La via iniziatica e gli stati molteplici dell’Essere via iniziatica.pdf · Demiurgo e Brahman...

20
Nulla dies sine linea Silvano Danesi Al Sovrano Gran Commendatore, Venerabilissimo e Potentissimo Fratello Luigi Bastiani Ai Ven:.mi e Pot:.mi Fratelli e Sorelle del Supremo Consiglio La via iniziatica e gli stati molteplici dell’Essere Carissimo Sovrano, mi scrivi “che è solo retorica la domanda circa l'interesse dell’illuminato nei confronti degli scopi e dei mezzi proposti dalla Massoneria: infatti, è la stessa Advaita- Vedanta che presuppone essenzialmente il superamento della dualità, dando, quindi, per scontata, ogni astensione da qualsivoglia azione che non potrebbe manifestarsi che nella dualità dell'Essere Uno. Anche per il secondo quesito una spiegazione potrebbe essere la gradualità dell'annientamento della differenza tra Io e Sé, simile alla differenza tra Demiurgo e Brahman - Essere Assoluto. La gradualità è condizionata dalle azioni precedentemente poste in atto nel Samsara”. La conoscenza come realizzazione René Guénon, uno degli autori che più ti sono risonanti, scrive che “non potrà mai esservi una vera metafisica per chiunque non comprenda veramente che l’essere si realizza con la conoscenza e che non può realizzarsi in altro modo”. 1 La via iniziatica offerta dalla Massoneria è una via di conoscenza. Percorrere tale via, senza essere determinati a conoscere, è tempo perso, oppure è tempo dedicato a pseudo massonerie governate da cialtroni sedicenti maestri, paranoici assetati solo di potere e dei corollari dello stesso. Devo anzitutto far osservare che l’illuminazione non è un’acquisizione teorica, concettuale, ma un’esperienza(la somma esperienza), ossia una conoscenza diretta, un provare su di sé. “Ogni conoscenza cera ed effettiva – scrive Guénon – è immediata”. 2 “Quanto alla possibilità stessa della conoscenza immediata – aggiunge Guénon – la teoria degli stati molteplici dell’essere la rende sufficientemente comprensibile: d’altra parte, il voler mettere in dubbio, significa dar prova di una completa ignoranza dei più elementari principi metafisici poiché, senza questa conoscenza immediata la metafisica del tutto è impossibile”. 3 1

Transcript of La via iniziatica e gli stati molteplici dell’Essere via iniziatica.pdf · Demiurgo e Brahman...

Page 1: La via iniziatica e gli stati molteplici dell’Essere via iniziatica.pdf · Demiurgo e Brahman Essere Assoluto. La gradualità è condizionata dalle azio- ni precedentemente poste

Nulla dies sine linea Silvano Danesi

Al Sovrano Gran Commendatore, Venerabilissimo e Potentissimo

Fratello Luigi Bastiani Ai Ven:.mi e Pot:.mi Fratelli e Sorelle

del Supremo Consiglio

La via iniziatica e gli stati molteplici dell’Essere

Carissimo Sovrano, mi scrivi “che è solo retorica la domanda circa l'interesse dell’illuminato nei confronti degli scopi e dei mezzi proposti dalla Massoneria: infatti, è la stessa Advaita-Vedanta che presuppone essenzialmente il superamento della dualità, dando, quindi, per scontata, ogni astensione da qualsivoglia azione che non potrebbe manifestarsi che nella dualità dell'Essere Uno. Anche per il secondo quesito una spiegazione potrebbe essere la gradualità dell'annientamento della differenza tra Io e Sé, simile alla differenza tra Demiurgo e Brahman - Essere Assoluto. La gradualità è condizionata dalle azioni precedentemente poste in atto nel Samsara”.

La conoscenza come realizzazione René Guénon, uno degli autori che più ti sono risonanti, scrive che “non potrà mai esservi una vera metafisica per chiunque non comprenda veramente che l’essere si realizza con la conoscenza e che non può realizzarsi in altro modo”. 1 La via iniziatica offerta dalla Massoneria è una via di conoscenza. Percorrere tale via, senza essere determinati a conoscere, è tempo perso, oppure è tempo dedicato a pseudo massonerie governate da cialtroni sedicenti maestri, paranoici assetati solo di potere e dei corollari dello stesso. Devo anzitutto far osservare che l’illuminazione non è un’acquisizione teorica, concettuale, ma un’esperienza(la somma esperienza), ossia una conoscenza diretta, un provare su di sé. “Ogni conoscenza cera ed effettiva – scrive Guénon – è immediata”. 2 “Quanto alla possibilità stessa della conoscenza immediata – aggiunge Guénon – la teoria degli stati molteplici dell’essere la rende sufficientemente comprensibile: d’altra parte, il voler mettere in dubbio, significa dar prova di una completa ignoranza dei più elementari principi metafisici poiché, senza questa conoscenza immediata la metafisica del tutto è impossibile”. 3

1

Page 2: La via iniziatica e gli stati molteplici dell’Essere via iniziatica.pdf · Demiurgo e Brahman Essere Assoluto. La gradualità è condizionata dalle azio- ni precedentemente poste

Nulla dies sine linea Silvano Danesi

Intus ligere

Nella lingua greca antica la parola esperienza era indicata con ἐμπειρία (empeirìa), composta da ἐν, ἦν (in, all'interno) e πεῖρα (prova) volendo significare che con l'esperienza il soggetto era in grado di saggiare all'interno la realtà, ossia era in gradi di intus ligere. “la sola conoscenza in qualsiasi campo – scrive in proposito Guénon – è infatti quella che ci permette di penetrare più o meno profondamente nella natura intima delle cose, ed i gradi della conoscenza consistono proprio in una penetrazione più o meno profonda e in un’assimilazione più o meno completa”. 4 “Quanto alla conoscenza che rimasta puramente teorica – scrive ancora René Guènon – è evidente che essa non può in nessun caso equivalere alla realizzazione, e non cogliendo l’oggetto in modo immediato, non può avere, come abbiamo detto che un valore del tutto simbolico; essa rappresenta tuttavia una preparazione indispensabile all’acquisizione di quella conoscenza effettiva che, sola, conduce alla realizzazione dell’essere totale”. 5

