L’AGENDA 2030 PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE: SFIDE E … · performance delle città americane...

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L’AGENDA 2030 PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE: SFIDE E OPPORTUNITA’ PER GLI ENTI LOCALI Comprendere le tendenze globali per innovare gli enti locali - Conversazioni sul futuro TERZO INCONTRO: Trasformazioni ambientali e paesaggi locali Udine, 31 Ottobre 2018 Edoardo Croci Benedetta Lucchitta Tania Moltenii IEFE - GREEN Università Bocconi

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L’AGENDA 2030

PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE: SFIDE E OPPORTUNITA’ PER GLI ENTI LOCALI

Comprendere le tendenze globali per innovare gli enti locali - Conversazioni sul futuro

TERZO INCONTRO: Trasformazioni ambientali e paesaggi locali

Udine, 31 Ottobre 2018

Edoardo Croci

Benedetta Lucchitta

Tania Moltenii

IEFE - GREEN Università Bocconi

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Un mondo urbanizzato

Fonte: Khanna, 2016

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Città come centri di consumo

Source: IEFE-Bocconi, data from UN (2016), UNEP (2016), FAO (2017)

Efficenza, circolarità e resilienza urbana

Fonte: IEFE-Bocconi, sulla base di EEA, OECD, UNEP, 2017

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La definizione di area urbana

L’OECD in collaborazione con Eurostat ha sviluppato una nuova definizione di

aree urbane: le “functional urban areas”.

Una functional urban area è definita come "area urbana composta da nuclei

densamente abitati e dal loro territorio circostante". Il territorio circostante è

definito come «worker catchment area" del mercato del lavoro urbano, al di fuori

del nucleo densamente abitato.

Viene inoltre proposta una classificazione delle aree urbane funzionali in quattro

tipi in base alla dimensione della popolazione:

• Piccole aree urbane, con una popolazione inferiore a 200.000 persone;

• Aree urbane di medie dimensioni, con una popolazione compresa tra

200.000 e 500.000;

• Aree metropolitane, con una popolazione tra 500 000 e 1,5 milioni;

Grandi aree metropolitane, con una popolazione di 1,5 milioni o più.

Source: OECD (2013).

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• Conferenza di Rio (1992) (Vertice della Terra): L’Agenda 21 adottata da 178 governi

concettualizza l’Agenda 21 Locale, un processo volontario di consultazione della comunità

locale con l'obiettivo di creare politiche e programmi locali che si adoperino per raggiungere uno

sviluppo sostenibile. L'Agenda 21 ha riconosciuto infatti che molti problemi ambientali possono

essere ricondotti alle comunità locali e che i governi locali hanno un ruolo importante da svolgere

nell'attuazione dei programmi ambientali e nella raccolta del sostegno della comunità.

• Un'indagine del 2001 dell'ICLEI ha rilevato che quasi 6.500 governi locali in 116 paesi sono

impegnati o stanno intraprendendo un processo di Agenda 21 locale.

• Carta di Aalborg (1994): iniziativa di sostenibilità urbana approvata dai partecipanti alla prima

conferenza europea sulle città sostenibili di Aalborg, in Danimarca. Si ispira al piano di Agenda 21

locale di Rio ed è stata sviluppata per contribuire al programma di azione ambientale dell'Unione

europea, "Verso la sostenibilità". Più di 3.000 autorità locali di oltre 40 paesi hanno firmato la

Carta. Dieci anni dopo l'uscita della Carta di Aalborg, la 4a Conferenza europea sulle città

sostenibili è stata nuovamente tenuta ad Aalborg (2004), portando all’adozione degli Impegni di

Aalborg. Gli impegni comprendono un elenco di obiettivi qualitativi organizzati in 10 temi. Mentre

la carta era dichiarativa, gli impegni indicano un approccio più strutturato e ambizioso. Allo stesso

tempo, la natura degli impegni consente ai responsabili delle decisioni di adattarli alle proprie

condizioni locali.

L’impegno storico delle città per lo

sviluppo sostenibile

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Sendai Framework for Disaster Risk Reduction (marzo 2015).

Adottata alla terza conferenza delle Nazioni Unite sulla riduzione dei

rischi da disastro, definisce sette obiettivi e quattro priorità d’azione per

prevenire nuovi rischi e ridurre quelli esistenti. Riconosce la necessità di

coordinare le strategie di riduzione e gestione dei rischi tra tutti i livelli di

governo, e di rafforzare le capacità e le risorse degli enti locali e delle

comunità locali.

Addis Ababa Action Agenda (luglio 2015). Adottata alla terza

conferenza internazionale sul finanziamento allo sviluppo, riconosce

che “le spese e gli investimenti per lo sviluppo sostenibile sono

trasferiti al livello sub-nazionale, che spesso non ha capacità tecniche

e tecnologiche, finanziamento e supporto adeguati” (par. 34) e chiede

maggiore cooperazione internazionale per “rafforzare le capacità delle

municipalità e delle altre autorità locali” (ibid)

Le città al centro del dialogo internazionale

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Agenda 2030 for Sustainable Development (settembre 2015). Le Nazioni Unite

stabiliscono 17 Sustainable Development Goals da raggiungere entro il 2030. Uno di questi

obiettivi è centrato sulle città: SDG 11 “Make cities inclusive, safe, resilient and

sustainable”.

