L’effrazione all’oleodotto di proprietà dell’ENI Mercoledì ...11 luglio di Paolo Sorrentino...

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Luglio 2018 - numero 7 - Iscr. Tribunale di Alessandria n. 25/2014 del 21.01.2014 - on-line: www.comune.castelnuovoscrivia.al.it Mensile di informazione del Comune di Castelnuovo Scrivia - Direttore responsabile: Gianni Tagliani - Stampa: Tipografia Fadia Soc. Coop. il della Bassa Valle Scrivia Beni artistici Palazzo Centurione Altri tempi Mercoledì: cinema all’aperto L’effrazione all’oleodotto di proprietà dell’ENI Il crocifisso della Parrocchiale a Genova al Palazzo Reale Approvato il progetto per l’antincendio in Comune I primi giornali editi a Castelnuovo A PAGINA 7 A PAGINA 3 A PAGINA 4-5 Dopo tre anni ancora gli inquinanti in falda T utto ebbe inizio tre anni fa. Era il 17 giugno 2015 quando nel comune di Tortona, in corrispon- denza con l’oleodotto interrato “San- nazzaro - Genova Fegino 12” di pro- prietà dell’ENI SpA, in un’area agricola posta nei pressi della SS 211, venne rilevato un punto di prelievo illecito attri- buibile a un’effrazione dolosa. Migliaia di litri di benzina inquinarono succes- sivamente una vasta area tra Tortona, Sale e Castelnuovo sino alle cascine vicino allo scolmatore del Grue. Poi la bonifica ma, nel corso dell’ultima conferenza dei servizi, l’Arpa sottolinea la persistenza in alcune zone degli in- quinanti in falda. C’è poi la segnalazione, sempre dell’Ar- pa, che non è stato fornito riscontro alla richiesta relativa alle valutazioni tossi- cologiche specifiche riferite all’ingresso nella catena alimentare dei contami- nanti attraverso ciò che viene prodotto nelle aree esposte. Un percorso ancora lungo nella bonifica non solo delle falde superficiali ma an- che per quelle più profonde dove sono possibili sedimentazioni del materiale. I prossimi appuntamenti in castello con due film. Il primo, mercoledì 11 luglio di Paolo Sorrentino e il 18 “Inside out” della Walt Disney.

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Luglio 2018 - numero 7 - Iscr. Tribunale di Alessandria n. 25/2014 del 21.01.2014 - on-line: www.comune.castelnuovoscrivia.al.it

Mensile di informazione del Comune di Castelnuovo Scrivia - Direttore responsabile: Gianni Tagliani - Stampa: Tipografia Fadia Soc. Coop.

il della Bassa Valle Scrivia

Beni artistici Palazzo Centurione Altri tempi

Mercoledì: cinema all’aperto L’effrazione all’oleodotto di proprietà dell’ENI

Il crocifisso della Parrocchialea Genova al Palazzo Reale

Approvato il progetto perl’antincendio in Comune

I primi giornali editia Castelnuovo

A PAGINA 7 A PAGINA 3 A PAGINA 4-5

Dopo tre anni ancoragli inquinanti in falda

Tutto ebbe inizio tre anni fa. Era il 17 giugno 2015 quando nel comune di Tortona, in corrispon-

denza con l’oleodotto interrato “San-nazzaro - Genova Fegino 12” di pro-prietà dell’ENI SpA, in un’area agricola posta nei pressi della SS 211, venne rilevato un punto di prelievo illecito attri-buibile a un’effrazione dolosa. Migliaia di litri di benzina inquinarono succes-sivamente una vasta area tra Tortona, Sale e Castelnuovo sino alle cascine vicino allo scolmatore del Grue.Poi la bonifica ma, nel corso dell’ultima conferenza dei servizi, l’Arpa sottolinea la persistenza in alcune zone degli in-quinanti in falda.C’è poi la segnalazione, sempre dell’Ar-pa, che non è stato fornito riscontro alla richiesta relativa alle valutazioni tossi-cologiche specifiche riferite all’ingresso nella catena alimentare dei contami-nanti attraverso ciò che viene prodotto nelle aree esposte.Un percorso ancora lungo nella bonifica non solo delle falde superficiali ma an-che per quelle più profonde dove sono possibili sedimentazioni del materiale.

I prossimi appuntamenti in castello con due film. Il primo, mercoledì

11 luglio di Paolo Sorrentino e il 18 “Inside out” della Walt Disney.

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Nei giardini di palazzo Centurione l’esposizione artistica e il banco con i prodotti alimentari della Calabria. Uno spettacolo alla domenica con la sfilata di sete e gioielli indossati dalle ragazze nella splendida cornice del numeroso pubblico.

