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La valutazione delle immobilizzazioni materiali A cura dei docenti di Bilancio E’ vietata la riproduzione totale o parziale UNIVERSITA’ CARLO CATTANEO LIUC. CONTABILITA’ E BILANCIO -ANNO ACCADEMICO 2016-2017 1

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La valutazione delle immobilizzazioni materiali

A cura dei docenti di Bilancio

E’ vietata la riproduzione totale o parziale

UNIVERSITA’ CARLO CATTANEO LIUC.

CONTABILITA’ E BILANCIO -ANNO ACCADEMICO 2016-2017

1

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Agenda

2

1. Introduzione

2. Rappresentazione in bilancio

3. Rilevazione iniziale e valutazioni successive

La rilevazione iniziale

L’Acquisto

La costruzione in economia

I contributi specifici

Il leasing

L’ammortamento

Le manutenzioni

Adeguamento del valore

Le svalutazioni

Le rivalutazioni

4. L’alienazione o dismissione

5. I principi contabili internazionali

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L’insieme di fattori produttivi che l’impresa impiega in modo duraturo nel processo di produzione prendono il nome di immobilizzazioni.

Si tratta di beni che fanno parte della struttura tecnico-organizzativa e strategica dell’impresa, la cui utilità economica si estende nel tempo.

Elemento distintivo delle immobilizzazioni non è la natura intrinseca dei cespiti quanto la loro destinazione economica, ossia il fatto che essi siano deputati a permanere durevolmente nella gestione d’impresa.

Si tratta di beni non destinati alla vendita, che concorrono alla produzione del reddito generalmente nell’ambito della gestione caratteristica.

1. Introduzione

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Le immobilizzazioni possono essere distinte in:

o Materiali o Immateriali o Finanziarie

Poiché si tratta di beni che partecipano al processo di produzione in più esercizi amministrativi, si rende necessario (per il principio di competenza economica) far sì che l’onere sostenuto per la loro acquisizione sia attribuito gradualmente ai diversi periodi nei quali essi hanno contribuito alla gestione, fino al momento in cui tali beni esauriscono la loro funzionalità.

Ammortamento

In tal modo il valore di acquisizione del fattore produttivo viene distribuito lunga la sua vita utile e correlato ai ricavi generati; inoltre il suo valore si riduce nel tempo man mano che la sua utilità si esaurisce.

1. Introduzione

4

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Agenda

5

1. Introduzione

2. Rappresentazione in bilancio

3. Rilevazione iniziale e valutazioni successive

La rilevazione iniziale

L’Acquisto

La costruzione in economia

I contributi specifici

Il leasing

L’ammortamento

Le manutenzioni

Adeguamento del valore

Le svalutazioni

Le rivalutazioni

4. L’alienazione o dismissione

5. I principi contabili internazionali

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Le immobilizzazioni materiali a bilancio STATO PATRIMONIALE

Art 2424 - Codice Civile

B) Immobilizzazioni: II – Materiali:

1) terreni e fabbricati

2) impianti e macchinario

3) attrezzature industriali e commerciali

4) altri beni

5) immobilizzazioni in corso e acconti

2. Rappresentazione in bilancio

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2. Rappresentazione in bilancio

Le immobilizzazioni materiali a bilancio

Art 2424 - Codice Civile C) Immobilizzazioni:

II – Materiali :

1) Terreni e Fabbricati

2) Impianti e macchinario

3) attrezzature industriali e commerciali

4) altri beni

5) Immobilizzazioni in corso e acconti

Il valore dei terreni non si ammortizza, salvo i casi in cui essi abbiano un’utilità destinata ad esaurirsi nel tempo (es. cave, siti utilizzati per le discariche ).

Nel caso in cui il valore dei fabbricati incorpori anche quello dei terreni sui quali essi insistono, il loro valore va scorporato. Il valore del terreno è determinato come differenza residua

Gli acconti versati ai fornitori vanno esposti in bilancio insieme alle voci relative ai beni cui essi si riferiscono

Ammortamenti e svalutazioni vanno dedotti dai valori originali iscritti nell’attivo patrimoniale, con apposita indicazione in nota integrativa

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2. Rappresentazione in bilancio Le immobilizzazioni materiali a bilancio

CONTO ECONOMICO

Art. 2425 Codice Civile A) VALORI DELLA PRODUZIONE … omissis 4) Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni … omissis B) COSTI DELLA PRODUZIONE … omissis

10) Ammortamenti e svalutazioni

b) Ammortamento delle immobilizzazioni

materiali c) Altre svalutazioni delle immobilizzazioni

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Agenda

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1. Introduzione

2. Rappresentazione in bilancio

3. Rilevazione iniziale e valutazioni successive

La rilevazione iniziale

L’Acquisto

La costruzione in economia

I contributi specifici

Il leasing

L’ammortamento

Le manutenzioni

Adeguamento del valore

Le svalutazioni

Le rivalutazioni

4. L’alienazione o dismissione

5. I principi contabili internazionali

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Il problema della valutazione delle immobilizzazioni materiali può essere ricondotto ai seguenti aspetti:

Definizione del valore iniziale

Determinazione della quota di ammortamento lungo la vita utile

Adeguamento in particolari circostanze del valore dell’immobilizzazione all’aumentata o ridotta funzionalità del cespite

Determinazione del valore residuo del bene nel caso di dismissione o vendita

3. La valutazione delle immobilizzazioni materiali

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3. La valutazione

delle immobilizzazioni materiali Quale criterio ha scelto il legislatore?

... omissis 1) le immobilizzazioni sono iscritte al costo di acquisto o di produzione. Nel

costo di acquisto si computano anche i costi accessori. Il costo di produzione comprende tutti i costi direttamente imputabili al prodotto. Può comprendere anche altri costi, per la quota ragionevolmente imputabile al prodotto, relativo al periodo di fabbricazione e fino al momento dal quale il bene può essere utilizzato; con gli stessi criteri possono essere aggiunti gli oneri relativi al finanziamento della fabbricazione, interna o presso terzi;

… omissis;

ART. 2426 CC – comma 1 VALORE DI ISCRIZIONE

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o ACQUISTO DA TERZE ECONOMIE

o COSTRUZIONE IN ECONOMIA

o APPORTO

o A TITOLO GRATUITO

o PERMUTA

o LEASING

3. Modalità di acquisizione delle immobilizzazioni materiali

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3. La valutazione

delle immobilizzazioni materiali La valutazione iniziale

ACQUISTO DA TERZE ECONOMIE

VALUTAZIONE AL COSTO DI ACQUISTO:

PREZZO DI ACQUISTO (più eventuale IVA se indetraibile)

+ ONERI ACCESSORI DIRETTI

d’acquisto - di montaggio e collaudo -

Sconti commerciali e abbuoni =

COSTO DI ACQUISTO

Al costo di acquisto si possono aggiungere a determinate condizioni eventuali oneri finanziari su capitale di prestito. Il valore del cespite inclusivo degli interessi capitalizzati non può superare il valore recuperabile tramite l’uso.

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CONDIZIONI DI CAPITALIZZAZIONE

DEGLI ONERI FINANZIARI

FINANZIAMENTO

SPECIFICO oppure

QUOTA

ATTRIBUIBILE

all’immobilizzazione

di finanziamento

generico

NEI LIMITII DELLA

RECUPERABILITÀ

TRAMITE L’USO PERIODO DI

CAPITALIZZAZIONE

INTERCORRE

DA ESBORSO

A CESPITE PRONTO

PER L’USO

(tempo che intercorre

deve essere

significativo)

FINANZIAMENTO

REALMENTE

UTILIZZATO

TASSO DA

UTILIZZARE

IL MINORE FRA IL

TASSO SOSTENUTO

E ILTASSO DI

INTERESSE PER

PRESTITI A M/L

TERMINE

3. La valutazione delle immobilizzazioni materiali La valutazione iniziale

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Esempio: Si considerino i seguenti dati: 31 dicembre X-1 erogazione finanziamento di € 40.000 durata di 24 mesi al tasso annuo

del 6% (allineato al mercato); interessi annuali posticipati 1 marzo X: data stipula contratto d’acquisto relativo ad un impianto del costo di €

100.000 1 marzo X: versamento anticipo a fornitore pari a € 30.000 1 settembre X: consegna,installazione e collaudo (pronto per l’uso) 1 novembre X: ricevimento fattura e versamento saldo al fornitore

Gli interessi vanno calcolati sull’importo pagato, si deve considerare il tasso di interesse effettivamente sostenuto, la durata del finanziamento va compresa tra la data del pagamento (1 marzo) e la data di collaudo (1 settembre) – cioè la data in cui il bene è pronto all’uso - OVVERO:

30.000 x 6% /12 x 6 mesi = 900

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3. La valutazione delle immobilizzazioni materiali Capitalizzazione oneri finanziari

Qual è l’importo degli interessi eventualmente capitalizzabili relativi all’investimento fatto?

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Agenda

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1. Introduzione

2. Rappresentazione in bilancio

3. Rilevazione iniziale e valutazioni successive

La rilevazione iniziale

L’Acquisto

La costruzione in economia

I contributi specifici

Il leasing

L’ammortamento

Le manutenzioni

Adeguamento del valore

Le svalutazioni

Le rivalutazioni

4. L’alienazione o dismissione

5. I principi contabili internazionali

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3. La valutazione

delle immobilizzazioni materiali

La valutazione iniziale COSTRUZIONE IN ECONOMIA

VALUTAZIONE AL COSTO DI PRODUZIONE:

COSTI DIRETTI INDUSTRIALI

+

QUOTA COSTI GENERALI DI PRODUZIONE

=

COSTO DI PRODUZIONE

Se i cespiti sono disponibili sul mercato la valutazione si effettua al minore tra costo e prezzo di mercato.

Al costo di produzione si possono aggiungere, a determinate condizioni, eventuali oneri finanziari su capitale di prestito. Il valore del cespite inclusivo degli interessi capitalizzati non può superare il valore recuperabile tramite l’uso.

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3. La valutazione delle immobilizzazioni materiali

La valutazione iniziale

Esempio Un’impresa costruisce un impianto destinato alla produzione, non disponibile sul mercato, sostenendo i seguenti costi: materiali utilizzati € 70.000, manodopera diretta € 30.000, progettazione € 5.000, quota spese generali di produzione € 15.000, spese di amministrazione e generali € 3.000. Valutazione iniziale dell’impianto - C. materiali € 70.000 - C. manodopera dir. € 30.000 - C. progettazione € 5.000 Totale costi diretti € 105.000 - C. gen. di produz. € 15.000 Totale costi di produzione € 120.000 Tenuto conto che il valore così determinato è recuperabile tramite l’uso, il cespite è iscritto a bilancio per € 120.000. Le spese generali e di amministrazioni non rientrano fra i costi di produzione ai fini della determinazione del valore di iscrizione del cespite.

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Agenda

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1. Introduzione

2. Rappresentazione in bilancio

3. Rilevazione iniziale e valutazioni successive

La rilevazione iniziale

L’Acquisto

La costruzione in economia

I contributi specifici

Il leasing

L’ammortamento

Le manutenzioni

Adeguamento del valore

Le svalutazioni

Le rivalutazioni

4. L’alienazione o dismissione

5. I principi contabili internazionali

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3. La valutazione

delle immobilizzazioni materiali IL LEASING

• Il leasing è un contratto per mezzo del quale il concedente (locatore o lessor) concede ad un utilizzatore (locatario o lessee) l’uso di un bene per un periodo di tempo stabilito, a fronte del pagamento di un corrispettivo periodico (canone).

• Possono essere oggetto del contratto di leasing beni materiali (mobili e immobili) o immateriali (ad es. software).

• Esistono due tipologie di contratti di leasing:

1. LEASING OPERATIVO (operating lease)

2. LEASING FINANZIARIO (capital lease)

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3. La valutazione

delle immobilizzazioni materiali IL LEASING OPERATIVO

• Il contratto di leasing operativo è stipulato direttamente dall’impresa utilizzatrice con il titolare del bene che si vuole acquisire; il locatore ne cede l’uso per un periodo di tempo al conduttore dietro il corrispettivo di un canone di affitto (nella sostanza è assimilabile ad una locazione).

• Al termine della locazione, l’impresa può riscattare il bene pagando un valore di riscatto (caso poco frequente).

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3. Il leasing operativo Rilevazioni contabili

Periodo di locazione

Al termine della locazione

CANONI DI LEASING Comprensivi di servizi accessori

relativi al bene

CONTO ECONOMICO Costi per godimento beni di terzi Secondo il principio di competenza

VALORE DI RISCATTO

STATO PATRIMONIALE Attivo Da ammortizzare con riferimento alla vita utile residua del bene

NOTA INTEGRATIVA indicare l’impegno complessivo per canoni dovuti (ed eventuale prezzo di riscatto

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3. Il leasing operativo Rilevazioni contabili

Esempio In data 1 gennaio 2016 la società Alfa stipula con l’impresa produttrice un contratto di leasing per l’acquisto di un impianto alle seguenti condizioni: - Data fine contratto (riscatto) 31/12/2021 - Valore bene € 60.000 - Canone annuo € 10.070 - Prezzo di riscatto € 18.000 - Vita utile 10 anni

23

BILANCIO DI ESERCIZIO 31.12.2016

Stato patrim. al 31.12.2016

Impianti e

macchinari

0

F.do Amm.

(0)

C.E. esercizio 2016

Canoni di

leasing

10.070

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3. Il leasing operativo Rilevazioni contabili

Alla data di fine contratto 31/12/2021, la società Alfa riscatta l’impianto: - Prezzo di riscatto € 18.000 - Vita utile residua 4 anni - Ammortamento a quote costanti

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BILANCIO DI ESERCIZIO 31.12.2022

Stato patrim. al 31.12.2022

Impianti e

macchinari

18.000

F.do Amm.

(4.500)

C.E. esercizio 2022

Ammort.

Impianti e

macchinari

4.500

Stato patrim. al 01.01.2022

Impianti e

macchinari

18.000

F.do Amm.

(0)

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3. La valutazione delle immobilizzazioni materiali

IL LEASING FINANZIARIO

• Il contratto di leasing finanziario è stipulato dall’impresa utilizzatrice con una società di leasing che, su scelta e indicazione della stessa impresa, acquista il bene, o lo fa costruire, e lo concede in locazione.

• In genere, il contratto di leasing finanziario si conclude con il riscatto del bene da parte dell’impresa dietro versamento di un prezzo prestabilito.

• Con il leasing finanziario, in genere, si trasferiscono di fatto tutti i rischi e i benefici derivanti dalla proprietà del bene al locatario.

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FORMA SOSTANZA

(locazione) (acquisto di immobilizzazioni

finanziato da prestito)

C.E.: canoni ATTIVO: valore cespite

PASSIVO: debito di finanziamento

C. E.: oneri finanziari + quote

ammortamento cespite

Contabilmente non figura

il valore del cespite

(metodo patrimoniale)

Contabilmente figura

il valore del cespite

(metodo finanziario)

3. Il leasing finanziario

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3. Il leasing finanziario Rilevazioni contabili

Esempio In data 1 gennaio 2016 la società Alfa stipula con una società di leasing un contratto per l’acquisto di un impianto alle seguenti condizioni: - Data fine contratto (riscatto) 31/12/2021 - Valore bene € 42.000 - Vita utile 10 anni - Ammortamento a quote costanti - Piano finanziario come segue

27

Periodo Quota capitale Quota interessi Totale canone

2016 € 5.900 € 4.170 € 10.070

2017 € 6.280 € 3.790 € 10.070

2018 € 6.720 € 3.350 € 10.070

2019 € 7.190 € 2.880 € 10.070

2020 € 7.695 € 2.375 € 10.070

2021 € 8.215 € 1.855 € 10.070

Totale € 42.000

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3. Il leasing finanziario rilevazioni contabili

IPOTESI DI APPLICAZIONE DEL METODO FINANZIAZIO Per semplicità il debito verso la società di leasing non è stato valutato con il criterio del costo ammortizzato)

28

BILANCIO DI ESERCIZIO 31.12.2016

Stato patrim. al 31.12.2016

Impianti e

macchinari

42.000

F.do Amm.

(4.200)

C.E. esercizio 2016

Ammort.

Impianti e

macchinari

4.200

Stato patrim. al 01.01.2016

Impianti e

macchinari

42.000

Oneri

finanziari

4.170

Finanziam.

Beni in

leasing

42.000

Finanziam.

Beni in

leasing

36.100

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3. Il leasing finanziario

Rilevazioni contabili

• In Italia, per motivazioni civili e fiscali secondo le quali la proprietà rimane in capo al concedente, il leasing finanziario si rappresenta contabilmente in modo analogo a quello operativo. La nota integrativa (art. 2427, n. 22 - I contratti di leasing), per il principio della prevalenza degli aspetti sostanziali su quelli formali, deve contenere: – indicazione delle operazioni di locazione finanziaria che comportano il

trasferimento al locatario della parte prevalente dei rischi e dei benefici inerenti ai beni che ne costituiscono oggetto

– un prospetto dal quale risulti il valore attuale delle rate di canone non scadute determinato utilizzando tassi d’interesse, per ogni singolo contratto, pari all’onere finanziario effettivo attribuibile ai contratti stessi e riferibile all’esercizio

– l’ammontare complessivo al quale i beni oggetto di locazione sarebbero stati iscritti alla data di chiusura dell’esercizio qualora fossero stati considerati immobilizzazioni, con separata indicazione di ammortamenti, rettifiche e riprese di valore che sarebbero stati inerenti all’esercizio

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Agenda

30

1. Introduzione

2. Rappresentazione in bilancio

3. Rilevazione iniziale e valutazioni successive

La rilevazione iniziale

L’Acquisto

La costruzione in economia

I contributi specifici

Il leasing

L’ammortamento

Le manutenzioni

Adeguamento del valore

Le svalutazioni

Le rivalutazioni

4. L’alienazione o dismissione

5. I principi contabili internazionali

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DEFINIZIONE Sono le somme erogate dallo Stato o da altri enti pubblici su investimenti fatti dall’impresa per l’acquisto, la riattivazione o l’ampliamento di immobilizzazioni materiali ammortizzabili.

MOMENTO DI RILEVAZIONE

Il momento della loro iscrizione in bilancio è quello in cui l’impresa riceve comunicazione scritta della delibera formale di erogazione del contributo da parte dell’ente pubblico.

3. I contributi in conto impianti specifici

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CONTABILIZZAZIONE

La contabilizzazione può avvenire in uno dei seguenti modi alternativi: A diretta deduzione del valore dei beni strumentali a cui si

riferiscono Attribuiti per quote agli esercizi di vita utile dei beni

attraverso la rilevazione di risconti passivi

RIFLESSI IN BILANCIO

Esempio: • Costo di acquisto dell’impianto 60 • Contributo ricevuto 20 • Vita utile 5 anni

3. I contributi in conto impianti specifici

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Contributo portato a diretta deduzione del valore del cespite

BILANCIO DI ESERCIZIO 20XX

Sit.patr. all’1.1.20XX C.E. esercizio 20XX Stato patrim. al 31.12.20XX

Impianti e

macchinari

40

Impianti e

macchinari

40

F.do Amm.

(8)

Ammort.

Impianti e

macchinari

8

il valore dell’immobilizzazione tecnica al netto del contributo non riflette la funzionalità originaria del bene

le quote di ammortamento non sono in grado di esprimere in misura significativa la partecipazione del cespite alla produzione economica d’impresa 33

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Contributo attribuito per quote agli esercizi di vita utile del cespite attraverso la rilevazione di risconti passivi

BILANCIO DI ESERCIZIO 20XX

Sit.patr. all’1.1.20XX C.E. esercizio 20XX Stato patrim. al 31.12.20XX

Impianti e

macchinari

60

Impianti e Risconti

Macchinari passivi su

60 contrib. c/

F.do Amm. impianti

(12) 16

Ammort. Contributo

Impianti e in conto

Macchinari impianti

12 4

IMPOSTAZIONE CONTABILMENTE PIÙ APPROPRIATA Rappresenta con chiarezza la partecipazione all’esercizio dell’immobilizzazione tecnica acquisita beneficiando del contributo in conto impianti. (N.B. le quote del contributo di competenza dell’esercizio sono determinate con lo stesso coefficiente percentuale utilizzato per l’ammortamento del bene). 34

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Agenda

35

1. Introduzione

2. Rappresentazione in bilancio

3. Rilevazione iniziale e valutazioni successive

La rilevazione iniziale

L’Acquisto

La costruzione in economia

I contributi specifici

Il leasing

L’ammortamento

Le manutenzioni

Adeguamento del valore

Le svalutazioni

Le rivalutazioni

4. L’alienazione o dismissione

5. I principi contabili internazionali

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Nel corso della vita utile delle immobilizzazioni, possono essere sostenuti dei costi per interventi diretti a mantenere i cespiti in buono stato di funzionamento o a migliorarne la funzione produttiva. Si può distinguere fra:

MANUTENZIONI ORDINARIE si effettuano per mantenere l’efficienza produttiva dell’immobilizzazione. I costi relativi costituiscono componenti di reddito dell’esercizio.

MANUTENZIONI STRAORDINARIE riguardano ampliamenti, ammodernamenti e miglioramenti finalizzati ad incrementare la funzionalità dei cespiti o la loro vita utile. Tali costi vengono capitalizzati .

MANUTENZIONI CICLICHE talvolta anche di particolare entità, che si manifestano secondo tempi e importi spesso prestabiliti. Per far fronte a tali costi si alimenta un fondo oneri futuri.

3. I costi successivi all’acquisizione Le spese di manutenzione.

36

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La società Alfa S.r.l. in data 01/01/X sostiene spese di manutenzione di un macchinario ogni 6 anni e stima che la spesa sarà di Euro 60.000. Si stima di utilizzare il macchinario con la stessa intensità in ciascuno dei sei anni.

Al 31/12/X La società pertanto accantona ogni anno l’importo di euro 10.000 a un fondo manutenzione ciclica

F.do manutenzione ciclica (SP)

a

Acc.to a fondo manutenzione ciclica i (CE)

10.000 10.000

In data 31/12/x+6 Alfa S.r.l. sostiene la spesa per la manutenzione del macchinario, che ammonta ad euro 60.000 + IVA 20%. A quella data il fondo manutenzione ciclica ammonta a euro 50.000. (euro 10.000*5)

Debiti v/fornitori (SP)

Manutenzione ordinaria ciclica (CE) 60.000

72.000

Erario c/IVA (SP) 12.000

a

Diversi

3. I costi successivi all’acquisizione Manutenzioni cicliche

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38

In sintesi, il conto economico del sesto esercizio è gravato da un costo per

manutenzione ciclica (al netto dell’utilizzo del fondo) pari a euro 10.000 (60.000-

50.000).

50.000 60.000

Manutenzione ciclica (CE)

38

Contestualmente, la società utilizza il fondo manutenzione ciclica di euro 50.000 per non far gravare sul 6° esercizio il costo della manutenzione già rilevato come accantonamento nel CE dei precedenti esercizi.

Manutenzione ciclica (CE) F.do manutenzione ciclica (SP) 50.000 50.000

3. I costi successivi all’acquisizione Manutenzioni cicliche

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Agenda

39

1. Introduzione

2. Rappresentazione in bilancio

3. Rilevazione iniziale e valutazioni successive

La rilevazione iniziale

L’Acquisto

La costruzione in economia

I contributi specifici

Il leasing

L’ammortamento

Le manutenzioni

Adeguamento del valore

Le svalutazioni

Le rivalutazioni

4. L’alienazione o dismissione

5. I principi contabili internazionali

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L’AMMORTAMENTO

È il procedimento con cui si ripartisce in modo sistematico il valore di una immobilizzazione tra gli esercizi della sua vita utile al fine di esprimere, con le quote che si determinano, il concorso del bene alla produzione economica dei singoli esercizi.

Tutte le immobilizzazioni materiali sono assoggettate ad ammortamento tranne quelle di durata illimitata.

3. L’ammortamento delle immobilizzazioni materiali

40

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L’ammortamento deve avere inizio nel momento in cui l’immobilizzazione è disponibile ed è pronta per l’uso.

I beni devono essere ammortizzati anche se temporaneamente non utilizzati

La quota di ammortamento determinata in tali condizioni non riflette più i volumi d’impiego dei cespiti nei processi svolti, ma esprime la perdita di funzionalità del bene, indipendentemente dalla sua utilizzazione.

3. L’ammortamento delle immobilizzazioni materiali

41

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IL PIANO DI AMMORTAMENTO

Le quote di ammortamento si calcolano secondo un «piano» che richiede la conoscenza dei seguenti elementi:

Il valore da ammortizzare

La vita utile del cespite

Il criterio di ripartizione del valore da ammortizzare fra gli esercizi di vita utile

3. L’ammortamento delle immobilizzazioni materiali

42

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3. L’ammortamento delle immobilizzazioni materiali

ELEMENTI CHE CONCORRONO A DETERMINARLO

Valore da

ammortizzare

VALORE ORIGINARIO

-

PRESUNTO VALORE DI

RECUPERO

+

EVENTUALI COSTI ATTESI

DI CESSIONE

Vita utile

del bene

SENESCENZA ALTRI FATTORI

(ambientali, legali che

limitano l’uso, rapporto

con altri cespiti, ecc.)

OBSOLESCENZA

Criterio di

ammortamento

ADERENTE

AL PRINCIPIO

FUNZIONALE

QUOTE

COSTANTI

QUOTE

DECRESCENTI

43

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3. Criteri di ammortamento

METODO A QUOTE COSTANTI

• Ipotesi-finzione: l’immobilizzazione viene utilizzata nella stessa misura ogni anno della sua vita utile.

