L’hard disk del futuro sarà diecimila volte più veloce...hard disk Hard disk del futuro saranno...
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Roma, 09/07/2015
COMUNICATO STAMPA
L’hard disk del futuro sarà diecimila volte più veloce Un esperimento realizzato alla Sapienza dimostra che sara’ possibile
memorizzazione dati a velocità incredibilmente superiori a quelle attuali.
La ricerca è pubblicata su “Nature Photonics”
La possibilità di manipolare le proprietà magnetiche di un materiale è alla base di
moltissime applicazioni nella vita di tutti i giorni, come quella di memorizzare informazioni
sull’hard disk del proprio computer.
Finora ciò è stato realizzato utilizzando testine magnetiche di lettura/scrittura, che alterano
l’orientazione relativa dei campi magnetici tra diversi domini all’interno di un materiale. In
questo modo viene fornito un contributo all’energia elettrostatica, detto appunto energia di
scambio, che codifica il bit di informazione. Un gruppo di ricercatori della Sapienza, in
collaborazione con la Radboud University di Nijmegen e il Politecnico di Milano, ha
dimostrato come sia possibile modificare direttamente l’energia di scambio, senza
necessariamente alterare la struttura magnetica del materiale. Utilizzando impulsi laser di
durata brevissima (quantificabile in miliardesimi di milionesimo di secondo) è stato
osservato un aumento dell’energia di scambio, per un tempo limitato alla durata
dell’impulso stesso, e dunque estremamente più rapido di quello ottenibile applicando un
campo magnetico esterno. La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Photonics, permetterà
di raggiungere una velocità di scrittura e memorizzazione incredibilmente superiore a quella
odierna. Attualmente il record di densità di informazione su supporto magnetico si attesta a
125 Tera bit per pollice quadrato, ben 50 milioni di volte maggiore del primo prototipo IBM
di disco rigido, datato 1956. La velocità di lettura con la stessa tecnologia non ha però subito
un aumento paragonabile, avendo ormai raggiunto il proprio limite, che è dell’ordine del bit
per nanosecondo.
“Il risultato sperimentale ottenuto apre nuove prospettive applicative verso la
memorizzazione di dati a velocità diecimila volte superiori a quelle realizzabili con le attuali
tecnologie – afferma Tullio Scopigno, docente di Fotonica presso il dipartimento di Fisica e
coordinatore della ricerca – e costituisce un importante passo avanti nella comprensione del
femtomagnetismo, in particolare di quei fenomeni magnetici ultraveloci che non prevedono
riscaldamento e dissipazione.”
Info Tullio Scopigno - dipartimento di Fisica
T (+39) 06 49693252 - [email protected]
hard diskHard disk del futuro saranno diecimila volte più veloci
E' quanto mostra una ricerca che parla italiano
(ANSA) - ROMA, 8 LUG - L'hard disk dei computer del futuro saranno diecimila volte più veloce di quelli attuali: è quantomostra sulla rivista Nature Photonics un esperimento realizzatodai ricercatori dell'università Sapienza di Roma incollaborazione con il Politecnico di Milano e l'universitàolandese di Radboud. Memorizzare informazioni sull'hard disk del computer dipendedalla possibilità di manipolare le proprietà magnetiche di unmateriale. Finora per memorizzare i dati sono state utilizzate testine magnetiche di lettura/scrittura, che alteranol'orientazione relativa dei campi magnetici all'interno di unmateriale. In questo modo viene fornito un contributoall'energia elettrostatica, detto energia di scambio, checodifica il bit di informazione. I ricercatori hanno dimostratocome sia possibile modificare direttamente l'energia di scambio,senza necessariamente alterare la struttura magnetica delmateriale. Utilizzando impulsi laser di durata brevissima(miliardesimi di milionesimo di secondo) è stato osservato unaumento dell'energia di scambio, per un tempo limitato alladurata dell'impulso stesso, e dunque estremamente più rapido diquello ottenibile applicando un campo magnetico esterno. ''Il risultato sperimentale ottenuto apre nuove prospettiveapplicative verso la memorizzazione di dati a velocità diecimilavolte superiori a quelle realizzabili con le attuali tecnologie– afferma Tullio Scopigno, docente di Fotonica presso ildipartimento di Fisica e coordinatore della ricerca – ecostituisce un importante passo avanti nella comprensione diquei fenomeni magnetici ultraveloci che non prevedonoriscaldamento e dissipazione''.(ANSA).
