L’obiettivo I segreti delle collezioni è documentare abiti delle ......Da sinistra, un abito da...

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Domenica 2 Novembre 2014 Corriere di Como Tessile e moda I segreti delle collezioni Sguardo in avanti L’obiettivo è documentare tutta la filiera Dove e quando Il Museo Didattico della Seta di via Castelnuovo 9 a Como è stato inaugurato nel 1990 e pertanto, nel 2015, compirà un quarto di secolo di attività. Il museo è aperto dal martedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18. Ingresso 10/7/4 euro. Ulteriori informazioni al numero di telefono 031.303.180 o su museosetacomo.com Gli abiti delle comasche Guardaroba inestimabili Le donazioni di vestiti d’alta moda tra anni ’20 e ’70 sono tra i tesori più preziosi del Museo della Seta I l nostro viaggio oggi fa tappa al cospetto di uno scrigno inestimabile. So- no circa 150 abiti di sarto- ria, “tesori di famiglia” gelo- samente custoditi, affiancati ad accessori d’epoca. Sono custoditi al Museo della Se- ta, in uno speciale caveau a prova di tarme. La collezione, che si pro- getta di esporre in occasione di Expo 2015, in coincidenza con il primo quarto di secolo di attività del museo, è un’oc- casione molto particolare per riscoprire linee, splendo- ri e maestria tecnica d’altri tempi, oggi ritornati di gran- de interesse. Abiti per ogni occasione, da pomeriggio e da sera, che le signore della Como bene si facevano realiz- zare rigorosamente a mano da sarte della città e qualche volta anche di Milano. Tra gli accessori meritano particolare attenzione i mer- letti e i ricami e una collezione di biancheria intima femmi- nile, che il museo ha già valo- rizzato. Filo conduttore della collezione è la seta, con cui so- no confezionati gran parte dei capi. Gli abiti, oltre a raccon- tare episodi di un’epoca, evi- denziano tecniche e lavorazio- ni estremamente preziose, tutte legate dal nobile filo. Gli abiti, tutti giunti al museo per libere donazioni («Ma chi l’ha detto infine che i comaschi sono poco genero- si?», commenta Bruna Lai, memoria storica del museo e anima del suo “Centro di do- cumentazione tessile”), van- no dagli anni Venti agli anni Settanta del ’900. Ci sono an- che vestitini per bambini, porta-enfant e completini da battesimo, un kimono, e poi una miniera di scarpe, cap- pellini, stole, ornamenti piu- mati. L’obiettivo del museo è documentare tutta la filiera tessile e in qualche caso si riesce a raccontare, di questi abiti, anche il dna delle fode- re. Basta interfacciare i dati in possesso delle archiviste. Che per ognuno di questi 150 capi hanno il compito di rea- lizzare una completa carta di identità con foto, misure, provenienza, età, materiali e dove possibile anche i cam- pioni di tessuto originali e articoli della stampa dell’epoca che li raffigurano. I 150 abiti una volta inventa- riati e schedati saranno espo- sti in armadi originali che provengono da un luogo sim- bolo per la città, l’ex tinto- stamperia Ticosa. Un patri- monio inestimabile, dato che il mercato del vintage d’alto bordo va proprio a caccia di pezzi come questi. Il progetto Si pensa di esporre alcuni di questi pezzi storici per il 25° della struttura LINK VI Supplemento al numero odierno del CORRIERE DI COMO Direttore responsabile: Mario Rapisarda A cura di: Lorenzo Morandotti Te s t i : Katia Trinca Colonel Revisione testi: Gianpaolo Anzani Registrazione Tribunale di Como n. 26/97 del 30/09/97 Tipografia: RCS Produzioni Milano S.p.A. Via R. Luxemburg 20060 Pessano con Bornago Moda e tradizione Da sinistra, un abito da sera degli anni ’70 con scollatura asimmetrica, un abito da sera degli anni ’60 di una sartoria comasca, un abito da sera corto degli anni ’60, indossato per una festa al Casinò Sociale di Como, e un abito lungo degli anni ’50 con disegno fantasia

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  • Domenica 2 N o v e m b re 2014 Corriere di Como10

