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La vaccinazione contro l’HPV Bologna 16 marzo 2007 Seminario di studio Alba Carola Finarelli Servizio Sanità Pubblica Direzione Sanità e politiche sociali

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La vaccinazione contro l’HPV

Bologna 16 marzo 2007Seminario di studio

Alba Carola FinarelliServizio Sanità Pubblica

Direzione Sanità e politiche sociali

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Contenuti dell’incontro:

• Epidemiologia delle infezioni da HPV

• Epidemiologia del carcinoma della cervice uterina e copertura dello screening

• I vaccini contro l’HPV nell’uomo

• Efficacia e sicurezza del vaccino quadrivalente

• Riflessioni sulle strategie vaccinali

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Epidemiologia delle infezioni da HPV

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I PAPILLOMAVIRUS

• Sono virus a DNA a doppia elica contenuti in un capside icosaedrico di 55 nm di diametro.

• Ne esistono oltre 200 tipi di cui 100 ben caratterizzati.

• Sono strettamente specie specifici e più di 80 tipi infettano l’uomo.

• Oltre 30 tipi infettano le mucose genitali e di essi circa 15 sono definiti a rischio oncogeno.

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- Una regione precoce “Early” (E1-8) costituita da geni responsabili della trascrizione, della replicazione e della trasformazione tra cui gli oncogeni E6 e E7.

- Una regione tardiva “Late” che codifica per le proteine del capside (L1-L2).

- Una regione di controllo (LCR) che contiene elementi regolatori per la trascrizione e la replicazione.

Il genoma di HPV si suddivide in 3 regioni:

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Sono stati suddivisi in HPV: “a basso rischio” (6, 11, 42, 43, 44 ecc.) quasi mai associati a carcinomi invasivi della cervice

•“a medio rischio” (35, 39, 51, 56, 59 ecc.) associati, ma non di frequente, con il carcinoma della cervice

•“ad alto rischio” (16, 18, 31, 33, 45, 52, 58 ecc.) frequentemente associati ai carcinomi della cervice

HPV che infettano la cervice uterina

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L’infezione da HPV E’ la più comune delle infezioni a trasmissione sessuale

e la trasmissione può avvenire anche tramite semplice contatto nell’area genitale. Il profilattico riduce il rischio, ma non protegge completamente dall’infezione.

Il 50-80% dei soggetti sessualmente attivi si infetta nel corso della vita con un virus HPV e fino al 50% si infetta con un tipo oncogeno.

L’80-90% delle infezioni sono transitorie, asintomatiche e guariscono spontaneamente.

L’infezione persistente con HPV oncogeni è la condizione necessaria per l’evoluzione a carcinoma.

Il DNA dell’HPV è presente nel 99.7% dei carcinomi cervicali.

Baseman JG et al. J Clin Virol 2005; 32 Suppl 1; S1624; Brown DR et al. J Infect Dis 2005; 191: 182–92; Bosch FX et al. J Natl Cancer Inst Monogr 2003; 313;

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Possibili esiti di una infezione da HPV

Infezione da HPV

16, 18, altri

Infezione cervice

CIN I/II CIN II/III

6, 11, altri

Condilomi genitali

Regressione

Terapia

a basso rischio ad alto rischio

Regressione Carcinomacervice

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IL CARCINOMA E’ UN ESITO RARO DI UNA INFEZIONE COMUNE

• 100.000 svilupperanno un’anomalia citologica cervicale

• 8.000 svilupperanno un CIN III (ca in situ)• 1.600 svilupperanno un carcinoma della

cervice

Per ogni milione di donne infettate con un qualunque tipo di HPV:

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I tipi 16 e 18 di HPV sono identificati più frequentemente nei tumori cervicali

Munoz N et al. Int J Cancer 2004; 111: 278–85.

