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Francesco Maria Gaspare Giannelli Il Trionfo della Dea Iniziazione Lunare, Sciamanesimo Femminile e Riflessi Sull’Iniziazione Solare

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Francesco Maria Gaspare Giannelli

Il Trionfo della Dea

Iniziazione Lunare, Sciamanesimo Femminile e RiflessiSull’Iniziazione Solare

Perché io sono la prima e l’ultimaIo sono la venerata e la disprezzata,

Io sono la prostituta e la santa,Io sono la sposa e la vergine,

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Io sono la madre e la figlia,Io sono le braccia di mia madre,

Io sono la sterile, eppure sono numerosi i miei figli,Io sono la donna sposata e la nubile,

Io sono Colei che dà alla luce e Colei che non ha mai partorito,Io sono la consolazione dei dolori del parto.

Io sono la sposa e lo sposo,E fu il mio uomo che nutrì la mia fertilità,

Io sono la Madre di mio padre,Io sono la sorella di mio marito,Ed egli è il mio figliolo respinto.

Rispettatemi sempre,Poiché io sono la Scandalosa e la Magnifica.

(Inno a Iside rinvenuto a Nag Hammadi III- IV secolo avanti Cristo)

"Vergine madre, figlia del tuo Figlio,Umile ed alta più che creatura,

Termine fisso d'eterno consiglio.

Tu se' colei che l'umana naturaNobilitasti sì, che il suo Fattore

Non disdegnò di farsi sua fattura.

Nel ventre tuo si raccese l'amorePer lo cui caldo nell'eterna pace

Così è germinato questo fiore.

Qui se' a noi meridïana faceDi caritate; e giuso, intra i mortali,

Se' di speranza fontana vivace.

Donna, se' tanto grande e tanto vali,Che, qual vuol grazia e a te non ricorre,

Sua disïanza vuol volar senz'ali.

La tua benignità non pur soccorreA chi domanda, ma molte fiate

Liberamente al domandar precorre.

In te misericordia, in te pietate,In te magnificenza, in te s'aduna

Quantunque in creatura è di bontate!

Or questi, che dall'infima lacunaDe l'universo infin qui ha vedute

Le vite spiritali ad una ad una,

Supplica a te, per grazia, di virtuteTanto, che possa con gli occhi levarsi

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Più alto verso l'ultima Salute.

Ed io, che mai per mio vedere non arsiPiù ch'io fo per lo suo, tutti i miei prieghi

Ti porgo, e prego che non sieno scarsi.

Perchè tu ogni nube gli disleghiDi sua mortalità coi prieghi tuoi.

Sì che il sommo Piacer gli si dispieghi.

Ancor ti prego, regina che puoiCiò che tu vuoli, che conservi sani,

Dopo tanto veder, gli affetti suoi.

Vinca tua guardia i movimenti umani!Vedi Beatrice con quanti beati

Per li miei prieghi ti chiudon le mani!"

(Paradiso, XXXIII, 1-39)

Introduzione.

Il presente lavoro mira a descrivere l’importanza del ruolo della Donna nel campo dello Sciamanesimo e della Tradizione Esoterica Iniziatica.

Tenendo presente che la nostra Tradizione Iniziatica Libero-Muratoria rappresenta una Iniziazione di tipo Solare, mi propongo in questa sede di spiegare il lato Lunare della nostra Iniziazione facendo riferimento al Culto della Dea Madre e alle Vie Sciamaniche legate al Ciclo Lunare.

Il Ciclo Lunare infatti rappresenta una fase alchemica molto importante che coinvolge la struttura fisica non solo della Dea Madre ma di tutte le sue Figlie, che altro non sono coloro che noi chiamiamo “le nostre polarità contrarie”.

Il Culto della Dea Madre rappresenta una fase dominante nell’Europa del Neolitico Antico, tra il 7000 e il 3500 a.C. Un'Europa abitata da popoli che risiedevano in villaggi, praticavano l'agricoltura, non conoscevano la guerra, vivevano in armonia con la natura grazie al fatto che le donne avevano un ruolo primario nell'organizzazione sociale e nella vita religiosa.

