La Terza Declinazione

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LA TERZA DECLINAZIONE: STRUTTURA GENERALE La terza declinazione è quella lessicalmente più ricca e comprende sostantivi maschili, femminili e neutri. Essa si distingue in due gruppi: - al primo appartengono i sostantivi con il tema uscente in consonante (temi in consonante); questi temi sono per lo più imparisillabi, ovvero hanno al genitivo singolare una sillaba in più del nominativo; es.: Nom. con-sul (2 sillabe), "console" Gen. con-su-lis (3 sillabe), "del console" - il secondo gruppo invece comprende i sostantivi e gli aggettivi con il tema uscente in -i- (temi in - i-); questi sostantivi sono per lo più parisillabi, ovvero hanno lo stesso numero di sillabe al genitivo e al nominativo singolare; es.: Nom. hos-tis (2 sillabe), "nemico", Gen. hos-tis (2 sillabe), "del nemico". Il tema si riconosce con sicurezza togliendo al genitivo plurale la terminazione -um: es. flumin-um, tema flumin-; navi-um tema navi-. Lo schema generale delle terminazioni è il seguente: Singolare Plurale Caso Masch.-Femm. Neutro Masch.-Femm. Neutro Nominativo Vario vario -es -a Genitivo -is -is -um -um Dativo -i -i -ibus -ibus Accusativo -em (-im) = nomin. -es /(-is) -a Vocativo = nomin. = nomin. -es -a Ablativo -e/-i -e/-i -ibus -ibus Questo schema vale per tutti i sostantivi della terza declinazione; il caso più complesso è proprio il nominativo, per il quale facciamo riferimento alla trattazione dei diversi. Osservazioni 1) Come puoi vedere, vi sono molti casi le cui uscite sono identiche fra di loro: - nominativo e vocativo singolare maschile e femminile; - nominativo, accusativo e vocativo singolare neutro; - nominativo, accusativo e vocativo plurale maschile, femminile e neutro; fanno eccezione pochi casi di temi in vocale in cui l'accusativo m. e f. esce in -is; -dativo e ablativo plurale maschile, femminile e neutro Nei temi in -i- si trovano le stesse desinenze a volte anche nel dativo e ablativo singolare Per riconoscere i casi, dovrai naturalmente prestare attenzione alle desinenze degli aggettivi concordati con i sostantivi e svolgere una attenta analisi logica. 2) I sostantivi nella flessione possono mantenere la radice uguale a quella del nominativo o subire una serie di mutamenti vocalici, con la trasformazione del timbro (da e in i, per esempio) o consonantici (caduta o trasformazione della consonante finale). Per la definizione di tali mutamenti rimandiamo alla trattazione dei singoli temi. I TEMI IN CONSONANTE I temi in consonante si suddividono secondo la consonante d’uscita e possono avere il nominativo singolare sigmatico (cioè con un suffisso -s - lettera che in greco corrisponde al sigma- aggiunto al tema; p.es. rex < reg-s, reg-is) o asigmatico (cioè senza desinenza –s). I temi in labiale, dentale, velare sono sigmatici; sono invece asigmatici i temi in liquida, nasale (con poche eccezioni) e sibilante.

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LA TERZA DECLINAZIONE: STRUTTURA GENERALE La terza declinazione è quella lessicalmente più ricca e comprende sostantivi maschili, femminili e neutri. Essa si distingue in due gruppi: - al primo appartengono i sostantivi con il tema uscente in consonante (temi in consonante); questi temi sono per lo più imparisillabi, ovvero hanno al genitivo singolare una sillaba in più del nominativo; es.: Nom. con-sul (2 sillabe), "console" Gen. con-su-lis (3 sillabe), "del console" - il secondo gruppo invece comprende i sostantivi e gli aggettivi con il tema uscente in -i- (temi in -i-); questi sostantivi sono per lo più parisillabi, ovvero hanno lo stesso numero di sillabe al genitivo e al nominativo singolare; es.: Nom. hos-tis (2 sillabe), "nemico", Gen. hos-tis (2 sillabe), "del nemico". Il tema si riconosce con sicurezza togliendo al genitivo plurale la terminazione -um: es. flumin-um, tema flumin-; navi-um tema navi-. Lo schema generale delle terminazioni è il seguente: Singolare Plurale Caso Masch.-Femm. Neutro Masch.-Femm. Neutro Nominativo Vario vario -es -a Genitivo -is -is -um -um Dativo -i -i -ibus -ibus Accusativo -em (-im) = nomin. -es /(-is) -a Vocativo = nomin. = nomin. -es -a Ablativo -e/-i -e/-i -ibus -ibus Questo schema vale per tutti i sostantivi della terza declinazione; il caso più complesso è proprio il nominativo, per il quale facciamo riferimento alla trattazione dei diversi. Osservazioni 1) Come puoi vedere, vi sono molti casi le cui uscite sono identiche fra di loro:

- nominativo e vocativo singolare maschile e femminile; - nominativo, accusativo e vocativo singolare neutro; - nominativo, accusativo e vocativo plurale maschile, femminile e neutro; fanno eccezione pochi casi di temi in vocale in cui l'accusativo m. e f. esce in -is; -dativo e ablativo plurale maschile, femminile e neutro

