LA VIA DELL'ANGELO

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Libro di racconti realizzato dai ragazzi e ragazze della SMS S.G. BOSCO di Santeramo in Colle (BA) durante il progetto PON "Apprendisti scrittori"

Transcript of LA VIA DELL'ANGELO

  • In copertina: particolare di unaffresco nella grotta di santAngelo a Santeramo

  • Indice

    Premessa...............pag. 5

    LA SORELLA RITROVATA........pag. 6

    IL RICORDO, IL SOGNO DI ESTELE...........pag. 11

    LA SCOPERTA, LA VOGLIA DI ANGELO.......pag. 16

    LINCONTRO, IL VIAGGIO DEL MONACO BERNARDO........pag. 18

    IL NOSTRO VIAGGIO VERSO TARANTO..................................pag. 20

    Conclusione...........................pag. 24

    Riferimenti....................pag. 25

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  • 5Premessa

    EEsistono tante strade per arrivare ad un luogo che la meta di un viaggio che ci siamo prefissati; ognuno si organizza e si adatta come pu con i mezzi che conosce e che ha a disposizione, avendo la stessa finalit di portare a compimento

    un progetto di vita che fonte e motivazione della vita stessa.

    Al richiamo dellangelo che da secoli parla al cuore dellEuropa,

    hanno risposto uomini e donne diversi e tutti loro hanno tracciato cammini e percorsi

    che sono avvolti nel fascino della leggenda, lasciando segni nei luoghi in cui sostarono

    o transitarono.I sogni produssero segni tangibili, tracce indelebili

    nelle grotte dellangelo di Santeramo cos come in tanti altri luoghi della cultura cristiana

    e mitico-pagana del mediterraneo.Siamo partiti dai segni per recuperare non solo tracce di storia del nostro passato e della nostra

    memoria, ma per dare vita a nuovi sogni, quelli dei nostri apprendisti scrittori

    con laugurio che aiutino gli uomini e le donne di oggi a recuperare la memoria del passato.

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  • La sorella ritrovata

    La sorella ritrovataIIn un giorno di freddo inverno in una piccola casetta circondata da prati fioriti, muretti a secco e piccoli animali, viveva una famigliola formata da due fratelli di nome Tom e Semir cresciuti solo dalla loro mamma, una bellissima donna di nome Aranel(principessa). Per i due ragazzi ogni momento del giorno era una nuova scoperta, anche perch Aranel, amando la natura, faceva esplorare il territorio circostante ai suoi adorati figli. Fra i due fratelli cera un forte legame che li

    univa fin dalla nascita e per questo trascorrevano

    i loro momenti pi intensi giocando e scherzando sempre col sorriso stampato sulle labbra. Ogni giorno la vita di questa famiglia era sempre pi

    dura ma finalmente arriv il 25 gennaio, giorno

    del compleanno di Tom e Semir, erano tutti felici, cos Aranel decise di andare in paese per acquistare tutto ci che serviva per una festa a

    sorpresa. Durante il tragitto, Aranel vide una donna ferma sul ciglio della strada; si trattava della sua amata sorella Estele. Nel salutarla Aranel le chiese se voleva un passaggio in auto, e lei accett; iniziarono a parlare delle loro famiglie,

    e non videro che il cielo cominciava a riempirsi di nubi nere. Dopo un po di tempo, si scaten

    una tempestosa e violenta pioggia che imped ad

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  • La sorella ritrovata

    Aranel ed Estele di proseguire speditamente il percorso, lautomobile con cui viaggiavano inizi a

    intraprendere strade impervie, piene di pietre e buche. Ad un certo punto lautomobile prese una fossa ed inizi a vagare da una parte e dallaltra. Le due donne erano tanto terrorizzate da non saper cosa

    fare, per fortuna un grosso masso ferm lauto; loro sospirarono pensando che fosse tutto finito, ma

    la sfortuna non termin. Infatti, per la forte pioggia, la grossa pietra scivol frantumandosi in tanti

    pezzetti. Lauto su cui viaggiavano Estele ed Aranel inizi a rotolare, niente riusciva a fermarla, ogni

    attimo era fatale per le loro vite, tutto fin quando lauto si schiant contro un albero e si frantum in