    Tessile e modaI segreti delle collezioni

    Sguardo in avantiL’obiettivoè documentaretutta la filiera

    Dove e quandoIl Museo Didatticodella Seta di viaCastelnuovo 9a Como è statoinaugurato nel 1990e pertanto, nel 2015,compirà un quartodi secolo di attività.Il museo è apertodal martedì al venerdìdalle 9 alle 12 e dalle15 alle 18. Ingresso10/7/4 euro. Ulterioriinformazionial numero di telefono031.303.180 o sumuseosetacomo.com

    Gli abiti delle comascheGuardaroba inestimabiliLe donazioni di vestiti d’alta moda tra anni ’20 e ’70sono tra i tesori più preziosi del Museo della Seta

    I l nostro viaggio oggi fatappa al cospetto di unoscrigno inestimabile. So-no circa 150 abiti di sarto-ria, “tesori di famiglia” gelo -samente custoditi, affiancatiad accessori d’epoca. Sonocustoditi al Museo della Se-ta, in uno speciale caveau aprova di tarme.

    La collezione, che si pro-getta di esporre in occasionedi Expo 2015, in coincidenzacon il primo quarto di secolodi attività del museo, è un’oc -casione molto particolareper riscoprire linee, splendo-ri e maestria tecnica d’altritempi, oggi ritornati di gran-de interesse. Abiti per ogni

    occasione, da pomeriggio eda sera, che le signore dellaComo bene si facevano realiz-zare rigorosamente a manoda sarte della città e qualchevolta anche di Milano.

    Tra gli accessori meritanoparticolare attenzione i mer-letti e i ricami e una collezionedi biancheria intima femmi-nile, che il museo ha già valo-rizzato. Filo conduttore dellacollezione è la seta, con cui so-no confezionati gran parte deicapi. Gli abiti, oltre a raccon-tare episodi di un’epoca, evi-denziano tecniche e lavorazio-ni estremamente preziose,tutte legate dal nobile filo.

    Gli abiti, tutti giunti al

    museo per libere donazioni(«Ma chi l’ha detto infine chei comaschi sono poco genero-si?», commenta Bruna Lai,memoria storica del museo eanima del suo “Centro di do-cumentazione tessile”), van-no dagli anni Venti agli anniSettanta del ’900. Ci sono an-che vestitini per bambini,porta-enfant e completini dabattesimo, un kimono, e poiuna miniera di scarpe, cap-pellini, stole, ornamenti piu-mati. L’obiettivo del museo èdocumentare tutta la filieratessile e in qualche caso siriesce a raccontare, di questiabiti, anche il dna delle fode-re. Basta interfacciare i dati

    in possesso delle archiviste.Che per ognuno di questi 150capi hanno il compito di rea-lizzare una completa carta diidentità con foto, misure,provenienza, età, materiali edove possibile anche i cam-pioni di tessuto originali earticoli della stampadell’epoca che li raffigurano.I 150 abiti una volta inventa-riati e schedati saranno espo-sti in armadi originali cheprovengono da un luogo sim-bolo per la città, l’ex tinto-stamperia Ticosa. Un patri-monio inestimabile, dato cheil mercato del v i n t a ge d’altobordo va proprio a caccia dipezzi come questi.

    Il progettoSi pensa di esporrealcuni di questipezzi storici per il 25°della struttura

    LINKVI

    Supplementoal numero odierno delCORRIERE DI COMODirettore responsabile:Mario RapisardaA cura di:Lorenzo MorandottiTe s t i :Katia Trinca ColonelRevisione testi:Gianpaolo AnzaniRegistrazione Tribunaledi Como n. 26/97del 30/09/97Tipografia: RCSProduzioni Milano S.p.A.Via R. Luxemburg20060 Pessanocon Bornago

    Moda e tradizioneDa sinistra, un abito da sera degli anni ’70 conscollatura asimmetrica, un abito da sera deglianni ’60 di una sartoria comasca, un abito dasera corto degli anni ’60, indossato per unafesta al Casinò Sociale di Como, e un abitolungo degli anni ’50 con disegno fantasia