L’11 luglio, l’inizio del Millenario fissato dal Comitato...

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minenza Rev.ma Sig. Card. Francis Arinze, benvenuto nella casa di S. Benedetto che L’accoglie come Cristo. Grazie, Eminenza, per aver subito e da lungo tempo accettato di venire a celebrare con noi il Millennio di questa Badia di Cava dei Tirreni che sta per arrivare nel 2011. È stato ospite da noi qualche anno fa; ma oggi, solennità di S. Benedetto Patrono d’Europa, viene come il Principe della Chiesa, il liturgo che offre la vittima divina e spezza il pane buono della nostra fede non con acrobazie teologiche ma con semplicità di parola che va all’essenziale, come ha detto il Papa a conclusione degli esercizi spirituali da Lei predicati in Vaticano nel 2008. Gesù infatti non si occupava solo dei biso- gni materiali del popolo, ma anche e prima- riamente della fame e sete spirituale. Quello soprattutto che ci commuove è la sua profon- da fede con cui, nel libro “Il pane buono della nostra fede Esercizi spirituali con Benedetto XVI”, racconta la sua vita, il suo amore a Cristo, il suo impegno nella Chiesa. Mi permetta una nota biografica per gli ascoltatori. Nasce a Eziowelle in Nigeria il 1° novembre 1932. A nove anni rinasce al fonte battesimale col nome di Francis. Vive la sua fede cristiana alla scuola del suo parroco, il beato Michael Cyprian Iwene Tansi. Entra in seminario e completa a Roma i suoi studi, divenendo sacerdote il 23 novem- bre 1958. A 32 anni, nel 1965, viene consa- crato vescovo; a 53 anni è creato cardinale e poi nel 2002 diviene Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. In quest’ultimo compito si accostò all’in- segnamento benedettino. San Benedetto infatti dà direttive all’Abate di convocare PERIODICO DELL’ASSOCIAZIONE EX ALUNNI DELLA BADIA DI CAVA (SALERNO) Periodico quadrimestrale - Anno LVIII N. 177 - Aprile-Luglio 2010 E L’11 luglio, l’inizio del Millenario fissato dal Comitato Nazionale Il Cardinale Francis Arinze presiede la festa di San Benedetto FERRAGOSTO 2010 Il saluto del P. Abate al Card. Arinze CONVEGNO ANNUALE DELL’ASSOCIAZIONE DOMENICA 12 SETTEMBRE 10-11 settembre ritiro spirituale 12 settembre convegno annuale con discorso ufficiale del PROF .GIOVANNI VITOLO ordinario di storia medievale nell’Università di Napoli Programma a pag. 10 Badia di Cava, 11 luglio - Il Card. Francis Arinze, Prefetto emerito della Congregazione per il Culto divi- no e la disciplina dei sacramenti, ha presieduto la Messa solenne nella solennità di S. Benedetto, che il Comitato nazionale ha voluto come inizio del Millenario. Servizio a pagina 2 e 3. tutta la famiglia quando, nel monastero, si deve trattare un tema importante: “Abbiamo detto di chiamare a consiglio tutti, perché spesso è al più giovane che il Signore rivela la soluzione migliore” (Regola, c. III). Ora è emerito del suddetto Dicastero. Eminenza, la Comunità monastica e dioce- sana, le autorità civili e militari e tutto il popolo di Dio Le dicono grazie di cuore per la Sua presenza in mezzo a noi e, come titola il Suo libro, dà a noi “il pane buono della nostra fede”. Grazie, Eminenza. +Benedetto Chianetta Abate Ordinario

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minenza Rev.ma Sig. Card. FrancisArinze, benvenuto nella casa di S.Benedetto che L’accoglie come Cristo.

Grazie, Eminenza, per aversubito e da lungo tempo accettatodi venire a celebrare con noi il

Millennio di questa Badia di Cava dei Tirreniche sta per arrivare nel 2011.

È stato ospite da noi qualche anno fa; maoggi, solennità di S. Benedetto Patronod’Europa, viene come il Principe dellaChiesa, il liturgo che offre la vittima divina espezza il pane buono della nostra fede noncon acrobazie teologiche ma con semplicitàdi parola che va all’essenziale, come ha dettoil Papa a conclusione degli esercizi spiritualida Lei predicati in Vaticano nel 2008.

Gesù infatti non si occupava solo dei biso-gni materiali del popolo, ma anche e prima-riamente della fame e sete spirituale. Quellosoprattutto che ci commuove è la sua profon-da fede con cui, nel libro “Il pane buono dellanostra fede – Esercizi spirituali conBenedetto XVI”, racconta la sua vita, il suoamore a Cristo, il suo impegno nella Chiesa.

Mi permetta una nota biografica per gliascoltatori. Nasce a Eziowelle in Nigeria il 1°novembre 1932. A nove anni rinasce al fontebattesimale col nome di Francis.

Vive la sua fede cristiana alla scuola delsuo parroco, il beato Michael Cyprian IweneTansi.

Entra in seminario e completa a Roma isuoi studi, divenendo sacerdote il 23 novem-bre 1958. A 32 anni, nel 1965, viene consa-crato vescovo; a 53 anni è creato cardinale epoi nel 2002 diviene Prefetto dellaCongregazione per il Culto Divino e laDisciplina dei Sacramenti.

In quest’ultimo compito si accostò all’in-segnamento benedettino. San Benedettoinfatti dà direttive all’Abate di convocare

PERIODICO DELL’ASSOCIAZIONE EX ALUNNI DELLA BADIA DI CAVA (SALERNO)

Periodico quadrimestrale - Anno LVIII N. 177 - Aprile-Luglio 2010

E

L’11 luglio, l’inizio del Millenario fissato dal Comitato Nazionale

Il Cardinale Francis Arinze presiede la festa di San Benedetto

FERRAGOSTO 2010

Il saluto del P. Abateal Card. Arinze

CONVEGNO ANNUALEDELL’ASSOCIAZIONE

DOMENICA 12 SETTEMBRE

10-11 settembreritiro spirituale

12 settembreconvegno annuale

con discorso ufficiale delPROF. GIOVANNI VITOLO

ordinario di storia medievalenell’Università di Napoli

Programma a pag. 10

Badia di Cava, 11 luglio - Il Card. Francis Arinze, Prefetto emerito della Congregazione per il Culto divi-no e la disciplina dei sacramenti, ha presieduto la Messa solenne nella solennità di S. Benedetto, che ilComitato nazionale ha voluto come inizio del Millenario. Servizio a pagina 2 e 3.

tutta la famiglia quando, nel monastero, sideve trattare un tema importante: “Abbiamodetto di chiamare a consiglio tutti, perchéspesso è al più giovane che il Signore rivela lasoluzione migliore” (Regola, c. III).

Ora è emerito del suddetto Dicastero.Eminenza, la Comunità monastica e dioce-

sana, le autorità civili e militari e tutto ilpopolo di Dio Le dicono grazie di cuore per laSua presenza in mezzo a noi e, come titola ilSuo libro, dà a noi “il pane buono della nostrafede”.

Grazie, Eminenza.

+Benedetto ChianettaAbate Ordinario

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2 «ASCOLTA» N. 177

arò di te una grande nazione e tibenedirò, renderò grande il tuonome... e in te si diranno benedettetutte le famiglie della terra” (Gn12,23). Così disse il Signore Dio ad

Abramo. E così Dio ha benedet-to il grande Santo Benedetto che la Chiesafesteggia oggi. Di lui la Chiesa canta nell’anti-fona d’ingresso: “Benedetto era veramenteuomo di Dio, disprezzò ed abbandonò la gloriadel mondo perché era pieno dello Spirito delSignore” (Messale Romano: Festa di SanBenedetto).

Fausta ricorrenzaCon spirito di fede, ringraziamento a Dio egrande gioia, siamo all’apertura delle celebra-zioni religiose per il Millenario della fondazio-ne dell’Abbazia Benedettina della SantissimaTrinità a Cava de’ Tirreni. Tutta la comunitàcavese, la provincia salernitana, la regione edoltre sono in festa. Mi felicito con il Rev.moPadre Abate Ordinario, con l’Arcivescovo diAmalfi-Cava de’ Tirreni, con il Sindaco e contutti voi per gli ottimi preparativi per la celebra-zione dell’anno millenario. Che il Signore Dioelargisca le sue grazie in abbondanza allaBadia, all’Arcidiocesi, alla città e a tutte lepopolazioni intorno.

San BenedettoSan Benedetto (ca 480-547) nato a Norcia

nell’Umbria, dopo qualche tempo trascorso aRoma per gli studi delle arti liberali, abbandonòquella città perché non poteva sopportare lo stiledi vita dissoluta che ivi regnava. Verso l’anno500 Benedetto visse in solitudine a Enfide ed aSubiaco. In poco tempo egli attirò molti disce-poli che cercavano Dio sotto la sua guida spiri-tuale così potente. Benedetto man mano diventòfondatore di molti monasteri tra i quali quello diMonte Cassino, nel 529, è il più famoso.

San Benedetto insegnò ai suoi figli spiritua-li a non anteporre assolutamente nulla all’amo-re di Cristo (cf Regola cap. 72). La vita mona-stica benedettina si distingue per la celebrazio-ne della santa liturgia, la cura delle anime, lemissioni, gli studi, l’educazione della gioventù,e l’attenzione agli ospiti, in quanto ciò è com-patibile con la vita monastica.

I Benedettini oggi vivono in congregazioniconfederate di monaci e monache che seguonola Regola di San Benedetto. Sono eredi di unricchissimo patrimonio monastico che ebbe ori-gine in Italia e che in poco tempo influenzò unabuona parte della Cristianità in EuropaOccidentale e oggi nel mondo intero.

Il 24 ottobre 1964, il Papa Paolo VI dichiaròSan Benedetto Patrono di Europa, in considera-zione dell’opera di evangelizzazione e civilizza-zione compiuta dai suoi figli e figlie spirituali inmolti paesi europei fin dal Medio Evo.

Contributo benedettino alla Chiesa ed almondo

San Benedetto con la sua vita e la suaRegola ha propagato un ottimo spirito che harecato molte benedizioni alla Chiesa e al

mondo. La Regola è piena di consiglie di direttive all’Abate e a tutti gli altrinel monastero sull’umiltà, il silenzio el’obbedienza in modo tale da diventa-re parte del tesoro spirituale dellaChiesa e così ispirare molti altri ordinimonastici nonché alcuni istituti dellasocietà. Spicca lo spirito di moderazio-ne in tutto: vestito, cibo, riposo, pre-ghiera, lavoro manuale. La giornata èscandita in tempi dedicati alla preghie-ra, al lavoro e allo studio sacro.L’Abate è consigliato di procedere condiscrezione, “madre di ogni virtù,(così che) regoli tutto in modo che iforti abbiano desiderio di fare di più ei deboli non si scoraggino” (Regola,cap. 64). C’è posto per tutti.

La spiritualità monastica benedetti-na è larga e semplice, flessibile e adat-tabile, in modo tale che può tenerconto di varie tradizioni locali.L’ideale è una vita monastica che èbiblica, contemplativa, radicata nellavita comunitaria di lavoro e preghiera,e promotrice della santità e della pace:la pace che comincia da dentro di noi,la pace che, in fin dei conti, solo Diopuò dare.

Tramite l’arte, l’architettura, lo studio,l’educazione della gioventù, la letteratura e lacura dei documenti e dei libri, i benedettinisono stati i promotori dell’umanesimo cristianonell’Europa Occidentale.

L’attenzione data dai benedettini al lavoromanuale merita un commento. Il lavoro è un’at-tività umanizzante. Lavorando, l’uomo serveDio e la comunità cresce come una personaumana, e aiuta la comunità a svilupparsi. Illavoro non è puramente modo di guadagnarequalche denaro per la vita: è un atto di solida-rietà alle altre persone e in quell’atto si faomaggio a Dio Creatore e l’uomo cresce comeuomo. In Tanzania, in Africa Orientale, peresempio, l’Abbazia Benedettina di Peramihoha contribuito molto non solo all’agricolturama anche allo sviluppo generale di tutta laregione, insegnando ai giovani che andare ascuola non vuol dire non lavorare più neicampi.

Si vede così che non è una sorpresa che laRegola benedettina abbia influenzato l’EuropaOccidentale a causa della sua eccellenza. Lasua influenza continua ormai da 1.500 anni.

Radici cristiane della cultura europeaLa memoria di ieri ci aiuta a capire l’oggi di

un popolo e a prepararci per il domani. Chi nonconosce il suo ieri non capisce il suo oggi e nonpuò prepararsi bene per il suo domani. Unpopolo che ha perduto la memoria della suaidentità è come una nave in alto mare, che haperduto il senso della direzione. La cosa piùimportante per uno che sta andando ad un postoè di sapere da dove viene e ancora dove va e poicome trovare la strada. L’Europa oggi si vantagiustamente della democrazia (che in ogni casoè iniziata nei monasteri prima di essere prassi,

perché in quei tempi c’erano re autocratici; imonasteri sono i primi istituti ad avere lademocrazia vera), del rispetto per i diritti umanie per delle belle tradizioni di governo e diattenzione verso i deboli e gli ammalati. Pertutto questo il mondo può imparare dall’Oc-cidente. Ma l’Europa non può non notare il calodella pratica religiosa, la denatalità preoccu-pante, e specialmente il secolarismo, che èl’ideologia di chi vuol vivere come se Dio nonesistesse. Quando l’uomo ha la tendenza diconsiderarsi il centro della vita e non lasciaposto alla trascendenza di Dio Creatore eProvvidenza, allora abbiamo ragioni di preoc-cupazione. “Se il Signore non costruisce lacasa, invano si affaticano i costruttori. Se ilSignore non vigila sulla città, invano veglia lasentinella” (Sal 127,1).

Serve il monito di San Benedetto: “Come viè uno zelo amaro e maligno, che allontana daDio e conduce all’inferno, così vi è uno zelobuono, che distacca dai vizi e conduce a Dio ealla vita eterna” (Regola, 72).

Anche se ci sono oggi in Europa persone dialtre religioni con i loro diritti, non si può nega-re che il cristianesimo sia stato di importanzacruciale nella formazione della cultura europeafin dal Medio Evo, con un contributo grandeofferto dal monachesimo benedettino.L’umanesimo cristiano è fondato sulla fede inDio e questa base spiega il rispetto cristiano perla persona umana e i suoi diritti. Ho lavoratodiciotto anni al Vaticano nell’Ufficio dellaChiesa per il dialogo interreligioso, a contattocon tutte le religioni del mondo: musulmani,buddisti, indù, ecc. Non c’è una religione cherispetta la persona umana come il Cristiane-simo. Molti che parlano oggi di diritti umanidimenticano che è il Cristianesimo che ci dà lefondamenta, l’umanesimo cristiano fondato

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Solennità di San Benedetto dell’11 luglio, l’omelia del Card. Arinze

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Il Card. Arinze salutato dalla popolazione al termine dellacelebrazione

Eredi di un ricchissimo patrimonio

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Sabato 10 settembre Solenne PROCESSIONE con le urne deiSS. PADRIOre 18 Partenza dalla Badia Ore 19 Celebrazione Eucaristica a S. Mariadell’Olmo.