1agina p
Hard disk futuro 10mila volte più veloci
Lo dice una ricerca a cui ha collaborato La Sapienza di Roma
09 luglio 201514:28News
L'hard disk dei computer del futuro saranno diecimila volte più veloci di quelli attuali: è quanto
mostra sulla rivista Nature Photonics un esperimento realizzato dai ricercatori dell'università
Sapienza di Roma in collaborazione con il Politecnico di Milano e l'università olandese di
Radboud.
Memorizzare informazioni sull'hard disk del computer dipende dalla possibilità di manipolare le
proprietà magnetiche di un materiale. Finora per memorizzare i dati sono state usate testine
magnetiche di lettura/scrittura, che alterano l'orientazione relativa dei campi magnetici di un
materiale.
In questo modo viene fornito un contributo all'energia elettrostatica, detto energia di scambio,
che codifica il bit di informazione. I ricercatori hanno dimostrato come sia possibile modificare
direttamente l'energia di scambio, senza necessariamente alterare la struttura magnetica del
materiale. Utilizzando impulsi laser di durata brevissima (miliardesimi di milionesimo di
secondo) è stato osservato un aumento dell'energia di scambio, per un tempo limitato alla
durata dell'impulso stesso. Dunque estremamente più rapido di quello ottenibile applicando un
campo magnetico esterno.
''Il risultato sperimentale ottenuto apre nuove prospettive applicative verso la memorizzazione
di dati a velocità diecimila volte superiori a quelle realizzabili con le attuali tecnologie – afferma
Tullio Scopigno, docente di Fotonica presso il dipartimento di Fisica e coordinatore della
ricerca – e costituisce un importante passo avanti nella comprensione di quei fenomeni
magnetici ultraveloci che non prevedono riscaldamento e dissipazione''.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
Ecco l'hard disk del futuro, sarà 10mila volte più veloce
(foto Infophoto)
Articolo pubblicato il: 08/07/2015
L’hard disk del futuro sarà diecimila volte più veloce. Un esperimento realizzato alla Sapienza dimostra che sarà possibile memorizzazione dati a velocità incredibilmente superiori a quelle attuali. E la ricerca si è conquistata una pubblicazione su 'Nature Photonics'. "La possibilità di manipolare le proprietà magnetiche di un materiale è alla base di moltissime applicazioni nella vita di tutti i giorni, come quella di memorizzare informazioni sull’hard disk del proprio computer" spiega Tullio Scopigno, docente di Fotonica presso il dipartimento di Fisica della Sapienza e coordinatore della ricerca.
Finora ciò è stato realizzato utilizzando testine magnetiche di lettura-scrittura, che alterano l’orientazione relativa dei campi magnetici tra diversi domini all’interno di un materiale. In questo modo, viene fornito un contributo all’energia elettrostatica, detto appunto energia di scambio, che codifica il bit di informazione. Il gruppo di ricercatori della Sapienza, in collaborazione con la Radboud University di Nijmegen e il Politecnico di Milano, ha dimostrato come sia possibile modificare direttamente l’energia di scambio, senza necessariamente alterare la struttura magnetica del materiale.
Utilizzando impulsi laser di durata brevissima, quantificabile in miliardesimi di milionesimo di secondo, è stato osservato un aumento dell’energia di scambio, per un tempo limitato alla durata dell’impulso stesso, e dunque estremamente più rapido di quello ottenibile applicando un campo magnetico esterno. La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Photonics, permetterà di raggiungere una velocità di scrittura e memorizzazione incredibilmente superiore a quella odierna. Attualmente il record di densità di informazione su supporto magnetico si attesta a 125 Tera bit per pollice
quadrato, ben 50 milioni di volte maggiore del primo prototipo Ibm di disco rigido, datato 1956.