Nei temi in -i- si trovano le stesse desinenze a volte anche nel dativo e ablativo singolare Per riconoscere i casi, dovrai naturalmente prestare attenzione alle desinenze degli aggettivi concordati con i sostantivi e svolgere una attenta analisi logica. 2) I sostantivi nella flessione possono mantenere la radice uguale a quella del nominativo o subire una serie di mutamenti vocalici, con la trasformazione del timbro (da e in i, per esempio) o consonantici (caduta o trasformazione della consonante finale). Per la definizione di tali mutamenti rimandiamo alla trattazione dei singoli temi. I TEMI IN CONSONANTE I temi in consonante si suddividono secondo la consonante d’uscita e possono avere il nominativo singolare sigmatico (cioè con un suffisso -s - lettera che in greco corrisponde al sigma- aggiunto al tema; p.es. rex < reg-s, reg-is) o asigmatico (cioè senza desinenza –s). I temi in labiale, dentale, velare sono sigmatici; sono invece asigmatici i temi in liquida, nasale (con poche eccezioni) e sibilante.

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TEMI IN OCCLUSIVA Nei tre esempi precedenti compaiono evidenziati tre vocaboli in occlusiva. I temi in occlusiva sono di tre tipi, in labiale (in p e b), in dentale (in t e d), in velare o gutturale (in c e g). Sono nomi maschili, femminili e neutri e sono tutti imparisillabi. Presentiamo ora un prospetto di declinazione di un sostantivo per ciascuno dei tre gruppi: Temi in labiale; tema dap- Singolare Traduzione Plurale Nominativo daps il banchetto dap-es i banchetti Genitivo dap-is del banchetto dap-um dei

banchetti Dativo dap-i al banchetto dap-ĭbus ai banchetti Accusativo dap-em il banchetto dap-es i banchetti Vocativo daps o banchetto dap-es o banchetti Ablativo dap-e con il / dal

banchetto dap-ĭbus con i/ dai

banchetti Temi in dentale; tema ped- Singolare Traduzione Plurale Traduzione Nominativo pes il piede Ped-es i piedi Genitivo ped-is del piede Ped-um dei piedi Dativo ped-i al piede Ped-ĭbus ai piedi Accusativo ped-em il piede Ped-es i piedi Vocativo pes o piede Ped-es o piedi Ablativo ped-e con il / dal

piede Ped-ĭbus con i /dai piedi

Temi in velare; tema leg- Singolare Traduzione Plurale Traduzione Nominativo lex la legge Leg-es le leggi Genitivo leg-is della legge Leg-um delle leggi Dativo leg-i alla legge Leg-ĭbus alle leggi Accusativo leg-em la legge Leg-es le leggi Vocativo lex o legge Leg-es o leggi Ablativo leg-e con la /

dalla legge Leg-ĭbus con le /

dalle leggi Osservazioni 1) I temi in occlusiva sono sigmatici al nominativo e vocativo singolare. L’incontro della consonante finale del tema con il suffisso -s del nominativo e vocativo singolare dà i seguenti esiti: - nei temi in labiale non avvengono cambiamenti fonetici: pleb-s, pleb-is; op-s, op-is. - i temi in dentale perdono la dentale davanti al suffisso -s: ped-s > pes, ped-is; virtut-s > virtus, virtut-is; civitat-s > civitas, civitat-is.

Eccezioni: a) Nel caso di nox (< noct-s), noct-is “la notte” la caduta della dentale finale determina la conseguente fusione della velare -c- con la terminazione, dando ugualmente l’esito -x che troviamo nei temi in velare.

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b) Non sono sigmatici pochi sostantivi di genere neutro uscenti in dentale, che al nominativo, accusativo e vocativo singolare presentano il puro tema, con la caduta della dentale finale, come cor, cord-is “il cuore”; lac, lact-is “il latte”; ricordiamo anche un sostantivo di uso frequente, caput, capĭt-is “il capo, la testa” che non perde la dentale finale, ma presenta l’apofonia u /ĭ: vedi punto 2; - nei temi in velare la c e la g si fondono con il suffisso -s, originando la consonante doppia -x: reg-s > rex, reg-is; voc-s > vox, voc-is.

2) I sostantivi in occlusiva che al nominativo singolare non siano monosillabici possono presentare l’apofonia latina, cioè un cambiamento di timbro vocalico fra il nominativo singolare e il resto della declinazione, solo se la vocale radicale è breve; quando essa passa da posizione finale a posizione interna la -e- diventa -i-: princeps, principis; limes, limitis; hospes, hosptis; iudex, iudicis. Al contrario, i sostantivi con vocale lunga come virtus (< virtut-s), virtut-is; salus (< salut-s), salut-is mantengono lo stesso timbro vocalico in tutta la declinazione. Per individuare il nominativo a partire da un qualsiasi caso obliquo bisogna:

• eliminare la terminazione (stipibus>stip; amoenitatem>amoenitat; crucum>cruc) • se il tema è in consonante labiale, occorre aggiungere -s (stip>stips); se il tema è in

consonante dentale occorre sostituire la dentale con -s (amoenitat>amoenitas); se il tema è in consonante gutturale, occorre sostituire la gutturale con –x (cruc>crux)

• infine, se la vocale che precede la consonante labiale / dentale / gutturale del tema è una ĭ essa va cambiata in e come in hospite>hospit>hospis>hospes.

