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Laboratorio didattico - sez. tecnicaUnità Formativa di Apprendimento

SportRete delle scuole agrarie Giornata dello sport e dell’amiciziaTorneo di pallavolo interclasseTorneo interscolastico di pallavolo mista Pari opportunità nello sport

La voce degli studentiVoci, fatti esperienze e riflessioniAlluvione a Bovolenta Io in prima personaQuest’anno faccio la quinta!!!Transumanza Eroi di ieri e di oggiMusica anima di libertàUn angelo che ti abbracciaEnglish corner

EditorialeLa didattica per competenze

PostaCaro Duca, ti scrivo.

ApprofondimentoLa Condizionalitò - parte secondaPolitica agricola comunitaria in classe Atto a1 conservazione degli uccelli selvatici “direttiva uccelli79/409”

Notiziario delle attivitàInaugurata la nuova sede dell’avifauna al San Benedetto da NorciaConegliano Primo posto nella gara di riconoscimento botanicoVerona Fieracavalli 2010Gare di giudizio Corso di preparazioneTerra Madre va a scuola Incontro al Tito Livio

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AgriFoglionotiziario dell’Istituto Superiore di Istruzione Agraria

Duca degli Abruzzi - [email protected]

Direttore responsabile:Luigino Grossele

Direttore editoriale:Patrizia Valentini

Redazione docenti:Gabriele BaldanSantina BortolamiSergio CelliAlessandra ComisGraziano FavaroOlga LoguercioNicola MagginiFranco MaistroMarina MarinPaola MolariMaurizio PavanLoredana StumpoLorenzo TisoPatrizia ValentiniVincenzo Volini

Redazione studenti:Fabio BonioloMarco BorilleGiulia CabiancaMarianna ColtriDario De FranceschiGreta DarioFabio MalesaniRiccardo MarchioroMartina MezzaliraOmar MigliolaroCristina Munegato Elena PicelloSebastian PizzeghelloAndrea RuaroTonello MarikaVisentin Nathalie

Foto di copertina: Stefano MarchioriProgetto grafico: Andrea ChinelloImpaginazione: Lorenzo Tiso

StampaNuova Grafotecnica snc Via Leonardo da Vinci, 835020 Casalserugo PD

Direzione, redazione amministrazione:Istituto Superiore di Istruzione AgrariaDuca Degli Abruzzivia Merlin, 1 - 35143 PADOVATel.: 049 8685455 - Fax: 049 8685390

INDIRIZZO TECNICODuca Degli Abruzzivia Merlin, 1 - 35143 PADOVASito: http//:www.ducabruzzi.itE-mail: [email protected]

INDIRIZZO PROFESSIONALE“San Benedetto da Norcia”Via Cave, 172 - 35136 PadovaTel.: 049 620274Sito: http//:www.ducabruzzi.itE-mail: [email protected]

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Educazione alla salute - CIC21-26

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ANNO VI - N° 15- Febbraio 2011

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La riforma Gentile del 1923, orientata a ri-conoscere il primato degli studi classici,valorizzò in questo senso anche parte degliistituti tecnici e istituì le “classi integrativedi avviamento professionale” che assorbi-rono le varie scuole popolari professionaliesistenti che, da allora, dipesero diretta-mente dal Ministero dell’Istruzione. L’educazione al lavoro, ritenuta dal regimeuno degli obiettivi primari della scuola pub-

L’Istituto ProfessionaleSan Benedetto da NorciaUn po’ di storia

Editoriale

In questo numero di Agrifoglio è tratteg-giata la storia dell’istituto professionaleSan Benedetto Da Norcia. Principale fontedocumentale è il libro curato da PierGiovanni Zanetti “L’Agricoltura veneta dal-la tradizione alla sperimentazioneattraverso le scuole e le istituzioni agrariepadovane” (Editore Cleup, Padova, 1996)e, in particolare, le ricerche compiute daiproff. Fulvio Cappellozza e Carlo LodovicoFracanzani.

Le prime norme sull’istruzione professiona-le in Italia risalgono alla Legge Casati,allora ministro dell’istruzione, promulgatanel 1959. Si tratta di una legge di riordinodell’intero sistema di istruzione che, vista lanecessità dell’epoca di creare operatori daimpiegare in agricoltura, in industria e nelcommercio - e non solo letterati e oratori diformazione classica - inserì nell’ordinamen-to scolastico italiano l’istruzionetecnico-professionale. Venne comunquemantenuto uno studio di impianto tradizio-nale con poche concessioni all’introduzionedi materie squisitamente pratiche. In so-stanza, i vincoli della legge non causaronol’insuccesso dell’innovazione e le variescuole “tecnico-professionali”, tra cui quel-le agrarie, sorte in più parti del paese nonebbero fortuna anche perché snobbate da-gli stessi sostenitori delle normeriformatrici. Cosicché la vera formazioneprofessionale e le scuole per operai, nego-zianti, agricoltori, vennero nuovamenteposte ai margini del sistema ufficiale del-l’istruzione pubblica e lasciate in mano allescuole d’arti e mestieri organizzate da pri-vati, da Opere pie e da amministrazionicomunali e provinciali consapevoli delleesigenze locali.Non risolsero il problema alcuni decretiemanati dopo il 1860 che assegnarono ilcontrollo di dette scuole in alternanza alMinistero per l'Agricoltura, l'Industria e ilCommercio e al Ministero dell’EconomiaNazionale. Non vi furono modificazioni degne di parti-colare rilievo fino all’avvento del fascismo.

3blica, si evolse dopo Gentile e, prima nel1932 con la Legge del 22 aprile N. 490, epoi con la Carta della Scuola del 1938 delministro Bottai, rimasta incompiuta perl’avvento della 2^ guerra mondiale, pose lepremesse per il reale avvio, in campo agra-rio, delle scuole di avviamento agrario escuole professionali agrarie, prodromi deiveri e propri istituti professionali.In provincia di Padova, negli anni ’30 e ’40

Allieve della Scuola professionale integrale per esperte avicole

Visita del Ministro Luigi Gui alle strutture dell'istituto il 30 marzo 1968

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scuola d’avanguardia e fu preso ad esempioda molti altri istituti professionali agrari sortinegli anni ’60. Per volontà del primo presi-de, il prof. Giovanni Cesca, che diresse il SanBenedetto da Norcia fino al 1958, l’Istitutoorganizzò numerose scuole e corsi: scuolaper esperte avicole, scuola per castaldi (aiu-to fattori), scuola di meccanica agraria,scuola di ortofloricoltura, scuole serali com-plementari per cantinieri, frutticoltori,capistalla, alcune di esse dislocate nei co-muni vicini. Nel 1969 (Legge n. 754 del 27 ottobre) fumodificato l’esame di maturità e, alla quali-fica biennale, si aggiunse un triennio distudi facoltativo che portò l’istituto a durarecomplessivamente 5 anni con il consegui-mento del diploma di agrotecnico e accessodiretto all’università. La soluzione dell’attivazione del quinquenniofu adottata definitivamente, dopo alterne vi-cende, a partire dall’anno scolastico1976/77.

Con la sperimentazione ministeriale“Progetto 92” l’Istituto professionale agrario(IPA) San Benedetto da Norcia assunse ilnuovo titolo di Istituto Professionale di Statoper l’agricoltura e l’ambiente (IPSAA) e unnuovo ordinamento degli studi. Il percorsoformativo obbligatorio, di durata triennale, fuarticolato in un biennio unitario ed un terzoanno di specializzazione (monoennio) a scel-ta dell’allievo per il conseguimento dellaqualifica professionale. In istituto è stata dasempre attivata la qualifica di “operatoreagroambientale” e, dall’anno scolastico2007/2008, anche la qualifica di “operatoreagrituristico”. Concluso il triennio è stata

confermata la possibilità di conseguire in unbiennio post-qualifica il diploma di agrotecni-co. Pressoché contemporaneamente all’avviodel Progetto 92, per effetto del protocollod’intesa siglato il 13 gennaio 1994 tra ilMinistero della Pubblica Istruzione e laRegione del Veneto, si è dato avvio a corsispecialistici per il conseguimento di un titoloregionale di specializzazione, caratterizzatoda un percorso biennale di studi (classi quar-ta e quinta) con durata di 360 ore di cui 2/3di tirocinio aziendale. Ai corsi iniziali di“Tecnico di progettazione, realizzazione e ge-stione di parchi e giardini”, di “Tecnico dellaproduzione, valorizzazione e commercializza-zione dei prodotti orto florovivaistici” e di“Tecnico della meccanizzazione agricola”, siè aggiunto dall’anno scol. 2008/2009 il cor-so di “Tecnico della valorizzazioneagrituristica del territorio e della produzionedi qualità”.Nel 1994 l’Istituto risultò vincitore del con-corso indetto dalla Banca CommercialeItaliana finalizzato alla progettazione e allarealizzazione di un parco. Il lavoro, premiatocon 250 milioni di lire, fu realizzato dal prof.Antonio Antonucci con la collaborazione deicolleghi Vincenzo Colangelo e GiulianaFinotello. Ancora oggi il parco del SanBenedetto da Norcia, a quasi vent’anni di di-stanza, si fa apprezzare per la sua bellezza eoriginalità compositiva. Dall’anno scolastico 1999/2000, per effettodelle norme sul dimensionamento degli isti-tuti scolastici, l’Istituto professionale si è fusocon l’istituto tecnico Duca degli Abruzzi inun’unica unità organizzativa, mantenendocomunque intatta la sua autonomia didatti-ca. Alla guida dell’Istituto, dopo il prof. Cescae fino alla fusione col Duca degli Abruzzi, sisono succeduti i proff. Gaetano Monti, FulvioCappellozza, Zenone Teso, ancora il prof.Cappellozza, Michele Zappia e, AdrianoPanizzon. A fusione avvenuta: i proff. Adriano Panizzon,fino al 2001 Giuliana Bigardi dal 2001 ai pri-mi mesi del 2003 sostituita nella parte finaledell’anno scolastico dall’incaricato prof.Costantino Meneghini, Riccardo Sagone dal2003 al 2005 e, chi scrive, dal 2005 ad oggi.Dall’anno scol. 2010/2011, gli istituti profes-sionali stanno applicando i cambiamentivoluti dalle disposizioni sul riordino degli isti-tuti di istruzione secondaria di secondo gradoapprovate con D.P.R. n. 87 del 15.3.2010.Luigino Grossele

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furono istituite diverse scuole di avviamen-to agrario: - dal 1931 la Regia Scuola di avviamentoagrario “Vettor Giusti del Giardino” diMontagnana;

- dal 1933 la Regia Scuola di avviamentoagrario “Arnaldo Mussolini” di Padova.(collocata in località Brusegana nell’at-tuale scuola media Arrigo Boito, in viaSS. Fabiano e Sebastiano);

- dal 1938 la Regia Scuola di avviamentoagrario di Conselve;

- dal 1938 la Regia Scuola di avviamentoagrario di Camposampiero.

