la VOCE - parrocchia-santandreaavellino.it · Poche ore non bastano davanti a tutta una vita. ......

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1 PARROCCHIA S. ANDREA AVELLINO ROMA - APRILE 2012 ANNO I NUMERO III LA CHIESA ANCORA(TA) ALLANALOGICO “Mamma, ma dopo che ho preso la comunione bisogna proprio continuare ad andare al catechismo? Vedi non è che mi piace molto, vorrei smettere perché non mi diverte più, forse prima andava bene perché non capivo, ma quello che faccio ora fuori dalla parrocchia mi piace di più e lo preferisco al catechismo...per favore l’anno prossimo non iscrivermi al catechismo, tanto poi da grande posso sempre recuperare l’obbligo, prima di sposarmi, vero?”. Oggi è molto alta la percentuale di chi (indistintamente: famiglie, ragazzi, giovani, adulti) dopo aver ricevuto i sacramenti (Battesimo, Eucarestia, Cresima, e Matrimonio) sospende la propria partecipazione all’itinerario cristiano di preghiera e di vita interiore (ammesso che fosse tale il loro percorso) cessando di essere presente nella vita delle loro comunità cristiane. Impietoso è il paragone con alcune realtà che impegnano tanti ragazzi e giovani: ad esempio sono mediamente circa 200 (duecento) ore all’anno (se non di più) quelle del tempo concesso a disposizione degli istruttori di sport, insegnanti di musica, e quant’altro, per educare i bambini e i ragazzi iscritti alla loro disciplina sportiva o artistica. Non solo. Le duecento ore sono amplificate e difese dall’“incitamento” dei genitori (che, ovviamente, pagano il servizio, a volte anche profumatamente) che incoraggiano il piccolo a proseguire, a cercare di “riuscire”, ad emergere. Così avviene in fondo per tutte le realtà che sono intorno al piccolo, scuola, amici, mondo, ecc., remano apertamente a favore. Inoltre queste 200 ore “occupano” a volte (non poche..) anche il tempo che non gli è proprio: quello della famiglia e dello studio, dell’amicizia, quello della scoperta del mondo della natura, quello della conoscenza di se; ma soprattutto estromettono il tempo da dare…all’anima! Detto questo, consideriamo ora quante sono le ore mediamente dedicate alla formazione cristiana dal ragazzo (e dalla sua famiglia). Sono circa 20/25 ore all’anno (cui andrebbero aggiunte quelle della Celebrazione domenicale che vede, purtroppo, la maggioranza di bambini e ragazzi assenti). Su queste ore va considerata a volte la contrarietà di un genitore, che quanto meno le tollera provvisoriamente; la resistenza verso la Chiesa che viene incontrata a scuola (anche da parte di alcuni insegnanti!), il mondo delle amicizie anche questo in contestazione spesso aperta verso l’esperienza ecclesiale del ragazzo…infine il tempo perso per le malattie infantili, i compiti a scuola, gli appuntamenti familiari importanti durante l’anno, ecc.! insomma che cosa resta? E come? Il quadro presentato, può essere ritenuto una “fotografia” molto vicina alla realtà. Chiunque volesse può, calcolatrice alla mano, fare “due conti”. Il risultato non sarebbe molto diverso né troppo distante da questa descrizione. Che significa questo? Anzitutto che forse non è più il caso di stupirsi o farsi vedere indignati se sono diventati “deserti abbandonati” i famosi “dopo-comunione, e dopo- cresima” (e dopo-matrimonio e dopo-battesimo, dove li mettiamo?). Inoltre non è nemmeno più il caso di fare i “moralisti” se i BATTEZZATI (e ricordiamocelo, solo i battezzati sono cristiani! Anche se a volte o più spesso non vivono come tali, lo restano sempre nel loro essere) non sanno più testimoniare autenticando con la loro persona i valori evangelici, i valori del Regno di Dio nel campo del lavoro, in quello dell’etica e in tutti i campi della vita, come potrebbero testimoniare? Per chi non vive di fede, questi valori, come sopra abbiamo dimostrato, forse non sono mai entrati veramente nella loro coscienza e mentalità. Troppo poco (?) o nullo il tempo che è stato “investito” allo scopo. Poche ore non bastano davanti a tutta una vita. Una domanda allora: da parte di un battezzato è proprio giusto e corretto, ai fini della sua crescita integrale e completa come persona umana, trascurare apertamente la fede del proprio battesimo per dedicarsi ad attività ed impegni, diciamo sostanzialmente e soprattutto “secolari”. Oppure: è più opportuno e vantaggioso, per il fine ultimo della esistenza, puntare quasi tutto su obiettivi transitori e temporanei che non riempiono certo di contenuti alti la nostra esperienza quotidiana e svaniscono semplicemente senza lasciare traccia, rispetto ad una impostazione più sana e corretta, maggiormente equilibrata e completa che sostiene ed alimenta la vita coerentemente ai valori della fede in cui si crede? Qui si dovrebbe aprire un dibattito serio sull’identità cristiana e a seguire su quella sacerdotale. Tornando ai dati. Come mai un tempo queste ore erano sufficienti almeno a garantire una crescita cristiana di base? Ovviamente il mondo sociale, letterario, artistico, e un po’ tutte le componenti del vivere erano vicine o legate alla religione cristiana, o quantomeno erano formate sull’esperienza cattolica. Le stesse scuole ad esempio vivevano normalmente il famoso “precetto” natalizio e pasquale senza problemi (oggi il sacerdote che entrasse “rischiosamente” nelle classi scolastiche, proponendolo, rischierebbe l’arresto”!). Insomma certamente la maggior parte del mondo dei credenti (o, meglio, ormai spesso pseudo-credenti) è decisamente ancora una volta cambiato, e forse non in meglio, ma la Chiesa, diciamo così, non lo ha ancora “metabolizzato”. Come dire, regnando il digitale restiamo ancora(ti) all’analogico! Santa Resurrezione! Don Claudio la VOCE

