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29 Per proteggere le giovani atlete contro ogni eccesso di carico durante l’allenamento, si deve tenere conto delle particolarità dell’organismo femminile rispetto a quello maschile. Le specificità anatomiche, funzionali e psichiche dell’organismo femminile sono determinate da diversi fattori biologici che sono influenzati dai geni e dagli ormoni. Alcune osservazioni e ricerche degli Autori che riguardano le differenti condizioni biologiche dei due sessi forniscono alcune indicazioni metodologiche su come garantire la capacità di carico nella formazione a lungo termine delle giovani atlete. In questo contesto si discute anche quale sia il momento in cui si deve tenere conto della differenze tra i generi. Particolarità della capacità di carico delle giovani atlete e le misure che permettono di garantirla LA CAPACITÀ DI CARICO DELLE GIOVANI ATLETE SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXVII n.77 Gudrun Fröhner, Klaus Wagner Istituto di scienza applicata all’allenamento, Lipsia SPORT GIOVANILE FOTO CALZETTI & MARIUCCI EDITORI

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Per proteggere le giovani atlete controogni eccesso di carico durante l’allenamento, si deve tenere contodelle particolarità dell’organismo femminile rispetto a quello maschile.Le specificità anatomiche, funzionali e psichiche dell’organismo femminilesono determinate da diversi fattoribiologici che sono influenzati dai geni e dagli ormoni. Alcune osservazioni e ricerche degli Autori che

riguardano le differenti condizioni biologiche dei due sessi fornisconoalcune indicazioni metodologiche su come garantire la capacità di cariconella formazione a lungo termine delle giovani atlete. In questo contesto si discute anche quale sia il momento in cui si deve tenere conto della differenze tra i generi.

Particolarità della capacità di carico delle giovani atlete e le misure che permettono di garantirla

LA CAPACITÀ DI CARICO DELLE GIOVANI ATLETE

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Gudrun Fröhner, Klaus WagnerIstituto di scienza applicata all’allenamento, Lipsia

SPORT GIOVANILE

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Osservazioni introduttive

Se si vuole riuscire a garantirne la capacità dicarico, a causa delle sue particolarità biologi-che l’organismo femminile richiede particola-ri misure di metodologia dell’allenamentorispetto a quello maschile. Sono note soprat-tutto le differenze nella costituzione fisica(Beunen et al. 1989; Blanksby, Bloomfield,Ackland 1994): in media, la donna è relativa-mente più “piccola” dell’uomo e, a causa diuna maturazione ossea più precoce, presentauna conclusione della crescita anticipatarispetto a quella dei maschi. L’uomo possiedeanche spalle relativamente più larghe rispettoa quelle della donna, mentre le differenzenelle caratteristiche del tessuto connettivo enella formazione della muscolatura spieganola più marcata mobilità del sistema locomo-torio e di sostegno delle donne (Beunen et al.1989). Mentre nei primi anni dello sviluppo ivari test sulle prestazioni fisiche dapprimamostrano quasi gli stessi risultati in ambeduei generi, o le bambine possono essere addirit-tura migliori, da quindici a diciassette anni sesi eccettuano i test di mobilità, i ragazziottengono risultati che sono superiori a quellidelle ragazze. Alcune particolarità ben notedella donna sono, ad esempio, il maggiorediametro del bacino, il minore angolo CCD(angolo collo-femore) e il più frequente valgi-smo (discusso come compensazione del baci-no più largo). In base a numerosi studi epide-miologici è noto che in ogni sport esistonodifferenze di genere nelle frequenze e nellatipologia dei traumi.1 Anche se negli sport adindirizzo prevalentemente organico-musco-lare (condizionale), in generale, le prestazionisportive delle donne sono di livello meno ele-vato, normalmente le richieste poste al loroorganismo non portano ad alterazioni minoridella capacità di carico rispetto agli uomini.Un problema specifico delle atlete sono glieffetti dei cambiamenti nella regolazioneormonale prodotti dalle alterazioni del ciclomestruale o dal ritardo nel menarca. Lacosiddetta triade dell’atleta con le sue com-ponenti – disturbi alimentari, amenorrea eosteoporosi – si presenta soprattutto neglisport nei quali ci si aspetta che una massacorporea relativamente bassa influenzi positi-vamente la prestazione o in atlete con altera-zioni dello schema corporeo, determinate dacause diverse, di natura psichica. Sono stateprovate una perdita precoce di sostanzaossea o il mancato raggiungimento del piccodi massa ossea soprattutto nelle ossa trabe-colari (spugnose). Queste ultime, rispetto allecorticali, reagiscono maggiormente alla sti-molazione ormonale e meno a quella mecca-nica. Per questa ragione esiste un pericolomaggiore di fattori di rischio di fratture dastress nelle atlete con alterazioni del ciclomestruale e una minore densità ossea(Bennell, Malcom, Wark, Brukner 1977).