    mille pezzi. Mentre i due fratelli aspettavano ansiosi il ritorno della madre, passavano le ore; Tom e Semir trascorsero la notte in bianco rattristati al sol pensiero di non aver festeggiato tutti insieme il loro compleanno. Al levarsi del sole nessuna traccia portava ad Aranel, cos i due fratelli decisero di incamminarsi verso il paesino. Durante il tragitto fermarono ogni passante e, arrivati in paese disperati, chiesero notizie in ogni angolo delle piccole stradine; giunti sul lungomare Tom e Semir videro su una panchina inciso il nome del loro nonno Hassan e, pensando ai vecchi momenti passati, si ricordarono del loro vecchio amico Amir, principe del loro paesino. Decisero, quindi, di andare da lui per saperne di

    pi sulla scomparsa della loro madre. Amir abitava in una piccola casetta vicino ad una grotta dove si rifugiava da bambino con Hassan; mentre Tom e Semir si recavano da Amir videro molte impronte che portavano a questa misteriosa casa, ma non ci fecero caso, passavano le ore ma non arrivava nessuna

    notizia di Aranel.. Finalmente giunsero da Amir che li accolse con un forte abbraccio e li invit

    nella sua casa per cenare tutti insieme e parlare della loro vita trascorsa senza un padre. Dopo cena, per scaldarsi, si radunarono davanti al camino; Tom e Semir raccontarono ad Amir la verit sullaccaduto, il vecchio Amir rimase stupito: non sapeva come aiutarli, non aveva pi le forze di una volta, ma non voleva rifiutar loro una mano e pens di esplorare la murgia. Mentre attraversavano le colline senza

    trovare alcuna traccia di Aranel si sentivano ormai esausti causa il lungo vagare. Decisero, cos, di andare a riposarsi sotto lalbero maestro dove da bambini usavano incidere le loro iniziali. Mentre erano in prossimit dellalbero, ad un tratto i raggi del sole fecero brillare dei frammenti di color rosso. Dopo aver visto tutto ci i ragazzi iniziarono a correre, spaventati; il vento forte sfiorava le

    loro guance rigate dalle lacrime; preoccupati e scoraggiati a causa delle vane ricerche i loro sguardi si intrecciarono per un attimo mentre correvano senza fiato verso la loro meta. Arrivati vicino allalbero

    maestro Tom e Semir riconobbero nei frammenti rossi scorsi in lontananza, i tanti piccoli pezzi della loro auto, lauto che guidava la loro amata madre, ma nessuna traccia portava ad Aranel. I ragazzi, mentre si aggiravano attorno alle rovine dellauto, udirono in lontananza qualcuno che chiedeva aiuto;

    incuriositi si avviarono in un sentiero, e, mentre camminavano, intravidero dietro un cespuglio tante perline cosparse sul prato. Seguendo questi indizi arrivarono vicino ad una casetta, con il fiato in gola

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  • La sorella ritrovata

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    Masseria sulla grotta di santAngelo a Santeramo

  • La sorella ritrovata

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    aprirono la porta ed intravidero una donna infreddolita che si scaldava con una coperta. La donna si gir

    di scatto, la luce del sole le accecava gli occhi La donna inizi a balbettare, ed i ragazzi la invitarono

    ad alzarsi; pian piano lei si rialz, gir il capo: era ferita, tremava e si lamentava per il dolore, ma ad

    un tratto pronunci i nomi dei due ragazzi che rimasero sconvolti! Non riuscirono a dire nientaltro che:

    - chi sei? - la donna, con un filo di voce, rispose: - Sono vostra madre! - I due ragazzi scoppiarono in un

    lungo pianto e si strinsero in un forte abbraccio, finalmente avevano ritrovato la loro amata madre ed

    erano felicissimi. Dietro la porta cera il loro vecchio amico Amir, che, preso dallentusiasmo, inizi a

    piangere ininterrottamente. Tutti erano commossi ma felicissimi per aver ritrovato la loro amata Aranel. Insieme si avviarono per ritornare nella loro casetta; durante il viaggio Aranel, improvvisamente, si ricord che nella macchina con lei cera la sua amata sorella, di cui non vi era traccia; inizi a piangere,

    ma non disse niente ai suoi figli ed ad Amir per non spezzargli il sorriso. Dopo poco tempo tutti insieme

