La telefonia mobile di terza generazione: l’UMTS e il caso ...

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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BOLOGNA FACOLTA’ DI LETTERE E FILOSOFIA Corso di Laurea in Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo Indirizzo Cinema La telefonia mobile di terza generazione: l’UMTS e il caso 3 in Italia Tesi di Laurea in Teoria e Tecnica delle Comunicazioni di Massa Relatore Chiar.mo Prof. Pier Luigi Capucci Correlatore Presentata da Prof. Pietro Favari Azzurra Pici I° SESSIONE ANNO ACCADEMICO 2003/2004

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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BOLOGNA FACOLTA’ DI LETTERE E FILOSOFIA

Corso di Laurea in

Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo Indirizzo Cinema

La telefonia mobile di terza generazione: l’UMTS e il caso 3 in Italia

Tesi di Laurea in Teoria e Tecnica delle Comunicazioni di Massa

Relatore Chiar.mo Prof. Pier Luigi Capucci Correlatore Presentata da Prof. Pietro Favari Azzurra Pici

I° SESSIONE ANNO ACCADEMICO 2003/2004

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INDICE GENERALE Presentazione pag. 7 Premessa “ 9 Ringraziamenti “ 10 PARTE I – Dal telefono al telefonino al videofonino®: una mutazione non solo tecnologica Capitolo 1 – Nuove funzioni sociali e percettive “ 13 1.1 Da Status Symbol a medium popolare “ 13 1.2 Agli albori “ 14 1.3 Un valido compagno di lavoro “ 15 1.4 Il modo migliore per dirlo “ 19 1.4.1 Medium caldo o freddo? “ 23 1.5 L’invasione degli ultrauomini “ 26 1.6 Lo spazio e il tempo telefoninici “ 29 1.6.1 Spazi e luoghi: Tutto intorno a te “ 31 1.6.2 Per guadagnare e perdere tempo “ 33

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PARTE II – La tecnologia UMTS e i protagonisti della terza generazione cellulare Capitolo 2 – L’innovazione tecnologica dell’UMTS “ 37 2.1 Logica del servizio radiomobile e differenze tra “ 37

i sistemi

2.1.1 Prestazioni richieste ad un moderno sistema “ 39 radiomobile

2.2 Breve premessa tecnica “ 41 2.3 La prima generazione della telefonia mobile: “ 42 TACS ed E-TACS 2.4 La seconda generazione: l’era del GSM “ 43 2.4.1 WAP e GPRS: verso l’UMTS “ 44 2.5 Nuove esigenze di mercato: la convergenza dei “ 45

servizi 2.6 UMTS: il Sistema Universale per le “ 46

Telecomunicazioni Mobili

2.6.1 Frequenze e prestazioni di mobilità: “ 50 l’interfaccia radio e il concetto di software radio

2.6.2 Varietà di traffico “ 54 2.6.3 Struttura di rete “ 56 2.6.4 La componente satellitare “ 57 2.6.5 Modalità operative ed antenne intelligenti: “ 62

il concetto di rete cellulare a due strati

2.6.6 Gli attuali limiti dell’UMTS “ 64 2.6.7 Servizi e applicazioni: il Virtual Home “ 67

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Environment

2.6.8 Schede USIM e schede dati UMTS “ 68 2.6.9 I terminali UMTS presenti e futuri “ 70 Capitolo 3 – Il mercato e l’offerta della terza generazione “ 73 3.1 L’Italia Paese guida “ 73 3.2 Innovazione ed investimenti “ 76 3.2.1 Investimenti nella rete e differenti modelli “ 78

di offerta

3.2.2 Considerazioni sugli investimenti UMTS “ 80 3.2.3 La direzione degli investimenti “ 83 3.3 Il meccanismo delle aste “ 85 3.3.1 L’asta per l’assegnazione delle licenze “ 87