TEMI IN LIQUIDA I temi in liquida comprendono pochi termini in -l, e un folto gruppo di temi in -r. Essi sono prevalentemente maschili, e in gran parte imparisillabi, salvo alcuni parisillabi pertinenti all'ambito familiare, come pater, mater, frater. Presentiamo ora un prospetto di declinazione di un sostantivo imparisillabo per ciascuno dei due temi e di un sostantivo parisillabo: Temi in liquida (l); tema consul- Singolare Traduzione Plurale Traduzione Nominativo consul il console consul- es i consoli Genitivo consul-is del console consul-um dei consoli Dativo consul- i al console consul-ibus ai consoli Accusativo consul- em il console consul- es i consoli Vocativo consul o console consul- es o consoli Ablativo consul-e con il /dal

console consul- ibus con i /dai consoli

Temi in liquida (r) non apofonici; tema orator- Singolare Traduzione Plurale Traduzione Nominativo orator l'oratore orator- es gli oratori Genitivo orator-is dell'oratore orator -um degli oratori Dativo orator- i All'oratore orator -ibus agli oratori Accusativo orator- em l'oratore orator- es gli oratori Vocativo orator o oratore orator- es o oratori Ablativo orator-e con /dall'oratore orator-ibus con gli /dagli

oratori

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Temi in liquida (r) apofonici; tema frater- / fratr- Singolare Traduzione Plurale Traduzione Nominativo frater il fratello fratr-es i fratelli Genitivo fratr-is del fratello fratr-um dei fratelli Dativo fratr-i al fratello fratr-ibus ai fratelli Accusativo fratr-em il fratello fratr-es i fratelli Vocativo frater o fratello fratr-es o fratelli Ablativo fratr-e con /dal fratello fratr-ibus con i /dai fratelli Osservazioni 1) Il nominativo singolare dei temi in liquida è asigmatico e coincide con il tema del sostantivo: consul, consul-is; orator, orator-is. Di conseguenza, per trovare il nominativo singolare di un sostantivo sarà sufficiente togliere la terminazione, come in consulibus>consul e aggeri>agger. 2) All'interno di questo gruppo esistono alcuni vocaboli parisillabi che presentano fenomeni di apofonia: al nominativo e al vocativo singolare si trova il grado normale in -er, mentre nel resto della flessione si ha il tema a grado zero, ovvero senza vocale. I tre sostantivi principali di questo tipo sono pater, patris ("padre") mater, matris ("madre") e frater, fratris (fratello”). Per risalire al nominativo sarà sufficiente aggiungere una e tra la t e la r del tema. 3) Il sostantivo neutro, ebur, eboris, "avorio" presenta un fenomeno apofonico diverso, precisamente il passaggio da u a o. 4) Esistono due sostantivi neutri in -l che hanno il tema con due -ll-: fel, fellis, "fiele" e mel, mellis, "miele". TEMI IN NASALE I temi in nasale sono piuttosto numerosi e si possono distinguere in due gruppi, quelli che perdono la –n al nominativo singolare e quelli che la mantengono. I primi sono maschili e femminili e finiscono in -o, i secondi quasi tutti neutri ed escono sempre in -en. Presentiamo qui di seguito un prospetto di declinazione: Temi in nasale; tema ration- Singolare Plurale Nominativo ratio il calcolo ration-es i calcoli Genitivo ration-is del calcolo ration-um dei calcoli Dativo ration-i al calcolo ration-ibus ai calcoli Accusativo ration-em il calcolo ration-es i calcoli Vocativo ratio o calcolo ration-es o calcoli Ablativo ration-e con il / dal

calcolo ration-ibus con i / dai

calcoli Temi in nasale; tema homin- Singolare Traduzione Plurale Traduzione Nominativo homo l'uomo homin-es gli uomini Genitivo homin-is dell'uomo homin-um degli uomini Dativo homin-i all'uomo homin-ibus agli uomini Accusativo homin-em l'uomo homin-es gli uomini Vocativo homo o uomo homin-es o uomini Ablativo homin-e con /

dall'uomo homin-ibus con gli / dagli

uomini

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Temi in nasale; tema semin Singolare Traduzione Plurale Traduzione Nominativo semen il seme semin-a i semi Genitivo semin-is del seme semin-um dei semi Dativo semin-i al seme semin-ibus ai semi Accusativo semen il seme semin-a i semi Vocativo semen o seme semin-a o semi Ablativo semin-e con il / dal

