La valutazione nella scuola dell’autonomia · culturale, alimentare e ... MASSIMO DI EDUCAZIONE...

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La valutazione nella scuola dell’autonomia Prof.ssa Giuliana Sandrone Boscarino CQIA Università di Bergamo Bienno, 26 giugno 2013

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La valutazione nella scuola dell’autonomia

Prof.ssa Giuliana Sandrone Boscarino

CQIA – Università di Bergamo

Bienno, 26 giugno 2013

La scuola dell’autonomia …

… MOLTO, DAVVERO MOLTO ‘FUNZIONALE’!

I punti del nostro discorso

1. Il significato della valutazione a scuola, oggi

2. Gli oggetti della valutazione a scuola

3. Gli strumenti della valutazione

1. Il significato della valutazione a scuola, oggi

IL PROBLEMA …

Quando si parla di valutazione a scuola immediatamente si pensa agli esiti

dell’apprendimento …

Può il tempo oggettivo (χρόνος), imposto dall’istituzione scuola e dai dispositivi che la regolano, conciliarsi con il tempo di ciascuno, il tempo debito (καιρός) della sua crescita?

Per dare risposte argomentate, esplicitiamo due principi fondativi:

1. Il compito del sistema educativo formale è duplice

impegnarsi perché ogni studente acquisisca i

mezzi e i contenuti della cultura in senso

educativo per giudicare responsabilmente i

mezzi e i contenuti che pervadono quella

antropologica

intercettare le capacità personali di ciascuno e, attraverso il patrimonio culturale, alimentare e

favorire la maturazione in competenze personali

TUTTI Conoscenze e abilità

CIASCUNO Competenze personali

2. Nel sistema educativo formale la valutazione è chiamata a coniugare sempre …

MASSIMO DI EDUCAZIONE POSSIBILE DI CIASCUNO

DIRITTO ALL'EDUCAZIONE MEDIA PER TUTTI

intenzionalità educativa

La professionalità del docente si dimostra nella competenza di coniugare qualità e quantità, esigenze generali del sistema di istruzione e di formazione e rispetto delle esigenze di ciascuno, efficacia sociale degli interventi istituzionali e maturazione educativa personalizzata di ciascun allievo

In base a questi due principi …

la valutazione nel processo educativo non si esaurisce nella verifica finale che misura l’acquisizione di saperi, ma rimanda sempre al suo significato

etimologico

Valĕo, es, ŭi,ĭtum,ēre = dare valore, attribuire dignità

A CHE COSA?

a tutto ciò che concorre al processo educativo e al suo buon esito apprendimenti dell’allievo + azione

del docente + organizzazione + dirigenza + …

… se parliamo di esiti del processo educativo … VALUTAZIONE ≠ VERIFICA

Nel processo educativo la valutazione contiene la verifica, che ne rappresenta una parte

Nel processo produttivo la verifica puntuale delle diverse fasi produttive esaurisce la valutazione

QUALCUNO PENSA CHE LA SCUOLA SIA

UN PROCESSO PRODUTTIVO

Dove si colloca la valutazione del processo educativo? Chi la gestisce?

Lungo tutto il percorso dell’azione educativa, cioè: all’inizio funzione diagnostica durante funzione formativa alla fine funzione sommativa E’ il DOCENTE il RESPONSABILE del processo di valutazione dell’apprendimento del suo allievo, ma il processo perde il suo carattere educativo se non COINVOLGE L’ ALLIEVO e lo accompagna nell’ AUTO-VALUTAZIONE strumento principe dell’ orientamento personale.

Funzione auto-consapevolizzante

Le peculiarità della valutazione educativa …

… sta dentro alla relazione educativa

… è circolare

… è ‘aperta’

… è unitaria, non separatoria

… è centrata sui comportamenti e sulle azioni, mai sulla persona

La valutazione dell’apprendimento di Mario non è una somma lineare

MARIO

ma un processo circolare e unitario che ruota intorno all’asse della sua persona

comportamento conoscenze

e abilità competenze

MARIO

Consapevolezza …

Anche il miglior processo di valutazione non ‘esaurisce’ mai l’essere di un allievo che, in quanto persona, lo eccede sempre (dinamica del dover essere).

