Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.

80
Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON

Transcript of Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.

Page 1: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.

Laboratorio di FISICA NUCLEARE

Andrea PellicciottiSIS – Torino – 2° anno

IL RADON

Page 2: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 3: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 4: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 5: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 6: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 7: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 8: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 9: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 10: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 11: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 12: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 13: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 14: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 15: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 16: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 17: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 18: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 19: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.

Le fonti della radioattività presente sulla terra possono essere divise principalmente in due grandi famiglie: 

Fonti artificiali e fonti naturali. 

Le fonti artificiali (o tecnologiche) sono principalmente quelle utilizzate in medicina (radiografie, TAC ed altri esami medici oppure i traccianti) e nelle industrie. Il contributo principale alla dose assorbita da ciascun individuo viene dato però dalla radioattività naturale, con un'incidenza di circa l'80% della dose totale. Circa il 45% è dovuto al radon, il 15% dai materiali da costruzione e il 13% dalla radiazione cosmica.

Page 20: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 21: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.

Il decadimento radioattivo dell’Uranio

Page 22: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.

Il decadimento radioattivo dell’Uranio

Page 23: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.

Come è stato già illustrato in precedenza, il processo di decadimento dal radon-222 al piombo-210 produce una catena di isotopi radioattivi solidi chiamati anche "figli del radon". L'effetto dannoso legato al radon è essenzialmente dovuto all’inalazione dei suoi prodotti di decadimento a vita breve (polonio-218, piombo-214, bismuto-214 e polonio-214) che sono i più significativi dal punto di vista sanitario. Questi elementi hanno un tempo di dimezzamento breve (entro trenta minuti) ed, essendo solidi, una volta formati possono aderire alle particelle di aerosol sospese nell’atmosfera, mentre una piccola parte di essi rimane in forma libera.

Page 24: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 25: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.

LA RADIOATTIVITA’

 

La radioattività o decadimento radioattivo, è un insieme di processi tramite i quali dei nuclei atomici instabili (nuclidi) emettono particelle subatomiche per raggiungere uno stato più stabile.

 

Ogni atomo è formato da un nucleo contenente protoni e neutroni, e da un certo numero di elettroni che gli orbitano intorno. Essendo tutti carichi positivamente i protoni tendono a respingersi per via della forza di Coulomb e, se non ci fossero altre forze a tenerli uniti, i nuclei non sarebbero stabili.

Page 26: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.

In effetti i nuclei atomici sono tenuti coesi dalla cosiddetta forza nucleare forte. Questa forza richiede anche la presenza dei neutroni per manifestarsi. Quando le forze all'interno del nucleo non sono bilanciate (ovvero il nucleo è instabile) questo tende spontaneamente a raggiungere uno stato stabile attraverso l'emissione di una o più particelle. Storicamente (in seguito agli studi di Marie Curie) i decadimenti nucleari sono stati raggruppati in tre classi principali:

 Decadimento alfa

Decadimento beta

Decadimento gamma

Page 27: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 28: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.

Mentre il decadimento alfa ed il decadimento beta cambiano il numero di protoni nel nucleo e quindi il numero di elettroni che vi orbitano attorno (cambiando così la natura chimica dell'atomo stesso), il decadimento gamma avviene fra stati eccitati dello stesso nucleo e comporta solo la perdita di energia.Le radiazioni alfa, per la

loro natura, sono poco penetranti e possono essere completamente bloccate da un semplice foglio di carta

Page 29: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.

Il potere di penetrazione delle 3 radiazioni

Page 30: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 31: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.

LA RADIAZIONE ALFA

 

Il decadimento alfa è uno dei processi per cui atomi instabili (e dunque radioattivi) si trasformano in atomi di un altro elemento, che possono a loro volta essere radioattivi oppure stabili.

 Più precisamente, il decadimento alfa avviene tramite l'emissione di una particella, detta appunto particella alfa, composta da due protoni e due neutroni da parte dell'isotopo di un elemento con elevato numero atomico. Perdendo due protoni l'elemento indietreggia di due posizioni nella tavola periodica degli elementi. Le ragioni di tale fenomeno sono da ricercare nella tendenza di tutti i sistemi fisici a cercare condizioni di energia più stabile: la stabilità dei nuclei atomici degli elementi transuranici è uno dei campi di ricerca più attivi della fisica nucleare.