seme semin-ibus con i / dai semi

Osservazioni 1) Fra i sostantivi che perdono la -n al nominativo singolare, pochi sono sigmatici, come sanguis, sanguin-is; per altro di questo nome esiste anche la forma neutra sanguen. 2) La vocale o si mantiene in tutta la flessione se è lunga, si chiude in -i- per apofonia latina se è breve. Es.: sermo, sermonis; homo, homĭnis; oratio, orationis; virgo, virgĭnis. 3) I sostantivi che mantengono la –n al nominativo singolare sono quasi tutti1 apofonici, come semen, semin-is; flumen, flumin-is; agmen, agmin-is; certamen, certamin-is. Ad eccezione di flamen, flamin-is, e pecten, pectin-is, maschili, tali sostantivi sono tutti di genere neutro. 4) Esiste in latino un solo sostantivo sigmatico con il tema in -m: hiem-s, hiem-is “l’inverno”. Per individuare il nominativo singolare di tali sostantivi bisognerà eliminare la terminazione e, se il tema finisce in -on, eliminare la n, come in rationes>ration>ratio; se il tema finisce in -in vi potranno essere due possibilità: a) sostituire la in con -o (come in homines>homin>homo); b) sostituire la in con en (come in semina>semin>semen). TEMI IN SIBILANTE I sostantivi in sibilante sono, in grandissima maggioranza, di genere neutro e maschile (in misura minore); pochissimi sono i termini femminili, quasi tutti nomi di divinità, ad eccezione del nome arbos2, arboris, "albero". Sono tutti caratterizzati dal rotacismo, ovvero la trasformazione della -s- intervocalica in -r-, sigmatici e imparisillabi. Presentiamo qui di seguito un prospetto di declinazione: Temi in sibilante; tema *corpos-> corpor- Singolare Traduzione Plurale Traduzione Nominativo corpus il corpo corpor-a i corpi Genitivo corpor-is del corpo corpor-um dei corpi Dativo corpor-i al corpo corpor-ibus ai corpi Accusativo corpus il corpo corpor-a i corpi Vocativo corpus o corpo corpor-a o corpi Ablativo corpor-e con il / dal

corpo corpor-ibus con i / dai

corpi Temi in sibilante; tema *mos-> mor- Singolare Traduzione Plurale Traduzione Nominativo mos il costume mor–es i costumi Genitivo mor-is del costume mor–um dei costumi

1 Fanno eccezione pochi sostantivi, di scarso uso, come ren, ren-is “il rene”, delphin, delphin-is “il delfino”, Titan, Titan-is” il Titano”; il più importante di questi è Lacedaemon (ma anche Lacedaemo), Lacedaemǒn-is “Sparta”. 2 Esiste anche il nominativo arbor, formato per analogia con il tema degli altri casi.

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Dativo mor-i al costume mor–ibus ai costumi Accusativo mor-em il costume mor–es i costumi Vocativo mos o costume mor–es o costumi Ablativo mor –e con il / dal

costume mor–ibus con i / dai

costumi Osservazioni 1) I temi in sibilante sono caratterizzati al nominativo singolare dalla semplificazione della doppia s che deriva dalla s del tema e da quella della terminazione: mos-s = mos. 2) Nel resto della flessione si verifica il rotacismo3: per esempio dal nom. sing. ius si ha il gen. sing. iur-is < *ius-is; da honos si ha honoris. 3) Molti sostantivi, oltre al rotacismo, presentano anche l’apofonia u/ǒ oppure u/e; corpus, corpǒr-is; genus, gener-is. 4) Il termine cinis, cineris è di genere mobile, a volte maschile, a volte femminile. 5) Fra i pochi maschili ricordiamo i più comuni: mos, mor-is “l’usanza, il costume”; honos (presente anche nella forma analogica honor), honoris ”l’onore, la carica civile”; lepos, leporis “la grazia, la bellezza”; lepus, lepǒris “la lepre”. Per individuare il nominativo singolare, bisognerà eliminare la terminazione e poi sostituire s a r; quando la vocale che precede la r è breve (e si può capirlo dalla posizione dell'accento), allora bisogna ricordare la possibilità dell'apofonia e, quindi, sostituire tale vocale con una u. I TEMI IN VOCALE I sostantivi della terza declinazione con il tema in -i, i cosiddetti temi in vocale, sono per la maggior parte parisillabi, ovvero presentano un identico numero di sillabe al nominativo e al genitivo singolare; vi sono però anche alcuni imparisillabi, cioè sostantivi che presentano una sillaba in più al genitivo singolare rispetto al nominativo. Riproponiamo qui lo schema delle terminazioni: Singolare Plurale Caso Masch.-Femm. Neutro Masch.-Femm. Neutro Nominativo Vario vario -es -a Genitivo -is -is -um -um Dativo -i - i -ĭbus -ĭbus Accusativo -em/-im = nomin. -es / (-is) -a Vocativo = nomin. = nomin. -es -a Ablativo -e/-i -e/-i -ĭbus -ĭbus TEMI IN VOCALE PARISILLABI In questo gruppo vi sono termini maschili e femminili sigmatici con il nominativo in -es o in -is (in quest'ultimo caso nominativo e genitivo sono uguali) e termini neutri asigmatici con il nominativo in -e. Ecco il prospetto della declinazione dei tre tipi di sostantivo Temi in vocale pariillabi: tema civi-

Singolare Traduzione Plurale Traduzione Nominativo civi-s il cittadino civ-es i cittadini

3 Non è soggetto al rotacismo il sostantivo neutro vas, vas-is, perché originariamente il suo tema usciva in doppia –ss-(gen. sing. *vass-is). Tale sostantivo al plurale segue la seconda declinazione: vasa, vasorum ecc.

