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Comune di Gradisca d’Isonzo Ist. Comprensivo “F.U. della Torre“ Terranova coop. sociale onlus Progetti integrati Scuola - Territorio Programma Immigrazione 2011 Regione Friuli Venezia Giulia SCUOLA PRIMARIA “Dante Alighieri” Gradisca d’Isonzo (GO) Con la partecipazione del Maestro Francesco Tullio ALTAN Laboratorio Di Intercultura “Scuola a colori” Anno 2012

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Comune di Gradisca d’Isonzo Ist. Comprensivo “F.U. della Torre“

Terranova coop. sociale onlus

Progetti integrati Scuola - Territorio

Programma Immigrazione 2011 Regione Friuli Venezia Giulia

SCUOLA PRIMARIA “Dante Alighieri” Gradisca d’Isonzo (GO)

Con la partecipazione del MaestroFrancesco Tullio ALTAN

Laboratorio Di Intercultura“Scuola a colori”Anno 2012

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Laboratorio Di Intercultura“Scuola a colori”Anno 2012

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È con grande soddisfazione che accogliamo, per il secondo anno consecutivo, la pubblicazione dei risultati dell’attività di doposcuola “Scuola a Colori”. Il progetto, iniziato in via sperimentale nel corso dell’anno scolastico 2010-2011, ha ancora una volta riscosso un grande successo negli alunni coinvolti, in termini di partecipazione e di rendimento scolastico, e, cosa ancora più importante, in termini di integrazione culturale. Sono stati quindi raggiunti gli obiettivi dell’Amministrazione comunale, che si proponeva con questo progetto di offrire un’attività di doposcuola che, oltre a facilitare l’inserimento scolastico degli alunni stranieri, promuovesse in tutti i partecipanti i valori della convivenza pacifica e dell’integrazione interculturale.

La pubblicazione del lavoro svolto, sostenuta da un contributo straordinario della Regione Friuli Venezia Giulia, riteniamo sia il giusto tributo a tutti gli alunni della scuola primaria di Gradisca d’Isonzo, alle loro famiglie e ai loro insegnanti, che hanno dimostrato una grande disponibilità ad affrontare i grandi temi della accoglienza, delle solidarietà, della pace e del rispetto reciproco, valori fondamentali e mai come oggi necessari per la vita della nostra comunità.

L’Assessore all’Istruzione Linda Tomasinsig Il Sindaco Franco Tommasini

prefazione

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OBIETTIVIIl progetto “Integrazione Scuola-Territorio” promosso dall’amministrazione comunale di Gradisca d’Isonzo si propone nel 2012, nel corso della sua seconda edizione, il raggiungimento dei seguenti obiettivi:

a. promuovere l’educazione interculturale per italiani e stranieri, nel rispetto delle diverse identità culturali, sia sul piano degli atteggiamenti sia su quello cognitivo e, quindi, realizzare l’integrazione e l’accoglienza;

b.facilitare l’accesso, l’inserimento e la permanenza nel sistema Educativo, di bambini e giovani allievi immigrati, in modo da valorizzare la ricchezza derivante dalle diversità culturali e non considerando, quindi, tali diversità come un limite;

c. sostenere tutti i bambini e le bambine e i giovani allievi immigrati nel raggiungimento degli obiettivi educativi e formativi prefissati, in modo che, finalmente, tutti possano contare su un proprio valido curriculum scolastico;

d. promuovere la partecipazione attiva delle famiglie ed il loro coinvolgimento nelle attività rivolte ai minori;

e. favorire la conoscenza dei servizi all’integrazione culturale attivi sul territorio e la condivisione degli obiettivi del progetto.

Nel percorso sono state coinvolte varie Istituzioni locali, quali l’Istituto Comprensivo “F. U. della Torre”, dando vita ad una serie di iniziative, anche con l’individuazione di spazi adeguati di condivisione, dedicate all’accoglienza dei richiedenti asilo e degli immigrati in generale.Le attività hanno visto protagonisti le famiglie ed i bambini per radicare sul territorio un cammino comune di integrazione.