Anche la migliore ‘fotografia’ dei risultati di apprendimento di un allievo non corrisponde mai all’unitarietà sostanziale, ontologica dell’allievo che li ha maturati.

Tu sei così, tu non sei così …

E’ vero anche per la valutazione nell’Irc?

• Vincoli normativi

Intesa per l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche del 28.06.12)

DPR 122/09

Art.309 T.U. del 1994

Vincoli pedagogici

«La dimensione religiosa (…) è parte integrante della persona, sin dalla primissima infanzia … rende l’uomo più uomo».

«Grazie all’insegnamento della religione cattolica la scuola e la società si arricchiscono di veri laboratori di cultura e di umanità, nei quali, decifrando l’apporto significativo del cristianesimo, si abilita la persona a scoprire il bene e a crescere nella responsabilità, a ricercare il confronto ed a raffinare il senso critico, ad attingere dai doni del passato per meglio comprendere il presente e proiettarsi consapevolmente verso il futuro».

Benedetto XVI

2. Gli oggetti della valutazione, a scuola

Due categorie di valutazione: interna ed esterna

La prima riguarda gli apprendimenti (conoscenze, abilità, competenze) e

il comportamento degli allievi l’autovalutazione d’istituto. La seconda riguarda la valutazione di alcuni apprendimenti degli allievi

(conoscenze e abilità) da parte dell’INVALSI la valutazione del dirigente scolastico e della sua

azione di leadership la valutazione dei risultati complessivi della scuola

stessa.

Regolamento ministeriale 16 novembre 2012: Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e primo ciclo di istruzione Documenti nazionali dell’ Irc DPR 11.02.10 Primo ciclo + IN PARTICOLARE …

Scuola dell’infanzia

Scuola Primaria Scuola secondaria I Grado

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Per parlare di valutazione degli apprendimenti.1

Art.1, c. 3 La valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli alunni. La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso l'individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di autovalutazione degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo …

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DPR 22 giugno 2009, n.122 Art.1, c. 2: La valutazione è espressione dell’autonomia professionale propria della funzione docente, nella sua dimensione sia individuale che collegiale, nonché dell’autonomia didattica delle istituzioni scolastiche.

Per parlare di valutazione degli apprendimenti.2

D.P.R. 15 marzo 2010, n. 87-88-89, Regolamenti Liceo, Istituti Tecnici e Professionali

Linee guida Direttive ministeriali

N °57 del 15.07.10 Primo Biennio IT

N° 4 del 16.01.12 Secondo Biennio e quinto anno IT

N °58 del 15.07.10 Primo Biennio IP

N° 5 del 16.01.12 Secondo Biennio e quinto anno IP

Intesa MIUR-CEI del 28.06.12 secondo ciclo

+ IN PARTICOLARE …

Art.1, c. 3 La valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli alunni. La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso l'individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di autovalutazione degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo …

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DPR 22 giugno 2009, n.122 Art.1, c. 2: La valutazione è espressione dell’autonomia professionale propria della funzione docente, nella sua dimensione sia individuale che collegiale, nonché dell’autonomia didattica delle istituzioni scolastiche.

Oggetto e strumenti per la valutazione

In ogni fase del processo di valutazione degli apprendimenti occorre che il docente abbia chiaro qual è l’oggetto della valutazione

PERCHE’ …

in funzione dell’oggetto si stabiliscono

gli strumenti da utilizzare

Allora …

CAPACITA’ = la potenzialità dell’essere umano a fare, pensare, agire in un certo modo. Riguarda ciò che una persona può fare, pensare e agire, senza per questo aver già trasformato questa sua possibilità (poter essere) in una sua realtà (essere)

CONOSCENZA = il patrimonio di sapere di una cultura, l’insieme di informazioni, nozioni, dati, principi, regole di comportamento, concetti, teorie (anche dell’etica individuale e collettiva) codificati e conservati perché ritenuti degni di essere trasmessi alle nuove generazioni

COMPETENZA = la capacità personale trasformata in agire personale, situazionale, autonomo, responsabile che, attraverso l’utilizzo del sapere posseduto e di tutte le risorse interne ed esterne a disposizione, affronta e realizza ‘bene’ problemi, compiti, progetti (teorici o pratici)

ABILITA’ = il saper fare che una cultura reputa importante trasmettere alle nuove generazioni, per realizzare opere o conseguire scopi è abile colui che non solo produce qualcosa o risolve problemi, ma che conosce anche le ragioni di questo ‘fare’, sa perché, operando in un certo modo e rispettando determinate procedure, si ottengono determinati risultati.