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Genitivo civ-is del cittadino civi-um dei cittadini Dativo civ-i al cittadino civ-ibus ai cittadini Accusativo civ-em il cittadino civ-es (rar. civis) i cittadini Vocativo civi-s o cittadino civ-es o cittadini Ablativo civ-e con il / dal

cittadino civ-ibus con i / dai

cittadini Temi in vocale pariillabi: tema cladi-

Singolare Plurale Nominativo clade-s La sconfitta clad -es le sconfitte Genitivo clad-is della sconfitta cladi-um delle sconfitte Dativo clad–i alla sconfitta clad -ibus alle sconfitte Accusativo clad- em La sconfitta clad -es le sconfitte Vocativo clade-s O sconfitta clad- es o sconfitte Ablativo clad- e con la / dalla

sconfitta clad-ibus con le / dalle

sconfitte Temi in vocale pariillabi: tema mari-

Singolare Plurale Nominativo mare Il mare mari-a i mari Genitivo mar-is del mare mari-um dei mari Dativo mar-i al mare mar-ibus ai mari Accusativo mare Il mare mari-a i mari Vocativo mare O mare mari-a o mari Ablativo mar-i con il /dal mare mar-ibus con i / dai mari Osservazioni 1)Il tema in -i- si vede con chiarezza soltanto al genitivo plurale e, nei nomi neutri, al nominativo, accusativo e vocativo plurale, dove le terminazioni sono rispettivamente –ium e –ia. Negli altri casi la sua presenza non è più percepibile, in quanto o si è fusa con le desinenze o è caduta. 2) L’ablativo singolare esce in –e per i maschili e i femminili, in -i per i neutri. 3) L’accusativo plurale compare non di rado nella forma arcaica -is, poi mutata in –es per analogia con i temi in consonante. 4) Presta attenzione ai casi dalle terminazioni uguali tra loro, che sono: a) nei temi in -is ed -es

- nominativo, genitivo (non nei temi in -es) e vocativo singolare (raramente anche l'accusativo plurale) in -is; - nominativo e vocativo plurale (generalmente anche l'accusativo plurale) in -es; - dativo e ablativo plurale in -ibus;

b) nei temi in -e - nominativo, accusativo e vocativo singolare (in quanto neutri) in -e; - nominativo, accusativo e vocativo plurale in -ia; - dativo e ablativo plurale in -ibus

In questi casi solo l'analisi logica ti permetterà di distinguere i vari casi. Per individuare il nominativo la procedura è molto più semplice rispetto ai temi in consonante. È infatti sufficiente: a) eliminare la terminazione del caso; b) integrare il tema con la terminazione -is o -es per i sostantivi maschili e femminili o con quella -e per i neutri. Es. cladĭbus >clad-> clades. Particolarità

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1) Le forme dell'accusativo singolare in -em e dell'ablativo in -e sono dovute all'influenza dei temi in consonante. Alcuni sostantivi conservano invece la -i- del tema nell'accusativo e nell'ablativo singolare, presentando forme in –im e in –i. Essi sono i nomi di città e di fiume in –is, come Tiberis, -is, m. “Tevere”; Athesis, -is, m. “Adige”; Caralis, -is, f. “Cagliari”; Neapolis, -is¸f. “Napoli”. 2) Altri sostantivi presentano forme doppie sia all'accusativo sia all'ablativo o in uno solo dei due casi. Es.: turris, turris, f. “torre” accusativo turrem/turrim, ablativo turre/turri; febris, febris, f. “febbre”, accusativo febrem/febrim, ablativo febre/febri; navis, navis, f. “nave”, accusativo singolare navem; ablativo singolare nave/navi; amnis, amnis f. "fiume", accusativo singolare amnem; ablativo singolare amne/amni. Di norma, comunque, il dizionario rende conto di tutte queste varianti. 3) Ricorda la locuzione ferro ignique vastare, "mettere a ferro e fuoco". TEMI IN VOCALE IMPARISILLABI I temi in vocale imparisillabi non sono molto numerosi e si possono dividere in tre categorie: 1) maschili e femminili monosillabici e sigmatici al nominativo singolare e con due consonanti davanti alla terminazione -is del genitivo; 2) neutri asigmatici con nominativo in -al e -ar; 3) aggettivi sostantivati che indicano nomi di popolo e che, eccezionalmente, sono accentati al nominativo sull'ultima sillaba, uscendo perciò al nominativo in -às e -ìs. Ecco un esempio di declinazione: Temi in vocale imparisillabi: tema ponti-

Singolare Traduzione Plurale Traduzione Nominativo pons il ponte pont-es i ponti Genitivo pont-is del ponte ponti-um dei ponti Dativo pont-i al ponte pont-ibus ai ponti Accusativo pont-em il ponte pont es i ponti Vocativo pons o ponte pont-es o ponti Ablativo pont-e con il /dal ponte pont-ibus con i / dai ponti

Temi in vocale imparisillabi; tema animali-

Singolare Traduzione Plurale Traduzione Nominativo animal l'animale animal-ia gli animali Genitivo animal-is dell'animale animali-um degli animali Dativo animal-i all'animale animal-ibus agli animali Accusativo animal l'animale animal-ia gli animali Vocativo animal o animale animal-ia o animali Ablativo animal-i con l'/ dall'

animale animal-ibus con gli / dagli

animali Temi in vocale imparisillabi; tema Arpinati-

Singolare Traduzione Plurale Traduzione Nominativo Arpinàs l'Arpinate4 Arpinat-es gli Arpinati Genitivo Arpinat-is dell'Arpinate Arpinati-um degli Arpinati Dativo Arpinat-i all'Arpinate Arpinat-ibus agli Arpinati Accusativo Arpinat-em l'Arpinate Arpinat-es gli Arpinati

4 Abitante di Arpino, città laziale in cui nacquero Gaio Mario, uomo politico romano più volte console, e Marco Tullio Cicerone, grande oratore del I secolo a.C.

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Vocativo Arpinàs o Arpinate Arpinat-es o Arpinati Ablativo Arpinat-e con

l'/dall'Arpinate Arpinat-ibus con gli / agli

Arpinati Osservazioni 1) Questi sostantivi sono diventati imparisillabi per la caduta della vocale -i- al nom. singolare, avvenuta o per sincope (quando la vocale era interna alla parola, come in *pont(i)s> *ponts >pons) o per apocope (quando la vocale era alla fine di parola): in questo caso la i si era già aperta in e, secondo un fenomeno molto frequente in latino: es.animal(i) > animal(e) > animal. 2) Anche in questi sostantivi la –i del tema si può vedere solamente al genitivo plurale e nel nominativo, accusativo e vocativo plurale dei sostantivi neutri. 3) Presta anche qui attenzione ai casi dalle terminazioni uguali tra loro, che sono: a) nei temi monosillabici

- nominativo, e vocativo singolare (raramente anche l'accusativo plurale) in -is; - nominativo e vocativo plurale (generalmente anche l'accusativo plurale) in -es; - dativo e ablativo plurale in -ibus;

b) nei temi in -al e -ar - nominativo, accusativo e vocativo singolare (in quanto neutri) in -al e -ar - nominativo, accusativo e vocativo plurale in -ia; - dativo e ablativo plurale in -ibus

c) nei temi in -àse -ìs - nominativo, e vocativo singolare in -is; - nominativo, accusativo e vocativo plurale in -es; - dativo e ablativo plurale in -ibus;

In questi casi solo l'analisi logica ti permetterà di distinguere i vari casi. 4) I temi del terzo gruppo come Arpinàs, Arpinatis, Samnìs, Samnitis, Quirìs, Quiritis presentano l'accento sull’ultima sillaba, in apparente contrasto con la legge della baritonesi. In realtà al nominativo è caduta per sincope la vocale -ĭ-, ma la parola ha conservato l’accento nella posizione originaria. Es. Arpinàtis (nom.)> Arpinàts>Arpinàs (e non Arpìnas). Di Samnis e Quiris sono attestate, anche se molto raramente, le forme Samnitum e Quiritum al genitivo plurale. 5) Per analogia con i sostantivi monosillabici escono in –ium al genitivo plurale e alternano –is / –es all’accusativo plurale alcuni sostantivi monosillabici con tema in consonante: mas, maris, m.“maschio”; mus, muris, m. “topo”; dos, dotis, f. “dote”; faux, faucis, f. “gola”; nix, nivis, f. “neve”. 6) Vi è un solo sostantivo neutro monosillabico, os, ossis, "osso". Per individuare il nominativo bisognerà prima di tutto eliminare la desinenza. Poi a) se il tema è in -al o -ar, il nominativo sarà identico alla forma individuata: tribunalia> tribunal. b) se il tema finisce con due consonanti, occorre aggiungere una -s tenendo conto delle trasformazioni fonetiche già individuate nei temi in occlusiva: gentibus>gent>gents>gens; arces>arc>arcs>arx. COME RISALIRE AL NOMINATIVO UNA VOLTA ELIMINATA LA TERMINAZIONE

Metodo Temi Esempio Se il tema è in labiale (p, b) aggiungere s.

OCCLUSIVE LABIALI

pleb-em > pleb > plebs princip-ibus > princip> princips> princeps

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b) se il tema è in dentale (t, d), sostituire la consonante con s. Se l'ultima vocale del tema è una ĭ essa va cambiata in e.

DENTALI civitat-i > civitat > civitas militem>milit>milis>miles

c) se il tema è in gutturale (c, g), sostituire la consonante con x.

VELARI/GUTTURALI luc-es > luc > lux gregibus >greg> grex

a) se non c'è apofonia, il puro tema delle liquide (l, r) è anche il nom. sing. b) se c'è apofonia, aggiungere una e tra la t e la r del tema.

LIQUIDE consul-um > consul fratr-ibus >fratr> frater

a) se il tema finisce in -on, eliminare la -n.

b) se il tema finisce in -in: • sostituire la -in

con -o (come in homo).

