L’intervento metacognitivo con i bambini con DSA · –Valutazione minima degli apprendimenti di...
Transcript of L’intervento metacognitivo con i bambini con DSA · –Valutazione minima degli apprendimenti di...
Classici interventi
I classici interventi sui DSA (dislessia,
ecc.) sono svolti da riabilitatori (soprattutto
logopedisti) e si basano su una logica di
Training Centrato sul Deficit (TCS)
Problemi col TCS
1) I DSA sono legati ad una
predisposizione biologica a sviluppare una
certa debolezza e di solito il TCS insiste
proprio su quella debolezza
2) i bambini DSA non amano lavorare in
maniera ripetuta sulla loro debolezza
3) spesso il problema non è nel deficit, ma
nelle sue conseguenze adattive
Metacognizione e DSA
I DSA presentano tipicamente una serie di
deficit di Memoria, Linguaggio,
Attenzione, e anche problemi nella
capacità di riflessione e controllo della
mente
Metacognizione e DSA
Una prima modalità classica lavora sugli
aspetti metacognitivi ‘cool’ valutando e
incrementando conoscenze sul
funzionamento del processo, processi di
controllo e strategie
Vantaggio degli interventi
metacognitivi Lucangeli, Cornoldi
e Galderisi (1995)
Memoria e metacognizione
Attività scolastica
Lettura e metacognizione
M sd M sd M sd
Comprensione 7.8 1.4 6.1 1.6 8.2 1.5
Correttezza decodifica 6.7 3.2 7.4 3.7 7.5 7.6
Velocità decodifica 31.5 8.3 30.9 8.8 30.0 9.8
Logica 7.6 2.0 6.4 2.3 6.8 1.5
Aritmetica 19.1 7.1 19.6 6.9 18.6 7.2
Geometria 36.8 10.1 34.5 11.3 35.0 10.0
Problem solving 14.7 4.7 11.5 6.3 17.2 5.8
Metacomprensione 11.3 2.9 9.7 2.7 15.7 2.9
Metamatematica 12.0 3.6 10.3 3.3 11.0 3.3
Tre esempi di casi trattati
metacognitivamente: Roberto
Roberto ha 12 anni, è dislessico e ha sviluppato una
demotivazione (quasi fobica) per i testi scritti
Indubbiamente il problema motivazionale nasce dal
disturbo di lettura, ma perché non agire su di esso?
Inoltre, siamo sicuri che la cosa unica da fare consista
nell’implementare un programma di recupero del
problema di lettura? I progressi saranno modesti e intanto
urge insegnare a Roberto strategie per affrontare i compiti
scolastici senza essere troppo penalizzato dal problema
strumentale
Clara
Clara ha 10 anni e lamenta spesso
malesseri fisici che le impediscono di
andare a Scuola. L’insegnante dice che ha
un grosso problema con la matematica e
che potrebbe essere discalculica. Valutata
al Servizio rivela competenze
numero/calcolo nella norma, ma difficoltà
e ansia nella soluzione di problemi
Enrica ha 15 anni e ha grossi
problemi di studio
Enrica è sempre stata deboluccia in
comprensione del testo, ma era riuscita
fino ad oggi a cavarsela a scuola. Alle
Superiori ha cominciato a incontrare severe
difficoltà nello studio. Per quanto passi
molto tempo sui testi non riesce a fissare in
modo adeguato le informazioni. Enrica ha
sviluppato scarsa fiducia nelle sue capacità
e possiede solo obiettivi di prestazione
Metacognizione e DSA
In taluni casi occorre lavorare
metacognitivamente non solo sugli aspetti
cognitivi, ma anche su quelli ‘hot’ legati
alle motivazioni e alle emozioni
Il caso di Clara (seguito dalla
dr.sa Blandino)
Sandra frequenta la V elementare e
giunge al SNPI di Sacile su
segnalazione della scuola perché
manifesta paura e “blocchi” durante le
lezioni di matematica.
Dal colloquio con la madre
Sandra prova ansia anche a casa prima di andare a scuola, accusando spesso mal di pancia e nausea.
Presenta crisi di pianto “immotivate”
Ha paura di sbagliare durante le lezioni di matematica
L’ansia non si presenta in altri momenti o contesti
Non presenta comportamenti evitanti
I problemi sono iniziati all’inizio dell’ultimo anno scolastico (giunge al Servizio in maggio)
Anamnesi
Non emergono elementi di rilievo
(gravidanza e parto regolare, sviluppo
psicomotorio e del linguaggio nella
norma)
Progettazione del percorso valutativo
Si decide di indagare eventuali difficoltà
di apprendimento secondo il protocollo
in uso al Servizio che prevede:
– Visita neuropsichiatrica
– Valutazione minima degli apprendimenti di
base
– 4 subtest WISC-R (somiglianze,
ricostruzione oggetti, memoria di cifre,
cubi)
Valutazione neuropsichiatrica
Non emergono elementi di rilievo
Verifica degli apprendimenti
MT lettura: sill/sec 3.87 (.29 p.z.)
1 errore (.7 p.z.)