53.5%70.7%77.4%80.3%82.9%85.2%87.4%88.8%

Casi di carcinoma della cervice attribuiti ai genotipi di HPV (%)

Ge

not

ipo

53,5

2,3

2,2

1,4

1,3

1,2

1,0

0,7

0,6

0,5

0,3

1,2

4,4

2,6

17,2

6,7

2,9

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

X

altri

82

73

68

39

51

56

59

35

58

52

33

31

45

18

16

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Prevalenza dei diversi tipi di HPV per regione OMS

Per ogni milione di donne infettate con un qualunque tipo di HPV:

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Progressione della malattia

Epitelionormale

Infezione da HPV coilocitosi

CIN I

Lesioni squamose intra-epiteliali di basso grado (LSIL)

CIN II CIN III

Lesioni di alto grado (HSIL)

Carcinoma

Screening

Trattamento

TempoDecenniAnniMesi

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Prevalenza HPV in Italia

popolazione generale (2002): Torino screening 25-70 anni prevalenza 8,8% Brescia ambulatorio 18-63 anni prevalenza 6,6%

donne con citologia anormale (1995-01): Vicenza 15-60 anni prevalenza 35,3% Catania prevalenza 53,9%

donne con CIN2+ (2000-01): Firenze prevalenza 97,5%

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Incidenza età-specifica di CC e prevalenza di infezione HPV per età in Italia

Fonti: AIRT 2006 e Ronco 2005

0

5

10

15

20-24 25-29 30-34 35-39 40-44 45-49 50-54 55-59 60-64Età (anni)

HP

V o

nco

gen

i (%

)

0

2

4

6

8

10

12

14

16

Tas

so d

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cid

enza

del

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cin

om

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ella

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vice

sta

nd

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er 1

00,0

00

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Il carcinoma della cervice uterinae copertura dello screening

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Epidemiologia del carcinoma della cervice uterina in Italia

Fonti di dati:

– registri tumori (25% della popolazione italiana)

– Cause di morte ISTAT

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Epidemiologia del carcinoma della cervice uterina in Italia

Periodo 1999-2002 – media annuale:– 3.500 casi incidenti (10/100.000 donne tutte

le età)370 decessi ca cervice

1800 morti per ca utero in sede non specificata

– Circa 1.000 decessi stimati per ca utero– Tasso di mortalità corretto per

misclassificazione: 3/100.000 donne.

AIRT Working Group. Italian Cancer Figures - Report 2006. Incidence, mortality and estimates. Epidemiologia & Prevenzione. January-February 2006 (2).

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0

5

10

15

20

classe di età - age-group

tass

o -

rat

e

(x 1

00.0

00)

incidenza-incidence mortalità-mortality

Tassi di incidenza e mortalità da carcinoma della cervice uterina per classi di età

Fonte: AIRT Working Group. Italian Cancer Figures - Report 2006. Incidence, mortality and estimates. Epidemiologia & Prevenzione. January-February 2006 (2).

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Andamento dei tassi di incidenza e mortalità anni 1988-2002

0

2

4

6

8

10

12

1988-1992 1993-1997 1998-2002

tass

o s

tan

dar

diz

zato

stan

dar

diz

ed r

ate

(x 1

00.0

00)

incidenza-incidence mortalità-mortality

Fonte: AIRT Working Group. Italian Cancer Figures - Report 2006. Incidence, mortality and estimates. Epidemiologia & Prevenzione. January-February 2006 (2).

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Lo screening in Italia La popolazione obiettivo di tutti i programmi di screening include circa il 66,7% della popolazione femminile tra i 25-64 anni di età.

L’adesione ai programmi varia considerevolmente tra regione e regione.Media compliance all’invito: 37%

In totale attualmente circa il 25% della popolazione obiettivo viene invitata ogni anno attraverso i programmi regionali/locali (standard 33%)

Quinto rapporto dell’Osservatorio Nazionale Prevenzione dei Tumori Femminili (available at www.osservatoriotumori.it )

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• Dallo studio Passi 2005 risulta che il 78% delle donne Italiane hanno eseguito almeno un Pap test a scopo preventivo, di cui circa il 70 % negli ultimi 3 anni.

• In Emilia-Romagna 90% e 83%, rispettivamente.

L’abitudine alla diagnosi precoce in Italia e in Emilia-Romagna

Lo screening “opportunistico” gioca un ruolo determinante

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I vaccini contro l’hpv nell’uomo

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Gli studi sui vaccini preventivi contro l’HPV

Studi di fase I: test iniziale del vaccino in piccoli numeri di soggetti adulti sani, hanno valutato principalmente la sicurezza.

Studi di fase II: studi più ampi, hanno valutato l’efficacia (di solito attraverso l’immunigenicità) e la sicurezza nella popolazione target.

