Istituto Comprensivo di Travesio

La voce della scuola

Il giorn@lin.on-line

SOMMARIO

L’ISTITUTO HA UN SUO LOGO.

CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI

SCUOLA DELL’INFANZIA:

I bambini nati nell’anno 2007: record in uscita dalla scuola dell’infanzia

di Lestans.

Libera interpretazione della storia “La leggenda della margherita”.

SCUOLA PRIMARIA DI LESTANS:

Sss….. si tace!.

SCUOLA PRIMARIA DI TRAVESIO:

Vie d’aria, d’acqua e di terra.

Poesia sui fantastici quattro.

La chiesetta di Madonna di Cosa.

In piscina. La primavera. Laboratorio: i cesti

SCUOLA SECONDARIA di I GRADO:

Descrizioni “vicine” e “lontane”

L’importanza di partecipare

Che tempo fa… all’Immaginario Geografico?

L’ISTITUTO HA UN SUO LOGO

Gli allievi della Scuola secondaria di Travesio, saggiamente guidati dalla prof.ssa di Panigai Giulia, hanno creato durante le ore di Arte e Immagine un logo da proporre ai membri del Consiglio d’Istituto per poter così distinguere la loro scuola in modo significativo. La commissione è stata sommersa da una quantità consistente di proposte artistiche tutte molto valide che evidenziavano creatività ed abilità grafico-pittoriche di qualità. La scelta quindi è stata molto difficile e condizionata dal fatto che il logo deve essere visibile anche quando, per diverse esigenze, deve essere ridotto come dimensione e presentato in bianco e nero .

Il logo più adatto a queste esigenze è risultato essere quello dell’alunna IMPERATORI PAOLA della classe I^ A: congratulazioni alla vincitrice.

Un grazie speciale e di cuore va alla professoressa di Panigai Giulia che ha saputo coinvolgere tutti gli alunni, motivarli e guidarli nella realizzazione di tante opere d’arte.

Approfittiamo dell’occasione per rivolgere i nostri ringraziamenti alla prof.ssa di Arte e Immagine che ha saputo infondere negli allievi amore per la sua disciplina valorizzando i loro talenti naturali. Purtroppo però dal prossimo anno non sarà più con noi come insegnante perché è arrivata al traguardo della meritata e tanto sospirata pensione. Auguri da tutti noi carissima Giulia.

I CONSIGLI COMUNALI DEI

RAGAZZI

Le amministrazioni comunali di Clauzetto, Sequals e Travesio hanno proposto l’istituzione del Consiglio Comunale dei Ragazzi e le scuole del comprensorio hanno aderito al progetto coinvolgendo alunni di quarta e quinta della primaria e tutte le classi delle secondaria.

Il consiglio Comunale dei ragazzi, comunemente chiamato CCR, dà voce ai bambini e ragazzi del Comune interessato e favorisce la collaborazione tra scuole ed amministrazione comunale.

E’ composto da rappresentanti che vengono nominati in ogni scuola partecipante e sono i portavoce dei propri compagni di classe.

Il CCR prevede la partecipazione attiva delle scuole ed il potenziale coinvolgimento di tutti gli allievi attraverso interventi del singolo, degli assessori e dei facilitatori direttamente nelle scuole.

Il CCR non ricalca le dinamiche del Consiglio Comunale degli adulti ma propone incontri tra gruppi di ragazzi che si confrontano, condividono idee, formulano proposte e realizzano progetti o attività che rispondono alle loro esigenze e ai loro interessi.

Per far conoscere ai ragazzi il lavoro dei sindaci e delle amministrazioni, le loro funzioni e compiti è stato promosso un incontro aperto alle classi coinvolte nel progetto con la partecipazione del sindaco di Travesio, dott. Diego Franz e il sindaco di Clauzetto dott. Flavio Del Missier. I ragazzi del Comune di Sequals hanno incontrato il loro sindaco, dott.ssa Lucia D’Andrea presso la scuola primaria di Lestans.

Durante i rispettivi incontri sono state rivolte ai rispettivi sindaci numerose domande sia inerente le loro responsabilità sia il raggio d’azione del loro mandato.

Durante il mese di maggio all’interno delle rispettive scuole sono state presentate le liste dei candidati eleggibili ed il giorno 29 maggio 2013 sono avvenute le elezioni presso la Scuola Secondaria di Primo Grado di Travesio.

Nelle scuole primarie di Lestans e di Sequals le lezione si sono svolte in altra data.

Nella seguente tabella esponiamo i risultati dello spoglio effettuato da un’apposita commissione,composta da ragazzi di terza media e da rappresentanti sia dei genitori che del comune.

Comune Candidato

eletto

Classe Voti

Clauzetto Brovedani Diego Fabrici Matteo De Rosa Nicola

Fabrici Desy

I A “Lizier” I A “Lizier”

IV B “Cernazai” IV B “Cernazai”

5 3 1 1

Sequals Cedolin Enrico Cargnelli Lorenzo

Filipuzzi Sara Tossutto Asia Vuerich Gaia

Manes Francesca Gnesutta Gioele

V “Marconi” I C “Lizier”

IV “Marconi” V “Marconi” IV “Marconi” II B “Lizier” I C “Lizier”

14 11 10 10 10 9 8

Bortuzzo Alessandro Sabrija Lorenza

Vallar Dalila Monteleone Alessio

III “Alighieri” V “Alighieri” III “Alighieri” II B “Lizier”

8 8 8 6

Travesio Girotto Marco Cicutto Thomas Qevani Bekin

Baselli Leonardo Salerno Veronica

Lizier Carlo-Grygory KokallaJ Lorela

Bortolussi Matilde Menegon Davide Martin Beatrice

Gasparini Andrea Zannier Graziano

II B “Lizier” I A “Lizier”

IV B “Cernazai” IV A “Cernazai” V A “Cernazai” IV A “Cernazai” V A “Cernazai” V A “Cernazai”

I A “Lizier” IV B “Cernazai” V A “Cernazai” V A “Cernazai”

14 13 12 10 10 8 8 7 6 6 5 5

Consiglio Scolastico

Foscarini Alice Del Gallo Davide

Bruno Debora Campardo Elisa Bisaro Matteo

II A “ Lizier” I B “Lizier” I B “Lizier” II B “Lizier” II B “Lizier”

20 11 9 8 7

Nella prima seduta del Consiglio Comunale dei ragazzi di Sequals è stato eletto sindaco Cedolin Enrico e la dott.ssa Lucia d’Andrea gli ha conferito la carica consegnandogli la fascia tricolore alla presenza di gran parte dell’amministrazione locale.

Il giorno 24 giugno a Travesio in sala consiliare verrà eletto il sindaco del Consiglio Comunale dei ragazzi del comune stesso. Da precisare rimane la data della convocazione della prima seduta del CCR di Clauzetto.

BAMBINI NATI NELL’ANNO 2007: RECORD IN USCITA

DALLA SCUOLA DELL’INFANZIA DI LESTANS

Nella scuola dell’infanzia di Lestans questo mese di giugno 2013 verranno “promossi “ alla classe prima della scuola primaria 23 bambini nati nell’anno 2007, un record per un paese così piccolo

Per festeggiare tale evento le insegnanti hanno intervistato i piccoli protagonisti.