    arrivarono alla loro casetta e pian pianino scesero dallauto aiutando Aranel, ancora esausta; la donna poggiando il piede sulla sua amata terra tir un gran respiro di sollievo; Semir, Tom, Aranel ed Amir

    erano molto affamati, per questo decisero di festeggiare questo giorno fortunato; ognuno di loro si

    rimbocc le maniche e dopo poche ore il pranzo era pronto; mentre pranzavano, Amir inizi a tossire

    molto forte, Semir dandogli dellacqua gli chiese se andava tutto bene, lui sorridendo rispose di s,

    cos felicemente ripresero a festeggiare. Passavano i minuti, ed il loro sorriso non si spegneva mai. Ad un tratto Amir riprese a tossire sempre pi forte, questa volta fu Tom a chiedergli come andasse,

    nessuna risposta arriv al ragazzo. Loro si agitarono, luomo stava molto male, per questo decisero di

    portarlo al pronto soccorso. Arrivati allospedale scesero velocemente dallauto e si diressero verso la porta di ingresso, entrando videro un dottore che girovagava per il corridoi, i due ragazzi chiesero se era possibile una visita, luomo rispose di s. Mentre la famigliola aspettava ansiosa, il dottore usc velocemente dalla stanza e chiam i suoi colleghi, Aranel balz dalla sedia e chiese cosa stesse

    succedendo; nessuno rispondeva, uomini e donne si dirigevano verso la stanza dove cera Amir, mentre la porta si chiudeva violentemente in un secondo. Passavano le ore Semir, Tom e Aranel si chiedevano cosa fosse successo; ad un tratto un dottore usc dalla stanza, allora i ragazzi si alzarono di scatto chiedendo notizie del loro amico, il dottore li tranquillizz: non era niente di grave, un piccolo malore

    aveva colto di sorpresa Amir, doveva rimanere qualche giorno in ospedale per riprendersi del tutto. La

    famiglia decise di passare la notte in ospedale, cos si accasciarono sulle sedie per riposare. Mentre il buio aveva invaso lospedale, Aranel inizi a muoversi sulla sedia, in preda ad un brutto sogno...

    Riguardava nuovamente sua sorella... Riusciva a vederla, s, Estele era in un ospedale, ma non uno qualunque... Era nello stesso ospedale in cui si trovavano anche loro!

    Improvvisamente Aranel balz dalla sedia ed inizi a chiedere di Estele; nessuno sapeva risponderle,

  • La sorella ritrovata

    tranne un anziana donna che rispose alla sua domanda indirizzandola verso la stanza N.17. Aranel con le lacrime che le scendevano lungo il viso, inizi a correre velocemente fino a quando arriv alla stanza

    N.17: impaurita apr leggermente la porta e vide una donna che dormiva serenamente, lei sperava che non fosse sua sorella ma vedendo la mano, riconobbe il sangue del suo sangue e, con un piccolo sorriso, chiuse la porta, lasciandola riposare. Al levarsi del sole, i due ragazzi si alzarono e videro la loro madre sorridente; le chiesero cosa fosse successo, lei rispose che aveva ritrovato sua sorella Estele, finalmente. I due ragazzi non sapevano cosa dire, cosi Aranel raccont loro tutto ci che era

    successo, rendendoli partecipi della sua grande felicit.

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  • Il ricordo: il sogno di Estele

    Il ricordo:il sogno di EsteleIIn un giorno di pieno inverno Estele, un anziana signora dagli occhi color ghiaccio, osservava la

    monotonia della pioggia. Una giornata come tante altre: il suo letto era ancora disfatto, la porta della sua stanza era rimasta chiusa per tutto il tempo: era totalmente immersa nei suoi pensieri. Dal giorno dellincidente ancora nessuno era andato a farle visita e lei non riusciva a darsi delle risposte sulla sua vera identit. Era convinta che la notte precedente avesse sognato qualcosa

    di diverso, di strano: sentiva di averlo vissuto realmente, quel maledetto sogno; adesso, ora, lo

    stava rivivendo: sentiva il vento tra i capelli, il gelo che le accarezzava il pallido viso, il rumore dei suoi passi, il silenzio che avvolgeva quel luogo

    misterioso. La luna, anche se lontana, sembrava laffiancasse nellavventura di quella notte.