Ma che cosa rappresentava per tali Popoli la Dea Madre?

Dispensatrice della vita, espressione della terra che si rinnova, simbolo dell'energia dell'universo, ma anche Signora della morte, che e l'altra faccia della vita: queste sono le connotazioni della Grande Dea.

Scopo quindi questo lavoro e quello di affrontare il Femminineo della Divinità e i suoi rapporti con la Natura e le Conoscenze Iniziatiche.

Il Ciclo Femminile, La Luna e significati esoterici.

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L’elemento cardine su cui poggia questa mia breve disamina e rappresentato dal Ciclo Femminile, meglio noto come Ciclo Mestruale.

Ad esso infatti sono collegate varie caratteristiche che ci riconducono al Mito della Dea Madre e del lato femminile dell’esoterismo.

Nel Faust di Goethe, Mefistofele afferma, nel momento in cui Faust deve sottoscrivere col sangue il patto sottoscritto con lo stesso Mefistofele:

“Il sangue e un succo molto particolare”

Che cosa sta a significare tale frase?

Per secoli il ciclo mestruale femminile e stato considerato con repulsione e, allo stesso tempo, con maliziosa soddisfazione. Infatti, era visto come qualcosa di sporco, come il segno del peccato, e la sua esistenza rinforzava l'idea della posizione inferiore della donna in una società dominata dai maschi.

Nell’Antichità, la Donna era libera di vivere la propria natura che la lega in modo indissolubile sia la terra (la Grande Madre) che alla Luna (la Grande Dea), pianeta femminile per eccellenza.

Il sangue mestruale, nel mondo antico, era considerato il fertilizzante naturale per eccellenza. Il ciclo mestruale era correlato al ciclo della Natura e dei raccolti.

Al ciclo e collegato il rinnovamento del sangue all’interno del corpo femminile.

Oltre che per la sua presenza nel Ciclo Femminile, il Sangue viene ad assumere importanti significati esoterici.

Il primo significato simbolico che si rinviene nel sangue e strettamente legato al suo Colore: ROSSO.

Il colore rosso riveste numerosi significati simbolici ed esoterici.

Per prima cosa egli rappresenta un colore primario, vale a dire il primo tono di colore che viene percepito dai bambini.

Il suo nome deriva dal latino rubens che per gli Antichi era un sinonimo di oggetto colorato. Rappresenta il colore che attira subito lo sguardo. Esso si identifica con la vita e la morte. È il colore del sangue come linfa vitale, dell’amore e della passione, ma e segno anche di pericolo, violenza e aggressività. Gli antichi romani veneravano Marte, il dio della guerra, per il sangue che scorreva nei campi di battaglia e per la forza e il coraggio necessari per vincere il nemico. Marte e anche il pianeta rosso, per la sua particolare colorazione che lo distingue dagli altri del sistema Solare.

Inoltre in Astrologia il colore Rosso rappresenta colui che governa i nati sotto il segno dello SCORPIONE e dell'ARIETE cui infonde passionalità, forza e coraggio.

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È il colore simbolo dell’elemento FUOCO. Governando i nati sotto il segno dell’Ariete rappresenta, dal punto di vista astrologico, il Fuoco Primo, quello che infonde l’Arte Regia e la Gnosi Iniziatica.

È il simbolo che si riflette nella figura Libero Muratoria del Maestro Venerabile, colui che trasmette l’Arte Regia.

Ma il rosso e anche il Fuoco Alchemico. Rappresenta l’Atanor che non si esaurisce mai ma brucia in continuazione. Il Rosso e la sublimazione dell’Opera Alchemica. Rappresenta la Rubedo, l’opera al rosso, la sublimazione della coscienza.

Inoltre il Rosso viene associato ad altri due colori (il Bianco e il Nero rispettivamente) a formare una Triade avente un alto significato esoterico.