P.S : Le frasi sono riportate come i bambini le hanno comunicate.

Le insegnanti chiedono a:

“COSA TI MANCHERA’ DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA?”

“COSA TI ASPETTI DI VEDERE, FARE, INCONTRARE NELLA SCUOLA PRIMARIA?”

MAICOL “Giocare fuori, ricorderò che correvo fuori”

“Trovare i giochi e, si può fare il quaderno perché la maestra R. e la maestra S. dice che non si può far volare una mosca..”

ELEONORA “Quando giocavo, quando facevo i lavoretti, le recite, le maestre,…. Un po’ tutte”

“Altri amici, altri belli lavoretti e giocherò in un altro giardino..”

ARIANNA “Mi mancheranno le maestre tutte, anche la maestra S., pure il giardino perché è pieno di giochi e pure la biblioteca..”

“La stanza dei lavoretti, la compagna che ho conosciuto quel giorno là e l’albero che abbiamo portato…”

ABOUBACAR “Mi mancherà l’albero Carletto, tu e tutte le maestre…..”

“Scriverò tanti giorni, farò la merenda, farò il lavoro con gli altri bambini…”

FRANCESCO F. “Le maestre , i giochi “. “Farò i compiti, andrò un po’ fuori anche con altri amici”

GIADA “Mi mancheranno le maestre, le amiche, i giochi perché di là non ci sono, si scaverà tutto con le mani….”

“Troverò bambini grandi, lavorerò con le spugnette e i quaderni perché scriverò i compiti.”

MARCO “I giochi che faccio quando ero fuori con i miei amici e mi divertivo a SKYLANDERS e LEGO CITY. “

“ Fare i compiti di italiano, di inglese e quando c’è ricreazione giocare con qualche mio amico, anche a nascondino, anche mangiare la merenda sana “.

Le insegnanti chiedono a:

“COSA TI MANCHERA’ DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA?”

“COSA TI ASPETTI DI VEDERE, FARE, INCONTRARE NELLA SCUOLA PRIMARIA?”

DAMIANO “Le costruzioni, il gioco della cucinetta” “I compiti, si sta seduti sulla sedia e

si studia.. ma non so cosa….”. NIKOLAS “Mi mancheranno i giochi tipo il LEGO,

le maestre che vengano di là insieme alla maestra R. e S.”

“Vorrei trovare una persona che conosco e che abita vicino a casa mia. Incontrerò il mio amico Mattia a ricreazione; farò la merenda e i compiti tipo che ti danno da scrivere e colorare, ho già colorato i disegni di mio fratello con i pastelli!!”.

FRANCESCO Z. Le maestre perché non le vedo più e anche i piccoli, i medi e la scuola, anche la Silvia, le classi dove vanno i bambini:”

“Farò i compiti cioè le lettere che si devono scoprire per saper scrivere. Ci insegnano a leggere e lo dice anche la nonna che si legge e si scrivere. Si fa anche la “creazione”. Si gioca a palla avvelenata.”

NOAM “Fare gli aerei di carta con il mio libro degli aerei insieme ai miei amici.”

“imparare a scrivere e basta”.

NICOLA “Mi mancherà tutto Lestans tipo della classe, delle sedie e dello scivolo, mi mancano tutti gli amici tranne due amici perché loro fanno i birichini e a me non piace.”

“ Vedrò un bambino di nome Andrea, che è anche mio zio, forse ci saranno i giochi fuori, dentro ci sarà la sala da pranzo e la classe con la scrivania , forse per il maestro che dice cosa fare!!!”

ELIAS “Tutto quanto: lo scivolo, la scuola”. “ Si studia il corpo umano, i dinosauri, si fa ricreazione e merenda. Ci sarà lo scheletro vicino alla porta che si entra, la sala da pranzo, le maestre , i bambini.”

MARTIN “Non potrò più andare sullo scivolo, nella casetta, il triciclo…”.

“Un tavolo per mangiare col pane e la marmellata. Dipingerò le foglie con i pennelli. Si lavora di scrivere e leggere. Si gioca a palla asino sull’erba.”

SOPHIA “Tutto i bambini e le maestre” “I banchi per fare i compiti, la lavagna che scrive la maestra. Si fanno i compiti, la ricreazione, si porta l’astuccio e lo zaino coni i quaderni.”

EMANUELE “Le macchinine, la mamma che non può entrare dentro la scuola”.

“ Si fa i compiti, si scrive, poi la ricreazione, anche l’inglese.”

ZAIRA “ Yari, il gioco delle tesserine, il pongo, i libri che sono in classe nostra, anche tutte le maestre, Norma e Adriana.”

“Faccio i compiti sul quaderno, la matematica, inglese, vedo amici nuovi.”

Le insegnanti chiedono a:

“COSA TI MANCHERA’ DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA?”

“COSA TI ASPETTI DI VEDERE, FARE, INCONTRARE NELLA SCUOLA PRIMARIA?”

CHIARA “Le maestre perché sono buone con noi!”

“Ci saranno tante maestre, incontrerò tutti gli amici, farò i compiti e tutto quello che mi dicono le maestre”.

LORENZO “ Le macchinine, le costruzioni, i memory..”

“I compiti con la matita, i disegni sul foglio, ci faranno il quadernone e scrivere il nome..”.

IRIS “ Le bambole, le barbie che sono in classe nostra, i Lego, i libri..”.

“Si fa il quadernone e si scrive, ho già l’astuccio azzurro comperato a Città Fiera. C’è la ricreazione per giocare con Cora.

AGYARATO “Lo scivolo e giocare”. “Giocattoli, palloni, casetta, scivolo, i buoni…”.

Messaggio delle insegnanti della scuola:

“LE INSEGNANTI IN TOTO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA DI LESTANS AUGURANO A TUTTI VOI “GRANDI” DI DIVENTARE (non

troppo in fretta!!!) GRANDI, CAPACI DI ESSERE FELICI E POTER REALIZZARE TUTTI I SOGNI CHE DA OGGI IN POI DESIDERERETE ,

RICORDANDOVI SEMPRE CHE L’AMICIZIA E IL RISPETTO RECIPROCO RENDE TUTTI DEI “ VERI GRANDI”!!!.

DALLA SCUOLA DELL’INFANZIA DI VALERIANO

"LE ERBE E I FIORI CHE HO INTORNO SONO TUTTI PIù ALTI DI ME."

"LE MUCCHE HANNO MANGIATO TUTTE LE MIE SORELLE!"

"BENE MARGHERITINA TU SARAI DI NUOVO PICCOLA E NON VOGLIO PIU' SENTIRTI SINGHIOZZARE" - DISSE LA FATA PRIMAVERA

LE SIMPATICHE MUCCHE MANGIONE

Scuola Primaria di Lestans

CLASSE TERZA

SSS….SI TACE!!!!