2 IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 7 – Luglio 2018 3IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 7 – Luglio 2018

Gemellaggio

Sport

Dall’ufficiodi stato civile

Celebrato il 55° anniversario

La manifestazione podistica

La Giunta ha deliberato il progetto esecutivo con il nullaosta della Soprintendenza

Andranno in gara i lavori per l’ottenimento sull’intera struttura del certificato di prevenzione

L’incontro con gli amici francesi e calabresi

Dalla Calabria i prodotti tipici e l’artigianato

In consiglio comunale è stata approvata la delibera riguardante l’istituzione del registro in cui è possibile depositare le memorie relative al futuro sanitario di ogni cittadino residente. Ovvero la scelta che la persona può compiere in previsione della eventuale futura incapaci-tà di autodeterminarsi esprimendosi in merito agli accertamenti diagnostici, alle scelte tera-peutiche e ai singoli trattamenti sanitari. Il te-stamento biologico, che è legge dello Stato dallo scorso dicembre, è possibile esprimerlo con atto pubblico notarile, scrittura privata autenticata dal notaio o scrittura privata sem-plice consegnata personalmente all’ufficio di Stato Civile del comune. Colui che dispone il proprio bio testamento deve consegnare per-sonalmente presso l’ufficio al pian terreno di Palazzo Centurione le disposizioni redatte in forma scritta sottoscrivendole con firma auto-grafa. Per qualsiasi informazione è possibile rivolgersi all’ufficio (tel. 0131826206 int.2).

Il via al bio testamentoÈ possibile depositare le disposizioni anticipate di trattamento

La statistica del primo semestre: gennaio-giugno 2018

Aperta la prenotazione dei loculinei nuovi colombari

A metà giugno è stato ricordato il 55° anni-versario del gemellaggio con Port Sainte

Marie e il vicino borgo di Bazen, nel cui cas-tello visse i suoi ultimi anni il nostro conter-raneo Matteo Bandello. Una delegazione di 17 persone, guidata dal sindaco di Bazen e dal vicesindaco di Port, è stata ospitata da alcune famiglie castelnovesi.Nel programma sono stati inseriti diversi mo-menti, fra i quali la visita ai luoghi pellizziani di Volpedo e di Tortona.Un incontro in Comune con le proposte di ini-ziative future, quali la partecipazione, ad es-empio, al Garonne Show. Lo scambio di doni, il Comune ha fatto ricorso alla bella serie di immagini dipinte da Silvio Maniezzo, con il QRcode per poter ascoltare la presentazione dell’edificio raffigurato.Una passeggiata per il paese nei luoghi bandel-liani e la partecipazione al mercatino organizza-to dall’altro paese con cui Castelnuovo è gemel-lato, ossia Santa Domenica Talao, il paese cal-abrese da cui negli anni ‘50 e ‘60 partirono tanti migranti per cercare lavoro e fortuna da noi.Infine in gruppi separati a scelta, escursioni varie.

Secondo le stime del Ministero dei Beni Culturali, in Italia si contano 46025 Beni Architettonici sottoposti a vincolo. Tale patrimonio culturale è costan-

temente soggetto, tra gli altri, al rischio incendio. A differenza di molti altri elementi di rischio, l’incendio presenta due differenti problematiche: il dan-neggiamento dei beni e, ancor più grave, il rischio immediato per gli occupanti dell’edificio interessato. Sul finire dello scorso anno è stato dato incarico per l’adeguamento antincendio di Palazzo Centurione.Una parte di lavori erano stati compiuti in occasione della ristrutturazione ge-nerale: ora il completamento che consentirà di ottenere il relativo certificato di prevenzione incendi. Per la realizzazione del progetto, firmato dall’ing. Siro di Tortona, sono stati considerati gli utilizzi, i servizi al pubblico, gli arredi e il settore archivistico e museale. In aggiunta alle norme di legge e alle prescrizioni dei Vigili del Fuoco, è stato chiesto il parere di conformità alla Soprintendenza di Torino che ha indicato particolari caratteristiche, dispositivi o accorgimenti, finalizzati a limitare il rischio specifico di incendio e perdita del materiale ar-chivistico conservato nei depositi salvaguardando la struttura e, soprattutto, i caratteri architettonici e artistici. Sono stati predisposti dispositivi di rilevazio-ne incendi (fumo e calore), collegati a centrali di controllo in grado di garantire una reazione entro pochi minuti dall’allarme e dispositivi di estinzione manuale (estintori a parete o carrellati), in quantità commisurata al carico d’incendio esistente.In particolare sono previsti i seguenti interventi: installazione di impianto di rilevazione e segnalazione allarme incendio in tutti i locali del palazzo; installa-zione di impianto di diffusione sonora nei locali aperti al pubblico; adeguamen-to dell’impianto di illuminazione d’emergenza; adeguamento dei presidi antin-cendio (estintori portatili) e della relativa cartellonistica di sicurezza; verifica e controllo del funzionamento dell’impianto fisso di estinzione incendi a nappi.

Per l’impianto di rilevazione e segnalazione incendi una centralina lo gestirà anche in assenza di corrente elettrica e verranno posizionati anche dei pulsanti di allarme manuale mentre per quanto riguarda l’adeguamento degli impianti illuminanti verranno totalmente sostituiti con apparecchiature a led.