Un esempio lo troviamo nel Kurma-Purana (I, 12.79) dove si parla di tre complessi teogonici arcaici: Krsna (di colore nero), Rakta (rosso) e Sukla (bianco). In Africa, gli Ndembu, Popolazione bantu di ceppo Lunda della Zambia che occupa il territorio tra il fiume Limga e i confini dell'Angola, narrano di tre fiumi misteriosi, bianco rosso e nero, associati a nascita, vita e morte. In Occidente la triade cromatica arcaica sopravvive a lungo: si pensi che fino al medioevo il colore intermedio fra bianco e nero non era il grigio, ma il rosso.

Il coloro Rosso assume grande importanza anche nell’ambito delle varie Religioni.

Nella Torah, Rosso era il Mare che Mose fa attraversare agli Israeliti al momento del loro Esodo dall’Egitto.

Il viaggio attraverso il mare esprime l’impresa densa di incognite di colui che prende contatto con il proprio inconscio.

Il Mar Rosso rappresenta quindi il viaggio interiore alla ricerca del proprio Io Interiore. Si tratta di un ritorno alla Terra. Rappresenta la lo Stato di Morte da Vivo, come afferma Porfirio (Sentenze XX):

Di certo vi sono due specie di morte: l'una, ben nota, del corpo che si scioglie dall'anima, l'altra - propria dei filosofi - dell'anima che si scioglie dal corpo. E non sempre l'una consegue dall'altra.

Anche nella Cultura Orientale, il Sangue viene ad assumere un elevato significato simbolico. Tale significato e rappresentato dalla Dea Kali.

Kali e forse la Dea più nota del pantheon induista, e la Dea dell'energia femminile attiva e dirompente, dalla potenza inarrestabile, erede dell'antica Dea della morte e della trasformazione. La Dea Kali e conosciuta anche con i seguenti nomi: 

Bhairavi – la spaventosa – Chamunda – il killer – Chandi – l’aggressiva – Jari-Mari – La calda-fredda.

Kali e innanzitutto una Dea attiva, un femminile che e forza, uno degli aspetti di Shakti, la Dea dell'energia e del mutamento. È di notevole importanza sottolineare il fatto che nel pensiero religioso e filosofico induista gli archetipi del maschile e del femminile si presentano in modo per molti versi opposto rispetto alla nostra cultura: al maschile e agli Dei maschi appartiene la passività, mentre la funzione attiva, espressiva, appartiene al femminile e alle Dee. 

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Il ciclo del Sangue e strettamente legato alla Luna e al suo Ciclo rotazionale intorno al Sole.

La Luna ed il Sole rappresentano i due Luminari che sorreggono il Ciclo dello Zodiaco e che influenzano non solo il Quadro Astrale di ogni Essere Vivente ma soprattutto le Energie che ogni Essere Vivente emette all’interno dell’Energia del Macrocosmo.

Il Luminare Luna e, da sempre, associato al Lato Femminile, alla Donna.

Dal punto di vista alchemico, la Luna contiene le proprietà dell’Argento. Rappresenta la Purificazione e l'Energia Bianca, che riflette la luna solare come la luna fa col sole, una energia forte ma malleabile.

Come Archetipico la Luna rappresenta la "Regina del Cielo", dea, madre, amante, sacerdotessa.

Nel Taoismo la Luna e lo yin. Essa viene definita con il termine de "l'occhio che brilla nel buio". Rappresenta il simbolo di una visione illuminata di natura spirituale e illuminata

La luna e un simbolo di vita, che sembra in costante evoluzione, quindi essa ci ricorda con i cicli di tutta la vita, viene anche usata per calcolare il tempo della semina o della gravidanza, oltre che del karma. La vita si muove in termini non-lineari e sappiamo tutti che il karma e un grande cerchio: la luna nelle sue fasi ci ricorda questo tipo di infinito processo di riciclo e rigenerazione. Poiché la vita e un ciclo, ecco che la Luna, attraverso le sue Fasi, viene ad assumere un ruolo molto importante nella Rigenerazione della Natura.

