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IL TIMONE BIBLIOGRAFICO

a cura di

Tommaso di Carpegna Falconieri

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L’aumento delle pubblicazioni e il facile accesso alle informa-zioni bibliografiche, grazie a internet, rendono oggi più diffi-cile accostarsi a un grande tema di ricerca. Questa collana in-tende rivolgersi a un pubblico di appassionati e di futuri spe-cialisti. Ogni volume presenta un singolo tema, inquadrato dalpunto di vista storiografico, e pone a disposizione del lettoreuna esauriente bibliografia ragionata e aggiornata.

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LA SANTITÀ MEDIEVALEdi

UMBERTO LONGO

con un saggio introduttivo di

GIULIA BARONE

JOUVENCE

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Direttore artistico: Marco FioramantiRedazione: Domenica PassoforteServizio stampa: Luca CardinGrafica: Oasi Biskra Associati

ISBN 88-7801-377-3© 2006 JOUVENCE Editoriale s.r.l.00189 Roma Via Cassia, 1081tel. 06.30207115 - fax 06.45472048www.jouvence.it - email: jouvence @ jouvence.it

Finito di stampare nel mese di Maggio 2006per conto della Jouvence Editoriale s.r.l.da Graffiti s.r.l. - Roma

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ABBREVIAZIONI

AB = Analecta BollandianaAASS = Acta santorumBISIME = Bullettino dell’Istituto storico italiano per il

medioevoBISIME e AM = Bullettino dell’Istituto storico italiano

per il medioevo e Archivio muratorianoCAMSA = Campania SacraCCCM = Corpus christianorum, Continuatio mediaevalis CCSG = Corpus christianorum, series graeca CCSL = Corpus christianorum, series latina CSEL = Corpus scriptorum ecclesiasticorum latinorum DA = Deutsches ArchivDBI = Dizionario biografico degli italianiMEFRM = Mélanges de l’Ecole française de Rome,

moyen âgeQFIAB = Quellen und Forschungen aus Italienischen

Archiven und BibliothekenQS = Quaderni StoriciRB = Revue BénédectineSC = Sources chrétiennes SM = Studi Medievali

N.B.= Le voci sottolineate della bibliografia indicano cheesse sono presenti anche in altre sezioni.

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SCRIVERE DEI SANTI, PARLARE DEI SANTISantità e modelli agiografici tra antichità e medioevo

di Giulia Barone

Ogni epoca della storia del Cristianesimo, a partiredall’età dei martiri, ha avuto i suoi santi. Questi, nelle di-verse fasi storiche, hanno assunto connotazioni diverse,hanno esercitato un diverso ruolo nella vita quotidiana espirituale dei fedeli, hanno esplicato in diversi luoghi laloro azione in vita e continuato ad esercitare la loro virtusdopo la morte. Non può dunque stupire che anche loscrivere e il parlare dei santi abbia conosciuto mutamen-ti, anche profondi, nei duemila anni che abbiamo allespalle. Le pagine che seguono cercheranno di disegnareuna breve storia di queste trasformazioni, stabilendo unnesso tra forme di santità, produzione agiografica e cul-to dei santi dalle origini alla fine del Medio Evo.

Va comunque immediatamente chiarito che, mentrerelativamente agevole è scrivere la storia di un generelettario quale l’agiografia, difficile, e per certe epoche im-possibile, appare il compito di ricostruire la predicazio-ne sui santi, in quanto la trasmissione orale del messag-gio religioso, come del resto di qualsiasi altro messaggio,ha lasciato poche, o a volte nessuna traccia nella me-moria scritta, l’unica cui lo storico si possa affidare se-condo la sua tradizionale metodologia. Le testimonianzeartistiche, pur fondamentali per comprendere la diffusio-ne del culto dei santi, non ci danno alcuna informazio-ne sulle loro fonti. Anche se dietro ad alcune, o molte,immagini di santi che possiamo ancor oggi ammirare cifu forse all’origine un racconto e non un testo scritto lostorico non potrà mai dimostrarlo con assoluta certezza.

Apostoli e discepoli, quelli che erano stati più vicinial Cristo nella sua esperienza terrena (i più antichi e piùgrandi tra i santi) e che primi ne hanno trasmesso ilmessaggio, non hanno trovato autori contemporanei pernarrarne vita e morte, pur essendo questa, in numerosicasi, coronata dal martirio. Gli Atti degli Apostoli sonoinfatti un insieme di testi in cui viene ricostruita la vitadella prima comunità cristiana di Gerusalemme; le let-tere, celeberrime quelle di Paolo, cui i primi seguaci diGesù di Nazareth hanno voluto affidare una serie di

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consigli spirituali rivolti alle nascenti comunità cristiane,contengono scarsi elementi biografici ed autobiograficie sono scritti parenetici e non agiografici.

Sono state le persecuzioni, che, a partire, sopratutto,dal III secolo, i Cristiani hanno dovuto subire da partedel potere imperiale a causa del loro ostinato rifiuto diriconoscere la divinità degli imperatori e gli dei di Ro-ma, cemento della immmensa costruzione imperiale, adare il primo impulso per la scrittura agiografica. La mor-te, affrontata con coraggio e senza esitazione per nontradire la propria fede, ha destato nei sopravvissuti almortale pericolo il desiderio di lasciare il ricordo di que-sto sacrificio, in cui semplici fedeli, individui di ognicondizione, donne, avevano mostrato la stessa fermezzadei loro vescovi, i capi delle comunità. Si ritenne essen-ziale trasmettere ai posteri la data del martirio e il luo-go in cui erano state deposte le spoglie del defunto, inmodo che la sua memoria potesse essere celebrata nelgiorno anniversario del suo sacrificio sulla tomba che neaccoglieva le spoglie, secondo un rituale ripreso dallatradizione pagana di commemorazione dei defunti.

In questi primi testi, gli Atti dei martiri, le Passioni,l’elemento biografico continua ad essere scarso: quelloche conta è la morte e non la vita del martire. E’ a que-sta fine gloriosa e non ad una devota vita precedenteche egli deve la sua fama di essere santo, cioè partico-larmente vicino al Signore, e perciò in grado di interce-dere con le sue preghiere per chi si rivolgerà a lui. Que-sti primi testi hanno perciò una forma scarna e si ridu-cono, di norma, al processo verbale dell’interrogatorio difronte al rappresentante del potere romano, al rifiuto disacrificare agli dei affrontando la conseguente condannaa morte, e alla descrizione del martirio in senso stretto.In questa prima fase la morte viene descritta sobria-mente e ad essa segue sempre la notizia della deposi-zione del corpo con la localizzazione della stessa.

Sono questi scarni dati, giorno (e spesso anno) delmartirio, considerato il dies natalis del santo, cioè il suogiorno di ingresso nella vera vita, e luogo della sepolturache costituiranno per secoli gli elementi essenziali ad ognicommemorazione. Sono queste coordinate agiografiche,come le ha definite il bollandista Hyppolite Delehaye, aformare il nucleo di qualsiasi narrazione agiografica.

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Come è a tutti noto l’età delle grandi persecuzionisi chiuse con l’Editto costantiniano del 313, in base alquale il Cristianesimo diventava religione licita, cioèammessa al pari di tutte le numerosissime altre prati-cate dai popoli dell’Impero. Solo alla fine del IV se-colo, sotto l’impero di Teodosio, la nuova religionedivenne “religione di Stato” e con ciò si chiudeva lagloriosa età dei martiri. Naturalmente il martirio con-tinuò a far parte dell’esperienza cristiana, almeno nel-le zone ai confini dell’orbis catholicus. Nel corso del-l’alto Medioevo si registrarono momenti di persecu-zione violenta da parte dei Musulmani di Spagna e fu-rono prodotte nuove passiones, che celebravano ilcrudele destino di questi martiri spagnoli del IX seco-lo. Si ebbero, soprattutto, casi isolati di morte per lafede ai confini orientali della Cristianità; basti ricorda-re, nell’ VIII secolo, la morte cruenta di san Bonifa-cio, l’anglosassone “apostolo della Germania” e, tra lafine del X e l’inizio dell’XI secolo, il martirio di sant’A-dalberto di Praga e, alcuni anni dopo, del sassoneBruno di Querfurt, in precedenza autore della passiodi altri apostoli della fede. Ogniqualvolta la religionecristiana si impegnerà nell’evengelizzazione di nuoveterre, si potranno registrare analoghi casi; sarà questoil destino, ad esempio, dei primi francescani partitidall’Italia per portare la parola di Dio tra le popola-zioni marocchine intorno al 1220. Ma si tratterà di ca-si isolati, che la Chiesa non sempre riconoscerà comevero e proprio martirio, cosicché non a tutti questiapostoli della fede verrà riconosciuto un culto ufficia-le. Va però tenuto presente che il martirio eserciteràsempre un enorme fascino sulle coscienze dei cristia-ni più sensibili: la sete del martirio è tratto perma-nente della santità anche di molti, in tutte le epoche,cui – come scrivono spesso i biografi – mancarono so-lo le circostanze favorevoli per dimostrare la loro di-sponibilità a morire per la fede.

Da quel che si è detto finora si potrebbe forse ar-guire che il genere agiografico della passione sia entra-to in crisi con la fine delle grandi persecuzioni; ma co-sì non fu. La tarda Antichità e i primi secoli del Me-dioevo furono, al contrario, l’età d’oro di questo gene-re che possiamo a buon diritto definire letterario. Si

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moltiplicarono allora i racconti del martirio di perso-naggi pochissimo noti, cui si accennava a volte, di pas-saggio, in qualche passio autentica, come compagni oparenti del martire. Nacquero così vere e proprie fami-glie di leggende agiografiche, col fine precipuo di for-nire una base storica a culti locali che si andavano molt-plicando soprattutto in Italia. Lungo le grandi arterieconsolari, che partivano dalla Città eterna, fiorirono al-lora numerosi i culti di martiri che seguivano, e in uncerto senso accompagnavano, il corso della strada; sipuò così parlare di martiri della Flaminia o di martiridella Salaria. Nel frattempo, anche il racconto della mor-te del santo, cui le prime, autentiche passiones riserva-vano poche, sobrie e commosse notazioni, assumevacaratteri ‘romanzeschi’. La condanna a morte pronun-ciata dal rappresentante imperiale introduceva il rac-conto di una lunga serie di sevizie, tutte ugualmenteinefficaci, cui poneva fine di norma solo la decapita-zione del condannato. Questi racconti, che ci possonoapparire ad un tempo inutilmente crudeli e stereotipati,appagavano evidentemente il bisogno dei lettori (o de-gli ascoltatori), che ne traevano la conferma della forzadella fede, capace di sorreggere il santo sottoposto allepiù atroci torture, e dell’onnipotenza divina. Il martiremuore infatti soltanto quando il Signore, nella sua mi-sericordia, e certo ormai della sua assoluta fedeltà, con-cede ai carnefici di raggiungere il loro scopo. In un’etàdi guerre, stragi, fame e pestilenze racconti simili svol-gevano evidentemente una funzione di sostegno mora-le che non riusciamo a cogliere pienamente.

Cartteri dell’agiografia tra IX e XII secolo

Mentre l’età dei martiri si avviava alla fine, si an-dava affermando, nelle regioni orientali dell’Impero,una seconda categoria di santi, che avranno – comeè facile intuire dalla semplice constatazione che que-sta forma di santità è presente anche ai nostri giorni– ben più larga diffusione, anche se solo in alcuni ca-si essi eguaglieranno la popolarità dei martiri antichi.A questo nuovo tipo di santità, quella dei confessori,uomini e donne che hanno dimostrato la loro fedenon affrontando la morte ma un martirio incruento,

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consacrando, cioè, la propria vita, giorno per giorno,alla preghiera e alla rinuncia ad ogni bene terreno(dalla ricchezza al potere e agli affetti familiari) corri-spose, naturalmente, un diverso racconto agiografico.

Il primo, celebre testo del nuovo genere, vero ar-chetipo per tutta la produzione successiva, è rappre-sentato dalla Vita di Antonio, primo eremita del de-serto egiziano, modello per tutto il monachesimo me-dievale, in Oriente come in Occidente. Nella vita diquesto santo asceta, vissuto tra III e IV secolo, i nu-clei portanti del racconto non sono più costituiti dallapersecuzione da parte dell’autorità civile, dalla minac-cia della morte violenta e dal martirio. Per Antonio, eper tutti i suoi successori, il nemico esterno si è tra-sformato in un nemico interno: giorno per giorno l’a-sceta deve combattere contro il proprio corpo, desi-deroso di riposo, di cibi delicati, di vesti comode, diintimità con altri esseri umani. Se le Passioni si eranoprofuse nel racconto delle sevizie dei carnefici, le Vi-te moltiplicherranno i dettagli sulle rinunce alimentari(Antonio si nutre solo di erbe amare, di bacche, delpane che gli è donato raramente), sul rifiuto di ognicomodità (al posto di vesti delicate, pelli di animali otessuti ruvidi e di poco prezzo; al posto di comodi let-ti, la nuda terra e un sasso come cuscino, ecc.). Intor-no al santo il paesaggio non è animato dalla presenzaumana ma da quella di animali immondi o pericolosi(serpenti, fiere, scorpioni, ecc.). E, su tutto, dominal’inquietante e minacciosa presenza del diavolo, pron-to ad assumere ogni possibile forma per attirare a sél’anima dell’uomo e allontanarlo definitivamente dalsuo Signore. La Vita di Antonio divenne presto unasorta di best-seller; in un mondo antico che si avviavaad una profonda divisione linguistica, e in cui il grecoparlato in Oriente diventava sempre più sconosciuto inOccidente, il testo venne tradotto appena pochi annidopo la sua composizione, e infinite volte copiato. Ilsuo successo, immutato nel tempo, non è dimostratosolo dai tanti manoscritti, dalla quasi ‘necessaria’ pre-senza nei cataloghi di manoscritti, ma anche dall’enor-me fortuna di Antonio nell’iconografia, soprattutto trafine del Medioevo e primi secoli dell’età moderna. Lasua figura magra, disseccata dall’ascesi, malamente

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coperta da brandelli di vesti, campeggia, in decine ditavole dipinte, al centro di paesaggi desolati e fanta-stici, circondato dalle belve e dagli uccelli rapaci.

Il successo del nuovo genere agiografico, nato inOriente, fu definitivamente assicurato in Occidentedall’opera di san Girolamo. Questa grande figura diintellettuale tardo-antico, nato nella penisola balcani-ca, retore a Roma, monaco in Terrasanta, traduttoredella Bibbia e padre della Chiesa, ha segnato la tra-dizione cristiana medievale come pochi altri. Il suosplendido stile, la sua vis polemica, l’elogio da lui ri-volto al nuovo genere di vita monastico, la sua esal-tazione della verginità come valore centrale della ri-nuncia, ne hanno fatto un autore di riferimento pertutto il monachesimo occidentale. Le Vite che Girola-mo ha consacrato a Paolo, Ilarione e Malco, figure dieremiti simili ad Antonio nella rinuncia ma diversi dalui, nel caso di Ilarione e Malco, per un’inquietudinereligiosa che li spinge a cercare sempre nuovi luoghiove realizzare la loro vocazione, hanno avuto grandee meritato successo. Di non minore importanza fu l’E-pitaphium, in realtà un lungo scritto celebrativo com-posto dopo la morte della donna, che Girolamo con-sacrò a Paola. Paola era una nobildonna romana che,restata vedova, fu, con sua figlia Eustochio ed alcunealtre dame di grande famiglia, il centro di un gruppodi asceti (in gran parte donne) nella Roma della finedel IV secolo. Affascinata dalla personalità del granderetore e dal suo messaggio di rinuncia al mondo, loseguì con la figlia in Terrasanta, ove consacrò i suoibeni e la sua vita alla creazione e gestione di un ospi-zio per poveri, pellegrini e malati. L’elogio che Giro-lamo ha tessuto di Paola (che non fu del resto un ca-so isolato nella società romana tra IV e V secolo) hasegnato profondamente non solo il genere agiografi-co ma anche il modello stesso di santità femminile. Ilfatto che il grande Padre della Chiesa abbia scelto lavedova Paola e non sua figlia Eustochio, cui ha rivol-to un lungo ad appassionato elogio della verginità,quale figura femminile da portare ad esempio, ha pro-babilmente infuenzato fortemente il modo di porsi delCristianesimo del prino millennio nei confronti dellasantità femminile.

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Infatti, contrariamente a quanto è avvenuto più tar-di, con il trionfo degli Ordini monastici femminili, l’Al-to Medioevo ha visto nella vedova aristocratica il suoideale di perfetta cristiana. In quanto sposa e madre inuna prima fase della sua vita, questo tipo di donnanon si pone in conflitto con la società, che nella don-na apprezza soprattutto la madre. Dotata di un’alta for-ma di spiritualità, questo modello di perfezione cri-stiana sa vivere castamente le nozze, mantenendo unasorta di verginità del cuore che può essere anche su-periore a quella meramente fisica. Abituata ad affron-tare il mondo, capace di guidare una grande casa, dieducare dei figli, sarà particolarmente competente nelgestire una struttura assistenziale, che potrà fondare li-beramente perché il suo elevato rango sociale, e la ric-chezza che vi è collegata, nonché la sua vedovanza,che la libera dalla tutela maschile, le consentono di es-sere caritatevole e munifica. Con l’Epitaphium PaulaeGirolamo ha dunque fornito un modello cui potrannorifarsi, in tempi e società diversissimi, tutti coloro chevorranno attribuire alla donna sposata un ruolo attivonella santità cristiana.

Negli stessi anni in cui in Terrasanta Girolamo con-tribuiva con la sua forte personalità e le sue grandi do-ti retoriche a dare definitiva dignità letteraria al genereagiografico, in Gallia un altro autore, infinitamente me-no importante nella storia del Cristianesimo, ma fonda-mentale per la storia dell’agiografia, Sulpicio Severo,scriveva la sua Vita Martini. Anche in questo caso citroviamo di fronte ad un testo che segnerà le epochesuccessive. L’opera ha un carattere eccezionale perchécomposta ancora durante la vita del personaggio chevuole esaltare come modello di perfezione: Martinosarà dunque, in una prima fase, un santo vivo. Sulpicionarrerà in un secondo tempo la sua morte, destinata adiventare modello per la descrizione del transito delfondatore di una qualsiasi comunità religiosa, alcuni an-ni più tardi e sotto forma epistolare. Martino, nella bio-grafia di Sulpicio, è ancora un santo del tardo-antico maha già connotati ‘medievali’. E’ figlio dell’Impero roma-no al tramonto per la sua stessa vicenda biografica. Sol-dato perché figlio di un soldato, in una società irrigidi-ta in cui i mestieri sono diventati ereditari, il giovane,

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nato in una provincia orientale dell’Impero, la Panno-nia, avrà modo di conoscere durante la sua vita moltedelle regioni dell’orbis romano: l’Oriente, l’Italia dovesarà eremita, la Gallia ove fonderà una delle prime co-munità monastiche e dove sarà chiamato a coprire lacattedra vescovile di Tours. E’ tipico di questa fase del-la storia anche il suo rifiuto della violenza, in nome delcristiano rispetto per la vita, un rifiuto che lo induce adichiararsi pronto a marciare inerme contro il nemicopur di non venire meno alla sua fede. Martino sarà sal-vato da un intervento miracoloso: i nemici rinunceran-no ad attaccare. Dopo di lui il perfetto cristiano nei rac-conti agiografici o rinuncerà a portare le armi in quan-to chierico o monaco o, se laico, affronterà il combat-timento e riporterà in nome di Dio la vittoria.

Chi non abbia letto la Vita Martini non è in gradodi comprendere quanto essa abbia influenzato, nelprofondo, l’agiografia dei secoli successivi. Alcuni epi-sodi verranno ripresi molte volte e in contesti diver-sissimi; è il caso, ad esempio, della conversione deipagani, ancora numerosi nelle campagne della Gallia,che il vescovo di Tours non convince con le parolema facendo abbattere l’albero cui le popolazioni loca-li riservavano un culto idrolatico, uscendo illeso dauna sorta di giudizio di Dio. Si tratta di un tema digrande successo, che riaffiorerà, nei secoli successivi,in molti contesti ‘missionari’. Più in generale, la VitaMartini offre un modello di ‘vita mista’ che sarà, persecoli, il modello vincente in Occidente; egli è stato in-fatti monaco per lunghi anni, e da questa esperienzamonastica resta segnata la sua personalità, contraddi-stinta, fino alla morte, da un’aspra ascesi. Ma Martinomuore vescovo, assumendosi così il carico di un’inte-ra comunità urbana, di cui diventa il pastore e il de-fensor, come vuole la tarda legislazione imperiale cheha conferito ai vescovi poteri sempre più estesi anchein campo civile all’interno di città impoverite, in crisidemografica e abbandonate dalla loro classe dirigente.

Quando, circa due secoli più tardi, il monaco Gre-gorio sarà strappato alla pace del monastero che hafondato nella sua casa paterna sul Celio per diventa-re Gregorio Magno, il più celebre papa del primoMillennio, egli, tormentato dalla nostalgia per la vita

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monastica, potrà trovare consolazione nell’esempio diMartino, che aveva, come lui, sacrificato la propriavocazione per mettersi al servizio degli altri, portan-doli sulla strada della salvezza eterna.

A sua volta Gregorio sarà autore di una celeberrimaopera agiografica, i Dialogi, un testo che, dalla fine delVII secolo, si diffonderà in tutte le biblioteche di Occi-dente, costituendo un’altra delle pietre miliari della sto-ria dell’agiografia in età medievale. In quest’opera inquattro libri, il più celebre dei quali è il secondo, inte-ramente consacrato a Benedetto da Norcia, è un altroaspetto della santità che viene posto in primo piano.Molti dei personaggi descritti nei Dialogi non sono in-fatti proposti come modelli di vita (ma non è questo ilcaso di Benedetto, la cui biografia è presentata comeperfetta realizzazione di un’esperienza monastica co-munitaria), ma piuttosto per la loro capacità di ottene-re, con le loro preghiere e la loro vita esemplare, quel-l’intervento divino nel mondo che noi chiamiamo mi-racolo. I santi di Gregorio Magno, ivi compreso Bene-detto, sono dunque dei taumaturgi; la loro esistenza, ilmeraviglioso che segna ogni istante della loro vita èuna garanzia dell’amore di Dio per chi lo serve fedel-mente, una dimostrazione della sua capacità e volontàdi intervenire nella storia.

L’atteggiamento dell’autore dei Dialogi nei con-fronti della santità non è isolato; più o meno neglistessi anni, alla fine del VI secolo, anche il vescovo diTours, Gregorio, compilava testi agiografici in cui l’e-lemento taumaturgico è prevalente. Sembra così che lascrittura agiografica, a partire da questo momento eper molti secoli, si presenti sotto due forme distinte:da una parte troviamo testi evidentemente scritti perun pubblico religiosamente colto, formato essenzial-mente di monaci o dei chierici di una chiesa cattedraleche, nella vita del santo fondatore della comunità odel vescovo cittadino, cerca indicazioni preziose per larealizzazione della propria esperienza religiosa. Abbia-mo già visto che è questo, probabilmente, il significatodella vita di Benedetto da Norcia inserita nei Dialogi; ècertamente questo lo scopo per cui fu scritta, nella pri-ma metà del VII secolo, la Vita Columbani, il più cele-bre dei monaci irlandesi fattisi ‘pellegrini per amore di

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Cristo’ sul continente e morto come abate del monaste-ro appenninico di Bobbio. In queste opere l’elementomeraviglioso non è certo assente ma la sua funzione èquella di confermare la santità di un individuo la cui vi-ta, il cui insegnamento, il cui comportamento quotidia-no sono posti come modello da imitare. Accanto a que-ste vite troviamo le raccolte di miracoli; in questo tipodi opere la santità non svolge alcuna funzione educati-va (anche perché nulla o quasi nulla si dice del santotaumaturgo cui sono attribuiti i miracoli) mentre preva-lente è la celebrazione della virtus posseduta dalle reli-quie del santo. Una visita alla tomba, un voto, un’offer-ta a questi personaggi di cui spesso si ignora tutto, di-ventano, per i semplici fedeli, che – non va mai di-menticato – sono in questi secoli totalmente analfabeti,garanzia di efficace intercessione presso Dio per otte-nere essenzialmente buona salute e un aiuto di fronte afame ed orrori della guerra.

Da questa duplice forma dello scritto agiografico sipuò facilmente dedurre in cosa consistesse, nell’altoMedioevo, il parlare dei santi. Monaci e chierici con-servano nella memoria il ricordo della vita e degli in-segnamenti di alcune personalità eccezionali; ai lororacconti attingono tutti gli agiografi, che si fanno fortidi queste testimonianze di ‘testimoni oculari’ della san-tità. Quando poi il testo è disponibile, esso verrà letto,commentato e meditato, così come le vitae patrum, levite dei santi monaci del tardo antico, durante le riu-nioni che, la sera, concludono la giornata di lavoro epreghiera di una comunità monastica e sarà oggettodelle letture durante i silenziosi pasti in refettorio. Que-sto tipo di utilizzazione del testo agiografico spiega be-ne perché non vi sia monastero che non possieda lasua raccolta di testi agiografici, in cui – accanto alle bio-grafie dei grandi santi del tardo antico, martiri e con-fessori – sono raccolti libelli che conservano memoriadei santi venerati nella regione. Ma di santi si parla an-che al di fuori delle comunità religiose, al popolo, di cuifanno parte, indistintamente, i grandi di questo mondoe i contadini che vivono sulle loro terre. Ai laici si par-la dei santi per vantare proprio le loro capacità tauma-turgiche, per promettere il loro favore o minacciare laloro collera. Non per nulla nelle raccolte di miracoli

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scritte intorno all’anno Mille, sono frequenti i raccontidelle terribili vendette esercitate dal santo nei confron-ti di chi aveva attentato alla sicurezza e alla ricchezzadella comunità religiosa di cui era patrono, era venutomeno a un voto o, più semplicemente, aveva mostratodi dubitare della sua santità.

In Occidente, a partire dall’inizio del IX secolo, quan-do si diffonde la convinzione che la presenza delle reli-quie di un santo sia necessaria alla consacrazione di unachiesa o di un altare, si scatena una vera e propria ‘cac-cia alle reliquie’. I corpi santi erano in effetti abbondan-ti soprattutto nelle regioni di più antica romanizzazione,nelle terre, cioè, in cui le persecuzioni del tardo anticoavevano infuriato più atrocemente, causando la morte didecine o centinaia di fedeli, la cui memoria martiriale erastata devotamente conservata. Ricca come nessun’altracittà era naturalmente Roma. Totalmente prive di reliquieerano invece le regioni di nuova cristianizzazione, conl’eccezione dei pochi casi di martirio già segnalati. La ve-ra e propria ondata di furta sacra, come sono stati feli-cemente definiti, o di traslazioni di reliquie concesse daipontefici romani quale dono ai grandi del mondo o al-le chiese che volevano beneficare, diede vita ad un nuo-vo genere agiografico, la traslazione, in cui vita e carat-teristiche del santo di cui vengono trasferite le spogliesono assolutamente inessenziali mentre, al centro del-l’interesse dell’autore, sono i miracoli che si verificanopuntualmente lungo il cammino e, soprattutto, nellanuova sede delle spoglie del santo.

Anche in questo caso, il nuovo genere letterariodelle traslazioni viene inaugurato da un assoluto ca-polavoro: si tratta dello splendido racconto che Egi-nardo, il biografo di Carlo Magno, ha consacrato alracconto dell’avventuroso viaggio delle reliquie deiSS. Pietro e Marcellino, che si era procurato, in mo-do illegale, a Roma.

Col nono secolo si assiste dunque ad una stabiliz-zazione dei tipi di racconto agiografico che resterà im-mutata per molti secoli con le caratteristiche che ab-biamo segnalato. Il X secolo si distingue nel panora-ma per l’elevato numero di splendidi testi scritti, so-prattutto da monaci, per celebrare le virtù di perso-naggi di grande rilievo: dal conte Gerardo di Aurillac,

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biografato da Odone abate di Cluny, all’imperatriceAdelaide, moglie di Ottone I le cui virtù vennero can-tate da un altro abbate di Cluny, Odilone; dal fratellodello stesso Ottone I, l’arcivescovo di Colonia Bruno,a Giovanni, il più celebre abate della potente abbazialotaringica di Gorze. Si tratta di testi molto ricchi dispiritualità ma che ebbero circolazione limitata a pochimonasteri e chiese cattedrali. L’elevatezza del loromessaggio, e la scarsità di miracoli narrati, li hanno re-si poco comprensibili, e praticamente inutilizzabili perquel pubblico laico per cui i santi erano essenzial-mente dei grandi taumaturghi.

E’ questo uno dei casi in cui la mancanza di unpubblico laico di lettori è più facilmente e dolorosa-mente percepibile; alcuni di questi testi si sono fortu-nosamente salvati in un solo esemplare e non stupisceche nessuno di questi grandi eroi dello spirito abbiaavuto un culto durevole.

L’agiografia tardomedievale

Dopo il Mille si incominciano ad avvertire i primisegni di quello che sarà il mutamento epocale nellastoria della santità; fino ad allora, come si è visto, ilculto nasceva su basi locali e richiedeva, per la sua uf-ficializzazione, al massimo la presenza del vescovo al-la traslazione delle reliquie. Con l’affermarsi della ri-serva romana in materia di canonizzazione, anche l’a-giografia assunse forme nuove. I papi, per procedereal riconoscimento ufficiale della santità, richiedevanoinfatti testimonianze sicure sulla vita del personaggioin questione e sui miracoli che gli erano attribuiti. Levite, a partire dal XII secolo, si fecero dunque semprepiù attente a segnalare tutti quei tratti del candidatoalla santità che ne dimostravano la perfezione cristia-na, e più scrupolosa e tecnica si fece la descrizionedel miracolo. Questi tratti si fecero ancora più eviden-ti quando, nel XIII secolo, prese forma definitiva il pro-cesso di canonizzazione. Le vite, da questo momento,si presentano secondo due tipologie: o si tratta di testiscritti per ottenere l’apertura di un processo, o l’operariassume i risultati dell’inchiesta che era stata condotta.In entrambi i casi, anche se ancor più chiaramente nel

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secondo, le biografie perdono in freschezza, dovendorispondere ad una serie di quesiti sempre più tecnici inmateria di santità. Pochi, da questo momento, sono itesti che possano gareggiare, sul piano letterario, conquelli prodotti fino al Mille. Le eccezioni, come la vitadi Caterina da Siena, si spiegano per la difficoltà di pro-porre una forma di santità, femminile, laica e mistica,che aveva pochi precedenti nella storia.

Ma è questo invece il momento in cui, finalmente,il parlare dei santi assume connotati definiti, e chiara-mente percepibili per lo storico. A partire dal XII se-colo, ma soprattutto col XIII e la nascita degli OrdiniMendicanti, specializzati nella predicazione ai laici, inun serio e generoso tentativo di cristianizzare profon-damente l’intera società, fiorisce anche la predicazionede sanctis. Finalmente, a partire dalla fine del XIII se-colo, possediamo anche delle note, prese dagli ascol-tatori durante i sermoni di celebri predicatori, nell’am-biente universitario parigino come nella Firenze diDante. Sappiamo così che la festa del santo viene or-mai celebrata regolarmente con un’omelia che ne illu-stra le virtù. Il santo non è più un modello per pochima viene presentato come esempio per tutti i fedeli.La prima conseguenza di questa nuova sensibilità delmondo laico al fenomeno santità è la rapida trasfor-mazione dell’onomastica: da questo momento, e persecoli, i genitori battezzeranno i loro figli col nome delsanto che conoscono meglio e/o apprezzano di più. Lasantità entra così definitivamente nell’esperienza quo-tidiana del cristianesimo occidentale.

Una più ampia presenza dei santi nella liturgia hareso necessario, nei secoli successivi al Mille, interve-nire sui testi di passiones e vitae, spesso tanto lungheda occupare alcune decine di pagine a stampa, per ab-breviarle e distinguerle in lectiones. I nuovi Ordini re-ligiosi del XIII secolo che, in quanto Mendicanti, pote-vano disporre di somme ridotte per la copia o l’acqui-sto di libri, sentivano, d’altro canto, molto più di altri,meno impegnati nella pastorale, la necessità di avere adisposizione, in volumi facilmente trasportabili e diagevole consultazione, le legendae necessarie alla qua-si quotidiana predicazione de sanctis. Non stupisce per-ciò che sia proprio in ambito domenicano che assunse

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Scrivere dei santi, parlare dei santi

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forma definitiva la raccolta di legendae adbreviatae.Dopo i primi tentativi di Jean de Mailly e di Bartolo-meo di Trento, l’opera di Jacopo da Varazze, che datadegli anni intorno al 1260, raggiunse fama e diffusioneuniversale. La Legenda aurea, questo il titolo della rac-colta, fu copiato in migliaia di esemplari in età medie-vale se più di mille codici sono sopravvissuti fino ai no-stri giorni. Testo di edificazione e raccolta di materialeper la predicazione, la Legenda aurea proponevauna”selezione” all’interno della storia della santità cri-stiana, privilegiando martiri antichi e confessori dei pri-mi secoli del Medio Evo, in una dimensione che si vo-leva “romana” ed universale. In un secondo tempo, inmolte regioni d’Europa, al corpus originario furono ag-giunte sezioni, più o meno estese, per dare spazio aforme di santità più moderne e, soprattutto, più radi-cate nella realtà locali. Fonte di ispirazione per migliaiadi predicatori di molti paesi, l’opera di Jacopo da Va-razze ha segnato in modo indelebile l’arte, la letteratu-ra e lo stesso rapporto dei fedeli con la santità.

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BIBLIOGRAFIA

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PANORAMA STORIOGRAFICOdi Umberto Longo

Il fenomeno della santità cristiana non è nato e nonsi è certamente concluso nel medioevo.

Per la storia della santità le periodizzazioni, le di-visioni storiografiche tradizionali dimostrano tutto il lo-ro carattere convenzionale. Le periodizzazioni valgonoinfatti solo nella misura in cui ci si ricorda che essepiù che i fatti, le res gestae, i processi, insomma la Sto-ria nel suo divenire, riguardano i fruitori della storia,gli storici e i lettori. Chi componeva la Vita di un san-to nel medioevo non pensava certamente di scriveresolo di santità medievale, ma si riallacciava al suo pas-sato fondante e qualificante, la Sacra Scrittura, dallaquale nasceva e traeva possibilità di esistenza la san-tità e la storia stessa.

Se decidiamo di parlare di santità medievale ope-riamo una scelta storiografica che necessita di una spe-cificazione. Intendiamo occuparci in questa sede dellefonti relative alla santità composte nel periodo medie-vale e dei santi vissuti in tale epoca o in epoca pre-cedente ma di cui siano state prodotte testimonianzeagiografiche durante il medioevo.

1. Santità e agiografia

Il termine sanctus non nasce con il cristianesimo,ma era già usato nel mondo antico. Sanctus era untitolo onorifico che poteva essere connesso a chi sioccupava del sacro, ma che comprendeva una sferadi significati semantici più complessa e articolata.

Il fenomeno della santità quale noi comunementelo intendiamo è tuttavia essenzialmente cristiano e,dunque, riguarda in particolare le regioni dove si èaffermato il cristianesimo. Esso ha il suo processo dielaborazione e fissazione nell’incontro tra gli ultimisussulti della stagione antica e i primi singulti di unanuova epoca che siamo soliti definire medioevo, uti-lizzando una terminologia che riflette, di fatto, un’in-terpretazione storiografica negativa nata dal disprez-zo degli intellettuali umanisti e poi illuministi nei

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confronti di un lungo periodo nel quale, al di là diun’altalena di giudizi delle storiografie e delle societàdelle epoche successive, hanno conosciuto le primeelaborazioni e sperimentazioni tutta una serie di isti-tuti, concezioni e usi che spesso fanno ancora partedel nostro quotidiano e della nostra identità.

Tra i fenomeni che maggiormente caratterizzano ilmedioevo trova sicuramente un posto di rilievo la san-tità che rappresenta, allo stesso tempo, uno dei picchidel fascino della “leggenda rosa” del medioevo, im-maginato come epoca di intenso fervore religioso espirituale, e allo stesso tempo uno dei massimi motividel disprezzo derivante dalla “leggenda nera”, che bol-la il medioevo come epoca irrazionale e superstiziosa.1In ogni caso la santità costituisce uno dei punti fermiche rappresentano e caratterizzano il medioevo nel-l’immaginario collettivo. Se la santità conosce nel me-dioevo alcune tappe fondamentali della sua storia, dal-la sua affermazione nel corso della tarda antichità e delprimo medioevo, con l’estensione del concetto di san-tità dai martiri ai confessori, fino alla sua istituziona-lizzazione con lo sviluppo e il disciplinamento del pro-cesso di canonizzazione nel XIII secolo, è tuttavia so-lo l’età della riforma e della controriforma che segnal’inizio della disciplina agiografica propriamente detta,intesa come studio critico dei documenti e delle fontirelative alla santità.

Il termine agiografia può generare confusione poi-ché esso è comunemente impiegato in due accezio-ni. Con agiografia si indica sia la letteratura che la di-sciplina, cioè sia le fonti, la produzione narrativa eletteraria sulla santità che gli studi, la produzione cri-tica e storiografica avente come oggetto la santità e ilculto dei santi. Per ovviare a questa possibile confu-sione, in tempi recenti, Réginald Grégoire ha propo-sto nel suo manuale di adottare il termine agiografiaper la letteratura sulla santità e il termine agiologiaper gli studi critici.2 A proposito della semantica agio-grafica, Guy Philippart ha ricostruito minuziosamentela storia dell’impiego dei due termini a partire dalleloro prime attestazioni, ma a tutt’oggi non si è affer-mata una precisa terminologia per distinguere la let-teratura dalla disciplina agiografica.3

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Panorama storiografico

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2. La letteratura agiografica

2.1 Generi e forme

La scrittura sulla santità abbraccia un campo assaivasto di possibilità e annovera una serie di generi piùo meno codificati.

Vitae

Specificatamente dedicati alle figure dei martiri so-no gli Atti e le Passioni. Queste ultime, più sviluppatein senso narrativo, non sono sempre relative ai primimartiri cristiani, essendo state composte anche a pro-posito di personaggi che hanno subito il martirio in etàsuccessive all’epoca delle persecuzioni romane.4 Il ge-nere più immediatamente legato alla santità medioe-vale è quello delle Vite dei santi.

Mentre negli Atti e nelle Passioni dei martiri il rac-conto del martirio costituiva il cardine attorno al qua-le ruotava la narrazione della quale spesso era l’unicoargomento, le Vite dei santi si propongono di narrarel’intera esistenza eccezionale e la perfetta aderenza aivalori cristiani dei protagonisti. Per fare questo gli au-tori delle Vite, gli agiografi, hanno a disposizione duemodelli di riferimento: il bivoz classico e la Bibbia. An-che per l’agiografia i cristiani possono attingere alledue grandi eredità costituite dalla cultura classica pa-gana e dalla cultura giudaica. La tradizione classica of-friva modelli formali come la biografia, l’elogio, il pa-negirico, l’apologia, la lode commemorativa, mentre latradizione biblica offriva anche modelli di riferimentoper i temi e i contenuti. Le Vite dei santi se potevanotrovare nei generi e negli autori classici un modello for-male, tuttavia per la finalità e i contenuti se ne disco-stavano completamente e si riagganciavano direttamen-te alle sacre scritture – agiografia per eccellenza – del-le quali intendevano costituire una sorta di prosegui-mento. In questo senso, all’interno della letteraturaagiografica, dovrebbe essere considerata anche la pro-duzione apocrifa, a metà tra il genere biblico e quelloagiografico. I testi apocrifi, prodotti a partire dal se-condo secolo dell’era cristiana, nel corso del medioevo

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hanno conosciuto la stagione più importante della lorotradizione e per il loro carattere narrativo sono statiin osmosi costante con il genere delle Vite dei santi,costituendo parte del bagaglio immaginario e topicodegli agiografi.

Il genere delle Vite dei santi è stato intensamentecoltivato lungo tutto l’arco del medioevo; nell’alto me-dioevo esso ha rappresentato una parte cospicua dellaproduzione narrativa raggiungendo anche picchi diqualità letteraria e testimoniando efficacemente i valorispirituali e culturali dell’epoca. Se pure la struttura for-male poteva richiamarsi ai modelli classici, l’intento del-le Vite non era quello di ricostruire le vicende biogra-fiche del santo protagonista in un’ottica meramente sto-rica e cronologica. Le narrazioni agiografiche non pren-devano in considerazione ogni singolo momento dellevite dei protagonisti con la medesima attenzione, ma sisoffermavano sui momenti e gli episodi ritenuti più si-gnificativi per porre in evidenza le qualità e le virtù ca-ratteristiche dei santi che proponevano come esempi.

Una Vita poteva essere scritta da un autore di chia-ra fama o da un semplice chierico o monaco appena aldi sopra della soglia della scolarizzazione; senza dubbiovi sono profonde differenze di stile, modi, committenzee finalità all’interno della produzione letteraria agiogra-fica medioevale. Ciò non di meno si possono indivi-duare caratteristiche generali che sono rispettate lungotutto il corso del medioevo. Una scansione canonicadella Vita di un santo può essere quella che prevede treparti: prologo, testo e, assai spesso, miracoli finali. Il te-sto non seguiva necessariamente un andamento crono-logico, che narrasse la vita del santo dalla nascita allamorte, poiché, come si è già accennato, un’importanzaassai maggiore era connessa al racconto delle virtù delsanto e alla rappresentazione delle caratteristiche dellasua santità che non alla ricostruzione e successioneesatta degli avvenimenti della sua esistenza.

La letteratura agiografica, peraltro, in questa sua atti-tudine rispecchiava fedelmente le priorità della cultura edella psicologia medievale, assai differenti da quelle ca-re alla nostra sensibilità e al nostro gusto, privilegiandola rappresentazione simbolica rispetto alla esatta aderen-za ai canoni spazio-temporali o di verosimiglianza.

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Anche se di contenuti, forma e tenore letterario di-somogenei nella stragrande maggioranza dei testi del-le Vite dei santi si possono però ravvisare delle co-stanti a proposito di passaggi fondamentali quali quel-li relativi alla conversione e alla morte dei protagoni-sti. A seconda dei periodi e degli ambienti poteva es-sere dato più o meno peso a temi o rubriche ripresedalla biografia classica quali, ad esempio, il genos, cioèa dire la rubrica dedicata alle origini familiari e socia-li del santo o la paideia, rubrica dedicata alla forma-zione culturale e/o spirituale del protagonista dellanarrazione. Nell’agiografia galloromana e poi in quellacarolingia aveva grande peso nel testo la formazioneculturale e la descrizione delle attività intellettuali deisanti protagonisti; al contrario in un testo prodotto inun ambiente rigorista le qualità intellettuali e le attivitàculturali erano neglette o sottaciute. Un’attenzione co-stante però può essere riscontrata a proposito del rac-conto della morte dei santi, elemento delicato e im-portantissimo tanto per gli agiografi e i loro fruitoriche, più in generale, per l’uomo medievale.

L’agiografia, e precipuamente la Vita di Benedettodi Norcia narrata da Gregorio Magno nel secondo li-bro dei Dialogi, contribuì in maniera determinante alsuccesso della regola di Benedetto all’interno del mo-nachesimo altomedievale e allo stesso tempo al pesoreligioso, sociale e culturale che il monachesimo stes-so andò acquisendo nella società occidentale.

Nel corso del VII e dell’VIII secolo gli ideali asceticidel monachesimo informarono il concetto di santità del-la società e tale fatto si riverberò nella letteratura agio-grafica. Il genere delle Vite ebbe come protagonisti so-prattutto, anche se non esclusivamente, i monaci. Accan-to ad essi la letteratura agiografica continuò ad annove-rare i vescovi, che assolvevano le funzioni fondamentaliper le comunità cristiane di protezione e patrocinio e cheerano i rappresentanti di una santità che invece di rinun-ciare al mondo sceglieva di operarvi consapevolmente.

In questo periodo, però, le Vite dei monaci non so-no esclusivamente imperniate sulla rappresentazione diuna santità ascetica segregata dal mondo, ma registranosensibilmente un nuovo fenomeno, destinato ad aver ri-percussioni profonde sulla società occidentale, costituito

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dalla vocazione missionaria del monachesimo, benedetti-no e non. L’agiografia testimonia e propaganda lo svi-luppo e il ruolo avuto dal movimento monastico missio-nario insulare nella cristianizzazione del continente. F.Prinz ha definito tale monachesimo irofranco in quantoespressione del fecondo incontro tra il monachesimo in-sulare, irlandese e anglosassone, e la società continenta-le, specialmente quella merovingia.

La missione, l’evangelizzazione, la peregrinatio proDei amore animano le pagine degli agiografi e divengo-no le caratteristiche di una santità che trova i suoi mag-giori rappresentanti e i suoi massimi punti di riferimentoin personaggi del calibro di Colombano, Bonifacio, deiloro numerosi discepoli fino ad arrivare ai primi rappre-sentanti del mondo – e dell’agiografia – carolingi, qualiad esempio, il monaco Alcuino.

Accanto a vescovi e monaci in questo periodo la let-teratura agiografica acquista nuovi protagonisti nei nobi-li soprattutto nell’area del regno franco.

Proprio la nobiltà come virtù essenziale e caratteristi-ca della santità assunse un ruolo di grande peso nell’a-giografia merovingia, al punto che l’essere di nobili na-tali divenne una sorta di elemento topico nelle Vite deisanti. In questo senso la produzione agiografica se da unlato si dimostra uno strumento sensibile a registrare le di-namiche della società e l’affermarsi di nuovi ceti, dall’al-tro permette di comprendere appieno – stante anche lapenuria di fonti di altro genere – i rapporti sociali e lepriorità culturali di un mondo di cui riflette fedelmente iquadri mentali.

