L’INQUADRATURA! · CAMPI E PIANI In base alla distanza tra la macchina da presa e ciò che è...

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LEZ 19 MARZO L’INQUADRATURA Nel cinema e in fotografia, l'inquadratura è la porzione di spazio fisico (un ambiente, un paesaggio, etc.) inquadrata dall'obiettivo della macchina da presa o della fotocamera. L'atto di inquadrare consente di delimitare con precisione lo spazio che sarà ripreso e al contempo di escludere tutto il resto (che rimarrà "fuori campo", ossia all'esterno del campo visivo dell' osservatore). Nel caso del cinema, essendo l'inquadratura protratta per un determinato periodo di tempo (la durata della ripresa), in fase di montaggio assume il significato di "unità di montaggio": è la porzione della ripresa che rimane integra, a seguito della decisione del montatore di non tagliarla. Le singole inquadrature, una volta montate nell'ordine voluto, formano le scene e le sequenze del film. L’inquadratura è l’unità minima, non scomponibile, della narrazione per immagini. Come la cellula nel corpo umano contiene tutte le caratteristiche dell’insieme di cui è parte. La scena è composta da una ( questo raro caso è detto piano sequenza) o solitamente più inquadrature definite da consecutività narrativa, temporale e spaziale. Una scena tratta una argomento preciso, si svolge in un unico ambiente e non ha stacchi di tempo. La sequenza è composta da una o solitamente più scene definite da consecutività narrativa e temporale. Ad esempio una sequenza di inseguimento si può svolgere in diverse location, durare ore giorni o mesi, ma è definita e si esaurisce nella narrazione di quell’inseguimento. Un opera compiuta è formata da una o solitamente più sequenze In base al "punto di vista" che lo spettatore percepisce, l'inquadratura è definita "oggettiva" quando è neutrale, e "soggettiva" quando mostra il punto di vista di uno dei personaggi (o anche di un oggetto, di un animale, etc.). cerchiamo di chiarire la differenza fra inquadratura oggettiva e inquadratura soggettiva attraverso questa sequenza del film “Psyco”, di Hitchcock, in cui Marion cerca di capire se il poliziotto che la sta seguendo ha scoperto qualcosa di lei e soprattutto se questo poliziotto ha intenzione di continuare a seguirla

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Page 1: L’INQUADRATURA! · CAMPI E PIANI In base alla distanza tra la macchina da presa e ciò che è ripreso, le inquadrature vengono classificate in campi quando l'ambiente è predominante

LEZ  19  MARZO      L’INQUADRATURA     Nel cinema e in fotografia, l'inquadratura è la porzione di spazio fisico (un ambiente, un paesaggio, etc.) inquadrata dall'obiettivo della macchina da presa o della fotocamera. L'atto di inquadrare consente di delimitare con precisione lo spazio che sarà ripreso e al contempo di escludere tutto il resto (che rimarrà "fuori campo", ossia all'esterno del campo visivo dell' osservatore). Nel caso del cinema, essendo l'inquadratura protratta per un determinato periodo di tempo (la durata della ripresa), in fase di montaggio assume il significato di "unità di montaggio": è la porzione della ripresa che rimane integra, a seguito della decisione del montatore di non tagliarla. Le singole inquadrature, una volta montate nell'ordine voluto, formano le scene e le sequenze del film. L’inquadratura è l’unità minima, non scomponibile, della narrazione per immagini. Come la cellula nel corpo umano contiene tutte le caratteristiche dell’insieme di cui è parte. La scena è composta da una ( questo raro caso è detto piano sequenza) o solitamente più inquadrature definite da consecutività narrativa, temporale e spaziale. Una scena tratta una argomento preciso, si svolge in un unico ambiente e non ha stacchi di tempo. La sequenza è composta da una o solitamente più scene definite da consecutività narrativa e temporale. Ad esempio una sequenza di inseguimento si può svolgere in diverse location, durare ore giorni o mesi, ma è definita e si esaurisce nella narrazione di quell’inseguimento. Un opera compiuta è formata da una o solitamente più sequenze In base al "punto di vista" che lo spettatore percepisce, l'inquadratura è definita "oggettiva" quando è neutrale, e "soggettiva" quando mostra il punto di vista di uno dei personaggi (o anche di un oggetto, di un animale, etc.). cerchiamo di chiarire la differenza fra inquadratura oggettiva e inquadratura soggettiva attraverso questa sequenza del film “Psyco”, di Hitchcock, in cui Marion cerca di capire se il poliziotto che la sta seguendo ha scoperto qualcosa di lei e soprattutto se questo poliziotto ha intenzione di continuare a seguirla

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 La suspense, la tensione e l’incertezza sono create da questa alternanza delle diverse tipologie di inquadratura. Nella oggettiva lo spettatore vede, guarda oggettivamente il personaggio e l’unico sguardo è quello della mdp. Nella soggettiva lo spettatore ha la possibilità di vedere quello che vede il personaggio, quindi vede un’immagine filtrata dal personaggio stesso come se fosse al suo posto. Noi spettatori guardiamo la strada attraverso il parabrezza o attraverso l’immagine dello specchietto retrovisore; in questo modo ci immedesimiamo nel personaggio.