La velocità di lettura con la stessa tecnologia non ha però subito un aumento paragonabile, avendo ormai raggiunto il proprio limite, che è dell’ordine del bit per nanosecondo. "Il risultato sperimentale ottenuto apre nuove prospettive applicative verso la memorizzazione di dati a velocità diecimila volte superiori a quelle realizzabili con le attuali tecnologie -aggiunge Scopino- e costituisce un importante passo avanti nella comprensione del femtomagnetismo, in particolare di quei fenomeni magnetici ultraveloci che non prevedono riscaldamento e dissipazione".
Ricerca e Sviluppo
Ricerca: hard disk del futuro sara' 10mila volte piu' veloce 18:43 08 LUG 2015
(AGI) - Roma, 8 lug. - Un esperimento realizzato all'Universita' Sapienza di Roma, in
collaborazione con la Radboud University di Nijmegen e il Politecnico di Milano, ha dimostarto che
sara' possibile memorizzazione dati a velocita' incredibilmente superiori a quelle attuali. La ricerca
e' stata pubblicata sulla rivista Nature Photonics. La possibilita' di manipolare le proprieta'
magnetiche di un materiale e' alla base di moltissime applicazioni nella vita di tutti i giorni, come
quella di memorizzare informazioni sull'hard disk del proprio computer. Finora cio' e' stato
realizzato utilizzando testine magnetiche di lettura/scrittura, che alterano l'orientazione relativa dei
campi magnetici tra diversi domini all'interno di un materiale. In questo modo viene fornito un
contributo all'energia elettrostatica, detto appunto energia di scambio, che codifica il bit di
informazione. I ricercatori hanno dimostrato come sia possibile modificare direttamente l'energia di
scambio, senza necessariamente alterare la struttura magnetica del materiale. Utilizzando impulsi
laser di durata brevissima (quantificabile in miliardesimi di milionesimo di secondo) e' stato
osservato un aumento dell'energia di scambio, per un tempo limitato alla durata dell'impulso
stesso, e dunque estremamente piu' rapido di quello ottenibile applicando un campo magnetico
esterno. La ricerca permettera' di raggiungere una velocita' di scrittura e memorizzazione
incredibilmente superiore a quella odierna.
Attualmente il record di densita' di informazione su supporto magnetico si attesta a 125 Tera bit
per pollice quadrato, ben 50 milioni di volte maggiore del primo prototipo IBM di disco rigido, datato
1956. La velocita' di lettura con la stessa tecnologia non ha pero' subito un aumento paragonabile,
avendo ormai raggiunto il proprio limite, che e' dell'ordine del bit per nanosecondo. (AGI) .