Percepire e appercepire

Non mi soffermo, per ovvi motivi di contesto, sul secolare dibattito su doxa ed epistème, per avviarmi all’analisi del percorso iniziatico, che prevede esperienza graduali, avendo preliminarmente chiarito un concetto fondamentale: la differenza tra percepire e appercepire. Percepire, dal latino capere è apprendere con la mente, catturare con la mente, mentre appercepire è apprendere consapevolmente. La differenza radicale e dirimente tra un percorso profano e un percorso iniziatico è nella consapevolezza. La Tradizione oggi viene confermata dalla scienza a tal punto che è sempre più difficile distinguere la fisica dalla metafisica e ci si deve convincere, come ti ho già scritto nella precedente lettera a te indirizzata dal titolo: “Dell’illuminazione e della Massoneria” che la phýsis è l'arché di tutte le cose, divina, creatrice. In Anassimandro, come spiega Eugen Fink, la phýsis "è il fondamento non cosale di tutte le cose percepibile nel pensiero, fondamento che permane imperituro in tutto il loro trapassare. La phýsis stessa non appare; è l'ente ad apparire, ma tutto ciò che appare viene fuori dal grembo della phýsis e in esso ritorna". 6

2

Page 3: La via iniziatica e gli stati molteplici dell’Essere via iniziatica.pdf · Demiurgo e Brahman Essere Assoluto. La gradualità è condizionata dalle azio- ni precedentemente poste

Nulla dies sine linea Silvano Danesi

Tre ordini di realtà fisica

Brian Josephson, premio Nobel per la Fisica nel 1973, ritiene che vi siano tre ordini di realtà fisica che possiamo descrivere come classico, quantistico e implicato (teoria di Bohm: ordine atemporale e aspaziale, definito Olomovimento). La corrispondenza tra i vari ordini, le facoltà cognitive umane e la gradualità del percorso iniziatico (nella fattispecie massonico) può essere così definita: Ordine fisico Facoltà cognitive Grado massonico Percorso Classico Sensi Apprendista Dai sensi alla mente Quantistico Mente Compagno Dalla mente

all’anima Implicato Intelletto Maestro Dall’anima allo

spirito L’Apprendista, dopo la sua morte e rinascita, accoglie in silenzio i principi fondamentali della tolleranza, della libertà, della morale, della virtù e del vizio, ma viene avvertito che “non sono principi uguali in ogni tempo o presso ogni popolo”. L’insegnamento è fondamentale e introduce il tema della capacità critica, che attiene alla libertà di pensiero e che non si lascia costringere in schemi e in dogmi. Nel silenzio, l’Apprendista fa i conti con i suoi sensi, con le sue passioni, con l’istintualità, ma anche con il Si, ossia con il complesso delle conoscenze e delle idee del tempo, che deve imparare a rendere relative. La conoscenza è come l’orizzonte: si sposta mentre si cammina e nessuna conquista è definitiva. La conoscenza, “considerata in sé e indipendentemente dalle condizioni relative a qualche stato particolare – scrive Guénon – non può ammettere alcuna restrizione e, per essere adeguata alla verità totale, deve essere coestensiva non solo all’Essere, ma alla Possibilità universale stessa, e sarà quindi infinita, come necessariamente lo è quest’ultima”.7

Freedom is not free Abbandonare dogmi e schemi, significa abbondonare le certezze e navigare in un oceano dove l’orizzonte si sposta man mano procedi.

3

Page 4: La via iniziatica e gli stati molteplici dell’Essere via iniziatica.pdf · Demiurgo e Brahman Essere Assoluto. La gradualità è condizionata dalle azio- ni precedentemente poste

Nulla dies sine linea Silvano Danesi

E’ un primo assaggio della libertà, che è una conquista non facile e non gratuita. “Freedom is not free”. Il profano che entra in Massoneria è “libero”, in quanto non ha vincoli impedenti il suo essere iniziato e il suo procedere, ma la libertà alla quale tende è ben altra cosa. L’Apprendista lavora la pietra grezza, ossia il suo corpo, le sue passioni, le sue convinzioni, in modo inconsapevole, rendendosi progressivamente consapevole: passa dalla percezione all’appercezione. Cambia così il suo modo di vedere, di udire e sentire, di odorare, di toccare e di gustare. Cambia la percezione di sé stesso. Quando è pronto, i cinque sensi, nel grado di Compagno, acquisteranno un nuovo orizzonte conoscitivo: la “mentalità”, la loro razionalizzazione, il loro inserimento consapevole nel complesso psichico.

4

Page 5: La via iniziatica e gli stati molteplici dell’Essere via iniziatica.pdf · Demiurgo e Brahman Essere Assoluto. La gradualità è condizionata dalle azio- ni precedentemente poste

Nulla dies sine linea Silvano Danesi

I CINQUE SENSI

VISTA VEDERE Rilevare, ricevere

immagini degli oggetti tramite il senso della vista.

Percepire

OSSERVARE Guardare diligentemente tanto con gli occhi fisici che con quelli della mente, considerando che guardare ha anche un significato di difesa.

Appercepire

UDITO UDIRE Avvertire i suoni. Percepire ASCOLTARE Include attenzione Appercepire SENTIRE Include gli affetti

dell’animo. Percepire

INTENDERE Proprietà dell’intelletto Appercepire OLFATTO ODORARE Sentire gli odori, le

esalazioni. Percepire

FIUTARE Usare il naso per ricercare diligentemente

Appercepire

FIUTARE Figurato Appercepire ANNUSARE Figurato Appercepire TATTO TOCCARE Entrare in contatto con

un oggetto e averne una sensazione.

Percepire

TASTARE Toccare ripetutamente, esplorare, tentare di conoscere

Appercepire

GUSTO GUSTARE Sentire con la bocca e

ricavarne una sensazione.

Percepire

ASSAGGIARE Valutare, sperimentare, esaminare. Dal latino: exagium.

