La tonnara

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Breve Racconto

Transcript of La tonnara

Page 1: La tonnara

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NINO 5(ALfARI

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Ima~ranogravee lli ogravea 9

5critti postumi

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lllllae Te llllf i wrpus mo lcididil aegnlI

nclcr et aHaum sOldibus iIlCOtlIll Cm

civibllS uuem ulllplis COlllfll i Il il lIi9llus (1I11ic CIII

llomell sellgtarldlllll uoaqlle curdis opus

Presso LA FIONDA

in Roma 1922 =

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Nino Scalfari lasciograve cadere pochi brandelli di anima a testimonianza dellarmonia e della belshylezza di essa Leggendoli cerchi il lettore rieshyvocare la sua bella persona e mandi un penshysiero fiorito ed un saluto verso quella Casa diserta battuta dallinsonne mare che chiama il suo fedele scomparso

laquo At queritur circum tlebilis un da maris raquo

lvollideone 23 Luglio I9 22

In funere Antonini Scalfari

~ulcller eral iuvenis palriae forlissimus htros

llaliae sidus prospiagraveebal amalls

Aspera quaeqlle ferms IzcrIenlia caslra petivil

Conjeclus landem vulllenbllS rediil

Alqlle lares patrios visil dlllcesque parenles

Ut passit placido nlre quiele frlli

lam subrideballl animo pulcherri7lla quaeque

Ac telUntill pectus dlllcis alebal amor

illi ialll suavis ridebal blanda p uela

splelldebant oculi lumine caentleo

TUIil vero maglio perclllslls aliore canebat

spero iam blanda coniuge posse frui

At saeVU1Il vuluus curas eXlsperat alqlle

17lcassum iuve71is litora blanda pelit

Nulla potest facies bistem

NOli 1Ilar~ Ilon arVllnt

Tum deecil illops mtimi

JJjortem conscivit ialll

lmire dolOlWl

Ilec iuvat alba casa

caecusque furore

sibi cessit illers

Ut viridis nilidis cirCU1ndata Jloribus arbos

Dum jilril insa7111S vere tepenle Nolus

blfelix maler fruslra 1I1i1lC invocai illum

At quailur circulIl flebilis mda lIlaris

Radicena Maggio 1922 Io

fRf1NCeacuteSCO SOflll-lIleacute5510 bull X

e

toche parole agravei trefazione

19 21NeIla notte di Pasqua del in uma casetta silenziosa sul nostro azwrro Tirreno un giovine fiorente e animoso comechegrave pur allora uscito da lunghe tormentose sofferenze stronCJva da segrave la sua vita slggellando col sangue una breve esistenza fatta di battaglie e di azioni nobilissime Quel giovine redu-e glorioso di Bosco-Cappuccio ove avea lasciato brandelli del suo corpo guadagnandosi in soli tre giorni un encomio ed una medaglia di arshygento era Nino Scalfari amato e ammirato da tutti pel suo fetvido ingegno pel suo cuor

generoso 189 1Era nato a Monteleone il 23 luglio

compirebbe appena oggi i suoi trenteacute anni

amwa FOlldava a Monteleone la Sezione dei noshy

Fece gli studi lic di nel n ostro F i laligraveg ieri e

qllL lli di (J iLllisl rud r J1Z1 n tg li Atenei -ii Roma

( el i V ~ S$ i l l i l i l lui l~Olls i g l io ACL1je mico ha

Cll l1 fe rito in q utt i iiulI1 i alla sua memori a la

LIUr l t (oris ((l 5 a Nelle vigili e an gosciose

dell l I1t u trdl itugrave iullegravellu fondograve egravel ~ o ntel eo ne

qUl l irco lu N lz iu l1 ~t1ist l fuco lare d i patri oltishy

ligravek q uegli imbel b i

klt lli Sau11 e tegrave

vece 1 illgi ga l1tire L1 forz a del la SUd anima

la f erm egraveal c1egraveIL~ SU1 fegravedegrave Usc ito cLt l lOspeLi cll egrave c~ S Orsol a di Boshy

logna ove e l ltl s taln rk overll o do)o la f eri tel

vi sse a Romeacutel m olti m esi reggend Cls i su lle

grucce in gldv i condi zion i e tuttl Jssidigrave G

oliondo 11 (iorllale dlfaha La Libertagrave E CO 10mca 11 il1agravetUgravellO il T empo ed altri

m ulti g iorn ali e rassegl1 e lo ebb elO co llab o r ~H o l e

prezioso infaticabile

Ritiratos i n el su o erem o l1igravear i ll O su l nost ro

Go lfo pur costrelto per ql as i due anni allimshy

m obi litagrave a cauS1 di una recrudegraveSCell7a fclta le

dell e sue fel ite con tinuograve tult v i a lavorare asshy

sid uam en te e son di qu estu ltim o periodo la

prege vole conferenza su Mi ch ele igraveV orelli lin shy

co mpl eto dreacutelm m8 su Co lombo gli studi sul

Folkl ore Ca lclb rese elc Comi l1 ( iJll do cl ritigrave orirr

ll ie mili aUlt m ari Il e r ito rna va a poco CI flo-o

all a vita ci tt ad in esca dalla so litudine lab ori oSt

di Bivona Nell e ul t im E el ez io l1i amministrati ve

risultava CO ll sigli ere COlllLIl1 81e CO lI una sushy

ptrba v o tazione e in CO l1 sig li o sostene va con

lrdol e la GI US) della l os tra bOlglta di ~anta

Ve nereo Egli nutr iva Ull debi to lii ri co nosc en za

c rso qu el lel ill GlI1tevo le Spi lgg iJ che gli lecl

rid ate la fresca giov inezza Ed e Ia assid u o

alle torn ellegrave Co nsili ar i velle n do cbll l mmint

su l bi roccino tirato dal suo cava ll o sauro Fabi o

da ll e1 front e ste ll ata e cigravedg li occhi miti ch e egli

I

I al suo bvoro prt dil e tlo il g i o 1l1dli ~ Ltea iVazio 1l aie ti Soldato Sapugravelltw -1 Gran

IV

stri gloriosi iVutilati che lo ebbe animatore e

attivo Presidente e che lo volle poi Presidente

Onorario quando per ragioni di salute fu coshy

stretto a interrompere la sua attivitagrave Qigraveando i suoi cari dopo la tragica notte

cercarono ansiosi tra le sue carte sperando in

un nome in una parola in un saluto che ilshy

luminasse quella sua morte sanguinosa e meno

triste ed amara la rendesse ai 101 cuori dolenti

rinvennero invece una lunga serie di scritti

ilwditi in gran parte ove negrave pensiero di scetshy

tico negrave immagine sdegnosa negrave parola di conshy

tenuto furore tradivan o o spiegavano la terrishy

bilitagrave del suo dramma interiore Quell e pagine

erano invece un canto di amore e di rinascita

un inno sonante al lavoro e alla vita sia che

rievocasse ro le arie dolci della nostra poesia

popolare o (ldditassero il cammino ad un giorshy

nal e di luce sia che celebrando egli le nostre

vecchie virtuose arti casalinghe mostrasse come

attraverso gli anni tra tanti crolli quelle Arti

avessero saputo custodire il santo culto del

focolare o che nel Navigatore incorruttibile e

animoso 2dombrasse la necessitagrave ~ V~ie i otshy

tando contro la materia bruta J~ i~igraveC lza rsi vittoriosi alle regioni supreme dello spirito l

VI

E sI che doveva pur esserci in quegli

scritti un grido di sdegno o unombra di mashy

linconia erano nati tra le corsie di S Orsola

di Bologna tra le mura bianche e tristi di una

clinica romana ravvolta nel verde lassugrave verso

i quartieri nuovi della Cittagrave popolosa tra quelle

della casa paterna ove ancora risuona il ticchett10

delle sue grucce gloriose nella Casa sul mare

ombrata da un pino fragante di resina cinta

di oleandri scossa di continuo da treni fugshy

genti immani mostri rapinatori di affetti e di

speranze lieta del sorriso del sole e del romshy

bo del mare e pur triste dinanzi a quellazzurra

sconfigravenata solitudine l

Ma colui che aveva sorriso nel dolore e

aveva affrontata la morte senza tremare pur

aveva saputo e potuto scrivere le sue piugrave belle

pagine ed esprimere i suoi piugrave freschi pensieri

con clolcezza e con letizia nei luoghi della pena

e delloblio L

Sorse cos1 per onorare degnamente la

memoria dellAutore nel pensiero della famiglia

e in quello degli amici piugrave cari il disegno di

t~bblicarc gl~ scritti rinvenuti raccogliendoli in

un voiuneorga nico e completo che rievocasse

dinanzi aiigraveani ma del lettore la fIgura leggiadra

VI

stri gloriosi Mutilati che lo ebbe animatore e

attivo Presidente e che lo volle poi Presidente

Onorario quando per ragioni di salute fu coshy

stretto a interrompere la sua attivitagrave Qigraveando i suoi cari dopo la tragica notte

cercarono ansiosi tra le sue carte sperando in

un nome in un a parola in un saluto che ilshy

luminasse quella sua morte sanguinosa e m eno

triste ed amara la rendesse ai lor cuori dolenti

rinvennero invece una lunga serie di scritti

iIl t diti in gran parte ove negrave pensiero di scetshy

tico negrave imm ag ine sdegnosa negrave parola di conshy

tenuto furore tradi vano o spiegavano la terrishy

bilitagrave de l suo dramma interiore Quelle pagine

erano invece un canto di amore e di rinascita

un inno sonante al lavo ro e alla vita sia che

ri ev ocassero le arie dolci della nostra poesia

popolare o (dditasse ro il cammino ad un giorshy

nale di luce sia che cel ebrando egli le nostre

vecchie v irtuose ar ti c8sa l inghe mostrasse come

att raverso gli ann i tra tlIlti crolli quelle Arti

avessero saputo custodire il santo culto del

focolare o che nel Navigatore incorruttibile e

animoso 2dombrasse la necessitagrave ci p a ~ire ~Jtshytando contro la materia brut8 y ~ in 1 zarsi

vittoriosi al1e regioni supreme dello spirito [

VI

E sl che doveva pur esserci in quegli

scritti un grido disdegno o unombra di mashy

linconia erano nati tra le cors ie di S Orsola

di Bologna tra le mura bianche e tristi di una

clinica romana ravvolta nel verde lassugrave verso

i quartieri nuovi della Cittagrave popolosa tra quelle

della casa paterna ove ancora risu ona il ticchett1 0

del1e sue grucce gloriose nella Casa sul mare

ombrata da un pino fragan te di resin a cinta

di oleandri scossa di continuo da treni fugshy

genti immani mostri rapina tori di affetti e di

speranze lieta del sorriso del sole e del rom shy

bo del mare e pur triste dinanzi a quellazzurra

sconfinata solitudine l

Ma colui che aveva sorriso nel dolore e

aveva affrontata la morte senza tremare pur

aveva saputo e potuto scrivere le sue piugrave belle

pagine ed esprimere i suoi piugrave freschi pensieri

con c10lcezza e con letizia nei luoghi della pena

e delloblio I

Sorse cos1 per onorare degnamente la

memoria del1 Autore nel pensiero della famiglia

e in quello degli amici piugrave cari il disegno di

j)11bblicarc gl scritti rinvenuti raccogliendoli in

un volume orga nico e completo che rievocasse

d inanz i alIgrave aliima del lettore la figura leggiadra

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dOltremare del DAnnunzio alla conferenza oe simpatica del Soldelto del C1ttadillo dell Arshy mOilografigravecll sul Moreacutellitenuta in Monteleone

tista E in UIlltl seduteacutel plenaria che resteragrave alla presenza di Luigi Siciliani il XX Settembre memorabile per la solenne religiccedilgtsitagrave che la 1920 ricorrendo il primo centenario d~i moti circonfuse il Consiglio Comunale di Monteshy di Nola leone attraverso la parola commovente ed ispishy Tuttavia non si egrave potuto assegnare la data rata di UllO dei suoi migliori Vincenzo Fi-lt1nco ad og-ni singolo scritto perchegrave spesso non si anima di poeta e cavalier~ di ogni idealitagrave ha era sicuri di coglier nel giusto Si puograve del resto unanimemente affprmato la volontagrave di render stabilire senza tema di eOnare chegravessi se togli noti al pubblico gli scritti lasciati da Nino Scalshy qualche scritw giovanile come giagrave si egrave detto fari - concoi rendo il Comune alle spese della vanno dal 1916 al 1921 e cioegrave dal ritorno pubbl icazione della Guen a Carsica ove la morte lo abbr(1cciograve

Ancora una volla oggi la famigl ia dello senZ(1 rapirlo lllla notte di Bivona quando i l Autore rende grazie cordiali al Consiglio di destino impenttrabile lo travolse di lagrave dalla Monteleone per unegravel iniziativa e per una (onshy vita II lettore lffettuoso vedragrave da queste pashytribuziolle altamente civili ed onorevoli gine balzare la giovanile figura dindomita figraveeshy

Le pagine che seguono non S0l10 tutte rezza sentiragrave di quanto amore ardesse per la quelle rinvenute molte ~ prose e versi - guaste sua terra n(1tale per la sua Calabria bella per dal tempo o illeggibili per abbreviature e correshy la sua PatriCl grande leroe di Bosco-Cappuccio zioni non SOliO state riprodotte molte si tenshy

o quanto fervore di entusiasmo sentisse per larte nero da parte perchegrave framment8rie 0 - incomshy in tutte le sue forme quanta fede nutrisse plete ad altre infigravene non segrave dato posto nea nellavvenire dellUmanitagrave presente raccolta perchegrave di COlltenuto e caratshy Come nel suo velo luccello dalle alte tere llffatto personIle o familiare zone del cielo lascia cadere talvolta qualche

Esse abbracciano un lungo periodo di atshy penn-a visto~ testimonianz1 della bellezza del tivitagrave letteraria ed artisticcl poichegrave vanno da suo corpo cos1 n~1 breve volo della sua vita uno scritto del tutto giovanile sulla Canzone

IX VIII

La tonnara

lf I domandate signore se io mi sia pentito

L ~ ~ Non fui io ad ucciderlo ma una forza cieca

e strana che mttanagliograve lanima di un subito senza piugrave

lasciarmi Avvenne cosi Sui primi giorni del maggio

ve nto e pioggia ce laveano fino allora impedito ponemmo

mano insi enigravee alle tenute di Golfo e a quelle di Faro

Anzi una mattina calando egli a mare un ancora grossa

delle tenute di fuori si fece assai male alla mano sinistra

col canapo da mollare e io laiutai alla bisogna lavorando

alla stessa fune arrossata del suo sangue

Finimmo cosIgrave i lavori chegrave giagrave pronte erano le due

strade giagrave la Iv orte er a al suo pos to lUsciere avea isshy

sato la sua bandiera e per la Camera piccola vigilata

dalla barca di guardia e la Camera grande era tutto uno

sciabordio di pali di sugheri di reti

Come San Giorgio nostro patrono volle anche il

Mustaccio fu calato ed io e Gianni scendemmo a terra

per fermare ancor piugrave allo scoglio della Siggiogravela il lungo

1deg7

Codardo di tenuta Quan do tutto fu pronto si potegrave con

laiuto de Santo cominciare la pesca

Vedetegrave come tutto megrave ne lla memoria Una sera di

domenica e tuttavia si lavorava il vento di terra portograve

sino a noi il rombo lontano delle campane Forse erano

finite le Quarantore e le Chiese suonavano per le sacre

funzioni Ci togliemmo tutti il berretto a bordo e sostamshy

mo dal lamiddotoro Gianni solo si tenne in dispark LlIgravela dishy

vota orazione ed io notai che strapplndosi dalla bocca la

pipa la gittograve in mare con dispregio fi ssandomi stran~ll1ente

Il rombo lontano or sigrave or no giungeva a noi sul mare in

bonaccia pegraver laria sigrave cheta che parve mi l onda s inc reshy

spasse al lassaggio del suono

Ancora un altro ricord o del suo strano rancore per me

La notte di SIn Pasquale una grande nuvolagliil si stese

sul golfo Il mare dormiva e le onde sbattendo piano ai

fianchi della Nlorte facevano brillare la spuma come quando

al buio si strofinino dei fiammiferi lo attendevo ta nquillashy

mente al mio lavoro Mi si avvicinograve e mi disse laquoVedi

quelle luci sono gli occhi dei morti che torn ano a galla

e rise fil i parve che un gufo si posasse sullantenna

tanto stridulo e secco fu quel riso E io lo tenni per

malaugurio chegrave il pe nsiero mi corse al campa nile della

nostra Ch iesa e alle storie paurose che la nonn a mi narshy

rava da bimbo quando mi diceva laquo egrave megliCJ ederlo il

gufo che sentirlo raquo

Si prese terra ancora una volta e fu all ora che venne

un giorno a trovarmi a casa Gli offrii da bere e moshy

gliema gliene versograve un bicchiere e gli diede anche un

piattello di piselli freschi Bevve senza ringraziare con tanta

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aria di abitudine che a me dispiacque essere stato con

lui sigrave cortese QUlJ)do uscimmo e Lena mia ci accompashy

gl1~) fino alluscio ch e guarda a mare ebbi una terribile

sorpresa Prima di svoltare dalla st rad uzza di casa non

gli vidi piLl tra le mani il garofano ros~o che avea porshy

tato sin allora Mi Joltai di botto quasi prevedendo Lena

sulla porta salutava e accennava a lui col fiore tra i cashy

pelli Il (O re mi diede un balzo signore eravamo sposi

dl un anno L Repressi ogni moto con sofferenza indicibile

e presi insieme a lui la via della Marina ove dOevo comshy

prare delle gazose per il Caporais rimasto a bord o Sapete

cre mi domandograve Gianni signore Se soffrissi di acido allo

stomaco Non era quella una trista e vile ironia Rishy

tornammo in coperta Lo scirocco grave e molesto portava

su noi un caldo e unafa insopportabili che mi Serravano

la mente sempre fissa a quel garofano rosso come sangue

tanto ch e la notte lo sognai mutato in un cuore e quel

cuore era il mio e provai acute fitte chegrave i cani me lo

voleano strappare con denti e unghie Immagi nate che

vita dinfegraverno sia cominciata per me allora Una mattina me lo vidi dapresso col suo lieve passo

elastico quasi animalesco Era in maglia nera con unancora

rossa di~egnata sul petto che dava immagine duna macchia

di sangue Calmo e sorridenk mi parlograve di un suo desiderio pomiddot

sto addosso a Rosa mia sorellt1 e concluse laquoGiorgio

noi siamo buoni compagni e tu mi conosci sappi che

vorrei sposarla raquo Non avrei dovuto balza rgli sopra

signore Come permettere qUelle parole che suonavano

scherno per me che avevo sorpreso tra i capelli della

I09

mia donna il fiore clandestino se non del tradimento (=rto

dellinsidia Eppure non mi mossi e solo tra i miei denti

scricchiolograve la cannuccia della pipa

laquo E cosIgrave raquo mi chiese laquo Non so che dire Gianni

per ora Ne riparleremo meglio a levata di tonnara quando

saragrave finita la stagione della pesca raquo E non si parlograve pii

del suo amore per Rosa

Era appena passata qualche settimana quando il Cashy

porais chiese di me con insistenza l compagni aggiLlstashy

vano i canapi ripulivano gli uncini con la pomice riparashy

vano le maglie delle reti Il Capo stette un pezzo silenshy

zioso prima di dirmi la ragione della sua chiamata Accese

la pipa lentamente ne assaporograve le prime boccate poi mi

disse laquo Senti Giorgio ti voglio dire una cosa ma tu non

tadirare Se Gianni la vuole sposare tua sorella perchegrave

la maltratta e Ia tenta Ieri alla fontana egli cercava pershy

suaderla e Rosa lo mise al posto e gli rispose con uno

schiaffo Lo vidi io Bisogna che --non faccia piugrave scendere

Gianni a terra raquo Il vecchio Capo guardava il mare lonshy

tano evitando i miei ochi per non farmi arrossire

lo rimasi di sasso e mi parve che londeggiare della

barca mi facesse sguazzare il cervello nella testa laquo Anche

mia sorella raquo pensai II dubbio allora si fece realtagrave afshy

ferrandomi con la sua morsa pitl forte che gli unccedilini sulle

carni vive del tonno Tornai a poppa col capo in fiamme

e sentii il bisogno di tuffarlo nellacqua Non auguro

al peggiore dei miei lIemici la piugrave piccola parte di ciograve che

soffrivo E cos1 i giorni passavano nellangoscia e nellaspetshy

tazione Nellaspettazione di che sgnore Mah non lo sape~

va neanche io E la vita continuava a volar via disperata e

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inutile solo il fresco vento leggiero portandoci il profumo

degli aranci sparsi sulla costa mi riconfortava addolcendo

la mia tristezza e la mia pena Anche noi signore uomini

ignoranti e rozzi le sentiamo queste cose belle e il cuore

s1 fa piugrave buono Ma a me nel cuore doleva una spina

aSSili piugrave acuta di quella che arma certi pesci velenosi

quali fanno venire le ulceri solo a toccarli

Mero accorto che da alcuni giorni egli mi guardava

come per aggredirmi di nascosto Avrei voluto che si urshy

tasse con me che mi provocasse che mi attaccasse inshy

giustamente e lo tentavo Ma pareva che un demonio gli

allontanasse i pericoli e lo liberassegrave dagli ostacoli E scroshy

sciava sempre nel profondo della mia anima quel riso strishy

dulo in quei la bocca piugrave rossa del garofano tra quei dellti

bianchi che parea volessero mordermi

Diventava di giorno in giorno piugrave scortese piugrave punshy

gente con tutti piugrave licenzioso nei detti pitl sboccato parshy

lando di donne A me non rivolgeva pitl la parola direttashy

mellte da quando non gli avevo risposto sul discorso di

Rosa mia

Ai compagni strizzava locchio se cera da fare delle

allusioni parlando di qllalche giovane sposa Una sera racshy

contando agli amiCi dei suoi amori con una bella ragazza

lontana di qui non era lecito fare il nome disse rishy

dendo tra i denti bianchi laquoa me piace prendere le don ne

pei capelli lunghi e scioglierli raquo e mi guardograve Il pensiero

corse a Lena che rossa il volto venne un giorn- ad

aprirmi la porta con le trecce sciolte raccogliendole frettoshy

losamel1te E mille piccoli incidenti mille fatti nuovi non

notati prima - un fazzoletto di seta di quelli che piacevano

III

a lui un busto color di rosa un corpetto che non le avevo

comprato io un paio di scarpette lucide le forcinelle gialle

coi diamanti falsi gli orecchini lunghi che Lena avea

portati dalla fiera della Madonna dei Polsi quando era

andata con sua madre subito dopo il nostro matrimonio

mentre io ero alla pesca delle sardelle - tutto mi confershy

mava nel mio sospetto bruciandomi il cuore e lanima

Come potevo allora dubitare E la notte linsonnia

mi travagliava cosigrave come mi snervava il pensiero continuo

durante il lavoro nel giorno onde mi proponevo di scenshy

dere a terra di correre a casa per far confessare tutto~a

quella trista donna che maveva ammaliato coi suoi occhi

e colle sue labbra pi~ne dinfingimento e di menzogna

Perchegrave non abbandonai la pesca e non tornai in paese

Perchegrave un uncino di ferro mi teneva inchiodato vicino a

lui su quella barca fatale con la forza delle ancore che

dal fon ugraveo ttnevano sald a la tonnara Non so_ So che

quella sera fummn imrrovvisamente avvertiti dalla prima

barca di guardia Il cielo era sgombro e il tempo bell issishy

mo Lo scirocco non tirava piugrave anzi vera una brezza fresca

e leggiera che increspava le onde sulle funi e sulle reti

diritte che faceano tremolare lo specchio rigato dalle corde

e dai sugheri come unimmensa foglia venata

Vi meravigliate signore che io sia tanto calmo Vi

sono certi stati misteriosi dellanima che la gi~sti7ia non

arriva a vedere vi sono certe offese che il giudice non

basta a lavar~ vegrave dentro di noi come un a forza buona

che ci apre gli occhi che ci chiama e ci guida ma una

altra ve negrave malvagia che ci attossica il sangue bendanshy

doci gli occhi offuscandoci il cervello

II2

Provatevi a condannarmi ditemi che non dovevo comshy

mettere quell atto E siete poi sicuro che labbia comshy

messo io Potete dimostrarmelo Perchegrave mi guardate

Credete forse che mabbiano ammaestrato i miei avvoshy

cati o vi stupite del mio parlare ordinato Anche nel

petfo del marinaio cegrave un cuore e una coscienza Se io li

avediil colti insieme e li avesse sgozzati la giustizi a degli

uomini mi avrebbe assolto Che dunque dovevo aspettare

la prova terri bi le forse E la voce che gridava dentro di

me e il sangue attossicato che mi scorreva nelle ven e non

bastavano forse Non martellava sigrave forte il mio cuore che

egli il colpevole non do vesse udirlo

E cosigrave fummo chiamati allerta I tonni tentand o con

la bocca le reti irsute del pedale volgevano verso la Porta

della Camera riccol a Venivano a quattro a cinque a

torme affrettate come spinte da una corrente La Camera

nera piena Giagrave la barca di guardia aveva alzato le reti

ed essi si erano preciritati nella Camera di Porta nuova

LUsciere aveva alzato la bandiera davviso solle va ta la

porta egrave i tonni balzalldo si eran precipitati nella b eria

Latonnara pDrtava finalmente middot Per la prima volta il Cashy

porais gittograve in aria il berretto di lana e ognuno di noi

corse agli uncini e alle scuri

Cera ancora abbastanza luce chegrave grande chiaria era

sullacqua Non ho visto mai tanta ressa e tanto tramesti~ Con le lance e gli uncini safferravano i tonni che tentashy

vano fu ggire minacciando di rompere le reti salde Sulla

Morte gli animali presi si abbattevano pesantemente con

battiti violehti sfuggendo loro la vita dalle branchie insanshy

guinate Quanto sangue cera Era come un gran matshy

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tatoio e un odore acre e ferino si spandeva intorno a noi

Lavoravamo a tuttuomo per vendicarci del lungo vano

aspettare LUsciere alzava e abbassava la bandiera e sentishy

vamo gli uomini dallaltra barca urlare coperti di sangue

e di spuma La Morte si coprigrave ben presto e minacciava

pel peso Occorse trasportare i tonni in barconi e scaricarshy

li a terra nella Loggia

lo Che pensavo io Vi assicuro che badavo solashy

mente al mio lavoro I mprovvisamente altre frotte furono

spinte nella leveria con un impeto strano con una mishy

naccia di distruzione Bisognava ancora affrettarsi Allora

dalla prima barca di guardilt sudigrave grldo laquoilmiddot pescecane

fra i tonni dagravegli al pescecane l tonni spinti fin sotto

la vtorte si accavallavano urtandosi scagliandosi contro la

barca di guardia la Colannito sforzando la gabbia tenace

delle reti Tiravamo ferendo a morte i piugrave vicini esaltati

anche noi dalla caccia insolita che non ci dava tregua

Improvvisamente mi balzograve accanto il mostro marino che rishy

cadde guizzando tra h frotta che ~i disperse Fu un attishy

mo signore vidi il pesce con la bocca spalancata guarshy

darmi e sentii proprio paura Anche Gianni mi guardograve con

gli stessi occhi del mostro e i suoi denti bianchi balenashy

rono nella bocca larga Sentii un forte strappo alla mia

corda violento il nemico avea cercato di buttarmi a mashy

re senza riuscirvi Trattenni luncino sanguinante pronto

per il lancio girai il braccio e gli scagliai addosso lyncino

Crescevano gli urli intorno a me e nessuno si era accorto

del mio ierro che laveva abbrancato al petto fort~mente

Fu allora che tirai la corda e lo gettai nel carnaio bushy

licante

Che udii r

114

l tonni facendo impeto alla rete laveano sfondata e

si erano dispersi pel mare la tonnara era rotta Vi fu

gran silenzio un gran silenzio di morte intorno a me Mi

accovacciai sulla prora e non vidi piugrave nulla Solo tra la schiushy

ma sanguigna vidi salire dal fondo una fosforescenza fushy

migante e una voce lugubre che veniva dal mare disse

laquo Sono gli occhi dei morti che risalgono a galla )