Page 32: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.

Come molti processi quantistici, anche il decadimento alfa è descritto da regole statistiche: la percentuale di atomi che, in un certo intervallo di tempo, subisce il decadimento, è una costante. Per dare un'unità di misura standard, si indica solitamente il tempo in cui metà degli atomi di un certo isotopo di un elemento decadono. Tale periodo prende il nome di emivita dell'isotopo. Esistono isotopi con emivita brevissima, poche frazioni di secondo, ed altri con emivita di migliaia di anni. Un altro parametro utilizzato è la vita media di un elemento. Sostanze contenenti isotopi che decadono con decadimento alfa vengono prodotte come scorie nella reazione di fissione nucleare, caratteristica dei reattori a fissione.

Nella maggior parte dei casi, gli isotopi instabili subiscono decadimenti dei vari tipi in successione, e pertanto si parla di catena di decadimento di un isotopo, intendendo la sequenza di decadimenti che tale atomo percorre. Quasi tutte le catene di decadimento finiscono con un isotopo del piombo (che è stabile).

Page 33: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.

Le particelle α emesse dai radionuclidi posseggono una energia che varia da 4 a 9 MeV.

Nel caso dell’Uranio 238 essa è di 4,20 MeV, inferiore alla soglia di potenziale coulombiano di 9 MeV. La meccanica quantistica ha una spiegazione per questo effetto tunnel

Page 34: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 35: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 36: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.

Fondamentale importanza assume la combinazione tra fumo di tabacco e esposizione al radon. Per i fumatori il rischio assoluto di un tumore polmonare causato dal radon viene considerato 15-20 volte superiore rispetto al rischio per i non fumatori.Le più recenti e accurate stime di rischio, che prendono in esame le esposizioni nelle abitazioni e sono basate su un insieme di 13 studi europei su un totale di 7.148 casi di tumore polmonare e di 14.208 controlli, confermano e consolidano le valutazioni dei decenni precedenti. Il rischio in eccesso rispetto alla non esposizione viene valutato in circa il 16% per ogni 100 Bq/m3.

Page 37: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.

Questo vuol dire allora, che, essendo la concentrazione media italiana pari a 70 Bq/m3 circa l’11% degli oltre 31.000 casi di tumore polmonare che ogni anno si registrano in Italia sono attribuibili al radon, e per la grande maggioranza tra i fumatori. Cifra che rappresenta circa il 2% di tutti i decessi per ogni tipo di tumore.

Page 38: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.

Indoor Radon Disclosure

The U.S. EPA and Surgeon General recommend ALL homebuyers have an indoor radon test conducted. Radon is a Class-A carcinogen and the 2nd leading cause of lung cancer estimated to cause 21,000 deaths in the U.S. annually.

Page 39: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.

Radon, Smoking & Lung Cancer

6,579 LC deaths from smoking per 100,000 people in 70 years.

Assuming a population of 280,000,000, this represents 160,000 LC deaths/yr.

21,000 LC deaths per year from radon.

87% of LC deaths are related to smoking.

Between 1-5 and 1-6 LCs occur in non-smokers

12% of all LC deaths in the United States are linked to radon exposure!

Page 40: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 41: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.

News of Past Cover-Ups We Should Spread Like..Fertilizer

How Radon is Responsible for Most Smoking-Related Lung Cancer

Page 42: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.

Why is Tobacco Radioactive?

SUPER PHOSPHATE FERTILIZERTobacco companies claim it makes for

“more flavorful” tobaccoCalcium Phosphate fertilizer is extremely

rich in RADIUM 226 (Radon’s mama)Tobacco plants absorb radon gas and RDPs

from the fertilizer. Airborne RDPs attach to sticky trichomes on the leaves.

Page 43: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.

No Coincidence

Between 1938-1960, the level of radioactive Po-210 in American tobacco tripled commensurate with the increased used of Super Phosphate Fertilizers.

U.S. lung cancer rates increased 10 fold between 1938-1956.

India’s farmers do not use phosphate fertilizers so Po-210 levels are 15 times less in Indian tobacco.

Page 44: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.

Lung Cancer Statistics

72 LCs per 100,000 male smokers

1980

40 LCs per 100,000 male smokers

1960

4 LCs per 100,000 male smokers

1930

Despite a 20% reduction in tobacco use among males

Page 45: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.