Il famoso motto “I.N.R.I.” viene ad assumere un nuovo significato alchemico e spirituale. Esso viene a significare l’espressione:

INGNE NATURA RENOVATUR INTEGRATA

(Azoth = A + Alpha e Aleph, e poi Zeta + Omega e Thau)

La natura verrà completamente rinnovata con il Fuoco

Ma ciò corrisponde a quanto espresso dalla Tavola Smeraldina:

É vero; è vero senza errore; è certo ed è verissimo. Ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò

che è in basso, per fare il miracolo di una cosa sola. Come tutte le cose nacquero dalla sola cogitazione del Principio Primo, così tutte le cose sono nate

per adattamento di questa Cosa Unica. Il Sole ne è il Padre; la Luna ne è la Madre; il Vento lo ha portato nel suo ventre; la Terra è la sua

nutrice.

Ma chi e il PRINCIPIO PRIMO da cui tutte le cose sono state generate?

È forse il LOGOS, come si legge nel Libro Sacro?

1Ἐν ἀρχῇ ἦν ὁ λόγος, καὶ ὁ λόγος ἦν πρὸς τὸν θεόν, καὶ θεὸς ἦν ὁ λόγος. 2οὗτος ἦν ἐν ἀρχῇ πρὸς τὸν θεόν. 3πάντα δι’ αὐτοῦ ἐγένετο, καὶ χωρὶς αὐτοῦ ἐγένετο οὐδὲ ἕν. ὃ γέγονεν 4ἐν αὐτῷ ζωὴ ἦν,

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καὶ ἡ ζωὴ ἦν τὸ φῶς τῶν ἀνθρώπων· 5καὶ τὸ φῶς ἐν τῇ σκοτίᾳ φαίνει, καὶ ἡ σκοτία αὐτὸ οὐ κατέλαβεν.

(1. In principio era il Logos e il Logos era presso Dio e il Logos era Dio. 2. Questi era in principio presso Dio. 3. Tutto e venuto ad essere per mezzo di Lui, e senza di Lui nulla e venuto ad essere di ciò che esiste. 4. In Lui era la vita e la vita era la luce degli uomini 5. e questa luce splende ancora

nelle tenebre poiché le tenebre non riuscirono ad offuscarla)

Si tratta forse del BA Egizio, al PNEUMA greco, o ciò che noi chiamiamo ANIMA?

Il Principio Primo si rivela all’Essere Umano sotto queste suddette forme, ma la sua origine e data dalla Dea Madre, la Dea Primigenia che grazie all’autofecondazione e alla partenogenesi ha dato origine al nostro Mondo, che da Matriarcale, come era all’origine, si e trasformato in una società Patriarcale, a seguito delle migrazioni dei vari popoli all’epoca dell’Ultima Era Glaciale.

È colei che ti indica la via per la rinascita iniziatica. Rappresenta l’Axis Mundi, il collegamento tra microcosmo (l’Uomo e il Mondo Materiale) ed il Macrocosmo (l’Universo e il Principio Primo).

È il Culto della WICCA una religione misterico iniziatica che venera le forze creatrici della Natura, identificandole a livello simbolico come un Dio, principio maschile, e una Dea, principio femminile. Principi ravvisabili in molte correnti spirituali, basti pensare allo Yin e allo Yang del Taoismo e del Confucianesimo. E come lo Yin e lo Yang cinesi, anche il Dio e la Dea sono emanazioni dell’Uno, simmetrici e complementari. Ovvero non c’e Dio senza Dea, non c’e Dea senza Dio.

Rappresenta la Sophia Aghión, lo Spirito Santo, di natura femminile, che emana dal Dio Androgino, che caratterizza lo Gnosticismo e che si riflette nelle opere dei famosi “Fedeli d’Amore”, il cui più alto esponente e Dante Alighieri.

La Dea Madre trova la sua perfetta rappresentazione nei Tarocchi, e più precisamente nel II Arcano Maggiore, noto con il termine de “La Papessa” (vedasi Fig. I).