    Nel suo misterioso sogno Estele, bench fosse completamente circondata dal buio, camminava spedita, animata da uno scopo ben preciso: voleva trovare un indizio per rispondere ai tanti perch del suo passato.

    ...Camminava, camminava... Finalmente in

    lontananza aveva intravisto un piccolo sentiero che conduceva ad una antica masseria abbandonata in

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  • Il ricordo: il sogno di Estele

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    Sentiero verso la grotta di santAngelo a Santeramo

  • Il ricordo: il sogno di Estele

    un posto deserto della Murgia circondato da muretti a secco ed erbacce.Pur terrorizzata dallangusto posto, non aveva esitato ad entrarvi. Aveva aperto lentamente la vecchia porta di legno che dava accesso alla masseria: uno scricchiolio laveva spaventata, ma aveva proseguito, affrontando il buio con passi sicuri. Ad un tratto, inciamp.

    Tast il pavimento e scorse un anello di ferro, lo sollev: una botola. Vi entr e precipit per circa dieci

    metri. Cadde, si scroll la polvere di dosso e si ritrov in una grotta ipogea. Nove torce rudimentali

    illuminavano la stanza evidenziandone i bellissimi affreschi posti sulle pareti anche se non perfettamente conservati: i volti, infatti, apparivano sbiaditi. Tuttavia la luce dotava limmagine di un fascino immane. Mentre osservava stupefatta la bellezza degli affreschi, uniscrizione rap il suo sguardo, pietrificandola:

    era identica alla sua voglia, molto singolare, che aveva nascosta fra i capelli, sul collo.

    ...Quale era il legame tra lei e quella misteriosa grotta? Doveva a tutti i costi riscrivere le pagine della sua

    storia andate perdute in quel maledetto incidente stradale!

    Qualcuno bussa alla sua porta: una donna di mezza et con un folto manto di capelli dorati. Saluta Estele con un forte abbraccio. Estele non la riconosce o forse non ricorda chi sia. La donna porta con s un vecchio libricino, leggermente sgualcito. Glielo consegna dicendole: - Ti aiuter a ricordare. Leggilo attentamente. - La saluta poi con un sorriso ed esce dalla stanza ancor prima che Estele possa domandarle chi sia. Estele poggia il libricino sul comodino, indossa le sue pantofole e si dirige in bagno. Si raccoglie i capelli in una coda, si lava lentamente il viso ed inizia ad osservare la sua voglia

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  • Il ricordo: il sogno di Estele

    sperando di trovare qualche indizio. Poco dopo una giovane infermiera, di cui non ricorda il nome,

    apre timidamente la porta: - Estele, il momento di andare. - - Certo. Grazie di tutto. - risponde Estele. - Spero ti ritorni presto la memoria, arrivederci. - Estele esce dalla camera, silenziosamente attraversa il corridoio della clinica, pensierosa e incerta.Avanza verso luscita, apre il portone principale e correndo entusiasta sotto la pioggia, si sente, per un attimo, sollevata da ogni turbamento.

    ...Estele torn nella sua vecchia casa di periferia, si sedette e sfogli con molta curiosit il libro. Era

    unautobiografia di una giovane nobildonna romana di nome Eteria, la prima donna nella storia a

    compiere un pellegrinaggio. Osserv ancora la vecchia copertina del libro: stava pian pian ricordando quel libercolo lo aveva

    trovato quando era bambina ed era con sua sorella in una piccola libreria del paese.

    Quel piccolo negozietto disponeva di moltissimi libri, tuttavia solo un libricino polveroso aveva affascinato lo sguardo di Estele che aveva deciso di acquistarlo senza neppure sapere di che argomento

    trattasse.Sorrise. Era riuscita a recuperare un tassello, anche se non importantissimo, della sua vita.Lo rilesse ancora una volta pi interessata di prima e si accorse che questo piccolo libricino era stato

    dedicato dallautrice alla sua cara amica, una certa Alina appartenente alla gens Julia.Associ immediatamente quel nome al libro di famiglia che aveva ereditato da sua madre, cos lo prese

    dal cassetto della sua scrivania e scopr che Alina era una sua lontanissima parente.Stanca dellimpegnativa giornata trascorsa si appisol sul divano.