Appercepire

5

Page 6: La via iniziatica e gli stati molteplici dell’Essere via iniziatica.pdf · Demiurgo e Brahman Essere Assoluto. La gradualità è condizionata dalle azio- ni precedentemente poste

Nulla dies sine linea Silvano Danesi

L’attivazione dello spirito critico

Il percorso dell’Apprendista è quello di passare dalla percezione dei sensi all’appercezione degli stessi, con la conseguente attivazione della mente e della razionalità, ossia dello spirito critico. Questa attivazione avviene con una modalità speciale, ossia accostando al linguaggio sequenziale quello simbolico, introducendo, in tal modo, oltre al principio di non contraddizione, quello di coincidentia oppositorum. Per “quanto riguarda il dominio sensibile o corporeo, gli organi dei sensi – scrive Guénon – sono, per l’essere individuale, le «vie d’ingresso» della conoscenza”. 8 Alla consapevolezza del proprio corpo, dei propri sensi, e conseguentemente anche dei propri istinti, si accompagna l’acquisizione dello spirito critico, della “mentalità” e, al contempo, attraverso la frequentazione dei simboli e degli archetipi, si attiva quella parte della mente, assopita, che si avvia ad appercepire la coincidentia oppositorum. La conoscenza simbolica è, comunque, una conoscenza mediata, ossia una conoscenza che si esplica tramite i simboli e gli archetipi. Quando si è giunti alla “mentalità” è lecito chiedersi quale conoscenza si possa avere di stati dell’essere umano che vadano oltre il corpo e il complesso psichico. E’ la domanda che dovrebbe porsi il Compagno che si appresta a divenire Maestro. La ψυχή (psiché) o anima naturale è: pensieri, percezioni, sensazioni, è armonia fisica; è il centro del complesso mente-emozioni-corpo. Di questo complesso fa esperienza il Compagno e l’esperienza lo conduce verso il complesso animico, che è la sua prossima meta. Il rituale di iniziazione al grado di Compagno introduce i concetti di anima e di spirito: i cinque sensi sono descritti come simbolo delle facoltà dei cinque sensi dell’anima e simboli delle facoltà spirituali.

Il dominio della mente Il Compagno è stimolato al lavoro e allo studio delle Arti Liberali: Grammatica, Retorica, Logica, Aritmetica, Geometria, Astronomia e Musica. Qui la mente è maestra, ma avverte che oltre c’è altro. Prima fra tutte le arti e oltre le note sette, il rituale mette l’Architettura, recuperando in parte l’originaria suddivisione dovuta a Marco Terenzio Varrone, il quale considerava in

6

Page 7: La via iniziatica e gli stati molteplici dell’Essere via iniziatica.pdf · Demiurgo e Brahman Essere Assoluto. La gradualità è condizionata dalle azio- ni precedentemente poste

Nulla dies sine linea Silvano Danesi

nove il numero delle arti liberali: grammatica, dialettica, retorica, geometria, aritmetica, astronomia, musica, medicina e architettura. Medicina e architettura furono in seguito spostate a far parte del canone delle sette arti meccaniche. Negli scrittori cristiani e nelle rappresentazioni artistiche del Medioevo il numero è fissato in sette, per corrispondere al numero sacro dei pianeti, dei sacramenti, delle virtù, dei doni dello Spirito Santo. La medicina e l’architettura, che originariamente facevano parte delle arti liberali, vennero incluse nel secondo gruppo da Marziano Capella, nella sua monumentale opera in nove volumi intitolata De nuptiis Philologiae et Mercurii (Le nozze di Filologia e Mercurio, ca. 430 d.C.). L’attenzione posta a personaggi storici famosi, come Solone, Socrate, Licurgo, Pitagora, introduce la necessità di approfondire i concetti di democrazia, di giustizia, di morale, di dovere e di immortalità dell’anima: concetto, quest’ultimo che è l’anello di congiunzione con il percorso successivo. Fatto il suo percorso il Compagno vuole andare oltre. Vuole conoscere il segreto di Hiram, intrasmissibile in quanto acquisibile solo con la diretta esperienza e, per questo motivo, uccide il Maestro (il Maestro ha esaurito la sua funzione), muore a se stesso e resuscita come Maestro. Il suo cammino è verso l’Oltre. Oltre il corpo e oltre il complesso psichico. Il Compagno ha lavorato su se stesso e dal complesso psichico si è approssimato al complesso animico. La sua conoscenza è teorica e dell’anima vuole fare esperienza. Per questo motivo subisce l’iniziazione hiramitica. E’ lecito, a questo punto, soffermarci sulla domanda: “Cosa c’è oltre?”. E c’è un Oltre per l’essere umano durante la sua vita?

L’esperienza dell’anima René Guénon parla di “vari prolungamenti dell’individualità”. “D’altra parte – aggiunge – questi prolungamenti, che sono di vari ordini, possono ancora rientrare nelle suddivisioni della gerarchia generale; alcuni di essi, anzi, essendo di natura organica, possono venire considerati semplicemente d’ordine corporeo, a condizione però di attribuire anche a quest’ordine qualcosa di psichico: e ciò trova la sua giustificazione nel fatto che la manifestazione corporea è come avvolta e compenetrata dalla manifestazione sottile, nella quale ha il suo principio immediato”. 9 La manifestazione sottile, della quale scrive Guénon è l’anima, intesa come olcsos.

7

Page 8: La via iniziatica e gli stati molteplici dell’Essere via iniziatica.pdf · Demiurgo e Brahman Essere Assoluto. La gradualità è condizionata dalle azio- ni precedentemente poste

Nulla dies sine linea Silvano Danesi

Riprendo quanto ho scritto nel mio: “La via druidica”, primo volume: “ Augusto Rostagni, nel sui libro Il verbo di Pitagora10, analizzando il pensiero dei Pitagorici, introduce, con Filolao, il concetto di όλχός (olcsos). Se ci riferiamo alla Sfera i suoi elementi (σωματα – somata) sono cinque: quelli dentro la Sfera sono fuoco e acqua e terra e aria; poi quinto viene l’όλχός della Sfera. L’όλχός è un “sostegno”, qualcosa che avvolge, ricopre e segna dimensioni e contorno dei corpi; è quintessenza o etere ed è principio formativo. La nostra anima, l’Etere o Dio che noi riceviamo con il respiro dal Circuito esterno, è concepita come τώματός όλχός (sostegno del corpo). Gli Orfici, che hanno influenzato il pensiero dei Pitagorici, consideravano l’anima o demone il sostegno o la forma del corpo (somatos olcsos), perché non perisce, né soffre modificazioni di sorta. La presenza dell’anima accanto al corpo è necessaria; serve perché il corpo sviluppi tutte le sue proprietà: serve, dicono gli Orfici, da sostegno. […] Nel pensiero dei Greci, dunque, non è il corpo che tiene insieme l’anima e la guida durante la vita; è l’anima a tenere unito il corpo”. La psiché è il complesso corpo-mente-sensazioni-emozioni ed è mortale. Solo la presenza del daimon infonde vita alla psiché. La psiché è l’anima fisica, il centro delle attività dell’essere umano e riceve il suo sostegno in vita dal daimon che dà il proprio olcsos, ovvero il sostegno. Quando c’è vita psiché e daimon olcsos sono una cosa sola, ma si separano quando sopravviene la morte. Possiamo dunque tradurre in questo modo:

• daimon = spirito (pensiero in azione) • olcsos = anima, sostegno e stampo del corpo, campo morfogenetico • psiché = complesso corpo-mente-sensazioni-emozioni.