In questa pubblicazione è illustrata quella fase del progetto denominata Azione 3: “Laboratorio per l’intercultura - SCUOLA A COLORI ”, gestita dalla cooperativa sociale Terranova Onlus, presso la Scuola Primaria “Dante Alighieri” di Gradisca d’Isonzo.

Il laboratorio aveva come obiettivi: ∞ favorire l’accoglienza, l’inserimento e la socializzazione;∞ creare un ambiente che tenga conto dello sviluppo psico-emotivo, al fine di valorizzare le competenze extra linguistiche come momento di relazione;∞ favorire la pedagogia dell’ascolto e del dialogo, la cultura dello scambio e del confronto; ∞ approfondire e stimolare la conoscenza di Sé e dell’Altro; ∞ educare alla pace; ∞ approfondire la conoscenza della lingua italiana, della sua grammatica e della geografia con lo studio del territorio locale e nazionale.

DESTINATARIIl laboratorio ha coinvolto complessivamente 50 bambini della Scuola Primaria “Dante Alighieri” di Gradisca d’Isonzo, di cui 41 italiani e 9 stranieri.

Nel gruppo dei più piccoli erano presenti bambini/e provenienti dall’Afghanistan, dalla Mauritania e dal Senegal, nel gruppo dei grandi dalla Mauritania, dalla Romania e dalla Tunisia. Due dei nove bambini stranieri risiedevano temporaneamente al C.A.R.A. (Centro di Accoglienza Richiedenti Asilo) di Gradisca d’Isonzo.

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CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ∞ Incontro di presentazione del progetto con l’amministrazione comunale, la scuola e le famiglie;

∞ Gruppo dei piccoli: Mercoledì h. 16.00 - 18.00 N. 13 incontri dal 29.2 al 06.6.2012;

∞ Gruppo dei grandi: Martedì h. 16.00 - 18.00 N. 13 incontri dal 28.2 al 05.6.2012;

∞ Incontro di verifica in itinere con le famiglie, la scuola e l’amministrazione comunale;

∞ Incontri di ricognizione dei bisogni con cadenza settimanale tra le educatrici Terranova e le maestre di riferimento, per incentivare una più stretta ed efficace collaborazione formativa.

Sono stati calendarizzati:

∞ N. 2 incontri con Francesco Tullio Altan, stimato fumettista, disegnatore, sceneggiatore e autore satirico italiano, creatore tra gli altri della cagnolina Pimpa, uno dei suoi personaggi più riusciti e famosi;

∞ N. 2 incontri con Céline Lombardi, attrice e formatrice di Teatro dell’Oppresso che nel suo percorso di studio ha sperimentato anche il teatro di strada e il teatro d’intervento. Si dedica al teatro con bambini, adolescenti, giovani e giovani attori;

∞ N. 2 incontri con Roberta Nardini, calligrafa locale. La sua esperienza artistica proviene dal mondo della pittura e dell’illustrazione, che sapientemente ha trasferito nelle opere calligrafiche. Svolge attività didattica, partecipa a mostre e collabora alle iniziative del circolo di calligrafia italiana “Incipit”;

∞ Visita al Municipio di Gradisca d’Isonzo;

∞ Festa finale con mostra, danze e giochi e buffet multietnico .

Come nella scorsa edizione è stata utilizzato la metodologia incentrata sul “cerchio”, in modo che ad ogni incontro si creasse un prezioso momento di condivisione e di scambio, favorendo il contatto visivo, la vicinanza fisica fra l’educatore e i bambini.

Guardandosi negli occhi ci si conosce, rimangono impressi i volti e i nomi e si condivide l’entusiasmo dell’incontro. Nel cerchio tutti riescono a vedere sempre chi parla e viene fatto passare di mano in mano un piccolo mappamondo che concede a chi la riceve la facoltà di intervenire con ordine, senza parlarsi sopra, e tutti gli altri in silenzio si educano all’ascolto. Le principali attività svolte sono state: la didattica, l’auto-conoscenza e l’educazione alla pace.