    Il mattino seguente Estele si svegli di buon ora e sedendosi davanti alla finestra che dava sulla strada,

    sorseggi del caff.

    A quel punto le torn in mente il sogno a cui stava pensando il giorno precedente.

    Si alz in fretta, indoss i suoi occhiali e accese il computer.

    Per ore ed ore ricerc notizie riguardanti la grotta, ma non trov nulla.

    Esausta chiuse gli occhi, si massaggi le tempie e poggi i suoi occhiali sulla scrivania.

    Si alz per prendere un bicchier dacqua.

    Assapor lentamente il liquido e improvvisamente sent un torpore invadere il suo corpo...

    Quasi in maniera del tutto involontaria si sedette ancora una volta davanti alla scrivania; prese carta e penna e scrisse frettolosamente Morsara.Un brivido lattravers nuovamente facendola svenire.

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  • Il ricordo: il sogno di Estele

    I caldi raggi del sole al tramonto, la svegliarono. Un po stordita si alz notando il foglio sulla scrivania.

    Morsara... Prese una vecchia cartina del posto Morsara...Usc di casa spinta dalla forte curiosit, prese lauto e segu il percorso indicatole dalla cartina. Giunse in un piazzale deserto. In lontananza intravide il piccolo sentiero del sogno. Corse pi velocemente possibile, felice, soddisfatta.Ecco la masseria: le erbacce, i muretti a secco...

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    Masseria in localit Morsara a Santeramo

  • La scoperta: la voglia di Angelo

    La scoperta:la voglia di AngeloAAngelo aveva 11 anni, era biondo, occhi azzurri, corporatura media, e aveva una gran voglia di

    avventura e di scoprire popoli che erano esistiti in tempi remoti. Un mattina, appena sveglio, Angelo not

    la comparsa di una strana voglia proprio sul polso della mano destra, di colore marrone con allinterno inscritta una parola latina. Il ragazzo si spavent tantissimo perch non

    sapeva cosa rappresentasse quella parola, sapeva

    solo che era in latino perch lui lo studiava gi a scuola.Un giorno, dopo una passeggiata con il suo fedele cavallo, Angelo, per tornare a casa, aveva pensato di trovare una scorciatoia, cos, invece di girare a sinistra, segu la strada che portava dritto. And sempre dritto fin quando vide alcuni

    pezzi di macerie lungo la strada che proseguiva in modo rettilineo: cera molta vegetazione soprattutto finocchi selvatici, molti uccelli che

    cinguettavano Mentre camminava nel luogo dove ancora oggi situata la grotta di santAngelo trov tantissimi reperti, pezzi di vaso di cui alcuni

    colorati. Si guard intorno e vide che cera una

    busta appesa ad un ramo di un pino, la prese per raccogliere i reperti che secondo lui erano pi

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  • Iscrizioni nella grotta di santAngelo a Santeramo

    significativi. Camminando camminando, Angelo non trovava pi niente di affascinante o importante,

    per insistendo nelle sue ricerche, aveva scorto una strana grotta ricoperta dalla vegetazione del

    territorio. Sopra la grotta cera scritto Sant Caves e sembrava che mancasse una parola, quella parola

    era rappresentata proprio dalla voglia che Angelo aveva sul braccio destro, che significava appunto

    Angelo. La grotta era composta da tante pietre poste una sopra laltra di colore grigio. Siccome Angelo era molto curioso vide che allinterno cerano moltissimi particolari interessanti come: ossa antiche, reperti funerari, monete, decorazioni, scritte e disegni su tutte le pareti. Era molto felice della sua misteriosa scoperta e voleva tornare a casa per dirlo alla mamma. Mentre, recuperato il suo cavallo, tornava verso casa si guard inavvertitamente il braccio e... incredibile, ma vero!! La voglia

    era scomparsa!!!

