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Direttore responsabile : Aldo Amadori Redazione: Danilo Lenzo - Sara Abd El Fattah - Sabrina Stoppa Realizzazione grafica : Stilidiversi snc - Bernate Ticino www.stilidiversi.it Stampa : Lito Più srl - Mesero Segreteria: ASM srl via Crivelli 39 Magenta, telefono 02.97229.212 e-mail: [email protected] - www.asmmagenta.it Periodico di informazione dei ragazzi delle scuole di: la Voce dei giovani Magenta - Robecco sul Naviglio - Santo Stefano Ticino - Boffalora sopra Ticino Supplemento di Notizie Asm - Giugno 2018 Registrazione al Tribunale di Milano n° 684 del 3/11/2000 Periodico dell’Azienda Speciale Multiservizi s.r.l. rispetta l'ambienta e la cultura: Leggimi e poi differenziami 6° Edizione - Giugno 2018 I bambini propongono di recuperare spazi per la comunità La Pioggia non ferma la Protezione Civile Tante sono le proposte che i bambini vorrebbero fossero realizzate. Loro amano Magenta, la loro città, ma vorrebbero vivere al meglio lo spazio che li circonda. Alcuni bambini hanno messo in evidenza l’esistenza di tanti edifici chiusi o in disuso. Vorrebbero che alcuni di questi fossero utilizzati come spazi di ritrovo per bambini, adulti, anziani o addirittura per famiglie, dove poter condividere dei bei momenti o semplicemente essere sfruttati per avvenimenti o ricorrenze, proprio per quelle famiglie che non hanno la possibilità economica di festeggiare i compleanni dei loro bambini presso spazi privati. Classe 5ªA, Primaria “E. De Amicis”, Magenta Insomma, il desiderio dei bambini è che questi edifici divenissero luoghi dove poter svolgere diverse attività ricreative, culturali o artistiche. Anche, perché no, luoghi di scambio tra culture diverse, dal momento che la nostra città ospita persone di nazionalità differenti. Si potrebbero così vivere momenti di arricchimento culturale e sociale per i cittadini del futuro. La pioggia incessante dello scorso 11 aprile ha impedito ai ragazzi della quinta della Scuola Primaria di Casterno di effettuare le prove pratiche all’aperto con la Protezione Civile, ma la lezione teorica si è svolta ugualmente e gli alunni hanno partecipato con molta attenzione. I volontari Silvia e Franco, coordinati da Stefano Merlo, sono intervenuti nella classe 5ª della Scuola Primaria “G. Verdi”. Un’alunna ha chiesto: “Che cos’è la Protezione Civile?”. E Silvia ha spiegato: “La Protezione Civile è l’insieme di tanti corpi pronti ad intervenire in aiuto a persone, animali, cose ed è formato da volontari. Ne fanno parte anche diverse strutture operative: i Vigili del Fuoco, la Croce Rossa, i Carabinieri e la Polizia”. I bambini sono stati istruiti sui comportamenti da tenere in caso di terremoto: bisogna ripararsi subito sotto un banco o un tavolo, mettendosi raggomitolati; lasciare le porte aperte per evitare che si blocchino e rimanere calmi; finite le scosse si deve abbandonare l’edificio in fretta senza usare gli ascensori. Anche durante gli incendi vanno usate le uscite d’emergenza, senza spingere e senza urlare e se si può va aiutato chi ti sta vicino. Se il fumo è nella stanza si deve mettere un panno bagnato sul viso e sdraiarsi sul pavimento in attesa di aiuto. OGGI IL NUMERO DI TELEFONO UNICO PER LE EMERGENZE È IL 112 PROTEZIONE CIVILE Classe 5ªA, Primaria “G. Verdi”, Casterno Logo “Protezione“ Marco Tolotti 4° C.F.P. Canossa Magenta

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D i r e t t o r e r e s p o n s a b i l e : A l d o A m a d o r i R e d a z i o n e : D a n i l o Le n z o - S a r a A b d E l Fa t t a h - S a b r i n a S t o p p aR e a l i z z a z i o n e g r a f i c a : S t i l i d i v e r s i s n c - B e r n a t e T i c i n o w w w. s t i l i d i v e r s i . i t S t a m p a : L i t o P i ù s r l - M e s e r oS e g r e t e r i a : A S M s r l v i a C r i v e l l i 3 9 M a g e n t a , t e l e f o n o 0 2 . 9 7 2 2 9 . 2 1 2 e - m a i l : c o m u n i c a z i o n e @ a s m m a g e n t a . i t - w w w. a s m m a g e n t a . i t

Periodico di informazione dei ragazzi delle scuole di:

la Voce dei giovani

Magenta - Robecco sul Naviglio - Santo Stefano Ticino - Boffalora sopra Ticino Supplemento di Notizie Asm - Giugno 2018Registrazione al Tribunale di Milano n° 684 del 3/11/2000 Periodico dell’Azienda Speciale Multiservizi s.r.l.

rispetta l'ambienta e la cultura: Leggimi e poi differenziami

6° Edizione - Giugno 2018

I bambini propongono di recuperare spazi per la comunità

La Pioggia non ferma la Protezione Civile

Tante sono le proposte che i bambini vorrebbero fossero realizzate. Loro amano Magenta, la loro città, ma vorrebbero vivere al meglio lo spazio che li circonda. Alcuni bambini hanno messo in evidenza l’esistenza di tanti edifici chiusi o in disuso. Vorrebbero che alcuni di questi fossero utilizzati come spazi di ritrovo per bambini, adulti, anziani o addirittura per famiglie, dove poter condividere dei bei momenti o semplicemente essere sfruttati per avvenimenti o ricorrenze, proprio per quelle famiglie che non hanno la possibilità economica di festeggiare i compleanni dei loro bambini presso spazi privati.

