Caligiani una riflessione sull’universo femminile Rodriguez: tema non rinviabile

Romano Prodi alla Gregoriana (foto Gennari) San Marcello al Corso

Sabina Caligiani

DI ROBERTA PUMPO

ue campi estivi e un pellegrinaggio.Sono le proposte del Servizio per lapastorale giovanile della diocesi di

Roma per l’estate 2019. Esperienze«luminose» che permettono ai ragazzi di«esprimere tutta la loro autenticità», lavoglia di sentirsi «a casa nella Chiesa» eche di conseguenza risultano«determinanti per la presenza dei giovaniin parrocchia», spiega il direttore donAntonio Magnotta. I campi estivi sarannosuddivisi in due turni: dal 4 all’8 lugliopartiranno i ragazzi che frequentano le

scuole superiori mentre dall’8 al 12 lugliosarà la volta degli studenti di II e III media.Destinazione Valfabbrica, in provincia diPerugia, nel Casale Palombaro, strutturasituata al centro del sentiero francescano,tra Assisi e Gubbio, all’interno di un’oasinaturalistica, con ampi prati, spazio per ilgioco e due laghetti. Dal 27 luglio al 1°agosto è invece in programma unpellegrinaggio nel Salento sulle orme didon Tonino Bello, che Papa Francesco hadefinito «profeta di speranza». Riservato aigiovani dai 17 ai 30 anni e agli animatoridegli adolescenti, il viaggio prevede tral’altro una visita ad Alessano dove il Servodi Dio è nato nel 1935, nella chiesa delSantissimo Salvatore dove ha ricevuto isacramenti, e sulla sua tomba. Durante ilpellegrinaggio ai ragazzi saranno lette lemeditazioni del sacerdote pugliese il cuiministero dona ancora alla Chiesa, a oltre25 anni dalla sua morte, «la freschezzagenuina di un messaggio denso di

autenticità, radicalità, sollecitudine per ipoveri, comunione e fraternità». Ipellegrini potranno vivere anchel’esperienza del servizio agli ospitidell’Hospice Casa Betania, a Tricase, eammirare le bellezze di Lecce, consideratala capitale del Barocco. I campi e ilpellegrinaggio sono stati organizzati altermine di un anno di formazione per glianimatori degli adolescenti. «Negli ultimiquattro anni abbiamo dato priorità allacura di coloro che trascorrono del tempocon i ragazzi – spiega don Antonio –.Quest’anno, per la prima volta, hannopartecipato ai corsi di formazione 31prefetture della diocesi per un totale di600 animatori che svolgono servizio in120 parrocchie romane. La pastorale nonsi può più limitare ad organizzareiniziative ed eventi per i ragazzi ma devepreoccuparsi della formazione di chitrascorre con loro del tempo». Tre gliincontri svolti in ogni prefettura durante i

quali è stato tracciato l’identikitdell’educatore, si è parlatodell’animazione di un gruppo e dellinguaggi da adoperare con gli adolescentiper l’annuncio evangelico. «Per le 11prefetture che partecipano ai corsidall’inizio – conclude il direttore delServizio diocesano per la pastoralegiovanile – quest’anno sono statiorganizzati dei laboratori diprogrammazione che vorremmo realizzaresu tutto il territorio. Gli incontri mirano asostenere e motivare gli animatori e altempo stesso attivare un processo direlazione che ci sembra sempre piùdecisivo nel futuro della pastoralegiovanile. Incoraggiamo inoltrel’accompagnamento feriale dei ragazzi perdare loro un senso di comunità».Per ulteriori informazioni e per le schededi adesione è possibile visitare il sito dellapastorale giovanile diocesanawww.pastoralegiovanileroma.it.

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Anche due campi tra le proposteestive diocesane. Don AntonioMagnotta racconta il lavorodi formazione per gli animatori

Giovani, pellegrinaggio sulle orme di don Tonino Bello

La tomba di don Tonino Bello

3Domenica19 maggio 2019

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Page 4: L’ordinazione di 19 sacerdoti in San Pietro. Francesco ... · preghiera di lode e di supplica – ha aggiunto – vi farete voce del Popolo di Dio e dell’umanità intera». La

4 Domenica19 maggio 2019facebook.com/diocesiroma twitter.com/diocesidiroma instagram.com/diocesidiroma

celebrazioniFESTEGGIAMENTI IN ONORE DI SANFRANCESCO DI PAOLA A S. ANDREA DELLEFRATTE. Nella basilica di Sant’Andreadelle Fratte (omonima via al civico 1)si concludono oggi i festeggiamenti inonore di san Francesco di Paola. Alle19 la celebrazione eucaristica saràpresieduta dal cardinale EnnioAntonelli, titolare della basilica. Alle20 la processione per le vie dellequartiere. Esposta alla venerazione lareliquia dello «Zucchetto di SanFrancesco», custodita nel convento deiMinimi nel rione Monti.