CONTENUTI E METODOLOGIE

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LA DIDATTICAIl disegno

La lettura

Le parole “difficili”

Lettura, logica e spirito di osservazione con i giochi didattici delle riviste della Pimpa

Grammatica: giochi con le lettere e le parole

Geografia: ricerca sul planisfero dei sessanta paesi attualmente in guerra

Calligrafia: breve spiegazione storica sulle grafie e creazione ricettario “Cucina a colori”

Creazione cartelloni dei tre continenti Europa, Asia e Africa con le immagini

A seguito della lettura della fiaba “IN UNA NOTTE DI TEMPORALE” di Yuichi Kimura (Edizioni Salani 2002) è stato chiesto ai bambini, divisi in tre gruppi, di inventare insieme un finale.

La fiaba racconta la storia di una capra che, in una notte durante un temporale, cerca riparo in una capanna abbandonata e cupa, dove poco dopo trova rifugio anche un lupo ma, per l’oscurità, essi non riescono a distinguere i loro aspetti e così a riconoscersi.

Sentendo solo ciò che li unisce, si sostengono e chiacchierano piacevolmente tutta la notte come buoni amici. Quando il temporale cessa decidono di darsi appuntamento il giorno dopo allo stesso posto, si accordano per una parola d’ordine di riconoscimento che sarà “In una notte di temporale” e si salutano amichevolmente.

A MEZZO GIORNO LA CAPRETTA E IL LUPO SI VEDONO DAVANTI ALLA CAPANNA E QUANDO UNO VEDE L’ALTRO,

IL LUPO INSEGUE LA CAPRETTA. AD UN CERTO PUNTO IL LUPO SI FERMA E DICE:

“ NON SERVE INSEGUIRTI E DOPO MANGIARTI PERCHÈ ORMAI SIAMO AMICI!”

Andrea, Dean, Mamadou

IL GIORNO DOPO SI STUPIRONO E DISSERO: “MA IO PENSAVO CHE TU ERI UNA CAPRA” “E IO PENSAVO CHE TU ERI UN LUPO” “QUINDI NOI NON SIAMO UGUALI!”

“BEH, LASCIAMO STARE” DISSE IL LUPO. “HAI TUTTO L’OCCORRENTE PER IL PIC-NIC?”

CHIESE LA CAPRA. “MA CERTO CHE SI’!” RISPOSE IL LUPO.

DOPO TUTTA LA DISCUSSIONE IL LUPO E LA CAPRA INIZIARONO A MANGIARE!

Alice, Lisa, Riccardo, Sofia

IL GIORNO DOPO LA CAPRETTA E IL LUPO SI INCONTRANO E FANNO UN PIC NIC E IL LUPO MANGIA LA CARNE

E LA CAPRETTA MANGIA I FIORI E DIVENTANO AMICI PER SEMPRE.

Elnaz, Noemi, Riccardo, Veronica

SCRITTURA DI GRUPPO

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L’AUTO-CONOSCENZAAi bambini è stato raccontato:∞ “L’aula magica” elaborata dai bambini di Scuola a colori 2011;

∞ “In una notte di temporale” di Yuichi Kimura - Edizioni Salani 2002;

∞ “I passeri di Via Aquileia” di Paola Gandin – inedita;

La lettura o il racconto della fiaba è il più antico ed efficace strumento di educazione della storia dell’umanità. Le fiabe portano fiducia e speranza, stimolando la sfera co-creativa di chi è in ascolto. Nelle fiabe “Tutto è possibile”, le fiabe ci aiutano a credere in noi stessi, nei nostri talenti, ad ascoltare la voce del cuore, a vedere gli aiuti che gli eroi incontrano lungo il cammino, ad affrontare con coraggio le difficoltà ed in esse trionfano sempre i valori quali la giustizia, l’armonia e la bellezza. Ogni personaggio della fiaba, ogni animale della favola, è una parte di noi che esce allo scoperto ed affronta un mondo magico ricco di sentimenti ed emozioni, riflessione ed azione, dove, come nella vita, le questioni nascono da un bisogno, si evolvono attraverso una serie di ostacoli e si risolvono attingendo alle proprie infinite, inesauribili risorse interiori. La fiaba veicola consapevolezze ed eleva gli animi, catturando l’interesse, ravvivando la curiosità e la fiducia e fa emergere quella risposta che avevamo dentro.