L’anima e la fisica quantistica Traggo dal mio: “la via druidica” alcuni concetti relativi alla fisica che ben si interconnettono con quanto asserivano gli antichi. “Il concetto antico di olcsos ne richiama uno fisico moderno, ossia quello di campo o regione d’influenza. Quello che i calcoli quantistici dimostrano è che noi e il nostro universo viviamo e respiriamo in ciò che equivale a un mare in movimento, un mare quantistico di luce. La “sottostante dell’universo – scrive Lynne Mc Taggart – è un mare di campi quantistici i quali non possono essere eliminati da nessuna legge nota della fisica. ….. Tutto nel nostro mondo, qualsiasi cosa abbiate in mano, non importa quanto sia denso, quanto pesante,

8

Page 9: La via iniziatica e gli stati molteplici dell’Essere via iniziatica.pdf · Demiurgo e Brahman Essere Assoluto. La gradualità è condizionata dalle azio- ni precedentemente poste

Nulla dies sine linea Silvano Danesi

quanto grande, al suo livello fondamentale si riduce a una collezione di cariche elettriche, che interagiscono con un mare di energia di fondo di campi elettromagnetici e di altri campi energetici”.11 L’anima come campo energetico è molto simile all’anima come olcsos. Rupert Shaldrake lo chiama campo morfogenetico. Qui Augusto Rostagni introduce la riflessione su una possibile confusione con la parola greca ψυχή (psiché). “Se l’anima dovesse riferirsi al complesso delle forze psichiche, nessun dubbio che per Alcmeone l’anima sarebbe mortale al pari del corpo. Perciò l’anima non può non essere se non qualcosa di ulteriore e di assolutamente diverso dalle comuni manifestazioni del sentire e del pensare”. 12 La ψυχή (psiché) o anima naturale è pensieri, percezioni, sensazioni, è armonia fisica; è il centro del complesso mente-emozioni-corpo. L’anima è όλχός, sostegno, campo morfogenetico o, meglio, daimon olcsos. […] Augusto Rostagni, nel riferire le idee di Empedocle scrive: “Il demone dunque non è di questo mondo; viene dalla sede degli dei e degli spiriti; gli elementi se lo gettano l’uno all’altro e «tutti lo odiano, per sua sventura precipita nell’esilio terreno, entra, forzato dalla Necessità, in corpi e in organismi che hanno già da sé, per semplice effetto della loro composizione materiale, piena coscienza: sensazioni, percezioni, ragione. Se però i corpi non ricevono da esso alcuna loro funzione, solo uniti con esso sono «quel che si chiama vita»; separati muoiono, e nella morte trascinano le loro doti psichiche, non il demone che emigra verso altre sedi”. 13 […] E’ molto chiaro, a questo punto, il rapporto tra psiché e daimon, spesso identificati e confusi nello stesso concetto di anima.

Il campo morfogenetico Siamo di fronte ad uno snodo essenziale, quello riguardante il campo morfogenetico. Uno snodo che mirabilmente accosta antiche sapienzialità alle frontiere dell'odierna scienza biologica. Scrive in proposito Roberto Zamperini su “Scienza e conoscenza”, numero 15, 2006: ”Secondo il biologo inglese Rupert Shaldrake, un campo morfogenetico o campo morfico è un campo energetico invisibile, quanto potente, in grado di guidare la creazione della forma degli organi degli esseri viventi … Ebbene, un campo di tale natura è costituito da energia sottile. Il fatto che non si veda non significa, ovviamente, che non esiste. La sua esistenza è certificata dalla Natura stessa. Non tutti questi campi morfici, però, sono sopravvissuti. Alcuni hanno passato il vaglio della selezione, altri si sono persi per sempre perché inadatti a competere. La caratteristica essenziale di un campo morfico è di acquisire sempre maggiore energia, ogni volta che si replica e, più acquista energia, più si incrementa la sua capacità di generare la forma. Un circolo chiuso, in cui amplifica sempre più l’energia di un campo morfico vincente, quello che, in altre parole, è stato premiato dalla selezione naturale”. Il numero aureo, se stiamo a questa impostazione, dà luogo a un campo morfico vincente, in quanto capace di generare la

9

Page 10: La via iniziatica e gli stati molteplici dell’Essere via iniziatica.pdf · Demiurgo e Brahman Essere Assoluto. La gradualità è condizionata dalle azio- ni precedentemente poste

Nulla dies sine linea Silvano Danesi

soluzione più efficiente. Rimaniamo ancora con Rupert Sheldrake, poiché egli scrive di una nuova scienza della vita ed afferma: " Ci sono campi che esistono e che sono causativi come potenzialità che generano attualità fisiche. La vita è guidata da campi di informazione invisibili e introvabili che circondano le cellule". Tali campi morfogenetici sembrano essere analoghi ai conosciuti campi fisici come l'elettromagnetismo della gravità, ma esistono in una specie di dimensione di iper spazio. Sheldrake aggiunge che "questo potrebbe spiegare come alcuni sistemi fisici si influenzino a vicenda a distanza senza, apparentemente, una qualsiasi connessione materiale". Siamo in presenza di un fenomeno di non località tipico della fisica quantistica. Sheldrake giunge alla conclusione che i modelli di pensiero sembrano radicarsi ovunque, indipendentemente dalla distanza e in modo diretto nelle menti di altri membri della stessa specie, come se avessero una connessione in comune. Egli chiama queste radiazioni, questi i modelli di pensiero campi di risonanza morfogenetica. "Questi campi - sostiene il biologo - trasportano solo informazioni, non energia, e sono disponibili attraverso il tempo e lo spazio senza perdita di intensità dopo che sono stati creati. Sono creati da modelli di forme fisiche".

