La vista degli animali è diversa dalla nostra... scoprite perché!

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le pagine dei ragazzi C ari ragazzi, tutti gli animali, uomo compreso, hanno gli occhi, però non tutti guardano al- lo stesso modo. Mi spiego meglio. Quando noi umani guardiamo un oggetto, lo osserviamo con en- trambi gli occhi, perché sono po- sti frontalmente sul nostro viso. Questa prerogativa porta a una visione binoculare: ciò signifi- ca che cogliamo l’immagine con entrambi gli occhi e riusciamo a dare profondità a un oggetto. In- somma, se guardiamo una sca- tola, capiamo benissimo se è lunga o corta. La maggior parte degli uc- celli, invece, ha una visione monoculare, cioè vede un og- getto con un occhio per volta, perché gli occhi sono posti la- teralmente al capo. Questa di- sposizione li obbliga a volge- re la testa di fianco per fissa- re un punto nello spazio, ma se devono osservare un ogget- to vicino riescono a individuar- lo anche senza girare il capo. Ne è una prova lampante l’airone ce- nerino (1) che, quando «punta» un pesce che si muove davanti al suo becco, riesce perfettamente a lo- calizzarlo senza movimenti latera- li della testa. Sempre tra gli uccelli, i rapa- ci notturni, invece, hanno una vi- La vista degli animali è diversa dalla nostra... scoprite perché! sione binoculare come la no- stra e, infatti, gufi e civette so- no proverbiali proprio per il lo- ro sguardo che ricorda quello di un uomo. Questa caratteri- stica è molto utile per la caccia perché, come abbiamo ricor- dato, gli occhi frontali permet- tono una visione a tre dimen- sioni (ricordate l’esempio della scatola?) e quindi i rapaci notturni sono in grado di valutare la distan- za tra la preda e loro stessi. La visione binoculare negli ani- mali, però, può avere i suoi aspet- ti negativi, perché non permet- te di vedere bene ciò che succe- de di fianco. Gufi e civette (2) , però, hanno risolto bene il proble- ma perché riescono a girare il ca- po di quasi 360° per osservare tut- to ciò che succede intorno. Passiamo ora ai mammiferi. Come abbiamo visto, gli occhi po- sti lateralmente al capo non con- sentono la vista a tre dimensio- ni, ma permettono di avere una vi- suale molto ampia, che si rivela di fondamentale importanza per la vita di quegli animali che la natura ha destinato al ruolo di prede. La lepre (3), per esempio, non ha una Misura le tue conoscenze con l’agricoltometro IL FUCO è: a) il maschio dell’ape; b) un fico di grosse dimensioni; c) un attrezzo per filare la lana. Rispondi alla domanda e poi verifica la soluzione a pagina 77. Stefania Pendezza 72 VITA IN CAMPAGNA 11/2015 1 2 3 © 2015 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l.

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le pagine dei ragazzi

Cari ragazzi, tutti gli animali, uomo compreso, hanno gli

occhi, però non tutti guardano al-lo stesso modo. Mi spiego meglio.

Quando noi umani guardiamo un oggetto, lo osserviamo con en-trambi gli occhi, perché sono po-sti frontalmente sul nostro viso. Questa prerogativa porta a una visione binoculare: ciò signifi-ca che cogliamo l’immagine con entrambi gli occhi e riusciamo a dare profondità a un oggetto. In-somma, se guardiamo una sca-tola, capiamo benissimo se è lunga o corta.

La maggior parte degli uc-celli, invece, ha una visione monoculare, cioè vede un og-getto con un occhio per volta, perché gli occhi sono posti la-teralmente al capo. Questa di-sposizione li obbliga a volge-re la testa di fi anco per fi ssa-re un punto nello spazio, ma se devono osservare un ogget-to vicino riescono a individuar-lo anche senza girare il capo. Ne è una prova lampante l’airone ce-nerino (1) che, quando «punta» un pesce che si muove davanti al suo becco, riesce perfettamente a lo-calizzarlo senza movimenti latera-li della testa.