Anche per la storia della letteratura agiografica unosnodo importante fu costituito dall’epoca carolingia,momento intenso di riorganizzazione culturale e reli-giosa, di risistemazione linguistica e concettuale cheebbe profonde ripercussioni in numerosi campi, tra iquali la teologia, la liturgia e l’agiografia. Nel periodocarolingio si può ravvisare una volontà di normalizza-zione e disciplinamento anche nella sfera del culto deisanti. A partire dalla Admonitio generalis di Carlo Ma-gno nel 789 e poi negli atti di vari concili nel corso delIX secolo sono contenuti pronunciamenti di diritto ec-clesiastico in materia di riconoscimento dei santi e nor-me relative al trasferimento di reliquie.

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La letteratura agiografica conosce in età carolingia unprofondo rinnovamento e un incremento sensibile. L’a-giografia, infatti, entra massicciamente nella pratica litur-gica grazie anche all’iniziativa del pontefice Adriano Iche rinnovò la tradizione della chiesa romana consen-tendo la lettura di Passioni e Vite di santi non solamen-te nelle chiese che erano dedicate a un certo santo. Ta-le circostanza comporta un rapido proliferare di leggen-dari che saranno adottati per secoli in chiese e monasterilungo tutto il continente europeo. La produzione lettera-ria agiografica conosce un’impennata non solo nellaquantità, ma anche nella qualità. Accanto alla produzio-ne di tipo seriale, anonima e di scarso valore letterario,vengono redatti testi di pregevole fattura, che si impon-gono come modelli, ad opera di autori del calibro di Al-cuino. L’agiografia anonima non è però priva di interes-se poiché nella proposizione di questo o quel topos co-sì come nella scelta di modelli cui conformarsi si evi-denziano le opzioni spirituali, religiose e culturali di unambiente determinato o di una società. Questa conside-razione sposta il discorso sul carattere attualizzante del-l’agiografia, che trova evidenza particolare in epoca ca-rolingia nella pratica delle riscritture agiografiche che co-nosce un momento di intensa diffusione. Sicuramente l’e-sigenza di migliorare il latino incerto di testi prodotti inprecedenza costituisce uno dei motivi principali chespingono chierici e monaci carolingi a intervenire, manon è assolutamente da escludere anche l’esigenza di at-tualizzare e armonizzare l’esperienza di santità presenta-ta in Vite e passioni lontane con le sensibilità religiose espirituali che si vanno affermando. Il nuovo gusto lette-rario e la rinnovata attenzione per la perfezione formaledella lingua e della poesia si traducono anche in una im-ponente produzione di letteratura agiografica in versi.

Traslationes e Racconti di miracoli

Oltre che per le Vite dei santi quella carolingia èun’epoca importante anche per la produzione e la nor-malizzazione di altri generi agiografici, quali le Trasla-tiones e i Libelli miraculorum, che riguardano due ele-menti fondamentali del culto dei santi: le reliquie e i mi-racoli. Le Translationes sono un genere agiografico che

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ha come oggetto principale più che il martire o il san-to, il corpo, le reliquie di questi. Dal III secolo è atte-stato lo sviluppo di una teologia del martirio in seguitoalla quale si diffuse l’uso di edificare davanti alle tombedei martiri altari all’interno dei quali venivano conserva-te le loro spoglie. Dalla memoria speciale per questi de-funti si passò alla devozione e dalle preghiere per i mar-tiri si passò a quelle ai martiri sempre più concepiti co-me intercessori. Il potere dei martiri e dei santi, “com-pagni invisibili” dei fedeli, fu individuato nel loro corpo,prova evidente della sopravvivenza dell’anima dopo lamorte e ponte speciale tra l’umano e il divino.5 Il corpodivenne il catalizzatore della sacralità e della potenza delsanto che si manifestava attraverso il potere taumaturgi-co. I resti corporei dei santi, le reliquie, godettero di unculto potente e speciale, non necessariamente dipen-dente dal santo. Il caso più celebre è quello delle reli-quie dei martiri Gervasio e Protasio che alla fine del IVsecolo a Milano “autocertificarono” la propria identitàoperando miracoli che condussero i fedeli a ricostruirea chi potessero appartenere ossa anonime e portentose.

Dopo aver ammesso la liceità del trasferimento ela possibilità di smembramento di corpi santi, le au-torità ecclesiastiche nei confronti del fenomeno dellereliquie non mantennero sempre un atteggiamentouniforme. Accanto a un’azione mirante a scoraggiarel’idolatria per le reliquie e a porre in evidenza il rap-porto tra santità di vita e potenza del corpo morto, leistituzioni ecclesiastiche in conseguenza dell’enormesuccesso del culto furono spinte spesso a una ge-stione disinvolta delle reliquie. Nell’altomedioevo ifurti e il traffico di reliquie assunsero proporzioni ri-levanti e contribuirono in maniera efficace alla diffu-sione del cristianesimo impreziosendo le chiese diarea franca e germanica e muovendo gli appetiti diprelati, sovrani e imperatori che, come nel caso diOttone I, diedero vita a una vera e propria “granderapina dei corpi santi”. La grande diffusione di reli-quie e il relativo exploit del culto furono lanciati esostenuti dall’ingente produzione agiografica delleTranslationes, che non trattavano la vita dei santiquanto il trasferimento delle loro reliquie e i miraco-li che esse ottenevano per coloro che si affidavano al

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loro potere. All’interno di una produzione tanto vastaquanto disomogenea per forma e tenore, meritano diessere ricordate per le ripercussioni sul culto o perl’interesse letterario almeno i racconti riguardanti iltrasferimento delle reliquie di san Benedetto da Nor-cia dall’abbazia di Montecassino a Fleury dove furo-no poste nel cuore della nuova abbazia di San Be-nedetto divenendo un fattore determinante per la dif-fusione del culto del santo abate e la Translatio etmiracula sanctorum Marcellini et Petri. Quest’operafu composta nell’830 da Eginardo, il celebre biografodi Carlo Magno, e presenta caratteristiche esemplari siaper i motivi e le finalità alla base della compilazionedi questo tipo di letteratura che per i criteri e le mo-dalità compositive. Eginardo compone l’opera poichéha costruito una basilica su un terreno che gli è statodonato dall’imperatore Ludovico e deve dedicarla a unsanto. Gli servono delle reliquie e per ottenerle nonc’è che da recarsi a Roma e procurarsele. La Transla-tio narra del viaggio a Roma della delegazione franca,dei modi scaltri con cui si impossessa delle reliquie edel ritorno oltralpe dove il viaggio si trasforma in unasolenne processione accompagnata da visioni e pre-monizioni sul luogo dove stabilire il santuario delle re-liquie. La narrazione si conclude con una serie di mi-racoli avvenuti nel luogo ove sono state poste le reli-quie che diventa immediatamente un centro di pelle-grinaggio. L’esemplarità dell’opera di Eginardo risiede,oltre che nella vivida descrizione dei modi con i qua-li si ottenevano le reliquie, anche nella testimonianzasul valore della reliquia come strumento di potere nonsolo religioso, ma anche politico e sociale attraverso ilcontrollo e la gestione della sacralità.

Tali tipi di racconti incentrati sulla inventio, o sullasolenne elevatio delle reliquie in luoghi visibili e presti-giosi o sul trasporto dei preziosi resti in nuove chiese opresso nuove comunità conobbero la loro stagione piùfortunata, anche se non esclusiva, soprattutto tra alto epieno medioevo, accompagnando e documentando ilgrande flusso di reliquie che dalle catacombe, dai luo-ghi di sepoltura dei martiri ricoprì tutta la cristianità diuna fitta trama di punti di confluenza simbolica e so-ciologica e di aggregazione religiosa e identitaria.

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Il miracolo è l’attestazione più evidente del poteredel santo tanto da vivo che da morto. La letteraturaagiografica è intrisa di narrazioni relative ai miracoli. Lacentralità del miracolo in ogni forma di santità non ètestimoniata solo dal fatto che tanto le Passioni, le Vi-te dei santi che le Translationes sono costellate di mi-racoli e prodigi operati per mezzo dei santi e dei lororesti corporei, ma trova evidenza anche nel fatto che ilmiracolo è l’oggetto di un genere agiografico specifico.Raccolte di miracoli sono state prodotte sin dalla tardaantichità; lo stesso Agostino oltre a testimoniare dellapratica dei Libelli miraculorum, prende posizione neiconfronti del problema del miracolo e, in particolare,dei miracoli contemporanei dedicando ai miracoli chesi operavano per mezzo delle reliquie del protomartireStefano una lunga e meditata riflessione che si articolain più opere, dai sermoni al XXII libro del De civitateDei, con profonde e durevoli ripercussioni. Lungo tut-to il corso del medioevo un nutrito numero di autoridel calibro di Gregorio di Tours (Liber de virtutibussancti Iuliani, Libri de virtutibus sancti Martini) o, inseguito, il cardinale eremita riformatore Pier Damiani(De variis miraculosis narrationibus, De bono suffra-giorum et variis miraculis, praesertim Beatae Virginis),l’abate cluniacense Pietro il Venerabile (Liber de mira-culis) o il cistercense Cesario di Heisterbach (Dialogusmiraculorum), per non citarne che alcuni, si sono ci-mentati in questo genere agiografico. Accanto ai gran-di autori, il genere dei Libelli miraculorum si compo-ne di una enorme quantità di anonime raccolte di mi-racoli certificati dai notai per promuovere o conferma-re il culto di un santo o, nel basso medioevo, per istrui-re un processo di canonizzazione.6

Il miracolo non può essere considerato come “unelemento inquinante” all’interno della narrazioneagiografica; esso per lo scrittore, il pubblico e i pro-tagonisti dell’evento miracoloso è un fatto, un eventostorico e come tale ormai la critica storiografica loconsidera esaminando la produzione agiografica chelo riguarda come una testimonianza preziosa sullarealtà sociale e culturale all’interno della quale si èprodotto l’evento miracoloso e ne è stata elaborata lacodificazione letteraria.

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Il miracolo è dotato di una sua autonomia rispettoalla santità e agli stessi generi agiografici. Non è in-consueto nel periodo medievale trovare racconti di mi-racoli e avvenimenti prodigiosi in generi come le cro-nache, gli annali o i resoconti di viaggi che non han-no rapporti immediati con l’agiografia. A questo pro-posito va notato come spesso sia possibile riscontrareuna “labilità di confini” tra i generi nella produzioneagiografica e tale osservazione potrebbe estendersi al-la letteratura medievale in generale.

In questo senso possono essere menzionati in que-sta rassegna generi che solo in senso lato sono assi-milabili alla produzione agiografica intersecandosi so-lo talvolta con essa. È il caso della produzione omile-tica o degli Itineraria.

Si è parlato in precedenza di spostamenti di reli-quie; naturalmente, non solo le reliquie viaggiavano,ma erano anche e soprattutto i fedeli a recarsi pressole tombe dei martiri e dei santi per motivi devoziona-li, penitenziali, o anche seguendo motivazioni che og-gi potremmo definire di turismo religioso.

A partire dai primi secoli della Chiesa la pratica delpellegrinaggio acquisì un’importanza notevole e cre-scente nella vita religiosa cristiana. Le tombe degli apo-stoli Pietro e Paolo a Roma o quella dell’apostolo Gia-como in Galizia, per non citare che gli esempi più ecla-tanti, divennero quasi immediatamente poli di attrazio-ne fenomenale per i fedeli di tutto l’orbe cristiano. In-sieme al culto si svilupparono le strade, gli insediamen-ti lungo di esse e la letteratura che riguardava i santua-ri e i pellegrinaggi ad essi diretti. Ben presto fu elabo-rata una letteratura specifica dedicata ai pellegrini conindicazioni sui percorsi da seguire, i santuari da visitaree – fatto più rilevante ai nostri fini – con una raccoltadi notizie sulle vicende e i miracoli relativi ai santi og-getto di venerazione con lo scopo principale di pro-muoverne il culto. In questo senso un nitido esempio ècostituito dalla compilazione conosciuta come Libersancti Jacobi redatta nel XII secolo, che raccoglie insie-me a una guida ad uso del pellegrino per raggiungereSantiago de Compostela, testi liturgici e cronachistici (ilracconto della spedizione di Carlo Magno dello PseudoTurpino), la Vita dell’apostolo Giacomo e il resoconto

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dei miracoli operati per mezzo della sua intercessione.Ma già ben prima, dalla tarda antichità e nel corso del-la stagione altomedioevale, erano stati prodotti esem-pi di letteratura di questo genere con gli Itineraria ro-mana o quelli relativi alla Terra Santa. Per non citareche due esempi si ricordano la Peregrinatio sanctaePaulae di Girolamo e il più tardo Hodoeporicon sanc-ti Willibaldi ad opera della monaca Ugheburga.7

Sermoni

Anche il genere letterario dei sermoni, se non puòessere considerato un genere agiografico, è però spes-so in stretti rapporti con l’agiografia per gli argomentie le funzioni. La letteratura omiletica era composta apartire da temi di argomento biblico, morale, teologi-co, ma anche agiografico. Venivano infatti compostisermoni dedicati ai santi da leggersi in occasione del-la ricorrenza della loro festa. Il calendario liturgico cri-stiano era scandito oltre che dalle ricorrenze relative al-la vita e alla figura di Cristo, (Pasqua, Natale ecc.), an-che da quelle relative ai martiri e ai santi di cui sia alivello universale che locale si celebrava il dies natalis.

I sermoni di carattere agiografico venivano letti inchiesa o all’interno delle comunità monastiche e po-tevano avere, dunque, tanto funzioni liturgiche cheparenetiche, per l’edificazione pubblica o privata deireligiosi e dei fedeli attraverso la produzione dei Ser-mones de sanctis. Il peso crescente che assunse lapredicazione nella vita religiosa soprattutto cittadina apartire dal XIII secolo per mezzo dei nuovi ordinimendicanti è all’origine di una nuova stagione dellaproduzione agiografica.

Exempla, Legendae novae e raccolte agiografiche

Agli ordini mendicanti fu assegnata dal papato lamissione di una azione pastorale energica in grado diriguadagnare alla Chiesa masse di fedeli spesso sfidu-ciate e contaminate dal proliferare di eresie. Le esi-genze della pastorale richiedettero relazioni strette trala predicazione e generi legati all’agiografia quali gliexempla, le legendae novae e le raccolte agiografiche,

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che costituirono serbatoi fondamentali per la predica-zione. È stato notato come soprattutto per gli ultimi se-coli del medioevo legenda agiografica, exemplum omi-letico e novellistica volgare appaiano essere “settori te-stuali fortemente collegati fra loro”.8 Se gli exempla ele raccolte agiografiche non sono una novità peculia-re del basso medioevo, lo è senz’altro la legenda no-va. Si tratta di un nuovo tipo di produzione agiografi-ca che abbrevia la forma dei testi delle Vite dei santiin modo da renderle più funzionali per la trascrizionesu codici di formato più piccolo e dunque più ma-neggevole e poter allo stesso tempo disporre di unampio repertorio di testi su figure agiografiche che ol-trepassavano la dimensione locale. Tra XIII e XIV se-colo si moltiplicarono le raccolte agiografiche di siffat-te caratteristiche che si rivelavano utilissimi strumentiper l’edificazione privata e pubblica e furono prodot-te soprattutto in ambito domenicano.

L’esempio più celebre è rappresentato dalla cele-bre Legenda Aurea redatta dal vescovo domenicanoJacopo da Varagine dopo la metà del XIII secolo. Sitratta di un’opera che costituisce un crocevia nelquale confluiscono e si intersecano una serie di ge-neri e che condensa una serie di occasioni di pro-duzione agiografica. Essendo le centottantadue Vitedisposte da Jacopo secondo il circolo dell’anno li-turgico l’opera presenta una sua unitarietà che tra-scende la lettura delle singole Vite e si ricomponenel grande quadro generale che segue il ritmo dellepartizioni dell’anno.

Le raccolte agiografiche esistevano anche prima;nella storia degli ordini monastici i leggendari, codi-ci manoscritti che raccoglievano una serie di testiagiografici di carattere narrativo, si erano rivelati stru-menti duttili e efficienti per la pratica liturgica e de-vozionale favorendo la diffusione di culti tra i mona-steri attraverso i contatti e gli scambi.

La sostanziale novità delle raccolte agiografichedel tipo della Legenda Aurea risiede nelle particolaricaratteristiche (forma abbreviata dei testi, formato deicodici) nelle finalità e le funzioni. Tale tipo di rac-colta non si identifica e non si esaurisce in alcun mo-dello o genere precedente: non è stringata come un

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calendario o un martirologio, non presenta un ri-stretto orizzonte tematico come le raccolte di vite disanti contenute nei leggendari dei secoli precedenti,non è legata ad alcuna precisa occasione liturgica, néè destinata specificamente alla lettura pubblica o pri-vata o presenta il carattere transitorio di un sermone.Nella duttilità sta la cifra più evidente e vincente del-lo straordinario successo della Legenda Aurea inparticolare e di questo tipo di produzione agiografi-ca in generale.

Il considerare le raccolte agiografiche come prodot-ti coerenti e non come somma di testi agiografici sievince dal fatto che se si leggono le singole vite con-tenute nella raccolta non si coglie il disegno unitarioche si recupera solo considerando il prodotto nel suoinsieme organico e coerente di strumento capace diproporre attraverso le Vite abbreviate modelli che, an-che se non strettamente imitabili, rappresentano valoricui tendere e conformarsi e allo stesso tempo esempidel repertorio narrativo relativo alla santità nella societàtardomedievale.

Legato alla santità bassomedievale è poi un altro ti-po di produzione di carattere agiografico, quello degliatti dei processi di canonizzazione prodotti a partire dalXII secolo. Pur non essendo testi letterari sono peròpreziosi testimoni delle concezioni relative alla santità epiù in generale delle rappresentazioni mentali e delleideologie della società degli ultimi secoli del medioevo.9

La scrittura agiografica

Un’ultima considerazione può essere fatta allargan-do il discorso dai generi e le forme della produzioneagiografica nel medioevo alla scrittura agiografica insé. Si è fin qui potuto vedere come i generi non sia-no sempre contraddistinti da rigide definizioni e si èfatto cenno di come talvolta elementi propri dell’a-giografia, quali ad esempio i racconti relativi a mira-coli, compaiano in opere che non hanno rapporti im-mediati con la letteratura agiografica. Per il medioevova tenuto in considerazione come non sempre la scrit-tura agiografica sia incasellabile in un genere precisoe codificabile, facendo capolino spesso anche in altri

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contesti. Come dimensione della scrittura che meglioera in grado di veicolare certi tipi di messaggi e co-me patrimonio espressivo immediato per autori che dinorma erano monaci o chierici per i quali era un pro-cedimento naturale tanto il ricorso a tale tipo di pa-trimonio quanto l’utilizzo delle potenzialità offerte daldiscorso agiografico nell’argomentare e spiegare.

Queste osservazioni spostano il discorso in un’altradirezione che qui vuole essere solo segnalata e si pro-pone come osservazione metodologica e problematica.Dai generi e le forme si può spostare l’attenzione sullascrittura agiografica e le sue funzioni nella prospettivadi un allargamento della riflessione alla luce delle re-centi acquisizioni storiografiche sui problemi di generee di identità dei testi. In questo senso l’attenzione deveessere spostata dall’identità del testo agiografico all’i-dentità della scrittura agiografica in un senso più lato el’analisi deve essere focalizzata su come sia concepito ilmezzo espressivo offerto dalla scrittura agiografica e co-me un autore usi le possibilità che questo offre.

Si può parlare non solo di generi dell’agiografiama di una dimensione agiografica della scrittura cheè utile per esprimere e veicolare determinate conce-zioni. Tale fatto è particolarmente evidente a proposi-to degli exempla o, più in generale, in numerosi casiin cui in un’opera si intende proporre un modello dicomportamento morale o si intende veicolare un as-sunto relativo all’ideologia religiosa dell’autore o del-l’ambiente che scrive.

Non si tratta di tentare di proporre una sorta di “im-perialismo agiografico” nei confronti di una parte del-la letteratura medievale, proponendo una senza dub-bio forzata “agiografizzazione” della scrittura, ma si in-tende solo portare la riflessione sull’identità dell’agio-grafia “come prodotto culturale caratterizzato da fina-lità e caratteri propri”, con la consapevolezza dellapossibile fragilità dei confini tra generi letterari.10

La crescente sensibilità con cui la storiografia hapreso in esame la produzione agiografica medievaleha messo in evidenza come essa non possa essereconsiderata un insieme omogeneo, ma come sia assaipiù corretto parlare di generi agiografici distinti, dallePassiones, alle raccolte di miracoli, dalle Translationes

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alle Vitae, dei quali si è dato conto in questa rapida esommaria rassegna.11 Le classificazioni tipologiche ela-borate dalla lunga tradizione della disciplina agiografi-ca sono senza ombra di dubbio valide, ma va ricorda-to che se esistono generi letterari agiografici distinti èperò altrettanto vero che non possono essere sottova-lutati per l’agiografia i problemi “di confine o commi-stione” con altri generi letterari, o con altri campi comela liturgia, la predicazione, il rapporto con l’immaginee con la tradizione orale.12

2.2 I luoghi dell’ agiografia

Dopo aver brevemente delineato i generi e le formenon è inutile soffermarsi sui luoghi e i modi concreti del-la produzione dei testi agiografici e sui motivi e le fina-lità che ne presiedevano la redazione. Luoghi d’elezioneper la produzione agiografica medievale erano senzadubbio gli scriptoria monastici ed ecclesiastici, all’internodei quali venivano composti, ricopiati o rielaborati i testiin codici che avevano differenti funzioni e che costitui-vano, dunque, i contenitori e i veicoli di diffusione dellaproduzione agiografica. Varie e articolate sono le tipolo-gie dei manoscritti agiografici nel medioevo a secondadelle funzioni che dovevano assolvere. Altrettanto variesono le denominazioni con cui sono stati definiti i ma-noscritti di contenuto agiografico. Una prima macrodi-stinzione può essere effettuata dividendo i codici agio-grafici in due categorie a seconda che fossero destinatiall’uso liturgico o meno. Secondo questa classificazionevanno menzionati innanzitutto i lezionari e i leggendari,intendendosi con il termine lezionari i codici esemplatiper un utilizzo liturgico che presentano una divisione deitesti agiografici in lezioni, mentre con il termine leggen-dari i manoscritti contenenti testi agiografici che non pre-sentano segni di divisione liturgica e che dunque non so-no stati concepiti inizialmente per l’ufficio liturgico maper la lettura pubblica o privata. All’interno di queste duecategorie gli specialisti hanno distinto una serie di sotto-tipologie più particolari secondo i tipi, la forma e il con-tenuto dei testi. Accanto a lezionari e leggendari agio-grafici troviamo i Libelli che contenevano una sola le-genda o un insieme di testi dedicati a un singolo santo.

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Vi è poi una nutrita serie di tipi di manoscritti che, purnon essendo specificatamente agiografici, potevano con-tenere materiale agiografico: i breviari, nei quali insiemea una serie di testi per la celebrazione dell’ufficio liturgi-co erano inseriti estratti dalle Vite e le Passioni; i marti-rologi storici che in corrispondenza delle feste dei santipotevano integrare nella notizia estratti o talvolta interePassioni o Vite; i Miracula; le raccolte di exempla chepotevano annoverare racconti agiografici nel repertoriodi temi designati a illustrare la predicazione; i codices mi-scellanei che al loro interno insieme a lettere e trattati dicontenuto spirituale o teologico, sermoni, preghiere po-tevano contenere testi agiografici; le raccolte agiograficheconcepite e compilate da un singolo autore, quali adesempio il Liber in gloria martyrum di Gregorio diTours, o il Memoriale sanctorum di Eulogio di Cordova.13

I codici sono i luoghi che hanno conservato e tra-mandato il patrimonio letterario agiografico medievale,ma l’agiografia ha trovato anche altre forme di espres-sione che quelle letterarie. Il ricordo e la rappresentazio-ne della santità non venivano fissati solo attraverso lascrittura, ma anche mediante le immagini. Al pari dei te-sti, le immagini agiografiche sono testimonianze prezio-se sulle concezioni della santità nel medioevo. Non era-no assolutamente infrequenti i casi di figure di santi sot-toposte a continui adeguamenti a seconda dell’evolversidelle concezioni teologiche e dogmatiche. Proprio unadelle caratteristiche della cultura medioevale, la tendenzaad interpretare tutto in chiave simbolica, rende di gran-de interesse lo studio dell’iconografia e la considerazio-ne delle immagini relative alla santità come preziose fon-ti storiche, laddove per immagini si intendono una gran-de quantità di cose, dalle miniature nei codici alle vetra-te, le tavole e i cicli di affreschi nei luoghi di culto.14

2.3 Produzione, funzioni e fruizioni

Alla base della produzione di un testo agiograficosi può individuare un duplice ordine di motivazioni ri-conducibili da una parte all’esigenza di elaborare e fis-sare la memoria storica di una esperienza di santitàche si vuole ricordare e dall’altra alla necessità di di-sporre di una memoria per il culto. 15

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Alla finalità di ricostruire la memoria storica di unsanto si associa quella di promuoverne o corroborar-ne il culto, o quello per le sue reliquie o per il luogoche le ospita.

Lo stretto legame con il culto costituisce una dellecaratteristiche peculiari della produzione agiografica,nella duplice funzione di strumento per la celebrazio-ne e per la promozione. Tale legame contribuisce an-che a conferire all’agiografia una dimensione attualiz-zante; il fatto che essa sia un prodotto con una conti-nuità di utilizzo comporta che i testi siano in osmosicostante con gli orientamenti religiosi della società edegli ambienti che li utilizzano.

Le funzioni peculiari della produzione agiograficahanno portato spesso nel medioevo a un processo diriattualizzazione dei testi attraverso procedimenti di ri-scrittura e di metamorfosi di cui la tradizione mano-scritta offre ampia e chiara testimonianza. Alla basedelle riscritture agiografiche vi sono una serie di moti-vi, da quelli di ordine letterario, quali, ad esempio, l’e-sigenza di traduzioni o di un miglioramento linguisti-co o stilistico, a quelli più propriamente religiosi conuna rappresentazione delle caratteristiche della santitàdel protagonista più consona alle concezioni religiosedell’epoca o dell’ambiente all’interno del quale si pro-duce la nuova scrittura. L’attualizzazione del testo agio-grafico poteva avvenire mediante aggiunte, attraversol’inserzione di prologhi miranti a evidenziare l’esem-plarità del santo, di episodi riguardanti la vita del san-to o miracoli da lui operati, o mediante accorciamen-ti, come nel caso delle legendae novae che a partiredal XIII secolo abbreviano sistematicamente i testi del-le Vite dei santi e delle Passioni per renderli più frui-bili e più consoni alle esigenze della pastorale. Alla ba-se delle riscritture potevano esserci però anche motiviideologici, di politica ecclesiastica, o di mero prestigiopolitico, come ad esempio il ricorso alla tradizioneagiografica per rivendicare l’antichità e il prestigio didinastie e istituzioni politiche o ecclesiastiche, o perpuntellare pretese su reliquie, diritti o possedimenti.

Il continuo processo di riattualizzazione dei testiagiografici è una delle testimonianze più chiare sulleparticolari caratteristiche di questo tipo di prodotto

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letterario che codifica e trasmette una memoria storicain rapporto dialettico con il presente che la accoglie ela rielabora incessantemente.

La produzione di un testo agiografico assolve unaserie di funzioni legate al culto, all’edificazione, allapropaganda e al prestigio dell’istituzione che lo con-feziona. Due componenti fondamentali del processodi produzione sono la committenza e gli agiografi.16

Perché un testo agiografico venga redatto è necessa-rio che vi sia qualcuno (un monastero, una chiesa lo-cale, un vescovo, un sovrano, un nobile, ma ancheuna confraternita, una corporazione o un gruppo didevoti e, a partire dagli inizi dei processi di canoniz-zazione, chi promuove una causa di santità) che habisogno di un documento che fissi la memoria su unadeterminata esperienza di santità. Perché questo av-venga è necessario ricorrere al lavoro di uno scritto-re che materialmente raccolga i dati e ordini i conte-nuti secondo la forma e i propositi richiesti dal com-mittente. La compilazione di un testo agiografico ri-chiede un insieme di conoscenze, competenze e tec-niche storiche, bibliche, teologiche. Il contenuto diun testo agiografico è formato fondamentalmente dadue categorie di dati: i fatti specifici che riguardanol’oggetto della narrazione (il santo protagonista, le re-liquie, il santuario ecc.) e i temi parenetici che il re-dattore attinge dal patrimonio delle sue conoscenzebibliche, agiografiche, teologiche e morali.17

Il lavoro dell’agiografo consiste nell’amalgamarecorrettamente nella sua composizione: i fatti storiciriguardanti il santo di cui scrive, la tradizione agio-grafica cui egli fa riferimento e la concezione dellasantità sua e/o dell’ambiente che ha commissionatol’opera.

L’agiografo è un personaggio fondamentale nellaletteratura agiografica. Sembra un’osservazione bana-le, ma lo è meno di quanto si possa credere, poichéassai spesso in passato nei riguardi di questa figuradi scrittore la storiografia ha assunto posizioni di in-differenza e pregiudizio svalutandone in molti casil’opera oppure tendendo a concentrare l’attenzioneesclusivamente sui santi protagonisti delle narrazioniagiografiche.

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Allorché si prenda in considerazione la letteraturaagiografica è fuorviante sottovalutare il ruolo di questopersonaggio, poiché davanti ogni santo rappresentatoin un testo agiografico si cela il suo agiografo, che hauna sua posizione spirituale e religiosa, e nel presen-tare il santo interviene con la sua specifica sensibilità,cultura, ideologia, con le sue esigenze e i suoi scopi.L’agiografo è sempre un filtro tra la vicenda storica delsanto e la sua rappresentazione agiografica, allo stessomodo del caso della valutazione e dello studio di unostorico e delle res gestae che racconta.

Trascurare questo fatto rischia di non far compren-dere nella sua globalità e in tutta la sua complessità lasingola narrazione e, in generale, la letteratura agio-grafica come prodotto spirituale, religioso e culturale.

Dopo una lunga stagione in cui l’interesse per la let-teratura agiografica era concentrato esclusivamente suisanti e sulle manifestazioni del loro culto, negli ultimidecenni gli studi agiografici hanno dedicato un’atten-zione sempre maggiore alla letteratura agiografica co-me prodotto culturale e alla figura degli agiografi comeelemento rilevante non solo all’interno della storia del-la letteratura agiografica, ma anche nel più ampio qua-dro della storia del fenomeno della santità.18 Attraversouna sempre più approfondita conoscenza sui processidi produzione, sulle modalità, le tecniche e le finalitàche presiedono alla produzione agiografica è possibilecomprendere meglio anche il valore testimoniale dellaletteratura agiografica rispetto alle esperienze di santitànel loro reale e concreto portato evenemenziale.

Gli agiografi sono stati definiti con felice espressio-ne da Guy Philippart come “microcosmi del loro tem-po”, in quanto grazie all’analisi della loro opera e del-le loro posizioni si possono ricostruire oltre che leconcezioni religiose, gli atteggiamenti culturali e socia-li dell’epoca in cui essi scrivevano.

Chi erano gli agiografi? La letteratura agiografica del-l’occidente medievale cristiano è veramente consisten-te; la Bibliotheca hagiographica latina, fondamentalerepertorio di tutti i testi dedicati ai santi nel medioevo,elenca 13523 testi agiografici e a questa già di per séconsiderevole cifra va aggiunta a partire dal X secolo laletteratura in lingue vernacolari meno sistematicamente

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repertoriata e, dunque, meno conosciuta. Recentemen-te per colmare questa lacuna è apparsa la BibliotecaAgiografica Italiana, meritoria impresa ad opera dellaEcole française e della Fondazione Ezio Franceschini. Citroviamo di fronte a un corpus davvero imponente cheè il risultato del lavoro di un numero enorme di auto-ri. È logico che il tenore, così delle opere come degliscrittori, sia disomogeneo. Sin dai primi secoli del cri-stianesimo si sono cimentati nella letteratura agiografi-ca autori celebri, del calibro di Atanasio, Girolamo, Sul-picio Severo, Venanzio Fortunato, Gregorio Magno, epiù tardi Beda, Alcuino, Pier Damiani, Bernardo o Bo-naventura, per citare solo alcuni tra i tanti. In autori diquesto livello è particolarmente interessante analizzarela riflessione sulla santità e la dialettica che inevitabil-mente si viene a creare con il santo oggetto del loroscrivere, si pensi a celebri coppie santo/agiografo comePaolino e Felice da Nola, Gregorio Magno e Benedettoda Norcia o Pier Damiani e Romualdo. In questo tipodi produzione si registra anche una dimensione auto-biografica nella scrittura che non va ricercata soltantonelle inserzioni di ricordi personali o di spunti auto-biografici da parte degli autori, quanto piuttosto nelgioco di specchi che si instaura tra l’agiografo, i suoiideali di perfezione e la sua esperienza esistenziale el’oggetto del suo scrivere, il santo.

Accanto ad autori e opere di altissimo livello desti-nati a rimanere un punto fermo della letteratura cri-stiana medievale, esiste un esercito anonimo di mona-ci e chierici che hanno dato vita a una produzioneagiografica di tipo seriale e standardizzata. Anche setalvolta di infimo valore letterario anche questo tipo diproduzione presenta un notevole motivo di interesse;attraverso il confronto, per così dire “interno” alla let-teratura agiografica e ai suoi molteplici generi, si pos-sono comprendere i mutamenti nei riguardi della rap-presentazione e concezione della santità. In quest’otti-ca risulta particolarmente proficuo e illuminante lo stu-dio delle già menzionate riscritture agiografiche, nellequali si possono individuare oltre ai motivi della ne-cessità di una nuova scrittura su di un santo, anche ledifferenze rispetto alla prima redazione e i mutamentidi prospettiva in relazione ai valori religiosi e culturali.

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Le caratteristiche di riadattamento della produzioneagiografica medievale fanno sì che si possa parlare ol-tre che delle figure degli agiografi anche dei quelle de-gli “editori” di testi agiografici, intendendo con il termi-ne edizione l’insieme di operazioni relative alla “sele-zione, alla messa in forma grafica e materiale e alla dif-fusione dei testi”.19

Il problema della diffusione dei testi agiografici è col-legato alle funzioni e alle fruizioni. Tra le principali fun-zioni della produzione agiografica si devono ricordarel’uso liturgico e quello edificatorio e devozionale. I testiagiografici venivano letti in chiesa in occasione delle fe-ste dei santi, nel corso dell’ufficio liturgico e soprattuttodurante il mattutino insieme a letture di argomento bi-blico e patristico. La quantità e le modalità delle lettureagiografiche sono variate nel medioevo a seconda deiluoghi e delle epoche. Con alcune eccezioni la letturadi testi agiografici durante il corso della messa è un’u-sanza che è cessata già durante l’altomedioevo e dall’-VIII secolo le testimonianze sono assai rare. Oltre chein chiesa l’agiografia veniva letta anche nel refettorio,durante i pasti – come prescriveva la Regola di san Be-nedetto – o anche al capitolo prima dell’ora di compie-ta. Questo per quanto concerne la lettura pubblica deitesti agiografici. In alcune regole, trattati ascetici o testinormativi si raccomanda ai membri di comunità religio-se anche la lettura in privato di testi edificanti e agio-grafici. Quanto è stato detto riguardava però essenzial-mente monaci e chierici; per quanto concerne i fedelilaici la fruizione della letteratura agiografica come udi-tori e lettori si diffuse soprattutto negli ultimi secoli delmedioevo, attraverso la predicazione e la divulgazionedelle raccolte agiografiche con le legende novae.

In questo periodo lo sviluppo della vitalità delle cittàeuropee e la nascita degli ordini mendicanti hannoprofondi riflessi sui culti e la religiosità. I mutamenti chesi producono con l’affermarsi di una società urbana in-cidono anche sulla santità, meno connessa con le fun-zioni ecclesiastiche e che coinvolge sempre maggior-mente i laici e in particolare le donne, che acquisisco-no una visibilità sul piano religioso attraverso le espe-rienze mistiche e la pratica di virtù cristiane consone al-la vita cittadina.

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2.4 L’agiografia come fonte storica

La Vita di un santo è una forma letteraria specificaper mezzo della quale viene resa paradigmatica un’e-sperienza di vita cristiana ritenuta perfetta, da parte diuno scrittore e/o di un ambiente, che all’agiografia af-fidano la fissazione della memoria, la promozione diun culto e nella quale riflettono la propria concezionedella santità. Le fonti agiografiche ormai sono recupe-rate nella famiglia delle fonti storiche, in qualità di fon-ti che pur con le loro caratteristiche e regole peculia-ri costituiscono testimonianze di eccezionale pregnan-za per la ricerca volta alla comprensione non solo del-la storia religiosa, ma anche di quella culturale, socia-le e politica dell’occidente cristiano. Esse costituisconoun serbatoio non solo quantitativo – soprattutto in se-coli, come quelli altomedievali per i quali scarseggia-no fonti scritte – ma anche qualitativo per seguire igrandi processi di trasformazione che hanno segnato ilmillennio medievale.

Le risorse offerte dallo studio delle fonti agiografi-che sono ingenti e, soprattutto dopo l’abbondante svi-luppo degli studi nel corso del secolo scorso, esse nonpossono assolutamente più essere considerate e esa-minate come episodici, fantasiosi e poco affidabili do-cumenti del sentimento religioso dai quali trarre occa-sionalmente notizie e informazioni sulla vita dei santie sulla società nella quale essi vissero.

I risultati ottenuti dalla critica agiografica, che vantauna lunga tradizione iniziata dall’imponente impresadei Bollandisti, sui quali si tornerà nel paragrafo suc-cessivo, ma che, soprattutto negli ultimi decenni, ha co-nosciuto un fervore di studi e di sviluppi metodologicie tematici, hanno ampiamente riscattato le fonti agio-grafiche dallo status di fonti considerate “minori”, di-mostrandone l’assoluto rilievo per la ricerca storica.

La crescente sensibilità con cui la storiografia hapreso in esame le fonti agiografiche medievali hamesso in evidenza come esse non possano essereconsiderate un insieme indifferenziato, ma come essesi diversifichino in una serie di generi e siano in con-tatto con altri campi quali la liturgia, la predicazione,l’iconografia e il folklore. Allo stesso modo la ricerca

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agiografica si avvale di più approcci euristici e meto-dologici, non limitandosi solo a quelli legati alla ri-cerca storica, ma coinvolgendo anche altre disciplinecome la letteratura, l’antropologia o la storia dell’arte.

La scrittura agiografica, con il suo lessico e la suamorfologia, è in osmosi costante non solo con gli idea-li di santità, ma con le peculiarità culturali e ideologi-che di un ambiente e, più in generale, di una societàin una determinata epoca. Ogni racconto agiografico èpoi in stretto rapporto con la tradizione agiografica nelcui solco si inserisce e, dunque, tanto le convergenzequanto le differenziazioni che ogni singola opera agio-grafica presenta, risultano significative per la valuta-zione da parte degli storici sia dell’identità del testoagiografico, che dell’universo culturale e sociale nelquale esso è stato redatto.

Attraverso il racconto agiografico si possono com-prendere gli ideali di santità di un ambiente (istituzio-ne ecclesiastica, comunità monastica o cittadina, dina-stia, eccetera), ma anche i progetti religiosi, politici eeconomici che sono sottesi e connessi alla produzionedi un’opera agiografica e alla promozione di un culto.

Uno degli aspetti più interessanti dello studio dellefonti agiografiche è costituito dalla ricerca delle motiva-zioni alla base della promozione della santità, che spes-so travalica il versante religioso o spirituale veicolandoanche istanze ideologiche, politiche e/o economiche.Tali osservazioni portano a considerare il problema del-la “costruzione della santità”, rispetto al quale vannoanalizzate tanto le “pressioni esterne“ alla base dellapromozione della santità, quanto, per quel che riguardail testo agiografico, l’intervento e il ruolo dell’agiografosu cui ci si è soffermati nel paragrafo precedente.20

La crescente consapevolezza della moltitudine e ar-ticolazione dei temi e problemi che le fonti agiografi-che contribuiscono a rischiarare ha favorito l’elimina-zione dei pregiudizi della storiografia nei confronti del-l’agiografia. Una rigogliosa fioritura di studi agiograficiattesta ormai da qualche decennio come le fonti agio-grafiche siano definitivamente uscite dalla sacrestie pertrasferirsi stabilmente negli “ateliers” degli storici e co-me esse siano considerate un utile strumento per com-prendere ideali e politiche religiose e non solo.

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NOTE

1. Sulla leggenda rosa e la leggenda nera del medioevo cfr. G.Duby – B. Geremek, Passions communes. Entretiens avec PhilippeSainteny, Paris 1992.

2. R. Grégoire, Manuale di agiologia. Introduzione alla lettera-tura agiografica, Fabriano 1987.

3. G. Philippart, Hagiographes et hagiographie, hagiologes ethagiologie: des mots et des concepts, in Hagiographica 1 (1994),pp. 1-16.

4. Cfr. qui G. Barone, Scrivere dei santi, parlare dei santi.5. P. Brown, The cult of the saints, Chicago University Press,

Chicago-London 1981 (trad. it. Il culto dei santi, Torino 1983).6. Miracoli. Dai segni alla storia, a cura di S. Boesch Gajano e

M. Modica, Roma 1999.7. Su questo tipo di letteratura si rinvia a: J. Richard, Les récits

de voyages et de pèlerinages, Turnhout, 1981 (Typologie des sour-ces du Moyen Age occidental, 38).

8. R. Rusconi, La predicazione: parole in chiesa, parole in piaz-za, in Lo spazio letterario del medioevo. 1. Il Medioevo, vol. II. Lacircolazione del testo, direttori: G. Cavallo, C. Leonardi, E. Menestò,Roma 1994, p. 594. Cfr. C. Delcorno, Exemplum e letteratura. Tramedioevo e Rinascimento, Bologna 1989.

9. Su questo tipo di fonti agiografiche cfr.: A. Vauchez, La sain-teté en Occident aux derniers siècles du Moyen Age, Rome 1981.

10. Sul concetto del “passaggio dal problema dell’identità deltesto al problema dell’identità dell’agiografia come prodotto lette-rario complessivo”, cfr. S. Boesch Gajano, L’agiografia, in Morfolo-gie sociali e culturali in Europa tra tarda antichità e alto Medioe-vo, Spoleto 1998 (Settimana del Centro italiano di Studi sull’altomedioevo, 45), pp. 811-7.

11. Si è avuto modo di citare l’impresa della Typologie des sour-ces du Moyen Age, sotto la direzione di Léopold Genicot. Nume-rosi volumi sono stati dedicati alle diverse categorie di fonti agio-grafiche. G. Philippart, Les légendiers latins et autres manuscrits ha-giographiques, 24-25, Turnhout 1977; cfr.: J. Dubois, Les martyro-loges du moyen age latin, 26, Turnhout 1979; M. Heinzelmann,Translationsberichte und andere Quellen des Reliquienkultes, 33,Tornhout 1979; M. Sot, “Gesta episcoporum, gesta abbatum”, 37,Tornhout 1981; P. Dinzelbacher, “Revelationes”, 57, Turnhout 1991;A. G. Martimort, Les livres de lecture liturgique, 64, Turnhout, 1992.

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12. Cfr. S. Boesch Gajano, L’agiografia, pp. 802-3, 815-7.13. Sui manoscritti agiografici, le loro tipologie le loro ca-

ratteristiche cfr. G. Philippart, Les légendiers latins et autres ma-nuscrits hagiographiques.

14. Cfr. C. Frugoni, Le immagini come fonte storica, in Lospazio letterario del medioevo. 1. Il Medioevo, vol. II. La circola-zione del testo, pp. 721-737.

15. Cfr. S. Boesch Gajano, La santità, pp. 37 sgg.16. Sulla storia del termine “agiografo” cfr.: G. Philippart,

Hagiographes et hagiographie, pp. 1-16.17. Cfr.: Manuscrits hagiographiques et travail des hagio-

graphes, Etudes réunies par M. Heinzelmann, Sigmaringen 1992,in particolare: F. Dolbeau, Les hagiographes au travail: collecteet traitement des documents écrits (IXe-XIIe siècles), pp. 49-76.

18. Mi riferisco in particolar modo alla pubblicazione dellacollana: Hagiographies, sous la direction de G. Philippart. Nel-l’introduzione al primo volume è chiaramente esplicitato comecampo d’indagine specifico dell’impresa non siano tanto i santio il mondo nel quale essi hanno vissuto, quanto gli agiografi ele loro opere.

19. Cfr. G. Philippart, Pour une histoire générale, probléma-tique et sérielle, de la littérature et de l’édition hagiographiqueslatines de l’antiquité et du moyen âge, in Cassiodorus. Rivista distudi sulla tarda antichità, 2 (1996), pp. 197-213.

20. Cfr. F. Scorza Barcellona, Un’agiografia per l’età con-temporanea, in Santi del novecento. Storia, agiografia, canoniz-zazioni, a cura di F. Scorza Barcellona, Roma 1998, pp. 8-12.Cfr. inoltre S. Boesch Gajano, Agiografia altomedioevale, Bolo-gna 1976, introduzione; P. Delooz, Sociologie et canonisation,Liège – La Haye, 1969 (Collection scientifique de la Faculté deDroit de l’Université de Liège, 30).

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3. La disciplina agiografica

3.1 Nascita della disciplina agiografica

Il medioevo è stato una stagione eccezionale per losviluppo e l’articolazione della letteratura agiografica,ma la nascita della disciplina agiografica intesa comemetodo critico e “ramo della scienza storica” risale so-lo all’epoca moderna. Si tratta di un processo lungo earticolato, che ha conosciuto più fasi ed è stato gene-rato e stimolato da fenomeni di portata epocale chehanno scosso la storia religiosa, politica e culturaledell’Europa, quali la riforma protestante e, in seguito,l’affermazione della critica razionalista.