Per parlare di auto-valutazione interna

Art.3 del DPR 275/99 legittimazione normativa del POF Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte

le sue componenti, il Piano dell'offerta formativa. Il Piano è il documento fondamentale costitutivo dell'identità

culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche (…), è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi determinati a livello nazionale (…), riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della programmazione territoriale dell'offerta formativa(…)

NECESSITA’ DELLA VALUTAZIONE DI QUESTA PROGETTAZIONE

PROGETTO che prevede

VALUTAZIONE e

RIPROGETTAZIONE

Norme generali

Risorse/vincoli esterni (altre

istituzioni, tessuto economico, terzo

settore,

associazionismo, …)

Risorse/vincoli interni ( personale

docente/non docente, allievi, strutture, risorse finanziarie, famiglie, …)

Il POF e le competenze attese

Progettazione educativa e didattica

del Cdc

Progettazione disciplinare di dipartimento

Una prospettiva circolare della progettazione definita nel POF …

Progettazione educativa e didattica del singolo docente

… è diversa da …

… una prospettiva deduttiva-applicativa

Il POF e il curricolo

PROGETTAZIONE del Cdc

PROGETTAZIONE disciplinare di dipartimento

PROGETTAZIONE disciplinare del singolo docente

Curricolo nazionale

Curricolo di scuola

Curricolo di classe

Si parla di autovalutazione d’Istituto nella Legge n.10 del 26 febbraio 2011 …

che con il c 4- undevicies modifica la LEGGE FINANZIARIA 2011 (CURIOSITA’ LEGISLATIVA INAUGURATA NEL 2007)

e definisce il …. SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE IN TUTTE LE SUE

COMPONENTI: • l'Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa

(INDIRE ), con compiti di sostegno ai processi di miglioramento e innovazione educativa, di formazione in servizio del personale della scuola e di documentazione e ricerca didattica;

• l'Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione e formazione (INVALSI), con compiti di predisposizione di prove di valutazione degli apprendimenti per le scuole di ogni ordine e grado, di partecipazione alle indagini internazionali, oltre alla prosecuzione delle indagini nazionali periodiche sugli standard nazionali;

• il corpo ispettivo, autonomo e indipendente, con il compito di valutare le scuole e i dirigenti scolastici.

8 marzo 2013 … il CdM uscente approva lo Schema di regolamento relativo al

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE

1.VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI E DELLE COMPETENZE (!!)

Viene ribadito il compito dell’INVALSI in materia di rilevazione nazionale sugli apprendimenti e sulle competenze (!!!) degli studenti, che saranno effettuate periodicamente su base censuaria nelle classi - seconda e quinta della scuola primaria - prima e terza della secondaria di primo grado - seconda e ultima della secondaria di secondo grado

2. VALUTAZIONE DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE

- una fase di autovalutazione da parte delle scuole,

- una fase di valutazione esterna effettuata da un nucleo di valutatori di cui fa parte un componente del corpo ispettivo

- un periodo destinato alla definizione e all’attuazione del piano di miglioramento.

La valutazione esterna è vista come un processo ricorrente, svolto con una periodicità che consenta alle scuole di mettere in atto processi di miglioramento che prendano le mosse dagli esiti di una fase di visite dei valutatori e possano essere valutati in quella successiva (l’intervallo più opportuno sembra essere di tre anni).

3. VALUTAZIONE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO

Viene re-itrodotta la valutazione del Dirigente Scolastico, che

prende in esame le aree di miglioramento organizzativo e gestionale direttamente rapportabili alle competenze di questa figura. L’intreccio tra la valutazione del Dirigente e l’azione complessiva della scuola verso il miglioramento è sottolineato da fatto che i piani di miglioramento verranno inviati anche al Direttore Regionale che ne terrà conto nel fissare gli obiettivi del Dirigente Scolastico indicati nel suo incarico.

