Labcoi Exp 12

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ver. 11-12 1 LABORATORIO DI CHIMICA ORGANICA 1) RICRISTALLIZZAZIONE DELL'ACIDO BENZOICO DA ACQUA & RICRISTALLIZZAZIONE DEL NAFTALENE DA ETANOLO con Carbone decolorante 2) DISTILLAZIONE DELL'ETANOLO DAL VINO 3) ESTRAZIONE DEI PIGMENTI DA FOGLIE VERDI DI EDERA 4) CROMATOGRAFIA SU COLONNA 5) ESTRAZIONE DI UNA SOSTANZA NATURALE: la Caffeina dal caffè 6) ESTERIFICAZIONE DELL’ACIDO SALICILICO (Essenza di Gaulteria) 7) ACETILAZIONE DELL’ACIDO SALICILICO (Sintesi dell’Aspirina) 8) SINTESI DELL’ACETANILIDE 9) BROMURAZIONE DELL’ACETANILIDE UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PAVIA Dipartimento di Chimica Corso di Laurea in Chimica

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laboratorio chimica organica

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  • ver. 11-12 1

    LABORATORIO DI CHIMICA ORGANICA

    1) RICRISTALLIZZAZIONE DELL'ACIDO BENZOICO DA ACQUA & RICRISTALLIZZAZIONE

    DEL NAFTALENE DA ETANOLO con Carbone decolorante

    2) DISTILLAZIONE DELL'ETANOLO DAL VINO

    3) ESTRAZIONE DEI PIGMENTI DA FOGLIE VERDI DI EDERA

    4) CROMATOGRAFIA SU COLONNA

    5) ESTRAZIONE DI UNA SOSTANZA NATURALE: la Caffeina dal caff

    6) ESTERIFICAZIONE DELLACIDO SALICILICO (Essenza di Gaulteria)

    7) ACETILAZIONE DELLACIDO SALICILICO (Sintesi dellAspirina)

    8) SINTESI DELLACETANILIDE

    9) BROMURAZIONE DELLACETANILIDE

    UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PAVIA Dipartimento di Chimica Corso di Laurea in Chimica

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    1) RICRISTALLIZZAZIONE DELL'ACIDO BENZOICO DA ACQUA

    COOH

    benzoic acid

    Solubilit in H2O a 10 C: 0.21/100 mL

    Solubilit in H2O a 95 C: 6.8/100 mL

    Quantit: Acido Benzoico 4 g

    Solvente di cristallizzazione: Acqua 110 mL complessivi

    Vetreria: n 2 Beute da 250 mL, imbuto, n 1 Beuta da vuoto, n 1 Buchner.

    Lacido benzoico viene posto in una beuta da 250 mL unitamente a 100 mL di acqua. Si

    aggiungono alcuni granelli di carborundum e si porta allebollizione su piastra riscaldante elettrica. Se

    allebollizione del solvente, lacido non si sciogliesse completamente, aggiungere anche la restante

    quantit di acqua (10 mL) fino a completa dissoluzione a caldo. Preventivamente sar stato preparato

    un filtro a pieghe che verr posizionato nellimbuto a sua volta collocato sopra la seconda beuta e

    bagnato con poca acqua. Il tutto sar scaldato con poca acqua sulla medesima piastra.

    Quando tutto lacido benzoico sciolto si procede rapidamente alla filtrazione a caldo e si lascia

    raffreddare prima a temperatura ambiente poi sotto acqua corrente fino a completa precipitazione del

    composto.

    Il prodotto cristallino cos ottenuto viene filtrato sotto vuoto su Buchner, lavando il solido con

    poca acqua fredda. I cristalli di acido benzoico vengono infine seccati allaria disponendoli su un

    foglietto di carta da filtro per una notte.

    Determinare la resa di ricristallizzazione, il p.f. (teorico 122 C), registrare e interpretare lo

    spettro IR del composto.