Domenica 11 settembreOre 18,30 Processione verso il Duomo Ore 19 Celebrazione Eucaristica nel DuomoRientro in Badia.

Domenica 18 dicembre Celebrazione conclusiva Ore 11 Celebrazione Eucaristica presiedu-ta da S. Em. Card. Crescenzio Sepe con laConferenza Episcopale Campana.

26 dicembre Ore 21 Concerto del teatro San Carlo.

N. B.L’urna con le reliquie di ogni Santo o BeatoCavense sarà trionfalmente portata inCattedrale la Domenica prima o dopo larispettiva festa alle ore 11 per la S. Messa.

Domenica 9 gennaio B. BENINCASADomenica 20 febbraio S. COSTABILEDomenica 6 marzo S. PIETRODomenica 10 aprile S. ALFERIO Domenica 15 maggio B. LEONE IIDomenica 5 giugno B. FALCONEDomenica 17 luglio S. LEONE Domenica 21 agosto B. LEONARDODomenica 18 settembre B. SIMEONEDomenica 16 ottobre B. PIETRO IIDomenica 27 novembre B. BALSAMODomenica 11 dicembre B. MARINO

Conclusione del Millenario e dell’ANNOGIUBILARE

31 dicembre 2011Canto di ringraziamento e spegnimento deiRaggi e della FiaccolaRinfresco e canti in piazza.

«ASCOLTA» N. 177 3

sulla fede in Dio. E questa base spiega il rispet-to cristiano per la persona umana e i suoi dirit-ti, che vengono non da convenzioni internazio-nali ma da Dio Creatore. Ecco la ragione dellaNostra Aetate, la Dichiarazione del ConcilioVaticano Secondo sull’atteggiamento dellaChiesa verso le persone di altre religioni. E icattolici rispettano queste persone senza perde-re la propria identità religiosa e culturale. Eccoperché il Crocifisso nell’aula di scuola in Italia,per esempio, fa parte della cultura e della iden-tità italiana.

Una preghieraFratelli e sorelle, preghiamo il Signore, per

l’intercessione di San Benedetto, di benedire laBadia di Cava, la città, la provincia, la regione,e tutti noi qui raccolti. Che la celebrazione delMillenario della fondazione di questa Abbaziasia portatrice di grazie abbondanti.

Nel Prefazio della Messa di oggi si loda cosìil nostro Santo: “Fulgida guida di popoli allaluce del Vangelo, e innalzato al cielo per unastrada luminosa, egli insegna agli uomini ditutti i tempi a cercare te, o Padre, nel retto sen-tiero e le ricchezze eterne da te preparate”.Perciò nell’Orazione la Chiesa prega: “O Dio,che hai scelto San Benedetto abate e lo haicostituito maestro di coloro che dedicano la vitaal tuo servizio, concedi anche a noi di non ante-porre nulla all’amore del Cristo e di correre concuore libero e ardente nella via dei tuoi precet-ti”. Che la Beata Vergine Maria ci ottenga que-sta grazia. A Cristo l’onore e la gloria nei seco-li dei secoli.

Francis Card. Arinze

Il card. Francis Arinze, prefetto emerito dellaCongregazione per il culto divino, l’11 luglio hapresieduto la liturgia eucaristica nella solennitàdi S. Benedetto. Era giunto la sera precedente,accolto dal P. Abate e dalla comunità.

Alle ore 11 si è snodato il corteo del clero cheha accompagnato il porporato attraverso la por-teria ed il piazzale della Cattedrale, salutatodagli sbandieratori del distretto di Corpo diCava, coordinato dall’ex alunno Luigi D’Amore.In chiesa attendevano i fedeli e le autorità: ilconsigliere regionale Giovanni Baldi, il sindacoMarco Galdi, gli assessori Carmine Salsano,Enzo Passa, Vincenzo Lamberti, i consigliericomunali Luigi Gravagnuolo, Antonio Palumbo,Pasquale Senatore ed il professore ArmandoLamberti, componente del Comitato nazionaleper il Millennio.

All’inizio hanno rivolto il saluto il P. Abate edil sindaco di Cava Marco Galdi, il quale, come èavvenuto in altre celebrazioni, ha pregato ilCardinale di sollecitare il Papa a venire in visitaa Cava.

Il Cardinale, nella sua splendida omelia, haesaltato, tra l’altro, il contributo dei benedettinidato alla Chiesa e al mondo, riaffermando leradici cristiane della cultura europea.

Alla fine della celebrazione il Cardinale haassistito sul piazzale ad una esibizione deglisbandieratori.

All’agape fraterna nel refettorio monasticohanno partecipato una trentina di commensali. Ilcard. Arinze ha voluto rimanere con la comunitàanche il pomeriggio ed ha partecipato ai Vesprisolenni di S. Benedetto. È possibile cogliere lasua soddisfazione nelle parole che ha scritto nelregistro delle firme: “Dio sia benedetto per ilMillenario della Badia di Cava! Un giorno nellacasa del Signore è meglio di mille altrove”.

31 dicembre 2010 Attesa della mezzanotte e inizio 2011Veglia di preghiera in CattedraleAccensione dei Tre Raggi luminosi e dellaFiamma del millennio, rinfresco in portine-ria, canti in piazza.

Celebrazioni

Domenica 20 marzo Festa di S. Benedetto

Ore 18 Celebrazione Eucaristica presiedu-ta da S. Em. Card. Agostino Vallini,Vicario Generale di S. S. Benedetto XVIper la diocesi di Roma.

Lunedì 21 marzo Festa liturgica di S. Benedetto

Ore 11 Celebrazione Eucaristica presiedu-ta dal P. Abate con la partecipazione dellescuole.

Martedì 12 aprileSolennità di S. Alferio

Ore 11 Celebrazione Eucaristica presiedu-ta da S. E. Mons. Luigi Moretti, Arcive-scovo di Salerno, con il Clero e Seminario,con la schola cantorum di Bellizzi.Apertura mostre di paramenti e argentinella sala Lapidarium, di pergamene emanoscritti nella sala capitolare antica.

Giovedì Santo 21 aprile

Ore 11 Benedizione degli Oli presiedutada S. E. Mons. Mariano Crociata,Segretario Generale della CEI.

Domenica 19 giugno Solennità della SS. Trinità titolare delMonastero

Ore 11 Celebrazione Eucaristica presiedu-ta da S. Em. Card. Tarcisio Bertone,Segretario di Stato – Invitati il Presidentedella Repubblica e il Capo del Governo.(Cappella Sistina)

Domenica 10 luglio Solennità di S. Felicita e Figli martiri

Ore 11 Celebrazione Eucaristica presiedu-ta da S. Em. Card. Angelo Bagnasco,Presidente CEI.Ore 19 Vespri solenni e processione con leReliquie dei Santi Patroni.

Lunedì 11 luglio Solennità del S. P. Benedetto

Ore 11 Celebrazione Eucaristica presiedutadal P. Abate con la partecipazione deiCavalieri del S. Sepolcro.

Domenica 4 settembreDedicazione della Cattedrale compiutada Urbano II

Ore 11 Celebrazione Eucaristica presiedu-ta da S. Em. Card. Giovanni Battista Re,Prefetto emerito della Congregazione per ivescovi.

EVENTI RELIGIOSI DEL MILLENNIOCelebrazioni del 2011 - Programma di massima

S. Alferio, il fondatore della Badia(tela del P. D. Raffaele Stramondo)

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4 «ASCOLTA» N. 1774

L’omelia di Mons. Vincenzo Pelvi alla Messa crismale del 1° aprile

Ascoltate la mia vocearissimi,ringrazio il Signore per la gioia spiri-tuale che dona a tutti noi, nel giornoin cui facciamo memoria del nostrosacerdozio, esprimendo anche visi-bilmente la grazia della comunione

presbiterale. Perché il mistero dell’Altare nonsia sciupato, abbiamo bisogno di ricordarequell’ora dell’Ordinazione presbiterale in cuiEgli ci ha consacrati suoi, rendendoci degni dicelebrare il Sacramento del suo Corpo e del suoSangue sino al suo ritorno.

Gesù si recò a Nazaret dove era stato alleva-to. Alzatosi proclamò, con voce lenta e incisiva,il brano di Isaia: «Lo Spirito del Signore è sopradi me; per questo mi ha consacrato con l’unzio-ne...». Ci fu una pausa, all’ascolto di questeparole, e gli occhi di tutti fissi su di lui, aspet-tando di capire… Gesù proferì unasola frase ma con tale autorevolezza da rivendi-care a sé la profezia che il brano conteneva:«Oggi si è adempiuta questa scrittura che voiavete udito con i vostri orecchi».L’interpretazione era chiara: c’è Gesù chelegge, c’è lui che si propone come l’interpreta-zione della legge, lui che è gloriosamentevivente. Gesù è colui che ci aiuta a preparare laPasqua, purificando i nostri occhi e scaldando ilcuore alla spiegazione delle Scritture fatte dalui.

La vita di Gesù non è forse il gradualedispiegamento di quella Parola, affidata a noiconsacrati? Ogni sacerdote, infatti, ministrodella Parola, è mandato ad annunciare il Regno(cfr. Pdv 26). Ma per essere tale deve diventareascoltatore assiduo, portato e abitato dallaParola (cfr. Mc 4,20; Gv 5,38), accettando difarle spazio in sé, diventando capace di dareospitalità a Dio. Questa esperienza è stata benespressa da San Benedetto. Egli afferma: “Checosa vi può essere di più dolce per noi, fratellicarissimi, della voce del Signore? Ecco ilSignore, nella sua grande bontà, ci mostra ilcammino della vita. Munìti di una fede robustae comprovata dal compimento delle buone ope-re, procediamo sulla via, sotto la guida del van-gelo, per meritare di vedere Colui che ci hachiamati al suo regno (Benedetto, Regola,Prologo 14-21).

La Parola di Dio edifica la verità e rendepienamente sinceri, facendoci preoccupare uni-camente di quello che Dio pensa delle nostreazioni. Significa non assumere atteggiamentidiversi secondo gli ambienti; non pensare in unmodo quando si è soli e in un altro quando si ècon qualcuno, ma parlare ed agire sotto losguardo di Dio che legge nei cuori. La sinceritàconsiste nello sforzo di rendere l’esterno in noisempre più simile all’interno, senza falsare laverità per timore di dispiacere agli altri. Questasincerità richiede la purezza dell’intenzione,ossia il fatto di preoccuparsi, nell’agire, del giu-dizio di Dio, e non del giudizio degli uomini, diagire preoccupandosi più di quel che piace odispiace a Dio che di quel che piace o dispiaceagli uomini. Questo è davvero essenziale per lasantificazione dell’evangelizzatore e la qualità

C

dell’evangelizzazione. Vi è una grande differenza fra chi parla in

virtù della grazia e chi lo fa per umana sapien-za. «Spesso si è sperimentato che uomini elo-quenti ed eruditi, molto dotati non solo nel par-lare, ma anche nel comprendere, pur avendotenuto discorsi nelle chiese e aver goduto digrande successo, non sono riusciti a suscitarecompunzione con i loro discorsi in nessunodegli ascoltatori, né a farli progredire nella fedeo nel timore di Dio per il ricordo delle loro paro-le. Ci si allontana da loro avendo goduto, con leorecchie, solo una sorta di diletto, di soavità.Spesso, invece, uomini di minore eloquenza,per nulla preoccupati di fare un bel discorso,con parole semplici e disadorne, hanno conver-tito molti alla fede, hanno indotto i superbi adumiltà, hanno conficcato nell’animo dei pecca-tori lo stimolo della conversione. Ed è questocertamente un segno che parlavano in virtùdella grazia loro data» (Origene).

Rimanere in Cristo, perciò, è la condizioneperché il messaggio sia gioiosamente trasmes-so, realmente compreso e la vita sia trasforma-ta in preghiera. Il sacerdote, allora, non devesemplicemente vivere il rapporto con la Parola,pregare prima di annunciarla, ma anche predica-re in modo da suscitare la preghiera, perché solocosì si può imparare chi è Dio, chi siamo noi,che cosa significa la nostra vita in questomondo. «Ascoltate la mia voce!» (Ger 7,23):ecco la bruciatura più soave ed inguaribile nel-l’ascesi cristiana. Mi chiedo: vivo veramente,alla scuola di Benedetto, della Parola di Dio? LaParola mi riempie di ardore il cuore? Mi nutre?Quale tempo dedico alla Parola?

Carissimi, amate la Parola di Dio e amate laChiesa, che vi permette di accedere a un tesorodi così alto valore introducendovi ad apprezzar-ne la ricchezza. Amate e seguite il carisma che

Benedetto ha ricevuto dallo Spirito, un carismache l’uomo del nostro tempo desidera accosta-re, perché in cerca di ordine, serenità e paceinteriore. Ricordo l’espressione di Papa PaoloVI: «Per riavere dominio e godimento spiritua-le di sé bisogna riaffacciarsi al chiostro bene-dettino. E recuperato l’uomo a se stesso nelladisciplina monastica è recuperato alla Chiesa. Ilmonaco ha un posto di elezione nel corpo misti-co di Cristo, una funzione quanto mai provvidae urgente».

«Oggi si è adempiuta questa Scrittura chevoi avete udito con i vostri orecchi». La paginadel Vangelo odierno rafforzi il desiderio di unascolto profondo, di un incontro personale, diuna comunione intima con il Signore... capacedi trasfigurare, come sempre, in modo sorpren-dente, la nostra appartenenza al Signore.

Appartenere al Signore vuol dire essere bru-ciati dal suo amore incandescente, essere tra-sformati dallo splendore della sua bellezza: lanostra piccolezza è offerta a Lui quale sacrificiodi soave odore, affinché diventi testimonianzadella grandezza della sua presenza per il nostrotempo che tanto ha bisogno di essere inebriatodalla ricchezza della sua grazia. Appartenere alSignore: ecco la missione di chi ha scelto diseguire Cristo casto, povero e obbediente, affin-ché il mondo creda e sia salvato. Essere total-mente di Cristo in modo da diventare una per-manente confessione di fede, una inequivocabi-le proclamazione della verità che rende liberi difronte alla seduzione dei falsi idoli da cui ilmondo è abbagliato. Al fragore e alla banalitàdei nostri giorni, contrapponiamo la forza disar-mata e disarmante della Regola benedettina,che ci ha lasciato delle larghe orme per nonsmarrire la via del cielo.

In conclusione, noi consacrati siamo chia-mati ad essere nel mondo segno credibile eluminoso del Vangelo e dei suoi paradossi,senza conformarsi alla mentalità di questo seco-lo, ma trasformandosi e rinnovando continua-mente il proprio impegno, per poter discernerela volontà di Dio, ciò che è buono, a lui graditoe perfetto (cfr. Rm 12, 2).

È questo il mio augurio nell’AnnoSacerdotale, carissimi; un augurio sul qualeinvoco la materna intercessione della VergineMaria, modello insuperabile di ogni vita consa-crata.