FESTA DI SANTA RITA DA CASCIA A SANBENEDETTO IN PISCINULA. Fino al 22maggio a San Benedetto in Piscinula(piazza in Piscinula, 40), alle 18.30,Messa e novena di Santa Rita. Martedì21 alle 18 la benedizione delle rose,alle 18.30 la Messa nelle intenzionidei defunti della Pia Unione evenerazione della reliquia. Il 22maggio Messe ogni ora dalle 7 alle 12.Alle 12 la supplica a Santa Rita, alle 18la Corona.

TSCHERRIG, ROSINI, RONDONI ESPARAGNA A SANTA MARIA DELLE GRAZIEAL TRIONFALE. In occasione deifesteggiamenti alla parrocchiasantuario di Santa Maria delle Grazieal Trionfale, sabato 25 il nunzioapostolico in Italia, l’arcivescovo EmilPaul Tscherrig, presiederà la Messadelle 19. Mercoledì 22 alle 19 con lapresentazione del libro «Il mondocapovolto del bambino» diGiampaolo Nicolais. Giovedì 23 alle18.15 canto dell’Akathistos e Messa, aseguire l’incontro con Davide Rondoni«Lo strano bacio del poeta al mondo».Venerdì 24, dopo il Rosario e la Messa,intorno alle 19, l’incontro con donFabio Rosini che presenta il suo libro:«L’arte di ricominciare». Domenica 26la chiusura alle 19 con AmbrogioSparagna e i solisti dell’Orchestraitaliana.

PELLEGRINAGGIO COMUNITÀ ALBANESE AGENAZZANO. Si terrà domenica 26maggio alle 11 il pellegrinaggio dellacomunità albanese al santuario dellaMadonna del Buon Consiglio diGenazzano, organizzato con l’UfficioMigrantes nazionale, del Vicariato econ la Conferenza episcopalealbanese. Il presidente, monsignorGeorge Frendo, presiede lacelebrazione e la supplica allaMadonna.

FESTA CON IL CARDINALE DE DONATIS ASANT’IGNAZIO DI ANTIOCHIA. Per lafesta della comunità, il cardinalevicario celebrerà la Messa alle 18domenica 26 nella parrocchia diSant’Ignazio di Antiochia (viaSquillace, 3). Alle 19 il concerto delcoro parrocchiale. I festeggiamentiproseguiranno fino al 2 giugno.

FESTA A SAN FEDELE DA SIGMARINGACON RICCIARDI. Domenica 26, alle10.30, nella festa patronale dellaparrocchia San Fedele da Sigmaringa(via Mesula 4), il vescovo PaoloRicciardi presiederà la Messa con lacresima di sette adulti. Giovedì 23 ViaLucis nel parco dell’Acqua Virgo.

incontriA SAN FRANCESCO A RIPA UN ITINERARIOVERSO PENTECOSTE. Si intitola «Unaporta aperta nel cielo. Per ascoltare ilgrido della città» l’itinerario di ascoltoe preghiera con l’Apocalisse verso laPentecoste offerto dalla parrocchia diSan Francesco a Ripa (piazza di SanFrancesco d’Assisi). Appuntamentodomani alle 19 con fra MassimoFusarelli.

ALLA GREGORIANA SI PARLA DIIMMIGRAZIONE NEL CORSO DEL CENTROASTALLI. La sfiducia e la frustrazioneper la situazione politica ma anchel’allarme per l’immigrazione: sono itemi che il Centro Astalli ha posto alcentro dell’incontro in programmamercoledì 22 alle 17.30 su«L’immigrazione in un’Italiaframmentata» alla PontificiaUniversità Gregoriana (piazza dellaPilotta). Interverranno Chiara Ferrari(Ipsos) e il sociologo Mauro Magatti(Cattolica).