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    1) RICRISTALLIZZAZIONE DEL NAFTALENE DA ETANOLO con Carbone decolorante

    (Esperienza da svolgere in coppia)

    naphthalene

    Quantit: Naftalene 2 g

    Solvente di cristallizzazione: Etanolo 95 20 mL

    Vetreria: n 2 Beute da 50 mL, Imbuto, n 1 Beuta da vuoto, n 1 Hirsch.

    Il naftalene sporco (leggermente colorato in azzurro) viene posto in una beuta da 50 mL

    unitamente a 20 mL di EtOH 95. Si aggiungono alcuni granelli di carborundum e si porta

    allebollizione su piastra riscaldante elettrica. Preventivamente sar stato preparato un filtro a pieghe e

    posizionato nellimbuto a sua volta collocato sopra la seconda beuta, il tutto scaldato con poco etanolo

    sulla medesima piastra.

    Quando tutto il naftalene sciolto si lascia raffreddare per qualche minuto prima di aggiungere

    una spatolata di carbone decolorante. Si aggiungono nuovi ebollitori e si riporta allebollizione per

    qualche istante. Quindi si procede rapidamente alla filtrazione a caldo e si lascia raffreddare a

    temperatura ambiente.

    Il prodotto cristallino cos ottenuto viene filtrato sotto vuoto su Hirsch, lavando il solido con

    pochissimo etanolo freddo. I cristalli di naftalene vengono infine seccati allaria disponendoli su un

    foglietto di carta da filtro per una notte.

    Determinare la resa di ricristallizzazione e il p.f. (teorico 80 C).

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    2) DISTILLAZIONE DELL'ETANOLO DAL VINO

    IngressoAcqua

    Uscitaacqua

    ColonnaVigreoux

    Punti di ancoraggiodell'apparecchiatura

    Quantit: Vino 150 mL (per un pallone da 250 mL di capacit)

    Vetreria: Pallone da 250 mL, Colonna di frazionamento con testa di distillazione semplice,

    Refrigerante a canna liscia di Liebig, raccordo angolare, beuta di raccolta, cilindro, termometro.

    Montare lapparecchiatura come mostrato in figura dopo aver controllato la pulizia della stessa e

    fissando correttamente il tutto alla rastrelliera. Quindi, smontare il pallone e caricare con la quantit di

    vino prevista dalla capacit del pallone stesso. Aggiungere gli ebollitori e, dopo aver fatto passare un

    flusso lento e regolare di acqua nel refrigerante (controllare la tenuta dei tubi di gomma), iniziare il

    riscaldamento con mantello elettrico fino a portare il liquido a moderata ebollizione.

    Le prime gocce di distillato costituiscono le teste di distillazione che vanno misurate in termini di

    volume, annotando la temperatura di distillazione, e poi scartate. Quando la temperatura ritenuta

    costante, si raccoglie il cosiddetto cuore che contiene prevalentemente lazeotropo etanolo/acqua

    (p.e. 78 C). Si prosegue la distillazione fino a che la temperatura non aumenta sensibilmente fino a

    superare gli 85 C. Il distillato viene raccolto, si misura il volume, annotando lintervallo di

    distillazione. Ci che rimane nel pallone la cosiddetta coda di distillazione. La somma dei volumi di

    Testa+Cuore+Coda deve dare il volume iniziale di vino sottoposto a distillazione.

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    3) ESTRAZIONE DEI PIGMENTI DA FOGLIE VERDI DI EDERA E LORO

    ISOLAMENTO MEDIANTE CROMATOGRAFIA SU COLONNA

    (6E,8E,10E,12E,14E,16E,18E,20E,22E,24E,26E)-2,6,10,14,19,23,27,31-octamethyldotriaconta-2,6,8,10,12,14,16,18,20,22,24,26,30-tridecaene -LICOPENE

    (1E,3E,5E,7E,9E,11E,13E,15E,17E)-3,7,12,16-tetramethyl-1,18-bis(2,6,6-trimethylcyclohex-1-enyl)octadeca-1,3,5,7,9,11,13,15,17-nonaene!-CAROTENE