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PARROCCHIA S. ANDREA AVELLINO ROMA - APRILE 2012 ANNO I NUMERO III

LA CHIESA ANCORA(TA) ALL’ANALOGICO “Mamma, ma dopo che ho preso la comunione bisogna

proprio continuare ad andare al catechismo? Vedi non è che mi piace molto, vorrei smettere perché non mi diverte più, forse prima andava bene perché non capivo, ma quello che faccio ora fuori dalla parrocchia mi piace di più e lo preferisco al catechismo...per favore l’anno prossimo non iscrivermi al catechismo, tanto poi da grande posso sempre recuperare l’obbligo, prima di sposarmi, vero?”.

Oggi è molto alta la percentuale di chi (indistintamente: famiglie, ragazzi, giovani, adulti) dopo aver ricevuto i sacramenti (Battesimo, Eucarestia, Cresima, e Matrimonio) sospende la propria partecipazione all’itinerario cristiano di preghiera e di vita interiore (ammesso che fosse tale il loro percorso) cessando di essere presente nella vita delle loro comunità cristiane.

Impietoso è il paragone con alcune realtà che impegnano tanti ragazzi e giovani: ad esempio sono mediamente circa 200 (duecento) ore all’anno (se non di più) quelle del tempo concesso a disposizione degli istruttori di sport, insegnanti di musica, e quant’altro, per educare i bambini e i ragazzi iscritti alla loro disciplina sportiva o artistica. Non solo. Le duecento ore sono amplificate e difese dall’“incitamento” dei genitori (che, ovviamente, pagano il servizio, a volte anche profumatamente) che incoraggiano il piccolo a proseguire, a cercare di “riuscire”, ad emergere.

Così avviene in fondo per tutte le realtà che sono intorno al piccolo, scuola, amici, mondo, ecc., remano apertamente a favore.

Inoltre queste 200 ore “occupano” a volte (non poche..) anche il tempo che non gli è proprio: quello della famiglia e dello studio, dell’amicizia, quello della scoperta del mondo della natura, quello della conoscenza di se; ma soprattutto estromettono il tempo da dare…all’anima!

Detto questo, consideriamo ora quante sono le ore mediamente dedicate alla formazione cristiana dal ragazzo (e dalla sua famiglia). Sono circa 20/25 ore all’anno (cui andrebbero aggiunte quelle della Celebrazione domenicale che vede, purtroppo, la maggioranza di bambini e ragazzi assenti). Su queste ore va considerata a volte la contrarietà di un genitore, che quanto meno le tollera provvisoriamente; la resistenza verso la Chiesa che viene incontrata a scuola (anche da parte di alcuni insegnanti!), il mondo delle amicizie anche questo in contestazione spesso aperta verso l’esperienza ecclesiale del ragazzo…infine il tempo perso per le malattie infantili, i compiti a scuola, gli appuntamenti familiari importanti durante l’anno, ecc.! insomma che cosa resta? E come?

Il quadro presentato, può essere ritenuto una “fotografia” molto vicina alla realtà. Chiunque volesse può,

calcolatrice alla mano, fare “due conti”. Il risultato non sarebbe molto diverso né troppo distante da questa descrizione.

Che significa questo? Anzitutto che forse non è più il caso di stupirsi o farsi vedere indignati se sono diventati “deserti abbandonati” i famosi “dopo-comunione, e dopo-cresima” (e dopo-matrimonio e dopo-battesimo, dove li mettiamo?). Inoltre non è nemmeno più il caso di fare i “moralisti” se i BATTEZZATI (e ricordiamocelo, solo i battezzati sono cristiani! Anche se a volte o più spesso non vivono come tali, lo restano sempre nel loro essere) non sanno più testimoniare autenticando con la loro persona i valori evangelici, i valori del Regno di Dio nel campo del lavoro, in quello dell’etica e in tutti i campi della vita, come potrebbero testimoniare? Per chi non vive di fede, questi valori, come sopra abbiamo dimostrato, forse non sono mai entrati veramente nella loro coscienza e mentalità. Troppo poco (?) o nullo il tempo che è stato “investito” allo scopo. Poche ore non bastano davanti a tutta una vita.

Una domanda allora: da parte di un battezzato è proprio giusto e corretto, ai fini della sua crescita integrale e completa come persona umana, trascurare apertamente la fede del proprio battesimo per dedicarsi ad attività ed impegni, diciamo sostanzialmente e soprattutto “secolari”. Oppure: è più opportuno e vantaggioso, per il fine ultimo della esistenza, puntare quasi tutto su obiettivi transitori e temporanei che non riempiono certo di contenuti alti la nostra esperienza quotidiana e svaniscono semplicemente senza lasciare traccia, rispetto ad una impostazione più sana e corretta, maggiormente equilibrata e completa che sostiene ed alimenta la vita coerentemente ai valori della fede in cui si crede? Qui si dovrebbe aprire un dibattito serio sull’identità cristiana e a seguire su quella sacerdotale.