I primi abbozzi di un approccio critico nei con-fronti dei testi e della tradizione agiografica si posso-no ravvisare già nelle raccolte di Vite di santi dell’u-manista milanese Mombrizio che intorno al 1480 pub-blicò il Sanctuarium e nel Santilogium del canonicoregolare Giovanni Gielemans degli stessi anni.

È però a partire dal XVI secolo che si cominciano aelaborare regole di critica a proposito dell’agiografia sot-to la sferza degli attacchi protestanti che individuanoproprio nei testi agiografici fantasiosi e falsi documenticapaci solo di creare credenze erronee e fuorvianti ri-spetto a una vera fede scevra dalle scorie della super-stizione. In questo clima vengono prodotte in ambitocattolico alcune opere, ispirate da un’esigenza di tipodottrinario a difesa del culto dei santi, l’Hagiologium delWitzel intorno al 1540, gli otto volumi delle Sanctorumpriscorum Patrum Vitae ad opera di Luigi Lippomanopubblicate tra 1551 e 1560 e, infine, il De probatis Sanc-torum historiis, in sei volumi più un settimo di indici adopera del certosino Laurentius Surius, tra 1570 e 1575.In queste imponenti raccolte agiografiche gli autori cer-cano di adottare criteri editoriali più sicuri rispetto adopere precedenti non trincerandosi dietro un’aprioristicae ottusa difesa della tradizione agiografica. In particola-re il Surius che, partendo dal lavoro del Lippomano rac-coglie circa ottocento Vite di santi, cerca di trarre il suomateriale da fonti note o comunque affidabili per la lo-ro antichità e quando la lingua è particolarmente oscu-ra interviene sul testo apportando correzioni.

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L’agiografia diventa uno dei campi su cui si eserci-tano furiose polemiche e su cui si affilano armi sem-pre più precise dal punto di vista del metodo critico efilologico per dimostrarne la veridicità da una parte ela falsità dall’altra.

Intorno alla metà del XVI secolo la storiografia pro-testante elaborò alcuni dei suoi frutti più maturi, graziesoprattutto al contributo dell’umanista istriano MatthiasVlacich che latinizzò il suo nome in Flacio Illirico.

Divenuto protestante in Germania questi entrò nel vi-vo delle lotte teologiche del tempo nelle quali ebbe no-tevole rilievo come storico, approfondendo la concezio-ne dei testes veritatis, cioè uomini di santa vita che ave-vano protestato contro la decadenza della Chiesa e laprepotenza del papato, e preparando e organizzandouna monumentale storia della Chiesa. Dopo lunghe ri-cerche mise insieme la sua prima opera storica dal ca-ratteristico titolo Catalogum testium veritatis, qui antenostram aetatem pontificihus romanis eorumque errori-bus reclamarunt et pugnantibus sententiis scripserunt,pubblicata a Basilea nel 1556.

In seguito Flacio mise in cantiere la sua storia del-la Chiesa, che ideata già nei primi anni cinquanta fuperò realizzata più tardi quando Flacio poté contaresu un gruppo di collaboratori. Il primo volume uscì aBasilea nel 1559 e la pubblicazione si protrasse finoal 1574. L’impostazione dell’opera è rivelata già dal ti-tolo: Ecclesiastica Historia integram Ecclesiae Christiideam…secundum singulas centurias perspicuo ordi-ne complectens; si tratta di una storia della Chiesa persecoli (centurie) da Cristo al secolo XIII, donde i col-laboratori, che percorsero tutta l’Europa di bibliotecain biblioteca alla ricerca di testi e documenti utili, ven-nero detti centuriatori. Dal V secolo in poi essa – seb-bene sia un’opera polemica e spesso tendenziosa –costituisce la prima grande storia della Chiesa nel me-dioevo colmando così una lacuna della cultura con-temporanea e superando l’indifferenza umanistica perquesto tipo di problemi.

Una simile iniziativa non mancò di sollecitare una ri-sposta cattolica che si articolò su vari livelli. La freneticaattività di ricerca documentaria per costituire pezze d’ap-poggio alla polemica dottrinale ebbe come conseguenza

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lo sviluppo di una sempre maggiore sensibilità critica neiconfronti della tradizione documentaria producendo ef-fetti considerevoli anche sull’agiografia.

Il teologo domenicano Melchiorre Cano († 1560) nelsuo celebre trattato De locis theologicis prese posizionenei confronti dei danni causati alla fede cattolica dallefalsificazioni in materia agiografica, invocando una mag-giore prudenza e un più acuto senso critico.1 Nel 1580il pontefice Gregorio XIII diede l’incarico all’autorevolecardinale Sirleto di preparare l’edizione di un martirolo-gio romano ufficiale che affiancandosi alla parallela si-stemazione del calendario giuliano avrebbe dovutoesprimere con chiarezza la posizione ufficiale della Chie-sa romana nei confronti del culto dei santi attraversoun’attenta opera di sistemazione e disciplinamento dellamateria affidata a un’apposita commissione di studiosi eeruditi sotto la guida dell’oratoriano Cesare Baronio. I la-vori dell’équipe si articolarono in più fasi e nel 1586 uscìl’edizione definitiva provvista dei commenti (notationes)dello stesso Baronio.

Nell’opera di studioso di Cesare Baronio, creato car-dinale nel 1596, si può ravvisare la più organica e du-ratura risposta cattolica ai centuriatori. Dal 1588 al 1607egli, aiutato da una schiera di eruditi, provvide a pub-blicare gli Annales Ecclesiastici, una storia della chiesafino all’anno 1198. Il carattere annalistico permetteva unracconto più esteso e minuto anche di fatti particolari el’impiego davvero cospicuo di fonti e documenti. L’ope-ra del Baronio e dei suoi continuatori fu caratterizzatadall’impiego e dal vaglio accurato di una mole impo-nente di fonti documentarie alla luce della consapevo-lezza dottrinaria che poiché i cattolici erano nella verità,più venivano resi noti i fatti del passato, più avrebberocontribuito a corroborare la verità della fede cattolica.

Ne derivò un potentissimo risveglio erudito che sidiffuse per tutta l’Europa e al quale si affiancò un pro-gresso degli studi classici, orientalistici e biblici, stimola-ti tutti dalla polemica religiosa.

Lo studio della storia dei santi conquistò una cre-scente attenzione in questa temperie che rese possibilela nascita della agiografia come disciplina e il suo con-tributo di non piccola rilevanza all’affermazione del me-todo critico applicato alla storia.

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3.2 I bollandisti

La necessità di possedere documenti sui santi si-curi e liberati dagli elementi apocrifi ispirò la laborio-sa opera del gesuita Eriberto Rosweyde o Roswey.Questi, dopo una lunga ricerca negli archivi e nellebiblioteche belghe, pubblicò ad Anversa nel 1607 iFasti sanctorum quorum vitae in belgicis bibliothecismanuscriptae asservantur. Nella prefazione dell’operaRosweyde lanciò il progetto di un’impresa di granderespiro: si trattava di raccogliere tutte le Vite e i do-cumenti sui santi in diciotto tomi ordinati secondo ilcalendario liturgico.

L’ambiziosa impresa auspicata dal Rosweyde per lagloria della Chiesa cattolica e per la quale egli chiede-va ampia collaborazione incontrò perplessità anche al-l’interno del mondo cattolico. Di tali perplessità si feceportavoce il cardinal Bellarmino che giudicò il proget-to improbo per la titanica mole di lavoro che esso ri-chiedeva e per la pericolosità insita nella pubblicazio-ne di materiale che nella sua forma originale e anticapoteva ritorcersi contro la Chiesa. Le obiezioni del pre-lato, se testimoniano efficacemente il clima di polemi-ca teologica e dottrinale, attestano anche che non erasfuggita la novità radicale proposta dal gesuita belganello studio della santità.

Nonostante le riserve, Rosweyde decise di prose-guire nella sua strada, nel 1615 pubblicò dieci volumidi Vitae patrum, ma non poté portare a termine lasua opera principale a causa della sua prematurascomparsa nel 1629.

L’eredità di Rosweyde non rimase sterile e fu ac-colta da due suoi confratelli, Jean Bolland e il suo al-lievo e collaboratore Gotfrid Henschen. Bolland ripre-se il materiale lasciato dal Rosweyde, ampliò e preci-sò il progetto che sfociò dopo più di dieci anni di in-tenso lavoro nella pubblicazione a Anversa nel 1643del primo tomo relativo ai santi del mese di gennaiodegli Acta sanctorum quotquot toto orbe coluntur vel acatholicis script oribus celebrantur. A partire da questadata ebbe inizio un’impresa editoriale che si è artico-lata lungo ben tre secoli e che ha fino ad ora prodot-to sessantasette volumi dal 1° gennaio al 31 ottobre, di

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cui i primi cinquanta pubblicati ad Anversa, uno aTongerloo e gli altri a Bruxelles. La pubblicazione delprimo tomo degli Acta sanctorum può essere conside-rata come il vero e proprio atto di nascita della disci-plina agiografica, ma l’impresa degli Acta sanctorumnel suo insieme costituisce un vero e proprio monu-mento della cultura europea i cui contributi esulanodalla sfera religiosa, costituendo un patrimonio dellacultura storica e scientifica in generale. Già all’indoma-ni della pubblicazione del primo tomo suscitò enormeimpressione la nuova impostazione metodologica cherappresentava “uno dei primissimi esempi del metodocritico applicato alle fonti”.2 Nella prefazione al tomoJean Bolland dà conto della metodologia seguita e fis-sa una serie di punti fermi che si manterranno nel tem-po al pari dell’impostazione generale dell’opera. Allabase di tutto stava il criterio di veridicità; non è con-cepibile aggiustare o intervenire sul testo agiograficocon finalità apologetiche; devono essere pubblicate levite e le notizie sui santi il cui culto sia stato approva-to dalla santa sede o per i quali è riscontrabile un cul-to molto antico. Per ogni giorno del calendario vienestilata una lista di santi secondo l’ordine cronologicodella loro esistenza; vi è poi una seconda lista relativaai santi praetermissi, cioè a tutti quei personaggi chedevono essere scartati da quella data, o perché la lo-ro festa cade in un altro giorno o perché la loro san-tità è dubbia e non si hanno attestazioni sicure e an-tiche del culto. Dopo questa previa distinzione vieneredatta una sylloge critica, che raccoglie tutte le noti-zie che è stato possibile trovare qualora non vi sianoatti relativi ai santi ovvero un commentarius praeviusnel caso in cui siano disponibili atti e testi agiografici.A questo può seguire poi una notizia, la gloria postu-ma relativa alla storia del culto del santo in questio-ne. Nessun campo di investigazione è trascurato perla completezza del dossier, dall’indagine filologica aquella epigrafica o archeologica.

Le prime generazioni di studiosi gesuiti che conti-nuarono l’opera presero il nome di “bollandisti” dalnome dell’iniziatore degli Acta sanctorum e fornironoun impulso essenziale alla nascita e all’affinamento delmetodo critico.

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Superata la palestra che era stata la polemica teo-logica e dottrinaria dell’epoca della riforma, un veroprogresso per la storia della disciplina agiografica epiù in generale per la storia della critica avvennequando il dubbio divenne “esaminatore”, cioè quandoper dirla con il celebre storico Marc Bloch “furono viavia elaborate regole oggettive che tra verità e menzo-gna permettevano di effettuare un vaglio”.3

Nel clima culturale in cui vide la luce il Discoursde la méthode di Cartesio, la partecipazione dei bol-landisti all’affinamento di metodologie di analisi del-la documentazione improntate al criterio di veracitàsi rivelò decisiva. In particolare l’esponente più emi-nente della seconda generazione di studiosi bollan-disti, Daniele Papebroch († 1714), ebbe un ruolo diprimo piano nel vivacissimo dibattito culturale dellasua epoca. Il Papebroch nel 1675 pubblicò, come in-troduzione al II tomo degli Acta sanctorum relativoal mese di aprile, il Propylaeum antiquarium circaveri ac falsi discrimen in vestustis membranis, serra-ta e rigorosa trattazione sulle norme per l’analisi cri-tica dei documenti. L’applicazione rigorosa del meto-do critico provocò ai bollandisti anche la condannadell’inquisizione spagnola, causata da una celebrepolemica dell’ordine Carmelitano contro il Papebrochche aveva messo in discussione la tradizionale tesicarmelitana dell’origine dell’ordine direttamente dalprofeta Elia. Il Papebroch, tra l’altro, diede un con-tributo decisivo, anche se indiretto, alla nascita delladisciplina della critica dei documenti d’archivio, at-traverso le feconde controversie con Jean Mabillon, ilquale nel corso di una disputa con il bollandista pub-blicò nel 1681 i sei volumi del De re diplomatica,opera che sancisce l’inizio della diplomatica intesacome scienza che ha per oggetto lo studio critico deidocumenti.

La pubblicazione degli Acta sanctorum e la riccamesse di studi e ricerche che i bollandisti hanno cor-redato alla loro impresa principale rappresentano unpatrimonio ininterrotto da ormai più di tre secoli etale continuità costituisce una duplice ricchezza sulversante della storia della cultura. Infatti, se da un la-to l’esperienza bollandista ha offerto un contributo

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costante alla tradizione di studi agiografici e religiosiattraverso risultati metodologici che esulano dallasemplice disciplina agiografica, dall’altro permette diavere sempre il polso della situazione rispetto alla“continua ridefinizione del concetto di verità agio-grafica” all’interno del dibattito storiografico al qualesempre gli studiosi bollandisti hanno partecipato at-tivamente nel corso di tutta l’età moderna, contem-poranea e fino ai nostri giorni.4

3.3 La disciplina agiografica nel corso dell’etàmoderna e contemporanea

Anche se spesso ne hanno costituito le punte piùavanzate, non sono stati certo esclusivamente gli eru-diti bollandisti a dedicarsi agli studi agiografici nel cor-so dell’età moderna. Sin dagli esordi della disciplinaagiografica intesa “come ramo della scienza storica” ipadri Maurini si sono distinti per l’acribia critica e laqualità dei loro contributi.

Di Jean Mabillon si è già accennato a propositodella pubblicazione del suo De re Diplomatica, cui sideve affiancare l’iniziativa, più squisitamente agiogra-fica, degli Acta sanctorum ordinis sancti Benedicti,pubblicati in nove volumi in folio tra 1668 e 1701. Atale importante pubblicazione, organizzata non secon-do l’ordine del calendario come gli Acta sanctorumdei Bollandisti, ma secolo per secolo, parteciparonoanche dom Luc d’Achery (m. 1685), maestro del Ma-billon, e Tierry Ruinart (m. 1709), che collaborò conMabillon e Edmond Martène anche alla redazione de-gli Annales ordinis sancti Benedicti, rispetto ai qualigli Acta sanctorum ordinis sancti Benedicti si pongo-no come una sorta di pendant agiografico. Oltre chedai Maurini, nel corso del XVII secolo la disciplinaagiografica ebbe notevoli contribuiti anche da eruditidi altri ordini religiosi.

Per quanto riguarda gli ordini mendicanti tra i varieruditi si può segnalare Serafino Razzi (m. 1613), checompose una raccolta di Vite di santi dell’ordine do-menicano, o il vescovo di Pozzuoli Domenico MariaMarchese (m. 1692) al quale si devono i sei volumi infolio del Sacro diario domenicano. Il francescano

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Arthur de Moustier (m. 1682) tra le altre opere pub-blicò nel 1638 un Martyrologium franciscanum. Se deibenedettini si è già parlato a proposito delle importantiiniziative dei padri maurini, alle quali si può aggiun-gere il Martyrologe des saints de l’ordre de saint Benoît(1629), ad opera di Hugues Ménard, per i cistercensiva ricordato Crisostomo Henriquez al quale si devonole due raccolte Fasciculus sanctorum ordinis cister-ciensis (1623) e Menologium cisterciense (1630). Altreopere agiografiche dedicate ai santi degli ordini reli-giosi furono poi quelle composte dall’agostinianoGeorges Maigret che nel 1612 pubblicò l’Iconographiedes martyrs augustins e nel 1625 la Martyrographieaugustinienne, e dal Ghinius cui si devono nel 1621 iNatales sanctorum canonicorum regularium.

Gli studi e, soprattutto, le raccolte agiografiche nonfurono però appannaggio esclusivo degli ordini reli-giosi, ma costituirono una produzione davvero impo-nente strettamente connessa non solo alla religiosità ealla devozione, ma alle stesse identità politico-territo-riali e istituzionali dell’Europa moderna.

L’impresa bollandista lungi dall’arrestare lo sviluppodella produzione agiografica funse da stimolo per unaimpressionante proliferazione di raccolte agiografiche dicarattere più o meno locale, che – anche se di norma diben altro tenore e portata rispetto agli scopi e ai criteriselettivi bollandisti – si inserirono nel dinamico proces-so di costruzione dell’Europa moderna costituendo “unvero e proprio termometro della religiosità del quotidia-no e delle modalità del suo inquadramento istituziona-le”.5 Per quanto riguarda l’Italia il servita Filippo Ferraricompose due Cataloghi, uno dedicato ai santi d’Italia,nel 1613, e uno riferito ai santi che non comparivano nelmartirologio romano, nel 1625; mentre il cistercense Fer-dinando Ughelli (m. 1670) compose l’Italia sacra. Tra leopere legate a un ambito di carattere regionale si se-gnalano quelle di Ludovico Jacobilli che dedicò una se-rie di opere ai santi dell’Umbria tra le quali la più cele-bre è la raccolta del 1647: Vite de’ santi e beati dell’Um-bria e di quelli, i corpi de’ quali riposano in essa provin-cia. L’erudito Pietro Maria Campi tra 1651 e 1662 pub-blicò in tre volumi Dell’historia ecclesiatica di Piacenza[…] nella quale si spiegano le attioni de’ santi, de’ beati

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e de’ vescovi della città di Piacenza [...]. L’abate camal-dolese Silvano Razzi nel 1593 pubblicò le Vite de’ santie beati toscani, mentre per la Sicilia va ricordata la figu-ra e l’opera del gesuita Ottavio Caetani di cui nel 1657uscirono postume le Vitae sanctorum Siciliae.

Per quanto concerne l’Europa vanno segnalate unaserie di opere che già nel titolo testimoniano la loro di-mensione territoriale. Il gesuita Matteo Raderus pubblicònel 1615 una Bavaria sancta, e nel 1628 una Bavariapia; i suoi confratelli Aloys Bohuslav Balbin e GeorgSeiser pubblicarono rispettivamente la Bohemia sancta,a Praga tra 1679 e 1687, e un Agiologio cronologico ti-rolese nel 1661. Per la Scandinavia il canonico svedeseJohannes Vastorius diede alle stampe nel 1623 l’operaVitis aquilonica; mentre per l’odierno Belgio il canoni-co Antoine Sanders pubblicò nel 1625 l’HagiologiumFlandriae. In Francia vanno segnalati oltre alla GalliaChristiana almeno il Martyrologium gallicanum del1638 ad opera di André de Saussay, l’Hagiologium fran-co-gallicanum del 1643 ad opera dell’erudito gesuitaPhilippe Labbe e l’Hagiologium lugdunense compostonel 1662 da Théophile Raynaud. Anche nelle isole bri-tanniche si ebbe una imponente produzione agiografi-ca: Thomas Messingham compose nel 1624 un Florile-gium di vite di santi irlandesi, l’arcivescovo anglicanoUsserius pubblicò nel 1639 la celebre raccolta Britan-nicarum ecclesiarum antiquitates, cui seguì un Catalo-go dei santi d’Irlanda. Va poi ricordata la figura del fran-cescano John Colgan (m. 1678) cui si deve il tomo: Ac-ta Sanctorum veteris et maiori Scotiae seu Hiberniae. Perl’Inghilterra vanno ricordati il Martyrologium ad operadello Wilson nel 1640 e l’Index sanctorum Angliae adopera del gesuita Michel Alford. Per terminare questarapida carrellata vanno ricordati per la Spagna il Flossanctorum pubblicato in due tomi a Madrid tra 1599 e1601 dal gesuita Pedro de Ribadeneira e la successiva:España sagrada. Theatro geogràfico-històrico de la Igle-sia de España, cominciato ad opera di Enrique Florez(m. 1773). Va inoltre menzionata la Commemoratio om-nium sanctorum Hispanorum del falsario Giovanni Ta-mayo de Salazar pubblicata a Lione tra 1651 e 1659. Peril Portogallo va segnalato l’Agiologio lusitano del sacer-dote Giorgio Cardoso (m. 1669).

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Tra XVI e XVIII secolo si registra, dunque, una dav-vero imponente produzione di raccolte di vite di san-ti che accanto ai grandi santi della storia cristiana, aifondatori e alle figure più eminenti degli ordini reli-giosi, raccolgono, selezionano, ordinano e tramandanoil patrimonio agiografico espressione di realtà territo-riali determinate e di dimensioni istituzionali diversifi-cate, da quelle degli stati, dei regni o dei principati aquelle delle città, delle diocesi, delle chiese locali e na-zionali, delle singole comunità.

Prodotti assai diversi per tenore, qualità e funzioni,in una vasta gamma di espressioni e finalità, accantoa produzioni che si limitano ad essere solo meri con-tenitori di singoli testi agiografici si registrano raccolteche si possono considerare vere e proprie “opere d’au-tore”, ispirate da esigenze filologiche non meno che daquelle religiose, devozionali e pastorali.6 Nel secoloXVII convivono insieme raccolte frutto di un assem-blaggio casuale e prive di ogni elaborazione e la rigo-rosa riflessione agiografica giansenista, che tocca i suoivertici estremi con Adrian Baillet (1649-1706). La suaopera principale nel campo agiografico, Les Vies dessaints composées sur ce qui nous est resté selon l’ordredes calendriers et du martyrologe avec l’histoire de leurculte, fu composta in quattro volumi a Parigi tra 1701e 1703 e fu iscritta all’Indice nel 1707. La monumen-tale opera del Baillet, che ha avuto numerose ristam-pe e aggiunte, costituisce un importante punto di rife-rimento per gli agiografi successivi, sia per i contenu-ti sia per il metodo, che provocò vivaci discussioni eprofonde reazioni.

Se le posizioni del Baillet rappresentano un picco diipercriticismo, nel quadro della riflessione storico-agio-grafica del XVIII secolo si distingue la figura di Ludovi-co Antonio Muratori. Lo storico modenese prese una po-sizione netta di critica rispetto all’ingente produzionestorico ecclesiastica del secolo precedente cui rimprove-rava il troppo sovente compiaciuto indulgere sull’ele-mento miracoloso e sugli aspetti più inverosimili e ma-cabri nelle narrazioni sui santi. La polemica di Muratorinei confronti degli eccessi della storiografia ecclesiasticabarocca trovò definizione e risalto in una serie di tratta-ti, ma le testimonianze più pregnanti e fruttuose sono

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costituite dalla pubblicazione, cominciata nel 1723, deiRerum Italicarum Scriptores e degli Annali d’Italia. Senegli Annali d’Italia sin dal titolo è evidente il richiamoagli Annales ecclesiastici del Baronio, l’impegno meto-dologico attento alla critica applicata alle fonti e alla di-stinzione tra il vero e il falso che si concretava in un’ac-corta selezione degli elementi miracolosi contenuti neitesti medievali poneva su un altro livello il lavoro del-l’erudito modenese rispetto alla pletora di “panegiristidei santi” attivi nel XVII e ancora nel XVIII secolo. Il rin-novamento metodologico frutto di un più consapevoleuso degli strumenti di ricerca e di una più attenta cerni-ta delle fonti si accompagnò in Muratori all’idea di una“regolata devozione” che aveva un corrispettivo a livel-lo liturgico nel movimento per la riduzione delle festededicate ai santi a favore di un anno liturgico più in-centrato sulle feste legate alla figura del Cristo.

A livello storiografico l’aspirazione, spesso rimasta ta-le, di una ‘depurazione’ dall’agiografia da un eccessodell’elemento del miracoloso tacciato di ‘superstizione’,influenzò, sebbene con esiti non omogenei, le ricerchelocali storico-agiografiche di eruditi quali Scipione Maf-fei a Verona, Girolamo Tiraboschi a Modena, FlaminioCorner – cui si deve l’Hagiologium italicum, ultima rac-colta di santi italiani di epoca moderna – a Venezia, Gio-vanni Lami a Firenze, Benedetto Bonelli a Trento e Gia-como Tartarotti a Rovigo.7

La “regolata devozione” muratoriana con il suo pen-dant metodologico-storiografico si incontrò con le esi-genze e le iniziative del cardinale Prospero Lambertini,poi papa Benedetto XIV, che a partire dalla pubblica-zione del De servorum Dei beatificatione et beatorum ca-nonizatione tra 1734 e 1738, orientò e diresse una in-tensa stagione di sistemazione giuridica e “stabilizzazio-ne critica” in materia di santità e agiografia.8

Nonostante il profondo rinnovamento degli studistorico agiografici promosso da Benedetto XIV alla finedel secolo le travagliate vicende politiche e in partico-lare la stagione napoleonica determinarono, in speciesotto i pontificati di Pio VI e Pio VII, un ritorno in chia-ve apologetica e controversistica dell’elemento miraco-loso nella produzione agiografica che sopravisse anchenel corso dell’Ottocento.

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Gli ultimi decenni del XVIII secolo registrano unafase durissima per la Società dei bollandisti, colpitadalla soppressione dell’ordine dei gesuiti e costretta asopravvivere tra peripezie e persecuzioni con gravedanno per l’enorme patrimonio librario e documenta-rio disperso e impoverito nonchè per gli studi e lepubblicazioni. Nonostante le gravissime difficoltà i bol-landisti riuscirono comunque a pubblicare tra 1780 e1794 tre tomi degli Acta sanctorum, ma fu solo nel1837 che venne ufficialmente annunciata a Bruxelles laricostituzione della Società dei Bollandisti.9

Il secolo XIX costituisce anche per gli studi agio-grafici un periodo di intensa produzione e di innova-zione. Nell’Ottocento si assiste al ritorno e allo svilup-po di alcune caratteristiche già tipiche dell’età dellaControriforma, quali, ad esempio, l’interesse per l’ar-cheologia cristiana e la massiccia ‘invenzione’ di corpisanti, ma la novità feconda è il progresso della disci-plina agiografica attraverso il proliferare di studi filo-logici, raccolte, collezioni e edizioni di testi, repertorie dizionari espressamente dedicati all’agiografia.10

A partire dal 1825 Angelo Mai, prefetto della Bi-blioteca Apostolica Vaticana, pubblicò la Scriptorum ve-terum nova collectio, cui fece seguito lo Spicilegium ro-manum tra 1839 e 1844 e la Nova Patrum bibliothecadal 1852 fino al 1854 anno della morte del cardinale.In tutte e tre le opere furono raccolti e editi un grannumero di testi agiografici inediti. Alla metà del secolorisale l’iniziativa editoriale promossa dell’abate franceseJacques Paul Migne che tra 1844 e 1866 riuscì a pub-blicare la Patrologia latina e la Patrologia greca racco-gliendo e ristampando le migliori edizioni esistenti de-gli scritti dei padri della chiesa. Un numero impressio-nante di testi agiografici sono stati compresi nelle duePatrologie, fino all’epoca di Innocenzo III per i testi la-tini e fino al concilio di Firenze per quelli greci. La fi-gura e l’opera del Migne, “curé de campagne” di noneccelsa cultura e allo stesso tempo “le plus grand édi-teur de son siècle”, “nato con il XIX secolo”, secondola felice espressione di A.G. Hamman e morto nel 1875,presenta notevoli motivi di interesse. Al Migne e allasua opera sono stati dedicati in occasione del centena-rio della morte convegni e monografie.11

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L’imponente impresa animata dall’abate francese sisitua perfettamente nel clima culturale, storiografico epolitico-religioso del tempo in cui è stata pubblicata.Si tratta, infatti, di uno dei frutti più sostanziosi di unastagione nella quale fu promosso in Francia un recu-pero dello studio dei padri della religione cattolica eun rinnovamento degli studi teologici nel fervore anti-rivoluzionario.12 L’iniziativa di dare luogo alla pubbli-cazione del cursus completus delle opere dei Padri fuanche uno dei risultati originati dalla reazione degliambienti cattolici più sensibili alle deplorevoli condi-zioni culturali in cui versava il clero francese nella pri-ma metà del XIX secolo.13

Un apporto fondamentale alla critica e alla filologiaagiografica è stato dato dalle scrupolose edizioni di te-sti agiografici e dai severi commenti nelle introduzionie presentazioni pubblicati nella collana dei Monumen-ta Germaniae Historica, in particolare nelle serie Scrip-tores, Scriptores rerum merovingicarum, Scriptores re-rum germanicarum in usum scholarum, la cui pubbli-cazione prosegue fino ad oggi offrendo agli studiosidelle fonti agiografiche indicazioni metodologiche rile-vanti per il rigore ecdotico e la qualità delle edizioni.

Un contributo fondamentale all’evoluzione della ri-flessione agiografica è stato dato da Ernest Renan chepuò essere considerato come uno dei principali artefi-ci della Storia delle religioni intesa come disciplinasceintifica. Tra le sue varie pubblicazioni meritano diessere ricordate almeno la celebre Vie de Jesus del 1863e l’Histoire des Origines du Christianisme (1863-1883).

Oltre alle grandi collezioni come le Patrologie e iMonumenta Germaniae Historica nel corso del XIX se-colo si moltiplicano le edizioni di testi agiografici in unclima culturale in cui le scoperte archeologiche, l’inte-resse per il periodo paleocristiano e le catacombe fan-no lievitare gli studi agiografici sull’età dei martiri e sulculto dei santi in epoca medievale. A cavallo tra XIX eXX secolo si colloca l’attività scientifica di una serie distudiosi che hanno recato un contributo fondamentalealla disciplina agiografica attraverso i loro studi e le lo-ro edizioni di fonti. Pio Franchi de’ Cavalieri pubblicònegli ultimi anni dell’Ottocento e nei primi del Nove-cento una serie di edizioni di testi agiografici per riviste

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quali Nuovo bollettino di Archeologia cristiana, Römi-sche Quartalschrift, e per la collana della BibliotecaApostolica Vaticana, Studi e testi. Nel 1909 lo studiosopubblicò nove volumi di Note agiografiche contenentistudi e edizioni. Monsignor Louis Duchesne curò tra1886 e 1892 l’edizione del Liber Pontificalis, indagò sul-le fonti del Martirologio geronimiano e pubblicò unaserie di studi sull’origine del culto cristiano, i primi tem-pi dello Stato pontificio e i fasti piscopali dell’anticaGallia; (Le Liber Pontificalis, Les Sources du martyrolo-ge hyéronimien, Origines du culte chrétien, Fastes épi-scopaux de l’ancienne Gaule, Les Premiers temps de l’É-tat pontifical). Albert Dufourcq compì importanti studisui Gesta martyrum; Henry Quentin pubblicò uno stu-dio su: Les Martyrologes historiques du Moyen Age. Etu-de sur la formation du martyrologe romain. A VictorLeroquais si deve la raccolta minuziosa di tutti i ma-noscritti liturgici conservati nelle biblioteche di Franciae al canonico Chevalier un Repertorium himnologi-cum, che costuisce una vasta raccolta di tutti gli Inci-pit degli inni medievali sui santi. Francesco Lanzonielaborò a più riprese uno studio fondamentale sulleantiche diocesi italiane, che nell’edizione finale del1927, Le diocesi d’Italia, conteneva importanti introdu-zioni martirologiche e agiografiche per ciascuna dellediocesi trattate. Il Lanzoni si occupò a più riprese diagiografia e tra i vari studi si segnala: Genesi, svolgi-mento e tramonto della leggende storiche, roma 1925(rist. anastatica 1974) (Studi e testi, 43).

Tra fine Ottocento e primi decenni del Novecentofurono messe in cantiere numerose enciclopedie, di-zionari e collane che anche se non esclusivamente de-dicate all’agiografia, recarono alla disciplina notevolicontributi.

A partire dagli anni ottanta dell’Ottocento i bollan-disti avviarono la pubblicazione della collana Subsidiahagiographica e della rivista Analecta Bollandiana cheproseguono tutt’ora costituendo punti di riferimento estrumenti imprescindibili per la ricerca agiografica.

Contestualmente fu iniziato un lavoro scrupoloso dicensimento e catalogazione di tutti i manoscritti agio-grafici conservati nelle principali biblioteche europee e,all’interno della collana Subsidia hagiographica, grazie

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ai padri De Smedt e Poncelet, furono pubblicati a piùriprese a partire dal 1898 i preziosi repertori alfabetici,ordinati secondo il nome dei santi, della Biblioteca ha-giographica latina, graeca e orientalis.

Le nuove iniziative non distolsero certo l’operositàbollandista dal suo tradizionale e enciclopedico com-pito riguardante la pubblicazione degli Acta sancto-rum, rispetto ai quali tanto i Subsidia che gli Analec-ta si ponevano come corollari. Nel 1887 fu pubblicatosotto la direzione del padre De Smedt il primo tomodegli Acta sanctorum novembris, con una innovazionemetodologica di assoluto rilievo rispetto al procedi-mento tradizionale, che testimoniava in maniera esem-plare i progressi che la scienza filologica aveva com-piuto nel corso dell’Ottocento. In luogo della sceltadella migliore o delle migliori recensioni della vita diun santo fu stabilito di pubblicare tutte le Vite che loriguardavano, fornendo anche l’apparato di fonti, latradizione manoscritta, le recensioni e le interpolazio-ni socondo un ordine il più possibile esaustivo e com-pleto. Tale rigorosa ed enorme mole di lavoro ha com-portato che la pubblicazione degli Acta sanctorum ab-bia subito un inevitabile rallentamento. Nel 1894 uscìil secondo tomo di Novembre con l’edizione del Mar-tirologio geronimiano a cura di G.B. De Rossi e L. Du-chesne, mentre nel 1910 uscì il terzo tomo e nel 1925il quarto sotto la direzione di Hippolyte Delehaye. Nel1931 uscì la seconda parte del II tomo di novembrecon il Commentarius perpetuus in Martyrologium Hie-ronimianum a cura di H. Quentin. L’ultimo volumedegli Acta sanctorum uscito è il Propylaeum ad actasanctorum Decembris con il commentario al Martiro-logio romano a cura di H. Delehaye che costituiva perlo studio delle testimonianze ufficiali del culto deisanti della Chiesa latina un’edizione altrettanto impor-tante di quella relativa alla Chiesa greca e pubblicatain precedenza, nel 1902, del Synaxarium EcclesiaeConstantinopolitanae.

Una menzione speciale deve essere dedicata all’ope-ra del Delehaye; egli, infatti, può essere considerato co-me l’interprete principale e l’ispiratore del “nuovo bol-landismo” che ha fornito le basi metodologiche e criti-che essenziali perché l’agiografia potesse a pieno titolo

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diventare “un ramo della scienza storica” inappuntabilee, anzi, spesso all’avanguardia. Oltre al valore indiscus-so delle edizioni curate dal Delehaye, il suo contributodecisivo all’evoluzione della critica agiografica risiedenella chiarezza dei principi metodologici e scientificiespressi nella sua vasta produzione, basti pensare allaproposta delle “coordinate agiografiche” rispetto al pro-blema della storicità del santo, o al tema della nascitadel culto dei santi o a quello delle leggende agiografi-che, per non citare che alcuni temi, e alle celebri Cinqleçons sur la méthode hagiographique, per citare solouna delle sue pubblicazioni.14

Il rigore metodologico accompagnato dalla inno-vatività scientifica e dalla ricchezza degli strumentiprodotti ha costituito il patrimonio e l’eredità del“nuovo bollandismo”, impegnato ad affrancare glistudi agiografici dalla duplice morsa che li attana-gliava, all’interno da parte di una storiografica per lopiù ecclesiastica orientata da un approccio all’agio-grafia di tipo tradizionale, confessionale e localisticoe all’esterno da parte della storiografia positivista chedisprezzava le fonti agiografiche etichettandole solocome inaffidabili e stravaganti documenti del sentirereligioso.15

L’esempio della scuola bollandista si è dimostratonel corso del XX secolo un impulso vivificante che hapermesso e ispirato intorno alla metà del secolo ini-ziative editoriali di rilievo. Tra 1953 e 1959 videro laluce le Vies des saints et des bienheureux selons l’or-dre du calendrier avec l’historique de fêtes, in tredicivolumi ad opera dei padri benedettini di Parigi e deipadri Baudot e Chaussin in particolare. Nel 1953 ven-ne pubblicato ad opera di René Aigrain, un eruditovicino ai Bollandisti, il primo e per lungo tempo uni-co manuale sulla disciplina e la letteratura agiografi-ca: L’hagiographie. Ses sources, ses méthodes, son hi-stoire. Nella seconda metà degli anni Cinquanta, tra1955 e 1959, uscirono anche i tre volumi della Ico-nographie de l’art chrétien ad opera di Louis Réau. Apartire dal 1961 viene avviata a Roma la pubblicazio-ne della Bibliotheca sanctorum, una monumentaleenciclopedia dedicata espressamente ai santi che rap-presenta, sebbene la qualità scientifica dei contributi

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non sia sempre omogenea, un’iniziativa di grande ri-lievo, differenziandosi da quella, quasi coeva, delleVies des saints et des bienheureux, per il metodo el’impostazione, che non seguiva più l’ordine delle fe-ste dei santi nel calendario ma quello alfabetico.16 Lapubblicazione dei tredici volumi della Bibliothecasanctorum si è protratta per un decennio (1961-1970)che costituisce una fase di passaggio fondamentalenel quadro dell’evoluzione della storiografia agiogra-fica. Nel corso degli anni Sessanta vedono la luce unaserie di studi destinati a esercitare profonde ripercus-sioni metodologiche e che dilatano l’orizonte di stu-dio dall’età delle origini e dei primi secoli del cultodei santi a tutta l’epoca medievale, con un significati-vo allargamento del campo d’indagine sulla produ-zione agiografica “considerata nella sua duplice di-mensione di prodotto culturale e di fonte storica”.17

Pierre Delooz nel 1962 e nel 1969 pubblica due con-tributi incentrati sull’indagine sociologica della santitàcanonizzata, ponendo in primo piano il rapporto tra“gruppi di pressione sociale” e riconoscimento uffi-ciale della santità. La valutazione delle fonti agiogra-fiche come fonti importanti dal punto di vista storicoper la ricostruzione di un periodo informa lo studiodi Frantisek Graus Volk, Herrscher und Heiliger imReich der Merowinger. Studien zur Hagiographie derMerowingerzeit, pubblicato a Praga nel 1965. Nel me-desimo anno esce in Italia lo studio di Alba Maria Or-selli su L’idea e il culto del santo patrono cittadinonella letteratura latina cristiana, che coglie la tra-sformazione del significato e del concetto di patrona-to tra tarda antichità e alto medioevo e pone l’accen-to sull’importanza del rapporto santo-città. Tra 1967 e1969 Jacques Fontaine pubblica nella collana SourcesChrétiennes l’esemplare edizione corredata da un po-deroso e innovativo commento della Vita Martini, te-sto di eccezionale rilevanza per la storia della lettera-tura agiografica medievale. Al 1968 risalgono la pub-blicazione della voce Hagiographie ad opera di Mi-chel De Certeau che mette in evidenza la rilevanzadelle dimensioni spaziali e temporali nell’agiografia elo studio di Eveline Patlagean sull’importanza dellefonti agiografiche per la storia sociale di Bisanzio.18

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I nuovi orientamenti e i decisivi progressi degli stu-di agiografici nel corso della seconda metà del Nove-cento sono frutto dell’incontro di una disciplina agio-grafica sempre più libera dalle pastoie della confessio-nalità e degli interessi “di campanile”, grazie all’appor-to metodologico-scientifico bollandista, con le innova-tive prospettive offerte dalla cosidetta “nuova storia”,frutto dell’incontro e dell’interazione delle diciplinestorico-sociali di cui la rivista “Annales”, dal 1946 “An-nales. Economies – Sociétés – Civilisations”, sin dallasua fondazione si è rivelata laboratorio fondamentale.19

Già a partire dai primi anni Venti Marc Bloch, uno deipadri delle Annales, aveva recato con la pubblicazio-ne del suo studio su Les rois taumaturges un contri-buto di primaria importanza alla storiografia religiosae allo sviluppo futuro della storiografia agiografica.

Nel 1976 l’evoluzione degli studi agiografici trovauna testimonianza e in pari tempo una sollecitazionedecisiva con l’uscita dell’antologia ideata da Sofia Boe-sch Gajano Agiografia altomedievale. Il volume segnauna sorta di spartiacque storiografico offrendo agli stu-diosi un panorama completo degli indirizzi più signifi-vativi della ricerca agiografica nel corso del ventesimosecolo, dal contributo metodologico fondamentale dellascuola bollandista rappresentato da Hippolyte Delehaye,a quello della storiografia delle Annales con la pubbli-cazione di saggi di Jacques Le Goff, Jean-Claude Schmitte Eveline Patlagean, proseguendo poi con la traduzio-ne di alcune parti particolarmente significative dei lavo-ri del Günther, del Graus e del Bosl, la ripubblicazionedel saggio di Alba Maria Orselli sulle origini del cultodel santo patrono e dell’indagine sociologica sulla san-tità canonizzata di Pierre Delooz. Il volume, corredatoda una riflessione introduttiva e una bibliografia tema-tica ragionata della curatrice, si era posto l’obiettivo fe-licemente riuscito di dimostrare il valore dello studiodella santità e del culto dei santi per la ricostruzionedella storia tout court del periodo altomedievale e dimettere in evidenza le potenzialità storiche e letterariedelle fonti agiografiche. Di qualche anno successiva al-l’antologia di Sofia Boesch Gajano è una simile inizia-tiva ad opera di S. Wilson, che nel 1983 pubblicaSaints and their Cults: Studies in Religious Sociology,

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Folklore and History. Sul finire degli anni Settanta co-minciano a fare la loro comparsa all’interno della po-derosa iniziativa diretta da Léopold Genicot riguardan-te la Typologie des sources du moyen âge occidental al-cuni fascicoli curati da G. Philippart, J. Dubois e M.Heinzelmann riguardanti espressamente l’agiografia.20

Del 1979 è l’importante convegno organizzato da E. Pa-tlagean e P. Riché, che inaugura una lunga stagione,che ancora è lungi dall’esaurirsi, di convegni, congres-si e seminari dedicati agli studi agiografici in Europa enon solo, di cui si è cercato di dare conto nell’apposi-ta sezione della bibliografia. Gli interventi del convegnoparigino hanno mostrato le potenzialità offerte dall’ap-proccio multidiciplinare e multitematico all’agiografia ehanno fatto del convegno un crocevia dal quale si so-no sviluppati numerosi e fecondi percorsi di studio.21

Nel 1977 in un convegno non specificatamente dedi-cato a temi agiografici Claudio Leonardi si era con-centrato sul problema dell’essenza peculiare dell’agio-grafia che da allora è divenuto il fulcro attorno a cuihanno ruotato le sue ricerche tese a cogliere nella let-teratura agiografica, nella storia della santità e nei mo-delli agiografici prima ancora che gli elementi storici eideologici quella che egli in una sua riflessione sull’a-giografia del 1994 ha definito “componente di gratuità”fissando il nocciolo interpretativo dell’agiografia nellasua caratteristica di essere il terreno di incontro fe-condo e privilegiato tra la divinità e l’uomo.22 La pro-duzione di Leonardi sull’agiografia si è poi articolatasulla duplice direttrice di una serie di teorizzazioni edi rigorosi studi filologici unita a una intensa attività dipromozione di studi, convegni, edizioni, repertori e ca-taloghi di testi agiografici.

Gli atti del convegno parigino tenutosi presso l’U-niversità di Nanterre nel 1979 sono stati editi nel 1981,data particolarmente significativa per la storiografiaagiografica, poiché a quell’anno risale la pubblicazionedei due studi di André Vauchez, La Sainteté en Occi-dent aux derniers siècles du Moyen Age, e Peter Brown,The Cult of the Saints. Its Rise and Functions in LatinChristianity. Si tratta di due autentiche pietre miliaridella storiografia agiografica per metodi, contenuti eoggetto d’indagine destinati ad esercitare un’influenza

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profonda sulle ricerche successive, come è possibilenotare dalle sezioni “canonizzazione” e “culto dei san-ti” presenti nella bibliografia. Entrambi gli studiosi han-no fornito con la loro produzione successiva un con-tributo essenziale all’evoluzione degli studi agiograficie non solo. André Vauchez, dapprima dall’Universitàdi Paris Nanterre e poi dal 1995 al 2003 in qualità diDirettore dell’Ecole française de Rome attraverso isuoi studi e le inziative alle quali ha partecipato o dalui promosse ha segnato percorsi innovativi; dalla“scoperta” delle fonti dei processi di canonizzazionecome osservatorio privilegiato per comprendere la re-ligiosità bassomedievale, alla religiosità e i rapporticon la santità dei laici, dallo studio della “santità alfemminile”, alla “religione civica”, dal problema delmeraviglioso nella società medievale all’importanza eallo studio dei santuari come evidenziatori privilegia-ti del rapporto con il sacro delle istituzioni e delle so-cietà del medioevo.