Fig. I -- Arcano Maggiore La Papessa

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Tale Arcano raffigura una donna seduta tra due Colonne, che rappresentano le Due Colonne del Tempio di Salomone. Jackin e Boaz. Sul capo porta una corona sormontata dal Disco Lunare. Sulle mani un Libro chiuso raffigura la Gnosi che ogni Iniziato deve conquistare con il Silenzio Interiore. Ai suoi piedi vi e una mezzaluna. Bianco e il suo abito, ricoperto da un mantello azzurro. Alle sue spalle si nota il Portale del Tempio inciso con un disegno che sta a simboleggiare i Chakra, l’Albero della Luna (vedasi Fig. II) e, non ultimo, l’Albero delle Sephirot (vedasi Fig. III).

Le due Colonne Boaz e Jackin rappresentano, rispettivamente, il Principio Maschile e quello Femminile, il Principio Attivo e quello Passivo, il Sole e la Luna, il Fuoco e l’Acqua, l’Oro e l’Argento, lo Jodh e il Beth.

Il suo vestito di colore bianco raffigura la purezza, la luce lunare. Incarna la Luce Creatrice. Il suo mantello di colore azzurro e il Simbolo del Femminile. Esso e collegato cin la chiarezza del Cielo e con le distese d’acqua.

Nei mandala tibetani il blu simboleggia la condizione in cui si e superato il turbinio delle passioni e la coscienza può esaminare ogni cosa con chiarezza; secondo Jung il blu significa altezza e profondità, il cielo infatti e lontano e si spinge fin dove lo sguardo può arrivare come l’oceano e, nella natura, il blu ci parla di realtà molto più grandi della nostra dimensione umana, un pò come nell’iconografia luciferiana dove i demoni (intesi come entità elevate e non negative secondo la credenza cattolica) appaiono contornati da un aura azzurra.

In Astrologia La Papessa rappresenta la corrispondenza con la Luna e le maree.

Nella Kabala, la Papessa corrisponde alla lettera Beth, la seconda lettera dell’alfabeto ebraico, che ha un valore numerico pari a 2 (Vedasi Fig. IV). Con la lettera Beth inizia la Torah Ebraica.

In Alchimia, essa costituisce l’attrazione delle materie

In Magia, la Papessa rappresenta la conoscenza, la capacità segreta di praticare la magia.

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Fig. II -- L’Albero della Luna(da Doreen Valiente)

Il portale alle spalle della Papessa altro non e che la Porta del Tempio della Gnosi Divina, il portale di accesso attraverso il quale l’Iniziato può giungere all’unione con il Macrocosmo.

“…. quaemadmodum sanguis in venis movetur, (…) ita etiam ignis in stellis movetur (…)”

(…così come il sangue scorre nelle vene, … allo stesso moto si muove nel cielo il fuoco …)

(Causae et Curae – Hildegard von Bingen)

Con tali parole Santa Ildegarda di Bingen riassume non solo il significato escatologico della Tavola Smeraldina ma soprattutto il profondo legame che esiste tra Microcosmo e Macrocosmo, ove il sangue altro non e che il fluido vitale della Dea Madre e il Fuoco rappresenta l’aspetto alchemico della Donna e del Suo Ciclo Vitale e di Rinnovamento della propria Natura Interiore.

Fig. III – L’Albero della Sephirot

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Fig. IV – Lettera Beth

E tutto ciò riconduce all’Alberico Sephirotico (vedasi Fig. III) che mette in collegamento i vari livelli di perfezionamento interiore con i due Principi Fondamentali: il Kether e il Malkut, vale a dire l’Alto e il Basso, il Macrocosmo e il Microcosmo, il Divino con l’Umano.

Le Dee Lunari del Mondo Antico: Ecate, Astarte, Iside, Demetra.

Tutte le varie Culture sono caratterizzate dal Culto della Dea Madre.

Qui di seguito analizzerò le principiali Divinità femminili che si collegano alla Dea Madre.

Ecate, nella religione romana e latina, rappresentava la dea della magia. Le sue origini sono pre-indoeuropee. Ecate era una divinità psicopompa, in grado di viaggiare liberamente tra il mondo degli uomini, quello degli dei ed il regno dei Morti.