115

Page 2: La tonnara

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Nino Scalfari lasciograve cadere pochi brandelli di anima a testimonianza dellarmonia e della belshylezza di essa Leggendoli cerchi il lettore rieshyvocare la sua bella persona e mandi un penshysiero fiorito ed un saluto verso quella Casa diserta battuta dallinsonne mare che chiama il suo fedele scomparso

laquo At queritur circum tlebilis un da maris raquo

lvollideone 23 Luglio I9 22

In funere Antonini Scalfari

~ulcller eral iuvenis palriae forlissimus htros

llaliae sidus prospiagraveebal amalls

Aspera quaeqlle ferms IzcrIenlia caslra petivil

Conjeclus landem vulllenbllS rediil

Alqlle lares patrios visil dlllcesque parenles

Ut passit placido nlre quiele frlli

lam subrideballl animo pulcherri7lla quaeque

Ac telUntill pectus dlllcis alebal amor

illi ialll suavis ridebal blanda p uela

splelldebant oculi lumine caentleo

TUIil vero maglio perclllslls aliore canebat

spero iam blanda coniuge posse frui

At saeVU1Il vuluus curas eXlsperat alqlle

17lcassum iuve71is litora blanda pelit

Nulla potest facies bistem

NOli 1Ilar~ Ilon arVllnt

Tum deecil illops mtimi

JJjortem conscivit ialll

lmire dolOlWl

Ilec iuvat alba casa

caecusque furore

sibi cessit illers

Ut viridis nilidis cirCU1ndata Jloribus arbos

Dum jilril insa7111S vere tepenle Nolus

blfelix maler fruslra 1I1i1lC invocai illum

At quailur circulIl flebilis mda lIlaris

Radicena Maggio 1922 Io

fRf1NCeacuteSCO SOflll-lIleacute5510 bull X

e

toche parole agravei trefazione

19 21NeIla notte di Pasqua del in uma casetta silenziosa sul nostro azwrro Tirreno un giovine fiorente e animoso comechegrave pur allora uscito da lunghe tormentose sofferenze stronCJva da segrave la sua vita slggellando col sangue una breve esistenza fatta di battaglie e di azioni nobilissime Quel giovine redu-e glorioso di Bosco-Cappuccio ove avea lasciato brandelli del suo corpo guadagnandosi in soli tre giorni un encomio ed una medaglia di arshygento era Nino Scalfari amato e ammirato da tutti pel suo fetvido ingegno pel suo cuor

generoso 189 1Era nato a Monteleone il 23 luglio

compirebbe appena oggi i suoi trenteacute anni

amwa FOlldava a Monteleone la Sezione dei noshy

Fece gli studi lic di nel n ostro F i laligraveg ieri e

qllL lli di (J iLllisl rud r J1Z1 n tg li Atenei -ii Roma

( el i V ~ S$ i l l i l i l lui l~Olls i g l io ACL1je mico ha

Cll l1 fe rito in q utt i iiulI1 i alla sua memori a la

LIUr l t (oris ((l 5 a Nelle vigili e an gosciose

dell l I1t u trdl itugrave iullegravellu fondograve egravel ~ o ntel eo ne

qUl l irco lu N lz iu l1 ~t1ist l fuco lare d i patri oltishy

ligravek q uegli imbel b i

klt lli Sau11 e tegrave

vece 1 illgi ga l1tire L1 forz a del la SUd anima

la f erm egraveal c1egraveIL~ SU1 fegravedegrave Usc ito cLt l lOspeLi cll egrave c~ S Orsol a di Boshy

logna ove e l ltl s taln rk overll o do)o la f eri tel

vi sse a Romeacutel m olti m esi reggend Cls i su lle

grucce in gldv i condi zion i e tuttl Jssidigrave G

oliondo 11 (iorllale dlfaha La Libertagrave E CO 10mca 11 il1agravetUgravellO il T empo ed altri

m ulti g iorn ali e rassegl1 e lo ebb elO co llab o r ~H o l e

prezioso infaticabile

Ritiratos i n el su o erem o l1igravear i ll O su l nost ro

Go lfo pur costrelto per ql as i due anni allimshy

m obi litagrave a cauS1 di una recrudegraveSCell7a fclta le

dell e sue fel ite con tinuograve tult v i a lavorare asshy

sid uam en te e son di qu estu ltim o periodo la

prege vole conferenza su Mi ch ele igraveV orelli lin shy

co mpl eto dreacutelm m8 su Co lombo gli studi sul

Folkl ore Ca lclb rese elc Comi l1 ( iJll do cl ritigrave orirr

ll ie mili aUlt m ari Il e r ito rna va a poco CI flo-o

all a vita ci tt ad in esca dalla so litudine lab ori oSt

di Bivona Nell e ul t im E el ez io l1i amministrati ve

risultava CO ll sigli ere COlllLIl1 81e CO lI una sushy

ptrba v o tazione e in CO l1 sig li o sostene va con

lrdol e la GI US) della l os tra bOlglta di ~anta

Ve nereo Egli nutr iva Ull debi to lii ri co nosc en za

c rso qu el lel ill GlI1tevo le Spi lgg iJ che gli lecl

rid ate la fresca giov inezza Ed e Ia assid u o

alle torn ellegrave Co nsili ar i velle n do cbll l mmint

su l bi roccino tirato dal suo cava ll o sauro Fabi o

da ll e1 front e ste ll ata e cigravedg li occhi miti ch e egli

I

I al suo bvoro prt dil e tlo il g i o 1l1dli ~ Ltea iVazio 1l aie ti Soldato Sapugravelltw -1 Gran

IV

stri gloriosi iVutilati che lo ebbe animatore e

attivo Presidente e che lo volle poi Presidente

Onorario quando per ragioni di salute fu coshy

stretto a interrompere la sua attivitagrave Qigraveando i suoi cari dopo la tragica notte

cercarono ansiosi tra le sue carte sperando in

un nome in una parola in un saluto che ilshy

luminasse quella sua morte sanguinosa e meno

triste ed amara la rendesse ai 101 cuori dolenti

rinvennero invece una lunga serie di scritti

ilwditi in gran parte ove negrave pensiero di scetshy

tico negrave immagine sdegnosa negrave parola di conshy

tenuto furore tradivan o o spiegavano la terrishy

bilitagrave del suo dramma interiore Quell e pagine

erano invece un canto di amore e di rinascita

un inno sonante al lavoro e alla vita sia che

rievocasse ro le arie dolci della nostra poesia

popolare o (ldditassero il cammino ad un giorshy

nal e di luce sia che celebrando egli le nostre

vecchie virtuose arti casalinghe mostrasse come

attraverso gli anni tra tanti crolli quelle Arti

avessero saputo custodire il santo culto del

focolare o che nel Navigatore incorruttibile e

animoso 2dombrasse la necessitagrave ~ V~ie i otshy

tando contro la materia bruta J~ i~igraveC lza rsi vittoriosi alle regioni supreme dello spirito l

VI

E sI che doveva pur esserci in quegli

scritti un grido di sdegno o unombra di mashy

linconia erano nati tra le corsie di S Orsola

di Bologna tra le mura bianche e tristi di una

clinica romana ravvolta nel verde lassugrave verso

i quartieri nuovi della Cittagrave popolosa tra quelle

della casa paterna ove ancora risuona il ticchett10

delle sue grucce gloriose nella Casa sul mare

ombrata da un pino fragante di resina cinta

di oleandri scossa di continuo da treni fugshy

genti immani mostri rapinatori di affetti e di

speranze lieta del sorriso del sole e del romshy

bo del mare e pur triste dinanzi a quellazzurra

sconfigravenata solitudine l

Ma colui che aveva sorriso nel dolore e

aveva affrontata la morte senza tremare pur

aveva saputo e potuto scrivere le sue piugrave belle

pagine ed esprimere i suoi piugrave freschi pensieri

con clolcezza e con letizia nei luoghi della pena

e delloblio L

Sorse cos1 per onorare degnamente la

memoria dellAutore nel pensiero della famiglia

e in quello degli amici piugrave cari il disegno di

t~bblicarc gl~ scritti rinvenuti raccogliendoli in

un voiuneorga nico e completo che rievocasse

dinanzi aiigraveani ma del lettore la fIgura leggiadra

VI

stri gloriosi Mutilati che lo ebbe animatore e

attivo Presidente e che lo volle poi Presidente

Onorario quando per ragioni di salute fu coshy

stretto a interrompere la sua attivitagrave Qigraveando i suoi cari dopo la tragica notte

cercarono ansiosi tra le sue carte sperando in

un nome in un a parola in un saluto che ilshy

luminasse quella sua morte sanguinosa e m eno

triste ed amara la rendesse ai lor cuori dolenti

rinvennero invece una lunga serie di scritti

iIl t diti in gran parte ove negrave pensiero di scetshy

tico negrave imm ag ine sdegnosa negrave parola di conshy

tenuto furore tradi vano o spiegavano la terrishy

bilitagrave de l suo dramma interiore Quelle pagine

erano invece un canto di amore e di rinascita

un inno sonante al lavo ro e alla vita sia che

ri ev ocassero le arie dolci della nostra poesia

popolare o (dditasse ro il cammino ad un giorshy

nale di luce sia che cel ebrando egli le nostre

vecchie v irtuose ar ti c8sa l inghe mostrasse come

att raverso gli ann i tra tlIlti crolli quelle Arti

avessero saputo custodire il santo culto del

focolare o che nel Navigatore incorruttibile e

animoso 2dombrasse la necessitagrave ci p a ~ire ~Jtshytando contro la materia brut8 y ~ in 1 zarsi

vittoriosi al1e regioni supreme dello spirito [

VI

E sl che doveva pur esserci in quegli

scritti un grido disdegno o unombra di mashy

linconia erano nati tra le cors ie di S Orsola

di Bologna tra le mura bianche e tristi di una

clinica romana ravvolta nel verde lassugrave verso

i quartieri nuovi della Cittagrave popolosa tra quelle

della casa paterna ove ancora risu ona il ticchett1 0

del1e sue grucce gloriose nella Casa sul mare

ombrata da un pino fragan te di resin a cinta

di oleandri scossa di continuo da treni fugshy

genti immani mostri rapina tori di affetti e di

speranze lieta del sorriso del sole e del rom shy

bo del mare e pur triste dinanzi a quellazzurra

sconfinata solitudine l

Ma colui che aveva sorriso nel dolore e

aveva affrontata la morte senza tremare pur

aveva saputo e potuto scrivere le sue piugrave belle

pagine ed esprimere i suoi piugrave freschi pensieri

con c10lcezza e con letizia nei luoghi della pena

e delloblio I

Sorse cos1 per onorare degnamente la

memoria del1 Autore nel pensiero della famiglia

e in quello degli amici piugrave cari il disegno di

j)11bblicarc gl scritti rinvenuti raccogliendoli in

un volume orga nico e completo che rievocasse

d inanz i alIgrave aliima del lettore la figura leggiadra

_V lI

dOltremare del DAnnunzio alla conferenza oe simpatica del Soldelto del C1ttadillo dell Arshy mOilografigravecll sul Moreacutellitenuta in Monteleone

tista E in UIlltl seduteacutel plenaria che resteragrave alla presenza di Luigi Siciliani il XX Settembre memorabile per la solenne religiccedilgtsitagrave che la 1920 ricorrendo il primo centenario d~i moti circonfuse il Consiglio Comunale di Monteshy di Nola leone attraverso la parola commovente ed ispishy Tuttavia non si egrave potuto assegnare la data rata di UllO dei suoi migliori Vincenzo Fi-lt1nco ad og-ni singolo scritto perchegrave spesso non si anima di poeta e cavalier~ di ogni idealitagrave ha era sicuri di coglier nel giusto Si puograve del resto unanimemente affprmato la volontagrave di render stabilire senza tema di eOnare chegravessi se togli noti al pubblico gli scritti lasciati da Nino Scalshy qualche scritw giovanile come giagrave si egrave detto fari - concoi rendo il Comune alle spese della vanno dal 1916 al 1921 e cioegrave dal ritorno pubbl icazione della Guen a Carsica ove la morte lo abbr(1cciograve

Ancora una volla oggi la famigl ia dello senZ(1 rapirlo lllla notte di Bivona quando i l Autore rende grazie cordiali al Consiglio di destino impenttrabile lo travolse di lagrave dalla Monteleone per unegravel iniziativa e per una (onshy vita II lettore lffettuoso vedragrave da queste pashytribuziolle altamente civili ed onorevoli gine balzare la giovanile figura dindomita figraveeshy

Le pagine che seguono non S0l10 tutte rezza sentiragrave di quanto amore ardesse per la quelle rinvenute molte ~ prose e versi - guaste sua terra n(1tale per la sua Calabria bella per dal tempo o illeggibili per abbreviature e correshy la sua PatriCl grande leroe di Bosco-Cappuccio zioni non SOliO state riprodotte molte si tenshy

o quanto fervore di entusiasmo sentisse per larte nero da parte perchegrave framment8rie 0 - incomshy in tutte le sue forme quanta fede nutrisse plete ad altre infigravene non segrave dato posto nea nellavvenire dellUmanitagrave presente raccolta perchegrave di COlltenuto e caratshy Come nel suo velo luccello dalle alte tere llffatto personIle o familiare zone del cielo lascia cadere talvolta qualche

Esse abbracciano un lungo periodo di atshy penn-a visto~ testimonianz1 della bellezza del tivitagrave letteraria ed artisticcl poichegrave vanno da suo corpo cos1 n~1 breve volo della sua vita uno scritto del tutto giovanile sulla Canzone

IX VIII

La tonnara

lf I domandate signore se io mi sia pentito

L ~ ~ Non fui io ad ucciderlo ma una forza cieca

e strana che mttanagliograve lanima di un subito senza piugrave

lasciarmi Avvenne cosi Sui primi giorni del maggio

ve nto e pioggia ce laveano fino allora impedito ponemmo

mano insi enigravee alle tenute di Golfo e a quelle di Faro

Anzi una mattina calando egli a mare un ancora grossa

delle tenute di fuori si fece assai male alla mano sinistra

col canapo da mollare e io laiutai alla bisogna lavorando

alla stessa fune arrossata del suo sangue

Finimmo cosIgrave i lavori chegrave giagrave pronte erano le due

strade giagrave la Iv orte er a al suo pos to lUsciere avea isshy

sato la sua bandiera e per la Camera piccola vigilata

dalla barca di guardia e la Camera grande era tutto uno

sciabordio di pali di sugheri di reti

Come San Giorgio nostro patrono volle anche il

Mustaccio fu calato ed io e Gianni scendemmo a terra

per fermare ancor piugrave allo scoglio della Siggiogravela il lungo

1deg7

Codardo di tenuta Quan do tutto fu pronto si potegrave con

laiuto de Santo cominciare la pesca

Vedetegrave come tutto megrave ne lla memoria Una sera di

domenica e tuttavia si lavorava il vento di terra portograve

sino a noi il rombo lontano delle campane Forse erano

finite le Quarantore e le Chiese suonavano per le sacre

funzioni Ci togliemmo tutti il berretto a bordo e sostamshy

mo dal lamiddotoro Gianni solo si tenne in dispark LlIgravela dishy

vota orazione ed io notai che strapplndosi dalla bocca la

pipa la gittograve in mare con dispregio fi ssandomi stran~ll1ente

Il rombo lontano or sigrave or no giungeva a noi sul mare in

bonaccia pegraver laria sigrave cheta che parve mi l onda s inc reshy

spasse al lassaggio del suono

Ancora un altro ricord o del suo strano rancore per me

La notte di SIn Pasquale una grande nuvolagliil si stese

sul golfo Il mare dormiva e le onde sbattendo piano ai

fianchi della Nlorte facevano brillare la spuma come quando

al buio si strofinino dei fiammiferi lo attendevo ta nquillashy

mente al mio lavoro Mi si avvicinograve e mi disse laquoVedi

quelle luci sono gli occhi dei morti che torn ano a galla

e rise fil i parve che un gufo si posasse sullantenna

tanto stridulo e secco fu quel riso E io lo tenni per

malaugurio chegrave il pe nsiero mi corse al campa nile della

nostra Ch iesa e alle storie paurose che la nonn a mi narshy

rava da bimbo quando mi diceva laquo egrave megliCJ ederlo il

gufo che sentirlo raquo

Si prese terra ancora una volta e fu all ora che venne

un giorno a trovarmi a casa Gli offrii da bere e moshy

gliema gliene versograve un bicchiere e gli diede anche un

piattello di piselli freschi Bevve senza ringraziare con tanta

108

aria di abitudine che a me dispiacque essere stato con

lui sigrave cortese QUlJ)do uscimmo e Lena mia ci accompashy

gl1~) fino alluscio ch e guarda a mare ebbi una terribile

sorpresa Prima di svoltare dalla st rad uzza di casa non

gli vidi piLl tra le mani il garofano ros~o che avea porshy

tato sin allora Mi Joltai di botto quasi prevedendo Lena

sulla porta salutava e accennava a lui col fiore tra i cashy

pelli Il (O re mi diede un balzo signore eravamo sposi

dl un anno L Repressi ogni moto con sofferenza indicibile

e presi insieme a lui la via della Marina ove dOevo comshy

prare delle gazose per il Caporais rimasto a bord o Sapete

cre mi domandograve Gianni signore Se soffrissi di acido allo

stomaco Non era quella una trista e vile ironia Rishy

tornammo in coperta Lo scirocco grave e molesto portava

su noi un caldo e unafa insopportabili che mi Serravano

la mente sempre fissa a quel garofano rosso come sangue

tanto ch e la notte lo sognai mutato in un cuore e quel

cuore era il mio e provai acute fitte chegrave i cani me lo

voleano strappare con denti e unghie Immagi nate che

vita dinfegraverno sia cominciata per me allora Una mattina me lo vidi dapresso col suo lieve passo

elastico quasi animalesco Era in maglia nera con unancora

rossa di~egnata sul petto che dava immagine duna macchia

di sangue Calmo e sorridenk mi parlograve di un suo desiderio pomiddot

sto addosso a Rosa mia sorellt1 e concluse laquoGiorgio

noi siamo buoni compagni e tu mi conosci sappi che

vorrei sposarla raquo Non avrei dovuto balza rgli sopra

signore Come permettere qUelle parole che suonavano

scherno per me che avevo sorpreso tra i capelli della

I09

mia donna il fiore clandestino se non del tradimento (=rto

dellinsidia Eppure non mi mossi e solo tra i miei denti

scricchiolograve la cannuccia della pipa

laquo E cosIgrave raquo mi chiese laquo Non so che dire Gianni

per ora Ne riparleremo meglio a levata di tonnara quando

saragrave finita la stagione della pesca raquo E non si parlograve pii

del suo amore per Rosa

Era appena passata qualche settimana quando il Cashy

porais chiese di me con insistenza l compagni aggiLlstashy

vano i canapi ripulivano gli uncini con la pomice riparashy

vano le maglie delle reti Il Capo stette un pezzo silenshy

zioso prima di dirmi la ragione della sua chiamata Accese

la pipa lentamente ne assaporograve le prime boccate poi mi

disse laquo Senti Giorgio ti voglio dire una cosa ma tu non

tadirare Se Gianni la vuole sposare tua sorella perchegrave

la maltratta e Ia tenta Ieri alla fontana egli cercava pershy

suaderla e Rosa lo mise al posto e gli rispose con uno

schiaffo Lo vidi io Bisogna che --non faccia piugrave scendere

Gianni a terra raquo Il vecchio Capo guardava il mare lonshy

tano evitando i miei ochi per non farmi arrossire

lo rimasi di sasso e mi parve che londeggiare della

barca mi facesse sguazzare il cervello nella testa laquo Anche

mia sorella raquo pensai II dubbio allora si fece realtagrave afshy

ferrandomi con la sua morsa pitl forte che gli unccedilini sulle

carni vive del tonno Tornai a poppa col capo in fiamme

e sentii il bisogno di tuffarlo nellacqua Non auguro

al peggiore dei miei lIemici la piugrave piccola parte di ciograve che

soffrivo E cos1 i giorni passavano nellangoscia e nellaspetshy

tazione Nellaspettazione di che sgnore Mah non lo sape~

va neanche io E la vita continuava a volar via disperata e

110

inutile solo il fresco vento leggiero portandoci il profumo

degli aranci sparsi sulla costa mi riconfortava addolcendo

la mia tristezza e la mia pena Anche noi signore uomini

ignoranti e rozzi le sentiamo queste cose belle e il cuore

s1 fa piugrave buono Ma a me nel cuore doleva una spina

aSSili piugrave acuta di quella che arma certi pesci velenosi

quali fanno venire le ulceri solo a toccarli

Mero accorto che da alcuni giorni egli mi guardava

come per aggredirmi di nascosto Avrei voluto che si urshy

tasse con me che mi provocasse che mi attaccasse inshy

giustamente e lo tentavo Ma pareva che un demonio gli

allontanasse i pericoli e lo liberassegrave dagli ostacoli E scroshy

sciava sempre nel profondo della mia anima quel riso strishy

dulo in quei la bocca piugrave rossa del garofano tra quei dellti

bianchi che parea volessero mordermi

Diventava di giorno in giorno piugrave scortese piugrave punshy

gente con tutti piugrave licenzioso nei detti pitl sboccato parshy

lando di donne A me non rivolgeva pitl la parola direttashy

mellte da quando non gli avevo risposto sul discorso di

Rosa mia

Ai compagni strizzava locchio se cera da fare delle

allusioni parlando di qllalche giovane sposa Una sera racshy

contando agli amiCi dei suoi amori con una bella ragazza

lontana di qui non era lecito fare il nome disse rishy

dendo tra i denti bianchi laquoa me piace prendere le don ne

pei capelli lunghi e scioglierli raquo e mi guardograve Il pensiero

corse a Lena che rossa il volto venne un giorn- ad

aprirmi la porta con le trecce sciolte raccogliendole frettoshy

losamel1te E mille piccoli incidenti mille fatti nuovi non

notati prima - un fazzoletto di seta di quelli che piacevano

III

a lui un busto color di rosa un corpetto che non le avevo

comprato io un paio di scarpette lucide le forcinelle gialle

coi diamanti falsi gli orecchini lunghi che Lena avea

portati dalla fiera della Madonna dei Polsi quando era

andata con sua madre subito dopo il nostro matrimonio

mentre io ero alla pesca delle sardelle - tutto mi confershy

mava nel mio sospetto bruciandomi il cuore e lanima

Come potevo allora dubitare E la notte linsonnia

mi travagliava cosigrave come mi snervava il pensiero continuo

durante il lavoro nel giorno onde mi proponevo di scenshy

dere a terra di correre a casa per far confessare tutto~a

quella trista donna che maveva ammaliato coi suoi occhi

e colle sue labbra pi~ne dinfingimento e di menzogna

Perchegrave non abbandonai la pesca e non tornai in paese

Perchegrave un uncino di ferro mi teneva inchiodato vicino a

lui su quella barca fatale con la forza delle ancore che

dal fon ugraveo ttnevano sald a la tonnara Non so_ So che

quella sera fummn imrrovvisamente avvertiti dalla prima

barca di guardia Il cielo era sgombro e il tempo bell issishy

mo Lo scirocco non tirava piugrave anzi vera una brezza fresca

e leggiera che increspava le onde sulle funi e sulle reti

diritte che faceano tremolare lo specchio rigato dalle corde

e dai sugheri come unimmensa foglia venata

Vi meravigliate signore che io sia tanto calmo Vi

sono certi stati misteriosi dellanima che la gi~sti7ia non

arriva a vedere vi sono certe offese che il giudice non

basta a lavar~ vegrave dentro di noi come un a forza buona

che ci apre gli occhi che ci chiama e ci guida ma una

altra ve negrave malvagia che ci attossica il sangue bendanshy

doci gli occhi offuscandoci il cervello

II2

Provatevi a condannarmi ditemi che non dovevo comshy

mettere quell atto E siete poi sicuro che labbia comshy

messo io Potete dimostrarmelo Perchegrave mi guardate

Credete forse che mabbiano ammaestrato i miei avvoshy

cati o vi stupite del mio parlare ordinato Anche nel

petfo del marinaio cegrave un cuore e una coscienza Se io li

avediil colti insieme e li avesse sgozzati la giustizi a degli

uomini mi avrebbe assolto Che dunque dovevo aspettare

la prova terri bi le forse E la voce che gridava dentro di

me e il sangue attossicato che mi scorreva nelle ven e non

bastavano forse Non martellava sigrave forte il mio cuore che

egli il colpevole non do vesse udirlo

E cosigrave fummo chiamati allerta I tonni tentand o con

la bocca le reti irsute del pedale volgevano verso la Porta

della Camera riccol a Venivano a quattro a cinque a

torme affrettate come spinte da una corrente La Camera

nera piena Giagrave la barca di guardia aveva alzato le reti

ed essi si erano preciritati nella Camera di Porta nuova

LUsciere aveva alzato la bandiera davviso solle va ta la

porta egrave i tonni balzalldo si eran precipitati nella b eria

Latonnara pDrtava finalmente middot Per la prima volta il Cashy

porais gittograve in aria il berretto di lana e ognuno di noi

corse agli uncini e alle scuri

Cera ancora abbastanza luce chegrave grande chiaria era

sullacqua Non ho visto mai tanta ressa e tanto tramesti~ Con le lance e gli uncini safferravano i tonni che tentashy

vano fu ggire minacciando di rompere le reti salde Sulla

Morte gli animali presi si abbattevano pesantemente con

battiti violehti sfuggendo loro la vita dalle branchie insanshy

guinate Quanto sangue cera Era come un gran matshy

II 3

l

a

a a

lshy

)i

a

~

ashyIa

111

nshy

ltshy

tatoio e un odore acre e ferino si spandeva intorno a noi

Lavoravamo a tuttuomo per vendicarci del lungo vano

aspettare LUsciere alzava e abbassava la bandiera e sentishy

vamo gli uomini dallaltra barca urlare coperti di sangue

e di spuma La Morte si coprigrave ben presto e minacciava

pel peso Occorse trasportare i tonni in barconi e scaricarshy

li a terra nella Loggia

lo Che pensavo io Vi assicuro che badavo solashy

mente al mio lavoro I mprovvisamente altre frotte furono

spinte nella leveria con un impeto strano con una mishy

naccia di distruzione Bisognava ancora affrettarsi Allora

dalla prima barca di guardilt sudigrave grldo laquoilmiddot pescecane

fra i tonni dagravegli al pescecane l tonni spinti fin sotto

la vtorte si accavallavano urtandosi scagliandosi contro la

barca di guardia la Colannito sforzando la gabbia tenace

delle reti Tiravamo ferendo a morte i piugrave vicini esaltati

anche noi dalla caccia insolita che non ci dava tregua

Improvvisamente mi balzograve accanto il mostro marino che rishy

cadde guizzando tra h frotta che ~i disperse Fu un attishy

mo signore vidi il pesce con la bocca spalancata guarshy

darmi e sentii proprio paura Anche Gianni mi guardograve con

gli stessi occhi del mostro e i suoi denti bianchi balenashy

rono nella bocca larga Sentii un forte strappo alla mia

corda violento il nemico avea cercato di buttarmi a mashy

re senza riuscirvi Trattenni luncino sanguinante pronto

per il lancio girai il braccio e gli scagliai addosso lyncino

Crescevano gli urli intorno a me e nessuno si era accorto

del mio ierro che laveva abbrancato al petto fort~mente

Fu allora che tirai la corda e lo gettai nel carnaio bushy

licante

Che udii r

114

l tonni facendo impeto alla rete laveano sfondata e

si erano dispersi pel mare la tonnara era rotta Vi fu

gran silenzio un gran silenzio di morte intorno a me Mi

accovacciai sulla prora e non vidi piugrave nulla Solo tra la schiushy

ma sanguigna vidi salire dal fondo una fosforescenza fushy

migante e una voce lugubre che veniva dal mare disse

laquo Sono gli occhi dei morti che risalgono a galla )

115

Page 3: La tonnara

Nino Scalfari lasciograve cadere pochi brandelli di anima a testimonianza dellarmonia e della belshylezza di essa Leggendoli cerchi il lettore rieshyvocare la sua bella persona e mandi un penshysiero fiorito ed un saluto verso quella Casa diserta battuta dallinsonne mare che chiama il suo fedele scomparso

laquo At queritur circum tlebilis un da maris raquo

lvollideone 23 Luglio I9 22

In funere Antonini Scalfari

~ulcller eral iuvenis palriae forlissimus htros

llaliae sidus prospiagraveebal amalls

Aspera quaeqlle ferms IzcrIenlia caslra petivil

Conjeclus landem vulllenbllS rediil

Alqlle lares patrios visil dlllcesque parenles

Ut passit placido nlre quiele frlli

lam subrideballl animo pulcherri7lla quaeque

Ac telUntill pectus dlllcis alebal amor

illi ialll suavis ridebal blanda p uela

splelldebant oculi lumine caentleo

TUIil vero maglio perclllslls aliore canebat

spero iam blanda coniuge posse frui

At saeVU1Il vuluus curas eXlsperat alqlle

17lcassum iuve71is litora blanda pelit

Nulla potest facies bistem

NOli 1Ilar~ Ilon arVllnt

Tum deecil illops mtimi

JJjortem conscivit ialll

lmire dolOlWl

Ilec iuvat alba casa

caecusque furore

sibi cessit illers

Ut viridis nilidis cirCU1ndata Jloribus arbos

Dum jilril insa7111S vere tepenle Nolus

blfelix maler fruslra 1I1i1lC invocai illum

At quailur circulIl flebilis mda lIlaris

Radicena Maggio 1922 Io

fRf1NCeacuteSCO SOflll-lIleacute5510 bull X

e

toche parole agravei trefazione

19 21NeIla notte di Pasqua del in uma casetta silenziosa sul nostro azwrro Tirreno un giovine fiorente e animoso comechegrave pur allora uscito da lunghe tormentose sofferenze stronCJva da segrave la sua vita slggellando col sangue una breve esistenza fatta di battaglie e di azioni nobilissime Quel giovine redu-e glorioso di Bosco-Cappuccio ove avea lasciato brandelli del suo corpo guadagnandosi in soli tre giorni un encomio ed una medaglia di arshygento era Nino Scalfari amato e ammirato da tutti pel suo fetvido ingegno pel suo cuor

generoso 189 1Era nato a Monteleone il 23 luglio

compirebbe appena oggi i suoi trenteacute anni

amwa FOlldava a Monteleone la Sezione dei noshy

Fece gli studi lic di nel n ostro F i laligraveg ieri e

qllL lli di (J iLllisl rud r J1Z1 n tg li Atenei -ii Roma

( el i V ~ S$ i l l i l i l lui l~Olls i g l io ACL1je mico ha

Cll l1 fe rito in q utt i iiulI1 i alla sua memori a la

LIUr l t (oris ((l 5 a Nelle vigili e an gosciose

dell l I1t u trdl itugrave iullegravellu fondograve egravel ~ o ntel eo ne

qUl l irco lu N lz iu l1 ~t1ist l fuco lare d i patri oltishy

ligravek q uegli imbel b i

klt lli Sau11 e tegrave

vece 1 illgi ga l1tire L1 forz a del la SUd anima

la f erm egraveal c1egraveIL~ SU1 fegravedegrave Usc ito cLt l lOspeLi cll egrave c~ S Orsol a di Boshy

logna ove e l ltl s taln rk overll o do)o la f eri tel

vi sse a Romeacutel m olti m esi reggend Cls i su lle

grucce in gldv i condi zion i e tuttl Jssidigrave G

oliondo 11 (iorllale dlfaha La Libertagrave E CO 10mca 11 il1agravetUgravellO il T empo ed altri

m ulti g iorn ali e rassegl1 e lo ebb elO co llab o r ~H o l e

prezioso infaticabile

Ritiratos i n el su o erem o l1igravear i ll O su l nost ro

Go lfo pur costrelto per ql as i due anni allimshy

m obi litagrave a cauS1 di una recrudegraveSCell7a fclta le

dell e sue fel ite con tinuograve tult v i a lavorare asshy

sid uam en te e son di qu estu ltim o periodo la

prege vole conferenza su Mi ch ele igraveV orelli lin shy

co mpl eto dreacutelm m8 su Co lombo gli studi sul

Folkl ore Ca lclb rese elc Comi l1 ( iJll do cl ritigrave orirr

ll ie mili aUlt m ari Il e r ito rna va a poco CI flo-o

all a vita ci tt ad in esca dalla so litudine lab ori oSt

di Bivona Nell e ul t im E el ez io l1i amministrati ve

risultava CO ll sigli ere COlllLIl1 81e CO lI una sushy

ptrba v o tazione e in CO l1 sig li o sostene va con

lrdol e la GI US) della l os tra bOlglta di ~anta

Ve nereo Egli nutr iva Ull debi to lii ri co nosc en za

c rso qu el lel ill GlI1tevo le Spi lgg iJ che gli lecl

rid ate la fresca giov inezza Ed e Ia assid u o

alle torn ellegrave Co nsili ar i velle n do cbll l mmint

su l bi roccino tirato dal suo cava ll o sauro Fabi o

da ll e1 front e ste ll ata e cigravedg li occhi miti ch e egli

I

I al suo bvoro prt dil e tlo il g i o 1l1dli ~ Ltea iVazio 1l aie ti Soldato Sapugravelltw -1 Gran