Tornando ai dati. Come mai un tempo queste ore erano sufficienti almeno a garantire una crescita cristiana di base? Ovviamente il mondo sociale, letterario, artistico, e un po’ tutte le componenti del vivere erano vicine o legate alla religione cristiana, o quantomeno erano formate sull’esperienza cattolica. Le stesse scuole ad esempio vivevano normalmente il famoso “precetto” natalizio e pasquale senza problemi (oggi il sacerdote che entrasse “rischiosamente” nelle classi scolastiche, proponendolo, rischierebbe l’arresto”!). Insomma certamente la maggior parte del mondo dei credenti (o, meglio, ormai spesso pseudo-credenti) è decisamente ancora una volta cambiato, e forse non in meglio, ma la Chiesa, diciamo così, non lo ha ancora “metabolizzato”.

Come dire, regnando il digitale restiamo ancora(ti) all’analogico! Santa Resurrezione! Don Claudio

la VOCE

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la voce Anno I N°III

Anche se solo i sacerdoti ed i religiosi

hanno l’obbligo di pregare la Liturgia delle ore,

essa è la preghiera ufficiale di tutta la Chiesa, cioè

di tutti i battezzati, perché è la voce della Sposa

che si rivolge allo Sposo, Cristo. Purtroppo solo

pochi fedeli pregano Lodi e Vespri e ancor meno

l’Ufficio delle letture. Questo leggero velo d’ironia,

che nasconde molti informazioni e verità, serve

per introdurre una lettura che ho riassunto per

voi, tratta dall’Ufficio delle letture del Sabato

santo; è un’antica omelia di un anonimo in cui

s’immagina il dialogo fra Cristo ed Adamo, nel

quale ci ritroviamo tutti noi. Con questa lettura,

potrete apprezzare di più il significato della

Pasqua ed il “Preconio pasquale”, l’Exsultet, che si

canta nella veglia pasquale, in cui, tra l’altro, si

dice: Egli ha pagato per noi all'eterno Padre il

debito di Adamo. Infatti è chiaramente ad esso

ispirata. Le parole “inferi” e “illuminazione”: per

“inferi” non s’intende “inferno”, ma il luogo in cui

s’immaginava che fossero i defunti, cioè i “luoghi

inferiori”, sotto terra insomma; il battesimo, frutto

appunto della Pasqua, è detto anche

“illuminazione”. Vorrei infine sapere da voi se

pensate che questa lettura sia solo piacere

intellettuale o spirituale o se serva a cambiare la

vita. Infatti la vita cambia quando si capisce la

misericordia di Dio. Attendo riscontri, scrivete a:

[email protected]

Oggi sulla terra c’è grande silenzio e solitudine. Il

Re dorme: si è addormentato e ha svegliato coloro

che da secoli dormivano. Certo egli va a cercare il

primo padre, come la pecorella smarrita. Egli vuole

scendere a visitare quelli che siedono nelle tenebre

e nell’ombra di morte. Dio e il Figlio suo vanno a

liberare dalle sofferenze Adamo ed Eva che si

trovano in prigione.- Appena Adamo, il progenitore,

lo vide, percuotendosi il petto per la meraviglia,

gridò a tutti e disse: «Sia con tutti il mio Signore».

- E Cristo rispondendo disse ad Adamo: «E con il tuo

spirito».- E, presolo per mano, lo scosse, dicendo:

«Svegliati, tu che dormi, e risorgi dai morti, e Cristo

ti illuminerà. Io sono il tuo Dio, che per te sono

diventato tuo figlio; che per te e per questi, che da

te hanno avuto origine, ora ordino, a coloro che

erano in carcere: Uscite! A coloro che erano nelle

tenebre: Siate illuminati! A coloro che erano morti:

Risorgete! A te comando: Svegliati, tu che dormi!

Infatti non ti ho creato perché rimanessi

prigioniero nell’inferno. Risorgi dai morti. Io sono la

vita dei morti. Risorgi, opera delle mie mani! Risorgi

mia effige, fatta a mia immagine! Risorgi, usciamo

di qui! Tu in me e io in te siamo infatti un’unica e

indivisa natura.

Per te, io che sto al di sopra dei cieli, sono venuto

sulla terra e al di sotto della terra. Per te uomo ho

condiviso la debolezza umana, ma poi son diventato

libero tra i morti. Per te, che sei uscito dal giardino

del paradiso terrestre, sono stato tradito in un

giardino e in un giardino sono stato messo in croce.

Guarda sul mio dorso la flagellazione subita per

liberare le tue spalle dal peso dei tuoi peccati.

Guarda le mie mani inchiodate al legno per te, che

un tempo avevi malamente allungato la tua mano

all’albero. Morii sulla croce e la lancia penetrò nel

mio costato, per te che ti addormentasti nel

paradiso e facesti uscire Eva dal tuo fianco. Il mio

sonno ti libererà dal sonno dell’inferno. Sorgi,

allontaniamoci di qui.

Il nemico ti fece uscire dalla terra del paradiso. Io

invece non ti rimetto più in quel giardino, ma ti

colloco sul trono celeste. Ti fu proibito di toccare la

pianta simbolica della vita, ma io, che sono la vita,

ti comunico quello che sono. Ho posto dei cherubini

che come servi ti custodissero. Ora faccio sì che i

cherubini ti adorino quasi come Dio, anche se non

sei Dio. Il trono celeste è pronto, pronti e agli ordini

sono i portatori, la sala è allestita, la mensa

apparecchiata, l’eterna dimora è addobbata, i

forzieri aperti.