Vincenzo PelviArcivescovo

Mons. Vincenzo Pelvi benedice gli oli nella Messacrismale

Il sindaco di Cava Marco Galdi consegna il logodel Millennio a Mons. Pelvi

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«ASCOLTA» N. 177 5

Attività del Comitato NazionaleA Roma, 5 maggioPrima riunione

Il 5 maggio si è riunito a Roma il ComitatoNazionale per il Millennio dell’Abbazia della SS.Trinità di Cava. È stato il primo incontro dopol’approvazione della legge Cirielli per la valoriz-zazione dell’Abbazia benedettina di Cava, pre-sieduto dall’on. Gennaro Malgieri, ex alunnodella Badia. Dei componenti il comitato eranopresenti: la dott.ssa Marina Giannetto, nomina-ta dal Ministero per i beni culturali; avv.Amilcare Troiano, nominato dal Ministero del-l’ambiente; prof. Marco Galdi, esperto nomina-to dal ministero per i beni culturali; il P. Abate D.Benedetto Chianetta, componente con funzionidi coordinamento religioso; l’on. EdmondoCirielli, presidente della Provincia di Salerno; ilprof. Armando Lamberti, delegato del sindaco diCava dei Tirreni.

La riunione ha avuto luogo presso il minis-tero per i beni culturali. Assenti, questa primavolta, il prof. Franco Cardini, la dott.ssa VeraValitutto e il consigliere avv. Modica de Mohac.

«Un incontro molto importante - ha sottoli-neato il prof. Marco Galdi, sindaco di Cava - perfare il punto complessivo sul progetto Millennio,sulle iniziative da avviare e soprattutto si èmessa in moto la macchina organizzativa vera epropria».

Alla Badia, 6-7 giugnoSeconda riunione

Il 6 giugno, dalle ore 15 alle 19, si è svoltaalla Badia di Cava la seconda riunione delComitato nazionale per definire il programmadelle iniziative culturali del millennio.

I lavori sono stati coordinati dall’on. GennaroMalgieri. Hanno partecipato il P. Abate D.Benedetto Chianetta, il presidente dellaProvincia Edmondo Cirielli, la direttrice dell’isti-tuto centrale per gli Archivi Marina Giannetto, ilpresidente del Parco Nazionale del Cilento eVallo di Diano Amilcare Troiano, il sindaco diCava Marco Galdi ed il suo delegato ArmandoLamberti. Presenti anche due funzionari delMinistero per i beni culturali: la dott.ssa AngelaDi Ciommo e il dott. Angelo Gravier Oliviero,segretario del Comitato. Assenti i componentiavv. Carlo Modica de Mohac, prof. FrancoCardini e dott.ssa Vera Valitutto.

Il 7 giugno, alle 10, in una conferenza stam-pa tenuta nel salone delle scuole, è stato pre-sentato il programma abbozzato nella riunionedella sera precedente.

È intervenuto per primo il presidente on.Gennaro Malgieri.

Dopo aver ringraziato i membri del comitatoe tutti i monaci della Badia, ha presentato ilpiano di interventi per il 2010 e 2011, ribadendoche si tratta di programma di massima, suscet-tibile di modifiche. La vera apertura del comita-to sarà il 10 luglio mattina, con un convegnointroduttivo su “Mille anni di storia e fede dellaBadia della SS. Trinità di Cava”. L’11 luglio lacelebrazione del Card. Francis Arinze “consa-crerà” l’apertura del Millennio.

L’11 settembre, in concomitanza con l’incon-tro annuale degli ex alunni previsto per domeni-ca 12, si svolgerà un convegno sul tema“Influsso del monachesimo cavense nell’Italiameridionale”, seguito da un concerto di cantigregoriani. Tra novembre-dicembre, convegnosu “Istituzioni ecclesiastiche e cultura religiosa”,

Il Comitato per il Millennio alla Badia la mattina del 7 giugno. Da sinistra, prima fila: dott. Angelo GravierOliviero, dott.ssa Marina Giannetto, on. Edmondo Cirielli, P. Abate, on. Gennaro Malgieri, dott.ssa AngelaDi Ciommo; seconda fila: dott. Amilcare Troiano, prof. Marco Galdi, prof. Armando Lamberti.

seguito da concerto Gospel. Iniziativa notevolesarà la ristampa dei due volumi sulla Badia diCava editi da Di Mauro.

Tra le prime iniziative di carattere strutturale,Malgieri ha annunciato la ristrutturazione delvecchio Seminario per destinarlo all’accoglienzadegli ospiti e dei pellegrini.

Quanto alla digitalizzazione dell’archivio,sarà compiuto il riversamento su supporto infor-matico dei microfilm esistenti (delle 15000 per-gamene e di tutti i codici).

Il comitato ha preso in esame anche la costi-tuzione di un orto botanico presso l’abbazia.

Altra realizzazione, fatta sua dall’on. Cirielli,sarà una scuola di restauro del libro, incremen-tando il laboratorio di restauro esistente allaBadia dal 1961.

Dopo l’annuncio di varie mostre, concerti,pieghevoli, cd-rom, ecc. l’on. Malgieri ha confer-mato di voler obbedire allo spirito della legge sulmillennio, ma “soprattutto allo spirito nostro, cheè quasi una sorta di vocazione: quella di amarela Badia, non soltanto per quello che rappresen-ta come sito storico, archeologico e culturale,ma anche come una passione di uomini che sisono qui succeduti nel tempo cercando di vivifi-care lo spirito benedettino nella società”.

Il presidente Cirielli, dopo aver ringraziato chiha concorso alla legge sul millennio - in partico-lare il sottosegretario Gianni Letta, il ministroSandro Bondi e l’on. Valentina Aprea -, ha pre-sentato il contributo della Provincia per il millen-nio: il rifacimento del piazzale, ampliamento delledue strade provinciali con rifacimento di dueponti, scuola di restauro, promozione turistica.

Il sindaco Marco Galdi ha ispirato il suo inter-vento ad un testo biblico: “Mille anni sono comeun turno di veglia nella notte” (Sal 89, 4). Haaggiunto che avverte la responsabilità di chiude-re il turno di veglia per aprirne uno altrettantoimportante, lungo e glorioso. Le coordinaterestano sempre quelle che vedono nella Badia ilruolo di cultura e di fede. E questo anche nellaselezione delle tante proposte giunte sul tavolodel sindaco. A questo proposito ha nominato nelconsiglio comunale un suo delegato per il mil-lennio nella persona dell’avv. Marco Senatore.Non ha nascosto il suo obiettivo costante: “Tutti

attendiamo il coronamento del millennio con lavenuta a Cava del Sommo Pontefice”. Lo sguar-do, comunque, è volto al futuro: “Noi ci auguria-mo – ha concluso il sindaco – che la presenzabenedettina a Cava possa continuare ad essereuna fiaccola nella notte che custodisca i valoridella cultura, della tradizione e della religiosità”.

A conclusione dell’incontro con la stampa, ilP. Abate ha creduto suo dovere dire una paroladi ringraziamento, cominciando dal sindacoGravagnuolo: “È giusto e degno ringraziare l’exsindaco Gravagnuolo, il quale realmente avevauna marcia in più”. Ha poi illustrato le esigenzedell’accoglienza, con la ristrutturazione dell’exseminario, senza dimenticare il programmacomplessivo che da anni ha indicato con le treparole: spiritualità, cultura e architettura. Ultimodesiderio: una statua di S. Alferio a ricordo delmillenario.

L. M.

Prima della conferenza stampa l’on. GennaroMalgieri si gode l’aria pura della Badia

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roprio perché oggi ricordiamo ecelebriamo S. Alferio, con la memo-ria sono riandato a quando, ragazzoseminarista, le reliquie di S. Alferioarrivarono nella città di Cava e furo-no accolte, come io ricordo, da una

folla enorme che in quel momento testimoniavala sua fede e il suo amore al santo. E mi rimaseimpresso il discorso che fece il vescovo deltempo, Mons. Gennaro Fenizia. Ci sono confra-telli qui che hanno più o meno la mia età ericordano. Perché mi rimase impresso? Perchéegli parlò delle glorie dell’Ordine benedettino edelle glorie dell’abbazia di Cava dei Tirreni e,tra l’altro, portò un’ immagine che mi sembravalida nel tempo in cui fu detta, ma credo anco-ra più valida oggi. Egli disse: la vita monasticapossiamo paragonarla a una quercia che affon-da le sue radici nel terreno e diventa un alberomaestoso. Parlando perciò della vita monasticaegli ritrovava le radici nella contemplazione,nell’amore a Cristo: un amore che lascia tuttoper seguirlo. Trovava nella professione di fedeche fanno i monaci che si consacrano a Cristosotto la Regola di S. Benedetto, le ragioni deldinamismo apostolico e le motivazioni dellasantità della vita. Non è quindi quella una lezio-ne antica che non tocca noi. Come giustamenteha detto l’eminentissimo Abate, noi siamovenuti qui da Salerno con l’animo di fare diquesta giornata, di queste ore un tempo diriflessione e di preghiera. Perché credo che maicome in questo momento noi presbiteri abbia-mo bisogno di riscoprire la nostra vera identitàattraverso la dedizione totale a Cristo, alla cuisequela noi siamo impegnati per poter esserecon maggiore slancio ed entusiasmo a serviziodei fratelli. Sono perciò convinto, e i miei con-fratelli presbiteri, cui rinnovo il mio saluto,sono convinti con me, che se la misura altadella vita cristiana è la santità, noi a questo tra-guardo dobbiamo continuamente mirare.

Voi sapete (lo attingiamo da tante voci dellaComunicazione Sociale) che c’è un tentativonon troppo coperto, occulto, ma a mio avvisomolto chiaro di una delegittimazione delPontefice, della Chiesa, della sua missione. Cisono stati sicuramente tradimenti da parte di chidoveva per scelta di vita essere esempio emodello di vita cristiana. Questo esige in noi ilrifiuto più netto, ma non possiamo però altempo stesso non cogliere che c’è un tentativodi delegittimazione del Pontefice e dellaChiesa: del Pontefice, perché si tocca la suaintemerata persona per cercare di gettareombre, per delegittimare la Chiesa che è postanel mondo al servizio della causa del Vangelo,ma a servizio dell’umanità. Si vuole così, comed’un tratto, cancellare quella che è la storia diquesti due millenni, in cui si inserisce la vitamonastica come una perla di vita cristiana. Èsenz’altro un tentativo destinato a fallire perchémai come in questo momento noi riaffermiamoil nostro amore a Cristo, alla Chiesa, al Papa erinnoviamo la nostra totale adesione alla causadel Vangelo per meglio servire i fratelli.

Perciò l’esempio di S. Alferio ci induce apensare che proprio attingendo alla robusta spi-ritualità benedettina, noi nulla dobbiamo ante-porre all’amore a Cristo. Nulla: né gli interessidi parte, né altre prospettive. Per noi che abbia-mo scelto di seguire il Cristo povero, obbedien-te e casto, non ci sono altre alternative: l’unicaalternativa è questa, seguire Cristo casto, obbe-

Solennità di S. Alferio, 12 aprile 2010

L’omelia di Mons. Gerardo Pierro

Mons. Gerardo Pierro con il P. Abate all’inizio della celebrazione in onore di S. Alferio

diente e povero. E lo ribadiamo sulla tomba diS. Alferio, lo ribadiamo in questo luogo che isecoli hanno costituito faro di luce e di scienzaoltre che di vita cristiana per tutti noi. L’abbaziadella SS. Trinità di Cava dei Tirreni è una ric-chezza condivisa, è una splendida gemma chebrilla nel nostro panorama religioso e civile edè perciò una realtà da tenere sempre in evidenzae dobbiamo essere fieri di questa storia di cuinoi pure facciamo parte. L’amore a Cristo,miei carissimi. Non fu questo amore a spingereAlferio a lasciare la sua carriera diplomatica?Era stato al servizio del principe di Salerno,aveva avuto tante mansioni, tanti incarichi, allafine si rese conto, per una provvidenziale malat-tia, che all’uomo non giova conquistare tutto sepoi perde l’anima. E perciò di ritorno avevafatto il voto che se avesse recuperato la salute sisarebbe consacrato totalmente a Cristo. E vennequi alla Cava, dove fondò il cenobio benedetti-no. E S. Alferio oggi giustamente è veneratocome fondatore dell’abbazia, come padre diquesta comunità che ha saputo lungo i secolitenere desta la sua fede, integro il suo costume,splendente la sua testimonianza.

Non ricorderò a voi tutti gli abati che gli sonosucceduti. Consentite che ricordi solo quelli cheho conosciuto io, che sono stati sicuramenteluce per voi che avete avuto la fortuna di cono-scerli. Come non ricordare l’abate D. FaustoMezza, innamorato di Maria? Come non ricor-dare gli altri abati? De Caro, morto in concettodi santità, gli altri abati ultimi, Marra e l’attualeabate, al quale va la nostra viva riconoscenzaper questa nobile iniziativa di solennizzare ilmillennio. Un millennio non è una data di pococonto, perciò la presenza delle Autorità civili,cui rivolgo il mio deferente saluto, vuole essereanche uno stimolo perché nulla si ometta persolennizzare questo millennio. So che la CivicaAmministrazione, quella di prima e l’attuale, sison fatte un punto d’onore di portare avanti lecelebrazioni perché portino in alto il nome del-l’abbazia, il nome della città di Cava, il nome diSalerno.