UMTS in Italia

3.4 Vincitori e vinti: l’acquisizione delle “ 90 licenze UMTS

3.5 Le conseguenze della gara per le licenze “ 94 3.6 Gestori italiani e scelte strategiche “ 96 3.6.1 TIM- Telecom Italia Mobile “ 97 3.6.2 Vodafone “ 99 3.6.3 Wind “ 101 3.6.4 Tre (3) “ 104 3.6.5 Uno sguardo al futuro: previsioni 2004-2010 “ 105 3.7 L’UMTS in Europa “ 107

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3.8 L’UMTS in Giappone e negli Stati Uniti “ 111 PARTE III – Il caso 3 Capitolo 4 – Il mondo di 3 “ 115 4.1 Chi è H3G “ 115 4.1.1 Breve cronistoria di H3G “ 118 4.1.2 Business Model e Codice Etico di H3G “ 128 4.1.3 Le sedi di H3G “ 130 4.1.4 I valori di 3 e il suo marchio “ 130 4.2 Comunicare con 3 “ 132 4.3 Il Portale Mobile di 3 “ 134 4.4 Gli altri servizi offerti da 3 “ 146 4.5 I videomessaggi di 3 People “ 148 4.6 Piani tariffari e pubblicità “ 148 4.7 I videofonini 3 “ 151 4.8 3 for Business: i valori per un’azienda “ 156 4.8.1 L’offerta di 3 for Business “ 157 APPENDICI I – Codice Etico di H3G S.p.A. “ 161 II – Intervista a Giorgio Benvenuti, manager di H3G “ 181 III – Intervista a Bernd Eylert, presidente di UMTS Forum “ 184 IV – Il telefono cellulare all’orecchio: problemi sanitari “ 191

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BIBLIOGRAFIA “ 199 SITOGRAFIA “ 204 INDICE TABELLE E FIGURE Tab. 1.1 – Coefficienti di penetrazione del telelavoro in Europa (pag. 17); Tab. 2.1 – Principali problemi riscontrati negli apparati UMTS (pag. 67); Fig. 3.1 – Investimenti nella telefonia mobile (1995-2001) (pag. 76); Fig. 3.2 – Investimenti previsti nella rete UMTS (pag. 84); Tab. 3.1 – Il caso Blu (pag. 94); Tab.3.2 – EDGE (pag. 99); Tab. 3.3 – i-Mode (pag. 103); Tab. 3.4 – Ipotesi di mercato UMTS (pag. 106); Tab. 3.5 – L’UMTS nel mondo (pag. 109); Tab. 4.1 – Gli azionisti di H3G (pag. 116); Tab. 4.2 – Piano tariffario “Tua” all’estero (pag. 150);

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Tab. 4.3 – Motorola A925 (pag. 151); Tab. 4.4 – Motorola A835 (pag. 152); Tab. 4.5 – NEC e616 (pag. 153); Tab. 4.6 – NEC e313 (pag. 154); Tab. 4.7 – LG U8110 (pag. 155); Tab. 4.8 – Piani tariffari “3 for Business” all’estero (pag. 160).

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PRESENTAZIONE Questa dissertazione ha come fine l’analisi del sistema UMTS e quindi della telefonia mobile di terza generazione. Dal momento che attualmente nel nostro Paese il primo e unico gestore di questo tipo di tecnologia è H3G con il suo marchio 3, sottoporremo come caso di studio l’esame dei servizi di tale operatore. Il presente lavoro è articolato in tre parti, più una finale di Appendici che toccano e riprendono alcuni temi affrontati nel testo tutto. La prima parte è una sorta di introduzione al mondo della telefonia cellulare in generale, affrontato in chiave sociologica, antropologica e percettiva. Questa parte costituisce di fatto un preambolo obbligatorio al discorso sul dispositivo che ha cambiato la vita e le abitudini di tutti noi italiani in un lasso di tempo brevissimo e che si è trasformato esso stesso a seconda delle nostre necessità. In questo equilibrio tra il “mutare” e l’ “essere mutato”, il cellulare è riuscito a giungere con grande successo alla sua terza generazione, passando per altre tappe intermedie, come il WAP e soprattutto il GPRS. Di quest’evoluzione tratta la seconda parte del lavoro, articolata in due capitoli, uno improntato sulla visuale tecnologica del sistema UMTS e quindi sul suo funzionamento “fisiologico” e l’altro su quella prettamente economica e di business creato. All’interno di questo capitolo appena citato fanno capolino i nomi degli operatori