Classe 5ªA, Primaria “E. De Amicis”, Magenta

Insomma, il desiderio dei bambini è che questi edifici divenissero luoghi dove poter svolgere diverse attività ricreative, culturali o artistiche. Anche, perché no, luoghi di scambio tra culture diverse, dal momento che la nostra città ospita persone di nazionalità differenti. Si potrebbero così vivere momenti di arricchimento culturale e sociale per i cittadini del futuro.

La pioggia incessante dello scorso 11 aprile ha impedito ai ragazzi della quinta della Scuola Primaria di Casterno di effettuare le prove pratiche all’aperto con la Protezione Civile, ma la lezione teorica si è svolta ugualmente e gli alunni hanno partecipato con molta attenzione. I volontari Silvia e Franco, coordinati da Stefano Merlo, sono intervenuti nella classe 5ª della Scuola Primaria “G. Verdi”. Un’alunna ha chiesto: “Che cos’è la Protezione Civile?”. E Silvia ha spiegato: “La Protezione Civile è l’insieme di tanti corpi pronti ad intervenire in aiuto a persone, animali, cose ed è formato da volontari. Ne fanno parte anche diverse strutture operative: i Vigili del Fuoco, la Croce Rossa, i Carabinieri e la Polizia”. I bambini sono stati istruiti sui comportamenti da tenere in caso di terremoto: bisogna ripararsi subito sotto un banco o un tavolo, mettendosi raggomitolati; lasciare le porte aperte per evitare che si blocchino e rimanere calmi; finite le scosse si deve abbandonare l’edificio in fretta senza usare gli ascensori. Anche durante gli incendi vanno usate le uscite d’emergenza, senza spingere e senza urlare e se si può va aiutato chi ti sta vicino. Se il fumo è nella stanza si deve mettere un panno bagnato sul viso e sdraiarsi sul pavimento in attesa di aiuto.

OGGI IL NUMERO DI TELEFONO UNICO PER LE EMERGENZE È IL 112 PROTEZIONE CIVILEClasse 5ªA, Primaria “G. Verdi”, Casterno Logo “Protezione“ Marco Tolotti 4° C.F.P. Canossa Magenta

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Nella Scuola Primaria “Santa Caterina da Siena” di Magenta, lo scorso 14 marzo si è tenuto il “Pi greco day”, che si celebra in tutto il mondo per ricordare la scoperta di questo numero utile per il calcolo dell’area del cerchio svolta dal matematico Archimede di Siracusa, associando e sovrapponendo diverse forme come quadrato, pentagono, esagono e ottagono. I primi numeri sono 3,141592653… e poi si continua all’infinito.Questa festa è nata negli Stati Uniti nel 1988 e viene celebrato il 14 marzo per il modo in cui gli americani scrivono le date, secondo la forma mese/giorno: il 14 marzo diventa quindi 3/14, che sono proprio le prime tre cifre del numero scoperto da Archimede. È lo stesso giorno in cui è nato Albert Einstein ed è morto Stephen Hawking, il guru della cosmologia moderna.

Aurora Giannì, Martina Polito, Giulia Trezzi5ªA Primaria “Santa Caterina da Siena”, Magenta

La Scuola Primaria “G. Verdi” di Casterno è molto sensibile al tema della natura e quest’anno tutte le classi sono coinvolte nel Progetto di Educazione Ambientale “Salvaraja”.Gli alunni della classe 5ªA, il giorno 28 marzo 2018, si sono recati al Cascinello Noè, dove hanno conosciuto Filippo, la loro guida. Prima di tutto, hanno visionato delle foto del territorio e i bambini hanno riconosciuto la loro scuola e la frazione di Casterno, fino ad arrivare al corso del fiume. L’esperto ha spiegato che quei luoghi un tempo erano ricoperti di ghiaccio e poi di immense foreste. In seguito, i ragazzi, divisi a gruppetti, hanno ricevuto bussola e carta e hanno iniziato il percorso di “orienteering” per cercare di orientarsi nel bosco del Parco del Ticino, osservando la mappa e i punti cardinali, lungo un tracciato di circa quattro chilometri. All’inizio della camminata i bambini hanno imparato subito a riconoscere il giaciglio di un capriolo. Bisogna vedere se il terreno è leggermente scavato, l’albero di fianco un po’ inclinato e se sulla corteccia ci sono i peli del capriolo. Hanno toccato un palco, detto erroneamente corno: da esso si può capire l’età dell’animale.Più avanti, un alunno ha notato una zona di terra molto smossa,

sembrava arata: erano passati i cinghiali. Ai questi animali piace fermarsi sotto ai sempreverdi e darsi una grattata alla schiena. In altri punti si riconoscevano grandi buche nel terreno: erano diversi ingressi della tana dei tassi.Quando si sono inoltrati nel bosco hanno parlato di piante e di animali autoctoni come lo scoiattolo rosso ed alloctoni come lo scoiattolo grigio. Hanno osservato tante specie di fiori spontanei molto belli, ad esempio il dente di leone, un fiore rosa sfumato di bianco con dei petali che si rivoltano verso l’alto; molto bello, ma velenoso.Alla fine, hanno osservato un corso d’acqua pulitissima, una risorgiva e hanno visto un’anatra selvatica, ma la sorpresa più bella sono stati i bellissimi caprioli che sono spuntati all’improvviso davanti a loro: erano tutti marroncini con la codina bianca e i palchi di colore marrone scuro.Ai ragazzi è piaciuta molto questa uscita perché si sono divertiti; attraverso il contatto con la natura si possono imparare molte cose su di essa.