9,5 10,5 11,5 12,5 13,5 14,5 15,5 16,5 17,5 18,5

kg

Età (anni)

80

60

40

20

Massa corporea, atleteMassa corporea, atleti

Figura 2 – Confronto tra il 50° percentile (P50) della massa corporea di atlete e atleti.

200

180

160

1409,5 10,5 11,5 12,5 13,5 14,5 15,5 16,5 17,5 18,5

cm

Età (anni)

Statura, atleteStatura, atleti

Figura 1 – Confronto tra il 50° percentile (P50) della statura di atlete e atleti.

9,5 10,5 11,5 12,5 13,5 14,5 15,5 16,5 17,5 18,5

mm

Età (anni)

90

80

70

50

60

Somma delle plicche cutanee, atleteSomma delle plicche cutanee, atleti

Figura 3 – Confronto tra il 50° percentile (P50) della somma delle pliche cutanee di atlete e atleti.

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Risultati sul diverso stato biologico tra i due generi

Costituzione fisica e stato di maturazione

Le ricerche sulla costituzione fisica sonostate condotte secondo gli attuali proto-colli di misurazione antropometrica: per lostato di maturazione sessuale si è usata lavalutazione secondo Tanner (1962). Irisultati di questa valutazione sono staticlassificati secondo queste fasi dello svi-luppo: età infantile (bambino); iniziopubertà, 1° fase puberale, 2° metà pube-rale, adolescenza e età adulta.Sono stati valutati i risultati delle ricer-che antropometriche dei 4058 atleti edelle 3428 atlete, dei quali si avevanoserie complete di risultati della ricerca esono stati confrontati i dati nelle classid’età da 9 a 18 anni. Nelle figure succes-sive, quindi, è fornito il relativo valoremedio per le diverse classi d’età.Per quanto riguarda la statura (figura 1)fino all’età di 12,5 anni, ragazzi e ragazzedifferiscono solo in modo insignificante.Successivamente, la statura degli atletiaumenta in misura maggiore di quelladelle atlete, per raggiungere, tra il 17° eil 18° anno, un valore medio ampiamentecostante di 183 cm. Nelle ragazze già a14,5 anni troviamo un chiaro appiatti-mento della curva della statura. In media,le ragazze oggetto del nostro studio sonodi 12 cm più basse dei ragazzi.La massa corporea (figura 2) differisce inmodo crescente solo dopo il gruppo d’etàdei tredicenni. Anche successivamentel’aumento nelle atlete è notevolmenteminore che negli atleti. A diciotto anni, inmedia, la differenza è di circa 12 kg.Se consideriamo l’andamento con l’etàdella somma delle misure delle plichecutanee (effettuate in dieci punti) diquesti atleti e di queste atlete (figura 3),negli atleti è evidente che tale andamen-to resta largamente costante, mentrenelle atlete si rileva una crescita dal 13°al 17° anno d’età. La differenza di genereè evidente a partire, all’incirca dallaseconda fase puberale (avanzata) di svi-luppo.Se esaminiamo, lo sviluppo della matura-zione sessuale di 1550 atleti e 1523 atle-te di questa popolazione (figura 4),secondo le fasi descritte sopra, si posso-no vedere chiaramente le note differenzetra i due sessi. Nelle atlete, l’inizio dellapubertà, in media, avviene a 11,1 anni,negli atleti a 12,3 anni. Nella popolazionenormale una differenza fino a due anni èconsiderata normale. Tra gli atleti trovia-mo chiaramente una quantità maggioredi soggetti dallo sviluppo anticipato