La facultas praeformandi Ancora dal mio: “La via druidica” riposto il parere di alcuni scienziati che ci conducono in prossimità di alcuni concetti antichi e tradizionali. "L'ologramma quantistico non locale - scrive in proposito Edgard Mitchell, scienziato, ricercatore e astronauta - è il trasportatore non locale di informazioni per la materia molecolare e di più larga scala. Così la percezione non è un oggetto, ma piuttosto l'etichetta per un processo non lineare che include un oggetto, un recipiente e l'informazione". "Il modello dei campi morfogenetici - scrive Alan Steinfeld (Scienza e Conoscenza - novembre 2005) - apre la porta all'investigazione della consapevolezza e dei processi mentali che possono funzionare senza supporto fisico. Progressi in questa ricerca potrebbero spiegare l'esistenza di esseri non fisici quali gli dei, gli angeli e altri enigmi come la vita dopo la morte". I campi morfogenetici, dunque, vanno oltre quelli elettromagnetici e sono responsabili della generazione di nuove forme e la geometria sacra è campo di indagine, dovuto ad una sapienza antica, dei principi costitutivi dell'universo attraverso lo studio delle forme; di quelle mirabili forme delle quali sono costituite l’armonia della natura che ci circonda e l’armonia dell’universo. Interessante, a questo proposito, un riferimento a C.G.Jung, il quale, nel suo: “Gli archetipi e l’inconscio collettivo”, a proposito dell’immagine primordiale, scrive: “La sua forma è piuttosto paragonabile, …, al sistema assiale di un cristallo il quale per così dire preforma la struttura del cristallo stesso nell’acqua madre, senza possedere un’esistenza materiale sua propria. Questa si esprime soltanto nel modo in cui cristallizzano ioni e molecole.

10

Page 11: La via iniziatica e gli stati molteplici dell’Essere via iniziatica.pdf · Demiurgo e Brahman Essere Assoluto. La gradualità è condizionata dalle azio- ni precedentemente poste

Nulla dies sine linea Silvano Danesi

L’archetipo in sé è un elemento vuoto, formale, nient’altro che una facultas praeformandi, una possibilità data a priori alle forme di rappresentazione”.

L’esperienza del corpo di fiamma e la Tradizione egizia L’esperienza del Maestro, dopo la sua morte come Compagno e rinascita come Hiram, è volta all’appercezione del “corpo di fiamma”, la consapevolezza del quale lo colloca nella certezza dell’immortalità e lo proietta verso l’epopteia. A questo punto sorge inevitabile la domanda: “E’ possibile in vita avere la percezione consapevole della propria anima’”. René Guénon, alla cui trattazione degli stati molteplici dell’essere rinvio, scrive che “per «gerarchie spirituali» non possiamo intendere altro che l’insieme degli stati dell’essere superiori all’individualità umana, e più particolarmente gli stati informali o sopra-individuali, che d’altronde dobbiamo considerare realizzabili, per l’essere che si trova nello stato umano, anche nel corso della sua esistenza corporea”. 14 Arthur Avalon, nel suo “Il potere del serpente” (Mediterranee) scrive che l’effetto dell’energia della Kundalini, ottenuto per forza di volontà, “sia quello di innalzare la coscienza fisica attraverso i piani ascendenti al «mondo celeste». Per usare l’espressione indù, l’oggetto e la meta dello Shat-chakra-bheda è lo Yoga”. 15 Kundalini è la Divina Energia Cosmica nei corpi. La parola Yoga deriva dalla radice sanscrita «Yug» che significa unire, legare assieme, soggiogare, dirigere e concentrare l'attenzione, usare ed applicare. Significa anche unione o comunione, ed è la vera unione della nostra volontà con quella del Divino. Significa anche unione in perfetto equilibrio di tutte le componenti del nostro essere: corpo, mente, spirito. “Questo – aggiunge Arthur Avalon – è in definitiva l’unione con il Sé supremo o Paramâtma; ma è ovvio che se il corpo, nel suo stato naturale, è già, sebbene inconsciamente nello Yoga, altrimenti non esisterebbe, ogni cosciente passo u su è Yoga e vi sono molti stadi prima di giungere alla liberazione completa o Kaivalya Mukti”. 16 Arthur Avalon, riportando anche il parere di altri autori, accosta il metodo di risveglio della Kundalini a quello faraonico, simbolizzato dal serpente sulle acconciature dei Faraoni o a quanto è scritto nel Popol Vuh, il libro sacro degli Zuni, popolo amerindo. Naturale viene il riferimento al caduceo e, per altri versi, all’albero sefirotico.

11

Page 12: La via iniziatica e gli stati molteplici dell’Essere via iniziatica.pdf · Demiurgo e Brahman Essere Assoluto. La gradualità è condizionata dalle azio- ni precedentemente poste

Nulla dies sine linea Silvano Danesi

La tradizione iniziatica dell’antico Egitto Le esperienze di unione con il Sé trovano nella Tradizione una punto di riferimento assai interessante nelle iniziazioni dell’antico Egitto, così come ci vengono trasmesse dal Libro di Ciò che è nella Duat, altrimenti detto Libro degli Inferi, il quale è la descrizione di un viaggio iniziatico mediante il quale si realizza lo stato di Akh, il «divino nell’umano», il «corpo di gloria», il «corpo di fiamma». “La conoscenza quindi – scrive Boris de Rachewiltz – che è richiesta dal testo, comporta già da vivi e sulla terra la realizzazione dello stato di Akh, in altre parole la conquista dell’immortalità”. 17 Realizzazione che è lo scopo dei Misteri, dei quali quello del “Libro di Ciò che è nella Duat” rappresenta quelli aristocratici, connessi con il percorso del sole, Ra, mentre gli osiriaci rappresentano i Misteri democratici (successivi alla Vi dinastia). Della ritualità misterica egizia sono tributari i Misteri eleusini, i riti orfici e dionisiaci e quelli della celtica Keridwen. Il percorso iniziatico descritto dal “Libro di Ciò che è nella Duat” si svolge in 12 ore. “Il viaggio notturno del dio Sole nell’Ade, la cosiddetta «discesa negli Inferi» - scrive Boris de Rachewiltz nell’introduzione alla sua traduzione del testo egizio – ci riporta al visita interiora terrae rectificando» della Porta Magica: è il viaggio cosciente del principio solare attraverso varie prove e pericoli «rectificando» ciò che è necessario affinché il «volatile», per dirla con termini alchemici, divenga «fisso» e il Sole possa nascere vittorioso al termine del periglioso viaggio. Gli inferi, quindi – aggiunge Boris de Rachewiltz – costituiscono la simbolica terra che deve essere «conosciuta» e il «Libro» che la descrive è la «guida» per tale viaggio che, come vedremo, può essere compiuto in via naturale dopo la morte oppure, in via eccezionale, già durante la vita. Donde il carattere di testo iniziatico propriamente detto…”. 18 Il viaggio iniziatico è un avvicinarsi al numinoso centro profondo della psiché, dov’è il Sé, considerato come la manifestazione dell’essenza divina nell’essere umano. “Il ruolo centrale dell’archetipo del Sé, il centro sacro della psicologia di Jung – scrive in proposito C. Michael Smith – viene identificato come la base per una vita sana”. 19