I GIOVANI UCID INCONTRANO ZAMAGNI,BAZOLI E DE RITA. Giovedì 23 maggioalle 17 all’Istituto Luigi Sturzo, (Viadelle Coppelle 35), il Movimentonazionale Giovani Ucid (UnioneCristiana Imprenditori Dirigenti) terràun incontro su Angelo Ferro,imprenditore, filantropo, docentepadovano figura storicadell’associazione e creatore dellaFondazione Opera ImmacolataConcezione onlus. All’evento, primoappuntamento di un ciclo di incontririvolto ai giovani per «Conoscerel’Ucid», interverranno, fra gli altri,Stefano Zamagni, Giovanni Bazoli eGiuseppe De Rita, legati a Ferro dauna antica amicizia.

LECTIO DIVINA A SANTA MARIA INTRASPONTINA. Ultimo incontro a SantaMaria in Traspontina (via dellaConciliazione 14/c) per la LectioDivina organizzata da padre BrunoSecondin. Proprio il teologocarmelitano, docente alla Pontificiauniversità Gregoriana, guideràl’incontro delle 18.30 di venerdì 24dal titolo «Non sia turbato il vostrocuore (Giovanni 14,15–31)».

PELLEGRINAGGIO SULLE ORME ROMANEDI ANGELO PAOLI. Sabato 25 ilprossimo appuntamento per ilpellegrinaggio sulle orme romane delbeato Angelo Paoli. Appuntamentoalle ore 9 davanti alla parrocchia diSan Martino ai Monti (viale del MonteOppio, 28). Durata del pellegrinaggioa piedi tre ore circa.

FESTA DELLA FAMIGLIA AL CAMPO PIO XI.Domenica 26 maggio, al Campo PioXI, in via Santa Maria Mediatrice, 22,l’Associazione sportiva dipendentivaticani promuove la Festa dellafamiglia. Dalle 16 sono previstianimazione, giochi e tornei perbambini; alle 17.30 l’amichevole dellarappresentativa femminile di calcio a11 Scv contro AS Roma, che ha appenaconcluso il campionato di serie A alquarto posto; alle 19 la Supercoppavaticana. Seguiranno premiazione erinfresco.

culturaPRESENTAZIONE LIBRI/1: «SALVAREL’EUROPA» DI ENZO ROMEO. Allabasilica di Sant’Andrea delle Fratte (viaSant’Andrea delle Fratte, 1) saràpresentato martedì 21 alle 19 il librodi Enzo Romeo (Editrice Ave) «Salvarel’Europa. Il segreto delle dodici stelle».Intervengono Matteo Truffelli,presidente dell’Azione CattolicaItaliana; Ernesto Preziosi, storico delMovimento cattolico. Modera MimmoSacco. Sarà presente l’autore.

PRESENTAZIONE LIBRI/2: «EDUCARE ALLARESPONSABILITÀ». Sarà presentatomartedì 21 maggio, alle 17.45 pressol’Angelicum, Pontificia università S.Tommaso d’Aquino a Roma, il libro«Educare alla responsabilità», editoAngelicum University Press e nato daun’idea della Fondazione beatoFederico Ozanam – San Vincenzo de’Paoli. Gli autori coinvolti sono staticoordinati dai docenti universitariCosimo Costa, Marco Ivaldo e padreGiuseppe Marco Salvati.

PRESENTAZIONE LIBRI/3:«GERUSALEMME» DI BRUNO FORTE.Mercoledì 22 maggio alle ore 20 nellaparrocchia di San Tommaso Moro (viadei Marrucini) monsignor BrunoForte, arcivescovo metropolita diChieti–Vasto, presenterà il suo libro«Gerusalemme, città della pace,crocevia di conflitti». InterverrannoOren David, ambasciatore d’Israelepresso la Santa Sede, e il giornalistaGian Guido Vecchi, vaticanista delCorriere della Sera, che modereràl’incontro. «Sarà un’occasione –auspica il parroco don Andrea Celli –per confrontarsi su un argomento diattualità, e favorire il dialogointerreligioso».