    Adesso le grotte di santAngelo sono famose in tutto il mondo, tutti sanno della loro esistenza e si chiamano davvero cosi GROTTE DI SANTANGELO

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    La scoperta: la voglia di Angelo

  • Lincontro: il viaggio del monaco Bernardo

    LLa maggior parte dei luoghi consacrati allarcangelo nelle viscere della terra, da sempre luogo di suggestione e di fascino per gli uomini di tutte le epoche. Sulle grotte furono innalzate le chiese affinch loscurit incontrasse la luce del

    sole, diretta emanazione del Dio creatore.Tra l867 e l870 d.c. il monaco Bernardo, con due confratelli, Teodemondo del monastero di San Vincenzo al Volturno e Stefano, spagnolo, compiono un viaggio attraverso il Mezzogiorno longobardo e arabo per raggiungere la Terrasanta.Da Benevento, seguendo la direttrice Traiana, anche questa pi tardi nota come strada

    Francisca, i pellegrini Bernardo, Teodemaro

    e Stefano pervennero prima alla grotta di San Michele sul Gargano, poi a Bari civitas Sarracenorum e, infine, attraverso la Via per

    compendium, a Taranto, dove simbarcarono alla volta di Alessandria per raggiungere la Terrasanta. Prima di arrivare a Taranto incontrarono, in una locanda, tre cavalieri Vitix, Pasbek e Gaetas, che raccontarono loro la terribile esperienza con i temibili saraceni...

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    Lincontro:il viaggio del monaco Bernardo

  • Lincontro: il viaggio del monaco Bernardo

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    Vie di pellegrinaggio

    Via Appia e via Traiana

  • Guerriero saraceno

    Il nostro viaggio verso Tarantoattraversando lAppia antica

    Pasbek, Gaetas e Vitix, cavalieri di Re Osvald IV, nellanno 865 abbiamo deciso di intraprendere questo viaggio perch il nostro re ha deciso di

    mandarci verso una misteriosa grotta situata in una localit chiamata Sanctum Petrum vicino Taranto. Con i nostri cavalli da Benevento arriviamo a Bari e ci soffermiamo l per qualche giorno, approfittandone per visitare qualche

    santuario e delle catacombe. Calata la sera, dopo aver lasciato nelle stalle i nostri cavalli, decidiamo di riposarci in una locanda per tutta la notte. In camera non siamo soli perch la condividiamo con il nobile Ser Trutolvs III. Il mattino seguente mentre ci dirigiamo verso la stalla, Ser Trutolvs III, imperatore di Inghilterra discendente della potente dinastia dei Trutolvs, conosciuti meglio come valorosi spadaccini, decide di unirsi a noi. Dopo aver parlato un poco ed esserci conosciuti meglio ci raccomanda di fare attenzione ai Saraceni che da un po di tempo avevano occupato la parte meridionale della Puglia ed erano spietati carnefici. Inoltre Trutolvs ci invita

    a fare attenzione perch dietro langolo si sente una puzza, probabilmente di carne putrefatta. Allimprovviso un urlo agghiacciante si eleva al cielo e un po impauriti noi velocemente sfoderiamo le nostre spade e dopo esserci messi di spalle al muro sporgiamo un po la testa al d l della parete e assistiamo a scene molto cruente: un soldato saraceno con la sua sciabola stava tagliando le teste ai proprietari di una locanda perch non volevano pagare una tassa al gran sovrano saraceno. La puzza veniva dalle teste dei malcapitati, ormai in putrefazione, che il feroce saraceno impalava su delle asticelle di legno appuntite e lasciava come ornamento davanti alla porta della locanda; il resto del corpo veniva bruciato oppure lasciato marcire per strada. Dopo aver assistito a queste scene molto ma molto violente, usciamo allo scoperto

    e uno di noi, Gaetas decide di affrontare faccia a faccia il carnefice saraceno.

    Dopo questo lungo e avvincente scontro esce vincitore il carnefice, che un

    po malconcio scappa lasciando il corpo di Gaetas steso per terra, purtroppo

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    Lincontro: il viaggio del monaco Bernardo