L’amore a Cristo, l’amore alla Chiesa. Noi

siamo figli della Chiesa, noi apparteniamo adessa come apparteniamo a nostra madre. LaChiesa è nostra madre, che ci ha generato attra-verso le acque del battesimo che nutre la nostravita con i sacramenti, in modo particolare conl’Eucaristia, che rappresenta per noi il centrodella nostra esistenza sacerdotale e dei fedelilaici. Io e voi, miei carissimi, senzal’Eucaristia non avremmo ragione di esserequi. L’amore perciò deve essere da veri figliverso la Chiesa, che il Signore ha voluto comesacramento del suo amore nel mondo, segno estrumento dell’intima unione con Dio e del-l’unità di tutto il genere umano. Provate a pen-sare all’assenza della Chiesa nei secoli che sonopassati e in quelli che abbiamo vissuto: gli idea-li di carità e di rispetto della persona, della suadignità, l’impegno dalla solidarietà, alla com-prensione, all’attenzione agli ultimi sono certa-mente valori evangelici che la Chiesa ha saputotradurre nella sua pratica. Certo in questo cam-mino così lungo non mancano neanche leombre e dobbiamo avere l’onestà di riconoscer-lo, ma questo è il rischio che corre il Signorequando sceglie noi uomini. Dio non ha sceltogli angeli per la missione di comunicare ilVangelo agli uomini e alle donne, Dio ha sceltogli uomini. Certamente c’è l’opacità dei nostrilimiti e delle nostre carenze, ce ne dobbiamoliberare con un incessante cammino, conun’ascesi che non si arresta mai. Dobbiamo cer-care di vincere dentro e fuori di noi tutti gliostacoli che si frappongono perché la nostra siauna testimonianza limpida e coerente che smuo-ve i cuori, che rinnova le coscienze, che donaentusiasmo alla gente. L’amore alla Chiesa,l’amore al Papa. Tutti sapete che noi salernita-ni,- signor vicesindaco, dicendo salernitaniincludo anche Cava, perché siete della provin-cia anche voi - abbiamo avuto sempre un gran-de amore al Papa, tanto che - io lo dico qualchevolta in più -, tanto che Urbano II che voi vede-te quando ci affacciamo qui sulla piazza anti-stante l’abbazia, Urbano II riconobbe cheSalerno era “porto sicuro e rifugio della SedeApostolica” e volle insignire nel 1098 l’arcive-

P

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scovo di Salerno della dignità primaziale per-ché fosse degno riconoscimento al suo impegnodi difesa e di tutela della Sede Apostolica.Perciò sentimmo con grande soddisfazionequando il venerabile servo di Dio GiovanniPaolo II, venuto a Salerno per il IX centenariodella morte di Gregorio VII, disse che salutavaSalerno come la sede arcivescovile più presti-giosa del Sud, che trova in Gregorio VII, questoinvitto Pontefice, il grande Ildebrando, bene-dettino, la luce e il vertice più alto. Egli conti-nua a parlare ai Salernitani, continua a parlare atutta la Provincia perché non tralasciamo mai diavere questo amore forte e generoso verso ilSanto Padre. Ultimamente io ho osato parago-nare il Papa, questo Papa, proprio a GregorioVII. Direte: ma i tempi sono cambiati, la lottache sostenne Gregorio VII non è quella che sipresenta oggi alla Chiesa, però io ho sottolinea-to proprio ieri sera (c’erano circa 3000 personenel Duomo per la festa della DivinaMisericordia) questa realtà che accomunaGregorio VII e Benedetto XVI. Gregorio VII sibatté per una Chiesa libera, casta e cattolica.Non è questo anche l’intento di BenedettoXVI? Anche lui vuole che la Chiesa sia liberada tutte le incrostazioni che possono oscurarneil volto, libera, casta, secondo l’insegnamentodi Cristo, cattolica perché diffusa su tutta laterra. Noi imploriamo perciò dal Signore, da S.Alferio, da tutti i santi abati e monaci cavensiche sono a celebrare con noi questa Eucaristiaperché ottengano dal Signore conforto e luceper il Santo Padre, che in questa vicenda ultimaha dovuto subire attacchi ingenerosi, calunnio-si e strumentali, che noi, come figli devoti,respingiamo. Però vogliamo che la nostra vita,la nostra condotta, sia di edificazione a tuttiperché nessuno abbia a poter dire che nonsiamo stati fedeli a quella che è la nostra veraidentità, la nostra vocazione.

Ma c’è un altro tratto che io non posso tra-scurare qui, perché non si è devoti, come noivogliamo essere, nell’amore totale a Cristo, allaChiesa e al Papa senza aggiungere l’amore aMaria, la nostra madre che portiamo nel cuore.È un tratto che ci accomuna tutti indistintamen-te, l’amore alla Madonna che voi coltivateattraverso questo culto particolare che esprime-te alla Madonna dell’Olmo ed è un richiamoforte alla vostra storia nobile ed alta, civile ereligiosa.

Io chiudo implorando dal Signore ricchezzadi grazia e di benedizioni sull’abbazia della SS.Trinità di Cava dei Tirreni, sul suo degnissimoAbate perché le celebrazioni millenarie otten-gano tutti i risultati e gli obiettivi che vi prefig-gete sia a livello religioso che a livello civile.Imploro una particolare benedizione sull’interacittà che come allora, nel 1950, accolse le reli-quie di S. Alferio, così possa rinnovarne ilculto, avere profonda devozione per questosanto per essere voi cavensi, esempio a tuttinell’amore al santo fondatore di quest’abbazia,cittadino salernitano. E che la Madonna proteg-ga tutti, voi giovani seminaristi, che siete quivenuti per questa giornata sacerdotale. Proteggavoi, carissimi confratelli presbiteri, che sietequi a concelebrare l’Eucaristia. Imploriamodalla Madonna abbondanza e ricchezza di gra-zie perché numerose e sante vocazioni venganoalle nostre chiese e a quest’ Abbazia che si glo-ria del nome di S. Alferio.

Gerardo PierroArcivescovo Metropolita di Salerno

(dalla registrazione)

I numerosi concelebranti occupano tutto il coro

Mons. Pierro mentre pronuncia l’omelia

Cronaca della festaLa solennità di S. Alferio ha riunito alla Badia

il presbiterio di Salerno con a capo il suo arcive-scovo S. E. Mons. Gerardo Pierro per venerareil santo concittadino, fondatore dell’abbazia chesi appresta a celebrare il millenario.L’arcivescovo ha presieduto la Messa solenneconcelebrata da una cinquantina di sacerdoti,nella maggioranza di Salerno, con la partecipa-zione degli oblati e di una rappresentanza delleparrocchie della diocesi abbaziale.

Nel saluto che ha aperto la liturgia, il P. Abateha sottolineato la gradita presenza salernitana:«Una testimonianza particolarmente gradita perla grande attenzione dell’arcivescovo alla nostraabbazia e per aver voluto guidare in occasionedella festa di S. Alferio i presbiteri e i seminaristidell’arcidiocesi e celebrare tra queste mura, aipiedi di S. Alferio, la giornata sacerdotale». Ilsaluto dell’amministrazione di Cava è stato rivol-to dal vice sindaco Luigi Napoli, che ha confes-sato la sua emozione nel compiere la primauscita ufficiale, con tanto di fascia tricolore, pro-prio alla Badia, dove ha compiuto gli studi clas-sici. Dopo il saluto ha donato a Mons. Pierro lamattonella del logo del Millennio a nome delComune.

Mons. Pierro, nell’omelia, ha bellamente riu-nito i vari motivi che portavano alla Badia il clerosalernitano: la ricorrenza millenaria dell’abbazia,la giornata sacerdotale – “senza l’Eucaristia nonavremmo motivo di essere qui” - , l’amore allaChiesa e al Papa, suggerito dal grande pontefi-ce benedettino Gregorio VII, che si batté per unaChiesa “libera, casta e cattolica”. Con particola-re vigore l’arcivescovo ha stigmatizzato la cam-pagna in atto tesa a delegittimare la Chiesa ed ilPontefice.

Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, ilconsigliere regionale Giovanni Baldi ed il rappre-sentante del Comune di Cava ArmandoLamberti nel Comitato nazionale del Millennio.

All’agape fraterna nel refettorio monasticopartecipano una ottantina di commensali.

L. M.

Nel pomeriggio, è stato presentato il progettodell’orto botanico della Badia «Ildebrando». Ilpolo erboristico internazionale nascerà grazieall’interessamento dell’associazione «La NuovaScuola Medica Salernitana», presieduta da PioVicinanza. L’iniziativa è stata illustrata all’abateBenedetto Maria Chianetta, da Giovanni Canora

e Luciano Mauro, rispettivamente coordinatoredel progetto e responsabile tecnico. Nello spa-zio destinato all’orto botanico sarà riprodotto unambiente naturale per la coltivazione di pianteofficinali ed aromatiche secondo la biodiversitàdel luogo. «Gli orti botanici - ha spiegato Canora- sono luoghi di conservazione, esposizione,studio, formazione scientifica, ricerca e speri-mentazione, ma anche centri di riferimento perimportanti attività economiche e commerciali.Questi luoghi all’interno dei monasteri dove sicoltivavano piante medicinali ed alimentari,costituiscono momenti di aggregazione per pro-grammare attività di alta formazione e specializ-zazione interuniversitaria relativa a disciplinelegate alla botanica, medicina, fìlosofia e disci-pline ambientali». Secondo la tradizione medie-vale saranno realizzati nell’area predispostal’hortus botanicus, l’hortus conclusus e l’hortussanitatis. Nel corso della manifestazione si èdiscusso anche de «La tradizione erboristicaconventuale e la Scuola Medica Salernitana»con le relazioni dello pneumologo GiuseppeLauriello e del docente di fìtopratica MarcoSarandrea.

Francesco Romanelli(da “Il Mattino” del 13 aprile 2010)

Mattinata

Pomeriggio

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enerati e cari confratelli,Carissimi Fratelli e Sorelle,Popolo Santo di Dio che è in questaChiesa locale,

«Il Dio della speranza vi riempia diogni gioia e pace nella fede, perché abbondiatenella speranza per la virtù dello Spirito Santo!»(Rm 15,13).

Ci siamo radunati in questa vetusta Badianella Solennità della Santissima Trinità in occa-sione delle celebrazioni giubilari per il millen-nio della sua fondazione.Un caro e grato saluto al Reverendo PadreAbate, dom Benedetto Maria Chianetta, a tutti imonaci di questa Comunità benedettina, e atutti voi, «popolo adunato dall’unità del Padre,del Figlio e dello Spirito Santo» (SAN CIPRIA-NO, De oratione dominica 23), che siete riuni-ti oggi attorno alla mensa del Signore in questaAbbazia, che vive nella gioia e nel rendimentodi grazie alla santa ed indivisa Trinità i milleanni della sua fondazione.

Questa Comunità è antichissima, le radicidella sua storia giungono al Medioevo, all’anno1011 quando sant’Alferio, nobile salernitano, siritirò sotto la grande grotta “Arsicia” per con-durre vita eremitica: questo Monastero ha resi-stito, per la protezione dello Spirito del Signore,ad alterne e gravi prove e vicende storiche,mantenendo intatta e pura la sua fedeltà alSignore Gesù e alla Chiesa. Ha mantenuto ilsuo spirito e l’ispirazione benedettina.

Oggi celebriamo il mistero del nostro Dio,Uno e Trino.

Già all’inizio del XII secolo, nei tempi in cuiiniziò l’avventura dello Spirito in questi luoghi,l’Abate Ruperto scriveva: «Subito dopo avercelebrato la solennità della venuta dello SpiritoSanto, cantiamo la gloria della SantissimaTrinità nell’Ufficio della Domenica che segue,e questa disposizione è molto appropriata poi-ché subito dopo la discesa di quel divino Spiritocominciarono la predicazione e la fede e, nelbattesimo, la fede, la confessione del nome delPadre, del Figlio e dello Spirito Santo»(RUPERTO ABATE, Dei divini Uffici, I, XII, c.I, in Dom Prosper Guéranger, La festa dellaSantissima Trinità, da idem, L’anno liturgico,II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, tra-dotto da L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba1959, pp. 352-368).

Secondo sant’Agostino, «se si chiede checosa sono questi Tre, dobbiamo riconoscerel’insufficienza estrema dell’umano linguaggio.Certo si risponde: “tre persone”, ma più per nonrestare senza dir nulla, che per esprimere quel-la realtà» (AGOSTINO, De Trinitate, 5, 9).

«Tu, Trinità eterna, sei come un mare pro-fondo scriveva Santa Caterina da Siena, in cui più cerco e più trovo, e quanto più trovo, piùcresce la sete di cercarti» (CATERINA DASIENA, Dialogo della Divina Provvidenza,Cap. 167, Ringraziamento alla Trinità; liberoadattamento; cfr. ed. I. Taurisano, Firenze,1928, II pp. 586-588).

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Domenica 30 maggio, festa della SS. Trinità

Il Card. Franc Rodé presiede la Messa solenne

Il Card. Franc Rodé con il P. Abate prima della Messa

VL’omelia del Cardinale

Possiamo balbettare qualcosa sui Tre solonella preghiera: «Dio il Padre, Dio il Figlio, Diolo Spirito Santo! prega un antico testo .

Immenso il Padre, immenso il Figlio,immenso lo Spirito Santo! Uno il Padre, Uno ilFiglio, Uno lo Spirito Santo! Nella Trinità indi-visibile, ogni Persona Divina è la Potenza, laSapienza, l’Amore! Ogni Persona è la DivinitàUnica, immensa! Tutta l’immensità! L’Unitàche tutto trascende!» (SERGIO DI RUSSIA,1314-1392).

Benedetto XVI in uno dei primi Angelus delsuo pontificato ha tratteggiato con poche paroledi estrema chiarezza la dottrina sul mistero tri-nitario: «Gesù ci ha rivelato il mistero di Dio:Lui, il Figlio, ci ha fatto conoscere il Padre cheè nei Cieli, e ci ha donato lo Spirito Santo,l’Amore del Padre e del Figlio. La teologia cri-stiana sintetizza la verità su Dio con questaespressione: un’unica sostanza in tre persone.Dio non è solitudine, ma perfetta comunione.Per questo la persona umana, immagine di Dio,si realizza nell’amore, che è dono sincero di sé»(BENEDETTO XVI, Angelus 22 maggio 2005).

Tre persone in un’unica natura, nell’unitàperfetta, in una reciproca relazione di amore.Non può esserci amore se non tra due o più per-sone; se dunque “Dio è amore”, ci deve esserein lui uno che ama, il Padre, uno che è amato, ilFiglio, e l’amore che li unisce, lo Spirito Santo.

Dunque, ciò che distingue i Tre Padre, Figlio e Spirito Santo è la relazione reciproca e ciòche caratterizza questa relazione è l’Amore.Agostino ce lo suggerisce con uno slanciomistico: «Se vedi la carità tu vedi la Trinità. [...]Sono l’Amante, l’Amato e l’Amore”» (AGO-STINO, De Trinitate, 8, 8,12; 8,10,14).

Quest’immagine ci fa riflettere: l’unico Dionon è un Deus solitarius che resta eternamenteimmobile. Al contrario, Egli è relazione d’amo-re che si espande illimitatamente.

Questo Dio amore trinitario si rivela a noinella scrittura sacra, con la forza della sua paro-la, si è incarnato per noi nella persona di Cristo

Signore, e rende capaci di comprenderlo allaluce dello Spirito Santo, che ci viene donato nelmistero eucaristico.

Quando viviamo in pienezza la liturgia dellachiesa ci accorgiamo che la nostra vita di cre-denti, e tutte le nostre liturgie sono attraversate,segnate dal mistero trinitario.

Tutta la nostra vita è orientata alla SantaTrinità. Iniziamo le nostre giornate, ogni nostrapreghiera, ogni nostra azione nel nome delPadre, del Figlio e dello Spirito Santo. Dal gior-no del battesimo fino alla morte corporale lanostra esistenza è contrassegnata dal sigillodella santissima Trinità. Così ciascuno di noilega il cielo alla terra e la terra al cielo. Così ilmistero, che tale sempre rimane, si svela nel-l’intimità della comunione, nella grandezza del-l’amore.

In un mondo che deturpa l’amore in tutti imodi, che ne fa sorgente di bassezze che non sipossono descrivere, in un mondo che confondel’amore con il piacere, che lo sconsacra nell’in-nocenza, lo deride nella sua integrità, lo mer-canteggia nella sua debolezza, lo esaspera perrenderlo complice della passione, in questomondo noi siamo chiamati a proclamare il pri-mato del Dio amore trinitario, il primato del-l’amore che salva. Lo rispetteremo nella fami-glia; lo insegneremo ai giovani; lo cercheremoeducandoci alla bellezza che è nelle cose, nel-l’anima, nella natura, nella contemplazionefiliale della tutta bella, la Vergine Maria. In que-sto mondo che si divora nell’egoismo indivi-duale e collettivo, creando così antagonismi,inimicizie, gelosie, lotte di interesse e di classee guerre, in una parola odio, proclameremo lalegge dell’amore che si diffonde e si dona, chesa allargare il cuore ad amare gli altri, a perdo-nare le offese, a servire i bisogni degli altri, delfratello, a sacrificarsi senza fare calcoli e senzacercare elogi, a farsi povero per i poveri, fratel-lo tra i fratelli, a creare un mondo nuovo di con-cordia, di giustizia e di pace.

