La VEQ: strumento di confronto e di miglioramento …2014/11/02 · I nternational Organization for...
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La VEQ: strumento di confronto e
di miglioramento continuo
Anna Massaro
Torino
La VEQ: strumento di confronto e di miglioramento continuo
Obiettivi della Medicina Trasfusionale
* Garantire la sicurezza per donatori e pazienti,
minimizzando ogni possibile rischio
* Rendere disponibile la terapia trasfusionale
necessaria,assicurandone la massima efficacia
e tempestività
La VEQ: strumento di confronto e di miglioramento continuo
Materia prima della Medicina Trasfusionale è
una risorsa umana preziosa e insostituibile
Tutta l’attività delle Strutture Trasfusionali (ST)
deve quindi necessariamente svilupparsi in
procedure ben definite e controllate all’interno
di un Sistema organizzativo globalmente orientato alla Qualità , per ottenere prodotti e servizi che rispettano gli obiettivi
La VEQ: strumento di confronto e di miglioramento continuo
Ogni operatore della S.T. coinvolto attivamente nell’organizzazione del proprio lavoro è tenuto a:
• scegliere metodi di analisi e produzione adeguati
a ogni esigenza diagnostica e terapeutica
• utilizzare strumentazione idonea e curarne la
manutenzione e il corretto funzionamento
• controllare l’attività giornaliera mediante appropriati programmi di C.Q.I.
• verificare costantemente i risultati dell’intero
processo partecipando a programmi di V.E.Q.
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Effettuare misurazioni,verifiche e confronti delle “performance “ prodotte permette ai responsabili di ogni
ST di vedere più chiaro nella propria organizzazione e quindi di prendere le decisioni più sagge
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Il programma di Controllo della Qualità (CQI e VEQ)permette lo studio degli errori, che sono nellaresponsabilità della S.T. e della procedura usata, perriconoscerli e minimizzarli nelle varie fasi dei processioperativi
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USA
1947
Primo programma di VEQ in Medicina di Laboratorio organizzato negli USA (Belk WP e Sunderman FW A survey of the Accurancy of chemical analyses in Clinic. Laboratories.Am.J.Clin.Pathol.1947;17:853-96 )
‘ 50-’60 Il College of American Pathologist avvia programmi generalizzati di Verifiche esterne di Qualità come PROFICIENY TESTING (P . T. ) :valutazione obbligatoria delle prestazioni analitiche dei Laboratori a fine di ordine fiscale (sanzioni)
‘ 70-’80 Vengono messe a punto le regole statistiche di controllo,le modalità operative per la messa in atto dei programmi di C.Q. , le carte di controllo e i criteri decisionali sul metodo proposti da Westgard
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EUROPA
‘60-70
1976
Programmi di controllo e verifica della Qualità entranogradualmente nella pratica dei Laboratori europei
(WHO External Quality Assesment of Health laboratoriesBrussels Dic.1979 – Euro Rep.Stud.1981; 36:1-23)
“Committee of experts on requirements for Quality Assurance in blood transfusion “ costituito dal Consiglio d’Europa
anni ‘80
1986
Diffusione con modalità diverse nei Paesi Europei di Programmi di Verifica Esterna di Qualità (es. UK NEQAS)
First European guidelines for quality requirements of TransfusionServices (pubblicazione del Consiglio d’Europa Studio a cura di E.Freiesleben,R.Butler,C.Hogman,W.Wagstaff)
anni ‘90
Sono completate le modalità organizzative dei Programmi Q. ,che diventano SISTEMATICI,ne sono inoltre definite le strutture responsabili e i requisiti generali(ISO/IEC Guide 43-1 e 2 1997 Proficiency testing by interlaboraratorycomparison. Geneva 2° Ed. 1997)
I Programmi Europei sono volontari con fini prevalentemente educativi pervalutare e migliorare le prestazioni
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La VEQ: strumento di confronto e di miglioramento continuo
ITALIA1967
Prima inchiesta sull’attività diagnostica in Italia Vanzetti G. A survey on national scale in the field ofClinical chemistry : results and prospects. Minerva Med. 1967;58: 2724- 35.