MT comprensione: 10/10 corrette
PROFILO FINALE TEST AC-MT
PROVE CARTA E MATITA Numero risposte
corrette
Operazioni scritte in classe 6/8
Giudizio di numerosità 6/6
Trasformazione in cifre 3/6
Ordinamento di numerosità dal < al
>
5/5
Ordinamento di numerosità dal > al
<
4/5
PUNTEGGI PROVE
INDIVIDUALI
ERRORI TEMPO
Calcolo a mente 1/6 97”
Calcolo scritto / 55”
Enumerazione / 58”
Dettato /
Recupero fatti numerici 6/12
PUNTEGGI
COMPLESSIVI
PUNTEGGIO PUNTI
ZETA
Operazioni scritte in
classe
6 -.25
Conoscenza numerica 18 -.07
Accuratezza 7 .23
Tempo totale 210” -1.35
Sandra non dimostra particolari difficoltà
negli apprendimenti di base, ma spicca
per la lentezza nell’eseguire la prova di
matematica.
Appare molto tesa a concentrarsi e impiega
molto tempo per finire il test.
WISC
QICV: 93
QIRP: 97
QIT: 94
Anche durante la somministrazione della
scala WISC la bambina tende a bloccarsi di
fronte alle difficoltà.
SPM
Comprensione 16 .79 p.z. >60° perc
Rappresentazione 16 .89 p.z. >60° perc
Categorizzazione 14 .41 p.z. 50° perc
Pianificazione 9 0 p.z. 30° - 40° perc
Svolgimento 6 -1.4 p.z. 10° perc
Autovalutazione 8 -.42 p.z. 20°-50° perc
Sandra svolge correttamente le prime fasi del problema (comprensione, rappresentazione, categorizzazione, pianificazione) ma incontra difficoltà nello svolgimento, nell’organizzare e scrivere correttamente i dati.
Non fa uso del piano di soluzione individuato correttamente.
Durante la prova mostra forte ansia e preoccupazione e impiega molto tempo per risolvere i problemi (circa 3 ore in 2 sedute).
Durante il colloquio Sandra esprime il
forte senso di disagio e ansia che prova
di fronte ai problemi, dovuto soprattutto
alla paura di sbagliare.
Riferisce di non riuscire a riflettere
adeguatamente proprio a causa della
paura.
SINTESI DIAGNOSTICA
I risultati emersi dalle prove e dai colloqui non
soddisfano i criteri per una diagnosi di
disturbo specifico di apprendimento né per un
disturbo d’ansia.
Rimangono preoccupanti le reazioni di
Sandra di fronte ai problemi di matematica,
soprattutto in classe, dove la presenza dei
compagni e il timore del loro giudizio sono
per lei fonte di ulteriore stress.
Si propone un trattamento metacognitivo
specifico, anche in previsione del
passaggio dalle elementari alla scuola
media.
Si è ritenuto potesse esserle di aiuto la
promozione di un atteggiamento
metacognitivo che tenesse conto delle
attribuzioni, dei vissuti emotivi e dei
processi mentali implicati nello
svolgimento dei problemi.
IL TRATTAMENTO
Tratto da “Matematica e metacognizione” di
Cornoldi et al.
Preceduto dal questionario “Metacognizione
e matematica”
Sezione B 38 punti - 1.84 p.z. < 1° decile
Sezione C 12 punti - 2.07 p.z. < 1° decile
Sezione D 20 punti -.84 p.z. 2° decile
Dal questionario emerge una difficoltà a
livello di credenze e atteggiamento nei
confronti della matematica.
I processi di controllo, in accordo con le
prove effettuate, non risultano
particolarmente compromessi.
Si decide di lavorare sulle conoscenze
metacognitive, cercando di ristrutturare i
pensieri disfunzionali partendo dalla
sperimentazione del successo in compiti
matematici alla portata della bambina.
In particolare si è deciso di concentrarsi
sulla gestione dell’ansia, partendo prima
dal consolidamento di strategie adeguate,
così da permettere a Sandra di sfruttare le
conoscenze a sua disposizione.
METODO DI LAVORO
Il trattamento si è svolto dall’inizio di
luglio a fine settembre, con sedute
bisettimanali di circa un’ora.
Sono state usate le schede proposte dal
manuale “Matematica e
metacognizione”, adattate alle esigenze
di Sandra, sia come traccia di lavoro
pratico, sia come spunto per colloqui di
riflessione.
AREE TRATTATE
Area A: riconoscere abilità cognitive
implicate in situazioni matematiche e le
loro interconessioni.
– Il ruolo dell’attenzione
– L’importanza dell’autoefficacia
Area B: riconoscere abilità mentali
specifiche per il problem solving
– La natura dei problemi matematici
– Il procedimento operativo per la risoluzione
– I piani di rappresentazione
– La consequenzialità dei procedimenti
matematici
– Più percorsi di soluzione
Area F: riconoscere l’importanza della
comprensione del testo per la soluzione di
compiti matematici
– Il rapporto tra comprensione del testo e
soluzione
– Il quesito e il suo significato
– La struttura del testo
– Le strategie di lettura
– La visualizzazione
– Monitorare la comprensione
Area E: saper riconoscere e gestire
situazioni di ansia in matematica
– Riconoscere l’ansia e l’influenza negativa
– L’ansia per la matematica è comune ad altre
persone
– Superare le idee stereotipate sulla
matematica
– Le motivazioni per lo studio della matematica
– Situazioni che provocano ansia
– Strategie per gestire l’ansia
VALUTAZIONI POST
TRATTAMENTO
Questionario “Metacognizione e matematica”
Pre
trattamento
Post
trattamento
differenza
Sezione B - 1.84 p.z. .44 p.z. 2.28 p.z.