IV

stri gloriosi iVutilati che lo ebbe animatore e

attivo Presidente e che lo volle poi Presidente

Onorario quando per ragioni di salute fu coshy

stretto a interrompere la sua attivitagrave Qigraveando i suoi cari dopo la tragica notte

cercarono ansiosi tra le sue carte sperando in

un nome in una parola in un saluto che ilshy

luminasse quella sua morte sanguinosa e meno

triste ed amara la rendesse ai 101 cuori dolenti

rinvennero invece una lunga serie di scritti

ilwditi in gran parte ove negrave pensiero di scetshy

tico negrave immagine sdegnosa negrave parola di conshy

tenuto furore tradivan o o spiegavano la terrishy

bilitagrave del suo dramma interiore Quell e pagine

erano invece un canto di amore e di rinascita

un inno sonante al lavoro e alla vita sia che

rievocasse ro le arie dolci della nostra poesia

popolare o (ldditassero il cammino ad un giorshy

nal e di luce sia che celebrando egli le nostre

vecchie virtuose arti casalinghe mostrasse come

attraverso gli anni tra tanti crolli quelle Arti

avessero saputo custodire il santo culto del

focolare o che nel Navigatore incorruttibile e

animoso 2dombrasse la necessitagrave ~ V~ie i otshy

tando contro la materia bruta J~ i~igraveC lza rsi vittoriosi alle regioni supreme dello spirito l

VI

E sI che doveva pur esserci in quegli

scritti un grido di sdegno o unombra di mashy

linconia erano nati tra le corsie di S Orsola

di Bologna tra le mura bianche e tristi di una

clinica romana ravvolta nel verde lassugrave verso

i quartieri nuovi della Cittagrave popolosa tra quelle

della casa paterna ove ancora risuona il ticchett10

delle sue grucce gloriose nella Casa sul mare

ombrata da un pino fragante di resina cinta

di oleandri scossa di continuo da treni fugshy

genti immani mostri rapinatori di affetti e di

speranze lieta del sorriso del sole e del romshy

bo del mare e pur triste dinanzi a quellazzurra

sconfigravenata solitudine l

Ma colui che aveva sorriso nel dolore e

aveva affrontata la morte senza tremare pur

aveva saputo e potuto scrivere le sue piugrave belle

pagine ed esprimere i suoi piugrave freschi pensieri

con clolcezza e con letizia nei luoghi della pena

e delloblio L

Sorse cos1 per onorare degnamente la

memoria dellAutore nel pensiero della famiglia

e in quello degli amici piugrave cari il disegno di

t~bblicarc gl~ scritti rinvenuti raccogliendoli in

un voiuneorga nico e completo che rievocasse

dinanzi aiigraveani ma del lettore la fIgura leggiadra

VI

stri gloriosi Mutilati che lo ebbe animatore e

attivo Presidente e che lo volle poi Presidente

Onorario quando per ragioni di salute fu coshy

stretto a interrompere la sua attivitagrave Qigraveando i suoi cari dopo la tragica notte

cercarono ansiosi tra le sue carte sperando in

un nome in un a parola in un saluto che ilshy

luminasse quella sua morte sanguinosa e m eno

triste ed amara la rendesse ai lor cuori dolenti

rinvennero invece una lunga serie di scritti

iIl t diti in gran parte ove negrave pensiero di scetshy

tico negrave imm ag ine sdegnosa negrave parola di conshy

tenuto furore tradi vano o spiegavano la terrishy

bilitagrave de l suo dramma interiore Quelle pagine

erano invece un canto di amore e di rinascita

un inno sonante al lavo ro e alla vita sia che

ri ev ocassero le arie dolci della nostra poesia

popolare o (dditasse ro il cammino ad un giorshy

nale di luce sia che cel ebrando egli le nostre

vecchie v irtuose ar ti c8sa l inghe mostrasse come

att raverso gli ann i tra tlIlti crolli quelle Arti

avessero saputo custodire il santo culto del

focolare o che nel Navigatore incorruttibile e

animoso 2dombrasse la necessitagrave ci p a ~ire ~Jtshytando contro la materia brut8 y ~ in 1 zarsi

vittoriosi al1e regioni supreme dello spirito [

VI

E sl che doveva pur esserci in quegli

scritti un grido disdegno o unombra di mashy

linconia erano nati tra le cors ie di S Orsola

di Bologna tra le mura bianche e tristi di una

clinica romana ravvolta nel verde lassugrave verso

i quartieri nuovi della Cittagrave popolosa tra quelle

della casa paterna ove ancora risu ona il ticchett1 0

del1e sue grucce gloriose nella Casa sul mare

ombrata da un pino fragan te di resin a cinta

di oleandri scossa di continuo da treni fugshy

genti immani mostri rapina tori di affetti e di

speranze lieta del sorriso del sole e del rom shy

bo del mare e pur triste dinanzi a quellazzurra

sconfinata solitudine l

Ma colui che aveva sorriso nel dolore e

aveva affrontata la morte senza tremare pur

aveva saputo e potuto scrivere le sue piugrave belle

pagine ed esprimere i suoi piugrave freschi pensieri

con c10lcezza e con letizia nei luoghi della pena

e delloblio I

Sorse cos1 per onorare degnamente la

memoria del1 Autore nel pensiero della famiglia

e in quello degli amici piugrave cari il disegno di

j)11bblicarc gl scritti rinvenuti raccogliendoli in

un volume orga nico e completo che rievocasse

d inanz i alIgrave aliima del lettore la figura leggiadra

_V lI

dOltremare del DAnnunzio alla conferenza oe simpatica del Soldelto del C1ttadillo dell Arshy mOilografigravecll sul Moreacutellitenuta in Monteleone

tista E in UIlltl seduteacutel plenaria che resteragrave alla presenza di Luigi Siciliani il XX Settembre memorabile per la solenne religiccedilgtsitagrave che la 1920 ricorrendo il primo centenario d~i moti circonfuse il Consiglio Comunale di Monteshy di Nola leone attraverso la parola commovente ed ispishy Tuttavia non si egrave potuto assegnare la data rata di UllO dei suoi migliori Vincenzo Fi-lt1nco ad og-ni singolo scritto perchegrave spesso non si anima di poeta e cavalier~ di ogni idealitagrave ha era sicuri di coglier nel giusto Si puograve del resto unanimemente affprmato la volontagrave di render stabilire senza tema di eOnare chegravessi se togli noti al pubblico gli scritti lasciati da Nino Scalshy qualche scritw giovanile come giagrave si egrave detto fari - concoi rendo il Comune alle spese della vanno dal 1916 al 1921 e cioegrave dal ritorno pubbl icazione della Guen a Carsica ove la morte lo abbr(1cciograve

Ancora una volla oggi la famigl ia dello senZ(1 rapirlo lllla notte di Bivona quando i l Autore rende grazie cordiali al Consiglio di destino impenttrabile lo travolse di lagrave dalla Monteleone per unegravel iniziativa e per una (onshy vita II lettore lffettuoso vedragrave da queste pashytribuziolle altamente civili ed onorevoli gine balzare la giovanile figura dindomita figraveeshy

Le pagine che seguono non S0l10 tutte rezza sentiragrave di quanto amore ardesse per la quelle rinvenute molte ~ prose e versi - guaste sua terra n(1tale per la sua Calabria bella per dal tempo o illeggibili per abbreviature e correshy la sua PatriCl grande leroe di Bosco-Cappuccio zioni non SOliO state riprodotte molte si tenshy

o quanto fervore di entusiasmo sentisse per larte nero da parte perchegrave framment8rie 0 - incomshy in tutte le sue forme quanta fede nutrisse plete ad altre infigravene non segrave dato posto nea nellavvenire dellUmanitagrave presente raccolta perchegrave di COlltenuto e caratshy Come nel suo velo luccello dalle alte tere llffatto personIle o familiare zone del cielo lascia cadere talvolta qualche

Esse abbracciano un lungo periodo di atshy penn-a visto~ testimonianz1 della bellezza del tivitagrave letteraria ed artisticcl poichegrave vanno da suo corpo cos1 n~1 breve volo della sua vita uno scritto del tutto giovanile sulla Canzone

IX VIII

La tonnara

lf I domandate signore se io mi sia pentito

L ~ ~ Non fui io ad ucciderlo ma una forza cieca

e strana che mttanagliograve lanima di un subito senza piugrave

lasciarmi Avvenne cosi Sui primi giorni del maggio

ve nto e pioggia ce laveano fino allora impedito ponemmo

mano insi enigravee alle tenute di Golfo e a quelle di Faro

Anzi una mattina calando egli a mare un ancora grossa

delle tenute di fuori si fece assai male alla mano sinistra

col canapo da mollare e io laiutai alla bisogna lavorando

alla stessa fune arrossata del suo sangue

Finimmo cosIgrave i lavori chegrave giagrave pronte erano le due

strade giagrave la Iv orte er a al suo pos to lUsciere avea isshy

sato la sua bandiera e per la Camera piccola vigilata

dalla barca di guardia e la Camera grande era tutto uno

sciabordio di pali di sugheri di reti

Come San Giorgio nostro patrono volle anche il

Mustaccio fu calato ed io e Gianni scendemmo a terra

per fermare ancor piugrave allo scoglio della Siggiogravela il lungo

1deg7

Codardo di tenuta Quan do tutto fu pronto si potegrave con

laiuto de Santo cominciare la pesca

Vedetegrave come tutto megrave ne lla memoria Una sera di

domenica e tuttavia si lavorava il vento di terra portograve

sino a noi il rombo lontano delle campane Forse erano

finite le Quarantore e le Chiese suonavano per le sacre

funzioni Ci togliemmo tutti il berretto a bordo e sostamshy

mo dal lamiddotoro Gianni solo si tenne in dispark LlIgravela dishy

vota orazione ed io notai che strapplndosi dalla bocca la

pipa la gittograve in mare con dispregio fi ssandomi stran~ll1ente

Il rombo lontano or sigrave or no giungeva a noi sul mare in

bonaccia pegraver laria sigrave cheta che parve mi l onda s inc reshy

spasse al lassaggio del suono

Ancora un altro ricord o del suo strano rancore per me

La notte di SIn Pasquale una grande nuvolagliil si stese

sul golfo Il mare dormiva e le onde sbattendo piano ai

fianchi della Nlorte facevano brillare la spuma come quando

al buio si strofinino dei fiammiferi lo attendevo ta nquillashy

mente al mio lavoro Mi si avvicinograve e mi disse laquoVedi

quelle luci sono gli occhi dei morti che torn ano a galla

e rise fil i parve che un gufo si posasse sullantenna

tanto stridulo e secco fu quel riso E io lo tenni per

malaugurio chegrave il pe nsiero mi corse al campa nile della

nostra Ch iesa e alle storie paurose che la nonn a mi narshy

rava da bimbo quando mi diceva laquo egrave megliCJ ederlo il

gufo che sentirlo raquo

Si prese terra ancora una volta e fu all ora che venne

un giorno a trovarmi a casa Gli offrii da bere e moshy

gliema gliene versograve un bicchiere e gli diede anche un

piattello di piselli freschi Bevve senza ringraziare con tanta

108

aria di abitudine che a me dispiacque essere stato con

lui sigrave cortese QUlJ)do uscimmo e Lena mia ci accompashy

gl1~) fino alluscio ch e guarda a mare ebbi una terribile

sorpresa Prima di svoltare dalla st rad uzza di casa non

gli vidi piLl tra le mani il garofano ros~o che avea porshy

tato sin allora Mi Joltai di botto quasi prevedendo Lena

sulla porta salutava e accennava a lui col fiore tra i cashy

pelli Il (O re mi diede un balzo signore eravamo sposi

dl un anno L Repressi ogni moto con sofferenza indicibile

e presi insieme a lui la via della Marina ove dOevo comshy

prare delle gazose per il Caporais rimasto a bord o Sapete

cre mi domandograve Gianni signore Se soffrissi di acido allo

stomaco Non era quella una trista e vile ironia Rishy

tornammo in coperta Lo scirocco grave e molesto portava

su noi un caldo e unafa insopportabili che mi Serravano

la mente sempre fissa a quel garofano rosso come sangue

tanto ch e la notte lo sognai mutato in un cuore e quel

cuore era il mio e provai acute fitte chegrave i cani me lo

voleano strappare con denti e unghie Immagi nate che

vita dinfegraverno sia cominciata per me allora Una mattina me lo vidi dapresso col suo lieve passo

elastico quasi animalesco Era in maglia nera con unancora

rossa di~egnata sul petto che dava immagine duna macchia

di sangue Calmo e sorridenk mi parlograve di un suo desiderio pomiddot

sto addosso a Rosa mia sorellt1 e concluse laquoGiorgio

noi siamo buoni compagni e tu mi conosci sappi che

vorrei sposarla raquo Non avrei dovuto balza rgli sopra

signore Come permettere qUelle parole che suonavano

scherno per me che avevo sorpreso tra i capelli della

I09

mia donna il fiore clandestino se non del tradimento (=rto

dellinsidia Eppure non mi mossi e solo tra i miei denti

scricchiolograve la cannuccia della pipa

laquo E cosIgrave raquo mi chiese laquo Non so che dire Gianni

per ora Ne riparleremo meglio a levata di tonnara quando

saragrave finita la stagione della pesca raquo E non si parlograve pii

del suo amore per Rosa

Era appena passata qualche settimana quando il Cashy

porais chiese di me con insistenza l compagni aggiLlstashy

vano i canapi ripulivano gli uncini con la pomice riparashy

vano le maglie delle reti Il Capo stette un pezzo silenshy

zioso prima di dirmi la ragione della sua chiamata Accese

la pipa lentamente ne assaporograve le prime boccate poi mi

disse laquo Senti Giorgio ti voglio dire una cosa ma tu non

tadirare Se Gianni la vuole sposare tua sorella perchegrave

la maltratta e Ia tenta Ieri alla fontana egli cercava pershy

suaderla e Rosa lo mise al posto e gli rispose con uno

schiaffo Lo vidi io Bisogna che --non faccia piugrave scendere

Gianni a terra raquo Il vecchio Capo guardava il mare lonshy

tano evitando i miei ochi per non farmi arrossire

lo rimasi di sasso e mi parve che londeggiare della

barca mi facesse sguazzare il cervello nella testa laquo Anche

mia sorella raquo pensai II dubbio allora si fece realtagrave afshy

ferrandomi con la sua morsa pitl forte che gli unccedilini sulle

carni vive del tonno Tornai a poppa col capo in fiamme

e sentii il bisogno di tuffarlo nellacqua Non auguro

al peggiore dei miei lIemici la piugrave piccola parte di ciograve che

soffrivo E cos1 i giorni passavano nellangoscia e nellaspetshy

tazione Nellaspettazione di che sgnore Mah non lo sape~

va neanche io E la vita continuava a volar via disperata e

110

inutile solo il fresco vento leggiero portandoci il profumo

degli aranci sparsi sulla costa mi riconfortava addolcendo

la mia tristezza e la mia pena Anche noi signore uomini

ignoranti e rozzi le sentiamo queste cose belle e il cuore

s1 fa piugrave buono Ma a me nel cuore doleva una spina

aSSili piugrave acuta di quella che arma certi pesci velenosi

quali fanno venire le ulceri solo a toccarli

Mero accorto che da alcuni giorni egli mi guardava

come per aggredirmi di nascosto Avrei voluto che si urshy

tasse con me che mi provocasse che mi attaccasse inshy

giustamente e lo tentavo Ma pareva che un demonio gli

allontanasse i pericoli e lo liberassegrave dagli ostacoli E scroshy

sciava sempre nel profondo della mia anima quel riso strishy

dulo in quei la bocca piugrave rossa del garofano tra quei dellti

bianchi che parea volessero mordermi

Diventava di giorno in giorno piugrave scortese piugrave punshy

gente con tutti piugrave licenzioso nei detti pitl sboccato parshy

lando di donne A me non rivolgeva pitl la parola direttashy

mellte da quando non gli avevo risposto sul discorso di

Rosa mia

Ai compagni strizzava locchio se cera da fare delle

allusioni parlando di qllalche giovane sposa Una sera racshy

contando agli amiCi dei suoi amori con una bella ragazza

lontana di qui non era lecito fare il nome disse rishy

dendo tra i denti bianchi laquoa me piace prendere le don ne

pei capelli lunghi e scioglierli raquo e mi guardograve Il pensiero

corse a Lena che rossa il volto venne un giorn- ad

aprirmi la porta con le trecce sciolte raccogliendole frettoshy

losamel1te E mille piccoli incidenti mille fatti nuovi non

notati prima - un fazzoletto di seta di quelli che piacevano

III

a lui un busto color di rosa un corpetto che non le avevo

comprato io un paio di scarpette lucide le forcinelle gialle

coi diamanti falsi gli orecchini lunghi che Lena avea

portati dalla fiera della Madonna dei Polsi quando era

andata con sua madre subito dopo il nostro matrimonio

mentre io ero alla pesca delle sardelle - tutto mi confershy

mava nel mio sospetto bruciandomi il cuore e lanima

Come potevo allora dubitare E la notte linsonnia

mi travagliava cosigrave come mi snervava il pensiero continuo

durante il lavoro nel giorno onde mi proponevo di scenshy

dere a terra di correre a casa per far confessare tutto~a

quella trista donna che maveva ammaliato coi suoi occhi

e colle sue labbra pi~ne dinfingimento e di menzogna

Perchegrave non abbandonai la pesca e non tornai in paese

Perchegrave un uncino di ferro mi teneva inchiodato vicino a

lui su quella barca fatale con la forza delle ancore che

dal fon ugraveo ttnevano sald a la tonnara Non so_ So che

quella sera fummn imrrovvisamente avvertiti dalla prima

barca di guardia Il cielo era sgombro e il tempo bell issishy

mo Lo scirocco non tirava piugrave anzi vera una brezza fresca

e leggiera che increspava le onde sulle funi e sulle reti

diritte che faceano tremolare lo specchio rigato dalle corde

e dai sugheri come unimmensa foglia venata

Vi meravigliate signore che io sia tanto calmo Vi

sono certi stati misteriosi dellanima che la gi~sti7ia non

arriva a vedere vi sono certe offese che il giudice non

basta a lavar~ vegrave dentro di noi come un a forza buona

che ci apre gli occhi che ci chiama e ci guida ma una

altra ve negrave malvagia che ci attossica il sangue bendanshy

doci gli occhi offuscandoci il cervello

II2

Provatevi a condannarmi ditemi che non dovevo comshy

mettere quell atto E siete poi sicuro che labbia comshy

messo io Potete dimostrarmelo Perchegrave mi guardate

Credete forse che mabbiano ammaestrato i miei avvoshy

cati o vi stupite del mio parlare ordinato Anche nel

petfo del marinaio cegrave un cuore e una coscienza Se io li

avediil colti insieme e li avesse sgozzati la giustizi a degli

uomini mi avrebbe assolto Che dunque dovevo aspettare

la prova terri bi le forse E la voce che gridava dentro di

me e il sangue attossicato che mi scorreva nelle ven e non

bastavano forse Non martellava sigrave forte il mio cuore che

egli il colpevole non do vesse udirlo

E cosigrave fummo chiamati allerta I tonni tentand o con

la bocca le reti irsute del pedale volgevano verso la Porta

della Camera riccol a Venivano a quattro a cinque a

torme affrettate come spinte da una corrente La Camera

nera piena Giagrave la barca di guardia aveva alzato le reti

ed essi si erano preciritati nella Camera di Porta nuova

LUsciere aveva alzato la bandiera davviso solle va ta la

porta egrave i tonni balzalldo si eran precipitati nella b eria

Latonnara pDrtava finalmente middot Per la prima volta il Cashy

porais gittograve in aria il berretto di lana e ognuno di noi

corse agli uncini e alle scuri

Cera ancora abbastanza luce chegrave grande chiaria era

sullacqua Non ho visto mai tanta ressa e tanto tramesti~ Con le lance e gli uncini safferravano i tonni che tentashy

vano fu ggire minacciando di rompere le reti salde Sulla

Morte gli animali presi si abbattevano pesantemente con

battiti violehti sfuggendo loro la vita dalle branchie insanshy

guinate Quanto sangue cera Era come un gran matshy

II 3

l

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lshy

)i

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~

ashyIa

111

nshy

ltshy

tatoio e un odore acre e ferino si spandeva intorno a noi

Lavoravamo a tuttuomo per vendicarci del lungo vano

aspettare LUsciere alzava e abbassava la bandiera e sentishy

vamo gli uomini dallaltra barca urlare coperti di sangue

e di spuma La Morte si coprigrave ben presto e minacciava

pel peso Occorse trasportare i tonni in barconi e scaricarshy

li a terra nella Loggia

lo Che pensavo io Vi assicuro che badavo solashy

mente al mio lavoro I mprovvisamente altre frotte furono

spinte nella leveria con un impeto strano con una mishy

naccia di distruzione Bisognava ancora affrettarsi Allora

dalla prima barca di guardilt sudigrave grldo laquoilmiddot pescecane

fra i tonni dagravegli al pescecane l tonni spinti fin sotto

la vtorte si accavallavano urtandosi scagliandosi contro la

barca di guardia la Colannito sforzando la gabbia tenace

delle reti Tiravamo ferendo a morte i piugrave vicini esaltati

anche noi dalla caccia insolita che non ci dava tregua

Improvvisamente mi balzograve accanto il mostro marino che rishy

cadde guizzando tra h frotta che ~i disperse Fu un attishy

mo signore vidi il pesce con la bocca spalancata guarshy

darmi e sentii proprio paura Anche Gianni mi guardograve con

gli stessi occhi del mostro e i suoi denti bianchi balenashy

rono nella bocca larga Sentii un forte strappo alla mia

corda violento il nemico avea cercato di buttarmi a mashy

re senza riuscirvi Trattenni luncino sanguinante pronto

per il lancio girai il braccio e gli scagliai addosso lyncino

Crescevano gli urli intorno a me e nessuno si era accorto

del mio ierro che laveva abbrancato al petto fort~mente

Fu allora che tirai la corda e lo gettai nel carnaio bushy

licante

Che udii r

114

l tonni facendo impeto alla rete laveano sfondata e

si erano dispersi pel mare la tonnara era rotta Vi fu

gran silenzio un gran silenzio di morte intorno a me Mi

accovacciai sulla prora e non vidi piugrave nulla Solo tra la schiushy

ma sanguigna vidi salire dal fondo una fosforescenza fushy

migante e una voce lugubre che veniva dal mare disse

laquo Sono gli occhi dei morti che risalgono a galla )

115

Page 4: La tonnara

e

toche parole agravei trefazione

19 21NeIla notte di Pasqua del in uma casetta silenziosa sul nostro azwrro Tirreno un giovine fiorente e animoso comechegrave pur allora uscito da lunghe tormentose sofferenze stronCJva da segrave la sua vita slggellando col sangue una breve esistenza fatta di battaglie e di azioni nobilissime Quel giovine redu-e glorioso di Bosco-Cappuccio ove avea lasciato brandelli del suo corpo guadagnandosi in soli tre giorni un encomio ed una medaglia di arshygento era Nino Scalfari amato e ammirato da tutti pel suo fetvido ingegno pel suo cuor

generoso 189 1Era nato a Monteleone il 23 luglio

compirebbe appena oggi i suoi trenteacute anni

amwa FOlldava a Monteleone la Sezione dei noshy

Fece gli studi lic di nel n ostro F i laligraveg ieri e

qllL lli di (J iLllisl rud r J1Z1 n tg li Atenei -ii Roma

( el i V ~ S$ i l l i l i l lui l~Olls i g l io ACL1je mico ha

Cll l1 fe rito in q utt i iiulI1 i alla sua memori a la

LIUr l t (oris ((l 5 a Nelle vigili e an gosciose

dell l I1t u trdl itugrave iullegravellu fondograve egravel ~ o ntel eo ne

qUl l irco lu N lz iu l1 ~t1ist l fuco lare d i patri oltishy

ligravek q uegli imbel b i

klt lli Sau11 e tegrave

vece 1 illgi ga l1tire L1 forz a del la SUd anima

la f erm egraveal c1egraveIL~ SU1 fegravedegrave Usc ito cLt l lOspeLi cll egrave c~ S Orsol a di Boshy

logna ove e l ltl s taln rk overll o do)o la f eri tel

vi sse a Romeacutel m olti m esi reggend Cls i su lle

grucce in gldv i condi zion i e tuttl Jssidigrave G

oliondo 11 (iorllale dlfaha La Libertagrave E CO 10mca 11 il1agravetUgravellO il T empo ed altri

m ulti g iorn ali e rassegl1 e lo ebb elO co llab o r ~H o l e

prezioso infaticabile

Ritiratos i n el su o erem o l1igravear i ll O su l nost ro

Go lfo pur costrelto per ql as i due anni allimshy

m obi litagrave a cauS1 di una recrudegraveSCell7a fclta le

dell e sue fel ite con tinuograve tult v i a lavorare asshy

sid uam en te e son di qu estu ltim o periodo la

prege vole conferenza su Mi ch ele igraveV orelli lin shy

co mpl eto dreacutelm m8 su Co lombo gli studi sul

Folkl ore Ca lclb rese elc Comi l1 ( iJll do cl ritigrave orirr

ll ie mili aUlt m ari Il e r ito rna va a poco CI flo-o

all a vita ci tt ad in esca dalla so litudine lab ori oSt

di Bivona Nell e ul t im E el ez io l1i amministrati ve

risultava CO ll sigli ere COlllLIl1 81e CO lI una sushy

ptrba v o tazione e in CO l1 sig li o sostene va con

lrdol e la GI US) della l os tra bOlglta di ~anta

Ve nereo Egli nutr iva Ull debi to lii ri co nosc en za

c rso qu el lel ill GlI1tevo le Spi lgg iJ che gli lecl

rid ate la fresca giov inezza Ed e Ia assid u o

alle torn ellegrave Co nsili ar i velle n do cbll l mmint

su l bi roccino tirato dal suo cava ll o sauro Fabi o

da ll e1 front e ste ll ata e cigravedg li occhi miti ch e egli

I

I al suo bvoro prt dil e tlo il g i o 1l1dli ~ Ltea iVazio 1l aie ti Soldato Sapugravelltw -1 Gran

IV

stri gloriosi iVutilati che lo ebbe animatore e

attivo Presidente e che lo volle poi Presidente

Onorario quando per ragioni di salute fu coshy

stretto a interrompere la sua attivitagrave Qigraveando i suoi cari dopo la tragica notte

cercarono ansiosi tra le sue carte sperando in

un nome in una parola in un saluto che ilshy

luminasse quella sua morte sanguinosa e meno

triste ed amara la rendesse ai 101 cuori dolenti

rinvennero invece una lunga serie di scritti

ilwditi in gran parte ove negrave pensiero di scetshy

tico negrave immagine sdegnosa negrave parola di conshy

tenuto furore tradivan o o spiegavano la terrishy

bilitagrave del suo dramma interiore Quell e pagine

erano invece un canto di amore e di rinascita

un inno sonante al lavoro e alla vita sia che

rievocasse ro le arie dolci della nostra poesia

popolare o (ldditassero il cammino ad un giorshy

nal e di luce sia che celebrando egli le nostre

vecchie virtuose arti casalinghe mostrasse come

attraverso gli anni tra tanti crolli quelle Arti

avessero saputo custodire il santo culto del

focolare o che nel Navigatore incorruttibile e

animoso 2dombrasse la necessitagrave ~ V~ie i otshy

tando contro la materia bruta J~ i~igraveC lza rsi vittoriosi alle regioni supreme dello spirito l