Sempre al 1981 risale il convegno Culto dei santi,istituzioni e classi sociali in età preindustriale, a curadi S. Boesch Gajano e L. Sebastiani, pubblicato nel1984. Si tratta del primo di una lunga serie di conve-gni promossi e animati da Sofia Boesch Gajano chenegli ultimi decenni ha delineato un percorso fonda-mentale per la disciplina agiografica, attraverso la suaproduzione e la promozione di gruppi di ricerca, con-vegni, seminari, studi e pubblicazioni collettive, por-tando al centro del dibattito storiografico temi e pro-blemi che si sono rivelati particolarmente fecondi disviluppi. Tale intensa attività impostata sulla diacro-nia e la multidisciplinarietà ha condotto nel 1996 al-la costituzione della Associazione Italiana per lo stu-dio della Santità, dei Culti e dell’Agiografia (AIS-SCA), con lo scopo di promuovere la collaborazionetra studiosi attraverso la raccolta di informazioni bi-bliografiche e la programmazione di incontri e atti-vità scientifiche. Per i primi cinque anni di vita del-la Associazione è stato pubblicato un Bollettino daltitolo Sanctorum la cui consultazione è disponibileanche in internet e che a partire dal 2004 si è tra-sformato in una rivista. Tra i meriti del Bollettino viè quello di pubblicare le bibliografie dei numerosi

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Soci dell’Associazione fornendo così un preziosostrumento di ricerca. Tra le molteplici iniziative pro-mosse dall’AISSCA va segnalata l’uscita nel 2001 del-la Bibliografia agiografica italiana (1976-1999) sot-to la direzione di Paolo Golinelli.

A partire dagli Ottanta si è verificata una vera epropria esplosione di studi agiografici e l’agiografia èdivenuta una delle discipline leader della ricerca stori-ca. In Italia, a testimonianza dello sdoganamento deglistudi agiografici in una prospettiva storiografica laica,sono state istituite cattedre universitarie di agiografia esono stati istituiti dottorati, quale quello intitolato Agio-grafia. Fonti e metodi per la storia del culto dei santi,coordinato da Francesco Scorza Barcellona con la par-tecipazione delle Università di Roma Tor Vergata, Ro-ma Tre, Napoli Federico II e Firenze. Oltre all’AISSCAsono nate altre associazioni e istituzioni culturali lega-te all’agiografia, quali l’Hagiography Society, l’Arbeitsk-reis für hagiographische Forschung, Hagiologia. Atelierbelge d’étude sur la Sainteté, Nederlands hagiografischwerkgezelschap. Sin dal 1984 è stata costituita la So-cietà Internazionale per lo Studio del Medioevo Latino(SISMEL) che, sotto la direzione di Claudio Leonardi econ il contributo di Enrico Menestò e di una foltaschiera di studiosi, ponendosi sin dagli esordi comepunto di riferimento per gli studi sulla latinità medie-vale, ha dato vita a pubblicazioni di fondamentale im-portanza per lo sviluppo degli studi agiografici. Alla SI-SMEL, alla Fondazione Ezio Franceschini nata a Firen-ze nel 1987, e alla sigla editoriale SISMEL-Edizioni delGalluzzo creata nel 1996 si devono una serie di ini-ziative editoriali quali il repertorio bibliografico Me-dioevo latino, la pubblicazione della rivista Hagio-graphica, e la recente pubblicazione della Bibliotecaagiografica italiana in collaborazione con l’Ecolefrançaise de Rome, a cura di Lino Leonardi e JacquesDalarun e con la consulenza di Claudio Leonardi e An-tonella Degl’Innocenti.

La ricerca agiografica negli ultimi anni si è avvalsasempre di più del prezioso strumento costituito dal-l’informatica, sempre più frequente è il ricorso all’edi-toria elettronica rispetto alla quale oltre alla già citataSISMEL vanno segnalate almeno le iniziative editoriali

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belghe animate da Guy Philippart, da Paul Bertrand eMichel Trigalet. Numerosi sono i siti espressamentededicati all’agiografia a cominciare da quello della So-ciété des Bollandistes che, sempre all’avanguardia, hatra l’altro trasferito su cd-rom i tomi degli Acta sanc-torum e della BHL e presenta in rete l’ “Index analy-tique des Catalogues de manuscrits hagiographiqueslatins publiés par les Bollandistes”.

L’incremento esponenziale di studi, convegni e edi-zioni di testi agiografici degli ultimi trent’anni – nelcorso dei quali sono state messe in cantiere e realiz-zate anche imponenti imprese come l’ Histoire dessaints et de la sainteté, Il grande libro dei santi, la Bi-blioteca sanctorum orientalium, o l’aggiornamento bi-bliografico della Biblioteca Sanctorum, per non citareche alcune delle principali – si è articolato in una se-rie di percorsi e tendenze che hanno definitivamenteallargato le prospettive storiografiche da una critica ri-volta solo all’agiografia a una piena rivalutazione del-le fonti agiografiche come fonti storiche e della valen-za degli studi sulla santità e sul culto dei santi per lacomprensione delle dinamiche religiose, storiche, po-litiche, delle società medievali.23

L’impostazione della bibliografia vuole porsi comeun tentativo di lettura e presentazione – senza dubbioparziale e soggettiva – dei principali percorsi, tendenzee risultati della storiografia agiografica di cui si intendedare conto attraverso la strutturazione dei capitoli e lascelta tematica delle sezioni.

In questa prospettiva si è deciso sulla scorta di quan-to proposto nei saggi introduttivi di distinguere tra agio-grafia e santità, inserendo nella prima parte tutto ciò chealla luce delle più recenti acquisizioni storiografiche sipuò riferire alle forme e ai problemi della letteraturaagiografica, mentre la seconda parte è dedicata agli stu-di sulla santità nelle sue forme, nei suoi rapporti con ladimensione spaziale e infine all’individuazione di unaserie di temi al centro della riflessione storiografica.

Il primo capitolo vuole offrire un panorama deglistrumenti a disposizione di chi intenda affrontare unostudio agiografico, con l’indicazione dei manuali, daquello di Aigrain del 1953 fino al manuale che stauscendo in questi giorni ad opera di Sofia Boesch

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Gajano, Simon Ditchfield, Roberto Rusconi e France-sco Scorza Barcellona; un panorama delle bibliografiee rassegne sull’agiografia; le principali riviste e colla-ne, un elenco degli atti dei convegni e uno degli stu-di generali di carattere metodologico e di riflessionestoriografica. Il secondo capitolo è espressamente de-dicato alle fonti e soprattutto nelle sezioni dedicate airepertori e alle edizioni di testi agiografici si può no-tare come nel corso degli ultimi decenni le pubblica-zioni siano aumentate vertiginosamente a testimo-nianza dell’interesse crescente per l’agiografia. Il terzocapitolo riflette nella sua stessa denominazione e im-postazione i risultati più recenti delle ricerche agiogra-fiche presentando, oltre alla tradizionale divisione del-l’agiografia in generi – all’interno della quale sono ri-portate anche le raccolte di vite di santi oggetto di unaparticolare attenzione negli studi recenti, la scritturaagiografica come prodotto culturale e dedicando spe-cifiche sezioni agli agiografi; ai problemi legati all’i-dentità dei testi; ai processi di produzione, diffusionee fruizione dell’agiografia e al rapporto tra agiografia eiconografia. La seconda parte della bibliografia si con-centra sui problemi legati alla santità e si apre con ilquarto capitolo nel quale sono trattate le forme, daquelle, più tradizionali, della santità eremitica, mona-stica e vescovile, a quelle che sono state oggetto del-la riflessione storiografica più recente come la santitàlaica, i rapporti tra santità e potere e, soprattutto, lasantità al femminile. Anche il quinto capitolo intenderiflettere un percorso recente della storiografia che gra-zie all’apporto delle scienze umane e, in particolaredell’antropologia ha sviluppato una sensibilità nei con-fronti della dimensione spaziale della santità, dal rap-porto tra santo e natura, alla santità civica, ai pellegri-naggi e ai santuari che negli ultimi anni sono stati og-getto di un’attenzione marcata da parte della ricerca.L’ultimo capitolo contiene una serie di temi largamen-te frequentati dalla storiografia agiografica, dal cultodei santi alla Bibbia e agli Apocrifi, per finire con lereliquie e il problema del miracolo ormai pienamenteconsiderato come oggetto d’analisi storica.24

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NOTE

1. Cfr. R. Grégoire, Manuale di agiologia, Fabriano 1980, pp.34-37.

2. Cfr. R. Aigrain, L’hagiographie. Ses sources, ses méthodes,son histoire, Reproduction inchangée de l’édition originale de1953 avec un complément bibliographique par Robert Godding,Société des Bollandistes Bruxelles 2000, pp. 333-336.

3. Cfr. M. Bloch, Apologia della storia o mestiere di storico,Torino Einaudi 1969, p. 82 sgg.

4. Cfr. R. Michetti, Storia e agiografia nelle raccolte di vite disanti, in Diventare santo. Itinerari e riconoscimento della santitàtra libri, documenti e immagini, a cura di G. Morello, A.M. Piaz-zoni, P. Vian, G. Cavallo, Città del Vaticano 1998, pp. 37-43.

5. R. Michetti, Introduzione, in Europa sacra. Raccolte agio-grafiche e identità politiche in Europa fra medioevo e età moder-na, a cura di S. Boesch Gajano – R. Michetti, Roma 2002, p. 18.

6. Cfr. S. Boesch Gajano, Presentazione, in ibidem, pp. 11-14. Per un quadro esauriente della ricerca e della riflessione sto-riografica sul tema delle raccolte di Vite dei santi dal medioevofino all’età contemporanea, si vedano oltre al recente volumeEuropa sacra anche: S. Boesch Gajano, Dai leggendari altome-dievali agli “Acta Sanctorum”. forme di trasmissione e nuovefunzioni dell’agiografia, in “Rivista di storia e letteratura religio-sa”, 21 (1985), pp. 219-244; Raccolte di vite di santi dal XIII alXVIII secolo: strutture, messaggi, fruizione, a cura di S. BoeschGajano, Fasano di Brindisi 1990; S. Spanò Martinelli, Le raccoltedi vite di santi fra XVI al XVII secolo, in “Rivista di storia e let-teratura religiosa” 28 (19929, pp. 445-454; R. Michetti, Le raccol-te di vite di santi tra universalismo e regionalismo, in Vita reli-giosa e identità politiche: universalità e particolarismo nell’Euro-pa del tardo medioevo, a cura di S. Gensini, S. Miniato 1998, pp.215-230; Erudizione e devozione nelle raccolte di vite di santi tramedioevo e età moderna, a cura di G. Luongo, Roma 2000.

7. Sull’Argomento cfr.: P. Stella, La “Regolata devozione” diMuratori nella storia della religiosità cattolica, in L.A. Muratori,Della regolata devozione dei cristiani, Torino 1990, pp. 7-28; M.Rosa, Prospero Lambertini tra “regolata devozione” e mistica vi-sionaria, in Finzione e santità tra medioevo ed età moderna, a cu-ra di G. Zarri, Torino 1991; M. Caffiero, Santi, miracoli e conver-sioni a Roma nell’età della rivoluzione, in “Ricerche per la storia

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religiosa di Roma”, 9 (1992), pp. 155-186; T. Caliò – R. Michetti,Un’agiografia per l’Italia. Santi e identità territoriali, in Europa sa-cra, pp. 147-180, in partic. pp. 166-168.

8. Crf. R. Rusconi, Scrittura agiografica e stati nazionali, inEuropa sacra, p. 395.

9. Cfr. H. Delehaye, L’oeuvre des Bollandistes à travers troissiècles, Bruxelles 1959 (II.ed.); P. Peeters, L’oeuvre des Bollandi-stes, Bruxelles 1961 (II ed.); V. Saxer, La ricerca agiografica daiBollandisti in poi, in “Augustinianum”, 24 (1984), pp. 333-345;G.D. Gordini, L’opera dei Bollandisti e la loro metodologia, San-tità e agiografia, Atti dell’VIII Congresso di Terni, a cura di G.D.Gordini, Genova 1991, pp. 49-73.

10. Cfr. S. La Salvia, L’invenzione di un culto: Santa Filome-na da taumaturga a guerriera della fede, in Culto dei santi, isti-tuzioni e classi sociali in età preindustriale, a cura di S. BoeschGajano – L. Sebastiani, L’Aquila-Roma 1984, pp. 873-956; J. Eve-nou, Liturgia e culto dei santi (1815-1915), in Santi, culti e sim-boli nell’età della secolarizzazione (1815-1915), a cura di E. Fat-torini, Torino 1997, pp. 43-66.

11. In occasione del centenario della morte l’abate Migne èstato oggetto di convegni e monografie: A.G. Hamman, JacquesPaul Migne. Le retour aux pères de l’Eglise, Paris 1975, 5; Migneet le renouveau des études patristiques. Actes du Colloque deSaint Flour, 7-8 jiullet 1975, édités par A. Mandouze et J.Fouilheron, Paris 1985 (Théologie Historique, 66); Centenaire deJ.P. Migne (1875†-1975). Table ronde internationale: l’éditionpatristique rétrospective et prospectives. 17-19 mai 1975 Les Fon-taines-Chantilly, in “Sacris Erudiri” 22,1 (1974-1975). Si veda an-che: P. Glorieux, Pour révaloriser l’abbé Migne, Lille 1952.

12. La pubblicazione della Patrologia Latina si protrasse dal1844 al 1855. In undici anni furono pubblicati ben 217 volumi.P. de Labriolle ha calcolato che i 217 volumi sono costituiti da297.567 pagine e trattano di 2.614 autori. Cfr. Histoire de la litté-rature latine chrétienne, Paris 1947, p. 46; sull’argomento cfr.anche: Hamman, Jacques Paul Migne, pp. 135-37.

13. Sull’argomento le suggestioni bibliografiche sono cospi-cue. Non distogliendo lo sguardo dal contesto culturale e reli-gioso del Migne e della sua impresa, oltre ai già citati lavori se-gnalati nelle note precedenti, cfr. in particolare: G. Cholvy, Larestauration catholique en France au XIXe siècle (1801-1860), inMigne et le renouveau des études patristiques, pp. 61-89; J. Le-flon, Crise et restauration des foyers de Science Religieuse dansl’Eglise au XIXe siècle, in ibidem, pp. 53-60; B. Noël, Mathurin

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Gaultier, ami de Jacques Paul Migne et la lutte contre les idéesgallicanes, in ibidem, pp. 119-143. Cf. anche Hamman, JacquesPaul Migne, in particolare pp. 39-50.

14. Cfr. S. Boesch Gajano, Agiografia altomedievale, Intro-duzione, cit., passim.

15. Cfr. F. Scorza Barcellona, Les études hagiographiques auXXe siècle: bilan et perspectives, in “Revue d’Histoire ecclesiasti-que”, 95 (200), pp. 19-21.

16. Cfr. F. Scorza Barcellona, Les études hagiographiques,cit., p. 22.

17. Cfr. S. Boesch Gajano, L’agiografia, cit., p. 798, n. 2. Sul-l’importanza degli anni Sessanta nell’evoluzione della storiogra-fia agiografica si vedano: C. Leonardi, L’agiografia latina dal tar-doantico all’altomedioevo, in La cultura italiana tra tardoanticoe alto medioevo, Roma 1981, vol. II, pp. 650-655; S. Boesch Gaja-no, La santità, Roma–Bari 1999, pp. 124-130; F. Dolbeau, Lestravaux français sur l’hagiographie médiolatine (1968-1998), inGli studi agiografici sul medioevo in Europa (1968-1998), a cu-ra di E. Paoli, Firenze 2000, p. 29; F. Scorza Barcellona, Les étu-des hagiographiques, pp. 21-22.

18. M. De Certeau, Hagiographie, in Encyclopaedia Univer-salis, VIII, Paris 1968, pp. 207-209; E. Patlagean, Ancienne ha-giographie byzantine et histoire sociale, in “Annales E.S.C.”, 23(1968), 1-2 pp. 106-126 (trad. it., in Agiografia altomedievale,pp. 191-213).

19. Cfr. J. Le Goff, La nouvelle histoire, Paris 1979 (trad. it.,La nuova storia, Milano 1980).

20. G. Philippart, Les légendiers latins et autres manuscritshagiographiques, Turnhout 1977 (Typologie des sources dumoyen âge occidental, 24-25); J. Dubois, Les martyrologes dumoyen âge latin, Turnhout 1978 (Typologie des sources dumoyen âge occidental, 26); M. Heinzelmann, Translationsberi-chte und andere Quellen des Reliquienkultes, Turnhout 1979 (Ty-pologie des sources du moyen âge occidental, 33). Per l’elencocompleto dei fascicoli riguardanti l’agiografia si rimanda al capi-tolo III della bibliografia.

21. Cfr. S. Boesch Gajano, La santità, cit., p. 127; F. ScorzaBarcellona, Les études hagiographiques, cit., pp. 22-23.

22. Cfr: C. Leonardi, Dalla santità “monastica” alla santità“politica”, in “Concilium” XV (1979), pp. 1540-1553; ID., I mo-delli dell’agiografia latina dall’epoca antica al Medioevo, in Ilpassaggio dal mondo antico al medio evo. Da Teodosio a sanGregorio Magno, Roma 1980, pp. 435-476; ID, Agiografia, in

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Panorama storiografico

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Lo spazio letterario del Medioevo. I. Il Medioevo latino, a curadi G. Cavallo, C. Leonardi, E. Menestò, vol. I, La produzionedel testo, tomo II, Roma 1993, pp. 421-462, p. 429. Cfr. anchele considerazioni di P. Golinelli, Gli studi agiografici in Italianell’ultimo trentennio, in Gli studi agiografici sul medioevo inEuropa, a cura di E. Paoli, Firenze 2000, pp. 103-135, in par-ticolare pp. 111-114; e F. Scorza Barcellona, Les études hagio-graphiques, cit. passim.

23. Lo sviluppo degli studi agiografici e il grande successostoriografico dell’agiografia sono stati oggetto di un incontro nel1998 che si è proposto di tracciare una rassegna e un bilanciodegli studi agiografici in Europa tra 1968 e 1998. I bilanci sonostati delineati da studiosi quali R. Godding, continuatore della tra-dizione bollandista e anima delle ricerche agiografiche bollandi-ste sul medioevo e non solo, che ha preso in esame gli studiagiografici in Belgio, J Màrtinez Gàsquez si è occupato della Spa-gna, F. Dolbeau della Francia, M. Lapidge delle isole britanniche,F. Prinz della Germania, Paolo Golinelli dell’Italia e A. Mulder-Bakker dell’Olanda.

24. Cfr. S. Boesch Gajano, Miracoli. Dai segni alla storia, a curadi S. Boesch Gajano – M. Modica, Roma 1999, pp. 215-230, p. 224.

La santità medievale

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BIBLIOGRAFIAdi Umberto Longo

AGIOGRAFIA

CAPITOLO 1 – STRUMENTI DELLA RICERCAAGIOGRAFICA

1.1 MANUALI

[1] R. AIGRAIN, L’hagiographie. Ses sources–Ses methodes–Son histoire, Bruxelles 2000 (Reproduction in-changèe de l’édition originale de 1953. Avec uncomplément bibliographique par Robert Godding)

[2] R. GRÉGOIRE, Manuale di agiologia. Introduzione al-la letteratura agiografica, Fabriano 1987

[3] J. DUBOIS, J.L. LEMAÎTRE, Sources et méthodes de l’ha-giographie médiévale, Paris 1993

[4] S. BOESCH GAJANO, La santità, Roma–Bari 1999[5] Storia della santità nel cristianesimo occidentale, testi

di A. BENVENUTI, S. BOESCH GAJANO, S. DITCHFIELD, R.RUSCONI, F. SCORZA BARCELLONA, G. ZARRI, Roma 2005

1.2 RIVISTE E BIBLIOGRAFIE

Si segnalano riviste, repertori e bollettini provvisti di se-zioni espressamente dedicate alla bibliografia agiogra-fica, una serie di bibliografie generali e alcune di ar-gomento più specifico. Lo strumento di consultazionebibliografica più efficace è Medioevo latino al cui in-terno si trovano alcune sezioni dedicate all’agiografia.Oltre ai volumi stampati, Medioevo latino presentauna versione anche su cd-rom relativa alle prime die-ci annate e inoltre, a partire dal 1997, esiste la possi-bilità di consultare parte dei volumi più recenti ancheon-line presso il sito: www.sismelfirenze.it.

1.2.1 Riviste, repertori, bollettini

[6] Analecta Bollandiana. Revue critique de l’hagio-graphie-A Journal of Critical Hagiography, BruxellesI (1882) – [sezioni: “Bulletin des pubblications ha-giographiques”; “Pubblications reçues”]

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[7] Subsidia Hagiographica, Bruxelles 1886-[8] Bizantinische Zeitschrift, Leipizg-Stuttgart, I (1892) –

[sezione: “Hagiographie”][9] Revue d’Histoire écclesiastique, Louvain I (1900)-[10] Archivum Historiae Pontificiae, Roma I (1963)-[11] Medioevo latino. Bollettino bibliografico della cul-

tura europea da Boezio a Erasmo (secoli VI-XV),Firenze I (1980)- [sezioni: “Autori e testi”, “Vitae”,“Agiografia”]

[12] Hagiographica, Firenze 1994-[13] Litterae Hagiologicae, Bulletin d’Hagiologia, Atelier

belge d’études sur la sainteté, Turnhout 1995-[14] Sanctorum. Bollettino dell’Associazione italiana

per lo studio della santità, dei culti e dell’agiogra-fia, Roma I (1996) – 2000 [sezione: “Segnalazionibibliografiche”]

[15] Rivista di storia della Chiesa in Italia, Milano 1950[16] Revue d’Histoire de l’Eglise de France, Turnhout 1910[17] Rivista di storia e letteratura religiosa, Torino 1965[18] Sanctorum, Roma 2004-

1.2.2 Bibliografie generali

[19] S. BOESCH GAJANO, Agiografia altomedievale, Bologna1976, pp. 261-300

[20] S. SPANÒ MARTINELLI, Le ricerche agiografiche oggi inItalia: qualche riflessione in margine a una recentepubblicazione, in “Rivista di storia della Chiesa inItalia”, 33 (1979), pp. 154-164

[21] P. GOLINELLI, Agiografia e storia in studi recenti: ap-punti e note per una discussione, in “Società e storia”19 (1983), pp. 109-120

[22] Saints and their Cults. Studies in Religions, Sociology,Folklore and History, ed. by S. WILSON, Cambridge1983, pp. 309-417

[23] J. DUBOIS-J.L. LEMAÎTRE, Sources et méthodes, 1993[24] Pilgrimage in the Middle Ages: a Research Guide, eds.

L. KAY DAVIDSON and M. DUNN-WOOD, New York 1993[25] R. GODDING, Italia hagiographica. Chronique d’ha-

giographie italienne, in “AB” 112 (1994), pp. 401-422[26] P. GEARY, Saints, Scholars and Society. The elusive

Goal, in Saints. Studies in Hagiography, ed. by S.STICCA, Binghamton (N.Y.) 1996

La santità medievale

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Page 79: Laa santità medievale_U.Longo

[27] R. GODDING, Italia hagiographica (II). Chroniqued’hagiographie italienne, in “AB” 114 (1996), pp.411-430

[28] R. GODDING, Italia hagiographica (III). Chroniqued’hagiographie italienne, in “AB” 116 (1998), pp.404-429

[29] S. BOESCH GAJANO, La santità, pp. 131-158[30] TH. HEAD, An Introductory Guide to Research in

Medieval Hagiography, in ORB - On line Referen-ce Book for Medieval Studies-Encyclopedia-SulWeb [03/05]: ©1999

[31] F. DE VRIENDT – M. TRIGALET, Un siècle de recher-che hagiographique. Un percours à travers la Re-vue d’Histoire ecclésiastique, in “Revue d’Histoireecclésiastique“ 95 (2000), pp. 539-561

[32] R. GODDING, in R. AIGRAIN, L’hagiographie. Ses sour-ces, 2000, pp. 389-490

[33] Gli studi agiografici sul medioevo in Europa, a curadi E. PAOLI, Firenze 2000

[34] Bibliografia agiografica italiana (1976-1999), acura di P. GOLINELLI, Roma 2001

[35] R. GODDING, Italia hagiographica (IV). Chroniqued’hagiographie italienne, in AB 119 (2001), pp.144-164

[36] R. GODDING, Italia hagiographica (IV). Chroniqued’hagiographie italienne, in AB 121 (2003), pp.200-218

1.3 ATTI DI CONVEGNI E OPERE COLLETTIVE

[37] Pellegrinaggi e culto dei santi in Europa fino alla ICrociata, Todi 1963

[38] Sanctity and Secularity. The Church and the World.Papers read at the Eleventh Summer Meeting andthe Twelfth Winter Meeting of the ecclesiastical hi-story Society, ed. by D. BAKER, Oxford 1973

[39] Medieval Hagiography and Romance, ed. by P.M.CLOGAN, in “Medievalia et Humanistica”, n.s. 6(1975)

[40] Agiografia altomedievale, a cura di S. BOESCH GAJANO,Bologna 1976

[41] Agiografia nell’Occidente cristiano. Secoli XIII-XV,Roma 1980

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Bibliografia

Page 80: Laa santità medievale_U.Longo

[42] Hagiography and Medieval Litterature. A Sympo-syum, ed. by H. BEKKER-NIELSEN – P. FOOTE ET ALII,Odense 1981

[43] Hagiographie, cultures et sociétés (IVe-XIIe siècle), acura di E. PATLAGEAN – P. RICHÉ, Paris 1981

[44] Atti del simposio internazionale cateriniano-ber-nardiniano, a cura di D. MAFFEI – P NARDI, Siena1982

[45] Aspetti dell’agiografia nell’alto medioevo, in “Sche-de medievali” 5 (1983), pp. 301-382

[46] Les saints et les stars. Le texte hagiographiquedans la culture populaire, a cura di J.CL. SCHMITT,Paris 1983

[47] Saints and their Cults, 1983[48] L’agiografia latina nei secoli IV-VII. XII incontro di

studiosi dell’antichità cristiana, in “Augustinianum”24 (1984), fasc. 1-2

[49] Culto dei santi, istituzioni e classi sociali in età prein-dustriale, a cura di S. BOESCH GAJANO – L. SEBASTIANI,L’Aquila-Roma 1984

[50] Le peuple des saints. Croyances et dévotions en Pro-vence et Comtat Venaissin à la fin du Moyen Age,Avignon 1987

[51] Saints et sainteté dans la liturgie, a cura di A.M.TRIACCA – A. PISTOIA, Roma 1987

[52] Santi e demoni nell’Alto Medioevo occidentale (se-coli V-XI), Spoleto 1989 (XXXVI Settimana di Studidel Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo)

[53] Santi e santità nel secolo XIV. Atti del XV Conve-gno internazionale, Perugia 1989

[54] Biografia e agiografia nella letteratura cristianaantica e medievale, a cura di A. CERESA GASTALDO,Bologna 1990

[55] Le sante vive: cultura e religiosità femminile nellaprima età moderna, a cura di G. ZARRI, Torino 1990

[56] Luoghi sacri e spazi della santità, a cura di S. BOE-SCH GAJANO e L. SCARAFFIA, Torino 1990

[57] Heiligenverehrung in Geschichte und Gegenwart,a cura di P. DINZELBACHER – D.R. BAUER, Ostfildern1990

[58] Raccolte di vite di santi dal XIII al XVIII secolo:strutture, messaggi, fruizione, a cura di S. BOESCH

GAJANO, Fasano di Brindisi 1990

La santità medievale

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Page 81: Laa santità medievale_U.Longo

[59] Saints and Saints Lives: Essays in honour of D.H. Far-mer, in “Reading Medieval Studies” 16 (1990)

[60] Bambini santi. Rappresentazioni dell’infanzia e mo-delli agiografici, a cura di A. BENVENUTI PAPI – E.GIANNARELLI, Torino 1991

[61] Finzione e santità tra medioevo e età moderna, a cu-ra di G. ZARRI, Torino 1991

[62] Images of Sainthood in Medieval Europe, ed. R. BLU-MENFELD – KOSINSKI – T. SZELL, Ithaca-London 1991

[63] Les fonctions des saints dans le monde occidental(IIIe-XIIIe siècle), Rome 1991

[64] Santità e agiografia. Atti dell’VIII Congresso di Ter-ni, a cura di G.D. GORDINI, Genova 1991

[65] Esperienze religiose e scritture femminili tra Medioe-vo ed Età moderna, a cura di M. MODICA, Acireale1992

[66] Manuscrits hagiographiques et travail des hagio-graphes, a cura di M. HEINZELMANN, Sigmaringen 1992

[67] Memoriam sanctorum venerantes. Miscellanea inonore di Mons. Victor Saxer, Città del Vaticano 1992

[68] Hagiographie und Kunst. Der Heiligenkult in Schrift,Bild und Architektur, hrg. G. KERSCHER, Berlin 1993

[69] Les saints et leur sanctuaire à Byzance. Textes,images et monuments, a cura di C. JOLIVET-LÉVY –M. KAPLAN – J.P. SODINI, Paris 1993

[70] Hagiographies. Histoire internationale de la littératu-re hagiographique latine et vernaculaire en Occidentdes origines à 1550, sous la direction de G. PHILIP-PART, Turnhout I 1994, II 1996, III 2001

[71] Modelli di santità e modelli di comportamento.Contrasti, intersezioni e complementarietà, a curadi G. BARONE – M. CAFFIERO – F. SCORZA BARCELLO-NA, Torino 1994

[72] Monsignor Giovanni Lucchesi nel decimo anniversa-rio della morte. Atti della giornata di studio, Faenza1994

[73] Storia delle religioni, a cura di G. FILORAMO, 5 voll.,Roma-Bari 1994-1997

[74] Politik und Heiligenverehrung im Hochmittelalter,hrsg. J. PETERSOHN, Sigmaringen 1994

[75] La religion civique à l’époque médiévale et mo-derne (Chrétienté et Islam), sous la direction d’A.VAUCHEZ, Rome 1995

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Bibliografia

Page 82: Laa santità medievale_U.Longo

[76] Le culte des saints aux IXe-XIIIe siècles, a cura di D.FAVREAU, Poitiers 1995

[77] Saints orientaux. Hagiographies médiévales com-parées, a cura di D. AIGLE, Paris 1995

[78] Florentissima proles Ecclesiae. Miscellanea hagio-graphica, historica et liturgica Reginaldo GrégoireO.S.B. XII lustra complenti oblata, a cura di D.GOBBI, Trento 1996

[79] Il culto dei santi, in “Cassiodorus”, 2 (1996), pp.121-242

[80] Saints. Studies in Hagiography, 1996[81] Francesco d’Assisi e il primo secolo di storia fran-

cescana, Torino 1997[82] Saintes figures. Culte et iconographie, in “Bulletin

historique et scientifique de l’Auvergne” 98 (1997),pp. 467-679

[83] Santità, culti, agiografia. Temi e prospettive. Attidel I Convegno di studio dell’Associazione italianaper lo studio della santità, dei culti e dell’agiogra-fia, a cura di S. BOESCH GAJANO, Roma 1997

[84] Storia del cristianesimo, a cura di G. FILORAMO – D.MENOZZI, 4 voll. Roma-Bari 1997

[85] Agiografia e culto dei santi nel Piceno, Atti del Con-vegno di studio, a cura di E. MENESTÒ, Spoleto 1998

[86] Diventare santo. Itinerari e riconoscimenti dellasantità tra libri, documenti e immagini, a cura diG. MORELLO – A.M. PIAZZONI – P. VIAN, Città delVaticano-Cagliari 1998

[87] L’hagiographie, a cura di É. GAUCHER – J. DUFOUR-NET, in “Revue des sciences humaines” 251 (1998)

[88] Manuale di storia delle religioni, a cura di G. FILO-RAMO – M. MASSENZIO – M. RAVERI – P. SCARPI, Roma-Bari 1998

[89] Santi e santità nel movimento penitenziale fran-cescano dal Duecento al Cinquecento. Atti delConvegno di studi francescani, Roma 1998

[90] Scrivere di santi. Atti del II Convegno di studiodell’Associazione italiana per lo studio della san-tità, dei culti e dell’agiografia, a cura di G. LUON-GO, Roma 1998

[91] Tra edificazione e piacere della lettura: le vite deisanti in età medievale, a cura di A. DEGL’INNOCENTI

– F. FERRARI, Trento 1998

La santità medievale

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Page 83: Laa santità medievale_U.Longo

[92] Fonctions sociales et politiques du culte des saintsdans les sociétés de rite grec et latin au Moyen Ageet à l’époque moderne. Approche comparative, acura di M. DERWICH – M. DMITRIEV, Wroclaw 1999

[93] I Santi Patroni. Modelli di santità, culti e patro-nati in Occidente, a cura di C. LEONARDI, A. DE-GL’INNOCENTI, Roma 1999

[94] Miracoli. Dai segni alla storia, a cura di S. BOE-SCH GAJANO – M. MODICA, Roma 1999

[95] The Cult of Saints in Late Antiquity and the MiddleAges. Essays on the Contribution of P. Brown, a cu-ra di J.D. HOWARD–JOHNSTON–P.A. HAYWARD, Oxford1999

[96] Vies des saints dans le Nord de la France (VIe-XIe

siècles), in “Mélanges de science religieuse”, 56/2(1999)

[97] Gli studi agiografici sul medioevo in Europa, acura di E. PAOLI, Firenze 2000

[98] Hagiographie im Kontext. Wirkungsweisen undMöglichkeiten historischer Auswertung, hrg. D.R.BAUER – K. HERBERS, Stuttgart 2000

[99] Erudizione e devozione nelle raccolte di vite disanti tra medioevo e età moderna, a cura di G.LUONGO, Roma 2000

[100] Il pubblico dei santi: forme e livelli di ricezionedei messaggi agiografici, Atti del III. Convegnodi studio dell’Associazione italiana per lo studiodella santità, dei culti e dell’agiografia, a cura diP. GOLINELLI, Roma 2000

[101] Les moines du Der, colloque organisé par P.CORBET, Langres 2000

[102] Les saints et leurs miracles, a cura di D. AIGLE,Turnhout 2000

[103] Santi e culti del Lazio. Istituzioni, società, devo-zioni, Atti del Convegno di studio, a cura di S.BOESCH GAJANO – E. PETRUCCI, Roma 2000

[104] Santità e eremitismo nella Toscana medievale,Siena 2000

[105] Martiri e santi in scena, a cura di M. CHIABÒ, F.DOGLIO, Roma 2001

[106] Adélaïde de Bourgogne. Genèse et représentationsd’une sainteté impériale, études reunies par P.CORBET, M. GOULLET, D. IOGNA-PRAT, Paris 2002

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Bibliografia

Page 84: Laa santità medievale_U.Longo

[107] Europa sacra. Raccolte agiografiche e identità po-litiche in Europa fra medioevo e età moderna, acura di S. BOESCH GAJANO – R. MICHETTI, Roma 2002

[108] La città degli angeli. Profezia e speranza del futu-ro tra Medioevo e Rinascimento, Firenze 2003

[109] Notai, miracoli e culto dei santi. Pubblicità e au-tenticazione del sacro tra XII e XV secolo, a curadi R. MICHETTI, Milano 2004

1.4 SANTITA’ IN RETE

I siti dedicati ai santi e alla santità proliferano nellarete. Tra i tanti se ne segnalano solo alcuni.

[110] “http://www.kbr.be/~socboll/”; (a cura della So-ciété des Bollandistes)

[111] “http://www.fordham.edu/halsall/sbook3.html”;[112] “http://orb.rhodes.edu/encyclop/religion/hagio-

graphy/hagindex.html”; (a cura di TH. HEAD)[113] “http://www.doaks.org/translives.html”; (a cura di

A.M. TALBOT, sulle Vite dei santi bizantini)[114] “http://www.knight.org/advent/cathen/”; (Catholic

Enciclopedia)[115] “http://www.ewtn.com/library/indexes/MARY.html”;

(EWTN, Indice su Maria e i santi)[116] http//www.aissca.org[117] http//www.sismel.it

1.5 STUDI DI CARATTERE GENERALE, DI METODO-LOGIA E DI STORIOGRAFIA AGIOGRAFICA:

[118] H. DELEHAYE, Les légendes hagiographiques, Bruxel-les 1905 (tr. it Le leggende agiografiche, a cura diW. MEYER, Firenze 1987)

[119] P. SANTYVES (E.D. NOURRY), Les saints, successeursdes Dieux, Paris 1907

[120] H. DELEHAYE, Les origines du culte des martyrs,Bruxelles 1912

[121] R. OTTO, Das Heilige. Über das Irrationale in derIdee des Göttlichen und sein Verhältnis zum Ra-tionalen, München 1917 (trad. it. Milano 1966)

[122] H. DELEHAYE, Les Passions des Martyrs et les gen-res littéraires, Bruxelles 1921

La santità medievale

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Page 85: Laa santità medievale_U.Longo

[123] M. BLOCH, Les rois thaumaturges. Etude sur le ca-ractère surnaturel attribué à la puissance royale par-ticulièrment en France et en Angleterre, Paris 1924

[124] F. LANZONI, Agiografia o agiologia, in EnciclopediaItaliana 1 (1929), pp. 891-892

[125] W. VON DEN STEINEN, Heilige als Hagiographen, inHistorische Zeitschrift, 143 (1931), pp. 229-256

[126] H. DELEHAYE, Cinq leçons sur la méthode hagio-graphique, Bruxelles 1934

[127] A.-M.J. FESTUGIÈRE, La sainteté, Paris 19492

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CAPITOLO 2 – LE FONTI

2.1 RACCOLTE E COLLEZIONI DI FONTI

Per le raccolte di Vite e testi relativi ai santi preceden-ti e posteriori agli Acta sanctorum si veda R. Aigrain,L’hagiographie, pp. 319-328, 351-388; S. Boesch Gaja-no, Raccolte di vite; Europa sacra, S. Spanò, Le raccoltedi vite, in RSLR.

[282] B. MOMBRITIUS, Sanctuarium seu Vitae sanctorum,II voll., Milano 1477 (Novam editionem curave-runt duo monachi Solesmenses, Paris 1910)

[283] L. LIPPOMANO, Sanctorum priscorum patrum Vitaeper probatissimos auctores, quam latinos descrip-tarum et per R.P.D. Aloysium Lipomanum primoveronensem postremo bergomensem episcopum inunum collectarum, cum solitis contra haereticosadnotationibus, Roma 1551-1560

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Bibliografia

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[284] L. SURIUS, De probatis sanctorum historiis, partimex tomi Aloysii Lipomani, doctissimi episcopi, par-tim etiam ex egregiis manuscriptis codicibus, qua-rum permultae ante hac nunquam in lucem pro-diere, nunc recens optima fide collectis per F. Lau-rentium Surium Carthusianum, VI voll., ColoniaeAgrippinae 1570-1575

[285] H. ROSWEYDE, Vitae patrum, 10 voll. Antwerp 1615[286] Acta Sanctorum quotquot toto orbe coluntur,

eds. J. BOLLAND et AL., 67 voll. Antwerp-Bruxelles1643-1940; II ed. 43 voll., Venezia; III ed. 60voll. Paris

[287] Acta Sanctorum ordinis Sancti Benedicti, eds. L.D’ACHÉRY – J. MABILLON, 6 voll. in 9 Paris 1668-1701; II ed. parziale Bruxelles 1935

[288] Acta primorum martyrym sincera et selecta…, ed.TH. RUINART, Paris 1689, II ed. Antwerp 1713; IIIed. Verona 1731; IV ed. Augsburg 1802-3; V ed.Regensburg 1859

[289] A. BAILLET, Les vies des saints composée sur ce quinous est resté selon l’ordre des calendriers et dumartyrologe avec l’histoire de leur culte, IV voll.,Paris 1701-1703

[290] J.P. MIGNE (ed.), Patrologiae cursus completus: Se-ries latina, 221 voll., Paris 1841-64

[291] J.P. MIGNE (ed.), Patrologiae cursus completus: Se-ries graeca, 176 voll., Paris 1857-1876

[292] Monumenta Germaniae Historica, Hannover-Berlin-München 1826-

[293] Corpus scriptorum ecclesiasticorum latinorum,Vien 1900

[294] Corpus christianorum, series latina. Turnhout 1953-[295] Sources chrétiennes, Paris 1942-[296] Corpus christianorum, Continuatio mediaevalis,

Turnhout 1971-[297] Corpus christianorum, series graeca, Turnhout 1974[298] Corpus christianorum, series Apocryphorum,

Turnhout

Italia: [299] Italia sacra, sive De episcopis Italiae ad insularum

adjacentium, ed. F. UGHELLI, 9 voll. Romae 1644-1662; II ed. 10 voll., Venezia 1717-1722

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[300] Rerum italicarum scriptores ab anno aerae christia-nae quingentesimo ad millesimum quingentesimum,ed. L.A. MURATORI et AL., 25 voll. Milano 1723-1751

[301] Rerum italicarum scriptores. Raccolta degli sto-rici italiani dal cinquecento al millecinquecen-to, a cura di G. CARDUCCI – V. FIORINI, Città diCastello-Bologna 1900-

[302] Fonti per storia d’Italia, Roma 1887-

Francia:[303] Gallia christiana, II ediz., 16 voll., Paris 1715-1785 [304] Recueil des historiens des Gaules et de la France,

ed. M. BOUQUET et AL., 24 voll., Paris 1738-1833 [305] Chartes et diplômes relatifs à l’Histoire de France,

Paris 1716-1795 [306] Collection des documents inédits relatifs à l’Histoi-

re de France, Paris 1835-[307] Les Classiques de l’Histoire de France au Moyen

Age, Paris 1923-

Germania:[308] Germania sacra, 3 voll., Berlin 1929-1941[309] Germania sacra. Neue Folge, 28 voll., Berlin 1962-

Isole britanniche:[310] Rerum britannicarum medii aevi scriptores, 99

voll., London 1858-1896Bisanzio e impero orientale:[311] Corpus scriptorum historiae byzantinae, 50 voll.,

Bonn 1828-1897[312] Corpus fontium historiae byzantinae, Washing-

ton–Berlin 1967-[313] Recueil des historiens des Croisades: Historiens oc-

cidentaux, 5 voll. Paris 1841-1895

Spagna:[314] España sagrada, ed. E. FLOREZ et AL., 58 voll.,

Madrid 1747-1954

Portogallo:[315] Portugaliae Monumenta historica a saeculo octa-

vo post Christum usque ad quintum decimum, 6voll., Lisboa 1856-1897

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Bibliografia

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2.2 REPERTORI DI TESTI AGIOGRAFICI

Repertori generali:[316] Bibliotheca hagiographica latina antiquae et me-

diae aetatis, Bruxelles, 1898-1901 (= BHL)[317] Bibliotheca hagiographica latina antiquae et me-

diae aetatis. Novum supplementum, ed. H. FROS,Bruxelles 1986

[318] H. FROS, Inédits non recensés dans la BHL, in“AB”, 102 (1984), pp. 163-196, 355-380

[319] Bibliotheca hagiographica graeca, ed. F. HALKIN,Bruxelles 19573 (= BHG)

[320] F. HALKIN, Novum Auctarium Bibliothecae hagio-graphicae graecae, Bruxelles 1984

[321] Bibliotheca hagiographica orientalis, Bruxelles1910 (= BHO)

[322] A. POTTHAST, Bibliotheca historica medii aevi.Wegweiser durch die Geschichtswerke des eu-ropäischen Mittelalters bis 1500. VollständigesInhaltsverzeichniss zu “Acta Sanctorum” Boll.,Bouquet, Migne, Monum. Germ. Hist., Murato-ri, Rerum Britann. Scriptores, etc. 2 voll., Berlin18962

[323] Repertorium Fontium Historiae Medii Aevi, vol. I:Series collectionum, Roma, 1962; Additamenta 1:Series collectionum continuata et aucta (1962-1972), Roma 1977; Vol. II-VIII: Fontes (vol. VIII/1[1998): Compendia; vol. VIII/2: Fontes N)

[324] Les sources hagiographiques, in Identifier sourceset citations, ed. J. BERLIOZ, et AL., Turnhout 1994

[325] Vitae sanctorum, in Clavis Patrum Latinorumqua in Corpus Christianorum edendum optimasquasque scriptorum recensiones a Tertulliano adBedam commode recludit E. DEKKERS, Steenbru-gis–Turnhout 19953, pp. 675-717

[326] H.J. FREDE, Acta sanctorum, in Kirchenschriftstel-ler. Veneichnis und Sigel. Repertorium scriptorumecclesiasticorum latinorum saeculo nono anti-quiorum siglis adpositis quae in editione Biblio-rum Sacrorum iuxta veterem latinam versionemadhibentur, Freiburg 19954

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Repertori specifici:

Per aree geografiche: Tanto per i testi latini che per quelli in lingue vernacola-ri si tengono presenti gli studi contenuti in Hagiographies.

