LABORATORIO INTEGRATO SOSTENIBILITA’ 2 · posizionamento di diatoni artificiali o con elementi...

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LABORATORIO INTEGRATO SOSTENIBILITA’ 2 Modulo di RESTAURO muratura e superfici: interventi di conservazione

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LABORATORIO INTEGRATO SOSTENIBILITA’ 2

Modulo di RESTAURO

muratura e superfici: interventi di conservazione

CARATTERISTICHE CONDIZIONANTI IL COMPORTAMENTO DELL A MURATURA

Caratteristiche geometriche :•dimensioni blocco

•dimensione giunto orizzontale

Caratteristiche chimico fisiche•Composizione/tipo della malta di allettamento

•Composizione e tipo del blocco

Caratteristiche costruttive :•Apparecchiatura/Organizzazione della muratura

•Regolarità della disposizione dei giunti verticali e orizzontali (allineamento giunto verticale, orizzontalità del giunto)

Caratteristiche del degrado e del dissesto:•Stato di conservazione del giunto-Livello di coesione

-Grado di riempimento del giunto / lacune

•Stato di conservazione del blocco-Esfoliazione

-Scagliatura

-Erosione

-Fratturazione

LE INDAGINI SUL MATERIALE : DIAGNOSTICA

OBIETTIVI :

1-Valutazione caratteristiche meccaniche della mura tura

1.1 Martinetti piatti singoli o doppi1.2 Prove di compressione diagonale1.3 Prove di compressione su microcarote e analisi chimico fisiche1.4 Prove sclerometriche1.5 Prove soniche

2-Valutazione delle caratteristiche materico costru ttive della muratura

2.1 Endoscopie2.2 Termovisioni

Tecniche di intervento di consolidamento

•Ripasso muratura : sostituzione di blocchi non più idonei

•Scuci e cuci : sostituzione di parti murarie con materiale di nuovo apporto

•Iniezione : introduzione di miscele fluide per riempimento di vuoti, sarcitura fessure di medie entità, sigillatura superficiale dei paramenti

•Ristilatura dei giunti : eliminazione dei giunti degradati e ristilatura in profondità con malta di nuova realizzazione

•Tiranti trasversali : miglioramento della connessione trasversale della muratura mediante inserimento di barre metalliche. Possibilità di posizionamento di diatoni artificiali o con elementi lapidei o laterizi

Criteri per la scelta di intervento

•Livello di consistenza della muratura : organizzazione della muratura mediante verifica dell’apparecchiatura

•Impegno strutturale : valutazione delle sollecitazioni

•Qualità chimico fisica : caratteristiche di resistenza e deformabilità della muratura e eventuale miglioramento, compatibilità meccanica, componenti chimici dei materiali rapportate alle medesime caratteristiche dei materiali utilizzati negli interventi, compatibilità chimica. Da questi fattori dipendono anche la durabilità dell’intervento

•Invasività dell’intervento : livello di trasformazione del supporto storico, valutazione del grado di perdita di materia storica

LA RIORGANIZZAZIONE DELLA MURATURA

Le tecniche di iniezione

•Iniezione a pressione: tecnica che comporta l’ inserimento di miscela fluida a pressione. La muratura deve essere in grado di sopportare la pressione

•Iniezione a gravità : coli dall’alto mediante imbuti di miscele molto fluide nel caso di murature fortemente degradate

•Iniezioni sottovuoto : diffusione verso l’alto della miscela mediante l’aspirazione dalle cannule sovrastanti. Si usano per piccoli elementi architettonici come statue e prevalentemente per miscele molto fluide addittivate con resine

INTERVENTI DI RISARCITURA DEI QUADRI FESSURATIVI

•Fessurazioni con gole < 5 – 6 mm : incollaggi con resine epossidiche

•Fessurazioni con gole 6 mm< g< 20-30 mm : stuccature e iniezioni con malte di calce idraulica

•Fessurazioni con gole 30 mm <g< 50 mm : stuccatura con rincocciatura e iniezioni con malte di calce idraulica