“L’aula magica”

è una fiaba interculturale a più mani, che esalta il valore dell’unità e della libertà,l’unione dei singoli contro l’oppressione. Alenuska, il ragno, il mago, la fata del mondo ed i bambini dell’aula magica affrontano il tema dell’egoismo e il tema dei miracoli.

“In una notte di temporale”

è la storia di un incontro e di una amicizia improbabile tra una capretta ed un lupo, ma affronta anche il tema dell’oscurità, del buio, dell’ignoto, e della forza della Natura. Come si è visto a pagina 000 la suddetta fiaba è stata stimolo di riflessione su pregiudizi, stereotipi ed amicizia. Ai bambini è piaciuto molto rappresentare il temporale diventando protagonisti e riproducendo i rumori dei tuoni, battendo le mani sui banchi.

“I passeri di Via Aquileia”

è una favola nata durante il laboratorio, inedita, scritta da una delle educatrici della coop. sociale Terranova sul tema del conflitto tra maschi.L’azione educativa della favola mira soprattutto a un’armonizzazione di tale conflitto che arrivi ad un confronto, senza necessariamente reprimere la propria natura umana.

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Cerchio sulla Paura

abbiamo chiesto ad ognuno del Gruppo dei piccoli quale sia la loro paura più grande e di disegnarla:

I bambini hanno così risposto:

“Il lanciarazzi, il carro armato”

“Le belve feroci”

“Il buio”

“I pipistrelli e lo squalo”

“Lupi, serpenti e pipistrelli”

“Serpenti, lupi e stare da sola”

“I mostri”

“Cani feroci”

“Gli incubi e le persone cattive”

“Coccodrilli, leoni e ladri”

“Terroristi e terremoti”

“Ladri ed incubi”

“Il papà arrabbiato”

“I fantasmi”

Tre bambini hanno dichiarato di non temere nulla.

Cerchio sulla Rabbia

abbiamo chiesto ad ognuno del Gruppo dei grandi quando e perché ci si arrabbia e di disegnare un cartellone a più mani con le rappresentazioni della rabbia

Alla domanda: “Quando mi arrabbio?” hanno risposto:

“Quando succede qualcosa che non vorrei”

“Per un’ingiustizia durante una partita di calcio”

“Quando vengo provocata e reagisco, e alla fine prendo la colpa”

“Quando N. mi fa male”

“Quando prendo un brutto voto”

“Quando mia sorella mi ignora”

“Quando A. mi fa le corna”

“Quando mi prendono in giro”

“Quando i compagni non rispettano le regole”

“Quando, durante le verifiche, i miei compagni fanno confusione”

“Quando qualcuno mi dà fastidio”

“Quando mia sorella mi rompe”

“Quando mio fratello mi tira i capelli”

“Quando dobbiamo fare belle attività e invece c’è confusione”.

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Esercizi di osservazione e concentrazione col Metodo Feuerstein

Il metodo Feuerstein è una applicazione della psicologia cognitiva alla pedagogia, utilizzato per potenziare le capacità di apprendimento. Abbiamo utilizzato alcuni semplici esercizi sulla capacità di osservazione attraverso la verbalizzazione del pensiero, la riflessione, la condivisione e il pensiero analogico. E’ stato chiesto ai bambini di descrivere un’immagine tratta da una rivista ai loro compagni che si impegnavano a disegnarla. La realizzazione del disegno in base all’ascolto ha evidenziato l’impor-tanza sia dell’ascolto che della attenzione ai particolari che all’insieme del soggetto da descrivere sviluppando senso critico e di osservazione.Sempre con l’intento di rafforzare il loro spirito di osservazione e senso critico, sono stati creati tre cartelloni con ritagli di materiale riciclato, riviste turistiche, etc, che rappresentassero i tre continenti, e nel lavoro si è cercato di far emergere tutte quelle peculiarità culturali, ambientali ed antropologiche dei tre continenti esaminati.

