Ø Ambiente naturale: Tundra, termine di origine sami che significa «terra senza alberi».

Ø Regione geografica: dall’Islanda fino ai margini settentrionali della Penisola Scandinava e della Russia.

Ø Caratteristiche: è sempre coperta dalla neve, tranne che per poche settimane l’anno. In questo periodo, in cui si verificano le migrazioni di numerose specie animali, il terreno si disgela in superficie, mentre in profondità si conserva il permafrost.

LA TUNDRA: CARATTERISTICHE GENERALI

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FLORA

v Caratteristiche: il permafrost impedisce la crescita di alberi e di piante dalle radici profonde. Durante i mesi estivi nascono arbusti sempreverdi come l’uva ursina e fiori dal gambo corto come la sassifraga.

v Vegetali della Tundra

Ø Muschi: piante per lo più perenni senza radici e senza tessuto vascolare. La funzione di ancoraggio al terreno è svolta da strutture filamentose sotterranee, dette rizoidi. Non si riproducono per seme, ma per spore. L’assorbimento dell’acqua e dei sali minerali avviene a livello della parte aerea della pianta.

Ø Licheni: vegetali costituiti dall’associazione di un fungo con un'alga.

Ø Arbusti: pianta legnosa perenne (che vive più di due anni), i cui rami si separano dal fusto centrale molto vicino al terreno, o il cui tronco non è presente del tutto.

Ø Sassifraga: fiore dal colore vivace, il cui nome significa «pianta che rompe i sassi». Le sue radici, infatti, penetrano nelle fessure delle rocce fino a provocarne lo sgretolamento.

Ø Uva ursina: arbusto sempreverde dalle bacche non commestibili.

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FAUNA

v Caratteristiche: La tundra è abitata da numerose specie animali. Da una parte vi sono gli animali tipici della tundra, che riescono a resistere al gelo invernale, e dall’altra vi sono gli animali migratori, che nei mesi più freddi si spostano a sud.

Ø Animali tipici: • carnivori dotati di spesse pellicce, come l’ermellino, la volpe artica, l’orso e il tricheco.

• i piccoli roditori, come le arvicole e i lemming, che si rifugiano nei cunicoli sotterranei.

• alcuni erbivori, come la lepre artica.

Ø Animali migratori:• numerosi uccelli, come l’oca e la civetta delle nevi.

• numerosi insetti, come sciami di moscerini e zanzare.

• grandi erbivori, come le renne e il bue muschiato, che migrano a nord nella stagione estiva a caccia di pascoli.

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Ø Ambiente naturale: Taiga, termine russo che identifica la foresta di conifere che ricopre i territori settentrionali dei continenti. Questo ambiente è detto anche «foresta boreale».

Ø Regione geografica: dalla Penisola Scandinava, a ovest, fino alla catena degli Urali, a est. Prosegue poi anche in Asia, fino alla costa pacifica.

Ø Caratteristiche: è la più grande area forestale continua del mondo. Gli inverni sono lunghi e rigidi; le estati sono brevi e fresche, con scarse precipitazioni. In questo periodo estivo il terreno si scongela fino in profondità, favorendo lo sviluppo delle piante.

LA TAIGA: CARATTERISTICHE GENERALI

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FLORAv Caratteristiche: la vegetazione è molto fitta. È costituita da:

• alte conifere, piante sempreverdi così definite per i loro frutti a forma di cono (le pigne).• aree palustri, gelate durante l’inverno e ricche d’acqua d’estate.• boschi di betulle, nella fascia più a nord, al confine tra la taiga e la tundra.

v Vegetali della taiga:

Ø Conifere: dette anche aghifoglie, per la forma del loro fogliame. Gli aghi delle conifere riescono a catturare efficacemente la luce della breve estate nordica e sono in grado di resistere al freddo invernale. Tutte le conifere, quindi, ad eccezione del larice, sono sempreverdi, cioè non perdono le foglie in inverno. La forma degli aghi permette di limitare la traspirazione e di arrestarla del tutto in inverno. Non appena la temperatura risale in primavera, gli alberi cominciano di nuovo a svolgere la fotosintesi.

Ø Betulle: possono raggiungere i 30 metri di altezza. Si trovano ai margini tra la taiga e la tundra. Si riconoscono grazie al colore chiaro del tronco, dovuto a una sostanza contenuta nella corteccia, la betulina.