La nostra cultura, poi, è segnata dagli innu-

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merevoli problemi e drammi generati da unmaterialismo economicista ancor più in questoperiodo di crisi che diventa sempre più sfron-tato e aggressivo; la nostra storia è marcatadalle ingiustizie enormi e dalle violenze chevengono generate nella vita dei singoli e deipopoli da una concezione della libertà svincola-ta dalla verità e da ogni norma morale. Ce lo haripetuto il Santo Padre Benedetto XVI nella suaenciclica dedicata all’insegnamento della dot-trina sociale della Chiesa, Caritas in veritate.«Senza verità scrive il Santo Padre si cade inuna visione empiristica e scettica della vita,incapace di elevarsi sulla prassi, perché noninteressata a cogliere i valori talora nemmeno isignificati con cui giudicarla e orientarla. Lafedeltà all’uomo esige la fedeltà alla verità che,sola, è garanzia di libertà e della possibilità diuno sviluppo umano integrale» (BENEDETTOXVI, Lettera Enciclica Caritas in veritate, n. 9).

La verità cristiana non è una teoria astratta,la verità cristiana è quella annunziata dalSignore Gesù che nel Vangelo che abbiamoascoltato ci promette il dono dello SpiritoSanto: lo Spirito della verità, che ci guiderà atutta la verità!

Le nostre comunità cristiane, quindi, lavostra comunità di Cava, deve maturare nellasua coscienza e nella sua prassi la capacità diessere “luogo della verità” (Cfr. W. KASPER,La Chiesa come luogo della verità, in ID.,Teologia e Chiesa, Queriniana, Brescia, 1989,pp. 266-283) in cui il magistero dei pastori, ilsensus fidei del popolo di Dio, la ricerca di cia-scuno, convergano in una comprensione vitalee in un annuncio incisivo della verità di Dio inGesù Cristo sull’uomo. Gregorio Magno, par-lando al popolo di Dio in Roma, diceva:«Quanti ripieni di fede, ci sforziamo di farrisuonare Dio, siamo organi della verità» (SANGREGORIO MAGNO, Commento al Libro diGiobbe, 30, 27: PL, 569 C).

Così voi monaci benedettini, fedeli allavostra vocazione e alla Regula donata dalloSpirito al Santo Patriarca Benedetto, siete chia-mati a celebrare ogni giorno con la lectio divi-na e la Liturgia delle Ore l’alleanza di amorecon il Signore, siete chiamati ad essere testimo-ni del Regno, costantemente più grande di ognimale che è nell’uomo e nel mondo, del Regnoche nasce nel cuore della nostra storia, nelcuore dei discepoli; del Regno che è fruttodell’Amore con cui avremo amato e con cui,alla sera della vita, saremo giudicati.

A voi, cari monaci, e a tutti noi, il compito diessere gioiosi annunziatori della comunione diamore che intercorre nel cuore di Dio, tra Dio el’uomo: annunziare che la nostra speranza è piùforte della storia che sembra contestarla, annun-ziare che nel cuore dell’uomo abita un deside-rio, che nessuna creatura può colmare.

Come il vostro Padre san Benedetto, delquale siete discepoli ed eredi, anche voi, cariFratelli, non abbiate timore di vivere con pie-nezza la vostra vocazione. Continuate a ricerca-re costantemente e unicamente la volontà diDio, che vi ha chiamati e posti alla scuola delsuo servizio, la scuola dell’amore.

La Chiesa attende da voi semplicementequesto: il compimento della vostra vocazione,che vi facciate segno a tutti i cristiani di un Diocomunità di amore, essendo sempre in ascoltodella Parola di Dio, in una vita fraterna, tesi aperseguire l’amore, la carità che non tramonte-rà mai (cf. 1 Cor 13,8).

Concludo usando ancora le parole diCaterina da Siena:

«O abisso, o Trinità eterna, o Deità, o mareprofondo!Tu sei un fuoco che arde sempre e non si consuma.

Tu sei fuoco che toglie ogni freddezza, e illumi-ni le menti con la tua luce, con quella luce con cui mi hai fatto conoscere latua verità. Specchiandomi in questa luce ti conosco comesommo bene, bene sopra ogni bene, bene felice, bene incom-prensibile, bene inestimabile. Bellezza sopra ogni bellezza. Sapienza sopraogni sapienza. Anzi, tu sei la stessa sapienza.Tu cibo degli angeli, che con fuoco d’amore tisei dato agli uomini. Tu vestimento che ricopre ogni mia nudità. Tu cibo che pasci gli affamati con la tua dolcezza. Tu sei dolce senza alcuna amarezza. O Trinitàeterna!» (CATERINA DA SIENA, Dialogodella Divina Provvidenza, Cap. 167,Ringraziamento alla Trinità; libero adattamen-to; cfr. ed. I. Taurisano, Firenze, 1928, II pp.586-588). AMEN!

Franc Card. Rodé

Domenica 30 maggio S. Eminenza il Card.Franc Rodé, Prefetto della Congregazione pergli istituti di vita consacrata e le società di vitaapostolica, ha presieduto la Messa solennedella SS. Trinità, titolare della basilica e dell’ab-bazia. Tra le celebrazioni del millennio dell’abba-zia la solennità ha un significato particolare inquanto riporta alle origini del monastero e allatradizione, anche se attestata solo nel secoloXVI, della visione, avuta da sant’Alferio, del tri-plice raggio partente dalla grotta Arsicia a indica-

Cronaca della celebrazione

re il posto voluto da Dio per il cenobio e la stes-sa intitolazione alla SS. Trinità.

Ad accoglierlo sul piazzale della Badia, il P.Abate e la comunità monastica con le autorità,tra cui il consigliere regionale Giovanni Baldi e ildelegato del sindaco avvocato Marco Senatore.

Nel saluto rivolto all’inizio della Messa, il P.Abate ha rilevato le ragioni che lo hanno spintoad invitare il Cardinale alle celebrazioni del mil-lennio dell’abbazia: “un Prefetto della vita con-sacrata è la persona più vicina per dignità e perpaternità spirituale, essendo il rappresentantedel Papa nel dicastero della vita religiosa”. A suavolta l’avvocato Senatore ha ribadito l’impegnodell’amministrazione per il millennio ed ha affi-dato al Cardinale la supplica dei Cavesi al Papaper sollecitarne la visita a Cava.

Il Cardinale, nella bellissima omelia, ha avutoparole di ammirazione per l’abbazia, che, nelmillennio di vita, ha mantenuto intatta e pura lafedeltà al Signore e alla Chiesa nello spiritobenedettino, ed ha poi lanciato alla società dioggi il messaggio di amore che scaturisce dallavita trinitaria.

La basilica era gremita di fedeli della diocesiabbaziale e di alcuni istituti di suore di Salerno edell’agro nocerino-sarnese, che hanno volutosalutare e ascoltare il Prefetto del loro dicasteroromano.

Alla fine della Messa una esibizione deglisbandieratori di Corpo di Cava sul sagrato dellabasilica ha salutato il Cardinale.

All’agape fraterna hanno partecipato unatrentina di convitati.

Nonostante la premura per gl’impegni, primadi ripartire per Roma, il porporato ha chiestoespressamente di visitare i tesori della bibliote-ca, concentrando la sua estasiata ammirazionesui venerandi cimeli di natura religiosa.

L. M.

Una notizia davvero sensazionale è apparsaalcune settimane fa sulla stampa, magari sfuggi-ta ai più: un giovane inglese, che da tempo, acausa di un grave incidente stradale, versa para-lizzato e con il cervello che non trasmette piùalcun segnale, e quando ormai tutto è pronto per“staccare la spina”, in ossequio al suo volere,esplicitamente manifestato in varie occasionidurante la sua vita, di preferire la morte ad unavita segnata dalla sofferenza e dalla perdita dellacoscienza; ebbene, all’estrema ed ultimativadomanda del medico “vuoi vivere?”, il paziente,inequivocabilmente, muovendo le pupille nelladirezione richiesta ha detto: “sì” voglio vivere!

Questo caso emblematico dimostra come ledecisioni di fine vita (sulle quali il Parlamentoitaliano si appresta a legiferare dopo anni dicontrastati dibattiti), espresse durante la nostravita, possano mutare al cambiare del nostrostato fisico, psicologico, spirituale: quando per-corriamo gli oscuri sentieri della malattia e deldolore e quando vediamo l’orizzonte dellanostra vita restringersi sempre più, le volontàespresse in precedenza, quando invece ci trova-vamo ad abitare il “mondo dei sani”, possonoessere totalmente diverse ed opposte, perchédiversa è la prospettiva umana, mutata la perce-zione personale del vivere e del morire.

Ma ritornando al caso descritto, ci piaceinvece indagare, da medico, su quello sguardoalla base di questo miracolo. Sì, in uno sguardoc’è l’incontro del medico con l’ammalato omeglio di un uomo con un altro uomo sofferen-te, in uno sguardo c’è la compassione, la parte-cipazione e forse anche la terapia.

Sì! negli occhi c’è lo sporgere dell’intimodell’uomo, la sua vera identità, la sua volontà.

Ci piace pensare che quel giovane inglese,racchiuso nel suo corpo paralizzato e dal cervel-lo muto, abbia trovato un medico che “final-mente” l’abbia guardato negli occhi, e attraver-so essi, scrutando la sua vita e la sua anima, illuogo in cui Dio è presente e si può incontrare,abbia potuto ricevere la più umana delle rispo-ste: sì! voglio vivere.

Ci piace supporre che i due sguardi si sianoincontrati e l’ammalato abbia intuito, in questa“umana” relazione medico-paziente, la vera“alleanza terapeutica”, che è molto di più di unburocratico e asettico rapporto professionale.

E forse, vorremmo persino esagerare, nelvoler pensare che in quello sguardo interrogativoed ultimativo del medico, si celi la benevolenzadi Dio che davanti al malato “lo veglierà e lo faràvivere” (Salmo 41,2), perché Egli , “il Signore haveduta la sua afflizione” (Genesi 29,32) e “lososterrà sul letto del dolore” (Salmo 41,3).

Auguro a ogni medico che possa chinarsisull’uomo sofferente e fragile che ha davanti ela potenza della guarigione ed il miracolo diquel “sì alla vita” nasca incrociando i lorosguardi, perché alla stregua del Signore, buonsamaritano, “passandogli accanto, lo vide en’ebbe compassione…” (Lc. 10,33).

Giuseppe Battimelli Ex alunno 1968-71

Consigliere Nazionale AMCI(Associazione Medici Cattolici Italiani)

Questioni bioetiche

Il vivere ed il morire in uno sguardo

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«ASCOLTA» N. 17710

10 - 11 settembreRITIRO SPIRITUALE predicato dal Rev.D. Pasquale Cascio, ex alunno 1971-72.

Giovedì 9 - pomeriggioArrivo alla Badia per il ritiro e sistemazione- Cena.Le conferenze avranno luogo la mattinaalle ore 10,30 e nel pomeriggio alle ore17,30.

Domenica 12 settembreCONVEGNO ANNUALE

Ore 10 - Vi saranno in Cattedrale alcuniSacerdoti a disposizione per le confessioni.

Ore 11 - S. Messa concelebrata inCattedrale, presieduta dal P. Abate D.Benedetto Chianetta in suffragio degli exalunni defunti.

Ore 12 - ASSEMBLEA GENERALEdell’Associazione ex alunni nel salone dellescuole.- Saluto del Presidente avv. Antonino

Cuomo.- Conferenza sul Millenario della Badia di

Cava del prof. Giovanni Vitolo, ordinariodi storia medievale nell’UniversitàFederico II di Napoli.

- Comunicazioni della Segreteriadell’Associazione.

- Interventi dei soci.- Conclusione del P. Abate.- Gruppo fotografico.

Ore 13,30 - PRANZO SOCIALE nel refetto-rio monastico.

60° CONVEGNO ANNUALEDomenica 12 settembre 2010

PROGRAMMA

NOTE ORGANIZZATIVE1. Durante il ritiro sono disponibili le cameredella foresteria del Monastero. È necessario,però, avvertire in tempo il Padre Foresterario ola Segreteria dell’Associazione.2. La quota per il pranzo sociale resta fissata ineuro 20,00 con prenotazione almeno entrosabato 11 settembre.Potranno partecipare al pranzo sociale solocoloro i quali avranno fatto pervenire intempo la prenotazione anche telefonicamen-te: telefono Badia 089463922-089463973oppure fax 089345255.Chi si è prenotato per il pranzo deve darneconferma ritirando il buono entro le ore 11 didomenica 12 settembre.3. Nel giorno del convegno, presso la portineriadella Badia, funzionerà un apposito Ufficio disegreteria, presso il quale si potrà versare laquota sociale per il nuovo anno sociale 2009-2010.A tale ufficio bisogna rivolgersi anche per ritirare ibuoni per il pranzo sociale e per prenotare la foto-grafia-ricordo del convegno.

INVITO SPECIALEDiamo qui di seguito i nomi degli ex alunni chesono particolarmente invitati al ritiro spirituale eal convegno.

I “VENTICINQUENNI”

III LICEO CLASSICO 1984-85Bonadies Massimo, Casillo Domenico, ColucciMaurizio, Coraggio Nunziante, Cuoco Aldo, DeVecchi Gerardo, Gallo Giuseppe, GrimaldiPierluigi, Salvato Vincenzo, Sergio Andrea,

V LICEO SCIENTIFICO 1984-85Benincasa Stefano, Brescia Francesco, CadiniGiuseppe, Ciociano Renato, Del Nunzio deStefano Giuseppe, Esposito Giovanni, FamularoUmberto, Giannella Angelo, Giudice Michele,Grignetti Francesco, Pagano Gennaro, PipernoAntonio, Sorrentino Maurizio, Tafuri Domenico,Trezza Giuseppe, Valentini Sergio, VenturinoRaffaele.

Gli ex alunni ci scrivonoNotizia ineditaIl prof. Carmine De Stefano soldato nel drammatico settembre 1943

18 giugno 2010

Rev.mo Don Leone,eravamo nella seconda metà del mese di

settembre 1943: il 9 gli angloamericani erano sbarcati in tre punti della costa di Salerno doveavevano trovato un’accanita resistenza da partedei tedeschi.

A Sarno c’era in un villino di campagna undistaccamento del quartiere generale del Gen.Kesselring e soldati della divisione HermannGoering reduci dal fronte russo. I bombarda-menti si susseguivano con impressionante cele-rità e sapevamo anche di rastrellamenti di uomi-ni e requisizione di mezzi da parte dei tedeschi.Un pomeriggio tra l’una e le due notammo,seduto su uno spostacarri del nostro portone,un giovane in logoratissimi abiti militari, stanco,affranto e in pessime condizioni. Umanamentezio, dott. Sirica, lo invitò ad entrare a casa permettersi un po’ in ordine, per quanto possibile, erifocillarsi con quel poco che c’era. Il giovaneeducatissimo raccontò che aveva vagato per imonti onde sfuggire ai tedeschi e cercava diraggiungere casa sua a Cava de’ Tirreni, ma eraterrorizzato perché in quei momenti si sarebbepoi trovato tra due fuochi, dato che infuriavanofortissimi combattimenti tra le forze opposte.