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italiani del settore della telefonia mobile, quali Tim, Vodafone, Wind e 3, seguiti nelle loro strategie di investimento e marketing. L’ultima parte del lavoro è dedicata completamente a 3 e ai suoi servizi, con particolare zelo nei confronti dei suoi Value Added Services (VAS), le prestazioni specifiche dell’UMTS che costituiscono la grande innovazione apportata dal sistema all’intero comparto. Infine, come cornice all’intera dissertazione, si è ritenuto utile porre quattro appendici, due di approfondimento puro e semplice e due consistenti in interviste a personalità di spicco del mondo della telefonia cellulare.

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PREMESSA “Essere fuori di casa e ciò non di meno sentirsi dunque nel proprio domicilio, vedere il mondo, esserne al centro e restarci nascosto” è quel che sta succedendo ad ognuno di noi, oramai del tutto calati nel mondo del virtuale. In questa espressione di Baudelaire∗ riportata da Flichy nel 1994, il riferimento è al flaneur (perdigiorno), colui che “porta con sé il proprio spazio privato mentre passeggia in città senza una meta precisa”, tuttavia il sociologo francese trasla il soggetto in baladeur: “Oggi il baladeur, il telefonista mobile, come il flaneur di Baudelaire, trasporta il proprio spazio privato con sé. È in mezzo alla folla anonima, assente da casa, dall’ufficio e in telecomunicazione potenziale con il mondo intero”. In tale contesto il telefono cellulare, protesi dei nostri sensi, prolunga lo spazio privato in quello pubblico, permettendo il contatto con altre persone o semplicemente con altri mondi. Non a caso l’ultimo capitolo del presente elaborato è intitolato Il mondo di 3, una nuova dimensione che ci è concesso visitare nel momento e nel luogo desiderati. Mediante le nuove tecnologie wireless ed in particolare grazie all’UMTS e ai suoi servizi, si ha la sensazione che tutto sia intorno a noi, a portata di mano e di clic; è come se riuscissimo a trascendere dal nostro corpo e dai suoi limiti per collegarci direttamente all’essenza di ogni cosa. Accanto alle considerazioni di tipo “mistico”- trattate tra l’altro tangenzialmente-

∗ L’opera di Baudelaire in questione è I fiori del male, citata all’interno di P. Flichy, Storia della comunicazione moderna, Baskerville, Bologna, 1994.

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questo lavoro di tesi contempla il lato scientifico e tecnologico dell’innovazione del sistema UMTS; non solo, ma vi sono analizzate anche le componenti economiche e di marketing scaturite da tale nuovo business. Ogni capitolo della dissertazione tocca diverse sfaccettature dell’argomento, per poi coagularsi nel capitolo quarto, dedicato al primo operatore della terza generazione mobile in Italia e quindi all’esempio tangibile della grande trasformazione in atto nell’ambito dell’Information Technology and Society.

RINGRAZIAMENTI Prima di entrare nel vivo della trattazione, vorrei ringraziare chi mi ha sostenuto e porto un aiuto nello sviluppare e redigere questo lavoro di tesi. Il mio pensiero va al dott. Giorgio Benvenuti, manager della sede H3G di Genova, che si è sempre dimostrato molto disponibile e gentile nei miei confronti e alla dott.ssa Ornella della sede H3G di Casalecchio di Reno (Bo), che mi ha introdotto a Marco Roccabianca e a Raffaella Capasso della Consumer Division e a Gabriele Benvenuti della Business Division.