Classe 5ªA, Primaria “G. Verdi”, Casterno

Pi greco, numero tanto antico quanto attuale

Giugno 20182

Come ogni anno, alla Scuola Primaria “G. Verdi” di Casterno, i ragazzi si danno da fare per inscenare al meglio lo spettacolo di fine anno scolastico. Guidati dal loro regista Simone Migliavacca, che ormai accompagna tutte le classi da tempo, gli alunni svolgono un corso di laboratorio teatrale divertendosi. Attraverso questa opportunità ogni singolo alunno trova un modo per esprimersi al meglio, senza aver paura di mostrare le proprie capacità. Non è per tutti così semplice: c’è chi ha paura del palco, chi si vergogna di parlare, chi teme di non essere abbastanza bravo; qualcun altro invece si sente un attore nato, ma alla fine tutto fila liscio ed è sempre un successo. Lo spettacolo si è tenuto presso il Teatro “Agora’” di Robecco sul Naviglio lo scorso 25 maggio. La storia è stata ambientata a Napoli, con magnifici costumi e tanti personaggi nobili.

Classe 5ªA, Primaria “G. Verdi”, Casterno

Nelle classi, le insegnanti hanno proposto diverse attività: i giochi con la palla e le gare delle bolle di sapone, hanno visto protagonisti i bambini delle prime; archi, specchi e colori per le seconde; misurazione di scatole poi ricoperte, lavori con compassi e colori, per i più grandi. Gli alunni di quinta hanno lavorato molto con il compasso.Tanti bambini erano stupiti: mai avrebbero immaginato che questi numeri arrivassero fino al giorno di oggi, né che Archimede, un uomo dell’antichità, avesse calcolato una cosa così importante. Così a scuola tutti hanno festeggiato il compleanno di un numero grandissimo, che non finisce mai.

Recitare, che passione per gli alunni di Casterno

Con il “Progetto Salvaraja” non si perde la bussola

Quest’anno gli alunni delle classi quinte delle Scuole Primarie dell’Istituto “Carlo Fontana” di Magenta avranno la possibilità di sostenere gli esami Starters di Cambridge. Anche un gruppo di alunni delle quinte “G. Verdi” e “Da Vinci” di Robecco sul Naviglio ha aderito e, dopo un test preliminare, è iniziato un corso di preparazione. Questo corso si svolge presso la sede di Robecco con il professore della Scuola Secondaria IG, Gabriele Infante.

Secondo i bambini è un corso molto istruttivo ed interattivo, grazie anche alla LIM utilizzata durante le lezioni, che si sono svolte il giovedì dopo la scuola. Inoltre, il professore ha tenuto due lezioni a scuola per tutti per migliorare la conversazione in inglese. L’esame si è svolto lo scorso 23 maggio.Si spera che i ragazzi imparino molto da questa esperienza.

Classe 5ªA, Primaria “G. Verdi”, Casterno

“Do you speak english?”,“Yes! We do!”

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3Giugno 2018 3

Classe 5ªA, Primaria “L. Da Vinci”, Robecco

Claudio e Stefano B. Classe 5ªA, Primaria “E. De Amicis”, Magenta

Nei giorni scorsi, in alcuni quartieri di Magenta, dei bambini hanno notato dei graffiti che non rendono bella la città ma la imbrattano. Ci sono, infatti, ragazzini che insudiciano i muri con parole volgari e disegni orrendi. I bambini vorrebbero che venissero fatti disegni belli e che fossero tolte le parole brutte. Inoltre, chiedono che chi è in grado di realizzare dei murales artistici si faccia avanti per far diventare la città più colorata e bella e, perché no, magari intervenendo anche nella scuola Primaria “Edmondo De Amicis”.

Gli alunni della 5ªA della Scuola Primaria “L. Da Vinci” di Robecco sul Naviglio hanno effettuato lo scorso 10 aprile, presso la sede scolastica, una le-zione di ciclismo con l’aiuto del signor Andrea Noè che, insieme al suo gruppo Brontolo Bike, ha illu-strato la bellezza della corsa ciclistica e l’importan-za della bicicletta, non solo come mezzo non in-quinante, ma anche come mezzo di aggregazione.In tale occasione, ha mostrato ai bambini l’origine di questo mezzo di locomozione che risulta essere il più diffuso in tutto il mondo, riuscendo a coin-volgerli e ad interessarli ulteriormente grazie alla sua storia da ciclista professionista. Fortemente educativo è stato soprattutto il mes-saggio che il professionista robecchese ha cercato di dare a tutti gli studenti riguardante il fair play, il gioco leale inteso come rispetto delle regole e acquisizione dello spirito di squadra.Nel rispetto delle regole bisogna però non dimen-

ticare che: “Ai bambini va insegnato come ci si di-verte, non come si compete. Va insegnato come ci si comporta, vanno insegnati i sorrisi, vanno inse-gnati i valori, non la vittoria ad ogni costo”.Il tutto è stato coadiuvato dalla visione di un fil-mato riguardante la storia del Giro d’Italia, che fra le varie tappe, quest’anno ha toccato anche Ab-biategrasso.La lezione si è poi conclusa con una biciclettata effettuata all’interno della scuola, tanti si sono di-vertiti ed hanno riscoperto la bellezza di andare in bici, ma soprattutto tanti sono stati i sorrisi che hanno caratterizzato questa iniziativa che, grazie ai fondi per il diritto allo studio, ogni anno viene messa a disposizione degli studenti delle classi quinte. Grazie ai professionisti e ai bambini che sanno cogliere il meglio in ogni cosa!