VI

E sI che doveva pur esserci in quegli

scritti un grido di sdegno o unombra di mashy

linconia erano nati tra le corsie di S Orsola

di Bologna tra le mura bianche e tristi di una

clinica romana ravvolta nel verde lassugrave verso

i quartieri nuovi della Cittagrave popolosa tra quelle

della casa paterna ove ancora risuona il ticchett10

delle sue grucce gloriose nella Casa sul mare

ombrata da un pino fragante di resina cinta

di oleandri scossa di continuo da treni fugshy

genti immani mostri rapinatori di affetti e di

speranze lieta del sorriso del sole e del romshy

bo del mare e pur triste dinanzi a quellazzurra

sconfigravenata solitudine l

Ma colui che aveva sorriso nel dolore e

aveva affrontata la morte senza tremare pur

aveva saputo e potuto scrivere le sue piugrave belle

pagine ed esprimere i suoi piugrave freschi pensieri

con clolcezza e con letizia nei luoghi della pena

e delloblio L

Sorse cos1 per onorare degnamente la

memoria dellAutore nel pensiero della famiglia

e in quello degli amici piugrave cari il disegno di

t~bblicarc gl~ scritti rinvenuti raccogliendoli in

un voiuneorga nico e completo che rievocasse

dinanzi aiigraveani ma del lettore la fIgura leggiadra

VI

stri gloriosi Mutilati che lo ebbe animatore e

attivo Presidente e che lo volle poi Presidente

Onorario quando per ragioni di salute fu coshy

stretto a interrompere la sua attivitagrave Qigraveando i suoi cari dopo la tragica notte

cercarono ansiosi tra le sue carte sperando in

un nome in un a parola in un saluto che ilshy

luminasse quella sua morte sanguinosa e m eno

triste ed amara la rendesse ai lor cuori dolenti

rinvennero invece una lunga serie di scritti

iIl t diti in gran parte ove negrave pensiero di scetshy

tico negrave imm ag ine sdegnosa negrave parola di conshy

tenuto furore tradi vano o spiegavano la terrishy

bilitagrave de l suo dramma interiore Quelle pagine

erano invece un canto di amore e di rinascita

un inno sonante al lavo ro e alla vita sia che

ri ev ocassero le arie dolci della nostra poesia

popolare o (dditasse ro il cammino ad un giorshy

nale di luce sia che cel ebrando egli le nostre

vecchie v irtuose ar ti c8sa l inghe mostrasse come

att raverso gli ann i tra tlIlti crolli quelle Arti

avessero saputo custodire il santo culto del

focolare o che nel Navigatore incorruttibile e

animoso 2dombrasse la necessitagrave ci p a ~ire ~Jtshytando contro la materia brut8 y ~ in 1 zarsi

vittoriosi al1e regioni supreme dello spirito [

VI

E sl che doveva pur esserci in quegli

scritti un grido disdegno o unombra di mashy

linconia erano nati tra le cors ie di S Orsola

di Bologna tra le mura bianche e tristi di una

clinica romana ravvolta nel verde lassugrave verso

i quartieri nuovi della Cittagrave popolosa tra quelle

della casa paterna ove ancora risu ona il ticchett1 0

del1e sue grucce gloriose nella Casa sul mare

ombrata da un pino fragan te di resin a cinta

di oleandri scossa di continuo da treni fugshy

genti immani mostri rapina tori di affetti e di

speranze lieta del sorriso del sole e del rom shy

bo del mare e pur triste dinanzi a quellazzurra

sconfinata solitudine l

Ma colui che aveva sorriso nel dolore e

aveva affrontata la morte senza tremare pur

aveva saputo e potuto scrivere le sue piugrave belle

pagine ed esprimere i suoi piugrave freschi pensieri

con c10lcezza e con letizia nei luoghi della pena

e delloblio I

Sorse cos1 per onorare degnamente la

memoria del1 Autore nel pensiero della famiglia

e in quello degli amici piugrave cari il disegno di

j)11bblicarc gl scritti rinvenuti raccogliendoli in

un volume orga nico e completo che rievocasse

d inanz i alIgrave aliima del lettore la figura leggiadra

_V lI

dOltremare del DAnnunzio alla conferenza oe simpatica del Soldelto del C1ttadillo dell Arshy mOilografigravecll sul Moreacutellitenuta in Monteleone

tista E in UIlltl seduteacutel plenaria che resteragrave alla presenza di Luigi Siciliani il XX Settembre memorabile per la solenne religiccedilgtsitagrave che la 1920 ricorrendo il primo centenario d~i moti circonfuse il Consiglio Comunale di Monteshy di Nola leone attraverso la parola commovente ed ispishy Tuttavia non si egrave potuto assegnare la data rata di UllO dei suoi migliori Vincenzo Fi-lt1nco ad og-ni singolo scritto perchegrave spesso non si anima di poeta e cavalier~ di ogni idealitagrave ha era sicuri di coglier nel giusto Si puograve del resto unanimemente affprmato la volontagrave di render stabilire senza tema di eOnare chegravessi se togli noti al pubblico gli scritti lasciati da Nino Scalshy qualche scritw giovanile come giagrave si egrave detto fari - concoi rendo il Comune alle spese della vanno dal 1916 al 1921 e cioegrave dal ritorno pubbl icazione della Guen a Carsica ove la morte lo abbr(1cciograve

Ancora una volla oggi la famigl ia dello senZ(1 rapirlo lllla notte di Bivona quando i l Autore rende grazie cordiali al Consiglio di destino impenttrabile lo travolse di lagrave dalla Monteleone per unegravel iniziativa e per una (onshy vita II lettore lffettuoso vedragrave da queste pashytribuziolle altamente civili ed onorevoli gine balzare la giovanile figura dindomita figraveeshy

Le pagine che seguono non S0l10 tutte rezza sentiragrave di quanto amore ardesse per la quelle rinvenute molte ~ prose e versi - guaste sua terra n(1tale per la sua Calabria bella per dal tempo o illeggibili per abbreviature e correshy la sua PatriCl grande leroe di Bosco-Cappuccio zioni non SOliO state riprodotte molte si tenshy

o quanto fervore di entusiasmo sentisse per larte nero da parte perchegrave framment8rie 0 - incomshy in tutte le sue forme quanta fede nutrisse plete ad altre infigravene non segrave dato posto nea nellavvenire dellUmanitagrave presente raccolta perchegrave di COlltenuto e caratshy Come nel suo velo luccello dalle alte tere llffatto personIle o familiare zone del cielo lascia cadere talvolta qualche

Esse abbracciano un lungo periodo di atshy penn-a visto~ testimonianz1 della bellezza del tivitagrave letteraria ed artisticcl poichegrave vanno da suo corpo cos1 n~1 breve volo della sua vita uno scritto del tutto giovanile sulla Canzone

IX VIII

La tonnara

lf I domandate signore se io mi sia pentito

L ~ ~ Non fui io ad ucciderlo ma una forza cieca

e strana che mttanagliograve lanima di un subito senza piugrave

lasciarmi Avvenne cosi Sui primi giorni del maggio

ve nto e pioggia ce laveano fino allora impedito ponemmo

mano insi enigravee alle tenute di Golfo e a quelle di Faro

Anzi una mattina calando egli a mare un ancora grossa

delle tenute di fuori si fece assai male alla mano sinistra

col canapo da mollare e io laiutai alla bisogna lavorando

alla stessa fune arrossata del suo sangue

Finimmo cosIgrave i lavori chegrave giagrave pronte erano le due

strade giagrave la Iv orte er a al suo pos to lUsciere avea isshy

sato la sua bandiera e per la Camera piccola vigilata

dalla barca di guardia e la Camera grande era tutto uno

sciabordio di pali di sugheri di reti

Come San Giorgio nostro patrono volle anche il

Mustaccio fu calato ed io e Gianni scendemmo a terra

per fermare ancor piugrave allo scoglio della Siggiogravela il lungo

1deg7

Codardo di tenuta Quan do tutto fu pronto si potegrave con

laiuto de Santo cominciare la pesca

Vedetegrave come tutto megrave ne lla memoria Una sera di

domenica e tuttavia si lavorava il vento di terra portograve

sino a noi il rombo lontano delle campane Forse erano

finite le Quarantore e le Chiese suonavano per le sacre

funzioni Ci togliemmo tutti il berretto a bordo e sostamshy

mo dal lamiddotoro Gianni solo si tenne in dispark LlIgravela dishy

vota orazione ed io notai che strapplndosi dalla bocca la

pipa la gittograve in mare con dispregio fi ssandomi stran~ll1ente

Il rombo lontano or sigrave or no giungeva a noi sul mare in

bonaccia pegraver laria sigrave cheta che parve mi l onda s inc reshy

spasse al lassaggio del suono

Ancora un altro ricord o del suo strano rancore per me

La notte di SIn Pasquale una grande nuvolagliil si stese

sul golfo Il mare dormiva e le onde sbattendo piano ai

fianchi della Nlorte facevano brillare la spuma come quando

al buio si strofinino dei fiammiferi lo attendevo ta nquillashy

mente al mio lavoro Mi si avvicinograve e mi disse laquoVedi

quelle luci sono gli occhi dei morti che torn ano a galla

e rise fil i parve che un gufo si posasse sullantenna

tanto stridulo e secco fu quel riso E io lo tenni per

malaugurio chegrave il pe nsiero mi corse al campa nile della

nostra Ch iesa e alle storie paurose che la nonn a mi narshy

rava da bimbo quando mi diceva laquo egrave megliCJ ederlo il

gufo che sentirlo raquo

Si prese terra ancora una volta e fu all ora che venne

un giorno a trovarmi a casa Gli offrii da bere e moshy

gliema gliene versograve un bicchiere e gli diede anche un

piattello di piselli freschi Bevve senza ringraziare con tanta

108

aria di abitudine che a me dispiacque essere stato con

lui sigrave cortese QUlJ)do uscimmo e Lena mia ci accompashy

gl1~) fino alluscio ch e guarda a mare ebbi una terribile

sorpresa Prima di svoltare dalla st rad uzza di casa non

gli vidi piLl tra le mani il garofano ros~o che avea porshy

tato sin allora Mi Joltai di botto quasi prevedendo Lena

sulla porta salutava e accennava a lui col fiore tra i cashy

pelli Il (O re mi diede un balzo signore eravamo sposi

dl un anno L Repressi ogni moto con sofferenza indicibile

e presi insieme a lui la via della Marina ove dOevo comshy

prare delle gazose per il Caporais rimasto a bord o Sapete

cre mi domandograve Gianni signore Se soffrissi di acido allo

stomaco Non era quella una trista e vile ironia Rishy

tornammo in coperta Lo scirocco grave e molesto portava

su noi un caldo e unafa insopportabili che mi Serravano

la mente sempre fissa a quel garofano rosso come sangue

tanto ch e la notte lo sognai mutato in un cuore e quel

cuore era il mio e provai acute fitte chegrave i cani me lo

voleano strappare con denti e unghie Immagi nate che

vita dinfegraverno sia cominciata per me allora Una mattina me lo vidi dapresso col suo lieve passo

elastico quasi animalesco Era in maglia nera con unancora

rossa di~egnata sul petto che dava immagine duna macchia

di sangue Calmo e sorridenk mi parlograve di un suo desiderio pomiddot

sto addosso a Rosa mia sorellt1 e concluse laquoGiorgio

noi siamo buoni compagni e tu mi conosci sappi che

vorrei sposarla raquo Non avrei dovuto balza rgli sopra

signore Come permettere qUelle parole che suonavano

scherno per me che avevo sorpreso tra i capelli della

I09

mia donna il fiore clandestino se non del tradimento (=rto

dellinsidia Eppure non mi mossi e solo tra i miei denti

scricchiolograve la cannuccia della pipa

laquo E cosIgrave raquo mi chiese laquo Non so che dire Gianni

per ora Ne riparleremo meglio a levata di tonnara quando

saragrave finita la stagione della pesca raquo E non si parlograve pii

del suo amore per Rosa

Era appena passata qualche settimana quando il Cashy

porais chiese di me con insistenza l compagni aggiLlstashy

vano i canapi ripulivano gli uncini con la pomice riparashy

vano le maglie delle reti Il Capo stette un pezzo silenshy

zioso prima di dirmi la ragione della sua chiamata Accese

la pipa lentamente ne assaporograve le prime boccate poi mi

disse laquo Senti Giorgio ti voglio dire una cosa ma tu non

tadirare Se Gianni la vuole sposare tua sorella perchegrave

la maltratta e Ia tenta Ieri alla fontana egli cercava pershy

suaderla e Rosa lo mise al posto e gli rispose con uno

schiaffo Lo vidi io Bisogna che --non faccia piugrave scendere

Gianni a terra raquo Il vecchio Capo guardava il mare lonshy

tano evitando i miei ochi per non farmi arrossire

lo rimasi di sasso e mi parve che londeggiare della

barca mi facesse sguazzare il cervello nella testa laquo Anche

mia sorella raquo pensai II dubbio allora si fece realtagrave afshy

ferrandomi con la sua morsa pitl forte che gli unccedilini sulle

carni vive del tonno Tornai a poppa col capo in fiamme

e sentii il bisogno di tuffarlo nellacqua Non auguro

al peggiore dei miei lIemici la piugrave piccola parte di ciograve che

soffrivo E cos1 i giorni passavano nellangoscia e nellaspetshy

tazione Nellaspettazione di che sgnore Mah non lo sape~

va neanche io E la vita continuava a volar via disperata e

110

inutile solo il fresco vento leggiero portandoci il profumo

degli aranci sparsi sulla costa mi riconfortava addolcendo

la mia tristezza e la mia pena Anche noi signore uomini

ignoranti e rozzi le sentiamo queste cose belle e il cuore

s1 fa piugrave buono Ma a me nel cuore doleva una spina

aSSili piugrave acuta di quella che arma certi pesci velenosi

quali fanno venire le ulceri solo a toccarli

Mero accorto che da alcuni giorni egli mi guardava

come per aggredirmi di nascosto Avrei voluto che si urshy

tasse con me che mi provocasse che mi attaccasse inshy

giustamente e lo tentavo Ma pareva che un demonio gli

allontanasse i pericoli e lo liberassegrave dagli ostacoli E scroshy

sciava sempre nel profondo della mia anima quel riso strishy

dulo in quei la bocca piugrave rossa del garofano tra quei dellti

bianchi che parea volessero mordermi

Diventava di giorno in giorno piugrave scortese piugrave punshy

gente con tutti piugrave licenzioso nei detti pitl sboccato parshy

lando di donne A me non rivolgeva pitl la parola direttashy

mellte da quando non gli avevo risposto sul discorso di

Rosa mia

Ai compagni strizzava locchio se cera da fare delle

allusioni parlando di qllalche giovane sposa Una sera racshy

contando agli amiCi dei suoi amori con una bella ragazza

lontana di qui non era lecito fare il nome disse rishy

dendo tra i denti bianchi laquoa me piace prendere le don ne

pei capelli lunghi e scioglierli raquo e mi guardograve Il pensiero

corse a Lena che rossa il volto venne un giorn- ad

aprirmi la porta con le trecce sciolte raccogliendole frettoshy

losamel1te E mille piccoli incidenti mille fatti nuovi non

notati prima - un fazzoletto di seta di quelli che piacevano

III

a lui un busto color di rosa un corpetto che non le avevo

comprato io un paio di scarpette lucide le forcinelle gialle

coi diamanti falsi gli orecchini lunghi che Lena avea

portati dalla fiera della Madonna dei Polsi quando era

andata con sua madre subito dopo il nostro matrimonio

mentre io ero alla pesca delle sardelle - tutto mi confershy

mava nel mio sospetto bruciandomi il cuore e lanima

Come potevo allora dubitare E la notte linsonnia

mi travagliava cosigrave come mi snervava il pensiero continuo

durante il lavoro nel giorno onde mi proponevo di scenshy

dere a terra di correre a casa per far confessare tutto~a

quella trista donna che maveva ammaliato coi suoi occhi

e colle sue labbra pi~ne dinfingimento e di menzogna

Perchegrave non abbandonai la pesca e non tornai in paese

Perchegrave un uncino di ferro mi teneva inchiodato vicino a

lui su quella barca fatale con la forza delle ancore che

dal fon ugraveo ttnevano sald a la tonnara Non so_ So che

quella sera fummn imrrovvisamente avvertiti dalla prima

barca di guardia Il cielo era sgombro e il tempo bell issishy

mo Lo scirocco non tirava piugrave anzi vera una brezza fresca

e leggiera che increspava le onde sulle funi e sulle reti

diritte che faceano tremolare lo specchio rigato dalle corde

e dai sugheri come unimmensa foglia venata

Vi meravigliate signore che io sia tanto calmo Vi

sono certi stati misteriosi dellanima che la gi~sti7ia non

arriva a vedere vi sono certe offese che il giudice non

basta a lavar~ vegrave dentro di noi come un a forza buona

che ci apre gli occhi che ci chiama e ci guida ma una

altra ve negrave malvagia che ci attossica il sangue bendanshy

doci gli occhi offuscandoci il cervello

II2

Provatevi a condannarmi ditemi che non dovevo comshy

mettere quell atto E siete poi sicuro che labbia comshy

messo io Potete dimostrarmelo Perchegrave mi guardate

Credete forse che mabbiano ammaestrato i miei avvoshy

cati o vi stupite del mio parlare ordinato Anche nel

petfo del marinaio cegrave un cuore e una coscienza Se io li

avediil colti insieme e li avesse sgozzati la giustizi a degli

uomini mi avrebbe assolto Che dunque dovevo aspettare

la prova terri bi le forse E la voce che gridava dentro di

me e il sangue attossicato che mi scorreva nelle ven e non

bastavano forse Non martellava sigrave forte il mio cuore che

egli il colpevole non do vesse udirlo

E cosigrave fummo chiamati allerta I tonni tentand o con

la bocca le reti irsute del pedale volgevano verso la Porta

della Camera riccol a Venivano a quattro a cinque a

torme affrettate come spinte da una corrente La Camera

nera piena Giagrave la barca di guardia aveva alzato le reti

ed essi si erano preciritati nella Camera di Porta nuova

LUsciere aveva alzato la bandiera davviso solle va ta la

porta egrave i tonni balzalldo si eran precipitati nella b eria

Latonnara pDrtava finalmente middot Per la prima volta il Cashy

porais gittograve in aria il berretto di lana e ognuno di noi

corse agli uncini e alle scuri

Cera ancora abbastanza luce chegrave grande chiaria era

sullacqua Non ho visto mai tanta ressa e tanto tramesti~ Con le lance e gli uncini safferravano i tonni che tentashy

vano fu ggire minacciando di rompere le reti salde Sulla

Morte gli animali presi si abbattevano pesantemente con

battiti violehti sfuggendo loro la vita dalle branchie insanshy

guinate Quanto sangue cera Era come un gran matshy

II 3

l

a

a a

lshy

)i

a

~

ashyIa

111

nshy

ltshy

tatoio e un odore acre e ferino si spandeva intorno a noi

Lavoravamo a tuttuomo per vendicarci del lungo vano

aspettare LUsciere alzava e abbassava la bandiera e sentishy

vamo gli uomini dallaltra barca urlare coperti di sangue

e di spuma La Morte si coprigrave ben presto e minacciava

pel peso Occorse trasportare i tonni in barconi e scaricarshy

li a terra nella Loggia

lo Che pensavo io Vi assicuro che badavo solashy

mente al mio lavoro I mprovvisamente altre frotte furono

spinte nella leveria con un impeto strano con una mishy

naccia di distruzione Bisognava ancora affrettarsi Allora

dalla prima barca di guardilt sudigrave grldo laquoilmiddot pescecane

fra i tonni dagravegli al pescecane l tonni spinti fin sotto

la vtorte si accavallavano urtandosi scagliandosi contro la

barca di guardia la Colannito sforzando la gabbia tenace

delle reti Tiravamo ferendo a morte i piugrave vicini esaltati

anche noi dalla caccia insolita che non ci dava tregua

Improvvisamente mi balzograve accanto il mostro marino che rishy

cadde guizzando tra h frotta che ~i disperse Fu un attishy

mo signore vidi il pesce con la bocca spalancata guarshy

darmi e sentii proprio paura Anche Gianni mi guardograve con

gli stessi occhi del mostro e i suoi denti bianchi balenashy

rono nella bocca larga Sentii un forte strappo alla mia

corda violento il nemico avea cercato di buttarmi a mashy

re senza riuscirvi Trattenni luncino sanguinante pronto

per il lancio girai il braccio e gli scagliai addosso lyncino

Crescevano gli urli intorno a me e nessuno si era accorto

del mio ierro che laveva abbrancato al petto fort~mente

Fu allora che tirai la corda e lo gettai nel carnaio bushy

licante

Che udii r

114

l tonni facendo impeto alla rete laveano sfondata e

si erano dispersi pel mare la tonnara era rotta Vi fu

gran silenzio un gran silenzio di morte intorno a me Mi

accovacciai sulla prora e non vidi piugrave nulla Solo tra la schiushy

ma sanguigna vidi salire dal fondo una fosforescenza fushy

migante e una voce lugubre che veniva dal mare disse

laquo Sono gli occhi dei morti che risalgono a galla )

115

Page 5: La tonnara

amwa FOlldava a Monteleone la Sezione dei noshy

Fece gli studi lic di nel n ostro F i laligraveg ieri e

qllL lli di (J iLllisl rud r J1Z1 n tg li Atenei -ii Roma

( el i V ~ S$ i l l i l i l lui l~Olls i g l io ACL1je mico ha

Cll l1 fe rito in q utt i iiulI1 i alla sua memori a la

LIUr l t (oris ((l 5 a Nelle vigili e an gosciose

dell l I1t u trdl itugrave iullegravellu fondograve egravel ~ o ntel eo ne

qUl l irco lu N lz iu l1 ~t1ist l fuco lare d i patri oltishy

ligravek q uegli imbel b i

klt lli Sau11 e tegrave

vece 1 illgi ga l1tire L1 forz a del la SUd anima

la f erm egraveal c1egraveIL~ SU1 fegravedegrave Usc ito cLt l lOspeLi cll egrave c~ S Orsol a di Boshy

logna ove e l ltl s taln rk overll o do)o la f eri tel

vi sse a Romeacutel m olti m esi reggend Cls i su lle

grucce in gldv i condi zion i e tuttl Jssidigrave G

oliondo 11 (iorllale dlfaha La Libertagrave E CO 10mca 11 il1agravetUgravellO il T empo ed altri

m ulti g iorn ali e rassegl1 e lo ebb elO co llab o r ~H o l e

prezioso infaticabile

Ritiratos i n el su o erem o l1igravear i ll O su l nost ro

Go lfo pur costrelto per ql as i due anni allimshy

m obi litagrave a cauS1 di una recrudegraveSCell7a fclta le

dell e sue fel ite con tinuograve tult v i a lavorare asshy

sid uam en te e son di qu estu ltim o periodo la

prege vole conferenza su Mi ch ele igraveV orelli lin shy

co mpl eto dreacutelm m8 su Co lombo gli studi sul

Folkl ore Ca lclb rese elc Comi l1 ( iJll do cl ritigrave orirr

ll ie mili aUlt m ari Il e r ito rna va a poco CI flo-o

all a vita ci tt ad in esca dalla so litudine lab ori oSt

di Bivona Nell e ul t im E el ez io l1i amministrati ve

risultava CO ll sigli ere COlllLIl1 81e CO lI una sushy

ptrba v o tazione e in CO l1 sig li o sostene va con

lrdol e la GI US) della l os tra bOlglta di ~anta

Ve nereo Egli nutr iva Ull debi to lii ri co nosc en za

c rso qu el lel ill GlI1tevo le Spi lgg iJ che gli lecl

rid ate la fresca giov inezza Ed e Ia assid u o

alle torn ellegrave Co nsili ar i velle n do cbll l mmint

su l bi roccino tirato dal suo cava ll o sauro Fabi o

da ll e1 front e ste ll ata e cigravedg li occhi miti ch e egli

I

I al suo bvoro prt dil e tlo il g i o 1l1dli ~ Ltea iVazio 1l aie ti Soldato Sapugravelltw -1 Gran

IV

stri gloriosi iVutilati che lo ebbe animatore e

attivo Presidente e che lo volle poi Presidente

Onorario quando per ragioni di salute fu coshy

stretto a interrompere la sua attivitagrave Qigraveando i suoi cari dopo la tragica notte

cercarono ansiosi tra le sue carte sperando in

un nome in una parola in un saluto che ilshy

luminasse quella sua morte sanguinosa e meno

triste ed amara la rendesse ai 101 cuori dolenti

rinvennero invece una lunga serie di scritti

ilwditi in gran parte ove negrave pensiero di scetshy

tico negrave immagine sdegnosa negrave parola di conshy

tenuto furore tradivan o o spiegavano la terrishy

bilitagrave del suo dramma interiore Quell e pagine

erano invece un canto di amore e di rinascita

un inno sonante al lavoro e alla vita sia che

rievocasse ro le arie dolci della nostra poesia

popolare o (ldditassero il cammino ad un giorshy

nal e di luce sia che celebrando egli le nostre

vecchie virtuose arti casalinghe mostrasse come

attraverso gli anni tra tanti crolli quelle Arti

avessero saputo custodire il santo culto del

focolare o che nel Navigatore incorruttibile e

animoso 2dombrasse la necessitagrave ~ V~ie i otshy

tando contro la materia bruta J~ i~igraveC lza rsi vittoriosi alle regioni supreme dello spirito l

VI

E sI che doveva pur esserci in quegli

scritti un grido di sdegno o unombra di mashy

linconia erano nati tra le corsie di S Orsola

di Bologna tra le mura bianche e tristi di una

clinica romana ravvolta nel verde lassugrave verso

i quartieri nuovi della Cittagrave popolosa tra quelle

della casa paterna ove ancora risuona il ticchett10

delle sue grucce gloriose nella Casa sul mare

ombrata da un pino fragante di resina cinta

di oleandri scossa di continuo da treni fugshy

genti immani mostri rapinatori di affetti e di

speranze lieta del sorriso del sole e del romshy

bo del mare e pur triste dinanzi a quellazzurra

sconfigravenata solitudine l

Ma colui che aveva sorriso nel dolore e

aveva affrontata la morte senza tremare pur

aveva saputo e potuto scrivere le sue piugrave belle

pagine ed esprimere i suoi piugrave freschi pensieri

con clolcezza e con letizia nei luoghi della pena

e delloblio L

Sorse cos1 per onorare degnamente la

memoria dellAutore nel pensiero della famiglia

e in quello degli amici piugrave cari il disegno di

t~bblicarc gl~ scritti rinvenuti raccogliendoli in

un voiuneorga nico e completo che rievocasse

dinanzi aiigraveani ma del lettore la fIgura leggiadra

VI

stri gloriosi Mutilati che lo ebbe animatore e

attivo Presidente e che lo volle poi Presidente

Onorario quando per ragioni di salute fu coshy

stretto a interrompere la sua attivitagrave Qigraveando i suoi cari dopo la tragica notte

cercarono ansiosi tra le sue carte sperando in

un nome in un a parola in un saluto che ilshy

luminasse quella sua morte sanguinosa e m eno

triste ed amara la rendesse ai lor cuori dolenti

rinvennero invece una lunga serie di scritti

iIl t diti in gran parte ove negrave pensiero di scetshy

tico negrave imm ag ine sdegnosa negrave parola di conshy

tenuto furore tradi vano o spiegavano la terrishy

bilitagrave de l suo dramma interiore Quelle pagine

erano invece un canto di amore e di rinascita

un inno sonante al lavo ro e alla vita sia che

ri ev ocassero le arie dolci della nostra poesia

popolare o (dditasse ro il cammino ad un giorshy

nale di luce sia che cel ebrando egli le nostre

vecchie v irtuose ar ti c8sa l inghe mostrasse come

att raverso gli ann i tra tlIlti crolli quelle Arti

avessero saputo custodire il santo culto del

focolare o che nel Navigatore incorruttibile e

animoso 2dombrasse la necessitagrave ci p a ~ire ~Jtshytando contro la materia brut8 y ~ in 1 zarsi

vittoriosi al1e regioni supreme dello spirito [

VI

E sl che doveva pur esserci in quegli

scritti un grido disdegno o unombra di mashy

linconia erano nati tra le cors ie di S Orsola

di Bologna tra le mura bianche e tristi di una

clinica romana ravvolta nel verde lassugrave verso

i quartieri nuovi della Cittagrave popolosa tra quelle

della casa paterna ove ancora risu ona il ticchett1 0

del1e sue grucce gloriose nella Casa sul mare

ombrata da un pino fragan te di resin a cinta

di oleandri scossa di continuo da treni fugshy

genti immani mostri rapina tori di affetti e di

speranze lieta del sorriso del sole e del rom shy

bo del mare e pur triste dinanzi a quellazzurra

sconfinata solitudine l

Ma colui che aveva sorriso nel dolore e

aveva affrontata la morte senza tremare pur

aveva saputo e potuto scrivere le sue piugrave belle

pagine ed esprimere i suoi piugrave freschi pensieri

con c10lcezza e con letizia nei luoghi della pena

e delloblio I

Sorse cos1 per onorare degnamente la

memoria del1 Autore nel pensiero della famiglia

e in quello degli amici piugrave cari il disegno di

j)11bblicarc gl scritti rinvenuti raccogliendoli in

un volume orga nico e completo che rievocasse

d inanz i alIgrave aliima del lettore la figura leggiadra

_V lI

dOltremare del DAnnunzio alla conferenza oe simpatica del Soldelto del C1ttadillo dell Arshy mOilografigravecll sul Moreacutellitenuta in Monteleone

tista E in UIlltl seduteacutel plenaria che resteragrave alla presenza di Luigi Siciliani il XX Settembre memorabile per la solenne religiccedilgtsitagrave che la 1920 ricorrendo il primo centenario d~i moti circonfuse il Consiglio Comunale di Monteshy di Nola leone attraverso la parola commovente ed ispishy Tuttavia non si egrave potuto assegnare la data rata di UllO dei suoi migliori Vincenzo Fi-lt1nco ad og-ni singolo scritto perchegrave spesso non si anima di poeta e cavalier~ di ogni idealitagrave ha era sicuri di coglier nel giusto Si puograve del resto unanimemente affprmato la volontagrave di render stabilire senza tema di eOnare chegravessi se togli noti al pubblico gli scritti lasciati da Nino Scalshy qualche scritw giovanile come giagrave si egrave detto fari - concoi rendo il Comune alle spese della vanno dal 1916 al 1921 e cioegrave dal ritorno pubbl icazione della Guen a Carsica ove la morte lo abbr(1cciograve

Ancora una volla oggi la famigl ia dello senZ(1 rapirlo lllla notte di Bivona quando i l Autore rende grazie cordiali al Consiglio di destino impenttrabile lo travolse di lagrave dalla Monteleone per unegravel iniziativa e per una (onshy vita II lettore lffettuoso vedragrave da queste pashytribuziolle altamente civili ed onorevoli gine balzare la giovanile figura dindomita figraveeshy