• La quota di ammortamento si determina dividendo il valore da ammortizzare per il numero di esercizi della sua vita utile.

METODO A QUOTE DECRESCENTI

• Ipotesi-finzione: L’impresa utilizza maggiormente l’immobilizzazione nei primi anni di vita utile quando il suo rendimento è più elevato.

• La quota di ammortamento si determina ricorrendo a formule matematiche.

44

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3. Criteri di ammortamento

METODO FUNZIONALE A QUOTE VARIABILI

Ipotesi-finzione: il volume d’impiego dell’immobilizzazione è espresso da determinate quantità quali:

- Volumi di produzione

- Ore macchina

- Quantità di materie trasformate

- Altri indicatori e dati tecnici

• La quota di ammortamento si ottiene dal rapporto tra la quantità riferita all’esercizio e la quantità totale prevista durante l’intera vita utile del cespite.

45

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3. Criteri di ammortamento

METODO FUNZIONALE A QUOTE VARIABILI Esempio costo originario del bene 1.000 Vita economica utile 5 anni Produzione complessiva stimata 10.000 unità Quantità prodotte nel periodo (per ogni esercizio) 1.000 - 2.000 -3.500 -1.500 - 2.000

Calcolo dei coefficienti di ammortamento del valore del cespite:

ESERCIZIO: 1° 2° 3° 4° 5°

COEFFICIENTE DI AMM.TO: 1.000 2.000 3.500 1.500 2.000

10.000 10.000 10.000 10.000 10.000

10% 20% 15% 35% 20%

46

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3. Criteri di ammortamento

L’ordine prestabilito nel piano di ammortamento non deve necessariamente essere mantenuto fino al termine dell’ammortamento; deve invece essere modificato qualora si manifestino significative variazioni negli elementi che lo compongono.

Eventuali modifiche dei criteri di ammortamento e dei coefficienti applicati devono essere motivati nella nota integrativa.

Il processo di ammortamento va interrotto nel momento in cui il valore residuo risulti almeno pari al valore contabile del cespite.

47

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3. Criteri di ammortamento

Dal punto di vista pratico molte imprese utilizzano i coefficienti fiscali. Tali coefficienti vanno comunque valutati.

Sempre per praticità, nel primo esercizio l’aliquota di ammortamento può essere ridotta alla metà, nel caso in cui tale valore non si discosti significativamente dalla quota che si sarebbe determinata a partire dal momento in cui il cespite è disponibile e pronto per l’uso.

48

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Agenda

49

1. Introduzione

2. Rappresentazione in bilancio

3. Rilevazione iniziale e valutazioni successive

La rilevazione iniziale

L’Acquisto

La costruzione in economia

I contributi specifici

Il leasing

L’ammortamento

Le manutenzioni

Adeguamento del valore

Le svalutazioni

Le rivalutazioni

4. L’alienazione o dismissione

5. I principi contabili internazionali

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3. Adeguamento del valore – Svalutazioni (OIC n. 9)

Al termine di ogni esercizio, dopo aver stanziato l’ammortamento dell’anno occorre verificare la recuperabilità del valore (netto contabile) dell’immobilizzazione iscritta a bilancio.

RECUPERABILITÀ TRAMITE L’USO

RECUPERABILITÀ TRAMITE VENDITA

50

Valore d’uso

valore attuale dei flussi netti di cassa attesi nel futuro derivanti o attribuibili alla continuazione dell’utilizzo dell’immobilizzazione, oppure valore riconducibile alla capacità di ammortamento.

Presumibile valore realizzabile tramite alienazione

ammontare che può essere ricavato dalla cessione dell’immobilizzazione in una vendita contrattata a prezzi normali di mercato tra parti bene informate e interessate, al netto degli oneri diretti da sostenere per la cessione stessa

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3. Adeguamento del valore – Svalutazioni (OIC n. 9)

Il valore netto contabile dell’immobilizzazione deve essere confrontato con

il maggiore fra

>

VALORE RECUPERABILE tramite l’uso

VALORE RECUPERABILE tramite l’alienazione

51

VALORE NETTO

CONTABILE

VALORE

RECUPERABILE

SVALUTAZIONE

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3. Adeguamento del valore – Svalutazioni (OIC n. 9)

Ad ogni data di riferimento del bilancio occorre valutare se esistono indicatori di perdita di valore delle immobilizzazioni (ad es. diminuzioni significative del valore d mercato delle attività, effetti economici negativi per la società, obsolescenza etc.)

In caso di perdite durevoli di valore (tendenzialmente irreversibili e non transitorie), alla data di chiusura dell’esercizio l’immobilizzazione deve essere svalutata e il suo valore netto contabile deve essere ricondotto al valore recuperabile

Il maggiore tra valore d’uso e valore recuperabile tramite alienazione, se inferiore al VNC, rappresenta il nuovo valore a cui l’immobilizzazione deve essere iscritta in bilancio

La svalutazione costituisce un componente negativo di reddito

Negli esercizi successivi, se sono venuti meno i motivi che hanno portato a svalutare il cespite, è necessario procedere ad un ripristino di valore

52

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•Sequenza di risultati economici di esercizio negativi

• Sottoutilizzazione dei beni strumentali

•Eccesso di capacità produttiva rispetto

alla domanda sul mercato

3. Adeguamento del valore- Svalutazioni (OIC n. 9)

cause INTERNE (errori di progettazione,

cambiamenti tecnologici e dei

prodotti ottenuti, ecc.)

sintomi

ESTERNE (diminuzione dei prezzi

dei prodotti sul mercato,

improvvisa obsolescenza

dell’immobilizzazione o dei

prodotti, ecc.)

