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di CARLOS PASSERINI Bordo campo Gabriele Rosa, che ha allenato i più grandi atleti al mondo, da anni è impegnato in un progetto sociale Ancora una volta il «dottore delle maratone impossibili» al via della competizione americana Con lui due ragazzi con sindrome di Down e un gruppo di ex tossicodipendenti della comunità di San Patrignano di CARLOS PASSERINI 11 dottore delle maratone impossibili ha la barba bianca come Babbo Natale. Ma i regali, dice, «li fanno i ragazzi a me». Non è uomo di facili sorrisi Gabriele Rosa, 75 anni, non è anzi un uomo facile e basta, ha i suoi spigoli e le sue certezze, alla retorica spesso vuota dello sport ha sempre opposto il rigore scientifico che gli deriva della professione di cardiologo. «Io sono un medico, ho il dovere di dire le cose come stanno» è una sua frase classica, più che un manifesto professionale una filosofia esistenziale, per questo, quando sorride, sai che sorride davvero. E quando parla dei ragazzi non intende i magnifici fondisti e mezzo- fondisti che allena da anni e che hanno conquistato qualcosa come 20 medaglie d'oro ai Campionati del mondo, 19 medaglie olimpiche, 8 record del mondo e un numero indefinito di trionfi a maratone e gare di livello intemazionale, ma appunto intende i «suoi» ragazzi. La squadra si allunga Come Niccolò Vallese e Simone Vallea, entrambi affetti da sindrome di Down, che grazie a Rosa quest'anno hanno potuto Tipo media: Supplemento Tiratura: 616.972 Publication date: 14.11.2017 Diffusione: 318.664 Pagina: 1, 6 Spread: 489.259 Readership: 2.710.000 Tipo media: Publication date: Pagina: A New York un'altra maratona CARLOS PASSERINI Bordo campo Supplemento 14.11.2017 1, 6 Tiratura: Diffusione: Spread: Readership: L'altro correre 616.972 318.664 489.259 2.710.000 aNEW YORK Gabriele Rosa, che ha allenato i pii grandi atleti ul mondo, (la anni rnpegiiato in un progetto sociale \flcora una volta l «(lottorP delle maratone rnpossihih» al via (Iella cornpeti7mne a]ìwri('ana due ragazzi con sindrome di Dow n e un gruppo cli ex tossicodipendenti (Iella comunità di San Patrignano CARLOS PASSERINI dottore delle maratone impos lea, entrambi affetti da sindrome di le terapeutico enorme, correre di ha la barba biaiìca come Down, che grazie a Rosa quest'anno più significa spesso prendere meno Natale. Ma i regali, dice, hanno potuto coronare il sogno di medicinali. Non è solo una questio- ragazzi a me>. NOn U0 unavita: correre la maratonadi New ne mertale, il henlefich) nun solo facili sorrisi Gabriele Rosa, 75 York. «Quando li ho incontrati ho psicologico». Niccolò e Simone era èanzi un uomo facile e ba- compreso che il loro è un mondo 110 al via della maratona più famosa suoi spigoli e le sue certezze, meraviglioso, perciò ho deciso di se- al mondo insieme a un gmppo di ex allaretoricaspessovuotadello SPOIt guire in prima persona il progetto. tossicoclipendenti ora a San Patri - sempre opposto ilrigore scienti- Sapevo che avrebbero potuto farce- gnano,lacomunitàchcdal2ol3èle- gli deriva della professione la, dimostrando così che nulla è im- gata a Rosa attraverso un percorso di cardiologo. «Io sono un medico, possibile'>. Una volta di più. Perché recupero sociale tramite lo sport. dovere di dire le cose come Niccolò e Simone sono solo gli ulti- Da quattro anni la trasferta amen- una sua frase classica, più mi due di una squadra che di anno in cana èun appuntamento fisso e gua- manifesto professionale una anno s'allunga sempre più. «Ho la- dagnarsi un pettorale rappresenta esistenziale, per questo, vorato coni più grandi atleti al mon- una sfida che stimola a migliorarsi sorride, sai che sorride dav- do, ma la ricchezza che ti restituisce giorno dopo giorno. Nel corso degli questo tipo cli progetto è impagabi anni, grazie anche al supporto del parla dei ragazzi non in- le» spiega Doc, come Io chiamano in centro di medicina sportiva Mara - magnifici fondisti e mezzo- molti a Iseo, in provincia di Brescia, thon, 11ventaglio «cli scommesse» - che allena da anni e che dove è cresciuto e dove ha il quartier il termine è dello stesso Rosa - si è conquistato qualcosa come generale la Rosa &Associati. allargato fino aincludere emofilici e medaglie d'oro ai Campionati del Il primo incontro con «l'altro corre- anche donne colpite da tumore al 19 medaglie olimpiche, 8 re» è stato nel 2006, quando è stato seno col progetto Notlìing Stops mondo e un numero in- varato il primo progetto con Diabete di trionfi a maratone e gare Italia, un'esperienza che si conclu- Pink in collaborazione con la Fonda - internazionale, ma appun- sacon la partecipazione alla marato- zione Veronesi. «Un passo per il tuo i «suoi» ragazzi. na di Milano del 2008 di pazienti cuore» è diventato invece un reality squadra si allunga diabetici e obesi. «Perché il messag- sul web: in quattro mesi Rosa è riu- scito a portare otto persone total- Niccolò Vallese e Simone Val- gio è questo: la corsa haun potenzia- mente sedentarie a correre la mezza Tutti i diritti riservati Buone Notizie PAESE : Italia PAGINE : 1, 6 SUPERFICIE : 46 % PERIODICITÀ : Settimanale AUTORE : Carlos Passerini 14 novembre 2017