Studi di fase III: studi pilota su cui si basa l’autorizzazione all’uso in termini di efficacia e sicurezza.

Studi di fase IV o post-marketing: valutano sicurezzaed efficacia su grandi numeri investigando:• L’uso ottimale del vaccino (es. età, co-somministrazione)• L’efficacia in gruppi a rischio (anziani, immunodepressi)• Il mantenimento dell’efficacia e il monitoraggio della sicurezza a lungo termine

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Endpoint per valutare l’efficacia teorica e pratica dei vaccini contro l’HPV

Endpoint clinici:

• CIN1 • CIN 2-3 HPV+• carcinoma della cervice

Endpoint virologici:

• infezione incidente• Infezione persistente• rilevazione di genotipi specifici

Endpoint immunologici• tassi di sieroconversione• medie geometriche dei titoli anticorpali

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Gardasil (Merck- Sanofi Pasteur MSD)• Vaccino quadrivalente (tipi 16/18/6/11)

• Somministrato in 3 dosi IM (0, 2 e 6 mesi)

• Adiuvante: alluminio

• Richiesta di marketing all’EMEA fine 2005, licenza ottenuta

• Decreto autorizzazione al commercio AIFA 3 marzo 2007 (classe HRR)

Cervarix (GlaxoSmithKline)• Vaccino bivalente (tipi 16/18)

• Somministrato in 3 dosi IM (0, 1 e 6 mesi)

• Adiuvante: AS04 (Al(OH)3 + + MPL®)

• Richiesta di marketing all’EMEA marzo 2006

Vaccini preventivi contro l’HPV commercializzati

o di prossima commercializzazione in Italia

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Costo del vaccino quadrivalente Gardasil

360 $ al pubblico (USA)

564.45 Euro al pubblico (Italia: da aprile 2007)

per ciclo vaccinale (3 dosi)

376.20 Euro (342+34,2 IVA) per SSR

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Efficacia e sicurezza del vaccino anti-hpv

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DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE

GARDASILsospensione iniettabile in siringa preriempita

Vaccino del Papillomavirus Umano [Tipi 6, 11, 16, 18](Ricombinante, adsorbito)

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Struttura delle VLP costituite da pentameri di L1

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INFORMAZIONI CLINICHE

4.1 Indicazioni terapeutiche

Gardasil è un vaccino per la prevenzione:

1. della displasia di alto grado del collo dell’utero (CIN 2/3) e del carcinoma del collo dell’utero HPV 6, 11, 16 e 18 correlati.

2. delle lesioni displastiche di alto grado della vulva (VIN 2/3) HPV 6, 11, 16 e 18 correlati.

3. delle lesioni genitali esterne (condilomi acuminati) HPV 6, 11, 16 e 18 correlati.

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4.1 Indicazioni

• L’indicazione è basata sulla dimostrazione di efficacia di Gardasil in donne adulte di età compresa tra 16 e 26 anni e sulla dimostrazione dell’immunogenicità di Gardasil in bambini ed adolescenti di età compresa tra 9 e 15 anni.

• L’efficacia protettiva non è stata valutata nei maschi

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5.1 Proprietà farmacodinamiche

Meccanismo d’azione• Non esistono modelli animali per lo studio dell’infezione

da papillomavirus umano.

• I modelli animali su papillomavirus specie specifici hanno messo le basi e sono stati utilizzati come modelli per lo sviluppo dei vaccini umani.

• Il ruolo esatto dei vari meccanismi immuni nell’efficacia protettiva dei vaccini HPV L1 VLP non è ancora stato determinato, ma sembra che l’efficacia sia mediata dallo sviluppo di una risposta immune di tipo umorale.

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STUDI CLINICI DEL PRODOTTO(12 studi clinici su 21.514 soggetti )

• Studi di efficacia su soggetti di sesso femminile di età 16-26 anni.

• Studi di bridging di immunogenicità in soggetti di sesso femminile e maschile di 9-15 anni confrontati con soggetti di sesso femminile di età 16-26 anni.

Sulla base dell’età dei soggetti coinvolti negli studi il programma di valutazione del vaccino quadrivalente è stato diviso in:

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1 - STUDI DI EFFICACIA CLINICA(totale di 20,887 soggetti)

4 studi clinici di Fase II e III, randomizzati, in doppio cieco, controllati con placebo che includevano oltre 20,000 donne di età 16-26 anni.