PRESENTAZIONE LIBRI/4: «I SOLDI DELLACHIESA» DI MIMMO MUOLO. La Chiesa èricca o povera? Che differenza c’è traStato Vaticano e Santa Sede? Da dovearrivano le risorse e come vengonoimpiegate? A queste e altre domandecerca di rispondere Mimmo Muoloper sgombrare il campo da luoghicomuni ed equivoci che spessocircolano quando si parla de «I soldidella Chiesa». Il libro di MimmoMuolo (Paoline) sarà presentatovenerdì 24 alle 18.30 in sala Piadell’Università Lumsa (via delle Fossedi Castello, 7). Interverranno ilvescovo Stefano Russo, segretariogenerale della Cei; Carlo Cardia,ordinario di Diritto Ecclesiastico aRoma Tre e Danilo Paolini, capo dellaredazione romana di Avvenire.

solidarietàDONAZIONI DI SANGUE/1: UNIVERSITÀEUROPEA. Domani, lunedì 20, dalle 8alle 12, all’Università europea di Romasi terrà una raccolta di sangueorganizzata dall’Ufficio di formazioneintegrale, in collaborazione con l’AvisEma–Roma. Per donare il sangue sipuò prenotare in una delle quattrofasce orarie disponibili comprese tra le8 e le 12.

DONAZIONE DI SANGUE/2: PARROCCHIECON AD SPEM E AVIS. Domenica 26 èpossibile donare il sangue conAdSpem nelle parrocchie NostraSignora di Chezstochowa (LargoAugusto Corelli, 9) e Santa Chiara(Piazza Giochi Delfici). L’Avis è inveceimpegnata, sempre domenica 26,nelle parrocchie S. Maria Regina deiMartiri in via Ostiense (Via CarloCasini, 282) e Sant’Anna (via di Torredi Morena, 61).

Leonardo in mostraal centro commerciale

el cinquecentenariodella nascita di Leo-

nardo Da Vinci, anche lagalleria commerciale Ci-necittàDue dedica al mae-stro e alle sue opere piùimportanti una mostraimmersiva, con ricostru-zioni in 3D e tecnologie in-novative. La mostra pre-vede la fedele riproduzio-ne di 18 opere dislocate indue postazioni. Fino al 26maggio.

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cultura

i età e città diverse, saran-no 70 le donne che venerdì

24 maggio sfileranno sulla pas-serella adibita per l’occasione nelchiostro del suggestivo comples-so monumentale di Santo Spiri-to in Sassia. Le modelle per unasera sono tutte pazienti oncolo-giche che, operate di un cancroal seno, hanno vinto o ancoracombattono la malattia sotto-ponendosi a trattamenti chirur-gici, chemio e radioterapia.È l’obiettivo di “Pink parade”, l’e-vento organizzato dall’Asl Roma1 in collaborazione con la onlus“Progettiamo Il Presente”, natanel 2015 dalla vitalità di alcunepazienti curate proprio nel Cen-tro di senologia dell’ospedaleSanto Spirito.Tutto il ricavato sarà destinatoall’acquisto di caschi refrige-

ranti, dispositivi utilizzati dalledonne sottoposte a chemiote-rapia ed efficaci rispetto alla ri-duzione della caduta dei capel-li, laddove nel percorso di curaanche l’aspetto estetico è un fat-tore importante come rinforzopsicologico.È proprio «far sentire protagoni-ste e belle queste donne» la mis-sione dello stilista GianfrancoVenturi che ha realizzato gli abitie i kaftani dalle stampe etnicheche verranno portati in passe-rella. «Da più di dieci anni – rac-conta – mi impegno in queste i-niziative di solidarietà; la primavolta, nel 2007, fui coinvolto nel-la realizzazione di un calenda-rio da parte di una ragazza, an-cora malata e in cura». Tre annidopo la prima sfilata. (Mic. Alt.)Articolo integrale su Romasette.it

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Pazienti oncologiche sfilanoUna passerella di solidarietà

libriTorna il Festivaldello svilupposostenibile

rrivato quest’anno allasua terza edizione, torna

il Festival dello sviluppo so-stenibile, promosso dall’Al-leanza Italiana per lo Svilup-po Sostenibile, in programmadal 21 maggio al 6 giugno.Saranno 17 giorni, tanti quan-ti sono gli Obiettivi di svilup-po sostenibile dell’Agenda2030, centinaia di appunta-menti su tutto il territorio na-zionale tra convegni, semina-ri, workshop, mostre, spetta-coli, eventi sportivi, consulta-bili al sito festivalsvilupposo-stenibile.it.Apertura martedì all’Audito-rium Parco della Musica, a Ro-ma, con la partecipazione delpremier Conte.