Nati: n.10 (6 maschi, 4 femmine – 10 italiani, 0 stranieri - Luoghi di nascita: n. 4 Voghera, n. 3 Novi Ligure, n. 2 Pavia, n. 1 Stradella) – Deceduti: n. 39 (19 maschi, 20 femmine) – Matrimoni: n. 9 (di cui 6 civili e 3 religiosi, dei 3 religiosi, 2 celebrati nella Parrocchia di Ca-stelnuovo e 1 fuori Castelnuovo) – Unioni civili: n. 1, separazioni/divorzi: n. 1 - Cittadinanze: n. 4 (2 donne di origine marocchina, 1 uomo di origine rumena, 1 donna di origine indiana)

Completati i nuovi loculi al cimitero, dall’inizio di luglio è possibile prenotarli. La giunta ha deliberato la facoltà per ogni cittadino avente titolo sino al raggiungimento del 50% dei locu-li disponibili nella nuova struttura. È possibile quindi rivolgersi all’ufficio tecnico e procedere con l’operazione senza il vincolo del decesso. La prenotazione comporta la maggiorazione del 10% sull’importo della concessione. Al piano terra la prima fila partendo dal basso costa a. 1980, la seconda e la terza a. 2750, la quarta a. 1760. Al primo piano la prima fila. 1760, la seconda e la terza a. 2530, la quarta a. 1540. L’ufficio è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 9,30 alle ore 13 e il mercoledì anche al pomeriggio dalle ore 17 alle ore 18,30.

I nuovi dispositivi antincendio che saranno installati a palazzo Centurione

Partecipata e divertente la Stracastelnuovo, la corsa podistica che è entrata a pieno titolo tra le manifestazioni castelnovesi. Annunciata da un tempo particolarmente plumbeo, con partenza dalla piazza, si è poi snodata lungo il parco della Scrivia. Cambio di percorso dopo anni in cui si andava verso il cimitero per proseguire poi in strada Prati. E proprio la variazione, in un ambiente sicuramente più favorevole, ombreggiato e salutare, è stato apprezzato dai numerosi partecipanti. Sinceri complimenti all’organizzazione sempre efficien-te e puntuale: una bella sera di sport e di divertimento.

Successo per la Stracastelnuovo

Il nuovo Catalogo dedicato al pittore Michele Mainoli

Il sogno della realtàPer la ricorrenza dei vent’anni di fondazione della Associazione culturale dedicata

al Maestro Michele Mainoli (Sannazzaro de’ Burgondi, 20 gennaio 1927 – Pavia, 11 febbraio 1991), il presidente e fondatore Roberto Carlo Delconte ha pubblicato un bel Catalogo (presso la Casa editrice “Vicolo del Pavone” e finanziato da importanti aziende del territorio e da alcuni collezionisti) che presenta la felice scelta delle migliori opere – sia pittoriche che grafiche – del pittore. Particolarmente significativo anche il titolo del libro “Il sogno della realtà” (già scelto da Delconte in occasione dell’importante Mostra inaugurata da Vittorio Sgarbi a Castelnuovo Scrivia nel 1998), che vuole proprio illustrare il forte carattere simbolico e surrealista della pittura mainoliana, che pur nella concretezza di scene di vita quotidiana, arriva a esprimere alti valori universali di tensione metafisica. Del resto lo stesso Sgarbi ebbe a dire che “Mainoli è un grande pittore padano, e della civiltà padana ha quelle caratteristiche che trovate proprio nel primo poeta padano, che è Ludovico Ariosto. E cioè il sogno, la visione, la dimensione onirica, che è legata però anche alla concretezza della realtà”. Molto interessante e scorrevole l’Introduzione critica scritta da Delconte (dal titolo “Michele Mainoli: ovvero la veloce lentezza dell’arte”), che denota una profonda conoscenza dell’opera di Mainoli (di cui è stato grande amico), e una capacità di sintesi e chiarezza notevoli.Chiude il volume una utile bibliografia dei principali contributi critici sull’opera del Maestro, e una sua breve nota biografica.

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La Regione Piemonte ha deciso di digitalizzare 87 raccolte di gior-nali locali. Terminato il cuneese

tocca ora all’alessandrino e, per quanto riguarda il nostro Comune, è stato indi-viduato il Gazzettino della Bassa Valle Scrivia (1975-1988). A novembre sarà possibile leggere sul computer ogni singolo articolo indicando un soggetto o un periodo e ciò tramite il sito del Co-mune o alla voce Giornali Piemonte.Nel 1986 pubblicai con altri un libretto dal titolo “Giornali a Castelnuovo” che mancava, però, di alcuni dati che acqui-sii poi durante la sistemazione dell’ar-chivio comunale, tramite interviste e di una donazione da parte di Pierina De Angelis.Di tutte le collezioni ho quasi l’inte-ra raccolta: La cronaca castelnovese (1904-1907), il Bollettino parrocchia-le (1914 a oggi), Il pungolo (1920-21), La Torre (1948-53), i testi del giornale murale La verità (1946-1979), Ar me pais (1951-74), Il mio paese (1975-82), La voce (1969-70), La Biblioteca (1983-96), il gazzettino (1975-88), il Padellino (1989-90), la pagina castel-novese di Settegiorni (1989 a oggi), il Comune (1996-2008 e 2013 a oggi).

A fine OttocentoI giornali inizialmente erano tutti stampa-ti altrove, fra i quali L’Epoca da Voghera e Il popolo da Tortona, come avviene anco-ra oggi, ad esempio con la pagina castel-novese di Sette giorni Il primo giornale, di cui ho trovato copia in archivio è IL PENSIERO fondato nel marzo 1882 e stampato nella Tipografia del Collegio della scuola Pinna Satta (lo-cali di Sant’Ignazio), frequentata anche da Pellizza da Volpedo. Direttore Diego Pin-na Satta, collaborano i professori, gerente Arnaldo Romanini. Politico-letterario, di tendenza liberale.Decisamente più interessanti LA TORRE e LA FOSSA che escono alla fine del secolo alla domenica e costano 5 centesimi. Oc-cupano solo i periodi elettorali del 1899 e 1900. Il primo, rappresentante della parte più conservatrice del paese (Alfredo De Angelis, il filandiere Rickembach, Gia-como Beltrami, il principe Centurione, i grandi proprietari terrieri) attacca il sin-daco Gobba, banchiere di idee liberali. Il secondo, si riferisce con durezza a coloro che il liberal Gobba definisce lacchè del principe Centurione e asserviti ai clericali.