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Foglio
12-07-201537
Codic
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bbonam
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:
Sapienza - carta stampata
059844
Quotidiano
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Sapienza - carta stampata
059844
Quotidiano
L'hard disk del futuro sarà 10 mila volte più veloce
Esperimento alla Sapienza di Roma dimostra che sarà possibile memorizzazione dati a velocità incredibilmente superiori a quelle attuali
L'HARD DISK del futuro sarà diecimila volte più veloce. Un esperimento realizzato alla Sapienza dimostra che sarà possibile memorizzazione dati a velocità incredibilmente superiori a quelle attuali. E la ricerca si è conquistata una pubblicazione su Nature Photonics. "La possibilità di manipolare le proprietà magnetiche di un materiale è alla base di moltissime applicazioni nella vita di tutti i giorni, come quella di memorizzare informazioni sull'hard disk del proprio computer", spiega Tullio Scopigno, docente di Fotonica presso il dipartimento di Fisica della Sapienza e coordinatore della ricerca. Finora ciò è stato realizzato utilizzando testine magnetiche di lettura-scrittura, che alterano l'orientazione relativa dei campi magnetici tra diversi domini all'interno di un materiale. In questo modo, viene fornito un contributo all'energia elettrostatica, detto appunto energia di scambio, che codifica il bit di informazione. Il gruppo di ricercatori della Sapienza, in collaborazione con la Radboud University di Nijmegen e il Politecnico di Milano, ha dimostrato come sia possibile modificare direttamente l'energia di scambio, senza necessariamente alterare la struttura magnetica del materiale. Utilizzando impulsi laser di durata brevissima, quantificabile in miliardesimi di milionesimo di secondo, è stato osservato un aumento dell'energia di scambio, per un tempo limitato alla durata dell'impulso stesso, e dunque estremamente più rapido di quello ottenibile applicando un campo magnetico esterno. La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Photonics, permetterà di raggiungere una velocità di scrittura e memorizzazione incredibilmente superiore a quella odierna. Attualmente il record di densità di informazione su supporto magnetico si attesta a 125 Tera bit per pollice quadrato, ben 50 milioni di volte maggiore del primo prototipo Ibm di disco rigido, datato 1956. La velocità di lettura con la stessa tecnologia non ha però subito un aumento paragonabile, avendo ormai raggiunto il proprio limite, che è dell'ordine del bit per nanosecondo. "Il risultato sperimentale ottenuto apre nuove prospettive applicative verso la memorizzazione di dati a velocità diecimila volte superiori a quelle realizzabili con le attuali tecnologie - aggiunge Scopigno - e costituisce un importante passo avanti nella comprensione del femtomagnetismo, in particolare di quei fenomeni magnetici ultraveloci che non prevedono riscaldamento e dissipazione".
© Riproduzione riservata 08 luglio 2015
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Giovedì 9 Luglio 2015, 13:27
L'hard disk dei computer del futuro saranno diecimila volte più velocidi quelli attuali: è quanto mostra sulla rivista Nature Photonics unesperimento realizzato dai ricercatori dell'università Sapienza di Romain collaborazione con il Politecnico di Milano e l'università olandese diRadboud. Memorizzare informazioni sull'hard disk del computer dipende dallapossibilità di manipolare le proprietà magnetiche di un materiale.Finora per memorizzare i dati sono state usate testine magnetiche dilettura/scrittura, che alterano l'orientazione relativa dei campi magneticidi un materiale. In questo modo viene fornito un contributo all'energiaelettrostatica, detto energia di scambio, che codifica il bit diinformazione. I ricercatori hanno dimostrato come sia possibilemodificare direttamente l'energia di scambio, senza necessariamentealterare la struttura magnetica del materiale. Utilizzando impulsi laser didurata brevissima (miliardesimi di milionesimo di secondo) è statoosservato un aumento dell'energia di scambio, per un tempo limitatoalla durata dell'impulso stesso. Dunque estremamente più rapido di quello ottenibile applicando uncampo magnetico esterno. ''Il risultato sperimentale ottenuto aprenuove prospettive applicative verso la memorizzazione di dati a velocitàdiecimila volte superiori a quelle realizzabili con le attuali tecnologie –afferma Tullio Scopigno, docente di Fotonica presso il dipartimento diFisica e coordinatore della ricerca – e costituisce un importante passoavanti nella comprensione di quei fenomeni magnetici ultraveloci chenon prevedono riscaldamento e dissipazione''.
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Hard disk futuro: «Saranno 10 mila volte più veloci di quelli attuali»
L'hard disk dei computer del futuro saranno diecimila volte più veloci di quelli attuali: è quanto
mostra sulla rivista Nature Photonics un esperimento realizzato dai ricercatori dell'università
Sapienza di Roma in collaborazione con il Politecnico di Milano e l'università olandese di Radboud.