    O

    HO4-((1E,3E,5E,7E,9E,11E,13E,15E,17E)-18-(4-hydroxy-2,6-dimethylcyclohex-1-enyl)-3,7,12,16-tetramethyloctadeca-1,3,5,7,9,11,13,15,17-nonaenyl)-3,5,5-

    trimethylcyclohex-2-enone -LUTEINA (Xantofilline)

    N

    N

    N

    N

    OO

    O

    Mg

    O

    O

    CLOROFILLA-a

    Le foglie di piante verdi contengono, in aggiunta alla Clorofilla-a e -b, altri pigmenti. Questi sono

    responsabili del colore giallo arancio delle foglie morte, e diventano visibili solo quando la foglia perde

    la clorofilla. Tra questi pigmenti i pi diffusi sono i carotenoidi che includono caroteni ed i loro

    analoghi ossigenati detti xantofilline. Il -carotene di colore arancio brillante (del quale sono ricche le

    carote) importante perch trasformato nel fegato in vitamina A, essenziale per la vista.

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    Parte A - ESTRAZIONE

    Quantit: Foglie Verdi di Edera 2.0 g

    Etanolo 96 10 mL

    CH2Cl2 3 x 3 mL

    NaCl soluzione satura 4 mL

    Vetreria: n 1 Beker da 50 mL, pipetta Pasteur, provetta.

    In un beker da 50 mL, tagliare finemente 2 g di foglie verdi, facendo uso della spatola o di un

    pestello di vetro, in presenza di 10 mL di etanolo al fine di disidratare le foglie. Rimuovere quindi con

    una pipetta letanolo. Si procede quindi alla estrazione delle foglie macinate, tre volte con 3 mL di

    CH2Cl2 ed unendo gli estratti in una provetta. La fase organica cos costituita viene lavata con 4 mL di

    una soluzione satura di NaCl. Rimuovere la soluzione acquosa con una pipetta, e seccare la fase

    organica con una spatolata di Na2SO4, lasciando riposare la soluzione per 15 minuti. Con una pipetta

    travasare la fase organica senza prelevare lagente disidratante in un pallone da 50 mL ed evaporare la

    soluzione al rotavapor.

    Alcune goccie di estratto sciolto in acetone puro (RPE) o in CH2Cl2 vengono quindi esaminate

    mediante TLC eluendo con miscela Cicloesano/Acetato dEtile 50/50.

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    Parte B CROMATOGRAFIA SU COLONNA (Esperienza da svolgere in coppia)

    Quantit: Estratto da foglie verdi di Edera da 4.0 g di foglie verdi

    Miscela Cicloesano/Acetato dEtile 90/10 & 50/50

    Gel di Silice 15-20 g

    Vetreria: n 1 colonna cromatografica, serbatoio per colonna, pipetta Pasteur,

    provette.

    Impaccamento della colonna. Riempire la colonna fino a circa un terzo con la miscela eluente,

    Cicloesano/Acetato dEtile 90/10 ponendo una beuta sotto la colonna ed aprire il rubinetto in modo da

    bagnare il setto di vetro evitando che restino bolle daria. Porre la quantit fornita di fase stazionaria in

    un beaker ed aggiungere un po di miscela eluente, agitando con una bacchetta di vetro in modo da

    eliminare grumi e bolle d'aria. Sempre agitando, versare la sospensione cos ottenuta nella colonna

    attraverso un imbuto. Aprire completamente il rubinetto e lasciare depositare il gel di silice facendo

    scorrere il solvente (riciclare il solvente che cola dal basso, se necessario). La colonna "impaccata"

    quando il livello del gel di silice non scende pi anche dopo aver battuto la colonna con un tubo di

    gomma o con le mani. La colonna non deve essere mai lasciata a secco.

    Caricamento della colonna. Si fa eluire il solvente fino al limite della fase stazionaria creando

    leffetto bagnasciuga. Chiudere il rubinetto e preparare una soluzione dellestratto di foglie verdi con

    1 mL di miscela eluente e con cautela depositare lentamente la soluzione sulla testa della colonna

    facendola colare lungo le pareti della colonna. Aprire il rubinetto e riportare il livello del liquido a

    quello della superficie del gel. Chiudere il rubinetto e proseguire loperazione fino ad esaurimento della

    soluzione da cromatografare. Con pochissimo solvente fresco lavare le pareti della colonna e aprire il

    rubinetto e fare entrare in colonna anche questa soluzione. Completate le operazioni di lavaggio si

    carica il solvente e si monta sul raccordo della colonna il serbatoio del solvente che viene riempito.

    Cromatografia. Si eluisce il solvente in colonna raccogliendo le frazioni in provette pulite ed

    asciutte. Durante la cromatografia si proceder allaumento di polarit delleluente al momento

    opportuno aggiungendo la miscela Cicloesano/Acetato dEtile 50/50. Il contenuto delle provette viene

    costantemente controllato con TLC, verificandone il contenuto ed unendo fra di loro le frazioni

    omogenee (omogeneit cromatica). Le frazioni riunite vengono evaporate al rotavapor e nuovamente

    esaminate alla TLC.

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    5) ESTRAZIONE DI UNA SOSTANZA NATURALE: la Caffeina dal caff

    (Esperienza da svolgere in coppia)

    N

    NN

    N

    H3CO

    O

    CH3

    CH31,3,7-trimethyl-1H-purine-2,6(3H,7H)-dione

    Il caff una pianta sempreverde, che pu raggiungere i 10 m di altezza, della famiglia delle Rubiacee, originaria dell'Africa tropicale (Abissinia). Vive fra gli 800 e i 2000 m d'altezza in terreni umidi con temperature fra i 15 e i 25 C. Se ne conoscono quaranta specie. La specie Coffea arabica quella pi diffusa e coltivata: offre un caff dolce e meno cremoso, al contrario della robusta da cui si produce un caff pi forte con circa il doppio di caffeina. Il frutto, di colore rosso scuro, prodotto a iniziare dai tre ai cinque anni di vita della pianta; racchiude due noccioli all'interno dei quali si trova un seme (chicco di caff). I frutti non maturano allo stesso momento (a esclusione delle piantagioni brasiliane dove il clima consente una maturazione contemporanea e quindi una raccolta automatizzata). Il seme del caff viene liberato dalla cuticola che lo avvolge, stagionato e quindi torrefatto. Ogni pianta fornisce circa 2.000 bacche all'anno dalle quali si ricava 0,5 kg circa di caff. Il Brasile il maggior produttore di caff (un quarto della produzione mondiale). Inizialmente le bacche rosse venivano mangiate intere o spappolate, mischiate con grasso animale; successivamente si pass agli infusi. Fra il XIII e il XIV sec. la bevanda si diffuse in tutto l'oriente islamico. Il caff arriv a Venezia (1615) con navi turche e gi con Clemente VIII si hanno le prime richieste di bandire la bevanda del diavolo. Nel 1637 a Oxford si apr la prima Coffee House. Dal XVIII sec. gli olandesi a Giava e i francesi nei Caraibi iniziarono la coltivazione, facendo nascere l'industria del caff. Il paese con il pi alto consumo di caff pro capite la Finlandia (13 kg all'anno, in Italia 4,5 kg).

    Il chicco del caff verde contiene caffeina (1-2%), tannini, glucosio, grassi, proteine e cellulosa.

    La tostatura provoca il cambiamento di colore (bruno scuro), lo sviluppo del caratteristico odore e

    aroma ed il distacco della caffeina dallacido clorogenico a cui era legata nel seme verde nonch

    parziale sublimazione.