12

Page 13: La via iniziatica e gli stati molteplici dell’Essere via iniziatica.pdf · Demiurgo e Brahman Essere Assoluto. La gradualità è condizionata dalle azio- ni precedentemente poste

Nulla dies sine linea Silvano Danesi

Una vita psicologicamente sana Il primo effetto, pertanto, di un percorso iniziatico è la conquista di una vita psicologicamente sana, premessa essenziale per una vita sana anche del corpo. Il percorso iniziatico riguarda anzitutto una guarigione spirituale e psicosomatica. Il numen, che il latino traduce con potenza divina, si estende al concetto stesso di divinità. Tali potenze sono simbolicamente rappresentate da fenomeni naturali, immagini zoomorfe e antropomorfe, come appunto sono i Neter egizi, dei quali ci occupiamo. I numen sono anche immagini che sorgono dal fondo numinoso dell’inconscio e hanno un carattere simile a concetti come il mana dei Polinesiani, il maban degli aborigeni australiani, il silap inua degli Inuit, il seid della mitologia nordica, il kami schintoista, il daimon greco e il genio latino. “Il numen è – scrive C. Michael Smith – un concetto irriducibile. Si riferisce a un oggetto che appare universalmente, un sui generis, che non può essere definito ricorrendo semplicemente ai concetti esplicativi della sociologia, della psicologia, dell’antropologia o di qualsiasi altra disciplina. E’ un mistero che non può essere descritto a parole, va oltre il loro potere”. 20 Antiche ritualità e studi psicologici e antropologici ora trovano riscontro nel pensiero di alcuni fisici, come Brian Josephson, premio Nobel per la Fisica nel 1973, il quale, come s’è già detto, ritiene che possiamo descrivere tre ordini di realtà fisica: classico, quantistico e implicato (teoria di Bohm). “La corrispondenza tra i vari ordini – chiarisce Odifreddi – non è soltanto metafisica, ma costituisce una vera e propria identità: in particolare la mente è l’esperienza del livello quantistico della realtà, mentre la meditazione, o l’illuminazione, permette di sperimentare l’ordine implicato”. 21 L’illuminazione è l’epopteia dei Misteri. L’ordine implicato, lo ripeto, secondo il fisico David Bohm, è un ordine aspaziale e atemporale definito Olomovimento; un ordine mistico in cui passato, presente e futuro coesistono; un odine ove ogni cosa è parte di un’indivisa interezza. La via iniziatica conduce, attraversando il numinoso mare (inconscio personale e collettivo) dei numen (i nostri mostri o i nostri angeli e maestri) all’ordine implicato, ove risiede il Sé, ossia, per dirlo in termini induisti, l’Atman, che è in collegamento con l’indivisa interessa del Brahman. Il Sé è il centro del campo della coscienza individuale che si connette con la coscienza universale. L’immagine del Campo del 32° grado è, da questo punto di vista, illuminante. Il viaggio iniziatico attraversa gli stati profondi, antichi e universali dell’inconscio collettivo e mette l’iniziando di fronte alle proprie paure, alle paure collettive e alla numinosità degli archetipi.

13

Page 14: La via iniziatica e gli stati molteplici dell’Essere via iniziatica.pdf · Demiurgo e Brahman Essere Assoluto. La gradualità è condizionata dalle azio- ni precedentemente poste

Nulla dies sine linea Silvano Danesi

Il Sé, sostiene Jung, è un archetipo che è agente ordinatore, regolatore e armonizzatore della psiché ed è fonte di senso, ossia orienta; ha le caratteristiche del Logos. Il Sé è axis mundi interiore, centro e circonferenza di se stessi.

Percepire l’ordine implicato Ordo ab chao. Ecco, dunque, che nel caotico grande mare numinoso, l’iniziando individua un ordine (l’ordine implicato), ma, come avverte C.Michael Smith, “è necessario un ego fortemente sviluppato se si vuole essere in grado di tollerare il potere numinoso, e talvolta caotico, dell’inconscio collettivo e sopravvivergli senza esserne fagocitati”.22 Qui risulta evidente il valore iniziatico di un percorso guidato, come è quello contenuto nel “Libro di Ciò che è nella Duat”. “Chi sappia identificare i simboli con le loro interiori valenze (e non parlo di un certo tipo di psicanalisi) – avverte Boris de Rachewiltz – potrà forse «conoscere» e vincere il «Guardiano della Soglia» e passare indenne di porta in porta, di «risveglio in risveglio». E in questo mondo massificato e plebeo di larve, di mummie desacralizzate quali i robots meccanici, ritrovare l’aristocratica «Via del Risveglio» potrebbe essere cosa di non poco conto”. 23 Che “Il Libro di Ciò che è nel Duat” abbia un carattere iniziatico per i viventi è esplicitato in alcune affermazioni che troviamo nel testo delle varie ore. Diamo, pertanto, uno sguardo alle varie Ore, con l’ovvia premessa che sarebbe opportuno, ai fini di una ricostruzione delle radici rituali che la Massoneria rivendica, un lavoro di scavo dell’apparato simbolico del testo. L’Ora prima è una sorta di anticamera che precede l’ingresso nella Duat. I personaggi che compongono l’equipaggio della barca sono a prua: “Colui che schiude i cammini”, “La Conoscenza”, “La Signora della barca”. A poppa ci sono: “Horo, l’Orante”, il “Toro della Verità”, il “Guardingo”, la “Volontà”. Sono qualità necessarie per affrontare il percorso iniziatico. Soffermerei l’attenzione sulla Conoscenza, che è uno degli elementi fondamentali del percorso massonico. La barca è preceduta da una processione di vari personaggi e da quattro pietre confinarie sormontate da un corpo umano e indicanti quattro Ordini: “Ordine di ra”, “Ordine di Atum”, “Ordine di Khepri” e “Ordine di Osiride”.