Inoltre, in altri comuni della provincia furonoistituiti corsi annuali di avviamento agrario(Bagnoli di Sopra, Borgoricco, MegliadinoSan Fidenzio, Megliadino San Vitale,Mestrino, San Giorgio in Bosco, Saonara,Trebaseleghe, Vo’ Euganeo). Scuole di avvia-mento agrario e corsi annuali agraricostituirono i prodromi dell’istituzione degliistituti professionali agrari e, in particolare

dell’Istituto Professionale Agrario SanBenedetto da Norcia, vista l’esperienza accu-mulata in tutta la provincia di Padova e leesigenze della locale popolazione contadina.L’Istituto San Benedetto da Norcia, primo inItalia assieme all’Istituto professionale diCalstelfranco Emilia in provincia di Modena,iniziò la sua attività nell’anno scolastico1950-51 a titolo sperimentale. Ma ben pre-sto, il 15 gennaio 1953, arrivò la confermaufficiale con specifico decreto emanato dalPresidente della Repubblica. L’Istituto professionale di Padova, anche conl’appoggio dell’onorevole (e poi senatore)Fernando De Marzi di adozione padovana,emerse subito agli onori della cronaca come

Editoriale

Il Vescovo Bortignon con l'onorevole De Marzi (a sinistra) e il preside Cesca (a destra)

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Help, help, help!Gentile signor preside, gentili profes-sori,noi studenti delle classi che si trovanopiù lontane dall’uscita della scuola ab-biamo un serio problema che ciprovoca contrasti tra di noi, con gli in-segnanti e anche con il personale ATA.Il fatto è che, alla fine della quinta oradi lezione, il bus navetta, che ci per-mette di arrivare in centro e prenderegli autobus, le corriere o il treno concui raggiungere casa, è sempre stra-pieno. Per questo, se non arrivi ilprima possibile, rischi di non trovareposto, di rimanere a piedi e di perderela coincidenza con gli altri mezzi. Permolti di noi, vista la situazione dei tra-sporti, questo significa ore di ritardo ecioè arrivare a casa sfiniti nel tardo po-meriggio, dopo aver bighellonato avuoto per qualche ora, speso soldi perindigesti panini e consumate le ultimeriserve di energia. È per questo che gliultimi minuti delle ultime ore sonosempre a forte rischio di nota. Tutti cimettiamo in agitazione, cerchiamo diriporre nello quello che si può, chi nonlo ha ancora fatto, prova furtivamentea raggiungere il suo giubbotto e ad in-dossarlo – questo è il momento piùrischioso perche è difficile che l’acro-bazia sfugga anche all’insegnante piùimpegnato o più stanco e la nota èsempre in agguato. Ma vale la pena dirischiare: in gioco c’è un pomeriggiointero rovinato! – Qualche insegnantedi buona volontà rinuncia agli ultimiminuti della sua lezione per consentir-ci di prepararci e scattare fuori alprimo tr della campanella. Ma è unavera sfida! Sembra di essere al Palio diSiena! Avete presente i cavalli sulla li-nea di partenza che sfuggonocontinuamente al controllo del fantino,si spingono e si urtano, tanto che pri-ma di poter dare un valido fischiod’inizio alla gara ci vuole più di un ten-tativo. Beh ecco, quelli siamo noi, e ifantini, no, volevo dire i professori, nonsempre hanno voglia di fare tutta quel-la fatica, si stancano del nostrocomportamento e ci danno una notaoppure – ancora peggio - ci fannostare a far lezione fino all’ultimo se-

condo. Allora per noi il pomeriggio èandato! Impossibile arrivare alla navet-ta prima dei più grandi, e quelli, si sa,non sono certo dei gentiluomini, anzi,si divertono a vedere che restiamo apiedi! Da quando poi non è possibileattraversare il giardino del chiostro lecose si sono fatte ancora più compli-cate. Allora noi ci slanciamo fuori dascuola come dei siluri travolgendoqualunque cosa o persona si mettasulla nostra strada. Capita che i bidel-li si arrabbino, lo capiamo, ma chepossiamo fare! Insomma gentile si-gnor preside, gentili professori, non ècattiva educazione, e neanche cattivavolontà, è una vera e propria lotta perla sopravvivenza! Se perdessimo ognigiorno la navetta sarebbe una vera di-sperazione. Dunque signor presidepotrebbe aiutarci a trovare una solu-zione? Noi abbiamo pensato che lacosa migliore sarebbe di chiedereall’APS di aggiungere un bus alla na-vetta, così ci sarebbe posto per tutti.Se proprio questo non è possibile,chiediamo il permesso di uscire dalleporte di emergenza così non dobbia-mo fare il giro di tutta la scuola peruscire. Insomma bisogna trovare unasoluzione perchè le nostre ultime oresono sempre troppo agitate.Gli studenti di 1A

Cari studenti di 1AIl problema è già stato affrontato conl’APS e ci è stato risposto che perquest’anno non c’è nulla da fare. Sitratta allora di vedere come risolvere ilproblema internamente.Non è certo possibile uscire dalla por-ta di emergenza del primo piano. Siaggiungerebbe pericolo a pericolo! E’ possibile invece uscire dalle portedi emergenza del piano terra. Se l’obiettivo è quello di salire sul busnavetta, mi pare che non ci siano pro-blemi. Certo, alcuni o molti di voiresteranno in piedi, ma l’autista aspet-ta tutti gli studenti, per lo meno quelliche arrivano entro i termini consentiti.Non si tratta quindi di correre ogni vol-ta il Palio di Siena. Salgono in autobustutti gli studenti. Bello sarebbe che qualcuno di voi or-ganizzasse la permanenza in bus. Del

resto, come avviene in tutte le cose, sipuò star bene o male a seconda delmodo in cui è stato organizzato un ser-vizio. Volendo, vi potrei dare unamano. Il palio di Siena è bello da vedere… so-lo a Siena!LG

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La Posta

Caro Duca ti scrivoQuesiti, osservazioni e proposte

Grazie ragazzi per il preziosocontributo

Da ormai 3 anni la nostrascuola ha intrapreso il “percor-so qualità” che prevedel’autoanalisi d’Istituto. Si trattadi un primo passo per miglio-rare l’organizzazione delle duesedi, tecnica e professionale.Grazie alla disponibilità e, so-prattutto, alla serietà, con cuila stragrande maggioranza divoi ha risposto ai questionariche vi ho proposto, è statopossibile individuare alcunipunti critici del sistema; per al-cuni di questi è si è potuto giàprovvedere a dei miglioramen-ti, per altri serve più tempo e,soprattutto, sono necessariemaggiori risorse economiche.Se siete interessati ai risultatidell’autoanalisi, collegatevi alsito della scuola www.duca-bruzzi.it, ciccate sul linkqualità e buona lettura.Spero continuiate a collaborarecon noi non solo utilizzando imoduli “reclamo” e risponden-do ai questionari di fine anno,ma anche con proposte e idee.

Prof. Paola Molari- docente delegato alla gestio-ne qualità.

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La nuova riforma della scuola se-condaria superiore, che è partita aSettembre per le classi prime eandrà a regime in cinque anni,non ha prodotto indicazioni curri-colari specifiche, ma solo lineeguida generali entro le quali ognisingola scuola (volendo ancheogni singolo docente) può orga-nizzare il lavoro. L’informazionepiù chiara si riferisce alla necessi-tà di produrre, nel corso del primobiennio, alcune UNITÁ FORMATI-VE DI APPRENDIMENTO. Secondole indicazioni nazionali per i pianidi studio personalizzati nellaScuola secondaria, “Le Unità diapprendimento… [sono rivolte]alla progettazione: a) di uno o piùobiettivi formativi tra loro integra-ti (definiti anche con i relativistandard di apprendimento, riferi-ti alle conoscenze e alle abilitàcoinvolte); b) dalle attività educa-tive e didattiche unitarie, daimetodi, dalle soluzioni organizza-tive ritenute necessarie perconcretizzare gli obiettivi formati-vi formulati; c) dalle modalità concui verificare sia i livelli delle cono-scenze e delle abilità acquisite, siase e quanto tali conoscenze e abi-lità si siano trasformate incompetenze personali di ciascu-no.” Seguendo queste direttive, inostri docenti hanno elaboratouna serie di UFA che si caratteriz-zano per un forte carattereinterdisciplinare e per l’accentomesso sul conoscere-facendo, ov-vero su una modalità di studio chesi realizzi in prodotti concreti:ipertesti, relazioni, glossari, re-censioni, prestazioni sportive edaltro. Per elaborare queste UNITÁFORMATIVE è stato messo a pun-to un modello base in grado diadattarsi e di offrire ispirazione adaltri percorsi di lavoro. La primaUNITÁ FORMATIVA di APPRENDI-MENTO che verrà realizzata hacome oggetto di studio la cellula eseguirà il lavoro di progettazioneche vi presentiamo

Laboratorio

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Unità Formativa di ApprendimentoSaper fare interdisciplinare

Saper fare interdisciplinare La nuova riforma della scuola secondaria superiore, che è partita a Settembre per le classi prime e andrà a regime in cinque anni, non ha prodotto indicazioni curricolari specifiche, ma solo linee guida generali entro le quali ogni singola scuola (volendo anche ogni singolo docente) può organizzare il lavoro. L’informazione più chiara si riferisce alla necessità di produrre, nel corso del primo biennio, alcune UNITÁ FORMATIVE DI APPRENDIMENTO. Secondo le indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati nella Scuola secondaria, “Le Unità di apprendimento… [sono rivolte] alla progettazione: a) di uno o più obiettivi formativi tra loro integrati (definiti anche con i relativi standard di apprendimento, riferiti alle conoscenze e alle abilità coinvolte); b) dalle attività educative e didattiche unitarie, dai metodi, dalle soluzioni organizzative ritenute necessarie per concretizzare gli obiettivi formativi formulati; c) dalle modalità con cui verificare si.a i livelli delle conoscenze e delle abilità acquisite, sia se e quanto tali conoscenze e abilità si siano trasformate in competenze personali di ciascuno.” Seguendo queste direttive, i nostri docenti hanno elaborato una serie di UFA che si caratterizzano per un forte carattere interdisciplinare e per l’accento messo sul conoscere-facendo, ovvero su una modalità di studio che si concretizzi in prodotti concreti: ipertesti, relazioni, glossari, recensioni, prestazioni sportive ed altro. Per elaborare queste UNITÁ FORMATIVE è stato messo a punto un modello base in grado di adattarsi e di offrire ispirazione ad altri percorsi di lavoro. La prima UNITÁ FORMATIVA che verrà realizzata ha come oggetto di studio la cellula e seguirà il lavoro di progettazione che vi presentiamo

Titolo dell’unità formativa di apprendimento

LA CELLULA: UNITA’ DELLA VITA

Competenza/e di cittadinanza

• Comunicare • Acquisire e interpretare l’informazione • Agire in modo autonomo e responsabile • Collaborare e partecipare • Progettare • Individuare collegamenti e relazioni

Contesto didattico

Classe

Prima

Periodo Intero anno scolastico

Assi culturali Asse dei linguaggi,

storico sociale,scientifico-tecnologico

Discipline coinvolte Scienze, italiano, inglese, diritto, scienze motorie, tecnologie informatiche

Tipo di unità : interdisciplinare

Compito/prodotto : • Relazione in word degli esperimenti svolti nel laboratorio di scienze • Realizzazione di un glossario dei termini scientifici specifici in lingua inglese, il glossario potrà essere un ipertesto • Schede sull’esecuzione delle prove pratiche (scienze motorie)

Motivazione della proposta e suo valore formativo

L’unità formativa nasce dalla consapevolezza che l’argomento è fondamentale per gli studenti dell’Istituto: la conoscenza delle caratteristiche e delle differenze tra cellula animale e vegetale rappresenta il punto di partenza per l’acquisizione del concetto di vita e di struttura di un organismo vivente. Inoltre rappresenta lo spunto per iniziare già nella classe prima un percorso CLIL. Anche se progettata in ambito scientifico, l’unità può facilmente essere applicata anche in un contesto linguistico, in quanto prevede un percorso che verte sui nodi della comprensione e comunicazione. Il suo valore formativo consiste nel fatto che la lettura e la comprensione di un testo scritto, in questo caso di tipo scientifico, costituiscono una competenza fondamentale e trasversale nell’azione didattica delle varie discipline. Dal punto di vista giuridico, l’unità si presta ad approfondire le tematiche relative all’ammissibilità delle scoperte scientifiche in rapporto alla loro influenza sulle relazioni sociali ed economiche ed alla loro normazione. Per quanto riguarda le scienze motorie, l’attività pratica e l’ esperienza diretta che proviene dal vivere nel proprio corpo le sensazioni motorie ed emotive provocate dai meccanismi energetici attivati nella pratica dello sport, può confermare l’apprendimento a lungo termine delle informazioni teoriche. La conoscenza di come possiamo intervenire, attraverso l’allenamento, sui processi cellulari, attraverso l’allenamento, può promuovere la capacità di divenire protagonisti nel miglioramento della propria salute.

Apprendimenti che si intendono promuovere

COMPETENZE ATTESE

Asse scientifico tecnologico 1. Essere in grado di interpretare modelli biologici 2. Raccogliere dati attraverso la consultazione di manuali e testi 3. Organizzare, rielaborare e rappresentare i dati raccolti 4. Capire ed applicare il metodo scientifico 5. Analisi quantitativa e qualitativa dei fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire dall’esperienza 6 Progettare un programma motorio

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Laboratorio

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ASSE SCIENTIFICO TECNOLOGICO

CONOSCENZE

ABILITA’ • Principi della teoria cellulare • Caratteristiche e dimensioni dei diversi tipi di

cellule • Organismi unicellulari e pluricellulari • Cellula procariote ed eucariote • Struttura degli organuli cellulari • Struttura delle membrane cellulari e della

parete cellulare • Meccanismi che regolano il trasporto delle

sostanze attraverso le membrane • Fasi del metodo scientifico • Alimenti “energetici”: ruolo dei diversi alimenti

e loro scomposizione. • Ruolo dei mitocondri e molecole energetiche • Ririschio di infortuni della pratica sportiva • Principali strumenti e tecniche di misurazione

(cronometro, rilevamento dei battiti cardiaci, utilizzo delle attività specifiche e dei mezzi di allenamento)

• Effetti della sedentarietà sulla salute psico-fisica.

