ISTITUTO COMPRENSIVO DI TRAVESIO UNA GIORNATA SPECIALE CLASSI QUARTA E QUINTA SCUOLA PRIMARIA DI...

ISTITUTO COMPRENSIVO DI TRAVESIO

UNA GIORNATA SPECIALE

CLASSI QUARTA E QUINTA SCUOLA PRIMARIA DI PINZANO AL TAGLIAMENTO – A.S. 2014/2015

Il giorno 10 Ottobre 2014, le classi quarta e quinta, con l’intervento degli esperti dello Studio Eupolis di Pordenone, hanno conosciuto alcune delle scoperte dell’uomo in epoca preistorica…in un modo un po’ diverso dal solito…


Dopo la ricreazione la maestra ci ha chiamati:- Bambini mettiamoci in fila, sono arrivati gli esperti.-Curiosi ed emozionati di vivere questa esperienza, ci siamo recati in mensa. Entrando ci hanno accolto : una lettrice di nome Lara e il signor Nicola lo storico.Dopo le presentazioni ci siamo accomodati per ascoltare la storia letta da Lara “ Mondy con rabbia dal Mesolitico”.


Tutti eravamo catturati dalla curiosità; attenti gioiosi e curiosi. Il racconto era molto interessante.


Sbattendo le rocce contro un masso osservò che le rocce si scheggiavano e si ottenevano delle punte. Allora capì che potevano essere utili. Suo padre appena le vide gli chiese di fabbricare per lui e i suoi fratelli, le armi: le frecce, le lame …Passarono alcuni anni e una mattina Mondy camminando nel bosco in cerca di cibo, si ritrovò vicino al fiume e vide un nocciolo. Era accanto al masso che aveva posato anni prima, il luogo in cui aveva piantato le noci. Egli fece una grande scoperta: l’agricoltura.Bruna , Kevin, Vittoria


Mondy non amava la caccia e la pesca come suo padre e i suoi fratelli, perché stava male nel vedere gli animali soffrire. Egli trascorreva le giornate nei boschi.Un giorno osservando gli scoiattoli raccogliere le noci ha un’idea: seppellire le noci vicino a un fiume, così fece.


Ci siamo seduti in semicerchio su un telo predisposto, su cui erano sistemati vari ciottoli di selce, delle ossa, un pezzo di pelle di pecora e della canapa. All’improvviso noto tra le pietre una che cattura la mia attenzione: una pietra nera lucida.- Che bella!- Ho esclamato. Aveva il diametro di un piccolo pallone, sembrava preziosa e lo era.In mezzo secondo ho subito alzato la mano per chiedere: - Scusi signore come si chiama quella pietra? Posso osservarla da vicino?-


LABORATORIO DI SCHEGGIATURA


Appena ho appreso che si trattava di una pietra ossidiana, mi è subito venuto in mente il libro di storia in cui avevo letto alcune informazioni. Da questo è partita tutta una serie di domande.Poi uno alla volta l’abbiamo osservata. Era lucida come se fosse stata smaltata.Durante le spiegazioni Nicola , lo storico, faceva qualche "battutina spiritosa”. Io mi divertivo perché era davvero un tipo spiritoso e simpatico.

Tommaso, Natan, Sara, Nicola


LABORATORIO DI SCHEGGIATURA


Il signor Nicola ha distribuito a tutti un rametto di nocciolo e il materiale per costruire una freccia. Appena ho ricevuto una scheggia di selce esclamo:- Finalmente!- L’ho osservata attentamente.” È davvero affilata!”. Penso. “Come avrà fatto a renderla così tagliente?”. Mi chiedo. Cominciamo il lavoro. Tolgo con attenzione, piano piano la corteccia con la piccola scheggia.


COSTRUZIONE DELLA FRECCIA


-Che fatica!- In alcune parti è stato facile toglierla in altre invece un po’ più difficile.Era divertente osservare i compagni impegnati a lavorare. Facevano delle facce. Qualcuno diceva:- Oh! Come devo fare? Non riesco!- Nicola gentilmente ci aiutava così anche le maestre. Eravamo super emozionati e agitati. A lavoro ultimato il ramo era completamente scortecciato.




Il signor Nicola, dopo, ha inciso la parte superiore del ramo e incastonato una punta di pietra selce. -Che bella! È proprio una vera freccia!- Ho esclamato. Il lavoro però non era ancora finito ; si doveva ancora avvolgere il filo di canapa per fissare la punta. “ Adesso è davvero una bella freccia”. Penso. Sono proprio soddisfatto.Leen, Karem, Matteo




L’esperienza è proseguita con il laboratorio della macinazione.

Sopra il grande telo il signor Nicola aveva preparato tre vasi riempiti di semi di grano, di ceci e farro. In alcuni sacchi aveva anche altri semi.Poi ci ha fatto vedere delle grandi pietre piatte” le macine” e altre rotonde “i macinelli”; gli attrezzi che usavano gli uomini primitivi per macinare.Nicola ci ha raccontato tante cose interessanti sulle donne che lavoravano nei villaggi; alcune le sapevamo altre ci hanno sorpreso.


LABORATORIO DI MACINAZIONE


Per esempio in quel tempo per conservare il raccolto costruivano dei grandi vasi in ceramica, oppure scavavano nel terreno delle buche le cui pareti erano protette dalle pietre così potevano mettere i vasi del raccolto e conservarli: una specie di silos.Di questi depositi ne sono stati trovati anche in Friuli vicino a Bannia di Pordenone, in Basilicata e in altre regioni del sud.




In seguito Nicola ha distribuito a ogni gruppo di tre bambini una macina, un macinello e dei chicchi di grano.

Abbiamo provato a macinare. Dopo tanta fatica siamo riusciti a macinare pochi grani e ottenere così solo poca farina. Era divertente. Mi è piaciuta molto questa esperienza.

Alice, Lorenzo, Aida.




Un ringraziamento speciale a nome degli alunni, delle famiglie e di tutto il personale didattico alla Biblioteca Comunale di Pinzano al Tagliamento che ha proposto e finanziato il progetto.

GRAZIE!


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