    OH

    OH

    O

    O

    OHHO

    HOOC

    OH

    3-((E)-3-(3,4-dihydroxyphenyl)acryloyloxy)-1,4,5-trihydroxycyclohexanecarboxylic acidAcido Clorogenico

    Il caratteristico odore legato alla presenza di un olio volatile, il caffeolo che contiene soprattutto

    furfurolo e centinaia di altri composti. La separazione si basa sulla differente solubilit dei diversi

    costituenti del caff. Le proteine e la cellulosa sono insolubili in acqua; altrettanto lo sono i grassi, gli

    esteri glicerici degli acidi carbossilici a lunga catena. Invece la caffeina, i tannini, il glucosio e lacido

    clorogenico sono solubili in acqua. Tanto i tannini che lacido clorogenico sono sostanze acide e quindi

    per aggiunta di carbonato di calcio possono essere precipitati come sali di calcio. La caffeina e il

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    glucosio rimangono nella soluzione acquosa e la caffeina viene estratta dalla soluzione acquosa con

    cloruro di metilene, in cui il glucosio non solubile.

    Quantit: Caff macinato 17.0 g

    CaCO3 4.5 g

    H2O 90 mL

    NaCl 5 spatolate

    CH2Cl2 3 x 25 mL

    MgSO4

    Acetone RPE 1 mL/35 mg caffeina

    Etere di petrolio 3 gocce

    Vetreria: n 1 Pallone da 250 mL, refrigerante a bolle, imbuto separatore,

    beuta da 100 mL, pallone da 100 mL, beuta da 50 mL.

    In un pallone da 250 mL si mescolano 17.0 g di caff macinato sospeso in 90 mL di acqua e 4.5 g

    di carbonato di calcio. Alla sospensione omogenea (agitare!) si aggiunge qualche granello di

    carborundum e quindi si scalda il tutto a ricadere con mantello riscaldante elettrico per 20 minuti.

    Terminato il riscaldamento, la sospensione viene raffreddata e lasciata a riposo per consentire la

    sedimentazione del solido sul fondo del pallone. Si procede quindi alla filtrazione sotto vuoto su

    Buchner, lavando accuratamente pallone e caff con poca acqua fredda.

    Alla soluzione cos ottenuta vengono aggiunte 5 spatolate (abbondanti) di NaCl, agitando per

    bene. La soluzione salata viene quindi trasferita in imbuto separatore nel quale si procede allestrazione

    della caffeina per trattamento con 3 porzioni da 25 mL di cloruro di metilene. Data la particolare

    composizione della soluzione acquosa da estrarre, che facilita la formazione di emulsioni, si proceder

    allestrazione mediante delicata agitazione per rotazione dellimbuto. Se non ci sar stata formazione di

    emulsioni, le fasi organiche vengono riunite in una beuta di opportuna capacit e seccate su MgSO4 per

    almeno ora.

    [In caso di formazione di emulsioni:

    Viene preparato un apparato di filtrazione sotto vuoto con Buchner sul cui filtro viene adagiato un letto

    di MgSO4 in quantit tale da coprire lintero filtro di carta. A vuoto acceso, si fa passare la soluzione

    emulsionata; il rapido passaggio su solfato anidro dovrebbe fornire una soluzione organica pressoch

    limpida che comunque va trattata con MgSO4 per almeno ora per lessiccamento finale.]

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    La fase organica essiccata viene filtrata sul filtro a pieghe in un pallone da 100 mL tarato e la

    soluzione viene evaporata a secchezza al rotavapor.

    La purificazione della caffeina grezza (trattenere un piccolo campione per scopo analitico) cos

    ottenuta viene fatta per ricristallizzazione da acetone puro utilizzandone 1 mL ogni 35 mg di caffeina.

    La caffeina grezza viene sciolta nel pallone in acetone, scaldando a bagnomaria per il solo tempo

    necessario a sciogliere il prodotto, e quindi filtrata a caldo rapidamente in una beuta da 50 mL. Alla

    soluzione filtrata si aggiungono 3 gocce di etere di petrolio e si lascia raffreddare fino a precipitazione

    della caffeina solida. Il solido ottenuto viene filtrato sotto vuoto su Hirsch e seccato allaria.

    Il controllo della purezza della caffeina viene fatto mediante TLC confrontando fra di loro la

    caffeina ricristallizzata e quella grezza, eluendo i campioni depositati sulla lastrina di gel di silice con

    miscela CH2Cl2/Acetone 1:1. Determinare il valore di Rf della caffeina.