Gli studi sono stati condotti in Nord e Sud America, Europa, Asia dal 1998 al 2005 con un follow-up massimo di 4 anni.

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ENDPOINTS DI EFFICACIA PRIMARIA

• CIN 2/3 e AIS HPV16/18+ come marker clinico surrogato del cervico-carcinoma

• CIN di qualsiasi grado HPV 6,11,16,18+

• Lesioni della vulva e della vagina (condilomi genitali, VIN e VaIN) HPV 6,11,16,18+

• VIN 2/3 e VaIN 2/3 HPV 16/18 + come markers clinici surrogati di carcinoma vulvare e vaginale.

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METODI

All’arruolamento tutti i soggetti sono stati sottoposti a:• Test sierologico anti HPV• Pap test• Prelievo cervico-vaginale per tipizzazione HPV• Colposcopia in caso di Pap test anomalo

Ogni 6 o 12 mesi tutti i soggetti hanno ripetuto:• Pap-test• Prelievo cervico-vaginale per tipizzazione HPV

I soggetti sono stati randomizzati al vaccino/placebo all’arruolamento senza effettuare uno screening preliminare per la presenza di una infezione da HPV.

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POPOLAZIONI UTILIZZATE PER LE ANALISI DEGLI STUDI DI EFFICACIA

• Somministrazione di 3 dosi entro 1 anno dall’arruolamento• naive (negativi alla PCR e sieronegativi) a HPV

6,11,16,18 all’arruolamento e fino ad 1 mese dopola terza dose (7°mese)

• assenza di violazioni maggiori dal protocollo• Efficacia misurata a partire dalla visita al 7° mese

La PPE comprende solo il 64 -84% di tutti i soggetti arruolati

Popolazione Per Protocollo (PPE Per Protocol Efficacy) (tutti gli studi):

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BASELINE DATA DELLA PPE

• Il profilo demografico della Popolazione per Protocollo è compatibile con quello della popolazione generale.

• Le caratterisitiche demografiche relative all’età, sesso, razza, regione geografica, abitudine al fumo, consumo di alcoool e storia di MST all’arruolamento sono analoghe tra soggetti vaccinati e soggetti che hanno ricevuto il placebo.

• Le abitudini sessuali differiscono per area geografica. L’età al 1° rapporto è in media 16,7 anni. Tra gli anticoncezionali la contraccezione orale è la più utilizzata (59%) specie in Europa (68%).

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POPOLAZIONE MITT-3 (Intention to treat)

• Somministrazione di almeno 1 dose di vaccino

• Soggetti HPV positivi o negativi al momento dell’arruolamento

• Efficacia misurata a partire da 1 mese dopo la 1° dose

Rappresenta la popolazione femminile più simile a quella generale:

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EFFICACIA (%) DEL VACCINO HPV QUADRIVALENTE(analisi combinata su 4 studi N = >20.000)

95%

47%

93%

54%

100%

42%

100%

36%

99%

70%

0

50

100

PPE population MITT-3 population

CIN/AIS CIN 1 CIN 2 CIN3/AIS EGL

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2 - STUDI DI IMMUNOGENICITÀ(su un totale di 12,345 soggetti)

END POINT IMMUNOLOGICI PRIMARI

• Media geometrica di titoli anti HPV 6, 11, 16, 18 un mese dopo la terza dose (7° mese).

• Proporzione di soggetti che hanno sieroconvertito a ciascuno dei 4 antigeni un mese dopo la terza dose (7° mese).

Per i vaccini HPV non è stato identificato un livello minimo anticorpale associato alla protezione.

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POPOLAZIONE NEGLI STUDI DI

IMMUNOGENICITÀ

• soggetti sieronegativi e PCR negativi all’HPV 6,11,16,18 all’arruolamento

• PCR negativi al 7° mese• vaccinati con 3 dosi nei tempi stabiliti • senza deviazioni dal protocollo dello studio.

Per Protocol Immunogenicity (PPI) Population:

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Percentuale di sieroconversione all’HPV 6, 11, 16, 18 al terzo e al settimo mese dall’arruolamento

95

95,5

96

96,5

97

97,5

98

98,5

99

99,5

100

HPV6 HPV11 HPV16 HPV18

MESE 3

HPV6 HPV11 HPV16 HPV18

MESE 7

Femmine 16-23 anni Maschi 10-15 anni Femmine 10-15 anni

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GMT- medie geometriche del titolo in mMU/ml (mMU= unità milli-Merck)

461 (444- 478)30401046 (971- 1127)9321359 (1256- 1470)905HPV 18

2314 (2206- 2427)27074945 (4584- 5335)9296091 (5640- 6579)900HPV 16

766 (741- 793)28271306 (1226- 1390)9271392 (1304- 1485)901HPV 11

542 (527- 559)2827931 (877- 989)9271038 (975- 1105)901HPV 6

GMT (95% IC)nGMT (95% IC)nGMT (95% IC)n

Femmine 16 – 26 anni(Protocolli 013 e 015)

Femmine 9 – 15 anni(Protocolli 016 e 018)

Maschi 9 – 15 anni(Protocolli 016 e 018)

STUDI DI BRIDGING DI IMMUNOGENICITÀ

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1

10

100

1000

10000

Femmine 16-23 anni Maschi 10-15 anni Femmine 10-15 anni

Medie geometriche dei titoli anticorpali all’arruolamento, al terzo e al settimo mese

HPV6 HPV11 HPV16 HPV18

MESE 1

HPV6 HPV11 HPV16 HPV18

MESE 3

HPV6 HPV11 HPV16 HPV18

MESE 7

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I maschi?Non sono stati inclusi negli studi iniziali di efficacia per

cui non esistono dati che permettano studi di bridging tra maschi adulti e adolescenti.

E’ stata dimostrata l’immunogenicità del Gardasil in maschi 9-15 anni di età e i titoli anticorpali sono risultati non inferiori a quelli delle donne 16-26 anni.

Sono in corso studi clinici di efficacia sui maschi.

La sezione 4.1 e 5.1 della RCP (Riassunto Caratteristiche Prodotto) riporta che negli adolescenti maschi sono state dimostrate immunogenicità e sicurezza del Gardasil, ma che non esistono dati sull’efficacia protettiva.

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3 – STUDI SUL PROFILO DI SICUREZZA (11,813 soggetti che hanno ricevuto Gardasil e 9,701 placebo)

Nel corso di 5 studi clinici (di cui 4 controllati con placebo)

la sicurezza è stata valutata sulla base della sorveglianza

effettuata tramite la scheda di vaccinazione nei 14 giorni

successivi ad ogni iniezione di Gardasil o placebo su 6,160

soggetti vaccinati e 4,064 che avevano ricevuto il placebo e

attraverso la segnalazione di ogni nuova situazione clinica

per il periodo di follow-up fino a 4 anni.

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EVENTI AVVERSI

La percentuale di soggetti che ha riportato un evento avverso è risultata simile tra il gruppo dei vaccinati (59%) e quello placebo (60%).

Pochi soggetti hanno riportato eventi avversi gravi e le proporzioni sono risultate analoghe tra vaccinati e placebo.

L’insorgenza di malattie autoimmuni sistemiche non ha evidenziato differenze nel gruppo dei vaccinati rispetto ai placebo.

I decessi avvenuti non sono risultati correlabili al vaccino.

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Reazioni avverse correlate all’uso del vaccino con un frequenza pari almeno all’1,0%

Disordini generali e alterazioni del sito di somministrazione:Molto comune: piressia; eritema, dolore e gonfiore al sito di iniezioneComune: sanguinamento, prurito al sito di iniezione

Alterazioni dell’app. respiratorio, del torace e del mediastino:Molto raro: broncospasmo

Alterazioni della cute e del tessuto sottocutaneo:Rari: orticaria

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4.4 AVVERTENZE SPECIALI E PRECAUZIONI D’IMPIEGO

• Gardasil non ha mostrato di avere effetto terapeutico.

• La vaccinazione non sostituisce l’abituale screening del collo dell’utero.

• Non vi sono dati circa l’impiego di Gardasil in soggetti con una risposta immunitaria ridotta.

• La durata della protezione conferita non è attualmente nota, è stata osservata un’efficacia protettiva prolungata per 4,5 anni dopo il completamento del ciclo delle 3 dosi.