La TorreDella Torre posseggo alcune copie, men-tre, purtroppo, della Fossa ho solo un nu-mero e il volantino che ne annuncia l’im-minente uscita. Se ne può dedurre bene il taglio poiché La Torre, polemizzando con gli avversari, citava le affermazioni della Fossa.Ho letto i verbali dei consigli comunali di quell’epoca e devo dire che Gobba, dalla battuta salace e arguta, mi è risultato sim-patico per l’abilita nel condurre la discus-sione, l’evidente impegno amministrati-vo, nel difendere le sue posizioni contro un ceto signorile ottuso e colmo di livore verso l’odiatissimo “avventuriero”.Dicono male della sua banca, degli “stra-ni” investimenti su aziende nuovissime, certe Ansaldo e Fiat, o nell’acquisto di car-bone dal Montenegro. Lo sommergono di pettegolezzi (sarebbe stato respinto dalla

sorella della regina Elena del Montene-gro) e di accuse infamanti. Nel 1896 Gobba vince le elezioni affian-cato da Costanzo Bertetti e Lazzaro Ricci che vengono subito accusati di tradimen-to dai notabili.Quattro anni frenetici in cui La Torre lo sommergerà di astio e insulti. Piovono accuse di spreco di denaro pubblico che sinceramente mi lasciano basito.Lo si accusa di aver creato marciapiedi e allee (viali) un po’ ovunque, soprattutto la lunga fila di tigli che da porta Garibaldi

portava sino alla sta-zione del tranvai, di aver allargato strade come quella per San Damiano, e ponti (sul Grue). Si è accordato con la ditta Agognet-ta per portare la luce elettrica in paese; ha avviato una politica scolastica più moder-na; ha fatto edifica-re un peso pubblico a porta Tavernelle, un macello pubblico, l’ampliamento del ci-mitero, un ufficio po-stale in piazza.Fa restaurare inte-ramente l’arco di via Roma e riselciare quasi tutte le strade di Castelnuovo. Avendo “la fregola delle corse ciclistiche” crea un ci-clodromo esproprian-

do un’area dei De Angelis (attuale campo sportivo). Vorrebbe portare a compimento un colle-gamento diretto piazza-ponte sulla Scri-via (allora si faceva il giro da Via Dante) ma non vi riesce. Come non poté portare a compimento la trasformazione del tetto sulla torre in un terrazzo (lo fece Rigoni nel 1932). La Torre commenta “siasi im-pedito la pazza idea del Sindaco di prati-care un commodo belvedere sull’alto della torre. Voleva forse egli, il coso, deliziare di là con sindacale autorità, come fece

un tempo Nerone, pago di elevarsi per tal modo al disopra dei suoi poveri am-ministrati?”.Va detto che gli ar-ticoli sono infiorati da parecchi errori e che il nome di Gobba non appare quasi mai poiché lo si definisce bri-gante, coso, gobbo, usuraio, ignoran-te, becchino, festa-iolo. Lo si accusa di essere amico degli ebrei e delle donne di facili co-stumi alle quali poi chiede prestazioni, uno strozzino con

interessi del 20% (in realtà dava ai suoi clienti un interesse del 4,5%). Si tira squal-lidamente in ballo anche il suo passato di pessimo studente (infatti aveva perso due anni, ma per gravi motivi di salute).Il giornale La fossa viene citato come “la fossa … di letame” e Gobba restituirà con un “La torre…di Babele”.

La Fossa (aperta ai piè della Torre)Le risposte di Gobba sono terribili. Ad esempio accusa De Angelis di essere passato dalla Massoneria al servili-smo, il direttore didattico Ferrari dal

socialismo alla sacrestia, elenca i fa-voritismi della amministrazione pre-cedente.Alle elezioni del giugno 1899 Gobba viene sconfitto, ma molti consiglieri passano con lui e lo nominano sinda-co. A questo punto Gobba agisce con una intelligenza politica di grande li-vello e rifiuta la nomina proponendo come sindaco e suo vice i vincitori del-

le elezioni, ossia De Angelis e il prin-cipe Centurione. Un anno dopo, il suo avversario De Angelis si dimette per motivi di salute. Nessuno lo sostitui-sce, a cominciare dal Centurione, per natura indolente e quasi sempre as-sente. Tutti chiedono a Enrico Gobba, che è consigliere, di ritornare a fare il sindaco, ma questi rifiuta e rinuncia a un incarico che in precedenza aveva voluto e difeso con i denti con l’unico scopo di realizzare opere in cui crede-

va fermamente.