• sostituire la -in con -en (come in agmen).

NASALI (m, n) ration-es >ration > ratio homin-es> homin > homo agmin-a > agmin> agmen

a) sostituire s a r; b) quando la vocale

(e/o) che precede la r è breve, interviene l'apofonia: occorre quindi sostituire la vocale e/o con una u.

SIBILANTI (S) corpor-ibus >corpor >corpos >corpus

Un altro metodo per imparare la terza declinazione Il nominativo singolare dei sostantivi presenta uscite diverse da un vocabolo all’altro: chi in un testo incontri dei sostantivi declinati in altri casi (p. es. acc. sing. regionem, consulem, virtutem, navem) e non memorizzi bene le regole esposte precedentemente, può avere difficoltà nel risalire al nominativo singolare di ognuno (regio, consul, virtus, navis), poiché l’unico aiuto parrebbe venirgli dall’orecchio e dalla capacità di applicare ai vocaboli incontrati nel testo il criterio dell’analogia coi sostantivi studiati come modello. Un’altra caratteristica che rende più difficile l’apprendimento della terza declinazione è l’uscita del genitivo plurale. Per questo, esiste anche un modo più veloce, ma meno esatto scientificamente per apprendere la flessione dei sostantivi della terza declinazione, utilizzando due categorie a cui abbiamo fatto ricorso anche nelle pagine precedenti, ma senza collegamento con i temi. I sostantivi di terza possono essere divisi, infatti, in due gruppi, gli “imparisillabi”, cioè i termini che hanno diverso numero di sillabe al nominativo e genitivo singolare (p. es. consul, consulis;

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oratio, orationis), e i “parisillabi”, cioè i sostantivi che hanno uguale numero di sillabe al nominativo e genitivo singolare (p. es. collis, collis; navis, navis). Secondo la distinzione tradizionale, gli “imparisillabi” con una sola consonante davanti alla terminazione –is del genitivo singolare hanno la terminazione del genitivo plurale in -um, mentre i “parisillabi” e gli “imparisillabi” con due consonanti davanti alla desinenza -is del genitivo singolare (p. es. mons, montis; urbs, urbis) “avrebbero” la desinenza del genitivo plurale in -ium. Ferme restando le desinenze individuate, gli aggettivi della III declinazione si possono suddividere in tre gruppi:

• I gruppo: sostantivi imparisillabi con una sola consonante davanti all’uscita del genitivo singolare; hanno l’ablativo singolare in –e, il genitivo plurale in –um e in nominativo, accusativo e vocativo plurale dei neutri in –a.

Es. rex, regis, “il re” Rex è monosillabico, mentre re-gis è bisillabico; si tratta quindi di un sostantivo imparisillabo; davanti alla desinenza –is vi è solo la consonante g; di conseguenza la flessione assume la forma seguente:

Singolare Traduzione Plurale Traduzione Nominativo rex il re reg-es I re Genitivo reg-is del re reg-um dei re Dativo reg-i al re reg-ibus ai re Accusativo reg-em il re reg-es i re Vocativo rex o re reg-es o re Ablativo reg-e con il / dal re reg-ibus con i / dai re

• II gruppo: sostantivi imparisillabi con due consonanti davanti all’uscita del genitivo

singolare e sostantivi parisillabi; hanno l’ablativo singolare in –e, il genitivo plurale in –ium e il nominativo, accusativo e vocativo plurale dei neutri in –a.

Es. mons, montis, “il monte” Mons è monosillabico, mentre mon-tis è bisillabico; si tratta quindi di un sostantivo imparisillabo; davanti alla desinenza –is vi sono le consonanti nt; collis, collis, “il colle”. Col-lis è bisillabico sia al nominativo sia al genitivo singolare; si tratta quindi di un sostantivo parisillabo. La flessione assume la forma seguente:

Singolare Traduzione Plurale Traduzione Nominativo mons il monte mont -es i monti Genitivo mont-is del monte monti -um dei monti Dativo mont-i al monte mont -ibus ai monti Accusativo mont -em il monte mont -es i monti Vocativo mons o monte mont –es o monti Ablativo mont-e con il / dal

monte mont-ibus con i / dai monti

• III gruppo: sostantivi neutri in –e, -al, -ar; hanno l’ablativo singolare in –i, il genitivo

plurale in –ium e il nominativo, accusativo e vocativo plurale dei neutri in –ia. Es. vectigal, vectigalis, “la tassa” Vectigal esce in –al ed è neutro. La flessione assume la forma seguente:

Singolare Traduzione Plurale Traduzione

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Nominativo vectigal la tassa vectigal-ia le tasse Genitivo vectigal -is della tassa vectigal-ium delle tasse Dativo vectigal -i alla tassa vectigal-ibus alle tasse Accusativo vectigal -em la tassa vectigal-ia le tasse Vocativo vectigal o tassa vectigal-ia o tasse Ablativo vectigal -i con la / dalla

tassa vectigal-ibus con le / dalle

tasse Tale impostazione ha il pregio della semplicità, ma due gravi difetti: a) rende del tutto casuale il reperimento del nominativo singolare; b) obbliga a mandare a memoria lunghi elenchi di eccezioni (p. es. iuvenis, iuvenis, parisillabo: gen. pl. iuven-um; mater, matris, imparisillabo con due consonanti prima della – is del gen. sing.: gen. pl. matr-um). Tuttavia, proprio per la sua semplicità e brevità, la proponiamo per un eventuale utilizzo, qualora si ritenga più pratico seguire l’impostazione consegnata alla scuola da una lunga e consolidata consuetudine. LE PARTICOLARITÀ DELLA III DECLINAZIONE I temi in -u e -ou I sostantivi di questo tipo sono pochissimi: due escono in -u, gru-s, gru-is “la gru” e su-s, su-is “il maiale” (cfr. it. “suino”). Sus si declina nel modo seguente: Singolare Traduzione Plurale Traduzione Nominativo sus il maiale sues i maiali Genitivo suis del maiale suum dei maiali Dativo sui al maiale suibus /

subus ai maiali

Accusativo suem il maiale sues i maiali Vocativo sus o maiale sues o maiali Ablativo sue con il /dal

maiale suibus / subus

con i / dai maiali

Osservazioni 1) Non va confusa l'uscita del genitivo plurale con la forma del nominativo, accusativo e vocativo singolare neutro di suus, a, um. 2) Al dativo e all'ablativo plurale la presenza della -i- è dovuta all'influenza del dativo singolare. I temi in -ou- sono anch'essi due: - bos, bov-is (< *bo(u)-s, *bou-is) “il bue” (gen. pl. boum, ove si conserva solo il suono della desinenza; il dat. e abl. plurale alterna fra bubus e bobus, con la caduta di -vi-). L'alternanza v/u è dovuta alla natura di semiconsonante del suono v, che in greco, per esempio, cade: bou'", boov" da boüov"; - Iuppiter, di cui diamo la declinazione qui di seguito: Singolare Traduzione Nominativo Iuppiter Giove Genitivo Iovis di Giove Dativo Iovi a Giove

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Accusativo Iovem Giove Vocativo Iuppiter o Giove Ablativo Iove con / da

Giove Il nominativo, che in origine era usato solo come vocativo, è costituito dalla fusione del tema Iov- con pater: da *Iou-pater deriva Iuppiter per la chiusura del dittongo -ou- e apofonia latina della a di pater. Nel resto della declinazione si perde -pater e la u si trasforma nella consonante v. Sostantivi politematici I sostantivi politematici nel resto della declinazione utilizzano temi diversi da quello del nominativo. I principali sono: femur, femoris n. femen, feminis n. = femore iter, itineris, n. = viaggio, marcia iecur, iecinoris n. iocur, iocinoris n. = fegato iecur, iecuris n. senex, senis m. = vecchio supellex, supellectilis, f., = suppellettile, mobilio, attrezzatura (è usato solo al singolare). Esiste poi un sostantivo eteroclito, iugerum, -i n. ("iugero", unità di misura agricola di superficie) che al singolare segue la II declinazione e al plurale la III: iugera, iugerum, iugeribus. Nomina singularia tantum Questi nomi sono usati solo al singolare indoles, -is f. = indole pietas, -atis f. = pietà proles, -is f. = prole senectus, -utis f. = vecchiaia vesper, eris f. = sera Nomina pluralia tantum Pochi nomi comuni e molti nomi propri di divinità, di feste e di luoghi geografici sono usati solo al plurale. fides, -ium f. = lira fores, -ium f. = porta (a battenti) moenia, -ium n. = mura Alpes, -ium = Alpi Ambarvalia, -ium n. = Ambarvali (feste in onore di Cerere) Bacchanalia, -ium n. = Baccanali (feste in onore di Bacco) Cyclades,- um f. = Cicladi (isole) Lupercalia, -ium n. = Lupercali (feste in onore di Pan) Manes, -ium m. = Mani (anime dei morti divinizzate) Penates, -ium m. = Penati (dei tutelari della casa) Saturnalia, -ium n. = Saturnali (feste in onore di Saturno) Nomi che al plurale hanno un significato diverso dal singolare aedis, -is f. = tempio aedes, -ium = casa carcer, -is m. = carcere carceres, -um = cancelli

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finis, -is m. = fine, confine fines, -ium = territorio sal, salis n. e m.= sale sales, -ium m. = arguzie, battute La declinazione di vis Il termine vis f., “forza”, di uso molto frequente, è difettivo al singolare. Ecco la declinazione completa

Singolare Plurale Nominativo vis La forza vires le forze Genitivo ---- ------ virium delle forze Dativo ---- -------- viribus alle forze Accusativo vim La forza vires le forze Vocativo vis O forza vires o forze Ablativo vi con la /dalla

forza viribus con le / dalle

forze Dal punto di vista semantico, il termine è assai ricco: può infatti voler dire anche "violenza", "vigore", "fermezza" e, al plurale, "forze militari". Non confondere il plurale di questo sostantivo con le forme di vir, viri, “uomo” (maschio) della II declinazione. Al genitivo e al dativo il termine manca: solo in rari casi (in alcuni storici e nei testi giuridici) sono attestati un genitivo vis e un dativo vi.