L’acquisizione del linguaggio - Dipartimento di Scienze ... · Lʼacquisizione del linguaggio si...
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L’acquisizione del linguaggio
Sara Trovato
1. organizzare meglio un percorso di inglese per i bambini. 2. organizzare un percorso di italiano per i bambini stranieri. 3. affrontare i problemi dei bambini sordi. 4. studiare meglio le lingue per l’università.
Dopo questa lezione sapremo:
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Socializzazione
Trasmette: • linguaggio o lingue • abilità relazionali • competenza emozionale • norme • comportamenti • istituzioni
Un folle esperimento medioevale. “La sua […] folle idea [di Federico II] era quella di scoprire che >po di linguaggio e che modi di parlare avrebbero avuto i bambini se fossero cresciu> senza che nessuno parlasse mai con loro. Allora ordinò alle nutrici e alle balie di allaDare in bambini, di far loro il bagno e di lavarli, ma di non profferire sillaba né di parlare con loro perché voleva sapere se avrebbero parlato ebraico, cioè la lingua più an>ca, oppure greco o la>no o arabo, o forse la lingua dei genitori che li avevano procrea>. Ma si affannò invano, perché tuK i bambini morirono. Non riuscirono a vivere senza carezze, i visi lie> e le parole amorevoli delle loro nutrici. Salimbene de Adam da Parma (1221-‐1288), contemporaneo di Federico II di Svevia, autore di una Cronica (1987: par. 1664-‐1665)
I bambini selvaggi
Genie
“Bambini selvaggi” Per “bambini selvaggi” si intendono quei bambini che, per qualche ragione, sono vissu> in isolamento durante l’infanzia. Si traDa ovviamente di casi dramma>ci. Ques> bambini, a causa della loro condizione di isolamento, non sono sta> espos> al linguaggio durante la fase iniziale della loro vita e iniziano ad apprendere il linguaggio in una fase successiva.
Genie Il 4 novembre 1970, la polizia di Los Angeles prende in custodia
una bambina di 13 anni, che sui giornali verrà chiamata Genie. Per tuDa l’infanzia, a par>re da 20 mesi, Genie è stata tenuta chiusa in una stanza dai genitori: di giorno legata a una sedia col vasino e di noDe stesa su un leKno chiuso in una gabbia di fil di ferro.
A quanto pare, il padre di Genie aveva deciso che la bambina era severamente ritardata, dopo che un doDore aveva suggerito la possibilità di un leggero ritardo nello sviluppo quando la bambina aveva 14-‐20 mesi. Per questa ragione, il padre aveva stabilito che dovesse essere rinchiusa in una stanza e aveva proibito alla madre e al fratello di parlarle. La madre di Genie era una persona debole, quasi cieca e il fratello era un bambino, e quindi avevano obbedito alle disposizioni del padre, tenendo Genie in isolamento fino a tredici anni, quando la madre era fuggita con lei. La madre si era poi presentata in un ufficio per chiedere un sussidio per persone cieche, un assistente sociale si era accorto che la bambina aveva qualcosa che non andava e aveva chiamato la polizia.
Genie
Prof. Susan Cur>ss
Genie
Susan Cur>ss (1977) Genie: a psycholinguis3c study of a modern-‐day "wild child" Boston, Academic Press
Genie esce dall’isolamento • La storia di Genie è raccontata dalla linguista Susan Cur>ss in
un libro del 1977. • Quando Genie viene presa in custodia dalla polizia, benché
abbia tredici anni, non è in grado di parlare (emeDe solo dei suoni infan>li). Il suo livello cogni>vo è quello di una bambina di 15 mesi.
• In seguito, un gruppo di psicologi, linguis> e terapis> si fa carico della sua educazione e di registrare i suoi progressi. In risposta alle terapie a cui viene soDoposta, le abilità cogni>ve non verbali di Genie migliorano visibilmente: nel giro di un anno e mezzo raggiungono quelle di una bambina di 6-‐8 anni.
• TuDavia, le sue capacità linguis>che non andranno mai oltre quelle di una bambina di 2 anni e mezzo (ad esempio, Genie dice “marmellata comprare negozio” invece di “vogliamo comprare la marmellata al negozio”.)
Chelsea • Il caso di Chelsea è descriDo da Susan Cur>ss in un ar>colo del
1994. • La storia di Chelsea è diversa da quella di Genie (come
“Genie”, il nome “Chelsea” `e uno pseudonimo). Chelsea è cresciuta in una famiglia normale, non è cresciuta segregata in una stanza come Genie. TuDavia, come Genie, è rimasta isolata dal punto di vista linguis>co.
• Chelsea è nata sorda da genitori uden>. I medici però non hanno riconosciuto la sua sordità hanno faDo una diagnosi sbagliata: hanno deDo ai genitori che era affeDa da ritardo mentale.