Sezione C - 2.07 p.z. .20 p.z. 2.27 p.z.
Sezione D -.84 p.z. .13 p.z. .97 p.z.
Anche dall’analisi qualitativa della sezione A del questionario, che indaga le motivazioni, le attribuzioni di successo e insuccesso e il livello di consapevolezza generale, emergono importanti miglioramenti.
Nella prima somministrazione Sandra non approfondisce le motivazioni delle sue difficoltà “non ragiono”, “conto male”.
Nella seconda somministrazione attribuisce gli insuccessi alla mancanza di impegno e esercizio “leggo male i dati e non capisco la domanda” e sa spiegare accuratamente i successi “leggo attentamente, trovo le parti più importanti e cerco di usare alcuni indizi”.
SPM Pre trattamento Post
trattamento
differenza
Comprensione .79 p.z. .79 p.z. /
Rappresentazione .89 p.z. .89 p.z. /
Categorizzazione .41 p.z. 1.03 p.z. .62 p.z.
Pianificazione 0 p.z. 1.14 p.z. 1.14 p.z.
Svolgimento -1.4 p.z. 1.05 p.z. 2.45 p.z.
Autovalutazione - .42 p.z. .78 p.z. .36 p.z.
CONCLUSIONI
Sandra ha riportato netti miglioramenti nelle abilità cognitive implicate nella risoluzione dei problemi, ma soprattutto nell’atteggiamento metacognitivo.
È riuscita ad affrontare positivamente l’inizio del nuovo anno scolastico, i nuovi compagni e professori.
Il cambiamento che più l’ha aiutata, a suo dire, è stato l’aver imparato a riconoscere i propri stati d’ansia, averli ricondotti al proprio atteggiamento nei confronti della matematica e aver imparato a gestirli.
Esempio di colloquio
metacognitivo (Carlo F81.1)
SDAI Disattenzione= 25
Iperattività= 18
Cut off 14
Com insegnanti Controllo= 5
Tic= 2
DC= 3
DOP= 6
Autismo= 4
Depressione= 10
Ansia= 4
Follow_up 18/12/12
SDAI
COM Insegnanti
Disattenzione= 21
Iperattività= 12
DC= 2
DOP= 6
Autismo= 3
Depressione= 9
Ansia= 7
Indicatore Comorb.= 29
Cut- off 14
95° perc. (3)
95° perc. (6)
95° perc. (5)
95° perc. (4)
95° perc. (7)
95° perc. (21)
SDAG Disattenzione=16
Iperattività= 10
Cut off 14
Com genitori Controllo= 3
Tic= 0
DC= 1
DOP= 0
Autismo= 0
Depressione= 4
Ansia= 2
Si affatica facilmente
come se non avesse
energia ( sempre )
Rimugina, si svaluta, (
qualche volta) accusa
malesseri ( abbastanza
spesso)
Follow_up18/12/12
WISC IV
Disegno con i cubi Punteggio grezzo: 42 PP: 13 QI TOTALE: 111
Somiglianze Punteggio grezzo: 28 PP: 15
Memoria di cifre Punteggio grezzo: 13 PP: 8
Concetti illustrati Punteggio grezzo: 23 PP: 17
Cifrario Punteggio grezzo: 26 PP: 3 Vocabolario Punteggio grezzo: 40 PP: 12
Riord. Lettere- numeri Punteggio grezzo: 14 PP: 7
Ragion. Con le matrici Punteggio grezzo: 28 PP: 17
Comprensione Punteggio grezzo: 26 PP: 15
Ricerca di simboli Punteggio grezzo: 17 PP: 7
Comprensione verbale
(CV)
PP: 42 QI: 124
Ragionam. visuo-
percettivo (RP)
PP: 47 QI: 137
Memoria di lavoro (ML) PP: 15 QI: 85
Velocità di elaboraz.
(VE)
PP: 10 QI: 71
Totale (QI) PP: 114 QI: 111
F 81.1 con tratto adhd
SCRITTURA
“le”2^ELEM. 3°TRIM. Grafemi= 42 M=60.34 (12.26) Z=-1.4
“uno” Grafemi= 24 M=63.85 (10.48) Z= <-3
numeri Grafemi= 34 M= 68.83(14.44) Z=-2.4 Follow_up 18/12/12
BVSCO
“le”
“uno”
“numeri”
Grafemi=70
Grafemi=48
Grafemi=29
M=77.75 (14.47)
M= 90.33 (16.16)
M=101.5 (17.07)
Z= -0.5
<3ds
<3ds
Dettato DDE-2
parole
non parole
Errori= 6
Errori= 0
M=4 (4)
8= 15° perc
>15° perc.