fine ’70 ‘80
Sviluppo in alcune Regioni dei primi programma di VEQ, essenzialmente organizzati come controlli interlaboratori o a cura di aziende produttrici di reagenti
1984DPCM ( Gazz. Uff. n°55 febbraio 1984) Indirizzo e coordinamento dell’attività delle regioni in materia di requisiti minimi di strutturaz. di dotazione strumentale e di qualificazione del personale dei presidi che erogano prestazioni di diagnostica di laboratorio (Prescrive CQIe VEQ entro tre anni su base Regionale)
1986Pubblicazione delle prime linee guida europee per i Requisiti di Qualità dei Servizi Trasfusionali ( a cura della SIITS-AICT ora SIMTI)
1986-1988
Costituzione del Gruppo degli Standard : definire requisiti minimi e Standard di riferimento per l’attività diagnostica e di produzione sulla base di indicazioni internazionali (AABB,ISBT,OMS ecc.)Corsi itineranti a cura della Soc. Scientif. su principi e modelli di Schemi di C. Qualità
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La VEQ: strumento di confronto e di miglioramento continuo
ITALIA19901991
Decr, applicativi della L.107/90 DM 27/12/90(tit.VIart.33)DM 15/1/91(tit.II art.7) ribadiscono alle ST la prescrizione di procedure complete di CQI e CQE in tutti i settori di Attività diagnostica e di Produzione
1996Pubblicazione nella traduzione a cura del Dr. Giorgio Reali sul:“Servizio Trasfusionale” bollettino della SIMTI della :“Guida per la preparazione,uso e garanzia di Qualità degliEmocomponenti.” Annessa alla raccomandazione n R(95) 15
1997DPR 14/01/1997 n°37 (Gazz.Uff. 20/02/1997 n°42) .Decreto suiRequisiti strutturali,tecnologici ed organizzativi per l’esercizio delle Attività sanitarie da parte delle strutture pubbliche/private sancisce che “ il laboratorio deve aver programmi di CQI e partecipare a VEQ Regionali o a Progr. validati a livello nazionale o internazionale“
1998 La SIMTI avvia ,con finanziamento ministeriale, il Progetto di attività Formativa generalizzata sul Sistema di Gestione per la Qualità( M.Macrì M.Farina Sviluppo di un Sistema Qualità nella MedicinaTrasfusionale e di Laboratorio Momento Medico 1998 )
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• I Servizi Trasfusionali devono prevedere attività di Controllo di Qualità interno ed esterno e partecipare a programmi di miglioramento della Qualità ( DPR 14/01/1997
• CQI e VEQ devono essere procedurati e documentati
• CQI : verifica continua del processo analitico al fine di assicurare l’attendibilità dei dati
• VEQ :autonomo confronto fra laboratori tra loro indipendenti gestito da un Ente esterno che esamina il risultato finale del processo (ISS,Regioni,Aziende di Bologna,Firenze e altri)
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Fonte Rapporti ISTISAN 2001
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Europa
2007
Clinical and Laboratory Standard Institute CLSI Document GP27-A2 –Using Proficiency Testing toImprove the Clinical Laboratoty; Approved GuidelinesSecond Edition 2007
2010
I nternational Organization for Standardization ISO/IEC 17043 -2010 Conformity Assesment. General requirements forProficiency testing . Geneva Switzerland :International Organization for Standardization ,2010
2012
International Organization for Standardization, ISO 15189:2012 : Medical laboratories:particular requirements forquality and competence . Geneva Switzerland :InternationalOrganization for Standardization, 2012
Italia
2005
Legge 219 e successivi decreti applicativi danno nuovo assetto organizzativo ai Servizi Trasfusionali Italiani . Viene istituito il Centro Nazionale Sangue, organo di coordinamento e governo a lui sono affidati i compiti di organizzazione dei Programmi di Assicurazione Esterna di Qualità ,vengono in seguito Emanate le Direttive Europee in materia e i relativi Decreti di recepimento
20052007
La SIMTI costituisce un nuovo Gruppo degli Standard che ha il compito di predisporre un quadro di riferimento tecnico –professionale che integri il complesso normativo .Edizioni SIMTI settembre 2007 :”Standard di Medicina Trasfusionale”G.Grazzini, G.Alfano, G.Gandini, G.Garozzo, I.Menichini ,I. Tommasini
2010Programma italiano di Accreditamento di tutte le S.T. secondola Direttiva 2002/98/CE del 2003 e Direttive collegate entro31/12/2014 Accordo Stato Regioni del 16/10/2010
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In Medicina Trasfusionale la “Quality Assurance”
si è sviluppata in parallelo con il progredire della
Scienza Trasfusionale
La crescente domanda di efficacia ed efficienza
(utenti e finanziatori) ha reso necessario per ogni
ST documentare l’appropriatezza della propria
attività
All’eccellenza clinica si può tendere solo con un
adeguato “benchmarking” dei sistemi operativi
Individuando la “best practice” in ogni processo
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I programmi di Exsternal Quality Assurance EQA permettono :
• una valutazione globale degli interi processi analitici e produttivi
• di avere a disposizione lo strumento principale per confrontarsi con strutture analoghe
• di ottenere informazioni sul livello di accuratezza e affidabilità delle proprie prestazioni
• di beneficiare di un supporto educazionale per promuovere il continuo miglioramento della Qualità del servizio fornito a donatori e pazienti
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• L’efficacia di un programma di EQA si evidenzia
soprattutto nel caso di prestazioni non accettabili , valutando e integrando il CQI, si
stimola l’adozione di misure correttive
• Programmi efficaci di EQA permettono risparmi
di risorse,riducendo la necessità di duplicazioni
e offrendo il miglior servizio all’utente con il
risultato più attendibile nel minor tempo
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La VEQ: strumento di confronto e di miglioramento continuo
I programmi di EQA devono essere:
- completi
- certificati secondo le norme ISO 17043
- accreditati da Enti di riferimento (tipo il CPA)
- devono permettere il confronto con un gran numero distrutture equivalenti a livello Europeo
I cittadini viaggiano e hanno diritto a una continuità di cura inogni Paese Europeo .
La partecipazione ai programmi di EQA e la valutazione deirisultati devono essere parte integrante della cultura di ognioperatore delle ST con la più ampia partecipazione possibile.
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Possibilità di sviluppo :
gli indicatori di Qualità misurano e valutano la Q
dei processi analitici e produttivi della ST.
Non c’è ancora consenso per raccomandazioni
sull’adozione di indicatori di Q. a livello nazionale
(v. Standard di Medicina Trasfusionale SIMTI) o
internazionale
Necessario processo di armonizzazione:indicatori
comuni e un definito sistema di “reporting” per
avere dati comparabili e per renderne possibile
l’uso come ulteriore strumento di miglioramento
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I risultati di ogni attività sono importanti e contano , ma non raccontano.
Non sempre raccontano gli sforzi,le sfide,il lavoro di squadra ,ma è proprio questo che ci deve interessare :
la storia che c’è dietro, la professionalità,
l’esperienza e le relazioni instaurate,
la collaborazione, l’impegno, la tecnologia
che aiuta a risolvere i problemi
…. alla fine di tutto ciò , arrivano anche i risultati !