rispetto alla media della popolazionegenerale. Nell’andamento dello svilupposi rileva un ulteriore diminuzione di que-sta differenza tra i sessi.Allo scopo di oggettivare, ulteriormente,le differenze nella costituzione fisica tra idue generi, abbiamo confrontato i valorimisurati in 104 atlete e 220 atleti chepresentano quasi la stessa statura, in etàda 18 a 22 anni. Come valore orientativoper la statura è stato scelto il valoremedio tra le stature degli uomini e delledonne adulte che è di 178,0 (±1,2 cm).Questi risultati confermano, in soggettidella stessa statura, le note differenzecostituzionali determinate dal sesso:

• nelle atlete la massa corporea è signifi-cativamente minore che negli atleti;

• si rilevano differenze molto significativeper quanto riguarda la larghezza dellespalle, del bacino e del torace, la profon-dità del torace e il diametro della coscia;

• non si è riuscita a provare l’esistenza didifferenze significativamente dimostra-bili nell’Indice di Quetelet o BMI (Bodymass index) e nell’indice di Rohrer2;.

• nelle atlete, in generale, sono più elevatela somma delle pliche cutanee, la percen-tuale di grasso e tutte le misure di ciascu-na della dieci pliche cutanee. Negli atleti,invece, è significativamente più elevata lamassa corporea magra (tabella 1).

Età (anni)

5

4

3

2

10 11 12 13 14 15 16 17 18

Live

llo d

i mat

uraz

ione

(n = 1091)

(n = 144)

(n = 173)

(n = 142)

(n = 1072)

(n = 240)

(n = 130)

(n = 81)

Figura 4 – Sviluppo della maturazione di popolazioni di atleti e atlete, Stato di maturazione: 2 =inizio della pubertà; 3 = 1° fase puberale; 4 = 2° fase puberale; 5 = adolescenza.

Atlete Atleti diff. significative

Massa corporea (kg) 66,0 ± 6,30 67,5 ± 6,31 p < 0,05

Larghezza delle spalle (cm) 38,6 ± 1,5 39,9 ± 1,6 p < 0,001

Larghezza del bacino (cm) 28,6 ± 1,4 27,6 ± 1,2 p < 0,001

Larghezza del torace (cm) 26,5 ± 1,4 27,9 ± 1,4 p < 0,001

Profondità del torace (cm) 18,6 ± 1,5 19,5 ± 1,5 p < 0,001

Circonferenza della coscia (cm) 56,4 ± 3,6 56,3 ± 2,8 p < 0,001

Indice di Quetelet 371 ± 35 379 ± 34 n.s.

BMI 20,8 ± 2,0 21,3 ± 1,8 n.s.

Indice di Rohrer 1,7 ± 0,11 1,2 ± 0,10 n.s.

Plica cutanea addominale1 (mm) 11,7 ± 5,1 7,5 ± 2,9 p < 0,001

Plica cutanea sovrailiaca (mm) 10,2 ± 4,4 6,7 ± 2,4 p < 0,001

Somma delle pliche cutanee (mm) 75,9 ± 20,3 53,6 ± 12,4 p < 0,001

Percentuale di grasso 12,6 ± 4,5 9,4 ± 1,9 p < 0,001

Indice di massa magra 18,2 ± 1,33 19,3 ± 1,40 p < 0,001

Tabella 1 – Indici antropometrici di atleti e atlete della stessa statura (178±1,2 cm) in età da 18a 22 anni. 1 Pliche scelte da sei punti di misurazione.

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Questi risultati sullo sviluppo delle differen-ze costituzionali coincidono con quanto giànoto (Beunen et al., 1989), confermano ledifferenze tra i generi e indicano anche ilmomento in cui si presenta una evidentedifferenza nel processo di sviluppo.