• Servizi offerti da Internet (navigazione, motori di ricerca, trasferimento file)

• Strumenti informatici per la produzione di un ipertesto

• Spiegare le fasi della teoria cellulare • Condurre osservazioni al microscopio • Classificare gli organismi dal numero di cellule • Illustrare somiglianze e differenze tra i vari tipi di cellule • Collegare correttamente le diverse funzioni degli organuli

nelle cellule • Classificare le cellule in base alla loro struttura • Prevedere il comportamento di una cellula all’interno di

soluzioni a diversa concentrazione • Utilizzare nella giusta sequenza le fasi del metodo

scientifico • Progettare un programma motorio e sportivo per migliorare

le capacità fisiche in funzione di uno sport in particolare o per la promozione della salute.

• Riconoscere gli alimenti utili per svolgere un’attività sportiva • Riconoscere le principali reazioni chimiche che avvengono

all’interno dell’apparato muscolare e non solo, durante un’attività fisica.

• Rilevamento dei tempi cronometrici, dei battiti cardiaci, etc. • Scegliere l’attività motoria adatta al raggiungimento

dell’obiettivo allenante. • Saper eseguire una buona attivazione motoria

(“riscaldamento”) per l’esecuzione delle attività e per prevenire infortuni.

• Presentare i risultati dell’analisi e delle prove. • Riconoscere il meccanismo energetico allenante di ogni

sport. • Saper individuare, tra quelli offerti dalla rete Internet, il

servizio utile ad un determinato scopo • Saper realizzare un ipertesto

ASSE DEI LINGUAGGI

CONOSCENZE

ABILITA’ • Principali strutture grammaticali di L1 e L2 • Lessico inglese di base, adeguato al contenuto

dell’unità • Varietà lessicali di L1 in rapporto ad ambiti e

contesti diversi (lessico specialistico) • Struttura dei dizionari • Principali connettivi logici • Strutture essenziali di diverse tipologie di testi per

L1 e brevi e semplici testi di base per L2 • Tecniche di lettura analitica e sintetica • Operazioni sul testo • Tecniche per risolvere problemi di comprensione

• Riconoscere la principali strutture grammaticali di L1 e L2 • Riconoscere varietà lessicali per L1 e lessico di base per L2 • Saper utilizzare i dizionari • Evidenziare ed annotare a margine • Individuare le caratteristiche generali e lo scopo di diverse

tipologie testuali per L1 e semplici testi di base per L2 • Utilizzare modalità di lettura funzionali allo scopo prefissato • Ricercare, acquisire, selezionare informazioni generali e

specifiche in funzione della comprensione di testi scritti di vario tipo

• Ipotizzare eventuali contenuti/significati non espliciti del testo • Contestualizzare il significato di parole • Confrontare informazioni • • Riconoscere e saper valutare le informazioni trovate in Internet • Saper progettare un ipertesto, che consenta un’agevole

fruizione del materiale prodotto

ASSE STORICO-SOCIALE

CONOSCENZE

ABILITA’ • Diritto oggettivo: • Ordinamento e Diritti personali • Caratteri e classificazione delle norme giuridiche. • Diverse tipologie di fonti giuridiche. • Equità del diritto e Gerarchia delle fonti

• Comprendere la funzione dell’ordine gerarchico delle fonti • Individuare nella Costituzione la fonte per eccellenza,

prescrittiva per i cittadini e vincolante per le altre fonti di livello inferiore

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ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO

Fasi indicative

Organizzazione metodologico-didattica

INFORMAZIONE • Lezione frontale • Discussione guidata in classe per favorire la consapevolezza rispetto al compito • Informazioni del docente sulle strategie per la comprensione del testo • Studio guidato • Lettura e analisi di fonti giornalistiche e giuridiche. • Lezione frontale sui meccanismi energetici legati al movimento (aerobico,

anaerobico lattacido e alattacido, atp, fosfocreatina..) • Istruzione sulle tecnologie informatiche da utilizzare

LABORATORIO

• Attività laboratoriali guidate sull’uso del microscopio • Preparazione vetrini • Riconoscimento materiale osservato • Attività laboratoriali, con uso di tipologie testuali diverse, su codici variati, per

imparare in situazione a: ! risolvere problemi di comprensione ricorrendo ad altri testi; ! porre domande al testo in modo autonomo: chi, dove, perché! ! come orientarsi sul testo per crearsi aspettative, fare anticipazioni,

ipotesi! ! utilizzare strategie e tecniche per la segnatura del testo finalizzata ad

evidenziare le informazioni e le loro relazioni; ! evincere il piano informativo del testo costruendo mappe, tabelle, ecc. ! ricorrere a pratiche meta testuali: note a margine, riassunto, titoli,

commento! ! approfondire aspetti linguistici e grammaticali del testo. ! Interpretazione di norme ordinarie e della Costituzione ! Confronto di fonti per attuare una contestualizzazione. ! eventuale organizzazione di lavori di gruppo di approfondimento. ! studio del caso: questione di legittimità dinanzi la Corte Costituzionale ! confronto sulle conclusioni e contestualizzazione.

VERIFICA

• Elaborazione di una relazione sul lavoro svolto in laboratorio • Test scritti e/o orali • Dopo esecuzione delle prove pratiche per lo sviluppo delle capacità condizionali

di forza (massimale, resistente, veloce), velocità/rapidità (resistenza alla velocità), resistenza (di breve, medio e lungo periodo), vengono elaborati i dati e raccolte le sensazioni corporee del momento e del giorno dopo.

PRESENTAZIONE DEL PRODOTTO

• Esposizione dell’esperienza vissuta eventualmente anche a studenti di altre classi

Attività • Discussione guidata • Lettura e analisi di testi scientifici. • Lettura e interpretazione di schemi e mappe. • Eventuale organizzazione di lavori di gruppo di approfondimento .(Questa metodologia di lavoro aiuta a sviluppare la

capacità di organizzazione, collaborazione e di confronto con gli altri). • Studio di casi. • Confronto sul percorso svolto e giustificazione delle scelte fatte. • Confronto delle caratteristiche delle varie attività sportive e motorie (fitness, salute, prevenzione..) • Confronto delle esperienze sportive e motorie personali. • Discussione guidata per favorire la consapevolezza riflessiva sui propri prodotti di conoscenza.

Metodo e strumenti • Lezioni frontali e partecipate • Lavoro individuale, lavoro in piccoli gruppi in palestra e all’aperto. • Lavoro di gruppo in laboratorio di informatica • Lavoro di gruppo in laboratorio di scienze • Lavoro domestico di ricerca su Internet

Laboratorio

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• Libri, pc, enciclopedie cartacee e multimediali, Internet • Lettura di varie tipologie di testi (comprese le fonti storiche e giuridiche) • Analisi dei testi • Esercitazioni in classe e a casa

VERIFICA E VALUTAZIONE

Criteri e modalità di valutazione Osservazione delle modalità di lavoro in gruppo in classe e nei laboratori di scienze e informatica Valutazione individuale con:

• valutazione del lavoro in laboratorio di scienze • valutazione dell’abilità di riconoscimento dei vari tipi di cellula • valutazione dell’abilità di riconoscimento degli organuli cellulari • L1: lettura ed analisi di un testo scientifico • L2: lettura di un semplice testo scientifico di breve estensione

Osservazione delle modalità di lavoro in gruppo in palestra e all’aperto Valutazione individuale con:

• valutazione del lavoro svolto • valutazione dell’abilità di svolgimento delle prove, di discriminazione motoria specifica, di raccolta dati • valutazione del lavoro di raccolta dati

Prove di verifica

• Relazione orale di gruppo, relazione scritta, analisi di laboratorio, costruzione di un testo in Word. • L1: verifica scritta a domande aperte - comprensione ed analisi del testo • L2: verifica della comprensione del testo (informazioni generali, dettagli specifici) attraverso domande a scelta

multipla, vero/falso, griglie a completamento, brevi risposte aperte • Diritto: Al termine dell’unità formativa la prova di verifica sarà affidata a test strutturati con domande a risposta

multipla, vero/falso, quesiti a risposta breve, esercizi di collegamento. • Informatica: dopo lo svolgimento degli argomenti utili alla realizzazione dell’unità formativa, saranno effettuati test

strutturati. Indicatori di valutazione

Relazione orale per esporre le conoscenze acquisite: esposizione personale, chiara, precisa, esaustiva ma sintetica; rispetto del tempo a disposizione; utilizzo di materiali visivi di supporto (diapositive, slide, foto ecc. realizzati dallo studente) e qualità degli stessi. Bontà, criticità e pertinenza delle informazioni esposte. Relazione scritta, fasi di realizzazione:

o le fonti e la documentazione; o redazione delle schede o la bibliografia.

Analisi di laboratorio Organizzazione e riconoscimento del materiale Palestra Organizzazione e riconoscimento del materiale raccolto, riconoscimento tramite analisi dei processi energetici muscolari in relazione all’attività motoria e sportiva svolta. Prove di verifica della comprensione del testo

o Ricerca e selezione delle informazioni o Organizzazione delle conoscenze o Riflessione linguistica e grammaticale o Discriminazione lessicale

Sono stati individuati quattro livelli di descrittori raccolti in apposita tabella.

Tempi previsti Ogni docente valuterà i tempi necessari alla realizzazione dell’UFA in base alla propria disciplina. A cura delle professoresse Olga Loguercio e Loredana Stumpo, con la collaborazione di tutti i docenti coinvolti.

Laboratorio

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Approfondimento

ATTO A1 CONSERVAZIONE DE-GLI UCCELLI SELVATICI“DIRETTIVA UCCELLI” (DIRETTI-VA 2009/147/CE, che ha sostituitola Direttiva 79/409/CEE)

MOTIVAZIONE:A partire dagli anni '60, si è assistito aduna generale e preoccupante diminuzio-ne di numerose specie di uccelli congravi minacce per gli equilibri biologici. Tra tutte le specie, le più minacciate sonole migratrici in quanto, durante il loro ciclovitale, spesso frequentano habitat diversie transitano su lunghe rotte interessandovari Stati europei e non solo. La conservazione dell'avifauna in genereè un compito transnazionale ed ogniStato ha il suo preciso contributo da ap-portare a livello locale.

NORMATIVE PRINCIPALI:La prima direttiva Uccelli 79/409/CE en-trò in vigore il 6 aprile 1979 concedendo

2 anni di tempo per il recepimento daparte di ogni stato membro. L'Italia adot-tò integralmente il trattato solo dopo 13anni con la legge 157/92 seguita da innu-merevoli decreti e delibere nazionali. Maè già ora di cambiare l’UE ha, infatti, ema-

nato una nuova direttiva la DIR.2009/147/CE concernente la conserva-zione degli uccelli selvatici.Tale direttiva mira a proteggere, gestire eregolare tutte le specie di uccelli selvaticinel territorio europeo - comprese le uovadi questi uccelli, i loro nidi e i loro habitat-; nonche' a regolare lo sfruttamento di talispecie attraverso la caccia. Gli Statimembri devono anche preservare, man-tenere o ripristinare i biotopi e gli habitatdi questi uccelli istituendo zone di prote-zione, mantenendo gli habitat,ripristinando i biotopi distrutti, creandonuovi biotopi. Per talune specie di uccelliidentificate dall'Allegato I della direttivaele specie migratrici sono previste misurespeciali di protezione degli habitat.

La Condizionalitàparte seconda

Politica Agricola Comunitaria in classe

QUADRO REGIONALE:La Regione Veneto si adegua alla primaDirettiva Uccelli con L.R. 50/93 (principal-mente per quanto riguarda l'attivitàvenatoria) e D.G.R. 449/03 all. A (perquanto riguarda la protezione dell'habi-tat); seguono innumerevoli decretiregionali riguardanti soprattutto la defini-zione dei siti da tutelare. La tutela dellabiodiversità nel Veneto avviene principal-mente con l'istituzione e successivagestione delle aree naturali protette (par-chi e riserve) e delle aree costituenti larete ecologica europea Natura 2000.