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Ai miei genitori

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PARTE PRIMA

Dal telefono al telefonino al videofonino: una mutazione non solo tecnologica

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Capitolo primo Nuove funzioni sociali e percettive 1.1 Da status symbol a medium popolare L’invenzione del telefonino ha cambiato la vita a milioni di persone, le quali, a loro volta, hanno cercato di adattare il nuovo medium alle proprie esigenze. Inizialmente esso- come era accaduto per il suo antenato, il telefono,- era rivolto ad una ristretta elite che poteva permetterselo e a cui serviva, magari, per lavoro: raramente si usava il cellulare per faccende personali. Fino a qualche anno fa, quindi, si può dire che questo nuovo mezzo di comunicazione era esibito come status symbol, come prova di un poter fare negato alla massa. La maggior parte delle persone, infatti, a quei tempi (metà anni ’80) non era in grado di sostenere un costo elevato per un medium che non avrebbe potuto usare in quanto non ancora diffuso: a cosa poteva servire un cellulare se esisteva il telefono fisso, che già tutti avevano? Per non parlare poi degli elevati costi di abbonamento e tariffe, il cui giogo si sarebbe divelto con l’arrivo delle ricaricard e quindi della popolarizzazione dell’apparecchio e del conseguente crollo dei costi delle telefonate. Un altro motivo per cui il telefonino poteva non interessare è quello della minore mobilità della gente comune rispetto ai giorni nostri, nonostante la tragedia dell’11 settembre 2001 abbia creato una flessione dei viaggi a lunga tratta. Certo, si potrebbe obiettare che l’uomo abbia innato in sé il desiderio di spostarsi,

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conoscere e conquistare nuove terre e orizzonti- cosa tra l’altro innegabile- ma è anche vero che la chiave economica potrebbe ancora una volta essere un punto di vista capace di dare molte risposte alle domande sulla diffusione del mezzo. Non si dimentichi la crisi che ha attraversato, durante i primi anni ’80, il mondo occidentale e che ha abbassato il potere d’acquisto delle persone. E’ anche per questo fattore pratico che il telefonino è stato visto, alla nascita, come uno status symbol: chi in quei tempi duri poteva permettersi di possederlo non poteva che essere una persona abbiente e quindi potente. Ed è per questo medesimo motivo che oggigiorno esso non può più essere considerato tale, dal momento che la società del benessere ha permesso una saturazione del mercato occidentale. Si è calcolato che una famiglia media italiana possiede cinque telefonini che vengono solitamente cambiati ogni 18 mesi. Vedremo più avanti i motivi che spingono a queste sostituzioni, prima di tutto di carattere tecnico (l’introduzione di nuovi sistemi), ma anche di carattere semplicemente estetico e ludico (nuovi gadget). Prima di passare in rassegna le argomentazioni di tipo tecnico e tecnologico- cosa che avverrà nei prossimi capitoli- è bene affrontare i discorsi di natura sociale e antropologica che sono alla base dell’invenzione del telefono cellulare e di ogni medium in generale. 1.2 Agli albori Come si è detto precedentemente, il telefonino è stato usato alla sua nascita soprattutto in campo business ed erano pochi i casi di dispositivi utilizzati da quella che oggi è definita fascia consumer. La stessa cosa si era verificata per il telefono inventato da Meucci, ma il cui brevetto fu depositato da Bell nel 1876. Per una maggior precisione bisogna dire che, com’è accaduto per molti media, sono state esigenze strategiche a spingere verso l’invenzione del telefonino,

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a causa della forte esigenza di comunicare tra e con i mezzi in movimento da parte del sistema militare. Si può far coincidere la nascita delle comunicazioni mobili con l’introduzione della modulazione di frequenza FM (Frequency Modulation)- avvenuta nel 1935 ad opera di E.H. Armstrong- che conobbe un notevole sviluppo durante la Seconda Guerra Mondiale. Così, se alla fine degli anni ’40 nacquero i primi sistemi di telefonia mobile che consentivano ad una ristretta cerchia di persone di effettuare chiamate telefoniche in movimento, l’introduzione dei sistemi cellulari veri e propri avvenne negli anni ’80, dopo le sperimentazioni effettuate a partire dagli anni ’60. Rimandiamo a dopo un’analisi tecnologica più approfondita dei vari sistemi cellulari analogici e non. 1.3 Un valido compagno di lavoro A partire dagli anni ’80 , quindi, la vita di molte persone è andata cambiando. In primo luogo, l’effetto dell’uso del telefonino si è fatto sentire sui lavoratori, in particolar modo su quelli obbligati a spostarsi in continuazione da un luogo all’altro per esigenze aziendali. Per costoro quindi il portatile ha costituito e costituisce un grande vantaggio, in quanto esso permette di essere costantemente aggiornati sugli appuntamenti, sulle variazioni borsistiche e in generale su quanto concerne il mondo del business. Si può dire che per loro il cellulare rappresenti una sorta di “cordone ombelicale invisibile con l’ufficio”1. La grande trasformazione è ancora in atto, si pensi infatti alla sovrapponibilità tra telefonini e personal computer che sta portando i due dispositivi alla definitiva coincidenza. Questo lavoro analizzerà in seguito proprio ciò, a proposito della tecnologia UMTS. Il cellulare può trasferire al PC due caratteristiche principali: la mobilità e la

1 L. Fortunati (a cura di), Gli italiani al telefono, Franco Angeli, Sociologia, Milano, 1995, pag. 126.

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reperibilità. La prima è dovuta innanzitutto alla leggerezza e alla maneggevolezza, certamente maggiori persino rispetto ad un laptop; la seconda è una diretta conseguenza della facilità di trasporto che consente di essere costantemente rintracciabili. In La televisione, Enrico Menduni parla a proposito della convergenza come un fatto necessario per le tecnologie del futuro: “Il futuro dei media sarà caratterizzato dalla convergenza multimediale, ossia un processo- già in atto- di avvicinamento tra tecnologie, in cui il computer mette a disposizione il linguaggio digitale e le connesse grandi possibilità di trattamento, velocizzazione e compressione dei dati; la telefonia fornisce la sua rete di connessione che, attraverso cavi, satelliti e altre promettenti tecnologie (come le microonde), copre ormai tutto il pianeta”2. Nicholas Negroponte era di questa convinzione già dal 1978, quando profetizzò che “tutte le tecnologie della comunicazione stanno subendo una metamorfosi comune che può essere compresa correttamente e favorita solo se considerata come un unico fenomeno”3. Un altro docente proveniente dal MIT, Michael Dertouzos, auspica che la nuova tecnologia possa sopperire alle tante carenze delle “centinaia di servi sciocchi”4 (i computer) che ci attorniano, mediante una rivoluzione ancora incompiuta: “Il cambiamento dello scenario complessivo avverrà grazie a tre nuovi elementi: l’interconnessione con i computer di un numero crescente di elettrodomestici e dispositivi vari; un sempre maggior ricorso all’informatica mobile basata su infrastrutture senza fili; il lancio di una nuova generazione di software intercambiabile”5. Forse che il cellulare stia permettendo di andare nella direzione- tanto agognata da Dertouzos- della tecnologia antropocentrica, che, a suo dire, dovrebbe

2 E. Menduni, La televisione, Il Mulino, Bologna, pag. 103. 3 S. Brand, Media Lab, il futuro della comunicazione, Baskerville, Bologna, 1993, pag. 18. 4 M. Dertouzos, La rivoluzione incompiuta, Apogeo, Milano, 2002, pag. 64. 5 Ibidem, pag. 8.