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Page 1: L'altro correre aNEW YORK€¦ · di CARLOS PASSERINI Bordo campo Gabriele Rosa, che ha allenato i più grandi atleti al mondo, da anni è impegnato in un progetto sociale Ancora

di CARLOS PASSERINI Bordo campo Gabriele Rosa, che ha allenato i più grandi atleti al mondo, da anni è impegnato in un progetto sociale Ancora una volta il «dottore delle maratone impossibili» al via della competizione americana Con lui due ragazzi con sindrome di Down e un gruppo di ex tossicodipendenti della comunità di San Patrignano di CARLOS PASSERINI 11 dottore delle maratone impossibili ha la barba bianca come Babbo Natale. Ma i regali, dice, «li fanno i ragazzi a me». Non è uomo di facili sorrisi Gabriele Rosa, 75 anni, non è anzi un uomo facile e basta, ha i suoi spigoli e le sue certezze, alla retorica spesso vuota dello sport ha sempre opposto il rigore scientifico che gli deriva della professione di cardiologo. «Io sono un medico, ho il dovere di dire le cose come stanno» è una sua frase classica, più che un manifesto professionale una filosofia esistenziale, per questo, quando sorride, sai che sorride davvero. E quando parla dei ragazzi non intende i magnifici fondisti e mezzo- fondisti che allena da anni e che hanno conquistato qualcosa come 20 medaglie d'oro ai Campionati del mondo, 19 medaglie olimpiche, 8 record del mondo e un numero indefinito di trionfi a maratone e gare di livello intemazionale, ma appunto intende i «suoi» ragazzi. La squadra si allunga Come Niccolò Vallese e Simone Vallea, entrambi affetti da sindrome di Down, che grazie a Rosa quest'anno hanno potuto coronare il sogno di una vita: correre la maratona di New York. «Quando li ho incontrati ho compreso che il loro è un mondo meraviglioso, perciò ho deciso di seguire in prima persona il progetto. Sapevo che avrebbero potuto farcela, dimostrando così che nulla è impossibile». Una volta di più. Perché Niccolò e Simone sono solo gli ultimi due di una squadra che di anno in anno s'allunga sempre più. «Ho lavorato con i più grandi atleti al mondo, ma la ricchezza che ti restituisce questo tipo di progetto è impagabile» spiega Doc, come lo chiamano in molti a Iseo, in provincia di Brescia, dove è cresciuto e dove ha il quartier generale la Rosa &Associati. Il primo incontro con «l'altro correre» è stato nel 2006, quando è stato varato il primo progetto con Diabete Italia, un'esperienza che si è conclusa con la partecipazione alla maratona di Milano del 2008 di pazienti diabetici e obesi. «Perché il messaggio è questo: la corsa ha un potenziale terapeutico enorme, correre di più significa spesso prendere meno medicinali. Non è solo una questione mentale, il beneficio non è solo psicologico». Niccolò e Simone erano al via della maratona più famosa al mondo insieme a un gruppo di ex tossicodipendenti ora a San Patrignano, la comunità che dal 2013 è legata a Rosa attraverso un percorso di recupero sociale tramite lo sport. Da quattro anni la trasferta americana è un appuntamento fisso e guadagnarsi un pettorale rappresenta una sfida che stimola a migliorarsi giorno dopo giorno. Nel corso degli anni, grazie anche al supporto del centro di medicina sportiva Mara- thon, il ventaglio «di scommesse» - il termine è dello stesso Rosa - si è allargato fino a includere emofilici e anche donne colpite da tumore al seno col progetto Nothing Stops Pinkin