EFFETTO

durevole diminuzione

del valore d’uso dei cespiti

53

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3. Adeguamento del valore – Svalutazioni (OIC n. 9)

Esempio Si considerino i seguenti accadimenti: nell’anno 1 si acquista un macchinario del valore di 1.200 la cui vita utile è di 4 anni (ammortamento annuo pari a 300); alla fine dell’anno 2 il valore d’uso del bene è pari a 500; alla fine dell’anno 3 il valore d’uso è pari a 320 ed è superiore al VNC

54

Macchinario (SP)

1.200

Anno 1,2 F.do ammort. (SP)

300

300

VNC = 600 Valore d’uso = 500

Fine anno 2 Svalutazione (CE) F.do svalutaz. (SP)

100 100

Svalutazione immobilizzazioni a materiali (CE)

F.do svalutaz. immobilizzazioni materiali (SP)

100 100

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3. Adeguamento del valore – Svalutazioni (OIC n. 9)

Esempio (segue) Poiché il valore d’uso è pari 500 e mancano 2 anni alla dismissione, le quote di ammortamento degli anni 3 e 4 ammontano a 250 (500/2).

55

Macchinario (SP)

1.200

Anno 3 F.do ammort. (SP)

600

250

850

VNC = 1.200 – 850 -100 = 250 Valore d’uso = 320

Devo ripristinare il valore come?

Fine anno 3

Impianti (SP) F.do ammort. (SP)

1.200 300 x 3 = 900

Quale sarebbe il VNC se non avessi svalutato?

VNC = 1.200 – 900 = 300

F.do svalut. (SP)

100

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3. Adeguamento del valore – Svalutazioni (OIC n. 9)

Esempio (segue)

56

Macchinario (SP)

1.200

Anno 4

F.do ammort. (SP)

850

Il VCN da 250 (1.200 – 850 -100) deve essere portato a 300 ossia al valore che avrei avuto in assenza della svalutazione

Ripristini di valore (CE)

50

F.do svalut. (SP)

100 50

Anno 3

F.do svalutazione immobilizz. a materiali (SP)

Rivalutaz. per ripristini di valore (CE)

50 50

Il nuovo VNC di 300 (1.200 – 850 -100+50) dovrà essere recuperato nell’ultimo esercizio con la quota di ammortamento pari a 300

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Il VALORE D’USO può essere determinato con due metodi

Modello base: attraverso la stima di flussi finanziari in entrata e in uscita che derivano dall’uso e dalla dismissione finale dell’attività, attualizzati ad un tasso appropriato (sulla base del business plan aziendale).

Modello semplificato (per le imprese che non superano taluni limiti dimensionali) basato sulla capacità di ammortamento.

La CAPACITÀ DI AMMORTAMENTO rappresenta il margine economico che la gestione mette a disposizione per la copertura degli ammortamenti in un orizzonte di cinque anni. È determinata sottraendo ai ricavi tutti i costi ordinari (con esclusione degli ammortamenti). La capacità di ammortamento complessiva dei 5 anni viene confrontata con il valore netto contabile del cespite (in caso di incapienza, occorre svalutare).

3. Adeguamento del valore - Svalutazioni (OIC n. 9 )

57

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L’azienda Alfa S.r.l. possiede un unico macchinario per la linea produttiva del bene X, avente un costo storico di euro 1.000 e una vita economica utile di 10 anni. L’ammortamento è effettuato a quote costanti di euro 100. Al 31.12.X+4 il Fondo ammortamento ammonta a euro 400, e il valore netto contabile è pari a euro 600. Nei successivi 6 esercizi l’impresa imputerà ammortamenti annui pari a euro 100 e al termine della vita utile il cespite sarà completamente ammortato e dismesso al valore di zero. Dopo aver redatto il conto economico previsionale per la linea di produzione, si osservano i seguenti valori l’esercizio successivo (assunti costanti per i prossimi 6 esercizi):

3. Il valore recuperabile tramite uso: la capacità di ammortamento

58

+ Ricavi netti di vendita 10.000

- costi diretti di produzione -6.000

- costi indiretti di produz. (escluso ammortamento) -3.980

= Margine lordo industriale 20

- Ammortamento impianto -100

= Margine industriale al netto di ammortamenti -80

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-20

0

Quale è la capacità di ammortamento?

59

Utilizzando il metodo della capacità di ammortamento per determinare il valore recuperabile tramite l’uso, il macchinario non può essere mantenuto in bilancio al valore netto contabile di 600, ma deve essere svalutato al valore di 120 (20 x 6), che rappresenta la massima capacità di ammortamento del cespite per il periodo del suo utilizzo residuo. La svalutazione è pertanto pari a euro 480 (600- 120).