Ad imparare a pedalare si inizia sin da piccoli

Sui muri di Magenta solo Graffiti Artistici

Andrea Sciacca 1° C.F.P. Canossa Magenta

“Graffiti“ Sara Acefalo 4° C.F.P. Canossa M

agenta

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Classe 5ªA, Primaria “E. De Amicis”, Magenta

Lorenzo PortaClasse 5ªA, Primaria “E. De Amicis”, Magenta

Giugno 20184

Lo scorso 13 marzo i bambini della classe 5ªA della Scuola Primaria “E. De Amicis” di Magenta hanno incontrato una referente dell’AM-GA, società partecipata di ASM di Magenta, che ha illustrato come differenziare i rifiuti e il loro processo di riutilizzo.Elemento fondamentale è riconoscere il rifiuto come oggetto che non serve più, quindi frazione “secco” o come riciclabile, la plastica o tutti i tipi di imballaggio.Tutti i rifiuti riciclabili si riconoscono dall’apposito simbolo. Le sta-tistiche dicono che i nostri nonni producevano meno rifiuti perché conducevano una vita contenuta e non esistevano tanti oggetti “usa e getta”.Si stima che la produzione annua pro-capite di rifiuti sia pari a 487 kg, una vera esagerazione.I dati riguardanti Magenta segnalano un conferimento annuo (2017) di ben 452,60 Kg pro capite, in calo rispetto al 2016, presu-mibilmente a causa di una diminuzione del conferimento (si getta via di meno, si è imparato a differenziare) o di un minor spreco (considerato il particolare periodo di crisi).I dati, secondo i tecnici, evidenziano anche un basso conferimento di plastica, che porta ad un naturale aumento di conferimento del secco, da non sottovalutare.I rifiuti abbandonati in luoghi aperti e non conferiti correttamente hanno un tempo lunghissimo di decomposizione e aumentano l’inquinamento.Fortunatamente, differenziando correttamente, da “cosa nasce cosa” ed i rifiuti si rigenerano, ritrovando nuova vita in oggetti comuni.

Come differenziare di +, differenziare meglio

Rifiuti: gli alunni della De Amicis scrivono ad AMGACiao Grazia, siamo i bambini della classe 5ªA della Scuola Primaria “E. De Amicis” di Magenta.Ci é piaciuto molto l’incontro che abbiamo svolto con te, perché abbiamo imparato tantissime cose nuove riguardo al riciclo dei vari materiali.Nelle nostre case viene rispettata attentamente la raccolta differenziata, ma ora anche noi abbiamo capito meglio dove bisogna buttare i diversi mate-riali e come poter contribuire ad avere aria più pulita, grazie ad un riciclo adeguato.Ciò che ci ha colpito di più è stata la scarsa quantità di plastica riciclata in un anno da ogni cittadino di Magenta: 16 kg su 400 e oltre consumati! Ci dispiace molto per le creature acquatiche (e non solo) che purtroppo muoiono, a causa delle persone incivili che buttano nel mare (e non solo) materiali inopportuni.Inoltre, ci impegniamo da ora e anche da grandi a riciclare tutto in modo corretto, per avere un mondo migliore.

Carissimi ragazzi,vi ringrazio tanto per le vostre parole e soprattutto per il vostro impegno presente e futuro! Ho visto la vostra presentazione che avete elaborato dopo il nostro incontro e l’ho trovata molto molto bella: bravi!Prima di voi nessuno aveva saputo fare un lavoro così dettagliato e puntuale! Bravi, bravi, bravissimi!Sono certa che se ognuno di noi farà un piccolo sfor-zo, il nostro domani sarà decisamente migliore per tutti! Un grande abbraccio e ci vediamo in piattafor-ma ecologica.

Grazia GiuriAMGA Legnano

Nella classe 5ªA della Scuola Primaria “E. De Amicis” di Magenta è stata tenuta una lezione di educazione ambientale, nell’am-bito del progetto “Differenzia di +”. I bambini si sono dimostrati collaborativi ed entusiasti; infatti, hanno prodotto ed inviato delle slide, che sono state molto apprezzate dall’AMGA di Legnano, società partecipata di ASM di Magenta, che si occupa della gestione integrata dei rifiuti urbani. La cosa però importante è che gli studenti hanno imparato a rispettare e a essere più attenti all’ambiente che li circonda ed in particolare hanno capito che bisogna impegnarsi molto a riciclare, perché quasi tutti i materiali, se eliminati nel modo giusto, possono diventare una risorsa. Dopo la lezione, i bambini si sono proposti di fare da control-lori in casa per vedere se i loro genitori buttano i rifiuti nel sacco giusto. Non è semplice differenziare correttamente, ma è una necessi-tà di tutti i giorni, indispensabile sia per la pulizia della città sia per la fondamentale riduzione dell’inquinamento.

Logo “DifferenziAMO” Matteo Gornati 4° C.F.P. Canossa Magenta

Classe 5ªA, Primaria “E. De Amicis”, Magenta

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La macroscuola secondo gli studenti di Pontevecchio