Dea degli incantesimi e degli spettri, Ecate veniva raffigurata come triplice (giovane, adulta/madre e vecchia), ed il numero Tre la rappresenta; le sue statue venivano poste negli incroci (trivi), a protezione dei viandanti (Ecate Enodia o Ecate Trioditis).

Ecate veniva anche associata in alcuni casi ai cicli lunari, insieme ad altre divinità come Diana o Artemide (la luna crescente), e Selene/Luna (la luna piena), a simboleggiare la luna calante.

Altra divinità femminile legata al Culto della Dea Madre era Astarte.

Astarte fu una dea venerata nell'area semitica nord-occidentale. Astarte era la Grande Madre fenicia e cananea, sposa di Adone, legata alla fertilità, alla fecondità ed alla guerra e connessa con l'Ištar babilonese.

Essa era nota anche come:

‘Ashtart; nella lingua ebraica biblica il nome e in ugaritico ‘ṯtrt ;(traslitterato Ashtoreth) עשתרת (anche ‘Aṯtart o ‘Athtart, traslitterato Atirat), in accadico As-tar-tu ed in greco antico Αστάρτη.

Ma senza dubbio le tre Divinità Femminili che meglio simboleggiano il Culto della Dea Madre che ci sono state tramandate nei secoli sono:

1 – Iside,

2 – Ištar,

3 – Demetra.

Queste tre Divinità rappresentano il Rinnovamento della Natura che avviene attraverso una morte iniziatica con discesa nel Mondo dell’Ade. L’Ade costituisce la Via Interiore, la Via del Guerriero degli Sciamani.

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Ma quali significati simbolici assumono queste Tre Fondamentali Divinità, al di essere il simbolo stesso della Grande Dea o Dea Madre?

I. ISIDE

Fig. V – Iside

Iside appartiene alla categoria delle grandi Dee Madri, in quanto Dea di fertilità che insegnò alle donne d'Egitto l'agricoltura.

Tuttavia le sue imprese e i suoi attributi fanno di Lei l'archetipo per eccellenza dell'anima compagna. La sua devozione ad Osiride fu tale che Lei poté salvarlo dalla morte per ben due volte, ricomponendone i pezzi e restituendogli la vita.

Iside rappresenta la ricerca suprema dell'anima gemella, l'uso consapevole del potere femminile dell'amore e del misticismo.

II. IŠTAR

Fig. VI --- Ištar

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Ištar, che raffigura la Grande Madre secondo la religione Babilonese, e nuda, poiché la Verità non ha bisogno di coprirsi di veli. Sul suo capo spicca l'emblema lunare. Nella mano destra Ištar reca una coppa, simbolo di gioia e abbondanza perché contiene il nettare della Vita. 

Nella sinistra, un loto, fiore che nasce sott'acqua ma che diventa di purezza ineguagliabile una volta sbocciato alla superficie. Il significato e dunque chiaro e fedele all'assioma del vero magista: "Ex tenebris ad Lucem...".

III – DEMETRA

Fig. VII -- La triade dei Misteri Eleusini: Persefone, Trittolemo e Demetra

Demetra e forse la Divinità Femminile legata al Culto della Dea Madre meglio conosciuta nella cultura occidentale.

Ma cosa essa rappresenta nel Culto della Dea Madre?

Demetra rappresenta l'energia materna per eccellenza, la vera nutrice e protettrice dei giovani e vulnerabili. Non necessariamente e la madre biologica delle sue creature, poiché sa nutrire con pari amore anche amici, conoscenti e compagni. Il suo senso protettivo e la sua determinazione nel difendere sono leggendarie, come l'orsa che protegge il suo cucciolo. Il suo limite consiste nell'identificarsi nel solo ruolo di madre e nella difficoltà a lasciare andare le sue creature.

La Dea della fertilità può essere madre di tante creature, di un figlio, di un animale, di un’opera d'arte o di un progetto creativo. Ma qualsiasi sia l'oggetto del suo amore, deve imparare a lasciarlo andare, affinché a sua volta segua il suo percorso.

Di notevole importanza e ricordare la ritualità dell’Antica Grecia correlata la Culto della Grande Madre (Demetra, Gaia, Madre Terra).