collaborazione con la Fondazione Veronesi. «Un passo per il tuo cuore» è diventato invece un reality sul web: in quattro mesi Rosa è riuscito a portare otto persone totalmente sedentarie a correre la mezza maratona di Milano. In futuro l'idea è quella di aiutare malati di Parkinson e Alzheimer, magari passando dalla corsa alla camminata, ma sempre con la costante di promuovere il movimento come miglior alleato della nostra salute. «Perché, come dice Mandela, tutto sembra impossibile finché non viene realizzato». Malati di sclerosi multipla Una delle iniziative più appassionate e delicate si chiamainvece «Correre oltre», è nata a Brescia grazie all'entusiasmo di sette ragazzi colpiti da sclerosi multipla. Si sono allenati giorno dopo giorno, corsa dopo corsa, ripetuta dopo ripetuta, alternando uscite a sedute cliniche, condividendo gioie e dolori, malattia e sogni. Un anno fa, nel 2016, sono riusciti a tagliare il traguardo a New York. Tutti insieme. Dopo 42 chilometri e 195 metri che per un malato di sclerosi multipla non sono solo 42 chilometri e 195 metri. Ecco, forse ora lo avrete capito perché qui la retorica non c'entra. L'evento La 47esima edizione della maratona di New York si è svolta domenica 5 novembre. Al via 50 mila runners, di cui 3 mila italiani 20 Le medaglie d'oro ai Campionati del mondo vinte da atleti di Rosa, 19 medaglie olimpiche, 8 record del mondo L'attività Rosa & Associati, nell'ambito della corsa, seleziona e gestisce oltre 200 atleti di livello mondiale, grazie all impegno del proprio staff, guidato dall'esperienza del cardiologo Gabriele Rosa e di suo figlio Federico. Un'attività iniziata alla fine degli anni Novanta. Diversi i progetti di benessere legati allo sport, rivolti a particolari categorie di malati, bambini e soggetti a rischio. www.rosassodati.it Gabriele Rosa allena i ragazzi Down a Central Park (qui sopra) prima della maratona di New York. A destra (in alto) il running team di San Patrignano e (in basso) tre di loro con le medaglie

Tipo media: Supplemento Tiratura: 616.972

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A New Yorkun'altra maratona

CARLOS PASSERINI

Bordo campo

Supplemento14.11.20171, 6

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L'altro correre

616.972318.664489.2592.710.000

aNEW YORKGabriele Rosa, che ha allenato i pii grandi atleti ul mondo, (la anni rnpegiiato in un progetto sociale\flcora una volta l «(lottorP delle maratone rnpossihih» al via (Iella cornpeti7mne a]ìwri('ana

due ragazzi con sindrome di Dow n e un gruppo cli ex tossicodipendenti (Iella comunità di San PatrignanoCARLOS PASSERINI

dottore delle maratone impos lea, entrambi affetti da sindrome di le terapeutico enorme, correre diha la barba biaiìca come Down, che grazie a Rosa quest'anno più significa spesso prendere menoNatale. Ma i regali, dice, hanno potuto coronare il sogno di medicinali. Non èsolo una questio-ragazzi a me>. NOn U0 unavita: correre la maratonadi New ne mertale, il henlefich) nun solo

facili sorrisi Gabriele Rosa,75 York. «Quando li ho incontrati ho psicologico». Niccolò e Simone eraèanzi un uomo facile e ba- compreso che il loro è un mondo 110 al via della maratona più famosa

suoi spigoli e le sue certezze, meraviglioso, perciò ho deciso di se- al mondo insieme a un gmppo di exallaretoricaspessovuotadello SPOIt guire in prima persona il progetto. tossicoclipendenti ora a San Patri -