Esercizi corporei ispirati al “Teatro dell’Oppresso” di Augusto Boal

Il Teatro dell’Oppresso è una tecnica di TEATRO SOCIALE elaborata negli anni ‘60 in Brasile da Augusto Boal, direttore del Teatro Arena di Saõ Paulo, che usa il teatro come mezzo di conoscenza e come linguaggio, come mezzo di conoscenza e trasformazione della realtà interiore, relazionale e sociale. Esso si basa su una precisa presa di posizione, a favore degli “oppressi” e su un lavoro di coscientizzazione. Il TdO usa come strumenti una serie di esercizi e giochi come tecniche di integrazione, fiducia, sensibilizzazione (dal toccare al sentire, dal guardare al vedere, dall’udire all’ascoltare) e de-meccanizzazione. Il gioco è un esercizio ricreativo singolo o collettivo che impegna la mente e l’abilità fisica. Il gioco nelle sue funzioni analogiche e metaforiche, crea le condizioni di un’immersione in emozioni, ruoli e dinamiche che, prescindendo dal contenuto, possono essere analizzate “come se” fossero generate da situazioni reali. Nel Teatro dell’oppresso i giochi-esercizi sono strumenti di preparazione teatrale per sciogliere le nostre rigidità corporee e percettive. L’esercizio è una riflessione fisica su se stessi. Un monologo. Una introversione. I giochi, in compenso, sono legati all’espressività del corpo che emette e riceve messaggi. I giochi sono un dialogo, esigono un interlocutore. Sono estroversione. Lo scopo base del TdO è umanizzare l’Umanità. Il TdO è un movimento mondiale non-violento ed estetico che cerca la pace, non la passività. Per ulteriori approfondimenti rimandiamo al sito: www.utopie.it/formazione/teatro_dell’oppresso.htm Nel nostro laboratorio i bambini si sono impegnati con grande slancio ed apertura verso questa tipologia di sperimentazione di sé, dimostrando disinvoltura ed un bisogno fisico ed emotivo di spazi di libera espressività.

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Teatro delle emozioni con Céline Lombardi (Teatro dell’Oppresso)

Con il gruppo dei grandi abbiamo incontrato l’attrice francese Céline Lombardi per conoscere la metodologia e le tematiche affrontate dal Teatro dell’Oppresso iniziando un percorso sulle emozioni. Ci si è confrontati a sentimenti quali la Paura, la Timidezza, la Rabbia, la Gioia e la Massima Gioia attraverso esercizi, giochi ed improvvisazioni teatrali. L’immersione nelle emozioni ha scatenato momenti di sfogo collettivo, di libera espressione corporea, soprattutto rispetto ai sentimenti di paura e di rabbia. Nella rappresentazione spesso la paura è diventata terrore e la massima gioia ha avuto una azione catartica sugli animi, i bambini hanno provato forti emozioni imparando a condividere col gruppo sensazioni e sentimenti intimi e profondi. Il commento di Céline Lombardi è stato: “I bambini hanno sempre la capacità di sorprendermi, per la loro bravura nel buttarsi con totale fiducia nel lavoro e per la loro capacità di rispondere ai quesiti. Malgrado le pochissime ore di questo micro percorso, sono stata meravigliata del loro entusiasmo e del loro impegno, nonché della loro capacità di crescita all’interno di ciascuno dei due incontri. Non si è trattato di passare alcun contenuto di tecnica teatrale, ma di dare uno spazio protetto per esprimersi e in questo senso credo abbiamo raggiunto l’obiettivo al di là delle aspettative, proprio per il coraggio dei bambini.”

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EDUCAZIONE ALLA PACEI Giochi di Fiducia

I giochi di fiducia tendono a creare all’interno del gruppo un clima di cooperazione, comprensione, collaborazione, confidenza, richiedendo concentrazione e consapevolezza. I giochi di gruppo si dividono in giochi competitivi o giochi cooperativi. I giochi cooperativi sviluppano un senso comunitario basato sull’accettazione di se stessi e dell’altro, sulla conoscenza reciproca, sul rispetto, sulla creazione di un clima di fiducia, pertanto sono strumento di educazione alla pace, verso la creazione di una cultura di pace.

Elaborazione finale della fiaba “In una notte di temporale” di Yuichi Kimura (da parte del Gruppo dei piccoli)

Lavoro sul planisfero in cerca dei

60 paesi del mondodove attualmente

è in atto una guerra Dal sito web “www.guerrenelmondo.it”

è stato estrapolato un elenco dei paesi attualmente in guerra, individuati sul planisfero ed evidenziati apponendo una bandierina.

Da tale visualizzazione di insieme sono nate riflessioni spontanee sul tema della pace nel mondo.

I tre gruppi di bambini hanno concluso la favola valorizzando il valore dell’amicizia privilegiandolo agli istinti animali:

1) “NON SERVE INSEGUIRTI E DOPO MANGIARTI PERCHÉ ORMAI SIAMO AMICI!”.

2) “MA IO PENSAVO CHE TU ERI UNA CAPRA” “E IO PENSAVO CHE TU ERI UN LUPO” “QUINDI NOI NON SIAMO UGUALI!”“BEH, LASCIAMO STARE” DISSE IL LUPO”“HAI TUTTO L’OCCORRENTE PER IL PIC-NIC?”.

3) “IL LUPO MANGIA LA CARNE E LA CAPRETTA MANGIA I FIORI E DIVENTANO AMICI PER SEMPRE”.

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Cerchio di riflessione e condivisione del racconto “Mandate al diavolo la vostra lavatrice!” del pacifista Dannan Perry (affrontato col Gruppo dei grandi)

Il racconto della lavatrice narra di un episodio vissuto dall’autore, stimato pacifista americano, durante una giornata di ordinaria amministrazione, in cui aveva una gran fretta, mentre era alle prese con le sue faccende domestiche. In particolare mentre era in attesa del suo turno da più di mezz’ora davanti ad una lavanderia a gettoni, un utente più svelto gli passa avanti occupandogli la lavatrice che gli sarebbe spettata di diritto, provocandogli un attacco di ira.. Proprio a lui, lo stimato pacifista... si lascia travolgere da un sentimento così lontano da lui.Il racconto è stato preso come introduzione al percorso di educazione alla pace.

Ne riportiamo uno stralcio significativo: “Poi parlò lei. E mi dovetti sorbire tutto il SUO film.. Sapete una cosa? Io nel suo film non c’ero affatto. Nel suo film le si era rotta la lavatrice, aveva lasciato ad aspettarla in auto tre bambini (che di sicuro stavano strappando le fodere dei sedili), il marito veniva a pranzo ed era tardissimo. Parlammo per non più di dieci minuti, ma furono sufficienti perché entrambi vedessimo due realtà diverse incontrarsi e toccarsi […] Mi convinsi che la Pace si costruisce nelle lavanderie a gettone, nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nelle case.. e non negli incontri diplomatici ad alto livello .”

I passeri di via Aquileia

Favola inedita di Paola Gandin affronta il tema del conflitto e del suo superamento attraverso il confronto aperto.Ne riportiamo uno stralcio significativo:

“Non cominciamo a litigare sussurrò Piuma Gialla” “avete ragione tutti e due……è così che si trova la pace, cercando di capirsi…..ohi ohi che male……cerchiamo di dormire amici miei…..”