3. Il valore recuperabile tramite uso: la capacità di ammortamento

+ Ricavi netti di vendita 10.000

- costi diretti di produzione -6.000

- costi indiretti di produz. (escluso ammortamento) -3.980

= Margine lordo industriale 20

- Ammortamento impianto -100

= Margine industriale al netto di ammortamenti -80

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Agenda

60

1. Introduzione

2. Rappresentazione in bilancio

3. Rilevazione iniziale e valutazioni successive

La rilevazione iniziale

L’Acquisto

La costruzione in economia

I contributi specifici

Il leasing

L’ammortamento

Le manutenzioni

Adeguamento del valore

Le svalutazioni

Le rivalutazioni

4. L’alienazione o dismissione

5. I principi contabili internazionali

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Il caso della rivalutazione si verifica quando il valore netto contabile di un’immobilizzazione risulta inferiore al valore economico di funzionamento.

L’iscrizione del maggior valore, tuttavia, è contrario al postulato generale della prudenza, per cui le immobilizzazioni possono essere rivalutate solo in presenza di leggi speciali.

In caso di rivalutazione, tale importo viene iscritto in una specifica riserva di patrimonio netto.

3. Adeguamento del valore - Rivalutazioni

61

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cause

MONETARIE

=

inflazione

effetto

NON MONETARIE o

ECONOMICHE (mutata natura o destinazione

economica dei cespiti)

AUMENTO VALORE

MONETARIO DEI CESPITI

effetto

AUMENTO VALORE

D’USO DEI CESPITI

NON MONETARIE o

ECONOMICHE (dinamica della

domanda e dell’offerta)

effetto

AUMENTO VALORE

DEI CESPITI

62

3. Adeguamento del valore - Rivalutazioni

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Agenda

63

1. Introduzione

2. Rappresentazione in bilancio

3. Rilevazione iniziale e valutazioni successive

La rilevazione iniziale

L’Acquisto

La costruzione in economia

I contributi specifici

Il leasing

L’ammortamento

Le manutenzioni

Adeguamento del valore

Le svalutazioni

Le rivalutazioni

4. L’alienazione o dismissione

5. I principi contabili internazionali

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• L’immobilizzazione tecnica viene dismessa dal ciclo produttivo quando non viene più ritenuta idonea a partecipare alla produzione, perché fisicamente logora o tecnicamente superata.

• La dismissione può assumere le seguenti forme:

La vendita a terzi

La cessione in permuta

La stipulazione di un contratto di leasing

La donazione l’eliminazione senza il realizzo di alcun prezzo

4. Alienazione o dismissione

64

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4. Alienazione o dismissione

EFFETTI ECONOMICI

Valore netto contabile < prezzo di realizzo plusvalenza

Valore netto contabile > prezzo di realizzo minusvalenza

65

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AMMORTAMENTI DEI BENI ALIENATI DURANTE L’ANNO

• Prima di rilevare contabilmente la dismissione dell’immobilizzazione è necessario adeguare il relativo fondo ammortamento alla data di alienazione del bene

• Lo scopo è di rappresentare nel conto economico l’utilità ceduta dall’immobilizzazione nella produzione del periodo e, conseguentemente, di determinare un valore netto contabile più significativo ai fini del calcolo della plusvalenza o minusvalenza

• La quota di ammortamento è correttamente determinata secondo il criterio pro-rata temporis

4. Alienazione o dismissione

66

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Agenda

67

1. Introduzione

2. Rappresentazione in bilancio

3. Rilevazione iniziale e valutazioni successive

La rilevazione iniziale

L’Acquisto

La costruzione in economia

I contributi specifici

Il leasing

L’ammortamento

Le manutenzioni

Adeguamento del valore

Le svalutazioni

Le rivalutazioni

4. L’alienazione o dismissione

5. I principi contabili internazionali

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LEASING FINANZIARIO

Secondo I principi contabili internazionali, per il criterio di prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica dell’operazione, quando con il contratto di leasing si trasferiscono di fatto tutti i rischi e i benefici derivanti dall’utilizzo dell’immobilizzazione, l’operazione deve essere rilevata con il metodo finanziario (acquisto + accensione di finanziamento).

MANUTENZIONI CICLICHE

La rilevazione delle manutenzioni cicliche mediante un apposito fondo oneri futuri non è ammessa dai principi contabili internazionali.

VALUTAZIONE SUCCESSIVA ALL’ISCRIZIONE INIZIALE

I principi contabili internazionali (IAS 16) prevedono che le immobilizzazioni materiali possano essere valutate secondo due modelli

COSTO

FAIR VALUE (in tal caso il valore contabile viene adeguato al valore di mercato).

5. I principi contabili internazionali IAS/IFRS – principali differenze (IAS 1, IAS 16 e IAS 17)

68

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RIVALUTAZIONI

Secondo i principi contabili internazionali è possibile rivalutare i beni (nel senso di aumentarne il valore) solo se si adotta il modello del fair value.

È preclusa, pertanto, qualsiasi possibilità di rivalutazione a chi sceglie il modello del costo, anche in presenza di leggi speciali.

5. I principi contabili internazionali IAS/IFRS – principali differenze (IAS 1, IAS 16 e IAS 17)

69