Ø Frutti del bosco: nella taiga crescono cespugli di frutti come ribes, lamponi e mirtilli.

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FAUNA

v Caratteristiche: la fauna della taiga è numerosa e varia.

Ø Insetti: formiche, coleotteri xilofagi, mosche, moscerini, larve di farfalle notturne (processionarie).

Ø Mammiferi: • erbivori come la lepre, lo scoiattolo, il visone, la renna e l’alce.

• carnivori, predatori degli erbivori, come la volpe, la lince, il ghiottone, il lupo e l’orso.

• uccelli, la maggior parte dei quali migra a sud durante l’inverno. Fa eccezione il crociererosso, che riesce a resistere nella taiga anche nei mesi più freddi cibandosi dei semi delle conifere, i pinoli.

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LA FORESTA TEMPERATA: CARATTERISTICHE GENERALI

Ø Ambiente naturale: Foresta temperata.

Ø Foresta primaria: ricopriva gran parte dell’Europa prima che l’uomo trasformasse profondamente il territorio. Era costituita da alberi di latifoglie (LATI: grandi, + FOGLIE: foglie), alberi cioè che perdono le foglie in autunno, come faggi e querce. Questo tipo di foresta è in larga misura scomparso, perché i terreni sono stati disboscati da una parte per l’agricoltura, e dall’altra per l’espansione urbana. Oggi la foresta temperata primaria sopravvive all’interno del Parco della foresta di Bialoweiza, al confine tra la Polonia e la Bielorussia.

Ø Foresta secondaria: la foresta temperata europea è oggi costituita da foreste secondarie, ossia foreste modificate dall’uomo, che vi ha introdotto specie non originarie.

Ø Regione geografica: Francia, Gran Bretagna, Germania settentrionale ed Europa dell’Est.

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FLORAv Caratteristiche: la foresta primaria era costituita da faggi e querce. Oggi, invece, è costituita anche da altre essenze arboree,

come noci, tigli, castagni, betulle e olmi, tutte piante che arrivano ai 30 metri di altezza. Al di sotto di essi cresce uno strato di alberi più bassi, che non supera i 10 metri. Gli alberi della foresta temperata sono in prevalenza latifoglie.

v Vegetali della Tundra

Ø Quercia: appartiene alla famiglia delle fagacee. Albero maestoso, che raggiunge i 40 metri di altezza, e che può vivere anche mille anni. Il frutto della quercia è la ghianda, frutto di nutrimento per molti animali.

Ø Faggio: appartiene alla famiglia delle fagacee, a cui dà il nome. Può arrivare a 40 metri di altezza. Il legno è pregevole e facilmente lavorabile, e infatti viene utilizzato per costruire mobili, parquet, imbarcazioni e per realizzare carta pregiata. I suoi frutti, le faggiole, simili al riccio delle castagne ma con aculei più morbidi, sono alimento per molti animali. Si tratta della specie forestale più presente nei boschi italiani, sulle Alpi e sugli Appennini.

Ø Noce: appartiene alla famiglia delle Juglandaceae. Albero da frutto molto diffuso, soprattutto per la qualità pregiata del suo legname, utilizzato per la costruzione di mobili.

Ø Tiglio: appartiene alla famiglia delle Tigliacee. Ha fiori profumati e un legno leggero, utilizzato per la realizzazione di intarsi e di strumenti musicali. Viene impiegato anche in erboristeria, e il miele ricavato dai suoi fiori è molto buono.

Ø Castagno: appartiene alla famiglia delle fagacee. Dà i suoi frutti in autunno e il suo legno è molto pregiato.

Ø Felci: le felci sono piante senza fiori, quindi senza semi, così come i funghi, le alghe, i licheni ed i muschi. Rispetto ai muschi, presentano però una struttura anatomica più complessa, avendo un vero apparato radicale, un fusto, un sistema di vasi conduttorie foglie 8

FAUNA

v Caratteristiche: la fauna della foresta primaria era molto variegata e numerosa, mentre quella della foresta secondaria è oggi notevolmente ridotta.

Ø Mammiferi: • erbivori: il cervo, il bisonte (bovide), il capriolo, il cinghiale ecc.

• carnivori: il gufo reale.

• onnivori: la volpe.

• roditori: lo scoiattolo rosso (o europeo) e lo scoiattolo grigio.

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LA STEPPA: CARATTERISTICHE GENERALI

Ø Ambiente naturale: Steppa, termine russo che significa «pianura secca». In ungherese è chiamata

puszta, che significa «brullo, desolato, vuoto».