Enrico GobbaNel 1904 Gobba creerà un nuovo gior-nale settimanale, La Cronaca castel-novese, che uscirà per tre anni. Poi nel novembre del 1907 la tragedia. Il filandiere Richembach mette in giro la voce (falsa) che la banca Gobba è in difficoltà e tutti corrono a ritirare i loro risparmi. Gobba chiede qualche gior-no di tempo per recuperare denaro li-quido, ma nessuno lo aiuta, neppure il

ricchissimo fratello Anselmo che abita al Torrione. Alle tre di notte, di fronte a una piazza colma di gente che staziona dinanzi alla banca, a 47 anni di età, impugna-ta la rivoltella, pone fine alla sua esi-stenza.La stessa sorte toccherà dieci anni dopo al suo rivale Richembach.

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I primi giornalia Castelnuovo

Sopra: La testata de La Torre e, sotto il volantino che pubblicizza l’uscita de La Fossa.

Alfredo De Angelis.

Enrico Gobba in una foto del 1902.

Altri tempi / di Antonello Brunetti

Era il 1899, “La fossa” e “La torre” costavanocinque centesimi e uscivano la domenica

Sono trascorsi 34 anni anni da quando i Comuni di Castelnuo-vo, Guazzora e Molino, unitamente alla Provincia di Alessandria, decisero di commemorare ogni anno i caduti della orribile strage avvenuta il 29 giugno 1944 nella frazione Secco. Venne restaura-ta la cappella e collocata una lapide a memoria della vicenda. Alla prima cerimonia intervennero Osvaldo Mussio, Pierino Cereda e Angiolino Rossa. Il luogo è ormai diventato un punto di sosta per i percorsi ciclabili organizzati dal Parco del Po e da varie associazioni locali.Durante la sosta si ammira il gigantesco pioppo bianco, inserito due anni fa fra gli alberi italiani protetti dallo Stato italiano e prima ancora dalla Regione Piemonte.I visitatori, qualora vi sia un accompagnatore preparato, spes-so cadono dalle nuvole e si emozionano apprendendo quale orribile tragedia si sia consumata nelle cascine lì vicino per mano di tre criminali, disertori dell’esercito tedesco datisi alla macchia e alle rapine.La vicenda è narrata in ogni suo aspetto, con l’ausilio di ricerche

di documenti e tante testimonianze orali (soprattutto di Frances-co Castellini unico sopravvissuto e ancora oggi vivente), da An-tonello Brunetti nel suo libro del 2001 “Tre tragedie castelnovesi”.

Appuntamento al Secco nel 74° anniversario

La seconda commemorazione nel 1985, relatore il sindaco Osvaldo Mussio.

Domenica 15 luglio alle ore 19 alla frazione, sarà presente il vescovo emerito Martino Canessa

Il primo numero (1975) del quindicinale castelnovese che venne stampato con i tipi della Dieffe.

PRIMA PAGINA

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Le indagini dei Carabinieri, della squadra che ha operato in borghese per

circa sette mesi sulle rive della Scrivia, hanno sgominato il ricco mercato di stupefacenti che si consumava lungo il torrente, dal Ponte verso nord e verso sud. Un successo che ripaga intere giornate (e numerose notti) che i militari hanno dedicato alle indagini: dai primi fermi di consumatori abituali, alla scoperta di un giro che interessava tre regioni e all’inseguimento del capo, colui che di tanto in tanto scendeva da Milano per impartire gli ordini. Le prime avvisaglie, nell’ottobre scorso, riferite a persone non del luogo e macchine sospette vennero comunicate ai Carabinieri della locale stazione e della Compagnia tortonese dall’amministrazione comunale che ha mantenuto per l’intera durata delle indagini (nel

frattempo si sono succeduti 14 arresti) il necessario riserbo. Segnalando attraverso i canali ufficiali i movimenti delle macchine, le persone che transitavano sul ponte per recarsi nella zona dello spaccio e mantenendo una collaborazione sempre elevata con i militari. A ciò si aggiungano le segnalazioni quotidiane di chi si recava al torrente con il proprio cane o per una passeggiata: trovava sempre persone

diverse, assolutamente innocue, gentili nel porsi con gli sconosciuti ma che in realtà alimentavano il ricco mercato della droga. Poi l’epilogo, sul finire di maggio con una colluttazione in riva al fiume (era l’ultimo giorno del mese mariano e nella zona a ridosso della Chiesa di San Carlo il movimento dei Cara-binieri sia in borghese che in divisa era elevatissimo): la fuga del capo poi braccato e catturato a Milano il giorno dopo.

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Nel 2001 ci venne richiesto dal Museo di Palazzo Madama di Torino il Cristo deposto

di Sant’Ignazio, opera del 1450, ora conservato nella chiesa di Sant’Ignazio. Rimase esposto in una posizione di rilievo per la mostra dedicata alle opere lignee del Medioevo piemontese. Tutti i giornali ne parlarono, sia per la bellezza della statua sia per la curiosa affinità fra il volto del Cristo di Sant’Ignazio e quello che appare sulla Sacra Sindone.Ora è pervenuta la richiesta di mettere a disposizione un’altra pregevole statua lignea, opera del grande scultore genovese Antonio Maria Maragliano.La mostra avrà luogo da novembre nella sede del Palazzo Reale di Genova e sarà aperta sino alla fine di marzo 2019. La mostra avrà importanza nazionale e sarà coordinata da Daniele Sanguineti, il maggior esperto delle opere del grande scultore genovese. Questo crocifisso d’altare - sporco del fumo delle candele, di polvere e di vari strati di olio

seccato - partì nel 1995 per il restauro presso i Nicola di Aramengo e rientrò a fine aprile 1996. Restauro finanziato dal gruppo teatrale Recitiamo insieme e dalla ditta Castagnaro Luigino. Dal libro “La Parrocchiale di Castelnuovo” apprendiamo che il 5 maggio del 1723, su iniziativa di Lavinia Serra e del marito Gio.batta Marini, feudatari di Castelnuovo, venne collocato l’attuale altare marmoreo, costruito a Genova. Il costo superò le 2000 lire imperiali. Tale altare sostituì quello ligneo, costruito da Gerolamo Borghi nel 1583, ormai ridotto in pessime condizioni.