UNFCCC COP21 (dicembre 2015). L’Accordo di Parigi riconosce il ruolo contrale delle città

nella lotta al cambiamento climatico e nel raggiungimento dei target di riduzione delle

emissioni di gas serra. (#Cities4Climate and Nazca Platform).

La Nuova Agenda Urbana (NUA), Conferenza Habitat III (ottobre 2016). Promuove un

nuovo modello di sviluppo urbano in grado di integrare la protezione ambientale, la crescita

economica sostenibile e l'equità sociale. Nel maggio 2016 l'UE ha approvato la Nuova

Agenda Urbana europea che individua 12 sfide urbane.

Le città al centro del dialogo internazionale

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Nel settembre 2015, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato 17 obiettivi, declinati in 169

target, nell’ambito di una nuova agenda per lo sviluppo sostenibile al 2030.

Sustainable Development Goals

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Il goal 11

SDG11 “Rendere le città e gli

insediamenti umani inclusivi,

sicuri, duraturi e sostenibili” fa

riferimento ai seguenti temi:

abitazioni, sistemi di trasporto

sostenibile, urbanizzazione

inclusiva, protezione del capitale

naturale, qualità dell’aria e

gestione dei rifiuti, spazi pubblici

e verdi, collegamenti con le zone

rurali e peri-urbane, necessità di

politiche e piani integrati.

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Interrelazione tra goal 11 e altri goals

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La Strategia Nazionale per lo Sviluppo

Sostenibile italiana La Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile,

approvata dal Consiglio dei Ministri il 2 ottobre 2017,

rappresenta un quadro di riferimento per le politiche

collegate alla crescita sostenibile in Italia e per il

raggiungimento dei SDGs, in coerenza con gli

Accordi di Parigi. Si articola in 5 aree (5P) e prevede

alcuni ambiti trasversali di azione detti “Vettori di

sostenibilità”:

Fonte: MATTM, 2017

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La Strategia Nazionale per lo Sviluppo

Sostenibile italiana - città

Come per gli SDGs, diverse aree e obiettivi della strategia hanno rilevanza a livello locale, ma

nell’ambito dell’area “Pianeta” una specifica scelta strategica riguarda la sostenibilità a livello

locale:

III. Creare comunità e territori resilienti, custodire i paesaggi e i beni culturali

Obiettivi strategici:

III.1 Prevenire i rischi naturali e antropici e rafforzare le capacità di resilienza

di comunità e territori

III.2 Assicurare elevate prestazioni ambientali di edifici, infrastrutture e spazi aperti

III.3 Rigenerare le città, garantire l’accessibilità e assicurare la sostenibilità

delle connessioni

III.4 Garantire il ripristino e la deframmentazione degli ecosistemi e favorire

le connessioni ecologiche urbano/rurali

III.5 Assicurare lo sviluppo del potenziale, la gestione sostenibile e la custodia

dei territori, dei paesaggi e del patrimonio culturale

Fonte: MATTM, 2017

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Le prestazioni dell’Italia rispetto al Goal 11

Fonte: Asvis, 2018

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Interrelazione tra SDGs e CPI

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SDG per le città

SDSN - Sustainable

Development Solution

Network, sta sviluppando

dei sistemi di indicatori

collegati agli SDGs per

misurare il livello di

sostenibilità dei diversi

centri urbani in USA.

SDSN ha individuato 44

indicatori che sono stati

utilizzati per misurare le

performance delle città

americane rispetto al

raggiungimento del SDGs.

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ISO 37120 ISO 37120 ha definite una serie di indicatori che le città possono adottare per misurare le proprie

performance di sostenibilità.

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ISO 37120 e gli SDGs In questo contesto il World Council for City Data ha cercato di ricondurre gli indicatori identificati

atraverso la ISO 37210 agli obiettivi definiti dall’Agenda 2030. Di seguito l’esempio dell’SDG1:

eliminare la povertà.

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La Carta di Bologna 12 Sindaci delle Città metropolitane, a Bologna l'8 giugno 2017 in occasione

dell'incontro dei Ministri all'Ambiente dei paesi del G7, hanno firmato la «Carta di

Bologna per l’Ambiente Le Città metropolitane per lo sviluppo sostenibile»,

espressamente ispirata agli SDGs.