RETE ECOLOGICA EUROPEANATURA 2000:

Questa rete si compone di ambiti territo-riali designati come Siti di ImportanzaComunitaria (S.I.C.), che al termine del-l'iter istitutivo diverranno Zone Speciali diConservazione (Z.S.C.) , e Zone diProtezione Speciale (Z.P.S.) in funzionedella presenza e rappresentatività sul ter-ritorio di habitat e specie animali evegetali indicati negli allegati I e II dellaDirettiva “Habitat” e di specie di cui all'al-legato I della Direttiva “Uccelli” e dellealtre specie migratrici che tornano rego-larmente in Italia.Il Veneto ha individuato:

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*131 siti Natura 2000 (100 SIC e 67 ZPS)per oltre 400.000 ettari (22%del territorioregionale di cui l’80%fuori da aree natu-rali protette)*70 habitat pari al 32%di tutti habitat se-gnalati dalle direttive in Europa*151 specie di flora e fauna pari al 14%ditutte le specie segnalate dalle direttive inEuropa.

AZIENDE AGRICOLE INTERESSATE: Tutte le aziende, con terreni ricadenti al-l’interno della “Rete Natura 2000”e inparticolare nelle Zone di ProtezioneSpeciale, devono osservare a livello re-gionale, gli impegni disciplinati dalla DGRn. 2371 del 27.07.2006 e dalla DGR n.3173 del 10.10.2006.

COSA FARE :1. Per tutte le superfici aziendali si devo-

no rispettate le Misure diconservazione relative alle singoleZPS che si possono reperire nel sitoInternet della Regione del Venetowww.regione.veneto.it (piani di gestio-ne).

2. Nel caso in cui l’azienda intenda ese-guire, all’interno di aree ZPS, piani,progetti o interventi (costruzioni, mi-glioramenti fondiari, ecc.) cherichiedono il rilascio di un’autorizza-zione, si deve predisporre, tramite untecnico competente, una indaginepreventiva per verificare se esistono omeno i presupposti per eseguire lostudio di Valutazione d’IncidenzaAmbientale.

3. Qualora risulti necessario, in seguito atale istruttoria preliminare, va dimo-strato con la cosiddetta “Valutazionedi Incidenza Ambientale”(VIncA) chetali attività non incidono significativa-mente sull’ambiente tutelato da ReteNatura 2000.

ASPETTI OGGETTO DI CONTROLLO:1. Rilevazione della presenza di opere

passate e future che richiedono auto-rizzazione

2. Valutazione della necessità ed even-

tuale presenza della relazione di inci-denza (copia della relazione preventivaed eventuale copia della relazione diincidenza)

3.Documentazione di autorizzazione4. Controllo del rispetto delle misure di

conservazione

Elaborazioni effettuate su materiale edito daVeneto AgricolturaPaola Molari, docente di Agronomia

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Approfondimento

Cartografia dei siti SIC e ZPS nella regione Veneto scala 1 : 250.000

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CONSORZIO AGRARIO PADOVA VENEZIAe

Uniamo le energie

per moltiplicare i risultati.

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Un’Azienda che vive di Agricolturae per l’agricoltura

www.agrinordest.it

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AttivitàCorsi, manifestazioni, gare, incontri

Notiziario

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GARE DI GIUDIZIOCORSO DI PREPARAZIONEOrganizzato dal professor VincenzoVolini, è partito, dalla fine del mesedi ottobre, un CORSO DI PREPA-

RAZIONE A GARE DI GIUDIZIO

SU BOVINI articolato in 10 incontripomeridiani della durata media di 1ora. Il corso è rivolto a tutti, ma hatrovato particolare gradimento pres-so le classi prime le quali, in seguitoalla riforma scolastica, hanno vistosparire dal loro monte ore tutte le le-zioni di pratica agraria. I ragazzi,invece, avvertono fortemente il de-siderio di avvicinarsi, fin dal primoanno di studi, alle materie caratteriz-zanti dell’istruzione agraria peraccedere ad una preparazione chenon sia solo teorica, ma garantiscaun saper fare concreto.La partecipazione alle mostre bovi-ne è un’esperienza di particolareimportanza nella preparazione deglistudenti in quanto richiede cono-scenze e competenze ampie,attinenti sia alle materie tecnicheche a quelle generali: nozioni chiaredi zootecnia, di chimica, di storiama anche la capacità di parlare inpubblico con pertinenza ed effica-cia. I nostri studenti delle classi

superiori partecipano regolarmentea gare di giudizio, sia in Veneto chein altre regioni, e si distinguono fre-quentemente per la loro passione eper il loro livello di preparazione.

SAN BENEDETTO DA NORCIAINAUGURATA LA NUOVA SEDEDELL’AVIFAUNAAlla presenza dell’assessore provin-ciale all’edilizia scolastica, GilbertoBonetto, è stata inaugurata, venerdì12 novembre, la nuova Avifauna delSan Benedetto da Norcia. Si tratta diun impianto modello per le scuoleagrarie del Veneto, progettato e rea-lizzato nel rispetto delle norme dibiosicurezza previste dal settore ve-terinario dell’ULS 16 di Padova. Ilnuovo complesso si compone di 3strutture, una per gli uffici, puntovendita, incubazione delle uova eschiusa dei pulcini, una seconda perl’allevamento del novellame e la ter-za per l’allevamento dei riproduttorisuddivisi in 13 diversi tipi genetici.L’avifauna del San Benedetto, diret-ta con competenza e passione dalprofessor Gabriele Baldan, è infatticentro promotore, fin dal 1996, diPro Avibus Nostris, associazione ri-volta alla conservazione delle specie

avicole autoctone, in particolare del-la Gallina Padovana dal gran ciuffo,di nuclei di gallina Polverara e del-l’anitra Germanata veneta. LaGallina Padovana è inoltre ricono-sciuta da Slow Food tra i prodotti deiPresìdi scelti in Italia e all’estero peril loro valore tradizionale e qualiespressione della biodiversità zoo-tecnica e agronomica creatadall’uomo per la propria alimenta-zione. Il trasferimento delleattrezzature dalla vecchia sede el’istallazione delle nuove è stato se-guito con entusiasmo dagli studentisotto la direzione di personale spe-cializzato, dei professori GabrieleBaldan e Alfredo Szathvary e deitecnici Francesca Pengo, RobertoLazzaretti e Daniele Rinaldo. Già dagennaio è stato dato avvio alle pri-me incubazioni, da febbraio amaggio avrà luogo l’accasamentodei pulcini e la loro vendita agli alle-vatori interessati. Grazieall’attivazione della nuova sede, i ra-gazzi potranno svolgere qualificateattività di approfondimento e diesercitazione sentendosi partecipidi un progetto riconosciuto per ilsuo alto valore conservativo deiprodotti avicoli locali.

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Notiziario

CONEGLIANO GARADI RICONOSCIMENTO BOTANICOAncora al primo posto sul podio

Durante la GARA DI RICONOSCI-MENTO BOTANICO, organizzatadalla RETE DELLE SCUOLE AGRA-RIE, presso il parco centenario dellaScuola agraria enologica diConegliano, è stata confermata l’in-discussa superiorità del nostroIstituto in fatto di riconoscimentobotanico. I nostri studenti si sonodecisamente imposti su tutte lescuole agrarie del Veneto sia comesquadra che come Istituto.La gara ha visto in lizza tutte le scuo-le agrarie della nostra regione piùuna del Friuli, erano perciò presenti iseguenti Istituti: “Kennedy” diMonselice (PD), “De Nicola” di Piovedi Sacco (PD), “Trentin” di Lonigo(VI), “Parolini” di Bassano (VI), “DellaLucia” di Feltre (BL), “Ponti-Lorenz “di Mirano (VE) “Bellini” di Trecenta(RO), “Munerati” di S Apollinare(RO), “Corazzin” di Oderzo (TV),“Sartor” di Castelfranco (TV),“Stefani- Bentegodi” di Verona e“Brignoli” di Gradisca d’Isonzo.Ogni scuola ha partecipato con 3squadre di 2 studenti, per un tota-le di 45 squadre. Si è trattatodavvero di una bella competizione! Le squadre della sezione tecnica,accompagnate dai proessoriGraziano Favaro, Roberto Agosta eFranco Maistro, erano composteda: Marco Banzato 2A, AndreaFaggionato 3D, Jessica Rossi 3D,Emanuele Stivanello 3D, MichelePiovan 4B e Alberto Squarcina 4B. Iteams della sezione professionale,guidati dalle professoresse SantinaBortolami e Paola Guarise, eranoformati da: Francesco Bisello 4B,Gabriele De Franceschi 4B, DenisManiero 5B, Mattias Fascina 3B,Edoardo Diserò 2D e AlbertoPegoraro 3B. Ogni squadra aveva il compito di in-dividuare 27 piante, per ognuna èstato necessario riconoscere: gene-re, specie, nome italiano e famiglia.Come al solito, è stato assegnato 1punto per il riconoscimento del ge-

nere, 1 per la specie, 1 per il nomeitaliano, 1 per la famiglia, complessi-vamente 4 punti per pianta. A paritàdi punteggio, vinceva la squadrache aveva impiegato meno temponel riconoscimento. Una regola nuo-va di quest’ultima competizione haprevisto un’assoluta correttezza nel-la scrittura dei nomi, perciò anchel’errore di una sola lettera nellospelling, ad esempioTuja anzichéThuja, impedival’acquisizione deipunti. I nostri peròse la sono cavataproprio bene: su unterreno fangoso, mareso accettabiledal bel tempo, si sonolanciati con determinazionealla ricerca delle piante, anche se al-cune di esse apparivano piuttostodifficili da riconoscere in quanto nonavevano mai potuto essere osseva-te sul nostro territorio, come ilPopulus canescens, ad esempio, ola Thuja plicata. Eppure la squadracomposta da Marco Banzato eJessica Rossi le ha riconosciute tut-te e, nonostante un’imprecisione discrittura, si è imposta, con 102 pun-ti su 108, su tutte le altre 44 squadre!

Anche il risultato delle altre forma-zioni è stato davvero apprezzabile e,grazie allo sforzo di tutti, il Duca de-gli Abruzzi ha portato a casa il primoposto anche nella classifica degliIstituti. I nostri studenti hanno dimostratopassione, occhio, intelligenza, maanche una seria preparazione con-

seguita durante le lezioni in classee sviluppata durante un cor-

so di approfondimento di 13ore tenuto dal prof. Favaro. Le

lezioni pratiche si so-no tenute, presso il parco

del San Benedetto DaNorcia, presso l’Orto botani-co di Padova, sui colli

Euganei e anche nel-l’azienda del Duca

degli Abruzzi.L’ultimo corso ha

avuto ben 33 iscritti – sempre pre-senti e interessati – e le domande dipartecipazione sono in aumento,per questo si prevede per il futurol’organizzazione di 2 corsi, uno perprincipianti uno per esperti. La prossima competizione è previ-sta in primavera, ma sarà davverodifficile batterci!Graziano Favaro, docente di Scienze

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Notiziario

Sabato 13 novembre 2010 si è svolta la ce-rimonia di intitolazione dell’aula magna dell’istituto Duca degli Abruzzi a VINICIO DALLA VECCHIA. Il de-

-stico Regionale del Veneto, preso atto dei pareri favo-revoli espressi dal Prefetto di Padova, dal Sindaco di Padova e dal Consiglio d’Istituto. Alla cerimonia hanno presenziato, tra gli altri, gli ex allievi dell’Istituto Agra-rio, autorità politiche e religiose e la sorella di Vinicio Dalla Vecchia, morto il 17 agosto del 1954, precipitan-do dalla parete est del Catinaccio.

INTITOLATA A VINICIO DALLA VECCHIAL’AULA MAGNA DEL DUCA

Mons. Franco Costa, vicario episco-pale della Diocesi di Padova, ha benedet-to la targa, collocata all’ingresso dell’aula

-ciale dei periti agrari di Padova. La sorella di Dalla Vecchia ha proceduto allo sco-primento della stessa e Marianna Coltri, studentessa del Duca, a nome dell’Isti-tuto, ha salutato i presenti e ricordato i

La cerimonia è proseguita all’interno dell’aula magna con le relazioni del presidente dell’associazio-ne ex allievi dell’istituto Tiziano Pavin, del preside Lu-igino Grossele, del sindaco di Vigonza (paese natale di Vinicio Dalla Vecchia) Nunzio Tacchetto e di mons.

-zione di Vinicio Dalla Vecchia. Sono altresì intervenu-ti, in rappresentanza del Comune e della Provincia di Padova, rispettivamente gli assessori Claudio Piron e Marzia Magagnin.

Siamo nei primi decenni del 1900. A Perarolo di Vigonza, in provincia di Padova, la popolazione vive poveramente

Tra i giovani del paese, Riccardo Dalla Vecchia nel 1923 sposa Corinna Sabbadin. La giovane moglie l’aiuta lavorando anche a domicilio come “orlatrice di scarpe”, attività caratteristica della Riviera del Brenta.