Lestans, 27 febbraio 2013

Oggi la maestra ci ha fatto vedere alcuni frammenti del documentario “Il grande silenzio” di Philip Groning, girato in un monastero sulle Alpi francesi. Ce li ha mostrati perché noi a scuola facciamo troppo chiasso e rendiamo più difficile e pesante il lavoro.

Abbiamo capito che:

* il silenzio ci fa riflettere meglio,

* il silenzio ci fa stare bene con noi stessi e con gli altri,

* il silenzio ci riposa la mente,

* il silenzio ci fa recuperare i suoni e i rumori della natura e delle attività quotidiane.

In classe ci esercitiamo con Pause Silenzio cioè con cinque, dieci minuti durante i quali stiamo muti, attenti a non provocare rumori inutili e forti.

Quando a scuola facciamo la Pausa Silenzio io mi sento tranquilla e ascolto tutti i suoni della natura.

……Mi piace ascoltare le pagine del quaderno sfregarsi l’una con l’altra e anche le matite e le penne trascinarsi sul foglio.

Giulia

Ecco alcuni stralci dai nostri quaderni su questa esperienza.

…C’è una calma totale in tutta la stanza, sembra di essere a mezzanotte, si sentono solo gli oggetti scolastici: penne, carte, matite…

Si sta tranquillissimi quasi quasi mi addormento sul banco, il silenzio mi fa venire sonno!

Sento un rumore, viene da fuori? Guardo: sono degli uccellini piccoli con la loro mamma e il loro papà, sono carinissimi.

Davide

…. A un certo punto si sentiva il rumore dei fogli: scc scc scc e sotto sotto si sentivano anche rumori più sottili.

La cosa più bella era che riuscivo a pensare meglio, mi sentivo molto calma.

Io pensavo: magari fosse così ogni giorno!

Federica

…..Il silenzio è importante per lavorare meglio e se oggi prendo un bel voto è tutto merito di questa pace. Il silenzio è favoloso, si sentono solo fruscii di fogli e matite e qualche bisbiglio. E’ veramente veramente bello, quasi mi addormento.

Grazie silenzio. Sara

Scuola Primaria di Travesio

CLASSI QUARTE

A conclusione dei percorsi di lavoro interdisciplinare sulle vie d’aria, d’acqua, di terra e di fuoco utilizzate dagli uomini e dagli animali, l’insegnante ha proposto a noi ragazzi delle classi IVA e IVB della Scuola Primaria di Travesio stimoli diversi per stuzzicare la creatività …

Ecco i nostri lavori!

“Vie d’aria” “Il futuro nel mio pensiero” - Immagina di essere Leonardo da Vinci e prova a inventare qualcosa di speciale che forse non si riuscirà a realizzare subito, ma fra cinquanta, cento anni … chissà! E qualcuno potrebbe diventare famoso!

Sfera spazza nuvole Materiali :

• Vetro • Ferro • Vernice colorata • Gommapiuma • Catenella di ferro colorata • Tante viti

Funzione: Serve a spazzare via le nuvole quando sta per piovere. Descrizione: È una palla di vetro a forma sferica; ha cinque eliche a forma di fiori e due tubi in alluminio ondulati con una foglia appesa sotto con un buco sulla punta. Ha un tetto tondo di vetro, un volante per guidarla, un sedile soffice, una catenella colorata per accendere il bruciatore e un cassetto porta cioccolatini. Dietro, in basso, c’è il serbatoio dove mettere l’acqua e lo zucchero che fa volare la sfera e non inquina. Istruzioni: Si prende una sfera di vetro, si taglia a metà e si fa qualche disegno colorato. Sotto si colorano i ferri, si avvitano i tubi di alluminio e le eliche. Si attacca la foglia con un tubo sulla punta. Si mettono il volante, i freni e l’acceleratore. Per finire si appende la catenella, si mette il sedile con dentro il paracadute d’emergenza e il cassetto per i cioccolatini

(Debora Ballarin)

Mongolfiera a energia solare Materiali:

• Gondola • Pallone di nylon • Bruciatore • Pannelli solari • Funi • Gola

Funzione : Serve per viaggiare. Descrizione: È formata da un pallone di nylon, da una gondola, da un bruciatore, da funi, da una gola e dai pannelli solari sistemati sopra il pallone; tutti i componenti sono fatti con materiali leggeri e sono attaccati con una colla speciale.

Istruzioni: Si prendono un cesto, delle funi, un pallone di nylon che si gonfia con l’aria calda. Dopo si legano le funi al pallone e si attaccano le funi al cesto. Alla fine si prendono i pannelli solari e si attaccano al pallone.

(Angelica De Carlo)

Scarpe volanti Materiali:

• 2 minirazzi • Plastica • Cuoio • 2 luci

Funzione: Serve per viaggiare Descrizione: È una scarpa con ai lati delle luci e sotto due minirazzi per volare e due bottoni: con uno sali e scendi, volando; con l’altro spegni e accendi le luci Istruzioni: Infila le luci nei due buchi ai lati della scarpa; metti le batterie. Dopo metti la plastica nei buchi sotto la scarpa e infila i minirazzi.

(Davide Bantini)

Tappeto volante Materiali:

• Tappeto soffice

• Polvere magica

Funzione: Serve ad aiutare chi ha bisogno nel mondo Descrizione: È un tappeto molto colorato, a righe, con delle frange sui lati; è anche luccicante grazie alla polvere magica. Istruzioni: Si prende un tappeto molto soffice, si sparge sopra il tappeto un po’ di polvere magica, si sale sopra e il tappeto volerà.

(Sofia Nassutti)

Lavagna salva bambino Materiali:

• 1 lavagna • 5 propulsori • 1 minipropulsore • 1 matita

Funzioni: La lavagna si muove: per chi è piccolo, si abbassa e per chi è alto si alza; se dici “sparisci” lei sparisce quando l’alunno fa l’errore. Descrizione: È una lavagna con dietro un propulsore che serve per avvicinarsi alle persone, due propulsori sono in alto per abbassare e due in basso per alzare; la matita ha un minipropulsore che serve per allontanare la lavagna quando l’alunno fa un errore. Istruzioni: Prendete una lavagna e 5 propulsori; ne mettete uno dietro la lavagna e uno in un angolo e un altro in un altro e così via. Ora prendete una matita e mettete dentro un minipropulsore.

(Simone Cominotto)

Scarpe scappa scappa Materiali:

• tela copriscarpe • stoffa • polvere magica • lana

Funzione: Servono per scappare quando giochiamo a prenderci in giardino Descrizione: Sono fatte di stoffa colorata, polvere magica e lana azzurra con brillantini gialli, blu, verdi, lilla e viola; hanno le ali per volare e i razzi ai lati Istruzioni: Per prima cosa misuriamo la stoffa colorata nel piede e la cuciamo della misura giusta. Spargiamo polvere magica sulla stoffa, mettiamo la lana di tutti i colori sulla polvere magica; sopra la lana mettiamo le ali per volare e i razzi ai lati.