Incuriositi facemmo delle domande, a cui rispo-se che aveva studiato alla Badia, conoscevabene Amedeo De Santis, figlioccio di zio, lacomunità monastica ecc., il che ci rassicurò chenon si trattava di una spia infiltrata dai tedeschi.Disse anche che il suo nome era Carmine DeStefano, laureato in lettere classiche. Rimessosialquanto in piedi, zio gli indicò dei passaggi sicu-ri da Lavorate, attraverso Codola, Roccapie-monte, sempre in sentieri facili ma occultati,costeggiando la parte pedemontana, girare die-tro la frazione S. Lucia per raggiungere Cava. Ilgiovane ringraziò e ci salutò sempre con ariaaffranta e pensavamo che non ci saremmo maipiù rivisti.

L’anno scolastico iniziò molto tardi ed io, pro-mosso in II media, fui messo in IV camerata.Con molta sorpresa ed un po’ di gioia, sceso nelcorridoio delle aule, riconobbi tra il corpo docen-te la presenza di quell’ex soldato, ora professo-re di lettere in IV e V ginnasio della Badia!

Forse questo “Amarcord” potrebbe non inte-ressare molto, ma mi è venuto spontaneo narra-re uno dei tantissimi episodi che mi ricordanopersonaggi e fatti accaduti in ambito della Badiaed anche un omaggio ad uno dei Professori chesi è fatto molto amare per la professionalità, perla disponibilità ed anche la pazienza che avevaper i suoi discepoli.

Distintamente Vi saluto.Alberto Verzini

Segnalazioni bibliografiche

La Badia, oasi tra i boschi, Cava dei Tirreni2010, pp. 197.

Si riporta da pag. 8 la presentazione chefanno gli stessi autori Alberto Bruzzone e MarioGiugliandolo, che hanno lavorato – come dichia-ra il P. Abate a pag. 5 – sotto la regia del P.Priore D. Gennaro Lo Schiavo.

Il lavoro che abbiamo sviluppato, non puòavere grandi pretese, esclusivo appannaggio difior di studiosi, specialisti nel trattare questetematiche.

Perciò non abbiamo aggiunto nulla di nuovoa quanto già è stato abbondantemente pubbli-cato. Anzi ci siamo serviti, quale fonte del nostrooperato, dei due splendidi volumi dal titolo “LaBadia di Cava” (Di Mauro Editore), diretti dalprof. Giuseppe Fiengo e da mons. don FrancoStrazzullo, nonché della monumentale operadel Settecento di Paul Guillaume, “Essay histo-rique sur l’Abbaye de Cava”.

Il libro ha solo un intento divulgativo, scrittodai fedeli per i fedeli.

DVD sulla Badia di Cava

La videocassetta dal titolo “La Badia di Cava”

ne presenta la storia l’arte e la missione

testi: Brunella Chiozziniregia: Ciro D’Ambrosio

consulenza: Padri BenedettiniRealizzazione della

“B.V.P. - Napoli” per conto della Badia di Cava.Durata circa 30 minuti

È ora disponibile su DVDPrezzo Euro 10.00

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«ASCOLTA» N. 177 11

a prima riunione ristretta per ilMillenario della Badia si tenne lamattina del 13 febbraio 2006. Con ilP. Abate c’era l’avv. Antonino Cuo-mo, Presidente dell’Associazione exalunni, il prof. Giovanni Vitolo, ordi-

nario di storia medievale nell’Università diNapoli, ed il sottoscritto.

Il primo a intervenire fu il prof. Vitolo, chepose la questione preliminare della data di fon-dazione della Badia, affrontata in un articolo daD. Simeone Leone (La data di fondazione dellaBadia di Cava, in «Benedictina» 22 (1975) pp.335-346). La risposta unanime e decisa fu diseguire la data ormai tradizionale del 1011.

Perché tradizionale? La data, proposta daPaul Guillaume negli anni ’70 dell’Ottocento(Essai historique sur l’abbaye de Cava d’aprèsdes documents inédits, Cava dei Tirreni 1877),fu seguita dalla gran parte degli studiosi, comeMichele Morcaldi, Silvano De Stefano, LeoneMattei Cerasoli e gli editori delle Vitae SS.Abbatum Cavensium (pubblicate nel 1912) e fuadottata nel 1911 per la celebrazione del IXcentenario della fondazione, divenendo di fattodata tradizionale. Certamente a nessuno sareb-be venuto in mente di rinviare di qualche annola celebrazione del Millenario, per seguire unadata che non è possibile confermare con certez-za. Come, d’altra parte, nessuno si è mai sogna-to di sconvolgere il computo attuale dell’eracristiana, pur essendo accertato che Cristo ènato il 5 avanti Cristo o qualche anno prima.

Perché il Guillaume scelse il 1011 come datadi fondazione? Non teniamo conto delle asser-zioni senza fondamento che hanno fatto fluttua-re la Badia su date che vanno dall’anno 980 al1006. Infatti la prima data storica che riguardala Badia è il 1025. Nel mese di marzo di quel-l’anno il principe di Salerno Guaimario III ed ilfiglio Guaimario IV, associato al trono, conces-sero a S. Alferio un importante diploma. Ma inquell’anno 1025, come risulta dal diploma,Alferio aveva già radunato attorno a sé unacomunità ed aveva costruito la chiesa dedicataalla SS. Trinità. Dunque la fondazione eraavvenuta alcuni anni prima del 1025, come ave-vano già indicato studiosi seri come il Mabilloned il Muratori, distinguendosi dai liberi asserto-ri, forse in cerca di nobiltà legata ad una mag-giore antichità. La data del 1011, vista in questocontesto, non può sembrare una stravaganza.Ma perché il Guillaume, il prete francese stori-co della Badia, propose proprio il 1011? Eccoche cosa scrive nel citato Essai, a pag. 18, nota1: “Questa data così interessante ci è fornitadalla Cronaca di S. Vincenzo del Volturno. Allafine del libro IV (…), dopo aver detto che l’aba-te Maraldo morì nel 1011, il cronista aggiunge:Hoc tempore monasterium sanctae Trinitatisapud Salernum a tribus Eremitis inhabitaricoepit”. Il cronista davvero si riferisce adAlferio (e compagni)? Su questo punto non c’ècertezza.

D. Simeone Leone ha cercato di dimostrareche il testo si riferisce a Liuzio, monaco diMontecassino, che, di ritorno dalla Palestina,dimorò qualche tempo nella Grotta Arsicia. Già

Storia & Storie della Badia

Millenario, perché nel 2011?nel 1975, a D. Simeone che mi fece leggere ilsuo dattiloscritto per averne un giudizio, osser-vai (ho ancora gli appunti): “La notizia dellavenuta a Cava di Liuzio verso il 1011 non esclu-de la venuta di Alferio e l’inizio del monasterodella SS. Trinità. Anzi, la notizia del ChroniconVulturnense potrebbe essere stata accolta pro-prio dalla testimonianza di Liuzio (e, forse,compagni), che altrimenti meno si spiegherebbein una fonte scritta in luogo distante da Cava; vaanche osservato che è la stessa genericità dellanotizia a far pensare che si tratti di tre eremitidiversi dall’ambiente cassinese. Un cronista diarea cassinese non avrebbe nominato Liuzio?”Altra osservazione che feci a D. Simeone sulladata della missione o missioni di Alferio inFrancia o in Germania: quando non ci sonoargomenti apodittici o invincibili per la data diun fatto qualsiasi, è facile trovare un motivoplausibile in qualunque anno lo si voglia porre.Nell’occasione ricevetti anche l’invito di D.Tommaso Leccisotti (lettera del 7 ottobre 1976)a “sussumere a quanto sostiene D. Simeone”,sempre “con fraterno garbo” portando ad esem-

pio “le polemiche fraterne fra me e Penco”.Tutto questo è solo per riaffermare la mia

convinzione che lo spostamento di qualcheanno della data di fondazione dopo il 1011 nonsembra basato su argomenti pienamente convin-centi. A questo punto il giudizio del Kehr sulladata del 1011 – “nec fundationem iam a. 1011factam esse certis potest evinci argumentis; nési può dimostrare con argomenti certi che lafondazione sia avvenuta già nell’anno 1011” –si può tranquillamente applicare alla data pro-posta del 1020 circa. Né con questo si intendediminuire il merito indiscusso di D. SimeoneLeone che è quello di aver posto con chiarezzai termini del problema e le varie soluzioni.

Resta in piedi, a questo punto, la “data tradi-zionale” del 1011, raccomandata anche daHuguette Taviani-Carozzi, la studiosa più atten-ta del periodo longobardo della Badia. È la datache, oltre il Millenario in corso, segnerà certa-mente i vari centenari e… millenari futuri.

D. Leone Morinelli

L

Inediti del P. Abate Marra

No! Non lo si può negare; è proprio unaimpressione di desolazione che afferra e stringeil cuore ogni volta che affacciandosi sulla ter-razza si contempla il vecchio seminario abbattu-to: lì era la cappella, lì uno studio, più in là l’al-tro studio…

E oggi però di quei piccoli e non semprecomodi locali, ai quali però si era attaccatoqualche cosa di noi stessi, non resta che unricordo e un avanzo: il compressore col suorumore assordante, inesorabilmente avanza edistrugge.

Un sentimento non molto dissimile si deter-mina in chi osserva non il Seminario, ma i semi-naristi in questa ripresa di anno di formazione:il mese di vacanza come una poderosa raffica divento è passato su di essi, abbattendo i deboli,eliminando i non chiamati. Il seminario e iseminaristi dunque (oh coincidenza!) mi si pre-sentano come un albero già verde e lussureg-giante, oggi potato e mortificato.

Come vedete, ho parlato fin qui di impressio-ne e di sentimento, e in verità non è lecito anda-re oltre perché onestamente debbo dire che nonsi tratta, dopo tutto, che di questo: impressione.Ed è proprio la immagine dell’albero che mirichiama alla realtà delle cose: la quercia sfron-data, tagliata, potata, schiantata, eccola ripren-dersi, rinverdire, ramificare più bella e più forte,proprio così: “SUCCISA VIRESCIT!” Anzi chinon lo sa che la potatura è una condizione indi-spensabile perché l’albero prosperi e porti ab-bondanti e saporiti frutti? Così negli alberi, cosìnelle cose, così nelle istituzioni umane. E a con-ferma di ciò ecco a fianco alle rovine del vec-chio seminario, il corpo nuovo che ormai si alzamaestoso, nelle sue linee austere, meravigliosopollone spuntato sul vecchio tronco, gemma chesecolo ventesimo lascia, a ricordo del suo pas-

saggio, sulla secolareBadia. Ed è proprioesso a darci certezzache fra mesi, al postodelle presenti rovine, cisarà un seminario quan-to mai funzionale e fun-zionante: uno stuolo diragazzi e di giovani,con rinnovato entusia-smo, con generosadedizione, andrà apopolare i nuovi locali.Saranno essi a infondervi la vita, essi sempre“accesi di quel caldo, che fa nascere i fiori e ifrutti santi”.

E il frutto santo, il sacerdote novello, cheanno per anno questo albero annoso produce,sarà moltiplicato dall’albero ringiovanito.

Un augurio o una certezza?“… il Padre mio è l’agricoltore. Egli toglierà

ogni tralcio che in me non porta frutto; poteràinvece ogni tralcio che porta frutto, perché portifrutti più copiosi”.

La parola di Cristo Signore non verrà maimeno: la mia dunque è una certezza!

(settembre 1959)D. Michele Marra O.S.B.

Rettore del Seminario Diocesano

Succisa virescit!

Parli da millenni, o [luna,

col tuo muto pallido[linguaggio;

parli al mare immenso,che ti fa da specchio.Dalle sue profonde,

[misteriosecavità abissaligorgoglia la risposta

che solo a te, o luna, è dato di comprendere.E intanto la mente miasempre ed invanoresta in ascolto,mentre il mio cuoreintuisce, piange e

[spera.

Dialogo

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«ASCOLTA» N. 17712

NOTIZIARIO27 marzo – Oggi e domani, con l’organizza-

zione del FAI (fondo ambiente italiano), si com-piono visite guidate agli appartamenti abbazialisia di mattina sia di pomeriggio.

28 marzo – Domenica delle Palme. La cele-brazione, officiata dal P. Abate, ha inizio allaCappella della Sacra Famiglia, alle spalle delBeato Urbano, con la benedizione dei rami d’uli-vo e prosegue con la processione verso laCattedrale e la S. Messa solenne con omelia. Altermine, lo scambio d’auguri, secondo la con-suetudine cavese. Tra i fedeli notiamo gli exalunni Nicola Russomando (1979-84), ormaigiornalista con tanto di tesserino, e MarcoGiordano (1997-02), accompagnato dallafidanzata.

1° aprile – Alle ore 11 l’Arcivescovo S. E.Mons. Vincenzo Pelvi, Ordinario Militare perl’Italia, presiede la Messa crismale e tienel’omelia. Tra i fedeli si fa notare il prof. AntonioSantonastaso (1953-58) con lo stendardo dellaGuardia di Finanza (è lui il factotumdell’Associazione ANFI di Salerno). Tra le auto-rità il dott. Luigi Napoli (1985-90), consigliereprovinciale.

La sera, alla Messa in Cena Domini, presie-duta dal P. Abate, sono presenti numerosi fede-li. Le visite al SS. Sacramento, dopo la celebra-zione, si protraggono fino a notte, ma sono piut-tosto rade.

2 aprile – Il prof. Gianrico Gulmo (1965-69)con i suoi auguri mattutini ricorda la Pasquaormai vicina. Non nasconde la gioia per il pros-simo cammino come oblato, che va ad aggiun-gersi alle belle soddisfazioni per la figlia vicinaalla laurea in farmacia.

3 aprile – Per gli auguri alla comunità sonoalla Badia il dott. Giuseppe Battimelli (1968-71), che non dimentica nessuno (e comepotrebbe, essendo il medico effettivo per sualibera scelta, al di là delle scartoffie), e l’amicoFrancesco Romanelli (1968-71), che anticipa ilsuo dovere (bontà sua) in procinto di partire peril Cilento.

La veglia pasquale è presieduta dal P. Abate,che infervora i presenti ad una rinnovata consa-crazione battesimale. La chiesa, nonostante iltempo buono, non è affollata. Gli ex alunni sonorappresentati da Marco Giordano (1997-02),accompagnato dalla fidanzata Patrizia.Naturalmente è presente Virgilio Russo (1973-81) per il suo ufficio di organista dellaCattedrale.