Nel corso dell’anno scolastico 2017 - 2018, il professore di tecno-logia Bartolomeo Figuccio ha offerto ad alcuni ragazzi di seconda e terza della Scuola secondaria di primo grado “4 Giugno 1859” di Pontevecchio, la possibilità di partecipare ad un concorso chia-mato “Macroscuola”, organizzato da ANCE - Giovani costruttori edili. Studenti di 2ªF, insieme ad altri di 2ªE, 3ªA, 3ªE e 3ªF, sono stati scelti per progettare la scuola ideale. Infatti, è proprio questo lo scopo del concorso: progettare, con l’aiuto e la guida del profes-sore, un modello di scuola, anche attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie, che faccia comprendere quali sono i bisogni degli studenti e il punto di vista di chi frequenta quotidianamente l’edificio. Per i ragazzi di terza non è stata una sorpresa, considerato che alcuni di loro avevano già preso parte a questo progetto l’anno scorso, conseguendo ottimi risultati. Gli studenti di seconda,

invece, dopo un momento iniziale in cui non sapevano bene che cosa bisognasse fare, ritenendo il lavoro molto complesso ed impegnativo, senza lasciarsi scoraggiare e guidati dai compagni di terza con maggiore esperienza e conoscenza, soprattutto dei sistemi di rappresentazione, alla fine hanno compreso come apportare il proprio contributo al gruppo di lavoro. Durante delle lezioni pomeridiane, al termine delle normali attivi-tà scolastiche, la scuola ha preso forma ed era davvero stupenda. Nella relazione che ha accompagnato il progetto, gli studenti hanno spiegato la loro idea di scuola, quali materiali hanno scel-to, e le caratteristiche del territorio. Hanno pensato ad una scuola che sia attenta all’ambiente, ecosostenibile e che utilizzi energia rinnovabile, con aule per la didattica accoglienti e funzionali, dotate delle nuove tecnologie e di banchi digitali dalla forma trapezoidale, da loro progettati, allestiti con tablet e realizzati in legno curvato con schienale in vetro temperato, in modo tale da poterlo personalizzare. E poi laboratori di musica e disegno e un parco esterno che accoglie l’orto didattico con un piccolo giardino degli aromi.A lavoro terminato, i giovani progettisti hanno inviato per posta le tavole richieste, in cui erano raffigurati gli spazi della scuola, e la relazione. Il progetto, purtroppo, non è rientrato tra i primi due che lo scorso 3 maggio a Roma hanno rappresentato la Regione Lombardia nella giornata conclusiva nazionale, sebbene i diri-genti del concorso abbiano informato il professor Figuccio che il lavoro è stato comunque molto apprezzato. È stata, comunque, un’esperienza positiva e gli studenti di seconda media confidano sul fatto che l’anno prossimo la dirigente scolastica e i prpri insegnanti consentano di parte-cipare nuovamente a questo concorso, così da avere un’altra possibilità!

Salve a tutti, siamo due bambini della 5ªB della Scuola “Edmondo De Amicis” di Magenta. Vorremmo raccontarvi una cosa che succede nella nostra scuola e che ci è difficile comprendere e spiegare!Come saprete, nella nostra struttura scolastica ci sono molti spazi verdi. Purtroppo, però dall’inizio di questo anno scolastico, gli alunni non possono più utilizzare questi spazi per i loro giochi all’aria aperta. È possibile uscire nel cortile ma è vietato correre e giocare sul prato e tutti devono restare sulla parte cementata/asfaltata. A noi è stato spiegato che nei prati che circondano la scuola si sono create buche e infossamenti tanto profondi da rendere il prato peri-coloso perché i bambini potrebbero inciampare e farsi male; per evitare incidenti la soluzione è stata quella di vietare l’accesso ai prati fino a che tutto non sarebbe stato sistemato. Ormai siamo quasi alla fine dell’anno ma la situazione non è cambiata e il problema persiste.Per noi ed i nostri compagni, uno dei momenti più belli della giornata scolastica è quando giochiamo tutti insieme nel giardino con la palla durante l’intervallo lungo, soprattutto ora che la bella stagione è arri-vata! Purtroppo, le classi sono costrette ad uscire nel cortile a turni per poter utilizzare il ristretto spazio di cemento dove giocare, poco distane dal bellissimo prato verde che ahimè possiamo guadare ma non toccare! Esistono scuole che non hanno la fortuna di avere uno spazio verde al loro esterno. Noi ce l’abbiamo e ci riteniamo privile-giati, ma allora: perché non possiamo usare quello che abbiamo? Non è una grande perdita? Giocare all’aria aperta a contatto con la natura è un toccasana per tutti i bambini ed è un nostro diritto!

SPERIAMO CHE QUESTO NOSTRO APPELLO SIA LETTO E ACCOLTO DA CHI PUÒ RISOLVERE VELOCEMENTE QUESTO PICCOLO MA PER NOI GRANDE PROBLEMA!

Cari ragazzi, condivido con voi che le nostre scuole sono belle anche per i loro spazi verdi. Ho raccolto il vostro appello e nei prossimi giorni ci incontreremo con il vostro Dirigente Scolastico per valutare esat-tamente il problema che ci presentate e come risolverlo.

La risposta del Comune di Magenta

Martina Bianchi, Valentina Marinelli, Rosita Medina, Riccardo Rondena, classe 2ªF, Secondaria “4 Giugno 1859”, Pontevecchio

Il Vicesindaco e Assessore alle Politiche Educative Simone Gelli

Francesco e Alessandro PietraClasse 5ªB, Primaria “Edmondo De Amicis”, Magenta

Alla scuola De Amicis non si può giocare sul prato

“Logo Right to Play” Raoul Zanellato 4° C.F.P. Canossa Magenta

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Liberté, égalité …amitié. Diario di un gemellaggio

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Federico NogarottoClasse 2ªE, SMS “F. Baracca”, Magenta