Molto dettagliata la descrizione della vicenda, dei marmi utilizzati, del tabernacolo con lo stemma dei Marini, e così via. A tale altare mancava un crocifisso adeguato e anche su questo è stata fatta chiarezza tramite la lettura dei libroni di verbale della Confraternita del Santissimo Sacramento che tra l’altro aveva il compito di gestire gli aspetti amministrativi della Collegiata. “IL CROCIFISSO” era stato commissionato dalla Confraternita del Santissimo Sacramento, come risulta da un verbale della Confraternita. L’iniziativa venne presa dal marchese Giovanni Battista Marini che fu priore della Confraternita. L’acquisto fu deciso l’11 novembre 1731 e l’opera era pronta il 3 agosto. Giunse a Castelnuovo da Genova nell’agosto del 1732 e venne posizionata dapprima nella Cappella lunga per consentirne una visione ravvicinata. Per quanto riguarda l’autore il verbale riferisce di un maestro di mano particolare.A margine del verbale, con scrittura diversa, è scritto crocifisso dell’altare maggiore del Mareggiani genovese. Chiaro il rifer-imento ad Antonio Maria Maragliano che a volte viene denominato Mareggiano.Acquistato nel 1732 dal Marini per l’altare di

Castelnuovo, non è facile capire se il crocifisso sia stato eseguito dalla scuola del Maragliano o addirittura dal Maragliano stesso. L’appunto citato farebbe pensare a questa seconda ipotesi.Secondo Gabriella Bellingeri l’opera è stilisticamente vici-na al crocifisso di Garbagna, alla croce processionale del-la confraternita genovese di San Giacomo delle Fucine e al crocifisso di Albisola, datato nel secondo decennio del Settecento, tutte opere del Maragliano. A mio av-viso, pur non avendo alcun documento comprovante l’origine, le caratteristiche e le comparazioni fanno pen-sare che potrebbe essere anch’essa del Maragliano la Madonna che schiaccia il serpente, collocata ora nell’atrio della canonica.

antonello brunetti

Il Crocifisso d’altare della Parrocchialeemigrerà per quattro mesi a Genova

Chiesti alla Regione i finanziamenti per gli interventi di mitigazione del rischio alluvionale

1996 La Madonna fatta restaurare da don Bruno Bottallo.

1996 dopo il restauro.

Il Crocifisso nel 1994, ricoperto da strati di untume e polvere.

È stata avviata nei gior-ni scorsi la pulizia

dei tombini e delle caditoie sull’intero terri-torio comunale.Se ne occupa Gestione Acqua che per la prima volta, sulla mappatura di tutte le strade in collabo-razione con l’amministrazione comunale, ha incari-cato una ditta per lo svolgimento del lavoro con dei tempi previsti di circa tre settimane.Il servizio di pulizia delle caditoie stradali e delle griglie e dei pozzetti persegue lo scopo di man-tenere l’efficienza degli impianti stradali, evitando il ristagno delle acque meteoriche e contribuendo al funzionamento efficiente del sistema fognario in caso di precipitazioni, messo ancora più alla pro-va dalle recenti mutazioni climatiche.Alla rotonda a Scrivia sono stati dipinti i pas-saggi pedonali utilizzando il rosso e il bianco per una migliore visibilità.

PatrimonioTorrente Grue

Lavori in corsoA Scrivia

Richiesto dalla Soprintendenza ligure per una mostra a Palazzo RealeI quattro comuni, dalla foce a Sarezzano, sottoscrivono l’accordo di programma

Dopo indagini e appostamenti durati oltre 6 mesi

Il primo approccio con il settore opere pubbliche ha dato esito positivo

La giunta ha deliberato l’accordo di programma finalizzato allo studio idraulico sul torrente Grue per l’allestimento degli ela-

borati tecnici integrativi da presentare alla Regione Piemonte. Il percorso compiuto è stato seguito dal settore delle Opere Pub-bliche della Regione Piemonte: i comuni di Tortona, Avolasca, Casasco, Castelnuovo Scrivia, Cerreto Grue, Dernice, Garbagna, Montegioco, Montemarzino, Sarezzano e Viguzzolo hanno sti-pulato una convenzione per lo studio dell’asta del torrente Grue da Garbagna alla confluenza della Scrivia definendo gli inter-venti puntuali. Ciò per evitare interventi singoli dei Comuni che non collimano con le esigenze a monte o a valle degli altri territori e per dare un senso compiuto allo studio.Sono state create quattro zone: quella Bassa comprendente Ca-stelnuovo, Viguzzolo, Tortona e Sarezzano, quella mediana per invasi di laminazione (Avolasca, Casasco, Montegioco e Cerre-to), quella per gli interventi puntuali (Avolasca, Casasco, Monte-gioco, Viguzzolo e Sarezzano) e infine il settore in cui è opportu-no allestire briglie di trattenuta (Garbagna, Dernice e Avolasca).Sulla base del precedente studio effettuato per la definizione delle aree di esondazione del torrente con tempi di ritorno com-presi tra 50 e 200 anni e con l’esame delle criticità idrauliche ora si presenterà alla Regione Piemonte una prima serie di elabora-ti. In particolare, per la zona Bassa, quella che comprende il no-stro Comune, si sta lavorando affinché prima del periodo delle ferie sia depositato a Torino lo studio di fattibilità per avviare il percorso progettuale e la richiesta di finanziamento dell’opera.Il primo approccio con il settore Opere Pubbliche della Regione