Quelle ultime due paroline risuonarono nella vecchia rocca come un’eco……”amici miei….”

“Stai tranquillo” disse infine Beccostorto “domani trovo quella pianta amara, la trituro e vedrai che ci farà guarire presto.”

Si sistemarono vicino e ben presto si addormentarono tutti con un lieve sorriso sul becco…..

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La visione della “propria” pace con il Maestro Francesco Tullio Altan

In questo percorso di educazione alla pace abbiamo affrontato e sperimentato la tematica del conflitto in tutte le sue sfaccettature, incoraggiando i bambini a percepire ed esprimere i propri sentimenti aggressivi o repressi, a riconoscere ciò che provoca la rabbia, l’aggressività ed anche la paura. Il percorso fatto li ha indirizzati a comprendere meglio se stessi e gli altri, ad individuare il proprio e l’altrui punto di vista, a rispettarlo e a farsi rispettare, a ricercare linguaggi comunicativi efficaci e a trovare modalità di gestione del conflitto diverse dalla logica del vincitore/vinto. L’approccio a molte delle attività è stato quello di osservarsi, riflettere su sé stessi e sugli altri costruendo un clima di maggiore consapevolezza e conoscenza di sé.Per sperimentare un modo coerente di vivere la pace nell’interiorità di ciascuno e nelle relazioni con gli altri, per “darsi pace”, abbiamo concluso il percorso con una Visione. Il Maestro Francesco Tullio Altan ha chiesto ad ogni bambino/a dei due gruppi la sua Visione di pace: un momento, una situazione, una fotografia, un ricordo, ovvero un’immagine. Quasi tutti hanno risposto di getto mentre Altan illustrava sulla carta la loro Visione. I disegni sono stati poi fotocopiati, colorati e agli stessi sono stati attribuiti dei titoli dai bambini. Ve li presentiamo nella loro semplicità, ispirati dalla fantasia e dalla creatività che nell’infanzia è sempre pura e innocente.

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Orientamento/Educazione Civica

nell’ufficio del Sindaco Un po’ di Educazione civica nella Sala del Consiglio—Palazzo Torriani

A spasso per Gradisca d’Isonzo

VALUTAZIONEIn fase di realizzazione del laboratorio si è ritenuto più efficace dare maggior spazio a percorsi di auto-conoscenza ed educazione alla pace, per rafforzare la fiducia in sè stessi e la capacità di rapportarsi positivamente con gli altri a discapito delle attività di studio della grammatica della lingua italiana, anche in considerazione del significativo numero di italiani iscritti, preferendo, altresì, affrontare nel gioco la difficoltà della lingua. Tale scelta è dettata anche dall’esperienza dello scorso anno, in cui abbiamo constatato alcune difficoltà a gestire il conflitto e le proprie emozioni da parte di molti bambini/e.

Il messaggio di fondo che si è voluto divulgare ai bambini è quello che dobbiamo far nascere un sentimento di pace prima in noi stessi e poi trasferirlo nel rapporto con gli altri, solo così si può veramente costruire un “mondo in pace”. Se, dunque, vogliamo operare per l’integrazione multi-culturale dobbiamo partire dalla ricerca della pace con noi stessi, esprimendo pure i nostri dissensi al mondo ma fuori dal dramma ed oltre qualsiasi discriminazione razziale, di genere o di fede.

In quanto ai contenuti va evidenziato che la programmazione del percorso è stata adattata anche in base ai bisogni e peculiarità dei due gruppi ma fermo restando lo scopo intrinseco di un laboratorio di intercultura: costruire la pace. Va, infine, detto che un momento di crescita comune e di valorizzazione del laboratorio è stato il veder nascere a capitoli una storia, “I passeri di Via Aquileia”, come improvvisazione, come opera inedita, come altra sperimentazione dell’arte, insieme al disegno, alla pittura, al teatro ed è stata una sorpresa soprattutto per Paola Gandin, autrice della favola, che ha intrapreso un fuori programma di getto, tirando fuori dal cassetto la storia incompiuta da mesi per concluderla insieme a “Scuola a colori”.