Sempre tra gli uccelli, i rapa-ci notturni, invece, hanno una vi-

La vista degli animali è diversa dalla nostra... scoprite perché!

sione binoculare come la no-stra e, infatti, gufi e civette so-no proverbiali proprio per il lo-ro sguardo che ricorda quello di un uomo. Questa caratteri-stica è molto utile per la caccia perché, come abbiamo ricor-dato, gli occhi frontali permet-tono una visione a tre dimen-sioni (ricordate l’esempio della

scatola?) e quindi i rapaci notturni sono in grado di valutare la distan-za tra la preda e loro stessi.

La visione binoculare negli ani-mali, però, può avere i suoi aspet-ti negativi, perché non permet-te di vedere bene ciò che succe-de di fianco. Gufi e civette (2), però, hanno risolto bene il proble-ma perché riescono a girare il ca-po di quasi 360° per osservare tut-to ciò che succede intorno.

Passiamo ora ai mammiferi. Come abbiamo visto, gli occhi po-sti lateralmente al capo non con-sentono la vista a tre dimensio-ni, ma permettono di avere una vi-suale molto ampia, che si rivela di fondamentale importanza per la vita di quegli animali che la natura ha destinato al ruolo di prede. La lepre (3), per esempio, non ha una

Misura le tue conoscenze con l’agricoltometro

IL FUCO è:

a) il maschio dell’ape;

b) un fi co di grosse dimensioni;

c) un attrezzo per fi lare la lana.

Rispondi alla domanda e poi verifi ca la soluzione a pagina 77.

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vista acutissima, ma i suoi occhi in posizione laterale le permetto-no di controllare un’ampia porzio-ne del campo in cui vive e di fug-gire appena scorge la presenza di un predatore.

Il lupo (4) e il cane hanno gli occhi abbastanza frontali, ma, a differenza dell’uomo che ha un angolo visivo di 180°, riescono a spaziare con la vista, senza ruotare il capo, di circa 250°: mentre noi ruotiamo spesso la testa per guar-darci intorno, il lupo usa molto la vista laterale e compie meno mo-vimenti del capo rispetto a noi. Pa-re che questa visione consenta di vedere anche a lunga distanza (co-sa utilissima per un predatore che deve scorgere da lontano la sua vittima); di contro, la messa a fuo-co di soggetti a circa mezzo metro di distanza è diffi coltosa. Natural-mente al lupo questo non importa visto che la sua caccia non dipen-de dalla breve distanza.

Scopri l’elettricitàusando... una patata!

Ecco un semplice e simpatico esperimento

per scoprire la presenza e il suono

dell’energia elettrica attraverso

l’utilizzo di una patata.

Vi servono: una patata; una mone-

tina da cinque centesimi di euro;

un chiodo zincato; le cuffi ette

del computer.

Ecco come dovete procedere.

Tagliate la patata a metà e infi late

la monetina in mezzo alla patata:

metà monetina rimarrà quindi dentro

la patata e metà rimarrà fuori (A). A questo punto mettete vicino

alla monetina il chiodo zincato.

Ora prendete lo spinotto delle cuffi ette

(è la parte fi nale di metallo che di solito

attacchiamo al computer o al lettore

di musica) e mettetelo fra la monetina

e il chiodo (B). Fate attenzione che sia la monetina

che il chiodo siano

ben attaccati allo

spinotto. Ora indossate

le cuffi ette (C) e ascoltate...

Sentite uno suono?

È il suono dell’energia elettri-

ca che la patata aiuta a

far scorrere.

Cristina Bertazzoni

E per fi nire... sapete che anche le rane (5) guardano in modo par-ticolare? Se avete ben osservato, questi anfi bi hanno gli occhi situa-ti molto in alto sulla testa e que-sto permette loro di restare semi-sommersi nell’acqua, guardan-do intorno come se avessero un periscopio (quel tubo che usano i sommergibili per vedere fuori dall’acqua). Questi occhi, inol-tre, sono molto sensibili al movi-

mento: un animaletto statico passa inosservato, ma una libellula che si muove viene immediatamente in-tercettata: cibandosi esclusivamen-te di prede vive, le rane hanno pro-prio bisogno di una vista così speci-fi ca per captare ogni movenza. Pen-sate, sono così attratte dal movi-mento che accorrono anche se una foglia cade in acqua!

Maurizio Bonora

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