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“aiutarci a ottenere di più facendo di meno”6? A ben guardare, tornando al discorso base sui cambiamenti nella vita lavorativa apportati dal telefonino, risulta vero il fatto che questo dispositivo ci permette di fare qualcosa mentre siamo impegnati a fare altro. A questo proposito possiamo ancora una volta citare Negroponte: “Quando vado da New York a Tokio, circa 14 ore di volo, scrivo durante la maggior parte del tempo e, tra l’altro, invio quaranta o cinquanta messaggi di posta elettronica. Pensate se, al mio arrivo in albergo, li consegnassi al portiere per farli spedire come fax. Sarebbe considerata una quantità eccessiva”7. Non a caso il paragrafo da cui è tratto questo pensiero è intitolato “Essere in casa e fuori allo stesso tempo”: per lo scienziato come per tanti uomini d’ufficio il viaggio diviene un momento di lavoro che consentirà, una volta giunti a destinazione, di godere maggior tempo di relax. La consapevolezza della possibilità di poter lavorare in qualsiasi posto in maniera proficua ha generato un boom del telelavoro, soprattutto negli USA. Anche l’Europa ha reagito positivamente a questa novità e la Finlandia è il Paese a più alto coefficiente di penetrazione; si consulti la tabella qui sotto per avere notizie sulle altre nazioni: Paese Coefficiente di penetrazione Danimarca 11 Finlandia 18 Francia 3.5 Germania 6 Regno Unito 8.55 Irlanda 4.3 Italia 6 Olanda 15.2

6 Ibidem, pag. 6. 7 N. Negroponte, Essere digitali, Sperling & Kupfer, Milano, 1997, pag. 201.

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Spagna 2.8 Svezia 15 Media 9.04 Tab. 1.1- Coefficienti di penetrazione del telelavoro in Europa. Fonte:

F.Marinuzzi, F. Tortoreto, “GPRS, UMTS, WI-FI e le tecnologie di ΙV generazione”, Franco Angeli, Milano, 2003

In Il mondo digitale, gli autori Ciotti e Roncaglia ci illustrano i principi su cui si basa il lavoro da casa: “L’idea alla base del telelavoro è molto semplice: invece di spostare il lavoratore verso il luogo di lavoro centrale, dove egli presta la sua opera, è conveniente spostare direttamente il lavoro, o meglio il suo prodotto, e lasciare il lavoratore a casa sua, o dove meglio crede”8. Questa trasformazione dal “lavoro” al “telelavoro” è data e a sua volta inevitabilmente produce altri cambiamenti, descritti da Meyrowitz: “Il luogo del lavoro si trasferisce di nuovo nella casa di abitazione, perché oggi affari e flusso informativo dipendono in misura molto minore dalla presenza di colleghi e clienti…organizzare il proprio ufficio a casa significa, per esempio, doversi creare un nuovo ruolo sociale che non sia quello di ‘dirigente- in- ufficio’ e neppure quello di ‘marito/moglie/genitore-a- casa’”9. Nel caso limite del lavoro da casa sorgono quindi degli interrogativi circa i ruoli che il soggetto dovrà vestire nel corso delle ore lavorative. Poiché questo scritto nel suo complesso non è di matrice prettamente sociologica, rimandiamo a chi di competenza la formulazione delle risposte a tali quesiti squisitamente post-moderni.

8 F. Ciotti, G. Roncaglia, Il mondo digitale, Laterza, Bari, 2000, pag. 397. 9 J. Meyrowitz, Oltre il senso del luogo, Baskerville, Bologna, 1995, pag. 244.

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1.4 Il modo migliore per dirlo10 Molti studiosi che si occupano di comunicazione sostengono che il telefono cellulare sia il mezzo sociale e conversazionale per eccellenza. Uno dei tanti autori che si esprimono in questi termini è Davide Borrelli che, in Il filo dei discorsi, affronta l’argomento: “Le tecnologie comunicative non servono necessariamente a massimizzare i processi di trasmissione di informazione, ma possono essere utilizzate anche come strumenti per la costruzione di socialità, come ambiti di scambio e di interazione sociale. Non sono necessariamente destinate a chi parla senza ascoltare, ma anche a chi si sofferma ad ascoltare in silenzio…Non assecondano necessariamente fini di tipo strategico, ma coltivano rapporti di mondi vitali. Non servono necessariamente a risparmiare ma anche a perdere tempo, a creare spazi di intrattenimento e intervalli di pensosità”11. Sulla stessa lunghezza d’onda si trova Meyrowitz, influenzato, d’altro canto, dalle teorie del sociologo Goffman: “Una differenza fondamentale tra media scritti e media elettronici consiste nel fatto che i primi contengono solo comunicazioni, mentre la maggior parte dei media elettronici trasmettono anche espressioni personali”12. Il pensiero di entrambi gli studiosi citati è quello secondo cui il telefonino è il mezzo principe delle “espressioni rivelatrici di sentimenti intimi e individuali”13 e non- o perlomeno non solo- delle “aride informazioni”. Il nostro pensiero in merito è quello di un equilibrio tra la funzione informativa e quella fàtica che sfocia- a seconda della persona con cui si parla- prevalentemente nell’una o