(Desy Fabrici) Sedia volante

Materiali: • Sedia • Comandi • Ali rigide • Razzi

Funzione: Permette di volare. Descrizione: È una sedia con i comandi sui braccioli, le ali sui lati della sedia e due razzi sullo schienale. Istruzioni: Per prima cosa prendi una sedia, attacca i due razzi sullo schienale; dopo prendi le ali e attaccale sui lati della sedia e infine prendi i comandi e attaccali sui braccioli e la sedia è pronta.

(Margherita Zannier)

Zaino volante Materiali:

• Ferro • Lancia fiamme per due • Tubi • Manubri • Bulloni • Zaino • Molla • Pulsanti

Funzione: Quando sei stanco puoi sorvolare le scale. Descrizione: È uno zaino che vola quando schiacci il pulsante.

Istruzioni: Per prima cosa prendere lo zaino e mettere dentro i due lancia fiamme; inserire i tubi e fissare tutto con i bulloni; installare i manubri e mettere la molla dentro; aggiungere un pulsante e lo zaino è pronto per volare.

(Mattia Doretto)

“Vie d’acqua”

“Con la poesia si può giocare, essa è una cosa di tutti i giorni …”. Prova a scriverne una prendendo spunto dalle poesie d’autore.

Io, acqua

Io, acqua, sono un po’ grandicella.

Io, acqua, ho tanti cugini che mi aspettano.

Io, acqua, sono spesso da sola.

Io, acqua, preferisco stare all’aperto.

Io, acqua, sono un po’ furba.

Io, acqua faccio tanti scherzi

Io, acqua, sono tanto felice

perché so che tutti mi vogliono bene

(Angelica De Rita)

La fonte La fonte

è fresca

e forma

un ruscello

freddo

che brilla

quando c’è sole

e ride

quando vado a pesca.

Mi dice: - Mi fai solletico! (Seydou Bance)

Acqua sei vita

Acqua che scorri,

acqua che scavi,

acqua che crei

fiumi, laghi e mari.

Acqua sei vita

e non finisci mai!

(Leonardo Baselli)

E l’acqua

L’acqua fresca nasce,

forma un ruscello,

scivolando fa un fiume …

E luccica il sole sull’acqua.

(Nicola De Rosa)

L’acqua nasce,

scende fresca,

casca sui sassi,

scivola tra i massi!

(Nicola Baselli)

L’acqua è mare,

l’acqua è fiume,

l’acqua è fredda,

l’acqua è calda.

Mi piace l’acqua.

(Florian Brussatto)

Acqua che canti

Io, Cosa

Io, Cosa, non sono tanto grande

ma so trascinare legna.

Io, Cosa, nasco a Pradis

e muoio a Gradisca.

Io, Cosa, non ho tanti amici,

ma ho un compagno di viaggio: il Tagliamento.

(Constanza Baldassarre)

Acqua che scende,

acqua che sale felicemente …

Acqua di mare,

acqua di fiume,

acqua di monte,

acqua che sorge,

acqua che muore

acqua che piange,

acqua che balla,

acqua che ride,

acqua che studi,

acqua che scorri,

acqua che lavi

Ogni giorno c’è acqua,

ogni ora c’è acqua,

la nostra vita è acqua

(Alessia Mele)

E l’acqua

E l’acqua

dalla sorgente nasce,

fra i ruscelli scende,

casca allegra tra i sassi,

si scioglie nelle valli,

silenziosa, non parla.

Se ne va lenta e luminosa

fra le rocce della pianura.

E l’acqua incontra il mare

e resta lì per sempre.

(Heloise Paola Zavagno)

Io, Arzino

Io, Arzino, sono molto vicino

al campo di calcio.

Io, Arzino, sento pallonate, urla e goal.

Io, Arzino, vado a trovare i bambini

con scrosci e schiuma.

Io, Arzino, preferisco la sera

perché arrivano i bambini

e io sono contento.

Io, Arzino, ho molti fratelli,

soprattutto sassi e giocatori di pallone. (Daniele Mattiussi)

Acqua che canti

Acqua che sali e poi scendi …

acqua di fonte,

acqua del conte,

acqua sovrana,

acqua montana,

acqua del mondo,

acqua del fondo,

acqua che brilli,

acqua che scintilli,

acqua che salti,

acqua che canti,

acqua che borbotti

Acqua che scende e poi si ferma.

Acqua che scroscia,

acqua che sboccia,

acqua di ruscello,

acqua che fa il ritornello,

acqua che brilli,

acqua che strilli,

acqua che nuoti,

acqua che scuoti.

(Bekim Qevani)

al fiore,

alle more,

al girasole,

al sole

e scappi via …

(Lara Bornacin

Acqua che canti

Acqua che canta,

acqua che balla,

acqua tranquilla,

acqua che brilla.

Tu ti arrampichi

e cadi nel fiume,

tu saltelli

e scivoli tra i sassi,

tu canti,

tu piangi,

poi ridi

e fuggi nel mare. (Giorgia Zannier)

L’aga L’aga dal mâr a si mouf

di ca e di là.

L’aga dal rûc a cor,

a fâs spluma.

Jo i guardi chel rûc che al è cussì piçul,

cussì lunc e a ven jù da la mont.

Jo i guardi chel mâr che al non finìs mai

e a mi ven da pensâ ce grant che al è.

L’aga a è cussì biela! (Diana De Martin)

“Vie di terra” Divertiti a giocare a “Se fossi terra..”

Se fossi terra,

farei crescere gli alberi più piccoli.

Se fossi terra,

farei vivere alberi che non si tagliano mai.

Se fossi terra,

accoglierei tutti gli animali che hanno bisogno.

Se fossi terra,

farei amicizia con tutti gli esseri viventi.

Se fossi terra,

farei tornare gli orsi in Friuli!

(Marcelina Jania)

Se fossi terra,

girerei tutto il mondo.

Se fossi terra,

avrei tanti amici.

Se fossi terra,

giocherei con tutti.

Se fossi terra,

farei vivere in armonia.

Se fossi terra,

farei scoppiare la pace. (Beatrice Martin)

Se fossi terra,

non farei mai brutti scherzi.

Se fossi terra,

non farei danni.

Se fossi terra,

accoglierei tutto.

Se fossi terra,

sarei quieta.

(Jonas Lorenzon)

Se fossi terra,

immaginerei tutti i bambini giocare.

Se fossi terra,

scalderei i bambini col calore del mio cuore.

Se fossi terra,

farei crescere tutte le piante.

Se fossi terra,

cercherei di far diventare i bambini più prudenti.

Se fossi terra,

darei la pace a tutti.

(Carlo Lizier)

Se fossi terra,

farei crescere le piante dell’orto del papà.

Se fossi terra,

sarei morbida per farmi scavare facilmente.

Se fossi terra,

mi muoverei per dividere due paesi che fanno guerra.

Se fossi terra,

sarei adatta per farmi calpestare da tutti gli animali.

(Federico Alì)

Se fossi terra,

farei crescere i fiori in inverno.

Se fossi terra,

farei formare nuove pianure.

Se fossi terra,

farei crescere più alberi.

Se fossi terra,

farei le scorciatoie per i pellegrini!

(Simone Cozzi)

Se fossi terra,

non ballerei più.

Se fossi terra,

non farei eruttare i vulcani.