OK Follow_up 18/12/12
Dettato di Parole
Dettato di Non Parole
Errori= 4
Errori= 5
<5° perc. (3)
>15° perc. (6)
Follow_up 18/12/12
BVSCO
Dettato di Brano
“Il colore dei pesci”
Totale Errori= 23
RII > 8
M= 2.36 (2.66)
RII
<3ds
< 5° perc. (8)
Esempio di un incontro condotto con Carlo,
secondo un’ottica metacognitiva
1 le consapevolezze di Carlo
2 il nodo costante del tempo
3 la convinzione (in parte errata) che è lento
4 la convinzione (in parte errata) che deve andare piano per rimediare
gli errori
5 la scoperta che alcuni errori sono legati alla lentezza (fusioni
illegali e le omissioni NB: l’analisi dei protocolli rileverà che quasi
tutti gli errori di C. sono dovuti al fatto che omette lettere e non a
sostituzioni e aggiunte)
6 la sensibilità a recepire regole grammaticali che lo aiutino nelle
decisioni ortografiche (come nel caso del verbo ‘avere’ per l’h)
7 una certa tendenza eccessiva ad appoggiarsi agli altri e ai
provvedimenti dispensativi
Prof. Cornoldi: Ti faccio vedere questa era la tua scheda di quando
sei venuto il..18 Dicembre..Ti ricordi? Era sotto Natale..
C.: Mh (annuisce)
Prof. Cornoldi: Allora noi ti abbiamo fatto fare un po’ di lettura, un
po’ di scrittura e un po’ di calcolo..dove sei andato un po’ meglio,
dove sei più in difficoltà?
C: Penso di essere andato meglio nei calcoli
Prof. Cornoldi: E invece il tuo punto debole è soprattutto?
C: Ehm..scrivere
Prof. Cornoldi: Scrivere..la scrittura soprattutto..tu hai capito tutto e
io ti ho preparato delle cosine per la scrittura..perché voglio
vedere..tu vuoi migliorarti in scrittura?
C: annuisce
Prof. Cornoldi: Si..secondo te perché hai questi problemi di scrittura?
C: Mh..non ne ho mai avuto un’idea..
Prof. Cornoldi: Così..
C: So che sono..mh.. ce..certe volte se cerco di andare veloce
sbaglio..sbaglio a scrivere quindi provo ad andare lento per scrivere
tutto giusto..
Prof. Cornoldi: Però se vai lento poi non stai al passo con..
C: Mh (annuisce)
Prof. Cornoldi: e la maestra dice che non sei attento
C: Mh (annuisce)
Prof. Cornoldi: Quindi tu vorresti andare veloce e fare meno
errori..ma se tu gli errori li vedi scritti ti accorgi che ci sono degli
errori o no?
C: Me ne accorgo
Prof. Cornoldi: Te ne accorgi? Quindi è che ti scappano via perché vai veloce
ma se invece puoi andare piano ti accorgi degli errori..Vuoi che facciamo una
prova per vedere se è vero?
C: Va bene
Prof. Cornoldi: Adesso ti faccio vedere..Io ho fatto la fotocopia di una prova
che ha fatto una bambina..questa è una bambina di quinta elementare..guarda
che bella calligrafia che ha..ha una bella calligrafia ma, come te, le scappano
gli errori..vediamo se è vero che tu, se puoi pensarci sopra, te ne accorgi o se
invece in realtà ti scappano via lo stesso..non c’è niente di male ma..
vediamo..allora tu fai finta di essere adesso la maestra..come si chiama la tua
maestra?Quella di italiano?
C: Lucrezia
Prof. Cornoldi: La Lucrezia.. tu sei la Lucrezia e questo è..hai in classe una
compagna che anche lei fa tanti errori di scrittura?
C: fa di no con la testa
Prof. Cornoldi: Nessuna? Sono tutte brave?
C: So che..ci sono certe meno brave ma..eh..raramente fanno degli
errori
Prof. Cornoldi: tanti tanti errori..una un po’ meno brava, come si
chiama una un po’ meno brava?
C: mh..Elena
Prof. Cornoldi: La Elena..questo è il compitino che ha fatto Elena. Tu
sei la maestra Lucrezia..io scrivo “Corretto dalla maestra
Lucrezia”..invece sei tu..facciamo finta che è la maestra
Lucrezia..biro rossa
C: corregge il testo
Prof. Cornoldi: solo quelli di ortografia sai..non occorre quelli di
testo..basta solo gli errori di ortografia
Prof. Cornoldi: Fatto? Conta gli errori che ha fatto Elena secondo te..quelli di
ortografia..quindi questo non è di ortografia..perché si poteva dire “alla mia
festa di compleanno”, ma non è un errore di ortografia. Invece questo è un
errore di ortografia perché Elena aveva dimenticato l’accento no?
C: Qua non si capiva tanto bene..per un attimo ho pensato che fosse una “l”
Prof. Cornoldi: Ah ho capito..glielo contiamo come errore o no?Forse no
dai..siamo buoni insomma..
C: Si..1,2,3,4,5,6,7,8,9 e 10
Prof. Cornoldi: Allora scrivi sotto dieci errori. E poi tu cosa scriveresti alla
Elena?Cosa le scriveresti? Scriviamo: “Devi stare più attenta”?Glielo
scriviamo o no? Cosa dici? Tu pensi che se lei sta più attenta fa meno
errori?Quando tu riesci a stare più attento fai meno errori?
C: Si..
Prof. Cornoldi: Bravissimo! Facciamo un bel punto esclamativo..bravissimo.. eh..ti piacerebbe fare
il maestro, il professore?
C: Mh..non tanto
Prof. Cornoldi: Non tanto..hai già in mente cosa ti piacerebbe fare nella vita?
C: So..che mi piace cantare e suonare
Prof. Cornoldi: Perché so che devi fare il pianoforte no?
C: Ehm..Mi sono iscritto a una scuola musicale media
Prof. Cornoldi: La Manzoni?