Selezione di alcuni parametri sullo stato del sistema locomotorio e di sostegno

I risultati si basano su ricerche effettuateattraverso ecografia, per determinare lospessore dei muscoli, ricerche clinicheortopediche e video-diagnostica ortopedi-ca. Anzitutto tratteremo i valori ottenuti inbase alle ricerche sullo spessore delmuscolo quadricipite femorale e delmuscolo retto dell’addome. I dati sullospessore dei muscoli sono stati messi inrelazione con le lunghezze degli arti infe-riori (coscia) o con la lunghezza del tronco(addome), in modo tale che fu possibilerealizzare un esame comparativo tra i duesessi. A causa dell’influenza della lateralitàsulle relative caratteristiche dei muscoli,nell’esposizione ci limiteremo a soggettidestrimani e solo alle caratteristiche deimuscoli dal lato sinistro.

• Nel muscolo retto femorale fino allafascia d’età 14/15 anni non si riscontra-no differenze significative nello spessoremuscolare (figura 5). A partire dallafascia d’età 16/17 anni, gli atleti si tro-vano chiaramente al di sopra delle atletee mostrano differenze che aumentanofino a 18/19 anni.

• fino a 12/13 anni lo sviluppo dello spes-sore del muscolo vasto intermedio nelleatlete dapprima è significativamentemaggiore (figura 6); successivamentetroviamo quasi le stesse condizioni einfine a partire da 16/17 anni troviamosviluppi significativamente più elevatinegli atleti.

• Negli atleti lo spessore dei muscoliaddominali, calcolato rispetto alla lun-ghezza del tronco, dapprima è minoreche nelle atlete (figura 7). Ma già nellafascia d’età 14/15 anni, i valori degliatleti sono significativamente più elevatidi quelli delle atlete, con un andamentoquasi parallelo al crescente aumentodella massa corporea (figura 2).

L’analisi dello spessore dei muscoli nelleatlete evidenzia un vantaggio nei gruppid’età inferiori. Negli atleti, rispetto alle atle-te, nella muscolatura retta dell’addome sirileva un sviluppo leggermente anticipatorispetto alla muscolatura anteriore dellacoscia. Nella giovinezza e nell’età adulta gliatleti evidenziano spessori muscolari chiara-mente maggiori e uno sviluppo più evidente.

10/11 12/13 14/15 16/17 18/19 > 19

10/11 12/13 14/15 16/17 18/19 > 19

95 177 250 252 117 233

114 181 270 331 168 388

2,7

2,6

2,5

2,4

2,3

2,2

2,1

2,0

1,9

1,8

1,7

p < 0,05 p < 0,05n.s

p < 0,001

p < 0,001 p < 0,001

m. vasto intermedio sin., atlete

Categorie d’età

Numero atlete

Numero atleti

m. vasto intermedio sin., atleti

Figura 6 – Confronto tra lo spessore del muscolo vasto intermedio sinistro di atleti e atlete destri-mani.

3,3

3,2

3,1

3,0

2,9

2,8

2,710/11 12/13 14/15 16/17 18/19 > 19

10/11 12/13 14/15 16/17 18/19 > 19

95 177 250 252 117 233

114 181 270 331 168 388

p < 0,01

p < 0,01 p < 0,01

n.sn.sn.s

m. retto femorale sin., atlete m. retto femorale sin., atleti

Categorie d’età

Numero atlete

Numero atleti

Figura 5 – Confronto tra lo spessore del muscolo retto femorale sinistro di atlete e atleti destrimani.

10/11 12/13 14/15 16/17 18/19 > 19

10/11 12/13 14/15 16/17 18/19 > 19

120 218 327 273 121 259

140 228 351 399 176 404

n.s

p < 0,001

1,9

1,8

1,7

1,6

1,5

1,4

1,3

1,2

1,1

p < 0,001

p < 0,001p < 0,001 p < 0,001

m. retto addominale, atlete m. retto addominale, atleti

Categorie d’età

Numero atlete

Numero atleti

Figura 7 – Confronto tra gli spessori relativi del muscolo retto addominale (cm) di atleti e atletedestrimani.