Le pagine che seguono non S0l10 tutte rezza sentiragrave di quanto amore ardesse per la quelle rinvenute molte ~ prose e versi - guaste sua terra n(1tale per la sua Calabria bella per dal tempo o illeggibili per abbreviature e correshy la sua PatriCl grande leroe di Bosco-Cappuccio zioni non SOliO state riprodotte molte si tenshy

o quanto fervore di entusiasmo sentisse per larte nero da parte perchegrave framment8rie 0 - incomshy in tutte le sue forme quanta fede nutrisse plete ad altre infigravene non segrave dato posto nea nellavvenire dellUmanitagrave presente raccolta perchegrave di COlltenuto e caratshy Come nel suo velo luccello dalle alte tere llffatto personIle o familiare zone del cielo lascia cadere talvolta qualche

Esse abbracciano un lungo periodo di atshy penn-a visto~ testimonianz1 della bellezza del tivitagrave letteraria ed artisticcl poichegrave vanno da suo corpo cos1 n~1 breve volo della sua vita uno scritto del tutto giovanile sulla Canzone

IX VIII

La tonnara

lf I domandate signore se io mi sia pentito

L ~ ~ Non fui io ad ucciderlo ma una forza cieca

e strana che mttanagliograve lanima di un subito senza piugrave

lasciarmi Avvenne cosi Sui primi giorni del maggio

ve nto e pioggia ce laveano fino allora impedito ponemmo

mano insi enigravee alle tenute di Golfo e a quelle di Faro

Anzi una mattina calando egli a mare un ancora grossa

delle tenute di fuori si fece assai male alla mano sinistra

col canapo da mollare e io laiutai alla bisogna lavorando

alla stessa fune arrossata del suo sangue

Finimmo cosIgrave i lavori chegrave giagrave pronte erano le due

strade giagrave la Iv orte er a al suo pos to lUsciere avea isshy

sato la sua bandiera e per la Camera piccola vigilata

dalla barca di guardia e la Camera grande era tutto uno

sciabordio di pali di sugheri di reti

Come San Giorgio nostro patrono volle anche il

Mustaccio fu calato ed io e Gianni scendemmo a terra

per fermare ancor piugrave allo scoglio della Siggiogravela il lungo

1deg7

Codardo di tenuta Quan do tutto fu pronto si potegrave con

laiuto de Santo cominciare la pesca

Vedetegrave come tutto megrave ne lla memoria Una sera di

domenica e tuttavia si lavorava il vento di terra portograve

sino a noi il rombo lontano delle campane Forse erano

finite le Quarantore e le Chiese suonavano per le sacre

funzioni Ci togliemmo tutti il berretto a bordo e sostamshy

mo dal lamiddotoro Gianni solo si tenne in dispark LlIgravela dishy

vota orazione ed io notai che strapplndosi dalla bocca la

pipa la gittograve in mare con dispregio fi ssandomi stran~ll1ente

Il rombo lontano or sigrave or no giungeva a noi sul mare in

bonaccia pegraver laria sigrave cheta che parve mi l onda s inc reshy

spasse al lassaggio del suono

Ancora un altro ricord o del suo strano rancore per me

La notte di SIn Pasquale una grande nuvolagliil si stese

sul golfo Il mare dormiva e le onde sbattendo piano ai

fianchi della Nlorte facevano brillare la spuma come quando

al buio si strofinino dei fiammiferi lo attendevo ta nquillashy

mente al mio lavoro Mi si avvicinograve e mi disse laquoVedi

quelle luci sono gli occhi dei morti che torn ano a galla

e rise fil i parve che un gufo si posasse sullantenna

tanto stridulo e secco fu quel riso E io lo tenni per

malaugurio chegrave il pe nsiero mi corse al campa nile della

nostra Ch iesa e alle storie paurose che la nonn a mi narshy

rava da bimbo quando mi diceva laquo egrave megliCJ ederlo il

gufo che sentirlo raquo

Si prese terra ancora una volta e fu all ora che venne

un giorno a trovarmi a casa Gli offrii da bere e moshy

gliema gliene versograve un bicchiere e gli diede anche un

piattello di piselli freschi Bevve senza ringraziare con tanta

108

aria di abitudine che a me dispiacque essere stato con

lui sigrave cortese QUlJ)do uscimmo e Lena mia ci accompashy

gl1~) fino alluscio ch e guarda a mare ebbi una terribile

sorpresa Prima di svoltare dalla st rad uzza di casa non

gli vidi piLl tra le mani il garofano ros~o che avea porshy

tato sin allora Mi Joltai di botto quasi prevedendo Lena

sulla porta salutava e accennava a lui col fiore tra i cashy

pelli Il (O re mi diede un balzo signore eravamo sposi

dl un anno L Repressi ogni moto con sofferenza indicibile

e presi insieme a lui la via della Marina ove dOevo comshy

prare delle gazose per il Caporais rimasto a bord o Sapete

cre mi domandograve Gianni signore Se soffrissi di acido allo

stomaco Non era quella una trista e vile ironia Rishy

tornammo in coperta Lo scirocco grave e molesto portava

su noi un caldo e unafa insopportabili che mi Serravano

la mente sempre fissa a quel garofano rosso come sangue

tanto ch e la notte lo sognai mutato in un cuore e quel

cuore era il mio e provai acute fitte chegrave i cani me lo

voleano strappare con denti e unghie Immagi nate che

vita dinfegraverno sia cominciata per me allora Una mattina me lo vidi dapresso col suo lieve passo

elastico quasi animalesco Era in maglia nera con unancora

rossa di~egnata sul petto che dava immagine duna macchia

di sangue Calmo e sorridenk mi parlograve di un suo desiderio pomiddot

sto addosso a Rosa mia sorellt1 e concluse laquoGiorgio

noi siamo buoni compagni e tu mi conosci sappi che

vorrei sposarla raquo Non avrei dovuto balza rgli sopra

signore Come permettere qUelle parole che suonavano

scherno per me che avevo sorpreso tra i capelli della

I09

mia donna il fiore clandestino se non del tradimento (=rto

dellinsidia Eppure non mi mossi e solo tra i miei denti

scricchiolograve la cannuccia della pipa

laquo E cosIgrave raquo mi chiese laquo Non so che dire Gianni

per ora Ne riparleremo meglio a levata di tonnara quando

saragrave finita la stagione della pesca raquo E non si parlograve pii

del suo amore per Rosa

Era appena passata qualche settimana quando il Cashy

porais chiese di me con insistenza l compagni aggiLlstashy

vano i canapi ripulivano gli uncini con la pomice riparashy

vano le maglie delle reti Il Capo stette un pezzo silenshy

zioso prima di dirmi la ragione della sua chiamata Accese

la pipa lentamente ne assaporograve le prime boccate poi mi

disse laquo Senti Giorgio ti voglio dire una cosa ma tu non

tadirare Se Gianni la vuole sposare tua sorella perchegrave

la maltratta e Ia tenta Ieri alla fontana egli cercava pershy

suaderla e Rosa lo mise al posto e gli rispose con uno

schiaffo Lo vidi io Bisogna che --non faccia piugrave scendere

Gianni a terra raquo Il vecchio Capo guardava il mare lonshy

tano evitando i miei ochi per non farmi arrossire

lo rimasi di sasso e mi parve che londeggiare della

barca mi facesse sguazzare il cervello nella testa laquo Anche

mia sorella raquo pensai II dubbio allora si fece realtagrave afshy

ferrandomi con la sua morsa pitl forte che gli unccedilini sulle

carni vive del tonno Tornai a poppa col capo in fiamme

e sentii il bisogno di tuffarlo nellacqua Non auguro

al peggiore dei miei lIemici la piugrave piccola parte di ciograve che

soffrivo E cos1 i giorni passavano nellangoscia e nellaspetshy

tazione Nellaspettazione di che sgnore Mah non lo sape~

va neanche io E la vita continuava a volar via disperata e

110

inutile solo il fresco vento leggiero portandoci il profumo

degli aranci sparsi sulla costa mi riconfortava addolcendo

la mia tristezza e la mia pena Anche noi signore uomini

ignoranti e rozzi le sentiamo queste cose belle e il cuore

s1 fa piugrave buono Ma a me nel cuore doleva una spina

aSSili piugrave acuta di quella che arma certi pesci velenosi

quali fanno venire le ulceri solo a toccarli

Mero accorto che da alcuni giorni egli mi guardava

come per aggredirmi di nascosto Avrei voluto che si urshy

tasse con me che mi provocasse che mi attaccasse inshy

giustamente e lo tentavo Ma pareva che un demonio gli

allontanasse i pericoli e lo liberassegrave dagli ostacoli E scroshy

sciava sempre nel profondo della mia anima quel riso strishy

dulo in quei la bocca piugrave rossa del garofano tra quei dellti

bianchi che parea volessero mordermi

Diventava di giorno in giorno piugrave scortese piugrave punshy

gente con tutti piugrave licenzioso nei detti pitl sboccato parshy

lando di donne A me non rivolgeva pitl la parola direttashy

mellte da quando non gli avevo risposto sul discorso di

Rosa mia

Ai compagni strizzava locchio se cera da fare delle

allusioni parlando di qllalche giovane sposa Una sera racshy

contando agli amiCi dei suoi amori con una bella ragazza

lontana di qui non era lecito fare il nome disse rishy

dendo tra i denti bianchi laquoa me piace prendere le don ne

pei capelli lunghi e scioglierli raquo e mi guardograve Il pensiero

corse a Lena che rossa il volto venne un giorn- ad

aprirmi la porta con le trecce sciolte raccogliendole frettoshy

losamel1te E mille piccoli incidenti mille fatti nuovi non

notati prima - un fazzoletto di seta di quelli che piacevano

III

a lui un busto color di rosa un corpetto che non le avevo

comprato io un paio di scarpette lucide le forcinelle gialle

coi diamanti falsi gli orecchini lunghi che Lena avea

portati dalla fiera della Madonna dei Polsi quando era

andata con sua madre subito dopo il nostro matrimonio

mentre io ero alla pesca delle sardelle - tutto mi confershy

mava nel mio sospetto bruciandomi il cuore e lanima

Come potevo allora dubitare E la notte linsonnia

mi travagliava cosigrave come mi snervava il pensiero continuo

durante il lavoro nel giorno onde mi proponevo di scenshy

dere a terra di correre a casa per far confessare tutto~a

quella trista donna che maveva ammaliato coi suoi occhi

e colle sue labbra pi~ne dinfingimento e di menzogna

Perchegrave non abbandonai la pesca e non tornai in paese

Perchegrave un uncino di ferro mi teneva inchiodato vicino a

lui su quella barca fatale con la forza delle ancore che

dal fon ugraveo ttnevano sald a la tonnara Non so_ So che

quella sera fummn imrrovvisamente avvertiti dalla prima

barca di guardia Il cielo era sgombro e il tempo bell issishy

mo Lo scirocco non tirava piugrave anzi vera una brezza fresca

e leggiera che increspava le onde sulle funi e sulle reti

diritte che faceano tremolare lo specchio rigato dalle corde

e dai sugheri come unimmensa foglia venata

Vi meravigliate signore che io sia tanto calmo Vi

sono certi stati misteriosi dellanima che la gi~sti7ia non

arriva a vedere vi sono certe offese che il giudice non

basta a lavar~ vegrave dentro di noi come un a forza buona

che ci apre gli occhi che ci chiama e ci guida ma una

altra ve negrave malvagia che ci attossica il sangue bendanshy

doci gli occhi offuscandoci il cervello

II2

Provatevi a condannarmi ditemi che non dovevo comshy

mettere quell atto E siete poi sicuro che labbia comshy

messo io Potete dimostrarmelo Perchegrave mi guardate

Credete forse che mabbiano ammaestrato i miei avvoshy

cati o vi stupite del mio parlare ordinato Anche nel

petfo del marinaio cegrave un cuore e una coscienza Se io li

avediil colti insieme e li avesse sgozzati la giustizi a degli

uomini mi avrebbe assolto Che dunque dovevo aspettare

la prova terri bi le forse E la voce che gridava dentro di

me e il sangue attossicato che mi scorreva nelle ven e non

bastavano forse Non martellava sigrave forte il mio cuore che

egli il colpevole non do vesse udirlo

E cosigrave fummo chiamati allerta I tonni tentand o con

la bocca le reti irsute del pedale volgevano verso la Porta

della Camera riccol a Venivano a quattro a cinque a

torme affrettate come spinte da una corrente La Camera

nera piena Giagrave la barca di guardia aveva alzato le reti

ed essi si erano preciritati nella Camera di Porta nuova

LUsciere aveva alzato la bandiera davviso solle va ta la

porta egrave i tonni balzalldo si eran precipitati nella b eria

Latonnara pDrtava finalmente middot Per la prima volta il Cashy

porais gittograve in aria il berretto di lana e ognuno di noi

corse agli uncini e alle scuri

Cera ancora abbastanza luce chegrave grande chiaria era

sullacqua Non ho visto mai tanta ressa e tanto tramesti~ Con le lance e gli uncini safferravano i tonni che tentashy

vano fu ggire minacciando di rompere le reti salde Sulla

Morte gli animali presi si abbattevano pesantemente con

battiti violehti sfuggendo loro la vita dalle branchie insanshy

guinate Quanto sangue cera Era come un gran matshy

II 3

l

a

a a

lshy

)i

a

~

ashyIa

111

nshy

ltshy

tatoio e un odore acre e ferino si spandeva intorno a noi

Lavoravamo a tuttuomo per vendicarci del lungo vano

aspettare LUsciere alzava e abbassava la bandiera e sentishy

vamo gli uomini dallaltra barca urlare coperti di sangue

e di spuma La Morte si coprigrave ben presto e minacciava

pel peso Occorse trasportare i tonni in barconi e scaricarshy

li a terra nella Loggia

lo Che pensavo io Vi assicuro che badavo solashy

mente al mio lavoro I mprovvisamente altre frotte furono

spinte nella leveria con un impeto strano con una mishy

naccia di distruzione Bisognava ancora affrettarsi Allora

dalla prima barca di guardilt sudigrave grldo laquoilmiddot pescecane

fra i tonni dagravegli al pescecane l tonni spinti fin sotto

la vtorte si accavallavano urtandosi scagliandosi contro la

barca di guardia la Colannito sforzando la gabbia tenace

delle reti Tiravamo ferendo a morte i piugrave vicini esaltati

anche noi dalla caccia insolita che non ci dava tregua

Improvvisamente mi balzograve accanto il mostro marino che rishy

cadde guizzando tra h frotta che ~i disperse Fu un attishy

mo signore vidi il pesce con la bocca spalancata guarshy

darmi e sentii proprio paura Anche Gianni mi guardograve con

gli stessi occhi del mostro e i suoi denti bianchi balenashy

rono nella bocca larga Sentii un forte strappo alla mia

corda violento il nemico avea cercato di buttarmi a mashy

re senza riuscirvi Trattenni luncino sanguinante pronto

per il lancio girai il braccio e gli scagliai addosso lyncino

Crescevano gli urli intorno a me e nessuno si era accorto

del mio ierro che laveva abbrancato al petto fort~mente

Fu allora che tirai la corda e lo gettai nel carnaio bushy

licante

Che udii r

114

l tonni facendo impeto alla rete laveano sfondata e

si erano dispersi pel mare la tonnara era rotta Vi fu

gran silenzio un gran silenzio di morte intorno a me Mi

accovacciai sulla prora e non vidi piugrave nulla Solo tra la schiushy

ma sanguigna vidi salire dal fondo una fosforescenza fushy

migante e una voce lugubre che veniva dal mare disse

laquo Sono gli occhi dei morti che risalgono a galla )

115

Page 6: La tonnara

stri gloriosi iVutilati che lo ebbe animatore e

attivo Presidente e che lo volle poi Presidente

Onorario quando per ragioni di salute fu coshy

stretto a interrompere la sua attivitagrave Qigraveando i suoi cari dopo la tragica notte

cercarono ansiosi tra le sue carte sperando in

un nome in una parola in un saluto che ilshy

luminasse quella sua morte sanguinosa e meno

triste ed amara la rendesse ai 101 cuori dolenti

rinvennero invece una lunga serie di scritti

ilwditi in gran parte ove negrave pensiero di scetshy

tico negrave immagine sdegnosa negrave parola di conshy

tenuto furore tradivan o o spiegavano la terrishy

bilitagrave del suo dramma interiore Quell e pagine

erano invece un canto di amore e di rinascita

un inno sonante al lavoro e alla vita sia che

rievocasse ro le arie dolci della nostra poesia

popolare o (ldditassero il cammino ad un giorshy

nal e di luce sia che celebrando egli le nostre

vecchie virtuose arti casalinghe mostrasse come

attraverso gli anni tra tanti crolli quelle Arti

avessero saputo custodire il santo culto del

focolare o che nel Navigatore incorruttibile e

animoso 2dombrasse la necessitagrave ~ V~ie i otshy

tando contro la materia bruta J~ i~igraveC lza rsi vittoriosi alle regioni supreme dello spirito l

VI

E sI che doveva pur esserci in quegli

scritti un grido di sdegno o unombra di mashy

linconia erano nati tra le corsie di S Orsola

di Bologna tra le mura bianche e tristi di una

clinica romana ravvolta nel verde lassugrave verso

i quartieri nuovi della Cittagrave popolosa tra quelle

della casa paterna ove ancora risuona il ticchett10

delle sue grucce gloriose nella Casa sul mare

ombrata da un pino fragante di resina cinta

di oleandri scossa di continuo da treni fugshy

genti immani mostri rapinatori di affetti e di

speranze lieta del sorriso del sole e del romshy

bo del mare e pur triste dinanzi a quellazzurra

sconfigravenata solitudine l

Ma colui che aveva sorriso nel dolore e

aveva affrontata la morte senza tremare pur

aveva saputo e potuto scrivere le sue piugrave belle

pagine ed esprimere i suoi piugrave freschi pensieri

con clolcezza e con letizia nei luoghi della pena

e delloblio L

Sorse cos1 per onorare degnamente la

memoria dellAutore nel pensiero della famiglia

e in quello degli amici piugrave cari il disegno di

t~bblicarc gl~ scritti rinvenuti raccogliendoli in

un voiuneorga nico e completo che rievocasse

dinanzi aiigraveani ma del lettore la fIgura leggiadra

VI

stri gloriosi Mutilati che lo ebbe animatore e

attivo Presidente e che lo volle poi Presidente

Onorario quando per ragioni di salute fu coshy

stretto a interrompere la sua attivitagrave Qigraveando i suoi cari dopo la tragica notte

cercarono ansiosi tra le sue carte sperando in

un nome in un a parola in un saluto che ilshy

luminasse quella sua morte sanguinosa e m eno

triste ed amara la rendesse ai lor cuori dolenti

rinvennero invece una lunga serie di scritti

iIl t diti in gran parte ove negrave pensiero di scetshy

tico negrave imm ag ine sdegnosa negrave parola di conshy

tenuto furore tradi vano o spiegavano la terrishy

bilitagrave de l suo dramma interiore Quelle pagine

erano invece un canto di amore e di rinascita

un inno sonante al lavo ro e alla vita sia che

ri ev ocassero le arie dolci della nostra poesia

popolare o (dditasse ro il cammino ad un giorshy

nale di luce sia che cel ebrando egli le nostre

vecchie v irtuose ar ti c8sa l inghe mostrasse come

att raverso gli ann i tra tlIlti crolli quelle Arti

avessero saputo custodire il santo culto del

focolare o che nel Navigatore incorruttibile e

animoso 2dombrasse la necessitagrave ci p a ~ire ~Jtshytando contro la materia brut8 y ~ in 1 zarsi

vittoriosi al1e regioni supreme dello spirito [

VI

E sl che doveva pur esserci in quegli

scritti un grido disdegno o unombra di mashy

linconia erano nati tra le cors ie di S Orsola

di Bologna tra le mura bianche e tristi di una

clinica romana ravvolta nel verde lassugrave verso

i quartieri nuovi della Cittagrave popolosa tra quelle

della casa paterna ove ancora risu ona il ticchett1 0

del1e sue grucce gloriose nella Casa sul mare

ombrata da un pino fragan te di resin a cinta

di oleandri scossa di continuo da treni fugshy

genti immani mostri rapina tori di affetti e di

speranze lieta del sorriso del sole e del rom shy

bo del mare e pur triste dinanzi a quellazzurra

sconfinata solitudine l

Ma colui che aveva sorriso nel dolore e

aveva affrontata la morte senza tremare pur

aveva saputo e potuto scrivere le sue piugrave belle

pagine ed esprimere i suoi piugrave freschi pensieri

con c10lcezza e con letizia nei luoghi della pena

e delloblio I

Sorse cos1 per onorare degnamente la

memoria del1 Autore nel pensiero della famiglia

e in quello degli amici piugrave cari il disegno di

j)11bblicarc gl scritti rinvenuti raccogliendoli in

un volume orga nico e completo che rievocasse

d inanz i alIgrave aliima del lettore la figura leggiadra

_V lI

dOltremare del DAnnunzio alla conferenza oe simpatica del Soldelto del C1ttadillo dell Arshy mOilografigravecll sul Moreacutellitenuta in Monteleone

tista E in UIlltl seduteacutel plenaria che resteragrave alla presenza di Luigi Siciliani il XX Settembre memorabile per la solenne religiccedilgtsitagrave che la 1920 ricorrendo il primo centenario d~i moti circonfuse il Consiglio Comunale di Monteshy di Nola leone attraverso la parola commovente ed ispishy Tuttavia non si egrave potuto assegnare la data rata di UllO dei suoi migliori Vincenzo Fi-lt1nco ad og-ni singolo scritto perchegrave spesso non si anima di poeta e cavalier~ di ogni idealitagrave ha era sicuri di coglier nel giusto Si puograve del resto unanimemente affprmato la volontagrave di render stabilire senza tema di eOnare chegravessi se togli noti al pubblico gli scritti lasciati da Nino Scalshy qualche scritw giovanile come giagrave si egrave detto fari - concoi rendo il Comune alle spese della vanno dal 1916 al 1921 e cioegrave dal ritorno pubbl icazione della Guen a Carsica ove la morte lo abbr(1cciograve

Ancora una volla oggi la famigl ia dello senZ(1 rapirlo lllla notte di Bivona quando i l Autore rende grazie cordiali al Consiglio di destino impenttrabile lo travolse di lagrave dalla Monteleone per unegravel iniziativa e per una (onshy vita II lettore lffettuoso vedragrave da queste pashytribuziolle altamente civili ed onorevoli gine balzare la giovanile figura dindomita figraveeshy

Le pagine che seguono non S0l10 tutte rezza sentiragrave di quanto amore ardesse per la quelle rinvenute molte ~ prose e versi - guaste sua terra n(1tale per la sua Calabria bella per dal tempo o illeggibili per abbreviature e correshy la sua PatriCl grande leroe di Bosco-Cappuccio zioni non SOliO state riprodotte molte si tenshy

o quanto fervore di entusiasmo sentisse per larte nero da parte perchegrave framment8rie 0 - incomshy in tutte le sue forme quanta fede nutrisse plete ad altre infigravene non segrave dato posto nea nellavvenire dellUmanitagrave presente raccolta perchegrave di COlltenuto e caratshy Come nel suo velo luccello dalle alte tere llffatto personIle o familiare zone del cielo lascia cadere talvolta qualche

Esse abbracciano un lungo periodo di atshy penn-a visto~ testimonianz1 della bellezza del tivitagrave letteraria ed artisticcl poichegrave vanno da suo corpo cos1 n~1 breve volo della sua vita uno scritto del tutto giovanile sulla Canzone

IX VIII

La tonnara

lf I domandate signore se io mi sia pentito

L ~ ~ Non fui io ad ucciderlo ma una forza cieca

e strana che mttanagliograve lanima di un subito senza piugrave

lasciarmi Avvenne cosi Sui primi giorni del maggio

ve nto e pioggia ce laveano fino allora impedito ponemmo

mano insi enigravee alle tenute di Golfo e a quelle di Faro

Anzi una mattina calando egli a mare un ancora grossa

delle tenute di fuori si fece assai male alla mano sinistra

col canapo da mollare e io laiutai alla bisogna lavorando

alla stessa fune arrossata del suo sangue

Finimmo cosIgrave i lavori chegrave giagrave pronte erano le due

strade giagrave la Iv orte er a al suo pos to lUsciere avea isshy

sato la sua bandiera e per la Camera piccola vigilata

dalla barca di guardia e la Camera grande era tutto uno

sciabordio di pali di sugheri di reti

Come San Giorgio nostro patrono volle anche il

Mustaccio fu calato ed io e Gianni scendemmo a terra

per fermare ancor piugrave allo scoglio della Siggiogravela il lungo

1deg7

Codardo di tenuta Quan do tutto fu pronto si potegrave con

laiuto de Santo cominciare la pesca

Vedetegrave come tutto megrave ne lla memoria Una sera di

domenica e tuttavia si lavorava il vento di terra portograve

sino a noi il rombo lontano delle campane Forse erano

finite le Quarantore e le Chiese suonavano per le sacre

funzioni Ci togliemmo tutti il berretto a bordo e sostamshy

mo dal lamiddotoro Gianni solo si tenne in dispark LlIgravela dishy

vota orazione ed io notai che strapplndosi dalla bocca la

pipa la gittograve in mare con dispregio fi ssandomi stran~ll1ente

Il rombo lontano or sigrave or no giungeva a noi sul mare in

bonaccia pegraver laria sigrave cheta che parve mi l onda s inc reshy

spasse al lassaggio del suono

Ancora un altro ricord o del suo strano rancore per me

La notte di SIn Pasquale una grande nuvolagliil si stese

sul golfo Il mare dormiva e le onde sbattendo piano ai

fianchi della Nlorte facevano brillare la spuma come quando

al buio si strofinino dei fiammiferi lo attendevo ta nquillashy

mente al mio lavoro Mi si avvicinograve e mi disse laquoVedi

quelle luci sono gli occhi dei morti che torn ano a galla

e rise fil i parve che un gufo si posasse sullantenna

tanto stridulo e secco fu quel riso E io lo tenni per

malaugurio chegrave il pe nsiero mi corse al campa nile della

nostra Ch iesa e alle storie paurose che la nonn a mi narshy

rava da bimbo quando mi diceva laquo egrave megliCJ ederlo il

gufo che sentirlo raquo

Si prese terra ancora una volta e fu all ora che venne

un giorno a trovarmi a casa Gli offrii da bere e moshy

gliema gliene versograve un bicchiere e gli diede anche un

piattello di piselli freschi Bevve senza ringraziare con tanta

108

aria di abitudine che a me dispiacque essere stato con

lui sigrave cortese QUlJ)do uscimmo e Lena mia ci accompashy

gl1~) fino alluscio ch e guarda a mare ebbi una terribile

sorpresa Prima di svoltare dalla st rad uzza di casa non

gli vidi piLl tra le mani il garofano ros~o che avea porshy

tato sin allora Mi Joltai di botto quasi prevedendo Lena

sulla porta salutava e accennava a lui col fiore tra i cashy

pelli Il (O re mi diede un balzo signore eravamo sposi

dl un anno L Repressi ogni moto con sofferenza indicibile

e presi insieme a lui la via della Marina ove dOevo comshy

prare delle gazose per il Caporais rimasto a bord o Sapete

cre mi domandograve Gianni signore Se soffrissi di acido allo

stomaco Non era quella una trista e vile ironia Rishy

tornammo in coperta Lo scirocco grave e molesto portava

su noi un caldo e unafa insopportabili che mi Serravano

la mente sempre fissa a quel garofano rosso come sangue

tanto ch e la notte lo sognai mutato in un cuore e quel

cuore era il mio e provai acute fitte chegrave i cani me lo

voleano strappare con denti e unghie Immagi nate che

vita dinfegraverno sia cominciata per me allora Una mattina me lo vidi dapresso col suo lieve passo