C: annuisce
Prof. Cornoldi: Bellissima scuola..sei contento?
C: Me l’ha consigliata un mio amico di canto..
Prof. Cornoldi: Ah pensa..e hai dovuto fare un esame per..?
C: Si..
Prof. Cornoldi: Quindi hai superato l’esame..ma all’esame che cosa ti hanno fatto fare?
C: Tipo c’era la maestra di violoncello che mi faceva così (batte sul tavolo con la penna) ed io lo
dovevo ripetere
Prof. Cornoldi: E tu lo hai fatto bene.
C: sorride
Prof. Cornoldi: Ah ah..e quindi quando vai a fare musica..che ti piace
riesci a stare attento?
C: Beh si..poi non è che..ci sia da scrivere
Prof. Cornoldi: Per fortuna! Quindi tu perdi l’attenzione quando hai
delle cose che fai fatica a fare..è un po’ così?
C: Non è proprio che perdo l’attenzione è che..diciamo ce certe volte
tipo mi metto a pensare così, vedo una roba che è messa male e la
vado a mettere apposto in quei casi..capisco però..più che altro non è
che tanto..mi..distragga
Prof. Cornoldi: Però le insegnanti dicono che.. tu ti distrai
abbastanza, tu invece dici di no, che non è vero..
C: Eh
Prof. Cornoldi: E non sarà che tu sembri distratto perché resti
indietro?Ho visto che tu sei molto precisino e quindi resti un po’
indietro
C: Mh
Prof. Cornoldi: E allora se resti indietro è chiaro che l’insegnante
intanto è andato avanti con i compiti..è un po’ per questo?
C: Mh..potrebbe anche essere
Prof. Cornoldi: Senti e..questo fatto che tu vai lento è perché non sei
capace di andare veloce o perché sei tu che vuoi fare così perché ti
sembra meglio fare così?
C: rimane in silenzio
Prof. Cornoldi: Domanda difficile..
C: sorride
Prof. Cornoldi: ti faccio un esempio. Adesso io guardavo le prove che hai fatto e il..per
esempio una prova che mi ha colpito è quando ti abbiamo fatto scrivere: “Uno, due,
tre”. Te la ricordi quella prova lì?
C: annuisce
Prof. Cornoldi: Ti è piaciuto fare quella prova?
C: Si
Prof. Cornoldi: Si abbastanza..però hai scritto pochissime letterine. Sei stato
lentissimo. Vuoi che ti dica quel numero di letterine che hai scritto? Ti interessa?
C: Mh mh (annuisce)
Prof. Cornoldi: tu hai scritto..perché lo guardavo adesso l’ho trovato..tu hai scritto..era
il 18 Dicembre di quest’anno e tu hai scritto..soprattutto quando ti abbiamo fatto
scrivere: “Uno, due, tre, quattro..ventinove letterine”. Sai quante letterine scrivono
normalmente i bambini di quinta elementare?
C: cinquanta?
Prof. Cornoldi: ventinove..io non ci credo che tu ne riesci a scrivere solo ventinove è
che secondo me tu hai detto: “Io voglio fare le cose a puntino”. È così?
C: Mh (annuisce)
Prof. Cornoldi: Facciamo finta che invece questa volta ti dicessi:
“Non importa se fai errori però devi mostrare la tua velocità massima
se proprio cerchi solo di andare veloce”. Me lo faresti questo piacere
di mostrarmi quante ne riusciamo a scrivere?
C: Va bene
Prof. Cornoldi: Ecco mi prometti qua così che ti impegni ad andare il
più velocemente possibile?
C: annuisce
Prof. Cornoldi: Ecco una volta tanto devi dirti: ‘non importa gli
errori, non importa la bella calligrafia etc., voglio solo far contento il
prof e fare più di ventinove letterine..non cento magari come i miei
compagni ma..almeno un po’ di più di ventinove’
C: Mh (annuisce)
Prof. Cornoldi: Adesso io prendo il cronometro..sai che è una prova che ci
vuole un minuto..tu hai un minuto di tempo e in un minuto scrivi più letterine
possibili..voglio vedere quando proprio hai promesso che cerchi di andare
veloce cosa succede. veloce..non ti preoccupare..non ti bloccare..devi
mostrare che sei veloce..veloce veloce..ecco ecco così adesso ci sei..stop!
Adesso conta. Quante?
C: 53
Prof. Cornoldi: Hai visto che hai raddoppiato la velocità?
C: sorride
Prof. Cornoldi: 53..lo scriviamo..scriviamo la data..che oggi è il..
C: il..
Prof. Cornoldi: 5 Marzo?
Prof. Cornoldi: ..ma in parte la tua lentezza è dovuta al fatto che vuoi fare le
cose troppo bene e ti perdi via..ho detto giusto?
C: Ehm..che..poi succede anche lo stesso questa cosa che..se vado lento per
le maestre è un punto in meno perché vado lento, se vado veloce è un punto
in meno perché sbaglio le lettere lo stesso!
Prof. Cornoldi: Eh ho capito..no no l’ho capito benissimo, però noi
potremmo metterci d’accordo con le maestre che qualche volta, siccome non
si può pretendere tutte e due le cose perché tu devi ancora migliorarti, allora
qualche volta ti lascino scrivere lento perché devi restare attento a non fare
errori, ma qualche volta dicano non importa gli errori ma, per esempio se tu
devi scrivere sul diario i compiti per casa, è meglio andare veloce e fare
errori o piano e non fare errori?
