L'Anti-edipo Di Deleuze e Guattari - La Repubblica (17.11.2012)

download L'Anti-edipo Di Deleuze e Guattari - La Repubblica (17.11.2012)

of 2

Transcript of L'Anti-edipo Di Deleuze e Guattari - La Repubblica (17.11.2012)

  • 7/30/2019 L'Anti-edipo Di Deleuze e Guattari - La Repubblica (17.11.2012)

    1/2

    IL LIBRO

    Lanti-Edipo diDeleuze e Guattari pubblicato in Italia

    da Einaudi

    dellEdipo se non sullobbe-dienza cieca alla Legge repressi-va e mortificante del padre?

    Nonostante la violenza spie-tata degli Anti-Edipo gli psicoa-nalisti dovrebbero leggere e ri-leggere ancora oggi la loro operacome un grande vento di prima-vera. Sotto la retorica rivoluzio-naria della liberazione del corposchizo, fuori-Legge, del corposenza organi come macchina

    desiderante, come fabbrica pro-duttiva del godimento pulsio-nale, questo libro contiene unaserie di rilievi alla psicoanalisiche non si possono accantona-re: la critica relativa alluso para-noico e violento dellinterpreta-zione (se un paziente dice X vuo-le dire Y), una rappresentazionedellinconscio come teatrino fa-milaristico, chiuso su se stesso,che perderebbe di vista il suo ca-rattere sociale e i suoi infiniticoncatenamenti collettivi, una

    apologia conformista e morali-sta del principio di realt e del-

    ladattamento come fine ultimodella pratica analitica, luso tut-to politico del denaro che sele-ziona i pazienti in base al lororeddito, una valorizzazione del-lIo e del suo principio di presta-zione, eccetera.

    Eppure questo libro va moltoal di l di questo, perch ha mo-bilitato alla rivolta una intera ge-nerazione, quella del 77. Que-

    stopera una critica politica al-la psicoanalisi che non promuo-ve tanto una improbabile teoriaalternativa a quella psicoanaliti-ca (la schizoanalisi) ma una verae propria teoria della rivoluzio-ne dove tutto possibile. Aquesta teoria si sono abbeveraticon entusiasmo i giovani dellamia generazione.

    Foucault aveva dichiaratoche il nostro secolo forse sareb-be stato deleuziano. Aveva ra-gione ma in un senso probabil-

    mente molto diverso da quelloche auspicava. Il deleuzismo

    sfuggito dalle mani di Deleuze(come spesso accade per tutti gliismi). LAnti-Edipoha dato in-volontariamente la stura ad unelogio incondizionato del carat-tere rivoluzionario del desideriocontro la Legge che ha finito pa-radossalmente per colluderecon lorgia dissipativa che ha ca-ratterizzato i flussi non dellemacchine desideranti come si

    auspicavano Deleuze e Guattari ma di denaro e di godimentoche hanno alimentato la mac-china impazzita del discorso delcapitalista. Lacan aveva provatoa segnalare ai due questo perico-lo. In una intervista rilasciata aRinascita nel maggio del 1977 achi gli chiedeva un parere sul-lAnti-Edipo rispose che LEdi-po costituisce di per se stesso untale problema per me che nonpenso che ci che Deluze e Guat-tari hanno voluto intitolare lAn-

    ti-Edipo possa avere il minimointeresse. Lacan avverte che

    non bisogna premere il grillettotroppo rapidamente sul padre.La contrapposizione rivoluzio-naria tra le macchine desideran-ti e la Legge, tra la spinta imper-sonale e de-territorializzantedella potenza del desiderio e latendenza conservatrice alla ter-ritorializzazione rigida del pote-re e delle sue istituzioni (Chiesa,Esercito, famiglia, psicoanali-

    si...) rischiava di dissolvere ilsenso etico della responsabilitsoggettiva. Per Deleuze e Guat-tari la parola soggetto infattiuna parola da mettere al bando,cos come Legge, castrazione,mancanza. LAnti-Edipo com-pie un elogio a senso unico dellaforza della pulsione che lo fa sci-volare fatalmente in una pro-spettiva di naturalizzazione vi-talistica dellumano. La libera-zione dei flussi del desiderio rea-gisce giustamente al culto rasse-