elastico quasi animalesco Era in maglia nera con unancora

rossa di~egnata sul petto che dava immagine duna macchia

di sangue Calmo e sorridenk mi parlograve di un suo desiderio pomiddot

sto addosso a Rosa mia sorellt1 e concluse laquoGiorgio

noi siamo buoni compagni e tu mi conosci sappi che

vorrei sposarla raquo Non avrei dovuto balza rgli sopra

signore Come permettere qUelle parole che suonavano

scherno per me che avevo sorpreso tra i capelli della

I09

mia donna il fiore clandestino se non del tradimento (=rto

dellinsidia Eppure non mi mossi e solo tra i miei denti

scricchiolograve la cannuccia della pipa

laquo E cosIgrave raquo mi chiese laquo Non so che dire Gianni

per ora Ne riparleremo meglio a levata di tonnara quando

saragrave finita la stagione della pesca raquo E non si parlograve pii

del suo amore per Rosa

Era appena passata qualche settimana quando il Cashy

porais chiese di me con insistenza l compagni aggiLlstashy

vano i canapi ripulivano gli uncini con la pomice riparashy

vano le maglie delle reti Il Capo stette un pezzo silenshy

zioso prima di dirmi la ragione della sua chiamata Accese

la pipa lentamente ne assaporograve le prime boccate poi mi

disse laquo Senti Giorgio ti voglio dire una cosa ma tu non

tadirare Se Gianni la vuole sposare tua sorella perchegrave

la maltratta e Ia tenta Ieri alla fontana egli cercava pershy

suaderla e Rosa lo mise al posto e gli rispose con uno

schiaffo Lo vidi io Bisogna che --non faccia piugrave scendere

Gianni a terra raquo Il vecchio Capo guardava il mare lonshy

tano evitando i miei ochi per non farmi arrossire

lo rimasi di sasso e mi parve che londeggiare della

barca mi facesse sguazzare il cervello nella testa laquo Anche

mia sorella raquo pensai II dubbio allora si fece realtagrave afshy

ferrandomi con la sua morsa pitl forte che gli unccedilini sulle

carni vive del tonno Tornai a poppa col capo in fiamme

e sentii il bisogno di tuffarlo nellacqua Non auguro

al peggiore dei miei lIemici la piugrave piccola parte di ciograve che

soffrivo E cos1 i giorni passavano nellangoscia e nellaspetshy

tazione Nellaspettazione di che sgnore Mah non lo sape~

va neanche io E la vita continuava a volar via disperata e

110

inutile solo il fresco vento leggiero portandoci il profumo

degli aranci sparsi sulla costa mi riconfortava addolcendo

la mia tristezza e la mia pena Anche noi signore uomini

ignoranti e rozzi le sentiamo queste cose belle e il cuore

s1 fa piugrave buono Ma a me nel cuore doleva una spina

aSSili piugrave acuta di quella che arma certi pesci velenosi

quali fanno venire le ulceri solo a toccarli

Mero accorto che da alcuni giorni egli mi guardava

come per aggredirmi di nascosto Avrei voluto che si urshy

tasse con me che mi provocasse che mi attaccasse inshy

giustamente e lo tentavo Ma pareva che un demonio gli

allontanasse i pericoli e lo liberassegrave dagli ostacoli E scroshy

sciava sempre nel profondo della mia anima quel riso strishy

dulo in quei la bocca piugrave rossa del garofano tra quei dellti

bianchi che parea volessero mordermi

Diventava di giorno in giorno piugrave scortese piugrave punshy

gente con tutti piugrave licenzioso nei detti pitl sboccato parshy

lando di donne A me non rivolgeva pitl la parola direttashy

mellte da quando non gli avevo risposto sul discorso di

Rosa mia

Ai compagni strizzava locchio se cera da fare delle

allusioni parlando di qllalche giovane sposa Una sera racshy

contando agli amiCi dei suoi amori con una bella ragazza

lontana di qui non era lecito fare il nome disse rishy

dendo tra i denti bianchi laquoa me piace prendere le don ne

pei capelli lunghi e scioglierli raquo e mi guardograve Il pensiero

corse a Lena che rossa il volto venne un giorn- ad

aprirmi la porta con le trecce sciolte raccogliendole frettoshy

losamel1te E mille piccoli incidenti mille fatti nuovi non

notati prima - un fazzoletto di seta di quelli che piacevano

III

a lui un busto color di rosa un corpetto che non le avevo

comprato io un paio di scarpette lucide le forcinelle gialle

coi diamanti falsi gli orecchini lunghi che Lena avea

portati dalla fiera della Madonna dei Polsi quando era

andata con sua madre subito dopo il nostro matrimonio

mentre io ero alla pesca delle sardelle - tutto mi confershy

mava nel mio sospetto bruciandomi il cuore e lanima

Come potevo allora dubitare E la notte linsonnia

mi travagliava cosigrave come mi snervava il pensiero continuo

durante il lavoro nel giorno onde mi proponevo di scenshy

dere a terra di correre a casa per far confessare tutto~a

quella trista donna che maveva ammaliato coi suoi occhi

e colle sue labbra pi~ne dinfingimento e di menzogna

Perchegrave non abbandonai la pesca e non tornai in paese

Perchegrave un uncino di ferro mi teneva inchiodato vicino a

lui su quella barca fatale con la forza delle ancore che

dal fon ugraveo ttnevano sald a la tonnara Non so_ So che

quella sera fummn imrrovvisamente avvertiti dalla prima

barca di guardia Il cielo era sgombro e il tempo bell issishy

mo Lo scirocco non tirava piugrave anzi vera una brezza fresca

e leggiera che increspava le onde sulle funi e sulle reti

diritte che faceano tremolare lo specchio rigato dalle corde

e dai sugheri come unimmensa foglia venata

Vi meravigliate signore che io sia tanto calmo Vi

sono certi stati misteriosi dellanima che la gi~sti7ia non

arriva a vedere vi sono certe offese che il giudice non

basta a lavar~ vegrave dentro di noi come un a forza buona

che ci apre gli occhi che ci chiama e ci guida ma una

altra ve negrave malvagia che ci attossica il sangue bendanshy

doci gli occhi offuscandoci il cervello

II2

Provatevi a condannarmi ditemi che non dovevo comshy

mettere quell atto E siete poi sicuro che labbia comshy

messo io Potete dimostrarmelo Perchegrave mi guardate

Credete forse che mabbiano ammaestrato i miei avvoshy

cati o vi stupite del mio parlare ordinato Anche nel

petfo del marinaio cegrave un cuore e una coscienza Se io li

avediil colti insieme e li avesse sgozzati la giustizi a degli

uomini mi avrebbe assolto Che dunque dovevo aspettare

la prova terri bi le forse E la voce che gridava dentro di

me e il sangue attossicato che mi scorreva nelle ven e non

bastavano forse Non martellava sigrave forte il mio cuore che

egli il colpevole non do vesse udirlo

E cosigrave fummo chiamati allerta I tonni tentand o con

la bocca le reti irsute del pedale volgevano verso la Porta

della Camera riccol a Venivano a quattro a cinque a

torme affrettate come spinte da una corrente La Camera

nera piena Giagrave la barca di guardia aveva alzato le reti

ed essi si erano preciritati nella Camera di Porta nuova

LUsciere aveva alzato la bandiera davviso solle va ta la

porta egrave i tonni balzalldo si eran precipitati nella b eria

Latonnara pDrtava finalmente middot Per la prima volta il Cashy

porais gittograve in aria il berretto di lana e ognuno di noi

corse agli uncini e alle scuri

Cera ancora abbastanza luce chegrave grande chiaria era

sullacqua Non ho visto mai tanta ressa e tanto tramesti~ Con le lance e gli uncini safferravano i tonni che tentashy

vano fu ggire minacciando di rompere le reti salde Sulla

Morte gli animali presi si abbattevano pesantemente con

battiti violehti sfuggendo loro la vita dalle branchie insanshy

guinate Quanto sangue cera Era come un gran matshy

II 3

l

a

a a

lshy

)i

a

~

ashyIa

111

nshy

ltshy

tatoio e un odore acre e ferino si spandeva intorno a noi

Lavoravamo a tuttuomo per vendicarci del lungo vano

aspettare LUsciere alzava e abbassava la bandiera e sentishy

vamo gli uomini dallaltra barca urlare coperti di sangue

e di spuma La Morte si coprigrave ben presto e minacciava

pel peso Occorse trasportare i tonni in barconi e scaricarshy

li a terra nella Loggia

lo Che pensavo io Vi assicuro che badavo solashy

mente al mio lavoro I mprovvisamente altre frotte furono

spinte nella leveria con un impeto strano con una mishy

naccia di distruzione Bisognava ancora affrettarsi Allora

dalla prima barca di guardilt sudigrave grldo laquoilmiddot pescecane

fra i tonni dagravegli al pescecane l tonni spinti fin sotto

la vtorte si accavallavano urtandosi scagliandosi contro la

barca di guardia la Colannito sforzando la gabbia tenace

delle reti Tiravamo ferendo a morte i piugrave vicini esaltati

anche noi dalla caccia insolita che non ci dava tregua

Improvvisamente mi balzograve accanto il mostro marino che rishy

cadde guizzando tra h frotta che ~i disperse Fu un attishy

mo signore vidi il pesce con la bocca spalancata guarshy

darmi e sentii proprio paura Anche Gianni mi guardograve con

gli stessi occhi del mostro e i suoi denti bianchi balenashy

rono nella bocca larga Sentii un forte strappo alla mia

corda violento il nemico avea cercato di buttarmi a mashy

re senza riuscirvi Trattenni luncino sanguinante pronto

per il lancio girai il braccio e gli scagliai addosso lyncino

Crescevano gli urli intorno a me e nessuno si era accorto

del mio ierro che laveva abbrancato al petto fort~mente

Fu allora che tirai la corda e lo gettai nel carnaio bushy

licante

Che udii r

114

l tonni facendo impeto alla rete laveano sfondata e

si erano dispersi pel mare la tonnara era rotta Vi fu

gran silenzio un gran silenzio di morte intorno a me Mi

accovacciai sulla prora e non vidi piugrave nulla Solo tra la schiushy

ma sanguigna vidi salire dal fondo una fosforescenza fushy

migante e una voce lugubre che veniva dal mare disse

laquo Sono gli occhi dei morti che risalgono a galla )

115

Page 7: La tonnara

stri gloriosi Mutilati che lo ebbe animatore e

attivo Presidente e che lo volle poi Presidente

Onorario quando per ragioni di salute fu coshy

stretto a interrompere la sua attivitagrave Qigraveando i suoi cari dopo la tragica notte

cercarono ansiosi tra le sue carte sperando in

un nome in un a parola in un saluto che ilshy

luminasse quella sua morte sanguinosa e m eno

triste ed amara la rendesse ai lor cuori dolenti

rinvennero invece una lunga serie di scritti

iIl t diti in gran parte ove negrave pensiero di scetshy

tico negrave imm ag ine sdegnosa negrave parola di conshy

tenuto furore tradi vano o spiegavano la terrishy

bilitagrave de l suo dramma interiore Quelle pagine

erano invece un canto di amore e di rinascita

un inno sonante al lavo ro e alla vita sia che

ri ev ocassero le arie dolci della nostra poesia

popolare o (dditasse ro il cammino ad un giorshy

nale di luce sia che cel ebrando egli le nostre

vecchie v irtuose ar ti c8sa l inghe mostrasse come

att raverso gli ann i tra tlIlti crolli quelle Arti

avessero saputo custodire il santo culto del

focolare o che nel Navigatore incorruttibile e

animoso 2dombrasse la necessitagrave ci p a ~ire ~Jtshytando contro la materia brut8 y ~ in 1 zarsi

vittoriosi al1e regioni supreme dello spirito [

VI

E sl che doveva pur esserci in quegli

scritti un grido disdegno o unombra di mashy

linconia erano nati tra le cors ie di S Orsola

di Bologna tra le mura bianche e tristi di una

clinica romana ravvolta nel verde lassugrave verso

i quartieri nuovi della Cittagrave popolosa tra quelle

della casa paterna ove ancora risu ona il ticchett1 0

del1e sue grucce gloriose nella Casa sul mare

ombrata da un pino fragan te di resin a cinta

di oleandri scossa di continuo da treni fugshy

genti immani mostri rapina tori di affetti e di

speranze lieta del sorriso del sole e del rom shy

bo del mare e pur triste dinanzi a quellazzurra

sconfinata solitudine l

Ma colui che aveva sorriso nel dolore e

aveva affrontata la morte senza tremare pur

aveva saputo e potuto scrivere le sue piugrave belle

pagine ed esprimere i suoi piugrave freschi pensieri

con c10lcezza e con letizia nei luoghi della pena

e delloblio I

Sorse cos1 per onorare degnamente la

memoria del1 Autore nel pensiero della famiglia

e in quello degli amici piugrave cari il disegno di

j)11bblicarc gl scritti rinvenuti raccogliendoli in

un volume orga nico e completo che rievocasse

d inanz i alIgrave aliima del lettore la figura leggiadra

_V lI

dOltremare del DAnnunzio alla conferenza oe simpatica del Soldelto del C1ttadillo dell Arshy mOilografigravecll sul Moreacutellitenuta in Monteleone

tista E in UIlltl seduteacutel plenaria che resteragrave alla presenza di Luigi Siciliani il XX Settembre memorabile per la solenne religiccedilgtsitagrave che la 1920 ricorrendo il primo centenario d~i moti circonfuse il Consiglio Comunale di Monteshy di Nola leone attraverso la parola commovente ed ispishy Tuttavia non si egrave potuto assegnare la data rata di UllO dei suoi migliori Vincenzo Fi-lt1nco ad og-ni singolo scritto perchegrave spesso non si anima di poeta e cavalier~ di ogni idealitagrave ha era sicuri di coglier nel giusto Si puograve del resto unanimemente affprmato la volontagrave di render stabilire senza tema di eOnare chegravessi se togli noti al pubblico gli scritti lasciati da Nino Scalshy qualche scritw giovanile come giagrave si egrave detto fari - concoi rendo il Comune alle spese della vanno dal 1916 al 1921 e cioegrave dal ritorno pubbl icazione della Guen a Carsica ove la morte lo abbr(1cciograve

Ancora una volla oggi la famigl ia dello senZ(1 rapirlo lllla notte di Bivona quando i l Autore rende grazie cordiali al Consiglio di destino impenttrabile lo travolse di lagrave dalla Monteleone per unegravel iniziativa e per una (onshy vita II lettore lffettuoso vedragrave da queste pashytribuziolle altamente civili ed onorevoli gine balzare la giovanile figura dindomita figraveeshy

Le pagine che seguono non S0l10 tutte rezza sentiragrave di quanto amore ardesse per la quelle rinvenute molte ~ prose e versi - guaste sua terra n(1tale per la sua Calabria bella per dal tempo o illeggibili per abbreviature e correshy la sua PatriCl grande leroe di Bosco-Cappuccio zioni non SOliO state riprodotte molte si tenshy

o quanto fervore di entusiasmo sentisse per larte nero da parte perchegrave framment8rie 0 - incomshy in tutte le sue forme quanta fede nutrisse plete ad altre infigravene non segrave dato posto nea nellavvenire dellUmanitagrave presente raccolta perchegrave di COlltenuto e caratshy Come nel suo velo luccello dalle alte tere llffatto personIle o familiare zone del cielo lascia cadere talvolta qualche

Esse abbracciano un lungo periodo di atshy penn-a visto~ testimonianz1 della bellezza del tivitagrave letteraria ed artisticcl poichegrave vanno da suo corpo cos1 n~1 breve volo della sua vita uno scritto del tutto giovanile sulla Canzone

IX VIII

La tonnara

lf I domandate signore se io mi sia pentito

L ~ ~ Non fui io ad ucciderlo ma una forza cieca

e strana che mttanagliograve lanima di un subito senza piugrave

lasciarmi Avvenne cosi Sui primi giorni del maggio

ve nto e pioggia ce laveano fino allora impedito ponemmo

mano insi enigravee alle tenute di Golfo e a quelle di Faro

Anzi una mattina calando egli a mare un ancora grossa

delle tenute di fuori si fece assai male alla mano sinistra

col canapo da mollare e io laiutai alla bisogna lavorando

alla stessa fune arrossata del suo sangue

Finimmo cosIgrave i lavori chegrave giagrave pronte erano le due

strade giagrave la Iv orte er a al suo pos to lUsciere avea isshy

sato la sua bandiera e per la Camera piccola vigilata

dalla barca di guardia e la Camera grande era tutto uno

sciabordio di pali di sugheri di reti

Come San Giorgio nostro patrono volle anche il

Mustaccio fu calato ed io e Gianni scendemmo a terra

per fermare ancor piugrave allo scoglio della Siggiogravela il lungo

1deg7

Codardo di tenuta Quan do tutto fu pronto si potegrave con

laiuto de Santo cominciare la pesca

Vedetegrave come tutto megrave ne lla memoria Una sera di

domenica e tuttavia si lavorava il vento di terra portograve

sino a noi il rombo lontano delle campane Forse erano

finite le Quarantore e le Chiese suonavano per le sacre

funzioni Ci togliemmo tutti il berretto a bordo e sostamshy

mo dal lamiddotoro Gianni solo si tenne in dispark LlIgravela dishy

vota orazione ed io notai che strapplndosi dalla bocca la

pipa la gittograve in mare con dispregio fi ssandomi stran~ll1ente

Il rombo lontano or sigrave or no giungeva a noi sul mare in

bonaccia pegraver laria sigrave cheta che parve mi l onda s inc reshy

spasse al lassaggio del suono

Ancora un altro ricord o del suo strano rancore per me

La notte di SIn Pasquale una grande nuvolagliil si stese

sul golfo Il mare dormiva e le onde sbattendo piano ai

fianchi della Nlorte facevano brillare la spuma come quando

al buio si strofinino dei fiammiferi lo attendevo ta nquillashy

mente al mio lavoro Mi si avvicinograve e mi disse laquoVedi

quelle luci sono gli occhi dei morti che torn ano a galla

e rise fil i parve che un gufo si posasse sullantenna

tanto stridulo e secco fu quel riso E io lo tenni per

malaugurio chegrave il pe nsiero mi corse al campa nile della

nostra Ch iesa e alle storie paurose che la nonn a mi narshy

rava da bimbo quando mi diceva laquo egrave megliCJ ederlo il

gufo che sentirlo raquo

Si prese terra ancora una volta e fu all ora che venne

un giorno a trovarmi a casa Gli offrii da bere e moshy

gliema gliene versograve un bicchiere e gli diede anche un

piattello di piselli freschi Bevve senza ringraziare con tanta

108

aria di abitudine che a me dispiacque essere stato con

lui sigrave cortese QUlJ)do uscimmo e Lena mia ci accompashy

gl1~) fino alluscio ch e guarda a mare ebbi una terribile

sorpresa Prima di svoltare dalla st rad uzza di casa non

gli vidi piLl tra le mani il garofano ros~o che avea porshy

tato sin allora Mi Joltai di botto quasi prevedendo Lena

sulla porta salutava e accennava a lui col fiore tra i cashy

pelli Il (O re mi diede un balzo signore eravamo sposi

dl un anno L Repressi ogni moto con sofferenza indicibile

e presi insieme a lui la via della Marina ove dOevo comshy

prare delle gazose per il Caporais rimasto a bord o Sapete

cre mi domandograve Gianni signore Se soffrissi di acido allo

stomaco Non era quella una trista e vile ironia Rishy

tornammo in coperta Lo scirocco grave e molesto portava

su noi un caldo e unafa insopportabili che mi Serravano

la mente sempre fissa a quel garofano rosso come sangue

tanto ch e la notte lo sognai mutato in un cuore e quel

cuore era il mio e provai acute fitte chegrave i cani me lo

voleano strappare con denti e unghie Immagi nate che

vita dinfegraverno sia cominciata per me allora Una mattina me lo vidi dapresso col suo lieve passo

elastico quasi animalesco Era in maglia nera con unancora

rossa di~egnata sul petto che dava immagine duna macchia

di sangue Calmo e sorridenk mi parlograve di un suo desiderio pomiddot

sto addosso a Rosa mia sorellt1 e concluse laquoGiorgio

noi siamo buoni compagni e tu mi conosci sappi che

vorrei sposarla raquo Non avrei dovuto balza rgli sopra

signore Come permettere qUelle parole che suonavano

scherno per me che avevo sorpreso tra i capelli della

I09

mia donna il fiore clandestino se non del tradimento (=rto

dellinsidia Eppure non mi mossi e solo tra i miei denti

scricchiolograve la cannuccia della pipa

laquo E cosIgrave raquo mi chiese laquo Non so che dire Gianni

per ora Ne riparleremo meglio a levata di tonnara quando

saragrave finita la stagione della pesca raquo E non si parlograve pii

del suo amore per Rosa

Era appena passata qualche settimana quando il Cashy

porais chiese di me con insistenza l compagni aggiLlstashy

vano i canapi ripulivano gli uncini con la pomice riparashy

vano le maglie delle reti Il Capo stette un pezzo silenshy

zioso prima di dirmi la ragione della sua chiamata Accese

la pipa lentamente ne assaporograve le prime boccate poi mi

disse laquo Senti Giorgio ti voglio dire una cosa ma tu non

tadirare Se Gianni la vuole sposare tua sorella perchegrave

la maltratta e Ia tenta Ieri alla fontana egli cercava pershy

suaderla e Rosa lo mise al posto e gli rispose con uno

schiaffo Lo vidi io Bisogna che --non faccia piugrave scendere

Gianni a terra raquo Il vecchio Capo guardava il mare lonshy

tano evitando i miei ochi per non farmi arrossire

lo rimasi di sasso e mi parve che londeggiare della

barca mi facesse sguazzare il cervello nella testa laquo Anche

mia sorella raquo pensai II dubbio allora si fece realtagrave afshy

ferrandomi con la sua morsa pitl forte che gli unccedilini sulle

carni vive del tonno Tornai a poppa col capo in fiamme

e sentii il bisogno di tuffarlo nellacqua Non auguro

al peggiore dei miei lIemici la piugrave piccola parte di ciograve che

soffrivo E cos1 i giorni passavano nellangoscia e nellaspetshy

tazione Nellaspettazione di che sgnore Mah non lo sape~

va neanche io E la vita continuava a volar via disperata e

110

inutile solo il fresco vento leggiero portandoci il profumo

degli aranci sparsi sulla costa mi riconfortava addolcendo

la mia tristezza e la mia pena Anche noi signore uomini

ignoranti e rozzi le sentiamo queste cose belle e il cuore

s1 fa piugrave buono Ma a me nel cuore doleva una spina

aSSili piugrave acuta di quella che arma certi pesci velenosi

quali fanno venire le ulceri solo a toccarli

Mero accorto che da alcuni giorni egli mi guardava

come per aggredirmi di nascosto Avrei voluto che si urshy

tasse con me che mi provocasse che mi attaccasse inshy

giustamente e lo tentavo Ma pareva che un demonio gli

allontanasse i pericoli e lo liberassegrave dagli ostacoli E scroshy

sciava sempre nel profondo della mia anima quel riso strishy

dulo in quei la bocca piugrave rossa del garofano tra quei dellti

bianchi che parea volessero mordermi

Diventava di giorno in giorno piugrave scortese piugrave punshy

gente con tutti piugrave licenzioso nei detti pitl sboccato parshy

lando di donne A me non rivolgeva pitl la parola direttashy

mellte da quando non gli avevo risposto sul discorso di

Rosa mia

Ai compagni strizzava locchio se cera da fare delle

allusioni parlando di qllalche giovane sposa Una sera racshy

contando agli amiCi dei suoi amori con una bella ragazza

lontana di qui non era lecito fare il nome disse rishy

dendo tra i denti bianchi laquoa me piace prendere le don ne

pei capelli lunghi e scioglierli raquo e mi guardograve Il pensiero

corse a Lena che rossa il volto venne un giorn- ad

aprirmi la porta con le trecce sciolte raccogliendole frettoshy

losamel1te E mille piccoli incidenti mille fatti nuovi non

notati prima - un fazzoletto di seta di quelli che piacevano

III

a lui un busto color di rosa un corpetto che non le avevo

comprato io un paio di scarpette lucide le forcinelle gialle

coi diamanti falsi gli orecchini lunghi che Lena avea

portati dalla fiera della Madonna dei Polsi quando era

andata con sua madre subito dopo il nostro matrimonio

mentre io ero alla pesca delle sardelle - tutto mi confershy

mava nel mio sospetto bruciandomi il cuore e lanima

Come potevo allora dubitare E la notte linsonnia

mi travagliava cosigrave come mi snervava il pensiero continuo

durante il lavoro nel giorno onde mi proponevo di scenshy

dere a terra di correre a casa per far confessare tutto~a

quella trista donna che maveva ammaliato coi suoi occhi

e colle sue labbra pi~ne dinfingimento e di menzogna

Perchegrave non abbandonai la pesca e non tornai in paese

Perchegrave un uncino di ferro mi teneva inchiodato vicino a

lui su quella barca fatale con la forza delle ancore che

dal fon ugraveo ttnevano sald a la tonnara Non so_ So che

quella sera fummn imrrovvisamente avvertiti dalla prima

barca di guardia Il cielo era sgombro e il tempo bell issishy

mo Lo scirocco non tirava piugrave anzi vera una brezza fresca

e leggiera che increspava le onde sulle funi e sulle reti

diritte che faceano tremolare lo specchio rigato dalle corde

e dai sugheri come unimmensa foglia venata

Vi meravigliate signore che io sia tanto calmo Vi

sono certi stati misteriosi dellanima che la gi~sti7ia non

arriva a vedere vi sono certe offese che il giudice non

basta a lavar~ vegrave dentro di noi come un a forza buona

che ci apre gli occhi che ci chiama e ci guida ma una

altra ve negrave malvagia che ci attossica il sangue bendanshy

doci gli occhi offuscandoci il cervello

II2

Provatevi a condannarmi ditemi che non dovevo comshy

mettere quell atto E siete poi sicuro che labbia comshy

messo io Potete dimostrarmelo Perchegrave mi guardate

Credete forse che mabbiano ammaestrato i miei avvoshy

cati o vi stupite del mio parlare ordinato Anche nel

petfo del marinaio cegrave un cuore e una coscienza Se io li

avediil colti insieme e li avesse sgozzati la giustizi a degli

uomini mi avrebbe assolto Che dunque dovevo aspettare

la prova terri bi le forse E la voce che gridava dentro di

me e il sangue attossicato che mi scorreva nelle ven e non

bastavano forse Non martellava sigrave forte il mio cuore che

egli il colpevole non do vesse udirlo

E cosigrave fummo chiamati allerta I tonni tentand o con

la bocca le reti irsute del pedale volgevano verso la Porta

della Camera riccol a Venivano a quattro a cinque a

torme affrettate come spinte da una corrente La Camera

nera piena Giagrave la barca di guardia aveva alzato le reti

ed essi si erano preciritati nella Camera di Porta nuova

LUsciere aveva alzato la bandiera davviso solle va ta la

porta egrave i tonni balzalldo si eran precipitati nella b eria

Latonnara pDrtava finalmente middot Per la prima volta il Cashy

porais gittograve in aria il berretto di lana e ognuno di noi

corse agli uncini e alle scuri

Cera ancora abbastanza luce chegrave grande chiaria era

sullacqua Non ho visto mai tanta ressa e tanto tramesti~ Con le lance e gli uncini safferravano i tonni che tentashy

vano fu ggire minacciando di rompere le reti salde Sulla

Morte gli animali presi si abbattevano pesantemente con

battiti violehti sfuggendo loro la vita dalle branchie insanshy

guinate Quanto sangue cera Era come un gran matshy

II 3

l

a

a a

lshy

)i

a

~

ashyIa

111

nshy

ltshy

tatoio e un odore acre e ferino si spandeva intorno a noi

Lavoravamo a tuttuomo per vendicarci del lungo vano

aspettare LUsciere alzava e abbassava la bandiera e sentishy

vamo gli uomini dallaltra barca urlare coperti di sangue

e di spuma La Morte si coprigrave ben presto e minacciava

pel peso Occorse trasportare i tonni in barconi e scaricarshy

li a terra nella Loggia

lo Che pensavo io Vi assicuro che badavo solashy

mente al mio lavoro I mprovvisamente altre frotte furono

spinte nella leveria con un impeto strano con una mishy

naccia di distruzione Bisognava ancora affrettarsi Allora

dalla prima barca di guardilt sudigrave grldo laquoilmiddot pescecane

fra i tonni dagravegli al pescecane l tonni spinti fin sotto

la vtorte si accavallavano urtandosi scagliandosi contro la

barca di guardia la Colannito sforzando la gabbia tenace

delle reti Tiravamo ferendo a morte i piugrave vicini esaltati

anche noi dalla caccia insolita che non ci dava tregua

Improvvisamente mi balzograve accanto il mostro marino che rishy

cadde guizzando tra h frotta che ~i disperse Fu un attishy

mo signore vidi il pesce con la bocca spalancata guarshy

darmi e sentii proprio paura Anche Gianni mi guardograve con

gli stessi occhi del mostro e i suoi denti bianchi balenashy

rono nella bocca larga Sentii un forte strappo alla mia

corda violento il nemico avea cercato di buttarmi a mashy

re senza riuscirvi Trattenni luncino sanguinante pronto

per il lancio girai il braccio e gli scagliai addosso lyncino

Crescevano gli urli intorno a me e nessuno si era accorto

del mio ierro che laveva abbrancato al petto fort~mente

Fu allora che tirai la corda e lo gettai nel carnaio bushy

licante

Che udii r

114

l tonni facendo impeto alla rete laveano sfondata e

si erano dispersi pel mare la tonnara era rotta Vi fu

gran silenzio un gran silenzio di morte intorno a me Mi

accovacciai sulla prora e non vidi piugrave nulla Solo tra la schiushy

ma sanguigna vidi salire dal fondo una fosforescenza fushy

migante e una voce lugubre che veniva dal mare disse

laquo Sono gli occhi dei morti che risalgono a galla )

115

Page 8: La tonnara

dOltremare del DAnnunzio alla conferenza oe simpatica del Soldelto del C1ttadillo dell Arshy mOilografigravecll sul Moreacutellitenuta in Monteleone

tista E in UIlltl seduteacutel plenaria che resteragrave alla presenza di Luigi Siciliani il XX Settembre memorabile per la solenne religiccedilgtsitagrave che la 1920 ricorrendo il primo centenario d~i moti circonfuse il Consiglio Comunale di Monteshy di Nola leone attraverso la parola commovente ed ispishy Tuttavia non si egrave potuto assegnare la data rata di UllO dei suoi migliori Vincenzo Fi-lt1nco ad og-ni singolo scritto perchegrave spesso non si anima di poeta e cavalier~ di ogni idealitagrave ha era sicuri di coglier nel giusto Si puograve del resto unanimemente affprmato la volontagrave di render stabilire senza tema di eOnare chegravessi se togli noti al pubblico gli scritti lasciati da Nino Scalshy qualche scritw giovanile come giagrave si egrave detto fari - concoi rendo il Comune alle spese della vanno dal 1916 al 1921 e cioegrave dal ritorno pubbl icazione della Guen a Carsica ove la morte lo abbr(1cciograve

Ancora una volla oggi la famigl ia dello senZ(1 rapirlo lllla notte di Bivona quando i l Autore rende grazie cordiali al Consiglio di destino impenttrabile lo travolse di lagrave dalla Monteleone per unegravel iniziativa e per una (onshy vita II lettore lffettuoso vedragrave da queste pashytribuziolle altamente civili ed onorevoli gine balzare la giovanile figura dindomita figraveeshy

Le pagine che seguono non S0l10 tutte rezza sentiragrave di quanto amore ardesse per la quelle rinvenute molte ~ prose e versi - guaste sua terra n(1tale per la sua Calabria bella per dal tempo o illeggibili per abbreviature e correshy la sua PatriCl grande leroe di Bosco-Cappuccio zioni non SOliO state riprodotte molte si tenshy

o quanto fervore di entusiasmo sentisse per larte nero da parte perchegrave framment8rie 0 - incomshy in tutte le sue forme quanta fede nutrisse plete ad altre infigravene non segrave dato posto nea nellavvenire dellUmanitagrave presente raccolta perchegrave di COlltenuto e caratshy Come nel suo velo luccello dalle alte tere llffatto personIle o familiare zone del cielo lascia cadere talvolta qualche

Esse abbracciano un lungo periodo di atshy penn-a visto~ testimonianz1 della bellezza del tivitagrave letteraria ed artisticcl poichegrave vanno da suo corpo cos1 n~1 breve volo della sua vita uno scritto del tutto giovanile sulla Canzone

IX VIII

La tonnara

lf I domandate signore se io mi sia pentito

L ~ ~ Non fui io ad ucciderlo ma una forza cieca

e strana che mttanagliograve lanima di un subito senza piugrave

lasciarmi Avvenne cosi Sui primi giorni del maggio

ve nto e pioggia ce laveano fino allora impedito ponemmo

mano insi enigravee alle tenute di Golfo e a quelle di Faro

Anzi una mattina calando egli a mare un ancora grossa

delle tenute di fuori si fece assai male alla mano sinistra

col canapo da mollare e io laiutai alla bisogna lavorando

alla stessa fune arrossata del suo sangue

Finimmo cosIgrave i lavori chegrave giagrave pronte erano le due

strade giagrave la Iv orte er a al suo pos to lUsciere avea isshy

sato la sua bandiera e per la Camera piccola vigilata

dalla barca di guardia e la Camera grande era tutto uno

sciabordio di pali di sugheri di reti

Come San Giorgio nostro patrono volle anche il

Mustaccio fu calato ed io e Gianni scendemmo a terra

per fermare ancor piugrave allo scoglio della Siggiogravela il lungo

1deg7

Codardo di tenuta Quan do tutto fu pronto si potegrave con

laiuto de Santo cominciare la pesca

Vedetegrave come tutto megrave ne lla memoria Una sera di

domenica e tuttavia si lavorava il vento di terra portograve

sino a noi il rombo lontano delle campane Forse erano

finite le Quarantore e le Chiese suonavano per le sacre

funzioni Ci togliemmo tutti il berretto a bordo e sostamshy

mo dal lamiddotoro Gianni solo si tenne in dispark LlIgravela dishy

vota orazione ed io notai che strapplndosi dalla bocca la

pipa la gittograve in mare con dispregio fi ssandomi stran~ll1ente

Il rombo lontano or sigrave or no giungeva a noi sul mare in

bonaccia pegraver laria sigrave cheta che parve mi l onda s inc reshy

spasse al lassaggio del suono

Ancora un altro ricord o del suo strano rancore per me

La notte di SIn Pasquale una grande nuvolagliil si stese

sul golfo Il mare dormiva e le onde sbattendo piano ai

fianchi della Nlorte facevano brillare la spuma come quando

al buio si strofinino dei fiammiferi lo attendevo ta nquillashy

mente al mio lavoro Mi si avvicinograve e mi disse laquoVedi

quelle luci sono gli occhi dei morti che torn ano a galla

e rise fil i parve che un gufo si posasse sullantenna

tanto stridulo e secco fu quel riso E io lo tenni per

malaugurio chegrave il pe nsiero mi corse al campa nile della

nostra Ch iesa e alle storie paurose che la nonn a mi narshy

rava da bimbo quando mi diceva laquo egrave megliCJ ederlo il

gufo che sentirlo raquo

Si prese terra ancora una volta e fu all ora che venne

un giorno a trovarmi a casa Gli offrii da bere e moshy

gliema gliene versograve un bicchiere e gli diede anche un

piattello di piselli freschi Bevve senza ringraziare con tanta

108

aria di abitudine che a me dispiacque essere stato con

lui sigrave cortese QUlJ)do uscimmo e Lena mia ci accompashy

gl1~) fino alluscio ch e guarda a mare ebbi una terribile

sorpresa Prima di svoltare dalla st rad uzza di casa non

gli vidi piLl tra le mani il garofano ros~o che avea porshy

tato sin allora Mi Joltai di botto quasi prevedendo Lena

sulla porta salutava e accennava a lui col fiore tra i cashy

pelli Il (O re mi diede un balzo signore eravamo sposi

dl un anno L Repressi ogni moto con sofferenza indicibile

e presi insieme a lui la via della Marina ove dOevo comshy

prare delle gazose per il Caporais rimasto a bord o Sapete

cre mi domandograve Gianni signore Se soffrissi di acido allo

stomaco Non era quella una trista e vile ironia Rishy

tornammo in coperta Lo scirocco grave e molesto portava

su noi un caldo e unafa insopportabili che mi Serravano

la mente sempre fissa a quel garofano rosso come sangue

tanto ch e la notte lo sognai mutato in un cuore e quel

cuore era il mio e provai acute fitte chegrave i cani me lo

voleano strappare con denti e unghie Immagi nate che

vita dinfegraverno sia cominciata per me allora Una mattina me lo vidi dapresso col suo lieve passo

elastico quasi animalesco Era in maglia nera con unancora

rossa di~egnata sul petto che dava immagine duna macchia

di sangue Calmo e sorridenk mi parlograve di un suo desiderio pomiddot

sto addosso a Rosa mia sorellt1 e concluse laquoGiorgio

noi siamo buoni compagni e tu mi conosci sappi che

vorrei sposarla raquo Non avrei dovuto balza rgli sopra

signore Come permettere qUelle parole che suonavano

scherno per me che avevo sorpreso tra i capelli della

I09

mia donna il fiore clandestino se non del tradimento (=rto

dellinsidia Eppure non mi mossi e solo tra i miei denti

scricchiolograve la cannuccia della pipa

laquo E cosIgrave raquo mi chiese laquo Non so che dire Gianni

per ora Ne riparleremo meglio a levata di tonnara quando

saragrave finita la stagione della pesca raquo E non si parlograve pii

del suo amore per Rosa

Era appena passata qualche settimana quando il Cashy

porais chiese di me con insistenza l compagni aggiLlstashy

vano i canapi ripulivano gli uncini con la pomice riparashy

vano le maglie delle reti Il Capo stette un pezzo silenshy

zioso prima di dirmi la ragione della sua chiamata Accese

la pipa lentamente ne assaporograve le prime boccate poi mi

disse laquo Senti Giorgio ti voglio dire una cosa ma tu non

tadirare Se Gianni la vuole sposare tua sorella perchegrave

la maltratta e Ia tenta Ieri alla fontana egli cercava pershy

suaderla e Rosa lo mise al posto e gli rispose con uno

schiaffo Lo vidi io Bisogna che --non faccia piugrave scendere

Gianni a terra raquo Il vecchio Capo guardava il mare lonshy

tano evitando i miei ochi per non farmi arrossire

lo rimasi di sasso e mi parve che londeggiare della

barca mi facesse sguazzare il cervello nella testa laquo Anche

mia sorella raquo pensai II dubbio allora si fece realtagrave afshy

ferrandomi con la sua morsa pitl forte che gli unccedilini sulle

carni vive del tonno Tornai a poppa col capo in fiamme

e sentii il bisogno di tuffarlo nellacqua Non auguro

al peggiore dei miei lIemici la piugrave piccola parte di ciograve che

soffrivo E cos1 i giorni passavano nellangoscia e nellaspetshy

tazione Nellaspettazione di che sgnore Mah non lo sape~

va neanche io E la vita continuava a volar via disperata e

110

inutile solo il fresco vento leggiero portandoci il profumo

degli aranci sparsi sulla costa mi riconfortava addolcendo

la mia tristezza e la mia pena Anche noi signore uomini

ignoranti e rozzi le sentiamo queste cose belle e il cuore

s1 fa piugrave buono Ma a me nel cuore doleva una spina

aSSili piugrave acuta di quella che arma certi pesci velenosi

quali fanno venire le ulceri solo a toccarli

Mero accorto che da alcuni giorni egli mi guardava

come per aggredirmi di nascosto Avrei voluto che si urshy

tasse con me che mi provocasse che mi attaccasse inshy

giustamente e lo tentavo Ma pareva che un demonio gli

allontanasse i pericoli e lo liberassegrave dagli ostacoli E scroshy

sciava sempre nel profondo della mia anima quel riso strishy

dulo in quei la bocca piugrave rossa del garofano tra quei dellti

bianchi che parea volessero mordermi

Diventava di giorno in giorno piugrave scortese piugrave punshy

gente con tutti piugrave licenzioso nei detti pitl sboccato parshy

lando di donne A me non rivolgeva pitl la parola direttashy

mellte da quando non gli avevo risposto sul discorso di

Rosa mia

Ai compagni strizzava locchio se cera da fare delle

allusioni parlando di qllalche giovane sposa Una sera racshy

contando agli amiCi dei suoi amori con una bella ragazza

lontana di qui non era lecito fare il nome disse rishy

dendo tra i denti bianchi laquoa me piace prendere le don ne

pei capelli lunghi e scioglierli raquo e mi guardograve Il pensiero

corse a Lena che rossa il volto venne un giorn- ad

aprirmi la porta con le trecce sciolte raccogliendole frettoshy

losamel1te E mille piccoli incidenti mille fatti nuovi non

notati prima - un fazzoletto di seta di quelli che piacevano

III

a lui un busto color di rosa un corpetto che non le avevo

comprato io un paio di scarpette lucide le forcinelle gialle

coi diamanti falsi gli orecchini lunghi che Lena avea

portati dalla fiera della Madonna dei Polsi quando era

andata con sua madre subito dopo il nostro matrimonio

mentre io ero alla pesca delle sardelle - tutto mi confershy

mava nel mio sospetto bruciandomi il cuore e lanima

Come potevo allora dubitare E la notte linsonnia

mi travagliava cosigrave come mi snervava il pensiero continuo

durante il lavoro nel giorno onde mi proponevo di scenshy

dere a terra di correre a casa per far confessare tutto~a

quella trista donna che maveva ammaliato coi suoi occhi

e colle sue labbra pi~ne dinfingimento e di menzogna

Perchegrave non abbandonai la pesca e non tornai in paese

Perchegrave un uncino di ferro mi teneva inchiodato vicino a

lui su quella barca fatale con la forza delle ancore che

dal fon ugraveo ttnevano sald a la tonnara Non so_ So che

quella sera fummn imrrovvisamente avvertiti dalla prima

barca di guardia Il cielo era sgombro e il tempo bell issishy

mo Lo scirocco non tirava piugrave anzi vera una brezza fresca

e leggiera che increspava le onde sulle funi e sulle reti

diritte che faceano tremolare lo specchio rigato dalle corde

e dai sugheri come unimmensa foglia venata

Vi meravigliate signore che io sia tanto calmo Vi

sono certi stati misteriosi dellanima che la gi~sti7ia non

arriva a vedere vi sono certe offese che il giudice non

basta a lavar~ vegrave dentro di noi come un a forza buona

che ci apre gli occhi che ci chiama e ci guida ma una

altra ve negrave malvagia che ci attossica il sangue bendanshy

doci gli occhi offuscandoci il cervello

II2

Provatevi a condannarmi ditemi che non dovevo comshy

mettere quell atto E siete poi sicuro che labbia comshy

messo io Potete dimostrarmelo Perchegrave mi guardate

Credete forse che mabbiano ammaestrato i miei avvoshy

cati o vi stupite del mio parlare ordinato Anche nel

petfo del marinaio cegrave un cuore e una coscienza Se io li

avediil colti insieme e li avesse sgozzati la giustizi a degli

uomini mi avrebbe assolto Che dunque dovevo aspettare

la prova terri bi le forse E la voce che gridava dentro di

me e il sangue attossicato che mi scorreva nelle ven e non

bastavano forse Non martellava sigrave forte il mio cuore che

egli il colpevole non do vesse udirlo

E cosigrave fummo chiamati allerta I tonni tentand o con

la bocca le reti irsute del pedale volgevano verso la Porta

della Camera riccol a Venivano a quattro a cinque a

torme affrettate come spinte da una corrente La Camera

nera piena Giagrave la barca di guardia aveva alzato le reti

ed essi si erano preciritati nella Camera di Porta nuova

LUsciere aveva alzato la bandiera davviso solle va ta la

porta egrave i tonni balzalldo si eran precipitati nella b eria

Latonnara pDrtava finalmente middot Per la prima volta il Cashy

porais gittograve in aria il berretto di lana e ognuno di noi

corse agli uncini e alle scuri

Cera ancora abbastanza luce chegrave grande chiaria era

sullacqua Non ho visto mai tanta ressa e tanto tramesti~ Con le lance e gli uncini safferravano i tonni che tentashy

vano fu ggire minacciando di rompere le reti salde Sulla

Morte gli animali presi si abbattevano pesantemente con

battiti violehti sfuggendo loro la vita dalle branchie insanshy

guinate Quanto sangue cera Era come un gran matshy

II 3

l

a

a a

lshy

)i

a

~

ashyIa

111

nshy

ltshy

tatoio e un odore acre e ferino si spandeva intorno a noi

Lavoravamo a tuttuomo per vendicarci del lungo vano

aspettare LUsciere alzava e abbassava la bandiera e sentishy

vamo gli uomini dallaltra barca urlare coperti di sangue

e di spuma La Morte si coprigrave ben presto e minacciava

pel peso Occorse trasportare i tonni in barconi e scaricarshy

li a terra nella Loggia

lo Che pensavo io Vi assicuro che badavo solashy

mente al mio lavoro I mprovvisamente altre frotte furono

spinte nella leveria con un impeto strano con una mishy

naccia di distruzione Bisognava ancora affrettarsi Allora

dalla prima barca di guardilt sudigrave grldo laquoilmiddot pescecane

fra i tonni dagravegli al pescecane l tonni spinti fin sotto

la vtorte si accavallavano urtandosi scagliandosi contro la

barca di guardia la Colannito sforzando la gabbia tenace

delle reti Tiravamo ferendo a morte i piugrave vicini esaltati

anche noi dalla caccia insolita che non ci dava tregua

Improvvisamente mi balzograve accanto il mostro marino che rishy

cadde guizzando tra h frotta che ~i disperse Fu un attishy

mo signore vidi il pesce con la bocca spalancata guarshy

darmi e sentii proprio paura Anche Gianni mi guardograve con

gli stessi occhi del mostro e i suoi denti bianchi balenashy

rono nella bocca larga Sentii un forte strappo alla mia

corda violento il nemico avea cercato di buttarmi a mashy

re senza riuscirvi Trattenni luncino sanguinante pronto

per il lancio girai il braccio e gli scagliai addosso lyncino

Crescevano gli urli intorno a me e nessuno si era accorto

del mio ierro che laveva abbrancato al petto fort~mente

Fu allora che tirai la corda e lo gettai nel carnaio bushy

licante

Che udii r

114

l tonni facendo impeto alla rete laveano sfondata e

si erano dispersi pel mare la tonnara era rotta Vi fu

gran silenzio un gran silenzio di morte intorno a me Mi

accovacciai sulla prora e non vidi piugrave nulla Solo tra la schiushy

ma sanguigna vidi salire dal fondo una fosforescenza fushy

migante e una voce lugubre che veniva dal mare disse

laquo Sono gli occhi dei morti che risalgono a galla )

115

Page 9: La tonnara

La tonnara

lf I domandate signore se io mi sia pentito

L ~ ~ Non fui io ad ucciderlo ma una forza cieca

e strana che mttanagliograve lanima di un subito senza piugrave

lasciarmi Avvenne cosi Sui primi giorni del maggio

ve nto e pioggia ce laveano fino allora impedito ponemmo

mano insi enigravee alle tenute di Golfo e a quelle di Faro

Anzi una mattina calando egli a mare un ancora grossa

delle tenute di fuori si fece assai male alla mano sinistra

col canapo da mollare e io laiutai alla bisogna lavorando

alla stessa fune arrossata del suo sangue

Finimmo cosIgrave i lavori chegrave giagrave pronte erano le due

strade giagrave la Iv orte er a al suo pos to lUsciere avea isshy

sato la sua bandiera e per la Camera piccola vigilata

dalla barca di guardia e la Camera grande era tutto uno

sciabordio di pali di sugheri di reti

Come San Giorgio nostro patrono volle anche il

Mustaccio fu calato ed io e Gianni scendemmo a terra

per fermare ancor piugrave allo scoglio della Siggiogravela il lungo

1deg7

Codardo di tenuta Quan do tutto fu pronto si potegrave con

laiuto de Santo cominciare la pesca

Vedetegrave come tutto megrave ne lla memoria Una sera di

domenica e tuttavia si lavorava il vento di terra portograve

sino a noi il rombo lontano delle campane Forse erano

finite le Quarantore e le Chiese suonavano per le sacre

funzioni Ci togliemmo tutti il berretto a bordo e sostamshy

mo dal lamiddotoro Gianni solo si tenne in dispark LlIgravela dishy

vota orazione ed io notai che strapplndosi dalla bocca la

pipa la gittograve in mare con dispregio fi ssandomi stran~ll1ente

Il rombo lontano or sigrave or no giungeva a noi sul mare in

bonaccia pegraver laria sigrave cheta che parve mi l onda s inc reshy

spasse al lassaggio del suono

Ancora un altro ricord o del suo strano rancore per me

La notte di SIn Pasquale una grande nuvolagliil si stese

sul golfo Il mare dormiva e le onde sbattendo piano ai

fianchi della Nlorte facevano brillare la spuma come quando

al buio si strofinino dei fiammiferi lo attendevo ta nquillashy

mente al mio lavoro Mi si avvicinograve e mi disse laquoVedi

quelle luci sono gli occhi dei morti che torn ano a galla

e rise fil i parve che un gufo si posasse sullantenna

tanto stridulo e secco fu quel riso E io lo tenni per

malaugurio chegrave il pe nsiero mi corse al campa nile della

nostra Ch iesa e alle storie paurose che la nonn a mi narshy

rava da bimbo quando mi diceva laquo egrave megliCJ ederlo il

gufo che sentirlo raquo

Si prese terra ancora una volta e fu all ora che venne

un giorno a trovarmi a casa Gli offrii da bere e moshy

gliema gliene versograve un bicchiere e gli diede anche un

piattello di piselli freschi Bevve senza ringraziare con tanta

108

aria di abitudine che a me dispiacque essere stato con

lui sigrave cortese QUlJ)do uscimmo e Lena mia ci accompashy

gl1~) fino alluscio ch e guarda a mare ebbi una terribile

sorpresa Prima di svoltare dalla st rad uzza di casa non

gli vidi piLl tra le mani il garofano ros~o che avea porshy

tato sin allora Mi Joltai di botto quasi prevedendo Lena

sulla porta salutava e accennava a lui col fiore tra i cashy

pelli Il (O re mi diede un balzo signore eravamo sposi

dl un anno L Repressi ogni moto con sofferenza indicibile

e presi insieme a lui la via della Marina ove dOevo comshy

prare delle gazose per il Caporais rimasto a bord o Sapete

cre mi domandograve Gianni signore Se soffrissi di acido allo

stomaco Non era quella una trista e vile ironia Rishy

tornammo in coperta Lo scirocco grave e molesto portava

su noi un caldo e unafa insopportabili che mi Serravano

la mente sempre fissa a quel garofano rosso come sangue

tanto ch e la notte lo sognai mutato in un cuore e quel

cuore era il mio e provai acute fitte chegrave i cani me lo

voleano strappare con denti e unghie Immagi nate che

vita dinfegraverno sia cominciata per me allora Una mattina me lo vidi dapresso col suo lieve passo

elastico quasi animalesco Era in maglia nera con unancora

rossa di~egnata sul petto che dava immagine duna macchia

di sangue Calmo e sorridenk mi parlograve di un suo desiderio pomiddot

sto addosso a Rosa mia sorellt1 e concluse laquoGiorgio

noi siamo buoni compagni e tu mi conosci sappi che

vorrei sposarla raquo Non avrei dovuto balza rgli sopra

signore Come permettere qUelle parole che suonavano

scherno per me che avevo sorpreso tra i capelli della

I09

mia donna il fiore clandestino se non del tradimento (=rto

dellinsidia Eppure non mi mossi e solo tra i miei denti

scricchiolograve la cannuccia della pipa

laquo E cosIgrave raquo mi chiese laquo Non so che dire Gianni

per ora Ne riparleremo meglio a levata di tonnara quando

saragrave finita la stagione della pesca raquo E non si parlograve pii

del suo amore per Rosa

Era appena passata qualche settimana quando il Cashy

porais chiese di me con insistenza l compagni aggiLlstashy

vano i canapi ripulivano gli uncini con la pomice riparashy

vano le maglie delle reti Il Capo stette un pezzo silenshy

zioso prima di dirmi la ragione della sua chiamata Accese

la pipa lentamente ne assaporograve le prime boccate poi mi

disse laquo Senti Giorgio ti voglio dire una cosa ma tu non

tadirare Se Gianni la vuole sposare tua sorella perchegrave

la maltratta e Ia tenta Ieri alla fontana egli cercava pershy

suaderla e Rosa lo mise al posto e gli rispose con uno

schiaffo Lo vidi io Bisogna che --non faccia piugrave scendere

Gianni a terra raquo Il vecchio Capo guardava il mare lonshy

tano evitando i miei ochi per non farmi arrossire

lo rimasi di sasso e mi parve che londeggiare della

barca mi facesse sguazzare il cervello nella testa laquo Anche

mia sorella raquo pensai II dubbio allora si fece realtagrave afshy

ferrandomi con la sua morsa pitl forte che gli unccedilini sulle

carni vive del tonno Tornai a poppa col capo in fiamme

e sentii il bisogno di tuffarlo nellacqua Non auguro

al peggiore dei miei lIemici la piugrave piccola parte di ciograve che

soffrivo E cos1 i giorni passavano nellangoscia e nellaspetshy

tazione Nellaspettazione di che sgnore Mah non lo sape~

va neanche io E la vita continuava a volar via disperata e

110

inutile solo il fresco vento leggiero portandoci il profumo

degli aranci sparsi sulla costa mi riconfortava addolcendo

la mia tristezza e la mia pena Anche noi signore uomini

ignoranti e rozzi le sentiamo queste cose belle e il cuore

s1 fa piugrave buono Ma a me nel cuore doleva una spina

aSSili piugrave acuta di quella che arma certi pesci velenosi

quali fanno venire le ulceri solo a toccarli

Mero accorto che da alcuni giorni egli mi guardava

come per aggredirmi di nascosto Avrei voluto che si urshy

tasse con me che mi provocasse che mi attaccasse inshy

giustamente e lo tentavo Ma pareva che un demonio gli

allontanasse i pericoli e lo liberassegrave dagli ostacoli E scroshy

sciava sempre nel profondo della mia anima quel riso strishy

dulo in quei la bocca piugrave rossa del garofano tra quei dellti

bianchi che parea volessero mordermi

Diventava di giorno in giorno piugrave scortese piugrave punshy

gente con tutti piugrave licenzioso nei detti pitl sboccato parshy

lando di donne A me non rivolgeva pitl la parola direttashy

mellte da quando non gli avevo risposto sul discorso di

Rosa mia

Ai compagni strizzava locchio se cera da fare delle

allusioni parlando di qllalche giovane sposa Una sera racshy

contando agli amiCi dei suoi amori con una bella ragazza

lontana di qui non era lecito fare il nome disse rishy

dendo tra i denti bianchi laquoa me piace prendere le don ne

pei capelli lunghi e scioglierli raquo e mi guardograve Il pensiero

corse a Lena che rossa il volto venne un giorn- ad

aprirmi la porta con le trecce sciolte raccogliendole frettoshy

losamel1te E mille piccoli incidenti mille fatti nuovi non

notati prima - un fazzoletto di seta di quelli che piacevano

III

a lui un busto color di rosa un corpetto che non le avevo

comprato io un paio di scarpette lucide le forcinelle gialle

coi diamanti falsi gli orecchini lunghi che Lena avea

portati dalla fiera della Madonna dei Polsi quando era

andata con sua madre subito dopo il nostro matrimonio

mentre io ero alla pesca delle sardelle - tutto mi confershy

mava nel mio sospetto bruciandomi il cuore e lanima

Come potevo allora dubitare E la notte linsonnia

mi travagliava cosigrave come mi snervava il pensiero continuo

durante il lavoro nel giorno onde mi proponevo di scenshy

dere a terra di correre a casa per far confessare tutto~a

quella trista donna che maveva ammaliato coi suoi occhi

e colle sue labbra pi~ne dinfingimento e di menzogna

Perchegrave non abbandonai la pesca e non tornai in paese

Perchegrave un uncino di ferro mi teneva inchiodato vicino a

lui su quella barca fatale con la forza delle ancore che

dal fon ugraveo ttnevano sald a la tonnara Non so_ So che

quella sera fummn imrrovvisamente avvertiti dalla prima

barca di guardia Il cielo era sgombro e il tempo bell issishy

mo Lo scirocco non tirava piugrave anzi vera una brezza fresca

e leggiera che increspava le onde sulle funi e sulle reti

diritte che faceano tremolare lo specchio rigato dalle corde

e dai sugheri come unimmensa foglia venata

Vi meravigliate signore che io sia tanto calmo Vi

sono certi stati misteriosi dellanima che la gi~sti7ia non

arriva a vedere vi sono certe offese che il giudice non

basta a lavar~ vegrave dentro di noi come un a forza buona

che ci apre gli occhi che ci chiama e ci guida ma una

altra ve negrave malvagia che ci attossica il sangue bendanshy

doci gli occhi offuscandoci il cervello

II2

Provatevi a condannarmi ditemi che non dovevo comshy

mettere quell atto E siete poi sicuro che labbia comshy

messo io Potete dimostrarmelo Perchegrave mi guardate

Credete forse che mabbiano ammaestrato i miei avvoshy

cati o vi stupite del mio parlare ordinato Anche nel

petfo del marinaio cegrave un cuore e una coscienza Se io li

avediil colti insieme e li avesse sgozzati la giustizi a degli

uomini mi avrebbe assolto Che dunque dovevo aspettare

la prova terri bi le forse E la voce che gridava dentro di

me e il sangue attossicato che mi scorreva nelle ven e non

bastavano forse Non martellava sigrave forte il mio cuore che

egli il colpevole non do vesse udirlo

E cosigrave fummo chiamati allerta I tonni tentand o con

la bocca le reti irsute del pedale volgevano verso la Porta

della Camera riccol a Venivano a quattro a cinque a

torme affrettate come spinte da una corrente La Camera

nera piena Giagrave la barca di guardia aveva alzato le reti

ed essi si erano preciritati nella Camera di Porta nuova

LUsciere aveva alzato la bandiera davviso solle va ta la

porta egrave i tonni balzalldo si eran precipitati nella b eria

Latonnara pDrtava finalmente middot Per la prima volta il Cashy

porais gittograve in aria il berretto di lana e ognuno di noi

corse agli uncini e alle scuri

Cera ancora abbastanza luce chegrave grande chiaria era

sullacqua Non ho visto mai tanta ressa e tanto tramesti~ Con le lance e gli uncini safferravano i tonni che tentashy

vano fu ggire minacciando di rompere le reti salde Sulla

Morte gli animali presi si abbattevano pesantemente con

battiti violehti sfuggendo loro la vita dalle branchie insanshy

guinate Quanto sangue cera Era come un gran matshy

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tatoio e un odore acre e ferino si spandeva intorno a noi

Lavoravamo a tuttuomo per vendicarci del lungo vano

aspettare LUsciere alzava e abbassava la bandiera e sentishy

vamo gli uomini dallaltra barca urlare coperti di sangue

e di spuma La Morte si coprigrave ben presto e minacciava

pel peso Occorse trasportare i tonni in barconi e scaricarshy

li a terra nella Loggia

lo Che pensavo io Vi assicuro che badavo solashy

mente al mio lavoro I mprovvisamente altre frotte furono

spinte nella leveria con un impeto strano con una mishy

naccia di distruzione Bisognava ancora affrettarsi Allora

dalla prima barca di guardilt sudigrave grldo laquoilmiddot pescecane

fra i tonni dagravegli al pescecane l tonni spinti fin sotto

la vtorte si accavallavano urtandosi scagliandosi contro la

barca di guardia la Colannito sforzando la gabbia tenace

delle reti Tiravamo ferendo a morte i piugrave vicini esaltati

anche noi dalla caccia insolita che non ci dava tregua

Improvvisamente mi balzograve accanto il mostro marino che rishy

cadde guizzando tra h frotta che ~i disperse Fu un attishy

mo signore vidi il pesce con la bocca spalancata guarshy

darmi e sentii proprio paura Anche Gianni mi guardograve con

gli stessi occhi del mostro e i suoi denti bianchi balenashy

rono nella bocca larga Sentii un forte strappo alla mia

corda violento il nemico avea cercato di buttarmi a mashy

re senza riuscirvi Trattenni luncino sanguinante pronto

per il lancio girai il braccio e gli scagliai addosso lyncino

Crescevano gli urli intorno a me e nessuno si era accorto

del mio ierro che laveva abbrancato al petto fort~mente

Fu allora che tirai la corda e lo gettai nel carnaio bushy

licante

Che udii r

114

l tonni facendo impeto alla rete laveano sfondata e

si erano dispersi pel mare la tonnara era rotta Vi fu

gran silenzio un gran silenzio di morte intorno a me Mi

accovacciai sulla prora e non vidi piugrave nulla Solo tra la schiushy

ma sanguigna vidi salire dal fondo una fosforescenza fushy

migante e una voce lugubre che veniva dal mare disse

laquo Sono gli occhi dei morti che risalgono a galla )

115

Page 10: La tonnara

Codardo di tenuta Quan do tutto fu pronto si potegrave con

laiuto de Santo cominciare la pesca

Vedetegrave come tutto megrave ne lla memoria Una sera di

domenica e tuttavia si lavorava il vento di terra portograve

sino a noi il rombo lontano delle campane Forse erano

finite le Quarantore e le Chiese suonavano per le sacre

funzioni Ci togliemmo tutti il berretto a bordo e sostamshy

mo dal lamiddotoro Gianni solo si tenne in dispark LlIgravela dishy

vota orazione ed io notai che strapplndosi dalla bocca la

pipa la gittograve in mare con dispregio fi ssandomi stran~ll1ente

Il rombo lontano or sigrave or no giungeva a noi sul mare in

bonaccia pegraver laria sigrave cheta che parve mi l onda s inc reshy

spasse al lassaggio del suono

Ancora un altro ricord o del suo strano rancore per me

La notte di SIn Pasquale una grande nuvolagliil si stese

sul golfo Il mare dormiva e le onde sbattendo piano ai

fianchi della Nlorte facevano brillare la spuma come quando

al buio si strofinino dei fiammiferi lo attendevo ta nquillashy

mente al mio lavoro Mi si avvicinograve e mi disse laquoVedi

quelle luci sono gli occhi dei morti che torn ano a galla

e rise fil i parve che un gufo si posasse sullantenna

tanto stridulo e secco fu quel riso E io lo tenni per

malaugurio chegrave il pe nsiero mi corse al campa nile della

nostra Ch iesa e alle storie paurose che la nonn a mi narshy

rava da bimbo quando mi diceva laquo egrave megliCJ ederlo il

gufo che sentirlo raquo

Si prese terra ancora una volta e fu all ora che venne

un giorno a trovarmi a casa Gli offrii da bere e moshy

gliema gliene versograve un bicchiere e gli diede anche un

piattello di piselli freschi Bevve senza ringraziare con tanta

108

aria di abitudine che a me dispiacque essere stato con

lui sigrave cortese QUlJ)do uscimmo e Lena mia ci accompashy

gl1~) fino alluscio ch e guarda a mare ebbi una terribile

sorpresa Prima di svoltare dalla st rad uzza di casa non

gli vidi piLl tra le mani il garofano ros~o che avea porshy

tato sin allora Mi Joltai di botto quasi prevedendo Lena

sulla porta salutava e accennava a lui col fiore tra i cashy

pelli Il (O re mi diede un balzo signore eravamo sposi

dl un anno L Repressi ogni moto con sofferenza indicibile

e presi insieme a lui la via della Marina ove dOevo comshy

prare delle gazose per il Caporais rimasto a bord o Sapete

cre mi domandograve Gianni signore Se soffrissi di acido allo

stomaco Non era quella una trista e vile ironia Rishy

tornammo in coperta Lo scirocco grave e molesto portava

su noi un caldo e unafa insopportabili che mi Serravano

la mente sempre fissa a quel garofano rosso come sangue

tanto ch e la notte lo sognai mutato in un cuore e quel

cuore era il mio e provai acute fitte chegrave i cani me lo

voleano strappare con denti e unghie Immagi nate che

vita dinfegraverno sia cominciata per me allora Una mattina me lo vidi dapresso col suo lieve passo

elastico quasi animalesco Era in maglia nera con unancora

rossa di~egnata sul petto che dava immagine duna macchia

di sangue Calmo e sorridenk mi parlograve di un suo desiderio pomiddot

sto addosso a Rosa mia sorellt1 e concluse laquoGiorgio

noi siamo buoni compagni e tu mi conosci sappi che

vorrei sposarla raquo Non avrei dovuto balza rgli sopra

signore Come permettere qUelle parole che suonavano

scherno per me che avevo sorpreso tra i capelli della

I09

mia donna il fiore clandestino se non del tradimento (=rto

dellinsidia Eppure non mi mossi e solo tra i miei denti

scricchiolograve la cannuccia della pipa

laquo E cosIgrave raquo mi chiese laquo Non so che dire Gianni

per ora Ne riparleremo meglio a levata di tonnara quando

saragrave finita la stagione della pesca raquo E non si parlograve pii

del suo amore per Rosa

Era appena passata qualche settimana quando il Cashy

porais chiese di me con insistenza l compagni aggiLlstashy

vano i canapi ripulivano gli uncini con la pomice riparashy

vano le maglie delle reti Il Capo stette un pezzo silenshy

zioso prima di dirmi la ragione della sua chiamata Accese

la pipa lentamente ne assaporograve le prime boccate poi mi

disse laquo Senti Giorgio ti voglio dire una cosa ma tu non

tadirare Se Gianni la vuole sposare tua sorella perchegrave

la maltratta e Ia tenta Ieri alla fontana egli cercava pershy

suaderla e Rosa lo mise al posto e gli rispose con uno

schiaffo Lo vidi io Bisogna che --non faccia piugrave scendere

Gianni a terra raquo Il vecchio Capo guardava il mare lonshy

tano evitando i miei ochi per non farmi arrossire

lo rimasi di sasso e mi parve che londeggiare della

barca mi facesse sguazzare il cervello nella testa laquo Anche

mia sorella raquo pensai II dubbio allora si fece realtagrave afshy

ferrandomi con la sua morsa pitl forte che gli unccedilini sulle

carni vive del tonno Tornai a poppa col capo in fiamme

e sentii il bisogno di tuffarlo nellacqua Non auguro

al peggiore dei miei lIemici la piugrave piccola parte di ciograve che

soffrivo E cos1 i giorni passavano nellangoscia e nellaspetshy

tazione Nellaspettazione di che sgnore Mah non lo sape~

va neanche io E la vita continuava a volar via disperata e

110

inutile solo il fresco vento leggiero portandoci il profumo

degli aranci sparsi sulla costa mi riconfortava addolcendo

la mia tristezza e la mia pena Anche noi signore uomini

ignoranti e rozzi le sentiamo queste cose belle e il cuore

s1 fa piugrave buono Ma a me nel cuore doleva una spina

aSSili piugrave acuta di quella che arma certi pesci velenosi

quali fanno venire le ulceri solo a toccarli

Mero accorto che da alcuni giorni egli mi guardava

come per aggredirmi di nascosto Avrei voluto che si urshy

tasse con me che mi provocasse che mi attaccasse inshy

giustamente e lo tentavo Ma pareva che un demonio gli

allontanasse i pericoli e lo liberassegrave dagli ostacoli E scroshy

sciava sempre nel profondo della mia anima quel riso strishy

dulo in quei la bocca piugrave rossa del garofano tra quei dellti

bianchi che parea volessero mordermi

Diventava di giorno in giorno piugrave scortese piugrave punshy

gente con tutti piugrave licenzioso nei detti pitl sboccato parshy

lando di donne A me non rivolgeva pitl la parola direttashy

mellte da quando non gli avevo risposto sul discorso di

Rosa mia

Ai compagni strizzava locchio se cera da fare delle

allusioni parlando di qllalche giovane sposa Una sera racshy

contando agli amiCi dei suoi amori con una bella ragazza

lontana di qui non era lecito fare il nome disse rishy

dendo tra i denti bianchi laquoa me piace prendere le don ne

pei capelli lunghi e scioglierli raquo e mi guardograve Il pensiero

corse a Lena che rossa il volto venne un giorn- ad

aprirmi la porta con le trecce sciolte raccogliendole frettoshy

losamel1te E mille piccoli incidenti mille fatti nuovi non

notati prima - un fazzoletto di seta di quelli che piacevano

III

a lui un busto color di rosa un corpetto che non le avevo

comprato io un paio di scarpette lucide le forcinelle gialle

coi diamanti falsi gli orecchini lunghi che Lena avea

portati dalla fiera della Madonna dei Polsi quando era

andata con sua madre subito dopo il nostro matrimonio

mentre io ero alla pesca delle sardelle - tutto mi confershy

mava nel mio sospetto bruciandomi il cuore e lanima

Come potevo allora dubitare E la notte linsonnia

mi travagliava cosigrave come mi snervava il pensiero continuo

durante il lavoro nel giorno onde mi proponevo di scenshy

dere a terra di correre a casa per far confessare tutto~a

quella trista donna che maveva ammaliato coi suoi occhi

e colle sue labbra pi~ne dinfingimento e di menzogna

Perchegrave non abbandonai la pesca e non tornai in paese

Perchegrave un uncino di ferro mi teneva inchiodato vicino a

lui su quella barca fatale con la forza delle ancore che

dal fon ugraveo ttnevano sald a la tonnara Non so_ So che

quella sera fummn imrrovvisamente avvertiti dalla prima

barca di guardia Il cielo era sgombro e il tempo bell issishy

mo Lo scirocco non tirava piugrave anzi vera una brezza fresca

e leggiera che increspava le onde sulle funi e sulle reti

diritte che faceano tremolare lo specchio rigato dalle corde

e dai sugheri come unimmensa foglia venata

Vi meravigliate signore che io sia tanto calmo Vi

sono certi stati misteriosi dellanima che la gi~sti7ia non

arriva a vedere vi sono certe offese che il giudice non

basta a lavar~ vegrave dentro di noi come un a forza buona

che ci apre gli occhi che ci chiama e ci guida ma una

altra ve negrave malvagia che ci attossica il sangue bendanshy

doci gli occhi offuscandoci il cervello

II2

Provatevi a condannarmi ditemi che non dovevo comshy

mettere quell atto E siete poi sicuro che labbia comshy

messo io Potete dimostrarmelo Perchegrave mi guardate

Credete forse che mabbiano ammaestrato i miei avvoshy

cati o vi stupite del mio parlare ordinato Anche nel

petfo del marinaio cegrave un cuore e una coscienza Se io li

avediil colti insieme e li avesse sgozzati la giustizi a degli

uomini mi avrebbe assolto Che dunque dovevo aspettare

la prova terri bi le forse E la voce che gridava dentro di

me e il sangue attossicato che mi scorreva nelle ven e non

bastavano forse Non martellava sigrave forte il mio cuore che

egli il colpevole non do vesse udirlo

E cosigrave fummo chiamati allerta I tonni tentand o con

la bocca le reti irsute del pedale volgevano verso la Porta

della Camera riccol a Venivano a quattro a cinque a

torme affrettate come spinte da una corrente La Camera

nera piena Giagrave la barca di guardia aveva alzato le reti

ed essi si erano preciritati nella Camera di Porta nuova

LUsciere aveva alzato la bandiera davviso solle va ta la

porta egrave i tonni balzalldo si eran precipitati nella b eria

Latonnara pDrtava finalmente middot Per la prima volta il Cashy

porais gittograve in aria il berretto di lana e ognuno di noi

corse agli uncini e alle scuri

Cera ancora abbastanza luce chegrave grande chiaria era

sullacqua Non ho visto mai tanta ressa e tanto tramesti~ Con le lance e gli uncini safferravano i tonni che tentashy

vano fu ggire minacciando di rompere le reti salde Sulla

Morte gli animali presi si abbattevano pesantemente con

battiti violehti sfuggendo loro la vita dalle branchie insanshy

guinate Quanto sangue cera Era come un gran matshy

II 3

l

a

a a

lshy

)i

a

~

ashyIa

111

nshy

ltshy

tatoio e un odore acre e ferino si spandeva intorno a noi

Lavoravamo a tuttuomo per vendicarci del lungo vano

aspettare LUsciere alzava e abbassava la bandiera e sentishy

vamo gli uomini dallaltra barca urlare coperti di sangue

e di spuma La Morte si coprigrave ben presto e minacciava

pel peso Occorse trasportare i tonni in barconi e scaricarshy

li a terra nella Loggia

lo Che pensavo io Vi assicuro che badavo solashy

mente al mio lavoro I mprovvisamente altre frotte furono

spinte nella leveria con un impeto strano con una mishy

naccia di distruzione Bisognava ancora affrettarsi Allora

dalla prima barca di guardilt sudigrave grldo laquoilmiddot pescecane

fra i tonni dagravegli al pescecane l tonni spinti fin sotto

la vtorte si accavallavano urtandosi scagliandosi contro la

barca di guardia la Colannito sforzando la gabbia tenace

delle reti Tiravamo ferendo a morte i piugrave vicini esaltati

anche noi dalla caccia insolita che non ci dava tregua

Improvvisamente mi balzograve accanto il mostro marino che rishy

cadde guizzando tra h frotta che ~i disperse Fu un attishy

mo signore vidi il pesce con la bocca spalancata guarshy

darmi e sentii proprio paura Anche Gianni mi guardograve con

gli stessi occhi del mostro e i suoi denti bianchi balenashy

rono nella bocca larga Sentii un forte strappo alla mia

corda violento il nemico avea cercato di buttarmi a mashy

re senza riuscirvi Trattenni luncino sanguinante pronto

per il lancio girai il braccio e gli scagliai addosso lyncino

Crescevano gli urli intorno a me e nessuno si era accorto

del mio ierro che laveva abbrancato al petto fort~mente

Fu allora che tirai la corda e lo gettai nel carnaio bushy

licante

Che udii r

114

l tonni facendo impeto alla rete laveano sfondata e

si erano dispersi pel mare la tonnara era rotta Vi fu

gran silenzio un gran silenzio di morte intorno a me Mi

accovacciai sulla prora e non vidi piugrave nulla Solo tra la schiushy

ma sanguigna vidi salire dal fondo una fosforescenza fushy

migante e una voce lugubre che veniva dal mare disse

laquo Sono gli occhi dei morti che risalgono a galla )

115

Page 11: La tonnara

mia donna il fiore clandestino se non del tradimento (=rto

dellinsidia Eppure non mi mossi e solo tra i miei denti

scricchiolograve la cannuccia della pipa

laquo E cosIgrave raquo mi chiese laquo Non so che dire Gianni

per ora Ne riparleremo meglio a levata di tonnara quando

saragrave finita la stagione della pesca raquo E non si parlograve pii

del suo amore per Rosa

Era appena passata qualche settimana quando il Cashy

porais chiese di me con insistenza l compagni aggiLlstashy

vano i canapi ripulivano gli uncini con la pomice riparashy

vano le maglie delle reti Il Capo stette un pezzo silenshy

zioso prima di dirmi la ragione della sua chiamata Accese

la pipa lentamente ne assaporograve le prime boccate poi mi

disse laquo Senti Giorgio ti voglio dire una cosa ma tu non

tadirare Se Gianni la vuole sposare tua sorella perchegrave

la maltratta e Ia tenta Ieri alla fontana egli cercava pershy

suaderla e Rosa lo mise al posto e gli rispose con uno

schiaffo Lo vidi io Bisogna che --non faccia piugrave scendere

Gianni a terra raquo Il vecchio Capo guardava il mare lonshy

tano evitando i miei ochi per non farmi arrossire

lo rimasi di sasso e mi parve che londeggiare della

barca mi facesse sguazzare il cervello nella testa laquo Anche

mia sorella raquo pensai II dubbio allora si fece realtagrave afshy

ferrandomi con la sua morsa pitl forte che gli unccedilini sulle

carni vive del tonno Tornai a poppa col capo in fiamme

e sentii il bisogno di tuffarlo nellacqua Non auguro

al peggiore dei miei lIemici la piugrave piccola parte di ciograve che

soffrivo E cos1 i giorni passavano nellangoscia e nellaspetshy

tazione Nellaspettazione di che sgnore Mah non lo sape~

va neanche io E la vita continuava a volar via disperata e

110

inutile solo il fresco vento leggiero portandoci il profumo

degli aranci sparsi sulla costa mi riconfortava addolcendo

la mia tristezza e la mia pena Anche noi signore uomini

ignoranti e rozzi le sentiamo queste cose belle e il cuore

s1 fa piugrave buono Ma a me nel cuore doleva una spina

aSSili piugrave acuta di quella che arma certi pesci velenosi

quali fanno venire le ulceri solo a toccarli

Mero accorto che da alcuni giorni egli mi guardava

come per aggredirmi di nascosto Avrei voluto che si urshy

tasse con me che mi provocasse che mi attaccasse inshy

giustamente e lo tentavo Ma pareva che un demonio gli

allontanasse i pericoli e lo liberassegrave dagli ostacoli E scroshy

sciava sempre nel profondo della mia anima quel riso strishy

dulo in quei la bocca piugrave rossa del garofano tra quei dellti

bianchi che parea volessero mordermi

Diventava di giorno in giorno piugrave scortese piugrave punshy

gente con tutti piugrave licenzioso nei detti pitl sboccato parshy

lando di donne A me non rivolgeva pitl la parola direttashy

mellte da quando non gli avevo risposto sul discorso di

Rosa mia

Ai compagni strizzava locchio se cera da fare delle

allusioni parlando di qllalche giovane sposa Una sera racshy

contando agli amiCi dei suoi amori con una bella ragazza

lontana di qui non era lecito fare il nome disse rishy

dendo tra i denti bianchi laquoa me piace prendere le don ne

pei capelli lunghi e scioglierli raquo e mi guardograve Il pensiero

corse a Lena che rossa il volto venne un giorn- ad

aprirmi la porta con le trecce sciolte raccogliendole frettoshy

losamel1te E mille piccoli incidenti mille fatti nuovi non

notati prima - un fazzoletto di seta di quelli che piacevano

III

a lui un busto color di rosa un corpetto che non le avevo

comprato io un paio di scarpette lucide le forcinelle gialle

coi diamanti falsi gli orecchini lunghi che Lena avea

portati dalla fiera della Madonna dei Polsi quando era

andata con sua madre subito dopo il nostro matrimonio

mentre io ero alla pesca delle sardelle - tutto mi confershy

mava nel mio sospetto bruciandomi il cuore e lanima

Come potevo allora dubitare E la notte linsonnia

mi travagliava cosigrave come mi snervava il pensiero continuo

durante il lavoro nel giorno onde mi proponevo di scenshy

dere a terra di correre a casa per far confessare tutto~a

quella trista donna che maveva ammaliato coi suoi occhi

e colle sue labbra pi~ne dinfingimento e di menzogna

Perchegrave non abbandonai la pesca e non tornai in paese

Perchegrave un uncino di ferro mi teneva inchiodato vicino a

lui su quella barca fatale con la forza delle ancore che

dal fon ugraveo ttnevano sald a la tonnara Non so_ So che

quella sera fummn imrrovvisamente avvertiti dalla prima

barca di guardia Il cielo era sgombro e il tempo bell issishy

mo Lo scirocco non tirava piugrave anzi vera una brezza fresca

e leggiera che increspava le onde sulle funi e sulle reti

diritte che faceano tremolare lo specchio rigato dalle corde

e dai sugheri come unimmensa foglia venata

Vi meravigliate signore che io sia tanto calmo Vi

sono certi stati misteriosi dellanima che la gi~sti7ia non

arriva a vedere vi sono certe offese che il giudice non

basta a lavar~ vegrave dentro di noi come un a forza buona

che ci apre gli occhi che ci chiama e ci guida ma una

altra ve negrave malvagia che ci attossica il sangue bendanshy

doci gli occhi offuscandoci il cervello

II2

Provatevi a condannarmi ditemi che non dovevo comshy

mettere quell atto E siete poi sicuro che labbia comshy

messo io Potete dimostrarmelo Perchegrave mi guardate

Credete forse che mabbiano ammaestrato i miei avvoshy

cati o vi stupite del mio parlare ordinato Anche nel

petfo del marinaio cegrave un cuore e una coscienza Se io li

avediil colti insieme e li avesse sgozzati la giustizi a degli

uomini mi avrebbe assolto Che dunque dovevo aspettare

la prova terri bi le forse E la voce che gridava dentro di

me e il sangue attossicato che mi scorreva nelle ven e non

bastavano forse Non martellava sigrave forte il mio cuore che

egli il colpevole non do vesse udirlo

E cosigrave fummo chiamati allerta I tonni tentand o con

la bocca le reti irsute del pedale volgevano verso la Porta

della Camera riccol a Venivano a quattro a cinque a

torme affrettate come spinte da una corrente La Camera

nera piena Giagrave la barca di guardia aveva alzato le reti

ed essi si erano preciritati nella Camera di Porta nuova

LUsciere aveva alzato la bandiera davviso solle va ta la

porta egrave i tonni balzalldo si eran precipitati nella b eria

Latonnara pDrtava finalmente middot Per la prima volta il Cashy

porais gittograve in aria il berretto di lana e ognuno di noi

corse agli uncini e alle scuri

Cera ancora abbastanza luce chegrave grande chiaria era

sullacqua Non ho visto mai tanta ressa e tanto tramesti~ Con le lance e gli uncini safferravano i tonni che tentashy

vano fu ggire minacciando di rompere le reti salde Sulla

Morte gli animali presi si abbattevano pesantemente con

battiti violehti sfuggendo loro la vita dalle branchie insanshy

guinate Quanto sangue cera Era come un gran matshy

II 3

l

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~

ashyIa

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nshy

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tatoio e un odore acre e ferino si spandeva intorno a noi

Lavoravamo a tuttuomo per vendicarci del lungo vano

aspettare LUsciere alzava e abbassava la bandiera e sentishy

vamo gli uomini dallaltra barca urlare coperti di sangue

e di spuma La Morte si coprigrave ben presto e minacciava

pel peso Occorse trasportare i tonni in barconi e scaricarshy

li a terra nella Loggia

lo Che pensavo io Vi assicuro che badavo solashy

mente al mio lavoro I mprovvisamente altre frotte furono

spinte nella leveria con un impeto strano con una mishy

naccia di distruzione Bisognava ancora affrettarsi Allora

dalla prima barca di guardilt sudigrave grldo laquoilmiddot pescecane

fra i tonni dagravegli al pescecane l tonni spinti fin sotto

la vtorte si accavallavano urtandosi scagliandosi contro la

barca di guardia la Colannito sforzando la gabbia tenace

delle reti Tiravamo ferendo a morte i piugrave vicini esaltati

anche noi dalla caccia insolita che non ci dava tregua

Improvvisamente mi balzograve accanto il mostro marino che rishy

cadde guizzando tra h frotta che ~i disperse Fu un attishy

mo signore vidi il pesce con la bocca spalancata guarshy

darmi e sentii proprio paura Anche Gianni mi guardograve con

gli stessi occhi del mostro e i suoi denti bianchi balenashy

rono nella bocca larga Sentii un forte strappo alla mia

corda violento il nemico avea cercato di buttarmi a mashy

re senza riuscirvi Trattenni luncino sanguinante pronto

per il lancio girai il braccio e gli scagliai addosso lyncino

Crescevano gli urli intorno a me e nessuno si era accorto

del mio ierro che laveva abbrancato al petto fort~mente

Fu allora che tirai la corda e lo gettai nel carnaio bushy

licante

Che udii r

114

l tonni facendo impeto alla rete laveano sfondata e

si erano dispersi pel mare la tonnara era rotta Vi fu

gran silenzio un gran silenzio di morte intorno a me Mi

accovacciai sulla prora e non vidi piugrave nulla Solo tra la schiushy

ma sanguigna vidi salire dal fondo una fosforescenza fushy

migante e una voce lugubre che veniva dal mare disse

laquo Sono gli occhi dei morti che risalgono a galla )

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Page 12: La tonnara

a lui un busto color di rosa un corpetto che non le avevo

comprato io un paio di scarpette lucide le forcinelle gialle

coi diamanti falsi gli orecchini lunghi che Lena avea

portati dalla fiera della Madonna dei Polsi quando era

andata con sua madre subito dopo il nostro matrimonio

mentre io ero alla pesca delle sardelle - tutto mi confershy

mava nel mio sospetto bruciandomi il cuore e lanima

Come potevo allora dubitare E la notte linsonnia

mi travagliava cosigrave come mi snervava il pensiero continuo

durante il lavoro nel giorno onde mi proponevo di scenshy

dere a terra di correre a casa per far confessare tutto~a

quella trista donna che maveva ammaliato coi suoi occhi

e colle sue labbra pi~ne dinfingimento e di menzogna

Perchegrave non abbandonai la pesca e non tornai in paese

Perchegrave un uncino di ferro mi teneva inchiodato vicino a

lui su quella barca fatale con la forza delle ancore che

dal fon ugraveo ttnevano sald a la tonnara Non so_ So che

quella sera fummn imrrovvisamente avvertiti dalla prima

barca di guardia Il cielo era sgombro e il tempo bell issishy

mo Lo scirocco non tirava piugrave anzi vera una brezza fresca

e leggiera che increspava le onde sulle funi e sulle reti

diritte che faceano tremolare lo specchio rigato dalle corde

e dai sugheri come unimmensa foglia venata

Vi meravigliate signore che io sia tanto calmo Vi

sono certi stati misteriosi dellanima che la gi~sti7ia non

arriva a vedere vi sono certe offese che il giudice non

basta a lavar~ vegrave dentro di noi come un a forza buona

che ci apre gli occhi che ci chiama e ci guida ma una

altra ve negrave malvagia che ci attossica il sangue bendanshy

doci gli occhi offuscandoci il cervello

II2

Provatevi a condannarmi ditemi che non dovevo comshy

mettere quell atto E siete poi sicuro che labbia comshy

messo io Potete dimostrarmelo Perchegrave mi guardate

Credete forse che mabbiano ammaestrato i miei avvoshy

cati o vi stupite del mio parlare ordinato Anche nel

petfo del marinaio cegrave un cuore e una coscienza Se io li

avediil colti insieme e li avesse sgozzati la giustizi a degli

uomini mi avrebbe assolto Che dunque dovevo aspettare

la prova terri bi le forse E la voce che gridava dentro di

me e il sangue attossicato che mi scorreva nelle ven e non

bastavano forse Non martellava sigrave forte il mio cuore che

egli il colpevole non do vesse udirlo

E cosigrave fummo chiamati allerta I tonni tentand o con

la bocca le reti irsute del pedale volgevano verso la Porta

della Camera riccol a Venivano a quattro a cinque a

torme affrettate come spinte da una corrente La Camera

nera piena Giagrave la barca di guardia aveva alzato le reti

ed essi si erano preciritati nella Camera di Porta nuova

LUsciere aveva alzato la bandiera davviso solle va ta la

porta egrave i tonni balzalldo si eran precipitati nella b eria

Latonnara pDrtava finalmente middot Per la prima volta il Cashy

porais gittograve in aria il berretto di lana e ognuno di noi

corse agli uncini e alle scuri

Cera ancora abbastanza luce chegrave grande chiaria era

sullacqua Non ho visto mai tanta ressa e tanto tramesti~ Con le lance e gli uncini safferravano i tonni che tentashy

vano fu ggire minacciando di rompere le reti salde Sulla

Morte gli animali presi si abbattevano pesantemente con

battiti violehti sfuggendo loro la vita dalle branchie insanshy

guinate Quanto sangue cera Era come un gran matshy

II 3

l

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nshy

ltshy

tatoio e un odore acre e ferino si spandeva intorno a noi

Lavoravamo a tuttuomo per vendicarci del lungo vano

aspettare LUsciere alzava e abbassava la bandiera e sentishy

vamo gli uomini dallaltra barca urlare coperti di sangue

e di spuma La Morte si coprigrave ben presto e minacciava

pel peso Occorse trasportare i tonni in barconi e scaricarshy

li a terra nella Loggia

lo Che pensavo io Vi assicuro che badavo solashy

mente al mio lavoro I mprovvisamente altre frotte furono

spinte nella leveria con un impeto strano con una mishy

naccia di distruzione Bisognava ancora affrettarsi Allora

dalla prima barca di guardilt sudigrave grldo laquoilmiddot pescecane

fra i tonni dagravegli al pescecane l tonni spinti fin sotto

la vtorte si accavallavano urtandosi scagliandosi contro la

barca di guardia la Colannito sforzando la gabbia tenace

delle reti Tiravamo ferendo a morte i piugrave vicini esaltati

anche noi dalla caccia insolita che non ci dava tregua

Improvvisamente mi balzograve accanto il mostro marino che rishy

cadde guizzando tra h frotta che ~i disperse Fu un attishy

mo signore vidi il pesce con la bocca spalancata guarshy

darmi e sentii proprio paura Anche Gianni mi guardograve con

gli stessi occhi del mostro e i suoi denti bianchi balenashy

rono nella bocca larga Sentii un forte strappo alla mia

corda violento il nemico avea cercato di buttarmi a mashy

re senza riuscirvi Trattenni luncino sanguinante pronto

per il lancio girai il braccio e gli scagliai addosso lyncino

Crescevano gli urli intorno a me e nessuno si era accorto

del mio ierro che laveva abbrancato al petto fort~mente

Fu allora che tirai la corda e lo gettai nel carnaio bushy

licante

Che udii r

114

l tonni facendo impeto alla rete laveano sfondata e

si erano dispersi pel mare la tonnara era rotta Vi fu

gran silenzio un gran silenzio di morte intorno a me Mi

accovacciai sulla prora e non vidi piugrave nulla Solo tra la schiushy

ma sanguigna vidi salire dal fondo una fosforescenza fushy

migante e una voce lugubre che veniva dal mare disse

laquo Sono gli occhi dei morti che risalgono a galla )

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Page 13: La tonnara

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tatoio e un odore acre e ferino si spandeva intorno a noi

Lavoravamo a tuttuomo per vendicarci del lungo vano

aspettare LUsciere alzava e abbassava la bandiera e sentishy

vamo gli uomini dallaltra barca urlare coperti di sangue

e di spuma La Morte si coprigrave ben presto e minacciava

pel peso Occorse trasportare i tonni in barconi e scaricarshy

li a terra nella Loggia

lo Che pensavo io Vi assicuro che badavo solashy

mente al mio lavoro I mprovvisamente altre frotte furono

spinte nella leveria con un impeto strano con una mishy

naccia di distruzione Bisognava ancora affrettarsi Allora

dalla prima barca di guardilt sudigrave grldo laquoilmiddot pescecane

fra i tonni dagravegli al pescecane l tonni spinti fin sotto

la vtorte si accavallavano urtandosi scagliandosi contro la

barca di guardia la Colannito sforzando la gabbia tenace

delle reti Tiravamo ferendo a morte i piugrave vicini esaltati

anche noi dalla caccia insolita che non ci dava tregua

Improvvisamente mi balzograve accanto il mostro marino che rishy

cadde guizzando tra h frotta che ~i disperse Fu un attishy

mo signore vidi il pesce con la bocca spalancata guarshy

darmi e sentii proprio paura Anche Gianni mi guardograve con

gli stessi occhi del mostro e i suoi denti bianchi balenashy

rono nella bocca larga Sentii un forte strappo alla mia

corda violento il nemico avea cercato di buttarmi a mashy

re senza riuscirvi Trattenni luncino sanguinante pronto

per il lancio girai il braccio e gli scagliai addosso lyncino

Crescevano gli urli intorno a me e nessuno si era accorto

del mio ierro che laveva abbrancato al petto fort~mente

Fu allora che tirai la corda e lo gettai nel carnaio bushy

licante

Che udii r

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l tonni facendo impeto alla rete laveano sfondata e

si erano dispersi pel mare la tonnara era rotta Vi fu

gran silenzio un gran silenzio di morte intorno a me Mi

accovacciai sulla prora e non vidi piugrave nulla Solo tra la schiushy

ma sanguigna vidi salire dal fondo una fosforescenza fushy

migante e una voce lugubre che veniva dal mare disse

laquo Sono gli occhi dei morti che risalgono a galla )

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