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4.5 INTERAZIONE CON ALTRI MEDICINALI E ALTRE FORME DI INTERAZIONE

• La somministrazione concomitante con il vaccino dell’epatite B non interferisce con la risposta immunitaria ai tipi di HPV. La risposta al vaccino dell’epatite B è stata ridotta con analoghi tassi di sieroprotezione ma ridotte medie geometriche dei titoli anticorpali.

• L’uso di contraccettivi ormonali (il 57% delle donne vaccinate ne faceva uso) non sembra influenzare la risposta immunitaria a Gardasil

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4.6 GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO• Non sono stati effettuati studi specifici sul vaccino in donne

in gravidanza.

• Nelle gravidanze insorte durante gli studi clinici (2,266 donne di cui 1,115 vaccinate e 1,151 del gruppo placebo) non è stato rilevato alcun impatto negativo sulla fertilità in termini di incidenza di aborti spontanei, morti intra-uterine e anomalie congenite.

• Nonostante i dati non abbiano fornito alcuna segnalazione circa la sicurezza di impiego in gravidanza essi non sono sufficienti per raccomandarne l’uso.

• Gardasil può essere somministrato a donne in allattamento sulla base di quanto osservato in 995 madri che hanno allattato nel corso degli studi clinici senza comparsa di reazioni avverse né alterazioni di immunogenicità del vaccino.

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Conclusioni sulle evidenze disponibili ad oggiSicurezza:buon profilo di sicurezza a 4,5 anni su oltre 10.000 soggetti vaccinati

Immunogenicità:elevata immunogenicità con tassi di siero-conversione >98% per tutti i tipi di HPV target

Efficacia:elevata efficacia nel prevenire le infezioni dei genitali esterni, le VIN2-3 e le CIN 2-3 HPV 16 e 18 correlate

Scheda tecnica del vaccino Gardasil: http://www.emea.eu.int/humandocs/PDFs/EPAR/gardasil/H-703-PI-it.pdf

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Gap conoscitivi bisognosi di ricerca post-marketing

• profilo di sicurezza a lungo termine

• durata dell’efficacia

• comprensione dei meccanismi immunologici d’azione

• pressione selettiva

• cross-protezione

• co-somministrazione

• vaccini di 2° generazione

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Gli studi finanziati dal Ministero della salute:gli obiettivi (1)

•descrivere l’incidenza per carcinoma della cervice in Italia,

per area geografica ed età

•descrivere la mortalità per carcinoma della cervice in Italia,

aggiustata per misclassificazione, per area geografica ed età

•stimare la prevalenza delle infezioni da HPV ad alto rischio

nelle donne tra 18 e 26 anni, residenti nel nord, centro e sud

Italia

•stimare la prevalenza delle infezioni da HPV ad alto rischio

nelle donne tra 25 e 60 anni residenti nel nord, centro e sud

Italia

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Gli studi finanziati dal Ministero della salute: gli obiettivi (2)

•effettuare una indagine di conoscenza, attitudine e pratica (CAP)

sul tumore della cervice uterina e le sue possibilità di prevenzione

primaria e secondaria, in un campione di donne italiane di 18-26

anni

•stimare l’adesione all’offerta attiva della vaccinazione contro

l’HPV rivolta a donne italiane tra 18 e 26 anni

•valutare la fattibilità di uno studio sull’interazione tra vaccinazione

anti-HPV e screening del carcinoma della cervice

•stimare attraverso modelli matematici il possibile impatto di

diverse strategie di prevenzione del carcinoma della cervice

(programmi di screening/vaccinazione)

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Riflessioni sulle strategie vaccinali

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dove è il virus

• Frequenza HPV molto diversa nelle varie aree del mondo

• Quindi impatto del vaccino molto diverso

(vedi diapositive su prevalenza HPV nelle diverse Regioni OMS)

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cosa si sa sul vaccino registrato

Dopo 4,5 anni dalla somministrazione:• efficacia protettiva nei confronti degli HPV

16 e 18 vicina al 100% sulle lesioni pre-cancerose nelle donne 16-24 anni

• immunogenicità elevata (fino al 98%) verso gli HPV contenuti nel vaccino nelle ragazze 9-15 anni

• rimane scoperto dalla protezione il 30% degli HPV ad alto rischio (screening)