Aascere e crescerea Kiev neipressi del

fossato di Babij Jardove, durante laseconda guerramondiale, i nazisti,insieme aicollaborazionistiucraini, uccisero circacentomila persone, fraebrei, rom, comunisti,

dissidenti e prigionieri dell’Armata Rossa,significa aver vissuto alle portedell’Inferno: questa è stata la vita diAnatolij Kuznecov, bambino al tempo dellegrandi carestie causate dallo stalinismo –talmente gravi da provocare persinoepisodi di cannibalismo –, adolescentedurante gli eccidi, in seguito studente diletteratura a Mosca. Sin dall’inizio egli sirese conto di star assistendo a eventiinauditi e cominciò a prendere appunti su

un quaderno, come potrebbe fare unragazzo. I ricordi e gli studi, ma soprattuttogli incubi e i fantasmi, lo spinsero ascrivere un libro che uscì per la prima voltanel 1966 sulla rivista “Junost’”:brutalmente censurato dalla poliziasovietica, venne ristampato tre anni doponella sua versione integrale a Londra dovelo scrittore era riuscito a scappare. Questotesto, uno dei riferimenti più importantidella letteratura legata alla Shoah, è statopubblicato in lingua italiana da Adelphi:Babij Jar (pp.454, traduzione di EmanueleGuercetti, 22 euro) con un sottotitoloemblematico: romanzo–documento.Leggerlo è come raccogliere un carboneardente. La ferocia umana passa senzasoluzione di continuità da un sistematotalitario all’altro sotto gli occhi delgiovane protagonista che assiste sconvoltoal massacro di migliaia di persone primafucilate e poi buttate giù nel baratro,spesso bruciate vive, uomini, donne e

bambini. Grovigli di cadaveri ricoperti disabbia e riesumati nel tentativo dinascondere le tracce dello sterminio.Eppure qualcuno incredibilmente riuscì asopravvivere: fra le tante atrocitestimonianze spicca il racconto di DinaMironovna, madre di due bambini e attricedel Teatro delle Marionette di Kiev, la qualeun attimo prima che il fuoco dellamitragliatrice la colpisse, si gettò insiemeagli altri nel burrone facendo finta di esseremorta anche per evitare le raffiche delle SSimpegnate a girare in mezzo ai cadaveri perrubare anelli e collane. Kuznecov collocaqueste schegge allucinanti – ce ne sonodiverse difficili persino da riferire –all’interno della drammatica vicendaucraina, stretta nella morsa del poterenazista e sovietico, ma non si stacca dallarievocazione più domestica e tuttaviaugualmente significativa: in questa chiaveforse le pagine più avvicenti sono le ultime,quando la casa natale dello scrittore si

trova al centro dello scontro bellico,proprio nel momento in cui le truppe russesferrano l’attacco finale che porterà allaliberazione di Kiev. Alcuni sottufficialiartiglieri tedeschi offrono cibo agliabitanti, madre e figlio si mettono a lorodisposizione. In quelle poche righe sipercepisce lo scarto sottile fra il male e ilbene e quanto sia facile transitare da unadimensione all’altra. Nella folla dipersonaggi secondari restano negli occhi lepersone più umili: il nonno dell’autore, ilvecchio professore di matematica chemuore di fame, il bambino sopravvissutoal massacro e poi ucciso all’improvviso,l’anziana che regala al protagonista unmucchio di banconote scadute ormaiinservibili. Erano state nascoste eaccumulate in vista di un futuro migliore,ma hanno fatto presto a diventare cartastraccia, come la cenere delle poverevittime.

Eraldo Affinati

N«Babij Jar», il carbone ardente di Kuznecov sull’orrore della Shoah

Feste patronali nelle parrocchie - Lectio alla Traspontina - Pellegrinaggio sulle orme del beato Angelo PaoliIncontro Ucid all’Istituto Sturzo con Bazoli, De Rita e Zamagni - Presentazioni di libri - Donazioni di sangue

LUNEDÌ 20. Dal pomeriggiopartecipa all’Assemblea Generaledella Conferenza episcopaleitaliana (fino a giovedì).

MARTEDÌ 21. Sono sospese leudienze dei sacerdoti.