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Per la capacità di carico delle atlete, quin-di, si devono consigliare misure, concomi-tanti all’allenamento, che prevedano atti-vazione e controlli regolari della muscola-tura, mentre agli atleti si debbono consi-gliare invece misure di rilassamento. Sitratta di raccomandazioni delle qualioccorre tenere conto fin dalla prima etàpuberale.I parametri funzionali dell’apparato loco-motorio e di sostegno confermano che leatlete presentano uno sviluppo dellamobilità articolare chiaramente maggio-re. Ciò può essere dovuto alle caratteristi-che del tessuto connettivo femminile, adun minore sviluppo della muscolatura eanche a caratteristiche anatomiche delleatlete, geneticamente determinate.

• Con l’aumento dell’età migliora la verti-calizzazione del bacino nella stazioneseduta a gambe estese in avanti. Si èriusciti a misurare una verticalizzazionedel bacino di circa 90° con una frequen-za del 44% negli atleti e del 92% nelleatlete (figura 8). In generale, in questotest, la verticalizzazione del bacino peg-giora a causa della scarsa capacità diallungamento dei muscoli ischiocrurali edei muscoli gastrocnemi.

• Anche un completo contatto tra le ditadella mano e quelle dei piedi nella fles-sione in avanti del tronco dalla stazioneseduta è più frequente nelle atlete chenegli atleti (figura 9). Nelle prime èanche poco frequente una limitazionedell’apertura dell’angolo arti superiori inalto-tronco (cfr. figura 10). Oltre l’86%delle atlete e circa il 70% degli atleti dietà superiore a 19 anni non presentanouna limitazione o una limitazione scarsanell’apertura dell’angolo arti superiori-busto. In generale, questa funzione èlimitata dalla relativamente scarsacapacità d’elongazione del muscololatissimo del dorso e dei muscoli ante-riori della spalla.

• Dopo i 19 anni nell’81% degli atleti enel 52% delle atlete non si rileva più lapresenza di scapole alate (figura 11). A10/11 anni d’età in circa il 17% degliatleti di ambedue i sessi si può provarel’assenza della condizione di scapolealate. Ciò vuole dire che solo il 17% deltotale presenta una buona formazionedei muscoli fissatori della scapola.

• L’iperestensibilità delle articolazioni dibase delle dita (AD) e il grado di intra(IR) e extrarotazione (ER) delle ancheche possono essere introdotte per valu-tare lo stato del tessuto connettivo, per-mettono di rilevare negli atleti unaminore lassità negli uomini rispetto alledonne (tabella 2).

10/11 12/13 14/15 16/17 18/19 > 19

83,3 66,7 77,9 80,7 89,3 83,2

83,3 89,3 90,8 85,5 100,0 98,0

100

80

60

4010/11 12/13 14/15 16/17 18/19 > 19

%

atlete atleti

Categorie d’età

Numero atlete

Numero atleti

Figura 9 – Frequenza degli atleti e delle atlete che riescono a realizzare un contatto completo tradita delle mani e quelle dei piedi nella flessione in avanti del tronco dalla stazione seduta.

10/11 12/13 14/15 16/17 18/19 > 19

11,1 33,3 16,2 21,1 53,1 44,2

11,1 71,4 67,7 69,1 91,7 91,8

100

80

60

40

20

010/11 12/13 14/15 16/17 18/19 > 19

%

atlete

Categorie d’età

Numero atlete

Numero atleti

atleti

Figura 8 – Frequenza di atleti e atlete che evidenziano una verticalizzazione del bacino a circa 90°nella stazione seduta a gambe distese.

10/11 12/13 14/15 16/17 18/19 > 19

66,7 66,7 61,8 56,1 76,8 69,5

66,7 82,1 80,0 81,8 95,8 85,7

100

80

60

4010/11 12/13 14/15 16/17 18/19 > 19

%

atlete atleti

Categorie d’età

Numero atlete

Numero atleti

Figura 10 – Frequenza degli atleti e delle atlete che presentano una apertura completa o scarsa-mente limitata dell’angolo arti superiori in alto-busto (a sinistra: apertura insufficiente).