Se fossi terra,

girerei più in fretta per far venire l’estate calda.

Se fossi terra,

toglierei tutti i buchi.

Se fossi terra,

farei crescere più fiori e alberi.

Se fossi terra

farei tante cose belle per tutti!

(Grace Rossi)

“Vie di fuoco”

Ti dico fuoco … cosa ti viene in mente?

Calore vitale, forza che scioglie la cattiveria.

(Davide Venturoso)

Fede, coraggio, speranza, vita.

(Simone Cicutto

Luce, calore, fiamma, forza

(Michele Bernardis)

Luce calda, calore, allegria, scintilla, vita

(Giulia Gotti)

Calore, luce, pericolo, scintilla, amore, coraggio, vulcano

(Giorgia Coculo)

Calore, luce, paura, solitudine, coraggio

(Angela Rosa Bernardinis)

POESIA SUI FANTASTICI QUATTRO Classe quinta di Travesio

ARIA ACQUA TERRA FUOCO

Noi uomini abbiamo il mondo in mano, rovinarlo adesso non possiamo. Se i quattro element i r ispett iamo

a vivere d i p iù r iusciamo.

L ’ ARIA noi respir iamo in ogni luogo in cui s iamo, ma se l ’ar ia inquin iamo cosa poi respir iamo?

L ’ ACQUA è l impida e trasparente

la beve tutta la gente. L ’uomo ne ha bisogno non deve diventare un sogno.

I l FUOCO serve a tutt i, usiamolo per scaldare e non per incendiare.

La TERRA è dove camminiamo, ma se la sporchiamo noi le conseguenze paghiamo.

Quindi cominciamo a cambiare, pensiamo a non inquinare. Allora abbiamo capito!

Dobbiamo tenere l ’ambiente pul ito!

LA CHIESETTA DI MADONNA DI COSA

(Classe quinta Travesio)

Tabella raccogli dati.

NOME Madonna di Cosa( torrente Cosa )

Madonna del Latte ( immagine Madonna allatta )

DATA DI COSTRUZIONE 1474 nei documenti

Si pensa più vecchia

DEDICATA A

Beata Vergine Maria

Tutela

• Salute • Maternità • Fertilità terra

Molte processioni siccità o piogge 1779

ESTERNO

Portale

Costruito Giovanni Antonio Pilacorte 1505

Firma su portale

18 testine alate di angioletti

Lunetta immagine della Madonna allatta Bambino

Scritte in latino

Campanile

Più basso chiesa

Due campane

Suonate mano fino dopo terremoto elettricità

INTERNO

Acquasantiera

Pietra scolpita a destra ingresso

Altare principale

Un tempo in legno ricoperto in pietra e marmo

Statua madonna

Statua con bambino in braccio

Aureola con stelline FRANCESCO ZANCAN

Ai lati statue in gesso angeli alati

Dietro altare

Sacrestia

Portale in legno

Altari laterali

Destra

Dipinto 1600 (1646-1691) circa Osvaldo Gortanutti

San Antonio da Padova con bambino

Sinistra

Legno

Pala dipinta nel 1618 Innocente Brugno

Madonna con bambino tra San Francesco e Giovanni Battista

EVENTI

Processioni per siccità o pioggia

26 luglio festa di San Anna

31 maggio 2004 Santuario

LA CHIESETTA DI MADONNA DI COSA (Classe quinta Travesio)

La chiesetta di Madonna di Cosa si trova a Zancan e si chiama

Madonna di Cosa perché è situata vicino al torrente Cosa. La chiesa viene

anche chiamata Madonna del Latte perché nella lunetta del portale

d’ingresso c’è l’immagine della Madonna che allatta Gesù Bambino.

I primi documenti che

parlano della chiesa risalgono

al 1474 ma si pensa sia stata

costruita prima.

La chiesa è dedicata alla Vergine Beata Maria, è posta a tutela della

salute, della fertilità del terreno e della maternità. In alcuni documenti si fa

riferimento a processioni e messe celebrate in questo luogo in caso di

siccità o piogge eccessive. Una venne effettuata nel lontano 1779.

All’ esterno della chiesa c’è il portale di pietra, costruito da Giovanni

Antonio Pilacorte nel 1505, la sua firma è posta sullo stipite sinistro. Tutto il

portale è stato scolpito con tante testoline alate di angioletti; presenti altre

scritte in latino. Nella lunetta si può osservare la scultura della Madonna che

allatta il Bambino. Alla sinistra della chiesa si innalza il campanile

leggermente più basso della chiesa, dotato di due campane azionate da un

meccanismo elettrico. Gli abitanti del luogo raccontano che fin dopo il

terremoto le campane venivano suonate a mano.

Entrando nella chiesa a destra è posta un’acquasantiera in pietra

scolpita. Di fronte si vede l’altare principale, un tempo era in legno ora è

rivestito in pietra e marmo; sull’altare è posta la statua della Madonna con il

Bambino in braccio, l’aureola della Madonna è stata costruita da Francesco

Zancan, è formata da tante piccole stelline che si possono accendere; ai lati

della statua ci sono due statue di angeli in gesso; dietro l’altare c’e la

sacrestia con il portale in pietra.

Sono presenti nella chiesa anche due altari laterali: in quello di destra la

pala, dipinta tra il 1646 e il 1691 da Osvaldo Gortanutti, raffigura San Antonio

di Padova con il bambino; in quello di sinistra la pala, dipinta nel 1618 da

Innocente Brugno, raffigura la Madonna con il bambino tra San Francesco e

Giovanni Battista.

Il 31 maggio del 2004 la chiesa è stata riconosciuta come Santuario

Diocesano e il 26 luglio si festeggia Sant’Anna, la madre di Maria.

LE NOSTRE ESPERIENZE Aprile 2013

Noi bambini di classe 1a A e 1a B SCUOLA PRIMARIA DI TRAVESIO

Tutti in piscina Per prima cosa impariamo a nuotare.

Ma vi accorgete che siamo tutti bravi!

.

E quando siamo stanchi …..ci riposiamo

Si riparte con i TUFFI , finalmente! !

Sapete i tuffi ci vengono

molto bene e sappiamo anche

bagnare istruttori e maestre.

Attenzione a non fare incroci strani.

Che bello stare in acqua con i compagni ! !

Per i più timorosi c’è sempre

l’istruttrice vicino

Per chi deve imparare a usare bene gambe o braccia c’è la ciambella

Gli esperti filano veloci nell’acqua.

Le istruttrici controllano tutti.

Grazie per averci portati in piscina.

LE NOSTRE ESPERIENZE Aprile 2013

Noi bambini di classe 1a A e 1a B SCUOLA PRIMARIA DI TRAVESIO

È Primavera !

Con le nostre maestre siamo andati a scoprire i ...

cambiamenti della natura .

A sentire i nuovi profumi e a vedere i nuovi colori.

Ma che bello il sole che illumina anche le nostre verdi montagne ! !

Si sentono gli uccellini cantare e sui prati ci sono tanti fiori colorati.

Maestre ci fermiamo a giocare?

Oggi si vede anche l’arcobaleno.

Sono arrivate le rondini! Volano alte in cielo.

Ma ritorna anche la pioggia

Ma dove vanno gli uccellini quando piove?

Per fortuna ritorna il sole.

E tutti riprendono le loro occupazioni.

Scuola Primaria di Travesio

CLASSI PRIMA

N:B:Sul sito del nostro Istituto potrai vedere, a breve, tutti i nostri disegni.

Cerca in scuola primaria di Travesio.

Scuola secondaria di primo grado Classe II-A di Travesio COME OSSERVARE IN MODO DIFFERENTE ALCUNI LUOGHI IN CUI

VIVIAMO

DESCRIZIONI “VICINE” E “LONTANE”…..

Siamo a Praforte Vecchio, una località bellissima che si trova nel territorio di Castelnuovo del Friuli ma sopra Travesio.

Appena entro vedo un prato pieno di ulivi, un crocifisso ed una strada sterrata che procede in salita, in cima si trova la latteria dove si facevano e si vendevano i latticini, adesso l’edifico è stato ristrutturato dalla mia famiglia.

Si vede una baracca in legno costruita da noi , dove facciamo le grigliate in compagnia dei parenti, dietro la baracca ci sono case in pietra che sono state rovinate dal tempo.

Proseguendo un po’ più in giù della baracca c’è l’orto e di fianco si trova la stalla dove teniamo gli animali: pecore, asini, galline, un cane, alcuni gatti e una coppia di tordi. Sopra la stalla c’è il fienile dove conserviamo il fieno per darlo agli animali. Sotto la stalla si apre una valle erbosa che scende verso Travesio, lì facciamo pascolare gli animali.

Alla fine della valle c’è una specie di stalla dove gli animali d’estate vanno a riposarsi perché è più fresca. Dall’altra parte c’è la casa di mia nonna che purtroppo è morta, adesso appartiene alla mia famiglia, cosi abbiamo ristrutturato la terrazza e il tetto.

Continuando il percorso si arriva ad una baracca dove teniamo i trattori e la sega a nastro, lì di fronte, sotto una tettoia teniamo i “barei” cioè i carretti da mettere dietro i trattori e la legna; lì nei pressi c’è un altro crocifisso; più in su c’è uno spiazzo con altra legna accatastata ed un carro in ferro per portarla. Questo è quello che ricordo per averlo visto ma adesso voglio scrivere quello che mi hanno raccontato sul luogo.

Una volta il posto era abitato da tante persone e non era tutto in disuso, ci si trovava tra famiglie, ci si divertiva e si facevano degli scherzi. Mio nonno quando faceva gli scherzi scappava sul Tamer, una montagna vicina , e quando tornava in paese e la gente vedeva che correvi sapeva che avevi fatto uno scherzo allora si nascondevano in un angolo e appena ti prendevano ti davano un “patafon” cioè uno schiaffo .

Quel luogo era ed è bellissimo e neanche il terremoto è riuscito a rovinarlo: è veramente un Paradiso. Io vado lassù e mi sento libero perché sono a contatto con la natura e mi capita di vedere volpi cinghiali e caprioli, posso accarezzare le pecore e cavalcare l’asino. Quando andiamo a Praforte lo facciamo per lavorare, badare agli animali e organizzare le grigliate. (Simone Bortolussi - II A)

Quando arrivo con la macchina al lago di Redona la prima cosa che vedo è la diga a destra e a sinistra la montagna; 10 m più in là c’è il bar e davanti c’è il parcheggio.

Parcheggiamo l’auto sotto i pioppi e scendo, poi cerco la posizione migliore sulla sponda del lago e sistemo le canne da pesca. In attesa che il pesce abbocchi sto seduto e mentre aspetto sto in silenzio e ascolto cantare gli uccelli:(fringuelli,tordi,merli,cinciallegre ecc.),se guardo davanti a me vedo il ponte per andare in Muinta.

Il lago di Redona è di forma allungata con molte ramificazioni delimitato da montagne, il lago è molto profondo (circa 100 m).

Una sera ho visto l’orso, era alle nostre spalle, aveva con sé un piccolo e si trovava a circa 20 m da noi.

Il lago di Redona è famoso perché nel corso degli anni sono state pescate molte trote grandi, è rinomato anche perché ci sono molte trote mormorate.

Il colore dell’acqua è suggestivo: in mezzo è verde scuro e trasparente sulle sponde.

Nel lago c’è molta vegetazione acquatica ed è ricco di alberi intorno alle rive, le sue acque sono popolate da molte varietà di specie

ittiche: il cavedano, il barbo, il cobie, lo scazzone, il trotto, il vairone, l’alborella, la sanguinarola, la trota marmorata, la rarissima trota lacustre, e la trota fario.

Il lago di Redona è un lago artificiale molto vecchio.

Quando lo percorro con la barca vedo dei posti bellissimi sembra di essere in un documentario.

Quando mi ci reco di notte è entusiasmante perché si fa la grigliata alle otto di sera poi si inizia a pescare e verso mezzanotte si sentono i caprioli che emettono il tipico verso (abbaio, scrocchio o bramito) che a me ricorda il gracchiare di un corvo.

Alla mattina presto, quando ci sono le prime luci del sole, si incominciano a sentire gli uccelli che cantano. (Bryan D’Agostin -II A)

Io descrivo il mare di Lecce nel tratto corrispondente alla località di nome Porto Cesareo. Si presenta con spiaggia e scogli. Ne parlo perché a me e molto caro.

Ci vado ogni estate, con i miei zii. Le dimensioni del luogo sono molte ampie; la mattina c’è un bel sole che illumina tutta la spiaggia; i rumori sono prodotti dalle onde e dai gabbiani che volano sopra il mare, ora che ci penso mi sembra di avvertire l’odore dell’acqua salata e il bruciore degli occhi e delle scottature sulla pelle.

Sulla riva del mare c’è una torre in pietra, a largo si vedono delle isolette e al di sotto il fondale è a tratti coperto da alghe e a tratti solo sabbioso.

Gli oggetti più rilevanti sono gli ombrelloni e i lettini. Le persone di solito arrivano verso le 8:00 invece io arrivo verso le 6:00 perche se arrivo dopo non trovo un posto comodo.

Gli animali sono quelli dell’ambiente marino: pesci e granchi e sotto acqua ci sono polpi,

ricci e seppie Nel tempo la spiaggia si è trasformata: si è “rimpicciolita” perché l’acqua ne ha portata via una parte importante inoltre sopra gli scogli è stato costruito un bar.

Le sensazioni che provo quando ci vado sono un respiro di libertà e mi suscita il ricordo delle molte volte in cui ci andavamo con tutta la famiglia (mamma, papà, nonna, nonno, fratello) per restarci tutto il giorno (dalle 6:00 alle 23:00) e mangiare sulla spiaggia.

Non vedo l’ora di ritornarci!

(Mirko Mazzotta - IIA)

Parlerò della casa con la piccola “fattoria” in Ucraina a Kremenez. Non sono nata li, però quando ero piccola sono stata parecchie volte in quella casetta…

Solitamente la partenza avviene di pomeriggio verso le 15:00: carichiamo le valigie, ci sistemiamo in macchina, e partiamo; il viaggio con le soste di colazione, pranzo e cena comprese la favolose visite dei bagni degli autogrill, ha una durata di circa due giorni .

Ogni volta che arriviamo in quella casetta con tanti ricordi, ci sono sempre i miei zii ad attenderci (quest’anno sarà diverso ci sarà anche la mia nuova cuginetta). Arrivati, ci sistemiamo nelle stanze, diamo la buona notte e dormiamo ( di solito arriviamo a Kremenez di notte ).La mattina quando mi sveglio la prima cosa che sento è il canto degli uccellini, un odore pungente di erba appena tagliata e lo starnazzare delle oche con i loro piccoli che vanno in giro nelle viuzze e nelle stradine del paesino.

La casa è piuttosto grande, fatta per una parte di pietra e per una parte di legno; è molto accogliente. Le camere hanno un tappeto di pelliccia di pecora, un armadio semplice ma colorato, ci sono anche una scrivania ed uno specchio ecc… Questa casa è di mia zia, ma prima ci abitavano Babusia, nonno Iaroslav e mia mamma quando erano delle ragazzine . Noi andiamo là per fare visita ai parenti o semplicemente una piccola vacanza, purtroppo non facciamo molte gite e non sono mai stata a vedere il Mar Nero benché non sia tanto distante.

La casa ha un giardino enorme con un orticello, un bellissimo gazebo, il dondolo e una piccola anzi piccolissima ” fattoria” con le galline, i conigli bianchi, un cane il cui nome è Puffi ed un gatto: Chezia che vuol dire semplicemente Gatto.Spesso facciamo grigliate e approfittiamo per fare visita ai parenti; mi ricordo anche quella volta che siamo andati a Magnava e abbiamo visto le cascate, c’erano delle piccole rocce una vegetazione folta ma soprattutto tantissime zanzare…

Sicuramente il ricordo più bello e divertente che conservo con piacere si riferisce a quando, all’età di tre anni, ho cavalcato un maiale; ne ho addirittura una foto. Purtroppo non conosco la storia del posto, non me l’hanno mai raccontata.

Il territorio è montuoso, il clima ha inverni rigidi ed estati ventilate, le montagne arrivano fin sulla spiaggia del Mar Nero con vegetazione bassa.

Maria Doneddu (IIA)

Il quattro e il ventinove aprile siamo andati alla gara di lettura. Come ha spiegato il signore, che faceva da arbitro e conduttore dell’attività, si trattava di un gioco che però non prevedeva alcun premio materiale. Il premio secondo me, era di invitare ogni persona a leggere un libro.

Per esempio a me non piaceva tanto la lettura, ma ho trovato diversi libri che mi sono piaciuti e mi hanno fatto sentire proprio come il personaggio principale o che comunque mi hanno fatto pensare e riflettere sulle situazioni e vicende raccontate. Lo scopo di ogni gioco è vincere, ma in questo, l’importante è immagazzinare trama, personaggi e frasi che sono state citate nel libro. A me non importava vincere, m’importava solo fare una bella figura, proprio come è successo. Questa gara è stata disputata nella biblioteca di Spilimbergo. Siamo partiti alla mattina con il pulmino verso le otto e un quarto e siamo tornati alle undici. La biblioteca era molto grande ed enorme la stanza dove eravamo noi. Cioè, abbastanza grande da contenere all’interno tre classi. Io conoscevo alcune persone perché frequentavano il mio stesso asilo. Le classi erano poste in tre cerchi, ogni gruppo doveva avere un portavoce, colui che riferiva le informazioni del libro richiesto. La gara consisteva in cinque prove tra orali e scritte, il nostro punto debole era l’orale, perché richiedeva di ricordare chi citava una certa frase, cosa succedeva dopo quel fatto o chi era il personaggio che veniva descritto. Ma nelle prove scritte siamo stati abbastanza bravi perché avevamo una tattica: il gioco di squadra, che era proprio il punto debole della squadra che avrebbe poi totalizzato il maggior numero di punti. Davamo le risposte solo dopo esserci consultati infatti anche quando si parlava del “mio” libro, avevo paura di sbagliare, allora mi consultavo con Falila perché lei ha letto quasi tutti i miei libri. Quando la prof. ci aveva parlato di questa gara pensavo fosse noiosa invece è stato il contrario: è stato divertente fare questa nuova esperienza e vedere le facce preoccupate che facevano i miei compagni quando si parlava del loro libro. Grazie a questa gara ho imparato che ogni libro può emozionare una persona e che chi non legge ha veramente molto da perdere. Ne è valsa la pena perché … adesso sul comodino ho un nuovo libro che aspetta di essere letto.

(Alice Foscarini - classe IIA)

L’anno scorso le classi prime e le seconde hanno partecipato alle gare di atletica; io ho fatto corsa veloce e salto in lungo. La prof. Bonvicini ci ha diviso in 3 batterie. La prima capitanata da Francesca di 3C, la seconda batteria da me e la terza batteria da Maria mia compagna di classe, cioè la 2A. Prima di iniziare le gare abbiamo fatto riscaldamento nel campetto dove facciamo ricreazione.

L’ambiente si trova all’esterno dalla scuola, il posto è completamente all’aperto. Sul fianco destro si trova una pista di corsa ed intorno ad essa c’è un po’ di erba sia a destra che a sinistra. L’area è delimitata da un muretto lungo dove le persone possono sedersi. Dal lato opposto c’è una siepe verde alta, rigogliosa e bellissima da vedere; protetta da una rete altissima con dei pali che la sorreggono all’inizio, in mezzo, al centro e alla fine. Di là dalla rete c’è una casa privata con un giardino pieno di alberi e c’è un albero strano che non ho mai visto: ha il tronco normale e i rami invece di essere marroni sono verdi.

Per fare salto in lungo c’è la pista apposita che termina con della sabbia grigia. Il posto dove facciamo le gare è di forma rettangolare. La pista è lunga circa 60 m e in fondo c’è un professore che prende il tempo.

Le gare sono iniziate, Francesca è arrivata 1°, io sono arrivata 2° e Maria è arrivata 3°. Dopo le gare di corsa abbiamo fatto salto in lungo. Finite le gare ci sono state le premiazioni e la signora della palestra ci ha dato da bere un po’ di tè caldo. A me è piaciuto molto partecipare alle gare di atletica e spero di ripetere l’esperienza anche quest’anno.

Giulia Zancan (classe II A)

di Alessia De Marchi

e Falilatou Sambare

(Seconda A)

Lunedì 20 maggio le classi seconde sono state accompagnate in gita alla riserva naturale delle foci dell’Isonzo dai professori di lettere e matematica e scienze.

Giunti nell’area della riserva, presso il centro visite ci siamo separati nei due gruppi classe e mentre una parte si recava in visita alla riserva,

noi siamo rimasti con la guida Tina per svolgere l’attività di laboratorio.