  • senza vita. Trutolvs, Vitix e Pasbek decidono di preparare un degno funerale al loro valoroso amico, bruciandolo e spargendo le sue ceneri sul cortile antistante la locanda, il luogo che il loro amico aveva cercato di proteggere pagando con la vita. Lunico superstite, il proprietario della locanda, ci aiut a

    sollevare Gaetas e ci accompagn nella piazza sul retro dove aveva gi allestito una tomba per i suoi cari

    massacrati dal saraceno, ma avendo visto le gesta del nostro caro amico Gaetas, riteneva pi opportuno usarla per lui. Dopo aver svolto questo rito funebre, ci dirigiamo in cerca di quel saraceno per vendicare

    il nostro amico, e ci imbattiamo in una lite tra il famoso carnefice e uno sfortunato doganiere, sempre

    per il problema del pagamento di tasse. Subito Pasbek corre verso il saraceno e dopo aver estratto la sua spada dal fodero, lo spinge violentemente per terra e senza alcuno scrupolo lo infilza allaltezza

    dello stomaco e gli sottrae tutto loro. Il doganiere, per ringraziarci, ci offr vitto e alloggio per tutto il mese. Dopo esserci sistemati nelle nostre camere ci caliamo in una bella tinozza piena di acqua calda

    e rimaniamo a mollo per circa mezzora. Dopo unoretta due ragazze bussano alla porta e ci invitano ad uscire perch avevano allestito un bel banchetto in nostro onore. Dopo aver mangiato ci dirigiamo nuovamente nelle nostre camere, stanchi e sazi, ci buttiamo sui letti fatti di paglia, e ci addormentiamo di sasso. Il mattino seguente, al nostro risveglio, ci ritroviamo legati in sella ad un cavallo guidati da una strana creatura, anche lei a sua volta in groppa ad un cavallo, tutta incappucciata. Tuttun tratto questa strana persona scende dal suo destriero e si dirige verso di noi. Dopo averci mostrato il suo

    volto ci spiega che lei Irma, la figlia del locandiere. Irma per farci sfuggire al massacro che i saraceni

    stavano facendo durante la notte, ci aveva faticosamente messi in groppa ai nostri cavalli cercando di farci arrivare al pi presto a Taranto, per poi lasciarci imbarcare verso la nostra destinazione finale. Noi,

    un poco stupiti e rintronati, ringraziamo Irma e ci incamminiamo in gran fretta; arrivati in un ridente paesino ci colpisce il suo nome: Sanctum Petrum .. Proprio in quel momento dalla mia tasca

    scivola per terra il mandato del re, Pasbek senza fare alcuna attenzione lo raccoglie e distrattamente lo legge : - Io Re Osvald IV incarico i miei cavalieri Pasbek, Gaetas e Vitix di intraprendere un viaggio con destinazione Sanctum Petrum per esplorare una misteriosa grotta situata in periferia rispetto al paese. - Noi siamo molto stanchi e non riflettiamo sulle misteriose coincidenze, decidiamo quindi di fermarci

    per la notte in questa locanda.

    ...Dopo aver congedato i cavalieri ed aver ascoltato la loro storia incredibile sui saraceni, sulla via compendiaria Bernardo, Teodemondo e Stefano si imbattono in una strada che porta alla grotta dellAngelo nella zona di Santeramo; decidono di sostare in quel posto presso una taverna perch

    provati dal lungo viaggio e da alcuni segni premonitori gli intimano di fermarsi.

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    Lincontro: il viaggio del monaco Bernardo

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    Lincontro: il viaggio del monaco Bernardo

    Masserie sulla via Appia

    Masseria santAngelo a Santeramo

  • Ecco la loro storia, narrata dal monaco Bernardo.Mi trovavo con i miei amici Teodemaro e Stefano nella taverna intorno al fuoco, ormai quasi spento per lora tarda, ma che comunque continuavamo

    ad alimentare a turno per scaldarci, dati i nostri umidi e fradici abiti. Stavamo mangiando del pane, un po di formaggio avanzato e vino che ci aveva offerto loste. La stanza era molto fredda, per il vento che entrava da una piccola e profonda finestrella aperta, situata su una parete in pietra.