10 Dal logo di Telecom Italia Mobile, 1996. 11 D.Borrelli, “Il filo dei discorsi. Teoria e storia sociale del telefono”, Sassella, Cosmopoli, Roma, 1998, pag. 14. 12 J. Meyrowitz, “Oltre il senso del luogo”, op. cit., pag. 155. 13 Ibidem.

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nell’altra. Con ciò si vuole dire che quando ad esempio un manager ne chiama per lavoro un altro, non è detto che la telefonata sia solamente a scopo informativo: i due potrebbero scambiarsi dei dati con una certa ridondanza, peculiarità della chiacchierata telefonica. Allo stesso modo, non è detto che due amici che decidono di mettersi in contatto semplicemente per mantenere vivo il rapporto in fine non riescano a scambiarsi delle notizie per loro importanti. Nel paragrafo precedente si è dato spazio all’uso del telefonino al lavoro e per lavoro, qui in seguito si prenderà in considerazione invece il lato relazionale e socializzante del mezzo. In principio c’erano Shannon e Weaver che, con i loro schemi teorici, hanno rivoluzionato il mondo della ricerca nelle scienze della comunicazione. Nella loro “Teoria matematica della comunicazione”, presentata negli anni ’40, i due studiosi sostenevano che il processo comunicativo altro non è che un “trasferimento di informazioni mediante segnali da una fonte ad un destinatario”14, secondo lo schema qui trascritto e proposto dai già citati Ciotti e Roncaglia: messaggio segnale segnale ricevuto messaggio fonte → trasmittente → canale → ricettore → destinatario rumore Assieme ai grandi meriti attribuibili a questo schema teorico, c’è da sottolineare il fatto che esso non è applicabile alla comunicazione umana, nella quale intervengono numerose variabili qui non contemplate. A differenza dell’altro importante modello di comunicazione che ci accingiamo a considerare- quello di Jackobson- 14 F. Ciotti, G. Roncaglia, “Il mondo digitale”, op . cit., pag. 282.

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questo è, nell’intenzione di Shannon e Weaver, valido per descrivere gli apparati meccanici della comunicazione, in special modo quelli delle nascenti comunicazioni cibernetiche. L’altro schema teorico di massima importanza per lo studio delle scienze della comunicazione ci è dato da Jackobson che “vuole costruire un modello di comunicazione umana, che ci permetta di capire come e perché siamo in grado di parlare su qualcosa e di comprendere ciò che ci viene detto. Non a caso introduce due fattori che non comparivano nel modello precedente: il codice e il contesto”15. A tal proposito, ecco schematizzato il suo modello:

CONTESTO

MESSAGGIO MITTENTE DESTINATARIO

CANALE CODICE

Nonostante la buona intuizione da parte di Jackobson circa l’introduzione della nozione di “codice” e “contesto”, è doveroso sottolineare la limitazione principale del modello, evidenziata da Gensini: “La comunicazione tra esseri umani (…) si profila piuttosto come un processo interattivo e pluriplanare, nel quale è rarissimo che ‘ci si capisca del tutto’ o che ‘non ci si capisca per nulla’. Nella quasi totalità dei casi (…) ci si capisce un po’: ci si capisce, cioè, in relazione a situazioni, interessi, attese, circostanze concrete, socialmente e individualmente determinate… da questo punto di vista