Il 23 febbraio 1924 nasce il primogenito Bonifacio Vinicio. Il 15 marzo viene battezzato. Trascorsi i primi anni nella serenità della famiglia patriarcale, Vinicio frequenta l’asilo e a cinque anni inizia la prima elementare.

Vinicio è un bambino vivace e allegro, è bravo a scuola ed è amato dai compagni che lo riconoscono come capitano della squadretta del paese.

A 11 anni Vinicio viene iscritto all’istituto agrario Duca degli Abruzzi. Tutte le mattine percorre in bicicletta 12 km, fra andata e ritorno. Ma l’anno dopo il padre lo ritira dalla scuola perché ha bisogno di aiuto nei campi. Ma lui, anche nei cam-pi, continua a leggere e a studiare. Il padre si accorge di avere in mano un ragazzo particolare; gli compra una bicicletta usata e gli fa riprendere gli studi all’istituto agrario.

Da giovane, oltre a studiare assiduamente, viene impiegato prima dalla parrocchia, come delegato aspiranti di azione cattolica, e poi viene chiamato a ricoprire incarichi di direzione nell’azione cattolica in diocesi di Padova.

-

di seguire una sua nuova grande aspirazione, quella di diventare medico per aiutare gli altri. Nel 1951 si laurea in medicina e chirurgia con la votazione di 110 e lode. E’ subito assistente alla cattedra di Patologia

medica dell’Università di Padova e, successivamente, passa alla cattedra di “Clinica del lavoro”. All’Università incontra una ragazza con cui pensa di sposarsi.

Nell’estate del 1954 il cugino don Bartolomeo Dal Bianco, salesiano, lo ospita in montagna in Val di Fassa. Partono assieme per scalare la vetta del Catinaccio dalla parete est. Ma i due scalatori non ce la fanno e precipitano al suolo. E’ il 17 agosto. Vinicio Dalla Vecchia muore lasciando in eredità un’esemplare testimonianza, quella di una persona coltissima, umile, vicina a Dio e agli uomini.

Gli studenti e tutto il personale del Duca degli Abruzzi, lo salutano, onorati di averlo avuto come studente del nostro istituto.

Notiziario

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Notiziario

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nostro

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Calderini.Marica Tonello di 5A, GiulianaManganiello ed Enrico Selmin di 5C hannoinvece lavorato con l’AIA - AssociazioneItaliana Allevatori – la più importante or-ganizzazione a sostegno della zootecniache opera nel nostro Paese mettendo afrutto le conoscenze apprese a scuola e ar-ricchendole con la nuova esperienza.La soddisfazione più grande, però, ci è ve-nuta dal pubblico che ha applaudito conentusiasmo alle performances dei nostriragazzi complimentandosi con loro per lagrande professionalità dimostrata soprat-tutto nella conduzione della pariglia enello spettacolo di quattro cavalli dovesono state presentate evoluzioni e figureeseguite sempre in modo eccellente.

Notiziario

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L’OLIO EXTRAVERGINE DIOLIVA FRANCISCUSE LA FE-STA DELL’OLIO

Un’ottima annata per il nostro FRANCISCUS,l’olio extra vergine di oliva dell’Istituto. L’ulivetodi Arquà Petrarca ha assicurato quest’anno unaresa quantitativa inferiore a quella dello scorsoanno (la produzione è stata di circa 700 litri diolio) a vantaggio di una elevata qualità.Franciscus si sta ormai affermando nel mercatolocale come olio extra vergine di oliva sopraffi-no e tale primato viene certificato dagli ottimipiazzamenti che ottiene ai vari concorsi “euga-nei” a cui partecipa. Il lavoro svolto in équipe datutto l’Istituto, sia dalla sezione tecnica che daquella professionale e da tutte le loro compo-nenti interne, docenti, personale ATA e studenti,dà i suoi frutti e i risultati sono tangibili. Anchequest’anno, come già avvenuto in precedenza,a contribuire alla produzione sono stati anche igenitori degli studenti in occasione della festadell’olio del 24 ottobre scorso. In questa occa-sione, nonostante le avverse condizioniatmosferiche, la giornata è stata piena e pro-duttiva. Tutte le fasi della raccolta delle olive sisono svolte in piena collaborazione tra genitori,studenti e personale dell’istituto, coordinati perl’occasione dal prof. Giuseppe Buongiorno che,seppure in pensione, ha voluto essere con noiper gestire la situazione. Non sono mancati néil momento conviviale (un bravissimo alle cuo-che del giorno e a tutti gli inservienti) né ilmomento formativo realizzato al Frantoio delPoeta dove le nostre olive, sotto i nostri occhi,sono diventate olio, seguendo una rigorosaprocedura di trasformazione. L’olio Franciscus è in vendita presso la nostracantina a un prezzo di € 11,00 a bottiglia(0,750 ml) e a € 10,00 per acquisti da sei bot-tiglie in su. Il prezzo, in linea con quello imposto dai produt-tori dei Colli Euganei, è sostenuto. Ma i costiall’origine sono elevati: coltivazione, potatura,trattamenti, concimazione, raccolta, trasposto,molitura, imbottigliamento, etichettatura, pro-mozione. Ovviamente la differenza di prezzo sinota confrontandolo con gli oli industriali acqui-stati al supermercato. Però l’olio extravergine dioliva dei Colli Euganei è certificato ed è un pro-dotto completamente diverso, frutto di metodidi coltivazione, raccolta e molitura assolutamen-te diversi. Provare per credere! Franciscus non ha eguali!

VERONA - FIERACAVALLI 2010I NOSTRI STUDENTI IN MO-STRA

Le nostre scuole sono ormai ospiti fissi del-la manifestazione fieristica dedicata aicavalli più importante d’Italia. 150 mila vi-sitatori, i più importanti operatori edesperti professionisti del settore si incon-trano ogni anno a Verona per unakermesse che non ha uguali nel nostroPaese. La nostra scuola, grazie all’appas-sionato lavoro di organizzazione edirezione del professor Lorenzo Crise, par-tecipa con diverse attività: presentando icavalli TPR allevati presso l’azienda delDuca degli Abruzzi, offrendo agli studentil’opportunità di condurre cavalli di altri al-levatori, collaborando con l’AIA.Quest’anno i risultati ottenuti dal lavorosvolto sono stati particolarmente brillanti eci hanno permesso di piazzarci in posti ditutto rilievo in una manifestazione di cosìgrande portata:• 6° posto Adua e 8° per Zaffira, cavalleTPR della scuola, nella Mostra nazionaledell’Associazione di razza; gli stessi sog-getti sono risultati vincitori del Premio peril miglior gruppo di progenie riportato aPadova dopo molti anni.• 1° posto ad Adua e Zaffira condotte daFabio Tonello di 4B nella prova di maneg-gevolezza per pariglie,davanti a Federicodi Sacco, di san Rossore che ha avuto co-me groom il nostro studente Pietro Bettiodi 4B.• 1° posto a pari merito per Adua eZaffira, condotte da Emily Marcato 3C eStefano Marchiori 4C, 3° posto perTatiana, condotta da Francesco Pengo 4B,e 6° posto per Vico,condotto da AndreaFaggionato 3D, nella prova di manegge-volezza, categoria singoli.Di notevole interesse, per le ricadute didat-tiche e professionale che tale esperienzaoffre, è stato il lavoro di conduzione che inostri studenti hanno svolto per allevatoriesterni: Veronica Cricini 5D ha collaboratocon l’allevamento Tobaldo, Pietro Bettio4B con l’allevamento Di Sacco, FrancescoPengo 4Bcon l’allevamento Gentili,Eleonora Miola 3C con l’allevamentoManente, e Luca Miazzo con l’allevamento

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SCRUTINI DEL PRIMO TRIMESTREE CORSI DI RECUPERO E DI EC-CELLENZA

Nel corso del mese di gennaio si sonosvolti gli scrutini del primo trimestre del-l’anno scolastico 2010/2011. Per glistudenti con insufficienze sono stati or-ganizzati corsi di recupero durante lasettimana 31 gennaio – 5 febbraio, inorario scolastico, attingendo alla quotadel 20% prevista dal D.M. 47/2006.In entrambe le sedi scolastiche (tecnicoe professionale) si sono svolti svariaticorsi ciascuno dei quali ha avuto unadurata complessiva di 10 ore, suddivisiin 5 lezioni di 2 ore ciascuna. Sono statiattivati uno o più corsi specifici per cia-scun livello classe (es.: italiano di prima,matematica di terza, chimica di quarta,ecc.) in base al numero degli studentiche avevano bisogno dell’intervento disostegno e per i quali i consigli di classeavevano espresso l’esigenza del recu-pero. Per la realizzazione dell’attività, giunta alquarto anno consecutivo di attuazione,anche i docenti hanno variato il loro ora-rio d’insegnamento. L’orario di cattedraordinario d’obbligo (da 18 a 24 ore set-timanali secondo il contratto, o orariinferiori) è stato scansionato in modo di-verso dal consueto. Alcuni docenti, alfine di poter realizzare i corsi di recupe-ro necessari, hanno prestato ore in più(fino a 2, 4 o 6 o anche superiori) rispet-to al loro normale orario di servizio. Gli studenti che allo scrutinio del primotrimestre hanno conseguito tutte vota-zioni di sufficienza e pochi altri coninsufficienze minime, hanno frequentatoattività per la valorizzazione delle eccel-lenze sotto la guida dei docenti,compresi quelli di RC e di sostegno,non impegnati nei corsi di recupero. Taliattività sono state organizzate anchecon la collaborazione di associazioniche sono in stretto contatto conl’Istituto, come l’APA Pad.(Associazione Patavina Apicoltori inPadova), l’AIAS (Associazione AmatoriPiante Succulente), la SACCARDO(Associazione micologica padovana) ealtri gruppi di professionisti nel settoreagrario.Complessivamente, sono stati avviatipiù di 150 corsi di recupero e di eccel-lenza.

RICONOSCIMENTO AL DUCA DE-GLI ABRUZZI COME SCUOLA DIECCELLENZA

Al Job Orienta di VeronaVenerdì 26 novembre 2010, nel-l’ambito di un convegno sullaqualità della scuola svoltosi al JobOrienta di Verona, il Duca degli

Abruzzi è stato insignito diun riconosci-

mentonazionale conferitodalla Fondazione per la Scuoladella Compagnia di San Paolo incollaborazione col MIUR. Questa lamotivazione: “Istituto tecnico meri-tevole di aver saputo coniugaretradizione e innovazione e di rap-presentare un’eccellenza all’internodel panorama scolastico italiano”.E’ stato sottolineata la longevitàdella scuola che, nei suoi 150 annidi vita, è sempre stata in prima li-nea ad affrontare il cambiamentoorganizzativo che ha coinvoltol’istruzione italiana. A dire il vero,l’Istituto Tecnico Agrario di Padovanasce nel 1863 e i suoi 150 anni licompirà nell’anno 2013 ma, a farnumero,sono staticonsideratianche i pre-suppostiche hannofatto scop-piare lascintilla del-l’istruzioneagraria inPadova an-cora qualche anno prima, peropera dei monaci Benedettini diPraglia. Il premio, consegnato dal-l’on. Valentina Aprea, presidentedella Commissione Cultura dellaCamera dei Deputati, è stato ritira-to da una delegazione compostadal preside e da alcuni docenti estudenti dell’istituto.