[327] A. NICHOLLS, The Corpus of Prose Saints’ Lives andHagiographic Pieces in Old English and its Ma-nuscript Distribution, in “Reading Medieval Stu-dies”, 19 (1993), pp. 73-96; 20 (1994), pp. 51-87

[328] W. WILLIAMS-KRAPP, Deutschprachige Hagiographievon ca. 1350 vis ca. 1550, in Hagiographies. I, pp.267-88

[329] CH. KOHLER, Rerum et Personarum quae in ActisSanctorum Bollandistis et Analectis Bollandianisobvie ad orientem latinum spectant. Index Anali-ticus, in “Revue de L’orient latin”, 5 (1897), pp.460-561

[330] C. PLUMMER, Miscellanea hagiographica Hiberni-ca. Vitae adhuc ineditae sanctorum Mac Creiche,Naile, Cranat. Accedit catalogus hagiographicusHiberniae, 1925

[331] Biographies spirituelles, in Dictionnaire de spiri-tualité, I, Paris 1937, coll. 1646-78

[332] F. LOT ET AL., Vitae, Passiones, Miracula, Transla-tiones sanctorum Galliae (500-1000), in “Archi-vum latinitatis medii aevi“, 14 (1939), pp. 183-225

[333] F. LOT ET AL., Vitae, Passiones, Miracula, Tran-slationes sanctorum Galliae necnon alia operahagiographica saeculum XI in Gallia exarata (a.1000-1108), in “Archivum latinitatis medii aevi“,18 (1943), pp. 5-39

[334] Index scriptorum latinorum medii aevi Hispano-rum, ed. M.C. DIAZ Y DIAZ, Salamanca 1958-1959

[335] J.W. NESBIT, A geographical and chronologicalguide to Greek saints’ lives, in “Orientalia chri-stiana periodica”, 35 (1969), pp. 24-46

[336] Index scriptorum operumque latino-belgicorummedii aevi. Nouveau répertoire des oeuvres mé-diolatines belges. Ed. L. GENICOT – P. TOMBEUR, IVvoll., Bruxelles 1973-79

[337] A bibliography of Celtic-Latin literature. 400-1200,ed. M. LAPIDGE – R. SHARPE, Dublin 1985

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Bibliografia

Page 100: Laa santità medievale_U.Longo

[338] Clavis scriptorum latinorum medii aevi. AuctoresGalliae 735-987, I-II, ed. M.H. JULIEN – F. PEREL-MAN, Turnhout 1994, 1999

[339] R. SHARPE, A handlist of the Latin writers of GreatBritain and Ireland before 1540, Turnhout 1997

[340] Medieval narrative sources: a chronological guide,ed. J.M. BAK, R. GRZESIK, I. JURKOVIC , Budapest 2000

Repertori di testi agiografici in lingua vernacolare

[341] R. GODDING, Bibliotheca hagiographica vulgaris.Revues et sociétés d’hagiographie. De l’ancien etdu nouveau, in “AB”, 113 (1995), pp. 151-154

[342] M. BORIOSI, Traduire le franciscanisme. Introduc-tion aux premièrs “vulgarisations des légendes desaint François d’Assise (France-Italie, XIIIe-XVe

siècles), in “Collectanea franciscana”, 67 (1997),pp. 389-430

Francia: [343] P. MEYER, Légendes hagiographiques en français,

in Histoire littéraire de France, vol. 33, Paris1906, pp. 328-458

[344] C. BRUNEL, Bibliographie des manuscrits littérairesen ancien provençal, Paris 1935

[345] R. BOSSUAT, Manuel bibliographique de la littéra-ture française du Moyen Age, Paris 1951-86

[346] J.P. PERROT, Le passionaire français au moyenâge, Geneve 1992

Italia:[347] J. DALARUN, C. LEONARDI, F. DOLBEAU, Pour une

‘Biblioteca agiografica italiana’, in “Hagiographi-ca”, 1 (1994)

[348] J. DALARUN – L. LEONARDI, Presentazione del pro-getto “Biblioteca Agiografica Italiana”, in France-scanesimo in volgare (secoli XIII-XIV). Atti delXXIV Convegno internazionale, Spoleto 1997, pp.353-396

[349] Biblioteca agiografica italiana (BAI). Repertoriodi testi e manoscritti, secoli XIII-XV, a cura di J.DALARUN – L. LEONARDI e di M.T. DINALE – B. FEDI

– G. FROSINI, II voll., Firenze 2003

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Page 101: Laa santità medievale_U.Longo

Isole britanniche:[350] C. PLUMMER, A Tentative Catalogue of Irish Hagio-

graphy, in Miscellanea Hagiographica Hibernica,pp. 171-285

[351] P. GROSJEAN, Hagiographica celtica, in “AB”, 55(1937), pp. 96-108

[352] CH. D’EVELYN – F. FOSTER, Saints’ Legends, in A Ma-nual of Writings in Middle English 1050-1500, ed.J. BURKE SEVENS, New Haven 1970, II, pp. 410-81,553-649

[353] E. GORDON WHATLEY, Hagiography in Anglo-SaxonEngland: a Prelliminary View from SASLC, in “OldEnglish Newsletter”, 23 (1990), pp. 36-46

[354] M. LAPIDGE, The Saintly Life in Anglo-Saxon En-gland, in The Cambridge Companion to Old Engli-sh Literature, eds. M. GODDEN – M. LAPIDGE, Cam-bridge 1991, pp. 243-63

[355] A. NICHOLLS, The Corpus of Prose Saints’ Lives andHagiographic Pieces in Old English and its Manu-script Distribution, in “Reading Medieval Studies”,19 (1993), pp. 73-96; 20 (1994), pp. 51-87

[356] E. GORDON WHATLEY, An Introduction to the Studyof English Prose Hagiography: Sources and Resour-ces, in Holy Men and Holy Women: Old EnglishProse Saints’ Lives and Their Contexts, ed. P. SZAR-MACH, Albany, NY 1996, pp. 3-32

Germania:[357] K. KUNZE, Projekt keiner ‘Bibliotheca Hagiographi-

ca Germanica, in “AB”, 90 (1972), pp. 299-322

Scandinavia: [358] O. WIDDING, H. BEKKER-NIELSEN, L. SHOOK, The Lives

of the Saints in Old Norse Prose: A Handlist, in “Me-diaeval Studies”, 25 (1963), pp. 294-337

[359] M. CORMACK, The Saints in Iceland: Their Venera-tion from the Conversion to 1400, Bruxelles 1994

Per generi:[360] Clavis apocryphorum Novi Testamenti, ed. M. GEE-

RARD, Turnhout 1982[361] U. CHEVALIER, Repertorium hymnologicum. Catalo-

gue des chants, hymnes, proses, séquences, tropes,

101

Bibliografia

Page 102: Laa santità medievale_U.Longo

en usage dans l’Église latine depuis les origines ju-squ’à nos jours, 6 voll., Bruxelles 1892-1921

[362] P. GEARY, Handlist of Relic Thefts (ca. 800-ca.1100), in Furta Sacra, pp. 149-56

[363] A. VAUCHEZ, Les procès de canonisation, in La sain-teté en occident aux derniers siècles du moyen âge,pp. 655-65

[364] H. FROS, Visionum medii aevi latini repertorium, inThe Use and Abuse of Eschatology in the MiddleAges, Leuven 1988, pp. 481-498

[365] H. FROS, Liste des translations et inventions de l’épo-que carolingienne, in ”AB”, 104 (1986), pp. 427-29

2.3 CATALOGHI DI MANOSCRITTI

Gli Analecta Bollandiana segnalano regolarmente catalo-ghi recenti di manoscritti agiografici greci o latini. La So-ciété des Bollandistes ha inoltre elaborato, in collabora-zione con il progetto “Légendiers” del Centre de recherche“Hagiographies” des Facultés Universitaires N.-D. de laPaix à Namur, un repertorio online dei cataloghi di ma-noscritti agiografici da essa pubblicati (BHLms) consul-tabile presso l’indirizzo: http://bhlms.fltr.ucl.ac.be. Anchepresso il sito della Sismel (www.sismelfirenze.it) è dispo-nibile il RICABIM (Repertorio di inventari, di cataloghi edi liste di manoscritti appartenuti a biblioteche medieva-li (Occidente latino, secoli VIII-XV).

[366] J. DUBOIS, J.L. LEMAÎTRE, Sources et méthodes, pp.27-30

[367] A. PONCELET, Catalogus codicum hagiographicorumlatinorum bibliothecae Vaticanae, Bruxelles 1883

[368] Catalogue général des manuscrits des bibliothè-ques publiques de France. Départements, 61 voll.Paris 1885-

[369] Catalogus codicum hagiographicorum latinorumBibliothecae Regiae Bruxellensis. Pars I: CodicesLatini membranei, 2 voll. Bruxelles 1886-1889

[370] Catalogue des manuscrits de la Bibliothèque Ma-zarine, par A. MOLINIER, Paris 1886, t. II

[371] Catalogus codicum hagiographicorum latinorumin Bibliotheca Nationali Parisiensi, IV. voll.,Bruxelles 1889-1893

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Page 103: Laa santità medievale_U.Longo

[372] De codicibus hagiographicis Iohannis Gielemans,Bruxelles 1895

[373] G. MAZZATINTI, Inventari dei manoscritti delle bi-blioteche d’Italia, VI voll., Forlì 1896

[374] Catalogi Bibliothecae Vaticanae Codices VaticaniLatini 1-678, a cura di M. VATTASSO e P. FRANCHI

DE’ CAVALIERI, Roma 1902[375] A. PONCELET, Catalogus codicum hagiographico-

rum latinorum bibliothecarum romanarum prae-ter quam Vaticanae..., Bruxelles 1909

[376] M. JAMES, A descriptive catalogue of the manu-scripts in the Library of Corpus Christi College, I,Cambridge 1912

[377] C. VAN DE VORST – H. DELEHAYE. Catalogus codi-cum hagiographicorum graecorum Germaniae,Belgii, Angliae, Bruxelles 1913

[378] A. MADAN, A summary Catalogue of western ma-nuscripts in the Bodleian Library, Oxford 1922

[379] V. LEROQUAIS, Les Sacramentaires et les misselsmanuscrits des bibliothèques publiques de France,4 voll. Paris 1924

[380] F. WORMALD, English Kalendars Before A.D. 1100,London 1934

[381] V. LEROQUAIS, Les Bréviares manuscrits des bi-bliothèques publiques de France, 6 voll. Paris 1934

[382] F. WORMALD, English Kalendars After A.D. 1100.Volume I, A-D, London 1939

[383] V. LEROQUAIS, Les Psautiers latins manuscrits desbibliothèques publiques de France, 3 voll. Paris1943

[384] Catalogus codicum Reg. lat., a cura di A. WILMART,II voll, 1945, codices 1-500

[385] KL. GAMBER, Codices liturgici latini antiquiores.Pars prima, Freiburg 1968

[386] J. VAN DER STRAETEN, Manuscrits hagiographiquesd’Arras et de Boulogne-sur-Mer, Bruxelles 1971

[387] J. VAN DER STRAETEN, Les Manuscrits hagiographi-ques de Charleville, Verdun et Saint-Michel,Bruxelles 1974

[388] F. DOLBEAU, Un nouveau catalogue des manuscritsde Lobbes aux XIe et XIIe siècles. I. Présentation etédition du texte, in “Revue Augustinienne, 13(1978), pp. 3-36

103

Bibliografia

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[389] F. DOLBEAU, Un nouveau catalogue des manu-scrits de Lobbes aux XIe et XIIe siècles. II. Com-mentaire et tables, in “Revue Augustinienne 14(1979), pp. 191-248

[390] J. VAN DER STRAETEN, Les Manuscrits hagiographi-ques d’Orléans, Tours, et Angers, Bruxelles 1982

[391] F. HALKIN, Catalogue des manuscrits hagiographi-ques de la Bibliothèque nationale d’Athènes,Bruxelles 1983

[392] Catalogo dei manoscritti slavi della Biblioteca Va-ticana, a cura di A. DZUROVA – K. STANTCHEV – M.JAPUNDZICENTS, Sofia 1985

[393] P.O. KRISTELLER, Latin Manuscript Books before1600. A List of the Printed Catalogues and Un-published Inventories of Extant Collections, IVrevised and enlarged Edition by S. KRÄMER, Mün-chen 1993

[394] Répertoire des bibliothèques et des catalogues demanuscrits grecs de Marcel Richard, ed. J.M. OLI-VIER, Turnhout 1995

[395] G.N. VERRANDO, Per una nuova “Bibliotheca Ha-giografica Latina” compilata sui manoscritti diorigine italiana, in “Hagiographica”, 2 (1995),pp. 277-308

[396] C. PASINI, Inventario agiografico dei manoscrittigreci dell’Ambrosiana, (Subsidia Hagiographica,84), 2003

[397] Manoscritti agiografici latini conservati a Pado-va. Biblioteche Antoniana, Civica e Universitaria,a cura di A. MAZZON, Firenze 2003

2.4 EDIZIONI DI TESTI AGIOGRAFICI

Si rimanda anche alle Collezioni e alle collane chepubblicano edizioni di fonti.

[398] Sancti Dominici Sorani abbatis vita et miracula acoaevis conscripta, in “AB”, 1 (1882), pp. 279-322

[399] The Tripartite Life of Patrick, with other DocumentsRelating to that Saint, ed. and trans. W. STOKES,London 1887

[400] Lives of the Saints from the Book of Lismore, ed.and trans. W. STOKES, Oxford 1890

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Page 105: Laa santità medievale_U.Longo

[401] The Life and Miracles of Saint William of Norwi-ch, eds. and trans. A. JESSOPP and M. JAMES,Cambridge 1896

[402] Speculum perfectionis seu S. Francisci Assisien-sis legenda antiquissima auctore fratre Leone, acura di P. SABATIER, Paris 1898

[403] Actus beati Francisci et sociorum eius, a cura diP. SABATIER, Paris 1902

[404] R.A. STEWART MACALISTER, Life of Saint Finan, in“Zeitschrift für celtische Philologie”, 2 (1899), pp.545-65

[405] Ionae Vitae sanctorum Columbani, Vedastis,Iohannis, hrsg. von B. KRUSCH, 1905

[406] Il processo di Santa Chiara d’Assisi, ed. Z. LAZZERI

in “Archivum Franciscanum Historicum”, 13 (1920),pp. 403-507

[407] Le “Speculum perfectionis”, ou mémoires de frèreLéon sur la seconde partie de la vie de saintFrançois d’Assise, a cura di P. SABATIER, A.G. LITTLE,Manchester 1928

[408] Life of Otto, Apostle of Pomerania, ed. and trans.C.H. ROBINSON, London 1929

[409] Monumenta historica sancti patris nostri Dominici,Romae 1935

[410] M.A. O’BRIEN, The Old Irish Life of St. Brigit, in “Iri-sh Historical Studies”, 1 (1938-9), pp. 121-34, 343-53

[411] F.S. SCHMITT, S. Anselmi Cantuariensis archiepiscopiOpera omnia, Seckau-Rom-Edinburgh, 1938-1961, 6voll.

[412] Donizo, Vita Mathildis, a cura di L. SIMEONI,Bologna 1940

[413] Two Lives of Saint Cuthbert, ed. B. COLGRAVE,Cambridge 1940 (reprint 1985)

[414] Vitae sanctorum Britanniae et genealogiae, ed. andtrans. A.W. WADE-EVANS, Cardiff 1944

[415] The “Vitae sanctorum patrum Emeritensium” ed.and trans. J. GARVIN, Washington 1946

[416] Saints’ Lives and Chronicles in Early England, ed.and trans. C.W. JONES, Cornell 1947

[417] Encomium Emmae reginae, ed. and trans. A.CAMPBELL, London 1949

[418] The Life of Ailred of Rievaulx, ed. and trans. by F.M.POWICKE, London 1950

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Bibliografia

Page 106: Laa santità medievale_U.Longo

[419] A. LENTINI, La “Vita s. Dominici” di Alberico cassi-nese, in “Benedictina”, 5 (1951), pp. 57-77

[420] The Anglo-Saxon Missionaries in Germany, ed.and trans. C.H. TALBOT, New York 1954

[421] The Western Fathers, ed. F.R. HOARE, New York 1954[422] Felix’s Life of St. Guthlac, ed. and trans. B. COL-

GRAVE, Cambridge 1956[423] J. LECLERCQ, Inédits de Saint Pierre Damien, in “Re-

vue Bénédectine”, 67 (1957), pp. 151-74[424] Sancti Petri Damiani Vita beati Romualdi, ed. a

cura di G. TABACCO, Roma 1957[425] The Life of Christina of Markyate, a Twelfth-Cen-

tury Recluse, ed. and trans. C.H. TALBOT, Oxford1959 (reprint Oxford 1987)

[426] The Life of King Edward who rests at Westminster,attributed to a Monk of St. Bertin, ed. and trans. F.BARLOW, London 1962

[427] Jonas, Vita Columbani et discipulorum eius, ed.M. TOSI, Piacenza 1965

[428] Vitae sanctorum Hiberniae, ed. W.W. HEIST,Bruxelles 1965

[429] Monumenta diplomatica s. Dominici, ed. V.J.KOUDELKA, auxil. R.J. LOENERTZ, Roma 1966

[430] Aethelwulf, De abbatibus, ed. and trans. A.CAMPBELL, Oxford 1967

[431] Anglo-Saxon Saints and Heroes ed.and trans. C.ALBERTSON, New York 1967

[432] Life of St. David, ed. and trans. J.W. JAMES, Car-diff 1967

[433] Sulpice sévère, Vie de saint Martin, a cura di J.FONTAINE, Paris 1967

[434] Briefe des Bonifatius. Willibalds Leben des Bonifa-tius, hrg. R. RAU, Darmstadt 1968

[435] Saint François d’Assise. Documents, écrits et pre-mièrs biographies, a cura di TH. DESBONNETS – D.VORREUX, Paris 1968 (II ed. 1981)

[436] André de Fleury,Vie de Gauzelin, abbé de Fleury,ed. R.H BAUTIER, G. LABORY, Paris 1969

[437] Bede’s Ecclesiastical History of the English People,eds. B. COLGRAVE – R.A.B. MYNORS, Oxford 1969(reprint 1991)

[438] The Earliest Life of Gregory the Great by an anony-mous Monk of Whitby, ed. B. COLGRAVE, Kansas 1969

La santità medievale

106

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[439] F.X. SEPPELT, Monumenta Coelestiniana, Paderborn1971

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[592] P. CHIESA, Le biografie greche e latine di papa Mar-tino I, in Martino I papa (649-653) e il suo tempo.Atti del XXVIII Convegno storico internazionale,Spoleto 1992, pp. 211-241

[593] J. DALARUN, La sainte et la cité. Micheline de Pesa-ro (m. 1356) tertiaire franciscaine, Rome 1992

[594] L’“Autobiografia” di Celestino V, ed. critica a curadi V. LICITRA, Isernia 1992

[595] Letaldus of Micy, The Journey of the Body of S. Ju-nianus to the Council of Charroux in The Peace ofGod: Social Violence and Religious Response inFrance Around the Year One Thousand, eds. TH.HEAD – R. LANDES, Ithaca NY 1992

[596] A. MAYA SANCHEZ, Vitas sanctorum patrum emere-tensium, Turnhout 1992

[597] G. SALA, Il culto di S. Zeno dal XIII al XV secolo, in“Annuario Storico Zenoniano”, 9 (1992), pp. 21-28

[598] M.V. STRAZZERI, Una traduzione dal greco ad usodei Normanni: la Vita latina di Sant’Elia lo Spe-leota, in “Archivio storico per la Calabria e la Lu-cania”, 59 (1992), pp. 1-108

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[600] Translation of St. Germain of Paris in D. BULLOU-GH, The Vikings at Paris, Manchester 1992

[601] Vite “Raymundina” e “Rigaldina”. Fonti agiografi-che antoniane, a cura di V. GAMBOSO, Padova1992

[602] Bartolomeo da Breganze O.P., I “Sermones de bea-ta Virgine” (1266), introduzione ed edizione criti-ca di L. GAFFURI, Padova 1993

[603] Benedetto di Aniane. Vita e riforma monastica, acura di G. ANDENNA – C. BONETTI, Cinisello Balsa-mo (Milano) 1993

[604] E. FOLIERI, La Vita di san Fantino il Giovane. In-troduzione, testo greco, traduzione, commentarioe indici, Bruxelles 1993

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[608] F. IOZZELLI, I miracoli nella “Legenda” di santaMargherita da Cortona, in “Archivum Francisca-num Historicum”, 86 (1993), pp. 61-276

[609] Miracula que Deo cooperante venerabilis abbasIoachim ordinis Florensis instituta, Roma 1993

[610] C. MORINI, La Passione di s. Agata di Aelfric diEynsham, Alessandria 1993

[611] I. OMAECHEVARRIA, Escritos de sancta Clara y do-cumentos complementários. Edición bilingüe,Madrid 1993 (III ed.)

[612] E. SUSI, L’eremita cortese. San Galgano fra mitoe storia nell’agiografia toscana del XII secolo,Spoleto 1993

[613] Andrea di Strumi, Arialdo. Passione del santomartire milanese. Introduzione, traduzione e cu-ra di M. NAVONI, Milano 1994

[614] A. BARTOLOMEI ROMAGNOLI, Santa Francesca Ro-mana. Edizione critica dei trattati latini di Gio-vanni Mattiotti, prefazione di Giorgio Picasso,Città del Vaticano 1994

[615] J. DALARUN, “Lapsus Linguae”. La Légende de Clai-re de Rimini, Spoleto 1994

[616] A. DEGL’INNOCENTI, Agiografia toscana del XIV se-colo: il leggendario del ms. Laurenziano Plut.XX,6 e un’inedita Vita di Fina da San Gimigna-no, in Immagini del Medioevo. Saggi di culturamediolatina, Spoleto 1994

[617] Die Lebensbeschreibungen der Königin Mathilde(Vita Mathildis reginae antiquior – Vita Mathil-dis reginae posterior), hrsg. von B. SCHÜTTE,Hannover 1994

[618] Il viaggio di san Brandano, a cura di R. BARTOLI

– F. CIGNI, Parma 1994[619] Liber miraculorum sancte Fidis, ed. L. ROBERTINI,

Spoleto 1994

La santità medievale

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[620] M.C. LUNGAROTTI, Le Legendae di Margherita da Cittàdi Castello, Introduzione di E. PAOLI, Spoleto 1994

[621] Maiolo abate di Cluny, papa mancato, a cura di G.SPINELLI – D. TUNIZ, Novara 1994

[622] M. MONTESANO, Vita di Barbato, Parma 1994[623] Santa Chiara d’Assisi, Scritti e documenti, a cura di

G.G. ZOPPETTI – M. BARTOLI, Assisi, Padova, Vicenza1994

[624] Vite di santi e beati della Chiesa di Foligno, testi vol-gari e volgarizzamenti antichi e moderni, a cura diG. BETORI – M. SENSI, Foligno 1994

[625] Caterina da Siena, Il Dialogo della Divina Provvi-denza, a cura di G. CAVALLINI, Siena 1995

[626] P. CHIESA, Vita e morte di Giovanni Calibita e Gio-vanni l’Elemosiniere. Due testi “amalfitani” inediti,Cava dei Tirreni 1995

[627] Fontes Franciscani, a cura di E. MENESTÒ – S. BRU-FANI – G. CREMASCOLI, E. PAOLI, L. PELLEGRINI, STANI-SLAO DA CAMPAGNOLA, Assisi 1995

[628] S. FREUND, Studien zur literarischen Wirksamkeitdes Petrus Damiani. Anhang: Johannes von Lodi,Vita Petri Damiani, Hannover, 1995

[629] Iacopo da Varazze, Legenda aurea, a cura di A. eL. VITALE BROVARONE, Torino 1995

[630] La Vita di san Leone Luca di Corleone, introduzio-ne, testo latino, traduzione, commentario e indici acura di M. STELLADORO, Grottaferrata 1995

[631] “Legenda de misiero Sento Alban”. Volgarizzamen-to veneziano in prosa del XIV secolo, ed. E. BURGIO,Venezia 1995

[632] Marbodo di Rennes, Vita beati Roberti, a cura di A.DEGL’INNOCENTI, Firenze 1995

[633] E. MONTANARI, Il dossier agiografico sul beato Mar-colino da Forlì, in “Archivum Fratrum Praedicato-rum”, 65 (1995), pp. 315-509

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[635] A. ROMANO, L’opera agiografica di Lupo di Ferriè-res, testo critico, traduzione e note della VitaMaximini e in appendice testo e traduzione del-la Vita Wigberti, Galatina 1995

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[636] F. ROTOLO, “Vita beati Corradi”. Testo siciliano delXIV-XV sec. Introduzione e note. Precisazioni sullavita di S. Corrado e suo itinerario spirituale, Noto1995

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[638] A. SIMONETTI, I Sermoni di Umiltà da Faenza. Studioe edizione, Spoleto 1995

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[640] Thegan, Die Taten Kaiser Ludwigs (Gesta Hludowiciimperatoris), Astronomus, Das Leben Kaiser Ludwigs(Vita Hludowici imperatoris), hrsg. von E. TREMP,Hannover 1995

[641] A. VUOLO, Tradizione letteraria e sviluppo culturale. Ildossier agiografico di Canione di Atella (secc. X-XV),Napoli 1995

[642] G. ZACCAGNINI, Ubaldesca, una santa laica nella Pisadei secoli XII-XIII, Pisa 1995

[643] F. ACCROCCA, I Miracula beati Angeli (ms. Magliabe-chi XXXIX, 75) e gli ultimi anni del Clareno in Basi-licata, in “Archivum Franciscanum Historicum”, 89(1996), pp. 615-627

[644] Agnellus von Ravenna, Liber Pontificalis. Bischofs-buch, a cura di CL. NAURETH, 2 voll., Freiburg-Basel-Wien 1996

[645] L. ANGELINI, Storia di San Pellegrino dell’Alpe. III edi-zione riveduta e ampliata, Lucca 1996

[646] Biografie antiche della Beata Angelina da Montegio-ve. Documenti per la storia del monastero di S. Annadi Foligno e del terz’Ordine regolare di s. Francesco,a cura di A. FILANUVO – L. MATTIOLI, Spoleto 1996

[647] P. FACCIOTTO, Il Sermo de festivitate s. Geraldi di Od-done di Cluny, in “Hagiographica”; 3 (1996), pp.113-136

[648] A. FANELLI, Le due più antiche biografie del ‘400 su s.Rocco, Conversano 1996

[649] Late Merovingian France: History and Hagio-graphy, 640-720, eds. P. FOURACRE – R. GERBERDING,Manchester 1996

[650] GIACOMO SCALZA, Legenda di Vanna da Orvieto, a cu-ra di E. PAOLI – L.G.G. Ricci, Spoleto 1996

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[651] TH. MATHUS, Alle origini di Camaldoli. San Ro-mualdo e i cinque fratelli, Camaldoli 1996

[652] A. VUOLO, Memoria epigrafica e memoria agio-grafica. La “Vita sancti Paschasii confessoris”(secc. XI-XII), in Florentissima proles Ecclesiae,pp. 553-583

[653] Ystoria sancti Thome de Aquino de Guillaumede Tocco (1323), éd. critique, introduction etnotes de C. LE BRUN-GOUANVIC, Toronto 1996

[654] P. BERTRAND, La Vie de sainte Madelberte deMaubege (BHL 5129). Edition critique du texte,in “AB”, 113 (1997), pp. 39-76

[655] C. CABY, Bernardino Gadolo ou les débuts del’historiographie camaldule, in “MEFRM” 109(1997), pp. 225-268

[656] A. DEGL’INNOCENTI, La leggenda di s. Galgano inuna raccolta agiografica trecentesca (Lauren-ziano Plut. XX, 6), in Miscillo flamine. Studi inonore di Carmelo Rapisarda, a cura di A. DE-GL’INNOCENTI – G. MORETTO, Trento 1997, pp.139-159

[657] E. D’ANGELO, La passione dei santi Quirico eGiulitta di Pietro Suddiacono: edizione di fram-menti da un codice napoletano, in “CamSa”, 28(1997), pp. 19-24

[658] Iunctae bevegnatis Legenda de vita et miraculisbeatae Margaritae de Cortona, ed. critica a cu-ra di F. IOZZELLI, Grottaferrata 1997

[659] M.C. DIAZ Y DIAZ, M.V. PARDO, D. VILARIÑO, Or-doño de Celanova: vida y milagros de san Ro-sendo, Edición, tradución y estudio, La Coruña1997

[660] La Vie ancienne de S. Samson de Dol, ed. P.FLOBERT, Paris 1997

[661] La Vie du pape Léon IX (Brunon, évêque deToul), éd. et trad. M. PARISSE – M. GOULLET, Paris1997

[662] J. MARTINEZ GAZQUEZ, Hystoria Barlae et Josaphat(Bibl. Nacional de 100 Nàpoles VIII. B. 10). Estu-dio y edición, Madrid 1997

[663] Miracula Sancti Dominici mandato magistriBerengarii collecta. Petri Calo Legendae S. Do-minici, ed. S. TUGWELL, Roma 1997

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[665] G. RASPINI, San Romolo vescovo di Fiesole, Fie-sole (FI) 1997

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[667] Bernardi Guidonis scripta de sancto Dominico,ed. S. TUGWELL, Roma 1998

[668] Fonti storico-spirituali dei Servi di santa Maria.I. Dal 1245 al 1348, Sotto il Monte (BG) 1998

[669] M. GOULLET, Les Vies de saint Mansuy (Mansue-tus), premier évêque de Toul. Aperçu du dossieret édition critique des textes inédits, in “AB”,116 (1998), fasc. 1-2, pp. 57-105

[670] Iacopo da Varazze, Legenda aurea, ed. critica acura di G.P. MAGGIONI, 2 voll. (con CD Rom),Firenze 1998

[671] La “Passio sanctorum Septem Dormientium”tratta dal codice 2 della Biblioteca comunale diNoto, a cura di S. MARTORANA, Catania 1998

[672] Le Vite di Umiltà da Faenza. Agiografia trecen-tesca dal latino al volgare, a cura di A. SIMO-NETTI, Firenze 1998

[673] Vita Sanctae Hildegardis. Leben der heiligenHildegard von Bingen. Canonizatio sanctaeHildegardis. Kanonisation der heiligen Hilde-gard, übers. und eingeleitet von M. KLAES, Frei-burg, Basel, Wien, Barcelona, Rom, New York1998

[674] Die Prüfeninger Vita Bischof Ottos I. von Bam-berg nach der Fassung des Großen Österreichi-schen Legendars, hrsg. von J. PETERSOHN,Hannover 1999

[675] Die Vita sancti Heinrici regis et confessoris undihre Bearbeitung durch den Bamberger DiakonAdelbert, hrsg. von M. STUMPF, Hannover 1999

[676] P. GOLINELLI, Alla ricerca di un santo scono-sciuto: fonti agiografiche e documenti storici sulculto di san Possidonio, in San Possidonio: unsanto, un territorio, Mirandola 1999, pp. 9-34

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[677] Historia septem tribulationum Ordinis MinorumAngeli Clareni, a cura di O. ROSSINI, introduzio-ne e commento di H. HELBLING, Roma 1999

[678] Iotsald von Saint Claude, Vita des Abtes Odilo vonCluny, hrsg. von J. STAUB, Hannover 1999

[679] Un leggendario fiorentino del XIV secolo, ed. criticaa cura di A. DEGL’INNOCENTI, Tavarnuzze (FI) 1999

[680] Vie de sainte Julienne de Cornillon, ed. J.P. DEL-VILLE, Louvain La Neuve 1999

[681] Bartolomeo da Trento, Liber epilogorum in gestasanctorum, a cura di E. PAOLI, Firenze 2001

[682] Lantbert von Deutz, Vita Heriberti. Miracula He-riberti. Gedichte. Liturgische Texte, hrsg. von B.VOGEL, 2001

[683] Raimondo da Capua, Legenda beatae Agnetis deMonte Policiano, ed. a cura di S. NOCENTINI,Tavarnuzze (FI) 2001

[684] Vita et translatio s. Athanasii neapolitani episcopi(BHL 735 e 737) sec. XI, Introduzione, edizione cri-tica e commento a cura di A. VUOLO, Roma 2001

[685] Compendium degli atti del processo informativo perla canonizzazione di Pietro del Morrone ed altri te-sti dal ms. 1071 della Bibliothèque de l’Arsenal diParigi su Celestino V, edizione critica a cura di A.MARINI, Roma 2002

[686] Le “Vite” di Torello da Poppi, ed. L.G.G. RICCI conuna introduzione storica di M. BICCHIERAI, Firenze2002

[687] PIER DAMIANI, Vita di Mauro, a cura di E. LUGARESI,Cesena 2002

[688] Pietro Suddiacono napoletano, L’opera agiografica,a cura di E. D’ANGELO, Firenze 2002

[689] Beate Hildegardis Cause et Cure, edidit L. MOULI-NIER, Berlin 2003

[690] L’oeuvre hagiographique en prose d’Alcuin. VitaeWillibrordi, Vedasti, Richarii, ed. trad. par CH. VEY-RARD-COSME, Firenze 2003

[691] The Miracles of saint Æbbe of Coldingham andsaint Margaret of Scotland, ed. and transl. by R.BARTLETT, Oxford 2003

[692] F. PANARELLI, Scrittura agiografica nel Mezzogior-no Normanno. La Vita di s. Guglielmo da Vercel-li, Galatina 2004

Bibliografia

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[693] La letteratura francescana. I vol. Francesco e Chia-ra d’Assisi, a cura di CL. LEONARDI, Milano 2004

[694] Gregorio Magno, Storie di santi e di diavoli, I vol.,a cura di S PRICOCO e M. SIMONETTI, Milano 2005

[695] La letteratura francescana. II vol. Le vite antiche disan Francesco, a cura di CL. LEONARDI, Milano 2005

CAPITOLO 3 – LA SCRITTURA AGIOGRAFICA

L’evoluzione degli studi agiografici ha condotto soprat-tutto negli ultimi anni a considerare sempre più speci-ficamente la scrittura agiografica come prodotto cultu-rale e letterario non esclusivamente subordinato eschiacciato dal peso dei suoi protagonisti. In questo capitolo si intendono segnalare gli studi rela-tivi alla scrittura sulla santità seguendo il fil rouge co-stituito da una serie di temi e problemi quali: la scrit-tura agiografica, gli agiografi, i generi agiografici e i lo-ro esili confini, l’identità e la trasmissione dei testi, e,infine, i rapporti tra produzione, diffusione e fruizione.

Una serie di volumi della Typologie des sources dumoyen âge occidental hanno affrontato temi e pro-blemi legati alla produzione agiografica adottandouna distinzione secondo le tipologie di manoscritti ei generi.

[696] G. PHILIPPART, Les légendiers latins et autres ma-nuscrits hagiographiques, Turnhout 1977 (Typolo-gie des sources du moyen âge occidental, 24-25)

[697] J. DUBOIS, Les martyrologes du moyen âge latin,Turnhout 1978 (Typologie des sources du moyenâge occidental, 26)

[698] M. HEINZELMANN, Translationsberichte und andereQuellen des Reliquienkultes, Turnhout 1979 (Ty-pologie des sources du moyen âge occidental, 33)

[699] M. SOT, Gesta episcoporum, Gesta abbatum,Turnhout 1981 (Typologie des sources du moyenâge occidental, 37)

[700] J. RICHARD, Les récits de voyages et de pèlerinages,Turnhout 1981 (Typologie des sources du moyenâge occidental, 38)

La santità medievale

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[701] C. BREMOND, J. LE GOFF, J.-CL. SCHMITT, L’exem-plum, Turnhout 1982 (Typologie des sources dumoyen âge occidental, 40)

[702] P. DINZELBACHER, Revelationes, Turnhout 1991 (Ty-pologie des sources du Moyen Àge occidental, 57)

[703] A.G. MARTIMORT, Les livres de lecture liturgique,Turnhout 1992 (Typologie des sources du MoyenÀge occidental, 64)

[704] M. RICHTER, The Oral Tradition in the Early Midd-le Ages, Turnhout 1994 (Typologie des sources duMoyen Àge occidental, 71)

A partire dal 1994 è cominciata la pubblicazione deivolumi della collana Hagiographies. Histoire interna-tionale de la littérature hagiographique latine et ver-naculaire en Occident des origines à 1550. Internatio-nal History..., sous la direction de GUY PHIPPART, t. I-III,Éditions Brepols, Turnhout 1994, 1996, 2001 (CorpusChristianorum). Il progetto animato da Guy Philipparte giunto fino ad oggi al III volume si propone esplici-tamente di prendere in considerazione non i santi, laloro storia e il culto a loro dedicato, ma gli agiografi ele loro opere.

(Si rimanda anche ai numeri 48, 58, 60, 66, 198, 213,217)

[705] Geschichte der lateinischen Literatur des Mittelal-ters, ed. M. MANITIUS, 3 voll., München 1911-31

[706] P. SAINTYVES, En marge de la légende dorée: son-ges miracles et survivances. Essai sur la forma-tion de quelques thémes hagiographiques, Paris1930

[707] S. BOESCH GAJANO, Giovanni Gualberto e la vitacomune del clero nelle biografie di Andrea daStrumi e di Atto da Vallombrosa, in La vita co-mune del clero nei secoli XI e XII, Milano 1962,II, pp. 228-35

[708] V. FUMAGALLI, note sulla «Vita Geraldi» di Odonedi Cluny, in “BISIME” 76 (1964) pp. 217-240

[709]G. LÜCK, Die Form der suetonischen Biographieund die frühen Heiligenviten, in Mullus. Festsch-rift Theodor Klauser, Münster 1964, pp. 230-241

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[710] W.EDELSTEIN, Eruditio und Sapientia. Weltbildund Erziehung in der Karolingerzeit. Untersu-chungen zu Alcuninus Briefen, Freiburg inBreisgau 1965

[711] B. DE GAIFFIER, Mentalité de l’hagiographie mé-diévale d’après quelques travaux récents, in“AB”, 86 (1968), pp. 391-399

[712] B. DE GAIFFIER, L’hagiographie, in La storiografiaaltomedievale, Atti della XVII Settimana del Cen-tro italiano di studi sull’alto medieovo, Spoleto1970, pp. 139-166

[713] B. DE GAIFFIER, Recherches d’hagiographie latine,Bruxelles 1971

[714] M. HEINZELMANN, Neue Aspekte des Biographi-schen und Hagiographischen Literatur in derLateinischen Welt (1.-6. Jahrundert), in “Fran-cia”, 1 (1973), pp. 27-44

[715] F. SCORZA BARCELLONA, La celebrazione dei santiInnocenti nell’omiletica latina dei secoli IV-VI,in “SM”, III s. 15/2 (1974), pp. 705-767

[716] F. BRUHNöLZL, Geschichte der lateinischen Literaturdes Mitteaters, II Band, Müchen 1975

[717] J. CL. POULIN, L’ideal de sainteté dans l’Aquitai-ne carolingienne d’après les sources hagio-graphiques (750-950), Quebec City 1975

[718] F. SCORZA BARCELLONA, La celebrazione dei santiInnocenti nell’omiletica greca, in “Badia di Grot-taferrata”, n.s. 29 (1975), pp. 105-135, 30 (1976),pp. 73-101

[719] Christianisme et formes littéraires de l’antiquitétardive en Occident, Genève 1977

[720] F. LOTTER, Zur literarischen Form und Intentionder Vita Heinrici IV, in Festschrift H. Beumann,Sigmaringen 1977, pp. 288-329

[721] S. LEBECQ, La famille et les apprentissages deLiudger d’après les premiers chapitres de la VitaLiudgeri d’Altfrid, in Actes du 101e Congrès na-tional des Societés Savantes 1976, Paris 1978,pp. 53-71

[722] G. MUZZARELLI, Appunti per un’analisi dellastruttura dei “Sermones” di Bernardino da Fel-tre, in “Rivista di storia della Chiesa in Italia”,32/1 (1978), pp. 153-180

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[723] C. CAROZZI, De l’enfance à la maturité. Etude d’a-près les Vies de Geraud d’Aurillac et d’Odon deCluny, Actes du 102e Congrès National des SociétéSavantes, II vol., Études sur la sensibilité au Moye-ne age, Paris 1979, pp. 103-116

[724] W. BERSCHIN, Griechisch-lateinisches Mittelalter:von Hieronymus zu Nikolaus von Kues, Bern-München 1980 (trad. it. Medioevo greco-latino,Napoli 1989)

[725] C. DEL CORNO, Il racconto agiografico nella pre-dicazione dei secoli XIII-XV, in Agiografia del-l’Occidente, pp. 79-114

[726] C. LEONARDI, I modelli dell’agiografia latina dal-l’epoca antica al medioevo, in Passaggio dalmondo antico al medioevo. Da Teodosio a sanGregorio Magno, Roma 1980, pp. 435-476

[727] R. GRÉGOIRE, Il volto agiografico di san Benedetto,in “Ravennatensia”, 9 (1981), pp. 1-20

[728] Hagiography and Medieval Literature. A Sympo-sium, a cura di H. BEKKER-NIELSEN, Odense 1981

[729] J. LE GOFF, “Vita” et “preexemplum” dans le 2elivre des “Dialogues” de Grégoire le Grand, inHagiographie, cultures et sociétés, pp. 105-117

[730] C. LEONARDI, L’agiografia latina dal tardoanticoall’alto medioevo, in La cultura in Italia fra tar-do antico e altomedioevo, II, Roma 1981, pp.643-660

[731] M. SOT, Arguments hagiographiques et historio-graphiques dans les “Gesta episcoporum”, in Ha-giographie, cultures et sociétés, pp. 95-104

[732] STANISLAO DA CAMPAGNOLA, Francesco d’Assisi neisuoi scritti e nelle sue biografie dei secoli XIII eXIV, Assisi 1981

[733] L. VON PADBERG, Heilige und Familie. Studien zurBedeutung familiengebundener Aspekte in denViten des Verwandten und Schulerkreises um Wil-librord, Bonifatius und Liudger, (Dyssertation)Münster 1981

[734] S. BOESCH GAJANO, Martiri, vescovi, monaci: lineedi sviluppo dell’agiografia umbra nell’Alto Me-dioevo, in Il santo patrono nella città medievale:il culto di san Valentino a Terni, Roma 1982, pp.165-191

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[1004] E. SUSI, Strategie agiografiche altomedioevali in unleggendario di Farfa, in “Cristianesimo nella sto-ria”, 18 (1997), pp. 277-302

[1005] V. VON FALKENHAUSEN, Problemi di traduzione di te-sti agiografici: il caso della Passio sancti Erasmi, inSantità, culti e agiografia, pp. 129-137

[1006] F. DE VRIENDT, La tradition manuscrite de la Vi-ta Waldetrudis (BHL 8776-8777): Les mécani-smes de propagation d’un récit hagiographiquerégional (IXe-XVe siècles), in “AB”, 117 (1999),pp. 319-368

[1007] G. PHILIPPART – M. TRIGALET, Légendes hagiographi-ques des provinces de Parme et de Plaisance: cir-culation des textes et voies de communication, in

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[1008] C. DEL CORNO, La tradizione delle “vite dei san-ti padri”, Venezia 2000

[1009] Il pubblico dei santi: formae livelli di ricezionedei messaggi agiografici, a cura di P. GOLINELLI,Roma 2000

[1010] U. LONGO, Agiografia e identità monastica aFarfa tra XI e XII secolo, in “Cristianesimo nellaStoria”, 21 (2000), pp. 311-41

[1011] A.M. ORSELLI, Il profilo agiologico del codice, inVitale e Agricola sancti doctores. Città chiesastudio nei testi agiografici bolognesi del XII se-colo, a cura di G. ROPA – G. MALAGUTI, Bologna2001, pp. 167-173

[1012] P. FACCIOTTO, Moments et lieux de la traditionmanuscrite de la Vita Geraldi, in Guerriers etmoines, 2002, pp. 217-234

[1013] G. ORLANDI, Considerazioni sulla tradizione ma-noscritta della Navigatio sancti Brendani, in “Fi-lologia mediolatina” 9 (2002), pp. 51- 75

[1014] F. DOLBEAU, Prose, rythme et mètre: réécrituresdans le dossier de saint Ouen, in “Francia”, 58(2003) p. 231-250

[1015] L’edizione critica delle fonti agiografiche, a cu-ra di F. SCORZA BARCELLLONA, in “Sanctorum”, 1(2004), pp. 9-112-F. SCORZA BARCELLONA, Presentazione, pp. 9-11-P. CHIESA, Testi agiografici stratificati. Problemieditoriali negli Acta Gallonii e nella Passio Pere-grini Bolitani, pp. 13-24-G.P. MAGGIONI, Filologia mediolatina e testi agio-grafici. Casi di normale eccezionalità, pp.25-50-E. PAOLI, Agiografia, filologia, storia, pp. 51-66-A. DEGL’INNOCENTI, Aspetti della trasmissione dei te-sti agiografici, pp. 67-78-E. SUSI, Osservazioni preliminari sul dossier agio-grafico dei santi Senzias e Mamiliano, pp. 79-88-P. LICCIARDELLO, La Passio sanctorum Donati et Hi-lariani (BHL 2289-2294), pp. 89-96-U. LONGO, “Inter scripturas mereretur autenticasreservari”. Identità del testo e tradizione mano-scritta delle opere di Pier Damiani, pp. 97-112

Bibliografia

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3.3 GENERI DELL’AGIOGRAFIA

3.3.1. Passioni e passionari

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[1017] M.C. DIAZ Y DIAZ, La Pasión de s. Pelayo y su di-fusión, in “Anuario de estudios medievales”, 6(1969), pp. 97-116

[1018] F. DOLBEAU, À propos du texte de la Passio Mar-celli centurionis, in “AB”, 90 (1972), pp. 329-335

[1019] F. DOLBEAU,La Passion ancienne de Victor deMouzon, in “RHArden”, 9 (1974), pp. 55-67

[1020] F. DOLBEAU, Un exemple peu connu de conte ha-giographique: la Passion des saints Pérégrin,Mathorat et Viventien, in “AB”, 97 (1979), pp.337-354

[1021] M.C. DIAZ Y DIAZ, Passionaires, légendiers et com-pilations hagiographiques dans le haut moyenâge espagnol, in Hagiographie, cultures, 1981 pp.49-61

[1022] F. DOLBEAU, Le passionnaire de Fulda. Une sourceméconnue des Acta Sanctorum conservée jadis àAnvers dans la bibliothèque des anciens Bollandi-stes, in “Francia”, 9 (1981), pp. 515-530

[1023] M.C. DIAZ Y DIAZ, La “Passio Mantii” (B.H.L.5219). Unas consideraciones, in “AB”, 100 (1982),pp. 327-339

[1024] J. GIL FERNANDEZ, Interpretaciones latinas: la Pasiónde san Mancio, in “Habis”, 15 (1984), pp. 189-193

[1025] F. SCORZA BARCELLONA, Il sangue nelle passionesafricane, in Sangue e antropologia nella liturgia,II, Roma, 1984, pp. 1081-1099

[1026] C. FERNANDEZ RODRIGUEZ, Tipològia estructural ycontaminación generica en las Pasiones, in Ac-tas del II Congreso Internacional de LiteraturaMedieval

[1027] B.R. MOTZO, La passione dei santi Gavino, Protoe Gianuario, in Studi sui bizantini in Sardegnae sull’agiografia sarda, a cura della Deputazionedi storia patria per la Sardegna, Cagliari 1987,pp. 187-221 (= “Studi cagliaritani di storia e filo-logia” Cagliari 1987, pp. 129-161

La santità medievale

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[1028] F. SCORZA BARCELLONA, Il tema del sangue in al-cuni testi del Passionario ispanico, in Sangue eantropologia. Riti e culto, II, Roma 1987, pp.1245-1261

[1029] G. MELE, La Passione di N. S. Gesù Cristo,Oristano 1989

[1030] C. HAHN, Ps. Theotimus, Passsio Margaretae:ora-tiones, Graz 1988

[1031] A. VUOLO, La ‘Passio s. Januarii’ nelle epitomimedievali, “CamSa”, 20/2 (1989), pp. 268-292

[1032] R. GUERREIRO, Le rayonnement de l’hagiographiehispanique en Gaule pendant le Haut MoyenAge: circulation et diffusions des passions hispa-niques, in L’Europe héritière de l’Espagne wisigo-tique, Madrid 1992

[1033] R. GUERREIRO, Un archétype ou des archétypes dupassionaire hispanique? Prudence et le métierd’hagiographe, in De Tertullien aux Mozarabes,Paris 1992, pp. 15-27

[1034] N. TANDA, Alcune considerazioni ed osservazioniin margine a “Sa vitta et sa morte et passione desanctu Gavinu, Prothu et Ianuariu” di AntonioCano, in “Sesuja”, 9-10 (1992-1993), pp. 69-77

[1035] A.M. PINTUS, Fonti e modello de “Sa vitta et samorte et passione de sanctu Gavinu, Prothu etIanuariu” di Antonio Cano, in “Quaderni bole-tanesi”, 20 (1994), pp. 395-423

[1036] P. RIESCO, Pasionario Hispanico, Sevilla 1995[1037] The broken body: passion devotion in Late-me-

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3.3.2 Vite dei santi e leggendari

[1039] H. SCHRÖRS, Die Vita Brunonis des Ruotger, in “An-nalen des Historischen Vereins für den Nie-derrhein”, 90 (1911), pp. 61-100

[1040] F. LOTTER, Die Vita Brunonis des Ruotger, Bonn1958

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[1043] G. LUCCHESI, La “Vita s. Rodulphi et s. DominiciLoricati” di san Pier Damiani, in “RSCI”, 19(1965), pp. 165-177

[1044] F. DOLBEAU, Le légendier de l’abbaye cisterciennede Clairmarais, in “AB”, 91 (1973), pp. 273-286

[1045] F. DOLBEAU, Fragments métriques consacrés à s.Melaine de Rennes, in “AB”, 93 (1975), pp. 115-125

[1046] F. DOLBEAU, Le tome perdu du légendier de Saint-Omer reconstitué grâce aux Collectanea Bollan-diana, in “AB”, 93 (1975), pp. 363-375

[1047] F. DOLBEAU, Notes sur deux collections hagio-graphiques conservées à la Bibliothèque Vatica-ne, in “MEFRM”, 87 (1975), pp. 397-424

[1048] CH.-F. ALTMAN, Two types of opposition and thestructure of Latin saints’ Lives, in “Medievalia etHumanistica”, n. s. 6 (1975), pp. 1-11

[1049] H. ROCHAIS, Un légendier cistercien de la fin du XIIe

siècle. Le Liber de Natalitiis et de quelques grandslégendiers des XIIIe et XIVe siècles, Rochefort 1975

[1050] F. DOLBEAU, Le légendier de San Francesco deGualdo: tentative de reconstitution, in “Bulletinodella Deputazione di Storia Patria dell’Umbria”73 (1976), pp. 157-175

[1051] F. DOLBEAU, Le légendier de la cathédrale de Bo-vino, in “AB”, 96 (1978), pp. 125-152

[1052] O. LIMONE, La Vita di Gregorio Magno nell’ano-nimo di Whitby, in “SM”, III s., 19 (1978), pp.37-67

[1053] E. CAU, Fulgenzio di Ruspe e la cultura scritta inSardegna agli inizi del VI secolo, in “Sandalion”,2 (1979), pp. 221-229

[1054] B. DE GAIFFIER, À propos des légendiers latins, in“AB”, 97 (1979), pp. 57-68

[1055] Cirillo e Metodio. Le biografie paleoslave, a curadi V. PERI, Milano 1981

[1056] F. DOLBEAU, Notes sur l’organisation interne deslégendiers latins, in Hagiographie, cultures et so-ciétés., pp. 11-29

La santità medievale

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[1057] F. DOLBEAU, Un plagiat anonyme de la Vita s. Co-lumbani, in “Archivium Bobiense”, 3 (1981), pp.59-64.

