La tonnara
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NINO 5(ALfARI
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Ima~ranogravee lli ogravea 9
5critti postumi
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Presso LA FIONDA
in Roma 1922 =
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Nino Scalfari lasciograve cadere pochi brandelli di anima a testimonianza dellarmonia e della belshylezza di essa Leggendoli cerchi il lettore rieshyvocare la sua bella persona e mandi un penshysiero fiorito ed un saluto verso quella Casa diserta battuta dallinsonne mare che chiama il suo fedele scomparso
laquo At queritur circum tlebilis un da maris raquo
lvollideone 23 Luglio I9 22
In funere Antonini Scalfari
~ulcller eral iuvenis palriae forlissimus htros
llaliae sidus prospiagraveebal amalls
Aspera quaeqlle ferms IzcrIenlia caslra petivil
Conjeclus landem vulllenbllS rediil
Alqlle lares patrios visil dlllcesque parenles
Ut passit placido nlre quiele frlli
lam subrideballl animo pulcherri7lla quaeque
Ac telUntill pectus dlllcis alebal amor
illi ialll suavis ridebal blanda p uela
splelldebant oculi lumine caentleo
TUIil vero maglio perclllslls aliore canebat
spero iam blanda coniuge posse frui
At saeVU1Il vuluus curas eXlsperat alqlle
17lcassum iuve71is litora blanda pelit
Nulla potest facies bistem
NOli 1Ilar~ Ilon arVllnt
Tum deecil illops mtimi
JJjortem conscivit ialll
lmire dolOlWl
Ilec iuvat alba casa
caecusque furore
sibi cessit illers
Ut viridis nilidis cirCU1ndata Jloribus arbos
Dum jilril insa7111S vere tepenle Nolus
blfelix maler fruslra 1I1i1lC invocai illum
At quailur circulIl flebilis mda lIlaris
Radicena Maggio 1922 Io
fRf1NCeacuteSCO SOflll-lIleacute5510 bull X
e
toche parole agravei trefazione
19 21NeIla notte di Pasqua del in uma casetta silenziosa sul nostro azwrro Tirreno un giovine fiorente e animoso comechegrave pur allora uscito da lunghe tormentose sofferenze stronCJva da segrave la sua vita slggellando col sangue una breve esistenza fatta di battaglie e di azioni nobilissime Quel giovine redu-e glorioso di Bosco-Cappuccio ove avea lasciato brandelli del suo corpo guadagnandosi in soli tre giorni un encomio ed una medaglia di arshygento era Nino Scalfari amato e ammirato da tutti pel suo fetvido ingegno pel suo cuor
generoso 189 1Era nato a Monteleone il 23 luglio
compirebbe appena oggi i suoi trenteacute anni
amwa FOlldava a Monteleone la Sezione dei noshy
Fece gli studi lic di nel n ostro F i laligraveg ieri e
qllL lli di (J iLllisl rud r J1Z1 n tg li Atenei -ii Roma
( el i V ~ S$ i l l i l i l lui l~Olls i g l io ACL1je mico ha
Cll l1 fe rito in q utt i iiulI1 i alla sua memori a la
LIUr l t (oris ((l 5 a Nelle vigili e an gosciose
dell l I1t u trdl itugrave iullegravellu fondograve egravel ~ o ntel eo ne
qUl l irco lu N lz iu l1 ~t1ist l fuco lare d i patri oltishy
ligravek q uegli imbel b i
klt lli Sau11 e tegrave
vece 1 illgi ga l1tire L1 forz a del la SUd anima
la f erm egraveal c1egraveIL~ SU1 fegravedegrave Usc ito cLt l lOspeLi cll egrave c~ S Orsol a di Boshy
logna ove e l ltl s taln rk overll o do)o la f eri tel
vi sse a Romeacutel m olti m esi reggend Cls i su lle
grucce in gldv i condi zion i e tuttl Jssidigrave G
oliondo 11 (iorllale dlfaha La Libertagrave E CO 10mca 11 il1agravetUgravellO il T empo ed altri
m ulti g iorn ali e rassegl1 e lo ebb elO co llab o r ~H o l e
prezioso infaticabile
Ritiratos i n el su o erem o l1igravear i ll O su l nost ro
Go lfo pur costrelto per ql as i due anni allimshy
m obi litagrave a cauS1 di una recrudegraveSCell7a fclta le
dell e sue fel ite con tinuograve tult v i a lavorare asshy
sid uam en te e son di qu estu ltim o periodo la
prege vole conferenza su Mi ch ele igraveV orelli lin shy
co mpl eto dreacutelm m8 su Co lombo gli studi sul
Folkl ore Ca lclb rese elc Comi l1 ( iJll do cl ritigrave orirr
ll ie mili aUlt m ari Il e r ito rna va a poco CI flo-o
all a vita ci tt ad in esca dalla so litudine lab ori oSt
di Bivona Nell e ul t im E el ez io l1i amministrati ve
risultava CO ll sigli ere COlllLIl1 81e CO lI una sushy
ptrba v o tazione e in CO l1 sig li o sostene va con
lrdol e la GI US) della l os tra bOlglta di ~anta
Ve nereo Egli nutr iva Ull debi to lii ri co nosc en za
c rso qu el lel ill GlI1tevo le Spi lgg iJ che gli lecl
rid ate la fresca giov inezza Ed e Ia assid u o
alle torn ellegrave Co nsili ar i velle n do cbll l mmint
su l bi roccino tirato dal suo cava ll o sauro Fabi o
da ll e1 front e ste ll ata e cigravedg li occhi miti ch e egli
I
I al suo bvoro prt dil e tlo il g i o 1l1dli ~ Ltea iVazio 1l aie ti Soldato Sapugravelltw -1 Gran
IV
stri gloriosi iVutilati che lo ebbe animatore e
attivo Presidente e che lo volle poi Presidente
Onorario quando per ragioni di salute fu coshy
stretto a interrompere la sua attivitagrave Qigraveando i suoi cari dopo la tragica notte
cercarono ansiosi tra le sue carte sperando in
un nome in una parola in un saluto che ilshy
luminasse quella sua morte sanguinosa e meno
triste ed amara la rendesse ai 101 cuori dolenti
rinvennero invece una lunga serie di scritti
ilwditi in gran parte ove negrave pensiero di scetshy
tico negrave immagine sdegnosa negrave parola di conshy
tenuto furore tradivan o o spiegavano la terrishy
bilitagrave del suo dramma interiore Quell e pagine
erano invece un canto di amore e di rinascita
un inno sonante al lavoro e alla vita sia che
rievocasse ro le arie dolci della nostra poesia
popolare o (ldditassero il cammino ad un giorshy
nal e di luce sia che celebrando egli le nostre
vecchie virtuose arti casalinghe mostrasse come
attraverso gli anni tra tanti crolli quelle Arti
avessero saputo custodire il santo culto del
focolare o che nel Navigatore incorruttibile e
animoso 2dombrasse la necessitagrave ~ V~ie i otshy
tando contro la materia bruta J~ i~igraveC lza rsi vittoriosi alle regioni supreme dello spirito l
VI
E sI che doveva pur esserci in quegli
scritti un grido di sdegno o unombra di mashy
linconia erano nati tra le corsie di S Orsola
di Bologna tra le mura bianche e tristi di una
clinica romana ravvolta nel verde lassugrave verso
i quartieri nuovi della Cittagrave popolosa tra quelle
della casa paterna ove ancora risuona il ticchett10
delle sue grucce gloriose nella Casa sul mare
ombrata da un pino fragante di resina cinta
di oleandri scossa di continuo da treni fugshy
genti immani mostri rapinatori di affetti e di
speranze lieta del sorriso del sole e del romshy
bo del mare e pur triste dinanzi a quellazzurra
sconfigravenata solitudine l
Ma colui che aveva sorriso nel dolore e
aveva affrontata la morte senza tremare pur
aveva saputo e potuto scrivere le sue piugrave belle
pagine ed esprimere i suoi piugrave freschi pensieri
con clolcezza e con letizia nei luoghi della pena
e delloblio L
Sorse cos1 per onorare degnamente la
memoria dellAutore nel pensiero della famiglia
e in quello degli amici piugrave cari il disegno di
t~bblicarc gl~ scritti rinvenuti raccogliendoli in
un voiuneorga nico e completo che rievocasse
dinanzi aiigraveani ma del lettore la fIgura leggiadra
VI
stri gloriosi Mutilati che lo ebbe animatore e
attivo Presidente e che lo volle poi Presidente
Onorario quando per ragioni di salute fu coshy
stretto a interrompere la sua attivitagrave Qigraveando i suoi cari dopo la tragica notte
cercarono ansiosi tra le sue carte sperando in
un nome in un a parola in un saluto che ilshy
luminasse quella sua morte sanguinosa e m eno
triste ed amara la rendesse ai lor cuori dolenti
rinvennero invece una lunga serie di scritti
iIl t diti in gran parte ove negrave pensiero di scetshy
tico negrave imm ag ine sdegnosa negrave parola di conshy
tenuto furore tradi vano o spiegavano la terrishy
bilitagrave de l suo dramma interiore Quelle pagine
erano invece un canto di amore e di rinascita
un inno sonante al lavo ro e alla vita sia che
ri ev ocassero le arie dolci della nostra poesia
popolare o (dditasse ro il cammino ad un giorshy
nale di luce sia che cel ebrando egli le nostre
vecchie v irtuose ar ti c8sa l inghe mostrasse come
att raverso gli ann i tra tlIlti crolli quelle Arti
avessero saputo custodire il santo culto del
focolare o che nel Navigatore incorruttibile e
animoso 2dombrasse la necessitagrave ci p a ~ire ~Jtshytando contro la materia brut8 y ~ in 1 zarsi
vittoriosi al1e regioni supreme dello spirito [
VI
E sl che doveva pur esserci in quegli
scritti un grido disdegno o unombra di mashy
linconia erano nati tra le cors ie di S Orsola
di Bologna tra le mura bianche e tristi di una
clinica romana ravvolta nel verde lassugrave verso
i quartieri nuovi della Cittagrave popolosa tra quelle
della casa paterna ove ancora risu ona il ticchett1 0
del1e sue grucce gloriose nella Casa sul mare
ombrata da un pino fragan te di resin a cinta
di oleandri scossa di continuo da treni fugshy
genti immani mostri rapina tori di affetti e di
speranze lieta del sorriso del sole e del rom shy
bo del mare e pur triste dinanzi a quellazzurra
sconfinata solitudine l
Ma colui che aveva sorriso nel dolore e
aveva affrontata la morte senza tremare pur
aveva saputo e potuto scrivere le sue piugrave belle
pagine ed esprimere i suoi piugrave freschi pensieri
con c10lcezza e con letizia nei luoghi della pena
e delloblio I
Sorse cos1 per onorare degnamente la
memoria del1 Autore nel pensiero della famiglia
e in quello degli amici piugrave cari il disegno di
j)11bblicarc gl scritti rinvenuti raccogliendoli in
un volume orga nico e completo che rievocasse
d inanz i alIgrave aliima del lettore la figura leggiadra
_V lI
dOltremare del DAnnunzio alla conferenza oe simpatica del Soldelto del C1ttadillo dell Arshy mOilografigravecll sul Moreacutellitenuta in Monteleone
tista E in UIlltl seduteacutel plenaria che resteragrave alla presenza di Luigi Siciliani il XX Settembre memorabile per la solenne religiccedilgtsitagrave che la 1920 ricorrendo il primo centenario d~i moti circonfuse il Consiglio Comunale di Monteshy di Nola leone attraverso la parola commovente ed ispishy Tuttavia non si egrave potuto assegnare la data rata di UllO dei suoi migliori Vincenzo Fi-lt1nco ad og-ni singolo scritto perchegrave spesso non si anima di poeta e cavalier~ di ogni idealitagrave ha era sicuri di coglier nel giusto Si puograve del resto unanimemente affprmato la volontagrave di render stabilire senza tema di eOnare chegravessi se togli noti al pubblico gli scritti lasciati da Nino Scalshy qualche scritw giovanile come giagrave si egrave detto fari - concoi rendo il Comune alle spese della vanno dal 1916 al 1921 e cioegrave dal ritorno pubbl icazione della Guen a Carsica ove la morte lo abbr(1cciograve
Ancora una volla oggi la famigl ia dello senZ(1 rapirlo lllla notte di Bivona quando i l Autore rende grazie cordiali al Consiglio di destino impenttrabile lo travolse di lagrave dalla Monteleone per unegravel iniziativa e per una (onshy vita II lettore lffettuoso vedragrave da queste pashytribuziolle altamente civili ed onorevoli gine balzare la giovanile figura dindomita figraveeshy
Le pagine che seguono non S0l10 tutte rezza sentiragrave di quanto amore ardesse per la quelle rinvenute molte ~ prose e versi - guaste sua terra n(1tale per la sua Calabria bella per dal tempo o illeggibili per abbreviature e correshy la sua PatriCl grande leroe di Bosco-Cappuccio zioni non SOliO state riprodotte molte si tenshy
o quanto fervore di entusiasmo sentisse per larte nero da parte perchegrave framment8rie 0 - incomshy in tutte le sue forme quanta fede nutrisse plete ad altre infigravene non segrave dato posto nea nellavvenire dellUmanitagrave presente raccolta perchegrave di COlltenuto e caratshy Come nel suo velo luccello dalle alte tere llffatto personIle o familiare zone del cielo lascia cadere talvolta qualche
Esse abbracciano un lungo periodo di atshy penn-a visto~ testimonianz1 della bellezza del tivitagrave letteraria ed artisticcl poichegrave vanno da suo corpo cos1 n~1 breve volo della sua vita uno scritto del tutto giovanile sulla Canzone
IX VIII
La tonnara
lf I domandate signore se io mi sia pentito
L ~ ~ Non fui io ad ucciderlo ma una forza cieca
e strana che mttanagliograve lanima di un subito senza piugrave
lasciarmi Avvenne cosi Sui primi giorni del maggio
ve nto e pioggia ce laveano fino allora impedito ponemmo
mano insi enigravee alle tenute di Golfo e a quelle di Faro
Anzi una mattina calando egli a mare un ancora grossa
delle tenute di fuori si fece assai male alla mano sinistra
col canapo da mollare e io laiutai alla bisogna lavorando
alla stessa fune arrossata del suo sangue
Finimmo cosIgrave i lavori chegrave giagrave pronte erano le due
strade giagrave la Iv orte er a al suo pos to lUsciere avea isshy
sato la sua bandiera e per la Camera piccola vigilata
dalla barca di guardia e la Camera grande era tutto uno
sciabordio di pali di sugheri di reti
Come San Giorgio nostro patrono volle anche il
Mustaccio fu calato ed io e Gianni scendemmo a terra
per fermare ancor piugrave allo scoglio della Siggiogravela il lungo
1deg7
Codardo di tenuta Quan do tutto fu pronto si potegrave con
laiuto de Santo cominciare la pesca
Vedetegrave come tutto megrave ne lla memoria Una sera di
domenica e tuttavia si lavorava il vento di terra portograve
sino a noi il rombo lontano delle campane Forse erano
finite le Quarantore e le Chiese suonavano per le sacre
funzioni Ci togliemmo tutti il berretto a bordo e sostamshy
mo dal lamiddotoro Gianni solo si tenne in dispark LlIgravela dishy
vota orazione ed io notai che strapplndosi dalla bocca la
pipa la gittograve in mare con dispregio fi ssandomi stran~ll1ente
Il rombo lontano or sigrave or no giungeva a noi sul mare in
bonaccia pegraver laria sigrave cheta che parve mi l onda s inc reshy
spasse al lassaggio del suono
Ancora un altro ricord o del suo strano rancore per me
La notte di SIn Pasquale una grande nuvolagliil si stese
sul golfo Il mare dormiva e le onde sbattendo piano ai
fianchi della Nlorte facevano brillare la spuma come quando
al buio si strofinino dei fiammiferi lo attendevo ta nquillashy
mente al mio lavoro Mi si avvicinograve e mi disse laquoVedi
quelle luci sono gli occhi dei morti che torn ano a galla
e rise fil i parve che un gufo si posasse sullantenna
tanto stridulo e secco fu quel riso E io lo tenni per
malaugurio chegrave il pe nsiero mi corse al campa nile della
nostra Ch iesa e alle storie paurose che la nonn a mi narshy
rava da bimbo quando mi diceva laquo egrave megliCJ ederlo il
gufo che sentirlo raquo
Si prese terra ancora una volta e fu all ora che venne
un giorno a trovarmi a casa Gli offrii da bere e moshy
gliema gliene versograve un bicchiere e gli diede anche un
piattello di piselli freschi Bevve senza ringraziare con tanta
108
aria di abitudine che a me dispiacque essere stato con
lui sigrave cortese QUlJ)do uscimmo e Lena mia ci accompashy
gl1~) fino alluscio ch e guarda a mare ebbi una terribile
sorpresa Prima di svoltare dalla st rad uzza di casa non
gli vidi piLl tra le mani il garofano ros~o che avea porshy
tato sin allora Mi Joltai di botto quasi prevedendo Lena
sulla porta salutava e accennava a lui col fiore tra i cashy
pelli Il (O re mi diede un balzo signore eravamo sposi
dl un anno L Repressi ogni moto con sofferenza indicibile
e presi insieme a lui la via della Marina ove dOevo comshy
prare delle gazose per il Caporais rimasto a bord o Sapete
cre mi domandograve Gianni signore Se soffrissi di acido allo
stomaco Non era quella una trista e vile ironia Rishy
tornammo in coperta Lo scirocco grave e molesto portava
su noi un caldo e unafa insopportabili che mi Serravano
la mente sempre fissa a quel garofano rosso come sangue
tanto ch e la notte lo sognai mutato in un cuore e quel
cuore era il mio e provai acute fitte chegrave i cani me lo
voleano strappare con denti e unghie Immagi nate che
vita dinfegraverno sia cominciata per me allora Una mattina me lo vidi dapresso col suo lieve passo
elastico quasi animalesco Era in maglia nera con unancora
rossa di~egnata sul petto che dava immagine duna macchia
di sangue Calmo e sorridenk mi parlograve di un suo desiderio pomiddot
sto addosso a Rosa mia sorellt1 e concluse laquoGiorgio
noi siamo buoni compagni e tu mi conosci sappi che
vorrei sposarla raquo Non avrei dovuto balza rgli sopra
signore Come permettere qUelle parole che suonavano
scherno per me che avevo sorpreso tra i capelli della
I09
mia donna il fiore clandestino se non del tradimento (=rto
dellinsidia Eppure non mi mossi e solo tra i miei denti
scricchiolograve la cannuccia della pipa
laquo E cosIgrave raquo mi chiese laquo Non so che dire Gianni
per ora Ne riparleremo meglio a levata di tonnara quando
saragrave finita la stagione della pesca raquo E non si parlograve pii
del suo amore per Rosa
Era appena passata qualche settimana quando il Cashy
porais chiese di me con insistenza l compagni aggiLlstashy
vano i canapi ripulivano gli uncini con la pomice riparashy
vano le maglie delle reti Il Capo stette un pezzo silenshy
zioso prima di dirmi la ragione della sua chiamata Accese
la pipa lentamente ne assaporograve le prime boccate poi mi
disse laquo Senti Giorgio ti voglio dire una cosa ma tu non
tadirare Se Gianni la vuole sposare tua sorella perchegrave
la maltratta e Ia tenta Ieri alla fontana egli cercava pershy
suaderla e Rosa lo mise al posto e gli rispose con uno
schiaffo Lo vidi io Bisogna che --non faccia piugrave scendere
Gianni a terra raquo Il vecchio Capo guardava il mare lonshy
tano evitando i miei ochi per non farmi arrossire
lo rimasi di sasso e mi parve che londeggiare della
barca mi facesse sguazzare il cervello nella testa laquo Anche
mia sorella raquo pensai II dubbio allora si fece realtagrave afshy
ferrandomi con la sua morsa pitl forte che gli unccedilini sulle
carni vive del tonno Tornai a poppa col capo in fiamme
e sentii il bisogno di tuffarlo nellacqua Non auguro
al peggiore dei miei lIemici la piugrave piccola parte di ciograve che
soffrivo E cos1 i giorni passavano nellangoscia e nellaspetshy
tazione Nellaspettazione di che sgnore Mah non lo sape~
va neanche io E la vita continuava a volar via disperata e
110
inutile solo il fresco vento leggiero portandoci il profumo
degli aranci sparsi sulla costa mi riconfortava addolcendo
la mia tristezza e la mia pena Anche noi signore uomini
ignoranti e rozzi le sentiamo queste cose belle e il cuore
s1 fa piugrave buono Ma a me nel cuore doleva una spina
aSSili piugrave acuta di quella che arma certi pesci velenosi
quali fanno venire le ulceri solo a toccarli
Mero accorto che da alcuni giorni egli mi guardava
come per aggredirmi di nascosto Avrei voluto che si urshy
tasse con me che mi provocasse che mi attaccasse inshy
giustamente e lo tentavo Ma pareva che un demonio gli
allontanasse i pericoli e lo liberassegrave dagli ostacoli E scroshy
sciava sempre nel profondo della mia anima quel riso strishy
dulo in quei la bocca piugrave rossa del garofano tra quei dellti
bianchi che parea volessero mordermi
Diventava di giorno in giorno piugrave scortese piugrave punshy
gente con tutti piugrave licenzioso nei detti pitl sboccato parshy
lando di donne A me non rivolgeva pitl la parola direttashy
mellte da quando non gli avevo risposto sul discorso di
Rosa mia
Ai compagni strizzava locchio se cera da fare delle
allusioni parlando di qllalche giovane sposa Una sera racshy
contando agli amiCi dei suoi amori con una bella ragazza
lontana di qui non era lecito fare il nome disse rishy
dendo tra i denti bianchi laquoa me piace prendere le don ne
pei capelli lunghi e scioglierli raquo e mi guardograve Il pensiero
corse a Lena che rossa il volto venne un giorn- ad
aprirmi la porta con le trecce sciolte raccogliendole frettoshy
losamel1te E mille piccoli incidenti mille fatti nuovi non
notati prima - un fazzoletto di seta di quelli che piacevano
III
a lui un busto color di rosa un corpetto che non le avevo
comprato io un paio di scarpette lucide le forcinelle gialle
coi diamanti falsi gli orecchini lunghi che Lena avea
portati dalla fiera della Madonna dei Polsi quando era
andata con sua madre subito dopo il nostro matrimonio
mentre io ero alla pesca delle sardelle - tutto mi confershy
mava nel mio sospetto bruciandomi il cuore e lanima
Come potevo allora dubitare E la notte linsonnia
mi travagliava cosigrave come mi snervava il pensiero continuo
durante il lavoro nel giorno onde mi proponevo di scenshy
dere a terra di correre a casa per far confessare tutto~a
quella trista donna che maveva ammaliato coi suoi occhi
e colle sue labbra pi~ne dinfingimento e di menzogna
Perchegrave non abbandonai la pesca e non tornai in paese
Perchegrave un uncino di ferro mi teneva inchiodato vicino a
lui su quella barca fatale con la forza delle ancore che
dal fon ugraveo ttnevano sald a la tonnara Non so_ So che
quella sera fummn imrrovvisamente avvertiti dalla prima
barca di guardia Il cielo era sgombro e il tempo bell issishy
mo Lo scirocco non tirava piugrave anzi vera una brezza fresca
e leggiera che increspava le onde sulle funi e sulle reti
diritte che faceano tremolare lo specchio rigato dalle corde
e dai sugheri come unimmensa foglia venata
Vi meravigliate signore che io sia tanto calmo Vi
sono certi stati misteriosi dellanima che la gi~sti7ia non
arriva a vedere vi sono certe offese che il giudice non
basta a lavar~ vegrave dentro di noi come un a forza buona
che ci apre gli occhi che ci chiama e ci guida ma una
altra ve negrave malvagia che ci attossica il sangue bendanshy
doci gli occhi offuscandoci il cervello
II2
Provatevi a condannarmi ditemi che non dovevo comshy
mettere quell atto E siete poi sicuro che labbia comshy
messo io Potete dimostrarmelo Perchegrave mi guardate
Credete forse che mabbiano ammaestrato i miei avvoshy
cati o vi stupite del mio parlare ordinato Anche nel
petfo del marinaio cegrave un cuore e una coscienza Se io li
avediil colti insieme e li avesse sgozzati la giustizi a degli
uomini mi avrebbe assolto Che dunque dovevo aspettare
la prova terri bi le forse E la voce che gridava dentro di
me e il sangue attossicato che mi scorreva nelle ven e non
bastavano forse Non martellava sigrave forte il mio cuore che
egli il colpevole non do vesse udirlo
E cosigrave fummo chiamati allerta I tonni tentand o con
la bocca le reti irsute del pedale volgevano verso la Porta
della Camera riccol a Venivano a quattro a cinque a
torme affrettate come spinte da una corrente La Camera
nera piena Giagrave la barca di guardia aveva alzato le reti
ed essi si erano preciritati nella Camera di Porta nuova
LUsciere aveva alzato la bandiera davviso solle va ta la
porta egrave i tonni balzalldo si eran precipitati nella b eria
Latonnara pDrtava finalmente middot Per la prima volta il Cashy
porais gittograve in aria il berretto di lana e ognuno di noi
corse agli uncini e alle scuri
Cera ancora abbastanza luce chegrave grande chiaria era
sullacqua Non ho visto mai tanta ressa e tanto tramesti~ Con le lance e gli uncini safferravano i tonni che tentashy
vano fu ggire minacciando di rompere le reti salde Sulla
Morte gli animali presi si abbattevano pesantemente con
battiti violehti sfuggendo loro la vita dalle branchie insanshy
guinate Quanto sangue cera Era come un gran matshy
II 3
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111
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tatoio e un odore acre e ferino si spandeva intorno a noi
Lavoravamo a tuttuomo per vendicarci del lungo vano
aspettare LUsciere alzava e abbassava la bandiera e sentishy
vamo gli uomini dallaltra barca urlare coperti di sangue
e di spuma La Morte si coprigrave ben presto e minacciava
pel peso Occorse trasportare i tonni in barconi e scaricarshy
li a terra nella Loggia
lo Che pensavo io Vi assicuro che badavo solashy
mente al mio lavoro I mprovvisamente altre frotte furono
spinte nella leveria con un impeto strano con una mishy
naccia di distruzione Bisognava ancora affrettarsi Allora
dalla prima barca di guardilt sudigrave grldo laquoilmiddot pescecane
fra i tonni dagravegli al pescecane l tonni spinti fin sotto
la vtorte si accavallavano urtandosi scagliandosi contro la
barca di guardia la Colannito sforzando la gabbia tenace
delle reti Tiravamo ferendo a morte i piugrave vicini esaltati
anche noi dalla caccia insolita che non ci dava tregua
Improvvisamente mi balzograve accanto il mostro marino che rishy
cadde guizzando tra h frotta che ~i disperse Fu un attishy
mo signore vidi il pesce con la bocca spalancata guarshy
darmi e sentii proprio paura Anche Gianni mi guardograve con
gli stessi occhi del mostro e i suoi denti bianchi balenashy
rono nella bocca larga Sentii un forte strappo alla mia
corda violento il nemico avea cercato di buttarmi a mashy
re senza riuscirvi Trattenni luncino sanguinante pronto
per il lancio girai il braccio e gli scagliai addosso lyncino
Crescevano gli urli intorno a me e nessuno si era accorto
del mio ierro che laveva abbrancato al petto fort~mente
Fu allora che tirai la corda e lo gettai nel carnaio bushy
licante
Che udii r
114
l tonni facendo impeto alla rete laveano sfondata e
si erano dispersi pel mare la tonnara era rotta Vi fu
gran silenzio un gran silenzio di morte intorno a me Mi
accovacciai sulla prora e non vidi piugrave nulla Solo tra la schiushy
ma sanguigna vidi salire dal fondo una fosforescenza fushy
migante e una voce lugubre che veniva dal mare disse
laquo Sono gli occhi dei morti che risalgono a galla )
115
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middot-
0
-
Nino Scalfari lasciograve cadere pochi brandelli di anima a testimonianza dellarmonia e della belshylezza di essa Leggendoli cerchi il lettore rieshyvocare la sua bella persona e mandi un penshysiero fiorito ed un saluto verso quella Casa diserta battuta dallinsonne mare che chiama il suo fedele scomparso
laquo At queritur circum tlebilis un da maris raquo
lvollideone 23 Luglio I9 22
In funere Antonini Scalfari
~ulcller eral iuvenis palriae forlissimus htros
llaliae sidus prospiagraveebal amalls
Aspera quaeqlle ferms IzcrIenlia caslra petivil
Conjeclus landem vulllenbllS rediil
Alqlle lares patrios visil dlllcesque parenles
Ut passit placido nlre quiele frlli
lam subrideballl animo pulcherri7lla quaeque
Ac telUntill pectus dlllcis alebal amor
illi ialll suavis ridebal blanda p uela
splelldebant oculi lumine caentleo
TUIil vero maglio perclllslls aliore canebat
spero iam blanda coniuge posse frui
At saeVU1Il vuluus curas eXlsperat alqlle
17lcassum iuve71is litora blanda pelit
Nulla potest facies bistem
NOli 1Ilar~ Ilon arVllnt
Tum deecil illops mtimi
JJjortem conscivit ialll
lmire dolOlWl
Ilec iuvat alba casa
caecusque furore
sibi cessit illers
Ut viridis nilidis cirCU1ndata Jloribus arbos
Dum jilril insa7111S vere tepenle Nolus
blfelix maler fruslra 1I1i1lC invocai illum
At quailur circulIl flebilis mda lIlaris
Radicena Maggio 1922 Io
fRf1NCeacuteSCO SOflll-lIleacute5510 bull X
e
toche parole agravei trefazione
19 21NeIla notte di Pasqua del in uma casetta silenziosa sul nostro azwrro Tirreno un giovine fiorente e animoso comechegrave pur allora uscito da lunghe tormentose sofferenze stronCJva da segrave la sua vita slggellando col sangue una breve esistenza fatta di battaglie e di azioni nobilissime Quel giovine redu-e glorioso di Bosco-Cappuccio ove avea lasciato brandelli del suo corpo guadagnandosi in soli tre giorni un encomio ed una medaglia di arshygento era Nino Scalfari amato e ammirato da tutti pel suo fetvido ingegno pel suo cuor
generoso 189 1Era nato a Monteleone il 23 luglio
compirebbe appena oggi i suoi trenteacute anni
amwa FOlldava a Monteleone la Sezione dei noshy
Fece gli studi lic di nel n ostro F i laligraveg ieri e
qllL lli di (J iLllisl rud r J1Z1 n tg li Atenei -ii Roma
( el i V ~ S$ i l l i l i l lui l~Olls i g l io ACL1je mico ha
Cll l1 fe rito in q utt i iiulI1 i alla sua memori a la
LIUr l t (oris ((l 5 a Nelle vigili e an gosciose
dell l I1t u trdl itugrave iullegravellu fondograve egravel ~ o ntel eo ne
qUl l irco lu N lz iu l1 ~t1ist l fuco lare d i patri oltishy
ligravek q uegli imbel b i
klt lli Sau11 e tegrave
vece 1 illgi ga l1tire L1 forz a del la SUd anima
la f erm egraveal c1egraveIL~ SU1 fegravedegrave Usc ito cLt l lOspeLi cll egrave c~ S Orsol a di Boshy
logna ove e l ltl s taln rk overll o do)o la f eri tel
vi sse a Romeacutel m olti m esi reggend Cls i su lle
grucce in gldv i condi zion i e tuttl Jssidigrave G
oliondo 11 (iorllale dlfaha La Libertagrave E CO 10mca 11 il1agravetUgravellO il T empo ed altri
m ulti g iorn ali e rassegl1 e lo ebb elO co llab o r ~H o l e
prezioso infaticabile
Ritiratos i n el su o erem o l1igravear i ll O su l nost ro
Go lfo pur costrelto per ql as i due anni allimshy
m obi litagrave a cauS1 di una recrudegraveSCell7a fclta le
dell e sue fel ite con tinuograve tult v i a lavorare asshy
sid uam en te e son di qu estu ltim o periodo la
prege vole conferenza su Mi ch ele igraveV orelli lin shy
co mpl eto dreacutelm m8 su Co lombo gli studi sul
Folkl ore Ca lclb rese elc Comi l1 ( iJll do cl ritigrave orirr
ll ie mili aUlt m ari Il e r ito rna va a poco CI flo-o
all a vita ci tt ad in esca dalla so litudine lab ori oSt
di Bivona Nell e ul t im E el ez io l1i amministrati ve
risultava CO ll sigli ere COlllLIl1 81e CO lI una sushy
ptrba v o tazione e in CO l1 sig li o sostene va con
lrdol e la GI US) della l os tra bOlglta di ~anta
Ve nereo Egli nutr iva Ull debi to lii ri co nosc en za
c rso qu el lel ill GlI1tevo le Spi lgg iJ che gli lecl
rid ate la fresca giov inezza Ed e Ia assid u o
alle torn ellegrave Co nsili ar i velle n do cbll l mmint
su l bi roccino tirato dal suo cava ll o sauro Fabi o
da ll e1 front e ste ll ata e cigravedg li occhi miti ch e egli
I
I al suo bvoro prt dil e tlo il g i o 1l1dli ~ Ltea iVazio 1l aie ti Soldato Sapugravelltw -1 Gran
IV
stri gloriosi iVutilati che lo ebbe animatore e
attivo Presidente e che lo volle poi Presidente
Onorario quando per ragioni di salute fu coshy
stretto a interrompere la sua attivitagrave Qigraveando i suoi cari dopo la tragica notte
cercarono ansiosi tra le sue carte sperando in
un nome in una parola in un saluto che ilshy
luminasse quella sua morte sanguinosa e meno
triste ed amara la rendesse ai 101 cuori dolenti
rinvennero invece una lunga serie di scritti
ilwditi in gran parte ove negrave pensiero di scetshy
tico negrave immagine sdegnosa negrave parola di conshy
tenuto furore tradivan o o spiegavano la terrishy
bilitagrave del suo dramma interiore Quell e pagine
erano invece un canto di amore e di rinascita
un inno sonante al lavoro e alla vita sia che
rievocasse ro le arie dolci della nostra poesia
popolare o (ldditassero il cammino ad un giorshy
nal e di luce sia che celebrando egli le nostre
vecchie virtuose arti casalinghe mostrasse come
attraverso gli anni tra tanti crolli quelle Arti
avessero saputo custodire il santo culto del
focolare o che nel Navigatore incorruttibile e
animoso 2dombrasse la necessitagrave ~ V~ie i otshy
tando contro la materia bruta J~ i~igraveC lza rsi vittoriosi alle regioni supreme dello spirito l
VI
E sI che doveva pur esserci in quegli
scritti un grido di sdegno o unombra di mashy
linconia erano nati tra le corsie di S Orsola
di Bologna tra le mura bianche e tristi di una
clinica romana ravvolta nel verde lassugrave verso
i quartieri nuovi della Cittagrave popolosa tra quelle
della casa paterna ove ancora risuona il ticchett10
delle sue grucce gloriose nella Casa sul mare
ombrata da un pino fragante di resina cinta
di oleandri scossa di continuo da treni fugshy
genti immani mostri rapinatori di affetti e di
speranze lieta del sorriso del sole e del romshy
bo del mare e pur triste dinanzi a quellazzurra
sconfigravenata solitudine l
Ma colui che aveva sorriso nel dolore e
aveva affrontata la morte senza tremare pur
aveva saputo e potuto scrivere le sue piugrave belle
pagine ed esprimere i suoi piugrave freschi pensieri
con clolcezza e con letizia nei luoghi della pena
e delloblio L
Sorse cos1 per onorare degnamente la
memoria dellAutore nel pensiero della famiglia
e in quello degli amici piugrave cari il disegno di
t~bblicarc gl~ scritti rinvenuti raccogliendoli in
un voiuneorga nico e completo che rievocasse
dinanzi aiigraveani ma del lettore la fIgura leggiadra
VI
stri gloriosi Mutilati che lo ebbe animatore e
attivo Presidente e che lo volle poi Presidente
Onorario quando per ragioni di salute fu coshy
stretto a interrompere la sua attivitagrave Qigraveando i suoi cari dopo la tragica notte
cercarono ansiosi tra le sue carte sperando in
un nome in un a parola in un saluto che ilshy
luminasse quella sua morte sanguinosa e m eno
triste ed amara la rendesse ai lor cuori dolenti
rinvennero invece una lunga serie di scritti
iIl t diti in gran parte ove negrave pensiero di scetshy
tico negrave imm ag ine sdegnosa negrave parola di conshy
tenuto furore tradi vano o spiegavano la terrishy
bilitagrave de l suo dramma interiore Quelle pagine
erano invece un canto di amore e di rinascita
un inno sonante al lavo ro e alla vita sia che
ri ev ocassero le arie dolci della nostra poesia
popolare o (dditasse ro il cammino ad un giorshy
nale di luce sia che cel ebrando egli le nostre
vecchie v irtuose ar ti c8sa l inghe mostrasse come
att raverso gli ann i tra tlIlti crolli quelle Arti
avessero saputo custodire il santo culto del
focolare o che nel Navigatore incorruttibile e
animoso 2dombrasse la necessitagrave ci p a ~ire ~Jtshytando contro la materia brut8 y ~ in 1 zarsi
vittoriosi al1e regioni supreme dello spirito [
VI
E sl che doveva pur esserci in quegli
scritti un grido disdegno o unombra di mashy
linconia erano nati tra le cors ie di S Orsola
di Bologna tra le mura bianche e tristi di una
clinica romana ravvolta nel verde lassugrave verso
i quartieri nuovi della Cittagrave popolosa tra quelle
della casa paterna ove ancora risu ona il ticchett1 0
del1e sue grucce gloriose nella Casa sul mare
ombrata da un pino fragan te di resin a cinta
di oleandri scossa di continuo da treni fugshy
genti immani mostri rapina tori di affetti e di
speranze lieta del sorriso del sole e del rom shy
bo del mare e pur triste dinanzi a quellazzurra
sconfinata solitudine l
Ma colui che aveva sorriso nel dolore e
aveva affrontata la morte senza tremare pur
aveva saputo e potuto scrivere le sue piugrave belle
pagine ed esprimere i suoi piugrave freschi pensieri
con c10lcezza e con letizia nei luoghi della pena
e delloblio I
Sorse cos1 per onorare degnamente la
memoria del1 Autore nel pensiero della famiglia
e in quello degli amici piugrave cari il disegno di
j)11bblicarc gl scritti rinvenuti raccogliendoli in
un volume orga nico e completo che rievocasse
d inanz i alIgrave aliima del lettore la figura leggiadra
_V lI
dOltremare del DAnnunzio alla conferenza oe simpatica del Soldelto del C1ttadillo dell Arshy mOilografigravecll sul Moreacutellitenuta in Monteleone
tista E in UIlltl seduteacutel plenaria che resteragrave alla presenza di Luigi Siciliani il XX Settembre memorabile per la solenne religiccedilgtsitagrave che la 1920 ricorrendo il primo centenario d~i moti circonfuse il Consiglio Comunale di Monteshy di Nola leone attraverso la parola commovente ed ispishy Tuttavia non si egrave potuto assegnare la data rata di UllO dei suoi migliori Vincenzo Fi-lt1nco ad og-ni singolo scritto perchegrave spesso non si anima di poeta e cavalier~ di ogni idealitagrave ha era sicuri di coglier nel giusto Si puograve del resto unanimemente affprmato la volontagrave di render stabilire senza tema di eOnare chegravessi se togli noti al pubblico gli scritti lasciati da Nino Scalshy qualche scritw giovanile come giagrave si egrave detto fari - concoi rendo il Comune alle spese della vanno dal 1916 al 1921 e cioegrave dal ritorno pubbl icazione della Guen a Carsica ove la morte lo abbr(1cciograve
Ancora una volla oggi la famigl ia dello senZ(1 rapirlo lllla notte di Bivona quando i l Autore rende grazie cordiali al Consiglio di destino impenttrabile lo travolse di lagrave dalla Monteleone per unegravel iniziativa e per una (onshy vita II lettore lffettuoso vedragrave da queste pashytribuziolle altamente civili ed onorevoli gine balzare la giovanile figura dindomita figraveeshy
Le pagine che seguono non S0l10 tutte rezza sentiragrave di quanto amore ardesse per la quelle rinvenute molte ~ prose e versi - guaste sua terra n(1tale per la sua Calabria bella per dal tempo o illeggibili per abbreviature e correshy la sua PatriCl grande leroe di Bosco-Cappuccio zioni non SOliO state riprodotte molte si tenshy
o quanto fervore di entusiasmo sentisse per larte nero da parte perchegrave framment8rie 0 - incomshy in tutte le sue forme quanta fede nutrisse plete ad altre infigravene non segrave dato posto nea nellavvenire dellUmanitagrave presente raccolta perchegrave di COlltenuto e caratshy Come nel suo velo luccello dalle alte tere llffatto personIle o familiare zone del cielo lascia cadere talvolta qualche
Esse abbracciano un lungo periodo di atshy penn-a visto~ testimonianz1 della bellezza del tivitagrave letteraria ed artisticcl poichegrave vanno da suo corpo cos1 n~1 breve volo della sua vita uno scritto del tutto giovanile sulla Canzone
IX VIII
La tonnara
lf I domandate signore se io mi sia pentito
L ~ ~ Non fui io ad ucciderlo ma una forza cieca
e strana che mttanagliograve lanima di un subito senza piugrave
lasciarmi Avvenne cosi Sui primi giorni del maggio
ve nto e pioggia ce laveano fino allora impedito ponemmo
mano insi enigravee alle tenute di Golfo e a quelle di Faro
Anzi una mattina calando egli a mare un ancora grossa
delle tenute di fuori si fece assai male alla mano sinistra
col canapo da mollare e io laiutai alla bisogna lavorando
alla stessa fune arrossata del suo sangue
Finimmo cosIgrave i lavori chegrave giagrave pronte erano le due
strade giagrave la Iv orte er a al suo pos to lUsciere avea isshy
sato la sua bandiera e per la Camera piccola vigilata
dalla barca di guardia e la Camera grande era tutto uno
sciabordio di pali di sugheri di reti
Come San Giorgio nostro patrono volle anche il
Mustaccio fu calato ed io e Gianni scendemmo a terra
per fermare ancor piugrave allo scoglio della Siggiogravela il lungo
1deg7
Codardo di tenuta Quan do tutto fu pronto si potegrave con
laiuto de Santo cominciare la pesca
Vedetegrave come tutto megrave ne lla memoria Una sera di
domenica e tuttavia si lavorava il vento di terra portograve
sino a noi il rombo lontano delle campane Forse erano
finite le Quarantore e le Chiese suonavano per le sacre
funzioni Ci togliemmo tutti il berretto a bordo e sostamshy
mo dal lamiddotoro Gianni solo si tenne in dispark LlIgravela dishy
vota orazione ed io notai che strapplndosi dalla bocca la
pipa la gittograve in mare con dispregio fi ssandomi stran~ll1ente
Il rombo lontano or sigrave or no giungeva a noi sul mare in
bonaccia pegraver laria sigrave cheta che parve mi l onda s inc reshy
spasse al lassaggio del suono
Ancora un altro ricord o del suo strano rancore per me
La notte di SIn Pasquale una grande nuvolagliil si stese
sul golfo Il mare dormiva e le onde sbattendo piano ai
fianchi della Nlorte facevano brillare la spuma come quando
al buio si strofinino dei fiammiferi lo attendevo ta nquillashy
mente al mio lavoro Mi si avvicinograve e mi disse laquoVedi
quelle luci sono gli occhi dei morti che torn ano a galla
e rise fil i parve che un gufo si posasse sullantenna
tanto stridulo e secco fu quel riso E io lo tenni per
malaugurio chegrave il pe nsiero mi corse al campa nile della
nostra Ch iesa e alle storie paurose che la nonn a mi narshy
rava da bimbo quando mi diceva laquo egrave megliCJ ederlo il
gufo che sentirlo raquo
Si prese terra ancora una volta e fu all ora che venne
un giorno a trovarmi a casa Gli offrii da bere e moshy
gliema gliene versograve un bicchiere e gli diede anche un
piattello di piselli freschi Bevve senza ringraziare con tanta
108
aria di abitudine che a me dispiacque essere stato con
lui sigrave cortese QUlJ)do uscimmo e Lena mia ci accompashy
gl1~) fino alluscio ch e guarda a mare ebbi una terribile
sorpresa Prima di svoltare dalla st rad uzza di casa non
gli vidi piLl tra le mani il garofano ros~o che avea porshy
tato sin allora Mi Joltai di botto quasi prevedendo Lena
sulla porta salutava e accennava a lui col fiore tra i cashy
pelli Il (O re mi diede un balzo signore eravamo sposi
dl un anno L Repressi ogni moto con sofferenza indicibile
e presi insieme a lui la via della Marina ove dOevo comshy
prare delle gazose per il Caporais rimasto a bord o Sapete
cre mi domandograve Gianni signore Se soffrissi di acido allo
stomaco Non era quella una trista e vile ironia Rishy
tornammo in coperta Lo scirocco grave e molesto portava
su noi un caldo e unafa insopportabili che mi Serravano
la mente sempre fissa a quel garofano rosso come sangue
tanto ch e la notte lo sognai mutato in un cuore e quel
cuore era il mio e provai acute fitte chegrave i cani me lo
voleano strappare con denti e unghie Immagi nate che
vita dinfegraverno sia cominciata per me allora Una mattina me lo vidi dapresso col suo lieve passo
elastico quasi animalesco Era in maglia nera con unancora
rossa di~egnata sul petto che dava immagine duna macchia
di sangue Calmo e sorridenk mi parlograve di un suo desiderio pomiddot
sto addosso a Rosa mia sorellt1 e concluse laquoGiorgio
noi siamo buoni compagni e tu mi conosci sappi che
vorrei sposarla raquo Non avrei dovuto balza rgli sopra
signore Come permettere qUelle parole che suonavano
scherno per me che avevo sorpreso tra i capelli della
I09
mia donna il fiore clandestino se non del tradimento (=rto
dellinsidia Eppure non mi mossi e solo tra i miei denti
scricchiolograve la cannuccia della pipa
laquo E cosIgrave raquo mi chiese laquo Non so che dire Gianni
per ora Ne riparleremo meglio a levata di tonnara quando
saragrave finita la stagione della pesca raquo E non si parlograve pii
del suo amore per Rosa
Era appena passata qualche settimana quando il Cashy
porais chiese di me con insistenza l compagni aggiLlstashy
vano i canapi ripulivano gli uncini con la pomice riparashy
vano le maglie delle reti Il Capo stette un pezzo silenshy
zioso prima di dirmi la ragione della sua chiamata Accese
la pipa lentamente ne assaporograve le prime boccate poi mi
disse laquo Senti Giorgio ti voglio dire una cosa ma tu non
tadirare Se Gianni la vuole sposare tua sorella perchegrave
la maltratta e Ia tenta Ieri alla fontana egli cercava pershy
suaderla e Rosa lo mise al posto e gli rispose con uno
schiaffo Lo vidi io Bisogna che --non faccia piugrave scendere
Gianni a terra raquo Il vecchio Capo guardava il mare lonshy
tano evitando i miei ochi per non farmi arrossire
lo rimasi di sasso e mi parve che londeggiare della
barca mi facesse sguazzare il cervello nella testa laquo Anche
mia sorella raquo pensai II dubbio allora si fece realtagrave afshy
ferrandomi con la sua morsa pitl forte che gli unccedilini sulle
carni vive del tonno Tornai a poppa col capo in fiamme
e sentii il bisogno di tuffarlo nellacqua Non auguro
al peggiore dei miei lIemici la piugrave piccola parte di ciograve che
soffrivo E cos1 i giorni passavano nellangoscia e nellaspetshy
tazione Nellaspettazione di che sgnore Mah non lo sape~
va neanche io E la vita continuava a volar via disperata e
110
inutile solo il fresco vento leggiero portandoci il profumo
degli aranci sparsi sulla costa mi riconfortava addolcendo
la mia tristezza e la mia pena Anche noi signore uomini
ignoranti e rozzi le sentiamo queste cose belle e il cuore
s1 fa piugrave buono Ma a me nel cuore doleva una spina
aSSili piugrave acuta di quella che arma certi pesci velenosi
quali fanno venire le ulceri solo a toccarli
Mero accorto che da alcuni giorni egli mi guardava
come per aggredirmi di nascosto Avrei voluto che si urshy
tasse con me che mi provocasse che mi attaccasse inshy
giustamente e lo tentavo Ma pareva che un demonio gli
allontanasse i pericoli e lo liberassegrave dagli ostacoli E scroshy
sciava sempre nel profondo della mia anima quel riso strishy
dulo in quei la bocca piugrave rossa del garofano tra quei dellti
bianchi che parea volessero mordermi
Diventava di giorno in giorno piugrave scortese piugrave punshy
gente con tutti piugrave licenzioso nei detti pitl sboccato parshy
lando di donne A me non rivolgeva pitl la parola direttashy
mellte da quando non gli avevo risposto sul discorso di
Rosa mia
Ai compagni strizzava locchio se cera da fare delle
allusioni parlando di qllalche giovane sposa Una sera racshy
contando agli amiCi dei suoi amori con una bella ragazza
lontana di qui non era lecito fare il nome disse rishy
dendo tra i denti bianchi laquoa me piace prendere le don ne
pei capelli lunghi e scioglierli raquo e mi guardograve Il pensiero
corse a Lena che rossa il volto venne un giorn- ad
aprirmi la porta con le trecce sciolte raccogliendole frettoshy
losamel1te E mille piccoli incidenti mille fatti nuovi non
notati prima - un fazzoletto di seta di quelli che piacevano
III
a lui un busto color di rosa un corpetto che non le avevo
comprato io un paio di scarpette lucide le forcinelle gialle
coi diamanti falsi gli orecchini lunghi che Lena avea
portati dalla fiera della Madonna dei Polsi quando era
andata con sua madre subito dopo il nostro matrimonio
mentre io ero alla pesca delle sardelle - tutto mi confershy
mava nel mio sospetto bruciandomi il cuore e lanima
Come potevo allora dubitare E la notte linsonnia
mi travagliava cosigrave come mi snervava il pensiero continuo
durante il lavoro nel giorno onde mi proponevo di scenshy
dere a terra di correre a casa per far confessare tutto~a
quella trista donna che maveva ammaliato coi suoi occhi
e colle sue labbra pi~ne dinfingimento e di menzogna
Perchegrave non abbandonai la pesca e non tornai in paese
Perchegrave un uncino di ferro mi teneva inchiodato vicino a
lui su quella barca fatale con la forza delle ancore che
dal fon ugraveo ttnevano sald a la tonnara Non so_ So che
quella sera fummn imrrovvisamente avvertiti dalla prima
barca di guardia Il cielo era sgombro e il tempo bell issishy
mo Lo scirocco non tirava piugrave anzi vera una brezza fresca
e leggiera che increspava le onde sulle funi e sulle reti
diritte che faceano tremolare lo specchio rigato dalle corde
e dai sugheri come unimmensa foglia venata
Vi meravigliate signore che io sia tanto calmo Vi
sono certi stati misteriosi dellanima che la gi~sti7ia non
arriva a vedere vi sono certe offese che il giudice non
basta a lavar~ vegrave dentro di noi come un a forza buona
che ci apre gli occhi che ci chiama e ci guida ma una
altra ve negrave malvagia che ci attossica il sangue bendanshy
doci gli occhi offuscandoci il cervello
II2
Provatevi a condannarmi ditemi che non dovevo comshy
mettere quell atto E siete poi sicuro che labbia comshy
messo io Potete dimostrarmelo Perchegrave mi guardate
Credete forse che mabbiano ammaestrato i miei avvoshy
cati o vi stupite del mio parlare ordinato Anche nel
petfo del marinaio cegrave un cuore e una coscienza Se io li
avediil colti insieme e li avesse sgozzati la giustizi a degli
uomini mi avrebbe assolto Che dunque dovevo aspettare
la prova terri bi le forse E la voce che gridava dentro di
me e il sangue attossicato che mi scorreva nelle ven e non
bastavano forse Non martellava sigrave forte il mio cuore che
egli il colpevole non do vesse udirlo
E cosigrave fummo chiamati allerta I tonni tentand o con
la bocca le reti irsute del pedale volgevano verso la Porta
della Camera riccol a Venivano a quattro a cinque a
torme affrettate come spinte da una corrente La Camera
nera piena Giagrave la barca di guardia aveva alzato le reti
ed essi si erano preciritati nella Camera di Porta nuova
LUsciere aveva alzato la bandiera davviso solle va ta la
porta egrave i tonni balzalldo si eran precipitati nella b eria
Latonnara pDrtava finalmente middot Per la prima volta il Cashy
porais gittograve in aria il berretto di lana e ognuno di noi
corse agli uncini e alle scuri
Cera ancora abbastanza luce chegrave grande chiaria era
sullacqua Non ho visto mai tanta ressa e tanto tramesti~ Con le lance e gli uncini safferravano i tonni che tentashy
vano fu ggire minacciando di rompere le reti salde Sulla
Morte gli animali presi si abbattevano pesantemente con
battiti violehti sfuggendo loro la vita dalle branchie insanshy
guinate Quanto sangue cera Era come un gran matshy
II 3
l
a
a a
lshy
)i
a
~
ashyIa
111
nshy
ltshy
tatoio e un odore acre e ferino si spandeva intorno a noi
Lavoravamo a tuttuomo per vendicarci del lungo vano
aspettare LUsciere alzava e abbassava la bandiera e sentishy
vamo gli uomini dallaltra barca urlare coperti di sangue
e di spuma La Morte si coprigrave ben presto e minacciava
pel peso Occorse trasportare i tonni in barconi e scaricarshy
li a terra nella Loggia
lo Che pensavo io Vi assicuro che badavo solashy
mente al mio lavoro I mprovvisamente altre frotte furono
spinte nella leveria con un impeto strano con una mishy
naccia di distruzione Bisognava ancora affrettarsi Allora
dalla prima barca di guardilt sudigrave grldo laquoilmiddot pescecane
fra i tonni dagravegli al pescecane l tonni spinti fin sotto
la vtorte si accavallavano urtandosi scagliandosi contro la
barca di guardia la Colannito sforzando la gabbia tenace
delle reti Tiravamo ferendo a morte i piugrave vicini esaltati
anche noi dalla caccia insolita che non ci dava tregua
Improvvisamente mi balzograve accanto il mostro marino che rishy
cadde guizzando tra h frotta che ~i disperse Fu un attishy
mo signore vidi il pesce con la bocca spalancata guarshy
darmi e sentii proprio paura Anche Gianni mi guardograve con
gli stessi occhi del mostro e i suoi denti bianchi balenashy
rono nella bocca larga Sentii un forte strappo alla mia
corda violento il nemico avea cercato di buttarmi a mashy
re senza riuscirvi Trattenni luncino sanguinante pronto
per il lancio girai il braccio e gli scagliai addosso lyncino
Crescevano gli urli intorno a me e nessuno si era accorto
del mio ierro che laveva abbrancato al petto fort~mente
Fu allora che tirai la corda e lo gettai nel carnaio bushy
licante
Che udii r
114
l tonni facendo impeto alla rete laveano sfondata e
si erano dispersi pel mare la tonnara era rotta Vi fu
gran silenzio un gran silenzio di morte intorno a me Mi
accovacciai sulla prora e non vidi piugrave nulla Solo tra la schiushy
ma sanguigna vidi salire dal fondo una fosforescenza fushy
migante e una voce lugubre che veniva dal mare disse
laquo Sono gli occhi dei morti che risalgono a galla )
115
Nino Scalfari lasciograve cadere pochi brandelli di anima a testimonianza dellarmonia e della belshylezza di essa Leggendoli cerchi il lettore rieshyvocare la sua bella persona e mandi un penshysiero fiorito ed un saluto verso quella Casa diserta battuta dallinsonne mare che chiama il suo fedele scomparso
laquo At queritur circum tlebilis un da maris raquo
lvollideone 23 Luglio I9 22
In funere Antonini Scalfari
~ulcller eral iuvenis palriae forlissimus htros
llaliae sidus prospiagraveebal amalls
Aspera quaeqlle ferms IzcrIenlia caslra petivil
Conjeclus landem vulllenbllS rediil
Alqlle lares patrios visil dlllcesque parenles
Ut passit placido nlre quiele frlli
lam subrideballl animo pulcherri7lla quaeque
Ac telUntill pectus dlllcis alebal amor
illi ialll suavis ridebal blanda p uela
splelldebant oculi lumine caentleo
TUIil vero maglio perclllslls aliore canebat
spero iam blanda coniuge posse frui
At saeVU1Il vuluus curas eXlsperat alqlle
17lcassum iuve71is litora blanda pelit
Nulla potest facies bistem
NOli 1Ilar~ Ilon arVllnt
Tum deecil illops mtimi
JJjortem conscivit ialll
lmire dolOlWl
Ilec iuvat alba casa
caecusque furore
sibi cessit illers
Ut viridis nilidis cirCU1ndata Jloribus arbos
Dum jilril insa7111S vere tepenle Nolus
blfelix maler fruslra 1I1i1lC invocai illum
At quailur circulIl flebilis mda lIlaris
Radicena Maggio 1922 Io
fRf1NCeacuteSCO SOflll-lIleacute5510 bull X
e
toche parole agravei trefazione
19 21NeIla notte di Pasqua del in uma casetta silenziosa sul nostro azwrro Tirreno un giovine fiorente e animoso comechegrave pur allora uscito da lunghe tormentose sofferenze stronCJva da segrave la sua vita slggellando col sangue una breve esistenza fatta di battaglie e di azioni nobilissime Quel giovine redu-e glorioso di Bosco-Cappuccio ove avea lasciato brandelli del suo corpo guadagnandosi in soli tre giorni un encomio ed una medaglia di arshygento era Nino Scalfari amato e ammirato da tutti pel suo fetvido ingegno pel suo cuor
generoso 189 1Era nato a Monteleone il 23 luglio
compirebbe appena oggi i suoi trenteacute anni
amwa FOlldava a Monteleone la Sezione dei noshy
Fece gli studi lic di nel n ostro F i laligraveg ieri e
qllL lli di (J iLllisl rud r J1Z1 n tg li Atenei -ii Roma
( el i V ~ S$ i l l i l i l lui l~Olls i g l io ACL1je mico ha
Cll l1 fe rito in q utt i iiulI1 i alla sua memori a la
LIUr l t (oris ((l 5 a Nelle vigili e an gosciose
dell l I1t u trdl itugrave iullegravellu fondograve egravel ~ o ntel eo ne
qUl l irco lu N lz iu l1 ~t1ist l fuco lare d i patri oltishy
ligravek q uegli imbel b i
klt lli Sau11 e tegrave
vece 1 illgi ga l1tire L1 forz a del la SUd anima
la f erm egraveal c1egraveIL~ SU1 fegravedegrave Usc ito cLt l lOspeLi cll egrave c~ S Orsol a di Boshy
logna ove e l ltl s taln rk overll o do)o la f eri tel
vi sse a Romeacutel m olti m esi reggend Cls i su lle
grucce in gldv i condi zion i e tuttl Jssidigrave G
oliondo 11 (iorllale dlfaha La Libertagrave E CO 10mca 11 il1agravetUgravellO il T empo ed altri
m ulti g iorn ali e rassegl1 e lo ebb elO co llab o r ~H o l e
prezioso infaticabile
Ritiratos i n el su o erem o l1igravear i ll O su l nost ro
Go lfo pur costrelto per ql as i due anni allimshy
m obi litagrave a cauS1 di una recrudegraveSCell7a fclta le
dell e sue fel ite con tinuograve tult v i a lavorare asshy
sid uam en te e son di qu estu ltim o periodo la
prege vole conferenza su Mi ch ele igraveV orelli lin shy
co mpl eto dreacutelm m8 su Co lombo gli studi sul
Folkl ore Ca lclb rese elc Comi l1 ( iJll do cl ritigrave orirr
ll ie mili aUlt m ari Il e r ito rna va a poco CI flo-o
all a vita ci tt ad in esca dalla so litudine lab ori oSt
di Bivona Nell e ul t im E el ez io l1i amministrati ve
risultava CO ll sigli ere COlllLIl1 81e CO lI una sushy
ptrba v o tazione e in CO l1 sig li o sostene va con
lrdol e la GI US) della l os tra bOlglta di ~anta
Ve nereo Egli nutr iva Ull debi to lii ri co nosc en za
c rso qu el lel ill GlI1tevo le Spi lgg iJ che gli lecl
rid ate la fresca giov inezza Ed e Ia assid u o
alle torn ellegrave Co nsili ar i velle n do cbll l mmint
su l bi roccino tirato dal suo cava ll o sauro Fabi o
da ll e1 front e ste ll ata e cigravedg li occhi miti ch e egli
I
I al suo bvoro prt dil e tlo il g i o 1l1dli ~ Ltea iVazio 1l aie ti Soldato Sapugravelltw -1 Gran
IV
stri gloriosi iVutilati che lo ebbe animatore e
attivo Presidente e che lo volle poi Presidente
Onorario quando per ragioni di salute fu coshy
stretto a interrompere la sua attivitagrave Qigraveando i suoi cari dopo la tragica notte
cercarono ansiosi tra le sue carte sperando in
un nome in una parola in un saluto che ilshy
luminasse quella sua morte sanguinosa e meno
triste ed amara la rendesse ai 101 cuori dolenti
rinvennero invece una lunga serie di scritti
ilwditi in gran parte ove negrave pensiero di scetshy
tico negrave immagine sdegnosa negrave parola di conshy
tenuto furore tradivan o o spiegavano la terrishy
bilitagrave del suo dramma interiore Quell e pagine
erano invece un canto di amore e di rinascita
un inno sonante al lavoro e alla vita sia che
rievocasse ro le arie dolci della nostra poesia
popolare o (ldditassero il cammino ad un giorshy
nal e di luce sia che celebrando egli le nostre
vecchie virtuose arti casalinghe mostrasse come
attraverso gli anni tra tanti crolli quelle Arti
avessero saputo custodire il santo culto del
focolare o che nel Navigatore incorruttibile e
animoso 2dombrasse la necessitagrave ~ V~ie i otshy
tando contro la materia bruta J~ i~igraveC lza rsi vittoriosi alle regioni supreme dello spirito l
VI
E sI che doveva pur esserci in quegli
scritti un grido di sdegno o unombra di mashy
linconia erano nati tra le corsie di S Orsola
di Bologna tra le mura bianche e tristi di una
clinica romana ravvolta nel verde lassugrave verso
i quartieri nuovi della Cittagrave popolosa tra quelle
della casa paterna ove ancora risuona il ticchett10
delle sue grucce gloriose nella Casa sul mare
ombrata da un pino fragante di resina cinta
di oleandri scossa di continuo da treni fugshy
genti immani mostri rapinatori di affetti e di
speranze lieta del sorriso del sole e del romshy
bo del mare e pur triste dinanzi a quellazzurra
sconfigravenata solitudine l
Ma colui che aveva sorriso nel dolore e
aveva affrontata la morte senza tremare pur
aveva saputo e potuto scrivere le sue piugrave belle
pagine ed esprimere i suoi piugrave freschi pensieri
con clolcezza e con letizia nei luoghi della pena
e delloblio L
Sorse cos1 per onorare degnamente la
memoria dellAutore nel pensiero della famiglia
e in quello degli amici piugrave cari il disegno di
t~bblicarc gl~ scritti rinvenuti raccogliendoli in
un voiuneorga nico e completo che rievocasse
dinanzi aiigraveani ma del lettore la fIgura leggiadra
VI
stri gloriosi Mutilati che lo ebbe animatore e
attivo Presidente e che lo volle poi Presidente
Onorario quando per ragioni di salute fu coshy
stretto a interrompere la sua attivitagrave Qigraveando i suoi cari dopo la tragica notte
cercarono ansiosi tra le sue carte sperando in
un nome in un a parola in un saluto che ilshy
luminasse quella sua morte sanguinosa e m eno
triste ed amara la rendesse ai lor cuori dolenti
rinvennero invece una lunga serie di scritti
iIl t diti in gran parte ove negrave pensiero di scetshy
tico negrave imm ag ine sdegnosa negrave parola di conshy
tenuto furore tradi vano o spiegavano la terrishy
bilitagrave de l suo dramma interiore Quelle pagine
erano invece un canto di amore e di rinascita
un inno sonante al lavo ro e alla vita sia che
ri ev ocassero le arie dolci della nostra poesia
popolare o (dditasse ro il cammino ad un giorshy
nale di luce sia che cel ebrando egli le nostre
vecchie v irtuose ar ti c8sa l inghe mostrasse come
att raverso gli ann i tra tlIlti crolli quelle Arti
avessero saputo custodire il santo culto del
focolare o che nel Navigatore incorruttibile e
animoso 2dombrasse la necessitagrave ci p a ~ire ~Jtshytando contro la materia brut8 y ~ in 1 zarsi
vittoriosi al1e regioni supreme dello spirito [
VI
E sl che doveva pur esserci in quegli
scritti un grido disdegno o unombra di mashy
linconia erano nati tra le cors ie di S Orsola
di Bologna tra le mura bianche e tristi di una
clinica romana ravvolta nel verde lassugrave verso
i quartieri nuovi della Cittagrave popolosa tra quelle
della casa paterna ove ancora risu ona il ticchett1 0
del1e sue grucce gloriose nella Casa sul mare
ombrata da un pino fragan te di resin a cinta
di oleandri scossa di continuo da treni fugshy
genti immani mostri rapina tori di affetti e di
speranze lieta del sorriso del sole e del rom shy
bo del mare e pur triste dinanzi a quellazzurra
sconfinata solitudine l
Ma colui che aveva sorriso nel dolore e
aveva affrontata la morte senza tremare pur
aveva saputo e potuto scrivere le sue piugrave belle
pagine ed esprimere i suoi piugrave freschi pensieri
con c10lcezza e con letizia nei luoghi della pena
e delloblio I
Sorse cos1 per onorare degnamente la
memoria del1 Autore nel pensiero della famiglia
e in quello degli amici piugrave cari il disegno di
j)11bblicarc gl scritti rinvenuti raccogliendoli in
un volume orga nico e completo che rievocasse
d inanz i alIgrave aliima del lettore la figura leggiadra
_V lI
dOltremare del DAnnunzio alla conferenza oe simpatica del Soldelto del C1ttadillo dell Arshy mOilografigravecll sul Moreacutellitenuta in Monteleone
tista E in UIlltl seduteacutel plenaria che resteragrave alla presenza di Luigi Siciliani il XX Settembre memorabile per la solenne religiccedilgtsitagrave che la 1920 ricorrendo il primo centenario d~i moti circonfuse il Consiglio Comunale di Monteshy di Nola leone attraverso la parola commovente ed ispishy Tuttavia non si egrave potuto assegnare la data rata di UllO dei suoi migliori Vincenzo Fi-lt1nco ad og-ni singolo scritto perchegrave spesso non si anima di poeta e cavalier~ di ogni idealitagrave ha era sicuri di coglier nel giusto Si puograve del resto unanimemente affprmato la volontagrave di render stabilire senza tema di eOnare chegravessi se togli noti al pubblico gli scritti lasciati da Nino Scalshy qualche scritw giovanile come giagrave si egrave detto fari - concoi rendo il Comune alle spese della vanno dal 1916 al 1921 e cioegrave dal ritorno pubbl icazione della Guen a Carsica ove la morte lo abbr(1cciograve
Ancora una volla oggi la famigl ia dello senZ(1 rapirlo lllla notte di Bivona quando i l Autore rende grazie cordiali al Consiglio di destino impenttrabile lo travolse di lagrave dalla Monteleone per unegravel iniziativa e per una (onshy vita II lettore lffettuoso vedragrave da queste pashytribuziolle altamente civili ed onorevoli gine balzare la giovanile figura dindomita figraveeshy
Le pagine che seguono non S0l10 tutte rezza sentiragrave di quanto amore ardesse per la quelle rinvenute molte ~ prose e versi - guaste sua terra n(1tale per la sua Calabria bella per dal tempo o illeggibili per abbreviature e correshy la sua PatriCl grande leroe di Bosco-Cappuccio zioni non SOliO state riprodotte molte si tenshy
o quanto fervore di entusiasmo sentisse per larte nero da parte perchegrave framment8rie 0 - incomshy in tutte le sue forme quanta fede nutrisse plete ad altre infigravene non segrave dato posto nea nellavvenire dellUmanitagrave presente raccolta perchegrave di COlltenuto e caratshy Come nel suo velo luccello dalle alte tere llffatto personIle o familiare zone del cielo lascia cadere talvolta qualche
Esse abbracciano un lungo periodo di atshy penn-a visto~ testimonianz1 della bellezza del tivitagrave letteraria ed artisticcl poichegrave vanno da suo corpo cos1 n~1 breve volo della sua vita uno scritto del tutto giovanile sulla Canzone
IX VIII
La tonnara
lf I domandate signore se io mi sia pentito
L ~ ~ Non fui io ad ucciderlo ma una forza cieca
e strana che mttanagliograve lanima di un subito senza piugrave
lasciarmi Avvenne cosi Sui primi giorni del maggio
ve nto e pioggia ce laveano fino allora impedito ponemmo
mano insi enigravee alle tenute di Golfo e a quelle di Faro
Anzi una mattina calando egli a mare un ancora grossa
delle tenute di fuori si fece assai male alla mano sinistra
col canapo da mollare e io laiutai alla bisogna lavorando
alla stessa fune arrossata del suo sangue
Finimmo cosIgrave i lavori chegrave giagrave pronte erano le due
strade giagrave la Iv orte er a al suo pos to lUsciere avea isshy
sato la sua bandiera e per la Camera piccola vigilata
dalla barca di guardia e la Camera grande era tutto uno
sciabordio di pali di sugheri di reti
Come San Giorgio nostro patrono volle anche il
Mustaccio fu calato ed io e Gianni scendemmo a terra
per fermare ancor piugrave allo scoglio della Siggiogravela il lungo
1deg7
Codardo di tenuta Quan do tutto fu pronto si potegrave con
laiuto de Santo cominciare la pesca
Vedetegrave come tutto megrave ne lla memoria Una sera di
domenica e tuttavia si lavorava il vento di terra portograve
sino a noi il rombo lontano delle campane Forse erano
finite le Quarantore e le Chiese suonavano per le sacre
funzioni Ci togliemmo tutti il berretto a bordo e sostamshy
mo dal lamiddotoro Gianni solo si tenne in dispark LlIgravela dishy
vota orazione ed io notai che strapplndosi dalla bocca la
pipa la gittograve in mare con dispregio fi ssandomi stran~ll1ente
Il rombo lontano or sigrave or no giungeva a noi sul mare in
bonaccia pegraver laria sigrave cheta che parve mi l onda s inc reshy
spasse al lassaggio del suono
Ancora un altro ricord o del suo strano rancore per me
La notte di SIn Pasquale una grande nuvolagliil si stese
sul golfo Il mare dormiva e le onde sbattendo piano ai
fianchi della Nlorte facevano brillare la spuma come quando
al buio si strofinino dei fiammiferi lo attendevo ta nquillashy
mente al mio lavoro Mi si avvicinograve e mi disse laquoVedi
quelle luci sono gli occhi dei morti che torn ano a galla
e rise fil i parve che un gufo si posasse sullantenna
tanto stridulo e secco fu quel riso E io lo tenni per
malaugurio chegrave il pe nsiero mi corse al campa nile della
nostra Ch iesa e alle storie paurose che la nonn a mi narshy
rava da bimbo quando mi diceva laquo egrave megliCJ ederlo il
gufo che sentirlo raquo
Si prese terra ancora una volta e fu all ora che venne
un giorno a trovarmi a casa Gli offrii da bere e moshy
gliema gliene versograve un bicchiere e gli diede anche un
piattello di piselli freschi Bevve senza ringraziare con tanta
108
aria di abitudine che a me dispiacque essere stato con
lui sigrave cortese QUlJ)do uscimmo e Lena mia ci accompashy
gl1~) fino alluscio ch e guarda a mare ebbi una terribile
sorpresa Prima di svoltare dalla st rad uzza di casa non
gli vidi piLl tra le mani il garofano ros~o che avea porshy
tato sin allora Mi Joltai di botto quasi prevedendo Lena
sulla porta salutava e accennava a lui col fiore tra i cashy
pelli Il (O re mi diede un balzo signore eravamo sposi
dl un anno L Repressi ogni moto con sofferenza indicibile
e presi insieme a lui la via della Marina ove dOevo comshy
prare delle gazose per il Caporais rimasto a bord o Sapete
cre mi domandograve Gianni signore Se soffrissi di acido allo
stomaco Non era quella una trista e vile ironia Rishy
tornammo in coperta Lo scirocco grave e molesto portava
su noi un caldo e unafa insopportabili che mi Serravano
la mente sempre fissa a quel garofano rosso come sangue
tanto ch e la notte lo sognai mutato in un cuore e quel
cuore era il mio e provai acute fitte chegrave i cani me lo
voleano strappare con denti e unghie Immagi nate che
vita dinfegraverno sia cominciata per me allora Una mattina me lo vidi dapresso col suo lieve passo
elastico quasi animalesco Era in maglia nera con unancora
rossa di~egnata sul petto che dava immagine duna macchia
di sangue Calmo e sorridenk mi parlograve di un suo desiderio pomiddot
sto addosso a Rosa mia sorellt1 e concluse laquoGiorgio
noi siamo buoni compagni e tu mi conosci sappi che
vorrei sposarla raquo Non avrei dovuto balza rgli sopra
signore Come permettere qUelle parole che suonavano
scherno per me che avevo sorpreso tra i capelli della
I09
mia donna il fiore clandestino se non del tradimento (=rto
dellinsidia Eppure non mi mossi e solo tra i miei denti
scricchiolograve la cannuccia della pipa
laquo E cosIgrave raquo mi chiese laquo Non so che dire Gianni
per ora Ne riparleremo meglio a levata di tonnara quando
saragrave finita la stagione della pesca raquo E non si parlograve pii
del suo amore per Rosa
Era appena passata qualche settimana quando il Cashy
porais chiese di me con insistenza l compagni aggiLlstashy
vano i canapi ripulivano gli uncini con la pomice riparashy
vano le maglie delle reti Il Capo stette un pezzo silenshy
zioso prima di dirmi la ragione della sua chiamata Accese
la pipa lentamente ne assaporograve le prime boccate poi mi
disse laquo Senti Giorgio ti voglio dire una cosa ma tu non
tadirare Se Gianni la vuole sposare tua sorella perchegrave
la maltratta e Ia tenta Ieri alla fontana egli cercava pershy
suaderla e Rosa lo mise al posto e gli rispose con uno
schiaffo Lo vidi io Bisogna che --non faccia piugrave scendere
Gianni a terra raquo Il vecchio Capo guardava il mare lonshy
tano evitando i miei ochi per non farmi arrossire
lo rimasi di sasso e mi parve che londeggiare della
barca mi facesse sguazzare il cervello nella testa laquo Anche
mia sorella raquo pensai II dubbio allora si fece realtagrave afshy
ferrandomi con la sua morsa pitl forte che gli unccedilini sulle
carni vive del tonno Tornai a poppa col capo in fiamme
e sentii il bisogno di tuffarlo nellacqua Non auguro
al peggiore dei miei lIemici la piugrave piccola parte di ciograve che
soffrivo E cos1 i giorni passavano nellangoscia e nellaspetshy
tazione Nellaspettazione di che sgnore Mah non lo sape~
va neanche io E la vita continuava a volar via disperata e
110
inutile solo il fresco vento leggiero portandoci il profumo
degli aranci sparsi sulla costa mi riconfortava addolcendo
la mia tristezza e la mia pena Anche noi signore uomini
ignoranti e rozzi le sentiamo queste cose belle e il cuore
s1 fa piugrave buono Ma a me nel cuore doleva una spina
aSSili piugrave acuta di quella che arma certi pesci velenosi
quali fanno venire le ulceri solo a toccarli
Mero accorto che da alcuni giorni egli mi guardava
come per aggredirmi di nascosto Avrei voluto che si urshy
tasse con me che mi provocasse che mi attaccasse inshy
giustamente e lo tentavo Ma pareva che un demonio gli
allontanasse i pericoli e lo liberassegrave dagli ostacoli E scroshy
sciava sempre nel profondo della mia anima quel riso strishy
dulo in quei la bocca piugrave rossa del garofano tra quei dellti
bianchi che parea volessero mordermi
Diventava di giorno in giorno piugrave scortese piugrave punshy
gente con tutti piugrave licenzioso nei detti pitl sboccato parshy
lando di donne A me non rivolgeva pitl la parola direttashy
mellte da quando non gli avevo risposto sul discorso di
Rosa mia
Ai compagni strizzava locchio se cera da fare delle
allusioni parlando di qllalche giovane sposa Una sera racshy
contando agli amiCi dei suoi amori con una bella ragazza
lontana di qui non era lecito fare il nome disse rishy
dendo tra i denti bianchi laquoa me piace prendere le don ne
pei capelli lunghi e scioglierli raquo e mi guardograve Il pensiero
corse a Lena che rossa il volto venne un giorn- ad
aprirmi la porta con le trecce sciolte raccogliendole frettoshy
losamel1te E mille piccoli incidenti mille fatti nuovi non
notati prima - un fazzoletto di seta di quelli che piacevano
III
a lui un busto color di rosa un corpetto che non le avevo
comprato io un paio di scarpette lucide le forcinelle gialle
coi diamanti falsi gli orecchini lunghi che Lena avea
portati dalla fiera della Madonna dei Polsi quando era
andata con sua madre subito dopo il nostro matrimonio
mentre io ero alla pesca delle sardelle - tutto mi confershy
mava nel mio sospetto bruciandomi il cuore e lanima
Come potevo allora dubitare E la notte linsonnia
mi travagliava cosigrave come mi snervava il pensiero continuo
durante il lavoro nel giorno onde mi proponevo di scenshy
dere a terra di correre a casa per far confessare tutto~a
quella trista donna che maveva ammaliato coi suoi occhi
e colle sue labbra pi~ne dinfingimento e di menzogna
Perchegrave non abbandonai la pesca e non tornai in paese
Perchegrave un uncino di ferro mi teneva inchiodato vicino a
lui su quella barca fatale con la forza delle ancore che
dal fon ugraveo ttnevano sald a la tonnara Non so_ So che
quella sera fummn imrrovvisamente avvertiti dalla prima
barca di guardia Il cielo era sgombro e il tempo bell issishy
mo Lo scirocco non tirava piugrave anzi vera una brezza fresca
e leggiera che increspava le onde sulle funi e sulle reti
diritte che faceano tremolare lo specchio rigato dalle corde
e dai sugheri come unimmensa foglia venata
Vi meravigliate signore che io sia tanto calmo Vi
sono certi stati misteriosi dellanima che la gi~sti7ia non
arriva a vedere vi sono certe offese che il giudice non
basta a lavar~ vegrave dentro di noi come un a forza buona
che ci apre gli occhi che ci chiama e ci guida ma una
altra ve negrave malvagia che ci attossica il sangue bendanshy
doci gli occhi offuscandoci il cervello
II2
Provatevi a condannarmi ditemi che non dovevo comshy
mettere quell atto E siete poi sicuro che labbia comshy
messo io Potete dimostrarmelo Perchegrave mi guardate
Credete forse che mabbiano ammaestrato i miei avvoshy
cati o vi stupite del mio parlare ordinato Anche nel
petfo del marinaio cegrave un cuore e una coscienza Se io li
avediil colti insieme e li avesse sgozzati la giustizi a degli
uomini mi avrebbe assolto Che dunque dovevo aspettare
la prova terri bi le forse E la voce che gridava dentro di
me e il sangue attossicato che mi scorreva nelle ven e non
bastavano forse Non martellava sigrave forte il mio cuore che
egli il colpevole non do vesse udirlo
E cosigrave fummo chiamati allerta I tonni tentand o con
la bocca le reti irsute del pedale volgevano verso la Porta
della Camera riccol a Venivano a quattro a cinque a
torme affrettate come spinte da una corrente La Camera
nera piena Giagrave la barca di guardia aveva alzato le reti
ed essi si erano preciritati nella Camera di Porta nuova
LUsciere aveva alzato la bandiera davviso solle va ta la
porta egrave i tonni balzalldo si eran precipitati nella b eria
Latonnara pDrtava finalmente middot Per la prima volta il Cashy
porais gittograve in aria il berretto di lana e ognuno di noi
corse agli uncini e alle scuri
Cera ancora abbastanza luce chegrave grande chiaria era
sullacqua Non ho visto mai tanta ressa e tanto tramesti~ Con le lance e gli uncini safferravano i tonni che tentashy
vano fu ggire minacciando di rompere le reti salde Sulla
Morte gli animali presi si abbattevano pesantemente con
battiti violehti sfuggendo loro la vita dalle branchie insanshy
guinate Quanto sangue cera Era come un gran matshy
II 3
l
a
a a
lshy
)i
a
~
ashyIa
111
nshy
ltshy
tatoio e un odore acre e ferino si spandeva intorno a noi
Lavoravamo a tuttuomo per vendicarci del lungo vano
aspettare LUsciere alzava e abbassava la bandiera e sentishy
vamo gli uomini dallaltra barca urlare coperti di sangue
e di spuma La Morte si coprigrave ben presto e minacciava
pel peso Occorse trasportare i tonni in barconi e scaricarshy
li a terra nella Loggia
lo Che pensavo io Vi assicuro che badavo solashy
mente al mio lavoro I mprovvisamente altre frotte furono
spinte nella leveria con un impeto strano con una mishy
naccia di distruzione Bisognava ancora affrettarsi Allora
dalla prima barca di guardilt sudigrave grldo laquoilmiddot pescecane
fra i tonni dagravegli al pescecane l tonni spinti fin sotto
la vtorte si accavallavano urtandosi scagliandosi contro la
barca di guardia la Colannito sforzando la gabbia tenace
delle reti Tiravamo ferendo a morte i piugrave vicini esaltati
anche noi dalla caccia insolita che non ci dava tregua
Improvvisamente mi balzograve accanto il mostro marino che rishy
cadde guizzando tra h frotta che ~i disperse Fu un attishy
mo signore vidi il pesce con la bocca spalancata guarshy
darmi e sentii proprio paura Anche Gianni mi guardograve con
gli stessi occhi del mostro e i suoi denti bianchi balenashy
rono nella bocca larga Sentii un forte strappo alla mia
corda violento il nemico avea cercato di buttarmi a mashy
re senza riuscirvi Trattenni luncino sanguinante pronto
per il lancio girai il braccio e gli scagliai addosso lyncino
Crescevano gli urli intorno a me e nessuno si era accorto
del mio ierro che laveva abbrancato al petto fort~mente
Fu allora che tirai la corda e lo gettai nel carnaio bushy
licante
Che udii r
114
l tonni facendo impeto alla rete laveano sfondata e
si erano dispersi pel mare la tonnara era rotta Vi fu
gran silenzio un gran silenzio di morte intorno a me Mi
accovacciai sulla prora e non vidi piugrave nulla Solo tra la schiushy
ma sanguigna vidi salire dal fondo una fosforescenza fushy
migante e una voce lugubre che veniva dal mare disse
laquo Sono gli occhi dei morti che risalgono a galla )
115
e
toche parole agravei trefazione
19 21NeIla notte di Pasqua del in uma casetta silenziosa sul nostro azwrro Tirreno un giovine fiorente e animoso comechegrave pur allora uscito da lunghe tormentose sofferenze stronCJva da segrave la sua vita slggellando col sangue una breve esistenza fatta di battaglie e di azioni nobilissime Quel giovine redu-e glorioso di Bosco-Cappuccio ove avea lasciato brandelli del suo corpo guadagnandosi in soli tre giorni un encomio ed una medaglia di arshygento era Nino Scalfari amato e ammirato da tutti pel suo fetvido ingegno pel suo cuor
generoso 189 1Era nato a Monteleone il 23 luglio
compirebbe appena oggi i suoi trenteacute anni
amwa FOlldava a Monteleone la Sezione dei noshy
Fece gli studi lic di nel n ostro F i laligraveg ieri e
qllL lli di (J iLllisl rud r J1Z1 n tg li Atenei -ii Roma
( el i V ~ S$ i l l i l i l lui l~Olls i g l io ACL1je mico ha
Cll l1 fe rito in q utt i iiulI1 i alla sua memori a la
LIUr l t (oris ((l 5 a Nelle vigili e an gosciose
dell l I1t u trdl itugrave iullegravellu fondograve egravel ~ o ntel eo ne
qUl l irco lu N lz iu l1 ~t1ist l fuco lare d i patri oltishy
ligravek q uegli imbel b i
klt lli Sau11 e tegrave
vece 1 illgi ga l1tire L1 forz a del la SUd anima
la f erm egraveal c1egraveIL~ SU1 fegravedegrave Usc ito cLt l lOspeLi cll egrave c~ S Orsol a di Boshy
logna ove e l ltl s taln rk overll o do)o la f eri tel
vi sse a Romeacutel m olti m esi reggend Cls i su lle
grucce in gldv i condi zion i e tuttl Jssidigrave G
oliondo 11 (iorllale dlfaha La Libertagrave E CO 10mca 11 il1agravetUgravellO il T empo ed altri
m ulti g iorn ali e rassegl1 e lo ebb elO co llab o r ~H o l e
prezioso infaticabile
Ritiratos i n el su o erem o l1igravear i ll O su l nost ro
Go lfo pur costrelto per ql as i due anni allimshy
m obi litagrave a cauS1 di una recrudegraveSCell7a fclta le
dell e sue fel ite con tinuograve tult v i a lavorare asshy
sid uam en te e son di qu estu ltim o periodo la
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co mpl eto dreacutelm m8 su Co lombo gli studi sul
Folkl ore Ca lclb rese elc Comi l1 ( iJll do cl ritigrave orirr
ll ie mili aUlt m ari Il e r ito rna va a poco CI flo-o
all a vita ci tt ad in esca dalla so litudine lab ori oSt
di Bivona Nell e ul t im E el ez io l1i amministrati ve
risultava CO ll sigli ere COlllLIl1 81e CO lI una sushy
ptrba v o tazione e in CO l1 sig li o sostene va con
lrdol e la GI US) della l os tra bOlglta di ~anta
Ve nereo Egli nutr iva Ull debi to lii ri co nosc en za
c rso qu el lel ill GlI1tevo le Spi lgg iJ che gli lecl
rid ate la fresca giov inezza Ed e Ia assid u o
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su l bi roccino tirato dal suo cava ll o sauro Fabi o
da ll e1 front e ste ll ata e cigravedg li occhi miti ch e egli
I
I al suo bvoro prt dil e tlo il g i o 1l1dli ~ Ltea iVazio 1l aie ti Soldato Sapugravelltw -1 Gran
IV
stri gloriosi iVutilati che lo ebbe animatore e
attivo Presidente e che lo volle poi Presidente
Onorario quando per ragioni di salute fu coshy
stretto a interrompere la sua attivitagrave Qigraveando i suoi cari dopo la tragica notte
cercarono ansiosi tra le sue carte sperando in
un nome in una parola in un saluto che ilshy
luminasse quella sua morte sanguinosa e meno
triste ed amara la rendesse ai 101 cuori dolenti
rinvennero invece una lunga serie di scritti
ilwditi in gran parte ove negrave pensiero di scetshy
tico negrave immagine sdegnosa negrave parola di conshy
tenuto furore tradivan o o spiegavano la terrishy
bilitagrave del suo dramma interiore Quell e pagine
erano invece un canto di amore e di rinascita
un inno sonante al lavoro e alla vita sia che
rievocasse ro le arie dolci della nostra poesia
popolare o (ldditassero il cammino ad un giorshy
nal e di luce sia che celebrando egli le nostre
vecchie virtuose arti casalinghe mostrasse come
attraverso gli anni tra tanti crolli quelle Arti
avessero saputo custodire il santo culto del
focolare o che nel Navigatore incorruttibile e
animoso 2dombrasse la necessitagrave ~ V~ie i otshy
tando contro la materia bruta J~ i~igraveC lza rsi vittoriosi alle regioni supreme dello spirito l
VI
E sI che doveva pur esserci in quegli
scritti un grido di sdegno o unombra di mashy
linconia erano nati tra le corsie di S Orsola
di Bologna tra le mura bianche e tristi di una
clinica romana ravvolta nel verde lassugrave verso
i quartieri nuovi della Cittagrave popolosa tra quelle
della casa paterna ove ancora risuona il ticchett10
delle sue grucce gloriose nella Casa sul mare
ombrata da un pino fragante di resina cinta
di oleandri scossa di continuo da treni fugshy
genti immani mostri rapinatori di affetti e di
speranze lieta del sorriso del sole e del romshy
bo del mare e pur triste dinanzi a quellazzurra
sconfigravenata solitudine l
Ma colui che aveva sorriso nel dolore e
aveva affrontata la morte senza tremare pur
aveva saputo e potuto scrivere le sue piugrave belle
pagine ed esprimere i suoi piugrave freschi pensieri
con clolcezza e con letizia nei luoghi della pena
e delloblio L
Sorse cos1 per onorare degnamente la
memoria dellAutore nel pensiero della famiglia
e in quello degli amici piugrave cari il disegno di
t~bblicarc gl~ scritti rinvenuti raccogliendoli in
un voiuneorga nico e completo che rievocasse
dinanzi aiigraveani ma del lettore la fIgura leggiadra
VI
stri gloriosi Mutilati che lo ebbe animatore e
attivo Presidente e che lo volle poi Presidente
Onorario quando per ragioni di salute fu coshy
stretto a interrompere la sua attivitagrave Qigraveando i suoi cari dopo la tragica notte
cercarono ansiosi tra le sue carte sperando in
un nome in un a parola in un saluto che ilshy
luminasse quella sua morte sanguinosa e m eno
triste ed amara la rendesse ai lor cuori dolenti
rinvennero invece una lunga serie di scritti
iIl t diti in gran parte ove negrave pensiero di scetshy
tico negrave imm ag ine sdegnosa negrave parola di conshy
tenuto furore tradi vano o spiegavano la terrishy
bilitagrave de l suo dramma interiore Quelle pagine
erano invece un canto di amore e di rinascita
un inno sonante al lavo ro e alla vita sia che
ri ev ocassero le arie dolci della nostra poesia
popolare o (dditasse ro il cammino ad un giorshy
nale di luce sia che cel ebrando egli le nostre
vecchie v irtuose ar ti c8sa l inghe mostrasse come
att raverso gli ann i tra tlIlti crolli quelle Arti
avessero saputo custodire il santo culto del
focolare o che nel Navigatore incorruttibile e
animoso 2dombrasse la necessitagrave ci p a ~ire ~Jtshytando contro la materia brut8 y ~ in 1 zarsi
vittoriosi al1e regioni supreme dello spirito [
VI
E sl che doveva pur esserci in quegli
scritti un grido disdegno o unombra di mashy
linconia erano nati tra le cors ie di S Orsola
di Bologna tra le mura bianche e tristi di una
clinica romana ravvolta nel verde lassugrave verso
i quartieri nuovi della Cittagrave popolosa tra quelle
della casa paterna ove ancora risu ona il ticchett1 0
del1e sue grucce gloriose nella Casa sul mare
ombrata da un pino fragan te di resin a cinta
di oleandri scossa di continuo da treni fugshy
genti immani mostri rapina tori di affetti e di
speranze lieta del sorriso del sole e del rom shy
bo del mare e pur triste dinanzi a quellazzurra
sconfinata solitudine l
Ma colui che aveva sorriso nel dolore e
aveva affrontata la morte senza tremare pur
aveva saputo e potuto scrivere le sue piugrave belle
pagine ed esprimere i suoi piugrave freschi pensieri
con c10lcezza e con letizia nei luoghi della pena
e delloblio I
Sorse cos1 per onorare degnamente la
memoria del1 Autore nel pensiero della famiglia
e in quello degli amici piugrave cari il disegno di
j)11bblicarc gl scritti rinvenuti raccogliendoli in
un volume orga nico e completo che rievocasse
d inanz i alIgrave aliima del lettore la figura leggiadra
_V lI
dOltremare del DAnnunzio alla conferenza oe simpatica del Soldelto del C1ttadillo dell Arshy mOilografigravecll sul Moreacutellitenuta in Monteleone
tista E in UIlltl seduteacutel plenaria che resteragrave alla presenza di Luigi Siciliani il XX Settembre memorabile per la solenne religiccedilgtsitagrave che la 1920 ricorrendo il primo centenario d~i moti circonfuse il Consiglio Comunale di Monteshy di Nola leone attraverso la parola commovente ed ispishy Tuttavia non si egrave potuto assegnare la data rata di UllO dei suoi migliori Vincenzo Fi-lt1nco ad og-ni singolo scritto perchegrave spesso non si anima di poeta e cavalier~ di ogni idealitagrave ha era sicuri di coglier nel giusto Si puograve del resto unanimemente affprmato la volontagrave di render stabilire senza tema di eOnare chegravessi se togli noti al pubblico gli scritti lasciati da Nino Scalshy qualche scritw giovanile come giagrave si egrave detto fari - concoi rendo il Comune alle spese della vanno dal 1916 al 1921 e cioegrave dal ritorno pubbl icazione della Guen a Carsica ove la morte lo abbr(1cciograve
Ancora una volla oggi la famigl ia dello senZ(1 rapirlo lllla notte di Bivona quando i l Autore rende grazie cordiali al Consiglio di destino impenttrabile lo travolse di lagrave dalla Monteleone per unegravel iniziativa e per una (onshy vita II lettore lffettuoso vedragrave da queste pashytribuziolle altamente civili ed onorevoli gine balzare la giovanile figura dindomita figraveeshy
Le pagine che seguono non S0l10 tutte rezza sentiragrave di quanto amore ardesse per la quelle rinvenute molte ~ prose e versi - guaste sua terra n(1tale per la sua Calabria bella per dal tempo o illeggibili per abbreviature e correshy la sua PatriCl grande leroe di Bosco-Cappuccio zioni non SOliO state riprodotte molte si tenshy
o quanto fervore di entusiasmo sentisse per larte nero da parte perchegrave framment8rie 0 - incomshy in tutte le sue forme quanta fede nutrisse plete ad altre infigravene non segrave dato posto nea nellavvenire dellUmanitagrave presente raccolta perchegrave di COlltenuto e caratshy Come nel suo velo luccello dalle alte tere llffatto personIle o familiare zone del cielo lascia cadere talvolta qualche
Esse abbracciano un lungo periodo di atshy penn-a visto~ testimonianz1 della bellezza del tivitagrave letteraria ed artisticcl poichegrave vanno da suo corpo cos1 n~1 breve volo della sua vita uno scritto del tutto giovanile sulla Canzone
IX VIII
La tonnara
lf I domandate signore se io mi sia pentito
L ~ ~ Non fui io ad ucciderlo ma una forza cieca
e strana che mttanagliograve lanima di un subito senza piugrave
lasciarmi Avvenne cosi Sui primi giorni del maggio
ve nto e pioggia ce laveano fino allora impedito ponemmo
mano insi enigravee alle tenute di Golfo e a quelle di Faro
Anzi una mattina calando egli a mare un ancora grossa
delle tenute di fuori si fece assai male alla mano sinistra
col canapo da mollare e io laiutai alla bisogna lavorando
alla stessa fune arrossata del suo sangue
Finimmo cosIgrave i lavori chegrave giagrave pronte erano le due
strade giagrave la Iv orte er a al suo pos to lUsciere avea isshy
sato la sua bandiera e per la Camera piccola vigilata
dalla barca di guardia e la Camera grande era tutto uno
sciabordio di pali di sugheri di reti
Come San Giorgio nostro patrono volle anche il
Mustaccio fu calato ed io e Gianni scendemmo a terra
per fermare ancor piugrave allo scoglio della Siggiogravela il lungo
1deg7
Codardo di tenuta Quan do tutto fu pronto si potegrave con
laiuto de Santo cominciare la pesca
Vedetegrave come tutto megrave ne lla memoria Una sera di
domenica e tuttavia si lavorava il vento di terra portograve
sino a noi il rombo lontano delle campane Forse erano
finite le Quarantore e le Chiese suonavano per le sacre
funzioni Ci togliemmo tutti il berretto a bordo e sostamshy
mo dal lamiddotoro Gianni solo si tenne in dispark LlIgravela dishy
vota orazione ed io notai che strapplndosi dalla bocca la
pipa la gittograve in mare con dispregio fi ssandomi stran~ll1ente
Il rombo lontano or sigrave or no giungeva a noi sul mare in
bonaccia pegraver laria sigrave cheta che parve mi l onda s inc reshy
spasse al lassaggio del suono
Ancora un altro ricord o del suo strano rancore per me
La notte di SIn Pasquale una grande nuvolagliil si stese
sul golfo Il mare dormiva e le onde sbattendo piano ai
fianchi della Nlorte facevano brillare la spuma come quando
al buio si strofinino dei fiammiferi lo attendevo ta nquillashy
mente al mio lavoro Mi si avvicinograve e mi disse laquoVedi
quelle luci sono gli occhi dei morti che torn ano a galla
e rise fil i parve che un gufo si posasse sullantenna
tanto stridulo e secco fu quel riso E io lo tenni per
malaugurio chegrave il pe nsiero mi corse al campa nile della
nostra Ch iesa e alle storie paurose che la nonn a mi narshy
rava da bimbo quando mi diceva laquo egrave megliCJ ederlo il
gufo che sentirlo raquo
Si prese terra ancora una volta e fu all ora che venne
un giorno a trovarmi a casa Gli offrii da bere e moshy
gliema gliene versograve un bicchiere e gli diede anche un
piattello di piselli freschi Bevve senza ringraziare con tanta
108
aria di abitudine che a me dispiacque essere stato con
lui sigrave cortese QUlJ)do uscimmo e Lena mia ci accompashy
gl1~) fino alluscio ch e guarda a mare ebbi una terribile
sorpresa Prima di svoltare dalla st rad uzza di casa non
gli vidi piLl tra le mani il garofano ros~o che avea porshy
tato sin allora Mi Joltai di botto quasi prevedendo Lena
sulla porta salutava e accennava a lui col fiore tra i cashy
pelli Il (O re mi diede un balzo signore eravamo sposi
dl un anno L Repressi ogni moto con sofferenza indicibile
e presi insieme a lui la via della Marina ove dOevo comshy
prare delle gazose per il Caporais rimasto a bord o Sapete
cre mi domandograve Gianni signore Se soffrissi di acido allo
stomaco Non era quella una trista e vile ironia Rishy
tornammo in coperta Lo scirocco grave e molesto portava
su noi un caldo e unafa insopportabili che mi Serravano
la mente sempre fissa a quel garofano rosso come sangue
tanto ch e la notte lo sognai mutato in un cuore e quel
cuore era il mio e provai acute fitte chegrave i cani me lo
voleano strappare con denti e unghie Immagi nate che
vita dinfegraverno sia cominciata per me allora Una mattina me lo vidi dapresso col suo lieve passo
elastico quasi animalesco Era in maglia nera con unancora
rossa di~egnata sul petto che dava immagine duna macchia
di sangue Calmo e sorridenk mi parlograve di un suo desiderio pomiddot
sto addosso a Rosa mia sorellt1 e concluse laquoGiorgio
noi siamo buoni compagni e tu mi conosci sappi che
vorrei sposarla raquo Non avrei dovuto balza rgli sopra
signore Come permettere qUelle parole che suonavano
scherno per me che avevo sorpreso tra i capelli della
I09
mia donna il fiore clandestino se non del tradimento (=rto
dellinsidia Eppure non mi mossi e solo tra i miei denti
scricchiolograve la cannuccia della pipa
laquo E cosIgrave raquo mi chiese laquo Non so che dire Gianni
per ora Ne riparleremo meglio a levata di tonnara quando
saragrave finita la stagione della pesca raquo E non si parlograve pii
del suo amore per Rosa
Era appena passata qualche settimana quando il Cashy
porais chiese di me con insistenza l compagni aggiLlstashy
vano i canapi ripulivano gli uncini con la pomice riparashy
vano le maglie delle reti Il Capo stette un pezzo silenshy
zioso prima di dirmi la ragione della sua chiamata Accese
la pipa lentamente ne assaporograve le prime boccate poi mi
disse laquo Senti Giorgio ti voglio dire una cosa ma tu non
tadirare Se Gianni la vuole sposare tua sorella perchegrave
la maltratta e Ia tenta Ieri alla fontana egli cercava pershy
suaderla e Rosa lo mise al posto e gli rispose con uno
schiaffo Lo vidi io Bisogna che --non faccia piugrave scendere
Gianni a terra raquo Il vecchio Capo guardava il mare lonshy
tano evitando i miei ochi per non farmi arrossire
lo rimasi di sasso e mi parve che londeggiare della
barca mi facesse sguazzare il cervello nella testa laquo Anche
mia sorella raquo pensai II dubbio allora si fece realtagrave afshy
ferrandomi con la sua morsa pitl forte che gli unccedilini sulle
carni vive del tonno Tornai a poppa col capo in fiamme
e sentii il bisogno di tuffarlo nellacqua Non auguro
al peggiore dei miei lIemici la piugrave piccola parte di ciograve che
soffrivo E cos1 i giorni passavano nellangoscia e nellaspetshy
tazione Nellaspettazione di che sgnore Mah non lo sape~
va neanche io E la vita continuava a volar via disperata e
110
inutile solo il fresco vento leggiero portandoci il profumo
degli aranci sparsi sulla costa mi riconfortava addolcendo
la mia tristezza e la mia pena Anche noi signore uomini
ignoranti e rozzi le sentiamo queste cose belle e il cuore
s1 fa piugrave buono Ma a me nel cuore doleva una spina
aSSili piugrave acuta di quella che arma certi pesci velenosi
quali fanno venire le ulceri solo a toccarli
Mero accorto che da alcuni giorni egli mi guardava
come per aggredirmi di nascosto Avrei voluto che si urshy
tasse con me che mi provocasse che mi attaccasse inshy
giustamente e lo tentavo Ma pareva che un demonio gli
allontanasse i pericoli e lo liberassegrave dagli ostacoli E scroshy
sciava sempre nel profondo della mia anima quel riso strishy
dulo in quei la bocca piugrave rossa del garofano tra quei dellti
bianchi che parea volessero mordermi
Diventava di giorno in giorno piugrave scortese piugrave punshy
gente con tutti piugrave licenzioso nei detti pitl sboccato parshy
lando di donne A me non rivolgeva pitl la parola direttashy
mellte da quando non gli avevo risposto sul discorso di
Rosa mia
Ai compagni strizzava locchio se cera da fare delle
allusioni parlando di qllalche giovane sposa Una sera racshy
contando agli amiCi dei suoi amori con una bella ragazza
lontana di qui non era lecito fare il nome disse rishy
dendo tra i denti bianchi laquoa me piace prendere le don ne
pei capelli lunghi e scioglierli raquo e mi guardograve Il pensiero
corse a Lena che rossa il volto venne un giorn- ad
aprirmi la porta con le trecce sciolte raccogliendole frettoshy
losamel1te E mille piccoli incidenti mille fatti nuovi non
notati prima - un fazzoletto di seta di quelli che piacevano
III
a lui un busto color di rosa un corpetto che non le avevo
comprato io un paio di scarpette lucide le forcinelle gialle
coi diamanti falsi gli orecchini lunghi che Lena avea
portati dalla fiera della Madonna dei Polsi quando era
andata con sua madre subito dopo il nostro matrimonio
mentre io ero alla pesca delle sardelle - tutto mi confershy
mava nel mio sospetto bruciandomi il cuore e lanima
Come potevo allora dubitare E la notte linsonnia
mi travagliava cosigrave come mi snervava il pensiero continuo
durante il lavoro nel giorno onde mi proponevo di scenshy
dere a terra di correre a casa per far confessare tutto~a
quella trista donna che maveva ammaliato coi suoi occhi
e colle sue labbra pi~ne dinfingimento e di menzogna
Perchegrave non abbandonai la pesca e non tornai in paese
Perchegrave un uncino di ferro mi teneva inchiodato vicino a
lui su quella barca fatale con la forza delle ancore che
dal fon ugraveo ttnevano sald a la tonnara Non so_ So che
quella sera fummn imrrovvisamente avvertiti dalla prima
barca di guardia Il cielo era sgombro e il tempo bell issishy
mo Lo scirocco non tirava piugrave anzi vera una brezza fresca
e leggiera che increspava le onde sulle funi e sulle reti
diritte che faceano tremolare lo specchio rigato dalle corde
e dai sugheri come unimmensa foglia venata
Vi meravigliate signore che io sia tanto calmo Vi
sono certi stati misteriosi dellanima che la gi~sti7ia non
arriva a vedere vi sono certe offese che il giudice non
basta a lavar~ vegrave dentro di noi come un a forza buona
che ci apre gli occhi che ci chiama e ci guida ma una
altra ve negrave malvagia che ci attossica il sangue bendanshy
doci gli occhi offuscandoci il cervello
II2
Provatevi a condannarmi ditemi che non dovevo comshy
mettere quell atto E siete poi sicuro che labbia comshy
messo io Potete dimostrarmelo Perchegrave mi guardate
Credete forse che mabbiano ammaestrato i miei avvoshy
cati o vi stupite del mio parlare ordinato Anche nel
petfo del marinaio cegrave un cuore e una coscienza Se io li
avediil colti insieme e li avesse sgozzati la giustizi a degli
uomini mi avrebbe assolto Che dunque dovevo aspettare
la prova terri bi le forse E la voce che gridava dentro di
me e il sangue attossicato che mi scorreva nelle ven e non
bastavano forse Non martellava sigrave forte il mio cuore che
egli il colpevole non do vesse udirlo
E cosigrave fummo chiamati allerta I tonni tentand o con
la bocca le reti irsute del pedale volgevano verso la Porta
della Camera riccol a Venivano a quattro a cinque a
torme affrettate come spinte da una corrente La Camera
nera piena Giagrave la barca di guardia aveva alzato le reti
ed essi si erano preciritati nella Camera di Porta nuova
LUsciere aveva alzato la bandiera davviso solle va ta la
porta egrave i tonni balzalldo si eran precipitati nella b eria
Latonnara pDrtava finalmente middot Per la prima volta il Cashy
porais gittograve in aria il berretto di lana e ognuno di noi
corse agli uncini e alle scuri
Cera ancora abbastanza luce chegrave grande chiaria era
sullacqua Non ho visto mai tanta ressa e tanto tramesti~ Con le lance e gli uncini safferravano i tonni che tentashy
vano fu ggire minacciando di rompere le reti salde Sulla
Morte gli animali presi si abbattevano pesantemente con
battiti violehti sfuggendo loro la vita dalle branchie insanshy
guinate Quanto sangue cera Era come un gran matshy
II 3
l
a
a a
lshy
)i
a
~
ashyIa
111
nshy
ltshy
tatoio e un odore acre e ferino si spandeva intorno a noi
Lavoravamo a tuttuomo per vendicarci del lungo vano
aspettare LUsciere alzava e abbassava la bandiera e sentishy
vamo gli uomini dallaltra barca urlare coperti di sangue
e di spuma La Morte si coprigrave ben presto e minacciava
pel peso Occorse trasportare i tonni in barconi e scaricarshy
li a terra nella Loggia
lo Che pensavo io Vi assicuro che badavo solashy
mente al mio lavoro I mprovvisamente altre frotte furono
spinte nella leveria con un impeto strano con una mishy
naccia di distruzione Bisognava ancora affrettarsi Allora
dalla prima barca di guardilt sudigrave grldo laquoilmiddot pescecane
fra i tonni dagravegli al pescecane l tonni spinti fin sotto
la vtorte si accavallavano urtandosi scagliandosi contro la
barca di guardia la Colannito sforzando la gabbia tenace
delle reti Tiravamo ferendo a morte i piugrave vicini esaltati
anche noi dalla caccia insolita che non ci dava tregua
Improvvisamente mi balzograve accanto il mostro marino che rishy
cadde guizzando tra h frotta che ~i disperse Fu un attishy
mo signore vidi il pesce con la bocca spalancata guarshy
darmi e sentii proprio paura Anche Gianni mi guardograve con
gli stessi occhi del mostro e i suoi denti bianchi balenashy
rono nella bocca larga Sentii un forte strappo alla mia
corda violento il nemico avea cercato di buttarmi a mashy
re senza riuscirvi Trattenni luncino sanguinante pronto
per il lancio girai il braccio e gli scagliai addosso lyncino
Crescevano gli urli intorno a me e nessuno si era accorto
del mio ierro che laveva abbrancato al petto fort~mente
Fu allora che tirai la corda e lo gettai nel carnaio bushy
licante
Che udii r
114
l tonni facendo impeto alla rete laveano sfondata e
si erano dispersi pel mare la tonnara era rotta Vi fu
gran silenzio un gran silenzio di morte intorno a me Mi
accovacciai sulla prora e non vidi piugrave nulla Solo tra la schiushy
ma sanguigna vidi salire dal fondo una fosforescenza fushy
migante e una voce lugubre che veniva dal mare disse
laquo Sono gli occhi dei morti che risalgono a galla )
115
amwa FOlldava a Monteleone la Sezione dei noshy
Fece gli studi lic di nel n ostro F i laligraveg ieri e
qllL lli di (J iLllisl rud r J1Z1 n tg li Atenei -ii Roma
( el i V ~ S$ i l l i l i l lui l~Olls i g l io ACL1je mico ha
Cll l1 fe rito in q utt i iiulI1 i alla sua memori a la
LIUr l t (oris ((l 5 a Nelle vigili e an gosciose
dell l I1t u trdl itugrave iullegravellu fondograve egravel ~ o ntel eo ne
qUl l irco lu N lz iu l1 ~t1ist l fuco lare d i patri oltishy
ligravek q uegli imbel b i
klt lli Sau11 e tegrave
vece 1 illgi ga l1tire L1 forz a del la SUd anima
la f erm egraveal c1egraveIL~ SU1 fegravedegrave Usc ito cLt l lOspeLi cll egrave c~ S Orsol a di Boshy
logna ove e l ltl s taln rk overll o do)o la f eri tel
vi sse a Romeacutel m olti m esi reggend Cls i su lle
grucce in gldv i condi zion i e tuttl Jssidigrave G
oliondo 11 (iorllale dlfaha La Libertagrave E CO 10mca 11 il1agravetUgravellO il T empo ed altri
m ulti g iorn ali e rassegl1 e lo ebb elO co llab o r ~H o l e
prezioso infaticabile
Ritiratos i n el su o erem o l1igravear i ll O su l nost ro
Go lfo pur costrelto per ql as i due anni allimshy
m obi litagrave a cauS1 di una recrudegraveSCell7a fclta le
dell e sue fel ite con tinuograve tult v i a lavorare asshy
sid uam en te e son di qu estu ltim o periodo la
prege vole conferenza su Mi ch ele igraveV orelli lin shy
co mpl eto dreacutelm m8 su Co lombo gli studi sul
Folkl ore Ca lclb rese elc Comi l1 ( iJll do cl ritigrave orirr
ll ie mili aUlt m ari Il e r ito rna va a poco CI flo-o
all a vita ci tt ad in esca dalla so litudine lab ori oSt
di Bivona Nell e ul t im E el ez io l1i amministrati ve
risultava CO ll sigli ere COlllLIl1 81e CO lI una sushy
ptrba v o tazione e in CO l1 sig li o sostene va con
lrdol e la GI US) della l os tra bOlglta di ~anta
Ve nereo Egli nutr iva Ull debi to lii ri co nosc en za
c rso qu el lel ill GlI1tevo le Spi lgg iJ che gli lecl
rid ate la fresca giov inezza Ed e Ia assid u o
alle torn ellegrave Co nsili ar i velle n do cbll l mmint
su l bi roccino tirato dal suo cava ll o sauro Fabi o
da ll e1 front e ste ll ata e cigravedg li occhi miti ch e egli
I
I al suo bvoro prt dil e tlo il g i o 1l1dli ~ Ltea iVazio 1l aie ti Soldato Sapugravelltw -1 Gran
IV
stri gloriosi iVutilati che lo ebbe animatore e
attivo Presidente e che lo volle poi Presidente
Onorario quando per ragioni di salute fu coshy
stretto a interrompere la sua attivitagrave Qigraveando i suoi cari dopo la tragica notte
cercarono ansiosi tra le sue carte sperando in
un nome in una parola in un saluto che ilshy
luminasse quella sua morte sanguinosa e meno
triste ed amara la rendesse ai 101 cuori dolenti
rinvennero invece una lunga serie di scritti
ilwditi in gran parte ove negrave pensiero di scetshy
tico negrave immagine sdegnosa negrave parola di conshy
tenuto furore tradivan o o spiegavano la terrishy
bilitagrave del suo dramma interiore Quell e pagine
erano invece un canto di amore e di rinascita
un inno sonante al lavoro e alla vita sia che
rievocasse ro le arie dolci della nostra poesia
popolare o (ldditassero il cammino ad un giorshy
nal e di luce sia che celebrando egli le nostre
vecchie virtuose arti casalinghe mostrasse come
attraverso gli anni tra tanti crolli quelle Arti
avessero saputo custodire il santo culto del
focolare o che nel Navigatore incorruttibile e
animoso 2dombrasse la necessitagrave ~ V~ie i otshy
tando contro la materia bruta J~ i~igraveC lza rsi vittoriosi alle regioni supreme dello spirito l
VI
E sI che doveva pur esserci in quegli
scritti un grido di sdegno o unombra di mashy
linconia erano nati tra le corsie di S Orsola
di Bologna tra le mura bianche e tristi di una
clinica romana ravvolta nel verde lassugrave verso
i quartieri nuovi della Cittagrave popolosa tra quelle
della casa paterna ove ancora risuona il ticchett10
delle sue grucce gloriose nella Casa sul mare
ombrata da un pino fragante di resina cinta
di oleandri scossa di continuo da treni fugshy
genti immani mostri rapinatori di affetti e di
speranze lieta del sorriso del sole e del romshy
bo del mare e pur triste dinanzi a quellazzurra
sconfigravenata solitudine l
Ma colui che aveva sorriso nel dolore e
aveva affrontata la morte senza tremare pur
aveva saputo e potuto scrivere le sue piugrave belle
pagine ed esprimere i suoi piugrave freschi pensieri
con clolcezza e con letizia nei luoghi della pena
e delloblio L
Sorse cos1 per onorare degnamente la
memoria dellAutore nel pensiero della famiglia
e in quello degli amici piugrave cari il disegno di
t~bblicarc gl~ scritti rinvenuti raccogliendoli in
un voiuneorga nico e completo che rievocasse
dinanzi aiigraveani ma del lettore la fIgura leggiadra
VI
stri gloriosi Mutilati che lo ebbe animatore e
attivo Presidente e che lo volle poi Presidente
Onorario quando per ragioni di salute fu coshy
stretto a interrompere la sua attivitagrave Qigraveando i suoi cari dopo la tragica notte
cercarono ansiosi tra le sue carte sperando in
un nome in un a parola in un saluto che ilshy
luminasse quella sua morte sanguinosa e m eno
triste ed amara la rendesse ai lor cuori dolenti
rinvennero invece una lunga serie di scritti
iIl t diti in gran parte ove negrave pensiero di scetshy
tico negrave imm ag ine sdegnosa negrave parola di conshy
tenuto furore tradi vano o spiegavano la terrishy
bilitagrave de l suo dramma interiore Quelle pagine
erano invece un canto di amore e di rinascita
un inno sonante al lavo ro e alla vita sia che
ri ev ocassero le arie dolci della nostra poesia
popolare o (dditasse ro il cammino ad un giorshy
nale di luce sia che cel ebrando egli le nostre
vecchie v irtuose ar ti c8sa l inghe mostrasse come
att raverso gli ann i tra tlIlti crolli quelle Arti
avessero saputo custodire il santo culto del
focolare o che nel Navigatore incorruttibile e
animoso 2dombrasse la necessitagrave ci p a ~ire ~Jtshytando contro la materia brut8 y ~ in 1 zarsi
vittoriosi al1e regioni supreme dello spirito [
VI
E sl che doveva pur esserci in quegli
scritti un grido disdegno o unombra di mashy
linconia erano nati tra le cors ie di S Orsola
di Bologna tra le mura bianche e tristi di una
clinica romana ravvolta nel verde lassugrave verso
i quartieri nuovi della Cittagrave popolosa tra quelle
della casa paterna ove ancora risu ona il ticchett1 0
del1e sue grucce gloriose nella Casa sul mare
ombrata da un pino fragan te di resin a cinta
di oleandri scossa di continuo da treni fugshy
genti immani mostri rapina tori di affetti e di
speranze lieta del sorriso del sole e del rom shy
bo del mare e pur triste dinanzi a quellazzurra
sconfinata solitudine l
Ma colui che aveva sorriso nel dolore e
aveva affrontata la morte senza tremare pur
aveva saputo e potuto scrivere le sue piugrave belle
pagine ed esprimere i suoi piugrave freschi pensieri
con c10lcezza e con letizia nei luoghi della pena
e delloblio I
Sorse cos1 per onorare degnamente la
memoria del1 Autore nel pensiero della famiglia
e in quello degli amici piugrave cari il disegno di
j)11bblicarc gl scritti rinvenuti raccogliendoli in
un volume orga nico e completo che rievocasse
d inanz i alIgrave aliima del lettore la figura leggiadra
_V lI
dOltremare del DAnnunzio alla conferenza oe simpatica del Soldelto del C1ttadillo dell Arshy mOilografigravecll sul Moreacutellitenuta in Monteleone
tista E in UIlltl seduteacutel plenaria che resteragrave alla presenza di Luigi Siciliani il XX Settembre memorabile per la solenne religiccedilgtsitagrave che la 1920 ricorrendo il primo centenario d~i moti circonfuse il Consiglio Comunale di Monteshy di Nola leone attraverso la parola commovente ed ispishy Tuttavia non si egrave potuto assegnare la data rata di UllO dei suoi migliori Vincenzo Fi-lt1nco ad og-ni singolo scritto perchegrave spesso non si anima di poeta e cavalier~ di ogni idealitagrave ha era sicuri di coglier nel giusto Si puograve del resto unanimemente affprmato la volontagrave di render stabilire senza tema di eOnare chegravessi se togli noti al pubblico gli scritti lasciati da Nino Scalshy qualche scritw giovanile come giagrave si egrave detto fari - concoi rendo il Comune alle spese della vanno dal 1916 al 1921 e cioegrave dal ritorno pubbl icazione della Guen a Carsica ove la morte lo abbr(1cciograve
Ancora una volla oggi la famigl ia dello senZ(1 rapirlo lllla notte di Bivona quando i l Autore rende grazie cordiali al Consiglio di destino impenttrabile lo travolse di lagrave dalla Monteleone per unegravel iniziativa e per una (onshy vita II lettore lffettuoso vedragrave da queste pashytribuziolle altamente civili ed onorevoli gine balzare la giovanile figura dindomita figraveeshy
Le pagine che seguono non S0l10 tutte rezza sentiragrave di quanto amore ardesse per la quelle rinvenute molte ~ prose e versi - guaste sua terra n(1tale per la sua Calabria bella per dal tempo o illeggibili per abbreviature e correshy la sua PatriCl grande leroe di Bosco-Cappuccio zioni non SOliO state riprodotte molte si tenshy
o quanto fervore di entusiasmo sentisse per larte nero da parte perchegrave framment8rie 0 - incomshy in tutte le sue forme quanta fede nutrisse plete ad altre infigravene non segrave dato posto nea nellavvenire dellUmanitagrave presente raccolta perchegrave di COlltenuto e caratshy Come nel suo velo luccello dalle alte tere llffatto personIle o familiare zone del cielo lascia cadere talvolta qualche
Esse abbracciano un lungo periodo di atshy penn-a visto~ testimonianz1 della bellezza del tivitagrave letteraria ed artisticcl poichegrave vanno da suo corpo cos1 n~1 breve volo della sua vita uno scritto del tutto giovanile sulla Canzone
IX VIII
La tonnara
lf I domandate signore se io mi sia pentito
L ~ ~ Non fui io ad ucciderlo ma una forza cieca
e strana che mttanagliograve lanima di un subito senza piugrave
lasciarmi Avvenne cosi Sui primi giorni del maggio
ve nto e pioggia ce laveano fino allora impedito ponemmo
mano insi enigravee alle tenute di Golfo e a quelle di Faro
Anzi una mattina calando egli a mare un ancora grossa
delle tenute di fuori si fece assai male alla mano sinistra
col canapo da mollare e io laiutai alla bisogna lavorando
alla stessa fune arrossata del suo sangue
Finimmo cosIgrave i lavori chegrave giagrave pronte erano le due
strade giagrave la Iv orte er a al suo pos to lUsciere avea isshy
sato la sua bandiera e per la Camera piccola vigilata
dalla barca di guardia e la Camera grande era tutto uno
sciabordio di pali di sugheri di reti
Come San Giorgio nostro patrono volle anche il
Mustaccio fu calato ed io e Gianni scendemmo a terra
per fermare ancor piugrave allo scoglio della Siggiogravela il lungo
1deg7
Codardo di tenuta Quan do tutto fu pronto si potegrave con
laiuto de Santo cominciare la pesca
Vedetegrave come tutto megrave ne lla memoria Una sera di
domenica e tuttavia si lavorava il vento di terra portograve
sino a noi il rombo lontano delle campane Forse erano
finite le Quarantore e le Chiese suonavano per le sacre
funzioni Ci togliemmo tutti il berretto a bordo e sostamshy
mo dal lamiddotoro Gianni solo si tenne in dispark LlIgravela dishy
vota orazione ed io notai che strapplndosi dalla bocca la
pipa la gittograve in mare con dispregio fi ssandomi stran~ll1ente
Il rombo lontano or sigrave or no giungeva a noi sul mare in
bonaccia pegraver laria sigrave cheta che parve mi l onda s inc reshy
spasse al lassaggio del suono
Ancora un altro ricord o del suo strano rancore per me
La notte di SIn Pasquale una grande nuvolagliil si stese
sul golfo Il mare dormiva e le onde sbattendo piano ai
fianchi della Nlorte facevano brillare la spuma come quando
al buio si strofinino dei fiammiferi lo attendevo ta nquillashy
mente al mio lavoro Mi si avvicinograve e mi disse laquoVedi
quelle luci sono gli occhi dei morti che torn ano a galla
e rise fil i parve che un gufo si posasse sullantenna
tanto stridulo e secco fu quel riso E io lo tenni per
malaugurio chegrave il pe nsiero mi corse al campa nile della
nostra Ch iesa e alle storie paurose che la nonn a mi narshy
rava da bimbo quando mi diceva laquo egrave megliCJ ederlo il
gufo che sentirlo raquo
Si prese terra ancora una volta e fu all ora che venne
un giorno a trovarmi a casa Gli offrii da bere e moshy
gliema gliene versograve un bicchiere e gli diede anche un
piattello di piselli freschi Bevve senza ringraziare con tanta
108
aria di abitudine che a me dispiacque essere stato con
lui sigrave cortese QUlJ)do uscimmo e Lena mia ci accompashy
gl1~) fino alluscio ch e guarda a mare ebbi una terribile
sorpresa Prima di svoltare dalla st rad uzza di casa non
gli vidi piLl tra le mani il garofano ros~o che avea porshy
tato sin allora Mi Joltai di botto quasi prevedendo Lena
sulla porta salutava e accennava a lui col fiore tra i cashy
pelli Il (O re mi diede un balzo signore eravamo sposi
dl un anno L Repressi ogni moto con sofferenza indicibile
e presi insieme a lui la via della Marina ove dOevo comshy
prare delle gazose per il Caporais rimasto a bord o Sapete
cre mi domandograve Gianni signore Se soffrissi di acido allo
stomaco Non era quella una trista e vile ironia Rishy
tornammo in coperta Lo scirocco grave e molesto portava
su noi un caldo e unafa insopportabili che mi Serravano
la mente sempre fissa a quel garofano rosso come sangue
tanto ch e la notte lo sognai mutato in un cuore e quel
cuore era il mio e provai acute fitte chegrave i cani me lo
voleano strappare con denti e unghie Immagi nate che
vita dinfegraverno sia cominciata per me allora Una mattina me lo vidi dapresso col suo lieve passo
elastico quasi animalesco Era in maglia nera con unancora
rossa di~egnata sul petto che dava immagine duna macchia
di sangue Calmo e sorridenk mi parlograve di un suo desiderio pomiddot
sto addosso a Rosa mia sorellt1 e concluse laquoGiorgio
noi siamo buoni compagni e tu mi conosci sappi che
vorrei sposarla raquo Non avrei dovuto balza rgli sopra
signore Come permettere qUelle parole che suonavano
scherno per me che avevo sorpreso tra i capelli della
I09
mia donna il fiore clandestino se non del tradimento (=rto
dellinsidia Eppure non mi mossi e solo tra i miei denti
scricchiolograve la cannuccia della pipa
laquo E cosIgrave raquo mi chiese laquo Non so che dire Gianni
per ora Ne riparleremo meglio a levata di tonnara quando
saragrave finita la stagione della pesca raquo E non si parlograve pii
del suo amore per Rosa
Era appena passata qualche settimana quando il Cashy
porais chiese di me con insistenza l compagni aggiLlstashy
vano i canapi ripulivano gli uncini con la pomice riparashy
vano le maglie delle reti Il Capo stette un pezzo silenshy
zioso prima di dirmi la ragione della sua chiamata Accese
la pipa lentamente ne assaporograve le prime boccate poi mi
disse laquo Senti Giorgio ti voglio dire una cosa ma tu non
tadirare Se Gianni la vuole sposare tua sorella perchegrave
la maltratta e Ia tenta Ieri alla fontana egli cercava pershy
suaderla e Rosa lo mise al posto e gli rispose con uno
schiaffo Lo vidi io Bisogna che --non faccia piugrave scendere
Gianni a terra raquo Il vecchio Capo guardava il mare lonshy
tano evitando i miei ochi per non farmi arrossire
lo rimasi di sasso e mi parve che londeggiare della
barca mi facesse sguazzare il cervello nella testa laquo Anche
mia sorella raquo pensai II dubbio allora si fece realtagrave afshy
ferrandomi con la sua morsa pitl forte che gli unccedilini sulle
carni vive del tonno Tornai a poppa col capo in fiamme
e sentii il bisogno di tuffarlo nellacqua Non auguro
al peggiore dei miei lIemici la piugrave piccola parte di ciograve che
soffrivo E cos1 i giorni passavano nellangoscia e nellaspetshy
tazione Nellaspettazione di che sgnore Mah non lo sape~
va neanche io E la vita continuava a volar via disperata e
110
inutile solo il fresco vento leggiero portandoci il profumo
degli aranci sparsi sulla costa mi riconfortava addolcendo
la mia tristezza e la mia pena Anche noi signore uomini
ignoranti e rozzi le sentiamo queste cose belle e il cuore
s1 fa piugrave buono Ma a me nel cuore doleva una spina
aSSili piugrave acuta di quella che arma certi pesci velenosi
quali fanno venire le ulceri solo a toccarli
Mero accorto che da alcuni giorni egli mi guardava
come per aggredirmi di nascosto Avrei voluto che si urshy
tasse con me che mi provocasse che mi attaccasse inshy
giustamente e lo tentavo Ma pareva che un demonio gli
allontanasse i pericoli e lo liberassegrave dagli ostacoli E scroshy
sciava sempre nel profondo della mia anima quel riso strishy
dulo in quei la bocca piugrave rossa del garofano tra quei dellti
bianchi che parea volessero mordermi
Diventava di giorno in giorno piugrave scortese piugrave punshy
gente con tutti piugrave licenzioso nei detti pitl sboccato parshy
lando di donne A me non rivolgeva pitl la parola direttashy
mellte da quando non gli avevo risposto sul discorso di
Rosa mia
Ai compagni strizzava locchio se cera da fare delle
allusioni parlando di qllalche giovane sposa Una sera racshy
contando agli amiCi dei suoi amori con una bella ragazza
lontana di qui non era lecito fare il nome disse rishy
dendo tra i denti bianchi laquoa me piace prendere le don ne
pei capelli lunghi e scioglierli raquo e mi guardograve Il pensiero
corse a Lena che rossa il volto venne un giorn- ad
aprirmi la porta con le trecce sciolte raccogliendole frettoshy
losamel1te E mille piccoli incidenti mille fatti nuovi non
notati prima - un fazzoletto di seta di quelli che piacevano
III
a lui un busto color di rosa un corpetto che non le avevo
comprato io un paio di scarpette lucide le forcinelle gialle
coi diamanti falsi gli orecchini lunghi che Lena avea
portati dalla fiera della Madonna dei Polsi quando era
andata con sua madre subito dopo il nostro matrimonio
mentre io ero alla pesca delle sardelle - tutto mi confershy
mava nel mio sospetto bruciandomi il cuore e lanima
Come potevo allora dubitare E la notte linsonnia
mi travagliava cosigrave come mi snervava il pensiero continuo
durante il lavoro nel giorno onde mi proponevo di scenshy
dere a terra di correre a casa per far confessare tutto~a
quella trista donna che maveva ammaliato coi suoi occhi
e colle sue labbra pi~ne dinfingimento e di menzogna
Perchegrave non abbandonai la pesca e non tornai in paese
Perchegrave un uncino di ferro mi teneva inchiodato vicino a
lui su quella barca fatale con la forza delle ancore che
dal fon ugraveo ttnevano sald a la tonnara Non so_ So che
quella sera fummn imrrovvisamente avvertiti dalla prima
barca di guardia Il cielo era sgombro e il tempo bell issishy
mo Lo scirocco non tirava piugrave anzi vera una brezza fresca
e leggiera che increspava le onde sulle funi e sulle reti
diritte che faceano tremolare lo specchio rigato dalle corde
e dai sugheri come unimmensa foglia venata
Vi meravigliate signore che io sia tanto calmo Vi
sono certi stati misteriosi dellanima che la gi~sti7ia non
arriva a vedere vi sono certe offese che il giudice non
basta a lavar~ vegrave dentro di noi come un a forza buona
che ci apre gli occhi che ci chiama e ci guida ma una
altra ve negrave malvagia che ci attossica il sangue bendanshy
doci gli occhi offuscandoci il cervello
II2
Provatevi a condannarmi ditemi che non dovevo comshy
mettere quell atto E siete poi sicuro che labbia comshy
messo io Potete dimostrarmelo Perchegrave mi guardate
Credete forse che mabbiano ammaestrato i miei avvoshy
cati o vi stupite del mio parlare ordinato Anche nel
petfo del marinaio cegrave un cuore e una coscienza Se io li
avediil colti insieme e li avesse sgozzati la giustizi a degli
uomini mi avrebbe assolto Che dunque dovevo aspettare
la prova terri bi le forse E la voce che gridava dentro di
me e il sangue attossicato che mi scorreva nelle ven e non
bastavano forse Non martellava sigrave forte il mio cuore che
egli il colpevole non do vesse udirlo
E cosigrave fummo chiamati allerta I tonni tentand o con
la bocca le reti irsute del pedale volgevano verso la Porta
della Camera riccol a Venivano a quattro a cinque a
torme affrettate come spinte da una corrente La Camera
nera piena Giagrave la barca di guardia aveva alzato le reti
ed essi si erano preciritati nella Camera di Porta nuova
LUsciere aveva alzato la bandiera davviso solle va ta la
porta egrave i tonni balzalldo si eran precipitati nella b eria
Latonnara pDrtava finalmente middot Per la prima volta il Cashy
porais gittograve in aria il berretto di lana e ognuno di noi
corse agli uncini e alle scuri
Cera ancora abbastanza luce chegrave grande chiaria era
sullacqua Non ho visto mai tanta ressa e tanto tramesti~ Con le lance e gli uncini safferravano i tonni che tentashy
vano fu ggire minacciando di rompere le reti salde Sulla
Morte gli animali presi si abbattevano pesantemente con
battiti violehti sfuggendo loro la vita dalle branchie insanshy
guinate Quanto sangue cera Era come un gran matshy
II 3
l
a
a a
lshy
)i
a
~
ashyIa
111
nshy
ltshy
tatoio e un odore acre e ferino si spandeva intorno a noi
Lavoravamo a tuttuomo per vendicarci del lungo vano
aspettare LUsciere alzava e abbassava la bandiera e sentishy
vamo gli uomini dallaltra barca urlare coperti di sangue
e di spuma La Morte si coprigrave ben presto e minacciava
pel peso Occorse trasportare i tonni in barconi e scaricarshy
li a terra nella Loggia
lo Che pensavo io Vi assicuro che badavo solashy
mente al mio lavoro I mprovvisamente altre frotte furono
spinte nella leveria con un impeto strano con una mishy
naccia di distruzione Bisognava ancora affrettarsi Allora
dalla prima barca di guardilt sudigrave grldo laquoilmiddot pescecane
fra i tonni dagravegli al pescecane l tonni spinti fin sotto
la vtorte si accavallavano urtandosi scagliandosi contro la
barca di guardia la Colannito sforzando la gabbia tenace
delle reti Tiravamo ferendo a morte i piugrave vicini esaltati
anche noi dalla caccia insolita che non ci dava tregua
Improvvisamente mi balzograve accanto il mostro marino che rishy
cadde guizzando tra h frotta che ~i disperse Fu un attishy
mo signore vidi il pesce con la bocca spalancata guarshy
darmi e sentii proprio paura Anche Gianni mi guardograve con
gli stessi occhi del mostro e i suoi denti bianchi balenashy
rono nella bocca larga Sentii un forte strappo alla mia
corda violento il nemico avea cercato di buttarmi a mashy
re senza riuscirvi Trattenni luncino sanguinante pronto
per il lancio girai il braccio e gli scagliai addosso lyncino
Crescevano gli urli intorno a me e nessuno si era accorto
del mio ierro che laveva abbrancato al petto fort~mente
Fu allora che tirai la corda e lo gettai nel carnaio bushy
licante
Che udii r
114
l tonni facendo impeto alla rete laveano sfondata e
si erano dispersi pel mare la tonnara era rotta Vi fu
gran silenzio un gran silenzio di morte intorno a me Mi
accovacciai sulla prora e non vidi piugrave nulla Solo tra la schiushy
ma sanguigna vidi salire dal fondo una fosforescenza fushy
migante e una voce lugubre che veniva dal mare disse
laquo Sono gli occhi dei morti che risalgono a galla )
115
stri gloriosi iVutilati che lo ebbe animatore e
attivo Presidente e che lo volle poi Presidente
Onorario quando per ragioni di salute fu coshy
stretto a interrompere la sua attivitagrave Qigraveando i suoi cari dopo la tragica notte
cercarono ansiosi tra le sue carte sperando in
un nome in una parola in un saluto che ilshy
luminasse quella sua morte sanguinosa e meno
triste ed amara la rendesse ai 101 cuori dolenti
rinvennero invece una lunga serie di scritti
ilwditi in gran parte ove negrave pensiero di scetshy
tico negrave immagine sdegnosa negrave parola di conshy
tenuto furore tradivan o o spiegavano la terrishy
bilitagrave del suo dramma interiore Quell e pagine
erano invece un canto di amore e di rinascita
un inno sonante al lavoro e alla vita sia che
rievocasse ro le arie dolci della nostra poesia
popolare o (ldditassero il cammino ad un giorshy
nal e di luce sia che celebrando egli le nostre
vecchie virtuose arti casalinghe mostrasse come
attraverso gli anni tra tanti crolli quelle Arti
avessero saputo custodire il santo culto del
focolare o che nel Navigatore incorruttibile e
animoso 2dombrasse la necessitagrave ~ V~ie i otshy
tando contro la materia bruta J~ i~igraveC lza rsi vittoriosi alle regioni supreme dello spirito l
VI
E sI che doveva pur esserci in quegli
scritti un grido di sdegno o unombra di mashy
linconia erano nati tra le corsie di S Orsola
di Bologna tra le mura bianche e tristi di una
clinica romana ravvolta nel verde lassugrave verso
i quartieri nuovi della Cittagrave popolosa tra quelle
della casa paterna ove ancora risuona il ticchett10
delle sue grucce gloriose nella Casa sul mare
ombrata da un pino fragante di resina cinta
di oleandri scossa di continuo da treni fugshy
genti immani mostri rapinatori di affetti e di
speranze lieta del sorriso del sole e del romshy
bo del mare e pur triste dinanzi a quellazzurra
sconfigravenata solitudine l
Ma colui che aveva sorriso nel dolore e
aveva affrontata la morte senza tremare pur
aveva saputo e potuto scrivere le sue piugrave belle
pagine ed esprimere i suoi piugrave freschi pensieri
con clolcezza e con letizia nei luoghi della pena
e delloblio L
Sorse cos1 per onorare degnamente la
memoria dellAutore nel pensiero della famiglia
e in quello degli amici piugrave cari il disegno di
t~bblicarc gl~ scritti rinvenuti raccogliendoli in
un voiuneorga nico e completo che rievocasse
dinanzi aiigraveani ma del lettore la fIgura leggiadra
VI
stri gloriosi Mutilati che lo ebbe animatore e
attivo Presidente e che lo volle poi Presidente
Onorario quando per ragioni di salute fu coshy
stretto a interrompere la sua attivitagrave Qigraveando i suoi cari dopo la tragica notte
cercarono ansiosi tra le sue carte sperando in
un nome in un a parola in un saluto che ilshy
luminasse quella sua morte sanguinosa e m eno
triste ed amara la rendesse ai lor cuori dolenti
rinvennero invece una lunga serie di scritti
iIl t diti in gran parte ove negrave pensiero di scetshy
tico negrave imm ag ine sdegnosa negrave parola di conshy
tenuto furore tradi vano o spiegavano la terrishy
bilitagrave de l suo dramma interiore Quelle pagine
erano invece un canto di amore e di rinascita
un inno sonante al lavo ro e alla vita sia che
ri ev ocassero le arie dolci della nostra poesia
popolare o (dditasse ro il cammino ad un giorshy
nale di luce sia che cel ebrando egli le nostre
vecchie v irtuose ar ti c8sa l inghe mostrasse come
att raverso gli ann i tra tlIlti crolli quelle Arti
avessero saputo custodire il santo culto del
focolare o che nel Navigatore incorruttibile e
animoso 2dombrasse la necessitagrave ci p a ~ire ~Jtshytando contro la materia brut8 y ~ in 1 zarsi
vittoriosi al1e regioni supreme dello spirito [
VI
E sl che doveva pur esserci in quegli
scritti un grido disdegno o unombra di mashy
linconia erano nati tra le cors ie di S Orsola
di Bologna tra le mura bianche e tristi di una
clinica romana ravvolta nel verde lassugrave verso
i quartieri nuovi della Cittagrave popolosa tra quelle
della casa paterna ove ancora risu ona il ticchett1 0
del1e sue grucce gloriose nella Casa sul mare
ombrata da un pino fragan te di resin a cinta
di oleandri scossa di continuo da treni fugshy
genti immani mostri rapina tori di affetti e di
speranze lieta del sorriso del sole e del rom shy
bo del mare e pur triste dinanzi a quellazzurra
sconfinata solitudine l
Ma colui che aveva sorriso nel dolore e
aveva affrontata la morte senza tremare pur
aveva saputo e potuto scrivere le sue piugrave belle
pagine ed esprimere i suoi piugrave freschi pensieri
con c10lcezza e con letizia nei luoghi della pena
e delloblio I
Sorse cos1 per onorare degnamente la
memoria del1 Autore nel pensiero della famiglia
e in quello degli amici piugrave cari il disegno di
j)11bblicarc gl scritti rinvenuti raccogliendoli in
un volume orga nico e completo che rievocasse
d inanz i alIgrave aliima del lettore la figura leggiadra
_V lI
dOltremare del DAnnunzio alla conferenza oe simpatica del Soldelto del C1ttadillo dell Arshy mOilografigravecll sul Moreacutellitenuta in Monteleone
tista E in UIlltl seduteacutel plenaria che resteragrave alla presenza di Luigi Siciliani il XX Settembre memorabile per la solenne religiccedilgtsitagrave che la 1920 ricorrendo il primo centenario d~i moti circonfuse il Consiglio Comunale di Monteshy di Nola leone attraverso la parola commovente ed ispishy Tuttavia non si egrave potuto assegnare la data rata di UllO dei suoi migliori Vincenzo Fi-lt1nco ad og-ni singolo scritto perchegrave spesso non si anima di poeta e cavalier~ di ogni idealitagrave ha era sicuri di coglier nel giusto Si puograve del resto unanimemente affprmato la volontagrave di render stabilire senza tema di eOnare chegravessi se togli noti al pubblico gli scritti lasciati da Nino Scalshy qualche scritw giovanile come giagrave si egrave detto fari - concoi rendo il Comune alle spese della vanno dal 1916 al 1921 e cioegrave dal ritorno pubbl icazione della Guen a Carsica ove la morte lo abbr(1cciograve
Ancora una volla oggi la famigl ia dello senZ(1 rapirlo lllla notte di Bivona quando i l Autore rende grazie cordiali al Consiglio di destino impenttrabile lo travolse di lagrave dalla Monteleone per unegravel iniziativa e per una (onshy vita II lettore lffettuoso vedragrave da queste pashytribuziolle altamente civili ed onorevoli gine balzare la giovanile figura dindomita figraveeshy
Le pagine che seguono non S0l10 tutte rezza sentiragrave di quanto amore ardesse per la quelle rinvenute molte ~ prose e versi - guaste sua terra n(1tale per la sua Calabria bella per dal tempo o illeggibili per abbreviature e correshy la sua PatriCl grande leroe di Bosco-Cappuccio zioni non SOliO state riprodotte molte si tenshy
o quanto fervore di entusiasmo sentisse per larte nero da parte perchegrave framment8rie 0 - incomshy in tutte le sue forme quanta fede nutrisse plete ad altre infigravene non segrave dato posto nea nellavvenire dellUmanitagrave presente raccolta perchegrave di COlltenuto e caratshy Come nel suo velo luccello dalle alte tere llffatto personIle o familiare zone del cielo lascia cadere talvolta qualche
Esse abbracciano un lungo periodo di atshy penn-a visto~ testimonianz1 della bellezza del tivitagrave letteraria ed artisticcl poichegrave vanno da suo corpo cos1 n~1 breve volo della sua vita uno scritto del tutto giovanile sulla Canzone
IX VIII
La tonnara
lf I domandate signore se io mi sia pentito
L ~ ~ Non fui io ad ucciderlo ma una forza cieca
e strana che mttanagliograve lanima di un subito senza piugrave
lasciarmi Avvenne cosi Sui primi giorni del maggio
ve nto e pioggia ce laveano fino allora impedito ponemmo
mano insi enigravee alle tenute di Golfo e a quelle di Faro
Anzi una mattina calando egli a mare un ancora grossa
delle tenute di fuori si fece assai male alla mano sinistra
col canapo da mollare e io laiutai alla bisogna lavorando
alla stessa fune arrossata del suo sangue
Finimmo cosIgrave i lavori chegrave giagrave pronte erano le due
strade giagrave la Iv orte er a al suo pos to lUsciere avea isshy
sato la sua bandiera e per la Camera piccola vigilata
dalla barca di guardia e la Camera grande era tutto uno
sciabordio di pali di sugheri di reti
Come San Giorgio nostro patrono volle anche il
Mustaccio fu calato ed io e Gianni scendemmo a terra
per fermare ancor piugrave allo scoglio della Siggiogravela il lungo
1deg7
Codardo di tenuta Quan do tutto fu pronto si potegrave con
laiuto de Santo cominciare la pesca
Vedetegrave come tutto megrave ne lla memoria Una sera di
domenica e tuttavia si lavorava il vento di terra portograve
sino a noi il rombo lontano delle campane Forse erano
finite le Quarantore e le Chiese suonavano per le sacre
funzioni Ci togliemmo tutti il berretto a bordo e sostamshy
mo dal lamiddotoro Gianni solo si tenne in dispark LlIgravela dishy
vota orazione ed io notai che strapplndosi dalla bocca la
pipa la gittograve in mare con dispregio fi ssandomi stran~ll1ente
Il rombo lontano or sigrave or no giungeva a noi sul mare in
bonaccia pegraver laria sigrave cheta che parve mi l onda s inc reshy
spasse al lassaggio del suono
Ancora un altro ricord o del suo strano rancore per me
La notte di SIn Pasquale una grande nuvolagliil si stese
sul golfo Il mare dormiva e le onde sbattendo piano ai
fianchi della Nlorte facevano brillare la spuma come quando
al buio si strofinino dei fiammiferi lo attendevo ta nquillashy
mente al mio lavoro Mi si avvicinograve e mi disse laquoVedi
quelle luci sono gli occhi dei morti che torn ano a galla
e rise fil i parve che un gufo si posasse sullantenna
tanto stridulo e secco fu quel riso E io lo tenni per
malaugurio chegrave il pe nsiero mi corse al campa nile della
nostra Ch iesa e alle storie paurose che la nonn a mi narshy
rava da bimbo quando mi diceva laquo egrave megliCJ ederlo il
gufo che sentirlo raquo
Si prese terra ancora una volta e fu all ora che venne
un giorno a trovarmi a casa Gli offrii da bere e moshy
gliema gliene versograve un bicchiere e gli diede anche un
piattello di piselli freschi Bevve senza ringraziare con tanta
108
aria di abitudine che a me dispiacque essere stato con
lui sigrave cortese QUlJ)do uscimmo e Lena mia ci accompashy
gl1~) fino alluscio ch e guarda a mare ebbi una terribile
sorpresa Prima di svoltare dalla st rad uzza di casa non
gli vidi piLl tra le mani il garofano ros~o che avea porshy
tato sin allora Mi Joltai di botto quasi prevedendo Lena
sulla porta salutava e accennava a lui col fiore tra i cashy
pelli Il (O re mi diede un balzo signore eravamo sposi
dl un anno L Repressi ogni moto con sofferenza indicibile
e presi insieme a lui la via della Marina ove dOevo comshy
prare delle gazose per il Caporais rimasto a bord o Sapete
cre mi domandograve Gianni signore Se soffrissi di acido allo
stomaco Non era quella una trista e vile ironia Rishy
tornammo in coperta Lo scirocco grave e molesto portava
su noi un caldo e unafa insopportabili che mi Serravano
la mente sempre fissa a quel garofano rosso come sangue
tanto ch e la notte lo sognai mutato in un cuore e quel
cuore era il mio e provai acute fitte chegrave i cani me lo
voleano strappare con denti e unghie Immagi nate che
vita dinfegraverno sia cominciata per me allora Una mattina me lo vidi dapresso col suo lieve passo
elastico quasi animalesco Era in maglia nera con unancora
rossa di~egnata sul petto che dava immagine duna macchia
di sangue Calmo e sorridenk mi parlograve di un suo desiderio pomiddot
sto addosso a Rosa mia sorellt1 e concluse laquoGiorgio
noi siamo buoni compagni e tu mi conosci sappi che
vorrei sposarla raquo Non avrei dovuto balza rgli sopra
signore Come permettere qUelle parole che suonavano
scherno per me che avevo sorpreso tra i capelli della
I09
mia donna il fiore clandestino se non del tradimento (=rto
dellinsidia Eppure non mi mossi e solo tra i miei denti
scricchiolograve la cannuccia della pipa
laquo E cosIgrave raquo mi chiese laquo Non so che dire Gianni
per ora Ne riparleremo meglio a levata di tonnara quando
saragrave finita la stagione della pesca raquo E non si parlograve pii
del suo amore per Rosa
Era appena passata qualche settimana quando il Cashy
porais chiese di me con insistenza l compagni aggiLlstashy
vano i canapi ripulivano gli uncini con la pomice riparashy
vano le maglie delle reti Il Capo stette un pezzo silenshy
zioso prima di dirmi la ragione della sua chiamata Accese
la pipa lentamente ne assaporograve le prime boccate poi mi
disse laquo Senti Giorgio ti voglio dire una cosa ma tu non
tadirare Se Gianni la vuole sposare tua sorella perchegrave
la maltratta e Ia tenta Ieri alla fontana egli cercava pershy
suaderla e Rosa lo mise al posto e gli rispose con uno
schiaffo Lo vidi io Bisogna che --non faccia piugrave scendere
Gianni a terra raquo Il vecchio Capo guardava il mare lonshy
tano evitando i miei ochi per non farmi arrossire
lo rimasi di sasso e mi parve che londeggiare della
barca mi facesse sguazzare il cervello nella testa laquo Anche
mia sorella raquo pensai II dubbio allora si fece realtagrave afshy
ferrandomi con la sua morsa pitl forte che gli unccedilini sulle
carni vive del tonno Tornai a poppa col capo in fiamme
e sentii il bisogno di tuffarlo nellacqua Non auguro
al peggiore dei miei lIemici la piugrave piccola parte di ciograve che
soffrivo E cos1 i giorni passavano nellangoscia e nellaspetshy
tazione Nellaspettazione di che sgnore Mah non lo sape~
va neanche io E la vita continuava a volar via disperata e
110
inutile solo il fresco vento leggiero portandoci il profumo
degli aranci sparsi sulla costa mi riconfortava addolcendo
la mia tristezza e la mia pena Anche noi signore uomini
ignoranti e rozzi le sentiamo queste cose belle e il cuore
s1 fa piugrave buono Ma a me nel cuore doleva una spina
aSSili piugrave acuta di quella che arma certi pesci velenosi
quali fanno venire le ulceri solo a toccarli
Mero accorto che da alcuni giorni egli mi guardava
come per aggredirmi di nascosto Avrei voluto che si urshy
tasse con me che mi provocasse che mi attaccasse inshy
giustamente e lo tentavo Ma pareva che un demonio gli
allontanasse i pericoli e lo liberassegrave dagli ostacoli E scroshy
sciava sempre nel profondo della mia anima quel riso strishy
dulo in quei la bocca piugrave rossa del garofano tra quei dellti
bianchi che parea volessero mordermi
Diventava di giorno in giorno piugrave scortese piugrave punshy
gente con tutti piugrave licenzioso nei detti pitl sboccato parshy
lando di donne A me non rivolgeva pitl la parola direttashy
mellte da quando non gli avevo risposto sul discorso di
Rosa mia
Ai compagni strizzava locchio se cera da fare delle
allusioni parlando di qllalche giovane sposa Una sera racshy
contando agli amiCi dei suoi amori con una bella ragazza
lontana di qui non era lecito fare il nome disse rishy
dendo tra i denti bianchi laquoa me piace prendere le don ne
pei capelli lunghi e scioglierli raquo e mi guardograve Il pensiero
corse a Lena che rossa il volto venne un giorn- ad
aprirmi la porta con le trecce sciolte raccogliendole frettoshy
losamel1te E mille piccoli incidenti mille fatti nuovi non
notati prima - un fazzoletto di seta di quelli che piacevano
III
a lui un busto color di rosa un corpetto che non le avevo
comprato io un paio di scarpette lucide le forcinelle gialle
coi diamanti falsi gli orecchini lunghi che Lena avea
portati dalla fiera della Madonna dei Polsi quando era
andata con sua madre subito dopo il nostro matrimonio
mentre io ero alla pesca delle sardelle - tutto mi confershy
mava nel mio sospetto bruciandomi il cuore e lanima
Come potevo allora dubitare E la notte linsonnia
mi travagliava cosigrave come mi snervava il pensiero continuo
durante il lavoro nel giorno onde mi proponevo di scenshy
dere a terra di correre a casa per far confessare tutto~a
quella trista donna che maveva ammaliato coi suoi occhi
e colle sue labbra pi~ne dinfingimento e di menzogna
Perchegrave non abbandonai la pesca e non tornai in paese
Perchegrave un uncino di ferro mi teneva inchiodato vicino a
lui su quella barca fatale con la forza delle ancore che
dal fon ugraveo ttnevano sald a la tonnara Non so_ So che
quella sera fummn imrrovvisamente avvertiti dalla prima
barca di guardia Il cielo era sgombro e il tempo bell issishy
mo Lo scirocco non tirava piugrave anzi vera una brezza fresca
e leggiera che increspava le onde sulle funi e sulle reti
diritte che faceano tremolare lo specchio rigato dalle corde
e dai sugheri come unimmensa foglia venata
Vi meravigliate signore che io sia tanto calmo Vi
sono certi stati misteriosi dellanima che la gi~sti7ia non
arriva a vedere vi sono certe offese che il giudice non
basta a lavar~ vegrave dentro di noi come un a forza buona
che ci apre gli occhi che ci chiama e ci guida ma una
altra ve negrave malvagia che ci attossica il sangue bendanshy
doci gli occhi offuscandoci il cervello
II2
Provatevi a condannarmi ditemi che non dovevo comshy
mettere quell atto E siete poi sicuro che labbia comshy
messo io Potete dimostrarmelo Perchegrave mi guardate
Credete forse che mabbiano ammaestrato i miei avvoshy
cati o vi stupite del mio parlare ordinato Anche nel
petfo del marinaio cegrave un cuore e una coscienza Se io li
avediil colti insieme e li avesse sgozzati la giustizi a degli
uomini mi avrebbe assolto Che dunque dovevo aspettare
la prova terri bi le forse E la voce che gridava dentro di
me e il sangue attossicato che mi scorreva nelle ven e non
bastavano forse Non martellava sigrave forte il mio cuore che
egli il colpevole non do vesse udirlo
E cosigrave fummo chiamati allerta I tonni tentand o con
la bocca le reti irsute del pedale volgevano verso la Porta
della Camera riccol a Venivano a quattro a cinque a
torme affrettate come spinte da una corrente La Camera
nera piena Giagrave la barca di guardia aveva alzato le reti
ed essi si erano preciritati nella Camera di Porta nuova
LUsciere aveva alzato la bandiera davviso solle va ta la
porta egrave i tonni balzalldo si eran precipitati nella b eria
Latonnara pDrtava finalmente middot Per la prima volta il Cashy
porais gittograve in aria il berretto di lana e ognuno di noi
corse agli uncini e alle scuri
Cera ancora abbastanza luce chegrave grande chiaria era
sullacqua Non ho visto mai tanta ressa e tanto tramesti~ Con le lance e gli uncini safferravano i tonni che tentashy
vano fu ggire minacciando di rompere le reti salde Sulla
Morte gli animali presi si abbattevano pesantemente con
battiti violehti sfuggendo loro la vita dalle branchie insanshy
guinate Quanto sangue cera Era come un gran matshy
II 3
l
a
a a
lshy
)i
a
~
ashyIa
111
nshy
ltshy
tatoio e un odore acre e ferino si spandeva intorno a noi
Lavoravamo a tuttuomo per vendicarci del lungo vano
aspettare LUsciere alzava e abbassava la bandiera e sentishy
vamo gli uomini dallaltra barca urlare coperti di sangue
e di spuma La Morte si coprigrave ben presto e minacciava
pel peso Occorse trasportare i tonni in barconi e scaricarshy
li a terra nella Loggia
lo Che pensavo io Vi assicuro che badavo solashy
mente al mio lavoro I mprovvisamente altre frotte furono
spinte nella leveria con un impeto strano con una mishy
naccia di distruzione Bisognava ancora affrettarsi Allora
dalla prima barca di guardilt sudigrave grldo laquoilmiddot pescecane
fra i tonni dagravegli al pescecane l tonni spinti fin sotto
la vtorte si accavallavano urtandosi scagliandosi contro la
barca di guardia la Colannito sforzando la gabbia tenace
delle reti Tiravamo ferendo a morte i piugrave vicini esaltati
anche noi dalla caccia insolita che non ci dava tregua
Improvvisamente mi balzograve accanto il mostro marino che rishy
cadde guizzando tra h frotta che ~i disperse Fu un attishy
mo signore vidi il pesce con la bocca spalancata guarshy
darmi e sentii proprio paura Anche Gianni mi guardograve con
gli stessi occhi del mostro e i suoi denti bianchi balenashy
rono nella bocca larga Sentii un forte strappo alla mia
corda violento il nemico avea cercato di buttarmi a mashy
re senza riuscirvi Trattenni luncino sanguinante pronto
per il lancio girai il braccio e gli scagliai addosso lyncino
Crescevano gli urli intorno a me e nessuno si era accorto
del mio ierro che laveva abbrancato al petto fort~mente
Fu allora che tirai la corda e lo gettai nel carnaio bushy
licante
Che udii r
114
l tonni facendo impeto alla rete laveano sfondata e
si erano dispersi pel mare la tonnara era rotta Vi fu
gran silenzio un gran silenzio di morte intorno a me Mi
accovacciai sulla prora e non vidi piugrave nulla Solo tra la schiushy
ma sanguigna vidi salire dal fondo una fosforescenza fushy
migante e una voce lugubre che veniva dal mare disse
laquo Sono gli occhi dei morti che risalgono a galla )
115
stri gloriosi Mutilati che lo ebbe animatore e
attivo Presidente e che lo volle poi Presidente
Onorario quando per ragioni di salute fu coshy
stretto a interrompere la sua attivitagrave Qigraveando i suoi cari dopo la tragica notte
cercarono ansiosi tra le sue carte sperando in
un nome in un a parola in un saluto che ilshy
luminasse quella sua morte sanguinosa e m eno
triste ed amara la rendesse ai lor cuori dolenti
rinvennero invece una lunga serie di scritti
iIl t diti in gran parte ove negrave pensiero di scetshy
tico negrave imm ag ine sdegnosa negrave parola di conshy
tenuto furore tradi vano o spiegavano la terrishy
bilitagrave de l suo dramma interiore Quelle pagine
erano invece un canto di amore e di rinascita
un inno sonante al lavo ro e alla vita sia che
ri ev ocassero le arie dolci della nostra poesia
popolare o (dditasse ro il cammino ad un giorshy
nale di luce sia che cel ebrando egli le nostre
vecchie v irtuose ar ti c8sa l inghe mostrasse come
att raverso gli ann i tra tlIlti crolli quelle Arti
avessero saputo custodire il santo culto del
focolare o che nel Navigatore incorruttibile e
animoso 2dombrasse la necessitagrave ci p a ~ire ~Jtshytando contro la materia brut8 y ~ in 1 zarsi
vittoriosi al1e regioni supreme dello spirito [
VI
E sl che doveva pur esserci in quegli
scritti un grido disdegno o unombra di mashy
linconia erano nati tra le cors ie di S Orsola
di Bologna tra le mura bianche e tristi di una
clinica romana ravvolta nel verde lassugrave verso
i quartieri nuovi della Cittagrave popolosa tra quelle
della casa paterna ove ancora risu ona il ticchett1 0
del1e sue grucce gloriose nella Casa sul mare
ombrata da un pino fragan te di resin a cinta
di oleandri scossa di continuo da treni fugshy
genti immani mostri rapina tori di affetti e di
speranze lieta del sorriso del sole e del rom shy
bo del mare e pur triste dinanzi a quellazzurra
sconfinata solitudine l
Ma colui che aveva sorriso nel dolore e
aveva affrontata la morte senza tremare pur
aveva saputo e potuto scrivere le sue piugrave belle
pagine ed esprimere i suoi piugrave freschi pensieri
con c10lcezza e con letizia nei luoghi della pena
e delloblio I
Sorse cos1 per onorare degnamente la
memoria del1 Autore nel pensiero della famiglia
e in quello degli amici piugrave cari il disegno di
j)11bblicarc gl scritti rinvenuti raccogliendoli in
un volume orga nico e completo che rievocasse
d inanz i alIgrave aliima del lettore la figura leggiadra
_V lI
dOltremare del DAnnunzio alla conferenza oe simpatica del Soldelto del C1ttadillo dell Arshy mOilografigravecll sul Moreacutellitenuta in Monteleone
tista E in UIlltl seduteacutel plenaria che resteragrave alla presenza di Luigi Siciliani il XX Settembre memorabile per la solenne religiccedilgtsitagrave che la 1920 ricorrendo il primo centenario d~i moti circonfuse il Consiglio Comunale di Monteshy di Nola leone attraverso la parola commovente ed ispishy Tuttavia non si egrave potuto assegnare la data rata di UllO dei suoi migliori Vincenzo Fi-lt1nco ad og-ni singolo scritto perchegrave spesso non si anima di poeta e cavalier~ di ogni idealitagrave ha era sicuri di coglier nel giusto Si puograve del resto unanimemente affprmato la volontagrave di render stabilire senza tema di eOnare chegravessi se togli noti al pubblico gli scritti lasciati da Nino Scalshy qualche scritw giovanile come giagrave si egrave detto fari - concoi rendo il Comune alle spese della vanno dal 1916 al 1921 e cioegrave dal ritorno pubbl icazione della Guen a Carsica ove la morte lo abbr(1cciograve
Ancora una volla oggi la famigl ia dello senZ(1 rapirlo lllla notte di Bivona quando i l Autore rende grazie cordiali al Consiglio di destino impenttrabile lo travolse di lagrave dalla Monteleone per unegravel iniziativa e per una (onshy vita II lettore lffettuoso vedragrave da queste pashytribuziolle altamente civili ed onorevoli gine balzare la giovanile figura dindomita figraveeshy
Le pagine che seguono non S0l10 tutte rezza sentiragrave di quanto amore ardesse per la quelle rinvenute molte ~ prose e versi - guaste sua terra n(1tale per la sua Calabria bella per dal tempo o illeggibili per abbreviature e correshy la sua PatriCl grande leroe di Bosco-Cappuccio zioni non SOliO state riprodotte molte si tenshy
o quanto fervore di entusiasmo sentisse per larte nero da parte perchegrave framment8rie 0 - incomshy in tutte le sue forme quanta fede nutrisse plete ad altre infigravene non segrave dato posto nea nellavvenire dellUmanitagrave presente raccolta perchegrave di COlltenuto e caratshy Come nel suo velo luccello dalle alte tere llffatto personIle o familiare zone del cielo lascia cadere talvolta qualche
Esse abbracciano un lungo periodo di atshy penn-a visto~ testimonianz1 della bellezza del tivitagrave letteraria ed artisticcl poichegrave vanno da suo corpo cos1 n~1 breve volo della sua vita uno scritto del tutto giovanile sulla Canzone
IX VIII
La tonnara
lf I domandate signore se io mi sia pentito
L ~ ~ Non fui io ad ucciderlo ma una forza cieca
e strana che mttanagliograve lanima di un subito senza piugrave
lasciarmi Avvenne cosi Sui primi giorni del maggio
ve nto e pioggia ce laveano fino allora impedito ponemmo
mano insi enigravee alle tenute di Golfo e a quelle di Faro
Anzi una mattina calando egli a mare un ancora grossa
delle tenute di fuori si fece assai male alla mano sinistra
col canapo da mollare e io laiutai alla bisogna lavorando
alla stessa fune arrossata del suo sangue
Finimmo cosIgrave i lavori chegrave giagrave pronte erano le due
strade giagrave la Iv orte er a al suo pos to lUsciere avea isshy
sato la sua bandiera e per la Camera piccola vigilata
dalla barca di guardia e la Camera grande era tutto uno
sciabordio di pali di sugheri di reti
Come San Giorgio nostro patrono volle anche il
Mustaccio fu calato ed io e Gianni scendemmo a terra
per fermare ancor piugrave allo scoglio della Siggiogravela il lungo
1deg7
Codardo di tenuta Quan do tutto fu pronto si potegrave con
laiuto de Santo cominciare la pesca
Vedetegrave come tutto megrave ne lla memoria Una sera di
domenica e tuttavia si lavorava il vento di terra portograve
sino a noi il rombo lontano delle campane Forse erano
finite le Quarantore e le Chiese suonavano per le sacre
funzioni Ci togliemmo tutti il berretto a bordo e sostamshy
mo dal lamiddotoro Gianni solo si tenne in dispark LlIgravela dishy
vota orazione ed io notai che strapplndosi dalla bocca la
pipa la gittograve in mare con dispregio fi ssandomi stran~ll1ente
Il rombo lontano or sigrave or no giungeva a noi sul mare in
bonaccia pegraver laria sigrave cheta che parve mi l onda s inc reshy
spasse al lassaggio del suono
Ancora un altro ricord o del suo strano rancore per me
La notte di SIn Pasquale una grande nuvolagliil si stese
sul golfo Il mare dormiva e le onde sbattendo piano ai
fianchi della Nlorte facevano brillare la spuma come quando
al buio si strofinino dei fiammiferi lo attendevo ta nquillashy
mente al mio lavoro Mi si avvicinograve e mi disse laquoVedi
quelle luci sono gli occhi dei morti che torn ano a galla
e rise fil i parve che un gufo si posasse sullantenna
tanto stridulo e secco fu quel riso E io lo tenni per
malaugurio chegrave il pe nsiero mi corse al campa nile della
nostra Ch iesa e alle storie paurose che la nonn a mi narshy
rava da bimbo quando mi diceva laquo egrave megliCJ ederlo il
gufo che sentirlo raquo
Si prese terra ancora una volta e fu all ora che venne
un giorno a trovarmi a casa Gli offrii da bere e moshy
gliema gliene versograve un bicchiere e gli diede anche un
piattello di piselli freschi Bevve senza ringraziare con tanta
108
aria di abitudine che a me dispiacque essere stato con
lui sigrave cortese QUlJ)do uscimmo e Lena mia ci accompashy
gl1~) fino alluscio ch e guarda a mare ebbi una terribile
sorpresa Prima di svoltare dalla st rad uzza di casa non
gli vidi piLl tra le mani il garofano ros~o che avea porshy
tato sin allora Mi Joltai di botto quasi prevedendo Lena
sulla porta salutava e accennava a lui col fiore tra i cashy
pelli Il (O re mi diede un balzo signore eravamo sposi
dl un anno L Repressi ogni moto con sofferenza indicibile
e presi insieme a lui la via della Marina ove dOevo comshy
prare delle gazose per il Caporais rimasto a bord o Sapete
cre mi domandograve Gianni signore Se soffrissi di acido allo
stomaco Non era quella una trista e vile ironia Rishy
tornammo in coperta Lo scirocco grave e molesto portava
su noi un caldo e unafa insopportabili che mi Serravano
la mente sempre fissa a quel garofano rosso come sangue
tanto ch e la notte lo sognai mutato in un cuore e quel
cuore era il mio e provai acute fitte chegrave i cani me lo
voleano strappare con denti e unghie Immagi nate che
vita dinfegraverno sia cominciata per me allora Una mattina me lo vidi dapresso col suo lieve passo
elastico quasi animalesco Era in maglia nera con unancora
rossa di~egnata sul petto che dava immagine duna macchia
di sangue Calmo e sorridenk mi parlograve di un suo desiderio pomiddot
sto addosso a Rosa mia sorellt1 e concluse laquoGiorgio
noi siamo buoni compagni e tu mi conosci sappi che
vorrei sposarla raquo Non avrei dovuto balza rgli sopra
signore Come permettere qUelle parole che suonavano
scherno per me che avevo sorpreso tra i capelli della
I09
mia donna il fiore clandestino se non del tradimento (=rto
dellinsidia Eppure non mi mossi e solo tra i miei denti
scricchiolograve la cannuccia della pipa
laquo E cosIgrave raquo mi chiese laquo Non so che dire Gianni
per ora Ne riparleremo meglio a levata di tonnara quando
saragrave finita la stagione della pesca raquo E non si parlograve pii
del suo amore per Rosa
Era appena passata qualche settimana quando il Cashy
porais chiese di me con insistenza l compagni aggiLlstashy
vano i canapi ripulivano gli uncini con la pomice riparashy
vano le maglie delle reti Il Capo stette un pezzo silenshy
zioso prima di dirmi la ragione della sua chiamata Accese
la pipa lentamente ne assaporograve le prime boccate poi mi
disse laquo Senti Giorgio ti voglio dire una cosa ma tu non
tadirare Se Gianni la vuole sposare tua sorella perchegrave
la maltratta e Ia tenta Ieri alla fontana egli cercava pershy
suaderla e Rosa lo mise al posto e gli rispose con uno
schiaffo Lo vidi io Bisogna che --non faccia piugrave scendere
Gianni a terra raquo Il vecchio Capo guardava il mare lonshy
tano evitando i miei ochi per non farmi arrossire
lo rimasi di sasso e mi parve che londeggiare della
barca mi facesse sguazzare il cervello nella testa laquo Anche
mia sorella raquo pensai II dubbio allora si fece realtagrave afshy
ferrandomi con la sua morsa pitl forte che gli unccedilini sulle
carni vive del tonno Tornai a poppa col capo in fiamme
e sentii il bisogno di tuffarlo nellacqua Non auguro
al peggiore dei miei lIemici la piugrave piccola parte di ciograve che
soffrivo E cos1 i giorni passavano nellangoscia e nellaspetshy
tazione Nellaspettazione di che sgnore Mah non lo sape~
va neanche io E la vita continuava a volar via disperata e
110
inutile solo il fresco vento leggiero portandoci il profumo
degli aranci sparsi sulla costa mi riconfortava addolcendo
la mia tristezza e la mia pena Anche noi signore uomini
ignoranti e rozzi le sentiamo queste cose belle e il cuore
s1 fa piugrave buono Ma a me nel cuore doleva una spina
aSSili piugrave acuta di quella che arma certi pesci velenosi
quali fanno venire le ulceri solo a toccarli
Mero accorto che da alcuni giorni egli mi guardava
come per aggredirmi di nascosto Avrei voluto che si urshy
tasse con me che mi provocasse che mi attaccasse inshy
giustamente e lo tentavo Ma pareva che un demonio gli
allontanasse i pericoli e lo liberassegrave dagli ostacoli E scroshy
sciava sempre nel profondo della mia anima quel riso strishy
dulo in quei la bocca piugrave rossa del garofano tra quei dellti
bianchi che parea volessero mordermi
Diventava di giorno in giorno piugrave scortese piugrave punshy
gente con tutti piugrave licenzioso nei detti pitl sboccato parshy
lando di donne A me non rivolgeva pitl la parola direttashy
mellte da quando non gli avevo risposto sul discorso di
Rosa mia
Ai compagni strizzava locchio se cera da fare delle
allusioni parlando di qllalche giovane sposa Una sera racshy
contando agli amiCi dei suoi amori con una bella ragazza
lontana di qui non era lecito fare il nome disse rishy
dendo tra i denti bianchi laquoa me piace prendere le don ne
pei capelli lunghi e scioglierli raquo e mi guardograve Il pensiero
corse a Lena che rossa il volto venne un giorn- ad
aprirmi la porta con le trecce sciolte raccogliendole frettoshy
losamel1te E mille piccoli incidenti mille fatti nuovi non
notati prima - un fazzoletto di seta di quelli che piacevano
III
a lui un busto color di rosa un corpetto che non le avevo
comprato io un paio di scarpette lucide le forcinelle gialle
coi diamanti falsi gli orecchini lunghi che Lena avea
portati dalla fiera della Madonna dei Polsi quando era
andata con sua madre subito dopo il nostro matrimonio
mentre io ero alla pesca delle sardelle - tutto mi confershy
mava nel mio sospetto bruciandomi il cuore e lanima
Come potevo allora dubitare E la notte linsonnia
mi travagliava cosigrave come mi snervava il pensiero continuo
durante il lavoro nel giorno onde mi proponevo di scenshy
dere a terra di correre a casa per far confessare tutto~a
quella trista donna che maveva ammaliato coi suoi occhi
e colle sue labbra pi~ne dinfingimento e di menzogna
Perchegrave non abbandonai la pesca e non tornai in paese
Perchegrave un uncino di ferro mi teneva inchiodato vicino a
lui su quella barca fatale con la forza delle ancore che
dal fon ugraveo ttnevano sald a la tonnara Non so_ So che
quella sera fummn imrrovvisamente avvertiti dalla prima
barca di guardia Il cielo era sgombro e il tempo bell issishy
mo Lo scirocco non tirava piugrave anzi vera una brezza fresca
e leggiera che increspava le onde sulle funi e sulle reti
diritte che faceano tremolare lo specchio rigato dalle corde
e dai sugheri come unimmensa foglia venata
Vi meravigliate signore che io sia tanto calmo Vi
sono certi stati misteriosi dellanima che la gi~sti7ia non
arriva a vedere vi sono certe offese che il giudice non
basta a lavar~ vegrave dentro di noi come un a forza buona
che ci apre gli occhi che ci chiama e ci guida ma una
altra ve negrave malvagia che ci attossica il sangue bendanshy
doci gli occhi offuscandoci il cervello
II2
Provatevi a condannarmi ditemi che non dovevo comshy
mettere quell atto E siete poi sicuro che labbia comshy
messo io Potete dimostrarmelo Perchegrave mi guardate
Credete forse che mabbiano ammaestrato i miei avvoshy
cati o vi stupite del mio parlare ordinato Anche nel
petfo del marinaio cegrave un cuore e una coscienza Se io li
avediil colti insieme e li avesse sgozzati la giustizi a degli
uomini mi avrebbe assolto Che dunque dovevo aspettare
la prova terri bi le forse E la voce che gridava dentro di
me e il sangue attossicato che mi scorreva nelle ven e non
bastavano forse Non martellava sigrave forte il mio cuore che
egli il colpevole non do vesse udirlo
E cosigrave fummo chiamati allerta I tonni tentand o con
la bocca le reti irsute del pedale volgevano verso la Porta
della Camera riccol a Venivano a quattro a cinque a
torme affrettate come spinte da una corrente La Camera
nera piena Giagrave la barca di guardia aveva alzato le reti
ed essi si erano preciritati nella Camera di Porta nuova
LUsciere aveva alzato la bandiera davviso solle va ta la
porta egrave i tonni balzalldo si eran precipitati nella b eria
Latonnara pDrtava finalmente middot Per la prima volta il Cashy
porais gittograve in aria il berretto di lana e ognuno di noi
corse agli uncini e alle scuri
Cera ancora abbastanza luce chegrave grande chiaria era
sullacqua Non ho visto mai tanta ressa e tanto tramesti~ Con le lance e gli uncini safferravano i tonni che tentashy
vano fu ggire minacciando di rompere le reti salde Sulla
Morte gli animali presi si abbattevano pesantemente con
battiti violehti sfuggendo loro la vita dalle branchie insanshy
guinate Quanto sangue cera Era come un gran matshy
II 3
l
a
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lshy
)i
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~
ashyIa
111
nshy
ltshy
tatoio e un odore acre e ferino si spandeva intorno a noi
Lavoravamo a tuttuomo per vendicarci del lungo vano
aspettare LUsciere alzava e abbassava la bandiera e sentishy
vamo gli uomini dallaltra barca urlare coperti di sangue
e di spuma La Morte si coprigrave ben presto e minacciava
pel peso Occorse trasportare i tonni in barconi e scaricarshy
li a terra nella Loggia
lo Che pensavo io Vi assicuro che badavo solashy
mente al mio lavoro I mprovvisamente altre frotte furono
spinte nella leveria con un impeto strano con una mishy
naccia di distruzione Bisognava ancora affrettarsi Allora
dalla prima barca di guardilt sudigrave grldo laquoilmiddot pescecane
fra i tonni dagravegli al pescecane l tonni spinti fin sotto
la vtorte si accavallavano urtandosi scagliandosi contro la
barca di guardia la Colannito sforzando la gabbia tenace
delle reti Tiravamo ferendo a morte i piugrave vicini esaltati
anche noi dalla caccia insolita che non ci dava tregua
Improvvisamente mi balzograve accanto il mostro marino che rishy
cadde guizzando tra h frotta che ~i disperse Fu un attishy
mo signore vidi il pesce con la bocca spalancata guarshy
darmi e sentii proprio paura Anche Gianni mi guardograve con
gli stessi occhi del mostro e i suoi denti bianchi balenashy
rono nella bocca larga Sentii un forte strappo alla mia
corda violento il nemico avea cercato di buttarmi a mashy
re senza riuscirvi Trattenni luncino sanguinante pronto
per il lancio girai il braccio e gli scagliai addosso lyncino
Crescevano gli urli intorno a me e nessuno si era accorto
del mio ierro che laveva abbrancato al petto fort~mente
Fu allora che tirai la corda e lo gettai nel carnaio bushy
licante
Che udii r
114
l tonni facendo impeto alla rete laveano sfondata e
si erano dispersi pel mare la tonnara era rotta Vi fu
gran silenzio un gran silenzio di morte intorno a me Mi
accovacciai sulla prora e non vidi piugrave nulla Solo tra la schiushy
ma sanguigna vidi salire dal fondo una fosforescenza fushy
migante e una voce lugubre che veniva dal mare disse
laquo Sono gli occhi dei morti che risalgono a galla )
115
dOltremare del DAnnunzio alla conferenza oe simpatica del Soldelto del C1ttadillo dell Arshy mOilografigravecll sul Moreacutellitenuta in Monteleone
tista E in UIlltl seduteacutel plenaria che resteragrave alla presenza di Luigi Siciliani il XX Settembre memorabile per la solenne religiccedilgtsitagrave che la 1920 ricorrendo il primo centenario d~i moti circonfuse il Consiglio Comunale di Monteshy di Nola leone attraverso la parola commovente ed ispishy Tuttavia non si egrave potuto assegnare la data rata di UllO dei suoi migliori Vincenzo Fi-lt1nco ad og-ni singolo scritto perchegrave spesso non si anima di poeta e cavalier~ di ogni idealitagrave ha era sicuri di coglier nel giusto Si puograve del resto unanimemente affprmato la volontagrave di render stabilire senza tema di eOnare chegravessi se togli noti al pubblico gli scritti lasciati da Nino Scalshy qualche scritw giovanile come giagrave si egrave detto fari - concoi rendo il Comune alle spese della vanno dal 1916 al 1921 e cioegrave dal ritorno pubbl icazione della Guen a Carsica ove la morte lo abbr(1cciograve
Ancora una volla oggi la famigl ia dello senZ(1 rapirlo lllla notte di Bivona quando i l Autore rende grazie cordiali al Consiglio di destino impenttrabile lo travolse di lagrave dalla Monteleone per unegravel iniziativa e per una (onshy vita II lettore lffettuoso vedragrave da queste pashytribuziolle altamente civili ed onorevoli gine balzare la giovanile figura dindomita figraveeshy
Le pagine che seguono non S0l10 tutte rezza sentiragrave di quanto amore ardesse per la quelle rinvenute molte ~ prose e versi - guaste sua terra n(1tale per la sua Calabria bella per dal tempo o illeggibili per abbreviature e correshy la sua PatriCl grande leroe di Bosco-Cappuccio zioni non SOliO state riprodotte molte si tenshy
o quanto fervore di entusiasmo sentisse per larte nero da parte perchegrave framment8rie 0 - incomshy in tutte le sue forme quanta fede nutrisse plete ad altre infigravene non segrave dato posto nea nellavvenire dellUmanitagrave presente raccolta perchegrave di COlltenuto e caratshy Come nel suo velo luccello dalle alte tere llffatto personIle o familiare zone del cielo lascia cadere talvolta qualche
Esse abbracciano un lungo periodo di atshy penn-a visto~ testimonianz1 della bellezza del tivitagrave letteraria ed artisticcl poichegrave vanno da suo corpo cos1 n~1 breve volo della sua vita uno scritto del tutto giovanile sulla Canzone
IX VIII
La tonnara
lf I domandate signore se io mi sia pentito
L ~ ~ Non fui io ad ucciderlo ma una forza cieca
e strana che mttanagliograve lanima di un subito senza piugrave
lasciarmi Avvenne cosi Sui primi giorni del maggio
ve nto e pioggia ce laveano fino allora impedito ponemmo
mano insi enigravee alle tenute di Golfo e a quelle di Faro
Anzi una mattina calando egli a mare un ancora grossa
delle tenute di fuori si fece assai male alla mano sinistra
col canapo da mollare e io laiutai alla bisogna lavorando
alla stessa fune arrossata del suo sangue
Finimmo cosIgrave i lavori chegrave giagrave pronte erano le due
strade giagrave la Iv orte er a al suo pos to lUsciere avea isshy
sato la sua bandiera e per la Camera piccola vigilata
dalla barca di guardia e la Camera grande era tutto uno
sciabordio di pali di sugheri di reti
Come San Giorgio nostro patrono volle anche il
Mustaccio fu calato ed io e Gianni scendemmo a terra
per fermare ancor piugrave allo scoglio della Siggiogravela il lungo
1deg7
Codardo di tenuta Quan do tutto fu pronto si potegrave con
laiuto de Santo cominciare la pesca
Vedetegrave come tutto megrave ne lla memoria Una sera di
domenica e tuttavia si lavorava il vento di terra portograve
sino a noi il rombo lontano delle campane Forse erano
finite le Quarantore e le Chiese suonavano per le sacre
funzioni Ci togliemmo tutti il berretto a bordo e sostamshy
mo dal lamiddotoro Gianni solo si tenne in dispark LlIgravela dishy
vota orazione ed io notai che strapplndosi dalla bocca la
pipa la gittograve in mare con dispregio fi ssandomi stran~ll1ente
Il rombo lontano or sigrave or no giungeva a noi sul mare in
bonaccia pegraver laria sigrave cheta che parve mi l onda s inc reshy
spasse al lassaggio del suono
Ancora un altro ricord o del suo strano rancore per me
La notte di SIn Pasquale una grande nuvolagliil si stese
sul golfo Il mare dormiva e le onde sbattendo piano ai
fianchi della Nlorte facevano brillare la spuma come quando
al buio si strofinino dei fiammiferi lo attendevo ta nquillashy
mente al mio lavoro Mi si avvicinograve e mi disse laquoVedi
quelle luci sono gli occhi dei morti che torn ano a galla
e rise fil i parve che un gufo si posasse sullantenna
tanto stridulo e secco fu quel riso E io lo tenni per
malaugurio chegrave il pe nsiero mi corse al campa nile della
nostra Ch iesa e alle storie paurose che la nonn a mi narshy
rava da bimbo quando mi diceva laquo egrave megliCJ ederlo il
gufo che sentirlo raquo
Si prese terra ancora una volta e fu all ora che venne
un giorno a trovarmi a casa Gli offrii da bere e moshy
gliema gliene versograve un bicchiere e gli diede anche un
piattello di piselli freschi Bevve senza ringraziare con tanta
108
aria di abitudine che a me dispiacque essere stato con
lui sigrave cortese QUlJ)do uscimmo e Lena mia ci accompashy
gl1~) fino alluscio ch e guarda a mare ebbi una terribile
sorpresa Prima di svoltare dalla st rad uzza di casa non
gli vidi piLl tra le mani il garofano ros~o che avea porshy
tato sin allora Mi Joltai di botto quasi prevedendo Lena
sulla porta salutava e accennava a lui col fiore tra i cashy
pelli Il (O re mi diede un balzo signore eravamo sposi
dl un anno L Repressi ogni moto con sofferenza indicibile
e presi insieme a lui la via della Marina ove dOevo comshy
prare delle gazose per il Caporais rimasto a bord o Sapete
cre mi domandograve Gianni signore Se soffrissi di acido allo
stomaco Non era quella una trista e vile ironia Rishy
tornammo in coperta Lo scirocco grave e molesto portava
su noi un caldo e unafa insopportabili che mi Serravano
la mente sempre fissa a quel garofano rosso come sangue
tanto ch e la notte lo sognai mutato in un cuore e quel
cuore era il mio e provai acute fitte chegrave i cani me lo
voleano strappare con denti e unghie Immagi nate che
vita dinfegraverno sia cominciata per me allora Una mattina me lo vidi dapresso col suo lieve passo
elastico quasi animalesco Era in maglia nera con unancora
rossa di~egnata sul petto che dava immagine duna macchia
di sangue Calmo e sorridenk mi parlograve di un suo desiderio pomiddot
sto addosso a Rosa mia sorellt1 e concluse laquoGiorgio
noi siamo buoni compagni e tu mi conosci sappi che
vorrei sposarla raquo Non avrei dovuto balza rgli sopra
signore Come permettere qUelle parole che suonavano
scherno per me che avevo sorpreso tra i capelli della
I09
mia donna il fiore clandestino se non del tradimento (=rto
dellinsidia Eppure non mi mossi e solo tra i miei denti
scricchiolograve la cannuccia della pipa
laquo E cosIgrave raquo mi chiese laquo Non so che dire Gianni
per ora Ne riparleremo meglio a levata di tonnara quando
saragrave finita la stagione della pesca raquo E non si parlograve pii
del suo amore per Rosa
Era appena passata qualche settimana quando il Cashy
porais chiese di me con insistenza l compagni aggiLlstashy
vano i canapi ripulivano gli uncini con la pomice riparashy
vano le maglie delle reti Il Capo stette un pezzo silenshy
zioso prima di dirmi la ragione della sua chiamata Accese
la pipa lentamente ne assaporograve le prime boccate poi mi
disse laquo Senti Giorgio ti voglio dire una cosa ma tu non
tadirare Se Gianni la vuole sposare tua sorella perchegrave
la maltratta e Ia tenta Ieri alla fontana egli cercava pershy
suaderla e Rosa lo mise al posto e gli rispose con uno
schiaffo Lo vidi io Bisogna che --non faccia piugrave scendere
Gianni a terra raquo Il vecchio Capo guardava il mare lonshy
tano evitando i miei ochi per non farmi arrossire
lo rimasi di sasso e mi parve che londeggiare della
barca mi facesse sguazzare il cervello nella testa laquo Anche
mia sorella raquo pensai II dubbio allora si fece realtagrave afshy
ferrandomi con la sua morsa pitl forte che gli unccedilini sulle
carni vive del tonno Tornai a poppa col capo in fiamme
e sentii il bisogno di tuffarlo nellacqua Non auguro
al peggiore dei miei lIemici la piugrave piccola parte di ciograve che
soffrivo E cos1 i giorni passavano nellangoscia e nellaspetshy
tazione Nellaspettazione di che sgnore Mah non lo sape~
va neanche io E la vita continuava a volar via disperata e
110
inutile solo il fresco vento leggiero portandoci il profumo
degli aranci sparsi sulla costa mi riconfortava addolcendo
la mia tristezza e la mia pena Anche noi signore uomini
ignoranti e rozzi le sentiamo queste cose belle e il cuore
s1 fa piugrave buono Ma a me nel cuore doleva una spina
aSSili piugrave acuta di quella che arma certi pesci velenosi
quali fanno venire le ulceri solo a toccarli
Mero accorto che da alcuni giorni egli mi guardava
come per aggredirmi di nascosto Avrei voluto che si urshy
tasse con me che mi provocasse che mi attaccasse inshy
giustamente e lo tentavo Ma pareva che un demonio gli
allontanasse i pericoli e lo liberassegrave dagli ostacoli E scroshy
sciava sempre nel profondo della mia anima quel riso strishy
dulo in quei la bocca piugrave rossa del garofano tra quei dellti
bianchi che parea volessero mordermi
Diventava di giorno in giorno piugrave scortese piugrave punshy
gente con tutti piugrave licenzioso nei detti pitl sboccato parshy
lando di donne A me non rivolgeva pitl la parola direttashy
mellte da quando non gli avevo risposto sul discorso di
Rosa mia
Ai compagni strizzava locchio se cera da fare delle
allusioni parlando di qllalche giovane sposa Una sera racshy
contando agli amiCi dei suoi amori con una bella ragazza
lontana di qui non era lecito fare il nome disse rishy
dendo tra i denti bianchi laquoa me piace prendere le don ne
pei capelli lunghi e scioglierli raquo e mi guardograve Il pensiero
corse a Lena che rossa il volto venne un giorn- ad
aprirmi la porta con le trecce sciolte raccogliendole frettoshy
losamel1te E mille piccoli incidenti mille fatti nuovi non
notati prima - un fazzoletto di seta di quelli che piacevano
III
a lui un busto color di rosa un corpetto che non le avevo
comprato io un paio di scarpette lucide le forcinelle gialle
coi diamanti falsi gli orecchini lunghi che Lena avea
portati dalla fiera della Madonna dei Polsi quando era
andata con sua madre subito dopo il nostro matrimonio
mentre io ero alla pesca delle sardelle - tutto mi confershy
mava nel mio sospetto bruciandomi il cuore e lanima
Come potevo allora dubitare E la notte linsonnia
mi travagliava cosigrave come mi snervava il pensiero continuo
durante il lavoro nel giorno onde mi proponevo di scenshy
dere a terra di correre a casa per far confessare tutto~a
quella trista donna che maveva ammaliato coi suoi occhi
e colle sue labbra pi~ne dinfingimento e di menzogna
Perchegrave non abbandonai la pesca e non tornai in paese
Perchegrave un uncino di ferro mi teneva inchiodato vicino a
lui su quella barca fatale con la forza delle ancore che
dal fon ugraveo ttnevano sald a la tonnara Non so_ So che
quella sera fummn imrrovvisamente avvertiti dalla prima
barca di guardia Il cielo era sgombro e il tempo bell issishy
mo Lo scirocco non tirava piugrave anzi vera una brezza fresca
e leggiera che increspava le onde sulle funi e sulle reti
diritte che faceano tremolare lo specchio rigato dalle corde
e dai sugheri come unimmensa foglia venata
Vi meravigliate signore che io sia tanto calmo Vi
sono certi stati misteriosi dellanima che la gi~sti7ia non
arriva a vedere vi sono certe offese che il giudice non
basta a lavar~ vegrave dentro di noi come un a forza buona
che ci apre gli occhi che ci chiama e ci guida ma una
altra ve negrave malvagia che ci attossica il sangue bendanshy
doci gli occhi offuscandoci il cervello
II2
Provatevi a condannarmi ditemi che non dovevo comshy
mettere quell atto E siete poi sicuro che labbia comshy
messo io Potete dimostrarmelo Perchegrave mi guardate
Credete forse che mabbiano ammaestrato i miei avvoshy
cati o vi stupite del mio parlare ordinato Anche nel
petfo del marinaio cegrave un cuore e una coscienza Se io li
avediil colti insieme e li avesse sgozzati la giustizi a degli
uomini mi avrebbe assolto Che dunque dovevo aspettare
la prova terri bi le forse E la voce che gridava dentro di
me e il sangue attossicato che mi scorreva nelle ven e non
bastavano forse Non martellava sigrave forte il mio cuore che
egli il colpevole non do vesse udirlo
E cosigrave fummo chiamati allerta I tonni tentand o con
la bocca le reti irsute del pedale volgevano verso la Porta
della Camera riccol a Venivano a quattro a cinque a
torme affrettate come spinte da una corrente La Camera
nera piena Giagrave la barca di guardia aveva alzato le reti
ed essi si erano preciritati nella Camera di Porta nuova
LUsciere aveva alzato la bandiera davviso solle va ta la
porta egrave i tonni balzalldo si eran precipitati nella b eria
Latonnara pDrtava finalmente middot Per la prima volta il Cashy
porais gittograve in aria il berretto di lana e ognuno di noi
corse agli uncini e alle scuri
Cera ancora abbastanza luce chegrave grande chiaria era
sullacqua Non ho visto mai tanta ressa e tanto tramesti~ Con le lance e gli uncini safferravano i tonni che tentashy
vano fu ggire minacciando di rompere le reti salde Sulla
Morte gli animali presi si abbattevano pesantemente con
battiti violehti sfuggendo loro la vita dalle branchie insanshy
guinate Quanto sangue cera Era come un gran matshy
II 3
l
a
a a
lshy
)i
a
~
ashyIa
111
nshy
ltshy
tatoio e un odore acre e ferino si spandeva intorno a noi
Lavoravamo a tuttuomo per vendicarci del lungo vano
aspettare LUsciere alzava e abbassava la bandiera e sentishy
vamo gli uomini dallaltra barca urlare coperti di sangue
e di spuma La Morte si coprigrave ben presto e minacciava
pel peso Occorse trasportare i tonni in barconi e scaricarshy
li a terra nella Loggia
lo Che pensavo io Vi assicuro che badavo solashy
mente al mio lavoro I mprovvisamente altre frotte furono
spinte nella leveria con un impeto strano con una mishy
naccia di distruzione Bisognava ancora affrettarsi Allora
dalla prima barca di guardilt sudigrave grldo laquoilmiddot pescecane
fra i tonni dagravegli al pescecane l tonni spinti fin sotto
la vtorte si accavallavano urtandosi scagliandosi contro la
barca di guardia la Colannito sforzando la gabbia tenace
delle reti Tiravamo ferendo a morte i piugrave vicini esaltati
anche noi dalla caccia insolita che non ci dava tregua
Improvvisamente mi balzograve accanto il mostro marino che rishy
cadde guizzando tra h frotta che ~i disperse Fu un attishy
mo signore vidi il pesce con la bocca spalancata guarshy
darmi e sentii proprio paura Anche Gianni mi guardograve con
gli stessi occhi del mostro e i suoi denti bianchi balenashy
rono nella bocca larga Sentii un forte strappo alla mia
corda violento il nemico avea cercato di buttarmi a mashy
re senza riuscirvi Trattenni luncino sanguinante pronto
per il lancio girai il braccio e gli scagliai addosso lyncino
Crescevano gli urli intorno a me e nessuno si era accorto
del mio ierro che laveva abbrancato al petto fort~mente
Fu allora che tirai la corda e lo gettai nel carnaio bushy
licante
Che udii r
114
l tonni facendo impeto alla rete laveano sfondata e
si erano dispersi pel mare la tonnara era rotta Vi fu
gran silenzio un gran silenzio di morte intorno a me Mi
accovacciai sulla prora e non vidi piugrave nulla Solo tra la schiushy
ma sanguigna vidi salire dal fondo una fosforescenza fushy
migante e una voce lugubre che veniva dal mare disse
laquo Sono gli occhi dei morti che risalgono a galla )
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La tonnara
lf I domandate signore se io mi sia pentito
L ~ ~ Non fui io ad ucciderlo ma una forza cieca
e strana che mttanagliograve lanima di un subito senza piugrave
lasciarmi Avvenne cosi Sui primi giorni del maggio
ve nto e pioggia ce laveano fino allora impedito ponemmo
mano insi enigravee alle tenute di Golfo e a quelle di Faro
Anzi una mattina calando egli a mare un ancora grossa
delle tenute di fuori si fece assai male alla mano sinistra
col canapo da mollare e io laiutai alla bisogna lavorando
alla stessa fune arrossata del suo sangue
Finimmo cosIgrave i lavori chegrave giagrave pronte erano le due
strade giagrave la Iv orte er a al suo pos to lUsciere avea isshy
sato la sua bandiera e per la Camera piccola vigilata
dalla barca di guardia e la Camera grande era tutto uno
sciabordio di pali di sugheri di reti
Come San Giorgio nostro patrono volle anche il
Mustaccio fu calato ed io e Gianni scendemmo a terra
per fermare ancor piugrave allo scoglio della Siggiogravela il lungo
1deg7
Codardo di tenuta Quan do tutto fu pronto si potegrave con
laiuto de Santo cominciare la pesca
Vedetegrave come tutto megrave ne lla memoria Una sera di
domenica e tuttavia si lavorava il vento di terra portograve
sino a noi il rombo lontano delle campane Forse erano
finite le Quarantore e le Chiese suonavano per le sacre
funzioni Ci togliemmo tutti il berretto a bordo e sostamshy
mo dal lamiddotoro Gianni solo si tenne in dispark LlIgravela dishy
vota orazione ed io notai che strapplndosi dalla bocca la
pipa la gittograve in mare con dispregio fi ssandomi stran~ll1ente
Il rombo lontano or sigrave or no giungeva a noi sul mare in
bonaccia pegraver laria sigrave cheta che parve mi l onda s inc reshy
spasse al lassaggio del suono
Ancora un altro ricord o del suo strano rancore per me
La notte di SIn Pasquale una grande nuvolagliil si stese
sul golfo Il mare dormiva e le onde sbattendo piano ai
fianchi della Nlorte facevano brillare la spuma come quando
al buio si strofinino dei fiammiferi lo attendevo ta nquillashy
mente al mio lavoro Mi si avvicinograve e mi disse laquoVedi
quelle luci sono gli occhi dei morti che torn ano a galla
e rise fil i parve che un gufo si posasse sullantenna
tanto stridulo e secco fu quel riso E io lo tenni per
malaugurio chegrave il pe nsiero mi corse al campa nile della
nostra Ch iesa e alle storie paurose che la nonn a mi narshy
rava da bimbo quando mi diceva laquo egrave megliCJ ederlo il
gufo che sentirlo raquo
Si prese terra ancora una volta e fu all ora che venne
un giorno a trovarmi a casa Gli offrii da bere e moshy
gliema gliene versograve un bicchiere e gli diede anche un
piattello di piselli freschi Bevve senza ringraziare con tanta
108
aria di abitudine che a me dispiacque essere stato con
lui sigrave cortese QUlJ)do uscimmo e Lena mia ci accompashy
gl1~) fino alluscio ch e guarda a mare ebbi una terribile
sorpresa Prima di svoltare dalla st rad uzza di casa non
gli vidi piLl tra le mani il garofano ros~o che avea porshy
tato sin allora Mi Joltai di botto quasi prevedendo Lena
sulla porta salutava e accennava a lui col fiore tra i cashy
pelli Il (O re mi diede un balzo signore eravamo sposi
dl un anno L Repressi ogni moto con sofferenza indicibile
e presi insieme a lui la via della Marina ove dOevo comshy
prare delle gazose per il Caporais rimasto a bord o Sapete
cre mi domandograve Gianni signore Se soffrissi di acido allo
stomaco Non era quella una trista e vile ironia Rishy
tornammo in coperta Lo scirocco grave e molesto portava
su noi un caldo e unafa insopportabili che mi Serravano
la mente sempre fissa a quel garofano rosso come sangue
tanto ch e la notte lo sognai mutato in un cuore e quel
cuore era il mio e provai acute fitte chegrave i cani me lo
voleano strappare con denti e unghie Immagi nate che
vita dinfegraverno sia cominciata per me allora Una mattina me lo vidi dapresso col suo lieve passo
elastico quasi animalesco Era in maglia nera con unancora
rossa di~egnata sul petto che dava immagine duna macchia
di sangue Calmo e sorridenk mi parlograve di un suo desiderio pomiddot
sto addosso a Rosa mia sorellt1 e concluse laquoGiorgio
noi siamo buoni compagni e tu mi conosci sappi che
vorrei sposarla raquo Non avrei dovuto balza rgli sopra
signore Come permettere qUelle parole che suonavano
scherno per me che avevo sorpreso tra i capelli della
I09
mia donna il fiore clandestino se non del tradimento (=rto
dellinsidia Eppure non mi mossi e solo tra i miei denti
scricchiolograve la cannuccia della pipa
laquo E cosIgrave raquo mi chiese laquo Non so che dire Gianni
per ora Ne riparleremo meglio a levata di tonnara quando
saragrave finita la stagione della pesca raquo E non si parlograve pii
del suo amore per Rosa
Era appena passata qualche settimana quando il Cashy
porais chiese di me con insistenza l compagni aggiLlstashy
vano i canapi ripulivano gli uncini con la pomice riparashy
vano le maglie delle reti Il Capo stette un pezzo silenshy
zioso prima di dirmi la ragione della sua chiamata Accese
la pipa lentamente ne assaporograve le prime boccate poi mi
disse laquo Senti Giorgio ti voglio dire una cosa ma tu non
tadirare Se Gianni la vuole sposare tua sorella perchegrave
la maltratta e Ia tenta Ieri alla fontana egli cercava pershy
suaderla e Rosa lo mise al posto e gli rispose con uno
schiaffo Lo vidi io Bisogna che --non faccia piugrave scendere
Gianni a terra raquo Il vecchio Capo guardava il mare lonshy
tano evitando i miei ochi per non farmi arrossire
lo rimasi di sasso e mi parve che londeggiare della
barca mi facesse sguazzare il cervello nella testa laquo Anche
mia sorella raquo pensai II dubbio allora si fece realtagrave afshy
ferrandomi con la sua morsa pitl forte che gli unccedilini sulle
carni vive del tonno Tornai a poppa col capo in fiamme
e sentii il bisogno di tuffarlo nellacqua Non auguro
al peggiore dei miei lIemici la piugrave piccola parte di ciograve che
soffrivo E cos1 i giorni passavano nellangoscia e nellaspetshy
tazione Nellaspettazione di che sgnore Mah non lo sape~
va neanche io E la vita continuava a volar via disperata e
110
inutile solo il fresco vento leggiero portandoci il profumo
degli aranci sparsi sulla costa mi riconfortava addolcendo
la mia tristezza e la mia pena Anche noi signore uomini
ignoranti e rozzi le sentiamo queste cose belle e il cuore
s1 fa piugrave buono Ma a me nel cuore doleva una spina
aSSili piugrave acuta di quella che arma certi pesci velenosi
quali fanno venire le ulceri solo a toccarli
Mero accorto che da alcuni giorni egli mi guardava
come per aggredirmi di nascosto Avrei voluto che si urshy
tasse con me che mi provocasse che mi attaccasse inshy
giustamente e lo tentavo Ma pareva che un demonio gli
allontanasse i pericoli e lo liberassegrave dagli ostacoli E scroshy
sciava sempre nel profondo della mia anima quel riso strishy
dulo in quei la bocca piugrave rossa del garofano tra quei dellti
bianchi che parea volessero mordermi
Diventava di giorno in giorno piugrave scortese piugrave punshy
gente con tutti piugrave licenzioso nei detti pitl sboccato parshy
lando di donne A me non rivolgeva pitl la parola direttashy
mellte da quando non gli avevo risposto sul discorso di
Rosa mia
Ai compagni strizzava locchio se cera da fare delle
allusioni parlando di qllalche giovane sposa Una sera racshy
contando agli amiCi dei suoi amori con una bella ragazza
lontana di qui non era lecito fare il nome disse rishy
dendo tra i denti bianchi laquoa me piace prendere le don ne
pei capelli lunghi e scioglierli raquo e mi guardograve Il pensiero
corse a Lena che rossa il volto venne un giorn- ad
aprirmi la porta con le trecce sciolte raccogliendole frettoshy
losamel1te E mille piccoli incidenti mille fatti nuovi non
notati prima - un fazzoletto di seta di quelli che piacevano
III
a lui un busto color di rosa un corpetto che non le avevo
comprato io un paio di scarpette lucide le forcinelle gialle
coi diamanti falsi gli orecchini lunghi che Lena avea
portati dalla fiera della Madonna dei Polsi quando era
andata con sua madre subito dopo il nostro matrimonio
mentre io ero alla pesca delle sardelle - tutto mi confershy
mava nel mio sospetto bruciandomi il cuore e lanima
Come potevo allora dubitare E la notte linsonnia
mi travagliava cosigrave come mi snervava il pensiero continuo
durante il lavoro nel giorno onde mi proponevo di scenshy
dere a terra di correre a casa per far confessare tutto~a
quella trista donna che maveva ammaliato coi suoi occhi
e colle sue labbra pi~ne dinfingimento e di menzogna
Perchegrave non abbandonai la pesca e non tornai in paese
Perchegrave un uncino di ferro mi teneva inchiodato vicino a
lui su quella barca fatale con la forza delle ancore che
dal fon ugraveo ttnevano sald a la tonnara Non so_ So che
quella sera fummn imrrovvisamente avvertiti dalla prima
barca di guardia Il cielo era sgombro e il tempo bell issishy
mo Lo scirocco non tirava piugrave anzi vera una brezza fresca
e leggiera che increspava le onde sulle funi e sulle reti
diritte che faceano tremolare lo specchio rigato dalle corde
e dai sugheri come unimmensa foglia venata
Vi meravigliate signore che io sia tanto calmo Vi
sono certi stati misteriosi dellanima che la gi~sti7ia non
arriva a vedere vi sono certe offese che il giudice non
basta a lavar~ vegrave dentro di noi come un a forza buona
che ci apre gli occhi che ci chiama e ci guida ma una
altra ve negrave malvagia che ci attossica il sangue bendanshy
doci gli occhi offuscandoci il cervello
II2
Provatevi a condannarmi ditemi che non dovevo comshy
mettere quell atto E siete poi sicuro che labbia comshy
messo io Potete dimostrarmelo Perchegrave mi guardate
Credete forse che mabbiano ammaestrato i miei avvoshy
cati o vi stupite del mio parlare ordinato Anche nel
petfo del marinaio cegrave un cuore e una coscienza Se io li
avediil colti insieme e li avesse sgozzati la giustizi a degli
uomini mi avrebbe assolto Che dunque dovevo aspettare
la prova terri bi le forse E la voce che gridava dentro di
me e il sangue attossicato che mi scorreva nelle ven e non
bastavano forse Non martellava sigrave forte il mio cuore che
egli il colpevole non do vesse udirlo
E cosigrave fummo chiamati allerta I tonni tentand o con
la bocca le reti irsute del pedale volgevano verso la Porta
della Camera riccol a Venivano a quattro a cinque a
torme affrettate come spinte da una corrente La Camera
nera piena Giagrave la barca di guardia aveva alzato le reti
ed essi si erano preciritati nella Camera di Porta nuova
LUsciere aveva alzato la bandiera davviso solle va ta la
porta egrave i tonni balzalldo si eran precipitati nella b eria
Latonnara pDrtava finalmente middot Per la prima volta il Cashy
porais gittograve in aria il berretto di lana e ognuno di noi
corse agli uncini e alle scuri
Cera ancora abbastanza luce chegrave grande chiaria era
sullacqua Non ho visto mai tanta ressa e tanto tramesti~ Con le lance e gli uncini safferravano i tonni che tentashy
vano fu ggire minacciando di rompere le reti salde Sulla
Morte gli animali presi si abbattevano pesantemente con
battiti violehti sfuggendo loro la vita dalle branchie insanshy
guinate Quanto sangue cera Era come un gran matshy
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tatoio e un odore acre e ferino si spandeva intorno a noi
Lavoravamo a tuttuomo per vendicarci del lungo vano
aspettare LUsciere alzava e abbassava la bandiera e sentishy
vamo gli uomini dallaltra barca urlare coperti di sangue
e di spuma La Morte si coprigrave ben presto e minacciava
pel peso Occorse trasportare i tonni in barconi e scaricarshy
li a terra nella Loggia
lo Che pensavo io Vi assicuro che badavo solashy
mente al mio lavoro I mprovvisamente altre frotte furono
spinte nella leveria con un impeto strano con una mishy
naccia di distruzione Bisognava ancora affrettarsi Allora
dalla prima barca di guardilt sudigrave grldo laquoilmiddot pescecane
fra i tonni dagravegli al pescecane l tonni spinti fin sotto
la vtorte si accavallavano urtandosi scagliandosi contro la
barca di guardia la Colannito sforzando la gabbia tenace
delle reti Tiravamo ferendo a morte i piugrave vicini esaltati
anche noi dalla caccia insolita che non ci dava tregua
Improvvisamente mi balzograve accanto il mostro marino che rishy
cadde guizzando tra h frotta che ~i disperse Fu un attishy
mo signore vidi il pesce con la bocca spalancata guarshy
darmi e sentii proprio paura Anche Gianni mi guardograve con
gli stessi occhi del mostro e i suoi denti bianchi balenashy
rono nella bocca larga Sentii un forte strappo alla mia
corda violento il nemico avea cercato di buttarmi a mashy
re senza riuscirvi Trattenni luncino sanguinante pronto
per il lancio girai il braccio e gli scagliai addosso lyncino
Crescevano gli urli intorno a me e nessuno si era accorto
del mio ierro che laveva abbrancato al petto fort~mente
Fu allora che tirai la corda e lo gettai nel carnaio bushy
licante
Che udii r
114
l tonni facendo impeto alla rete laveano sfondata e
si erano dispersi pel mare la tonnara era rotta Vi fu
gran silenzio un gran silenzio di morte intorno a me Mi
accovacciai sulla prora e non vidi piugrave nulla Solo tra la schiushy
ma sanguigna vidi salire dal fondo una fosforescenza fushy
migante e una voce lugubre che veniva dal mare disse
laquo Sono gli occhi dei morti che risalgono a galla )
115
Codardo di tenuta Quan do tutto fu pronto si potegrave con
laiuto de Santo cominciare la pesca
Vedetegrave come tutto megrave ne lla memoria Una sera di
domenica e tuttavia si lavorava il vento di terra portograve
sino a noi il rombo lontano delle campane Forse erano
finite le Quarantore e le Chiese suonavano per le sacre
funzioni Ci togliemmo tutti il berretto a bordo e sostamshy
mo dal lamiddotoro Gianni solo si tenne in dispark LlIgravela dishy
vota orazione ed io notai che strapplndosi dalla bocca la
pipa la gittograve in mare con dispregio fi ssandomi stran~ll1ente
Il rombo lontano or sigrave or no giungeva a noi sul mare in
bonaccia pegraver laria sigrave cheta che parve mi l onda s inc reshy
spasse al lassaggio del suono
Ancora un altro ricord o del suo strano rancore per me
La notte di SIn Pasquale una grande nuvolagliil si stese
sul golfo Il mare dormiva e le onde sbattendo piano ai
fianchi della Nlorte facevano brillare la spuma come quando
al buio si strofinino dei fiammiferi lo attendevo ta nquillashy
mente al mio lavoro Mi si avvicinograve e mi disse laquoVedi
quelle luci sono gli occhi dei morti che torn ano a galla
e rise fil i parve che un gufo si posasse sullantenna
tanto stridulo e secco fu quel riso E io lo tenni per
malaugurio chegrave il pe nsiero mi corse al campa nile della
nostra Ch iesa e alle storie paurose che la nonn a mi narshy
rava da bimbo quando mi diceva laquo egrave megliCJ ederlo il
gufo che sentirlo raquo
Si prese terra ancora una volta e fu all ora che venne
un giorno a trovarmi a casa Gli offrii da bere e moshy
gliema gliene versograve un bicchiere e gli diede anche un
piattello di piselli freschi Bevve senza ringraziare con tanta
108
aria di abitudine che a me dispiacque essere stato con
lui sigrave cortese QUlJ)do uscimmo e Lena mia ci accompashy
gl1~) fino alluscio ch e guarda a mare ebbi una terribile
sorpresa Prima di svoltare dalla st rad uzza di casa non
gli vidi piLl tra le mani il garofano ros~o che avea porshy
tato sin allora Mi Joltai di botto quasi prevedendo Lena
sulla porta salutava e accennava a lui col fiore tra i cashy
pelli Il (O re mi diede un balzo signore eravamo sposi
dl un anno L Repressi ogni moto con sofferenza indicibile
e presi insieme a lui la via della Marina ove dOevo comshy
prare delle gazose per il Caporais rimasto a bord o Sapete
cre mi domandograve Gianni signore Se soffrissi di acido allo
stomaco Non era quella una trista e vile ironia Rishy
tornammo in coperta Lo scirocco grave e molesto portava
su noi un caldo e unafa insopportabili che mi Serravano
la mente sempre fissa a quel garofano rosso come sangue
tanto ch e la notte lo sognai mutato in un cuore e quel
cuore era il mio e provai acute fitte chegrave i cani me lo
voleano strappare con denti e unghie Immagi nate che
vita dinfegraverno sia cominciata per me allora Una mattina me lo vidi dapresso col suo lieve passo
elastico quasi animalesco Era in maglia nera con unancora
rossa di~egnata sul petto che dava immagine duna macchia
di sangue Calmo e sorridenk mi parlograve di un suo desiderio pomiddot
sto addosso a Rosa mia sorellt1 e concluse laquoGiorgio
noi siamo buoni compagni e tu mi conosci sappi che
vorrei sposarla raquo Non avrei dovuto balza rgli sopra
signore Come permettere qUelle parole che suonavano
scherno per me che avevo sorpreso tra i capelli della
I09
mia donna il fiore clandestino se non del tradimento (=rto
dellinsidia Eppure non mi mossi e solo tra i miei denti
scricchiolograve la cannuccia della pipa
laquo E cosIgrave raquo mi chiese laquo Non so che dire Gianni
per ora Ne riparleremo meglio a levata di tonnara quando
saragrave finita la stagione della pesca raquo E non si parlograve pii
del suo amore per Rosa
Era appena passata qualche settimana quando il Cashy
porais chiese di me con insistenza l compagni aggiLlstashy
vano i canapi ripulivano gli uncini con la pomice riparashy
vano le maglie delle reti Il Capo stette un pezzo silenshy
zioso prima di dirmi la ragione della sua chiamata Accese
la pipa lentamente ne assaporograve le prime boccate poi mi
disse laquo Senti Giorgio ti voglio dire una cosa ma tu non
tadirare Se Gianni la vuole sposare tua sorella perchegrave
la maltratta e Ia tenta Ieri alla fontana egli cercava pershy
suaderla e Rosa lo mise al posto e gli rispose con uno
schiaffo Lo vidi io Bisogna che --non faccia piugrave scendere
Gianni a terra raquo Il vecchio Capo guardava il mare lonshy
tano evitando i miei ochi per non farmi arrossire
lo rimasi di sasso e mi parve che londeggiare della
barca mi facesse sguazzare il cervello nella testa laquo Anche
mia sorella raquo pensai II dubbio allora si fece realtagrave afshy
ferrandomi con la sua morsa pitl forte che gli unccedilini sulle
carni vive del tonno Tornai a poppa col capo in fiamme
e sentii il bisogno di tuffarlo nellacqua Non auguro
al peggiore dei miei lIemici la piugrave piccola parte di ciograve che
soffrivo E cos1 i giorni passavano nellangoscia e nellaspetshy
tazione Nellaspettazione di che sgnore Mah non lo sape~
va neanche io E la vita continuava a volar via disperata e
110
inutile solo il fresco vento leggiero portandoci il profumo
degli aranci sparsi sulla costa mi riconfortava addolcendo
la mia tristezza e la mia pena Anche noi signore uomini
ignoranti e rozzi le sentiamo queste cose belle e il cuore
s1 fa piugrave buono Ma a me nel cuore doleva una spina
aSSili piugrave acuta di quella che arma certi pesci velenosi
quali fanno venire le ulceri solo a toccarli
Mero accorto che da alcuni giorni egli mi guardava
come per aggredirmi di nascosto Avrei voluto che si urshy
tasse con me che mi provocasse che mi attaccasse inshy
giustamente e lo tentavo Ma pareva che un demonio gli
allontanasse i pericoli e lo liberassegrave dagli ostacoli E scroshy
sciava sempre nel profondo della mia anima quel riso strishy
dulo in quei la bocca piugrave rossa del garofano tra quei dellti
bianchi che parea volessero mordermi
Diventava di giorno in giorno piugrave scortese piugrave punshy
gente con tutti piugrave licenzioso nei detti pitl sboccato parshy
lando di donne A me non rivolgeva pitl la parola direttashy
mellte da quando non gli avevo risposto sul discorso di
Rosa mia
Ai compagni strizzava locchio se cera da fare delle
allusioni parlando di qllalche giovane sposa Una sera racshy
contando agli amiCi dei suoi amori con una bella ragazza
lontana di qui non era lecito fare il nome disse rishy
dendo tra i denti bianchi laquoa me piace prendere le don ne
pei capelli lunghi e scioglierli raquo e mi guardograve Il pensiero
corse a Lena che rossa il volto venne un giorn- ad
aprirmi la porta con le trecce sciolte raccogliendole frettoshy
losamel1te E mille piccoli incidenti mille fatti nuovi non
notati prima - un fazzoletto di seta di quelli che piacevano
III
a lui un busto color di rosa un corpetto che non le avevo
comprato io un paio di scarpette lucide le forcinelle gialle
coi diamanti falsi gli orecchini lunghi che Lena avea
portati dalla fiera della Madonna dei Polsi quando era
andata con sua madre subito dopo il nostro matrimonio
mentre io ero alla pesca delle sardelle - tutto mi confershy
mava nel mio sospetto bruciandomi il cuore e lanima
Come potevo allora dubitare E la notte linsonnia
mi travagliava cosigrave come mi snervava il pensiero continuo
durante il lavoro nel giorno onde mi proponevo di scenshy
dere a terra di correre a casa per far confessare tutto~a
quella trista donna che maveva ammaliato coi suoi occhi
e colle sue labbra pi~ne dinfingimento e di menzogna
Perchegrave non abbandonai la pesca e non tornai in paese
Perchegrave un uncino di ferro mi teneva inchiodato vicino a
lui su quella barca fatale con la forza delle ancore che
dal fon ugraveo ttnevano sald a la tonnara Non so_ So che
quella sera fummn imrrovvisamente avvertiti dalla prima
barca di guardia Il cielo era sgombro e il tempo bell issishy
mo Lo scirocco non tirava piugrave anzi vera una brezza fresca
e leggiera che increspava le onde sulle funi e sulle reti
diritte che faceano tremolare lo specchio rigato dalle corde
e dai sugheri come unimmensa foglia venata
Vi meravigliate signore che io sia tanto calmo Vi
sono certi stati misteriosi dellanima che la gi~sti7ia non
arriva a vedere vi sono certe offese che il giudice non
basta a lavar~ vegrave dentro di noi come un a forza buona
che ci apre gli occhi che ci chiama e ci guida ma una
altra ve negrave malvagia che ci attossica il sangue bendanshy
doci gli occhi offuscandoci il cervello
II2
Provatevi a condannarmi ditemi che non dovevo comshy
mettere quell atto E siete poi sicuro che labbia comshy
messo io Potete dimostrarmelo Perchegrave mi guardate
Credete forse che mabbiano ammaestrato i miei avvoshy
cati o vi stupite del mio parlare ordinato Anche nel
petfo del marinaio cegrave un cuore e una coscienza Se io li
avediil colti insieme e li avesse sgozzati la giustizi a degli
uomini mi avrebbe assolto Che dunque dovevo aspettare
la prova terri bi le forse E la voce che gridava dentro di
me e il sangue attossicato che mi scorreva nelle ven e non
bastavano forse Non martellava sigrave forte il mio cuore che
egli il colpevole non do vesse udirlo
E cosigrave fummo chiamati allerta I tonni tentand o con
la bocca le reti irsute del pedale volgevano verso la Porta
della Camera riccol a Venivano a quattro a cinque a
torme affrettate come spinte da una corrente La Camera
nera piena Giagrave la barca di guardia aveva alzato le reti
ed essi si erano preciritati nella Camera di Porta nuova
LUsciere aveva alzato la bandiera davviso solle va ta la
porta egrave i tonni balzalldo si eran precipitati nella b eria
Latonnara pDrtava finalmente middot Per la prima volta il Cashy
porais gittograve in aria il berretto di lana e ognuno di noi
corse agli uncini e alle scuri
Cera ancora abbastanza luce chegrave grande chiaria era
sullacqua Non ho visto mai tanta ressa e tanto tramesti~ Con le lance e gli uncini safferravano i tonni che tentashy
vano fu ggire minacciando di rompere le reti salde Sulla
Morte gli animali presi si abbattevano pesantemente con
battiti violehti sfuggendo loro la vita dalle branchie insanshy
guinate Quanto sangue cera Era come un gran matshy
II 3
l
a
a a
lshy
)i
a
~
ashyIa
111
nshy
ltshy
tatoio e un odore acre e ferino si spandeva intorno a noi
Lavoravamo a tuttuomo per vendicarci del lungo vano
aspettare LUsciere alzava e abbassava la bandiera e sentishy
vamo gli uomini dallaltra barca urlare coperti di sangue
e di spuma La Morte si coprigrave ben presto e minacciava
pel peso Occorse trasportare i tonni in barconi e scaricarshy
li a terra nella Loggia
lo Che pensavo io Vi assicuro che badavo solashy
mente al mio lavoro I mprovvisamente altre frotte furono
spinte nella leveria con un impeto strano con una mishy
naccia di distruzione Bisognava ancora affrettarsi Allora
dalla prima barca di guardilt sudigrave grldo laquoilmiddot pescecane
fra i tonni dagravegli al pescecane l tonni spinti fin sotto
la vtorte si accavallavano urtandosi scagliandosi contro la
barca di guardia la Colannito sforzando la gabbia tenace
delle reti Tiravamo ferendo a morte i piugrave vicini esaltati
anche noi dalla caccia insolita che non ci dava tregua
Improvvisamente mi balzograve accanto il mostro marino che rishy
cadde guizzando tra h frotta che ~i disperse Fu un attishy
mo signore vidi il pesce con la bocca spalancata guarshy
darmi e sentii proprio paura Anche Gianni mi guardograve con
gli stessi occhi del mostro e i suoi denti bianchi balenashy
rono nella bocca larga Sentii un forte strappo alla mia
corda violento il nemico avea cercato di buttarmi a mashy
re senza riuscirvi Trattenni luncino sanguinante pronto
per il lancio girai il braccio e gli scagliai addosso lyncino
Crescevano gli urli intorno a me e nessuno si era accorto
del mio ierro che laveva abbrancato al petto fort~mente
Fu allora che tirai la corda e lo gettai nel carnaio bushy
licante
Che udii r
114
l tonni facendo impeto alla rete laveano sfondata e
si erano dispersi pel mare la tonnara era rotta Vi fu
gran silenzio un gran silenzio di morte intorno a me Mi
accovacciai sulla prora e non vidi piugrave nulla Solo tra la schiushy
ma sanguigna vidi salire dal fondo una fosforescenza fushy
migante e una voce lugubre che veniva dal mare disse
laquo Sono gli occhi dei morti che risalgono a galla )
115
mia donna il fiore clandestino se non del tradimento (=rto
dellinsidia Eppure non mi mossi e solo tra i miei denti
scricchiolograve la cannuccia della pipa
laquo E cosIgrave raquo mi chiese laquo Non so che dire Gianni
per ora Ne riparleremo meglio a levata di tonnara quando
saragrave finita la stagione della pesca raquo E non si parlograve pii
del suo amore per Rosa
Era appena passata qualche settimana quando il Cashy
porais chiese di me con insistenza l compagni aggiLlstashy
vano i canapi ripulivano gli uncini con la pomice riparashy
vano le maglie delle reti Il Capo stette un pezzo silenshy
zioso prima di dirmi la ragione della sua chiamata Accese
la pipa lentamente ne assaporograve le prime boccate poi mi
disse laquo Senti Giorgio ti voglio dire una cosa ma tu non
tadirare Se Gianni la vuole sposare tua sorella perchegrave
la maltratta e Ia tenta Ieri alla fontana egli cercava pershy
suaderla e Rosa lo mise al posto e gli rispose con uno
schiaffo Lo vidi io Bisogna che --non faccia piugrave scendere
Gianni a terra raquo Il vecchio Capo guardava il mare lonshy
tano evitando i miei ochi per non farmi arrossire
lo rimasi di sasso e mi parve che londeggiare della
barca mi facesse sguazzare il cervello nella testa laquo Anche
mia sorella raquo pensai II dubbio allora si fece realtagrave afshy
ferrandomi con la sua morsa pitl forte che gli unccedilini sulle
carni vive del tonno Tornai a poppa col capo in fiamme
e sentii il bisogno di tuffarlo nellacqua Non auguro
al peggiore dei miei lIemici la piugrave piccola parte di ciograve che
soffrivo E cos1 i giorni passavano nellangoscia e nellaspetshy
tazione Nellaspettazione di che sgnore Mah non lo sape~
va neanche io E la vita continuava a volar via disperata e
110
inutile solo il fresco vento leggiero portandoci il profumo
degli aranci sparsi sulla costa mi riconfortava addolcendo
la mia tristezza e la mia pena Anche noi signore uomini
ignoranti e rozzi le sentiamo queste cose belle e il cuore
s1 fa piugrave buono Ma a me nel cuore doleva una spina
aSSili piugrave acuta di quella che arma certi pesci velenosi
quali fanno venire le ulceri solo a toccarli
Mero accorto che da alcuni giorni egli mi guardava
come per aggredirmi di nascosto Avrei voluto che si urshy
tasse con me che mi provocasse che mi attaccasse inshy
giustamente e lo tentavo Ma pareva che un demonio gli
allontanasse i pericoli e lo liberassegrave dagli ostacoli E scroshy
sciava sempre nel profondo della mia anima quel riso strishy
dulo in quei la bocca piugrave rossa del garofano tra quei dellti
bianchi che parea volessero mordermi
Diventava di giorno in giorno piugrave scortese piugrave punshy
gente con tutti piugrave licenzioso nei detti pitl sboccato parshy
lando di donne A me non rivolgeva pitl la parola direttashy
mellte da quando non gli avevo risposto sul discorso di
Rosa mia
Ai compagni strizzava locchio se cera da fare delle
allusioni parlando di qllalche giovane sposa Una sera racshy
contando agli amiCi dei suoi amori con una bella ragazza
lontana di qui non era lecito fare il nome disse rishy
dendo tra i denti bianchi laquoa me piace prendere le don ne
pei capelli lunghi e scioglierli raquo e mi guardograve Il pensiero
corse a Lena che rossa il volto venne un giorn- ad
aprirmi la porta con le trecce sciolte raccogliendole frettoshy
losamel1te E mille piccoli incidenti mille fatti nuovi non
notati prima - un fazzoletto di seta di quelli che piacevano
III
a lui un busto color di rosa un corpetto che non le avevo
comprato io un paio di scarpette lucide le forcinelle gialle
coi diamanti falsi gli orecchini lunghi che Lena avea
portati dalla fiera della Madonna dei Polsi quando era
andata con sua madre subito dopo il nostro matrimonio
mentre io ero alla pesca delle sardelle - tutto mi confershy
mava nel mio sospetto bruciandomi il cuore e lanima
Come potevo allora dubitare E la notte linsonnia
mi travagliava cosigrave come mi snervava il pensiero continuo
durante il lavoro nel giorno onde mi proponevo di scenshy
dere a terra di correre a casa per far confessare tutto~a
quella trista donna che maveva ammaliato coi suoi occhi
e colle sue labbra pi~ne dinfingimento e di menzogna
Perchegrave non abbandonai la pesca e non tornai in paese
Perchegrave un uncino di ferro mi teneva inchiodato vicino a
lui su quella barca fatale con la forza delle ancore che
dal fon ugraveo ttnevano sald a la tonnara Non so_ So che
quella sera fummn imrrovvisamente avvertiti dalla prima
barca di guardia Il cielo era sgombro e il tempo bell issishy
mo Lo scirocco non tirava piugrave anzi vera una brezza fresca
e leggiera che increspava le onde sulle funi e sulle reti
diritte che faceano tremolare lo specchio rigato dalle corde
e dai sugheri come unimmensa foglia venata
Vi meravigliate signore che io sia tanto calmo Vi
sono certi stati misteriosi dellanima che la gi~sti7ia non
arriva a vedere vi sono certe offese che il giudice non
basta a lavar~ vegrave dentro di noi come un a forza buona
che ci apre gli occhi che ci chiama e ci guida ma una
altra ve negrave malvagia che ci attossica il sangue bendanshy
doci gli occhi offuscandoci il cervello
II2
Provatevi a condannarmi ditemi che non dovevo comshy
mettere quell atto E siete poi sicuro che labbia comshy
messo io Potete dimostrarmelo Perchegrave mi guardate
Credete forse che mabbiano ammaestrato i miei avvoshy
cati o vi stupite del mio parlare ordinato Anche nel
petfo del marinaio cegrave un cuore e una coscienza Se io li
avediil colti insieme e li avesse sgozzati la giustizi a degli
uomini mi avrebbe assolto Che dunque dovevo aspettare
la prova terri bi le forse E la voce che gridava dentro di
me e il sangue attossicato che mi scorreva nelle ven e non
bastavano forse Non martellava sigrave forte il mio cuore che
egli il colpevole non do vesse udirlo
E cosigrave fummo chiamati allerta I tonni tentand o con
la bocca le reti irsute del pedale volgevano verso la Porta
della Camera riccol a Venivano a quattro a cinque a
torme affrettate come spinte da una corrente La Camera
nera piena Giagrave la barca di guardia aveva alzato le reti
ed essi si erano preciritati nella Camera di Porta nuova
LUsciere aveva alzato la bandiera davviso solle va ta la
porta egrave i tonni balzalldo si eran precipitati nella b eria
Latonnara pDrtava finalmente middot Per la prima volta il Cashy
porais gittograve in aria il berretto di lana e ognuno di noi
corse agli uncini e alle scuri
Cera ancora abbastanza luce chegrave grande chiaria era
sullacqua Non ho visto mai tanta ressa e tanto tramesti~ Con le lance e gli uncini safferravano i tonni che tentashy
vano fu ggire minacciando di rompere le reti salde Sulla
Morte gli animali presi si abbattevano pesantemente con
battiti violehti sfuggendo loro la vita dalle branchie insanshy
guinate Quanto sangue cera Era come un gran matshy
II 3
l
a
a a
lshy
)i
a
~
ashyIa
111
nshy
ltshy
tatoio e un odore acre e ferino si spandeva intorno a noi
Lavoravamo a tuttuomo per vendicarci del lungo vano
aspettare LUsciere alzava e abbassava la bandiera e sentishy
vamo gli uomini dallaltra barca urlare coperti di sangue
e di spuma La Morte si coprigrave ben presto e minacciava
pel peso Occorse trasportare i tonni in barconi e scaricarshy
li a terra nella Loggia
lo Che pensavo io Vi assicuro che badavo solashy
mente al mio lavoro I mprovvisamente altre frotte furono
spinte nella leveria con un impeto strano con una mishy
naccia di distruzione Bisognava ancora affrettarsi Allora
dalla prima barca di guardilt sudigrave grldo laquoilmiddot pescecane
fra i tonni dagravegli al pescecane l tonni spinti fin sotto
la vtorte si accavallavano urtandosi scagliandosi contro la
barca di guardia la Colannito sforzando la gabbia tenace
delle reti Tiravamo ferendo a morte i piugrave vicini esaltati
anche noi dalla caccia insolita che non ci dava tregua
Improvvisamente mi balzograve accanto il mostro marino che rishy
cadde guizzando tra h frotta che ~i disperse Fu un attishy
mo signore vidi il pesce con la bocca spalancata guarshy
darmi e sentii proprio paura Anche Gianni mi guardograve con
gli stessi occhi del mostro e i suoi denti bianchi balenashy
rono nella bocca larga Sentii un forte strappo alla mia
corda violento il nemico avea cercato di buttarmi a mashy
re senza riuscirvi Trattenni luncino sanguinante pronto
per il lancio girai il braccio e gli scagliai addosso lyncino
Crescevano gli urli intorno a me e nessuno si era accorto
del mio ierro che laveva abbrancato al petto fort~mente
Fu allora che tirai la corda e lo gettai nel carnaio bushy
licante
Che udii r
114
l tonni facendo impeto alla rete laveano sfondata e
si erano dispersi pel mare la tonnara era rotta Vi fu
gran silenzio un gran silenzio di morte intorno a me Mi
accovacciai sulla prora e non vidi piugrave nulla Solo tra la schiushy
ma sanguigna vidi salire dal fondo una fosforescenza fushy
migante e una voce lugubre che veniva dal mare disse
laquo Sono gli occhi dei morti che risalgono a galla )
115
a lui un busto color di rosa un corpetto che non le avevo
comprato io un paio di scarpette lucide le forcinelle gialle
coi diamanti falsi gli orecchini lunghi che Lena avea
portati dalla fiera della Madonna dei Polsi quando era
andata con sua madre subito dopo il nostro matrimonio
mentre io ero alla pesca delle sardelle - tutto mi confershy
mava nel mio sospetto bruciandomi il cuore e lanima
Come potevo allora dubitare E la notte linsonnia
mi travagliava cosigrave come mi snervava il pensiero continuo
durante il lavoro nel giorno onde mi proponevo di scenshy
dere a terra di correre a casa per far confessare tutto~a
quella trista donna che maveva ammaliato coi suoi occhi
e colle sue labbra pi~ne dinfingimento e di menzogna
Perchegrave non abbandonai la pesca e non tornai in paese
Perchegrave un uncino di ferro mi teneva inchiodato vicino a
lui su quella barca fatale con la forza delle ancore che
dal fon ugraveo ttnevano sald a la tonnara Non so_ So che
quella sera fummn imrrovvisamente avvertiti dalla prima
barca di guardia Il cielo era sgombro e il tempo bell issishy
mo Lo scirocco non tirava piugrave anzi vera una brezza fresca
e leggiera che increspava le onde sulle funi e sulle reti
diritte che faceano tremolare lo specchio rigato dalle corde
e dai sugheri come unimmensa foglia venata
Vi meravigliate signore che io sia tanto calmo Vi
sono certi stati misteriosi dellanima che la gi~sti7ia non
arriva a vedere vi sono certe offese che il giudice non
basta a lavar~ vegrave dentro di noi come un a forza buona
che ci apre gli occhi che ci chiama e ci guida ma una
altra ve negrave malvagia che ci attossica il sangue bendanshy
doci gli occhi offuscandoci il cervello
II2
Provatevi a condannarmi ditemi che non dovevo comshy
mettere quell atto E siete poi sicuro che labbia comshy
messo io Potete dimostrarmelo Perchegrave mi guardate
Credete forse che mabbiano ammaestrato i miei avvoshy
cati o vi stupite del mio parlare ordinato Anche nel
petfo del marinaio cegrave un cuore e una coscienza Se io li
avediil colti insieme e li avesse sgozzati la giustizi a degli
uomini mi avrebbe assolto Che dunque dovevo aspettare
la prova terri bi le forse E la voce che gridava dentro di
me e il sangue attossicato che mi scorreva nelle ven e non
bastavano forse Non martellava sigrave forte il mio cuore che
egli il colpevole non do vesse udirlo
E cosigrave fummo chiamati allerta I tonni tentand o con
la bocca le reti irsute del pedale volgevano verso la Porta
della Camera riccol a Venivano a quattro a cinque a
torme affrettate come spinte da una corrente La Camera
nera piena Giagrave la barca di guardia aveva alzato le reti
ed essi si erano preciritati nella Camera di Porta nuova
LUsciere aveva alzato la bandiera davviso solle va ta la
porta egrave i tonni balzalldo si eran precipitati nella b eria
Latonnara pDrtava finalmente middot Per la prima volta il Cashy
porais gittograve in aria il berretto di lana e ognuno di noi
corse agli uncini e alle scuri
Cera ancora abbastanza luce chegrave grande chiaria era
sullacqua Non ho visto mai tanta ressa e tanto tramesti~ Con le lance e gli uncini safferravano i tonni che tentashy
vano fu ggire minacciando di rompere le reti salde Sulla
Morte gli animali presi si abbattevano pesantemente con
battiti violehti sfuggendo loro la vita dalle branchie insanshy
guinate Quanto sangue cera Era come un gran matshy
II 3
l
a
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lshy
)i
a
~
ashyIa
111
nshy
ltshy
tatoio e un odore acre e ferino si spandeva intorno a noi
Lavoravamo a tuttuomo per vendicarci del lungo vano
aspettare LUsciere alzava e abbassava la bandiera e sentishy
vamo gli uomini dallaltra barca urlare coperti di sangue
e di spuma La Morte si coprigrave ben presto e minacciava
pel peso Occorse trasportare i tonni in barconi e scaricarshy
li a terra nella Loggia
lo Che pensavo io Vi assicuro che badavo solashy
mente al mio lavoro I mprovvisamente altre frotte furono
spinte nella leveria con un impeto strano con una mishy
naccia di distruzione Bisognava ancora affrettarsi Allora
dalla prima barca di guardilt sudigrave grldo laquoilmiddot pescecane
fra i tonni dagravegli al pescecane l tonni spinti fin sotto
la vtorte si accavallavano urtandosi scagliandosi contro la
barca di guardia la Colannito sforzando la gabbia tenace
delle reti Tiravamo ferendo a morte i piugrave vicini esaltati
anche noi dalla caccia insolita che non ci dava tregua
Improvvisamente mi balzograve accanto il mostro marino che rishy
cadde guizzando tra h frotta che ~i disperse Fu un attishy
mo signore vidi il pesce con la bocca spalancata guarshy
darmi e sentii proprio paura Anche Gianni mi guardograve con
gli stessi occhi del mostro e i suoi denti bianchi balenashy
rono nella bocca larga Sentii un forte strappo alla mia
corda violento il nemico avea cercato di buttarmi a mashy
re senza riuscirvi Trattenni luncino sanguinante pronto
per il lancio girai il braccio e gli scagliai addosso lyncino
Crescevano gli urli intorno a me e nessuno si era accorto
del mio ierro che laveva abbrancato al petto fort~mente
Fu allora che tirai la corda e lo gettai nel carnaio bushy
licante
Che udii r
114
l tonni facendo impeto alla rete laveano sfondata e
si erano dispersi pel mare la tonnara era rotta Vi fu
gran silenzio un gran silenzio di morte intorno a me Mi
accovacciai sulla prora e non vidi piugrave nulla Solo tra la schiushy
ma sanguigna vidi salire dal fondo una fosforescenza fushy
migante e una voce lugubre che veniva dal mare disse
laquo Sono gli occhi dei morti che risalgono a galla )
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tatoio e un odore acre e ferino si spandeva intorno a noi
Lavoravamo a tuttuomo per vendicarci del lungo vano
aspettare LUsciere alzava e abbassava la bandiera e sentishy
vamo gli uomini dallaltra barca urlare coperti di sangue
e di spuma La Morte si coprigrave ben presto e minacciava
pel peso Occorse trasportare i tonni in barconi e scaricarshy
li a terra nella Loggia
lo Che pensavo io Vi assicuro che badavo solashy
mente al mio lavoro I mprovvisamente altre frotte furono
spinte nella leveria con un impeto strano con una mishy
naccia di distruzione Bisognava ancora affrettarsi Allora
dalla prima barca di guardilt sudigrave grldo laquoilmiddot pescecane
fra i tonni dagravegli al pescecane l tonni spinti fin sotto
la vtorte si accavallavano urtandosi scagliandosi contro la
barca di guardia la Colannito sforzando la gabbia tenace
delle reti Tiravamo ferendo a morte i piugrave vicini esaltati
anche noi dalla caccia insolita che non ci dava tregua
Improvvisamente mi balzograve accanto il mostro marino che rishy
cadde guizzando tra h frotta che ~i disperse Fu un attishy
mo signore vidi il pesce con la bocca spalancata guarshy
darmi e sentii proprio paura Anche Gianni mi guardograve con
gli stessi occhi del mostro e i suoi denti bianchi balenashy
rono nella bocca larga Sentii un forte strappo alla mia
corda violento il nemico avea cercato di buttarmi a mashy
re senza riuscirvi Trattenni luncino sanguinante pronto
per il lancio girai il braccio e gli scagliai addosso lyncino
Crescevano gli urli intorno a me e nessuno si era accorto
del mio ierro che laveva abbrancato al petto fort~mente
Fu allora che tirai la corda e lo gettai nel carnaio bushy
licante
Che udii r
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l tonni facendo impeto alla rete laveano sfondata e
si erano dispersi pel mare la tonnara era rotta Vi fu
gran silenzio un gran silenzio di morte intorno a me Mi
accovacciai sulla prora e non vidi piugrave nulla Solo tra la schiushy
ma sanguigna vidi salire dal fondo una fosforescenza fushy
migante e una voce lugubre che veniva dal mare disse
laquo Sono gli occhi dei morti che risalgono a galla )
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