    Sulla base del peso, determinare la percentuale di caffeina nel caff dorigine; determinare la resa

    di ricristallizzazione, il p.f. (teorico p.f. 234-237 C) e registrare lo spettro IR e fornirne

    linterpretazione. Di alcuni campioni verranno registrati gli spettri 1H NMR.

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    6) ESTERIFICAZIONE DELLACIDO SALICILICO (ESSENZA DI GAULTERIA)

    _______________________________________________________________________

    COOH

    OH

    + CH3OHH2SO4

    COOCH3

    OH

    + H2O

    2-hydroxybenzoic acid methyl 2-hydroxybenzoate

    Quantit: Acido Salicilico 4 g (PM = 138.12)

    Metanolo 30 mL

    H2SO4 conc. 2 mL

    Solvente di estrazione : CH2Cl2 75 mL

    Vetreria: n 1 Pallone da 100 mL, Refrigerante a bolle, n 1 Valvola essiccante al CaCl2, Imbuto

    Separatore con tappo.

    ln un pallone da 100 mL si mettono 4 g di acido salicilico e 30 ml di metanolo e la miscela viene

    agitata con movimento rotatorio per disciogliere lacido salicilico. Addizionare cautamente alla miscela

    2 mL di acido solforico concentrato a piccole porzioni. Dopo ogni aggiunta agitare ruotando il pallone.

    Si pu formare talvolta un precipitato che tuttavia si scioglier durante il riscaldamento. Aggiungere gli

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    ebollitori al liquido e inserire il refrigerante a ricadere. Scaldare la miscela con un mantello riscaldante

    ad ebollizione moderata per 1 ora, agitando di tanto in tanto il pallone con movimento rotatorio. La

    miscela deve bollire appena appena. Durante il riscaldamento la soluzione si intorbida e alla sommit si

    separa uno strato.

    Raffreddare la miscela a temperatura ambiente e versare il liquido in un imbuto separatore ed

    estrarlo con 3 x 25 mL di cloruro di metilene unendo tutte le fasi organiche. La fase organica

    complessiva ottenuta viene di nuovo posta in nellimbuto e lavata con 25 mL o pi di una soluzione di

    bicarbonato di sodio al 5% controllando bene che il pH sia basico (eventualmente per raggiungere il pH

    basico aggiungere ulteriore Bicarbonato, anche in forma solida). La fase organica lavata con acqua

    viene quindi seccata su Na2SO4 anidro per almeno ora. In un pallone tarato viene filtrata su filtro a pieghe la fase organica ed il solvente viene evaporato

    a secchezza al rotavapor, il cui bagno ad acqua NON deve essere caldo ma appena tiepido (35 C). Si

    raccoglie cos lessenza di gaulteria come olio.

    Determinare la resa in prodotto grezzo, registrare ed interpretare lo spettro IR.

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    7) ACETILAZIONE DELLACIDO SALICILICO (Sintesi dellAspirina)

    COOH

    OH

    + Ac2OH2SO4

    COOH

    OAc

    2-hydroxybenzoic acid 2-acetoxybenzoic acid

    Quantit: Acido salicilico 5.0 g (PM = 138.12)

    Anidride acetica 7.5 g (PM = 102.09) 7 mL

    H2SO4 96% (conc.) 7 gocce

    Vetreria: n 1 Beuta da 100 mL.

    In una beuta da 100 mL perfettamente asciutta si pongono lacido salicilico, lanidride acetica e 7

    gocce di acido solforico concentrato. Il tutto viene scaldato su bagno maria a circa 50-60 C agitando la

    miscela di reazione con una bacchetta di vetro. Dopo alcuni minuti la sospensione dovrebbe diventare

    limpida e, dopo pochi istanti, si risepara un solido bianco. Si continua a scaldare per altri 15 minuti. La

    miscela di reazione viene raffreddata e addizionata di 75 ml di H2O. Si agita bene il tutto e si filtra alla

    pompa ad acqua su Buchner. Il solido cos ottenuto viene ricristallizzato sciogliendolo in 15 ml di

    EtOH caldo e quindi versando la soluzione etanolica in 35 mL di H2O calda. Si scalda la soluzione

    brevemente e quindi la si lascia raffreddare. Dalla soluzione si separano dei bei cristalli prismatici

    bianchi che vengono filtrati e seccati allaria.