[1058] F. DOLBEAU, Nouvelles recherches sur le Legenda-rium Flandrense, in “Revue Augustinienne”, 16(1981), pp. 399-455

[1059] F. DOLBEAU, Le légendier de la chartreuse de Mon-trieux, in “AB”, 99 (1981), p. 74

[1060] F. DOLBEAU, Un légendier abrégé utilisé par Ber-nard Gui, in “AB”, 99 (1981), p. 250

[1061] G. PHILIPPART, L’édition médiévale des légendierslatins dans le cadre d’une hagiographie générale,in Hagiography and Medieval Literature, 1981,pp. 127-158

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[1107] S. BRUFANI, Agiografia antoniana e francescana,in “Il Santo”, II s., 36 (1996), pp. 89-107

[1108] F. DE VRIENDT, La Vita sanctae Reineldis (BHL7082): Commentaire critique et nouvelle hypothè-se de datation, in La vie et le culte de sainte Re-nelde des origines à nos jours, éd. L. DELAPORTE,Tubize 1996, pp. 17-35

[1109] Holy men and holy women: Old English prosesaints’ lives and their contexts, edited by P.E.SZARMACH, Albany 1996

[1110] E. SUSI, Il ‘Prologus de miraculis’ della ‘Vita et mi-racula sancti Petri Caelestini’ del codice 5375 del-la Bibliothèque Nationale di Parigi, in Temi e Im-magini del Medioevo. Alla memoria di RaoulManselli da un gruppo di allievi, a cura di E. PA-SZTOR, Roma, 1996, pp. 151-166

[1111] J.C. EBY, Bringing the Vita to life: Bede’s symbolicstructure of the Life of St. Cuthbert, in “AmericanBenedictine Review”, 48 (1997), pp. 316-338

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[1114] M. GOULLET, Une Vie latine inédite de saint Man-suy, premier évêque de Toul, in “Etudes touloi-ses”, 88 (1998), pp. 35-38

[1115] Tra edificazione e piacere della lettura: le vitedei santi in età medievale, a cura di A. DEGL’IN-NOCENTI e F. FERRARI, Trento 1998

[1116] G. SANGERMANO – A. GALDI, La letteratura agio-grafica, in Storia di Salerno, I, Salerno antica emedievale, a cura di I. GALLO, Pratola Serra2000, pp. 293-301

[1117] Giona di Bobbio,Vita di Colombano e dei suoidiscepoli, introduz. di I. BIFFI, analisi e com-mento di A. GRANATA, Milano 2001

[1118] M. GOULLET, Les dossiers hagiographiques dudiocèse de Toul. (Sources hagiographiques de laGaule), in L’hagiographie du haut moyen âgeen Gaule du Nord: manuscrits, textes et centresde production, dir. M. HEINZELMANN, Stuttgart2001, p. 11-89

[1119] G. KLANICZAY, Legendák és csodák, 13-16. szá-zad, Budapest 2001

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[1125] V. VALCÀRCEL, Las Vitae sanctorum de la Hispa-nia medieval: sus manuscritos y su historia edi-torial, in “Memoria Ecclesiae” 24 (2004)

3.3.3 Miracoli

[1126] A. PONCELET, Index miraculorum B. V. Mariaequae latine sunt conscripta, in “AB”, 21 (1902),pp. 241-360

[1127] H. DELEHAYE, Les premiers “libelli miraculorum”, in“AB”, 29 (1910), pp. 427-434

[1128] F. HOLIK, Index miraculorum marianorum indiciA. Ponceleti... superaddendus, Budapest 1920

[1129] H. DELEHAYE, Les recueils antiques des miracles dessaints, in “AB”, 43 (1925), pp. 5-85, 305-325

[1130] P.A. SIGAL, Histoire et hagiographie: les Miraculaauz XI et XII siècles; in “Annales de Bretagne etdes Pays de l’Ouest”, 87 (1980), pp. 237-257

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[1133] A. VUOLO, I ‘Libelli miraculorum’ tra religiositàe politica, Napoli 1990

[1134] G. CREMASCOLI, Il racconto dei miracoli nelle te-stimonianze agiografiche su s. Ubaldo, in Nelsegno del santo protettore, pp. 241-260

[1135] H. PÖRNBACHER – W. PÖTZL, Mirakelbücher, inMarienlexikon, IV, St. Ottilien 1992, pp. 464-465

[1136] M. WITTMER-BUTSCH, Pilgern zu himmlsichenÄrzten. Historiche und psycologische Asperktefrüh und hochmittelaterlicher Mirakelberichte,in Wallfahrt und Alltag in Mittelalter undfrüher Naeuzeit, Wien 1992, pp. 237-254

[1137] G. BARONE, Une hagiographie sans miracles. Obser-vation en marge de quelques vies du Xe siècle, Lesfonctions des saints, 1993, pp. 435-446

La santità medievale

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[1138] G. PHILIPPART, Les Miracles mariaux de Jean He-rolt (1434) et la Légende Dorée, in Legenda au-rea – La légende dorée (XIIIe-XVe s.), a cura diB. DUNN-LARDEAU, 1993, pp. 53-67

[1139] S. BOESCH GAJANO, Uso e abuso del miracolo nel-la cultura altomedievale, in Les fonctions dessaints, 1993, pp. 109-122

[1140] P.A. SIGAL, Les récits de miracles, in Comprendrele XIII siècle. Etudes offertes à Marie-Thérèse Lor-cin, éd. P. GUICHARD – D. ALEXANDRE-BIDON,Lyon 1995, pp. 133-144

[1141] CH. VULLIEZ, Le miracle et son approche dansles recueils de Miracula orléanais du IX au XIIsiècle, in Miracles, prodiges et merveilles, pp.89-113

[1142] S. BOESCH GAJANO, Verità e pubblicità: i raccon-ti di miracoli nel libro XXII del De civitate Dei,in Il “De cvitate Dei”. L’opera, le interpretazioni,l’influsso, a cura di E. CAVALCANTI, Roma-Frei-burg-Wien 1996, pp. 367-388

[1143] M. GOODICH, Battling the devil in rural Europe.Late medieval miracle collections, in La christia-nisation des campagnes, éd. J.-P. MASSAUT – M.-E. HENNEAU, Bruxelles-Rome 1996, I, pp. 139-152

[1144] G. PHILIPPART, Le récit miraculaire marial et lesfigures de Marie dans l’Occident médiéval,Etudes réunies par D. IOGNA-PRAT, E. PALAZZO,D. RUSSO. Préface de G. DUBY, Paris 1996, pp.563-590

[1145] H. RÖCKELEIN, Miracle Collections of CarolingianSaxony. Literary Tradition versus Original Crea-tion, in “Hagiographica”, 3 (1996), pp. 267-275

[1146] G. TÜSKÉS – E. KNAPP, Volksfrömmigkeit in Un-garn. Beiträge zur vergleichenden Literatur undKulturgeschichte, Dettelbach 1996, pp. 251-277

[1147] F. DOLBEAU, Les travaux français sur l’hagio-graphie médiolatine (1968-1998), in “Hagio-graphica”, 6 (1999), pp. 23-68, pp. 50-55: “Lesrecueils de miracles”

[1148] A. MARINI, L’instrumentum notarile attestanteun miracolo relativo alla Perdonanza di Cele-stino V (1296). Introduzione ed edizione, in“BISIMEeAM”, 102 (1999), pp. 81-98

Bibliografia

159

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3.3.4 Traslazioni, visioni e profezie

[1148a] R. MICHALOWSKI, Le don d’amitié dans la sociétécarolingienne et les Translationes sanctorum, inHagiographie, cultures, 1981 pp. 399-416

[1149] H. FROS, Liste des Translations et Inventions de l’é-poque carolingienne, in “AB”, 104 (1986), pp.427-429

[1150] P. DINZELBACHER, Vision und Visionsliteratur imMittelalter, Stuttgart 1981

[1151] I sogni nel medioevo, a cura di T. GREGORY,Roma 1985

[1152] Sogni, visioni e profezie nell’antico cristianesi-mo, in “Augustinianum” 29, (1989)

[1153] F. SCORZA BARCELLONA, Sogni e visioni nella lettera-tura martirologica africana posteriore al III seco-lo, in “Augustinianum”, 29, 1 (1989), pp. 193-212

[1154] Apparitions and Miracles, Actes du Colloque deBruxelles, a cura di A. DIERKENS, Bruxelles 1991

[1155] P. COX MILLER, Dreams in Late Antiquity. Studiesin Imagination of a culture, Princeton 1994

[1156] J. CL. SCHMITT, Les revenants. Les vivants et lesmorts dans la société mediévale, Paris 1994

[1157] D. IOGNA-PRAT, Un texte hagiographique épi-neux: la Translatio sancti Valeriani, in Saint-Philibert de Tournus. Histoire, archéologie, art.Actes du colloque du Centre International d’E-tudes Romanes, sous la dir. de J. THIRION,Tournus 1995, pp. 27-40

3.3.5 Raccolte di vite di santi

[1158] H. HEBENSTREIT, Wunder und Legende. Studien zuLeben und Werk von Laurentius Surius (1522-1578), insbesondere zu seiner Sammlung “Deprobatis Sanctorum historiis”, Dissertation zur Er-langung des Grades eines Doktors der Philo-sophie der Eberhard-Karls-Universität Tübingendem fachbereich Neuphilologie, Tübingen 1975

[1159] S. BOESCH GAJANO, Dai leggendari altomedievaliagli “Acta Sanctorum”. forme di trasmissione enuove funzioni dell’agiografia, in “Rivista di sto-ria e letteratura religiosa”, 21 (1985), pp. 219-244

La santità medievale

160

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[1160] A. BOUREAU, Barthélémy de Trente et l’inventionde la “Legenda nova”, in Raccolte di vite, 1990,pp. 23-39

[1161] B. FLEITH, Legenda Aurea: destination, utilisa-teurs, propagation. L’histoire de la diffusion du lé-gendier au XIIIe et au début du XIVe siècle, inRaccolte di vite, 1990, pp. 41-48

[1162] Raccolte di vite di santi dal XIII al XVIII secolo:strutture, messaggi, fruizione, a cura di S. BOESCH

GAJANO, Fasano di Pugliai 1990[1163] S. BOESCH GAJANO, La raccolta di vite di santi di

Luigi Lippomano. Storia, struttura, finalità di unacostruzione agiografica, in Raccolte, pp. 110-130

[1164] A. DEGL’INNOCENTI, Una “nuova” agiografia: leg-gende e leggendari fra XIII e XIV secolo, in Dallatarda latinità agli albori dell’umanesimo: alle ra-dici della storia europea, a cura di P. GATTI e L.DE FINIS, Trento 1998, pp. 433-448

[1165] R. MICHETTI, Le raccolte di vite di santi tra uni-versalità e regionalismo alla fine del medioevo, inVita religiosa e identità, 1998, pp. 215-230

[1166] R. MICHETTI, Storia e agiografia nelle raccolte diVite dei santi, in Diventare santo. Itinerari e ri-conoscimenti della santità tra libri, documenti eimmagini, pp. 37-43

[1167] S. DICHIARA, Una bibliografia sulle Raccolte di Vi-te di santi. Criteri di compilazione e ipotesi inter-pretative, in Erudizione e devozione

[1168] Erudizione e devozione, 2000[1169] Europa sacra, 2002

3.3.6 Immagini

[1170] G. KAFTAL, Saints in Italian art. Iconographyof the saints in tuscan Painting, Firenze 1952(rist. 1998)

[1171] S. GIEBEN, Appunti per l’iconografia dei santi ebeati dell’ordine della penitenza, in I frati peni-tenti di san Francesco nella società del Due eTrecento, Roma 1977, pp. 111-124

[1172] G. KAFTAL-F. BISOGNI, Saints in Italian art. Ico-nography of the saints in the Painting of Northeast Italy, Firenze 1978

Bibliografia

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[1173] 800 Jahre Franz von Assisi. Franziskanische Kun-st und Kultur des Mittelalter, Wien 1982

[1174] San Francesco d’Assisi nel cinema dal muto al so-noro, a cura di D. MECCOLI, Assisi 1982

[1175] Francesco d’Assisi. Storia e arte, Catalogo dellamostra, a cura di R. RUSCONI, Milano 1983

[1176] A.M. ORSELLI, Immagini e miti di san Petronio nel-la tradizione bolognese, in La basilica di San Pe-tronio, I, Milano 1983, pp. 41-52

[1177] G. KAFTAL-F. BISOGNI, Saints in Italian art. Icono-graphy of the saints in the Painting of North westItaly, III vol., Firenze 1985

[1178] M. MOSCINI, Cristina di Bolsena: culto e iconogra-fia, Viterbo 1986

[1179] L. BIANCHI – D. GIUNTA, Iconografia di santa Ca-terina da Siena, Roma 1988

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[1182] H. BELTING, Bild und Kult. Eine Geschichte des Bil-des von dem Zeitalter der Kunst, München 1990(tr.it.: Storia delle icone dall’età imperiale al tar-domedioevo, Roma 2001)

[1183] C. FRUGONI, Francesco e l’invenzione delle stim-mate. Una storia per parole e immagini fino a Bo-naventura e Giotto, Torino 1993

[1184] C. FRUGONI, L’iconografia e la vita religiosa nei se-coli XII-XV, in Storia dell’Italia religiosa, Roma-Bari, 1993, pp. 485-504

[1185] J. GARDNER, Patrons, Painters and Saints. Studiesin Medieval Italian Painting, Adershot 1993

[1186] Hagiographie und Kunst. Der Heiligenkult inSchrift, Bild und Architektur, hrsg. G. KERSCHER,Berlin 1993

[1187] P. SKUBISZEWSKI, Un manuscrit peint de la Vita Ra-degundis conservé a Poitiers. Les idées hagio-graphiques de Venance Fortunat et la spiritualitémonastique du XIe siècle, in Venanzio Fortunatotra Italia e Francia, pp. 195-236

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[1188] C. FRUGONI, La tavola pisana con storie di sanFrancesco, in Società, istituzioni, spiritualità.Studi in onore di Cinzio Violante, I, Spoleto1994, pp. 375-81

[1189] C. FRUGONI, Le immagini come fonte storica, inLo spazio letterario del Medioevo, vol. II, La cir-colazione del testo, pp. 721-740

[1190] C. FRUGONI, Saper vedere: san Francesco e le im-magini, in Frate Francesco d’Assisi, Atti del XXIConvegno della Società internazionale di studifrancescani, Spoleto 1994, pp. 201-219

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[1192] Francesco d’Assisi fra storia, letteratura e ico-nografia, a cura di F.E. CONSOLINO, SoveriaMannelli 1996

[1193] C. FRUGONI, Saint Francis, a saint in progress, inSaints. Studies in Hagiography, 1996, pp. 161-190

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[1195] J.M. SANSTERRE, La véneration des images à Ra-venne dans le Haut Moyen Age: note sur uneforme de devotion peu connue, in “Revue Ma-billon”, 68 (1996), pp. 5-21

[1196] F. SCORZA BARCELLONA, I santi della FontanaMaggiore di Perugia, in Il linguaggio figurativodella fontana maggiore di Perugia, a cura di C.SANTINI, Perugia 1996, pp.271-289

[1197] A. VAUCHEZ, Autour de la stigmatisation de st.François: une histoire de textes et d’images, in“Revue Mabillon”, n.s. 68 (1996), pp. 270-274

[1198] A. BARTOLOMEI ROMAGNOLI, Fabula picta. Le for-me visive del linguaggio mistico, in Santità, cul-ti, agiografia, pp. 165-180

[1199] Saintes figures. Culte et iconographie, in “Bulle-tin historique et scientifique de l’Auvergne”, 98(1997), pp. 467-679

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[1200] M. BACCI, Il pennello dell’evangelista: storia delleimmagini sacre attribuite a san Luca, Pisa 1998

[1201] H. PROTOPAPADAKIS-PAPACONSTANTINOU, L’Apôtre Pier-re: textes et icônes, Athènes 1998

[1202] A. VAUCHEZ – J. CANNON, Margherita of Cortonaand the Lorenzetti. Sienese Art and the Cult of aHoly Woman in Medieval Tuscany, UniversityPark, Pennsylvania, 1998

[1203] W.R. COOK, Images of st. Francis in painting, sto-ne and glass from the earliest images to ca. 1320in Italy: a catalogue, Firenze-Perth 1999

[1204] J. GARDNER, Seated kings, sea-faring saints andheraldry: some themes in Angevin iconography,in L’état angevin. Pouvoir, culture et société en-tre XIIe et XIVe siècle, Rome 1999, pp. 115-126

[1205] G. OROFINO, Il “Comune dei santi”. Patroni di-pinti nei libri cittadini, in I santi patroni. Modellidi santità, culti e patronati in Occidente, 1999pp. 91-97

[1206] V. PACE, Immagini sacre nei programmi figura-tivi della Roma altomedievale (V-IX secolo): li-velli di percezione e di fruizione, in Bullettin del’Istitut historique belge de Rome, 59 (1999),pp. 41-59

[1207] L. VON PADBERG, Zum Sachsenbild in hagiographi-schen Quellen, in “Studien zur Sachsenforschung”,12 (1999) 173-91

[1208] R. ARGENZIANO, Agli inizi dell’Iconografia sacra aSiena. Culti, Riti ed Iconografia a Siena nel XIISecolo, Firenze, 2000

[1209] M. BACCI, Pro remedio animae: immagini sacree pratiche devozionali in Italia centrale (secoliXII e XIV), Pisa 2000

[1210] San Rocco nell’arte. Un Pellegrino sulla via Fran-cigena, Milano 2000

[1211] C. HAHN, Potrayed on the heart: narrative effectin pictorial lives of saints from the tenth troughthe tirteenth century, Berkeley 2001

[1212] Immagini di un santo. Bruno di Colonia tral’Europa e la Calabria. 1101-2001. Nono cente-nario della morte di san Bruno di Colonia, a cu-ra di T. CERAVOLO, D. PISANI, A. ZAFFIRO, SoveriaMannelli (CZ), 2001

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[1213] Art, Cérémonial et Liturgie au Moyen Âge, Actesdu colloque de 3e Cycle Romand de LettresLausanne-Fribourg, 24-25 mars, 14-15 avril, 12-13 mai 2000, sous la direction de N. Bock, P.Kurmann, S. Romano, J.-M. Spieser, Roma 2002

[1214] R. GIORGI, Santi, 2002 Milano[1215] R. RUSCONI, The Preacher Saint in Late medieval

Italian Art, in Preacher, Sermon and Audiencein Middle Ages, ed. C. MUESSIG, Leiden-Boston-Köln 2002, pp. 181-202

SANTITÀ

CAPITOLO 4 – FORME

4.1 SANTITÀ ED EREMITISMO

[1216] E. DE PALMA, Intorno alla leggenda De Vita etobitu S. Guillelmi confessoris et heremite, Avellino1933

[1217] O.J. BLUM, St. Peter Damian: his teaching onthe spiritual life, Washington 1947

[1218] M. LAPORTE, Aux sources de la vie cartusienne,vol. I: Eclaircissements concernant la vie desaint Bruno, In Domo Cartusiae 1960

[1219] J. LECLERCQ, Saint Pierre Damien ermite et hom-me d’église, Roma 1960

[1220] O. CAPITANI, San Pier Damiani e l’istituto ere-mitico, in L’eremitismo in occidente nei sec. XIe XII, Atti della seconda Settimana della Men-dola, Milano 1965, pp. 122-59, app. 160-63

[1221] J. KLOCZOWSKY, L’érémitisme dans les territoi-res des Slaves Occidentaux, in L’eremitismoin occidente nei sec. XI e XII, Atti della se-conda Settimana della Mendola, Milano 1965,pp. 330-354

[1222] A. RAVIER, S. Bruno, le premier des ermites dela Chartreuse, Paris 1967

[1223] G. LUCCHESI, Per una Vita di S. Pier Damiani.Componenti cronologiche e topografiche, inSan Pier Damiano nel IX centenario della mor-te (1072-1972), I, 13-179; II, 13-160

Bibliografia

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[1224] San Pier Damiani nel IX centenario della mor-te (1072-1972), Cesena 1972-1978, 4 voll.

[1225] San Pier Damiani. Atti del Convegno di Studinel IX centenario della morte, Faenza 1973

[1226] P. PALAZZINI, San Pier Damiani eremita e priorea Fonte Avellana, in “Studi Gregoriani”, 10(1975), pp. 69-110

[1227] L. PELLEGRINI, L’esperienza eremitica di France-sco e dei primi francescani, in Francesco e fran-cescanesimo dal 1216 al 1226, Atti del IV Con-vegno internazionale, Assisi 1977, pp. 281-313

[1228] O. LIMONE, Vita eremitica e monachesimo rifor-mato nel XII secolo. La “Legenda de vita et obi-tu s. Gulielmi confessoris et heremitae, in Note diciviltà medievale, Bari 1979, pp. 75-97

[1229] M. SENSI, Il beato Tomasuccio: biografi, biogra-fie e culto, in “Analecta Tor”, 131 (1979), pp.357-394

[1230] S. STICCA, S. Pietro Celestino e la tradizione ere-mitica, in “Bollettino della Deputazione abruz-zese di storia patria”, 70 (1980), pp. 235-284

[1231] P. HERDE, Cölestin V. (1294), Stuttgart 1981[1232] G. ANDENNA, Guglielmo da Vercelli e Montever-

gine: note per l’interpretazione di una esperien-za religiosa del XII secolo nell’Italia meridiona-le, in L’esperienza monastica benedettina e laPuglia, a cura di C.D. FONSECA, Galatina 1983,pp. 87-118

[1233] G. FORNASARI, “Pater rationabilium eremitarum”:tradizione agiografica e attualizzazione eremiti-ca nella “Vita beati Romualdi”, in Fonte Avella-na nel suo millennario. 2. Idee, figure, luoghi,Fonte Avellana 1983, pp. 25-103, ora anche inG. FORNASARI, Medioevo riformato del secolo XI,pp. 203-66

[1234] J. HOWE, The Awesome Hermit. Symbolic Signifi-cance of the Hermit and Possible Research Per-spective, in “Numen”, (1983), pp. 106-119

[1235] B. STUSSI-LAUTEMBERG, Nikolaus Peregrinus vonTrani, in “Quaderni catanesi di studi classici emedievali”, 5 (1983), pp. 399-422

[1236] B. BLIGNY, Saint Bruno, le premier chartreux,Rennes 1984

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[1237] H. LEYSER, Hermits and the New Monasticism. Astudy of religious Communities in Western Euro-pe, 1000-1150, London 1984

[1238] G. PENCO, L’eremitismo irregolare in Italia neisecoli XI-XII, in “Benedictina”, 32 (1985), pp.201-221

[1239] C. PHIPPS, Romuald, Model Hermit. EremiticalTheory in s. Peter Damian’s Vita Romualdi,Chapters 16-27, in Monks, Hermits and ascetictradition, Oxford 1985

[1240] B. MC GINN, L’attesa di un papa santo, in Santie santità nel secolo XIV, pp. 219-251

[1241] J. DALARUN, Jeanne de Signa, ermite toscane duXIVe siècle, ou la sainteté ordinaire, in “ME-FRM”, 98 (1986), pp. 161-199

[1242] F. GIANFELICE, S. Pietro Celestino V, L’Aquila 1987[1243] G. POSADA, Der heilige Bruno, Vater der

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ZALI, L’Aquila 1988[1245] G. MURSELL, The Theology of the Cartusian Life in

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[1246] Atti del Congresso internazionale su s. Nilo diRossano, Grottaferrata 1989

[1247] G. GIOIA, L’esperienza contemplativa. Bruno ilCertosino, Torino 1989

[1248] San Pietro del Morrone – Celestino V nel me-dioevo monastico. Atti del Convegno storico in-ternazionale, L’Aquila 1989

[1249] E. SUSI, Per una rilettura della storia di san Gal-gano, in “Benedictina”, 37 (1990), pp. 25-47

[1250] P. DE LEO, San Bruno in Calabria tra poteri uni-versali e locali, in “La Chiesa nel tempo”, (1991),pp. 43-59

[1251] CH. LOHMER., Heremi conversatio. Studien zuden monastichen Vorschriften des Petrus Da-miani, Münster 1991

[1252] R. MICHETTI, L’immagine della santità in alcunefonti di Pietro del Morrone, in Celestino V e lesue fonti più antiche, L’Aquila 1991, pp. 19-76

[1253] M. BRUNETTI, S. Albertino priore a Fonte Avella-na (secolo XIII), Fonte Avellana 1993

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[1255] E. SUSI, L’eremita cortese. San Galgano fra mitoe storia nell’agiografia toscana del XII secolo,Spoleto 1993

[1256] G. TABACCO, Eremo e cenobio, in Spiritualità ecultura nel medioevo, Napoli 1993, pp. 159-66

[1257] G. TABACCO, Privilegium amoris: aspetti dellaspiritualità romualdina, in Spiritualità e cultu-ra nel medioevo, Napoli 1993, pp. 167-94

[1258] G. TABACCO, Romualdo di Ravenna e gli inizidell’eremitismo camaldolese, in Spiritualità ecultura nel medioevo, Napoli 1993, pp. 195-248

[1259] G. TABACCO, Prodromi di edonismo elitario nel-l’età della riforma ecclesiastica, in Spiritualità ecultura nel medioevo, Napoli 1993, pp. 267-86

[1260] Celestino V tra monachesimo e santità, a cura diW. CAPEZZALI, L’Aquila 1994,

[1261] A. SAMARITANI, Eremo, cenobio, missione e mar-tirio dall’abbazia di Pomposa a Kiev. Fra Ro-mualdo di Ravenna e Bruno di Querfurt, in Irapporti tra le comunità monastiche benedettineitaliane tra alto e pieno medioevo, Negarine diS. Pietro in Cariano (VR) 1994, pp. 219-228

[1262] G. SPINELLI, San Pier Damiani e Montecassino, inL’età dell’abate Desiderio, III, 1. Storia, arte ecultura, Montecassino 1994, pp. 181-214

[1263] S. BOESCH GAJANO, Terreurs et tourments. Formesd’éremitisme en Italie centrale entre le XIIe et leXIIIe siècle, in Le choix de la solitude, a cura diO. REDON = “Médiévales”, 28 (1995), pp. 11-23

[1264] C. CABY, Du monastère à la cité. Le culte de s.Romuald au Moyen Age, in “Revue Mabillon”, 6(1995), pp. 137-58

[1265] P. GOLINELLI, Ancora su “Colui / che fece per vil-tade il gran rifiuto, in “Rivista di Storia e Lette-ratura Religiosa”, 31/3 (1995), pp. 443-460

[1266] Le choix de la solitude. Parcours érémitiquesdans les pays d’Occident, a cura di O. REDON,“Médiévales”, 28 (1995), alle pp. 113-117 biblio-grafia a cura di S. BOESCH GAJANO – C. CABY –O. REDON

La santità medievale

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[1267] R. GRÉGOIRE, S. Silvestro e s. Pietro del Morrone:due eremitismi a confronto, in S. Pietro Celestinonel settimo anniversario dell’elezione pontificia, acura di B. VALERI, Casamari 1995, pp. 47-62

[1268] San Bruno e la Certosa di Calabria, Atti del con-vegno internazionale di studi per il IX centenariodella Certosa di Serra S. Bruno, a cura di P. DE

LEO, Soveria Mannelli 1995[1269] J.M. SANSTERRE, Recherches sur les érmites du Mont-

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CAPITOLO 5 – SPAZI

La dimensione spaziale è una coordinata essenziale perl’estrinsecarsi della santità. I luoghi fisici sono allo stessotempo strumento e oggetto della santità. Soprattutto apartire dalla metà del secolo scorso i rapporti tra la san-tità e la spazialità sono stati oggetto di una intensa ri-flessione da parte degli studi agiografici.

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5.3 SANTUARI

Si segnala il sito www.santuaricristiani.iccd.benicultura-li.it che contiene il censimento dei Santuari cristiani inItalia. Il progetto è stato promosso dall’Ecole française eda trenta università italiane.

[2078] Il santuario di San Michele sul Gargano dal VIal IX secolo. Contributo alla storia della Lango-bardia meridionale, Bari 1980

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[2086] TH. O’LOUGHLIN, The Exegetical Purpose of Adom-nan’s De Locis Sanctis, in “Cambridge MedievalCeltic Studies”, 24 (1992), pp. 37-53

[2087] Ex voto e santuari in Puglia, 1, Il Gargano, a cu-ra di G.B. BRONZINI, Firenze 1993

[2088] S. BETTOCCHI, Note su due tradizioni micaelichealtomedievali: il Gargano e Mont Saint-Michel, in“Vetera Christianorum”, 31 (1994), pp. 333-355

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SIPIO – M. TOTARO, Foggia 1999[2100] G. OTRANTO, Il culto di San Michele dal Garga-

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[2101] Lieux sacrés, lieux de culte, sanctuaires. Ap-proches terminologiques, méthodologiques, hi-storiques et monographiques, sous la dir. de A.VAUCHEZ, Rome 2000

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5.4 PELLEGRINAGGI

(Si veda anche il numero 700)

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[2119] Les Pèlerinages de l’antiquité biblique et classiqueà l’occident médiéval, a cura di F. RAPHAËL, G.SIEBERT, ET AL., Paris 1973

[2120] J. DE VIGUERIE, Notre Dame des Ardilliers à Sau-mur: le pèlerinage de Loire, Paris 1986

[2121] F. CARDINI, Reliquie e pellegrinaggi, in Santi e de-moni, pp. 981-1035

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[2159] Pellegrini e luoghi santi dall’antichità al Medioevo,a cura di M. MENGOZZI, Cesena 2000

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[2166] Pellegrinaggi e culto dei santi. Santità minoriticadel primo e secondo ordine, a cura di B. VETERE,Galatina 2004

[2167] A. VAUCHEZ, Pèlerinages posthumes et purgationdes péchés: la vision de Narni (milieu du Xe siècle),in Mediterraneo, Mezzogiorno, Europa. Studi inonore di Cosimo Damiano Fonseca, a cura di G.ANDENNA e H. HOUBEN, Bari 1994, pp. 1081-1090

CAPITOLO 6 – TEMI

6.1 BIBBIA

[2168] G. VINAY, Epilogo, in La Bibbia nell’alto medioe-vo, 1963, pp. 751-

[2169] La Bibbia nell’alto medioevo, Atti della X Setti-mana di studio del Centro di studi sull’alto me-dioevo, Spoleto 1963

[2170] B. DE GAIFFIER, Miracles bibliques et vies des saints,in ID., Etudes critiques d’hagiographie et d’icono-logie, Bruxelles 1967, pp. 50-61

[2171] G. PENCO, Le figure bibliche del “Vir Dei” nell’a-giografia monastica, in “Benedictina”, 15 (1968),pp. 1-13

[2172] M. VAN UYTFANGHE, La controverse biblique et pa-tristique autour du miracle, et ses répercussionssur l’hagiographie dans l’Antiquité tardive et leHaut Moyen Age latin, in Hagiographie, cultu-res et sociétés, pp. 205-31

[2173] D. VON DER NAHMER, Die Bibel im Adalardenle-ben des Radbert von Corbie, in “SM”, n.s. 23(1982), pp. 15-83

[2174] Le Moyen Age et la Bible, a c. P. RICHÉ – G. LO-BRICHON, Paris 1984

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Bibliografia

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[2178] M.G. RAPISARDA, L’Ecriture Sainte comme guide dela vie quotidienne dans la correspondance de Gré-goire le Grand, in Colloques intenationaux duCNRS, Paris 1986, pp. 215-225

[2179] M. VAN UYTFANGHE, Stylisation biblique et condi-tion humaine dans l’hagiographie mérovingienne(600-750), Bruxelles 1987

[2180] G. OTRANTO, Tra Bibbia e agiografia: note sull’e-segesi scritturistica di Nilo di Rossano, in “VeteraChristianorum”, 25 (1988), pp. 567-584

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[2182] C. LEONARDI – G. CREMASCOLI, La Bibbia nel me-dioevo, Spoleto 1996

[2183] P. LICCIARDELLO, L’esegesi profetica della Bibbia daGerhoh di Reichersberg a Gioacchino da Fiore, in“Florensia”, 13-14 (1999-2000), pp. 191-202

[2184] D. VON DER NAHMER, Agiografia altomedievale euso della Bibbia, Napoli 2001

6.1.1 Apocrifi

[2185] Acta apostolorum apocripha, Leipzig 1851[2186] C. TYSCHENDORF, Evangelia apocripha, Leipzig

1852[2187] Apocalypses apocriphae, Leipzig 1866[2188] R.A. LIPSIUS – M. BONNET, Acta apostolorum apo-

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6.2 CULTO DEI SANTI

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INDICE DEI SANTI, NOMI LUOGO, NOMI PERSONA

*I numeri in corsivo si riferisconoalle pagine, mentre quelli in ton-do si riferiscono ai numeri dellabibliografia.

Abbondio s., 2345Abruzzo, 1959, 2072, 2103Achery d’, 56Acqui, 1341Adalardo s., 2173Adalberto s., 11, 2052Adamnano, 2086Adalberto s., 2312Adelberto di Bamberga, 675Ademaro di Chabannes, 955, 2437,

2438Adelaide s., 20, 105, 574, 1719, 1741,

1800, 1928, 1933, 1941, 1942Adomnano, 576, 958, 966, 2308Adone, 512Adriano I, 30Adson du Der, 975Æbbe di Coldingham s., 691Aelfrico di Eynsham, 610Aelredo di Rievaulx, 970Aetelvulfo, 430Africa, 1414, 2424, 2426Agata s., 583, 610Agira, 478Agnello s., 540, 1132Agnello di Ravenna, 644Agnese di Boemia s., 1590, 1786,

1806, 1825Agnese di Montepulciano s., 683Agostino s., 33, 1414, 2257, 2424,

2426, 2455Agostino di Canterbury s., 2520Agricola s., 1011, 2283Ailredo di Rievaulx s., 418Alamanno di Hautvilliers, 946Albano s., 631Alberico di Montecassino, 419,

567, 944, 1097Albertino s., 1253, 1444Alberto di Colle s., 2296, 2353Alberto di Lodi s., 473Alberto di Villa d’Ogna b., 1661Alberto magno s., 1548

265

Alcobaça, 1066Alcuino s., 29, 30, 44, 690, 878,

982, 2428Aldegonda s., 1078Aldemaro di Bucchianico, 754Alessio s., 535, 1694, 225Alfredo s., 491Alford M., 58Allucio da Pescia s., 1650Altfrido, 721Alpais di Cudot s., 1105Alvaro Pais, 1284Amalfi, 950Amand s., 1337Ambrogio da Massa, 2549Ambrogio di Milano s., 500,

1346Ambrogio centurione s., 2022Amé s., 866Amelia, 2244Amerina via, 1971Amfilochio s., 533Amiterno, 2085Anastasi R., 2017Andra Agnello, 804Andrea da Strumi, 613, 707Andrea di Fleury, 436Angela da Foligno s., 521, 589,

1773, 1787, 1788, 1811, 1824,1829, 1833, 1871, 1888, 1902,1919, 1922, 1929, 1935

Angelina da Montegiove b.,646, 1895

Angelo Clareno, 643, 677, 1509,1534

Anastasio Bibliotecario, 533, 869,936

Aniane, 469Ansano s., 2268Ansberto s., 461Anselmo di Canterbury s., 411,

536, 849, 1303, 1305, 1320,1326, 1332

Anselmo di Lucca s., 747, 755,937, 1312, 1319, 1322, 1334,1335, 2483

Anskario s., 1306, 2512, 2515Antelmo s., 550Antine s., 2262Antioco s., 493Antonino s., 1348Antonio ab. s., 13, 14, 1086, 2304Antonio da Stroncone b., 1972

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Antonio di Padova s., 479, 601,1542, 1564, 1567, 1576, 1578,1579, 1581, 1582, 1583, 1595,1903, 1991, 1992, 2034, 2400

Anversa, 53, 54, 1022Aosta, 1320, 2233Appiano di Comacchio s., 1443Apulia, 1409Aquileia, 1329Aquino, 653, 845, 1485, 1498, 1556,

2332Aquitania, 717, 805Ardone, 469Arezzo, 1279, 1463Arialdo s., 505, 613Armenia, 1124Arnaldo da Limena, 1390Arras, 1966Ascoli, 2323Assisi, 342, 406, 407, 435, 455, 515,

524, 527, 549, 634, 748, 757,816, 818, 880, 951, 983, 993,1091 1171, 1173, 1174, 1175,1180, 1183, 1188, 1190, 1192,1193, 1197, 1203, 1227, 1478,1479, 1481, 1486, 1488, 1492,1493, 1494, 1495, 1502, 1503,1504, 1505, 1508, 1512, 1514,1516, 1517, 1519, 1520, 1521,1522, 1536, 1537, 1543, 1545,1546, 1550, 1559, 1560, 1561,1562, 1566, 1580, 1588, 1591,1593, 1597, 1607, 1612, 1614,1615, 1793, 1795, 1797, 1820,1846, 1847, 1849, 1850, 1851,1856, 1858, 1861, 1869, 1874,1877, 1881, 1886, 1887, 1912,2222, 2291, 2391, 2546, 2548

Astronomo, 997Atanasio s., 44Atanasio di Napoli, 684, 869Atella, 641, 2301Atto da Vallombrosa, 707Aurillac, 19, 708, 723Avignone, 1626, 2227

Bachtin M., 2416Baglioni, 1805Bagno di Romagna, 2026Baillet A. 59Balbin A. B., 58Baleari, 1038Bamberga, 674, 675, 1330

La santità medievale

266

Barbato s., 623, 984, 1354Bari, 75, 2000Barlaam s., 662, 809, 990Barnaba s., 2016Baronio C., 52, 60Bartolomeo s., 2230Bartolomeo da Breganze, 602Bartolomeo da Grottaferrata, 743Bartolomeo da Trento, 22, 681,

803, 883, 913, 965, 1160Basilea, 51Batilde s., 1802Baudovinia, 904Baume, 1472Baviera, 58, 2403Beato Angelico, 1524, 1526Beatrice d’Este s., 1683Beda s., 44, 437, 504, 918, 931,

957, 1103, 1111, 2387, 2498Belgio, 58, 76Bellarmino, 53Bellino s., 1584Bellizone, 905Benedetto da Norcia s., 17, 28,

32, 44, 45, 56, 57, 727, 895,967, 1389, 1391, 1394, 1396,1416, 1424, 1427, 1436, 1446,1456, 2234, 2405, 2413, 2417

Benedetto di Aniane s., 469,603, 1403

Benedetto di Benevento mart.,1294

Benedetto mart., 444Benedetto XIV, 60Benevento, 832, 984, 1294,

1354, 1727, 2080Benizi Filippo s., 1528Benvenuta Bojani s., 1872, 2280Berardo dei Marsi s., 1355Berengario, 890Berengario maestro, 663Bernardino Gadolo, 655Bernardino da Feltre, 722Bernardino da Siena, 748, 797,

1482, 1483, 1484, 1499, 1510,1513, 1515, 1518, 1527, 1531,1535, 1563, 1636

Bernardo d’Aosta s., 2233Bernardo di Chiaravalle s., 44,

564, 1001, 1041, 1072, 1084,1088, 1092, 1093, 1094, 1096,1359, 1379, 1382, 1401, 1419,1420, 1431, 1434, 1439, 1450,

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Indici

267

1457, 2181, 2284, 2288, 2383,2531, 2532

Bernardo di Tirone s., 1275Bernardo Gui, 667, 1060Bertrando di Saint-Geniès s., 1329Besançon, 1440Bevagna, 658, 664Bibbiena, 2089Bisanzio 66, 1697, 1710, 1927, 2252,

2255, 2262, 2511Bobone s., 1669Bobbio, 18, 952, 1095, 1117, 1470Bocardo s., 1724Boccaccio G., 591Boemia, 58, 265, 575, 1590, 1786,

1806, 1825Boezio, 11, Bolland J., 53, 54Bologna, 23, 48. 49, 1736, 1740,

1977, 2033, 2050, 2051, 2056,2147, 2149, 2283

Bolsena, 580, 1178Bominaco, 1959Bonaventura s., 44, 448, 875, 885,

1489, 1495, 1500, 1553, Bonelli B., 60Bonfilio s., 577Bonifacio s., 11, 29, 434, 733, 787,

1075, 1285, 1945, 2281, 2428, 2443Borgogna, 106, 908, 1420, 1719,

1800, 1941, 1942, 1956Bovino, 1051Bovo s., 516, 756Braga, 445Brandano s., 618, 1013, 1449, 2061,

2077Brescia, 447, 2163Bressanone, 1447Bretagna, 775, 2533Brigida s., 410, 940, 1759, 1857,

1926, 1938, 1993, 2327Brindisi, 73Bruno di Colonia s., 20, 550, 1039,

1040, 1212, 1218, 1222, 1236,1243, 1245, 1247, 1250, 1268,1282, 1283, 1302

Bruno di Querfurt s., 11, 1261,1293, 1301, 2518, 2525

Bruno di Segni s., 1307, 1310, 1331Brunone di Toul s., 661Bruxelles, 23, 54, 61, 73, 74Bucchianico, 754Burtscheid, 1452, 1454

Caetani O., 58Cagliari, 2257Calabria, 1212, 1250, 1268, 1452,

1454, 1468Camaldoli, 651Camilla Battista Varano, 1792Campaldino, 2287Campania, 1729Campi P. M. 57Canione di Atella s., 641, 2301Cano A., 1034, 1035Cano M. 52Canossa, 412, 1942Canterbury, 1303, 1332, 2124,

