L’AVVENTURA INDUSTRIALE, III IL COLLEGAMENTO CON MAMMIANO VIA ... - Valle Lune · 2020. 10....

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L’AVVENTURA INDUSTRIALE, III IL COLLEGAMENTO CON MAMMIANO VIA TELEFERICA 1920 ca. Il previsto grande aumento della produzione di fusi nella nuova fonderia a Limestre, da laminare a Mammiano, avrebbe provocato grossi problemi di trasporto su strada. Per risolvere, almeno in parte, il problema , fu costruita una moderna teleferica; le placche di fusione andavano a Mammiano e le lamiere tornavano a Limestre per poi essere inoltrate alla stazione di Pracchia. La teleferica seguiva per un tratto il lato sinistro del torrente Limestre, saliva sul monte sopra il Poderino (fra i due piloni fra loro più vicini dell’attuale elettrodotto ENEL sono ancora visibili le basi in muratura di 5/6 tralicci ed i resti di un edifico denominato “Stazione”) , scendeva sotto Val di Noce e proseguiva per Mammiano dove attraversava il fiume ed entrava in stabilimento.

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  • L’AVVENTURA INDUSTRIALE, III

    IL COLLEGAMENTO CON MAMMIANO VIA TELEFERICA

    1920 ca.

    Il previsto grande aumento della produzione di fusi nella nuova fonderia a Limestre, da laminare a

    Mammiano, avrebbe provocato grossi problemi di trasporto su strada. Per risolvere, almeno in

    parte, il problema , fu costruita una moderna teleferica; le placche di fusione andavano a

    Mammiano e le lamiere tornavano a Limestre per poi essere inoltrate alla stazione di Pracchia.

    La teleferica seguiva per un tratto il lato sinistro del torrente Limestre, saliva sul monte sopra il

    Poderino (fra i due piloni fra loro più vicini dell’attuale elettrodotto ENEL sono ancora visibili le

    basi in muratura di 5/6 tralicci ed i resti di un edifico denominato “Stazione”) , scendeva sotto Val di Noce e proseguiva per Mammiano dove attraversava il fiume ed entrava in stabilimento.

  • Quello che resta di due dei sostegni dei tralicci della teleferica in località “La stazione”.

    L’andata ed il ritorno dei materiali in contemporanea riduceva la forza necessaria al funzionamento

    della teleferica. La Stazione era presidiata da un operatore e fungeva da smistamento per i due anelli

    di cui era composta la teleferica: uno che dal piazzale a lato della fonderia vecchia arrivava alla

    “Stazione” e l’altro che da questa arrivava a Mammiano. L’operatore, con apposite leve, trasferiva

    da un anello all’altro il materiale in transito.

    In quegli anni lavoravano a Limestre circa 600 persone ed era direttore Francesco Porta, a suo

    tempo direttore coi fratelli Turri.

    A Mammiano il direttore era Vincenzo Douglas Scotti, responsabile, nel 1922, della costruzione

    del Ponte Sospeso sul fiume Lima, figlio di Luigi Douglas Scotti, direttore ai tempi dei Turri.

    Probabilmente in questo periodo venne costruito anche il grande edificio denominato “Alberghino”, a monte della recinzione dell’area Fonderia, lungo la vecchia strada fra la Stella ed il Riccio,

    (ormai da molti anni trasformato in appartamenti) per alloggiare il personale impiegatizio destinato al funzionamento della nuova fonderia.

    Sempre in quegli anni fu costruita Casa Amministrazione, sopra il mulino Vecchio, poi cartiera.

    Sia Casa Amministrazione che Villa Margherita avevano, ed hanno tuttora, all’interno delle due ali

    un bel cortile lastricato in pietra ed un pozzo di forma classica, anch’esso in pietra, risalente a

    quegli anni. La forma di base delle due costruzioni è la stessa che avevano quando i due edifici

    erano cartiere.

    Nel 1916 la S.M.I. fondò a Livorno la Ferrovia Alto Pistoiese con lo scopo di costruire una ferrovia

    a scartamento ridotto per collegare gli stabilimenti di Limestre e Campo Tizzoro (sorto nel 1910)

    alla stazione delle Regie Ferrovie a Pracchia.

    L’aumento delle produzioni dei tre stabilimenti esistenti rendeva necessario semplificare il grave

    problema dei trasporti delle materie prime e dei materiali complementari necessari per le

    lavorazioni nonché la spedizione dei prodotti fabbricati. Era inoltre opportuno rendere più semplice lo spostamento della manodopera dai paesi vicini agli stabilimenti.

    Nel 1919 iniziarono i lavori per la ferrovia che vennero completati nel 1926 ; in corso d’opera si

    decise di collegare anche lo stabilimento di Mammiano, per quanto possibile. A servizio della linea ferroviaria fu costruita la sottostazione elettrica, di fronte alla zona

    “Capannoni”, sul lato sinistro della statale (trattasi degli edifici oggi sede della chiesa dei testimoni di Geova e di una carrozzeria).

    Con la costruzione della F.A.P. i serbatoi dell’olio pesante, che alimentavano 2 delle 3 nuove

    fonderie, vennero collegati con una tubazione sotterranea al piazzale della stazione in modo da

    scaricare l’olio pesante direttamente dai vagoni cisterna.

    Presumibilmente nello stesso periodo, furono costruiti gli edifici dell’attuale Bar Sirena, del Refettorio (ora falegnameria/vetreria) e delle cosiddette Case operaie, due costruzioni gemelle,

    rispettivamente per i dipendenti F.A.P. e S.M.I.