LAgnese va a morire di Renata Viganò Le Donne e la Resistenza · Questo romanzo è stato tradotto...

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L’Agnese va a morire di Renata Viganò Le Donne e la Resistenza La Resistenza è stata la lotta armata contro l’occupazione tedesca e contro il fascismo condotta, soprattutto nell’Italia centro-settentrionale, da molti gruppi di partigiani, cioè di civili italiani che scelsero di diventare soldati volontari per riportare la democrazia nel nostro Paese. Come ti ricorderai, se hai già avuto modo di studiare i materiali di Storia di questa settimana e della precedente, la Resistenza italiana comincia dopo l’8 settembre 1943 e dura fino al 25 aprile 1945, giorno in cui tutte le città del Nord sono liberate. È per questo, quindi, che il 25 aprile di ogni anno ricorre la festa nazionale della Repubblica Italiana della Liberazione dell’Italia dall'occupazione nazista e dal regime fascista. Questa festa nazionale è stata istituita il 22 aprile 1946. Alla Resistenza non parteciparono solo uomini di tutte le classi sociali ma anche moltissime donne. Questi uomini e queste donne, chiamati partigiani, si organizzarono in gruppi armati clandestini per liberare l’Italia dal nazifascismo.

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Page 1: LAgnese va a morire di Renata Viganò Le Donne e la Resistenza · Questo romanzo è stato tradotto in quattordici lingue e ne è stato tratto anche un film da Giuliano Montaldo nel

L’Agnese va a morire di Renata Viganò

Le Donne e la Resistenza

La Resistenza è stata la lotta armata contro l’occupazione tedesca e contro il fascismo condotta, soprattutto nell’Italia centro-settentrionale, da molti gruppi di partigiani, cioè di civili italiani che scelsero di diventare soldati volontari per riportare la democrazia nel nostro Paese.

Come ti ricorderai, se hai già avuto modo di studiare i materiali di Storia di questa settimana e della precedente, la Resistenza italiana comincia dopo l’8 settembre 1943 e dura fino al 25 aprile 1945, giorno in cui tutte le città del Nord sono liberate. È per questo, quindi, che il 25 aprile di ogni anno ricorre la festa nazionale della Repubblica Italiana della Liberazione dell’Italia dall'occupazione nazista e dal regime fascista. Questa festa nazionale è stata istituita il 22 aprile 1946.

Alla Resistenza non parteciparono solo uomini di tutte le classi sociali ma anche moltissime donne. Questi uomini e queste donne, chiamati partigiani, si organizzarono in gruppi armati clandestini per liberare l’Italia dal nazifascismo.

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Nelle foto qui a fianco e qui sotto puoi vedere i volti di alcune delle partigiane che hanno fatto la Resistenza.

Fra queste Donne Resistenti ci fu anche la scrittrice Renata Viganò, che vedi nella foto qui sotto, e della quale ti propongo di leggere un piccolo brano tratto dal suo romanzo L’Agnese va a morire.

Renata Viganò è nata a Bologna il 17 giugno 1900 e nella stessa città è morta il 23 aprile 1976.

Oltre che scrittrice e partigiana, Renata è stata una infermiera. Lei in verità desiderava diventare medico, ma

ha dovuto interrompere gli studi al liceo perché la sua famiglia si ritrovò in gravi difficoltà economiche. Con

decisione e impegno iniziò allora a lavorare, prima come inserviente (chi è addetto ai lavori più pesanti e di

fatica in strutture di solito come gli uffici o gli ospedali) e poi come infermiera negli ospedali bolognesi. A soli

13 anni riuscì a pubblicare una prima raccolta di poesie (Ginestra in fiore) e, dopo continuò sempre a scrivere

poesie e racconti che vennero pubblicati su vari quotidiani e periodici.

Con la firma dell'armistizio con gli Anglo-Americani dell’8 settembre 1943 anche la vita di Renata, come quella

di tutti i cittadini italiani, cambia radicalmente. La nostra infermiera-scrittrice decide infatti di partecipare

con il marito, Antonio Meluschi, e il figlio, alla lotta partigiana nelle valli di Comacchio (in Emilia-Romagna,

tra le province di Ravenna e Ferrara,) e in Romagna.

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Parlando di questa sua decisione, Renata l’ha definita «la cosa più importante nelle azioni della mia vita».

Dalla sua stessa esperienza come partigiana è poi nata la sua opera più famosa, il romanzo L'Agnese va a

morire, pubblicato nel 1949 da Einaudi e vincitore del Premio Viareggio.

Qui a sinistra puoi vedere una foto della copertina della prima edizione del

romanzo (quella del 1949), che è ormai piuttosto difficile da trovare nelle librerie.

Nelle varie ristampe il romanzo ha avuto poi copertine diverse. Eccone alcune:

Questo romanzo è stato tradotto in quattordici lingue e ne è stato tratto anche un film da Giuliano Montaldo

nel 1976 (a destra puoi vederne la locandina).

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Ecco il brano tratto dal romanzo L'Agnese va a morire della scrittrice Renata Viganò.

«Tedeschi in giro non ce n’erano, la giornata era grigia e tetra, piena di freddo, di scura aria invernale. […] Fecero un lungo tratto in silenzio, poi l’Agnese disse: – Tu lo credi che la guerra finisca presto? – Non so, – rispose Clinto. – Speriamo. Perché se non finisce la guerra, finiamo noi. – Noi non finiamo, – assicurò l’Agnese. – Siamo troppi. Più ne muore e più ne viene. Più ne muore e più ci si fa coraggio. Invece i fascisti e i tedeschi, quelli che muoiono si portano via anche i vivi. – Magari se li portassero via tutti – osservò Clinto. L’Agnese disse: – Dopo sarà un’altra cosa. Io sono vecchia, e non ho più nessuno. Ma voialtri tornerete a casa vostra. Potrete dirlo, quello che avete patito (= sofferto), e allora tutti ci penseranno prima di farne un’altra, di guerre».

Rispondi ora alle seguenti domande:

1) Conosci il significato dell’aggettivo “tetra”? Spiegalo a parole tue o aiutandoti con il dizionario, dove cercherai la forma maschile “tetro”.

2) Con chi parla Agnese, la protagonista del romanzo? 3) Il romanzo di Renata Viganò è un romanzo autobiografico? Perché? 4) Agnese vuole che Clinto e gli altri partigiani, quando la guerra sarà finita, parlino e

raccontino di quanto hanno sofferto durante l’occupazione nazifascista. Questa affermazione è Vera o Falsa? Perché secondo te è necessario ricordare e raccontare le sofferenze della guerra?