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Alcuni aspetti epidemiologici

La frequenza con la quale nell’anamnesi sirilevavano problemi relativi alle principaliregioni del sistema locomotorio e di soste-gno è stata classificata secondo le classi dìetà e lo stato di maturazione. Già negli statidi maturazione “infanzia” e “inizio dellapubertà”, il 28% delle atlete presentavanoproblemi nella regione dorsale contro solo il17% degli atleti. Anche durante la pubertà nelle atlete lafrequenza di tali problemi (38%), eramaggiore che nei maschi (29%).Globalmente, le regioni maggiormenteinteressate erano, nell’ordine, quella delleginocchia e quella dorsale, seguite dall’ar-ticolazione tibiotarsica, le articolazioni delpolso e il tendine d’Achille. Negli stadi dimaturazione “infanzia” e “inizio dellapubertà” il 39% delle ragazze riferiva diproblemi alla regione del ginocchio controil solo 34% dei ragazzi. Nella fase pubera-le, tale frequenza raggiunge il 46% nelleatlete e il 40% negli atleti.I dati dimostrano, quindi, che dal punto divista regionale in ambedue i sessi, i puntipiù a rischio di dolori e di traumi sono leginocchia e la schiena. Per questa ragionesono necessarie particolari misure di pre-venzione, soprattutto con le atlete, a causadella maggiore frequenza dei problemi.

Nel complesso le nozioni che si ricavano daqueste ricerche corrispondono a molte infor-mazioni della letteratura che abbiamo citato:

• sotto l’aspetto della tipologia costituziona-le, le atlete, rispetto agli atleti, presentanouna statura meno elevata e una massacorporea minore, una minore larghezzadelle spalle, un bacino più ampio, unasomma maggiore di pliche cutanee, unaminore massa magra;

• in età infantile e, in parte, ancora nellapubertà, i valori tra i due sessi differisconoancora relativamente poco, ma tale diffe-renza aumenta soprattutto nella secondaetà puberale e nell’adolescenza;

• l’età d’inizio della pubertà nelle ragazze èdi oltre un anno minore rispetto a quelladei ragazzi. Nelle atlete però troviamosoprattutto ritardi, per cui nella secondafase puberale la differenza è solo scarsa;

• sono particolarmente degni di nota –attraverso gli esempi dello spessore deimuscoli della coscia e dell’addome, degliindici funzionali del sistema locomotorio edi sostegno – i risultati che riguardano losviluppo chiaramente maggiore dellamuscolatura degli atleti rispetto alle atlete.A tale sviluppo sono strettamente correlatii dati che testimoniamo di una maggioremobilità articolare delle atlete che si con-serva anche con l’aumento dell’età;

• nelle giovani atlete, le regioni del dorsoe quelle delle ginocchia richiedono giàprecocemente che sia dedicata loro unattenzione particolare attraverso misuredi prevenzione.

Discussione e conseguenze per quanto riguarda la conservazione della capacitàdi carico delle giovani atlete

I risultati che abbiamo esposto rappresen-tano solo una selezione di alcune particola-rità dell’organismo delle atlete delle quale sidovrebbe tenere conto per garantire la lorocapacità di carico. Ma un’importanza nonminore presentano le condizioni generalidell’organismo e la psiche delle ragazze edelle donne, alle quali è indispensabile dedi-care l’attenzione che meritano. Dai risultati dei quali disponiamo si possonotrarre e discutere queste considerazioni:

• nelle fasi di sviluppo della prima e dellaseconda età scolare, le particolarità biolo-giche che differenziano le giovani atleterispetto agli atleti ancora non sono signifi-cative. Differenze significative nei parame-tri antropometrici e funzionali si formanodurante la fase puberale e nel periodo del-l’adolescenza. Per questo, in questi periodidi tempo, si dovrebbe tenere particolar-mente conto delle condizioni specifiche digenere. Ciò riguarda, ad esempio, lo svi-luppo del corpo e i cambiamenti dellostato della muscolatura.