    gnato del principio di realt alquale sembra votarsi la psicoa-

    EDIPO

    LEPOCASENZA

    Quarantanni fa iltesto dei due studiosiche ha fatto storia

    Ma quelle tesi cosdecisive hanno avutoanche effetti negativi

    MASSIMO RECALCATI

    Il desiderio onnipotentedi Deleuze e Guattari

    Questanno ricorre il quarantennale delluscita di un libro

    che fece epoca: lAnti-Edipo di Deleuze e Guattari cheusc a Parigi nel 1972. Si tratta della pi potente critica al-la pratica e alla teoria della psicoanalisi mossa da sini-stra. Oggi, come sappiamo, imperversa la critica con-

    servatrice: contro la psicoanalisi vengono invocati la psicologiascientifica, il potere chimico dello psicofarmaco, lautorit esclusi-va della psichiatria nel trattamento del disagio mentale. Invece gliautori dellAnti-Edipo (un filosofo gi molto noto e un brillante psi-chiatra analizzante di Lacan con il quale ruppe bruscamente) nonrimproverano affatto alla psicoanalisi di non essere sufficientemen-te scientifica nella sue affermazioni teoriche e nella sua pratica cli-nica, ma qualcosa di assai pi radicale. Le rimproverano di essere alservizio del potere e dellordine stabilito. La loro accusa che la psi-coanalisi dopo aver scoperto il desiderio inconscio ha volutamen-

    te ridotto la portata rivoluzionaria di questa scoperta mettendosi alservizio del padrone. Su cosa si reggerebbe il culto psicoanalitico

  • 7/30/2019 L'Anti-edipo Di Deleuze e Guattari - La Repubblica (17.11.2012)

    2/2

    nalisi, senza accorgersi di gene-rare un nuovo mostro: il mitodella schizofrenia come nome

    della vita che rigetta ogni formadi limite. Il mito del corpo schizocome corpo anarchico, a pezzi,pieno, senza organi, costruitocome una macchina pulsionaleche gode ovunque, antagonistaalla gerarchia dellEdipo, si tra-

    dotto nei flussi della macchinacinica e perversa del discorso ca-pitalista.

    Eppure lAnti-Edipo a rileg-gerlo oggi anche molto pi diquesto. Non solo la celebrazio-ne di un desiderio che non riesce

    a fare i conti con la Legge dellacastrazione. C una linea pisottile che attraversa questo li-

    bro e che la nostra generazionenon riuscita probabilmente acogliere sino in fondo. un gran-de tema dellAnti-Edipose non iltema centrale. Deleuze e Guat-tari lo ripropongono attraversole parole dello psicoanalista Rei-ch: perch le masse hanno de-siderato il fascismo?. Problemache ritroviamo intatto gi in Spi-noza:perch gli uomini combat-tono per la loro servit come se sitrattasse della loro libert?

    InMillepianiDeleuze e Guat-tari, quasi dieci anni dopo lAn-ti-Edipo, devono ritornare sul-lopposizione tra desiderio eLegge con una precisazione cheavrebbe dovuto essere presa pisul serio. Attenzioni ai micro-fa-scismi, ai micro-edipi che sin-sediano proprio l dove pensa-vamo ci fosse il flusso liberatoriodel desiderio. La madre scri-

    vono i due pu credersi auto-rizzata a masturbare il figlio, ilpadre pu diventare mamma.

    Unautocritica che suona anti-cipatrice dei nostri tempi. ComeNietzsche avvertiva gli uominiche vivevano nellannuncio li-beratorio della morte di Dio delrischio di generare nuovi idoli(lo scientismo, il fanatismoideologico, lateismo stesso,ogni specie di fondamentali-smo), allo stesso modo Deleuzee Guattari avvertono che esisteun pericolo insidioso inscrittonella stessa teoria del desiderio

    come flusso infinito, come li-nea di fuga che oltrepassa co-stantemente il limite. Attenzio-ne, sembrano dirci, che questalinea non si converta in distru-zione, abolizione pura e sempli-ce, passione dabolizione. At-tenzione che questa linea di fu-ga che rigetta il limite non di-venti una linea di Morte.

    RIPRODUZIONE RISERVATA

    Gli stessi autoritornarono sualcune idee

    nel libroMillepiani

    INGRES

    Edipo e lasfinge

    dipinto diJean-Auguste-DominiqueIngresdel 1808