•Fessurazioni con gole g>50 mm : scuci e cuci

IL RIPASSO DELLA MURATURA MEDIANTELA SCARNITURA DEI GIUNTI DECOESI E LA RISTILATURA CON MALTA DI NUOVO APPORTO

Tiranti

- Ha un ingombro quasi nullo - Non incrementa la massa dell’edificio, e non interagisce negativamente con la struttura in oscillazione durante il sisma. - In caso di terremoto, svolge un ruolo attivo, migliorando sensibilmente il comportamento d’insieme della struttura, non limitando l’efficacia della sua azione al contenimento della massa presidiata.- E’ durevole.- Consente, generalmente, una ripresa del tiro, se necessario, in tempi successivi.- Può essere inglobato in un intervento definitivo di consolidamento o miglioramento/adeguamento sismico- L’azione è localizzata e richiede che la muratura sia in buone condizioni in prossimità degli elementi di ancoraggio,

così da assorbirne il tiro.

La conservazione delle superfici architettoniche

Concetti generaliLe superfici architettoniche sono in genere costitute da elementi naturali o litoidi (laterizi, terrecotte, malte, intonaci, stucchi ecc.) Per effettuare un progetto di conservazione delle superfici occorre, dunque, conoscere:

gli elementi lapidei o litoidi, la loro genesi e co mposizione;

i fenomeni di deterioramento;

le indagini tecniche preliminari ai trattamenti;

i trattamenti attualmente in uso di pulitura, conso lidamento, protezione e incollaggio;

i metodi di controllo e manuteznione dei trattament i eseguiti.

Fasi principali dell’intervento conservativo

Pulitura : asportazione di sostanze estranee presenti sulla superficie di un manufatto, che risultino nocive per la sua conservazione o ne ostacolino del tutto o in parte la leggibilità.

Consolidamento : trattamento finalizzato a migliorare le caratteristiche di coesione tra i componenti di un materiale.

Protezione : trattamento finalizzato ad allontanare nel tempo il verificarsi di fenomeni di degrado sui materiali.

Il preconsolidamento delle superfici decoese, esfoliate, pulverulente il fissaggio delle parti in pericolo di caduta.

Le operazioni “sottrattive”

La rimozione dei depositi incoerenti.

La rimozione meccanica di precisione di depositi coerenti, concrezioni, corpi estranei, strati cementizi e superfetazioni.

L’eliminazione delle piante superiori.

L’eliminazione della microflora patogena.

La pulitura delle superfici da pellicole, croste, macchie.

L’estrazione dei sali solubili.

Le operazioni “additive”

Il consolidamento delle superfici erose, disgregate, alveolizzate.

L’incollaggio e l’imperniatura delle parti fratturate.

La stilatura dei giunti.

L’integrazione di parti mancanti.

L’allontanamento delle acque meteoriche e dei volatili.

La protezione superficiale.

LA PULITURA DELLE SUPERFICI : Operazione delicata e IRREVERSIBILE.

OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE:

Eliminare sostanze nocive per la conservazione dei materiali; restituire leggibilitàalle superfici.

CRITERI D’INTERVENTO:

Il processo di pulitura deve essere BEN CONTROLLABILE in ogni sua fase;

deve essere GRADUABILE;

deve essere SELETTIVO.

Non deve produrre materiali dannosi per la conservazione delle superfici (ad es. sali solubili);

Non deve produrre modificazioni, microfratture o forti abrasioni sulle superfici, provocandone l’incremento della porosità superficiale.

La RIMOZIONE DEI DEPOSITI incoerenti.

Obiettivi dell’operazione:

eliminare gli accumuli di guano, polveri, terriccio, materiali estranei dalle superfici, per prepararle alle successive operazioni di pulitura evitando che questi materiali si mescolino con i prodotti da applicare.

Modalità d’intervento:

Spazzolatura delle superfici con spazzole morbide e pennelli, aspirazione delle polveri e dei residui; rimozione dei depositi consistenti con spatole di plastica e scope di saggina; rimozione dei depositi interstiziali tramite cannule collegate ad aspiratori. Eventuale spolvero finale con getti di aria compressa a bassa pressione.

L’ELIMINAZIONE DELLE PIANTE SUPERIORI

Obiettivi dell’operazione:

eliminare tutte le strutture biologiche presenti sulle superfici, compresi gli apparati radicali, e impedirne l’attecchimento a lungo termine.