• La sordità di Chelsea è stata riconosciuta solo dopo mol> anni, e per questa ragione, Chelsea ha iniziato ad apprendere il linguaggio per la prima volta quando aveva già più di trent’anni.
Chelsea esce dall’isolamento linguis>co
Dopo anni di studio, Chelsea ha faDo dei grandi progressi dal punto di vista lessicale: in 9 anni ha imparato circa 2000 parole. TuDavia, le sue abilità gramma>cali sono rimaste molto limitate: dopo 12 anni di studio, le sue capacità di formare delle frasi sono rimaste quelle di una bambina di due anni e mezzo.
Frasi di Chelsea
• Orange Bill car in • The woman is bus the going • Daddy are be were to the work Cur>ss (1988: 372) “The special talent of grammar acquisi>on” in: L. Obler & D. Fein (eds.) The Excep3onal Brain: Neuropsychology of Talent and Special Abili3es. New York: Guilford.
Che cosa mancava a Victor, a Genie, a Chelsea? Il linguaggio arriva dall’esterno o è parte della natura umana?
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Natura o cultura?
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Natura (componente innata)
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Cultura (componente appresa)
Eric Lenneberg
Lenneberg, E. (1967) "Biological Foundations of Language. "New York: Wiley.
Il periodo critico"
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Eric Lenneberg
Lenneberg, E. (1967) "Biological Foundations of Language. "New York: Wiley.
Esiste un periodo critico, che si "chiude con l’adolescenza, oltre il "quale la lingua non si acquisisce più "spontaneamente, ma si deve "apprendere studiando. "
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Noam Chomsky
Innatismo"
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Parti della linguistica:
• fonetica • fonologia • sintassi • morfologia • semantica • pragmatica
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L’acquisizione del linguaggio si attiva con la prosodia
Marina Nespor, Maria-Teresa Guasti and Anne Christophe
(1996) “Selecting word order: the Rhythmic
Activation Principle”. in: U. Kleinhenz (ed.) Interfaces in
Phonology. Berlin. Akademie Verlag. pp. 1-26 22
• Distinguere tra lingue e linguaggio. • La L1 si acquisisce naturalmente. • La L2 non necessariamente si acquisisce,
si può apprendere, ma l’acquisizione è un percorso meno faticoso e più efficace.
E’ diverso insegnare le lingue a bambini e ad adulti?
Parlanti estremamente colti in L2, professori e autori di libri, che scrivevano regolarmente in francese, ma che avevano appreso il francese come L2 dopo il periodo critico, ottennero risultati di 2 deviazioni standard sotto la media dei parlanti nativi in misure di sintassi e capacità di parafrasi
Coppieters, R. (1987). “Competence differences between
native and non-native speakers”. Language, 63, 544-573.
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Stephen Krashen
condizioni "per l’acquisizione della L2:"
• input comprensibile "• o dialogico (A1, A2, B1) "• o free voluntary reading (B2, C1, C2)"
• filtro affettivo"• attivazione del monitore solo se "" " " "strettamente necessario"
Distinguere tra acquisizione e apprendimento
Il bilinguismo"
"le competenze cognitive acquisite con il
linguaggio (la L1) si trasmettono ""alle altre lingue L2."
" "" " " " " " " " " " " "quali competenze?"" " " " " " " "la teoria della mente, "" " " " " " " "le competenze logiche, "" " " " " " " "l’astrazione, …" 28
Wright Tropp (2005) Bambini da scuola dell’infanzia -> a seconda classe della
primaria. Letteratura precedente diceva che: “white children” mostrano
preferenza per “white children”. 1. li valutano positivamente più spesso 2. li trovano più simili a se stessi, 3. li selezionano di più tra i loro amici. tre situazioni per l’esperimento:
classi miste, “white” + “latinos” lezioni in inglese
classi miste, “white” + “latinos” double immersion inglese + spagnolo
classi a predominanza “white” lezioni in inglese
Wright Tropp (2005)
fornite foto di bambini “white” e “latinos” ai bambini “white” (gruppo maggioritario) poste varie domande del tipo: chi ti rassomiglia di più? di chi vorresti essere amico?
Wright Tropp (2005) Sentirsi somiglianti:
lavoro di gruppo: disegniamo un grafico o una tabella adeguati a
fornire con un rapido colpo d’occhio
i risultati di Wright e Tropp (2005) quanto al desiderio di avere ragazzi “white” e “latinos” per amici
Lavoro di gruppo
Costruisco dei diagrammi di flusso per illustrare: 1) l’acquisizione della L1 2) le condizioni ottimali di insegnamento
della L2 3) effetti cognitivi e sociali del bilinguismo
Ricapitolando
1. La facoltà del linguaggio è innata, ma dall’esterno arrivano …
2. Distinguiamo tra acquisizione e apprendimento.
3. Acquisizione della L1 dipende da… della L2 dipende da…
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Esercitazione Sei la dirigente di una scuola dell’infanzia / di una
scuola primaria. Il territorio in cui si inserisce la tua scuola fa sì che si iscrivano un buon 20% di bambini stranieri nella tua scuola. Di questi, almeno il 15% parlano la stessa lingua straniera.