In altre parole, è preparato per te dai secoli eterni il regno dei cieli.»

don Marco Valentini

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la voce Anno I N°III

Pasqua 2012

La Pasqua cristiana è nel Nuovo Testamento ciò

che la Passah, era nell’Antico testamento: la festa

che per gli ebrei commemorava la liberazione

del popolo dalla cattività egiziana, venne

celebrata dai cristiani come il tempo della morte

e della risurrezione del Signore.

I cristiani fin da principio invece dedicarono un

culto speciale alla resurrezione di Cristo

avvenuto il primo giorno della settimana ebraica

che fu chiamato domenica, (dies domini) giorno

del Signore nel linguaggio della Chiesa. Fin

dall’antichità il tempo della Pasqua non era

dovunque lo stesso. Quasi dappertutto, in modo

speciale a Roma e nel resto dell’Occidente, la

festa fu regolarmente celebrata la dominica che

cadeva o seguiva immediatamente il 14 di Nisan

degli ebrei, ma nel resto della provincia dell’Asia

proconsolare la si celebrava (con richiamo

all’apostolo Giovanni) insieme con gli ebrei,

senza riguardo al giorno della settimana, sempre

il 14 di Nisan e precisamente nel giorno stesso

della morte del Signore. In tal modo la festa

pasquale cadeva sempre in un giorno diverso da

quello della restante cristianità e questa

differenza era molto criticata dai capi religiosi in

quanto divideva le comunità cristiane.

La regola per fissare la data della Pasqua

cristiana fu stabilita nel primo concilio

ecumenico svoltosi a Nicea nel 325 decidendo

che la solennità della Pasqua di Resurrezione

sarebbe stata celebrata nella domenica seguente

il primo plenilunio che viene dopo l’equinozio di

primavera(21 marzo).

Se il 21 marzo è luna piena ed è di sabato sarà

Pasqua il giorno dopo (22 marzo); se è domenica

il giorno di Pasqua sarà festeggiata la domenica

successiva (28 marzo). Nel caso in cui il primo

plenilunio di primavera cade proprio di

domenica e che coincide quindi con il 14 di

Nisan, la celebrazione della pasqua cristiana

viene posticipata di una settimana per

diversificare il ricordo della Resurrezione di

Cristo e quindi la Pasqua del Signore dalla

Pasqua ebraica che, oltre alla domenica, può

essere festeggiata (a causa del calendario lunare)

anche il martedì, il giovedì e il sabato.

Se invece il plenilunio è prima del 21

marzo,metti il 20, quello successivo si verificherà

il 18 aprile e se, ancora per caso quel giorno

fosse di domenica, per il motivo sopra

specificato,la festa si celebra la domenica

successiva 25 aprile. Sono queste le due date

limite per festeggiare la Pasqua secondo il

calendario gregoriano.

Sergio Macor

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la voce Anno I N°III

L’ANGOLO DELLA CATECHESI DIVERTENTE - CRUCIVERBA: PERSONAGGI DEL VANGELO

In quest’ angolo ci siamo noi, tutti i bambini che si danno appuntamento con le catechiste una volta alla settimana

per conoscere Gesu’. Come lo facciamo? Semplice! Giocando. Ma attenzione: giocare non vuol dire essere

superficiali o non fare nulla, perche’ anche le cose profonde e difficili si possono imparare in modo divertente.

Seguendo lo stile di Gesu’ che e’ lo stile del “SE VUOI” ti diciamo: “Se vuoi puoi giocare con noi” e .. allora forza al

lavoro !!!!! Carla Memè

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ORIZZONTALI VERTICALI 3- i RE dell’Oriente che portarono i doni a Gesù Bambino 7- Gli abitanti di una regione della Palestina che erano considerati “stranieri 8- Il nome del prigioniero liberato dalla folla in occasione della festa di Pasqua 11- Si consideravano le persone rispettabili e superiori della Palestina del tempo di Gesù 12- la mamma di Gesù 14- l’apostolo che rinnegò Gesù 17- Il tipo di miracolo in cui Gesù libera gli indemoniati 18- la donna che stava per essere lapidata dai maestri della legge e dai farisei 19- l’apostolo che non credeva alla resurrezione di Gesù 21- il procuratore romano che decretò la morte di Gesù 22- Il re che voleva uccidere Gesù Bambino 23- Una persona colpita da una malattia contagiosa e incurabile, guarita da Gesù 24- Lazzaro lo era di Gesù 25- L’abitante di Cirene che aiutò Gesù a portare la croce

1- Lo era Gesù 2- Il nome del sommo sacerdote che processò Gesù 4- L’apostolo che tradì Gesù 5- L’angelo che annunciò a Maria la nascita di Gesù 6- La traduzione della parola RABBI 9- Il cieco che si mise a gridare per essere guarito da Gesù 10- Uno dei personaggi presenti nella parabola del buon samaritano, che passò oltre 13- Gesù ne scelse dodici 15- Volevano liberare la Palestina dall’occupazione romana 16- Il rappresentante dei capi religiosi ebraici nella parabola del buon samaritano 20- La persona che rassicura le donne dopo la resurrezione di Gesù Le soluzioni le puoi trovare nel prossimo numero

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la voce Anno I N°III

CITTADELLA DEGLI “anta” - La casa del découpage

“Laboratorio di manualità”

E’ nota la relazione tra manualità,

immaginazione e sviluppo intellettivo.

Stimolare la creatività e l’immaginazione

attraverso laboratori che riscoprono il valore

delle sensorialità, diventa non solo un mezzo che

consente lo sviluppo dei processi di dinamicità

ed elasticità del pensiero, ma anche un mezzo

che favorisce la crescita sociale, e anche un

pretesto per far conoscere e potenziare le risorse

creative ed espressive personali.

Il gruppo di lavoro, in cui si incontrano persone

diverse, sostiene il confronto attivo dei

partecipanti, l’accettazione ed il dialogo con le

“diversità creative”.

E opere realizzate, eseguite a diversi livelli di

attitudine creativa, diventano mezzi di

educazione all’aiuto reciproco in un contesto di

condivisione collettiva.

Dipingere, ritagliare, incollare, costruire,

confrontare, modellare, riciclare, cambiare,

misurare, scegliere, accostare, osservare …. tutte

abilità che concentrate insieme consentono di

realizzare anche un semplice lavoretto.

Se raffinate ogni giorno, oltre che migliorare e

potenziare, accresceranno creatività, inventiva e

gusto estetico.

Per questo ecco il bisogno di acquisire tante

tecniche pittoriche-manipolative e proposte

originali da imparare.

Il découpage è una tecnica di decorazione antica

che si avvale di immagini di carta ritagliate, da

incollare e vetrificare con vari tipi di vernici

trasparenti.

I soggetti da ritagliare si possono reperire da

riviste, spartiti musicali, carte da

regalo….ovunque!!

Le decorazioni possono essere eseguite su

qualsiasi materiale: legno, vetro, ceramica,

metallo, plastica …….

Il nostro laboratorio si svolge il venerdì sera

dalle ore 20, ogni quindici giorni…….vi

aspettiamo !!

Paola Reginella

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la voce Anno I N°III

Guardiamoci dalle “Sette” e dalle “organizzazioni religiose” similari, in

particolare se esse si dichiarano “cristiane” pur negando molte “Verità

Evangeliche”.

E’ proprio per questa loro contraddizione che

esse costituiscono un serio pericolo per la nostra

fede.

Gesù stesso lo aveva previsto e ci ha messo in

guardia, come troviamo scritto nel Vangelo

secondo S. Marco, al Cap.21-versetto 8- che così

recita: “Non lasciatevi ingannare. Molti verranno,

sotto il mio nome, dicendo: “Sono io (la” Verità”)

e il tempo è prossimo (alla fine). Non seguiteli”.

Putroppo il pericolo dal quale Gesù ci ha messi in

guardia si verifica anche ai nostri giorni. Infatti,

anche oggi, alcuni si avvicinano a noi per offrirci

certe loro pubblicazioni e per dirci che sono loro

ad avere la “Verità” e che “ la fine dei tempi è

prossima”, proprio come si legge in quel passo

del Vangelo. E’ quindi anche verso di essi che il

Signore ci ha messi in guardia. Nonostante il

chiaro divieto evangelico alcune

persone li stanno seguendo e propagano le loro

dottrine.

Sono coloro che appartengono alla cosiddetta

“Congregazione cristiana dei Testimoni di

Geova”. Anche questa Organizzazione si dice

“cristiana” pur negando molte “Verità

Evangeliche” e pur dichiarando, inoltre, di non

appartenere alla “Cristianità”. Nel suo libro,

intitolato “Religione” si legge che la “Cristianità”

sarebbe nientemeno che “una

forma seduttiva dell’organizzazione visibile di

Satana”. Ma c’è ben altro!

Questa “Congregazione” si distingue per la sua

intensa attività di proselitismo e per la sua totale

avversione alla Chiesa Cattolica. In un suo libro

intitolato “Nemici”, la gerarchia della Chiesa

Cattolica viene addirittura chiamata “Il

principale nemico visibile di Dio”.

La Chiesa ricambia con il silenzio e con il

perdono.

I “Testimoni di Geova” si presentano anche con

la loro “Bibbia”, detta “Traduzione del Nuovo

Mondo delle Sacre scritture”. Com’è ormai noto a

molti, questa cosiddetta “Bibbia” è stata adattata

alle loro credenze mediante molte manipolazioni

e falsificazioni dei “Testi Sacri”. Non è, quindi, la

“vera Bibbia”.

Anche a questo proposito occorre non lasciarci

ingannare quando alcuni di essi vogliono

dimostrarci che le loro dottrine trovano

riscontro anche nella nostra Bibbia. A questo

scopo essi hanno predisposto varie astuzie e, se

non abbiamo una buona padronanza delle Sacre

Scritture, è consigliabile rispondere, sempre

cortesemente, “no grazie!”.

Danilo

Prossimamente si parlerà della storia di questa “Congregazione” per avere un primo elemento di giudizio

nei suoi riguardi.

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la voce Anno I N°III

Programma Festa Patronale 24 - 27 Maggio 2012

GIOVEDI’ 24 MAGGIO Ore 16,00 Evento per l’evangelizzazione della moda – Sfilata di moda di Antonella Creati Ore 19,00 Canti di Don Giosy Cento Ore 20,30 Stands creativi e gastronomici Ore 21,00 Musica e karaoke con “ERALDO”

VENERDI’ 25 MAGGIO Ore 16,00 Teatro dei burattini: “Il gatto con gli stivali” Ore 19,00 Stands creativi e gastronomici Ore 21,00 Spettacolo teatrale, la “COMPAGNIA DEL TAU” presenta “FORZA VENITE GENTE”

SABATO 26 MAGGIO Ore 15,00 “Bambini in Gioco”. Momento per i bambini, con giochi e premi per tutti, condotto dagli

animatori dell’Oratorio-Invernale e dagli Scouts D’Europa Ore 16,00 Gara dei dolci Ore 16,30 Tornei di burraco, briscola, dama, ping pong e bigliardino Ore 18,00 Vespri e Santa Messa Ore 19,00 Stands creativi e gastronomici Ore 20,30 Spettacolo, la compagnia teatrale “IL FARO” presenta “IL COLPO DELLA STREGA”