    Determinare la resa della reazione, il p.f. del composto e registrarne lo spettro IR, riportando la

    relativa interpretazione.

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    8) SINTESI DELLACETANILIDE

    NH2

    + Ac2OH2O

    aniline

    NHAc

    N-phenylacetamide

    Quantit: Anilina 10.3 g (PM = 93.13) d =1.022

    Anidride Acetica 16.2 g (PM = 102.09) d =1.08

    Solvente di reazione H2O 100 mL

    Vetreria: n 1 Beuta da 250 mL.

    In una beuta da 250 mL si sospende lanilina in 100 mL di acqua e, sotto vigorosa agitazione

    (bacchetta di vetro), si aggiunge a filo lanidride acetica. Si separa lacetanilide come solido bianco,

    che viene filtrato sotto vuoto su Buchner e ben spremuto sul filtro, ottenendo il prodotto grezzo che

    viene ricristallizzato da acqua. Durante il processo di ricristallizzazione si noter il fenomeno della

    cosiddetta Fusione sotto solvente, ovvero la presenza per un dato intervallo di composizione del

    sistema binario acqua/acetanilide di una lacuna di miscibilit che dar origine ad un olio che si

    depositer sul fondo della beuta. Si risolve il problema dellimmiscibilit a caldo aggiungendo ancora

    acqua fino a scomparsa del fenomeno. Determinare la resa della reazione, il p.f. del composto (teorico

    p.f : 113-5 C) e registrare ed interpretare lo spettro IR.

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    9) BROMURAZIONE DELLACETANILIDE (Esperienza da svolgere in coppia)

    + Br2AcOH

    NHAc

    N-phenylacetamide

    NHAc

    BrN-(4-bromophenyl)acetamide

    Quantit: Acetanilide 13.5 g (PM = 135.16)

    Bromo 6 mL (PM = 159.81) d = 3.119

    Solvente di reazione AcOH glaciale 45 + 25 mL

    Vetreria: n 1 Pallone da 250 mL, candelabro, imbuto gocciolatore, n 2

    valvole essiccanti, ancoretta magnetica, piastra agitante elettrica.

    TUTTE LE OPERAZIONI DEVONO ESSERE EFFETTUATE SOTTO CAPPA!

    In un pallone ben asciutto da 250 mL, 13.5 g di acetanilide vengono sciolti in 45 mL di acido

    acetico glaciale. Si monta lapparecchiatura come mostrato in figura e si riempie limbuto gocciolatore

    con 25 mL di acido acetico e si prelevano sotto cappa 6 mL di Bromo che viene posto nellimbuto

    stesso. Sotto agitazione magnetica si aggiunge goccia a goccia il bromo in soluzione di acido acetico

    controllando che la temperatura non oltrepassi i 30 C (se il caso, raffreddare con un bagno di acqua

    fredda). Terminate le aggiunte la miscela, colorata in arancio per il leggero eccesso di bromo, viene

  • ver. 11-12 20

    lasciata sotto agitazione per 40 minuti e quindi trasferita in un becker da 600 mL contenente 350 mL di

    acqua, recuperando ci che eventualmente resta nel pallone con altri 50 mL di acqua. Si agita bene il

    tutto e, qualora la sospensione presenti una forte colorazione aranciata, si tratta (sotto cappa) con sodio

    metabisolfito solido fino a completo scolorimento.

    Si filtra quindi il solido bianco su Buchner sotto vuoto, lavandolo con un po' di acqua fredda e lo

    si schiaccia bene sul filtro per asciugarlo. Il prodotto grezzo viene ricristallizzato da etanolo.

    Determinare la resa di reazione, il p.f. (teorico 165-169 C) e registrare lo spettro IR, interpretandolo.