Ø Caratteristiche: si tratta di un ambiente naturale caratteristico delle regioni a clima continentale con

inverni freddi ed estati calde e moderatamente piovose. Le scarse precipitazioni limitano qui la crescita

degli alberi. La steppa è quindi una vasta prateria in cui l’erba cresce in ciuffi isolati intervallati da

numerosi arbusti.

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FLORAv Caratteristiche: la steppa europea è più umida di quelle presenti in altri continenti, per cui è ricca di specie vegetali, anche

se soprattutto di erbacce. Le altre steppe sono, ad esempio, l’oasi delle Steppe sarde in Sardegna, la prateria nordamericana,

la Pampa argentina e la steppa spagnola.

Ø Vegetali della taiga: La vegetazione è costituita da una prateria composta da erbe (per lo più graminacee) e arbusti; gli

alberi sono pressoché assenti, a eccezione di zone più umide in prossimità di fiumi e laghi, dove crescono alberelli come i

pioppi e i pioppi tremuli, che a volte formano piccoli boschi.

Ø Graminacee: o poaceae, sono una famiglia di piante angiosperme (le piante più evolute, con fiore vero e con seme protetto,

che si riproducono grazie ai fiori). Sono tra le piante maggiormente presenti intorno a noi e da sempre hanno rappresentato una

delle maggiori fonti di cibo per l’uomo e gli animali. Ne fanno parte: frumento, mais, riso ed in generale tutti i cereali. Sono

piante ricche di carboidrati e glutine. Sono dotate di radici molto lunghe e ramificate, grazie alle quali riescono a sopravvivere

anche in terreni molto aridi. I loro fusti lunghi e sottili terminano in piccole spighe e possono raggiungere anche i due metri di

altezza. Un esempio di graminacea tipica della steppa continentale europea è la stipa.

Ø Fiori: con l’arrivo delle piogge primaverili, da bulbi e tuberi spuntano grandi fiori, come iris e tulipani, che hanno in genere

vita breve. L’iris nasce da un tubero, mentre il tulipano nasce da un bulbo.

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Ø I tuberi (modificazione del fusto della pianta): Le patate sono senza dubbio il miglior esempio per descrivere le caratteristiche di questa

famiglia. I tuberi hanno forma irregolare e la loro dimensione varia solitamente dai 3 ai 6 cm. Hanno una “buccia” esterna a protezione della parte

interna, normalmente più chiara. A volte presentano alcune escrescenze (dette “occhi”) da cui si sviluppano altre piante che, una volta raggiunta la

dimensione massima, non si rinnovano.

Ø I bulbi (modificazione della foglia della pianta): Di forma variabile, alcuni più allungati e altri più tondeggianti: un esempio di bulbo per

eccellenza è la cipolla. A differenza dei tuberi, i bulbi non hanno una buccia ma uno strato detto “tunica”. Ogni bulbo è formato da più tuniche, che

si sviluppano una all’interno dell’altra e confluiscono nel “girello”. Nonostante esistano vari tipi di bulbi, tutti sono caratterizzati dal restringimento

nella parte superiore (da cui si generano le foglie) e nella parte inferiore (punto di congiunzione degli “strati”). I bulbi si rinnovano per tutta la durata

del ciclo di vita della pianta, gli strati più esterni, infatti, lasciano il posto a quelli sottostanti.

Ø Le radici: Molto utilizzate in cucina, carote, barbabietole rosse e rape sono radici. Le radici hanno una forma cilindrica oppure tondeggiante,

allungata verso il basso. Mentre i tuberi contengono principalmente glucidi (i quali, sotto forma di amido, apportano energia all’organismo), le radici

rappresentano una buona fonte di acqua e sali minerali.

Ø I rizomi (modificazione delle radici della pianta): Fanno parte di questa famiglia la curcuma e lo zenzero, da cui si ricavano alcune tra le spezie

più comuni. Sono simili alle radici, hanno un aspetto cilindrico, allungato e rigonfio, ma di solito si sviluppano orizzontalmente. Come i bulbi, si

rigenerano: crescono nella loro estremità anteriore mentre si distruggono in quella posteriore.