14

Page 15: La via iniziatica e gli stati molteplici dell’Essere via iniziatica.pdf · Demiurgo e Brahman Essere Assoluto. La gradualità è condizionata dalle azio- ni precedentemente poste

Nulla dies sine linea Silvano Danesi

Il sigillo principale di questa prima fase è lo “Spartiacque”, costituito da un’asta verticale, sormontata da due corna, indicanti la sommità del cranio e da una figura mummiforme. L’asta è attraversata in due sensi opposti da due serpi. Boris de Rachewiltz identifica nel sigillo l’equivalente del caduceo ermetico e la rappresentazione di quelle che le dottrine orientali definiscono nadi: Pingala a destra, mascile e attiva e Ida a sinistra, femminile e passiva. Al centro Soshumna, lungo la quale si svolge Kundalini, il potere igneo serpentino, l’energia del risveglio. Il sigillo ci indica l’essenza del percorso iniziatico che avviene nella Duat: il risveglio della Kundalini, l’attivazione dei chakras. In termini qabalistici potremmo pensare alle vie sephirotiche. Il viaggio nella Duat acquista il significato di un percorso nell’inconscio, all’interno dell’interiora terrae individuale. Un percorso dove i Neter, gli dèi, i numi sono aspetti dell’inconscio. Conoscere le proprie paure è uno degli elementi essenziali del percorso.

Nella seconda Ora il nome degli dèi è: “Anime della Duat” e il percorso è collegato al simbolismo della resurrezione. Il percorso affronta non solo gli aspetti dell’inconscio, che si presentano in varie forme, ma anche la capacità di dominio equilibrato delle correnti energetiche (l’equilibrio della bilancia di Maat),raggiungibile “dosando il ritmo”. Verità e Giustizia acquistano, nel Neter Maat, il significato di equilibrio matematico assoluto. Nella terza Ora l’iniziando è immerso nel Nu, serbatorio cosmico di energia universale indifferenziata e percorre l’ «Acqua del dio Uno». Nella quarta Ora l’iniziato entra nel Ro-stau, attraversa varie porte ed è nel ventre della Terra. Nella quinta Ora l’iniziato è nel centro occulto della Terra. Nella sesta Ora l’iniziato affronta l’Abisso delle Acque. Qui l’iniziato affronta l’Abisso delle Acque. Qui l’iniziato deve sapere mantenere la

sua identità a fronte delle forze dissociative dell’inconscio. Nella settima Ora l’iniziato si scontra con il serpente Apep, l’entità delle tenebre, per combattere il quale è necessaria la conoscenza delle energie e delle forze dell’inconscio. “La «conoscenza» operata in terra – commenta Boris de Rachewiltz – è quella dell’Iniziazione: il congiungimento attivo, individuato con la forza universale che consente di bere l’«Acqua della vita», detta anche la «rugiada cristallina», l’«Aur», definita dagli stoici il «fuoco dell’artista» ed indicante l’origine di tutte le energie, le cui differenziazioni determinano i pensieri, gli istinti, le vibrazioni”. 24

Disegno di Boris De rachewiltz Tratto dal testo: “Il libro egizio degli inferi”, Edizioni della Terra di Mezzo.

15

Page 16: La via iniziatica e gli stati molteplici dell’Essere via iniziatica.pdf · Demiurgo e Brahman Essere Assoluto. La gradualità è condizionata dalle azio- ni precedentemente poste

Nulla dies sine linea Silvano Danesi

L’Ora ottava è la fase ove è la fase ove le potenzialità delle varie potenzialità delle varie fasi dell’esperienza sono immobilizzate, cristallizzate. La grande prova è superata. L’iniiato si mantiene distaccato dalle singole potenzialità-divinità. E’ iniziata la fase di reintegrazione dell’Io. L’Ora nona è l’ora nella quale l’iniziando è in grado di muoversi nella corrente, come un pesce nell’acqua. L’iniziando è un “giustificato” in quanto è pervenuto alla coscienza iniziatica. L’Ora decima è l’ora nella quale l’iniziato è divenuto un nuotatore e attraversa “La Grande delle Trasformazioni, la procreatrice delle Forme”. E’ un rafforzamento delle capacità acquisite nell’ora precedente. “Il risveglio – scrive Boris de Rachewiltz – avviene dopo che le «Acque» (la «corrente») percorrendo i canali (le nadis) si calmano nel raggiunto equilibrio”. 25 Ora undicesima. In quest’ora l’iniziato attraversa l’elemento fuoco. Il simbolo dell’astro Pesedj (il cui significato è: illuminare) posto sulla colonna vertebrale indica il raggiungimento di uno stato che prelude alla rinascita. Ora dodicesima. L’imbarcazione è trainata da 12 fedeli di ra e da 12 dee che la conduono attraverso il corpo di un serpente. “Siamo giunti – commenta Boris de Rachwiltz – alla «estremità delle tenebre» ed il passaggio «alla luce» avviene attraverso il corpo di un serpente in cui il dio Sole passa entrandovi dalla coda. E’ un’ulteriore riconferma del passaggio della vis solare dalla base del «serpente» simbolo della nadi Soshumna, risalendo e risvegliando i vari centri sino a sorgere poi al vertice, come «Sole rinnovellato». L’iniziato è pervenuto alla conoscenza suprema e alla realizzazione dello stato di Akh, ossia alla presa di coscienza del suo essere divino calato nell’umano. “La «conoscenza» operata in terra – commenta Boris de Rachewiltz – è quella dell’Iniziazione: il congiungimento attivo, individuato con la forza universale che consente di bere l’«Acqua della vita», detta anche la «rugiada cristallina», l’«Aur», definita dagli stoici il «fuoco dell’artista» ed indicante l’origine di tutte le energie, le cui differenziazioni determinano i pensieri, gli istinti, le vibrazioni”. 26 Verso la fine del percorso, siamo “giunti – commenta Boris de Rachwiltz – alla «estremità delle tenebre» ed il passaggio «alla luce» avviene attraverso il corpo di un serpente in cui il dio Sole passa entrandovi dalla coda. E’ un’ulteriore riconferma del passaggio della vis solare dalla base del «serpente» simbolo della nadi Soshumna, risalendo e risvegliando i vari centri sino a sorgere poi al vertice, come «Sole rinnovellato».

16

Page 17: La via iniziatica e gli stati molteplici dell’Essere via iniziatica.pdf · Demiurgo e Brahman Essere Assoluto. La gradualità è condizionata dalle azio- ni precedentemente poste

Nulla dies sine linea Silvano Danesi

Il rapporto Es-Io-Se Le tre condizioni dell’Apprendista, del Compagno e del Maestro sono, nella loro dinamica, assimilabili a quelle dell’Es, dell’Io e del Sé, ma non in termini di separazione o di successione di stati, ma di continua relazione equilibrata, così come è indicato in un “iniziatico” albero della vita che ho elaborato e che, a mio parere, iconograficamente dà il senso dell’insieme relazionale.