Viene introdotta la dimensione della rendicontazione sociale: le

scuole sono invitate a pubblicare i risultati raggiunti in tutti i campi della valutazione, sia per ovvie ragioni di trasparenza, sia per condividere con la comunità a cui appartiene i processi di miglioramento da attivare (cfr. Bilancio sociale)

3. Gli strumenti della valutazione

Abbiamo già sottolineato che …

… in ogni fase del processo di valutazione degli apprendimenti occorre che il docente abbia chiaro qual è l’oggetto della valutazione

PERCHE’ … in funzione dell’oggetto si stabiliscono

gli strumenti da utilizzare

Conoscenze e abilità disciplinari

Competenze personali

Comportamento ? ?

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Partendo dal significato condiviso …

Conoscenze ed abilità oggettivabili, esterne al soggetto

(altro da sé), da acquisire, relative all’avere del soggetto

Quali strumenti?

Quantitativi, standardizzabili che scompongono/ricompongono l’insieme delle diverse C/A

serve l’esercizio, il compito

etero-guidato, di cui si controllano gli standard di

esecuzione

Un esempio …

Un insegnante di Religione cattolica ha trattato il tema della Chiesa cattolica , della sua evoluzione storica e del suo cammino ecumenico della Chiesa, della sua articolazione secondo carismi e ministeri Al momento della verifica vuole capire quanto gli alunni abbiano effettivamente acquisito a proposito dell’oggetto culturale e teologico “Chiesa cattolica ” e predispone una prova oggettiva costituita da un certo numero di item, come questi:

Come si entra a far parte della Chiesa? Ricevendo il Battesimo Partecipando alla Messa, la domenica Perdonando i nemici, secondo l’esempio di Gesù Seguendo l'insegnamento della Chiesa

Qual è la missione della Chiesa nel mondo ?

Celebrare la Messa e amministrare i Sacramenti Insegnare a ogni uomo ad essere segno e strumento di umanità Essere il segno e lo strumento della relazione dell’uomo con Dio e dell'unità di tutti gli

uomini in Lui Trasmettere una nuova filosofia e saggezza di vita basata sulla pace, sui diritti umani e

sull’amore fraterno

1. una sola risposta pienamente corretta e uguale

per tutti gli alunni 2. questa risposta fa da metro per misurare le prestazioni dei

singoli 3 . si stabilisce il punteggio

massimo per la prova , quello minimo, le gradazioni intermedie, il livello di

accettabilità, ecc.,

Partendo dal significato condiviso …

competenza = agire personale, espressione stessa

del soggetto, da sviluppare, è propria dell’ essere del soggetto.

Quali strumenti?

Qualitativi, narrativi, unitari …

Serve uno strumento condiviso che DESCRIVA

come l’allievo utilizza le sue conoscenze e abilità,

le sue caratteristiche personali, le risorse che ha disposizione

per affrontare la situazione da affrontare, il compito da risolvere,

in autonomia e responsabilità

Un esempio …

Un docente di Religione cattolica vuole progettare per i suoi allievi della classe seconda di scuola secondaria di I grado una visita alla Basilica di S. Simpliciano di Milano. Uno degli aspetti dell’intenzionalità che guida quest’azione didattica è l’osservazione e la valutazione della competenza «PROGETTARE». Il docente chiede ai suoi allievi, divisi in piccoli gruppi, di fare un progetto per la realizzazione della visita, dopo aver dato loro criteri e vincoli di riferimento, ma lasciando libertà per quanto riguarda il mediatore didattico da utilizzare (testo scritto, slide, brochure, …). Al termine del lavoro ogni gruppo di allievi presenta il proprio progetto e come ha ‘risolto’ il problema posto.

Il docente, durante e al termine dell’attività, osserva e valuta l’agire in situazione di ciascun allievo, avendo stabilito alcuni descrittori che esplicitano gli aspetti più rilevati della competenza osservata.

- non c’è una sola risposta pienamente corretta ed uguale per tutti gli alunni - non è possibile definire uno standard - c’è un punto di riferimento comune (PROFILO dello STUDENTE) dato dalla norma - occorrono osservazioni e valutazione RIPETUTE e CONDIVISE

GLI STUDENTI, DIVISI IN GRUPPO, AFFRONTANO UN COMPITO UNITARIO CHE VUOLE EVIDENZIARE LA MANIFESTAZIONE DELLA

COMPETENZA DI ‘PROGETTARE’. PER CIASCUN STUDENTE SI UTILIZZANO TRE LIVELLI PER L’OSSERVAZIONE DELLA

MANIFESTAZIONE DI COMPETENZA ALTO (A)– MEDIO (M) – BASSO (B)

Sintetica descrizione della situazione di lavoro e del problema posto agli studenti DATA …………………………………………….