4 aprile – Il P. Abate presiede la Messa solen-ne di Pasqua e tiene l’omelia in una chiesa affol-lata. Al termine imparte la benedizione papale.Molti si portano in sacrestia per gli auguri.Segnaliamo gli ex alunni, sperando di non incor-rere in omissioni: il notaio Pasquale Cammarano(1944-52) con la signora, Nicola Russomando(1979-84), Benito Trezza (1957-58), CesareScapolatiello (1972-76) anche a nome del padrecav. Giuseppe, avv. Massimo Ancarola (1979-82) con il piccolo Domenico (V elementare) e lanipotina Francesca (I media), dott. MassimoBonadies (1980-85) con i tre bambini Francesca,Elisabetta e Massimiliano, Luigi D’Amore (1974-77), Giuseppe Trezza (1980-85) e l’organistaVirgilio Russo (1973-81).

25 marzo - 20 luglio 2010

Dalla Badia

Mons. Vincenzo Pelvi salutato dalla banda deiCarabinieri il 1° aprile

Autorità presenti in Cattedrale il 12 aprile, festa di S. Alferio. Da sinistra: prof. Armando Lamberti,on. Giovanni Baldi, vice sindaco dott. Luigi Napoli.

5 aprile – Il P. Abate ed i giovani del noviziatosi recano sulla costiera sorrentina per contem-plare il golfo di Napoli.

Beniamino Laurenzana (1971-75), con lasignora ed alcuni amici, compie la sua pasquettanon con la solita gita fuori porta (è di Tito, in pro-vincia di Potenza), ma con una piacevole immer-sione nei luoghi cari della sua adolescenza.

6 aprile – Il prof. Fabio Dainotti (prof. 1978-84) fa un salutino insieme con il figlio Paolo, chesta compiendo il dottorato di ricerca in filologiaclassica presso l’Università di Salerno.

Emanuele Giullini (1992-97) e AlessandraSirignano (1995-99) vengono a concordare lastampa del libretto per il matrimonio, che saràcelebrato alla Badia il prossimo settembre.

9 aprile – In visita alla Badia gli onorevoliGiancarlo Mazzucca e Giuseppe Scalera, che

hanno il merito – e lo dicono con legittimo orgo-glio - di essere stati tra i promotori della leggeper il Millenario della Badia.Tra gli accompagna-tori, l’avv. Pier Federico De Filippis (1970-71),che ricorda con entusiasmo e gratitudine lascuola della Badia.

12 aprile – Solennità di S. Alferio. Presiede laMessa solenne S. E. Mons. Gerardo Pierro,Arcivescovo Metropolita di Salerno, circondatodal clero e dai seminaristi della sua arcidiocesi.Il vice sindaco di Cava dott. Luigi Napoli (1985-90), in rappresentanza del Comune, porge ilsaluto all’Arcivescovo, non riuscendo a nascon-dere la sua commozione per la sua prima usci-ta ufficiale alla Badia. Tra i circa 50 concelebran-ti segnaliamo gli ex alunni Mons. AnielloScavarelli (1953-64), D. Sabatino Naddeo(1977-81) e D. Giuseppe Giordano (1978-81).Altri ex alunni presenti in Cattedrale: dott.Giuseppe Battimelli (1968-71) e NicolaRussomando (1979-84).

16-25 aprile – Per la “Settimana della Cultura2010” si tiene nella sala d’ingresso della Badiauna mostra di manifesti conservati nellaBiblioteca. È la replica della mostra tenuta il 26e 27 settembre per le “Giornate europee delpatrimonio”, suggerita dal fatto che la preceden-te fu limitata a due soli giorni e, per giunta, sitenne nelle sale della Biblioteca, lontana dalmovimento dei visitatori. Il materiale esposto,con il titolo “Scripta manent, i manifesti: testimo-nianza dei tempi”, va dagli inizi del Cinquecentoal Novecento ed è suddiviso in tre sezioni,secondo l’autore dei manifesti: abbazia dellaSS. Trinità di Cava, autorità ecclesiastiche, auto-rità civili. L’allestimento è stato curato dal biblio-tecario Carmine Carleo.

17 aprile – Nella mattinata ha luogo una riu-nione ristretta presso il P. Abate per la program-mazione delle iniziative culturali del Millenario: ilprof. Giovanni Vitolo (prof. 1971-73), l’avv.Antonino Cuomo (1944-46) e il P. D. LeoneMorinelli.

18 aprile – La Messa domenicale è celebratadal P. Abate per la “vestizione” dell’oblato prof.Gianrico Gulmo (1965-69) e per l’oblazionedella signora Carolina Spagnuolo.

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«ASCOLTA» N. 177 13

Mostra dei manifesti allestita nel salone d’ingresso della Badia dal 16 al 25 aprile

Il Card. Franc Rodé ha presieduto la solennità della SS. Trinità il 30 maggio

25 aprile – Alla Messa delle 11, tra i numero-si fedeli, notiamo Michele Cammarano (1969-74), venuto da Viterbo a trascorrere la giornatafestiva nel suo borgo in compagnia dellamamma.

30 aprile – Viene consegnato il numero 176di “Ascolta”, chiuso in tipografia il 29 marzo!Doverosa informazione agli ex alunni costretti asì lunga attesa.

1° maggio – Il prof. Donato Zinna (1955-57),insieme con la signora, fa un salto alla Badiaper rinnovare l’iscrizione all’Associazione.Coglie l’occasione per chiedere la celebrazionedi Messe per i defunti e per mettere a disposi-zione le sue capacità professionali per il mille-nario della Badia.

2 maggio – Alfonso Tortora (1983-90) favisita al P. Abate insieme con la fidanzata pertrattare la celebrazione del matrimonio allaBadia nei prossimi mesi. Sappiamo che è infor-matore scientifico, attività che gli consente diincontrare diversi ex alunni medici.

3 maggio – Alle 13, quando già il portone èchiuso, fa un’improvvisata Raffaele Di Grano(1978-80). Di passaggio per Cava, non può farea meno di salire alla Badia per salutare i vecchimaestri e rivedere i luoghi cari della sua adole-scenza, che gli suscitano una commozione chenon riesce ad occultare. Promette di ritornarecon i suoi due bambini (7 e 5 anni), ai quali parlasempre della Badia.

5 maggio – Si tiene a Roma la prima riunio-ne del Comitato nazionale per il Millennio. Se neriferisce a parte.

6 maggio – S. E. Mons. Giovanni D’Alise,vescovo di Ariano Irpino, trascorre la giornataalla Badia insieme con il suo presbiterio (unaventina di sacerdoti e due diaconi). Anche perla comunità la Messa è alle 12, presieduta dalVescovo, ed il pranzo per tutti nel refettoriomonastico.

7 maggio – Il dott. Maurizio Rinaldi (1977-82), profittando di una vacanza a Palinuro (èginecologo nell’ospedale di Parma), compie unavisita affettuosa alla Badia insieme con lamoglie (il piccolo Luigi è rimasto a casa).

9 maggio – S. E. Mons. Bernardo D’Onorio,Arcivescovo di Gaeta e già Abate di Montecas-

sino, diretto ad Amalfi con un gruppo di suoi dio-cesani, compie una visita-lampo alla Badia.

11 maggio – Per il 50° di sacerdozio, alle ore7,30 il P. D. Leone Morinelli celebra la Messa giu-bilare, presenti la comunità, gli oblati e gli exalunni dott. Giuseppe Battimelli (1968-71),Virgilio Russo (1973-81) e Nicola Russoman-do (1979-84).

12 maggio – L’univ. Marco Ambrosio (1992-00) ritorna dopo anni e rivela la profonda emo-zione che avverte nei luoghi dove ha trascorsogran parte della sua adolescenza. Attende aglistudi universitari di farmacia.

16 maggio – Solennità dell’Ascensione. Il P.Abate presiede la Messa solenne e tiene l’ome-lia. Ricorrendo la memoria del Beato Leone II,se ne espone l’urna con le reliquie sul presbite-rio, portandole in processione dal capitolo primadella Messa.

Nel pomeriggio giungono da Angers (Francia)la Madre Generale e la Segretaria delle Suorebenedettine “Servantes des Pauvres”, insiemecon il Cappellano, per raccogliere lettere o altro

sul loro fondatore, il benedettino Dom CamilleLeduc, in vista della causa di beatificazione.

18 maggio – Dopo lunga assenza si presentaPaolo Marra (1954-57), che da agente librario –attività svolta per lunghi anni – è divenuto agen-te… di viaggi. Come tale ha piacere di inserire laBadia tra gli itinerari che propone la sua organiz-zazione. Il discorso naturalmente va sulla figliaVittoria (1989-91), felicemente sposata.

23 maggio – Solennità di Pentecoste. LaMessa solenne è presieduta dal P. Abate, chetiene l’omelia ed amministra la cresima a cinquegiovani. Una folla di ex alunni si presenta dopola Messa: l’ing. Umberto Faella (1951-55) conla signora; Nicola Russomando (1979-84) conamici e parenti dell’ex alunno Michele Autori; ildott. Raffaele Pelo (1991-96) e la dott.ssaBarbara Napoli (1998-01), che vengono aprendere gli ultimi accordi per il prossimo matri-monio; l’ing. Jasmin Galasso (1995-97) e ildott. Maurizio Malet (1995-98), fidanzati, chegià pensano al matrimonio.

24 maggio – Festa al santuario dell’Avvocatasopra Maiori, dove il P. Abate si reca in elicotte-ro alle 7, per presiedere le funzioni e dare unamano nelle numerose confessioni.

28 maggio – Si tiene alla Badia la terza e ulti-ma giornata del convegno internazionale di filo-logia romanza “Leggere i trovatori”, organizzatodall’Università di Salerno. Alle 9 c’è il saluto delP. Abate, cui seguono alcune lectiones magistra-les, la visita dell’abbazia ed il pranzo.

29 maggio – L’avv. Diego Mancini (1972-74),insieme con la signora Rita, trascorre un finesettimana sulla costiera amalfitana, comincian-do con una visita alla Badia, anche per ritirare gli“Ascolta”che le poste italiane gli negano ostina-tamente. Eppure Isola del Liri non è poi… inAlaska.

30 maggio – Festa della SS. Trinità con l’inter-vento di Sua Em. Card. Franc Rodé, Prefettodella Congregazione degli Istituti di vita consacra-ta. Se ne riferisce a parte. Presente, tra gli altri,l’ex alunno Nicola Russomando (1979-84).

Nel pomeriggio giunge per un veloce saluto ildott. Antonio Annunziata (1949-52), preoccu-pandosi anzitutto di rinnovare l’iscrizioneall’Associazione.

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«ASCOLTA» N. 17714

I Vescovi della Campania hanno tenuto una loro riunione alla Badia il 7 e 8 giugno. Nella foto: allamensa fraterna nel refettorio monastico.

Il Card. Sepe e Mons. Pierro si recano alla riunio-ne dei Vescovi negli appartamenti abbaziali lamattina dell’8 giugno

In attesa della conferenza stampa del Comitato per il Millennio tenuta alla Badia il 5 giugno, gli inter-venuti si intrattengono con l’on. Edmondo Cirielli, Presidente della Provincia.

2 giugno – Dopo più di trent’anni ritornaErcole Marrandino (1978-79) insieme con lamoglie e la piccola Giusy (V elementare), men-tre è rimasto a casa Mario (I liceo classico). Èlaureato in fisioterapia. Ecco il suo nuovo indiriz-zo: via D. Beneventano, 24/B – 84095 GiffoniValle Piana (Salerno).

3 maggio – Trovandosi in zona per il suo lavo-ro – non solo avvocato, ma anche giudice ono-rario – l’avv. Gerardo Del Priore (1963-66) salealla Badia per un saluto agli amici.

4 giugno – Si tiene alla Badia la seconda riu-nione del Comitato per il Millennio, di cui si rife-risce a parte.

5 giugno – Alle 10 si tiene nel salone dellescuole la conferenza stampa del Comitato per ilMillennio, di cui si riferisce a parte. È presenteanche la comunità monastica. Ex alunni presen-ti: Francesco Romanelli (1968-71), come gior-nalista, e l’avv. Artemio Baldi (1969-72). Comepolitici: il consigliere regionale Giovanni Baldied il consigliere provinciale AlessandroSchillaci.

7-8 giugno - I vescovi della Campania tengo-no la loro riunione alla Badia per testimoniare lapartecipazione al millennio dell’abbazia. Ecco inomi dei presuli: cardinale Crescenzio Sepe(Napoli), Gerardo Pierro (Salerno), AndreaMugione (Benevento), Orazio Soricelli(Amalfi-Cava), Mario Milano (Aversa), AntonioDi Donna (ausiliare di Napoli), AntonioNapoletano (Sessa Aurunca), Lucio Lemmo(ausiliare di Napoli), Filippo Strofaldi (Ischia),Gennaro Pascarella (Pozzuoli), FrancescoAlfano (Sant’Angelo dei Lombardi), GiovanniD’Alise (Ariano Irpino), Arturo Aiello (Teano),Pietro Farina (Caserta), Angelo Spinillo(Teggiano-Policastro), Valentino Di Cerbo(Alife-Caiazzo), Gioacchino Illiano (Nocera-Sarno), Bruno Schettino (Capua), Felice Cece(Sorrento-Castellammare), Giuseppe RoccoFavale (Vallo della Lucania), Giovanni Rinadi(Acerra), Michele De Rosa (Cerreto Sannita),P. Abate Beda Paluzzi (Montevergine),Francesco Marino (Avellino). Interprete deisentimenti di tutti si rende il cardinale Sepedichiarando, prima della Messa dell’8 giugno,che si è voluto “rendere omaggio ai mille annidella fondazione di questa illustre e gloriosaabbazia”. Lo stupore che suscita l’abbazia –aggiunge - proviene “dalla santità che ha attra-versato il millennio con gli abati santi che sisono susseguiti alla guida della comunità mona-stica”. Per “la città posta sul monte dasant’Alferio, che ha irradiato santità, cultura,sapienza”, i vescovi presentano “il doverosoomaggio di ringraziamento al Signore per ilbene operato e la preghiera per la missione di

bene che continuerà a compiere come centro dispiritualità e di cultura”.

9 giugno – L’avv. Mario D’Apuzzo (1982-84),diretto a Salerno per un impegno in tribunale,viene a rivedere la sua Badia, carico di emozio-ne. Sposato, ha due bambini (11 e 4 anni). Siinteressa con ansia di tutti i suoi compagni dicollegio, specialmente della costiera sorrentina.Apprendiamo, tra tante sue notizie, la morte delpadre, noto imprenditore nel campo dei pastifici(attività che è stata ceduta).

12 giugno – S. E. Mons. Gioacchino Illianoe Mons. Mario Vassalluzzo (1945-55), rispetti-vamente Vescovo di Nocera Inferiore-Sarno eVicario Generale, accompagnano l’amico comu-ne dott. Gianfranco Izzo, Procuratore dellaRepubblica di Nocera Inferiore, nella visita dellaBadia.

In occasione del matrimonio degli ex alunnidott. Raffaele Pelo (1991-96) e dott.ssaBarbara Napoli (1998-01) è presente ovvia-mente il fratello della sposa univ. FrancescoNapoli (2000-02) con il dott. Nicola Lombardi(1991-96).