2520Capestrano, 1181, 1610, 1611,

2250, 2397, 2552Capitani O., 2556Capua, 683, 1753Caraffa F., 526, 991Cardoso G., 58Carlo di Blois s., 2533Carlo Magno 19, 29, 32, 34,

1629, 2462Cartesio 55Cassiano d’Imola s., 856Cassiodoro s., 543, 1424Cataldo di Taranto s., 526Catalogna, 768, 1957Caterina d’Alessandria s., 523Caterina da Bologna, 1736, 1740,

1798Caterina da Siena s., 21, 460,

492, 537, 625, 1179, 1733,1734, 1738, 1750, 1755, 1756,1758, 1759, 1761, 1781, 1783,1803, 1805, 1831, 1835, 1842,1844, 1845, 1880, 1913, 1918,1920, 1993

Caterina di Vadstena s., 2547Caterina Fieschi Adorno s., 1785Caterina Vigri s., 1790, 2558Catino, 1465Celano, 539, 972, 978, 983Celestino V, 563, 590, 594, 685,

1002, 1110, 1148, 1230, 1231,1242, 1244, 1248, 1252, 1260,1267, 1270, 1272, 1281, 1284,1285, 1286, 1290, 1412, 1413

Celio monte, 16Cesario di Heisterbach, 33, 1893Chabannes, 955, 2437, 2438Chelidonia s., 1746

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La santità medievale

268

Convoion s., 560Corbie, 1868, 2173Cordova, 40Corleone, 630Corner F., 60Cornillon, 680Corrado di Noto s., 1104, 1646Corrado Confalonieri b., 578, 636,

2274Corsica, 1038Cortona, 463, 1202, 1754, 1767,

1804, 1839, 1848, 2318Corvey, 2442, 2444Cosma s., 210Costantino s., 2262Costantinopoli, 649Costanza, 1657Costanzo d’Aquino, 2332Cremona 442, 584, 1635, 1668,

1942, 2557Crépy, 1723Cristina di Pizan, 1896Cristina di Bolsena s., 580, 1178Cristina di Markyate s., 425Cristoforo s., 1194Cutberto s., 413, 957, 1103, 1111,

1112, 2259

Damiano s., 210Dante, 21, 2382Davide s., 432de la Roncière Ch. M., 1921Del Treppo M, 2055De Rosa G., 1969Der, 101Derry, 1407Desiderio s., 1679Desiderio ab., 1262, 1331, 2480Devisse J., 1448Digione, 1001Domenico Guzman s., 409,

429, 522, 582, 663, 667, 1480,1487, 1491, 1497, 1506, 1523,1525, 1558, 1571, 1573, 1592

Domenico di Sora s., 398, 419,567, 944, 991, 1097, 1453

Domenico Loricato s., 557, 1043Domenico Siliensis s., 475Dominata s., 543Domrémy, 1923Donato s., 1015Donaziano s., 506Donizone, 412, 1942

Chevalier, 63Chianti, 2112Chiara d’Assisi s., 406, 455, 515, 524,

527, 539, 549, 554, 611, 623, 693,790, 872, 993, 1091, 1590, 1615,1793, 1795, 1797, 1820, 1834,1846, 1847, 1849, 1850, 1851,1854, 1855, 1856, 1858, 1861,1869, 1874, 1875, 1877, 1881,1886, 1887, 1898, 1905, 1911,1912, 1944, 2291, 2391, 2548

Chiara da Montefalco s., 514, 890,1770, 1774, 1776, 1782, 1791,1794, 2540, 2555

Chiara da Rimini s., 615, 1920, 1924Chiara de Ubaldinis, 1897Chiaravalle, 564Chicago 48Chioggia, 526Cingoli, 1317, 1939, 2082Cirillo s., 1055, 2511, 2513Città del Vaticano, 73Città di Castello, 453, 620, 807, 1768Cividale, 1872Clairmarais, 1044Clairvaux, 1084, 1088, 1379, 1382,

1431, 1450, 1457, 2181, 2532Clemente III, 2240Cluny, 20, 462, 494, 621, 647, 678,

708, 723, 825, 830, 846, 847, 938,953, 1360, 1372, 1402, 1407,1428, 1430, 1435, 1441, 1458,1466, 2468, 2474, 2489, 2495,2534, 2545

Coldingham, 691Colette di Corbie s., 1868Colgan J. 58Colomba da Rieti s., 1805, 1816,

1900, 1920Colombano s., 17, 29, 405, 427,

545, 952, 1057, 1064, 1095, 1117,1357, 1362, 1365, 1367, 1384,1390, 1392, 1400, 1470, 2456,2510

Colombini G., 1535, 1598Columba s., 576, 966, 1407, 2308,

2311Colonia, 20, 1212, 1302Colle Val d’Elsa, 2296Colum Cille s., 966Comacchio, 1443Compostela, 34, 2105, 2109, 2128,

2137, 2143

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Indici

269

Douai, 866Duby G., 1836

Eadmero, 536Eddio, 1090Edoardo s., 426Egidio d’Assisi s., 1550Eginardo, 19, 32Elena s., 946, 1876Elena da Udine s., 547Elia, 55Elia fr., 1496, 1549, 1604Elia lo Speleota s., 598Elisabetta d’Ungheria s., 1684, 1769,

1775, 1878Ellero s., 552Eloisa, 1898Emidio s., 2323Emilia, 2157, 2345Emilia-Romagna, 2104, 2110Emma, 417Ennodio di Pavia, 1318Enrico s., 675Enrico IV, 720Epifanio s., 555, 1318Erasmo, 11, Erasmo s., 499, 1005Ercolano s., 1985Eriberto s., 682Errada s., 1882Esuperanzio s., 1317Eufemia s., 210Eugippio, 923Eulogio di Cordova, 40Eusebio mon., 478Eusebio di Vercelli s., 1346Eustochia s., 489Eustochio, 14Eutimo s., 484

Fabriano 48, 73Facio di Cremona s., 442Faenza, 638, 672, 1871, 1889, 2039Fantino il giovane s., 604Farfa, 823, 1004, 1010, 1442, 1459,

1466, 2494, 2495Fasano di Brindisi, 73Febronia s., 566Fede s., 619Federico II, 70, 803, 1451Felice s., 1106Felice di Nola s., 910, 925Feltre, 722

Ferentino, 2022Ferrara, 1405Ferrari F., 57Ferrières, 635, 2428Fiandre, 58Fidene, 2085Fidolio, 1384, 1392Fiesole, 665Filastro s., 447Filiberto di Tournus s., 1157Filippo d’Agira s., 478Filippo Benizi s., 525Filomena s., 74Fiandre, 1058Filippa Mareri s., 1747, 1748, 1795Filippo dell’Antella s., 2227Fina da San Gimignano s., 616Finan s., 404Fiore, 553, 609, 1401, 1568Firenze, 21, 60, 61, 70, 75, 76,

1921, 1987, 2023, 2024, 2040,2057, 2227, 2295, 2394, 2433

Flacio Illirico, 51Flaminia via, 12Fleury, 32, 436, 1678, 2417Flodoardo di Reims, 1336Florez E., 58Florido s., 542Foligno, 521, 624, 646, 1507,

1612, 1625, 1773, 1787, 1788,1811, 1824, 1829, 1833, 1888,1902, 1919, 1922, 1929, 1935

Fonseca C.D., 2167Fonte Avellana, 859, 1126, 1239,

1253Fontevraud, 172, 1530, 1533Forez, 2320Forlì, 633Fosses, 1724Francesca Bussa dei Ponziani s.,

1771, 2537Francesca Romana s., 614, 1764,

1860, 1873, 1906, 1993, 2294,2537

Franceschini E., 44, 70Francesco d’Assisi s., 81, 342,

402, 403, 407, 435, 455, 473,480, 572, 634, 646, 693, 695,732, 748, 757, 790, 792, 794,806, 811, 816, 818, 850, 851,861, 874, 875, 880, 888, 891,893, 920, 951, 954, 969, 972,983, 989, 1171, 1173, 1174,

Page 270: Laa santità medievale_U.Longo

La santità medievale

270

1175, 1180, 1183, 1188, 1190,1192, 1193, 1197, 1203, 1227,1478, 1479, 1481, 1486, 1488,1492, 1493, 1494, 1495, 1502,1503, 1504, 1505, 1508, 1512,1514, 1516, 1517, 1519, 1520,1521, 1522, 1536, 1537, 1540,1541, 1543, 1545, 1546, 1550,1553, 1554, 1555,1559, 1560,1561, 1562, 1565, 1566, 1576,1577, 1580, 1586, 1588, 1590,1592, 1593, 1597, 1607, 1612,1614, 1615, 1618, 1619, 1847,1865, 1935, 2222, 2546

Francia, 58, 62, 63, 74, 76, 16, 96,277, 304, 305, 307, 342, 834,1674, 1960, 2309, 2351, 2358,2368, 2410, 2488

Francigena via, 1210Frediano s., 562Fruttuoso di Braga s.445Fulcranno s., 485Fulda, 1022Fulgenzio di Ruspe, 1053Fursa s., 509

Galgano s., 486, 599, 612, 656,1249, 1255, 1300

Galla Placidia, 1876Galizia, 34Gallia, 1032, 1309, 1351, 1722, 1927,

2046, 2058, 2361, 2377, 2384Gallo s., 1362Gallonio s., 1015Gandersheim, 1737Gangolfo s., 1671, 1672Gargano, 181, 2078, 2080, 2083,

3084, 2087, 2088, 2115, 2132, 2244Gaultier M., 75Gavino s., 452, 558, 827, 1027,

1034, 1035Gerhoh di Reichesberg, 2183Gelasio II, 556, 909Gellone, 829Geminiano di Modena s., 502, 513,

2015Genoveffa di Parigi s., 998Geraldo di Aurillac s., 19, 647, 708,

723, 830, 938, 1012, 1372, 1472,1722

Germania, 11, 51, 292, 308, 309, 420Gerusalemme, 9, 1754, 2145,Gennaro s., 487, 561, 1031, 2264

Genova, 2339Genoveffa di Parigi s., 481, 528Gerardo di Augusta, 605Gerlach van Houthem, 1601Germano di Parigi, 600, 481, 528Gervasio s., 31Gesù, 9, 62, 1029Gherardesca di Pisa s., 1862, 1889Ghinius, 57Giacomo s., 34, 2105, 2189, 2194Giacomo Bianconi s., 664Giacomo da Varagine, 567, 629,

670, 882, 897, 998, 901, 922,956, 977

Giacomo della Marca s., 458,1381, 1501, 1594

Giacomo I il conquistatore, 1700Gielemans G., 50Gilone, 462Gioacchino da Fiore s., 553, 609,

1401, 1568, 2183Giona di Bobbio, 405, 427, 545,

952, 1095, 1117, 1470Giordano di Città di Castello,

453, 454Giordano di Sassonia, 582Giordano Forzatè, 1698Giovanna d’Arco s., 1777, 1813,

1853, 1896, 1909, 1923Giovanna da Orvieto s., 1801Giovanna da Signa s., 1241, 1779Giovanni VIII, 844Giovanni ab. s., 472Giovanni ab. di Gorze s., 20,Giovanni b., 546Giovanni mart., 1294Giovanni II vesc., 2483Giovanni Battista, 2339Giovanni Bocca d’Oro, 736Giovanni Calibita s., 626, 1121Giovanni Cassiano s., 1385Giovanni Cimiliarca, 902Giovanni da Capestrano s., 530,

1181, 1538, 1539, 1610, 1611,2250, 2397, 2552

Giovanni della Verna, 1570Giovanni Duns Scoto, 1551, 1688Giovanni Herolt s., 1138Giovanni il grammatico s., 1271Giovanni da Lodi s., 606, 860Giovanni da Matera s., 1404,

1426Giovanni dal Bastone b., 577

Page 271: Laa santità medievale_U.Longo

Indici

271

Giovanni diacono, 466, 482, 855, 857Giovanni di Gaeta, 556, 909Giovanni di Gorze s., 1417Giovanni Gualberto s., 488, 505,

520, 707, 740, 801, 1297, 2023Giovanni Immonide, 844Giovanni l’Elemosiniere s., 626Giovanni Villani, 2394Giovanni mart., 444Giotto, 1183, 1553Girolamo s., 14, 15, 35, 44, 724Giuliana da Norwich, 884, 959Giuliana di Cornillon s., 680Giuliano d’Eclano s., 1123Giuliano da Spira, 518, 954Giulitta s., 657Giuniano s., 595Giunta di Bevagna, 463, 658Giusti M., 2533Giustina da Padova s, 1390, 2399Goar s., 1062Godefrido, 607Goleto, 468Gorgonio s., 2418Gorze, 20, 1417Gozzelino di Fleury s., 436Gran Bretagna, 339Grecia, 1876, 2348Gregorio da Catino, 1465Gregorio di Calabria s., 1452, 1454Gregorio di Nazianzo s., 556, 909Gregorio di Tours, 33, 40, 777,

853, 887, 971, 974, 979, 2236,2360

Gregorio Magno s., 16, 17, 28,33, 40, 44, 75, 211,438, 694,726, 729, 749, 855, 857, 863,864, 871, 889, 895, 907, 927,962, 967, 976, 1052, 1324, 1327,1356, 1406, 1429, 1955, 2178,2374, 2520

Gregorio VII s., 189, 748, 1636Gregorio XIII, 52Grimaldo, 475Grottaferrata, 743Guaiferio di Montecassino, 879Gualdo Tadino, 531Guarinpoto, 869Gubbio, 453, 557, 984, 1323, 2245Guglielma da Milano, 1907, 1908Guglielmo s., 559, 1216Guglielmo di Baux, 1726Guglielmo di Gellone s., 829, 1726

Guglielmo d’Aquitania, 805, 1472Gugliemo di Volpiano s., 1358,

1375, 1380, 1415, 1477aGuglielmo da Vercelli s., 468,

692, 1216, 1228, 1232, 1490Guglielmo di Maleval, 805Guglielmo di Saint-Thierry, 1094,

1363, 1366, 1377, 1410Guglielmo di Tocco, 653Guhtlach s., 412, 780Guiberto di Nogent, 928, 2409,

2452Guido d’Acqui s., 1341Guido d’Arezzo, 1279, 1463Guido di Baisio, 1284Guido di Pomposa s., 1374Guigo I, 1245Guinefort s., 2414

Hautvilliers, 946Heidenheim, 852, 948Heisterbach, 33, 1893Henriquez C., 57Henry Bradshaw, 939Henschen G., 53, 56,

Iacopone da Todi, 456, 1529, 1589Ibn Taymiyya, 2126Iceland, 359Ilariano s., 1015Ilario s., 886Ilarione s., 450Ildeberto di Lavardin, 939Ildefonso di Toledo, 440Ildegarda di Bingen s., 607, 673,

689, 1731, 1732, 1735, 1739,1743, 1744, 1799, 1822, 1829,1838, 1841, 1882, 1883, 1892,1894, 1899, 1916, 1917, 1931,1932, 1936, 1943

Imola, 856Incmaro, 1065Inghilterra, 353, 354, 416, 1674,

1686, 2271, 2425, 2504, 2509Innocenzo III, 1881, 2557Innocenzo di Tortona s., 1328Iona s., 1407Iotsald di Saint Claude, 678,

843, 953Ippolito mart., 588Irlanda, 339, 839Isaia, 2208, 2209Italia, 15, 20, 25, 27, 28, 35, 36,

Page 272: Laa santità medievale_U.Longo

La santità medievale

272

149, 157, 163, 196, 197, 202,208, 224, 299, 342, 373, 730,767, 977, 941, 942, 943, 1184,1187, 1232, 1238, 1365, 1367,1439, 1445, 1455, 1461, 1477,1648, 1657, 1661, 1715, 1787,1792, 1807, 1818, 1827, 1832,1840, 1864, 1866, 1879, 1886,1954, 1961, 1968, 1979, 2018,2032, 2042, 2074, 2091, 2092,2095, 2097, 2108, 2110, 2113,2116, 2117, 2131, 2157, 2158,2161, 2249, 2252, 2284, 2315,2408, 2417, 2509

Ivo di Tréguier s., 2273

Jacobilli L., 57Jacopo da Varazze, 22, 36Januario S., 452, 558, 1027, 1034,

1035Jones Ch.W., 1747Josaphat s., 662, 809, 990Jouarre, 2406Jutta s., 1120

Kells, 1407Kiev, 1261, 2518

L’Aquila, 74, 1270Labbe P., 58Lambertini P., 60, 73Lamberto di Deutz, 682Lami G., 60Lanzoni F., 2258Lazio, 103, 1466, 1467, 2330, 2331,

2334, 2337, 2338, 2342Lazzaro s., 2029Lecce, 637Leoba, 1945Leone Magno, 915Leone IX s., 661Leone frate, 407, 861, 874Leone Luca di Corleone s., 630Leonzio di Napoli, 570Lerins, 1387Letaldo di Micy, 595Leucadia s., 2265León, 2472Lidano s., 2241Liegi, 49Liguria, 1476, 2339Lille, 74Limoges, 2437

Lindisfarne, 1112Lione, 58, 1440Lipari, 2230Lippomano L., 50, 1163Lismore, 400Liudgero s., 721, 733Liutprando di Cremona, 1942,

1990Lobbes, 738Lodi, 473, 860Lombardia, 1350Londra, 48Lorcin M.T., 1140Lorenzetti A., 1202Lorenzino da Marostica b., 2297Lorenzo mart., 588, 915, 2313,

2316Lorenzo di Amalfi, 950Loreto, 2094, 2097Lotaringia, 1417, 1425Lovanio, 23Luca s., 1200Lucca, 747, 1312, 1322, 1334,

1335, 1650, 2483Lucia s., 2255Ludovico d’Angiò s., 571, 1691Ludovivo il Pio, 32, 640, 997Luigi IX s., 1676, 1708, 1709,

2029, 2550, 2551Lupo di Ferrières, 635Luxeuil, 1357

Mabillon J., 55, 56Madelberta di Maubege s., 654Madrid, 58Maffei S., 60Magdeburgo, 2444Mai A., 61Maigret G., 57Mailly de J., 33Maio s., 531Maiolo di Cluny s., 622, 1408,

1441, 1455, 1461, 2489Magloire di Dol s., 775Malachia s., 564Malco s., 14Malo di Alet s., 775Malta, 2280Mamiliano s., 1015Mansueto di Toul, 669, 1114Mancio s., 1023, 1024, 2238Mantova, 1319Marbodo di Rennes, 632, 916

Page 273: Laa santità medievale_U.Longo

Marcellino s., 19, 32Marcello centurione s., 1018Marcello di Die s., 496Marchese D.M., 56Marco Polo, 784, 2279Marcolino da Forlì s., 633Margherita s., 1030Margherita Colonna b., 1763, 1830Margherita da Città di Castello s.,

620, 807, 1768Margherita da Cortona s., 463, 608,

658, 1202, 1754, 1767, 1804,1839, 1848, 2318

Margherita della Metola b., 551Margherita di Scozia s., 691Margherita d’Oingt s., 1871Margerita d’Ungheria s., 1879,

2289Maria s., 490, 668, 1126, 1128,

1135, 1144, 1587, 1778, 2214,2302, 2303, 2325

Maria Maddalena s., 2229, 2276,2310, 2336

Mariano da Firenze, 527Marino s., 471Markyate, 425Maroilles, 835Marostica, 2297Marsiglia, 1385, 2029Martène E., 56Martino s., 15, 16, 17, 33, 66, 433,

450, 639, 862, 865, 881, 903,1338, 1342, 2270

Martino I s., 592, 2277Marziale di Limoges s., 2437Marzio s., 531Massa, 2549Massimino s., 635Massimo di Torino s., 1346Matera, 1404, 1426Matilde s., 617, 1000, 1076, 1789Matilde di Canossa, 412, 507Matteo s., 2041, 2321Matteo Ronto, 477Maubege, 654Maurelio di Ferrara s., 477Maurizio di Magdeburgo, 2444Mauro s., 687Mauro Siro s., 1106Malania di Rennes, 1045Ménard H., 57Mengoldo di Huy s., 2369Mercurio s., 451

Indici

273

Messingham Th., 58Metodio s., 1055, 2511, 2513Metro di Verona s., 538Metz, 2446Michele s., 828, 2244Michele IV Paflagone, 1071Michele Synchellos s., 587Michelina di Pesaro s., 593,

2012Migne J.P., 61, 74, 75Milano, 31, 75, 500, 510, 1346,

1430, 1907, 1990, 1996, 2016Milevi, 2228Millan di Cogolle s., 2354Milziade, 1983Modena, 60, 502, 513Moderanno s., 2345Mombrizio, 50Montecassino, 32, 419, 879,

944, 950, 960, 1097, 1262,1269, 1310, 1331, 2480, 2499

Montefalco, 514, 890, 1774, 1776,1782, 1791, 1794, 2540, 2555

Montefeltro, 1299Montegiove, 646Monteluco, 2071Montepulciano, 683Montesiepi, 1300Montevergine, 468Mont Saint-Michel, 2088, 2100,

2114, 2115Monte Gargano, 828Montrieux, 1059Moustier de A., 57Muirchu, 464Muratori L.A., 59, 60, 73Musca G., 1462

Nanterre, 68, 69Napoli, 70, 570, 666, 684, 869,

1711, 1728, 2055, 2264, 2327Narni, 2167Nazareth, 9Nazario s., 541Nazet J., 2335Necolono s., 2039Nevolone s., 1889Niceforo pr., 570Nicola da Tolentino s., 508,

1532, 1609, 2539, 2541Nicola di Trani s., 1235Nicola di Bari s., 465, 466, 482,

534, 2000

Page 274: Laa santità medievale_U.Longo

Nicola di Kues, 724Nilo s., 743, 1246, 1289, 1395, 1411,

2180Nola, 44Norberto s., 1042, 1067, 1082, 1098Norcia, 17, 28, 32, 44, 1389Normandia, 2100, 2226, 2340Norwich, 401, 884, 959Noto, 1646Novara, 1191

Oddone di Cluny s., 647, 708, 723,830, 846, 862, 938, 1369, 1372,1472

Odilone di Cluny s., 678, 773, 825,843, 847, 953, 1422, 2489

Omobono di Cremona s., 584,1635, 1649, 1668, 2328, 2557

Ordoño di Celanova, 659Ordrico da Pordenone s., 1620Orléans, 772, 1923Orvieto, 650, 1801, 2549Ottone I, 2408Ottone III, 1294, 1295, 1689 Ottone di Pomerania s., 408Ottone di Bamberga s., 674Ouen s., 1014Oviedo, 2128

Pannonia, 16Paola s., 14, 15, 35, 450Paolino da Nola s., 44, 910, 925,

935, 964, 2427Paolo ap., 9, 34Paolo s., 14Paolo Diacono, 767, 873, 907Paolo il Confessore s., 649Padova, 397, 1390, 1564, 1567,

1578, 1581, 1583, 1595, 1903,1991, 2034, 2044, 2399, 2400

Papebroch D., 55Panesia b., 1191Paride di Teano s., 1354Parigi, 59, 65, 69, 600, 987, 998Parma, 1007Pascasio il Confessore, 652Pascasio Radberto s., 1460Patrizio s., 399, 464, 519, 1070,

1316, 2285, 2428Pavia, 1318, 2455Pelagio s., 585, 1017Pellegrino dell’Alpe Chiozza s.,

529, 645

Pellegrino boletano s., 1015Pellegrino Mathorat s., 1020Perpetua s., 749Perugia, 1196, 2045Pesaro, 593, 2012Pescia, 1650Petronio s., 1176, 1982, 2051,

2056Piacenza, 57, 58, 1007, 2014Piceno, 1459, 1597, 1609, 2314Pier Damiani s., 44, 423, 424,

501, 557, 591, 606, 628, 687,854, 8585, 859, 860, 892, 963,1015, 1043, 1217, 1219, 1220,1223, 1224, 1225, 1226, 1239,1251, 1262, 1288, 1291, 1456,1664, 2464, 2467, 2474, 2492,2494

Pietro s., 2013Pietro ap., 34, 1201, 2155, 2252,

2346Pietro Angelerio s., 637Pietro da Chioggia, 526Pietro del Morrone s., 685, 770,

1412, 1413, 2543Pietro Diacono, 960Pietro il Venerabile ab., 33Pietro s. mart., 19, 32Pietro martire s., 2243Pietro Orseolo s., 1287, 1693Pietro Pettinaio s., 565, 1645Pietro Suddiacono, 657, 688Pio VI, 60Pio VII, 60Pipino I d’Italia, 1990Pisa, 642, 1862Pistoia, 2053Poitiers, 939, 943, 1187Polonia, 258, 444, 2312Pomerania, 408Pomposa, 1261, 1371, 1374,

1405, 1463, 2518Ponzio s., 1343Poppi, 686Pordenone, 1620Portogallo, 58, 315Possidio s., 1343Possidonio s., 676, 2047Pozzuoli, 56Praga, 11Praga, 58, 66Procolo s., 2261Prospero di reggio Emilia s., 1328

La santità medievale

274

Page 275: Laa santità medievale_U.Longo

Protasio s., 31Proto s., 452, 558, 1027, 1034, 1035Provenza, 50, 1441, 1845Prudenzio, 856, 1033Prüm, 1062Pseudo Ottato di Mileci, 2228Pseudo Teotimo, 1030PseudoTurpino, 34Puglia, 1232, 1397, 2081

Querfurt, 11, 1261, 1293, 1301, 2518,2525

Quirico s., 657

Rabano Mauro s., 1460Radberto s., 2173Radegonda s., 904, 939, 943, 1120,

1187, 1802Raderus M., 58Raimondo da Capua, 683, 735, 1753Raimondo Lullo, 1634Ramberto di Brescia, 447Ranieri di Pisa s., 569, 1639Raterio di Verona, 506, 926, 930Ravenna, 644, 945, 1195, 1258, 1261,

1294, 1295, 1304, 1405, 2518Raynaud Th., 58Razzi S., 56, 58Redon, 560Reggio Emilia, 1328Reichesberg, 2183Reims, 1336, 1967, 2415Reindelda s., 1108Remigio s., 1065Renan E.,62Rennes, 632, 916, 1045Ribadeneira de P., 58Ricario s., 690Richard M., 394Rictrude s., 919Rieti, 1805, 1816, 1900, 1920, 2337Rievaulx, 970Rimini, 615, 1920, 1924, Rita s., 1745, 2266Rocco s., 648, 1210, 2307, 2343Roberto il Pio, 1678Roberto s., 632Roberto d’Arbrissel s., 172, 1530,

1533, 2351Rodolfo di Gubbio s., 557, 1043Roberto di Napoli s., 1728Rodolfo, 980Rodolfo il Glabro, 559,

Indici

275

Roma, 10, 14, 19, 32, 34, 65, 69,70, 73, 74, 547, 743, 844, 1206,1400, 1475, 1876, 1921, 1983,1988, 1993, 2058, 2142, 2145,2147, 2148, 2149, 2151, 2255,2330, 2403, 2462, 2486, 2511,2547

Romolo di Fiesole s., 665Romualdo s., 44, 424, 651, 892,

1086, 1233, 1239, 1257, 1258,1261, 1264, 1279, 1288, 1289,1291, 1292, 1293, 1294, 1295,1296, 2028, 2518

Rosa di Viterbo s., 581, 1757,1760, 2334

Rosendo s., 659Rossano, 1246, 1395, 1411, 2180Roswita, 1737, 1882Rosweyde E., 53Rottenburg, 749Rovigo, 60Ruinart T., 56Ruotger, 1039, 1040Ruperto di Salisburgo s., 1339Ruspe, 1053Russia, 2225

Saint-Aubain, 2352Saint-Denis, 2442Saint-Flour, 74Saint-Geniès, 1329Saint Lamprecht, 992Saint-Omer, 1046Saint-Riquier, 2402Saint-Thierry, 988Salaria via, 12Salazar de T., 58Salerno, 1727, 2041, 2054, 2060,

2321Salisburgo, 1339Salomone, 1728Salviano di Marsiglia s., 1385Sambin P., 1683Samson di Doll s., 660Sanders A., 58San Benedetto in Portesana, 1416San Damiano, 1590San Francesco di Gualdo, 1050San Gimignano, 616San Michele alla Chiusa, 503,

1399San Michele sul Gargano, 2078,

2080, 2081, 2084, 2099, 2100

Page 276: Laa santità medievale_U.Longo

San Miniato, 2454Sant’Anna di Foligno, 646Sant’Eutizio, 1466Santa Giulia, 2344Santa Maria a Cingoli, 2082Santa Maria del Mutino, 1299Santa Maria di Montefusco, 1632Santa Maria del Sasso, 2089Santa Maria della Scala, 2440Santa Sofia, 570Sant’Eutizio, 2495Santiago de Compostela, 2096, 2109,

2127, 2128, 2129, 2139, 2143,2144, 2145, 2490

Sardegna, 752, 1029, 1038, 1053,1074, 1383, 1414, 2107, 2257,2262, 2292, 2341, 2424, 2426,2455, 2497

Sarsina, 579Sassonia, 582, 1145, 2407, 2458Saumur, 2120Saussay de A., 58,Savona, 2299Savonarola G., 1348, 1535Scandinavia, 58, 2514, 2515Schramm P.E., 2408Scolastica s., 2234, 2413Scozia, 58, 691, 2308Secondo s., 2245Sebastiano s., 2227Segni, 1307Seiser G., 58Senatore s., 543Senzias s., 1015Sette dormienti ss., 671Severino s., 848, 924Sezze, 2241Sicardo di Cremona, 2557Sicilia, 58, 180, 1429, 1451, 1814,

1955, 2254, 2255, 2256, 2258Siena, 21, 748, 1178, 1208, 1482,

1483, 1484, 1499, 1510,1513, 1515,1518, 1527, 1531, 1535, 1563,1598, 1733, 1734, 1738, 1750,1755, 1759, 1781, 1783, 1803,1831, 1835, 1842, 1844, 1845,1880, 1913, 1918, 1920, 1984,1993, 2227, 2440

Sigebuto, 1679Sigerico di canterbury, 2124Signa, 1241, 1779Silvestro Guzzolini s., 577, 1267,

1471, 1569, 2057

La santità medievale

276

Simeone s., 467Simeone Salos s.,570Simone da Roma, 547Simone di Crépy s., 1723Sirleto, 52Sisto mart., 588Sisto III, 1983Sofronio, 1132Soignies, 2335Sora, 398, 944, 991, 1097, 1453Spagna, 10, 58, 76, 259, 314,

1679, 2220, 2280, 2410, 2469Sperandia di Cingoli s., 1937, 1939Spira, 518Spoleto, 832, 1727Stanislao s., 1718, 2312Stefano s., 33Stefano di Borbone, 908Stefano di Lecce, 637Stoccarda, 949Strasburgo, 1883Stroncone, 1972Subiaco, 1746Sulpicio Severo, 15, 44, 433, 639,

881, 903Surius L., 50, 1158Sutri, 2244Svezia, 1759, 1926, 1938, 1993

Tartarotti G., 60Teano, 1354Tegano, 640Teoderico, 607Teodora Raoulena, 933Teodico I di Metz, 2445Teodosio, 11, 726Terni, 734, 1994, 1995, 2237Teuzone, 905Tiraboschi G., 60Todi, 456Tolentino, 1532, 1609, 2539, 2541Tomasuccio da Foligno, b., 1229,

1507, 1625Tommaso Becket s., 1311, 1680,

2496Tommaso di Aquino, 653, 845,

1485, 1498, 1556Tongerloo, 54Toledo, 440Tolomei Giovanni Bernardo, 1663Tommaso da Celano s., 539,

850, 880, 885, 893, 969, 972,978, 983

Page 277: Laa santità medievale_U.Longo

Indici

277

Torello da Poppi, 686Torino, 1346Tornhout, 2515Tortona, 1328Toscana, 104, 1280, 1754, 1845,

1854, 1921, 1999, 2089, 2111Toubert P., 1355Toul, 661, 669, 1114, 1118Tournus, 1157Tours, 16, 17, 33, 40, 853, 1338,

2003, 2236, 2270, 2360Trani, 1235Trento, 22, 60, 883, 1160, 1447,

2420, 2503Trinci, 1641Turchia, 2162Turingia, 904Tuscia, 2244

Ubaldesca s., 642Ubaldo s., 453, 454, 470, 914, 921,

1134, 1323, 1325, 2544Ubertino da Casale, 1534, 1929Ucbaldo, 457Ucbaldo di Saint’Amand, 856, 866,

919Udalrico s., 605Ugheburga, 35, 852, 896, 912,

931, 948Ughelli F., 57Ugo b., 577Ugo di Cluny s., 462, 494, 1360,

1402, 2534, 2545Umberto di Maroilles s., 835Umbria, 57, 1277, 1352, 1469,

1641, 1765, 1766, 1768, 1801,1804, 1834, 1970, 1971, 1972,2045, 2237, 2291, 2347

Umiliana de’ Cerchi s., 1742,1749, 1987

Umiltà da Faenza s., 638, 672,1871, 1889, 2039

Ungheria, 1684, 1769, 1775, 1879,1878

Urbano II, 189Usserius, 58Usuardo, 568

Valdinievole, 1650Valentino di Terni s., 734, 1994,

1995, 2237Valeriano s., 1157Vallombrosa, 505, 707

Vanna da Orvieto s., 650Varazze, 22, 36, 977Vastorius J., 58Vedaste s., 690, 1966Venanzio da Fabbriano fr., 458,

904Venanzio Fortunato, 44, 877,

886, 941, 942, 943, 961, 1187Venceslao s., 2335Veneto, 188Venezia, 60, 779, 1693, 2260Ventura da Bevagna, 664Vercelli, 468, 692, 1346Verdun, 2450Verna, 1570Veroli, 2470Verona, 60, 506, 538, 1990,

2052, 2243Viatore s., 543Vicinio s., 579Vigilio s., 517Villana delle Botti s., 1749Vincenzo s., 2335, 2349Vitale s., 1011, 2283Viterbo, 581, 1757, 1760, 2334Vito di Corvey s., 2442, 2444Vittore s., 2029Vittore di Mouzon, 1019Vivenziano s., 1020Vlacich M, 51Vulframno s., 461

Waldetrude s., 1006Wandalberto di Prüm, 1062Wandresigilo s., 461Westminster, 426Whitby, 438, 1052Wigberto s., 636Wilfrid s., 1090Wiliam di Norwich s., 401Willlibaldo s., 434, 896, 948Willibrordo s., 690, 733, 947Wynnebaldo s., 948

Xanten, 1042

Zanobi s., 1999, 2433Zeno s., 460, 495, 573, 586,

597, 666, 2015, 2272Zimmermann A., 2428Zoïlo di Carrión, 981

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INDICE DEGLI AUTORI

ABATE G., 1486ABOU-EL-HAJ B., 2286ACCARDO K., 558ACCROCCA F., 643, 969, 1274, 1586ACERBI A., 2210ADORISIO A.M., 553AEBISCHER P., 471AIGLE D., 77, 102, 2398, 2398AIGRAIN R., 65, 71, 73, 1,ALBERIGO G., 1736ALBERT J.P., 186, 2306ALBERTSON C., 431ALBERZONI M.P., 1350, 1881ALESSANDRINI R., 1665ALEXANDRE-BIDON D., 1140ALONSO C., 1745ALTET I., 1441ALTHOFF G., 1076, 1789ALTMAN CH.-F., 1048ALZIATOR F., 452AMMAN E., 237, 2189AMAT J., 2366ANCIDEI G., 2470ANDENNA G., 603, 1232, 1911, 2042,

2167, 2233, 2344ANDERSON A., 576ANDERSON M., 576ANDREOLLI B., 2047, 2068ANDREOLLI S., 1773, 1888ANDRIC S., 2397, 2552ANDRIEU M., 2461ANGELINI L., 645ANGENENDT A., 199, 2293ANGIOLINI E., 2104ANTENUCCI L., 1547ANTI E., 666, 2074ANTIN P., 240ARABEYRE P, 1001, 1096ARGENZIANO R., 1208, 1920ARNALDI G., 844, 846, 869ASCAGNI P., 2307ATTWATER D., 247, 253, 272AVAGLIANO F., 2480AVANZO M.S., 1663AVARUCCI G., 1939

BACCI M., 1200, 1209BADENAS P., 809BAK J.M., 340, 1690BAKER D., 38

279

BAILLET A., 289BALBONI D., 2247BALDASSERONI C., 2316BALSAMO F., 1646, 2274BAÑOS VALLEJO F., 760BARBERO A., 1647, 1659BARICCHI W., 2148BARLOW F., 2520BAROFFIO G.B., 2462, 2475BARONAS D., 2329BARONE G., 48, 71, 216, 776,

817, 1137, 1417, 1495, 1496,1549, 1572, 1596, 1604, 1648,1660, 1706, 1791, 1830, 1846,1859, 1873, 1919, 1921, 1922,2235, 2294, 2330, 2537, 2538,2542, 2544

BARLOW F., 426, 2534BARRAL X., 1441BARRUOL G., 1441BARTHÉLEMY D., 1355BARTLETT R., 691BARTOLETTI R., 1296BARTOLI M., 623, 1797, 1847BARTOLI R., 618BARTOLI LANGELI G., 794BARTOLINI G., 2164BARTOLOMEI ROMAGNOLI A., 614,

1198, 1270, 1860, 1874, 1889,1906

BASCAPÈ G.C., 2138BASCHET J., 1960BASETTI M., 2555BASTIAENSEN A.A.R, 910BAUDRILLART A., 238BAUDOT J., 65, 240BAÜER D.R., 949, 1810BÄUMER R., 264BAUTIER R.H., 436BEAU A., 2234BECHER M., 2444BECK B., 1275BECKER M.F., 515BEDOUELLE G., 1525BEJCZY I.P., 840BEKKER-NIELSEN H., 42, 155, 358,

728BELL M.R., 165, 170, 1633, 1784BELLINI R., 1322BELLONI A., 2417BELTING H., 1182BELTRAME P., 1418BENEDETTI M., 1907, 1908

Page 280: Laa santità medievale_U.Longo

BENERICETTI R., 945BENVENUTI A., 5, 60, 194, 1300,

1323, 1557, 1653, 1655, 1666,1749, 1754, 1762, 1807, 1818,1819, 1831, 1903, 1922, 1954,1968, 1979, 1987, 1999, 2004,2013, 2023, 2024, 2025, 2026,2040, 2111, 2123, 2124, 2130,2141, 2287, 2295, 2296, 2316,2353, 2433

BERARDI M.R., 590BERGER S., 2402BÉRIOU N., 2478BERLAND J.-M., 2234BERLIOZ J., 324, 908, 1001, 1096,

1420, 2478BERNARD C., 178BERNDT R., 1936BERSCHIN W., 605, 724, 749, 896, 923BERTAZZO L., 1564, 1595BERTINI GUIDETTI S., 977BERTOLINI G.M., 2240BERTRAND P., 71, 654BESUTTI M., 1528BETTELLI BERGAMASCHI M., 447BETTOCCHI S., 2088BETORI G., 624BIANCO M.G., 1086BIANCHI L., 1179BICCHIERAI M., 686BIELER L., 1070BIFFI I., 1117BIGARONI M., 1529BILLANOVICH M.C., 1683BILLEN C., 2335BIRCH D.J., 2142BISOGNI F., 1172, 1177BITEL L., 2269BLANKE F., 1362BLIGNY B., 1236BLOCH H., 960BLOCH M. 55, 67, 73, 123, 1674BLUM O.J., 1217BLUMENFELD R., 62, 1652BOCCALI G., 993,BOCCALI P.G., 527, 554BOESCH GAJANO S., 23, 48, 49, 67,

69, 71, 73, 75, 76, 4, 5, 19, 29,40, 49, 56, 58, 83, 94, 103, 107,150, 200, 205, 208, 212, 213, 220,231, 232, 590, 707, 734, 735, 766,820, 853, 863, 864, 870, 871, 991,1139, 1159, 1142, 1162, 1163,

La santità medievale

280

1263, 1266, 1466, 1753, 1955,1958, 1964, 1974, 2072, 2229,2342, 2362, 2380, 2388, 2392,2393, 2459, 2482

BOGLIOLO G., 1777BOGLIONI P., 146, 895, 1623, 1624,

2067, 2076, 2383, 2391BOGNETTI G.P., 1948BOIER R., 155BOIRON S., 2420BOJOVIC B.I., 1705BOLLAND J., 286BOLOGNA C., 2062BONACCORSI G., 2192BONASSIE P., 841BONETTI C., 603BONNER G., 2259BONNET M., 2188BORDONE R., 2031BORGOLTE M., 1076, 1789BORIOSI M., 342BORNSTEIN D., 1778, 1832, 1840,

1848, 1890, 2082BØRRESEN K., 1808BORSARI M., 1665BOSL K., 67, 1622BOSSUAT R., 345BOUET P., 2340BOUGARD F., 2456BOUGEROL J.G., 480BOULHOL P., 810, 2418BOUQUET M., 304BOUREAU A., 788, 882, 1092, 1160,

1687, 1699BOURKE C., 2311BOVON F., 2213BOYNTON S., 2494, 2501BOZÓKY E., 2451BRACCI S., 1594BRAGA G., 950BRAKEL C.H., 2224BRANCA V., 591BRAND M., 1122BRAY D.A., 1087BREA L.B., 2230BREDERO A.H., 1041, 1088, 1434,

2531, 2532, 2545BREMOND C., 701BRENTANO R., 1747BRETT C., 560BREZZI P., 2253BROGI BERCOFF G., 2225BROGIOLO G.P., 2037, 2048, 2049

Page 281: Laa santità medievale_U.Longo

Indici

281

BRONZINI G.B., 2087BROWN P.,48, 68, 141, 154, 161, 162,

174, 203, 214, 1637, 2236BRUFANI S., 572, 627, 914, 951, 1091,

1107, 1325, 1550, 1597, 1605BRUHNÖLZ F., 716BRUNEL C., 344BRUNETTI M., 1253BRUNNER K., 2505BUCHBERGER M., 248BULLOGH D.A., 600, 1112, 2498BULST N., 1380BURATTINI V., 2313BURGIO E., 631BURKE SEVENS J.,352BYNUM C.W., 175, 187, 2435BUSCAROLI B., 2056

CABROL F., 236, 1357CABY C., 655, 1264, 1266, 1278,

1287, 1862, 2027, 2028CACIORGNA M.T., 2241, 2331CADDERI A., 1763CAFFIERO M., 71CAIAZZA D., 1354CALAMONERI A., 858CALIÒ T., 74, 2297CALUFETTI A., 521CAMMAROSANO P., 767CAMPBELL A., 417, 430CANDELA S., 1501CANETTI L., 1558, 1573, 1574, 1592,

2014, 2110, 2345, 2448, 2449,2453, 2457, 2491

CANNON J., 1202CANTARELLA G.M., 494, 1279, 1331,

1402, 1435, 1443, 1455CANTINO WATAGHIN G., 2092CAPEZZALI W., 1244, 1260CAPITANI O., 1220, 1369, 1405, 1636CAPO L., 767CAPUANI G., 559CARAFA F., 251CARATINI R., 1923CARCIONE F., 2332CARDINI F., 486, 865, 1516, 1559,

1606, 1712, 1714, 1716, 1750,1754, 1798, 1909, 2020, 2040,2121, 2135, 2144, 2165, 2227, 2421

CARDUCCI G., 301CARILE A., 1710, 1712, 1715, 1716,

2017, 2162CARLITTI C., 2084

CAROLI M., 2049, 2095CAROLUS-BARRÉ L., 2550CAROZZI C. 221, 723, 795, 976,

1669, 1678, 2385CARPANETO DA LANGASCO C., 1785CARPINELLO M., 1427CARRETTA A., 473, 1271CARUSO S., 1071CASAGRANDE G., 1815, 1820,

1833, 1834, 1849, 1875, 1910,2045

CASEY M., 1093CASOLINI F., 1503CASSARD J.CH., 2273CASTILLO-MALDONADO P., 227CASTAGNETTI A., 188CAU E., 1053CAUCCI VON SAUCKEN P., 2129CAVALCANTI E., 1142CAVALLINI G., 460, 625CAVALLO G., 48, 76, 766, 799CAZELLES B., 736CEGLAR S., 1377CENCI C., 565, 1645CENTI T.S., 1526CERAFOGLI E.G., 1748CERAVOLO T., 1212, 1282, 1283CERESA GASTALDO A., 54, 765CERUTI B., 492CESARETTI P., 570CHADWICK N., 2217CHARLES R.H., 2190CHARLESWORTH J.H., 2205CHARRON J.M., 1912, 2391CHASTANG P., 829CHAUSSIN, 65CHAZELLE C., 2487CHERUBINI G., 2143, 2156CHEVALIER U., 361,CHIABERTO S., 1575CHIABO M., 105 CHIESA P., 533, 555, 566, 592,

626, 923, 990, 1015, 1121CHIFFOLEAU J., 1626CHOLVY G., 74CHRISTIAN W.A., 2372CHRISTIE N., 2049CIAPPELLI G., 2070CICALA A., 606CICCARESE M.P., 509CICU L., 903CIGNI F., 618CIGNITTI B., 1746

Page 282: Laa santità medievale_U.Longo

La santità medievale

282

CILENTO A., 1468, 1707, 2157CIMOSA M., 2206CINESU L., 493CIOFFARI G., 465CITTERIO F., 2097CLANCY TH.O., 2308CLERICO D., 516CLOGAN P.M., 39COATES S., 961COCCI A., 1284COCHELIN I., 1472, 2501CODOÑER C., 440COLGRAVE B., 413, 422, 437, 438COLLIN DE PLANCY J.A.S., 2401COLLIJIN G.A., 2547COLTRI E., 481COMMODI B., 1612, 1935CONSO D., 1100CONSOLINO F.E., 904, 946, 1192,