Terra Madre va a scuolaIncontro al Tito Livio

Sulla scia della nostra partecipazione al Salone delGusto abbiamo ricevuto un invito a collaborare aPadova per Slow Food. Sabato 18 dicembre 2010quattro di noi studenti del San Benedetto da Norcia- Cristina Munegato , Andrea Ruaro, OmarMigliolaro ed Elena Picello - con il supporto del pro-fessor Carlo Calore, ci siamo recati presso il LiceoGinnasio Tito Livio di Padova per partecipare al-l’evento “Terra Madre va a scuola”, organizzato daSlow Food Padova e da Terra Madre day in colla-borazione con le Macellerie F.lli Beghin di Bresseoe SVAS di Padova (con sede presso la sede tecni-ca dell’Istituto). Una volta giunti al liceo, intorno alle10.00, ci hanno subito accolti nel migliore dei mo-di e condotti nel locale adibito a area buffet doveil Signor Enrico Perin ci ha illustrato i prodotti ali-mentari, molti tra i Presidi Slow Food, destinatiall’assaggio per la fine del congresso. Essi era-no: il gustoso prosciutto crudo, la fragrante eprofumata mortadella, la soppressa,l’Asiago fresco e il Grana padano - tutti mar-chiati Beghin -, il pane di Alta Mura, e, infine, lagustosa soppressa con all’interno il filetto prodottae venduta dalla SVAS; il tutto accompagnato dal ve-ro chinotto di Savona, marchiato Lurisia e da undelicato vino bianco dei colli Euganei. Tutti questisucculenti cibi sono stati apprezzati da studenti, in-segnanti e collaboratori scolastici, in particolaresono andate a ruba le bibite di chinotto. Attraversoquesta esperienza ci siamo resi conto che moltistudenti, ma anche molti insegnanti di tutte le età,non si informano su ciò che bevono o mangiano.Infatti essi non sapevano che il chinotto fosse unfrutto, ma pensavano che la bevanda fosse pro-dotta industrialmente e non derivasse dal frutto delchinotto. Molto interessante è stato anche il con-gresso durante il quale è stato presentato il libro“Terre d’Acqua ieri e oggi”, è stata illustrata, a cu-ra del sig. Enrico Perin di Sf Padova, l’attività diTerra Madre, mentre Marco Brogiotti di SF Veneto,ha parlato del mondo Slow Food e dei suoi pro-getti. Infine, dopo gli interventi della Preside,prof.ssa Aurora Albina Scala e della ex Preside,prof.ssa Daria Zangirolami, si è potuto assistere al-la rappresentazione teatrale “Acqua e terra nelTeatro” messa in scena degli studenti del Liceo TitoLivio. Per noi è stata un’esperienza molto coinvol-gente, siamo onorati che il professor Baldan confidiin noi per l’immagine dell’Istituto e per la diffusionedei nostri prodotti tipici; ci auspichiamo di poterpartecipare alle prossime attività e, una volta finitala scuola, di diventare soci di Slow food Padova.Cristina Munegato , Andrea Ruaro, OmarMigliolaro ed Elena Picello Sezione professionale

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Eccoci! Cristina e Elena, in partenzaper Torino alle tre di notte, con il mate-riale per l’allestimento dello stand chedeve essere completato entro le undi-ci, ora dell’inaugurazione nel giorno digiovedì 21 ottobre scorso. Superaticaselli autostradali e infine i cancellidel Lingotto, raggiungiamo la posta-zione e ci diamo da fare per montare ilnostro stand dedicato alla GallinaPadovana. Foto, preparazione del ta-volo di presentazione del prodotto,blocco delle ricevute fiscali, cassettaper le entrate, esposizione di pieghe-voli e brochures, piante in vaso dellenostre serre e il nostro miglior sorrisorivolto al pubblico che, pun-tuale, inizia a transitare neicorridoi dei tre padiglioni.Non tarda a fermarsi qual-che visitatore straniero checi costringe a sfoderare lenostre conoscenze d’ingle-se senza mancare diaffidarci anche a… qualchesanto.Noi non siamo qui solo pervendere il nostro prodottofresco o sottovuoto prontoal consumo, è anche l’oc-casione per visitare questonuovo mondo, così, sguin-zagliate dal professoreBaldan (che a sera torneràa Padova), un po’ con gli insegnantiAlvise Destro (invitato dalla RegioneVeneto per una relazione allo stand re-gionale), un po’ insieme allaprofessoressa Mariagrazia Bova o iltecnico Francesca Pengo e un po’ dasole, visitiamo il Salone. Lingue anglo-sassoni, latine, asiatiche e africane siaccavallano tra il pubblico che via viasi moltiplica. Etnie diverse si concen-trano soprattutto nell’area dei presìdiinternazionali, abbigliamenti variegati,aromi di spezie, erbe, odori di prodot-ti i più diversi che invadono le narici eiebriano. Qui è d’obbligo l’integrazioneed è accattivante. Intuiamo quante tra-dizioni si nascondono dietro le

persone e i prodotti. La scoperta delcacao vergine ci svela che noi, conmoltissimi altri, ignoriamo le origini delcibo e ci sono sconosciuti gli uominiche lo producono. Ci intratteniamocon ragazzi dell’Università degli studidi Scienze gastronomiche di SlowFood, conosciamo i referenti di altripresìdi del Veneto, del formaggio stra-vecchio di Asiago, del maisBiancoperla, del formaggio MonteVeronese e del formaggio Morlaccodel Monte Grappa. Nel frattempo sia-mo giunti all’inaugurazione di TerraMadre, l’evento che raccoglie decinedi delegazioni internazionali di “comu-

nità del cibo”, piccoli agricoltori,allevatori, pescatori, trasformatori, èuna suggestione intensa provocatadalle fogge dei costumi e dai coloridalle tonalità infinite. S’incontrano perconoscersi e per affrontare i temi scot-tanti della sostenibilità delle loropiccole economie sovrastate e quasiasfissiate dalla globalizzazione deimercati. Il tempo vola ed è già sabato,torna il prof. Baldan con il tecnicoRoberto Lazzaretti, gli studenti Omar eAndrea a cui lasciamo il posto. E ora tocca a noi due spingerci nei pa-diglioni e attendere allo stand. Maprima che il prof ci introduca nella sa-la della conferenza, dedicata alla

definizione del prezzo giusto dei pro-dotti agroalimentari, facciamoconoscenza con lo stand di una famo-sa mela del Trentino, meta cheraggiungeremo, per caso, altre volte.Sbirciando e chiedendo, partecipia-mo ad una degustazione di prodottinostrani allo stand del Veneto, tra cuila nostra Gallina Padovana, e ad unasul cioccolato che ci fa discutere sugliabbinamenti con i vini, ma non ci in-duce certo a disdegnarli. Uno standvicino al nostro spadella risotti di tutti igusti ed economici: è la nostra ancoradi salvezza che ci fa risparmiare sulvitto quotidiano. Una visita veloce ci è

consentita ad unLaboratorio del Gusto suiprodotti islandesi in cui ope-ra Gianni Breda di Padova,come socio volontario diSlow Food. Un assaggio diyogurt nordico e di mousseai mirtilli, ma dal frigo esco-no clandestini unafinocchiona e un ammazza-fegato (salumi, per chi sichiede cosa siano) che sti-molano inesorabilmente lenostre italiane papille gusta-tive. Tutti noi non abbiamo man-cato di osservare la sceltadegli organizzatori di Slow

Food di ricorrere a palletts riciclati perl’arredo del Salone del Gusto, a una fit-ta presenza di contenitori per laraccolta differenziata dei rifiuti, all’ob-bligo per gli espositori di dotarsi diborse in mater-bi e di materiale biode-gradabile per piatti e posateria perprodotti in degustazione “veloce”, al-l’assenza di moquette e di altromateriale destinato alla discarica achiusura della manifestazione.Abbiamo percepito il coraggio dicompiere scelte contro gli sprechi.

Cristina Munegato , Elena Picello,Andrea Ruaro, e Omar MigliolaroSezione professionale

Il San Benedetto al Salone del Gusto di Torino 2010

Cibi, colori e tradizioni

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Lo sportAttività e divertimento in salute

Notiziario

RETE DELLE SCUOLE AGRARIE DELVENETO

Giornata dello sport e dell’amicizia:Duca 1° classificato

Si è svolta il 14 dicembre, presso l’ITAS G. Brignolidi Gradisca d’Isonzo, la quinta edizione dellaGIORNATA DELLO SPORT E DELL’AMICIZIA, or-ganizzata dalla Rete delle scuole agrarie comeuno dei momenti più appassionanti di aggrega-zione tra gli studenti del settore agrario. Lacompetizione amichevole ha visto confrontarsi gliatleti delle diverse scuole in gare sportive, ma so-prattutto in giochi spassosi inventatiespressamente dagli organizzatori su temi ti tiponaturalistico o agricolo: tiro alla fune, corsa cam-pestre, corsa con carriola, corsa con i sacchi,fionda e tiro del ferro di cavallo. Come potete im-maginare, il divertimento è stato assicurato a tutti,ma, per il secondo anno consecutivo, il primo po-sto nella classifica ce lo siamo portati a casa noidel Duca degli Abruzzi!

TORNEO DI PALLAVOLO INTERCLASSEUna mattina a fil di reteIn una giornata di intenso freddo esterno, ma diinfuocato calore interno, la palestra del Duca havisto svolgersi, il 15 dicembre, l’annuale Torneo dipallavolo interclasse ad eliminazione diretta. Lesquadre, composte di 6 alunni e raggruppate in 2gironi – biennio e triennio -si sono affrontate alcalor bianco in una serie di concitate partite in cuii giocatori hanno fatto del loro meglio, incitati agran voce dai compagni tra il pubblico pur di ri-manere in lizza fino all’ultimo ed evitare diritornare, con la coda tra le gambe, a far lezionein classe. Una volta tanto la scarsa voglia di staresui banchi di scuola ha avuto un senso ed ancheun risultato efficace: una mattina di sport combat-tuto, ma sano ed avvincente. Il torneo è parte delcampionato LA CLASSE PIÙ SPORTIVA DELL’AN-NO che prevede anche un torneo interclasse dibasket.

VI TORNEO INTERSCOLASTICO DIPALLAVOLO MISTAGli istituti scolastici cittadini si contendono il podioIl torneo scolastico di pallavolo mista, organizzatodalla U.I.S.P. (Unione Italiana Sport per Tutti), vedeogni anno impegnate squadre di molti istituti supe-riori cittadini, alcune delle quali dotate di giocatoriniente male! I nostri ragazzi vengono allenati du-rante le lezioni di educazione fisica, ma anche inincontri di allenamento pomeridiano e danno sem-pre del loro meglio per dimostrare le propriecapacità. Il nostro team è composto dai seguentistudenti del Duca e del San Benedetto: Ludovicadestro, Eva Pavera, Pietro, bettio, Daniele Parisotto,Giacomo Capuzzo, Stefano Gozzo, Sofia Ponchia,Jessica Rossi, Luigi Casotto, Michele Spinello,Veronica Cricini, Daniele Tarozzi e Mirko Savioli.Quest’anno i nostri atleti hanno incontrato le squa-dre del Severi, dello Scrcerle e dell’Alberti.

PARI OPPORTUNITA’ NELLO SPORT?La discriminazione è ancora profondaL'Italia scende ancora in classifica rispetto all'annoprecedente per quanto riguarda le pari opportuni-tà tra donne e uomini. Secondo l'ultima classificadel World Economic Forum, il nostro Paese è al72°posto su 134. Siamo agli ultimi posti tra i pae-si europei, ci superano anche Lesotho, Botswana ,Kazakhstan, Cina e Vietnam! Anche nel settore del-lo sport le discriminazioni sono tante, prima di tuttoeconomiche. Io non riesco a capire perché questodeve ancora accadere. Lo sport, come tanti dicono,

deve essere un momento di confronto alla pari, mase ci sono persone discriminate allora la cosa è gra-ve. Se lo sport professionistico, per i maschi, èconsiderato un lavoro, deve esserlo anche per ladonna, sennò non siamo in un paese democratico.Invece, non solo le donne vengono discriminateeconomicamente, perché pagate meno degli uomi-ni, ma vengono ferite anche nell’anima quando perfarsi conoscere, delle professioniste sono costrette aposare per un calendario perdendo la propria di-gnità. È una situazione veramente squallida!Greta Dario 3A