Cover the FieldsCover-Up the Danger

Leaked internal memos from tobacco and chemical companies prove they have known about the danger for nearly 40 years.

In 1977, Phillip Morris confirmed that super-phosphate fertilizer was the source of radioactive polonium.

By 1980, Phillip Morris had figured out how to remove polonium from tobacco, but has never implemented it. ($$$)

Page 46: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.

It Only Gets Deeper…

When studies were 1st released in the 1970s, magazines did not print because cigarette companies threatened to pull advertising.

Well financed tobacco & chemical companies (eg. Mobil Mining and Minerals) continue to lobby legislators.

Proposed 1984 law to require listing of tobacco additives met severe opposition

Page 47: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.

“I don’t wanna hear about it!”

                                                            

Page 48: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.

L’emanazione del RADON nelle rocce

Solo le particelle D,E,F riescono a fuoriuscire nello spazio poroso

Page 49: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.

L’emanazione di Radon non dipende in maniera direttamente proporzionale dal contenuto di Uranio e Radio nelle rocce

Page 50: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 51: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 52: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 53: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 54: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 55: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 56: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 57: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 58: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 59: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 60: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 61: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 62: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 63: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 64: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 65: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 66: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 67: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 68: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.

Molecole di tessuto ionizzate

Page 69: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 70: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.

LA MISURA DEL RADON

Nei luoghi di lavoro e nelle abitazioni, la stima dell’esposizione media degli occupanti viene di regola condotta attraverso misure integrate protratte per tempi relativamente lunghi. La misura integrata, infatti, annulla l’effetto delle fluttuazioni, che si verificano sia nell’arco della giornata che nel corso delle varie stagioni fornendo un valor medio della concentrazione di radon utile per la stima della dose, come previsto dal Decreto Legislativo n.241/00.

Page 71: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 72: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.

A) La misura del radon nell’aria

Il monitoraggio del gas radon in aria viene effettuato mediante:

Tecniche di misura istantanea e in continuo

Le misure istantanee ed in continuo vengono eseguite con strumenti che si basano sul principio della camera a ionizzazione. Con questi metodi di misura possono essere individuate le sorgenti del radon indoor, quali il suolo sottostante l’edificio, i materiali da costruzione, l’acqua.

Page 73: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.

Tecniche di misura integrata

La misura integrata nel tempo può essere effettuata con l’ausilio di dosimetri passivi a rivelatori di tracce nucleari, basati sull’impiego di film o polimeri sensibili alle radiazioni alfa ed insensibili ad altri tipi di radiazioni. I dosimetri utilizzati sono del tipo NRPB/SSI in cui il rivelatore è costituito da policarbonati, come il CR39. Le caratteristiche dei rivelatori a tracce sono: basso costo, semplicità di utilizzo, robustezza e risposta indipendente dalle condizioni ambientali e sono in grado di fornire un valore della concentrazione media di radon su lunghi periodi, da alcuni mesi ad un anno. Pertanto, tali dispositivi sono gli strumenti che meglio adempiono alle richieste della nuova normativa.

Page 74: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.

Il rivelatore passivo a tracce CR-39 é costituito da un polimero realizzato in lastre di poco spessore, sensibile alle radiazioni alfa ed insensibile alle altre radiazioni. La rivelazione del radon avviene attraverso la registrazione delle tracce di particelle alfa emesse dal radon e dai suoi prodotti di decadimento all’interno della camera a diffusione. I processi chimici in laboratorio amplificano le tracce

Page 75: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.

Misurazioni di Radon in tempi brevi

L'elettrete è un disco di Teflon che mantiene un potenziale elettrostatico stabile. Quando l'elettrete è posto in una camera contenente un certo volume di aria, raccoglie gli ioni prodotti dal decadimento del Radon e il potenziale elettrostatico si riduce in modo proporzionale alla radioattività presente nella camera. Misurando la perdita di potenziale durante un certo intervallo di tempo e utilizzando appropriati fattori di calibrazione si determina la concentrazione media di Radon nella camera e quindi nell'ambiente

Page 76: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 77: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 78: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.

Il contatore Geiger - Mueller

Page 79: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.
Page 80: Laboratorio di FISICA NUCLEARE Andrea Pellicciotti SIS – Torino – 2° anno IL RADON.