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L’impegno per la sostenibilità delle città

italiane – l’adesione al Patto dei Sindaci

Situazione italiana:

• 4.012 comuni

aderenti

• 3.184 piani

presentati

• 867 comuni hanno

effettuato

monitoraggio

(dati sito CoM,

aggiornati al

29.10.18)

Share of monitoring report on number of SEAPs per

country in CoM dataset 2016 (JRC, 2016)

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L’impegno per la sostenibilità delle città

italiane – l’adesione al Patto dei Sindaci

Fonte: Ispra, 2016

Mappatura ISPRA sullo

stato di avanzamento nei

capoluoghi di provincia

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L’impegno per la sostenibilità delle città

italiane – PUMS

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Investimenti dei governi locali per settore

Source: Ministero delle Finanze (2015)

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Strumenti per la finanza locale On budget

Traditional

National funding

EU funding

Local taxation

Local tariffs for public services

Debt

Construction rights

Innovative

Green bonds

Local carbon markets

User charges

Purpose taxes

Social impact bonds

Securitization of municipal assets

Off budget

Traditional

Debt and equity by private investors

Project financing

Innovative

Crowdfunding

Payments for ecosystem services

Third party financing

Rotating funds

Sponsorships and concessions to use public spaces and resources

Source: Croci et al. (2017)

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Green bond in Italia

2010 SunPower emitted a green project bond of 195 million € for the photovoltaic park of

Montalto di Castro (SunPower, 2016)

2014

HERA emitted the first corporate-bond of 500 million € (Hera, 2015)

Innovatec (ESCo) emitted a bond of 15 million € (Innovatec, 2014)

Enna Energia emitted a mini-bond of 3.2 milioni € (Borsa Italiana, 2014)

The Viveracqua Consortium, consisting of 8 public water service providers, emitted

'hydrobonds' for € 150 million

2015

A $ 150 million non-certified green project bond was emitted for the extension of

Metro5 in Milan

Second emission of Viveracqua hydrobonds for € 76 million

2016

Elaris Holding and Foresight Group sign an agreement for the creation of a € 80

million fund to emit mini-bonds (sectors: district heating, energy efficiency in both

forms: public project financing and private financing at ESCo, cogeneration)

27 Esempi di sostenibilità nelle città italiane 1/2 Ecopass - Milano: nel 2008 a Milano è stato introdotto Ecopass. Dal 2008 ad oggi il fattore

di emissione allo scarico PM10 è passato da 61mg/km a 35,9 mg/km; il fattore di emissione

allo scarico di NOx è passata da 841 mg/km a 525 mg/km e il traffico si è ridotto del - 42.4%.

I fruitori dei mezzi pubblici sono aumentati del 22,1%. SDG 13 climate action e SDG3 good

health

Padova acquista verde - Padova: con la redazione del Piano d’Azione Triennale per il

triennio 2015-2017 l’amministrazione ha deciso di mettere a regime le attività sugli acquisti

verdi attivate fin dal 2005 con il progetto “Padova Acquista Verde”. Il Piano d’Azione Triennale

definisce anche un sistema di monitoraggio finalizzato a valutare lo stato di avanzamento in

termini di raggiungimento degli obiettivi prefissati e a quantificare l’ammontare della spesa in

beni e servizi a basso impatto ambientale per categoria merceologica e nel complesso.

SDG12 consumption

Vicenza Eco logistyc center - Vicenza: ha promosso la mobilità elettrica nel trasporto merci

pubblico. Tramite questo progetto la distribuzione delle merci in centro storico avviene solo

per mezzo di veicoli elettrici (6 veicoli che possono rifornirsi tramite due punti di ricarica

presenti nella sede di Vicenza Logistic City Center s.r.l., società pubblico/privato alla quale è

stato affidato l’incarico). SDG 13 climate action, SDG3 good health e SDG12 consumption

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Esempi di sostenibilità nelle città italiane 2/2

Adotta un’aiuola - Milano: dal 2008 attraverso la definizione di accordi volontari il comune di

Milano coinvolge stakeholder pubblici e privati per la gestione del verde urbano. Ad aprile

2017 gli accordi sottoscritti sono stati 432, per un totale di 231.644 m2, e un introito di

1.763.540,78€. SDG13 climate action e SDG15 life on land

Illuminazione a led - Bagno a Ripoli: dal 2014 la città è una delle prime città italiane

illuminata completamente a led. Il risparmio programmato per i primi anni è di 50mila euro per

ogni anno. Il risparmio energetico è superiore al 50%. SDG 13 climate action e SDG9

innovation and infrastructure

Tetti fotovoltaici - San Benedetto del Tronto: dal 2009 il comune aderisce a un progetto

per la promozione di fonti rinnovabili che prevede la concessione delle coperture degli edifici

di proprietà comunale per l’installazione di impianti fotovoltaici. Grazie a questo progetto,

realizzato da privati a seguito di bando pubblico, la città e in grado di produrre energia per

oltre 2 megawatt. Il progetto ha generato investimenti terzi per 5.250.777,71€. I vantaggi

ambientali si quantificano in circa 1.337 t annuali di CO2 non immesse in atmosfera. SDG7

renewable energy e SDG12 consumption

GRAZIE.

Università Commerciale Luigi Bocconi

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