• I diversi stati funzionali delle atlete (l’iniziopiù precoce della pubertà, il maggiore svi-luppo della mobilità articolare e la minoremassa muscolare) possono spiegare anchela precocità della maggiore frequenza diproblemi nella regione dorsale e in quelladelle ginocchia (Fröhner, Wagner 2002)che richiedono misure preventive.

• Le particolarità dei caratteri distintivi dellacostituzione femminile devono essereaccettati. Normalmente, nelle atlete che sisviluppano e maturano la somma dellepliche cutanee e la percentuale di grassosono più elevate che negli atleti. Anche ilvalore limite di una percentuale tropposcarsa di grasso è più elevato. Si tratta di

10/11 12/13 14/15 16/17 18/19 > 19

16,7 29,6 35,3 50,9 67,9 81,1

16,7 35,7 50,8 47,3 62,5 62,2

100

80

60

40

10/11 12/13 14/15 16/17 18/19 > 19

%

atlete atleti

Categorie d’età

Numero atlete

Numero atleti

20

0

Figura 11 – Frequenza degli atleti e delle atlete nei quali si può provare l’assenza di scapole alate.

Classe d’età da 10 a 11 anni Classe d’età da 19 a 24 anni

Atlete Atleti Atlete Atleti

N 285 272 265 405

IR sinistra 58 ±20 51 ±20 41 ±17 30 ±15

ER sinistra 71 ±14 68 ±18 53 ±19 46 ±20

IR e ER 129 ±28 118 ±30 94 ±30 70 ±28

AD 77 ±20 65 ±22 50 ±24 43 ±25

Tabella 2 – Grado di intrarotazione (IR) e extrarotazione (ER) e di iperestensibilità delle articolazioni di base delle dita (AD).

Page 7: l’allenamento, si deve tenere conto delle particolarità ... · PDF fileil momento in cui si deve tenere ... aumenta in misura maggiore di quella delle atlete, ... di 12 cm più

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un aspetto che dovrebbe essere accettatoproprio in quegli sport che tendono amasse corporee troppo basse. Durante lafase di sviluppo, una composizione corpo-rea normale garantisce la normalità dellamaturazione individuale. Inoltre, si realizzala costruzione di una sufficiente massaossea, il cui sviluppo rappresenta una baseessenziale della capacità di carico delleatlete: la capacità meccanica di caricopuò, però, essere limitata anche da uneccessivo sviluppo della massa corporea edella somma delle pliche cutanee.

• Il minore sviluppo della muscolatura delleatlete e la maggiore mobilità articolareesigono che, per la stabilizzazione dellearticolazioni e della colonna vertebrale, siapprenda precocemente come controllaree sollecitare correttamente la muscolaturae la coordinazione di tecniche sportiveconcrete. Per questa ragione per le atleteè particolarmente importante l’allena-mento propriocettivo (Missitzi et al. 2004;Wedderkopp, Kaltoff, Lundgaard,Rosendahl 1999). È anche necessariodedicare regolarmente un maggioreimpegno ad esercizi che sviluppino l’ar-monia e la forza della muscolatura, inmodo tale da garantire le funzioni musco-lari necessarie al corretto portamento delcorpo e per riuscire a eseguire i movimen-ti, salvaguardando le articolazioni. Ciòdeve essere raccomandato soprattutto perle atlete di statura elevata, di costituzionesnella, che praticano sport con carichirelativamente unilaterali. In questo modosi migliora anche la capacità di carico neiconfronti di numerosi tipi di carico, anchecasuali.

• Nel riscaldamento che precede un carico,dopo un programma di riscaldamentogenerale si dovrebbero utilizzare soprat-tutto esercizi finalizzati al controllo eall’attivazione muscolare, esercizi proprio-cettivi e, in parte, anche esercizi veloci perattivare il sistema neuromuscolare.