MERCOLEDÌ 22. Alle ore 12.30 alPontificio Seminario RomanoMinore preside la celebrazionedell’Eucarestia insieme aisacerdoti che festeggiano il 25°anniversario di ordinazionesacerdotale. – Alle ore 19.30all’Almo Collegio Capranicapartecipa all’incontro dei vescovidegli alunni in formazione e deivescovi ex–alunni.

VENERDÌ 24. Alle ore 20.30 nellaparrocchia dei Santi XII Apostolicelebra la Messa per ilRinnovamento nello Spirito inoccasione della Giornata delRingraziamento.

SABATO 25. Alle ore 18 celebra laMessa nella parrocchia SantaMaria Maddalena de’ Pazzi inoccasione della festa patronale.

DOMENICA 26. Alle ore 10.30visita e celebra la Messa nellaparrocchia dei Santi MartiriCanadesi. – Alle ore 18 celebra laMessa nella parrocchiaSant’Ignazio di Antiochia inoccasione della festa patronale.

L’AGENDADEL CARDINALE

VICARIO

Anatolij Kuznecov

L’economia nuovapassa da Assisi

o scorso 11 maggio è stata pubblicata una lettera diPapa Francesco che invita dal 26 al 28 marzo 2020

giovani economisti ed imprenditori da tutto il mondo.Per «un evento che ci aiuti a stare insieme e conoscerci,e ci conduca a fare un “patto” per cambiare l’attualeeconomia e dare un’anima all’economia di domani. Sì,occorre “ri–animare” l’economia! E quale città è piùidonea per questo di Assisi, che da secoli è simbolo emessaggio di un umanesimo della fraternità?». PapaFrancesco invoca un’economia capace di «garantire ilrispetto dell’ambiente, l’accoglienza della vita, la curadella famiglia, l’equità sociale, la dignità dei lavoratori,i diritti delle generazioni future». Un’economia nuova,di cui vediamo i barlumi, ma che non c’è. Per questo ilPapa vuole incontrare i giovani, dottorandi ineconomia e imprenditori, e vuole favorire lo sviluppo diquesta nuova economia insieme a loro. Papa Francescoavrebbe potuto radunare i più grandi economisti dellaterra (e probabilmente saranno presenti all’evento), masi affida ai giovani. Sono loro, «l’adesso di Dio», chepossono cambiare il corso della storia. Sono loro adavere la grinta necessaria per pensare e agire in modonuovo, sono loro, leggiamo nella lettera, «profezia diun’economia attenta alla persona e all’ambiente». Iltitolo dell’iniziativa è “The economy of Francesco”. PerFrancesco intendiamo in primis san Francesco, il santodi Assisi che ha inaugurato una tradizione economica disviluppo umano integrale, attenzione all’ambiente ecura della povertà nella dimensione della fraternità. Lacittà di Assisi nei poveri vedeva solo lo scarto dellasocietà, Francesco vi vide “madonna povertà”, qualcosadi così bello che lo portò a sceglierla come ideale dellasua vita e di quella dei tanti che lo seguirono e loseguono. I lebbrosi erano i più poveri tra i poveri, daiquali la città doveva immunizzarsi: Francesco inizia lasua rivoluzione, incentrata sulla fraternità, baciando unlebbroso, lasciandosi contaminare dalle sue piaghe. Lariflessione francescana non si fermò alla teoria: i Montidi pietà si presentano come un’istituzione chesintetizza la riflessione economica francescana e leconferisce una forma concreta. Essi infattirappresentano il naturale confluire dell’eticaeconomica basata sulla produttività e sull’uso socialedella ricchezza. Monte di pietà è un nome composto:“monte” significa (nel linguaggio finanziario dell’epocadella fondazione) cumulo di prestiti, mentre “pietà”rimanda ad una delle immagini della passione di Cristo.I poveri sono visti come vera immagine del Cristosofferente. Quando in una città c’è un indigente,dicevano i francescani, è l’intera città che sia ammala:occorre curare la miseria e l’indigenza! Con “economiadi Francesco” intendiamo anche Papa Francesco, chedice no ad un’economia dell’esclusione e dell’inequità,ad un’economia che uccide, per dire sì ad un’economiache fa vivere. Un’economia nella prospettivadell’ecologia integrale della Laudato si’, dovesostenibilità economica, ambientale e relazionaledevono essere perseguite insieme.

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L’economia sostenibilea cura di

Alessandra Smerilli

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