Si trattava dell’analisi biologica dell’aria e dell’acqua: dovevamo misurare l’umidità, la pressione e la temperatura dell’aria e la direzione del vento con gli strumenti adeguati tra bussola, barometro, igrometro e termometro. Più complicata ed interessante è stata la misurazione dei parametri dell’acqua: salinità, acidità, densità e quantità di ossigeno presente.

Abbiamo utilizzato la cartina tornasole, il densimetro ma soprattutto il kit per la rilevazione dell’ossigeno che prevedeva numerose fasi e l’utilizzo di alcuni acidi in sequenza.

Per effettuare questi esperimenti ci siamo suddivisi in quattro gruppi di lavoro con una scheda per raccogliere i dati e nei processi più difficili siamo stati seguiti dalla guida e dalle insegnanti.

Siccome era una bella giornata di sole, anche se non calda, ci siamo rilassati e abbiamo giocato nel parco dell’area pic-nic poi abbiamo pranzato al sacco, comodamente seduti sulle panchine di legno all’aria aperta ed abbiamo potuto rinfrescarci con un gelato presso il bar della struttura.

Poi un’altra guida di nome Francesca ci ha accompagnato all’interno della riserva mentre l’altra classe avrebbe svolto il laboratorio di biologia. Ci siamo subito fermati presso uno stagno dove abbiamo visto degli insetti chiamati damigelle molto simili alle libellule. Era l’ingresso della riserva dove un cartellone raffigurava la mappa del luogo ed in particolare il corso dell’Isonzo e la sua foce nel mar Adriatico.

Si vedevano i percorsi possibili all’interno della riserva e le strutture e gli osservatori presenti, inoltre era rappresentato il chiurlo, il volatile simbolo dell’isola della Cona.

La guida ci ha fornito molte notizie di carattere geografico e scientifico anche ponendoci domande e quesiti vari.

Ci siamo recati poi in una struttura di legno dove si potevano vedere tutti i tipi di anatre della riserva e della quali ci ha spiegato i nomi e le caratteristiche principali.

Dalle finestre abbiamo potuto vedere alcuni esemplari di anatre e germani ma soprattutto abbiamo visto un roditore chiamato nutria ed in lontananza i cavalli

Camargue, bianchi e numerosi.

Lungo i sentieri abbiamo incontrato numerosi stagni con rane e tante tartarughe della specie Emys orbicularis cioè tartaruga palustre.

Poi attraverso delle fessure nel legno abbiamo osservato i gruccioni che sono uccelli colorati che proprio in questo periodo vengono dall’Africa alla riserva per nidificare. Abbiamo visto poi le garzette e i cavalieri d’Italia. Abbiamo proseguito il cammino fino a raggiungere l’osservatorio Marinetta che è costruito su tre livelli: quello dell’acqua, e due più alti. Abbiamo osservato lo splendido scenario della riserva ma abbiamo anche visto in lontananza la costa carsica di Trieste con i castelli di Miramare e Duino. Con l’ausilio dei binocoli abbiamo osservato tutte le specie ed in particolare i cavalli Camargue che quando nascono sono scurissimi e poi man mano schiariscono fino diventare bianchi. Era l’ora di fare ritorno presso il centro visite dove abbiamo ritrovato i nostri compagni, abbiamo salutato e ringraziato le guide e siamo tornati verso la corriera contenti e soddisfatti della bella gita. Siamo stati davvero fortunati perché abbiamo trascorso una splendida giornata nonostante ci sia stata la pioggia ad accoglierci a Travesio.

Gli alunni delle classi prime

Che tempo fa… all’Immaginario

Geografico?

Uscita didattica a Malnisio

Giovedì 4 Aprile, noi alunni delle classi prime della scuola secondaria di primo grado “A. Lizier”

siamo andati all’ Immaginario Geografico e Scientifico di Malnisio dove ci ha accolto la

responsabile. Ci siamo diretti verso il centro-visite

che una volta era una latteria; ad aspettarci c'erano

Marcello e Sara, le nostre guide, che ci hanno

suddiviso in tre gruppi e fatto indossare delle

comode pantofole, da infilarsi con le scarpe, per

non rovinare il pavimento di tre stanze che ci

avrebbero mostrato. La prima stanza aveva per

terra le ortofoto (particolari foto aeree) della zona

di Montereale Valcellina in cui si riuscivano a vedere perfino le cose più piccole di tutto il paese;

c'erano poi le caldaie in cui si “cuoceva” il latte per produrre il formaggio ed anche le presse

con cui si davano a questo le diverse forme. Nella seconda stanza c’erano altre ortofoto della

provincia di Pordenone, qui ci hanno spiegato alcune caratteristiche fisiche del nostro

territorio, in più c’erano degli altri strumenti dell’attività casearia. Nella terza stanza c’erano

ortofoto del Friuli-Venezia Giulia ed una lavagna interattiva con la quale abbiamo utilizzato

“Google Earth” e visitato città situate in altri Stati.

(Chiara Cecon e Teresa Vuerich)

Anna, la nostra guida scientifica, ci ha accolto in una sala dove ci ha spiegato come

si formano le nuvole, come avviene il ciclo dell’acqua, quali sono gli strati dell’aria e

da cosa è formata. Ad ogni esperimento chiamava un alunno diverso ad aiutarla.

Tra tutti gli esperimenti, quello della “nuvola in bottiglia” è stato il più bello. Anna

ha preso una piccola damigiana di vetro, ha messo all’incirca 1 centimetro d’acqua, poi ha acceso un fiammifero e lo

ha gettato dentro la damigiana: con l’acqua si è spento e ha formato del pulviscolo. Successivamente ha preso una

pompa per le ruote della bicicletta, ha chiuso la damigiana con un tappo di sughero in cui era infilato il tubicino finale

della pompa ed ha iniziato a “gonfiare” la damigiana. Ad un certo punto c’è stata un’esplosione, il vapore acqueo si è

condensato e nella damigiana è comparsa una nuvola!

Marika Cozzi e Agnese Peresson

Abbiamo eseguito anche altri esperimenti:

- l'affondamento del tappo di sughero;

- lo strato colorato nell'acqua;

- la bollitura ed evaporazione dell'acqua nella pentola;

- il cartoncino che rimane attaccato al bicchiere; ecc.

Tra gli esperimenti che ci hanno colpito di più c’era l’affondamento del tappo di sughero che consisteva nel mettere un tappo di sughero in una bacinella d'acqua e farlo affondare aiutandosi con un bicchiere capovolto... provateci voi, se ci riuscite!

Un altro esperimento che ci ha colpito è stato quello del cartoncino che rimane attaccato al bicchiere. Consisteva nel riempire il bicchiere d’acqua fino all’orlo e poi posizionare il cartoncino sopra il bicchiere colmo d’acqua. Velocemente bisognava girare il bicchiere con il cartoncino verso il basso e il cartoncino non cadeva. Ci aspettavamo che il cartoncino dopo un po’ cadesse ma Giulia è riuscita a non farlo cadere perché è una maga… non è vero! La verità è che la pressione dell’aria sotto il cartoncino riusciva a contrastare il peso dell’acqua.

Paola Imperatori, Francesca Sovran, Nicola Colautti

Questa gita è stata proprio bella, interessante e divertente!