• Soprattutto per le articolazioni dellacolonna vertebrale si dovrebbero utilizza-re esercizi di rilassamento e di scarico, inquanto per esse la notevole mobilità arti-colare può rappresentare una sollecita-zione elevata.

Nelle misure concrete dirette ad assicurarela capacità di carico delle giovani atleteoltre che delle raccomandazioni generalioccorre sempre tenere conto dello statoindividuale. Si tratta di una indicazione molto impor-tante, a causa della ben nota eterogeneitàdei parametri antropometrici e funzionaliche è presente soprattutto durante le fasidi sviluppo infantile e dell’adolescenza, inquanto anche da ciò dipende l’efficaciadella prevenzione.

A questo proposito occorre mettere inrilievo quale sia l’importanza di ricerchepreventive nelle quali si rilevano lo stato dimaturità, la crescita della statura e dellamassa corporea, lo stato della muscolatu-ra, le caratteristiche del tessuto connetti-vo, le condizioni della statica dell’apparatolocomotorio e di sostegno, e lo stato gene-rale di salute.

Note

(1) Ricerche sulle differenze specifiche di generenei traumi da sport (Kelm, Ahlhelm 2004)hanno evidenziato come se ne possa provarel’esistenza, sia per quanto riguarda la lorotipologia sia le loro cause. Mentre nelleragazze dominano le distorsioni con lesionedei legamenti, nei ragazzi è più elevata la fre-quenza delle fratture. La ragazze si infortu-nano soprattutto nelle abilità motorie dibase, i ragazzi nei giochi sportivi. È stato pro-vato che nelle atlete il rischio di traumi delleginocchia dovuti a una caduta è più elevatoche nei loro colleghi maschi negli sport inver-nali (discesa libera), nella ginnastica artistica,nella pallavolo, nella pallacanestro e nel-l’handball (de Loes, Dahlstedt, Thomee 2000).Nel calcio femminile è stata descritto untasso elevato di lesioni dei legamenti dell’ar-ticolazione tibiotarsica e del ginocchia che, sesi considera che i traumi prevalentementenon si producono in situazioni di contatto, èspiegata dalla conformazione degli arti infe-riori femminili e dalla maggiore lassità deter-minata dal sesso e dal ciclo mestruale.Soprattutto la notevole frequenza di traumidel legamento crociato anteriore nelle atleteha provocato molte ricerche dirette ad indivi-duarne le cause. Thibert (2005) ha spiegato ilpiù elevato numero di lesioni alle ginocchiadelle atlete, con il fatto che nel loro processodi sviluppo non vi è una crescita della massamuscolare contemporanea all’incrementocrescente della massa corporea come avvienenegli uomini. Inoltre, sono oggetto di discus-sione: la maggiore lassità dell’articolazione, lamaggiore traslazione tibiale anteriore, undiverso pattern di attivazione muscolare neimovimenti di frenata e di rotazione, unosquilibrio di forza tra muscolatura ischiocru-rale e il quadricipite femorale e una minoreforza di flessione plantare nella regionepiede-articolazione tibiotarsica (Huston,Wojtys 1966; Missitzi, Karalis, Sassanis,Psarogiorgas, Tollos 2004; Moeller, Lamb1997; Ruschell, Chandler, Spires, Kibler,Conuel, Ireland 1997).

(2) L’indice di Rohrer si calcola dividendo il pesocorporeo in grammi moltiplicato per centoper il cubo della statura in cm.

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Bibliografia

Gli Autori: Dott.ssa Gudrun Fröhner, Medico sportivo, Istituto di scienza applicata dell’allenamento,Lipsia; Dott. Klaus Wagner, Direttore del Gruppo Tecnologie della ricerca, Istituto di scienza applicatadell’allenamento, Lipsia.Indirizzo: Institut für Angewandte Traingswissenschaft, Marschnerstrasse 19, 04109, Lipsia.E-mail: [email protected]

Titolo originale: Besonderheiten der Belastbarkeit bei Nachwuchsathletinnen.Traduzione italiana a cura di M. Gulinelli da Leistungssport, 38, 2008, 1.