Sul Grue, a seguito dell’alluvione del 2014, furono effettuati una serie di la-vori indicati dal Comune e finanziati dalla Regione Piemonte attraverso il Diparti-mento di Protezione Civile. L’intervento riguardò lo svaso dell’alveo con la ri-costruzione spondale del tratto originario e la pulizia dello scolmatore con l’aspor-tazione di una porzione di terreno accu-mulatosi negli anni per sedimentazione. La prima tranche fu un finanziamento a fondo perduto mentre per lo scolmatore venne realizzato un progetto a compen-so che prevedeva la contemporanea asportazione della ghiaia dal torrente Scrivia in eccesso per il regolare deflusso delle acque.

Piemonte è stato positivo. Il sugge-rimento era rivolto allo stralcio della somma complessiva dell’opera affin-ché i lavori potessero partire, dopo l’approvazione del progetto esecuti-vo, dal basso ovvero dal nostro paese che è l’ultimo territorio percorso dal Grue prima di sfociare nella Scrivia.

Il giro di spacciatoristroncato dai carabinieri

Page 5: L’effrazione all’oleodotto di proprietà dell’ENI Mercoledì ...11 luglio di Paolo Sorrentino e il 18 ... di Torino che ha indicato particolari caratteristiche, dispositivi o

8 IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 7 – Luglio 2018

Persone Incontri /di Elda Lanza

Santa DomenicaNon ho incontrato i francesi durante

questi gemellaggi, ma ho conosciu-to i calabresi di Santa Domenica di Talao che ci hanno offerto un mercatino d’ec-cellenza, ben disposto nel cortile del Pa-lazzo del Comune, con sfoggio di oggetti, gioielli, cibi e curiosità, capaci di appas-sionare tutti quelli che l’hanno visitato nei tre giorni di esposizione con gran finale, la domenica sera.Passeggiamo insieme a lato dell’aiuola centrale del cortile, dove hanno disposto le bancarelle: ordinate, con gli oggetti ben esposti e ben disposti, luci adeguate, un efficiente e lodevole sistema anti-zanzare perché la visita fosse serena e senza fretta.Ne valeva la pena, e per chi non c’era io cercherò di descrivere quello che ho visto nel rispetto delle informazione che ho rice-vuto. Il primo dato molto positivo è l’acco-glienza, la simpatia, la professionalità dei titolari delle singole bancarelle: che tanto piccole in effetti non erano, perché gli og-getti fossero ben disposti e alla portata degli occhi e delle mani di tutti.Entrando, a sinistra, Pizzi e Perle di Ro-sangela Manca. Di professione avvocato, artista per passione. Collane bellissime, enormi, prepotenti nella scelta dei colori e degli accostamenti, della lavorazione minuziosa (se ricordo si definisce Souta-che ed è di origine russa) che unisce nella leggerezza di un pizzo colori e pietre. Per un risultato di grande eleganza – quando l’eleganza è anche ironia – e di una legge-rezza persino trasparente. Accanto un’al-tra specialità: i fiori di porcellana fredda di Alessandra Fasano e i pizzi lavorati con le perline, a mano, incantevoli, secondo la tecnica amigurumi, usata per un risultato davvero sorprendente. Dell’intero reparto gastronomico citerò soltanto il Baticos, l’olio di cedro, superlativo tra molte ec-cellenze. E infine l’angolo di Anna con le pitture e le decorazioni di calda efficacia su sassi, vecchie tegole, tessuti. Di loro, tutti, ricordo oltre gli oggetti la simpatia nel modo di porli e di descriverli. A chiu-sura delle tre giornate, la sfilata di gioielli: belle, brave e disinvolte le giovani indos-satrici, stupendi i gioielli indossati e gli abiti regali, tra l’India e la Russia, tra paillettes e veli colorati.La serata si è conclusa tra i saluti ufficiali e gli applausi di un folto pubblico generoso di consensi e di selfie.Amici di Santa Domenica di Talao, grazie di essere venuti a trovarci.