Per far nascere una nuova amicizia è necessario conoscersi e, per conoscersi, bisogna parlare. Tutto rimane abbastanza facile quan-do si parla la stessa lingua, ma se bisogna comunicare in una lingua straniera, le cose incominciano a complicarsi. Immagino lo sforzo dei ragazzi fran-cesi quando sono arrivati qui in Italia per trovare e trascorrere qual-che giorno con i loro “gemelli” di Magenta! Si vedeva che erano inti-miditi e anche un po’ spaventati, del resto erano in un Paese straniero, dove tutti parlano un’altra lingua. Secondo me, il passo più difficile è stato il primo giorno, quando non conoscendosi ancora, ci si doveva sforzare per stare vicini e parlare insieme. Certi ragazzi erano più spigliati e non facevano molta fatica; altri rimanevano timidi, senza parlare con nessuno. Tornati a casa da scuola, tutti - a modo proprio - hanno cercato di interagire e di incominciare a dialogare con il proprio corrispondente, perché era questo lo scopo dello scambio culturale. Quando io e Adrien - il mio corrispondente - siamo arrivati in stazione il secondo giorno, per prendere il treno che ci avrebbe portato tutti in gita, eravamo molto felici, perché eravamo già diventati amici. Da quel giorno in poi abbiamo incominciato a parlarci e abbiamo scoperto che avevamo moltissimo in comu-ne. Ho notato che altri ragazzi hanno fatto più fatica di noi a relazionarsi e l’amicizia è arrivata dopo. A casa mia, Adrien si è

adattato subito e si è relazionato anche con i miei genitori, infatti tra lui e mia madre si è creata una certa sintonia. Quando dove-

vano parlare, mia mamma diceva delle frasi in italia-no e mimava con le mani ciò che voleva dire, e la cosa impressionante è che io non dovevo neanche tradurre, perché lui capi-va sempre tutto! O alme-no credo…Comunque, il mio corrispondente mi ha insegnato molte cose anche della lingua france-se, come il futuro, il pre-

sente continuo e il riflessivo, cose che non abbiamo ancora fatto a scuola. Tra l’altro l’insegnamento tra due ragazzi della stessa età è più immediato che tra allievo e professore e l’amicizia, anche per queste piccole cose, si rafforza molto. Abbiamo giocato insieme ad “Abalone”, un gioco che avevo in casa e che lui conosceva; anche in questo caso ci siamo divertiti molto e abbiamo passato del tempo insieme. Un giorno Adrien ci ha detto che era il com-pleanno di suo padre, allora noi abbiamo fatto una videochiama-ta e abbiamo suonato e cantato “tanti auguri”, in questo modo abbiamo incominciato a conoscere la famiglia da cui andrò. Questa è stata un’avventura fantastica anche perché, dopo i primi momenti di incertezza, è nata un’amicizia molto forte e profonda, che ha portato molta felicità e gioia.

La storia di Zac e del vitellino Gastone

Lorenzo CairatiClasse 5ªA, Primaria “Santa Caterina da Siena”, Magenta

Il padrone sentendo abbaiare si è precipi-tato fuori ed ha visto il cane che correva verso le stalle. Lì ha trovato la mucca Bruna sdraiata a terra che stava partoren-do e il cane Zac lì vicino che la controllava. Visto che la povera mucca era in difficoltà, l’agricoltore si è messo ad aiutarla ma, quando si è accorto che il vitellino fati-cava ad uscire perché aveva il cordone ombelicale attorno al collo, ha chiamato immediatamente il veterinario, il quale si è precipitato subito. Insieme dopo oltre un’ora sono riusciti a far nascere verso le 3:30 un bellissimo e forte vitello chiamato Gastone. I due stanchi e soddisfatti hanno ringraziato Zac perché se non ci fosse stato lui la mucca il vitellino sarebbero morti. Zac quella notte era felice e si è sdraiato vicino a loro per dormire.

All’inizio di gennaio in un’azienda di Casterno, una frazione di Robecco sul Naviglio, il fedelissimo pastore tedesco Zac si è messo ad abbaiare insistentemente sotto le finestre di casa nel cuore della notte.

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Il comune di Robecco sul Naviglio tutti gli anni organizza la fiera agricola di San Majolo che si festeggia il Primo Maggio.In piazza e per le vie del paese sono esposti tanti stand interessanti sul mondo dell’agricoltura: macchinari, pro-dotti e anche animali. Gli alunni delle scuole robecchesi sono invitati a partecipare ad un concorso e il tema dell’edizione 2018 è stato “Agri-spot, crea il tuo spot pub-blicitario sull’agricoltura”.Per avere qualche idea, gli alunni della classe Quinta della Scuola Primaria “G. Verdi” sono andati alla ricerca di detti e proverbi antichi. Molti dei modi di dire che hanno imparato si riferiscono ai vari mesi dell’anno, eccone alcu-ni: 21 marzo - A san Benedetto, la rondine sotto il tetto; 25 aprile - A San Marco, la vite butta l’arco; 11 ottobre - A San Firmino, semina il contadino; 19 ottobre - A San Isacco, il frumento fuori dal sacco; 11 novembre - San Martino, casca la foglia e si beve il vino. In campagna, una volta, il giorno di San Martino si cambiava casa, perché il contrat-to d’affitto tra mezzadri e proprietari terminava. Ancora oggi nel linguaggio dialettale “Fa’ San Martin”, significa “traslocare”.A proposito di dialetto, molti detti, se pronunciati in dialetto, sono davvero divertenti: siete capaci di tradurli? Eccoli: Se al tempural al vegna de Bià, ciàpa, la sàpa e cùra a cà; Màgg l’è un gran bèl mes: fiur, magiùstar e scirès;Màgg sücc, frument per tücc.