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STUDENTI DEL GRUPPO N. 1 MARIO ANDREA LUISA CHIARA …………………

Ha assunto il compito con responsabilità

Ha chiaro il prodotto/i prodotti previsti che intende

realizzare e i loro criteri di accettabilità

Utilizza il contributo di tutti per trovare soluzioni positive

e portare a termine il compito

Si avvale delle conoscenze e delle abilità disciplinari nella

realizzazione del percorso

…………………………………………………….

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Come abbiamo già evidenziato, all’ interno della stessa norma (es.DM n°139/2007) la polisemia domina sovrana …

Nel DM è presente il richiamo ripetuto alle Raccomandazioni del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 e alla definizione di competenza che qui viene espressa. Comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale. Nel contesto dell’EQF le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia.

Nell’All. 1 del Documento tecnico del DM, le competenze di base a conclusione dell’obbligo di istruzione sono organizzate in reazione agli Assi culturali ( l’Asse dei linguaggi, l‘Asse matematico, l’Asse scientifico-tecnologico, l‘Asse storico-sociale) e sono stabilite, in generale e in astratto, relazioni fra

competenze - abilità/capacità - conoscenze Il Certificato delle competenze del DM 9/10 ripropone questa accezione del termine competenza ….

PURTROPPO … IL RISULTATO E’ QUESTO …

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MODELLO DI CERTIFICAZIONE al termine dell’obbligo d’istruzione DM 9/10

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Partendo dal presupposto del rispetto dovuto alla norma … qualche domanda …

• Che cosa significa ‘certificare’?

• è concetto diverso dal ‘valutare’?

• si possono valutare/certificare conoscenze?

• si possono valutare/certificare abilità?

• si possono valutare/certificare competenze personali?

• se sì, come?

• se no, perché?

• se si parla di ‘competenze disciplinari’, dove colloco le competenze personali che leggo nel Profilo dello studente

nel POF ? nella programmazione del Cdc

• la loro valutazione è ‘separata’?

• ci sono attività che mi permettono di valutare competenze disciplinari e altre che mi permettono di valutare le competenze personali?

Qualche domanda sulla valutazione del comportamento…

• Comportarsi in un modo piuttosto che in un altro è indicatore di un apprendimento avvenuto più o meno bene?

• Se sì, di che tipo di apprendimento si tratta?

• Se riteniamo che si tratti di conoscenze e abilità, possiamo dire che l’oggetto che ci interessa è la CONDOTTA intesa come COMPORTAMENTO

• Se riteniamo che si tratti di competenze, possiamo dire che l’oggetto che ci interessa è la

CONDOTTA intesa come AZIONE (le AZIONI) dell’allievo

Condividere significati

CONDOTTA intesa come COMPORTAMENTO

- Area semantica militare (etimologia) persiste in alcuni ambienti (penitenziario, organizzazione dei servizi)

- Cfr.R.D. 653 del 4 maggio 1925

- Il modo in cui viene rispettato il Regolamento che è stato stabilito all’interno di una scuola

- L’adeguarsi alle regole stabilite e la loro applicazione

CONDOTTA intesa come AZIONE PERSONALE

-Area semantica della persona e dei suoi atteggiamenti in un ambiente comune

-DPR 249/98 Statuto dello studentesse e dello studente, …

- lo studente partecipa alla vita della scuola e alla definizione delle regole che la governano

- l’assunzione in prima persona della regola da rispettare

Necessità di una consapevolezza condivisa

Il pericolo maggiore se non si esplicita che cosa di intende per ‘comportamento’ è che la sua valutazione sia “altro”, lasciato alla decisione del momento/del ricordo più recente/dell’effetto alone/pigmalione, …), senza alcuna tracciabilità (il problema amministrativo si somma a quello educativo!)

Pericolo altrettanto importante è quello di lasciar ‘passare’ la convinzione che la valutazione del comportamento riguardi la relazione personale tra l’allievo e il singolo docente, spostando l’attenzione da un piano educativo ad un piano meramente psicologico.