DOMENICA 27 MAGGIO Ore 10,30 Processione nelle strade in onore del SANTO PATRONO Ore 11,30 Solenne Celebrazione Ore 16,00 “Bambini in Gioco”. Momento per i bambini, con giochi e premi per tutti, condotto dagli

animatori dell’Oratorio-Invernale e dagli Scouts D’Europa Ore 19,15 Stands creativi e gastronomici, animazione musicale con il “MAESTRO ROLANDO ed il suo

gruppo” Ore 20,30 Premiazioni dei vari tornei Ore 21,00 Estrazione dei numeri vincenti dei biglietti della LOTTERIA Ore 23,00 La festa ha termine con i Fuochi d’artificio.

Parrocchia S. Andrea Avellino – Via Ascrea, 24/a – Via Trionfale, 11886

Roma Tel. 0630815220 www.parrocchia-santandreaavellino.it

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la voce Anno I N°III

la VOCE DEL TURISMO NEL LAZIO - RIETI, LA SABINA E GLI ITINERARI RELIGIOSI

Il nostro viaggio alla scoperta del Lazio inizia con un tuffo nelle atmosfere tipiche della provincia di Rieti. Attualmente la provincia di Rieti, che si estende su una superficie di 2.749,16 km², ha una popolazione di circa 160 mila abitanti e comprende 73 comuni. Il territorio, prevalentemente montuoso, confina ad ovest con le province di Viterbo e Roma; a nord con l'Umbria (province di Perugia e Terni); ad est con Marche (provincia di Ascoli Piceno) e Abruzzo (provincia de L'Aquila e provincia di Teramo). Il massiccio della Duchessa a sud, i Monti della Laga (2458 m.s.l.m.) ad est e il Monte Terminillo (2217 m.s.l.m.) a nord, la rendono una zona molto frequentata dagli amanti dello scii e degli sport invernali. Ricca di laghi (Lago del Salto, Lago del Turano, Lago di Rascino, Lago di Scandarello, Lago di Paterno , Lungo (o di Cantalice) e di Ripasottile) e fiumi(Velino, Salto, Turano, Peschiera, Farfa, Aia e Apa), la provincia di Rieti vanta inoltre la presenza di numerose riserve e parchi naturali tra i quali il Parco regionale naturale dei Monti Lucretili, la Riserva regionale Montagne della Duchessa, il Parco regionale naturale del Sirente - Velino, la Riserva naturale Monte Navegna e Monte Cervia, Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, la Riserva naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile e la

Riserva naturale di Nazzano-Tevere-Farfa. Rieti è l'antica capitale dei Sabini, antica popolazione preromana di origine osco-umbra che viveva in un territorio, detto appunto Sabina, che oggi corrisponde per un 66% alla provincia di Rieti e per la restante parte a territori compresi nelle province di Roma, parte dell'Umbria e ancora dell'Abruzzo. Uno dei simboli della Sabina è la via Salaria, antica via del Sale che da Roma arrivava fino al mare Adriatico oggi classificata come strada statale ed identificata con la sigla SS4. Facilmente raggiungibile da Roma, ma anche per chi proviene dal resto d'Italia, oltre alle località più battute quali Amatrice, famosa per il celebre piatto consciuto in tutto il mondo (l'"amatricana"appunto) e Leonessa per gli amanti dello sci e degli sport invernali, la provincia di Rieti vanta fra i luoghi più suggestivi dell'intera regione.

Di notevole interesse lo stabilimento dell'Acqua Forte, l'Abbazia di Sant'Andrea in Flumine, la Chiesa e Convento di San Sebastiano, la Chiesa di San Nicola di Bari, Palazzo Abbaziale e il caratteristico borgo di Ponzano. Degna di speciale attenzione è l'Abbazia di Sant'Andrea in Flumine. Il complesso risulta essere senza dubbio il più rilevante sia per la posizione privilegiata di cui gode, sia perchè visitandola equivale a intraprendere un viaggio nel tempo e nelle magiche atmosfere antiche. Costruzione di chiaro stampo romanico, oggi costituisce con la Chiesa annessa all'abbazia, una splendida location per ricevimenti e matrimoni. Il turista non può fare a meno di notare i preziosi affreschi, le colonne e semicolonne in granito con capitelli ionici e corinzi ed il pavimento in stile cosmatesco. Anche Tarano ha molto da regalare al visitatore, basti pensare alle chiese di San Paolo a Poggio Mirteto, Santa Maria in Vescovio, Santa Maria a Tarano, San Pietro ad Centum Muros a Montebuono, Santa Maria a Fianello e San Pietro a Magliano Sabina. Fra tutte queste chiese romaniche, ci soffermeremo su Santa Maria in Vescovio. Cattedrale dei Sabini fino al XV secolo, è stata il punto di riferimento della vita religiosa e civile della Sabina durante il Medioevo. Realizzato e risistemato in più epoche, l'edificio oggi si erge isolato in una zona pianeggiante, fra ruderi e cipressi. Con pianta a croce latina e a navata unica, gli interni della Chiesa sono decorati con affreschi del XII secolo raffiguranti storie dell'Antico e del Nuovo Testamento e da un meraviglioso "Giudizio Universale". Infine, per sfruttare e godere appieno di questa esperienza, vi suggeriamo di informarvi in anticipo su possibili eventi e manifestazioni in programma durante i diversi periodi dell'anno in modo tale da poter unire gli aspetti naturalistici, folkloristici ed eno-gastronomici ad una visita puramente culturale.

A. Festa

Vuoi proporre un itinerario o condividere con noi la tua esperienza o il tuo racconto di viaggio? Scrivici al seguente indirizzo: [email protected]

Ti ringraziamo fin da ora per la tua preziosa collaborazione.

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la voce Anno I N°III

la VOCE per L’ASSOCIAZIONE CITTADINI DI S. ANDREA

Il giorno 13 marzo 2012 alle ore 18:00 presso la sala teatro della Parrocchia di S. Andrea Avellino, si

sono riuniti i Presidenti e i Delegati dei seguenti Comitati di Quartiere:

La Giustiniana pres. Paolinelli Enzo;

Civico Pro Roma Nord pres.Luminari G.

Ottavia e Lucchina deleg. Uleri Riccardo;

Dalla Cassia alla Cassia bis (via della Giustiniana) pres. Lorenzo Vittorio;

Alto Trionfale pres. Cuppoletti Marco;

Sant’Andrea pres. Fernando Zorzi;

Palmarola pres. Massari Mauro

La riunione è stata convocata per discutere in merito a quali azioni congiunte sia necessario avviare

per rappresentare con determinazione agli enti competenti il cogente problema della viabilità sulla Via

Trionfale nel tratto compreso tra la Giustiniana e l’innesto alla Galleria Giovanni XXIII.

Le dichiarazioni dei convenuti in assemblea, hanno evidenziato una sostanziale convergenza sulla

opportunità di procedere con il coordinamento tra comitati nella convinzione che ciò rafforzi tutti ed

individuano pertanto l’azione del coordinamento attraverso due livelli di impegno uno di tipo

programmatico e di ampio respiro ed un altro di livello più operativo per ottenere soluzioni di impatto

sostenibile sia in termini di costo sia di orizzonte temporale.

Per quanto riguarda il livello superiore si intende operare per:

Relazionare con i competenti dipartimenti del Comune di Roma per incidere sulla fase di progettazione e realizzazione di grandi interventi di modifica strutturale dell’attuale assetto della Via Trionfale secondo le indicazioni dei comitati di quartiere.

Ottenere un progressivo ed incisivo miglioramento del trasporto pubblico della zona, sia per quanto riguarda le linee autobus sia per quanto riguarda la trasformazione della linea FM3 da Ferrovia ad alta frequentazione a Metropolitana di superficie.

Per quanto riguarda il livello operativo, si conviene di richiedere formalmente un incontro al

7° Dipartimento del Comune di Roma per urgenziare un intervento di adeguamento della

viabilità nel tratto della via Trionfale che va dal fornice dell’Ospedale S. Filippo Neri a via

Chiarugi attraverso la realizzazione di rotatorie e di corsie preferenziali per il trasporto

pubblico di superficie.

Nello stesso incontro con i tecnici del 7° Dipartimento comunale, sarà richiesto l’avvio dei

lavori del raddoppio della via Cassia dalla confluenza della via Braccianese fino alla

confluenza con la via Trionfale, in quanto i lavori in questione risulterebbero essere già

finanziati.

Roma 14 marzo 2012

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la voce Anno I N°III

la VOCE DELLA TESTIMONIANZA

3..2..1.. VIA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Destinazione: Patagonia!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Più precisamente, Valcheta e Jacobacci, due cittadine del Rio Negro, distanti tra loro più di 300 km, caratterizzate da piccoli nuclei abitati “dispersi” nel deserto, “los parajes”, alcuni lontani molti km dalla città e carenti di servizi; ciò induce gli abitanti di questi posti ad avvicinarsi al “centro urbano” per far fronte ad alcune necessità, tra cui quelle di natura scolastica, medica, amministrativa, legale, ecc.

Un viaggio di circa 10 giorni e Nuovo Anno cominciato in un clima decisamente estivo: in questi giorni la temperatura ha raggiunto anche i 43°: que calor!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

! A Valcheta è stato possibile "vivere" un pò

di Radio Lujan, principale fonte di comunicazione ed informazione, soprattutto per coloro che vivono ne "los parajes":

- partecipando direttamente al programma col quale comincia l'attività quotidiana della Radio;

- ascoltando la lettura dei messaggi diretti alla gente "del pueblo" (coloro cioè che vivono nella cittadina) e de "los parajes", delle informazioni sulle principali notizie anche di cronaca;

- recapitando ad una famiglia "del pueblo" alcuni documenti da parte di una famiglia di “Chipauquil”, “paraje“ distante circa 80 km da Valcheta; questa gente ha

approfittato della nostra visita, per far giungere a destinazione il plico contenente tale documentazione. La visita alla Casa di transito – che offre

ospitalità a persone, soprattutto de "los parajes", che si trovano in città per motivi diversi – ha permesso di conoscere alcune persone in transito che si riparavano dal caldo.

A Jacobacci è stato possibile toccare con mano alcuni disagi che la cenere provoca: cenere mischiata con la terra, cenere accumulata per la strada, cenere tra le piante, cenere che si alza con il vento, che entra dentro le case, gli occhi, che si incastra tra i capelli e che non invita ad uscire di casa. Cenere che offusca il paesaggio e che “pone el animo al suelo”, ancorché sembri che la gente, quella che è rimasta, si sia abituata. Tuttavia, la visita o anche solo una chiamata fatta a chi vive o a chi ha "vissuto" la cenere è sembrata gradita.

Forte è stata l’emozione nell’ascoltare la

comunicazione con cui la Radio di Jacobacci ha avvertito gli ascoltatori che la “Casa di Transito Padre Paco” era in funzione! Anche qui la gente in transito si riparava dal caldo. Sperando di poter condividere altre emozioni di questo viaggio indimenticabile… un saluto fraterno.

Sabrina Canofari

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la voce Anno I N°III

la VOCE DELLA TESTIMONIANZA

Lavoravo dal 1967 come assistente in una ditta

edile.

Nel 1971, nel mese di Marzo, la ditta prese un

lavoro al centro nucleare di Anguillara.

Il 15 dello stesso mese, ho avuto un brutto

incidente durante i lavori:

scendendo da una scala alta circa quattro metri,

che scivolò sul pavimento, cedendo. Io sono

letteralmente volato a terra su di essa, riportando

varie lesioni: il polso e la spalla sinistra erano

rotte e avevo multiple fratture delle costole, che

avevano a loro volta bucato e spaccato il rene

sinistro e la milza.

I medici dello stabile corsero in mio aiuto. Ero in

condizioni gravissime e arrivato all’ospedale San

Filippo, mi sottoposero subito ad analisi e

controlli.

Il mattino dopo sono stato operato e il rene

sinistro doveva essere asportato.

Non riuscivo a muovermi, le ferite che avevo

riportato mi avevano immobilizzato.

Passata poco più di una settimana, la mia

condizione era peggiorata tanto da dover subire

varie trasfusioni di sangue, che mi causarono il

diabete.

I medici decisero di riportarmi in sala

operatoria: fu quello il momento in cui mi

apparve la Madonna.

Circondata da una luce chiara e celeste, mi fece

un cenno con la testa e io mi voltai sulla destra,

dove vidi san Gabriele, il santo del mio paese

natale, in piedi accanto a me:

con la mano sinistra mi accarezzava la fronte,

asciugando il sudore e la mano destra la teneva

sul mio stomaco, sfiorando le mie ferite.

Il chirurgo stava per operare e mentre incideva il

mio stomaco parlai al mio santo dicendogli di

spostare la mano per non essere tagliato.

Lui mi guardò e disse di non preoccuparmi,

perché sarei guarito e che dovevo pregare la

Madonna, ricordandolo in futuro anche alle altre

persone.

Nello stesso momento mi ritrovai in Paradiso:

tenevo per mano altri fratelli defunti,

camminavamo in lunghe file su un prato verde

infinito, dove c’erano alberi a volontà che

assomigliavano ad ombrelli immensi.

I medici e il professore erano sicuri che non sarei

sopravvissuto, sentendomi borbottare

continuamente il nome di san Gabriele. Infatti,

terminata l’operazione, il chirurgo stesso chiese

alla mia attuale moglie chi fosse il nostro santo

protettore.

Mi sono svegliato dal coma dopo dieci giorni.

Non credevo alla realtà perché le mie visioni

erano state grandi e forti.

Anche secondo i medici il mio caso e la mia

guarigione, erano un vero e proprio miracolo.

Sono stato in malattia per più di un anno, ma

oggi sono ancora qui più forte di prima,

circondato dalle persone che amo, senza

dimenticare mai la Madonna e il caro Gesù, che

non mi hanno mai abbandonato.

Ho quadi 87 anni, cosa posso volere in più da

Gesù, che mi ha donato la famiglia, l’amore e la

vita?

Fabio Napoleone

Roma 1 Dicembre 2011

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la voce Anno I N°III

PARROCCHIA S. ANDREA AVELLINO

ANNO I - Aprile 2012 - N° 3

Bimestrale di Informazione comunitaria

Direzione e Redazione: Via Ascrea 24A

00135 Roma

Tel. 06 30815220 Fax: 06-30329470

www.parrocchia-santandreaavellino.it

[email protected]

Direttore Responsabile

Don Claudio Occhipinti

Coordinamento Editoriale

Francesco Ruffini

Hanno collaborato:

don M. Valentini, C. Memè, P. Reginella

D. Di Lorenzo, A. Festa, F. Napoleone, S. Canofari,

S. Macor

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Pro-Maniscripto.

Ad uso interno.

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la VOCE

si può leggere e stampare anche

sul sito della Parrocchia

SANTA PASQUA DI RESURREZIONE

CELEBRAZIONI DELLA COMUNITA’

Settimana Santa

- - Lunedì santo, 2 aprile: S. Messa ore 18.00

- Incontro di spiritualità quaresimale sulla Sacra

Sindone alle ore 20,45

- - Martedì santo, 3 aprile: S. Messa alle ore 18,00

- Seguirà celebrazione Penitenziale: Confessioni per

tutti dalle ore 18,30

- - Mercoledì santo, 4 aprile: S. Messa alle ore 18,00

- Via Crucis alle ore 20,45 inizio dalla Chiesa, nelle

vie del quartiere, con ceri.

Triduo Pasquale

- - Giovedì santo, 5 aprile: Unica Celebrazione: la

Cena del Signore alle ore 18,00. Seguirà

l’adorazione all’Altare della reposizione fino alle

24,00.

- - Venerdì santo, 6 aprile: Ora media della morte

del Signore ore 15,00, Unica Celebrazione: la

Passione del Signore alle ore 18,00

- - Sabato santo, 7 aprile: Ora della Madre alle

12,00; unica Celebrazione la Veglia Pasquale alle

ore 22,00

- - Domenica della Risurrezione 8 aprile: Pasqua;

Sante Messe solo alle ore 11,00 e 18,00.