C: Mh..eh..sul diario..ehm..tipo sul diario la maestra costringe tutti a..a non
scrivere abbreviato. Dice: “Tu Carlo puoi pure scrivere abbreviato”.
Prof. Cornoldi: vedi che te lo dice!
C: Lei dice “completa”, tutti devono scrivere “completa” e io scrivo
“compl.”
Secondo te perché tu invece fai degli errori di ortografia? Tu ti sei mai
domandato perché ti scappano via questi errori?
C: Mh..no..in verità no..non me lo sono mai domandato..
Prof. Cornoldi: Mh mh
C: Però anche là mi sono accorto con la “m”e la “n” mi potrebbe anche
succedere quando scrivo lentamente che sbagli..
Prof. Cornoldi: Sbagli la “m” e la “n”?
C: eh..quelle due letterine soprattutto che mi succede tipo..una volta al posto
della “m” facevo una a quattro gambe e..adesso faccio la “n”.
Prof. Cornoldi: Ma secondo te sbagli perché le lettere si scrivono in modo
simile e ti confondi con le gambine o sbagli perché la “m” e la “n” fai un po’
fatica a distinguerle?
C: Ehm..no..le sbaglio perché praticamente le maestre mi hanno anche
insegnato che io per distinguerle devo contare le gambe, praticamente se
voglio scrivere veloce, che la maestra sta dettando, non riesco a contare le
gambine che faccio..
Prof. Cornoldi: ..quindi te ne scappa una in più..ma tu in realtà riesci a
distinguerle?Per esempio “mano-nano” le distingui?
C: Si! La prima è con la “m”, la seconda è con la “n”!
Prof. Cornoldi: Bene le hai distinte..adesso quando ti dico “mano”mi mostri la mano,
quando ti dico “nano” fai così (deve battere la mano sul tavolo), va bene? Vado
veloce: mano-nano-mano-mano, adesso vado un po’ più piano, mano-nano (pausa)
mano-nano.
Adesso ti dico parole complesse e mi devi dire se c’è la “m” o la “n”, parole che non
esistono: “andrama”
C: Ce l’ha tutte e due
Prof. Cornoldi: Bravo..
C: all’inizio c’è la “n” e poi c’è la “m”
Prof. Cornoldi: “malbaro”
C: solamente la “m”
Prof. Cornoldi: vedi in realtà riesci poi a distinguerle abbastanza come suono, è
proprio nella scrittura che ti scappano via. Ho visto che anche nel dettato ti
confondi..ma facendo un po’ di esercizio questi riesci..perché come suono lo distingui
bene.
Prof. Cornoldi: Dopo rileggi..ma tu sei uno che riguarda?
C: veramente la maestra ci dice tipo.. “Oggi facciamo un tema in
classe su..
Prof. Cornoldi: Mh
C: ..su una cosa vecchia”, fa conto..io finisco di scrivere il testo e ci
sono già i miei compagni che hanno corretto e dice “Bene basta
adesso facciamo un’altra roba”, e io non riesco a rileggerla.
Prof. Cornoldi: Quindi il problema è per il tempo che ti manca..
C: Mh
Prof. Cornoldi: bisognerebbe o che ti desse più tempo o che tu ti
facessi furbo e dicessi “Maestra, io non ce la faccio a fare il tema e la
revisione, deve lasciare che faccia il tema più corto”.
Prof. Cornoldi: Mh..ho capito..va bene! Tu comunque dici che
quando hai il tema, si arriva alla fine, tutti hanno consegnato e tu
invece ancora devi finire..quindi non fai in tempo poi a rivedere..tu
sei uno di quelli che non si accorgono che il tempo è passato troppo
in fretta e sei rimasto indietro? Tu..il tempo..tu hai l’orologio? Non
guardare l’orologio..ce l’hai lì al polso l’orologio?
C: fa di no con la testa
Prof. Cornoldi: Tu non usi l’orologio?
C: No..non lo uso
Prof. Cornoldi: E però per esempio tu pensa..la maestra quanto tempo
vi dà per il tema?
C: Diciamo oggi ne abbiamo fatto uno, ha detto a tutti di farlo in
bella copia e ha detto che ci dava dieci minuti e io ho fatto metà
Prof. Cornoldi: e hai fatto metà..dieci minuti per un..è impossibile..per un
tema?
C: Ehm..fa conto..sono passati dieci minuti ed è suonata la campanella quindi
praticamente ha detto dieci minuti perché non ne aveva di più..
Prof. Cornoldi: perché non ne aveva di più..era un po’ poco..ecco ma per
esempio..adesso secondo te..secondo te a che ora sei venuto a trovarmi oggi?
C: Alle 4?
Prof. Cornoldi: alle 4..allora le sai le cose del tempo..alle 4..adesso secondo
te che ore sono?
C: sono le 4 e 10?
Prof. Cornoldi: le 4 e 10? Secondo te siamo qua insieme da dieci minuti?
C: (ride) anche un po’ di meno..
Prof. Cornoldi: anche un po’ di meno di dieci minuti?