    Da una parte cera un bancone in legno dove un uomo anziano serviva del vino e piccole porzioni di pietanze. Ad un tratto, mentre eravamo assorti nelle nostre lunghe chiacchierate, sentimmo numerose voci provenienti dallesterno della taverna, che si sovrapponevano e si mescolavano al nitrito dei cavalli. Qualche minuto dopo, vedemmo una vecchia porta di legno scuro, aprirsi molto lentamente, ci provoc un

    assordante cigolio che attir la nostra attenzione. Apparvero sulluscio

    un gruppo di pellegrini che indossava una schiavina, tutti portavano una bisaccia a tracolla e impugnavano un lungo bastone. Ma la nostra attenzione fu per attratta dalla presenza insolita di una figura femminile. Essa ci chiese

    di potersi accomodare accanto a noi vicino al fuoco, poich la stanza era gi piena. Dopo essersi sistemata, si present con il nome di Eteria, un nome che

    nelle nostre menti infondeva un senso di dolcezza e di sicurezza. La donna inizi a raccontare del suo viaggio a Gerusalemme: ci rifer dei

    tanti pellegrini che accorrevano in Terrasanta da tutte le parti del mondo per espiare le proprie colpe, delle meravigliose opere che aveva ammirato in alcuni edifici e delle numerose testimonianze che aveva ricavato dalla

    gente del luogo. Al finire della sua interessante narrazione ci chiese da

    dove provenissimo e cosa stessimo facendo nella taverna. Cos anche noi la informammo della nostra avventura a Monte Sant Angelo. Finito il nostro

    racconto da cui allapparenza la donna pareva affascinata, ci dedicammo ognuno a quello che preferivamo. In questo modo pass la nottata nella

    taverna.

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    Lincontro: il viaggio del monaco Bernardo

    Pellegrino vestito con la schiavina

  • IConclusione

    Il mondo che verr sar libero

    di apprezzare e conservare il nostro sogno ed il viaggio continuer su altre vie,

    su altre gambe, su altri sogni,

    seguendo antiche orme e tracciando nuovi percorsi.

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  • Riferimenti

    REDAZIONE TESTI E IMPAGINAZIONE Alunni:

    Ichraq Oukhani, Antonisia Cecca, Viviana Zamel, Elisea Stano, Vito Difonzo, Pasquale Lillo, Anna Rossi, Luca Losacco,

    Enrico Massaro, Michele Sette, Giuseppe Sirressi, Olimpia Silletti, Nicola Preci, Claudio Barberio, Emanuela Carretta, Angela Colacicco, Angela Porfido, Rita Stasi, Cinzia Laquale

    REVISIONE TESTIINDICAZIONI METODOLOGICHE:

    per quanto riguarda la revisione dei testi ed il loro contenuto si preferito non modificarne lassetto contenutistico

    poich frutto di una diretta esperienza creativa dei ragazzi; ci si limitati a correggere dove strettamente necessario.

    proff.sse Claudia Di Lorenzo, Lucia Cammisa, Maria Rita Gadaleta

    IMMAGINIcopertina, pagg. 8, 12, 13, 15, 17, 22A, 23 dott. Antonio Laselva

    pagg. 5, 19A, 19B, 20, 21, 22B, 23, 24 download web aventi diritti

    FILE MUSICALI

    Classi sperimentali di oboe e tromba coordinate dai proff. Claudio Lamuraglia e Cosimo Moro

    IDEAZIONE E REVISIONE GRAFICA

    prof. Carlo Molinari

    COORDINAMENTOproff.ssa Claudia Di Lorenzo, proff.ssa Lucia Cammisa, proff.ssa Maria Rita Gadaleta,

    prof. Carlo Molinari

    RINGRAZIAMENTIprof. Maria Caponio, prof. Luciano Rampino,

    CARS Altamura (BA)dott. Antonio Laselva, presidente ARCHEOCLUB Santeramo

    eBook realizzato nel corso del Progetto PON 2010/2011 Apprendisti scrittoriScuola Media Statale S. G. Bosco - Santeramo (BA)

    dirigente scolastico prof.ssa Rosa Scarciatutor: proff.ssa Claudia Di Lorenzo, proff.ssa Lucia Cammisa

    esperti esterni: proff.ssa Maria Rita Gadaleta, testi; Carlo Molinari, grafica digitale.

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    Pulsante 17: Pulsante 16: Pulsante 1: Pulsante 2: Pulsante 3: Pulsante 4: Pulsante 5: Pulsante 6: Pulsante 7: Pulsante 8: Pulsante 9: Pulsante 10: Pulsante 11: Pulsante 12: Pulsante 13: Pulsante 14: Pulsante 15: Pulsante 18: Pulsante 21: Pulsante 22: