La truffa delle aree di crisi ambientale della sicilia fondazione cutgana universita' catania

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Il tesoro del Cutgana 2,5milioni per il Piano "A" di Antonio Condorelli Due milioni e mezzo di euro cofinanziati dalla Regione sono a disposizione del Cutgana, centro studi dell'Università di Catania per la gestione dello Sportello unico per le aree di crisi ambientale. Catering, convegni e un fiume di consulenze. Nomi, cognomi e importi del cosiddetto “Piano A”. PRIMA PUNTATA. CATANIA- Un fiume di soldi e di consulenze. Maria Carmela Failla, direttore del Cutgana, Centro universitario per la tutela e gestione degli ambienti naturali dell'Università etnea, lo chiama semplicemente “Piano A”, e ha chiesto al rettore Recca di approvarlo. Si tratta di una serie di tabelle e colonne -delle quali LivesiciliaCatania è venuta in possesso, insieme ad altra corposa documentazione- che spiegano come dovrebbero essere spesi 2,5milioni di euro cofinanziati dalla Regione e dall'Università di Catania per la “Convenzione sportello unico per le aree ad elevato rischio di crisi ambientale” “Per lo svolgimento delle attività previste -spiega la Failla nel documento datato 7 novembre 2012- conformemente alle vigenti disposizioni d'Ateneo, il Cutgana provvederà ad utilizzare, al di fuori dell'orario di servizio, il personale in forza alla propria struttura, nonché personale di altre strutture d'Ateneo”. I bonifici. Il 24 ottobre 2012 Angelo Messina, presidente della Fondazione Cutgana, ha chiesto al direttore generale dell'Università di Catania il rilascio del documento contabile “per complessivi980mila euro”. Poco tempo prima l'assessorato regionale Territorio e Ambiente aveva un bonifico da 1.185.000 euro. A monte di questo grande investimento c'è la convenzione siglata tra il rettore di Catania Antonino Recca e il dirigente regionale dell'Ufficio speciale per le aree ad alto rischio ambientaleAntonino Cuspidici che, contatto da LivesiciliaCatania, conferma che il progetto sta entrando a pieno regime: “E' uno studio rivoluzionario che stiamo portanto avanti da tempo, i fondi risalgono al 1995 e non erano mai stati utilizzati. Tutte le procedure sono in avanzato stato". IL PIANO "A" Quattro pagine di tabelle con importi, nomi e cognomi, sono state inviate alla direzione generale dell'Università e illustrano le attività che dovrebbero essere svolte dallo Sportello Unico per le aree di crisi ambientale del Piano generale Priolo: ecco il Piano "A". I corsi “finalizzati alla formazione continua e all'aggiornamento continuo di chi è già inserito nel mondo del lavoro”, costano 160mila euro, dei quali 80mila euro sono destinati ai “docenti”,pagati 80

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euro l'ora, 60mila euro ai “tutor”, pagati 30 euro l'ora. A questi si aggiungono i 20mila euro degli “ausili didattici” e un fiume di consulenze pagate a docenti dell'Università e del Cutgana come prestazione “fuori dall'orario di servizio”: 2mila euro a Giancarlo Grasso, 2500 euro ad Elena Amore,1500 euro a Fabio Branca, 2500 a Riccardo Maggiore, 2500 a Ignazio Blanco, 2500 ad Agata Distefano, 3000 euro a Giuseppe Patanè, altrettanti a Giuseppe Messina, 2500 euro a Pietro Pitruzzello, 4mila a Lucio Compagno. E ancora, ci sono i costi previsti per i docenti “entro orario servizio”: mille euro a Carlo Grasso, 500 ad Elena Amore, mille a Fabio Branca, 1500 a Giuseppe Messina, mille a Piero Pitruzzello. Corposo lo stanziamento per il master biennale di primo livello per “Esperto per l'educazione la divulgazione e la comunicazione ambientale compresa quella riferita alla direttiva Seveso”, della durata di 24 mesi. Il costo è di 150mila euro, gran parte dei quali sono previsti per i tutor (72mila euro), pagati 30 euro l'ora e per i docenti (48mila euro), pagati 80euro l'ora. A incassare dovrebbero essere Salvatore Costanzo (2500 euro), Angelo Guglielmino (3500 euro), Anna Toscano (3500 euro), Carlo Grasso (4500 euro), Anna Abramo (2500 euro), Alfio Russo (4mila euro), Giuseppe Messina (4mila euro), Vincenzo Asero (3mila euro), Fabio Viglianisi (2500 euro). Ventimila euro sono destinati alla realizzazione di un “convegno”, con “relatori e catering”. La parte dei relatori è questa: Giuseppe Messina 950 euro, Alfio Russo 650 euro, Sergio Aleo 500 euro, Valerio Furnari 500 euro, Fabio Branca 500 euro, Carlo Grasso 850 euro, Salvatore Costanzo 550 euro, Fabio Viglianisi 500 euro. Ulteriori 20mila euro per un workshop con “relatori e catering”: Giuseppe Messina 1700 euro,Alfio Russo 800 euro, Sergio Aleo 650 euro, Valerio Furnari 650 euro, Fabio Branca 800 euro,Carlo Grasso 1400 euro, Salvatore Costanzo 800 euro. Non si scherza quando si parla dei “Servizi di promozione, informazione e divulgazione cartacei, inviti, manifesti, brochures, opuscoli”. Lo stanziamento è di 80mila euro, dei quali 30mila euro aGiuseppe Messina, 20 ad Alfio Russo. E ancora, per “l'analisi della biodiversità finalizzata alla valutazione e conservazione di ecosistemi terrestri”, sono stati stanziati 60mila euro, dei quali 13mila per Salvatore Saccone, 11mila perMaria Lombardo, 4mila per Fabio Viglianisi. La mediazione “nelle aree prossime agli impianti industriali”, costa 80mila euro. Le voci prevedono l'aquisto/noleggio di attrezzature di supporto” e “consulenze specialistiche”: Pietro Pavone 4mila euro, Salvatore Brullo 9mila euro, Rosa Lo Giudice 5mila euro, Anna Duro 5mila euro,Alessandra Gentile 10mila euro, Vincenzo Piccione 4mila euro, Giusso del Gaido 5mila euro.

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Ulteriori 180mila euro saranno spesi in “Quantificazione delle risorse”, più della metà andranno in “consulenze specialistiche”: 20mila euro ad Elena Amore, 20mila euro a Piero Pitruzzello, 20mila euro a Carlo Grasso, 6mila euro a Rosario Lanzafame, 5mila euro a Fabio Branca, 4500 euro aSalvatore Costanzo, 4500 euro a Gabriella Guarino, 2500 a Sergio Aleo, 2500 a Valerio Furnari. Costa un po' di più la “valutazione della qualità ambientale”, ben 240mila euro, che prevede l'analisi e valutazione parametri ambientali marini, e consulenze: 4mila euro a Elena Amore, 4mila a Emanuele Mollica, 4mila ad Agata Di Stefano, 6mila a Riccardo Maggiore, 6mila a Massimo Olivieri, 6mila a Pietro Pitruzzello, 5mila a Carlo Grasso, 4mila a Fabio Branca, 3mila aSalvatore Costanzo, 2mila a Mauro Contarino, 3mila a Sandro Privitera. E ancora, 400mila euro sono stati stanziati per la “ricognizione delle micro e macro discariche del territorio”, di questa ricerca, ben il 50% è destinato alle consulenze, 200mila euro. Ottomila euro a Sergio Aleo, 10mila euro a Fabio Branca, 11mila euro a Elena Amore, 9mila euro a Salvatore Costanzo, 8mila euro a Valerio Furnari, 11mila euro a Carlo Grasso, 11mila euro a Pietro Minissale, 11mila euro a Giorgio Sabella, 11mila euro a Vincenzo Piccione, 14mila euro aGiuseppe Messina, 8mila euro a Gabriella Guarino, 4mila euro a Piero Pitruzzello, 14mila euro aGiuseppe Patanè, 7mila euro ad Anna Abramo, 11mila euro a Maria Carmela Failla, 2mila euro aRiccardo Maggiore, 17mila euro a Giuseppe Siracusa, 3mila euro a Paolo Guarnaccia, 15mila euro a Sandro Privitera, 15mila euro a Giuseppe Sperlinga. Non è finita: 450mila euro per il “Piano di miglioramento, ottimizzazione, gestione di siti destinati a itinerari ecoturistici in aree a rischio”. Ci sono ben 290mila euro di consulenze: 3mila euro adElena Amore, 10mila euro a Giuseppe Durisi, 36mila euro a Maria Carmela Failla, 8mila euro aNatalia Leonardi, 22mila euro a Piero Pitruzzello, 10mila euro ad Angela Messina, 10mila euro aMusumeci Emilia, 3500 euro a Emanuele Mollica, 8mila euro ad Angela Guglielmino, 8mila euro ad Anna Toscano, 4mila euro ad Anna Abramo, 4500 euro a Sandro Privitera, 3mila euro aGabriella Guarino, 6mila euro a Edoardo Tortorici, 13mila euro a Vincenzo Asero, 8mila euro aVenera Tomaselli, 7mila euro a Rosario D'Agata, 9mila euro a Paolo La Greca, 6mila euro aFrancesco Martinico, 7mila euro a Domenica Maugeri, 4mila euro a Fabio Viglianisi. Tra i costi, previsti anche 35mila euro per un'autovettura, 60mila euro per “unità mobile polifunzionale”, 50mila euro per un laboratorio Cutgana, 80mila euro ad Angelo Messina, responsabile del Piano ed altri 20mila euro al “supporto amministrativo”: 8mila euro ad Angela Guglielmino, 8mila ad Anna Toscano, 4mila a Domenica Maugeri. E ancora: 20 mila euro per “sopralluoghi e missioni”, 13mila per materiale di consumo, 15mila per “spese impreviste”.

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Ma non è finita, è solo la punta di un iceberg. FINE PRIMA PUNTATA. http://catania.livesicilia.it/2012/12/05/il-tesoro-del-cutgana-25milioni-per-catering-ricerche-consulenze_211100/

Catania - Caltanissetta Consulenze milionarie di Antonio Condorelli Arriva la seconda puntata sui progetti milionari e le consulenze del Cutgana, centro studi ambientali dell'Università di Catania. Dopo i 2,5milioni per il Piano "Priolo",SVELATI IERI (clicca qui) ecco la convenzione con la provincia di Caltanissetta da 1,2milioni di euro. TUTTI I NOMI E COGNOMI.

La copertina di LivesiciliaCatania che ieri ha svelato il progetto da 2,5milioni di euro CATANIA - Il Cutgana, Centro universitario per la tutela e la gestione degli ambienti naturali, raddoppia: al progetto da 2,5milioni di euro per il Piano Priolo(svelato ieri da LivesiciliaCatania), si aggiunge un progetto da 1,2milioni in convenzione con la provincia di Caltanissetta. La convenzione. Il 22 novembre del 2011 la provincia regionale di Caltanissetta rappresentata da Giuseppe Federico, l'università di Catania rappresentata da Antonino Recca e l'Ufficio speciale dell'assessorato Territorio e Ambiente regionale, rappresentato da Antonino Cuspidici, hanno convenuto che per far concretizzare il Piano operativo, la Provincia nissena avrebbe messo a disposizione il laboratorio d'analisi, il Cutgana le "risorse umane, strumentali e logistiche, la Regione i soldi: 1,2milioni di euro. Dalla documentazione di cui LivesiciliaCatania è in possesso emerge che Il 7 novembre del 2012, Maria Carmela Failla, direttore del Cutgana, ha proposto "di impiegare le risorse a disposizione per l'intero Piano, secondo le previsioni di cui al quadro sub CL piano A". Valgono, anche in questo caso, le regole del Piano per l'emergenza Priolo: "Il Cutgana -

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scrive la Failla- provvederà ad utilizzare, al di fuori dell'orario di servizio, il personale in forza alla propria struttura, nonchè personale di altre strutture d'Ateneo". A questo si aggiunge che "il personale coinvolto può svolgere attività anche all'interno dell'orario di servizio rendicontando le ore impiegate con il conseguente accredito delle spettanze". Il Piano generale Caltanissetta prevede l'organizzazione di "Corsi finalizzati alla formazione continua e all'aggiornamento di chi è inserito nel mono del lavoro" dal costo di 92mila euro. Alledocenze, pagate 80euro l'ora, sono destinati 32mila euro, al "tutoraggio" da 30 euro l'ora sono stati destinati 30mila euro, stessa cifra destinata all'acquisto di attrezzature. I consulenti selezionati sono: Carlo Grasso (3.000 euro), Elena Amore(2.000 euro), Fabio Branca (2.000 euro), Riccardo Maggiore (3.000 euro), Ignazio Blanco (2.000euro), Agata Di Stefano (2.000 euro), Giuseppe Patanè (2.000 euro), Giuseppe Messina (3.000 euro), Piero Pitruzzello 3.000 euro. Trenta mila euro sono destinati alla realizzazione di convegni e catering, con la previsione di un compenso per i relatori: 600 euro a Elena Amore, 1.100 euro a Giuseppe Messina, 750 euro adAlfio Russo, 450 euro a Sergio Aleo, 450 euro a Valerio Furnari, 450 euro a Fabio Branca, 750 euro a Carlo Grasso, 550 euro a Salvatore Costanzo. Il workshop costa 20mile euro, i consulenti saranno: Giuseppe Messina (1.750 euro), Alfio Russo( 950 euro), Sergio Aleo (600 euro), Valewrio Furnari (600 euro), Fabio Branca (850 euro), Carlo Grasso (1400 euro), Salvatore Costanzo (850 euro). Per i servizi di promozione cartacei sono stati previsti 80mila euro, dei quali 23mila euro aGiuseppe Messina, 15mila euro ad Alfio Russo. L'Analisi delle biodiversità “finalizzata alla valutazione e conservazione degli ecosistemi terrestri costa 15mila euro, dei quali 12mila vengono spesi in consulenze: Salvatore Saccone (5500 euro), Maria Lombardo (4500 euro), Fabio Viglianisi (2500 euro), Per il programma di applicazione nelle aree prossime agli stabilimenti industriali sono stati stanziati 110mila euro, che in parte verranno impiegati per le consulenze: Pietro Pavone (2mila euro), Salvatore Brullo (4mila euro), Rosa Lo Giudice (3mila euro), Anna Duro (2mila euro),Alessandra Gentile (4mila euro), Vincenzo Piccione (3mila euro), Giusso del Galdo (2mila euro). Centoventimila euro sono stati previsti per il “miglioramento dei sistemi produttivi agricoli nelle aree industriali”, le consulenze non sono ancora state specificate. L'ottimizzazione delle risorse idriche costa 100mila euro, i consulenti: Elena Amore (5500 euro), Piero Pitruzzello (5500 euro), Carlo Grasso (4500 euro), Rosario Lanzafame (2500 euro), Fabio Branca (2mila euro), Salvatore

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Costanzo (1.000 euro), Gabrielle Guarino (1.000 euro), Sergio Aleo (1.000 euro), Valerio Furnari (1.000 euro). Centocinquantamila euro sono stati stanziati per la valutazione qualità degli ecosistemi urbani. Anche in questo caso non mancano i consulenti: Elena Amore (3mila euro), Emanuele Mollica (4mila euro), Emanuele Puglia (mille euro), Agata Di Stefano (4mila euro), Riccardo Maggiore (3500 euro), Massimo Oliveri (4mila euro), Pietro Pitruzzello (4mila euro), Carlo Grasso (3mila euro), Fabio Branca (2mila euro), Salvatore Costanzo (1500 euro), Mauro Contarino (mille euro), Sandro Privitera (2mila euro). Anche in questo progetto, gli specialisti del Cutgana e dell'Università di Catania si occuperanno della “ricognizione e individuazione macro e micro-discariche”. Per questo, i professori catanesi, esploreranno anche gli angoli remoti di Caltanissetta, gli stessi che vigili urbani e scout conoscono in ogni particolare. Un fiume di consulenti: Sergio Aleo (mille euro), Fabio Branca (2500 euro), Elena Amore (2mila euro), Salvatore Costanzo (1500 euro), Giuseppa Durisi (mille euro), Valerio Furnari (mille euro), Carlo Grasso (2mila euro), Angela Messina (mille euro), Pietro Minissale (2mila euro), Giorgio sabella (2.500 euro), Vincenzo Piccione (2mila euro), Giuseppe Messina (2mila euro), Gabriella Guarino (1.500 euro), Piero Pitruzzello (2mila euro), Giuseppe Patanè (2mila euro), Anna Abramo (1500 euro), Maria Carmela Failla (5mila euro), Riccardo Maggiore (1500 euro), Sandro Privitera (mille euro). Il miglioramento e l'ottimizzazione degli itinerari naturalistici di Caltanissetta vede in prima linea gran parte di accademici catanesi e costa 125mila euro. I consulenti non mancano: Elena Amore (4500 euro), Giuseppa Durisi (3mila euro), Maria Carmela Failla (6mila euro), Natalia Leonardi (2mila euro), Piero Pitruzzello (4500 euro), Angela Messina (3mila euro), Emilia Musumeci (mille euro), Emanuele Mollica (1500 euro), Angela Guglielmino (3mila euro), Anna Toscano (2500 euro), Anna Abramo (1500 euro), Sandro Privitera (1500 euro=, Gabriella Guarino (1500 euro), Edoardo Tortorici (2500 euro), Pietro Minissale (2mila euro), Giorgio Sabella (2mila euro), Vincenzo Asero (2500 euro), Venera Tomaselli (2mila euro), Rosario D'Agata (2mila euro), Paolo La Greca (3500 euro), Francesco Martinico (2500 euro), Domenica Maugeri (2mila euro), Domenica Maugeri (2mila euro), Fabio Viglianisi (2mila euro). E ancora, per il supporto amministrativo è sono previsti 50mila euro per Angelo Messina, 15mila euro per il supporto amministrativo formato da Guglielmino Angela (4500 euro), Anna Toscano(4500 euro), Domenica Maugeri (3mila euro). Dieci mila euro per il funzionamento della sede operativa, 20mila euro per “missioni e sopralluoghi”, 15mila euro per “materiale di consumo”. I vertici dell'Università di Catania e del Cutgana sono stati contattati da LivesiciliaCatania per spiegare i dettagli dei progetti anticipati in questi giorni. FINE SECONDA PUNTATA.

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http://catania.livesicilia.it/2012/12/06/i-catanesi-sbarcano-a-caltanissetta-consulenze-milionarie_211307/ Alla richiesta di intervista di Livesicilia,Angelo Messina, risponde con le dimissioni Daniela Interlandi (Amenta) Protocollato ieri il documento ufficiale che attesta le dimissioni effettive del presidente della Fondazione Cutgana, Angelo Messina, accettate, senza nessuna remissione, da Recca. Causa scatenante, le inchieste del Giornalista Antonio Condorelli In seguito alle provocazioni lanciate da parte di Livesicilia verso l'operato del presidente della Fondazione Cutgana, Angelo Messina, il 6 Dicembre 2012 diventa la data ufficiale del protocollo delle sue dimissioni. A smantellare la struttura portante della Fondazione Cutgana sembrano essere state proprio le inchieste fatte dal Giornalista Antonio Condorelli in merito al progetto, cofinanziato dalla Regione e dall'Università di Catania, di convenzione sportello unico per le aree a elevato rischio di crisi ambientale. Le accuse mosse dal giornalista Condorelli sembrano mirare in modo particolare a due aree specifiche del progetto, Priolo e Caltanissetta. Le fondamenta di tale investimento risalgono al 1995 e non ad oggi, un importo che non era mai stato utilizzato. La convenzione era gi stata siglata tra il rettore Recca e il dirigente regionale dell'Ufficio speciale per le aree ad alto rischio ambientaleAntonino Cuspidici. Dalle interviste richieste da LivesiciliaCatania lui stesso ha confermato che il progetto verrà portato a termine. Uno uno studio rivoluzionario che stiamo portanto avanti da tempoha dichiarato Cuspidici – i fondi risalgono al 1995 e non erano mai stati utilizzati. Tutte le procedure sono in avanzato stato". Condorelli a tal proposito era venuto in possesso di una serie di tabelle e colonne, rese poi pubbliche, insieme anche ad altri documenti che mostrerebbero come dovrebbero essere spesi i 2,5milioni di euro cofinanziati per il progetto. Quest'insieme di inchieste ha per alzato la polvere e acceso gli animi all'interno della Fondazione che si sono concluse con l'immediata presentazione delle dimissioni del prof. Messina. Nella lettera ufficiale, il presidente ha confermato che l'Università di Catania non impegnerà alcuna risorsa a carico del proprio bilancio. Inoltre al fine di evitare ogni speculazione che possa compromettere l'immagine dell'Ateneo catanese o dell'operato della Fondazione Cutgana, il presidente Messina ha richiesto, direttamente al rettore Recca, la nomina di una commissione di esperti al fine di redigere una nuova proposta da

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sottoporre alla valutazione degli organi amministrativi e deliverativi dell'ateneo. Il rettore catanese ha comunque voluto difendere e mostrare la trasparenza in merito al lavoro e alla gestione da parte dell'Università e soprattutto dell'operato che viene svolto costantemente da parte di tutti i docenti partecipi al piano di risanamento ambientale di Priolo e Caltanissetta. Nella dichiarazione inoltre l'ex presidente Messina ha voluto concludere con un augurio che, sia il lavoro di tutela dei siti ambientali sia il lavoro di promozione delle conoscenze scientifiche, possano ad ogni modo continuare per il meglio e con il contributo del personale tecnico e scientifico che ormai da diversi anni impegnato, all'interno della Fondazione, al perseguimento di tali finalità. Una Fondazione nata dall'eccellenza delle menti migliori della nostra universiàt che quest'anno attraverso lo stabile di città della Scienza ci ha regalato grandi emozioni ma soprattutto una conoscenza scientifica all'avanguardia. Un'equipe che ogni giorno si impegna, credendo fortemente in quello che fa, ma soprattutto una Fondazione culturale formata proprio dai nostri docenti universitari che insieme ci hanno fatto riscoprire l'importanza di valorizzare l'ambiente e tutto il nostro patrimonio culturale. http://catania.liveuniversity.it/2012/12/alla-richiesta-di-intervista-di-livesiciliaangelo-messina-risponde-con-le-dimissioni/

Si dimette Messina presidente Cutgana di Antonio Condorelli

Dopo la pubblicazione della prima e della seconda inchiesta di

LivesiciliaCatania sulle consulenze milionarie, il Cutgana ha risposto

alla nostra richiesta di intervista inviando la lettera di dimissioni del

presidente Angelo Messina. Recca ha accettato le dimissioni

difendendo l'operato dei docenti etnei. IL DOCUMENTO.

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CATANIA - Angelo Messina, apprezzato docente catanese, si dimette dalla presidenza del Cutgana dopo le due inchieste di Livesiciliacatania che hanno svelato le consulenze milionarie per i progetti di risanamento ambientale. La lettera di dimissioni, protocollata da pochi minuti, è stata inviata a LivesiciliaCatania in risposta alla richiesta di intervista a Messina. L'ufficio stampa dell'Università, "rispondendo alla richiesta di intervento -si legge nell'email- allega la dichiarazione ufficiale di Messina". La "dichiarazione ufficiale" di Messina, contiene le dimissioni che sono state accettate dal rettore Antonino Recca, che anche questa volta ha puntato sulla trasparenza nella gestione dell'Università, difendendo l'operato dei professori che dovrebbero partecipare al piano di risanamento ambientale di Priolo e Caltanissetta.

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Angelo Messina, nella lettera di dimissioni, conferma che "l'Università di Catania non impegnerà alcuna risorsa a carico del proprio bilancio". "Al fine di evitare speculazioni -aggiunge Messina- che possono compromettere l'immagine dell'Ateneo e delle strutture che, come il Cutgana, svolgono la funzione propria della terza missione delle università, ovvero quella di collegamento e cura delle relazioni con il territorio, nonché quelle di didattica e ricerca specializzate, vuole sottolineare come la documentazione pervenuta alla stampa sia solo una previsione e che lo stesso Messina ha chiesto al rettore la nomina di una commissione di esperti al fine di redigere una nuova proposta da sottoporre alla valutazione degli organi amministrativi e deliberativi dell'Ateneo. "Il professore Messina -conclude- rimette al Magnifico Rettore il proprio mandato di presidente della fondazione Cutgana e formula l'augurio che l'importante lavoro di tutela dei siti ambientali e di promozione delle conoscenze scientifiche possa continuare con il contributo del personale tecnico e scientifico da anni impegnato al perseguimento di tali finalità". http://catania.livesicilia.it/2012/12/06/livesiciliacatania-chiede-intervista-angelo-messina-presidente-del-cutgana-si-dimette_211364/ 15 marzo 2013

Catania - Scatta l'inchiesta Cutgana, Procura acquisisce documentazione Live Sicilia

Catania - Il procuratore generale di Catania, Giovanni Salvi, ha ordinato l’apertura di un’inchiesta a partire dalla serie di articoli del giornale online Live Sicilia sulla gestione ammministrativa del Cutgana, Centro Universitario per la Tutela e la Gestione degli Ambienti Naturali, che oltretutto hanno dato origine alle dimissioni del presidente della Fondazione, Angelo Messina. Gli inquirenti hanno quindi acquisito gli atti amministrativi e le procedure di predisposizione dei progetti milionari per l’esercizio dell’ente circa le aree di crisi ambientale e i parametri di selezione per quanto riguarda le consulenze, dove si suppone siano avenuti favoritismi dettati da rapporti di parentela. Molti documenti di Live Sicilia sono stato anche secretati.

Al momento vige il pià assoluto riserbo, si sa solamente che le indagini vengon svolte, al momento, a livello conoscitivo. Si parte da un tesoretto da 2,5 milioni di euro cofinanziati dalla Regione e dall’Università di Catania, per la Convenzione dello Sportello Unico. In esame anche le richieste dell’ottonre 2012 da parte del presidente dela Fondazione Angelo Messina alla direzioen generale dell’ateneo per circa 980mila euro e ilrilascio della documentazione contabile. Elemento che si scontra con l’emissione di un bonifico da parte della Regione, di 1 milione e 185mila euro. Alle spalle dell’investimento la convenzione fra il rettore Antonio Recca e il dirigente dell’Ufficio Regionale per le aree a rischio ambientale, Antinono Cuspidici.

La procura sta passando al setaccio le liste con i nomi degi incaricati che sono state inviate alla direzione genrale dell’ateneo catanese.

Inoltre lo stanziamento di 1,2 milioni di euro da parte dell’Università,

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della Provincia e della Regione per il Cutgana per circa 1,2 milioni di euro da impieare in corsi di formazione e aggiornamento per oltre 92mila euro, con le docenze pagate 80 euro all’ora, e per l’acquisto

http://palermo.ogginotizie.it/224510-catania-scatta-la-039-inchiesta-cutgana-procura-acquisisce-docu...

24/04/2013

Scandalo Cutgana, scatta l'inchiesta Acquisiti articoli di

Livesicilia

La Procura di Catania ha acquisito tutti gli articoli e i documenti di

LivesiciliaCatania sullo scandalo che ha portato alle dimissioni di

Angelo Messina, presidente del Cutgana. Nel mirino degli inquirenti ci

sono le consulenze milionarie e i criteri di selezione dei docenti che,

pagati con fondi pubblici, dovevano occuparsi dei piani per la gestione

dello Sportello unico per le aree di crisi ambientale. LE TRE PUNTATE DI

LIVESICILIACATANIA. CATANIA- La Procura di Catania guidata dal pm Giovanni Salvi indaga sulle consulenze milionarie del Cutgana, il Centro universitario per la tutela e gestione degli ambienti naturali dell'Università etnea. Proprio ieri sono stati acquisiti gli articoli di LivesiciliaCatania che hanno sollevato lo scandalo che ha portato alle dimissioni di Angelo Messina, presidente della Fondazione Cutgana. Nel mirino del Palazzo di Giustizia sarebbero finiti gli atti amministrativi e le procedure di predisposizione dei piani milionari per la gestione dello Sportello unico per le aree di crisi ambientale, i criteri di selezione dei consulenti ed eventuali rapporti di parentela tra i protagonisti di quella che è apparsa come una vera e propria mangiatoia finanziata con i fondi pubblici. La Procura ha acquisito anche alcuni documenti inediti di cui LivesiciliaCatania era in possesso, che sono stati secretati. Si tratta di un'indagine conoscitiva che prosegue nel massimo riserbo. LA PRIMA PUNTATA Il piano “A”, un tesoro da 2,5milioni di euro. Si tratta di una serie di tabelle e colonne che spiegano come dovrebbero essere spesi 2,5milioni di euro cofinanziati dalla Regione e dall'Università di Catania

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per la “Convenzione sportello unico per le aree ad elevato rischio di crisi ambientale” “Per lo svolgimento delle attività previste -spiega Maria Carmela Failla, direttore del Cutgana nel documento datato 7 novembre 2012- conformemente alle vigenti disposizioni d'Ateneo, il Cutgana provvederà ad utilizzare, al di fuori dell'orario di servizio, il personale in forza alla propria struttura, nonché personale di altre strutture d'Ateneo”. I bonifici. Il 24 ottobre 2012 Angelo Messina, presidente della Fondazione Cutgana, ha chiesto al direttore generale dell'Università di Catania il rilascio del documento contabile “per complessivi 980mila euro”. Poco tempo prima l'assessorato regionale Territorio e Ambiente aveva un bonifico da 1.185.000 euro. A monte di questo grande investimento c'è la convenzione siglata tra il rettore di CataniaAntonino Recca e il dirigente regionale dell'Ufficio speciale per le aree ad alto rischio ambientaleAntonino Cuspidici che, contatto da LivesiciliaCatania, conferma che il progetto sta entrando a pieno regime: “E' uno studio rivoluzionario che stiamo portanto avanti da tempo, i fondi risalgono al 1995 e non erano mai stati utilizzati. Tutte le procedure sono in avanzato stato". Quattro pagine di tabelle con importi, nomi e cognomi, sono state inviate alla direzione generale dell'Università e illustrano le attività che dovrebbero essere svolte dallo Sportello Unico per le aree di crisi ambientale del Piano generale Priolo: ecco il Piano "A". TUTTI I CONSULENTI LA SECONDA PUNTATA. Catania-Caltanissetta consulenze milionarie. Il 22 novembre del 2011 la provincia regionale di Caltanissetta rappresentata da Giuseppe Federico, l'università di Catania rappresentata da Antonino Recca e l'Ufficio speciale dell'assessorato Territorio e Ambiente regionale, rappresentato da Antonino Cuspidici, hanno convenuto che per far concretizzare il Piano operativo, la Provincia nissena avrebbe messo a disposizione il laboratorio d'analisi, il Cutgana le "risorse umane, strumentali e logistiche, la Regione i soldi: 1,2milioni di euro. Dalla documentazione di cui LivesiciliaCatania è in possesso emerge che Il 7 novembre del 2012, Maria Carmela Failla, direttore del Cutgana, ha proposto "di impiegare le risorse a disposizione per l'intero Piano, secondo le previsioni di cui al quadro sub CL piano A". Valgono, anche in questo caso, le regole del Piano per l'emergenza Priolo: "Il Cutgana -scrive la Failla- provvederà ad utilizzare, al di fuori dell'orario di servizio, il personale in forza alla propria struttura, nonchè personale di altre strutture d'Ateneo". A questo si aggiunge che "il personale coinvolto può svolgere attività anche all'interno dell'orario di servizio rendicontando le ore impiegate con il conseguente accredito delle spettanze". Il Piano generale Caltanissetta prevede l'organizzazione di "Corsi finalizzati alla formazione continua e all'aggiornamento di chi è inserito nel mono del lavoro" dal costo di 92mila euro. Alle docenze, pagate 80euro l'ora, sono destinati

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32mila euro, al "tutoraggio" da 30 euro l'ora sono stati destinati 30mila euro, stessa cifra destinata all'acquisto di attrezzature. TUTTI I NOMI E GLI IMPORTI DEI CONSULENTI LE DIMISSIONI DEL PRESIDENTE MESSINA La lettera di dimissioni, protocollata da pochi minuti, è stata inviata a LivesiciliaCatania in risposta alla richiesta di intervista a Messina. L'ufficio stampa dell'Università, "rispondendo alla richiesta di intervento -si legge nell'email- allega la dichiarazione ufficiale di Messina". La "dichiarazione ufficiale" di Messina, contiene le dimissioni che sono state accettate dal rettore Antonino Recca, che anche questa volta ha puntato sulla trasparenza nella gestione dell'Università, difendendo l'operato dei professori che dovrebbero partecipare al piano di risanamento ambientale di Priolo e Caltanissetta. Angelo Messina, nella lettera di dimissioni, conferma che "l'Università di Catania non impegnerà alcuna risorsa a carico del proprio bilancio". "Al fine di evitare speculazioni -aggiunge Messina- che possono compromettere l'immagine dell'Ateneo e delle strutture che, come il Cutgana, svolgono la funzione propria della terza missione delle università, ovvero quella di collegamento e cura delle relazioni con il territorio, nonché quelle di didattica e ricerca specializzate, vuole sottolineare come la documentazione pervenuta alla stampa sia solo una previsione e che lo stesso Messina ha chiesto al rettore la nomina di una commissione di esperti al fine di redigere una nuova proposta da sottoporre alla valutazione degli organi amministrativi e deliberativi dell'Ateneo. LEGGI IL DOCUMENTO ORIGINALE http://catania.livesicilia.it/2013/03/15/scandalo-cutgana-scatta-linchiesta-della-procura-acquisiti-documenti-e-articoli-di-livesiciliacatania_232044/

Quaranta milioni spesi dalla Regione per le bonifiche industriali mai fatte Soldi stanziati per le aree a rischio, da Milazzo a Priolo Gargallo, ma senza obbligo di rendicontazione: e gli appalti sono finiti nel nulla di ALESSANDRA ZINITI