sempre opposto ilrigore scienti- Sapevo che avrebbero potuto farce- gnano,lacomunitàchcdal2ol3èle-gli deriva della professione la, dimostrando così che nulla è im- gata a Rosa attraverso un percorso di

cardiologo. «Io sono un medico, possibile'>. Una volta di più. Perché recupero sociale tramite lo sport.dovere di dire le cose come Niccolò e Simone sono solo gli ulti- Da quattro anni la trasferta amen-

una sua frase classica, più mi due di una squadra che di anno in cana èun appuntamento fisso e gua-manifesto professionale una anno s'allunga sempre più. «Ho la- dagnarsi un pettorale rappresenta

esistenziale, per questo, vorato coni più grandi atleti al mon- una sfida che stimola a migliorarsisorride, sai che sorride dav- do, ma la ricchezza che ti restituisce giorno dopo giorno. Nel corso degli

questo tipo cli progetto è impagabi anni, grazie anche al supporto delparla dei ragazzi non in- le» spiega Doc, come Io chiamano in centro di medicina sportiva Mara -magnifici fondisti e mezzo- molti aIseo, in provincia di Brescia, thon, 11ventaglio «cli scommesse»-che allena da anni e che dove è cresciuto e dove ha il quartier il termine è dello stesso Rosa-si èconquistato qualcosa come generale la Rosa &Associati. allargato fino aincludere emofilici emedaglie d'oro ai Campionati del Il primo incontro con «l'altro corre- anche donne colpite da tumore al

19 medaglie olimpiche, 8 re» è stato nel 2006, quando è stato seno col progetto Notlìing Stopsmondo e un numero in- varato il primo progetto con Diabetedi trionfi a maratone e gare Italia, un'esperienza che si conclu- Pink in collaborazione con la Fonda -internazionale, ma appun- sacon la partecipazione alla marato- zione Veronesi. «Un passo per il tuo

i «suoi» ragazzi. na di Milano del 2008 di pazienti cuore» è diventato invece un realitysquadra si allunga diabetici e obesi. «Perché il messag- sul web: in quattro mesi Rosa è riu-

scito a portare otto persone total-Niccolò Vallese e Simone Val- gio è questo: la corsa haun potenzia-mente sedentarie a correre la mezza

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AUTORE : Carlos Passerini

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maratona di Milano. In futuro l'ideaè quella di aiutare malati cli Parkin-son e Alzheimer, magari passandodalla corsa alla camminata, ma sem-pre con la costante di promuovere ilmovimento co me iniglior alleatodella nostra salute. «Perché, comedice Mandela, tutto sembra impos-sibile finché non viene realizzato».Malati di sclerosi multiplaUna delle iniziative piti appassiona-

te e delicate si chiama invece «Corre-re oltre», è nata a Brescia grazie al-l'entusiasmo di sette ragazzi colpitida sclerosi multipla. Si sono allenatigiorno dopo giorno, corsa dopo cor-sa, ripetuta dopo ripetuta, alternan-do uscite a sedute cliniche, condivi-dendo gioie e dolori, malattia e so-gni. Un anno fa, nel 2016, SOflO riu-sciti a tagliare il traguardo a NewYork. Tutti insieme. Dopo 42 chilo-metri e 195 metri che per un malatodi sclerosi multipla non sono solo 42

chilometri e 195 metri. Ecco, forseora lo avrete capito perché qui la re-torica non c'entra.L'eventoLa 47esima edizione dellamaratona di New York si èsvolta domenica 5novembre. Al via 50 mila

runners, di cui 3 mila italiani

20Le medaglie

d'oro aiCampionati delmondo vinte da

atleti di Rosa,19 medaglieolimpiche,8 record

del mondoL'attivitàRosa8 Associati,nell'ambito dellacorsa, seleziona egestisce oltre 200atleti di livellomondiale, grazie

all'impegno delproprio staff,guidatodall'esperienza delcardiologoGabriele Rosa cdisuo figlio Federico.Un'attività iniziataalla fine degli anniNovanta.Diversi i progetti dibenessere legatiallo sport, rivolti aparticolaricategorie di malati,bambini e soggettia rischio.www,rosossocioti.it

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AUTORE : Carlos Passerini

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