Nel tempio dedicato alla Grande Madre, la Sacerdotessa sedeva su una spaccatura della roccia chiamata "Delphys", il cui significato e" Vagina". Tale roccia ove la Sacerdotessa sedeva altro non era che la rappresentazione dell'apertura del grembo della Dea.

Si asseriva che i vapori che scaturivano da quella fenditura potessero indurre uno stato di trance nella Pizia, la Pitonessa, colei che teneva l'antico serpente della saggezza arrotolato sotto il

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suo trono. Plutarco, come Pitagora, era un sacerdote del suo tempio; sosteneva che l'oracolo aveva mille anni e descrisse la catalessi estatica della Sacerdotessa e la sua comunione col Divino. I greci chiamavano quegli stati di trance "Entheos" ovvero "Dentro c'e un Dio", da cui deriva la parola "Entusiasmo".

Iside Ištar Demetra

Tre divinità che assumono tutte al ruolo di Archetipo della Dea Madre o Grande Madre il cui dominio e un dominio esclusivamente di Natura Lunare e il cui trionfo prevede uno stato di morte che conduce ad una rinascita che genera l’Essere Nuovo, l’Uomo-Dio.

La Donna: Sciamana Wicca Dea e Sacerdotessa.

Il Ciclo Mestruale Femminile rappresenta la discesa dell’Energia Divina nel Corpo Femminile con susseguente rigenerazione.Esistere come essere spirituale e una qualità innata nella natura e nel corpo di una donna.

“La capacità della Sacerdotessa, della Donna Saggia, della Sciamana o della Strega di meditare i poteri del Divino è potenzialmente insita in tutte le Donne e deriva dalla Coscienza di Sé.

Diventare Sacerdotesse significa ‘cercare dentro’”(Miranda Gray)

Nel passato la natura lunare delle donne era riconosciuta come dimostrazione del legame tra queste e l'universo. Attraverso il suo corpo la donna sperimentava inconsciamente l'unità di tutto il creato, la mancanza di distinzione tra il Divino e la creazione e i cicli della vita, della morte e della rinascita.

La sacerdotessa ha un ciclo che e strettamente legato al climaterio e che e caratterizzato da una instabilità ormonale e emozionale. Il corpo divine la parte dominante e stravolge la donna dal suo interno. Tipica conseguenza di ciò e il fatto che la sacerdotessa avverte la necessità di ritirarsi periodicamente al fine di stabilire un contatto più autentico con sé stessa, con il proprio Io Interiore e per esaltare la sua funzione divina.

In tale ottica, il Ciclo Mestruale viene ad assumere un significato di presenza di coscienza della Morte. Si tratta di una Morte che conduce alla perdita delle certezze raggiunte e che obbliga la donna a mutare pelle.

Il ciclo mestruale e un collegamento tra alto e basso. Durante questa fase si assiste a una mutazione della direzione che dalla Terra va verso il Cielo.

Si assiste ad un moto verticale che dal basso va verso l’alto, vale a dire dalla creatività materiale a quella spirituale. E in questo contesto il ciclo mestruale fa sì che, scendendo in basso e toccando la morte, si celebri la Sacralità della Vita.

Si assiste in tal modo alla trasformazione della sacerdotessa da grande Dea, il cui culto e legato alla Luna, a Dea del Sole:

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“Alla Dea del Sole di Arinna, mia Maestra, la Maestra dell’Impero Hittita, Regina dei cieli e della terra. Dea del sole di Arinna, tu sei la Regina di tutti i paesi. Dea del Sole di Arinna, mia Maestra,

sii compiacente verso di me, ascoltami”.(Preghiera della Regina Puduhepa alla Dea del Sole di Arinna, Arinniti, II millennio a. C.)

si trattava del potere di dare la Vita che faceva sì che la donna-sacerdotessa divenisse il simbolo della Morte-Rinascita.

In questa ottica la Grande Dea diviene il destino che governa la vita e promuove la rinascita. Testimonianza ne e il fatto che i morti venivano seppelliti nella terra o all’interno di una caverna, il più delle volte in posizione fetale, pronti per la rinascita.