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Ragazzi

ALLUVIONE A BOVOLENTAIo in prima persona

Nella settimana che va dal 2 al 6 novem-bre 2010, per cause naturali (almenocosì hanno detto, anche se io non ci cre-do molto!) un tratto di 40 metri sul fiumeBacchiglione si è rotto e questo ha por-tato a terribili conseguenze: stradeallagate da dove spuntavano, come la-pidi di un cimitero sommerso, carcassedi auto, barili d’olio, saracinesche spac-cate, vetrine infrante, mentre sul cigliodella strada uomini e donne piangevano.È successo a Bovolenta, uno dei paesidella bassa padovana più colpiti dall’al-luvione, ma sono state interessate tuttele zone limitrofe come Casalserugo.Inquesta fossa naturale i fiumi hanno can-cellato in un attimo almeno 40 piccoleimprese, laboratori, officine, negozi, permolti annullando senza pietà gli sforzi diuna vita! Bovolenta è il luogo dove il di-sastro ha toccato l’acme, ma per lapiccola e media imprenditoria di moltaparte del Veneto è stata una vera cata-strofe. Io e la mia famiglia siamo statifortunati rispetto ad alcune famiglie, me-

no fortunati, invece, rispetto ad altre.Dico questo perché alcune famiglie nonsono state investite neanche da unagoccia d’acqua, mentre hanno persotutto, proprio tutto!!! Io mi sono trovato inprima persona davanti a questo disa-stro. Con la mia famiglia ho passatoquasi un intera settimana lavorando confatica, senza riposarci neanche un se-condo, senza dormire la notte odormendo molto poco, abbiamo fatto ditutto per evitar e il peggio, persino sca-vato delle buche nel giardino,rovinandolo nel tentativo di evitare chel’acqua entrasse in casa, poi con dellepompe abbiamo cercato di buttare l’ac-qua al di la di una muraglia tirata su danoi, a mani nude, di notte, al buio, sen-za corrente elettrica. Questo lavoro perfortuna è servito e per fortuna, sottolineoper fortuna, rispetto alle altre case dellamia via, la mia si trova in una zona un po’più alta e anche questo ci ha aiutati, secosi si può dire! Insomma noi non abbia-mo avuto conseguenze troppo gravianche se, a causa dell’umidità, i muri in-terni stanno perdendo l’intonaco finoall’altezza di un metro e quindi, quandotornerà la bella stagione, io mio papà,con l’aiuto dei miei fratelli, dovremmo ri-mettere a posto tutto, cambiare ilbattiscopa e ridare il colore ai muri. Nonavevo mai visto una cosa così: attorno acasa mia c’èra il mare!!! Magari, per i tu-risti, la cosa sarà stata piacevole, devoammettere che il panorama che si gode-va dalla mia camera non era poi cosìmale, ma se ripenso a quanti danni hacausato cambio subito idea! È difficile dacredere, oggi che l’acqua e passata, mabasta guardare le foto per capire quantobrutta è stata questa verità!Marco Borille 3C Sezione professionale

LA TRASUMANZA DELLA FAMI-GLIA SAMBUGAROUna tradizione che viene da lon-tano

Da più di cinquant’anni la famiglia Sambugaro diGazzo Padovano conduce le proprio vacche in al-peggio durante l’estate, riportandole poi in pianuraall’inizio di ottobre con la tradizionale transuman-za; un percorso lungo circa 52 km che le vacche egli uomini effettuano a piedi lungo strade trafficatema anche sentieri e scorciatoie di montagna. Adoggi la società agricola Sambugaro “carica” 3 mal-ghe quali Casa Girardi (malga privata) nel comunedi Conco , Melagon nel comune di Asiago eMelago nel comune di Valstagna (circa 100 ettaridi pascolo totali). Nelle malghe Casa Girardi eMelagon vengono tenute le vacche in lattazione ol-tre alle vitelle, manze e vacche in asciutta per untotale di circa 250 capi. Nell’azienda, in maggioran-za sono presenti vacche di razza Frisona e BrunaAlpina, ma sono presenti anche alcuni soggetti di

La voce degli studentiVoci, fatti, esperienze e riflessioni

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GIÁ IN QUINTA!!!E siamo diventati adulti

Quest’anno faccio laquinta! Cavolo, sem-bra ieri quando erodavanti al portone dellascuola con la borsa nuovacomprata apposta per co-minciare questa nuovaavventura e dentro il qua-derno pulito, l’astuccio inordine il diario e … tanti sogni!Sembra ieri che aspettavo la primacampanella, aspettavo qualcuno che miconoscesse e mi facesse coraggio,aspettavo indicazioni: dove andare, chefare, cosa dire…. Aspettavo soprattuttodi conoscere i miei nuovi compagni diclasse, sicura che avrei legato con tuttibenissimo (poi ho capito che con tuttinon era possibile e ho lasciato perde-re!!!). E oggi mi trovo qui, quasi alla finedi questa incredibile avventura e quasimi dispiace, richiamando alla mente leepiche peripezie della 5E. Quante ne ab-biamo passate insieme! Mi succedeva,quando ero in prima, di pensare a que-sto momento, immaginavo comesaremmo stati in quinta, quanto sarem-mo cambiati, come, se, finalmente,saremmo riusciti a raggiungere una di-screta unità di classe e se sarebbedurata anche dopo la scuola. Le rispostesono arrivate con gli anni: ci siamo stu-diati, ci siamo conosciuti, ci siamoaccapigliati e infine aiutati e ora siamoarrivati in quinta più uniti che mai! Miauguro che questa unione duri fino allafine, che trascorriamo questo ultimaparte dell’ultimo anno insieme con sere-nità e aiutandoci gli uni con gli altri perarrivare tutti insieme ai tanto agognati etemuti ESAMI DI STATO! E magari chis-sà, forse tra qualche anno ciritroveremo tutti insieme, con mariti mo-gli e figli, a ricordare i bei tempi e leavventure vissute insieme; le verifiche ele interrogazioni, durante le quali tuttichiedevano a tutti e tutti suggerivano atutti; le ore passate insieme sui libri,qualcuno a studiare, qualcuno a urlare,chi a piangere chi a sognare…ma co-munque sopra i libri …a raccontaredella propria azienda agricola, dei pro-blemi, dei progetti… Insomma siamo già in quinta e comun-que vada, per alcuni bene per altrimeno, tutti, senza troppo accorgercene,siamo già diventati adulti.

Ragazzi

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razza Rendena e Piemontese.Negli anni diverseaziende ( Az. Agricola Dalla Valle, Az. Agricola casavecchia, Az. Agricola le Roste, Az. Agricola Le Rose,Az. Agricola Basso Luciano, Az. Agricola BassoDomenico, Az. Agricola F.lli Martini) si sono aggiun-te con i propri animali alla transumanza dellafamiglia Sambugaro portando un aria di festa du-rante tutto il percorso e raggiungendo circa 440capi. C’è una grande varietà di razze, dalle frisonealle brune e le rendene, dalle pezzate rosse alle pie-montesi, dalle limousine e alla chianine (alcune contanto di vitelli al seguito). Prima del ritorno in pia-nura le vacche delle aziende sopra citateprovenienti dalle malghe Monte Cucco, Stenfle,Galmarara e Melaghetto vengono radunate inmalga Melago e Melagon. La tradizione dice che :”le malghe non si caricano ne si scaricano di vener-dì “ infatti anche quest’anno il ritrovo per gliallevatori (e non solo) è stato lunedì 4 ottobre pres-so malga Melagon. La partenza non è stata dellemigliori infatti per tutto il pomeriggio ha diluviatoma il percorso fino a Casa Girardi è di appena unpaio d’ore. La transumanza reale però inizia marte-dì nel primo pomeriggio dopo aver pranzato. Daprima del sorgere del sole tutta la malga è in sub-buglio: c’è chi pensa a mungere, ad allattare i vitelli,a controllare che gli animali portati il giorno primanon scappino, ad attaccare i campanacci al collodelle vacche e poi a caricare in camion le vaccheche sicuramente non riuscirebbero ad arrivare finoa casa a piedi. Ma non è finita qui, anche per ledonne c’è da fare: coordinate dalla Signora Bericatutte si danno da fare,chi a pelare patate, chi a pre-parare il pranzo e la cena e, non da meno, a caricarenelle auto tutto ciò che durante l’estate è servito avivere nella malga. Quando è tutto pronto si parte.

C’è molta aria di festa contrastata dalla preoccupa-zione di ogni partecipante, animali compresi,perché si sa che sarà una grande fatica arrivare fi-no in pianura. La partenza è sempre un momentoparticolare e impegnativo perché si devono conta-re le vacche per assicurarsi che siano tutte e cercaredi fargli capire ciò che devono fare. La mandria è se-guita da quasi 100 persone tra allevatori ecollaboratori, da alcuni cavalli divisi in testa e in co-da alla mandria e da alcune macchine e trattori cheavvisano gli automobilisti del passaggio degli ani-mali. Dopo alcune ore di marcia si fanno sostare glianimali per mezz’ora o poco più per consentire atutti di abbeverarsi e riposarsi un po’. Ora la prossi-ma fermata è presso il campo Marzio di Marosticaa circa 2 ore di distanza. Dopo l’arrivo vengonomunte le vacche in lattazione, gli animali vengonoalimentati e anche gli uomini si concedono la cenae poi di nuovo pronti per ripartire verso le 2.00 dinotte. Anche se la discesa è quasi finita è proprioadesso che deve aumentare l’attenzione verso glianimali infatti può succedere che qualche vacca fi-nisca in qualche fossato un po’ troppo profondo enon riesca a risalire da sola così cercando di provo-carle meno stress possibile si cerca di aiutarla e, senecessario, la si tira lentamente con il trattore. Manel piano è anche il momento in cui si fa uso deicavalli per evitare che siano gli uomini a dover cor-rere, visto che spesso le vacche, ormai stanche,tendono a voler entrare nei passaggi che colleganola strada ai campi i cavalli e i cavalieri cercano dibloccare le entrate o, in caso, rincorrono le vacchefino al ritorno nel gruppo. La notte sembra sempreun periodo interminabile, la stanchezza inizia a far-si sentire e le gambe a essere dolorose ma un cielolimpido e pieno di stelle e il din don assordante deicampanacci rende magnifico anche un momentocosì faticoso. Anche se in piena notte, c’è chi si ri-corda che passa la transumanza e offre a tutti unabuona cioccolata calda forse perché ricorda i tem-pi andati in cui anche loro facevano quella lungacamminata. Quasi giunti a casa si fermano gli ani-mali a Barche nel comune di San Pietro in Gu finoalle 8.00 del mattino per poi ripartire e giungere aGazzo Padovano in cui il sindaco, i bambini dellescuole, e tanti abitanti accolgono con un grandeapplauso ed una campana per la famigliaSambugaro che da sempre mantiene viva questatradizione facendo ammagliare gli occhi dei bam-bini e forse commuovere i più anziani. Infine,ancora 20 minuti di marcia e si giunge in casaSambugaro in cui una abbondante colazione at-tende tutti e nonostante la stanchezza c’è già lavoglia di ridere e scherzare per qualche fatto acca-duto durante il viaggio. Un ringraziamentoparticolare a Luigino e Fabio Sambugaro, alle mo-gli Berica e Silvia, ai figli Roberto, Giacomo,Francesco, Giorgio, Filippo e Beatrice che manten-gono viva questa tradizione che richiede moltoimpegno e ogni anno vede partecipi molte perso-ne fiere di questo evento e per avermi datol’opportunità di vivere un esperienza così splendidae diversa dal lavoro quotidiano. Marika Tonello 5A

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RagazziMUSICA ANIMA DI LIBERTÀSerenata d’amore o concertorock

Fin dai tempi antichi, la musica è statautilizzata per allietare e svagare sia il po-polo che i sovrani ed anche pertramandare storie e vicende che tenes-sero vivi i valori di una comunità. Algiorno d’oggi, più che mai, non esiste-rebbe il mondo così come loconosciamo, senza la musica: essa vie-ne usata in qualunque situazione dellavita quotidiana. La radio, la televisione,anche un semplice passante che fi-schietta per la via porta musica! Si trattadi un mezzo magnifico di benessere cherilassa e infonde nell’individuo forti emo-zioni. La musica è uno strumentod’espressione libero, senza obblighi nédivieti, è un bisogno della persona. Lamusica è il pane per la mente e nutri-mento dell’anima, è un mezzo persfogarsi e liberarsi, almeno per un poco,dai problemi, un luogo dove isolarsi dalmondo caotico che c’è fuori. Ognuno sela fa sua e la trasmette a modo suo, conpassione a amore, talvolta anche contristezza e risentimento, l’importante èche provochi emozione. La musica è unottimo strumento per sviluppare lacreatività e l’immaginazione, è uno sti-molo che viene da dentro ed esce afiumi, viene e basta. Nel mondo con-temporaneo esistono molti generimusicali nei quali ognuno di noi si rico-nosce più o meno: si parte dalle opereclassiche dei grandi maestri del passato,Mozart, Chopin, e tutti gli altri; si passaal coinvolgente genere latino-america-no; si riparte dal blues di Elvis Presley edal swing di Frank Sinatra, e si incontrail Rock’n Roll dei più grandi artisti di tut-ti i tempi: Bob Dylan, Jimmy Hendrix,Joan Baez, i Creedence ClearwaterRevival; si passa per l’innovazione deiPink Floyd, dei Led Zeppelin e dal reg-gae di bob Marley finendo con tutti igeneri del rock che si sono succedutinella storia degli ultimi anni. La musicaè un forte sistema di comunicazione e diaggregazione basti pensare a che cosasono le discoteche al giorno d’oggi do-ve giovani di un’intera generazione siritrovano per incontrarsi, far festa e di-vertirsi insieme. La musica oggi vienespesso usata anche per scopi benefici,

nel 2008, ad esempio vennecomposta una canzone

per il terremoto inAbruzzo in-terpretatainsieme datutti i più

grandi cantanti italiani. Fu un vero suc-cesso che procurò quasi 2 milioni dieuro per solidarietà ai terremotati. Altrevolte la musica è usata come forma diprotesta, è il caso, ad esempio del piùgrande concerto di tutti i tempi:Woodstock ’69. Si è trattato di una ve-ra è propria protesta contro la società diallora, che si agganciava ad una rivolu-zione che aveva coinvolto i giovani delmondo intero contro l’inutile carneficinadelVietnam e la guerra fredda. La mag-gior parte dei grandi gruppi storici hafatto musica per o contro qualcosa. iPink Floyd, ad esempio, cantarono con-tro il muro di Berlino nel loro doppio Thewall, i Metallica contro le carceri ameri-cane in St Anger, numerose canzoni diGaber e soprattutto di de Andrè denun-ciano le storture della nostra Italia. Lamusica, che sia usata per una serenatao per denunciare i mali del mondo, èsempre utile perché fa bene all’anima.Fabio Malesani 4A