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       La suspense, la tensione e l’incertezza sono create da questa alternanza delle diverse tipologie di inquadratura. Nella oggettiva lo spettatore vede, guarda oggettivamente il personaggio e l’unico sguardo è quello della mdp. Nella soggettiva lo spettatore ha la possibilità di vedere quello che vede il personaggio, quindi vede un’immagine filtrata dal personaggio stesso come se fosse al suo posto. Noi spettatori guardiamo la strada attraverso il parabrezza o attraverso l’immagine dello specchietto retrovisore; in questo modo ci immedesimiamo nel personaggio.   L'inquadratura di quinta invece viene spesso utilizzata per riprendere i dialoghi e comprende oltre a un soggetto, anche parte dell'interlocutore dalla spalla in su.

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In base al tipo di movimento compiuto dalla macchina da presa, l'inquadratura può essere definita come "carrellata" o "panoramica". Nella carrellata la mdp si sposta linearmente su binari, precede o segue un soggetto nella sua azione. Nella panoramica la mdp è fissa su un treppiede e ruota orizzontalmente sul suo asse al fine di mostrare, svelare una porzione più ampia di scena e dei protagonisti che la popolano.

   (  Esempio  di  utilizzo  del  carrello  e  dettaglio  di  una  versione  “leggera”  )  

 

In base alla messa a fuoco, l'inquadratura può essere "a fuoco", oppure "sfuocata" (detta anche "flou"). Un "fermo immagine", è una inquadratura composta da un singolo fotogramma ripetuto più volte (si ottiene col montaggio). Altre definizioni più tecniche possono essere utilizzate in base al tipo di attrezzatura utilizzata, alla combinazione di più movimenti o alla presenza di effetti particolari. Ad esempio, un'inquadratura definita in inglese hand-held shot, è ottenuta con la "camera a mano" per movimenti sporchi e bruschi spesso usati nella narrazione più realista; un "effetto Vertigo" è ottenuto combinando una carrellata e una zoommata in direzioni opposte. Così facendo il soggetto rimane fermo ma (al variare di ottica e distanza ) cambia il suo rapporto con lo sfondo. Si parla di camera-car quando la macchina da presa è montata su un’automobile.

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Col termine travelling si indicano movimenti di macchina più complessi che uniscono alle possibilità dinamiche di panoramiche e carrelli quelle di far salire e scendere l’mdp. Tali movimenti si realizzano con macchine come la gru che permette una notevole possibilità di elevazione (e quindi di filmare da punti di vista altissimi), e il più agevole dolly, in cui la macchina da presa è fissata su un braccio mobile collocato su un veicolo a ruote, che permette movimenti fluidi all’interno di spazi più stretti. Crane e jimmy jib sono altre macchine simili.  

   

 

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Un utilizzo particolare della macchina a mano molto morbido ed accattivante, permette alla mdp di fluttuare nell’aria ed eseguire movimenti anche complessi: la steadicam      

   

 

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CAMPI E PIANI In base alla distanza tra la macchina da presa e ciò che è ripreso, le inquadrature vengono classificate in campi quando l'ambiente è predominante sulla figura umana, ed in piani quando la figura umana è il soggetto principale inquadrato. TIPI DI CAMPO:  Campo lunghissimo (CLL)

È l'inquadratura più ampia possibile. Il paesaggio (o la scenografia) è talmente ampio che la presenza di eventuali figure umane sarebbe difficilmente notabile. È ripreso solitamente a grande distanza.

  Campo lungo (CL)

L'ambiente, pur essendo ripreso in maniera ampia, presenta un centro di interesse. Eventuali figure umane sono distinguibili, ma rimangono inglobate nel paesaggio.

 

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Campo medio (CM) Le figure umane sono perfettamente distinguibili, ma lo spazio circostante è ancora preponderante, seppur di poco.

   

Campo totale (TOT) Le figure umane sono visibili nella loro totalità e sono parte integrante di un ambiente ristretto, spesso chiuso (limitando l'inquadratura ad un solo soggetto, si ottiene la figura intera).

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TIPI DI PIANO: Figura intera (FI) La persona è inquadrata dai piedi alla testa, e sta esattamente nel fotogramma.

Piano americano (PA) L'inquadratura parte dalla metà della coscia. Spesso utilizzato per inquadrare due o più persone (con un taglio all'altezza delle ginocchia), questo tipo di inquadratura serve a dare all'attore maggiore libertà espressiva e d'azione. Molti ritengono che questo piano sia nato nel cinema western, dove vi era la necessità di mostrare i personaggi armati, con le fondine appese al cinturone.

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  Piano medio (PM) o Mezza figura (MF) Inquadratura che riprende la figura (una o più persone) dalla vita in su.

E’ anche detto mezzo busto quando l’inquadratura è un poco più stretta, all’incirca al torace ( l’esempio in basso si può chiamare anche piano a 2 )

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Primo piano (PP) Inquadratura di un volto dall'altezza delle spalle. Il soggetto è isolato dal contesto, e la sua espressione è il centro dell'attenzione.

Primissimo piano (PPP) Il volto del soggetto riempie l'inquadratura, ed è generalmente tagliato sopra l'attaccatura dei capelli e a metà del collo (a volte il taglio è fatto partire dal mento). L'inquadratura è molto stretta e particolarmente cinematografica, consentendo di cogliere l'anima del soggetto.

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Particolare (Part.) È una parte del volto o del corpo, ripresa molto da vicino

   

Dettaglio (Dett.) E’ una parte di un oggetto o anche un oggetto molto piccolo.

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