1309, 1580, 1864, 1876, 2011COOK W.R., 1203COOLEN A., 246CORBET P., 106, 841, 975, 1685,

1719, 1941CORBIN M., 1332CORDIOLI G.A., 495CORMACK M., 359CORSI D., 1891CORSI P., 466, 482, 534CORTESI M., 905COSTA M., 2290COTTINEAU L., 242COUÉ ST., 815, 1089, 1333, 1343COULET N., 2029COULSON J., 249, 252COVI D., 1944COWDREY H.E.J., 462, 1376COX P., 737COX MILLER E., 2386COX MILLER P., 1155, 2447CRACCO G., 171, 779, 1683, 1698,

2079, 2108, 2110, 2113CRACCO RUGGINI L., 1345, 2254, 2355CRAVERI M., 1751, 2198CREMASCOLI G., 627, 1134, 1297,

2182, 2210CRISCUOLO V., 1834CRISTIANI M., 1943CRISTIANI R., 1469, 1821CUENDE M., 2139CUNNINGHAM M., 587CURTI C., 578

D’ACHERY L., 287D’ACUNTO N., 1288, 1444, 1456,

1664, 2163D’ALATRI M., 2249D’EVELYN CH., 352DA CAMPAGNOLA S., 859, 1505DAL COVOLO E., 915, 1346DAIX G., 276DALARUN J., 70, 172, 201, 209,

347, 348, 349, 546, 593, 615,811, 816, 1241, 1355, 1530,1533, 1565, 1638, 1779, 1836,1865, 1919, 1922, 1924, 2012,2351

DAL PINO F., 1587DAL SASSO P., 2099D’ANGELO E., 657, 688D’EPISCOPO F., 1531DAUZET D.M., 1338DAVRIL A., 2234DAVY M.-M., 1366DÉCHANET M., 1363DECLERCQ G., 1337DELEHAYE H., 377DAVIDSON L.K., 24DE ANDRÉ F., 2199DE BLAAUW S., 2486DE CERTAU M., 67, 75 , 138, 144DE GAIFFIER B., 137, 140, 711, 712,

713, 1054, 2170, 2221, 2410DE LEO P., 1250, 1268DE MATTEIS M.C., 2556DE MIRAMON CH., 831DE PALMA E., 1216DE ROSA G., 197DE ROSSI G.B., 64DE RUBEIS F., 837DE SANDRE GASPARINI G., 2250DE SANTOS OTERO A., 2195DE SMEDT, 64DE STRYCKER E., 2194DE VIGUERIE J., 2120DE VOGÜE A., 545, 952, 1391DEGL’INNOCENTI A., 70, 91, 93,

616, 632, 656, 679, 740, 801,916, 1015, 1077, 1113, 1115,1164, 1347, 1809, 2326,

DEKKERS E., 325DELANEY J.J., 261DELAPORTE L., 1108DEL CORNO C., 48, 725, 761, 897,

1008DELLA CORTE F., 899

Page 283: Laa santità medievale_U.Longo

Indici

283

DELEHAYE H., 10, 23, 64, 65, 67, 74,118, 120, 122, 126, 131, 377, 1016,1127, 1129, 1947, 2215, 2216

DELL’OMO M., 967, 1456, 2480, 2499DELOOZ P., 49, 66, 67, 2218, 2223,

2528, 2529DELOGU P., 2060DELVILLE J.P., 680DEMEULENAERE R., 925, 1337DEPLECH F., 1700DERWICH M., 92DESBONNETS TH., 435, 474, 1492, 1514DESCHUSSES J., 2234DESROCHE H., 2530DE COURCELLES D., 768DE FINIS L., 1164DE GRUYTER W., 1828DE MATTEIS M.C., 1576, 2543DE PRISCO A., 971, 974DEUTZ H., 1452DE VILLAPADIERNA I., 1861DE VOGÜE, 1436DE VRIENDT F., 31, 1006, 1108DEUG-SU I., 1640, 1688, 1945DIAS O.J., 525DIAZ Y DIAZ M.C., 334, 445, 659,

1017, 1021, 1023, 2096, 2265, 2469DICHIARA S., 1167DICKSON G., 2333DIERKENS A., 738, 1154, 1927, 2379,

2422, 2515DI FONZO L., 441DI GIUSEPPE CAMAIONI S., 451DI MATTIA SPIRITO S., 1792DI MEGLIO R., 2319DINALE M.T., 349DINZELBACHER P., 48, 702, 1150,

1457, 1810, 1851, 2356DI SIPIO M. 2099DISTELOBRINK B., 448DITCHFIELD S., 72, 5DMITRIEV M., 92DOGLIO F., 105DOLBEAU F., 49, 75, 76, 201, 347,

388, 389, 453, 454, 457, 483,484, 485, 496, 497, 506, 555,556, 567, 842, 856, 866, 909,934, 985, 986, 987, 988, 1014,1018, 1019, 1020, 1022, 1044,1045, 1046, 1047, 1050, 1051,1056, 1057, 1058, 1059, 1060,1065, 1066, 1147, 2415

DOLCINI C., 579

DOLENC J., 256DONATELLI A., 1510DONDAINE A., 845, 883DONDARINI R., 2056DONNAT L., 2476, 2481DOPSCH H., 1339DOR J., 1930DORY J., 1963DOZZI D., 1944DUBOIS J., 23, 48, 68, 75, 3, 23,

240, 366, 512, 568, 697, 2431DUBREUCQ A., 833DUBY G., 48, 1144DUCHESNE L., 63, 64DUCHET-SUCHAUX G., 267DUFOURCQ A., 63DUFOURNET J., 87 DUMBAR A., 235DUMVILLE D.N., 2285DUNN D., 2137DUNN-LARDEAU B., 821, 894, 956,

1138DUNN-WOOD M., 24 DUPRÉ THESEIDER E., 1734, 2408DUVAL Y., 2419DUVOSQUEL J.-M., 2335DVORNIK F., 2505DZUROVA A., 392

EBY J.C., 1111EDELSTEIN W., 710ELBERN V., 2407ELLIOTT A., 751ELM K., 2288EMERY P.Y., 564ERBETTA M., 2197ERLINDO V., 2047ERMINI F., 843ESCH A., 1451, 1993ESPOSITO A., 1764, 2334ESSEN VAN DER, 23ETAIX R., 2468EUGENE CH., 1527EVENEPOEL W., 910, 925EVENOU J., 74EVERETT N., 828

FABBRI R., 591FACCHINETTI V., 1482FACCHINI U., 2492FACCIOTTO P., 647, 938, 1012FAMIGLIETTI T., 1857FANELLI A., 648

Page 284: Laa santità medievale_U.Longo

FRANCHI DE CAVALIERI P., 62, 374FRANCO M.R., 1742FRASSETTO M., 2436FREDE H.J., 326FREUND S., 628FROS H., 274, 317, 318, 364, 365,

1149FROSINI G., 349FROVA C., 769FRUGONI C., 49, 1180, 1183, 1184,

1188, 1189, 1190, 1193, 1553,1566

FUHRKOTTER A., 1735FUMAGALLI BEONIO BROCCHIERI

M.T., 1838FUMAGALLI V., 708, 1042, 1372,

2064, 2065

GAFFURI L., 602, 802, 2102GAGLIARDI I., 1598, 1616, 1617,

2057, 2111, 2112, 2315, 2440,2454

GAIFFIER DE B., 23,GALASSO G.,163GALDI A., 1116, 1727, 1729, 2041,

2060, 2321GALLETTI A.I., 1985GALLO D., 2400GALLO I., 1116GAMBER KL., 385GAMBOSO V., 479, 518, 532, 601GAMS P.B., 234GARCIA RODRIGUEZ C., 2220GARDNER J., 1185, 1204GARFAGNINI G.C., 1348GARGANO G.I., 1356, 2520, 2521GARVIN J., 415GASPARRI S., 767GASTONI M., 2424GATTI P., 1113, 1164GATTO L., 1285, 1290GATTUCCI A., 989GAUCHER E., 87GAUTHIER N., 2049GAVINELLI S., 536 GEARY P.¸ 26, 362, 2412, 2434GEERARD M., 360GÉLIS J., 2365GENICOT L., 48, 68, 336GENNARO C., 1877GENSINI S., 73, 1596, 1599GENTILE S., 1710GEOLTRAIN P., 2213

FANUCCI A.M., 470FARMER D.H., 59, 270, 281, 504FARMER S., 2270FASOLI G., 2283FATTORI M.T., 1701FATTORINI E., 74FAVREAU D., 76FEDI B., G 349FEDELI BERNARDINI F., 2009FEDELI P., 766FELD H., 1560FELDMANN CH., 1822FELLER L., 754FERNANDEZ CATON J., 2238FERNANDEZ RODRIGUEZ C., 1026, 2472FERRANDO ROIG J., 244FERRARI F., 91, 1115FERRARI M.C., 947FERRETTI L, 1913FERRUA V., 1523FERRUGIA E., 2520, 2521FERZOCO G., 770FERZOCO J., 812, 1276FESTUGIÈRE A.-M. J., 127FILANUVO A., 646FILORAMO G., 73, 84, 88, 273FIOCCHI NICOLAI V., 580FIORINI V., 301FLANAGAN S., 1799FLEITH B., 23, 826, 1161FLOBERT P., 660FLØISTAD G., 1808FLOREZ E., 314FLUSIN B., 2357FOLEY W.T., 1090FOLIERI E., 604FOLZ R., 1682, 1696FONSECA C.D., 977, 1232, 1312, 1397,

1421, 1462, 2145, 2254, 2256FONTAINE J., 66, 162, 433, 1679, 2176FOOTE P., 42, 155FOREVILLE R., 1311FORLIN PATRUCCO M., 517FORNACIARI R., 1294, 2526FORNASARI G., 1233FORSTER R., 2361FORTINI A., 1488FOSCHI P., 2147, 2149FOSTER F., 352FOUILHERON J., 74FOURACRE P., 649, 813FOURNÉE J., 2226FOURNIÉ P., 2309

La santità medievale

284

Page 285: Laa santità medievale_U.Longo

Indici

285

GEORGE PH., 218, 2369GÉRARD M., 1925GERBERDING R.A., 649, 813GEREMEK B., 48GETTO G., 1738GIANFELICE F., 1242GIANNARELLI E., 60, 639, 917, 1653,

2316, 639, 917, 1653, 2313, 2316GIANNI A., 1280GIARDINA A., 766, 2239GIEBEN S., 1171, 1520GIL FERNANDEZ J., 1024GILSON E., 1359GINAMI L., 1661GINZBURG C., 182GIOIA G., 1247GIORGI R., 1214GIUNTA D., 1179GLASSCOE M., 2077GLORIEUX P., 74GNOCCHI C., 1465, 2338GOBBI D., 78, 913GOBRY I., 1618GODET J.F., 474, 515GOETZ H.-W., 1826GOEZ W., 520GODDING R., 73, 76, 1, 25, 27, 28,

32, 35, 36, 204, 341, 962, 1324,1327, 1351, 1406

GOLINELLI P., 70, 75, 76, 21, 34,100, 166, 179, 188, 189, 196,224, 467, 507, 510, 535, 676,745, 747, 755, 926, 1009, 1265,1272, 1289, 1315, 1319, 1386,1412, 1447, 1670, 1720, 1933,1942, 1949, 1977, 1996, 1998,2010, 2015, 2018, 2019, 2030,2031, 2032, 2036, 2052, 2063,2134, 2260, 2298, 2556

GOLUBINSKY JE., 257GOODICH M., 164, 1143, 1630,

1631, 2371, 2389GOODRICH W.E., 1072GOOSEN L., 271, 280GORDAN WHATLEY E., 1843GORDINI G.D., 74, 64, 191, 854, 867GORDON WHATLEY E., 353, 356GÖRLACH M.,219GOTTSCHALLER E., 852GOUGUENHEIM S., 1892, 2352GOULLET M., 106, 661, 669, 834,

836, 953, 975, 1114, 1118, 1671,1719, 1941, 2450, 2502

GRABAR A., 2404GRACIOTTI S., 1878GRADINETTI MARCHIORI I., 1800GRANATA A., 1117, 1470GRAU E., 872GRAUS F., 66, 67, 135, 145, 1621,

2219GRAUWEN W.M., 1067, 1082, 1098GRECI R., 1007, 2146, 2157, 2345GREER R.A., 2373GRÉGOIRE R., 25, 48,73, 2, 78,

192, 498, 569, 727, 739,756, 771, 911, 1267, 1307,1373, 1403, 1639, 2064, 2069,2483

GREGORI C., 2322GREGORY T., 197, 1151, 1976, 2367GRIER J., 955GROSJEAN P., 351GROTTANELLI C., 2075GRZESIK R., 340GRUZINSKI S., 178GUERREIRO R., 1032, 1033GUGLIELMINETTI A., 563GUICHARD P., 1140GUIDI R., 176, 1535GÜNTHER, 67, 128GUREVI© A.J., 1628GUSTAWA O.R., 258GUTH K., 2409GY P.M., 2477

HAARLÄNDER ST., 1349, 2432HAAS W., 2512HAFNER G., 520HAHN C., 1211HAHN G., 1030HALBORG J., 1843HALKIN F., 319, 320, 391, 499,

1073, 1079HALLEMBECK J.T., 2455HAMESSE J., 824HAMMAN A.G., 61, 74, 75HARDICK L., 1567HÄSE H., 605HAUSSIG H.W., 542HAYWARD P.A., 95HEAD TH., 30, 112, 277, 511,

595, 772, 822, 1101, 2324,2483

HEBENSTREIT H., 1158HEENE K., 994, 996, 1823HEFFERNAN TH., 906

Page 286: Laa santità medievale_U.Longo

HEINZELMANN M., 23, 48, 49, 68, 75,66, 226, 528, 698, 714, 774, 777,782, 836, 876, 979, 998, 1118, 1131

HEIST W.W., 428HEITZ C., 2463HELBLING H., 677HÉLIOT P., 2406HELVÉTIUS A.-M., 835, 1437, 1927,

2335, 2451HEMMING KURTUM H., 2428HENKEN E., 1083HENNEAU M.-E., 1143HENNEKE E., 2193HENRIET P., 228, 773, 789, 980, 1254,

1422, 1438, 1448,1464HERBERS K., 98, 949, 981, 2428HERBERT M., 1407HERDE P., 1231HERRMANN-MASCARD N., 2411HERTLING L., 2527HEUCLIN J., 1811HILHORST H., 910HILL J., 1662HILLGRATH J., 2248HOARE F.R., 421HÖFER J., 248HOLIK F., 1128HOOD A.B.E., 464HONSELMANN K., 2407HORST E., 1932HOTZELT W., 2403HOUBEN H., 543, 2167HOWARD-JOHNSTON J.D., 95HOWE J., 1234, 1453HUNTER BLAIR P., 918HUYBEN J., 246HUYGENS R.B.C., 928, 2430HUYGHEBAERT N., 461, 2466

IACOBELLI M.C., 1839IAMMARTINO G., 780I DEUG-SU., 878, 919ILARI A., 526INGERFLOM C.S., 1699IOGNA PRAT D., 106, 544, 781, 830,

1144, 1157, 1408, 1423, 1425, 1428,1440, 1441, 1458, 1474, 1719,1941, 2303, 2482, 2487, 2489, 2500

IOZZELLI F., 608, 658IRIARTE L., 1793ISOLAN C., 563IZQUIERDO D., 2139

La santità medievale

286

JACKSON R.A., 2488JAEGER C.S., 1314JAMES E., 1679JAMES J.W., 432JAMES M., 376, 401, 2191, 2196JANSEN K.L., 2073, 2336JAPUNDIZCENTS M., 392JENAL G., 1445JESSOP A., 401JOERGENSEN J.M., 155JOHNSON L., 1930JOLIVET-LÉVY C., 69JONES A., 275JONES C.W., 416JONES G., 1977JOUNEL P., 2471JULIEN M.H., 338JUNG B., 1122JURKOVIC I., 340

KAFTAL G., 1170, 1172, 1177KALLFELZ H., 443, 1308KAMP N., 1451KANTOR M., 575, 1681KAPLAN M., 69KARWASINSKA J., 444KAUTZSCH E., 2201KAY DAVIDSON L., 24 KEHL P., 2281KEICKHEFER R., 2242KEISER B., 1928KELLY S., 1728KERBRAT P., 2033KERSCHER G., 68, 1186KEYNES S., 491KIBBLER W., 277KIENZLE B.M., 812, 1915KING H., 1747KIRSCHBAUM E., 255KLADEC J., 265KLAES M., 607, 673KLANICZAY G., 1119, 1599, 1651,

1717, 1852, 1879, 1904, 2289,2376

KLEIMBERG A.M., 195, 2275KLIBANSKY R., 1808KLOCZOWSKY J., 1221KNAPP E., 1146KNEEPKENS C.H., 910KOHLER CH., 329KOSINNSKY , 62KÖTTING B., 132KOUDELKA V.J., 429

Page 287: Laa santità medievale_U.Longo

Indici

287

KRAFT K.T., 1743KRÄMER S., 393KRAUTHEIMER R., 1988KRISTELLER P.O., 393KRUMEICH G, 1853KRUSCH B., 405KUNZE K., 357

LABORY G., 436LACHANCE P., 1824LAMMERS W., 2506LANDES R., 595, 2437LAPIDGE M., 491, 929, 1068, 1081,

1103LA SALVIA S., 74LABRIOLLE DE P., 74LAGHI P., 1374LA GRASTA G., 2548LANZONI F., 63, 124, 2258LAPIDGE M., 76, 337, 354, 929, 1384LAPORTE M., 1218LA ROSA V., 2274LASIC D., 1381LAURANSON-ROSAZ CH., 1722LAUTER W., 1739LAVEDRINE DE COURCELLES D., 1957LAUWERS M., 1287, 1473, 1721,

1723, 1724, 1725, 1979, 2445LAVARINI R., 2140LAZZARI L., 1914, 2346LAZZARI T., 2147LAZZERI Z., 406LEBECQ S., 721, 1927LE BRUN-GOUANVIC C., 653LECLERCQ H. 236LECLERCQ J., 423, 1219, 1368, 1378,

1382LE GOFF. J., 67, 75, 156, 177, 232,

701, 729, 1607, 1674, 1708, 1951,2364, 2395

LEFLON J., 74LEGGIO T., 1442, 1459, 2337LEGNER A., 2423, 2438LE JAN R., 1927LEMAÎTRE J.L., 3, 23, 366, 2431LEMAN P., 1966LEONARDI C., 48, 68, 70, 75, 76, 93,

147, 151, 157, 180, 183, 184, 198,201, 202, 279, 347, 548, 693, 695,726, 730, 799, 855, 857, 868, 890,899, 912, 921, 930, 931, 992,1347, 1385, 1388, 1394, 1578,1636, 1680, 1755, 1766, 1770,

1774, 1790, 1794, 1796, 1811,1812, 2059, 2182, 2210, 2326

LEONARDI L., 70, 209, 348, 349LENTINI A., 419LERNER R.E., 1568LEROQUAIS V., 63, 379, 381, 383LEVISON W., 2504LEYSER H., 1237LICCIARDELLO P., 1015, 1298, 2183LICITRA V., 594, 637LIEBESCHÜTZ H., 1732LIFSHITZ F., 796LIMONE O., 873, 879, 907, 1052,

1228, 1409LIPPINI P., 1491LIPPOMANO L., 283LIPSIUS R.A., 2188LITTLE A.G, 407LOBELLO S., 1395LOBRICHON G., 1084, 2174, 2177,

2181, 2502LODI E., 2051LOENERTZ R.J., 429LOHMER CH., 1251LOKRANTZ M., 2464LONGÈRE J., 2478LONGO U., 823, 825, 963, 1010,

1015, 1295, 1299, 1466, 1477,2495

LOPEZ E., 1868LOT F., 332, 333LOTTER F., 720, 1040LÖWE H., 1392, 2511LUCCHESI E., 529LUCCHESI G., 72, 501, 860, 1043,

1223, 1304, 2467LUCIONI A., 1477aLÜCK G., 709LUGARESI G., 687LUNGAROTTI M.C., 620LUONGO G., 73, 90, 99, 210, 487,

935, 964, 968, 978, 1123,1613, 2150, 2427

LUONGO T.F., 1880

MAAZ W., 542MABILLON J., 287MAC DONALD A.A., 1037MADAN A, 378MAESTRI A., 1367MAFFEI D., 44, 735MAGGIONI G.P., 23, 670, 922,

1015

Page 288: Laa santità medievale_U.Longo

MAGNO D., 2350MAÎTRE J., 2530MALAGUTI G., 1011MALASPINA E., 519, 1316MALECZEK W., 1881MALONE E., 1364MANGENOT E., 237MANDOUZE A., 74MANITIUS M., 705MANSELLI R., 885, 1493, 1512, 1684,

1775MARANESI P., 1861MARAVAL P., 1953MARGOLIS N., 1813MARIANI E., 463MARIANI P., 2553MARINI A., 685, 790, 818, 1148,

1286, 1290, 1413, 1517, 1537,1561, 1590, 1825, 1854, 1893,1928, 2543

MARROU H., 236MARTIMORT A.G., 48, 703MARTIN J.M., 984, 1355MARTINENGO M., 1894MÀRTINEZ GÀSQUESZ J., 76, 662MARTORANA S., 671MARUCCI G., 2103MARX J., 1643MASSAUT J.-P., 1143MASSENZIO M., 88MASTINO A., 1414, 2424MATANI A.G., 1551, 1869MATHUS TH., 651MATTIOLI L., 646MATURA TH., 474, 515MAYA SANCHEZ A., 596MAYEUR J.M., 268MAYR-HARTING H., 2271MAZEL F., 1726MAZZA MONTI M.V. 1741MAZZATINTI G., 373MAZZON A., 397MAZZUOLI PORRU G., 2509MC GINN B., 1240MC KITTERICK R., 785, 1826MC NAMARA J.A, 1843MC READY W.D., 2374, 2387MEATTINI U., 537MECCOLI D., 1174MELE G., 571, 1029, 1691, 2341,

2497MELONI G., 827MELONI P., 1414

La santità medievale

288

MENESTÒ E.,48, 70, 76, 85, 198,456, 514, 627, 748, 799, 890,999, 1325, 1597, 1636, 1767,1768, 1770, 1774, 1801, 1804,1815, 1833, 1895, 1971, 2158,2278, 2314, 2540, 2546

MENGOZZI M., 2159MENJOT D., 2354MENOZZI D., 84, V., 886MERCURI C., 1600, 1608, 1613,

1709, 1730MERLO G.G., 969, 1545, 1554,

1574, 1579, 1854, 1908, 2243MERTA B., 2505MESSANA

MEYER P., 343MEYER W., 118, MICCOLI G., 850, 1521, 1546MICHETTI R., 73, 74, 107, 109,

972, 978, 983, 1165, 1166,1252, 1580

MICHALCZYK M., 476MICHALOWSKI R., 1148MIGLIO M., 2151MIGNE J.P., 290, 291MIKLAVCIC M., 256MILANI C., 971MILAZZO V., 2255MILIS L., 1432MODICA M., 48, 76, 65, 94, 220,

1830, 1837, 2393MODICA VASTA M., 1841MOHRMAN C., 450MOLETA V., 2002MOLINIER A., 370MÖLK U., 538MOLTENIF., 2299MOMBRITIUS B., 282MONACI CASTAGNO A., 887, 2360MONGELLI G., 468, 1490MONTAGNANI L., 1628MONTANARI E., 582, 633MONTANARI M., 1273, 1665, 2068MONTESANO M., 622, 797, 1895,

2089, 2323, 2517MONTORSI W., 513MONZIO COMPAGNONI G., 801,

2023MORALDI L., 2200, 2204MORDEK H., 2428MORELLO G., 73, 86, 2155MORENZONI F., 826MORGHEN R., 148

Page 289: Laa santità medievale_U.Longo

Indici

289

MORINI C., 583, 610MORINI E., 791, 1475, 2348MORRIS B., 1926MOSCINI M., 1178MOTZO R.B., 752, 1027, 1074MOUCHEL C., 2325MOULINIER J.-C., 936MOULINIER L., 689, 1120, 1882,

1883, 1936, 2394MUESSIG C., 1215, 1276MULDER-BAKKER A., 76, 1601, 2317MUÑOZ FERNANDEZ A., 1867MURATORI L.A., 300MURSELL G., 1245MUZZARELLI G., 722, 1896MYNORS R.A.B., 437

NAGEL B., 1737NARDI P., 44, 735NATALI M., 939NAURETH CL., 644NAVARRA B., 1310NAVARRA L., 877NAVONI M., 613NAZZARO A.V., 1123NECCHI E., 2399NEMEC J., 1786NESBIT J.W., 335NESSI S., 1782NEVEUX F., 2340NEWLANDS C.E., 957NEWMAN B., 1744NICCOLI O., 1655NICHOLLS A., 327, 355NICOLUCCI F., 1968NIGG W., 1389NOBLE TH., 1101NOCENTINI S., 683NOËL B., 74NOLL R., 848NORELLI E., 2208, 2209, 2211, 2214NOURRY E.D., 119NUVOLONE G.F., 1400NYBERG T., 155

O’BRIEN M.A., 410O’LOUGHLIN TH., 958, 2077, 2086OCCHIONI N., 508, 2539OLESEN N.H., 2126OLIVIER J.M., 394OMAECHEVARRIA I., 611ONIDA P., 1897ORIGO I., 1518

Ó RIAIN P., 1063ORLANDI G., 1013, 2061, 2066ORLANDI T., 451OROFINO G., 1205ORSELLI A.M., 136, 215, 222,

229, 1011, 1176, 1347, 1352,1353, 1656, 1692, 1702, 1713,1714, 1978, 1981, 1982, 1986,1989, 1995, 1997, 2005, 2007,2021, 2037, 2048, 2282, 2283

ORTALLI G., 1693OTRANTO G., 181, 2000, 2080,

2083, 2084, 2090, 2091, 2099,2100, 2115, 2152, 2180, 2244

OTTO R., 121OURSEL R., 1415

PACE V., 1206PACETTI D., 1483, 1484PACIOCCO R., 888, 920, 969, 1541,

1562, 2554PADOVESE L., 2162PAGGIOSSI M., 1937PALAZZINI P., 1226PALAZZO E., 1144, 2303, 2484,

2485, 2493, 2502PALUMBO G., 2153PANAINO A., 1715PANARELLI F., 692, 1426, 1956PAOLI E., 75, 76, 33, 97, 211,

620, 627, 650, 664, 681, 803,832, 965, 1015, 2277

PAOLI M.P., 1348PAOLI U., 577, 1471, 2057PAOLINI L., 2298PAOLOCCI C., 2339PAPA C., 1802PAPASOGLI G., 1781PARDO M.V., 659PARISSE M., 661PARODI M., 1320PASCHINI P., 243PASINI C., 396, 478, 500PASSARELLI G., 1994PASTOREAU M., 267PASZTOR E., 861, 874, 875, 1110,

1335, 1401, 1538, 1539, 1563,1610, 1611, 1769, 1776, 1787,1795, 1827, 1855

PATLAGEAN E., 66, 67, 68, 75,43, 139, 1697, 2522, 2522

PATERNA M.C., 1803PAUL J., 880

Page 290: Laa santità medievale_U.Longo

La santità medievale

290

PAUL-LEVY F., 1952PAULHART H., 847PECERE O., 2480, 2499PEDUTO P., 2060PEETERS P., 74, 133PELIKAN J., 2302PELLEGRINI L., 1609, 2549PELLEGRINI L., 627, 757, 891, 1227,

1536, 1619PENCO G., 1238, 1375, 1398, 2171PENNACCHIONI A., 1317PENNINGTON B., 2518PEREIRA M., 1841, 1943PERELMAN F., 338PEREZ GONZALES M., 808PERI V., 1055PÉRICARD-MÉA D. 2105PERROT J.P., 346PETERS E., 449PETERSEN J., 889PETERSHON J., 74, 674, 1340, 1703,

1962PETROFF E., 1780, 1870, 1871PETRUCCI E., 103, 1466, 2342, 2482PEYER H.C., 1980PEZZINI D., 884, 940, 959, 970PHILIPPART G., 23, 25, 43, 48, 49,

68, 71, 75, 70, 233, 696, 783,792, 798, 814, 851, 932, 1003,1007, 1061, 1069, 1099, 1138,1144, 2352

PHIPPS C., 892, 1239PIACENTINI E.M., 581, 1760PIASTRA C.M., 2214PIAZZA A., 1908PIAZZI D., 584, 1649PIAZZONI A.M., 73, 86, 1094, 1410PICARD A., 2383PICARD J.-CH., 1321, 1328, 1425,

1990, 2046PICARD J.-M., 966, 1100PICASSO G., 1291, 1756, 2042,

2522, 2538PICCIAFUOCO U., 458PICONE G., 1348PIETRELLA E., 1318PIETRI CH., 268, 1983, 2176PIETRI L., 2003PIGHI G.B., 459PINDER J.M., 634PINI A.I., 142, 2050PINTO-MATHIEU E., 2310PINTUS A.M. 1035

PISANI D., 1212PISTOIA A., 51PISTONI G., 502PIZZARDO G., 243PIZZARRO J., 804PLATELLE H., 2452, 2551PLUMMER C., 330, 350POGOSSIAN Z., 1124POHL V., 837POIRRIER P, 1001, 1096POLI M., 1581, 1583POLONIO V., 1476, 2339PONCELET A., 64, 367, 375, 1126PÖRNBACHER H., 1135POSADA G., 1243POTESTÀ G., 1534POTTHAST A., 322PÖTZL W., 1135POULIN J.C., 528, 717, 742, 750,

775, 838, 876POWICKE F.M., 418POZZI G., 548, 589, 1796PRICOCO S., 694, 941, 967, 1387,

1424, 1429, 1433, 1446, 1955,2132, 2255

PRINZ F., 29, 76, 152, PRINZIVALLI E., 954, 1905PROPP V.J. 143PROTOPAPADAKIS-PAPACONSTANTI-

NOU H., 1201PROVERO L., 1341

QUENTIN H., 63, 64

RAFFAELLI R., 1876RAHNER K., 248RANTY N., 2053RANUM O., 2361RAPHAEL F., 2119RAPISARDA C., 656RAPISARDA M.G., 2178RASMUSSEN N.K., 2460RASPINI G., 665RATZINGER J., 1489RAVIER A., 1222RAU R., 434RAURELL R., 758RAVASI A., 488RAVERI M., 88REAMES S. 1934, 2496RÉAU L., 65REBILLARD E., 1345REDON O., 805, 1263, 1266, 1753,

1761, 1842, 2365, 2394, 2146

Page 291: Laa santità medievale_U.Longo

Indici

291

REGERAT PH., 924REINDEL K., 557RENAUD G., 512RESNIK I.M., 2474REYD P.L.D., 506RICCARDI A., 279RICHARD J., 48, 700RICHÉ P., 68, 43, 2174, 2177, 2522RICHTER G., 2460RICHTER M., 704,RICCI L.G.G., 650, 686RIDDERBOS H.N.B., 1037RIDYARD S., 1686RIESCO P., 1036RIGAUX D., 1194RIGON A., 1542, 1581, 1582, 1683,

1698, 1991, 2034RIZZO NERVO F., 933, 2255ROBERTINI L., 619ROBSON M., 1591ROCCA A.M., 1357ROCCHETTA A., 2136ROCHAIS H., 1049ROCKELEIN H., 1145RODRIGUEZ FERNANDEZ C., 585ROECKELEIN H., 2458ROHR CH., 1095ROLLASON D., 2259, 2425ROMANO A., 635ROMANO M.A., 806ROPA G., 1011ROSA M., 73ROBINSON C.H., 408ROSSETTI G., 2055, 2064ROSSI G., 505ROSSI V., 606ROSSINI O., 677ROSENWEIN B.H., 862, 1441ROSSO UBIGLI L., 2202ROST L., 2202ROSTAERT M.-L., 1449ROSWEYDE H., 285ROTOLO F., 636, 1104ROTZETTER A., 1856ROUCHE M., 1078, 1811, 2358ROUSSELLE A., 2361, 2377RUFFINI N., 1497RUGGIERI G., 2502RUSCONI R., 48, 72, 74, 5, 149, 748,

799, 1175, 1181, 1215, 1463, 1507,1519, 1593, 1614, 1625, 1629, 1636,1641, 1657, 1765, 1768, 1804, 1805,1832, 1840, 1884, 1890, 1915

RUSSO D., 1144, 2303RUYNART TH., 288

SABATIER P., 402, 403, 407,1478, 1481

SACCHI P., 2203SALA G., 573, 574, 586, 597,

2272SALTARELLI M., 1712, 1714, 1716SALVATORI A., 2100SAGERMANO G., 1116SANGERMANO L., 1898SAMARITANI A., 1261, 1371,

2160, 2518SAN BERNARDINO J., 2038SANGIANI P., 545SANNA A., 1806SANSTERRE J.-M., 743, 1195, 1269,

1689, 1927, 1979SANTARELLI G., 2094SANTI F., 223, 792, 999, 1634SANTIAGO-OTERO H., 2127SAINTYVES P., 119, 706SARACENO L., 2525SARDELLA T., 1814SARTOR L., 942SAVIGNI R., 1460SAWYER B., 2514SAWYER P., 2514SAXER V., 67, 168, 2085, 2349SCARAFFIA L., 56, 1866, 1958,

2266SCARPI P., 88, 2075SCHARER A., 1102SCHEEBEN H.C., 1480SCHEERMAN J., 246SCHEFFCZYK L., 264SCHEIBERLETTER G., 1102SCHENA O., 1383SCHIAVETTO F.L., 637SCHIEFFER TH., 1360SCHIPPERGES H., 1899, 1916SCHLUSEMANN R.M., 1037SCHMITT C., 1788SCHMITT F.S., 411SCHMITT J.-CL., 67, 46, 167, 232,

701, 1156, 2231, 2395, 2414SCHMUCKY O., 1502, 1504, 1508,

1522, 1543SCHNEEMELCHER W., 2193SCHÖNFELDER A., 2447SCHRADER M., 1735SCHREINER K., 1654

Page 292: Laa santità medievale_U.Longo

La santità medievale

292

SCHRÖRS H., 1039, 1302SCHROEDER F.E.H., 1627SCHUTE VAN KESSEL E., 1783SCHÜTTE B., 617, 800, 1000SCOTT K., 1844SCORZA BARCELLONA F., 49, 70, 72,

75, 76, 5, 71, 212, 225, 715,718, 784, 819, 1015, 1025,1028, 1153, 1196, 2228, 2245,2246, 2251, 2258, 2268, 2279

SEBASTIANI L., 69, 74, 49, 1829SEGAUD M., 1952SENA L., 1569SENGER B., 1306SENSI M., 624, 1229, 1277, 2045,

2116, 2133, 2161, 2267, 2291SEPPELT F.X., 439SERGI G., 503, 1399, 1704, 2031,

2125SERVATIUS C., 2428SETTIA A.A., 2122SEVERINO G., 937SHALIN C.L., 1938SHARPE R., G., 337, 339, 1085SHOOK L., 358SIEBERT G., 2119SIGAL P.A., 900, 1130, 1140, 2368SILVAS A., 1917SILVESTRE M.L., 2141SIVO V., 1462SIMEONI L., 412SIMONETTI A., 638, 672SIMONETTI M., 130, 746SIMONI F., 1718SINGER C., 1731SINISCALCO P., 2426SKUBISZEWSKY P., 943, 1187SMITH J., 995, 1885SMITH L., 1880SNOEK G.J., 2439SODINI J.P., 69SOLVI D., 807, 816, 1570, 1611SOMMERFELDT J.R., 1093SOMMERLECHNER A., 2544SORIANI INNOCENTI M., 539SOT M, 48, 699, 731, 774, 1313,

1336, 1967, 2058, 2501SOTINEL CL., 1345SOUTHERN R.W., 849, 1326SOWA F., 274SPADA A.F., 2262, 2292SPANÒ S., 73, 20, 1740, 1886, 2558SPANU P.G., 1038, 2107

SPEER A., 1828SPICCIANI A., 1650SPILLING H., 1076, 1789SPINELLI G., 505, 621, 1262,

1416, 1450, 2523SPINELLI M., 639SPITZBART G., 542STAID E., 1571STALMANS N., 839STANCHI R., 1075STANCLIFFE C., 881STANISLAO DA CAMPAGNOLA, 627,

732STANTCHEV K., 392STANCLIFFE C., 2259STAUB J., 678, 973STEFANI P., 1702STEIN E., 1105STELLA P., 73STELLADORO M., 630STEVENS W.M., 1747STEWART MACALISTER R.A., 404STICCA S., 26, 1230STIENE H., 1062STOKES W., 399, 400STOLZ A., 1303STOPANI R., 2109STOREY W.G., 2460STRAYER J., 262STRAZZERI M.V., 598STRÖMBÄCK D., 2508STUMPF M., 675STUSSI-LAUTEMBERG B., 1235SURIUS L., 284SUPINO MARTINI P., 1290SUSI E., 599, 612, 1002, 1004,

1015, 1106, 1110, 1249, 1255,1277, 1467, 1970, 1971, 1972

SWAN M., 1662SWINARSKY U., 1695SZARMACH P.E., 1109SZELL. T., 62, 1652

TABACCO G., 424, 1256, 1257,1258, 1259, 1658

TABARRONI A., 1540, 1544TAGLIABUE M., 477TALBOT C.H., 420, 425TAMASSIA N., 1479TANDA N., 1034TAR I., 819TARDIOLA G., 2382TASSI I., 129

Page 293: Laa santità medievale_U.Longo

Indici

293

TAURISANO I., 1733TAVIANI-CAROZZI H., 221, 976TEMPERAN VILLAVERDE E., 2490TEMPERINI L., 1577, 1602, 1910TERRANOVA A., 1816TERRIZZI F., 489TESCAROLI L., 2212THIELLET C., 1946THIER L., 521THIRION J., 1157THURSTON H., 247TILATTI A., 547, 753, 778, 1329,

1583, 1584, 1620, 1872, 2035,2044, 2098, 2280

TILIETTE J.Y., 762, 1080TOMBEUR P., 336TOMEA P., 786, 1293, 2016TOMMASINI A., 1361TONIOLO E.M., 490TOSI M., 427TOSTI M., 2117TOTARO M., 2099TOUBERT P., 841TOZZI I., 1900TRAPÈ A., 1532TRÉFFORT C., 2441TREMP. E., 640, 997TRIACCA A.M., 51TRIGALET M., 71, 31, 1007TRIPPUTI A.M., 2093TUGWELL S., 522, 663, 667TUNIZ D., 494, 559, 621, 1402TYLOR J., 1880TYSCHENDORF C., 2186TUSKÉS G., 1146

UGHELLI F., 299UN CHARTREUX, 550UNGARELLI P., 1825URIBE F., 1615, 2073

VACCA A.M., 1757VACCARO L., 2097VAIANI C.,1555VALCARCEL V., 1125VALCARCEL MARTINEZ V., 475, 808VALDAKKEKARA B., 1858VALENTE BACCI A.M., 523, 2346VALENTINI U., 551VALERI B., 1276VALERIO A., 2141, 2327VAN DAM R., 2384VAN DE PERRE S., 1601

VAN DE VORST C., 377VAN DER STRAETEN J., 386, 387,

390VAN DUJNKERKEN A., 246VAN ENGEN J., 173VAN LANDSCHOOT A., 2442VAN NAME EDWARDS B., 2487VAN UYTFANGHE M., 763, 793,

925, 1102, 1337, 2172, 2175,2176, 2179, 2305, 2359

VANNI ROVIGHI S., 1305VANRIE A., 2335VARANINI G.M., 188VASOLI C., 1878VATASSO M., 374VAUCHEZ A., 48, 68, 69, 75, 153,

158, 159, 160, 169, 177, 185,190, 196, 197, 207, 230, 268,363, 442, 531, 901, 1191,1197, 1202, 1616, 1635, 1642,1643, 1644, 1652, 1668, 1677,1759, 1772, 1797, 1845, 1887,1961, 1965, 1969, 1984, 2001,2002, 2101, 2106, 2167, 2177,2222, 2237, 2318, 2343, 2395,2396, 2400, 2516, 2530, 25332535, 2536, 2557

VEDOVELLI G., 574VERDIER R., 1963VERHULST A., 1337VERRANDO G.N., 395, 588VESPA B., 1270VETERE B., 1911, 2166VEYRARD-COSME CH., 690, 982VIAN P., 73, 86VICAIRE M.H., 1487, 1506, 1523VILARIÑO D., 659VINAY G., 134, 2168VINCENT J.-F., 1963VIRCILLO FRANKLIN C., 944, 1097VITALE G., 1711, 2264VITALE BROVARONE L., 629VITI P., 2433VITOLO G., 1451, 1603, 1632,

2008, 2054, 2055, 2150, 2154,2319, 2321

VITRONE F., 787, 948VLASTO A.P., 2507VODOPIVEC J., 2513VOGEL B., 682VOGEL C., 2462, 2465, 2473VOIGT H.G., 1301VOLPATO A., 741, 1758, 1783, 1918

Page 294: Laa santità medievale_U.Longo

La santità medievale

294

VON AUW L., 1509VON DEN STEINEN W., 125VON DER NAHMER D., 217, 2173,

2184VON FALKENHAUSEN V., 1005, 1454,

2252VON HAVERKAMP A., 1931VON PADBERG L.E., 733, 1207, 2443VON SALES DOYÉ F., 239VORREUX D., 435, 474, 1514VULLIEZ CH., 1141VUOLO A., 540, 561, 641, 652, 684,

902, 1031, 1132, 1133, 1404,1973, 2042, 2300, 2301, 2378

WADE-EVANS A.W., 414WAGNER A., 2446WALKER P.J., 1915WALZ A., 1485WARD B., 2370, 2381WARD-PERKINS B., 2048WEBB D., 2043WEIDINGER E., 2207WEIJERS O., 764WEINFURTER S., 1330,WEINFURTER ST., 1333WEINSTEIN D., 165, 1633WEISHEIPL J.A., 1556WEISS J.M., 744WEMPLE S., 1752WENDERHORST A., 1330WERNER H.C., 1828WERNER K.-F., 1694WIDDING O., 358WILLIAMS-KRAPP W., 328, 1122WILMART A., 384WILMS G., 1548WILSON S., 22WINSTEAD K., 1934WITTMER-BUTSCH M., 1136WOGAN-BROWNE J., 1930, 1940WOOD I., 759, 1064, 2232, 2514, 2519,

2524WOOD J., 2510WOODWARD L.K., 193WORMALD F., 380, 382WOß W.J., 2312WRIGHT R., 996

ZACCAGNINI G., 562, 642ZAFARANA Z., 745, 1636ZAFFIRO A., 1212ZAGHINI F., 552

ZANETTI U., 541ZANOT M., 1585ZARRI G., 73, 5, 55, 61, 279, 1817,

1866, 1901, 1975ZAVALLONI R., 1552ZERBI P., 1430, 1439, 2284ZICHI G., 558ZIMMERMAN A., 1828ZINN G., 277ZOCCA E., 1344ZOPPETTI G.G., 623

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INDICE GENERALE

ABBREVIAZIONI p. 7

Scrivere dei santi, parlare dei santidi Giulia Barone “ 9

PANORAMA STORIOGRAFICOdi Umberto Longo “ 24

1 SANTITÀ E AGIOGRAFIA “ 24

2 LA LETTERATURA AGIOGRAFICA “ 262.1 Generi e forme “ 262.2 I luoghi dell’agiografia “ 392.3 Produzione, funzioni e fruizioni “ 402.4 L’agiografia come fonte storica “ 46Note “ 48

3 LA DISCIPLINA AGIOGRAFICA “ 503.1 Nascita della disciplina agiografica “ 503.2 I bollandisti “ 533.3 La disciplina agiografica nel corso dell’età

moderna e contemporanea “ 56Note “ 73

BIBLIOGRAFIAdi Umberto Longo “ 77

AGIOGRAFIA “ 77

1 STRUMENTI DELLA RICERCA AGIOGRAFICA: “ 771.1 Manuali “ 771.2 Riviste e Bibliografie “ 77

1.2.1 Riviste, repertori, bollettini “ 771.2.2 Bibliografie generali “ 78

1.3 Atti di convegni e opere collettive “ 791.4 Santità in rete “ 841.5 Studi di carattere generale, di metodologia

e di storiografia agiografica “ 841.6 Enciclopedie, dizionari “ 92

2 LE FONTI “ 952.1 Raccolte e collezioni “ 952.2 Repertori di testi agiografici “ 982.3 Cataloghi di manoscritti “ 1022.4 Edizioni di testi agiografici “ 104

3 LA SCRITTURA AGIOGRAFICA “ 1243.1 Agiografi “ 136

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3.2 Testi: identità, processo di produzione,diffusione, fruizione p. 147

3.3 Generi dell’agiografia “ 1503.3.1 Passioni e passionari “ 1503.3.2 Vite dei santi e leggendari “ 1513.3.3 Miracoli “ 1583.3.4 Traslazioni, visioni e profezie “ 1603.3.5 Raccolte di vite di santi “ 1603.3.6 Immagini “ 161

SANTITÀ “ 165

4 FORME “ 1654.1 Santità ed eremitismo “ 1654.2 Santità ed episcopato “ 1714.3 Santità e monachesimo “ 1754.4 Santità e ordini religiosi “ 1844.5 Santità e laici “ 193

4.5.1 Santità e potere “ 1974.6 Santità al femminile “ 202

5 SPAZI “ 2185.1 Santità e città “ 2205.2 Santità e mondo naturale “ 2275.3 Santuari “ 2285.4 Pellegrinaggi “ 232

6 TEMI “ 2356.1 Bibbia “ 235

6.1.1 Apocrifi “ 2366.2 Culto dei santi “ 2386.3 Miracolo “ 2486.4 Reliquie “ 2516.5 Liturgia “ 2556.6 Missione “ 2596.7 Canonizzazione “ 260

INDICE DEI SANTI, NOMI LUOGO, NOMI PERSONA “ 265INDICE DEGLI AUTORI “ 279