C: mh (annuisce)
Prof. Cornoldi: Ah si? Abbiam fatto tutte queste cose solo in dieci
minuti? Allora adesso ti controllo per il tempo..lo sai che ore sono
adesso? Le 4 e 35..sono passati 35 minuti. Non sarà che tu resti
qualche volta indietro perché il tempo passa troppo in fretta e ti
sembra che sia passato poco tempo?È interessante sai che tu hai detto
sono passati solo dieci minuti e sono passati trentacinque
minuti..come mai non hai l’orologio? Perché non te l’hanno mai
regalato?..perché sei tu che non lo vuoi?
C: mh..io di orologi ce ne ho..
Prof. Cornoldi: si..
C: e..diciamo.. quando tipo li trovo e riesco a metterli me li
metto..però fa conto può succedere o che non li trovo oppure che se li
trovo dico “No non me lo metto”. Sai perché? Perché io gli orologi
me li metto però mh..se stringo una tacca mi è stretta se metto una
indietro mi è largo.
Prof. Cornoldi: la vita è tutto un controllare i tempi..la scuola.. tutto
C: adesso..già dalla terza fa conto, entravo e..sono passate tre ore e..fa
conto..e io non ho ancora finito il compito di matematica, facciamo finta che
mi abbia dato una verifica..
Prof. Cornoldi: mh mh
C: e sentivi che suona la campanella e dico “Madonna sono già passate tre
ore!” (ride)
Prof. Cornoldi: te l’ho detto..uno che dopo trentacinque minuti mi dice “Ne
sono passati dieci..forse meno”, vuol dire che il tempo gli scappa via e dopo
ti perdi via..quindi tu sei un po’ lento, però secondo me se vuoi puoi essere
più veloce se tieni il tempo..tu vuoi diventare un po’ più veloce? O in realtà
non ti interessa niente?
C: no..è che io più che altro..mh..ho avuto una maestra che mi ha detto
“Carlo, allora, tu prima impari a scrivere bene velocem..lentamente, e poi
provi pian pianino a farlo più veloce”, però adesso scrivo bene e non riesco a
scrivere velocemente
.. Più avanti (dopo una prova di
velocità col Cifrario)
Prof. Cornoldi: Bravissimo! Hai una buona memoria! Adesso che ore
saranno? Vediamo se..
C: Le 4..e 20 e qualcosa?
Prof. Cornoldi: Come 20 e qualcosa? Se erano le 4 e 35..
C: Ah vero..
Prof. Cornoldi: adesso?
C: (pausa) le 49?
Prof. Cornoldi: Hai visto? Perfetto! 4 e 48! Hai visto?
C: ride
Prof. Cornoldi: Hai visto che se vuoi..se vuoi il tempo lo sai stimare?!
É che ti perdi via coi tuoi pensieri..bene..senti..adesso io ti do il
compito per casa..te lo aspettavi?
C: Per casa? Un altro compito per casa? Nooo (ride)
Homework: compilare la scheda
sulla frequenza degli errori
Prof. Cornoldi: Io ti scrivo:
1. Compilare questa scheda
E cominciamo a compilare anche qua se vuoi ma secondo me è meglio che la fai a
casa.
2. Portare cinque quaderni, anche vecchi, che vediamo quali sono gli errori che ti
scappano più spesso.
Per esempio, tu mi hai detto che fai spesso confusione fra “f” e “v”. Vero?
C: mh mh (annuisce)
Prof. Cornoldi: Allora cosa scriviamo? Sempre, a volte o mai? Cosa faresti qua? (C.
prende il foglio con la scheda di descrizione degli errori frequenti per crociare la
risposta) Bravissimo! Anche io scriverei “a volte”.
C: Però diciamo..non ci sono..non c’è nessun errore che..mi viene sempre diciamo..
Prof. Cornoldi: ecco quindi tu non scrivi mai “sempre”..
C: mh mh..
Prof. Cornoldi: però scriverai “a volte”..però qualche errore invece non ti viene mai?
C: mh..tipo “p” e “b” li scrivo bene!
..
Prof. Cornoldi: poi qui ci sono altri errori..se sbagli gli accenti, se
sbagli gli apostrofi, se sbagli le doppie, se vai in crisi con l’uso dell’
h..vediamo..se aggiungi letterine qualche volta, se ti sbagli e metti
assieme due parole che vanno staccate..
C: ehm..si quello si..
Prof. Cornoldi: ti succede..qualche volta?
C: si qualche volta..perché praticamente..mi può succedere anche
che..che tu..mi puoi dire “per caso”, io penso “percaso”e lo scrivo
attaccato.
Prof. Cornoldi: perché non vuoi perdere tempo e quindi..
C: sull’h mia mamma mi ha insegnato un trucchetto di pensare
sempre ad..tipo c’è scritto “Hai dell’acqua?”..allora praticamente mi
ha detto “Pensa ad avere..hai? Avere dell’acqua?E allora va bene”.
Prof. Cornoldi: Bravissimo..è proprio così..se è avere va
l’h..bravo..vedi che hai anche già pronta la risposta..allora facciamo
così tu ti porti a casa questo..e rispondi anche a queste qua che
mancano..poi la volta prossima mi porti cinque quaderni
C: mh mh
Prof. Cornoldi: e andiamo a vedere assieme se è vero quali sono gli
errori che ti scappano più spesso..va bene?
C: Va bene!
Prof. Cornoldi: ecco mi porti i quaderni e vediamo delle cose che hai
scritto tu in fretta..dopo magari ti faccio scrivere qualche cosina così
controlliamo questo..va bene?