È un’abitudine educata, quando si chiede a un giornale di pubblicare un inserto personale,

che interessa gli amici e non in generale i lettori della testata, di firmare il prodotto. Voi avete usato due iniziali, e per quel pezzo di “alto giornalismo” vi ci siete messi in due (o forse uno?). Vedrò di rispondervi da sola, e di firmare per esteso: di solito non mi vergogno di quello che scrivo né di come lo scrivo.E inizio dal fondo, dall’idea confusa, soltanto per voi, del mio ruolo a Milano presso il sindaco Tognoli. Stupisce che proprio voi accenniate al fatto che questo sia il momento in cui si gonfiano le carriere e le lauree, evidentemente alludendo a me, mentre fossi in voi guarderei con più attenzione a certe lauree e titoli accademici di vostri amici e sostenitori. Io sono – ormai ero, a causa dell’età e del trasferimento – regolarmente iscritta all’albo dei giornalisti uffici stampa lombardi, e dal 1956 all’albo nazionale dei giornalisti pubblicisti (Tessera n. 14608). Ho collaborato con Il Giorno, il Corriere, La Notte (e ora firmo una rubrica per Il Giornale), e con riviste di costume italiane, francesi e americane. Dal 1957 al 2000 titolare della Elda Lanza e Associati srl (Via Leopardi, 10 Milano) che si occupava di comunicazione d’impresa (Italia Francia America). Dal 1952 al 1987 autore anche in video per la Televisione italiana RAI – ancora oggi invitata in trasmissioni di livello nazionale, anche politiche (Lilli Gruber). Dal 1970 autrice di testi e romanzi per Mondadori/Mursia/Rizzoli/Salani/Ponte alle Grazie/Vallardi.Non ho mai consentito a nessuno di chiamarmi dottore non essendomi mai laureata, ma sempre per la cronaca sono Commendatore all’ordine della Repubblica italiana dal 2014 per meriti civili e culturali; Penna d’oro della Moda per la diffusione della moda italiana nel mondo; nel 2018 un Premio alla carriera. Non ho voglia di farlo ora, ma se dovesse esserci una prossima volta, mi rivolgo a un avvocato e così avrete modo di documentarvi come di solito fanno le persone civili prima di emettere giudizi e sciorinare strafalcioni. Vi suggerisco anche di non insistere con la stupidaggine che sarei l’ufficio stampa del Comune di Castelnuovo: un ruolo giustamente a libro paga, con uno stipendio e relative tasse

da pagare, che non esiste. Vi chiedo di esibire questi documenti, se davvero esistono, o di scusarvi per la volgarità. Libri contabili del Comune a disposizione per documentarvi.In dieci anni ho trasferito (ho partecipato al trasferimento, l’ho seguito, l’ho diretto attivamente con il sindaco Isetta) la biblioteca dalla sede sacrificata del Comune alla sede attuale. In quei dieci anni, con un gruppo di amici che ringrazio per la collaborazione e l’aiuto, abbiamo fatto rappresentare opere liriche, intervenire grandi personaggi della cultura nazionale, mostre in castello mai ripetute, concerti. Quando è decaduto il sindaco Isetta, ho dato le dimissioni e mi sono ritirata a vita privata.Applausi? No, semplicemente rispetto.Dalla nascita del Giornale del Comune, scegliendo l’argomento o il personaggio che ritengo interessanti, ho una rubrica che firmo a titolo assolutamente gratuito: un piacevole dovere, in questo molto più vicina al professor Brunetti (che mi ha proposto e spesso mi presenta o mi suggerisce i personaggi che non conosco) che a Gianni Tagliani, il direttore del giornale che non è MAI intervenuto nelle mie scelte.La sequenza delle stupidaggini prosegue. In dieci anni, quelli intercorsi tra la mia presidenza e l’attuale comitiva del Cantiere Cultura, forse mi sono sfuggite le tante cose meravigliose (cattiva informazione!) ma ho assistito diverse volte a presentazioni di libri in Sala Pessini (luci, riscaldamento, servizio) per un pubblico che non ha quasi mai raggiunto la dozzina di amici: tranne che per Brunetti – merito suo – e per me – merito dei dolci deliziosi e dell’affetto di Marì Botta o degli intermezzi musicali dell’amico Zanella, che ringrazio affettuosamente.Poco altro che non mi è mai stato comunicato: di solito è l’organizzatore che informa il giornalista, mai il contrario. Cantiere Cultura lo fanno. E quando mi sembra giusto commentare o anticipare quello che propongono, lo scrivo liberamente. Senza chiedere di essere ringraziata e, francamente, infischiandomene delle battute rabbiose di chi è rimasto fuori dal gioco.Ringrazio Gianni Tagliani, naturalmente, e mi scuso con i lettori.

Elda Lanza

Elda risponde Sul settimanale tortonese “Panorama”, un mese fa è stata pubblicata una lettera, siglata e non firmata. Il giornale ha titolato l’intervento alludendo all’esperienza che Elda Lanza ha svolto ai tempi del sindaco Tognoli per passare, ai tempi nostri, al sottoscritto. E giocando sui due cognomi, che iniziano entrambi per T, è stato messo in dubbio il lavoro svolto quando viveva a Milano nello staff del sindaco meneghino. Elda mi ha chiesto lo spazio su queste colonne, che sono le sue, e sulle quali scrive. Volentieri pubblico la sua risposta che sottoscrivo interamente. Aggiungendo, però, al coniglio (o ai conigli, mi scusino questi sim-patici animali) che si nasconde dietro una sigla, che a Elda Lanza, per la sua storia e per ciò che ancora fa a 94 anni, non allaccia neanche le stringhe delle scarpe. Basterebbe farsi un giro sul web, digitando il suo nome, per capire quanto sia penosa l’invettiva pubblicata dal settimanale tortonese, miserabile l’intento; e quanto sia grande Elda. (G.T.)