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FAUNA

v Caratteristiche: le estese praterie della steppa attirano ogni anno grandi erbivori, come il bisonte europeo, il cavallo e la saiga, che compiono lunghe migrazioni alla ricerca di nuovi pascoli. Ad essi si aggiungono roditori, molte specie di uccelli, una grande quantità di insetti e anche rettili. Tra gli uccelli tipici di questo ambiente naturale, vi sono molti rapaci, come aquile, falchi e poiane, che utilizzano la loro vista acutissima per individuare le prede anche a grande distanza.

v Mammiferi erbivori ungulati: come il cavallo, il bisonte europeo e la saiga.

v Carnivori: come la donnola, un mustelide che si nutre di lepri, conigli, topi ed uccellini di piccola taglia. Le donnole che vivono lungo i corsi d'acqua, mangiano anche rane, insetti e piccoli serpenti.

v Insetti: come le locuste, le cui migrazioni in massa arrivano persino ad oscurare il cielo. Ma vi sono anche cavallette, coleotteri e farfalle, fondamentali per il processo di impollinazione.

v Uccelli rapaci: come l’aquila della steppa, che durante l’inverno migra in Africa. La sua apertura alare può arrivare fino ai 2 metri. Si nutre di roditori, uccelli più piccoli, insetti e anche saighe. Si ciba anche delle carcasse degli animali da allevamento.

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Perissodattili: presentano un numero dispari di dita

Equidi, Rinocerotidi e Tapiridi

Artiodattili: possiedono un numero paridi dita, spesso due dita centrali più grandi e uno più piccolo per ogni lato

Suidi, Ippopotamidi, Camelidi, Cervidi e Bovidi

UNGULATI

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LA MACCHIA MEDITERRANEA: CARATTERISTICHE GENERALI

Ø Ambiente naturale: condizionato e determinato dalla presenza del Mar Mediterraneo, un mare chiuso e poco profondo, con acque poco fredde rispetto a quelle oceaniche. La presenza di questo mare determina anche il clima e gli ambienti delle regioni costiere, caratterizzate da inverni miti e estati calde e secche.

Ø Regione geografica: regioni costiere de tre penisole, quella iberica, quella italiana e quella balcanica.

Ø Caratteristiche: la macchia mediterranea è molto cambiata a causa dell’attività dell’uomo. si distinguono quindi:

• la foresta mediterranea: composta da foreste sempreverdi che erano diffuse soprattutto in passato, dove crescevano il pino marittimo, il pino domestico, il pino d’Aleppo, il cipresso e il cedro del Libano; ma vi erano anche latifoglie, boschi di olivastro (olivo selvatico), carrubo, querce e lecci. Oggi la foresta mediterranea è molto meno diffusa.

• la macchia mediterranea: diffusa laddove non vi sono attività umane, e caratterizzata dalla presenza di arbusti, cespugli e piccoli alberi.

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FLORA

v Caratteristiche: in base all’altezza delle piante si distinguono la macchia alta e la macchia bassa, che

grossomodo corrispondono alla foresta mediterranea e alla macchia mediterranea. Oltre a questi due ambienti,

poi, vi è anche la gariga.

Ø Vegetali della macchia alta: qui gli alberi raggiungono anche i 4 metri di altezza, e sono il leccio, il carrubo e la

quercia da sughero.

Ø Vegetali della macchia bassa: diffusa nelle zone costiere. È costituita da un fitto intrico di arbusti sempreverdi,

come il lentisco, il ginepro, il corbezzolo, i mirto, la ginestra, l’oleandro, alternati a piante aromatiche come il timo,

il rosmarino, la salvia e la lavanda.

Ø Vegetali della gariga: diffusa nelle zone più aride con terreni rocciosi. Questo ambiente desolato è caratterizzato

dalla presenza di bassi arbusti e radi ciuffi erbosi.

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FAUNA

v Caratteristiche: dove la vegetazione è più fitta vi sono più animali: cinghiali, caprioli, daini, conigli, scoiattoli, istrici, donnole, faine, volpi, rettili e molti altri animali.

v Carnivori: come la donnola, un mustelide che si nutre di lepri, conigli, topi ed uccellini di piccola taglia. Le donnole che vivono lungo i corsi d'acqua, mangiano anche rane, insetti e piccoli serpenti.

v Animali addomesticati dall’uomo: capre, pecore, bovini ecc.

v Uccelli: tordi, capinere, cinciallegre, cardellini, verdoni, picchi, ghiandaie e molti altri, che sostano qui durante le loro migrazioni tra l’Africa e il Nord Europa.