MODELLO CAUSALE
(CORNOLDI, DE BENI E FIORITTO 2003)
SUCCESSO
AUTOREGOLAZIONE
AUTOEFFICACIA
STRATEGIE
ATTRIBUZIONE IMPEGNO
TEORIE INCREMENTALI E OBIETTIVI APPRENDIMENTO
Modello empirico della relazione tra
componenti strategiche e motivazionali
Campione: 375 studenti dell’Ateneo di Padova
Cornoldi, De Beni, Fabris,Fioritto (2003)
0.43
0.30
0.19 AUTOEFFICACIA
STRATEGICITA’
SUCCESSO
accademico
0.19
0.12
ATTRIBUZIONE
IMPEGNO
AUTOREGOLAZIONE
TEORIE
IMPLICITE E
OBIETTIVI
Strategicità
Un costrutto cognitivo da noi elaborato è
relativo alla ‘coerenza strategica’ ovvero
alla divergenza fra lo studente che si
vorrebbe essere e lo studente che si pensa
di essere
Low study skills High study skills
Test AMOS di studio M 6.71 19.99
S.E. 0.39 0.29
Giudizio insegnante su abilità-studio M 2.00 3.18
S.E. 0.09 0.07
Valutazioni di bambini di 12-14 anni (teacher
ratings from 1= “low study skill”
to 4 = “high study skill”).
Giudizio sulle strategie che usa ‘lo studente che si vorrebbe essere’ (knowledge) e che
usa ‘lo studente che si è’ (use) e indice medio di incoerenza .
DSA Controlli
Knowledge ratings Less effective strategies M 2.36 2.19
S.E. .04 .03
Good strategies M 2. 81 2.93
S.E. .04 .03
Use ratings Less effective strategies M 2.17 2.01
S.E. .04 .03
Good strategies M 2.32 2.56
S.E. .05 .03
Strategic Consistency scores Less effective strategies M .61 .46
S.E. .03 .02
Good strategies M .79 .65
S.E. .03 .03
Aspetti emotivo-motivazionali
nel disagio scolastico
1) Sfatare dei miti: generalizzazioni su
relazione successo-autostima e effetti
dell’ansia
2) Specificità di applicazione (es.
autostima, autoefficacia)
3) Intreccio e parziale sovrapposizione fra
vari concetti (per es. concetto di sé,
autostima, percezione di autoefficacia,
abilità percepita)
ABILITA’ E MOTIVAZIONE ALLO STUDIO: PROVE DI VALUTAZIONE PER RAGAZZI DAGLI 8 AI 15 ANNI
Cesare Cornoldi, Rossana De Beni, Claudia Zamperlin e Chiara
Meneghetti
Edizioni Erickson (2005)
Intelligenza (teorie e fiducia)
Obiettivi di apprendimento
Atttribuzione
CONVINZIONI AUTOREGOLAZIONE
PROVE DI STUDIO
APPRENDI-MENTO
CONOSCENZE E ABILITA’
STRATEGICITA’
Conoscenza
Uso
Coerenza
Cornoldi, De Beni, Zamperlin e Meneghetti (2005)
MODELLO METACOGNITIVO-MOTIVAZIONALE
COMPOSIZIONE
• Questionario sull’Approccio allo studio (QAS)
• Questionari su Utilità e Uso delle strategie di studio (QS1 e QS2)
• Prove di studio (PS)
• Questionari sulle convinzioni (QC1I, QC2F, QC30) e attribuzioni (QCA):
Modello metacognitivo multicomponenziale
Intelligenza (teorie e fiducia)
Obiettivi di apprendimento
Atttribuzione
CONVINZIONI AUTOREGOLAZIONE
PROVE DI STUDIO
APPRENDI-MENTO
CONOSCENZE E ABILITA’
STRATEGICITA’
Conoscenza
Uso
Coerenza
QAS
QS1
QS2
PS
QC1I e
QC2F
QC3O QCA
QSS
Questionario
1 Farsi venire in mente ciò che già si conosce dell’argomento che si sta studiando
9 Durante la lettura fermarsi a prevedere cosa sarà scritto dopo
18 Alla fine ripetere il testo con parole proprie
22 item funzionali allo studio. Ad esempio:
10 item non funzionali allo studio. Ad esempio:
7 Leggere una volta ad alta voce il testo
10 Saltare le cose che non si capiscono
21 Alla fine cercare di ripetere il testo parola per parola
Esempi:
QSS
Punteggio
Utilità delle strategie
Uso delle strategie
Coerenza strategica
Quanto uno studente ritiene utile le strategie di studio elencate (efficacia)
Quanto uno studente ritiene di usare le strategie di studio elencate (uso)
Quanto distanti sono le valutazioni di efficacia e uso delle strategie
Punteggio Indici
1) Utilità delle strategie funzionali
2) Utilità delle strategie non funzionali
Sommare i punteggi di QS1 delle strategie funzionali/non funzionali e dividere per 22 o per 10
3) Uso delle strategie funzionali
4) Uso delle strategie non funzionali
Sommare i punteggi di QS2 delle strategie funzionali/non funzionali e dividere per 22 o per 10
6) Uso delle strategie non funzionali
5) Uso delle strategie funzionali
Calcolare la differenza tra i punteggi di utilità (QS1) e d’uso (QS2) espressi per ogni strategia, sommare tali differenze e dividere per 22.