Modalità d’intervento:

Utilizzo di adeguato prodotto erbicida da applicarsi a spruzzosulla superficie fogliare o tramite iniezioni localizzate sul fusto e se possibile sulle radici: la scelta dell’erbicida e del metodo di applicazione varia in funzione del tipo, della grandezza e della diffusione della pianta sul manufatto. Il diserbo va eseguito quando il ciclo metabolico delle piante è attivo, cioè in primavera-estate.

Dopo opportuno tempo di assorbimento del prodotto e conseguente perdita di vitalità si può procedere alla rimozione manuale.

La RIMOZIONE DELLA MICROFLORA PATOGENA.

Obiettivi dell’operazione:

eliminare tutti i microorganismi presenti per arrestare le interazioni biologiche con il substrato e restituire leggibilità alle superfici.

Modalità d’intervento:

Applicazione di prodotti biocidi (sali quaternari di ammonio) a spruzzo, a pennello o ad impacco, energica spazzolatura e successivo risciacquo con abbondante acqua deionizzata per rimuovere tutti i residui di prodotto e di materiale biologico. In presenza di licheni crostosi epilitici, dopo l’irrorazione a spruzzo e un opportuno periodo di posa, si deve procedere alla rimozione a bisturi dei talli.

La PULITURA delle superfici da pellicole, croste, m acchie:

Modalità d’intervento:

TRATTAMENTI UMIDI SU SUPERFICI LAPIDEE E AFFRESCHI

1) Acqua vaporizzata, nebulizzata o atomizzata.

2) Impacchi con reagenti chimici e supportanti.

3) Argille speciali.

TRATTAMENTI A SECCO SU SUP.LAPIDEE SU AFFRESCHI

1) Pulitura aeroabrasiva (microsabbiatura e Jos). 1) Spugne Wishab.

2) Ultrasuoni. 2) Termocauterio.

3) Tecnologia Laser YAG ND.

IL CONSOLIDAMENTO DELLE SUPERFICIerose, disgregate, alveolizzate

Consolidamento

Obiettivo : restituire proprietà di coesione e di compattezza al materiale attraverso una penetrazione in profondità.

Requisiti del consolidante

Capacità di incrementare le caratteristiche mecczniche del materiale; stabilità rispetto alle condizioni al contorno;

resistenza alle diverse condizioni ambientali; compatibilità con il materiale lapideo;

consentire la traspirabilità alla pietra; elasticità; non interferire con il valore estetico dell'edificio; atossicità;

facilità d'impiego; buona penetrabilità.

Modalità d’intervento:

Applicazione di prodotti consolidanti a spruzzo, a pennello, a tasca, per irrorazione continua con ricircolo di prodotto, per impregnazione sottovuoto.

IL CONSOLIDAMENTO DELLE SUPERFICI prodotti inorganici ed organici

CONSOLIDANTI INORGANICI:

formano, attraverso reazioni chimiche, nuovi prodot ti poco solubili che si depositano nei pori e creano forti legami con i com ponenti minerali del materiale:

Idrossido di Bario Idrossido di Calcio

Silicato di Etile Fluosilicati

CONSOLIDANTI ORGANICI:

formano, attraverso reazioni di policondensazione, reticoli adesivi e idrorepellenti che riempiono pori e cavità del mater iale.

Alcossi-silani Polisilossani

Acrilati e metacrilati Resine Acril-siliconiche

Resine epossidiche Elastomeri fluorocarbonici

La PROTEZIONE SUPERFICIALE

Obiettivi dell’operazione:

Conferire idrorepellenza alle superfici (non imperm eabilizzare)

Modalità d’intervento:

Applicazione a spruzzo o a pennello di prodotti protettivi organici:

Alchil-alcossi-silani Oligo-silossani e poli-silossan i

Siliconi Polimeri fluorocarbonici

Sono oligomeri o policondensati dispersi in solvente; con l’evaporazione del solvente polimerizzano “reticola ndo”sulla superficie e modificando l’angolo di contatto dell’acqua senza impedire il passaggio di gas e vapo r acqueo nella porosità.

BIBLIOGRAFIA

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