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cosa non si sa

• Durata della protezione• Pressione selettiva verso altri HPV ad alto

rischio• Efficacia nelle donne con infezione presente o

pregressa• Efficacia nei maschi• Efficacia e sicurezza in popolazioni specifiche

(gravide, immunodepressi) “confusione” su tema rischio vaccinazione in

gravidanza (CSS)

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i punti chiave

Strategia nazionale

• Coordinamento delle azioni - informazione/formazione operatori - informazione cittadini - esecuzione (impatto organizzativo) - registro delle vaccinate - sorveglianza effetti avversi - sorveglianza risultati

pubblico/privato (l’obiettivo più difficile)

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Una parentesi……gli eventi avversi (1)

Cosa

• Segnalare qualsiasi sintomo che desti preoccupazione, osservato dopo la somministrazione del vaccino

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come (2)

• Scheda segnalazione regionale (ministeriale modificata) reperibile presso Servizio Farmacovigilanza aziendale e Servizi vaccinali

• Informazioni essenziali: - dati anagrafici di chi viene vaccinato - data e ora somministrazione vaccino - data e ora insorgenza sintomi - descrizione sintomi: tipo, durata, esito (allegare

eventuali accertamenti o lettera dimissione se ricovero) - tipo e nome commerciale vaccino - n. Lotto e scadenza vaccino

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(da compilarsi a cura dei medici o degli operatori sanitari e da inviare al Responsabile di farmacovigilanza della struttura sanitaria di appartenenza)

1. INIZIALI DEL 2. DATA DI NASCITA 3. SESSO 4. DATA INSORGENZA REAZIONE 5. ORIGINE ETNICA CODICE SEGNALAZIONE

PAZIENTE __ __ ____/_____/________ [ ] M [ ] F ____/_____/________ ora _______ _________________

*se il segnalatore è un medico6. DESCRIZIONE DELLA REAZIONE ED EVENTUALE DIAGNOSI* 7. GRAVITA' DELLA REAZIONE:

◊ GRAVE

[] DECESSO

[]OSPEDALIZZAZIONE O PROLUNGAMENTO OSP.

[]INVALIDITA' GRAVE O PERMANENTE

[]HA MESSO IN PERICOLO DI VITA

[]ANOMALIE CONGENITE/DEFICIT DEL NEONATO

◊ NON GRAVE

8. EVENTUALI ESAMI DI LABORATORIO RILEVANTI PER ADR : 9. ESITO

riportare risultati e date in cui gli accertamenti sono stati eseguiti ◊ RISOLUZIONE COMPLETA ADR IL ____/____/______

◊ RISOLUZIONE CON POSTUMI

◊ MIGLIORAMENTO

◊ REAZIONE INVARIATA O PEGGIORATA

10. AZIONI INTRAPRESE: specificare ◊ DECESSO IL ___/___/_____

[]dovuto alla reazione avversa

[]il farmaco può avere contribuito

[]non dovuto al farmaco

[]causa sconosciuta

◊ NON DISPONIBILE

INFORMAZIONI SUL FARMACO

11. FARMACO SOSPETTO : (nome specialità medicinale) IN CASO DI VACCINI INDICARE ANCHE: SCADENZA, ORA E SITO DI SOMMINISTRAZIONE

A) _______________________________________ 12. LOTTO _________________________ SCAD. ___/___/______13. DOSAGGIO/DIE _____________

14. VIA DI SOMMINISTRAZIONE __________________ 15. DURATA DELL'USO: DAL ____/____/_______ AL ____/____/______ ORA ________ SITO__________

B) _______________________________________ 12. LOTTO _________________________ SCAD. ___/___/______13. DOSAGGIO/DIE _____________

14. VIA DI SOMMINISTRAZIONE __________________ 15. DURATA DELL'USO: DAL ____/____/_______ AL ____/____/______ORA ________ SITO___________

C) _______________________________________ 12. LOTTO _________________________ SCAD. ___/___/______13. DOSAGGIO/DIE _____________

14. VIA DI SOMMINISTRAZIONE __________________ 15. DURATA DELL'USO: DAL ____/____/_______ AL ____/____/______ ORA ________ SITO__________