17

Page 18: La via iniziatica e gli stati molteplici dell’Essere via iniziatica.pdf · Demiurgo e Brahman Essere Assoluto. La gradualità è condizionata dalle azio- ni precedentemente poste

Nulla dies sine linea Silvano Danesi

I successivi gradi nel Rito scozzese A questo punto è lecito chiedersi cosa possono aggiungere i successivi gradi offerti dal Rito Scozzese Antico ed Accettato. Non è questo il luogo per una trattazione dell’insieme dei gradi, ma un’osservazione è essenziale: il percorso dal 4° grado (primo del Rito) al 33° grado non è un percorso piramidale, ossia verticale, ma orizzontale, ben simbolizzato dall’accampamento del 32° grado. Il percorso del Rito è un insieme ordinato, ove molte conoscenze, diverse fra di loro, attorniano un centro, apportando ad esso particolari percorsi cognitivi. Il percorso del Rito è un percorso che va da conoscenze distribuite su un ennagono, ad altre distribuite su un eptagono e così via: pentagono, triangolo, cerchio, croce, centro. Non c’è un grado sovraordinato ad un altro, ma un convergere verso il centro. Non siamo in caserma. Nel primo grado del Rito Scozzese Antico ed Accettato (4° nella graduatoria che si conclude con il 33°), la scatola di osso, ossia il cranio, contenente il cervello, in un silenzio consapevole, ossia nella meditazione, fa l’esperienza di lampi illuminativi (Ziza), i quali, essendo tali, sono anche indicibili. Il 4° grado si pone, pertanto, come naturale proseguimento del 3° e come cerniera tra l’Ordine e il Rito.

18

Page 19: La via iniziatica e gli stati molteplici dell’Essere via iniziatica.pdf · Demiurgo e Brahman Essere Assoluto. La gradualità è condizionata dalle azio- ni precedentemente poste

Nulla dies sine linea Silvano Danesi

Trovo assurdo il salto dal 4° al 9° sulla base di semplici enunciazioni degli scopi dei gradi intermedi, che non rendono loro giustizia, riguardo alla loro importanza, o che addirittura ne sviliscono il significato. Valga come solo esempio quanto scrive il Farina a proposito del 6° grado: “Segretario intimo”: “Questo grado, puramente episodico, non ha altro scopo che di rendere simpatica la curiosità, questo eccitante dell’intelligenza, e di spingere gli iniziati a rendersi con la curiosità maestri del maggior numero possibile dei segreti per ritrarne la ricompensa che darà loro la Massoneria, ricompensa che sarà in relazione ai benefici e all’influenza ottenuti con i segreti”. Nel frattempo ci si è dimenticati dell’avvertimento che il profano ha avuto nel Gabinetto di

Riflessione: “Se la curiosità ti ha condotto qui, vattene”.

Possiamo passare oltre senza una spiegazione coerente sul concetto di “curiosità”?

E poi, visto che il segreto diciamo essere l’intima appercezione, di quali segreti si parla in

questo “episodico” grado? E di quali benefici? E di quale influenza?

Possiamo lasciar circolare queste notizie, ormai di totale dominio pubblico, senza che ci sia

stata un adeguato approfondimento delle stesse? E il rituale del grado dov’è?

A queste domande non diamo risposta e passiamo oltre, non senza aver appreso note sull’abbigliamento, parole sacre, toccamenti, parole di passo, parola sacra e via discorrendo. A concetti utili, necessari, imprescindibili, sostituiamo il ripetere a memoria gesti e parole, solo per dimostrare di essere andati oltre, non nell’Oltre, ma nell’oltraggio alla nostra intelligenza. Con un caro saluto e con un triplice fraterno abbraccio nei NNN.SSS.NNN.

Brescia, 23.01.2017

19

Page 20: La via iniziatica e gli stati molteplici dell’Essere via iniziatica.pdf · Demiurgo e Brahman Essere Assoluto. La gradualità è condizionata dalle azio- ni precedentemente poste

Nulla dies sine linea Silvano Danesi

1 René Guénon, Gli stati molteplici dell’Essere, Adelphi

2 René Guénon, Gli stati molteplici dell’Essere, Adelphi

3 René Guénon, Gli stati molteplici dell’Essere, Adelphi

4 René Guénon, Gli stati molteplici dell’Essere, Adelphi

5 René Guénon, Gli stati molteplici dell’Essere, Adelphi

6 Martin Heidegger, Eugen Fink, Eraclito, Laterza

7 René Guénon, Gli stati molteplici dell’Essere, Adelphi

8 René Guénon, Gli stati molteplici dell’Essere, Adelphi

9 René Guénon, Gli stati molteplici dell’Essere, Adelphi

10 Augusto Rostagni, Il Verbo di Pitagora, Victrix

11 Lynne Mc Taggart, Il campo del Punton Zero, Macro Edizioni

12 Augusto Rostagni, Il verbo di Pitagora, Viatrix

13 Augusto Rostagni, Il verbo di Pitagora, Victrix

14 René Guénon, Gli stati molteplici dell’Essere, Adelphi

15 Arthur Avalon, “Il potere del serpente” Mediterranee

16 Arthur Avalon, “Il potere del serpente” Mediterranee

17 Boris de Rachewiltz, Il Libro egizio degli inferi, Edizioni della Terra di Mezzo

18 Boris de Rachewiltz, Il Libro egizio degli inferi, Edizioni della Terra di Mezzo

19 C. Michael Smith, Jung e lo sciamanesimo, Edizioni Amrita

20 C. Michael Smith, Jung e lo sciamanesimo, Edizioni Amrita

21 Piergiorgio Odifreddi, Il Vangelo secondo la Scienza, Einaudi

22 C. Michael Smith, Jung e lo sciamanesimo, Edizioni Amrita

23 Boris de Rachewiltz, Il Libro egizio degli inferi, Edizioni della Terra di Mezzo

24 Boris de Rachewiltz, Il Libro egizio degli inferi, Edizioni della Terra di Mezzo

25 Boris de Rachewiltz, Il Libro egizio degli inferi, Edizioni della Terra di Mezzo

26 Boris de Rachewiltz, Il Libro egizio degli inferi, Edizioni della Terra di Mezzo

20