La tomba era anche il ventre della donna. La tomba assume il significato di utero. L’entrata all’interno della tomba/utero non sta a significare la fine, bensì un nuovo misterioso inizio in un rapporto di continuità tra noto e non noto.

La divinità femminile solare e correlata ad una forma primigenia femminile creatrice, luminosa e libera da legami.Ne consegue che la donna assume il duplice archetipo di Dea Solare e Dea Lunare:

Vita e Morte,Ying e Yang,Bianco e Nero,Dio e Dea.

L’Androgino, il Rebis, l’Arte Regia, la Gnosi, il:

γνῶθι σαυτόν

La più alta espressione di tutto ciò la si ritrova nella Chiesa Gnostica delle Origini, vale a dire presso i Catari e i Proto-Cristiani.

Si tratta della Rosa Mistica, la Candida Rosa:

“In forma dunque di candida rosami si mostrava la milizia santa

che nel suo sangue Cristo fece sposa”(Alighieri, Paradiso XXXI, 1-3)

Rappresenta l’unione con il divino:

“e par che sia una cosa venutada cielo in terra a miracol

mostrare”(Alighiieri, Vita Nova, XXVI)

Si tratta della lo Spirito Santo degli Gnostici, la natura femminile di Dio.È:

“l’immagine del perfetto Invisibile Spirito Vergine”(Apocalisse di Giovanni)

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Secondo il Vangelo di Filippo (64, 30) un momento fondamentale e l’Unione con lo Spirito Santo. Ciò porta ad una apertura verso la Conoscenza Interiore.

La Donna riassume in sé stessa l’unione tra Microcosmo e Macrocosmo.Il Ciclo Mestruale rappresenta il Fuoco Primario che porta alla Trascendenza.Si tratta della Natura stessa che si rinnova con le forze della Luna e con il Fuoco del Sole.

È il momento in cui attraverso una fase di morte di ciò che e vecchio la Natura da sterile diviene Fertile e si assiste al trionfo della Donna che diviene Sacerdotessa della Grande Madre.

Morte e Rinascita.

Putrefazione dell’uomo vecchio e genesi dello Homo novus, dell’Iniziato.

La Dea Madre: Culto e sua influenza nella Libera Muratoria.

Da quanto sovraesposto, gran parte della Ritualità Libero Muratoria e del Simbolismo ad essa correlato risentono dell’influsso della Dea Madre o Grande Dea.

L’esempio più eclatante di tutto ciò e rappresentato dal Gabinetto di Riflessione che costituisce la prima prova iniziatica del Cammino Libero Muratorio.

Nel nostro caso, esso richiama due aspetti strettamente correlati tra di loro.

Da un lato esso rappresenta la trasformazione alchemica interiore che ogni Iniziando deve compiere dentro se stesso per poter divenire Homo novus. E a ciò e legato il simbolismo del viaggio nell’elemento Terra, che altro non e che ripetere il cammino indicatoci da Demetra attraverso quell’Ade che e costituito dal nostro Io Interiore, così difficile da conoscere in quanto completamentediverso da ciò che noi crediamo di essere.

In definitiva e un viaggio nella nostra miniera interiore che, come afferma Nietzsche, e la cosa più difficile da scavare. È l’Ade popolato dai nostri fantasmi ed incubi generati dal Subconscio e che dominano i nostri sensi e il nostro Conscio, o Parte Razionale.

Dall’altro lato tale luogo ci riporta ad una immersione nell’utero della Grande Madre. Essa diviene allora Colei che dal Regno delle Tenebre, attraverso una morte simbolica, ci conduce al regno della Luce dopo una rinascita interiore ed una macerazione alchemica interiore.

La Caverna, il Viaggio nella Terra, il Gabinetto di Riflessione: questi sono i legami che uniscono il Culto della Grande Madre, della Grande Dea e il Cammino Libero Muratorio.

Anche nell’Uomo Iniziato, al pari della Donna, Luna e Sole esercitano la loro influenza generando un rinnovamento sia di carattere esteriore che interiore.

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