16. IL FARMACO E' STATO SOSPESO? A): SI [ ] NO [ ] B): SI [ ] NO [ ] C): SI [ ] NO [ ]

17. LA REAZIONE E' MIGLIORATA DOPO LA SOSPENSIONE? A): SI [ ] NO [ ] B): SI [ ] NO [ ] C): SI [ ] NO [ ]

18. Il FARMACO E' STATO RIPRESO? A): SI [ ] NO [ ] B): SI [ ] NO [ ] C): SI [ ] NO [ ]

19. SONO RICOMPARSI I SINTOMI DOPO LA RISOMMINISTRAZIONE?NE? A): SI [ ] NO [ ] B): SI [ ] NO [ ] C): SI [ ] NO [ ]

20.INDICAZIONI O ALTRO MOTIVO PER CUI IL FARMACO E' STATO USATO: 20 bis.LUOGO DI SOMMINISTRAZIONE DEL VACCINO

in caso di vaccini specificare anche l'ordine numerico della dose o del richiamo [ ] ASL

A: [ ] AOSP

B: [ ] AMBULATORIO PRIVATO

C: [ ] ALTRO specificare________________________________

21. FARMACO/I CONCOMITANTE/I, DOSAGGIO, VIA DI SOMMINISTRAZIONE, DURATA DEL TRATTAMENTO

22.USO CONCOMITANTE DI ALTRI PRODOTTI A BASE DI PIANTE OFFICINALI, OMEOPATICI,INTEGRATORI ALIMENTARI , ecc. (specificare):

23:CONDIZIONI CONCOMITANTI PREDISPONENTI (se il farmaco sospetto è un vaccino riportare l'anamnesi ed eventuali vaccini somministrati nelle 4 settimane

precedenti alla somministrazione)

24. QUALIFICA DEL SEGNALATORE 25. DATI DEL SEGNALATORE

[ ] MMG NOME COGNOME

INDIRIZZO

TEL. FAX

E-MAIL

27. FIRMA DEL SEGNALATORE

26. DATA DI COMPILAZIONE ____/____/_____ 29. FIRMA RESPONSABILE FARMACOVIGILANZA

28.CODICE ASL

[ ] ALTRO spec.________________________________________

[ ] MEDICO SERVIZI VACCINALI [ ] FARMACISTA

SCHEDA UNICA DI SEGNALAZIONE DI SOSPETTA REAZIONE AVVERSA(ADR)

INFORMAZIONI SULLA SEGNALAZIONE

[ ] MEDICO OSPEDALIERO [ ] SPECIALISTA

[ ] PEDIATRA DI LIBERA SCELTA

[ ] dose________ [ ] richiamo________

[ ] dose________ [ ] richiamo________

[ ] dose________ [ ] richiamo________

in caso di sospensione compilare i campi da 16 a 19

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dove (3)

• Al Referente Farmacovigilanza aziendale

che

- immette i dati riportato nella scheda, nel dataset ministeriale informatizzato

- spedisce la scheda cartacea al Servizio Farmacovigilanza regionale

per le vaccinazioni la sorveglianza regionale è affidata al Servizio Sanità Pubblica

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Cosa si sta facendo in Italia

• documento condiviso con Regioni, Ministero, ISS

• Strategia nazionale

• Protocollo aggiornamento operatori

• Predisposizione materiale formazione

• Predisposizione materiale per informazione cittadini

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i rischi da evitare

• False attese sugli effetti del vaccino

• Falsa sicurezza verso altre infezioni sessualmente trasmesse

• Minore adesione allo screening

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un vaccino molto diverso dagli altri

• l’obiettivo

• il target

• estrema complessità di coordinamento delle azioni e dei risultati

- molti soggetti coinvolti

- sorveglianza duplice (infezione, malattia)

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tanti attori sulla scena• Sanità pubblica • Servizi per la famiglia • Servizi per la salute della donna – centri screening• Servizi per i giovani • Operatori sanitari di svariati ambiti: clinica, prevenzione,

epidemiologia• Diversi target: infanzia, adolescenza, adulti• Mezzi di comunicazione• Associazioni cittadini• Associazioni di malati• Politici• Industria

La coerenza da garantire!!!!!

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Grazie per l’attenzione e l’ascolto

Un ringraziamento particolare alle dottoresse Serena Donati (ISS) e Luisella Grandori (RER)