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Aprile 2016 pag 1/b S...PIFFERO - liceo Medi S...PIFFERO - liceo Medi S...PIFFERO - liceo Medi S...PIFFERO - liceo Medi S...PIFFERO - liceo Medi La voce degli studenti! Supplemento mensile del giornale LA NUOVA GRATICOLA - iscr. RegistroStampa Trib. di SA n 755 del 1989-A nno XVI - Aprile 2016 Periodico degli studenti del liceo scientifico e linguistico statale “E. Medi” di Battipaglia Piffero Piffero Piffero Piffero Piffero L’albero e le radici dell’ecosistema Chernobil Gli antichi filosofi hanno svelato gli “archè” della vita...la moderna società industrializzata sta violentando queste “radici” della nostra esistenza... Il 26 aprile di 30 anni fa, a dare la sveglia al mondo fu la catastrofe di Chernobyl. L’incidente si verificò all’1:23, in piena notte, presso la centrale nucleare Lenin, situata in Ucraina settentrionale durante un test volto, paradossalmente, a migliorare la sicurezza dell’impianto. Quel test fu fatale. Il reattore numero quattro dell’impianto nucleare di Chernobyl esplose con la potenza di quattrocento bombe atomiche: il nocciolo cominciò a fondersi e tonnellate di radiazioni a disperdersi. La centrale continuò a bruciare per dieci giorni e la lista delle conseguenze di quel disastro deve ancora chiudersi. Le cause dell’incidente, considerato il più grave mai verificatosi in una centrale nucleare, furono le più diverse. Si indicarono gravi mancanze del personale, sia tecnico che dirigente, e problemi della struttura e della progettazione dell’impianto stesso di cui molti non erano neppure a conoscenza. Fatale fu anche il tentativo di nascondere l’accaduto e il conseguente ritardo dei soccorsi. Infatti l’allarme e la notizia di quella catastrofe venne dato solo in seguito, e non dall’ Unione Sovietica, di cui allora faceva parte l’ Ucraina, bensì dalla Svezia che fu la prima a rilevare delle anomalie mediante i sensori della propria centrale di Forsmark che registrò insoliti ed elevati livelli di radioattività. Mentre l’Unione Sovietica cercava di mantenere il segreto, in Ucraina però la paura aveva già innescato la corsa ai ripari. Il primo passo fu l’evacuazione del vicino villaggio di Prip’jat costruito per dare alloggio ai lavoratori della centrale. Molte case furono abbandonate nel disperato tentativo degli abitanti di mettersi in salvo, anche se all’inizio la portata del disastro non fu chiara per tutti, anzi fu sottovalutata. Ancora più lenta fu l’evacuazione di Chernobyl, che prese il via solo il 2 maggio. Se i 50.000 abitanti di Prip’jat’ sono stati messi in salvo, non tutti coloro che vivevano nella zona circostante hanno accettato di abbandonare le proprie case. In molti hanno imparato a convivere con il dopo-disastro, affidando alla fatalità più cieca il proprio destino. È dunque complicato fare un bilancio preciso delle vittime del disastro; bisogna considerare i morti diretti, coloro che si sono ammalati, a causa delle radiazioni di tumori e delle leucemie che hanno riguardato non solo l’Ucraina, ma anche la Russia e la Bielorussia. Le autorità ucraine hanno stimato un totale di 5 milioni di persone; Greenpeace invece ritiene che la conseguenza della contaminazione radioattiva potrebbe causare ancora tra i 100/400mila morti. Cosa resta di Chernobyl oggi? Nelle aree più radioattive vivono circa 800 persone. La speranza di vita qui non supera i 50 anni. Le persone che, invece, hanno abbandonato le aree contaminate tornano nella loro terra una volta all’anno per visitare soprattutto i cimiteri. A Chernobyl restano soprattutto macerie, radiazioni e tante domande senza risposta. Ill lavoro per mettere in sicurezza la zona non è ancora finito...anzi. Ma la morte continua il suo silenzioso cammino. Chiara Battaglia Ridurre-Riutilizzare-Riciclare-Recuperare Sono queste le 4R che, applicate in quest’ordine, regolano la corretta gestione dei rifiuti, principi che da molti anni sono legge in Italia e in Europa. Eppure nel nostro Paese, anche se negli ultimi anni sono stati fatti dei passi avanti, solo il 30% dei rifiuti viene raccolto e avviato al riciclo, infrangendo le prime tre R e allontanandoci dagli obiettivi fissati a livello comunitario. In Italia le discariche costituiscono ancora la via principale per smaltire i rifiuti, modalità che alimenta affari illeciti e impedisce lo sviluppo di un ciclo virtuoso fondato su riciclaggio e prevenzione oltre ad essere una pericolosa fonte di inquinamento per la salute dei territori, delle persone. Il riciclaggio dei rifiuti contribuisce in misura decisiva al risparmio energetico e alla riduzione delle emissioni di inquinanti. L’Unione europea (direttiva 2008/98) si è data l’obiettivo di diventare una “società del riciclaggio con un alto livello di efficienza”, cercando di limitare la produzione di rifiuti e di utilizzarli come risorse. Agli Stati membri viene chiesto di impegnarsi affinché i materiali riciclabili non finiscano in discarica, ed entro il 2020 il riciclaggio dei rifiuti urbani (limitatamente a metalli, carta, vetro, plastica) dovrà essere cresciuto almeno del 50%. Se in Italia dalla raccolta differenziata arrivano timidi segnali positivi, il dato complessivo è ancora molto lontano dalle disposizioni di legge .Nonostante questo, l’industria del riciclo è un settore importante per l’economia nazionale, con dinamiche in cresci, strettamente connesse ai settori produttivi che utilizzano le materie seconde, derivate dai processi di riciclo, che incide, ad es., per oltre il 60% nella produzione dei metalli ferrosi e non ferrosi. E per oltre il 50% della carta. Messano Antonio Conservo ancora, per scrupolo, certi disegni dell’infanzia, quando ancora la violenza della fantasia pasticciava sul foglio immagini confuse e rappresentazioni ingenue della realtà. Sorprende, nella generale caricatura di ciascuna cosa, la facilità con cui sono riconoscibili, nella loro frequenza, gli alberi, ora più ora meno abbozzati. Mi viene da pensare che gli alberi dovevano essere , per me che allora non potevo possedere una conoscenza dettagliata della flora e della fauna del mondo, l’epifania della natura in tutto il suo fulgore. Del resto quel foglio, ora stropicciato, su cui disegnavo, era ancora in un certo senso - questo già lo sapevo- un albero. Per me l’albero è il primo e il più familiare degli innumerevoli volti della natura. Sia che si lascino ammirare per la loro solidità e caparbietà nello sfidare il trascorrere del tempo, sia che si presentino nelle vesti di una ineguagliata plasticità trasformandosi nella robusta Pequod - l’imbarcazione del capitano Achab- o nel foglio senza peso, gli alberi intrecciano incessantemente la loro esistenza alla storia dell’uomo. Cosa ne sarebbe del fascino di Cappuccetto Rosso senza il bosco che offre lo sfondo, nella sua pace ospitale, all’incontro con il lupo? L’albero è anche la premessa per l’incontro e la convivenza di specie diverse, dai funghi che crescono sulle cortecce alle innumerevoli formichine che lo risalgono avide di possederne i frutti, agli uccelli che tra le fronde costruiscono i loro nidi. L’albero, nel suo piccolo, esemplifica un ecosistema. APRIAMO GLI OCCHI In questo numero di S...PIFFERO vogliamo dare parlare del nostro “ amato pianeta’’, individuando le problematiche che più lo attanagliano e le loro possibili soluzioni. Come ben sappiamo l’inquinamento sta recando danni sempre più gravi all’ambiente e alla salute. Ciò di cui però non ci rendiamo conto è che non solo stiamo distruggendo il nostro pianeta, ma stiamo anche nuocendo a noi stessi e alle generazioni future. Ci vuole una svolta, bisogna voltare pagina e metter in ordine le carte in tavola. Purtroppo ‘verba volant’ ma ‘scripta manent’, ed è per questo che in questo mese ci occupiamo di ecologia, perché NOI GIOVANI siamo più che interessati e desiderosi di rimediare a questa situazione. Ma senza fatti e soldi che si fa? Nulla, assolutamente nulla. Noi però vogliamo mostrare ugualmente il nostro interesse per questa tematica ed il nostro spirito di intraprendenza e lotta, nonostante tutto, perchè noi rappresentiamo il futuro. Pertanto siamo pronti all’azione perché siamo stanchi di guardare la realtà attraverso una scatola predisposta al consumismo dalle grandi multinazionali che decidono gusti e tendenze di tutti i popoli pur di raggiungere i loro scopi economici, senza farsi scrupoli di “desertificare” la terra e senza rimorsi per ciò che lasciano ai posteri. Lucrezia Boccagna terra acqua aria fuoco Su questo concetto è bene che ci si soffermi con un esempio. L’ecosistema nella sua complessità può essere paragonato ad un castello di carte che deve il suo equilibrio precario, seppure in misura diversa, a ciascuna carta; se cade il castello, è ottimistico pensare che delle carte possano restare in piedi. Noi uomini dovremmo renderci conto appunto di questo, del fatto che siamo a nostra volta parte del sistema- quello naturale - che direttamente o indirettamente , modifichiamo con le nostre attività. Secondo questa prospettiva, gli alberi tagliati dalle motoseghe come quelli avvelenati dalle piogge acide, non solo sono un esempio eloquente del nostro attuale errore, ma ben rappresentano il nostro modo di porci verso tutta la natura. Il privilegio antropomorfico sembra avere offuscato il nostro giudizio, rendendoci insensibili alle esigenze degli altri esseri viventi, come se non appartenesse loro un destino comune al nostro. Forse da quando abbiamo messo piede sulla luna, da quando ci siamo accorti di abitare un universo sconfinato, abbiamo dimenticato di abitare innanzitutto la Terra. E a tal proposito è curioso ricordare che nella mitologia norrena il cosmo tutto, non solo la Terra, è sorretto da Yggdrasill, l’albero del mondo, un comune frassino: con qualche forzatura potremmo dire di aver dimenticato- ma esistono anche cure per la memoria- le nostre radici. Messano Antonio

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La voce

degli studenti!

