*RETROSONIC* live alla Chiave Nera - 17.11.2012

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I Retrosonic sono una delle band catanesi maggiormente salite alla ribalta negli ultimi anni. Esplosi nel 2011, con il secondo posto all’VIII edizione dell’Indie Concept, si fanno subito notare per il loro adrenalinico indie rock n’roll di chiara ispirazione brit, con evidenti riferimenti a band quali Kasabian, Franz Ferdinand e Kaiser Chiefs. Nello stesso anno autoproducono l’EP “Ties, Cardigans & Other Cool Stuff”, recensito ottimamente in Italia e all’estero, che frutta ai quattro ragazzi anche una prestigiosa segnalazione da parte di Ernesto Assante de La Repubblica, sul suo blog Media-Trek. Sul palco la band si rivela una implacabile macchina di intrattenimento rock, in grado di accumulare un nutrito seguito di supporter grazie ad una intensa attività live sui palchi di tutta la Sicilia, culminata quest’anno con la selezione alle finali regionali di Italia Wave a Palermo. Circa un anno fa, noi di Catania Rock Live abbiamo assistito al concerto dei Retrosonic ai Mercati Generali, rimanendo conquistati da una esibizione potente, da una consapevolezza di suono e di espressività impressionante, e da una schiettezza e genuinità non usuali negli ambienti della musica alternative nostrana. Trecento giorni dopo ritroviamo i Retrosonic nell’atmosfera più raccolta della Chiave Nera, e i mesi trascorsi ci restituiscono una band in piena maturazione, alla ricerca di un parziale riposizionamento stilistico, nel senso di un maggiore permeabilità a influenze musicali diverse da quelle più tipicamente brit-rock. Già dal punto di vista strutturale il set indica le coordinate del cambiamento: quasi nessuna pausa tra un brano e l’altro, con intermezzi strumentali psycho-noise a fare da collante; in generale meno ammiccamenti rock n’ roll e maggiore concentrazione sulla creazione di atmosfere e paesaggi sonori. I brani proposti, come dicevamo, segnano una direzione nuova e più variegata rispetto a prima, senza che però venga meno l’attitudine più canonicamente rock e il senso della melodia piazzata bene. Fondamentale in questo senso il contributo alla chitarra di Mario Lo Faro, in grado di dare ad ogni brano un respiro ed un volto diverso, alternando asciutti drive al vetriolo in pieno Franz Ferdinand style, linee psichedeliche pesantemente filtrate alla Johnny Greenwood, evidenti richiami wave con reverberoni eterei, e nostalgie 90’s con inferni di distorsioni e delay; il tutto con grande padronanza di effetti e stili. A questo si aggiunga il drumming elettrizzante di Andrea Conti, che picchia i suoi fusti come se non ci fosse un domani, la poliedricità di Piergiorgio Campione, che si alterna tra chitarra, tastiere e cori e soprattutto il carisma e la personalità di Marco Chisari, efficace al basso ma eccellente alla voce, forte di un registro musicalissimo e capace di grande intensità interpretativa e rara credibilità vocale. L’impressione è quindi quella di una band viva e pulsante, che non vuole sedersi sulla prima formula che si è cucita addosso ma che, invece, tenta la non facile strada dell’evoluzione e della ricerca di un modello espressivo finalmente personale e non più di derivazione smaccata. La strada imboccata è ancora lunga e tortuosa, e la gestione del cambiamento sembra ancora in fase embrionale, ma il piglio è quello giusto. Teneteli d’occhio, ne sentiremo ancora parlare. - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - http://www.reverbnation.com/retrosonic http://soundcloud.com/retrosonic http://retrosonic.bandcamp.com https://www.facebook.com/RETROSONIC Indie rock e sperimentazioni all’ombra dell’Etna LIVE REPORT CATANIA LA CHIAVE NERA 17.11.2012 BE UNDERGROUND

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I Retrosonic sono una delle band catanesi maggiormente salite alla ribalta negli ultimi anni. Esplosi nel 2011, con il secondo posto all’VIII edizione dell’Indie Concept, si fanno subito notare per il loro adrenalinico indie rock n’roll di chiara ispirazione brit, con evidenti riferimenti a band quali Kasabian, Franz Ferdinand e Kaiser Chiefs. Nello stesso anno autoproducono l’EP “Ties, Cardigans & Other Cool Stuff”, recensito ottimamente in Italia e all’estero, che frutta ai quattro ragazzi anche una prestigiosa segnalazione da parte di Ernesto Assante de La Repubblica, sul suo blog Media-Trek. Sul palco la band si rivela una implacabile macchina di intrattenimento rock, in grado di accumulare un nutrito seguito di supporter grazie ad una intensa attività live sui palchi di tutta la Sicilia, culminata quest’anno con la selezione alle finali regionali di Italia Wave a Palermo. Circa un anno fa, noi di Catania Rock Live abbiamo assistito al concerto dei Retrosonic ai Mercati Generali, rimanendo conquistati da una esibizione potente, da una consapevolezza di suono e di espressività impressionante, e da una schiettezza e genuinità non usuali negli ambienti della musica alternative nostrana. Trecento giorni dopo ritroviamo i Retrosonic nell’atmosfera più raccolta della Chiave Nera, e i mesi trascorsi ci restituiscono una band in piena maturazione, alla ricerca di un parziale riposizionamento stilistico, nel senso di un maggiore permeabilità a influenze musicali diverse da quelle più tipicamente brit-rock. Già dal punto di vista strutturale il set indica le coordinate del cambiamento: quasi nessuna pausa tra un brano e l’altro, con intermezzi strumentali psycho-noise a fare da collante; in generale meno ammiccamenti rock n’

roll e maggiore concentrazione sulla creazione di atmosfere e paesaggi sonori. I brani proposti, come dicevamo, segnano una direzione nuova e più variegata rispetto a prima, senza che però venga meno l’attitudine più canonicamente rock e il senso della melodia piazzata bene. Fondamentale in questo senso il contributo alla chitarra di Mario Lo Faro, in grado di dare ad ogni brano un respiro ed un volto diverso, alternando asciutti drive al vetriolo in pieno Franz Ferdinand style, linee psichedeliche pesantemente filtrate alla Johnny Greenwood, evidenti richiami wave con reverberoni eterei, e nostalgie 90’s con inferni di distorsioni e delay; il tutto con grande padronanza di effetti e stili. A questo si aggiunga il drumming elettrizzante di Andrea Conti, che picchia i suoi fusti come se non ci fosse un domani, la poliedricità di Piergiorgio Campione, che si alterna tra chitarra, tastiere e cori e soprattutto il carisma e la personalità di Marco Chisari, efficace al basso ma eccellente alla voce, forte di un registro musicalissimo e capace di grande intensità interpretativa e rara credibilità vocale. L’impressione è quindi quella di una band viva e pulsante, che non vuole sedersi sulla prima formula che si è cucita addosso ma che, invece, tenta la non facile strada dell’evoluzione e della ricerca di un modello espressivo finalmente personale e non più di derivazione smaccata. La strada imboccata è ancora lunga e tortuosa, e la gestione del cambiamento sembra ancora in fase embrionale, ma il piglio è quello giusto. Teneteli d’occhio, ne sentiremo ancora parlare. - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - http://www.reverbnation.com/retrosonic http://soundcloud.com/retrosonic http://retrosonic.bandcamp.com https://www.facebook.com/RETROSONIC

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