13 giugno – Alla Messa, tra gli altri fedeli, par-tecipano il dott. Antonio Annunziata (1949-52), con la signora, e Antonio Rucireta (1953-57), venuto apposta da Nova Siri con amici:legittimo il sospetto che i due amici abbianovoluto festeggiare il loro santo protettore conuna meta molto cara.

Dopo i Vespri solenni, tra i fedeli spunta l’ing.Giovanni Leone (1969-78) accompagnato dallamoglie e da alcuni amici; i tre bravi figlioli sonorimasti a casa. Il suo bruciante affetto è visibilenel desiderio di rivedere tutti i posti cari dellasua formazione.

14 giugno – Cominciano i lavori di ripavimen-tazione del piazzale antistante la Badia. Il resty-ling prevede il rifacimento della pavimentazionedel piazzale e del tratto di strada, finora asfalta-to, che va dal sagrato della Cattedrale alla sta-tua del beato Urbano II, ovviamente con i sam-pietrini al posto dell’asfalto. I costi del lavorosaranno sostenuti dalla Provincia e dovrebberoaggirarsi sui 120 mila euro. Si prevedono 80giorni per la realizzazione.

15 giugno – L’avv. Rosario Pesca (1981-84)e la fidanzata prendono gli ultimi accordi per ilmatrimonio da celebrarsi alla Badia.

18 giugno – Nel pomeriggio si presenta VitoValerio Pierno (1993-97) con il padre ed altrifamiliari, che annunzia la laurea in ingegneriaelettronica conseguita nella mattinata pressol’Università di Salerno. È la prima volta chetocca ad “Ascolta” di registrare tale sollecitudine(che si aspetterebbe da tutti gli ex alunni).

19 giugno – Alle nozze di Rosario Pesca(1981-84) e Manuela Mele è presente una folladi ex alunni, oltre la sorella dello sposo sig.raLina (1986-88): avv. Carlo Omero (1979-84),avv. Pasquale Ferrara (1983-86), dott. RenatoAccarino (1987-92) con la moglie Elena Siani,dott. Francesco Lavita (1992-95), che ci lasciail nuovo indirizzo (via di Brignano Inferiore s.n.c.– 84135 Salerno), Vincenzo Gambardella(1978-79) con la moglie.

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«ASCOLTA» N. 177 15

Fervono i lavori per il rifacimento del piazzale iniziati il 14 giugno (la foto è del 6 luglio)

Ex alunni che si sono incontrati alla Badia il 19 giugno.

Al momento di iniziare la Messa per le nozzesi riversa in sagrestia un gruppo di ex alunni chesi sono dati appuntamento dopo la rituale convi-viale nei dintorni. Ecco l’elenco degli affezionati:Antonio Calabrese (1979-82), GiuseppeColucci (1977-82), Gerardo Coraggio (1980-82), Emilio De Angelis (1975-77/1978-82),Ferdinando Di Capua (1979-82), BrunoMazzaro (1979-82), Armando Montella (1977-82), Remigio Naddeo (1977-82), AlfonsoPecoraro (1977-82), Gaetano Rimedio (1977-82), Giuseppe Senatore (1977-82).

20 giugno – Il P. Abate presiede la Messasolenne alla quale partecipano gruppi Rotary eLions. Più discreta e meno appariscente la par-tecipazione di Giovanni Salvati (1972-74) edella moglie Patrizia Marotta, che festeggiano il25° di matrimonio con i figli Alessia, universita-ria di legge, e Alferio.

Alla fine della Messa chiede di visitare labiblioteca il dott. Giovandomenico Lepore,Procuratore della Repubblica di Napoli.

27 giugno – Alla Messa domenicale parteci-pa, tra gli altri, Vittorio Ferri (1962-65), che allafine saluta il P. Abate e la comunità.

1° luglio – Mons. Aniello Scavarelli (1953-64), Parroco della Cattedrale di Vallo dellaLucania, conduce un gruppo di cresimandi peruna giornata di ritiro in preparazione al sacra-mento.

6 luglio – Il P. Abate parte per Roma per par-tecipare domani alla riunione del Comitato per ilMillennio.

8 luglio – Messa solenne presieduta dal P.Abate per il 49° anniversario della sua ordina-zione sacerdotale.

Nel pomeriggio il P. Abate D. IldebrandoScicolone fa una breve visita alla Badia insie-me con i Cappuccini, ai quali predica gli eserci-zi spirituali nel convento di Cava.

10 luglio – Festa di S. Felicita e dei sette Figlimartiri, Patroni dell’abbazia e della diocesi. Il pre-visto convegno introduttivo per il Millenario, pro-grammato per oggi dal Comitato nazionale, nonha luogo (era legato alla presenza delSottosegretario alla Presidenza del ConsiglioGianni Letta, che non ha potuto accettare l’invito).

Alle ore 19 il P. Abate presiede la Messasolenne e la successiva processione fino albivio della Pietrasanta. Nel frattempo giunge

Sua Em. il Card. Francis Arinze, ospite dellacomunità per presiedere la festa di domani.

11 luglio – Solennità di S. Benedetto, che ilComitato ha scelto come inizio vero e proprio delMillenario, presieduta dal Card. Arinze. Se neriferisce a parte. Diversi gli ex alunni presenti:dott. Francesco Fimiani (1945-49/1952-53)con la signora, dott. Giuseppe Battimelli(1968-71), Francesco Romanelli (1960-71),Giuseppe Trezza (1980-85), Virgilio Russo(1973-81), l’organista della Cattedrale.

12 luglio – Il P. Abate accompagna i due novi-zi a Norcia, dove si tiene la settimana di studiriservata ai postulanti e novizi dellaCongregazione Cassinese, cui partecipanoanche altre Congregazioni benedettine maschilie femminili.

Il dott. Ugo Senatore (1980-83) viene a tra-scorrere le vacanze nella sua terra dopo l’annoscolastico che lo ha impegnato nel Veneto.

Il dott. Antonino Caramagna (1981-84),venuto per una ricerca in biblioteca, lascia l’indi-rizzo aggiornato: via Casa Greco 1 – 84135Salerno.

Segnalazioni

17 luglio – L’avv. Rosario Picardi (1953-57)si concede una giornata di riposo, che trascorreda turista tra i tesori della Badia, insieme con lasignora, un collega amico con la figlioletta. Buonper lui che la scelta sia avvenuta in una giorna-ta arroventata in tutta Italia, mentre alla Badia sista decisamente meglio.

Nel pomeriggio sale alla Badia per benedire ilmatrimonio di amici il rev. D. Osvaldo Masullo(1967-72), Vicario Generale dell’arcidiocesi diAmalfi-Cava e parroco di S. Vito di Cava, chedice i monaci “in paradiso” – la lingua batte doveil dente duole – riferendosi al fresco della chie-sa, mentre a Cava… si boccheggia con tempe-ratura sui 35 gradi.

18 luglio – Alla Messa domenicale partecipal’amico Francesco Romanelli (1968-71), che,nella conversazione, sembra più gratificato dalsuo hobby di giornalista che dal suo lavoro inbanca.

19 luglio – Di ritorno alla sua Sicilia, l’avv.Rosario Spinello (1980-83) viene a salutare gliamici e a visitare la Badia da turista, special-mente per farla conoscere all’amica Francesca.

Il notaio dott. Pasquale Cammarano (1944-52), al compimento del 75° anno di età, è anda-to in pensione, lasciando il suo studio notariledopo 46 anni di professione, di cui 29 condotti inassociazione con il cugino notaio RaimondoMalinconico, anni ben noti ai monaci della Badiaper gli atti rogati con la nota perizia ed il menonoto affetto. Si ripromette di continuare la colla-borazione col cugino, dedicando comunque piùtempo ai suoi cavalli (è la sua passione) e aiRotariani, di cui è stato Presidente Nazionalenell’ultimo triennio. Auguri affettuosi dai monacie dagli ex alunni, che si uniscono ai tanti amici eclienti che lo stimano e gli vogliono bene.

***Il 20 maggio è stato presentato presso la

libreria Guida di Portalba (Napoli) un nuovo librodel prof. Carlo Di Lieto (prof. 1978-84):Francesco Gaeta, la morte, la voluttà e i beffar-di spiriti.

***Il rev. D. Antonio Galderisi (1970-72), parro-

co a S. Maria a Mare in Salerno, su proposta

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«ASCOLTA» N. 17716

Nozze

Lauree

Il 14 giugno è stato ricordato alla Badia il1° anniversario della morte del prof.Feliciano Speranza (1941-44) con unaMessa celebrata nella Cattedrale dal P. D.Leone Morinelli, presenti alcuni familiarivenuti da Messina e da Paola. Il figlio prof.Gaetano ha fatto pervenire le parole scrittedal Professore negli ultimi giorni di vita:“Còlto dal dardo della fatalità, nel raggiun-gere coloro che amò, silente, scompare, inesemplare umiltà”.

In pace

Primo anniversario prof. Speranza

ASCOLTA - Periodico Associazione ex alunni - 84013 Badia di Cava (SA) - Abb. Post. 40% - comma 27 art. 2 - legge 549/95 - Salerno

IN CASO DI MANCATO RECAPITO, RIN-VIARE AL

CPO DI SALERNOPER LA RESTITUZIONE AL MITTENTE,CHE SI È IMPEGNATO A PAGARE LATASSA DI RISPEDIZIONE, INDICANDO ILMOTIVO DEL RINVIO. GRAZIE.

QUOTE SOCIALI

Le quote sociali vanno versate sulc.c.p. n. 16407843 intestato a:

ASSOCIAZIONE EX ALUNNIBADIA DI CAVA

e 25 Soci ordinarie 35 Soci sostenitorie 13 Soci studentie 8 Abbonamento oblati

ASSOCIAZIONE EX ALUNNI84013 BADIA DI CAVA SATel. Badia: 089 463922 - 089 463973

c.c.p. n. 16407843

P. D. Leone Morinellidirettore responsabile

Autorizzazione Trib. di Salerno 24-07-1952, n. 79Tipografia Guarino &Trezza

Via A. Di Mauro, 9 - tel. 08946570284013 Cava de’ Tirreni

Il 18 aprile, III domenica di Pasqua, durantela Messa solenne presieduta dal P. Abate, c’èstata la vestizione di Gianrico Gulmo, che hachiesto di sperimentare la vita di oblato secola-re presso il nostro monastero, e il rito di oblazio-ne di Carolina Spagnuolo con il nome diScolastica, che, dopo aver concluso il periodo diprova, è entrata a far parte degli oblati secolaridel monastero.

La gioia e l’emozione della comunità, deglioblati, dei parenti e di quanti hanno partecipatoal rito era evidente.

Benediciamo il Signore per la sua misericor-dia perché la famiglia di San Benedetto si vaincrementando.

Antonietta Apicella

Da sinistra: prof. Gianrico Gulmo, signoraCarolina Spagnolo, P. Abate, prof.ssa AnnaApicella, Coordinatrice degli Oblati.

Nuovi Oblati

dell’Arcivescovo, è stato nominato Cappellanodi Sua Santità con il connesso titolo diMonsignore.

***Il 20 giugno il rev. D. Giuseppe Pegoraro

(1969-73) ha emesso la professione perpetuacon voti solenni nell’Abbazia di S. Giustina diPadova. Lasciato l’ufficio di parroco a Campesedi Bassano del Grappa, era entrato in monaste-ro come postulante nel 2005 Auguri di santitàdalla comunità cavense e da tutti gli ex alunni, inparticolare dai suoi alunni del Collegio.

24 aprile – Nel Duomo di Lecco, l’ing.Simone Fierro, figlio dell’ing. Giovanni (1959-64), con Michela Fumagalli.

12 giugno – Nella Cattedrale della Badia diCava, il dott. Raffaele Pelo (1991-96) con ladott.ssa Barbara Napoli (1998-01). Benedicele nozze il P. D. Leone Morinelli.

19 giugno – Nella Cattedrale della Badia diCava, l’avv. Rosario Pesca (1981-84) con l’avv.Manuela Mele. Benedice le nozze il P. D. LeoneMorinelli.

19 giugno – A Maratea, nella BasilicaPontificia di S. Biagio, l’ing. Vito Giannandrea(1992-97) con Serafina Frazzingaro.

26 giugno – A Casal Velino Marina, nellachiesa di S. Matteo Apostolo, Fabio Morinelli(1988-93) con Viviana De Stefano. Benedice lenozze il P. D. Leone Morinelli.

17 luglio – Nella Cattedrale della Badia diCava, Marco Sorrentino (1978-83) con RosaSorrentino. Benedice le nozze il Rev. D.Osvaldo Masullo (1967-72).

18 giugno – A Salerno, in ingegneria elettro-nica, Vito Valerio Pierno (1993-97).

30 novembre 2009 – A Cava dei Tirreni, ildott. Marcello Siani (1935-43).

4 aprile – A Mercogliano (Avellino), in ospe-dale, il sig. Pietro Guida (1945-50), diLagonegro.

29 aprile – A Calitri, il sig. Donato Di Maio(1956-60), fratello del prof. Canio (1959-65 eprof. 1976-85).

1° giorno – Partenza in pullman G.T. dallaBadia di Cava in mattinata. Pranzo in ristorantelungo l’autostrada. In serata arrivo ad Aosta oSaint Vincent e sistemazione in hotel 4****,cena e pernottamento.2° giorno – Colazione in hotel. Partenza per ilSantuario di Oropa. Pranzo in ristorante. Nelpomeriggio visita di Point Saint Martin eIssogne. In serata rientro in hotel. Cena e per-nottamento.3° giorno – Colazione in hotel. Mattinata dedi-cata alla visita di Chamonix. Rientro in hotelper il pranzo. Nel pomeriggio visita di Aosta.Rientro in hotel per cena e pernottamento.4° giorno – Colazione in hotel. Intera giornatadedicata alla Sagra di S. Michele, il celebreMonastero di S. Michele della Chiusa dove S.Alferio, il Fondatore della Badia, lasciò il ser-vizio del Principe di Salerno per diventaremonaco benedettino. Visita di Torino. Pranzoin ristorante durante l’escursione. In serata rien-tro in hotel per cena e pernottamento.

Viaggi del Millennio 18-23 ottobre 2010

Sulle orme di S. Alferio in Piemonte e Valle d’Aosta

Con Torino, Sagra di S. Michele e Santuari mariani

5° giorno – Colazione in hotel. In mattinatavisita del Santuario di Notre Dame de laGuérison. Rientro in hotel per il pranzo. Nelpomeriggio visita di Saint Vincent. In seratarientro in hotel per cena e pernottamento. 6° giorno – Colazione in hotel. Partenza per ilrientro con pranzo in ristorante lungo la strada.Arrivo alla Badia di Cava previsto in serata.Servizi offerti: pullman G.T.; visite ed escursio-ni come da programma; pensione completa dalpranzo del 1° giorno al pranzo del 6° giorno(bevande escluse); albergo 4 stelle; ingressi,assicurazioni.Chi è interessato al viaggio si rivolga allaSegreteria dell’Associazione ex alunni – Tel.089-463922- fax 089-345255.Le iscrizioni si accettano fino al 3 ottobre 2010.

Questa testata aderisce all’Associazione Giornalisti Cava Costa d’Amalfi“Lucio Barone”

Programma di massima