Usi le tue conoscenze linguistiche e sociologiche per prendere una decisione sul loro inserimento. (Bilinguismo? Acquisizione precoce di altre lingue straniere? Altre idee? Decidi tu!). Per avviare una sperimentazione, devi stendere un progetto per l’amministrazione.
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Abdelilah-Bauer Barbara, (2008)
Il bambino bilingue. Crescere parlando più di una
lingua, Raffaello Cortina Editore, Milano.
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Sociolinguistica
William Labov -‐ Excuse me, where are women’s shoes? -‐ Fourth Floor. -‐ Excuse me? -‐ Excuse me, what floor is this? -‐ Fourth Floor. -‐ Excuse me? 37
Sociolinguistica e bambini
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Il modello dei bambini sono gli altri bambini della stessa età o poco più grandi.
Se questi altri bambini parlano diversamente dai propri genitori, il bambino in questione parlerà piuttosto come i pari che come il genitore.
Hockett ha parlato di “selezione per età”: le parole vengono scelte e adoperate da individui di una certa età, i quali poi, crescendo, smettono di servirsene.
I bambini piccoli sono estremamente conservatori (al contrario degli adolescenti!) ciò che più gli interessa è essere uguali ai bambini più grandi.
Un altro elemento di questa conservazione, sta nel fatto che la lingua dei bambini delle elementari è piena di forme arcaiche che venivano usate dai loro coetanei secoli fa – come nelle conte, nelle canzoncine per saltare, le filastrocche, i nomi per i giochi da cortile.
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HockeD, C.-‐F. (1950) “Age-‐Grading and Linguis>c Con>nuity”, in Language, 26, pp. 449-‐459. Richard Hudson (1980) Sociolinguis3ca, Il Mulino, Bologna, pp. 22-‐23.
E’ stato anche documentato che i bambini neri americani usano forme arcaiche che facevano parte del creolo, cioè della prima contaminazione del parlare degli schiavi neri con l’inglese americano. Dillard, J.-L. (1971) “The Creolist and the Study of Negro Non-
Standard Dialects in the Continental United States”, in Hymes (1971) Pidginization and Creolization of Language, Cambridge, Cambridge University Press, pp. 393-408.
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I bambini piccoli sanno recitare una gamma di ruoli, facendo scelte linguistiche appropriate al ruolo. I bambini possono “fare il medico”, “fare il cow boy”, “fare il neonato”.
Quando i bambini fanno “il neonato”, cioè assumono il ruolo di neonato, parlano come un neonato, non si tratta di un residuo della prima infanzia, ma di una crescente consapevolezza sociale di come si comportano gli altri. Una prova di ciò è il fatto che man mano che crescono, i bambini fanno il neonato sempre meglio.
Barko Gleason, J. (1973) “Code Switching in Children’s
language” in T.E. Moore, Cognitive Development and the Acquisition of Language. London, Academic Press, pp. 159-167.
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Un esperimento è stato fatto con bambini dai 3 ai 5 anni. Sono stati registrati mentre parlavano a diversi tipi di
ascoltatori: adulti, pari, bambini piccoli e bambole (bambole tipo neonato).
Il loro modo di parlare era diverso. Parlando con gli adulti e i pari era più complesso che parlando con i bambini piccoli e con le bambole, quando veniva semplificato.
Il tipo di discorso rivolto alle bambole era simile a quello rivolto al bambino piccolo, e questo mostra che non è necessaria la risposta che si riceve dall’interlocutore (perché come è ovvio le bambole non rispondevano) per cambiare il registro del discorso.
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Sachs, J. Devin, J. (1976) “Young Children’s use of Age-Appropriate Speech Styles in Social Interaction and Role-Playing”, Journal of Child Language, 3, pp. 81-98.
Ricapitolando
1. La facoltà del linguaggio è innata, ma dall’esterno arrivano …
2. Distinguiamo tra acquisizione e apprendimento.
3. Acquisizione della L1 dipende da… della L2 dipende da…
4. Caratteristiche sociolinguistiche delle produzioni dei bambini.
Esercitazione: come insegno le lingue ai bambini? Come faccio a: 1. organizzare meglio un percorso di inglese per i bambini. 2. organizzare un percorso di italiano per i bambini stranieri. 3. affrontare i problemi dei bambini sordi. 4. studiare meglio le lingue per l’università.