Memorizzare informazioni sull'hard disk del computer dipende dalla possibilità di manipolare le
proprietà magnetiche di un materiale. Finora per memorizzare i dati sono state usate testine
magnetiche di lettura/scrittura, che alterano l'orientazione relativa dei campi magnetici di un
materiale. In questo modo viene fornito un contributo all'energia elettrostatica, detto energia di
scambio, che codifica il bit di informazione. I ricercatori hanno dimostrato come sia possibile
modificare direttamente l'energia di scambio, senza necessariamente alterare la struttura
magnetica del materiale. Utilizzando impulsi laser di durata brevissima (miliardesimi di milionesimo
di secondo) è stato osservato un aumento dell'energia di scambio, per un tempo limitato alla
durata dell'impulso stesso.
Dunque estremamente più rapido di quello ottenibile applicando un campo magnetico esterno. ''Il
risultato sperimentale ottenuto apre nuove prospettive applicative verso la memorizzazione di dati
a velocità diecimila volte superiori a quelle realizzabili con le attuali tecnologie – afferma Tullio
Scopigno, docente di Fotonica presso il dipartimento di Fisica e coordinatore della ricerca – e
costituisce un importante passo avanti nella comprensione di quei fenomeni magnetici ultraveloci
che non prevedono riscaldamento e dissipazione''.
Gioved? 9 Luglio 2015, 14:50 - Ultimo aggiornamento: 21:12
Tech
2 FREE Issues of Forbes
Jul 10, 2015 @ 1:26 PM 4,250 views
The Hard Disk Of The Future Will Be Ten Thousand Times Faster,
Researchers Say
Think your computer is pretty slow? Relax, in the future, your hard disk could be
able to run ten thousand times faster.
This will be made possible, according to a recent experiment performed at Rome’s
La Sapienza University – in collaboration with the Polytechnic of Milan and the
Radbound University of Nijmegen – by going beyond classical physics and account
for quantum phenomena below the nanosecond timescale.
It’s quite complicated and a bit technical, but let’s try to make it as clear as possible.
Right now, data recording on magnetic support is based on the ability to modify
magnetic properties of material. This is normally achieved by imposing a well-
defined magnetic direction to some portions of the medium, the so called “Weiss
domains”.
Since IBM IBM -0.60% introduced the first hard disk in 1956, the quest for more
efficient storage has triggered an impressive improvement: the current recording
density is more than 50 million times higher than the original prototype. With this
technology, normally based on magnetic heads, however, the time required to read
a single bit has already attained its limit, which, researchers say, cannot be reduced
below 1 nanosecond.
To robustly engrave a single bit, in fact, a relatively large number of extended
domains have to be used, to secure the information against random thermal
fluctuations which may accidentally erase the data, and this requirement sets a limit
to the speed that it’s possible to achieve.
That’s part of the reason why, in recent years, a lot of effort has been devoted to
investigate magnetic phenomena below the nanosecond timescale: an entirely new
field of research, named “Femtomagnetism” was born, focused on the study of the
so called ‘exchange interaction’, which governs magnetisms on such ultrafast time
scales.
The exchange interaction plays a pivotal role in defining the magnetic behavior of
materials. “Basically, a single atom often possesses an intrinsic magnetic field,
which can be visualized as a magnetic needle,” La Sapienza’s Tullio Scopigno who
coordinated the research, tells me.
“The relative orientation of all the needles inside a material affects the distribution
of its electric charge, and therefore provides a contribution to the electrostatic
energy, called exchange energy. The origin of this mechanism cannot be explained
by classical physics, since it is related to the so-called Pauli exclusion principle, one
of the foundations of quantum mechanics,” he adds.
To increase the exchange energy without necessarily altering the magnetic structure
of the material, researchers have been using laser pulses to directly modify the
amount of the interaction among the atoms.
Remarkably, this happens in a time interval well below the nanosecond, as the
material response is almost entirely exhausted within the duration of the laser
pulse, less than 100 femtoseconds in the experiment (1 femtosecond is one
millionth of one billionth of a second ).
The result therefore demonstrates a new route to circumvent the hindrances of the
current magnetic storage technology, to reach writing and reading speeds up to ten
thousand times faster than those currently available.