Classe 5°A, Primaria “G. Verdi” Casterno

Una giornata tra proverbi agricoli alla fiera di San Majolo

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Se Pasolini potesse ancora parlare e così esprimere la sua opinione sull’oggi, un tema che prenderebbe in considerazione sarebbe sicuramente il consumismo, espressione di disuguaglianze sem-pre più marcate, sia tra diverse popolazioni, sia all’interno di uno stesso popolo.Si troverebbe innanzitutto a confermare le sue riflessioni riguardo la Chiesa, anch’essa asservita alla società dei consumi: ormai da anni, vende le proprie festività alla società dei consumi affinché ne faccia pubblicità, affinché la gente, comprando e consumando, si avvicini alle festività cristiane e le celebri in questo modo che, tuttavia, non ha nulla di cristiano.Ma Pasolini aggiungerebbe che anche lo Stato italiano è ed è stato complice di tali disuguaglianze, dando esso stesso l’esempio, nell’ambito politico ancor prima che in quello economico.Farebbe riferimento al fatto che i rapitori e uccisori di Aldo Moro, membri delle Brigate Rosse, sono stati, giustamente, arrestati, processati e incarcerati. Mentre i mandanti dell’attentato nero di Piazza Fontana sono stati processati e riprocessati fino a quando non è stato più possibile condannarli.Avrebbe citato anche il più recente caso di espulsione dall’Italia dei diplomatici russi in seguito all’omicidio di una spia russa passa-ta dalla parte dell’Inghilterra, sottolineando come invece non sia stato espulso alcun diplomatico egiziano in seguito all’omicidio del dottorando dell’Università di Cambridge Giulio Regeni.Un secondo tema potrebbe essere quello della sacralità. Pasolini in un’intervista di Enzo Biagi ha dichiarato: “[…] il mio sguardo verso le cose del mondo, verso gli oggetti, è uno sguardo non naturale, non laico: vedo sempre le cose come un po’ miracolose. Ho una visione del mondo non confessionale, ma in un certo qual

modo religiosa.”Questo suo senso del sacro nella realtà attuale verrebbe tradito, resterebbe inappagato: nonostante Pasolini avesse già individua-to quella mutazione antropologica da attribuirsi alla società dei consumi, questa ha progressivamente acquisito negli anni un’ac-cezione quasi volgare, esasperata nella forma e nei contenuti, che lascia ben poco all’interpretazione trascendentale.Lo stesso mito del popolo verrebbe a crollare: quel popolo che Pasolini riteneva puro, sacro, perché non corrotto dalla coscienza politica ed estraneo ai meccanismi del potere, oggi si volge verso quelle forze non a caso chiamate “populiste”.Il popolo si trova però in ultima analisi strumentalizzato dalle stesse forze a cui ha consegnato il potere, forze il più delle volte rappresentate da individui in grado di innescare tensioni a livello internazionale.Pasolini non mancherebbe, infine, di sottolineare l’interesse che tali individui hanno nel mantenere quel popolo incosciente del pericolo a cui è sottoposto: si veda come l’incontro tra i capi di Stato di Cina e Corea del Nord sia stato presentato come un’oc-casione conviviale, senza evidenziare che entrambi hanno come nemico gli Stati Uniti. Questi ultimi, a loro volta, si contrappongono alla Russia, e sono spalleggiati dalla NATO, di cui fanno parte Paesi come l’Inghilter-ra - che si è vista uccidere una spia dai servizi segreti russi - e la Francia - il cui presidente dichiara di avere le prove del possesso e dell’uso di armi chimiche da parte della Russia.Ecco come, al giorno d’oggi, Pasolini avrebbe sviscerato disugua-glianze, tensioni e schieramenti internazionali.

Sara Gualandi, Liceo Scientifico “D. Bramante”, Magenta

Giugno 2018 7

Ebbene sì, questa volta la classe 5ªC della Primaria “S. Caterina da Siena” di Magenta, con questo articolo vorrebbe fare una proposta all’Amministrazione comunale. Gli alunni sanno che molti fanno le loro richieste e che non è facile soddisfare tutti e mettere in pratica le varie proposte ma... tentare non nuoce!La richiesta è importante perché nasce dalle emozioni! In occasione della Giornata della Pace, la classe, come tante altre, ha avuto la possibilità di assistere alla visione del film “Fratelli neri” di Xavier Koller. Film ambientato nella Milano del primo Novecento, che racconta una realtà di povertà e lo sfruttamento di adolescenti costretti a lavorare come spazzacamini per aiutare economicamente le loro famiglie. Un film che, in ogni momento, sottolinea l’immenso valore dell’amicizia. Lo spettacolo è piaciuto molto e ha fornito tanti argomenti su cui riflettere, discutere e confrontarsi.Le immagini viste erano lontane dalla realtà attuale, almeno dalla realtà degli adole-scenti di Magenta, ma hanno regalato forti emozioni e momenti di autentica commo-zione.Da questa esperienza è nato, all’interno della classe, il desiderio di avere la possibilità di vedere più spesso film di “valore”, per ragazzi, al cinema.La classe chiede la possibilità di organizzare un “Filmforum Junior” con film, documen-tari, cortometraggi che trattino argomenti di “valore”, fondamentali per la crescita. Fiduciosi, gli alunni della classe ringraziano e porgono distinti saluti.

Carissimi alunni, grazie per la vostra idea. La discuteremo con il vostro Dirigente Scolastico nel tavolo di lavoro per il prossimo Piano per il Diritto allo Studio.