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Almeno un terzo dei fondi, già stanziati, impegnati ed erogati, se ne sono andati per il mantenimento delle strutture commissariali, per pagare gli straordinari del personale, i compensi dei tanti esperti scomodati, gli studi commissionati, i progetti, persino la pubblicazione di bandi di gara poi mai espletati. Quel che è certo è che con gli oltre 40 milioni di euro

erogati dalla Regione negli ultimi vent'anni per la bonifica delle aree industriali a rischio, da quella di Augusta-Priolo-Melilli a quella di Gela e, per ultimo, al comprensorio di Milazzo-San Filippo del Mela, tutto è stato fatto tranne quello che doveva essere fatto: nessun intervento sostanziale, niente di quello che dal 1990 esperti e commissioni di Unione europea, ministero per l'Ambiente, Regione pur hanno individuato e messo per iscritto in decine di relazioni. Non un sistema di monitoraggio permanente degli indicatori di rischio nelle aree industriali, non la messa in sicurezza di impianti che - come in tanti denunciano da anni - lavorano inquinando l'ambiente in zone della Sicilia dove l'incidenza delle patologie tumorali è vertiginosamente in aumento. LEGGI / Gela, inchiesta sui bimbi malformati Il giallo dei 40 milioni di euro erogati senza alcun obbligo di rendicontazione, mai spesi per le finalità per le quali erano stati impegnati e finiti chissà dove è tutto nelle carte agli atti dell'Ufficio speciale per le aree ad elevato rischio di crisi ambientale diretto da Antonino Cuspilici. Ufficio speciale istituito alla scadenza delle strutture commissariali che per 15 anni avrebbero dovuto gestire la bonifica delle aree industriali di Siracusa e Caltanissetta dichiarate aree a rischio nel 1990. E' una storia lunga più di vent'anni quella del mancato risanamento delle zone che gravitano attorno a petrolchimici, raffinerie e centrali elettriche che ancora oggi lavorano con le torce che sfiatano 24 ore su 24 inondando i territori di fumi e residui di lavorazione, con le cosiddette bolle di raffineria e soprattutto senza centraline che rilevino sistematicamente i livelli di inquinamento così come disposto dalla rigida disciplina europea che in Sicilia viene sistematicamente violata senza alcun intervento della magistratura. Nel 1990, dunque, lo stanziamento per gli interventi di bonifica su Siracusa e Gela, dopo la dichiarazione di aree a rischio, è di 100 miliardi di vecchie lire. Nel

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1995 viene redatto il piano di risanamento con il trasferimento dei fondi dal ministero dell'Ambiente alla Regione ma nulla si muove. Il governo decide dunque di creare delle strutture commissariali affidandone la guida ai prefetti di Siracusa e Caltanissetta. Le strutture non producono nulla, in termini di interventi, ma costano: ben 40 milioni di euro vengono erogati, poco più di 30 milioni a Siracusa, il resto a Gela. Ma mentre del previsto "potenziamento delle strutture di controllo ambientale" e di interventi nelle zone a rischio non c'è traccia, cifre a sei e nove zero vengono impegnate alle voci "straordinario personale" e "compenso esperti": più di due milioni e mezzo di euro in un anno, tra il 2000 e il 2001 solo nel Siracusano. Un altro milione di euro viene "girato" ai comuni interessati, Priolo, Augusta, Melilli, più di venti milioni di euro sono impegnati per generiche "esigenze finanziarie per intervento nella provincia di Siracusa". Non va meglio alla struttura commissariale di Caltanissetta che impegna più di 8 milioni di euro per l'appalto di opere (mai realizzate) per le quali sono già state definite progettazioni esecutive, per anticipazioni di somme per indagini, studi e progettazioni. Un milione e 220 mila euro se ne vanno per la pubblicazione e l'aggiornamento del piano di risanamento, per gli oneri previsti per il funzionamento della struttura commissariale, oltre 430 mila euro in spese di pubblicità di bandi di gara e progettazione. Nell'ottobre 2002 viene dichiarata area a rischio anche il comprensorio del Mela e la Regione stanzia sette milioni di euro. Venticinquemila euro se ne vanno subito per la pubblicazione di un bando di gara che poi viene revocato, 273 mila euro sono impegnati per la gestione 2003-2004 della rete di monitoraggio degli inquinanti atmosferici dell'area a rischio e 3 milioni e seicentomila euro per un appalto a base d'asta per l'affidamento dell'incarico per la creazione di un sistema informativo territoriale. Vent'anni dopo, le dichiarazioni di aree a rischio a Siracusa e Gela, reiterate per 15 anni, il massimo previsto dalla legge, sono decadute, nessuno sa come sono stati spesi quei soldi e dove sono finiti e soprattutto in nessuna dei territori a forte rischio ambientale è stata realizzata neanche una rete di monitoraggio che permetta ai cittadini di quei territori di sapere se e quanto veleno respirano ogni giorno. http://palermo.repubblica.it/cronaca/2012/11/03/news/quaranta_milioni_spesi_dalla_regione_per_le_bonifiche_industriali_mai_fatte-45847365/ http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2013/09/ok-al-piano-sanitario-per-le-aree.html