UN ANGELO CHE TI ABBRACCIADifendiamo la musica per il benedi tutti

La musica costituisce da sempre un elemento fon-damentale della vita dell’uomo. Forse per i suoieffetti magici, forse perché è in grado di provocareprofondi turbamenti . La musica è una creatura po-tente nonostante sia impalpabile e invisibile agliocchi; sembra che abbia vita propria, che giaccianella vita dei compositori in attesa di essere scrittaper poi nutrirsi con le sensazioni che provoca nei

suoi uditori. La musica è in grado di esprimere ciòche non si può dire con le parole e la molteplicitàdelle mozioni che può liberare nell’uomo è innume-revole. La sua ricchezza è dovuta anche allosviluppo, che si è verificato nella storia, di nuovi, ge-neri, nuovi strumenti, nuovi utilizzi. Oggi la musicaè parte integrante della nostra vita quotidiana ecomponente fondamentale di cinema e pubblicità.Ad esempio, chi non si è accordo che senza la giu-sta colonna sonora anche i film horror nonsarebbero così terrificanti? Particolarmente forte è ilsuo potere condizionante nella pubblicità:Fateci caso: gli spot di auto e profumi sono fre-quentemente accompagnati da musica classica,anche lirica, ciò per suscitare sensazioni di purezzae raffinatezza. Le pubblicità di prodotti alimentariper la colazione o la merenda sono accompagnateda melodie allegre e solari allo scopo di evocareenergia e leggerezza. Insomma, vi potrà sembrarestrano, ma in questo modo la musica influenza an-che i nostri acquisti e, di conseguenza, l’interaeconomia. La musica, d’altra parte, anche da sola,costituisce un enorme business a livello mondiale,controllato dai discografici e non più dagli artisti.Per questo la musica più diffusa è quella commer-ciale, facile da ascoltare, ma banale e ripetitiva.Infatti, negli ultimi tempi, tende ad avere successochi attira l’attenzione come personaggio piuttostoche chi ha talento e preparazione musicale. Ciò checi consola è che questo successo è sempre moltoeffimero perché quella musica è come una casasenza fondamenta, non è basata sulla fatica, sullapassione che rasenta l’ossessione, sullo scrivere ecancellare note su un pentagramma fino alla follia!Solo chi diventa folle d’amore e d’odio per la suapassione si può chiamare artista. Nonostante lamusica costituisca un business mondiale e abbia inItalia una tradizione di eccellenza, nel nostro Paese,oggi, non è valorizzata. I fondi del conservatorio chefrequento, ad esempio, non sono stati solo tagliati,come nelle altre scuole italiane, sono stati azzerati.Questo è, a mio parere, un vero segno di insensibi-lità da parte di chi ci governa. Qualunque essereumano che abbia un cervello, o anche semplice-mente un cuore, non può non amare la musica erendersi conto che è fondamentale nella vita di tut-ti che è la più affascinante e fedele degli amici.Forse non amano la musica classica (e comunquenon è una giustificazione) ma forse non sanno cheal conservatorio, oltre allo strumento, è necessariostudiare ore e ore di teoria musicale e di armoniache sono alla base di qualunque genere. La thec-no-house, il metal, l’hip-pop e persino la musica dasballo suonata nei rave party non sono frutto solodi una semplice ispirazione artistica, ma anche diuna precisa metrica scientifica. Insomma si sta uc-cidendo la musica e, di conseguenza, l’anima dellepersone. L’uomo non può vivere senza musica, nonpuò senza questo angelo che ti abbraccia quandostai male, che asciugale tue lacrime o ti permette diliberarle, quando niente altro riesce a farlo. Balla con te quando sei felice scorrendo al ritmo deltuo sangue nelle vene. La musica va difesa per il be-ne di ogni persona e dell’umanità intera.Martina Mezzalira 4A

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A TURNING POINT FOR ORGANICS2010 has changed the history of organicfarming

Italy is in the top ranks in Europe for certified hectares forthe quality and of our productions.Let’s give some figures. Our organic agricultural produc-tion mainly concerns: cereals (231,569 ha),grassland (224,601 ha), forage and seed crops (207,584 ha), olive (114,472 ha), vines (40,480 ha),vegetables (29,965 ha) and fruit (26,094 ha).It must also be said that the number of consumers of

organic food is increasing from year to year.Organic products are guaranteed for their system of con-trols. As a matter of fact, the new legislation provides formore checks on animals reared with organic method andnew labelling system for finished products.Last July it was in fact created a new EU logo to be includedon all labels in the European Union.It was also carried out an educational and information planto promote organics industry such as the “organic piazzas”that were held last April 18th. Organics is having a positive answer because it faces theproblems felt by consumers: food safety and low environ-mental impact.Organic farming practices as well as others, that consumeless fossil fuel, retain carbon and store it in the soil, help tocombat climate change and, at the same time, to guaran-tee food security.Moreover it is interesting to point out the informed consum-ption of organics: the use of organic products, even in a timeof crisis like the one of 2009, has demonstrated the desireof consumers to find real solutions to the demands for he-alth, safety and quality both for themselves and for animals. In other to provide support to the growth of organic far-ming, the group “ FederBio” was founded. With 34 memberassociations it expresses, from field to fork, the opinions andviews of the vast majority of organic producers and, indirec-tly, represents more than 40% of the country’s organicindustry.

“Going organic” means to respect nature, protect the envi-ronment and preserve the welfare of animals.Giulia Cabianca 4A

Ragazzi

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EROI DI IERI E DI OGGIEttore l’eroe omerico

Vi ricordate tutti chi è Ettore? Beh, per quelli di voi che se lo sono dimentica-ti, vi racconterò che Ettore “elmo abbagliante” è l’eroe più grande dell’Iliade,un’opera che risale circa all’VIII secolo avanti Cristo (l’esatta datazione è an-cora discussa!). Egli è l’ultimo difensore di Troia, colui che, pur sapendo diessere destinato alla sconfitta, accetta un duello impari con Achille e com-batte fino alla morte. Quando la moglie, Andromaca , col figlioletto in braccio,lo invoca di rinunciare al combattimento per amore della sua famiglia Ettorerisponde:

Donna, anch’io, sì, penso questo; ma ho tropporossore dei Teucri, delle troiane lungo peplo,se resto come un vile lontano dalla guerra.Né lo vuole il mio cuore, perché ho appreso a esser forteSempre, combattere in mezzo ai primi troianiAi troiani procurando grande gloria e a me stesso.Iliade canto VI

Insomma Ettore è un uomo con un coraggio grandissimo che per difendereil suo popolo è disposto a sacrificarsi e, di conseguenza a sacrificare la suafamiglia. Però, se si analizzano nel profondo i fatti si può notare che il suoultimo pensiero è proprio per quella famiglia a cui sembra non portare

affetto. Sa che Troia è destinata a cadere nelle mani dei greci etutti i sopravvissuti saranno fatti schiavi, ma se lui combatte,sua moglie sarà una schiava il cui marito era un eroe, e suo

figlio, anche se schiavo, sarà sempre figlio di un eroe. Gli eroi diOmero sono tutti grandi e seguono un preciso codice di comporta-

mento che li spinge a dare la vita pur di salvare l’onore. Ma Ettore è ilpiù grande di tutti perché sa anche piangere. Il suo pianto non è un se-gno di debolezza, ma di intelligenza, di forza, di grandissima sensibilità.

Insomma l’eroe non è solo un valoroso soldato ma un uomo dal cuoregrande Riccardo Marchioro 1A

E oggi ci sono ancora degli eroi?Forse un po’ tutti, qualche giorno, diventiamo eroi! Eroi? Al giorno d’oggi ci sono gli eroi, non sono guerrieri valorosi né hanno

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Ragazzipoteri sovrannaturali. Guardiamoci intorno: ipompieri che cosa fanno? Rischiano la propria vi-ta per salvare quella altrui e ioli ammiro per il lorocoraggio. E i genitori? Sembra un po’ ridicolo maanche loro sono degli eroi oggi perché sono di-sposti a tutto per noi! Ci sono vari generi di eroiintorno a noi a cui spesso non viene data l’impor-tanza dovuta, sono le persone che, al momentodel bisogno, tendono una mano a chi nessun al-tro la dà. Forse un po’ tutti, qualche giorno,diventiamo degli eroi! Nathalie Visentin 1A

Volontari e forze dell’ordine sono i nostrieroiOggi,gli eroi sono i volontari, quelle persone cheusano il loro tempo a beneficio degli altri: i dotto-

ri e gli infermieri di Medici senza frontiere o diEmergency, ad esempio, sono persone che lascia-no la propria famiglia e senza essere pagativanno in paesi poverissimi ad aiutare gli ultimidella terra. Anche le guardie alpine che rischianola propria vita per salvare chi è rimasto travolto da

una valanga sono degli eroi, oppure tutte le for-ze dell’ordine, che ogni giorno si preoccupano dipersone che non conoscono esponendosi ai peri-coli più gravi. Tutte queste persone che aiutano ilprossimo, che sanno amore, questi sono i verieroi.Fabio Boniolo 1A

Tra noi ci sono molti Ettore nascostiCerto che esistono ancora gli eroi,oggi, anche sepotremo parlare di eroi nascosti. Intendo dire checi sono molte persone che salvano vite umane eche fanno grandi scoperte per la medicina riu-scendo a trovare cure per malattie prima mortali.Il problema è che i media si occupano poco o nul-la di Preferiscono invece parlare a lungo di cattiviesempi, così che, a volte, si verificano terribili epi-sodi di emulazione al negativo. Gli eroi di oggi, adifferenza di Ettore e di Achille, sono persone nor-mali, che fanno del bene con il loro lavoro di tuttii giorni e chi lo conosce magari neanche capiscequanto grandi sono: si tratta di medici, infermieri,ricercatori, e tanti altri. Tra noi ci sono molti Ettorenascosti, ma si imbarazzano anche solo a parlaredelle loro imprese!Dario De Franceschi 1A

Mio nonno e mio papà sono degli eroiI veri eroi sono quelli che si impegnano e fannoqualcosa di importante anche per gli altri. Miononno e mio papà sono degli eroi perché riesco-no a seguire tre figli e a lavorare duro permantenerli e garantire loro salute e istruzione. Algiorno d’oggi non è cosa da poco!!!Sebastian Pizzeghello 1A

Roberto Saviano, un eroe del nostrotempoSecondo me un eroe moderno è lo scrittore diGomorra, Roberto Saviano che, per informare lepersone di quello che sta succedendo in Italia, ècostretto a vivere sotto scorta 24 ore su 24 e hacosì perso la possibilità ad una vita privata e la li-bertà. Penso proprio che persone come lui sianodegne di essere chiamate eroi perché si sono sa-crificate insieme alla loro famiglia per una causache per loro è giusta. Forse Roberto Saviano, come gli eroi dell’Iliade, avolte piange e pensa di aver dato troppo, di avercommesso un errore, ma poi di sicuro, si dice diaver fatto una cosa giusta.Sfortunatamente,oggi, nel mondo, di eroi buonice ne sono pochi, ma penso che sia nostro dove-re tentare di diventare anche noi eroi, nel senso dimettere da parte il nostro egoismo e tentare direalizzare i nostri ideali per un mondo migliore.Riccardo Marchioro 1A

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NotiziarioATTIVITÀ DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE E AL BENESSERE

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