La risposta del Comune di Magenta

Il Vicesindaco e Assessore alle Politiche Educative Simone Gelli

Se Pasolini potesse ancora parlare

Gli alunni propongono un Filmforum Junior

Classe 5ªC, Primaria “Santa Caterina da Siena”, Magenta

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Giugno 2018

Il giorno 13 aprile la classe 5ªB della Scuola Primaria di Santo Stefano Ticino ha visitato “Le Grotte di Toirano” ed Albenga.Il ritrovo per la partenza era stato fissato alle ore 7.00 davanti al piaz-zale della scuola di Santo Stefano Ticino. Il viaggio è stato tranquillo e piacevole, con paesaggi strabilianti come: terrazzamenti, viadotti e pale eoliche. Siamo arrivati all’orario previsto e ci siamo recati in un punto di ristoro dove, allegramente, abbiamo fatto merenda. Dopo una faticosa salita, davanti ad un can-cello ci aspettava la nostra guida; dietro si intravedeva l’entrata della grotta. Eravamo emozionati perché nessuno di noi era mai entrato in un luogo così fantastico. La guida ci disse: «Questa parte della grotta si chiama della strega, o Basura, perchè c’è una stalagmite che per crescere di un centimetro devono passare venti anni; si forma dall’alto verso il basso, a forma di calza di una strega!».Siamo arrivati anche ad un laghetto minuscolo, di un colore latteo, dove viveva un crostaceo preistorico che era sopravvissuto persino all’estinzione dei dinosauri. In alcuni cerchi bianchi sulle formazioni calcaree, c’erano le impronte di uomini e bambini che visitarono la grotta migliaia di anni fa. Proseguendo il nostro viaggio nel cuore della montagna, siamo arrivati davanti al cimitero degli orsi che mori-vano in quel luogo durante il letargo. La guida ci disse che gli orsi erano alti dai 3 ai 6 metri e che pesavano

circa 600 chilogrammi. Viaggiavamo nel cuore di queste grotte e ad ogni nostro passo ci apparivano paesaggi fantastici, degni di un film di fantascienza. Usciti dalle grotte eravamo eccitati e ci scambiavamo le nostre impressioni su quello che avevamo visto, la fame però si faceva sentire!Ritornati nel luogo di ristoro, ci siamo rifocillati e abbiamo comprato dei ricordini da portare a casa e regalare ai nostri cari.Ripreso il pullman siamo arrivati alla città di Albenga, affacciata sul Mar Ligure, dove ci aspettava la signora Paola, la nostra guida, che ci ha fatto partecipare ad una caccia al tesoro in cui si sfidavano due popoli.Abbiamo, così, iniziato il nostro giro turistico della città, ricca di monu-menti di epoca romana e medioevale. Siamo arrivati al Museo Navale Romano, situato nel Palazzo Cepolla, dove sono custodite circa 100 anfore romane delle 12000 che la nave commerciale romana conteneva e che naufragò con il suo carico, non molto distante alla città di Albenga. Piazze, aiuole fiorite, monumenti, musei, viuzze, negozietti caratteristici... che dire? Albenga è bellissima e con negli occhi questi paesaggi e nel naso l’o-dore della salsedine, siamo ritornati al nostro paesello, consapevoli di aver vissuto un’esperienza indimenticabile che porteremo nel nostro cuore come ultimo e irripetibile viaggio della mitica 5ªB.

Classe 5ªB, Primaria S. Stefano Ticino

ALLA SCOPERTA DI GROTTE E C ITTÀ ROMANE

Classe 5ªA, Primaria S. Stefano Ticino

Ciao! Noi siamo la classe 5ªA e vorremmo farvi rivivere la nostra gita in Liguria. E allora cosa aspettiamo? Iniziamo!Noi la ricordiamo come la gita più bella di sempre, nonostante ci siamo svegliati “con le galline”.Il viaggio è durato circa due ore e mezza e questo è stato il nostro percorso: ci siamo immessi in Autostrada attraverso il casello di Arluno e percorrendo l’A7, abbiamo attraversato il Piemonte.Siamo poi entrati nell’A26 ed arrivati a Genova, abbiamo percorso la riviera di Ponente, grazie all’A10.Arrivati a Toirano ci siamo fermati nel bar per depositare i nostri zaini. Dopo un breve spuntino, ci siamo avviati verso le grotte e, una volta entrati, abbiamo avver-tito un elevato tasso di umidità.La grotta all’ingresso, detta grotta della Basùra, “Strega” in genovese, ci apre un fantastico mondo tra stalattiti e stalagmiti. Abbiamo visto anche formazioni calcaree molto particolari simili a spaghetti e a

mammelle, ma quello che ci ha maggiormente affascinati è stata una colonna alta otto metri.In seguito, abbiamo osservato dei minuscoli organismi acquatici che vivevano dentro ad un laghetto. Inoltre, abbiamo visto anche i resti degli orsi che abitavano la grotta e dell’uomo Sapiens Sapiens. Finita la visita, siamo tornati al bar percorrendo lo stesso sentiero utilizzato all’andata.Dopo aver terminato il pranzo e aver comprato dei souvenir, ci siamo diretti verso Albenga, per visitare la parte romana della città. Qui siamo stati accolti da una guida che dopo essersi presentata ci ha portato sulle sponde di un fiume e così, sull’altra sponda, siamo riusciti ad osservare le terme romane.Poi siamo entrati nella vera e propria Albenga romana passando tra le sue mura, che sono però di epoca medievale.Percorrendo le vie, tra case particolari, siamo arrivati nella piazza principale dove abbiamo visto la Torre Civica e quella Carceraria, la chiesa di San Sebastiano e la torre in cui, si narra, fosse rinchiusa una principessa. Infine, siamo entrati nel Museo Navale Romano in cui sono esposti, oltre a molte anfore, anche manufatti in ceramica e in ferro.Abbiamo visto anche delle imbarcazioni romane in scala ridotta.Siamo usciti e vicino ad una aiuola, abbiamo consumato la nostra merenda; finito lo spuntino ci siamo avviati verso l’autobus. Durante il viaggio alcuni compagni dormivano mentre altri, su iniziativa della maestra, confessavano i loro “segreti amorosi”.Siamo tornati alle 19:20 e i nostri genitori erano lì ad aspettarci. Questa gita è stata molto istruttiva ed è stata così divertente che è volata via “come una piuma”.

Le “Grotte Misteriose” e la città antica