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Al termine del percorso abbiamo distribuito dei questionari di gradimento a genitori, bambini ed insegnanti e ne riportiamo, in estrema sintesi, l’elaborazione. Secondo le famiglie l’esperienza è stata più che soddisfacente sotto tutti i punti di vista con qualche commento negativo riguardo l’orario. La maggioranza dei commenti parla di esperienza bellissima e positiva, nella speranza che possa continuare negli anni. Alla maggioranza dei bambini il laboratorio è piaciuto moltissimo.

Tra le attività più apprezzate: la lettura della fiaba “L’aula magica”, il teatro delle emozioni con Céline, le vignette sulla pace con Altan, i giochi di fiducia, cantare e giocare con le riviste della Pimpa. Ovviamente e fortunatamente l’attività meno votata è stata la ricerca delle guerre nel mondo… Alla domanda “Vorresti continuare questa esperienza anche il prossimo anno?”, l’88% risponde di Sì.

DOCUMENTAZIONENei quattro mesi di attività abbiamo prodotto svariato materiale cartaceo (cartelloni, disegni, collage), numerose fotografie e molti video che saranno selezionati e raccolti in un dvd che verrà consegnato durante il prossimo anno scolastico.Abbiamo inoltre avuto il privilegio di veder creare dal vivo un’artista come Francesco Tul- lio Altan e di aver raccolto le creazioni, ideate e colorate dai bambini, in due grandi manifestiper la pace, decorati dalla Pimpa e dalle grafie artistiche di Roberta con la parola PACE in svariate lingue del mondo.A conclusione della scuola abbiamo festeggiato distribuendo un al- tro documento rilevante per il processo di integrazione multiculturale di tutto il territorio, ovvero il rendiconto del laboratorio “Scuola a colori 2011”.Un altro documento video, reperibile sul web, è stato realizzato dalle mae- stre con un’intervista alla fiduciaria dell’Istituto e alla responsabile della cooperativa sociale Terranova. Il video è visibile all’indirizzo: http://scuola- a-colori.wikispaces.com/ e verrà integrato di materiali e video nel corso dei prossimi mesi.

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CONCLUSIONILe esperienze extra-scolastiche mirate a fare integrazione e a prevenire razzismi diventano uno spazio prezioso per crescere non solo intellettualmente ma anche emotivamente e spiritualmente. Un percorso didattico sulla pace aiuta a prendere consapevolezza di sé, a sviluppare la capacità di comunicare a sé stessi, a sviluppare la capacità di ascolto, a riconoscere le diversità di ognuno al fine di accettare serenamente l’altro, a gestire l’empatia, a promuovere atteggiamenti positivi verso se stessi e gli altri per una pacifica convivenza e per una migliore gestione dei conflitti. Sperimentare e diffondere questi concetti con l’aiuto dell’Arte, soprattutto quella teatrale, soluzione a cui i bambini hanno risposto con uno spontaneo ed entusiastico “mettersi in gioco”, ci porta a concludere che abbiamo intrapreso la strada giusta per raggiungere gli obiettivi prefissati.

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Pubblicazione realizzata nell’ambito del contributo straordinario della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, Direzione centrale istruzione, università, ricerca, famiglia, associazionismo e cooperazione Servizio stabile per gli immigrati, per la realizzazione di interventi di integrazione e inserimento nel tessuto sociale delle persone immigrate presenti sul territorio.

Si ringraziano per la collaborazione:

tutti i bambini che hanno partecipato al progetto, le insegnanti dell’Istituto comprensivo “F.U. della Torre” di Gradisca d’Isonzo, il maestro Altan, la dott.ssa Elisabetta Angalò

Comune di Gradisca d’Isonzo

Istituto comprensivo “F.U. della Torre” di Gradisca d’Isonzo

TerranovaCooperativa SocialeONLUS