Supplemento mensile del giornale LA NUOVA GRATICOLA - iscr. RegistroStampa Trib. di SA n 755 del 1989-A nno XVI - Aprile 2016

Periodico degli studenti del liceo scientifico e linguistico statale “E. Medi” di Battipaglia

PifferoPifferoPifferoPifferoPifferoL’albero e le radici dell’ecosistemaChernobil

Gli antichi filosofi hanno svelato gli “archè” della vita...la moderna societàindustrializzata sta violentando queste “radici” della nostra esistenza...

Il 26 aprile di 30 anni fa, a dare la sveglia almondo fu la catastrofe di Chernobyl.L’incidente si verificò all’1:23, in pienanotte, presso la centrale nucleare Lenin,situata in Ucraina settentrionale duranteun test volto, paradossalmente, a migliorarela sicurezza dell’impianto. Quel test fufatale. Il reattore numero quattrodell’impianto nucleare di Chernobylesplose con la potenza di quattrocentobombe atomiche: il nocciolo cominciò afondersi e tonnellate di radiazioni adisperdersi. La centrale continuò a bruciareper dieci giorni e la lista delle conseguenzedi quel disastro deve ancora chiudersi.Le cause dell’incidente, considerato il piùgrave mai verificatosi in una centralenucleare, furono le più diverse.Si indicarono gravi mancanze del personale,sia tecnico che dirigente, e problemi dellastruttura e della progettazionedell’impianto stesso di cui molti non eranoneppure a conoscenza. Fatale fu anche iltentativo di nascondere l’accaduto e ilconseguente ritardo dei soccorsi.Infatti l’allarme e la notizia di quellacatastrofe venne dato solo in seguito, e nondall’ Unione Sovietica, di cui allora facevaparte l’ Ucraina, bensì dalla Svezia che fula prima a rilevare delle anomalie mediantei sensori della propria centrale di Forsmarkche registrò insoliti ed elevati livelli diradioattività. Mentre l’Unione Sovieticacercava di mantenere il segreto, in Ucrainaperò la paura aveva già innescato la corsaai ripari. Il primo passo fu l’evacuazionedel vicino villaggio di Prip’jat costruito perdare alloggio ai lavoratori della centrale.Molte case furono abbandonate neldisperato tentativo degli abitanti di mettersiin salvo, anche se all’inizio la portata deldisastro non fu chiara per tutti, anzi fusottovalutata. Ancora più lenta ful’evacuazione di Chernobyl, che prese ilvia solo il 2 maggio. Se i 50.000 abitanti diPrip’jat’ sono stati messi in salvo, non tutticoloro che vivevano nella zona circostantehanno accettato di abbandonare le propriecase. In molti hanno imparato a conviverecon il dopo-disastro, affidando alla fatalitàpiù cieca il proprio destino.È dunque complicato fare un bilanciopreciso delle vittime del disastro; bisognaconsiderare i morti diretti, coloro che sisono ammalati, a causa delle radiazioni ditumori e delle leucemie che hannoriguardato non solo l’Ucraina, ma anche laRussia e la Bielorussia. Le autorità ucrainehanno stimato un totale di 5 milioni dipersone; Greenpeace invece ritiene che laconseguenza della contaminazioneradioattiva potrebbe causare ancora tra i100/400mila morti.Cosa resta di Chernobyl oggi? Nelle areepiù radioattive vivono circa 800 persone.La speranza di vita qui non supera i 50anni. Le persone che, invece, hannoabbandonato le aree contaminate tornanonella loro terra una volta all’anno pervisitare soprattutto i cimiteri. AChernobyl restano soprattutto macerie,radiazioni e tante domande senza risposta.Ill lavoro per mettere in sicurezza la zonanon è ancora finito...anzi. Ma la mortecontinua il suo silenzioso cammino. Chiara Battaglia

Ridurre-Riutilizzare-Riciclare-RecuperareSono queste le 4R che, applicate in quest’ordine, regolano la corretta gestione dei rifiuti, principi che da molti anni sono leggein Italia e in Europa. Eppure nel nostro Paese, anche se negli ultimi anni sono stati fatti dei passi avanti, solo il 30% dei rifiutiviene raccolto e avviato al riciclo, infrangendo le prime tre R e allontanandoci dagli obiettivi fissati a livello comunitario. InItalia le discariche costituiscono ancora la via principale per smaltire i rifiuti, modalità che alimenta affari illeciti e impediscelo sviluppo di un ciclo virtuoso fondato su riciclaggio e prevenzione oltre ad essere una pericolosa fonte di inquinamento perla salute dei territori, delle persone. Il riciclaggio dei rifiuti contribuisce in misura decisiva al risparmio energetico e allariduzione delle emissioni di inquinanti. L’Unione europea (direttiva 2008/98) si è data l’obiettivo di diventare una “societàdel riciclaggio con un alto livello di efficienza”, cercando di limitare la produzione di rifiuti e diutilizzarli come risorse. Agli Stati membri viene chiesto di impegnarsi affinché i materiali riciclabilinon finiscano in discarica, ed entro il 2020 il riciclaggio dei rifiuti urbani (limitatamente a metalli,carta, vetro, plastica) dovrà essere cresciuto almeno del 50%. Se in Italia dalla raccolta differenziataarrivano timidi segnali positivi, il dato complessivo è ancora molto lontano dalle disposizioni dilegge .Nonostante questo, l’industria del riciclo è un settore importante per l’economia nazionale,con dinamiche in cresci, strettamente connesse ai settori produttivi che utilizzano le materieseconde, derivate dai processi di riciclo, che incide, ad es., per oltre il 60% nella produzione deimetalli ferrosi e non ferrosi. E per oltre il 50% della carta. Messano Antonio

Conservo ancora, per scrupolo, certi disegni dell’infanzia,quando ancora la violenza della fantasia pasticciava sul foglioimmagini confuse e rappresentazioni ingenue della realtà.Sorprende, nella generale caricatura di ciascuna cosa, la facilitàcon cui sono riconoscibili, nella loro frequenza, gli alberi, orapiù ora meno abbozzati. Mi viene da pensare che gli alberidovevano essere , per me che allora non potevo possedereuna conoscenza dettagliata della flora e della fauna del mondo,l’epifania della natura in tuttoil suo fulgore. Del resto quelfoglio, ora stropicciato, su cuidisegnavo, era ancora in uncerto senso - questo già losapevo- un albero. Per mel’albero è il primo e il piùfamiliare degli innumerevolivolti della natura. Sia che silascino ammirare per la lorosolidità e caparbietà nellosfidare il trascorrere deltempo, sia che si presentinonelle vesti di una ineguagliataplasticità trasformandosi nellarobusta Pequod -l’imbarcazione del capitanoAchab- o nel foglio senzapeso, gli alberi intreccianoincessantemente la loroesistenza alla storiadell’uomo. Cosa ne sarebbedel fascino di CappuccettoRosso senza il bosco che offrelo sfondo, nella sua paceospitale, all’incontro con illupo? L’albero è anche lapremessa per l’incontro e laconvivenza di specie diverse, dai funghi che crescono sullecortecce alle innumerevoli formichine che lo risalgono avidedi possederne i frutti, agli uccelli che tra le fronde costruisconoi loro nidi. L’albero, nel suo piccolo, esemplifica un ecosistema.

APRIAMO GLI OCCHIIn questo numero di S...PIFFERO vogliamo dare parlare del nostro “ amato pianeta’’, individuandole problematiche che più lo attanagliano e le loro possibili soluzioni. Come ben sappiamol’inquinamento sta recando danni sempre più gravi all’ambiente e alla salute. Ciò di cui però non cirendiamo conto è che non solo stiamo distruggendo il nostro pianeta, ma stiamo anche nuocendo anoi stessi e alle generazioni future. Ci vuole una svolta, bisogna voltare pagina e metter in ordine lecarte in tavola. Purtroppo ‘verba volant’ ma ‘scripta manent’, ed è per questo che in questo meseci occupiamo di ecologia, perché NOI GIOVANI siamo più che interessati e desiderosi di rimediare

a questa situazione. Ma senza fatti e soldi che si fa? Nulla, assolutamente nulla. Noi però vogliamo mostrare ugualmente ilnostro interesse per questa tematica ed il nostro spirito di intraprendenza e lotta, nonostante tutto, perchè noi rappresentiamoil futuro. Pertanto siamo pronti all’azione perché siamo stanchi di guardare la realtà attraverso una scatola predisposta alconsumismo dalle grandi multinazionali che decidono gusti e tendenze di tutti i popoli pur di raggiungere i loro scopieconomici, senza farsi scrupoli di “desertificare” la terra e senza rimorsi per ciò che lasciano ai posteri. Lucrezia Boccagna

terra

acquaaria

fuoco

Su questo concetto è bene che ci si soffermi con un esempio.L’ecosistema nella sua complessità può essere paragonatoad un castello di carte che deve il suo equilibrio precario,seppure in misura diversa, a ciascuna carta; se cade il castello,è ottimistico pensare che delle carte possano restare in piedi.Noi uomini dovremmo renderci conto appunto di questo,del fatto che siamo a nostra volta parte del sistema- quellonaturale - che direttamente o indirettamente , modifichiamo

con le nostre attività.Secondo questaprospettiva, gli alberitagliati dalle motoseghecome quelli avvelenati dallepiogge acide, non solo sonoun esempio eloquente delnostro attuale errore, maben rappresentano il nostromodo di porci verso tuttala natura. Il privilegioantropomorfico sembraavere offuscato il nostrogiudizio, rendendociinsensibili alle esigenzedegli altri esseri viventi,come se non appartenesseloro un destino comune alnostro. Forse da quandoabbiamo messo piede sullaluna, da quando ci siamoaccorti di abitare ununiverso sconfinato,abbiamo dimenticato diabitare innanzitutto laTerra. E a tal proposito ècurioso ricordare che nellamitologia norrena il cosmo

tutto, non solo la Terra, è sorretto da Yggdrasill, l’albero delmondo, un comune frassino: con qualche forzaturapotremmo dire di aver dimenticato- ma esistono anche cureper la memoria- le nostre radici. Messano Antonio

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ACQUA

DOSSIER AMBIENTE

TERRA

I rimedi per l’acquaLe sostanze contaminanti contenute nell’acqua inquinata possono provocareinnumerevoli danni alla salute dell’uomo e all’equilibrio degli ecosistemi. I principaliinquinanti sono i componenti dell’ azoto, il fosforo, i metalli, i batteri e i virus. Ilfosforo e i composti d’azoto sono molto pericolosi soprattutto per i laghi; inquanto se presenti in abbondanza causano il fenomeno dell’ eutrofizzazione, originatoanche dall’eccessivo apporto di fertilizzanti. Attraverso il processo dieutrofizzazione si viene a determinare una crescita smoderata della flora acquatica.La presenza di metalli è dovuta soprattutto alle attività industriali. I metalli presentinei corpi idrici possono essere ingeriti dai pesci e di conseguenza entrare nellacatena alimentare contaminando anche l’uomo, essendo sostanze tossiche chepossono causare malattie molto gravi ( esempio tumori). Con l’obbiettivo di ridurreo limitare l’inquinamento delle acque, sono state stabilite premesse per uncambiamento radicale e sostenibile nell’uso delle risorse idriche, affermando chel’uso delle stesse deve essere compatibile con l’ambiente e devi rispondere allenecessità delle generazioni future. Tra queste rientrano la realizzazione el’adeguamento delle reti fognarie e degli impianti di trattamento delle acque superflueurbane, anche degli agglomerati di minori dimensioni. C’è una nuova proposta:riciclaggio delle acque depurate. Infatti in Italia le esperienze in questo campo sonoassai scarse e minori di quelle egli altri paesi, anche se vi è una tendenza positiva chevedrà aumentare in questi anni i progetti. L’obbiettivo è quello di limitare il prelievodelle acque superficiali e sotterranee, ridurre l’impatto degli scarichi sui corpi idricirecettori e favorire il risparmio idrico mediante l’utilizzo delle acque reflue. Lanormativa prevede che queste acque possano essere utilizzate per scopi irrigui,civili e industriali e considera il riutilizzo delle acque reflue uno degli strumenti concui attuare una razionale e sostenibile gestione De Vita Vittorio

Inquinamento del suoloL’inquinamento del suolo è uno dei problemi più gravi creati dall’uomo, che minaccial’intero pianeta e la sopravvivenza dell’uomo stesso. Il suolo è una miscela dimateriale organico e inorganico che ricopre la superficie rocciosa della Terra. Il suoloviene contaminato da diversi fattori che contribuiscono a distruggere l’ambiente.L’inquinamento del suolo si riferisce sia alla superficie del terreno sia al sottosuolo.Il primo caso è pericoloso per le coltivazioni agricole, invece il secondo nuoce lefalde acquifere. Le principali cause di questi tipo di inquinamento sono: l’accumulodi rifiuti solidi contenenti materiali non biodegradabili; l’uso di pesticidi, concimichimici, e rifiuti tossici e radioattivi per il terreno; prodotti fitosanitari, idrocarburie acque di scarico. Tutte queste sostanze inquinanti depositandosi nel terreno,possono essere assorbite dalla vegetazione. Per questo motivo un suolo inquinatonon può essere coltivato per la produzione di cibo, che diventerebbe dannoso per lasalute di coloro che si nutrono di questo. L’inquinamento stravolge interi ecosistemiin quanto provoca la distruzione di alcune specie vegetali e animali. Francesca Apolito

INQUINAMENTO IDRICOUn’ acqua si dice inquinata quando la sua qualità è compromessa dall’immissione disostanze quali prodotti chimici e scarichi industriali e urbani, fino al punto darenderla inadatta agli abituali usi (potabile, agricolo, industriale). Ogni acqua aseconda delle proprie condizioni di temperatura, possiede una percentuale di ossigenoe, grazie anche alla presenza di flora batterica, ha la capacità di assimilare una certaquantità di sostanze scaricate, generalmente di natura organica, trasformandole insostanze minerali semplici attraverso il processo di biodegradazione. L’inquinamentodelle acque viene definito come l’effetto dell’immissione nei copi idrici di sostanzeo di energie tali da compromettere la salute umana, da nuocere alle risorse viventi e,più in generale, al sistema ecologico idrico e da costituire un ostacolo a qualsiasilegittimo uso delle acque. Esso può derivare da cause naturali ma, soprattutto,dall’attività dell’uomo. L’inquinamento naturale ha luogo quando l’acqua piovanaviene a contatto con sostanze del mondo minerale e biologico, mentre quello dovutoall’attività dell’uomo deriva dalla massiccia antropizzazione e industrializzazione.Tra questi rientrano gli scarichi di fognature civili non depurati, lo scariconell’ambiente idrico dei residui delle materie prime e dei prodotti intermedi e finalidell’industria. La grande industria inoltre determina anche un inquinamento di tipotermico che va ad alterare gli equilibri chimici e biochimici dei corpi idrici e producela diminuzione dell’ossigeno disciolto, direttamente diminuendone la solubilità, oindirettamente causando un aumentato metabolismo della flora acquatica. Un altrograve problema sono le piogge acide, le cui conseguenze sono numerose e vannotutte a gravare direttamente o indirettamente sugli organismi acquatici: tossicitàdelle acque, scomparsa dei vegetali, alterazione della catena alimentare. I danni siriscontrano inoltre anche nella salute umana. Altre sostanze che influisconosull’inquinamento delle acque sono i fertilizzanti, i pesticidi, il petrolio e i suoiderivati. Altrettanto inquinanti posso essere i batteri, poiché tendono ad alterare lostato dell’acqua. DE VITA VITTORIO

L’energia geotermicaTra le energie rinnovabili un ruolo non marginale è giocato dall’energia geotermica,associata al flusso di calore che continuamente risale dall’interno della Terra. Incerte aree, per la particolare struttura geologica, il flusso di calore è più elevato chealtrove e in tali casi le rocce, anche a modeste profondità, sono così calde che l’acquache vi circola(per esempio, perché vi penetra dalla superficie) viene trasformata invapore ad alta temperatura e a forte pressione. A volte tale vapore può risalire insuperficie lungo eventuali faglie e liberarsi con violenza, formando i soffioni(comea Larderello, in Toscana), ma spesso rimane imprigionato in profondità: in tal casopuò essere fatto risalire con opportune perforazioni i condotto a far muovereapposite macchine(turbine accoppiate a dinamo) che producono energia elettrica.L’Italia, per la sua evoluzione geologica e le strutture che ne sono derivate, hanumerose zone di interesse geotermico, in particolare nell’area tosco-laziale, dove,a profondità facili da raggiungere con perforazioni meccaniche, si possono raggiungeretemperature abbastanza elevate(maggiori di 150-200 °C). Proprio in Toscana, aLarderello, entrò in funzione nel 1904 il primo impianto al mondo per la produzionedi energia elettrica sfruttando vapore di origine geotermica. Messano Antonio

Un’onda energeticaL’energia del moto ondoso è una fonte di energia che consiste nello sfruttamentodell’energia cinetica contenuta nel moto ondoso, da cui prende il nome. Vieneclassificata tra le cosiddette “energia alternative” e “rinnovabili”. Tanto per fareesempio, lo scorso anno, L’ENEA ha presentato a Roma una tecnologia smart e lowcost per produrre energia dalle onde del mare: si tratta del dispositivo PEWEC(Pendulum Wave Energy Converter), pensato per le coste italiane, dove le ondesono di piccola altezza e alta frequenza. Consiste in un sistema galleggiante moltosimile a una zattera da posizionare in mare aperto, in grado di produrre energiaelettrica sfruttando l’oscillazione dello scafo per effetto delle onde. Con i suoi8.000 km di coste l’Italia possiede un importante potenziale di energia associata al

moto ondoso,paragonabile a quellopresente sulle costeorientali del Mare delNord. La costaoccidentale dellaSardegna, adesempio, ha un valoremedio annuo delflusso di energia dicirca 13 kW/metro,mentre quello delnord-ovest dellaSicilia si aggira intornoai 10 kW/metro. Sitratta dunque di unavalida opzione per ilr i f o r n i m e n t onazionale di energia.Messano Antonio

I RIFIUTI: NEMICI DEL SUOLOI rifiuti costituiscono un enorme ostacolo al continuo tentativo di diminuirel’inquinamento del suolo, poiché ne rappresentano la causa principale. La produzionedei rifiuti purtroppo è inevitabile, poiché qualsiasi oggetto acquistato è avvolto inun involucro che, presto o tardi, andrà ad alimentare la massa di rifiuti che ognifamiglia genera quotidianamente. Oggigiorno si cerca soprattutto di salvaguardarel’ambiente, cercando di ridurre al minimo l’utilizzo di materiali tossici, datal’impossibilità di riciclare qualsiasi tipo di sostanza. Quando un cittadino getta unacarta, o addirittura oggetti di plastica in aree poco a vista, non è sicuro che questevengano ripulite e trasportate nelle discariche, potrebbero rimanere lì per anni edanni prima di decomporsi, liberando elementi nocivi al terreno. Basterebbe un piccolo

gesto di civiltà, chea partire dalsingolo individuo,miri al rispettodell’ambiente incui viviamo,perché ad ogninostro gestoeducato nelrispetto dellan a t u r a ,corrisponderà unpasso ulterioreverso il progresso.D’altronde laparola “civiltà” èsinonimo di“progresso”.Alessia Martino

La terra dei fuochiIl termine “terra dei fuochi” è stato coniato dal famoso scrittore Roberto Savianonel suo celebre libro “Gomorra” scritto nel 2005. Saviano nell’ultimo capitolodell’omonimo libro affronta il più grande avvelenamento e la più disastrosa catastrofeambientale a partecipazione pubblica in un’area circoscritta tra le province di Napolie Caserta. C’è chi lo ha accusato di aver inventato ed esagerato, ma reportagegiornalistici come ‘Biutiful country’ e i servizi di Roberto Mancini, poliziotto emartire della lotta alle ecomafie che scoprì la mappa della ‘Terra dei Fuochi’, avallanola denuncia di Saviano. Purtroppo Roberto Mancini è venuto meno nell’Aprile2015 avvelenato dopo aver indagato per anni sui traffici dei rifiuti che andavano dalGarigliano al Vesuvio. Un’indagine che si è scontrata con l’assenza di leggi adeguate,con il controllo di organizzazioni criminali e di boss che incassavano percentuali suchili di rifiuti smaltiti. ‘’La munnezza è oro e la politica è una munnezza’’ , paroledi un boss pentito. In tutto questo Roberto Mancini ha pagato con la vita, è mortodi leucemia ed altri due suoi colleghi si sono ammalati. Mancini, però, ha lasciato aiposteri il suo dossier per far sì che tutti i responsabili della mattanza fosseroconsegnati alla giustizia. Mancini, vittima della Terra dei Fuochi, un sistema marcioche ha visto, fianco a fianco, imprenditori, politici, camorristi, tutti sullo stessoombrello per lo smaltimento illecito di rifiuti industriali spesso provenienti dalNord. Un patto scellerato tra Camorra e politica, un vero e proprio ‘’business deirifiuti’’. Oggi, dopo i funerali di Stato di Mancini ancora tantissimi territori dellanostra amata terra aspettano le dovute bonifiche. LUCREZIA BOCCAGNA

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ARIA FUOCO

Energia solare stoccata nei vestitiI vetri delle auto e i vestiti potranno accumulare facilmente energia solare grazie a unnuovo film polimerico. Il rivoluzionario materiale è stato progettato da un’équipedi ricercatori del MIT coordinata dal Prof. Jeffrey Grossman. La sperimentazioneè stata illustrata sulla rivista specializzata Advanced Energy Materials. Secondo gliscienziati il film polimerico potrebbe prestarsi a diverse applicazioni: dallafabbricazione di indumenti che rilasciano calore in inverno a tergicristalli intelligentiin grado di sbrinare il parabrezza usando l’energia solare immagazzinata.L’integrazione del film polimerico nei vestiti e nei vetri non avrebbe impatto suldesign perché il materiale è trasparente. I ricercatori americani spiegano che ilmateriale può essere utilizzato proprio come un pannello solare. A differenza di unfilm fotovoltaico non produce elettricità, ma immagazzina il calore rendendolodisponibile per l’uso futuro. Il film è composto da 3 strati sottili che misuranociascuno 4-5 micrometri. Il calore viene accumulato per mezzo di una reazionechimica che ne garantisce la corretta conservazione fino al momento dell’utilizzo.Le molecole impiegate per realizzare il film polimerico sono note come azobenzeni.Esposte alla luce solare le molecole si caricano per poi tornare alla configurazioneoriginaria e rilasciare il calore accumulato in risposta a un impulso specifico comeuna variazione termica. I ricercatori spiegano che uno dei punti di forza del nuovopolimero è il basso costo. I materiali impiegati sono facilmente reperibili, economicie potrebbero trovare largo impiego in campo industriale. Prima di poter mettere incommercio il film saranno però necessari ulteriori studi. DE VITA VITTORIO

ENERGIA SOLAREL’energia solare è una fonte di energia pulita ma più ancora è la fonte che dona la vitaal nostro pianeta. Dal Sole infatti viene l’energia utilizzata dagli organismi autotrofi,quelli cui è affidata la fotosintesi clorofilliana e che dunque genera la vita sulla Terra.Dal punto di vista ambientale l’energia solare rappresenta una fonte di energia adimpatto zero, alternativa a quella prodotta da combustibili tossici e rinnovabile. Laradiazione emessa dal sole sotto forma di onde elettromagnetiche è in parte visibileai nostri occhi(quella che chiamiamo luce) e in parte invisibile ( radiazioni ultraviolettee infrarosse). La radiazione solare è una fonte di energia rinnovabile che ha il grandevantaggio di essere disponibile in misura praticamente illimitata e di non inquinarel’ambiente. L’utilizzo di questa fonte, tuttavia, presenta alcuni svantaggi. Uno è lasua discontinuità (dovuta all’alternanza del giorno e della notte, al ciclo delle stagionie alla variazione delle condizioni meteorologiche), che obbliga ad utilizzare sistemidi accumulo dell’energia o integrazione con degli impianti che utilizzano altre fontienergetiche. Un altro è la bassa densità energetica che rende necessario l’impiego diampie superfici di raccolta con elevati costi di impianto. Oggi esistono due metodiper sfruttare l’energia che il sole invia sulla terra. Il primo, ben conosciuto da tutti,sfrutta l’effetto termico della radiazione solare e consiste nel riscaldare un fluido (ingenere acqua o aria) mediante le radiazioni solari, captate da appositi pannelli.L’acqua o l’aria calde così ottenute possono poi essere utilizzate in svariateapplicazioni civili (riscaldamento di abitazioni, produzione di acqua calda), agricole(riscaldamento di serre e stalle, essiccazione di foraggi) e industriali. Questa tecnologiaè oggi abbastanza diffusa, in quanto di semplice applicazione ed economicamenteconveniente. Il secondo metodo sfrutta l’effetto elettromagnetico della radiazionesolare per convertire, mediante appositi dispositivi, l’energia della radiazione solarein energia elettrica (conversione fotovoltaica). La conversione fotovoltaica sfruttala capacità di alcuni elementi (per esempio il silicio) di trasformare direttamente laradiazione solare in elettricità. I primi impianti di questo tipo sono stati utilizzatisui satelliti artificiali, poi il loro impiego è stato esteso al settore delletelecomunicazioni (per esempio l’alimentazione di posti telefonici di emergenzalungo l’autostrada) e trova applicazione anche in utenze di medie dimensioni (casesparse, celle frigorifere, pompe per l’acqua ecc.)anche se purtroppo il costo dellatecnologia solare è ancora piuttosto elevato. DE VITA VITTORIO

GAS METANOIl metano è un idrocarburo semplice che si trova in natura sotto forma di gas. Derivadalla decomposizione di alcune sostanze organiche in assenza di ossigeno. La maggiorparte del metano si estrae da giacimenti sotterranei, dove spesso è abbinato adaltri idrocarburi. È presente normalmente nei giacimenti di petrolio, ma esistonoanche grandi giacimenti di solo metano. Deriva dalle rocce madri, da cui vengonoprogressivamente tutti gli idrocarburi, dai solidi come il bitume, ai liquidi comeil petrolio, fino ai gassosi come il metano stesso. È un eccellente combustibile perchépossiede un alto potere calorifico, infatti in campo energetico è usatoprevalentemente per il riscaldamento o per alimentare i fuochi delle cucine a gas;viene utilizzato anche nel settore agricolo, per creare il clima ideale nelle serre; infineviene utilizzato come carburante per alimentare le automobili, dato che non inquinacome la benzina o il gasolio. Circa due terzi del metano estratto non viene peròutilizzato perché il costo del trasporto del gas naturale nei gasdotti è quattro voltesuperiore a quello del petrolio. È una fonte di energia non rinnovabile e in quantotale, oltre a presentare molti vantaggi, genera effetti negativi. Infatti il metano èresponsabile al 18% dell’incremento dell’effetto serra. Alessandra Soriente

IL POTERE DELL’ARIAL’energia eolica è la conversione dell’energia generata dal vento grazie all’utilizzodi aerogeneratori che producono energia elettrica, sfruttando l’energia cinetica delvento che fa girare le pale di un’elica; queste a loro volta sono collegate ad ungeneratore che trasforma l’energia meccanica in energia elettrica tramite la rotazionedelle pale. Il termine “eolica” deriva dal nome del dio del vento, Eolo,dal greco“aiolos” significa “veloce”. Gli impianti forniscono più energia e hanno un minorimpatto visivo, anch’essendo i costi di realizzazione e manutenzione notevolmentealti. Spesso piccoli impianti eolici forniscono elettricità a luoghi isolati. L’energiaeolica è un’energia rinnovabile ed alternativa ai combustibili fossili, non produceemissioni di gas serra  richiede una superficie di terra non eccessivamente ampia.Tra i Paesi che vivono prevalentemente grazie alle energie rinnovabili,la Danimarca genera più di un quarto della sua energia elettrica dal vento e 83 paesidi tutto il mondo utilizzano l’energia eolica a livello commerciale. In Italia gli impiantieolici presenti erano 1.847 a fine 2014. A causa delle caratteristiche ambientali eterritoriali del nostro Paese la maggior parte degli impianti sono situati nelle regionidel Sud , dove la ventosità e l’accessibilità dei siti sono favorevoli all’installazionedi impianti eolici. La Regione con la maggiore potenza installata è la Puglia, seguonoSicilia e Campania. Alessandra Soriente

INQUINAMENTO DELL’ARIAAll’origine dell’inquinamento dell’aria c’è l’attività dell’uomo che con le industrie,il riscaldamento e le automobili causa l’immissione nell’aria di gas nocivi quali:ossido di carbonio, anidride solforosa, ossidi di azoto, benzene, ozono e polverisottili. L’inquinamento dell’aria è un problema globale che riguarda peròprincipalmente l’Europa e gli altri paesi industrializzati, quelli emergenti e gli altriin via di sviluppo. E’ concentrato principalmente nelle grandi aree urbane nelle qualil’elevata presenza di popolazione e le attività a essa legate causano un’elevataconcentrazione ed emissione di inquinanti nell’aria. Le principali cause sono lacrescente antropizzazione del territorio con esigenze sempre maggiori di fonti dienergia, di mobilità e di sviluppo industriale. Nell’aria vengono immesse numerosesostanze ma quelle più presenti e dannose sono senza dubbio l’ozono (O3), ilparticolato atmosferico (PM10: materiale particellare con diametro aerodinamicodi dimensione minore di 10 milionesimi di metro), e il biossido di azoto (NO2).L’inquinamento da ozono è un problema tipicamente estivo perché questo si formaattraverso reazioni di natura fotochimica a partire dai percussori, che sono i compostiorganici volatili e gli ossidi di azoto. Ciò accade soprattutto nelle aree urbane. Intutta Europa i trasporti sono i principali autori dell’inquinamento atmosferico. Ciòriguarda soprattutto le grandi città dove la densità di popolazione e il trasportoraggiungono livelli elevati causando il 70% delle emissioni complessive in ambitourbano. Vi è una sempre maggiore richiesta di veicoli da parte della popolazionemondiale (2,8% media annua), ma fortunatamente non vi è più un elevato contenutodi benzene e piombo nel carburante. DE VITA VITTORIO

LE PIANTE MANGIASMOGPothos, Dracaena, Edera, Aceri, Tigli e Magnolie: piante e alberi non solo ornamentalio per il refrigerio, ma anche sentinelle della salute; veri filtri purificatori dell’aria,che intercettano ed elaborano, come un fegato verde, le sostanze tossiche. NelsonMarmiroli del dipartimento di scienze dell’Università di Parma, dove hanno testatouna settantina di specie da appartamento e stanno preparando un database sullecapacità anti-smog della natura, afferma che foglie e fusti sono predisposti adassumere sostanze nell’aria, ingoiarle e, in alcuni casi, disintossicarle. Sono lespecie con foglie a superficie larga che, proprio grazie ad esse, riescono ad assorbiresostanze tossiche disperse in casa da vernici, computer, detersivi ed elettrodomesticivari; sono assorbite da peli e tricomi (microscopiche escrescenze) che, quando la

pianta è asciutta, tengono i bordi sollevati,dando alle foglie un colore grigio e, quandoè bagnata, s’abbassano, ridandole unverde brillante. L’assorbimento avvienegrazie anche agli stomi, dei micro-organismi nella parte inferiore delle foglie,che permettono lo scambio gassoso conl’ambiente. Gli inquinanti, trasportatinelle cellule, vengono trattati dai citocromiP450 (enzimi che si trovano anche nelfegato umano) che li ossidano, per portarlipoi sulle pareti cellulari oppure invacuoli, dove rimangono intrappolati. De Vita Vittorio

AUTO ELETTRICHEFra meno di dieci anni potremmo dire addio alle auto come le conosciamo. Non inItalia, ma in diversi paesi del mondo, Olanda, Norvegia e India tra i primi, c’è ilprogetto di abbandonare per sempre le auto a benzina o diesel per passare a quelleelettriche. Il Governo olandese ha infatti iniziato il cammino legislativo per arrivarea vietare, dal 2025, la vendita di automobili con alimentazione a benzina o a gasolio.Si tratta ancora di una fase embrionale di legge, ma ha già ottenuto una primaapprovazione in Parlamento. La verde Olanda già nel 2013 aveva siglato un ‘accordosull’energia’ a livello governativo con una quarantina di organizzazioni indipendenti,al fine di promuovere iniziative green nell’ambito dell’energia, dell’isolamento termicodegli edifici e della riduzione della CO2. Nello scorso dicembre l’Olanda, assieme adaltre quattro nazioni e otto Stati del Nordamerica avevano formato la Zero-EmissionVehicle Alliance per arrivare entro al 2050 alla esclusiva vendita di automobili eco-compatibili. Di recente uno studio ha evidenziato che questa potrebbe essere unadelle ultime generazioni con le auto a benzina o gasolio. L’asticella è fissata un po’

più avanti rispetto all’Olanda e, con unpassaggio graduale, l’adozione completadelle auto elettriche dovrebbe avvenire nel2040. Oggi le elettriche rappresentanol’1% del parco auto globale ma si prevedeche fra 25 anni saranno almeno al 35%.Un passaggio attuabile grazie al fatto chele batterie agli ioni di litio, oggi elementifondamentali per le elettriche, costerannosempre meno. Lo stesso studio indicainfatti che già nel 2025 le elettrichepotrebbero addirittura costare meno delleattuali auto. DE VITA VITTORIO

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LUCE & SUONII n q u i n a m e n t oLuminosoAvete mai sentito parlare di inquinamentoluminoso? Gli studiosi hanno dato a questofenomeno la seguente definizione: “Uninquinamento della luce naturale prodottodalla luce artificiale”. Con il passare degli annile luci artificiali, specialmente quelle notturne,hanno invaso tutti i territori. Dagli anni

settanta ad oggi, infatti, la luminosità artificiale del cielo è più che quadruplicata.L’inquinamento luminoso non crea solo problemi a piante e ad animali, comedocumentano molti studi scientifici, ma anche all’uomo. Basti pensare agliastronomi, che speso sono ostacolati nelle loro ricerche perché, la luce artificialeè più forte di quella astrale, e impedisce appunto la visione della luna, dellestelle. Anche sul piano economico ed energetico ci sono delle conseguenze;infatti, lo spreco di energia per l’illuminazione stradale costituisce circa il 30%del dispendio statale. Per limitare questo fattore è stata progettata un nuovamaniera di disporre l’illuminazione: ridurre il numero di fari ottenendo comunqueuna luminosità omogenea, che non interferisca sulla sicurezza stradale, ma cheserva sia a diminuire l’inquinamento luminoso sia ad aumentare il risparmioenergetico. É nata anche un’associazione “CieloBuio” che ha promosso delleleggi che sono già applicate nelle regioni dove si regista il più alto tasso diinquinamento luminoso. Sara Di Matteo

I danni dell’inquinamento luminosoCome tutti sanno l’inquinamento luminoso è un fattore che provoca seri danni,non solo a flora e fauna, ma anche all’uomo. Le conseguenze sono spessosottovalutate, infatti solo in pochi sanno che Il nostro bioritmo in condizioninormali, è programmato per alternarsi tra il giorno e la notte. Questa alternanzadel ritmo biologico tra giorno e notte è detta ritmo circadiano. L’organismo sicomporta in maniera diversa se è sottoposto alla luce oppure se si trova al buio.La ghiandola pineale ad esempio produce serotonina di giorno e melatonina dinotte. Un ritmo circadiano ben sincronizzato è fondamentale per l’equilibriopsicofisico: depressione, tumori, diabete, obesità, sono solo alcuni dei problemiche possono insorgere con uno sfasamento prolungato di questo bioritmo. Laproduzione di melatonina, avviene in assenza di luce e si interrompe se lapersona viene sottoposta ad illuminazione. Per questo è molto importante dormirenel buio completo ed evitare qualunque luce intrusiva. Infine, un’eccessivailluminazione è fra i fattori di rischio per la miopia precoce ed altri disturbi nellavista dei bambini. Sara Di Matteo

L’inquinamento acustico

Secondo l’art.2 della L 447/95 si definisce inquinamento acustico: “l’introduzionedi rumore nell’ambiente abitativo onell’ambiente esterno tale da provocarefastidio o disturbo al riposo ed alleattività umane, pericolo per la saluteumana, deterioramento degli ecosistemi,dei beni materiali, deimonumenti,dell’ambiente abitativo odell’ambiente esterno o tale dainterferire con le legittime fruizioni degliambienti stessi”. E’ l’Organizzazionemondiale della sanità (Oms) ametterciin guardia: i frastuoni derivati daltraffico cittadino rappresentano il più

rilevante problema ambientale europeo dopo l’inquinamento atmosferico. Perevitare guai seri, l’Oms raccomanda il rispetto delle soglie di esposizione, fissatea 65 decibel durante il giorno e a 55 nel corso della notte. Molte ricerchespecialistiche hanno infatti dimostrato come l’incidenza di disturbi del sonno,infarti, ictus, ipertensione e malattie cardiovascolari, sia più diffusa tra lapopolazione che vive nella congestione di città particolarmente rumorose, rispettoa quella meno sottoposta ai rumori. L’esposizione a questi volumi altissimiincide sulla salute umana, pregiudicando lo stato di benessere fisico, mentale esociale di ognuno di noi. Messano Antonio

continua:FUOCOIl “fuoco” inquinante: il petrolioCon il termine “fonti di energia non rinnovabili” si intendono tutte quelle fonti che, unavolta usate, richiedono un periodo di tempo molto lungo per rigenerarsi ed essere dinuovo disponibili. Nonostante ciò queste sono quelle più sfruttate dall’umanità perchéin grado di produrre le maggiori quantità di energia con impianti tecnologicamentesemplici. Sono fonti di energia non rinnovabile: i combustibili fossili, carbone, petrolio,gas naturali, elementi usati per la produzione di energia nucleare (l’uranio ed il plutonio).Come è facile immaginare, oltre ad essere materiali molto costosi sono anche altamenteinquinanti. Parlando del petrolio in particolare sappiamo che questo è un combustibileliquido composto da idrocarburi, ovvero sostanze le cui molecole sono formate daidrogeno e carbonio. In sostanza il petrolio è il prodotto della trasformazione chimicadi organismi animali e vegetali. Il petrolio può essere estratto in superficie ma lamaggior parte delle volte viene estratto dal sottosuolo. La ricerca di giacimenti petroliferisi effettua in diversi modi e solo dopo aver esaminato in profondità i risultati si procedealla ricerca di un pozzo di prova che, in situazioni ottimali, diventa la base dellatrivellazione. Nell’agosto del 1859 venne scavato il primo pozzo petrolifero da EdwinL. Drake in Pennsylvania, da allora sono state eseguite tantissime trivellazioni la maggiorparte delle quali a partire dalla terraferma. Ultimamente diversi sono i casi di trivellazionia partire da piattaforme marine. Il 17 aprile 2016 gli italiani sono stati chiamati alle urneper rispondere alla domanda del referendum riguardo le trivellazioni. Il referendumdoveva portare, in teoria, all’abrogazione delle trivellazioni marine entro 12 miglia dallacosta che avrebbero portato all’esaurimento del giacimento. Il referendum è statoconsiderato non valido vista la poca affluenza degli italiani alle urne ed il conseguentenon raggiungimento del quorum. Comunque sia, il consumo indiscriminato del petrolioci sta portando ad una situazione allarmante: alcuni scienziati ne prevedonol’esaurimento nel giro di qualche anno. Roberta Petti

L ’ E n e r g i aIdroelettricaL’energia idroelettrica è la prima frale energie sfruttate in Italia. Fino aldopoguerra l’energia idroelettricacopriva l’80% del prodottoenergetico italiano, mentre oggi soloil 15% dell’energia italiana eprodotta dalle centraliidroelettriche. In Italia fino al 2013si possono contare circa 3250centrali idroelettriche, ma nonostante ciò l’Italia rimane il paese Europeo maggiormentedipendente dal petrolio. L’Italia, Francia e Spagna restano ancora oggi le maggioriproduttrici di energia idroelettrica in Europa. Sara Di Matteo

S.M.E.: 100 anni di StoriaLa S.M.E. (Società meridionale elettrica) con sede in Napoli fu costituita per attivare laproduzione di energia elettricanell’Italia Meridionale per sopperirealle esigenze della società per i maggioriconsumi di energia in costantecrescita.La società dopo opportunistudi e ricerche decise di costruire laprima centrale dell’Italia meridionalesul fiume Tusciano.La strutturarichiese un impianto di diga disbarramento per la presa delle acque efu costruita in Acerno. Le acque delfiume furono canalizzate in una galleriasotto i monti picentini che veniva asboccare alle pendici del monteCastellodove fu edificato il bacino,perché era ed è il punto di raccoltadelle acque. Sin dai primi anni del 1900 la produzione di energia servì ai comuni vicinifino a raggiungere Napoli e Frattamaggiore. In seguito sono stati realizzati altri traliccidi collegamento verso il centro del Bussento. In pratica il centro idroelettrico delTusciano ha ampiamente segnato cento anni di storia della comunità meridionale. Sara Di Matteo

Malattie causate dall’inquinamento ambientaleIn questi ultimi anni l’uomo si trova ad affrontare un problema molto grave e forse troppo spesso sottovalutato: l’inquinamento ambientale, che consiste in un’alterazionedell’ambiente di origine antropica o naturale. Ovviamente questo provoca gravi danni non solo alla natura, ma anche all’uomo, causando il più delle volte effetti cancerogenie lesivi ai vari apparati dell’organismo umano. Tra i numerosi danni al sistema nervoso è opportuno citare il cosiddetto “mal di testa da traffico”: l’emicrania insorta dopoviaggi in autostrada non è causata unicamente dalle lunghe code, ma dall’effetto del particolato e delle polveri sottili. Durante un esperimento a scopo scientifico, un gruppodi volontari per un’ora ha respirato gas di scarico riportando oltre alle alterazioni respiratorie e circolatorie anche un’emicrania legata ad alterazioni delle funzionicerebrali. Tale fenomeno che perdura dopo oltre mezz’ora dall’allontanamento dalla fonte inquinante, interferisce anche nel processo di acquisizione delle informazioni econ i processi della memoria.Anche l’apparato oculare può subire delle alterazioni dagli inquinanti ambientali: una persistente lacrimazione da irritazione della congiuntiva anche durante il periodoinvernale, comunemente definita “congiuntivite da traffico”, è da collegare all’azione irritante delle sostanze tossiche presenti nell’atmosfera. Inoltre uno dei maggiori agentiinquinanti presenti nell’aria è il particolato prodotto dalle combustioni, classificato in base al diametro delle particelle solide.L’inquinamento ambientale non è solo un grande rischio per la salute in generale, ma anche una delle principali cause ambientali delle morti per cancro. L’inquinamento cheaffligge le nostre città è stato classificato nel gruppo 1, cioè sicuramente cancerogeno per l’uomo. Almeno il 5% dei tumori ai polmoni deriva dall’inquinamento ambientale:si stimano, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, 223.000 morti in tutto il mondo, a cui vanno aggiunti circa 3 milioni di morti per tutte le altre malattie correlateall’inquinamento dell’aria. Molti composti che entrano nell’organismo riescono a danneggiare il DNA: si tratta delle cosiddette genotossine. In generale il corpo umanomette in atto un sistema di riparazione naturale del codice genetico per impedire l’azione lesiva di queste sostanze . Tuttavia, quando tale sistema non funziona, le cellulecon il DNA danneggiato possono dividersi, provocando effetti molto dannosi per la salute. Le sostanze inquinanti sono cancerogene soprattutto perché esercitano l’azionedi induttori e possono stimolare la divisione illimitata delle cellule tumorali.“C’è ora così tanto inquinamento nell’aria che se non fosse per i nostri polmoni non avremmoil posto per metterlo tutto.” ROBERT ORBEN Francesca Alfinito

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DRONI A ENERGIA SOLAREPER INTERNET ULTRAVELOCE

Per garantire l’accesso a Internet a una velocitàsuperiore in un mondo sempre più connesso Googlesta sperimentando un nuovo sistema di trasmissionedei dati che si avvale di droni alimentati da energiasolare. Il progetto segreto di cui è venuto a conoscenzail quotidiano britannico The Guardian è statoribattezzato “Skybender”. Grazie ai droni solari ilcolosso di Mountain View punta a sfruttare le ondemillimetriche ad alta frequenza in grado di trasmetteremiliardi di bit al secondo. Una velocità di trasmissioneche supera di oltre 40 volte le prestazioni dei sistemi4G utilizzati oggi. I primi test con i droni solari delprogetto Skybender sono stati avviati in uncosmodromo nel Nuovo Messico. L’obiettivo di Googleè dotarsi di migliaia di droni a energia solare capaci digarantire l’accesso a Internet anche nelle aree più remotedel Pianeta. La tecnologia 5G inoltre permetterebbe disfruttare un nuovo spettro superando i limiti del 4G,sempre più sovraccarico. Il nuovo sistema ditrasmissione dei dati allo studio di Google presentadiverse criticità. Il segnale è più debole rispetto al 4G.Inoltre la trasmissione di onde millimetriche ad altaquota è un processo complesso ed energivoro. I testcondotti nell’ambito del progetto Skybender stannovalutando le potenzialità di due tipi di velivoli. Il primoè un aeromobile ribattezzato “Centaur”, manovrabilesia da remoto che da un pilota. Il secondo è il dronesolare realizzato dalla divisione Google Titan, fondatanel 2014 a seguito dell’acquisizione della startup TitanAerospace da parte del colosso informatico. Il velivoloè in grado di raggiungere altitudini elevate e vantaun’apertura alare di 50 metri. I test proseguiranno finoa luglio del 2016. A coordinare le attività del progettoSkybender è la divisione Access di Google, già notaper aver sviluppato il progetto Loon basato su palloniaerostatici capaci di garantire l’accesso a Internet senzafili nelle regioni più remote del Pianeta. Anche Facebooksta sperimentando droni solari per connettere fino a 5miliardi di persone ancora sprovviste di accesso allarete sfruttando energia pulita e rinnovabile.DE VITA VITTORIO

26 APRILE 1986:CHERNOBIL

A trent’anni esatti dall’esplosione del reattore n.4 dellacentrale nucleare, il disastro di Chernobil, oggi Ucraina,allora Unione Sovietica, è ritenuto ancora oggi dagliesperti il più grande incidente nucleare del Pianeta, pervelocità e per entità della fuga di materiale radioattivo.Errori umani e tecnici crearono le condizioni per ildisastro, tale da far disperdere nell’atmosferaun’emanazione di radioattività circa cento voltemaggiore rispetto a quelle delle bombe americane suHiroshima e Nagasaki. La nube radioattiva si spostòrapidamente verso gran parte dell’Europa. Solo il 14Maggio 1986 il segretario del partito comunistasovietico Gorbaciov ammise il ‘disastro’. Nonostantegli elicotteri militari avessero versato oltre 1800tonnellate di sabbia e 2400 tonnellate di piombo nelreattore, le stime parlavano di 4000 vittime causatedirettamente dalle radiazioni e 25000 morti per ladiffusione di patologie tumorali causate dagli alti livellidi radioattività tra Ucraina, Bielorussia e Russia.Tuttavia, non esistono ancora certezze su quantepersone furono colpite da malattie. Nel 2017 dovrebbeessere ultimata una nuova struttura di protezione alta109 metri, lunga 180 metri come una campana di 257metri e un peso di 29000 tonnellate. Questa sorta digigantesco sarcofago sarà trasportato sopra la vecchiacentrale, e secondo i progettisti resisterà per almenoun secolo, anche se si stima che per disperdere le polveriradioattive ci vorranno ben 800 anni. ‘’Largo aiposteri’’. LUCREZIA BOCCAGNA

REFERENDUM SULLETRIVELLE:

A FAVORE O CONTRO?Il referendum abrogativo tenutosi il 17 Aprile scorsocontro le trivellazioni è stato promosso da nove regioni,tra cui anche la Campania, riscuotendo soprattuttol’approvazione delle associazioni ambientaliste, chehanno esposto pubblicamente il proprio “SI” ancheattraverso un’azione di protesta in piazza Venezia, aRoma. L’obiettivo sostenuto dalle nove regioni eraquello di abolire le trivelle, considerate una profondaminaccia per la fauna marina e perché il conseguenteinquinamento avrebbe prodotto un possibiledecremento turistico e l’impossibilità di praticare lapesca, in acque, per tale ragione, contaminate dalpetrolio. Essendo questa un tipo di energia limitata neltempo, veniva chiesto al governo di investireesclusivamente su risorse rinnovabili, che avrebberogarantito una maggiore sicurezza.D’altra parte però, il voto “NO” avrebbe garantito chenon si sarebbe verificato un dispendio economico, acausa di investimenti già fatti precedentemente, peravviare il lavoro di trivellazione, ma allo stesso temposi sarebbe assicurato il posto di lavoro a coloro che loavevano posseduto fino a quel momento. La scelta delgiorno in cui il popolo italiano è stato chiamato alvoto, si è dimostrata del tutto fallimentare, poichél’affluenza alle urne è stata minima, magari per la pocainformazione giunta ai cittadini o per la forteindecisione; infatti, si è raggiunto poco più del 32% eciò ha fatto sì che non si raggiungesse il quorum, ovveroil 50% della popolazione.Così tutti coloro che sono a favore del rispettodell’ambiente hanno visto il proprio desiderioinfrangersi: le trivelle resteranno quindi in servizio finoal termine delle concessioni.Alessia Martino

Anche gli antichiromani inquinavano

L’inquinamento ad opera dell’uomo ha un passato nonsolo recente. Secondo una ricerca pubblicata su“Nature” qualche anno addietro, infatti, già gli antichiromani e cinesi immettevano nell’atmosfera grandiquantità di metano, uno dei principali responsabili,insieme all’anidride carbonica, dei cambiamenticlimatici. Almeno il 20-30 % di metano sarebbe statoprodotto molto prima della seconda rivoluzioneindustriale.Per scoprirlo, gli autori dello studio hanno viaggiatofino in Groenlandia, dove hanno misurato la quantitàdi metano rimasto intrappolato per millenni all’internodi grandi blocchi di ghiaccio. La sorpresa degli scienziatiè stata grande quando hanno scoperto una forteeccedenza del gas intorno al primo e secondo secolodopo Cristo, un periodo in cui sia la Roma imperialeche la dinastia Han, in Cina, erano all’apice delsuccesso. Resta da giustificare un tale dato.L’emissione, spiegano i ricercatori, può avvenire percause naturali (come l’attività di batteri nelle paludi) oper l’ azione dell’uomo (per esempio bruciando unaforesta o coltivando il riso).Gli scienziati hanno anche avanzato un’ipotesi inmerito alle responsabilità dei nostri antenati: i bisognidi queste grandi civiltà in espansione hanno portato agrandi deforestazioni, a un uso più intensivo delle risaiee – più tardi – del carbone. Tutte attività che aumentanoin modo significativo l’emissione di metano.  Arafforzare questa teoria sono gli stessi campioni dighiaccio: con il declino dell’Impero Romano (oppurein seguito a grandi epidemie, per esempio) la quantitàdi metano trovata è risultata essere molto più bassa. Messano Antonio

Sentinel 1BIl 25 aprile, alle 23.02 (ora italiana) è avvenuto il lancio di Sentinel-1B. Dopo due rinvii a causa del maltempo, il razzo Soyuz è potuto finalmente partire dalla base dell’ESA(agenzia Spaziale Europea) di Kourou, in Guyana Francese. “Sentinel-1B” è proprio come il primo satellite “Sentinel-1°”  lanciato il 3 aprile 2014.  I due satelliti, usatiper l’osservazione radar, fanno parte del programma Copernico, promosso dall’ ESA e dalla Commissione Europea.“Sentinel-1B”, al pari del primo, è progettato per effettuare il monitoraggio delle condizioni meteorologiche e di illuminazione solare delle terre emerse e del mare.I dati di “Sentinel1” saranno raccolti da quattro stazioni per il ”Core Ground Segment di Copernicus” tra le quali figura il Centro spaziale di Matera. Il centro fornirà allaCommissione Europea informazioni e mappe satellitari di aree colpite da emergenze, mettendoli a disposizione delle autorità competenti dei Paesi dell’Unione.Nei prossimi anni il progetto Copernicus svilupperà altri tre tipi di sentinelle che si occuperanno di monitorare le condizioni climatiche e quelle atmosferiche.Sara Di Matteo

Inquinamento e OGM Un organismo geneticamente modificato (OGM) è unorganismo vivente che possiede un patrimonio geneticomodificato tramite tecniche di ingegneria genetica, checonsentono l’aggiunta, l’eliminazione o la modifica dielementi genici. In luogo di questo articolo ci interessanoi vantaggi che l’adozione degli OGM possono portareall’ambiente, preservandolo dai risvolti dannosidell’agricoltura. Dobbiamo innanzitutto precisare chel’utilizzo di OGM si rende necessario non perincrementare i raccolti, quanto piuttosto per contenerele perdite dovute all’azione di piante infestanti, di insettiche si nutrono delle piante coltivate, di malattie chepossono colpirle in maniera decisiva. In effetti giàsvolgono uno di questi compiti i pesticidi, che perònon possono garantire né per la salute del terrenocoltivato al quale si applicano né quella dei consumatori.Gli OGM invece consentono di abbattere il ricorso apesticidi, richiedendone, mentre in media se ne usanoalmeno quattro, uno o due tra quelli a minore impattoambientale.Questo vale ad esempio per la soia, che non modificatanecessita del trattamento con sei diversi pesticidi, chesi riducono ad uno solo per la soia non modificata.Parliamo all’incirca di 56000 tonnellate di pesticidi dicui eviteremmo l’uso se gli OGM ottenessero dirittodi cittadinanza anche nel nostro paese. Per coloro checontestano agli OGM di impoverire, spingendo ad unaselezione serrata, la biodiversità in agricoltura, saràforse sufficiente osservare che noi “predatori”selezioniamo le piante di cui abbiamo bisogno, dasempre(non è certo un caso che la natura ci forniscaproprio quella frutta e verdura di cui noi possiamotranquillamente nutrirci). Un esempio significativo intal senso proviene dalla storia del pomodoro negli StatiUniti: agli inizi del 900 sono coltivate nel territoriostatunitense 408 varietà di pomodori; nel 1983, quandochiaramente gli OGM non avrebbero potuto, perragioni cronologiche, essere responsabili del dato,sopravvivono delle 408 tipologie di pomodoro, sole79. Naturalmente, anche l’impiego di OGM deveavvenire con un certo scrupolo, accertandosi della loroeffettiva efficienza sul campo, e senza un loro usoi r r a g i o n e v o l e .Messano Antonio

I termovalorizzatori:una soluzione o

un altro problema?Uno dei problemi più rilevanti della nostra società è laproduzione di spazzatura, basti pensare che ogniitaliano produce 1Kg ca. di spazzatura al giorno.Nonostante la raccolta differenziata sono tanti imateriali ancora non riciclabili ed è fondamentaleaffrontare correttamente il problema discariche. Perovviare a questo tipo di problema sono nati itermovalorizzatori; macchinari che bruciano questimateriali non riciclabili ricavando energia elettrica dalcalore da essi prodotto. Non tutti i rifiuti possonoessere inviati alla termovalorizzazione. Possono esserebruciati soltanto una particolare miscela di rifiuti pre-trattata, questa miscela prende il nome di CDR(Combustibile Da Rifiuti) ed è compostaprevalentemente da plastiche, prodotti derivati dalpetrolio, gomme, ecc. In Europa, ci sono 484termovalorizzatori di cui i paesi che contano il maggiornumero di impianti sono: Francia(128), Germania(80)e Italia (45). In Italia, ogni impianto ditermovalorizzazione brucia in media 122.867tonnellate all’anno, ovvero in totale vengono incenerite5.529.000 tonnellate di rifiuti all’anno (6000000 nel2014). Nel 2015 inoltre, il Governo ha approvato unnuovo decreto legislativo che prevede la costruzionedi altri 12 impianti di termovalorizzazione in tuttaItalia di cui due saranno stanziati anche in Campania. Sara Di Matteo

Cronache dall’ AMBIENTE

Page 6: La voce Piffero...consumismo dalle grandi multinazionali che decidono gusti e tendenze di tutti i popoli pur di raggiungere i loro scopi economici, senza farsi scrupoli di “desertificare”

Aprile 2016 pag 6/bS...PIFFERO - liceo MediS...PIFFERO - liceo MediS...PIFFERO - liceo MediS...PIFFERO - liceo MediS...PIFFERO - liceo Medi CRONACHE dal MEDI

S...pifferosupplemento mensile de

La Nuova Graticolaa cura del:

liceo scientifico-linguistico

“ E. MEDI”e dell’ I.I.S.

“Besta-Gloriosi”di Battipaglia

Direttore:Mirra Gerardo detto Dino

Professori Referenti:D’Aiuto Massimiliano

Calì GiovanniNino Repaci

Sica Anna MariaSegretario di Redazione:

Cerrato FulvioStampato c/o GraficaLitos

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“Notre Dame de

Paris” a Eboli

Una coinvolgente e tenera storiad’amore è quella tra il campanaroQuasimodo e la bellissima gitanaEsmeralda. Questa è, come tuttisanno, la storia raccontata in “NotreDame de Paris” il celebre romanzodi Victor Hugo. Numerose sonostate le rivisitazioni dell’omonimastoria, famosissime sono le musichedi Riccardo Cocciante checontribuiscono a rendere l’atmosferadel musical coinvolgente edemozionante. Colori, musica, balli e

un mix di emozionihanno riempito i lPalasele di Eboli Sabato30 aprile e Domenica 1Maggio. Solo dueerano gli spettacoli inprogramma ma, per len u m e r o s i s s i m erichieste, vi sono statidue spettacoli al giorno(alle 17 e alle 21).Motivo di onore eorgoglio per glieboli tani è stata lapresenza del giovaneLuca Calzolaro, nellevesti di Don Annibale.

Sara Di Matteo

Martedì tre maggio si è svolta nellanostra scuola una riunione tra le docenticoinvolte nel progetto Erasmus+ e lanostra preside.L’incontro haavuto comescopo quello diselezionare iragazzi chedovranno partirela primasettimana digiugno, inoccasione dellaquarta mobilitàdi questof a n t a s t i c oprogetto che hacoinvolto, eco involgerà ,tanti ragazzidelle classi terzedel linguistico. La quarta mobilità sisvolgerà dunque in Francia, nella cittàdi Montpellier situata nella regioneLanguedoc Roussillion, e la scuola cheospiterà per una settimana i nostri ragazziè il “College Vincent Badie”. Durantela riunione si sono dunque scelti i ragazziche dovranno partire per la Francia,tenendo però conto di alcuniaccorgimenti. Inizialmente i postidisponibili erano circa nove, ma le nostredocenti hanno deciso di aumentare i postida nove a tredici, e di dare dunque la

“Posso accettare la sconfitta, ma nonposso accettare di rinunciare a provarci”.Se questa celebre frase pronunciata dalgrande cestista americano Michael Jordandiventasse un motto per tutti noi, giovanie meno giovani, probabilmente vivremo inun mondo meno disilluso e più combattivoe coraggioso. È risaputo che, nella scuolacome nella vita, non sempre i risultatiottenuti sono all’altezza delle nostreaspettative e ciò può causareinsoddisfazione e voglia di arrendersirinunciando ai propri sogni. Averesuccesso, realizzare i propri sogni osemplicemente portare a termine unprogetto è spesso un percorso ad ostacoli,perciò è fondamentale imparare dai proprierrori e perseverare. L’uomo è per suanatura fallibile, ma questo non vaconsiderato un difetto: i successi, infatti,nascono anche dagli insuccessi. Puòsembrare una semplice “frase fatta”, main realtà è una vera e propria lezione divita di cui sono testimoni tantissimepersone celebri che, prima di averesuccesso e realizzare i propri sogni, hannodovuto rialzarsi da un fallimento. Unesempio è stata la bellissima MarylinMonroe, icona sexy del cinema americanodegli anni cinquanta/sessanta, la quale fuinizialmente scartata dagli “esperti” dellaColumbia Pictures che la giudicarono pocobella e attrice senza talento. Walt Disney,invece, aveva da poco cominciato alavorare come disegnatore di fumetti per

NAPOLICOMICON 2016

Il Napoli Comicon affascina anchequest’anno! Dal 22 al 25 aprile la fiera delfumetto si è tenuta alla MostraD’Oltremare di Fuorigrotta (Napoli) edha attirato migliaia di giovani e non,appassionati o curiosi, in un “mega-incontro” ricco di eventi. Musica dal vivo,simulazioni di combattimenti di artimarziali, spettacoli coreografati e sfide almiglior cosplay (costumi che imitano l’arteorientale dei “manga”, i famosi fumetti).Tra i cosplayer si sono viste figure chevariano da personaggi “anime”, mimi,personaggi dello spettacolo e dell’arte(contemporanea e del passato),principesse Disney e personaggi di filmfantascientifici o d’avventura.Al Napoli Comicon numerosissimi eranoi punti di ristoro con cibi tradizionalipartenopei ed asiatici, partendo dalla pizzae arrivando al ramen.Come ogni anno, inoltre, erano presentipersonaggi attivi nel mondo del web comegli youtubers Mates, Frank Matano,Simone Paciello, il doppiatore di videogames Maurizio Merluzzo e ladisegnatrice Sara Anderson.Tanti erano poi i gadget, i costumi, lemaschere, i libri ed i fumetti da acquistarenei rispettivi padiglioni allestiti.Stravagante, colorato ed interessante ilNapoli Comicon ha colpito nel segno anchein questo 2016! Giulia Caruso

possibilità di viaggiare a più ragazzi.Sono stati dunque selezionati prima ditutto gli alunni che hanno accettato di

ospitare deic o m p a g n is t r a n i e r idurante laterza mobilitàin Italia, e chenon sonoancora partitiper lep r e c e d e n t idestinazioni(Paesi Bassi eSpagna. Poi iposti rimanentisono statiassegnati airagazzi piùsportivi cheh a n n opartecipato ai

percorsi in mountain bike durante leprecedenti mobilità. Si è deciso diassegnare gli ultimi posti secondo questocriterio, perché in Francia i ragazzi chepartecipano al progetto dovrannoaffrontare una competizione sportiva inmountain bike, particolarmenteimpegnativa, che si svolgerà aMontpellier. Appuntamento allora agiugno e vinca il migliore.

Elsa Martino

un giornale, quando il direttore loconvocò nel suo ufficio per licenziarloper la sua “scarsa immaginazione” e“incapacità di avere idee originali”.Soichiro Honda, fondatore dell’omonimacasa giapponese di moto, fece uncolloquio alla Toyota per un posto daingegnere, ma fu scartato. Così, rimastodisoccupato, cominciò a costruiremotorini nel garage di casa sua e poi simise in proprio. Oggi i suoi “motorini”sono quotati in tutte le Borse mondiali,sono tra i più venduti al mondo, egareggiano nei più importanti campionatimondiali di motociclismo. AlbertEinstein, grande scienziato tedesco, dapiccolo non iniziò a parlare prima dei 4anni. Non fu in grado di imparare aleggere prima dei 7 anni. La sua maestralo etichettò come “lento” e“mentalmente handicappato”. Lui,invece, ottenne il credito internazionaledopo la pubblicazione dei suoi studi, evinse il premio Nobel in fisica graziealle sue ricerche. La scrittrice J. K.Rowling, autrice della magica saga diHarry Potter, è stata la prima scrittricea diventare miliardaria. Eppure, quandoha iniziato a scrivere il suo primo libro,era disoccupata, divorziata e con unafiglia a carico. Vera Wang è diventataeditore della rivista Vogue per poi iniziarea disegnare modelli di abiti, diventandomulti milionaria a 40 anni. Eppurequalche anno prima fallì sul più belloquando si trattò di entrare nellanazionale olimpica di pattinaggio sulghiaccio. Il grande Vincent Van Gogh,oggi uno dei pittori più apprezzati econosciuti, nella sua vita non conobbemai il successo: si dice che degli oltre800 quadri e bozze che dipinse, ne riuscìa vendere solo uno...e ad un amico chegli fece un favore. Steven Spielberg, unodei registi più prolifici e famosi dellastoria del cinema ( ricordiamo tra i suoifilm più famosi E.T. , Indiana Jones,Jurassic Park, Salvate il soldato Ryan)fu rifiutato per ben 3 volte dal collegedove voleva entrare (la University ofSouthern California). Se non crediamoin noi stessi, nessuno lo farà al postonostro. Dunque, armiamoci di passione,pazienza e voglia di fare senza maidimenticare che la sconfitta non è unpunto di arrivo, ma un punto dipartenza.“Essere sconfitti è spesso unacondizione temporanea. Arrendersi è ciòche la rende permanente.”(Marylin Vos savant). CHIARA BATTIPAGLIA

Il rapporto tra i giovani e il fallimento