15 Ibidem, pag. 285.

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la comunicazione, lungi dal ridursi ad una meccanica binaria Sì o No, 0 o 1, è un processo i cui valori ‘stanno tra 0 e 1’, senza mai appiattirsi su alcuna delle due estremità”16. Queste considerazioni di Gensini sembra facciano proprio a caso nostro, dal momento che la comunicazione mediata dal cellulare durante una telefonata e soprattutto durante una videotelefonata è quella che più si avvicina alla conversazione face-to-face. Oltre ai limiti della teoria jackobsoniana, è bene però sottolineare il suo maggior pregio: l’aver associato a ciascun elemento del processo comunicativo una funzione. I messaggi incentrati sul mittente hanno funzione emotiva, mentre quelli sul codice hanno funzione metalinguistica. La funzione referenziale è associata al contesto, ossia all’ambiente e alla situazione nella quale è in atto la comunicazione, quella poetica alla struttura intima del messaggio. Infine, la funzione conativa è tipica del ricevente, mentre quella fàtica- utile per il nostro discorso- “esprime in un messaggio l’impegno a garantire il contatto (un classico esempio di messaggio con funzione fàtica è la formula ‘Pronto?’, che si usa rispondendo al telefono)”17. Secondo Gensini, quindi, la comunicazione fàtica è caratteristica della comunicazione al telefono e quindi al cellulare. D’altronde questa peculiarità era già stata notata da Borrelli parlando del telefono fisso: “In un certo senso, si potrebbe dire che il telefono rappresenta il mezzo di comunicazione di cui si dota una società nel momento in cui si va trasformando in socievolezza, cioè nel momento in cui nelle comunicazioni tra individui si manifesta ed assume rilevanza pubblica, accanto alla motivazione strumentale, quella fàtica e di puro intrattenimento”18. Tutto ciò significa che il telefonino è un medium “socievole”, ossia che potenzia la capacità e la voglia di relazionare propria dell’uomo. Insistiamo col parlare di telefono cellulare e non solo di telefono in quanto è facile giungere alla conclusione che il primo potenzi la 16 S. Gensini (a cura di), Manuale della comunicazione, Carocci, Roma, 1998, pag. 25. 17 Ibidem, pag. 286. 18 D. Borrelli, Il filo dei discorsi, op. cit., pag. 103.

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caratteristica qui sopra enunciata: la facilità di trasporto infatti fa sì che l’utente possa riempire i tempi morti con telefonate personali e fàtiche. Si può telefonare ovunque ci si trovi a chiunque anche solo per non sentirsi in solitudine o per non soffrire la lunga attesa di una coda in banca o in auto. Ferraro infatti prospetta la possibilità o addirittura la consuetudine “che due o più persone restino insieme e parlino tra loro pur non avendo nulla da dirsi, per il mero piacere… un atto di comunicazione il cui scopo primario non è trasmettere informazioni, ma mantenere vivo il rapporto comunicativo in quanto tale”19. Oggigiorno questo è più facile, dati i bassi costi delle telefonate cellulare - cellulare ottenuti per mezzo di una libera e serrata concorrenza. Tuttavia il fattore economico, per quanto fondamentale, non è l’unica causa che serve a spiegare l’uso fàtico del mezzo telefonino: ce lo spiega McLuhan in maniera indiretta nella sua ormai mitica differenziazione tra media caldi e media freddi in Gli strumenti del comunicare. 1.4.1 Medium caldo o freddo? Understanding Media è il titolo originale dell’opera più famosa e forse più importante di Marshall McLuhan, scritta nel 1964. A quei tempi, si sa, il telefono cellulare ancora non esisteva, quindi ciò che diremo in seguito è un adattamento del pensiero dello studioso che si riferiva, semmai, al telefono fisso. Il sociologo canadese, nel libro in questione, critica la posizione di alcuni studiosi la cui attenzione è rivolta unicamente al contenuto che veicola il medium, tralasciando lo studio delle peculiarità di ciascuno di essi. La forza della sua riflessione sta nel credere che Il medium è il messaggio (come recita il primo capitolo della sua opera) e che quindi ogni mezzo di 19 G. Ferraro, La pubblicità nell’era di Internet, Meltemi, Roma, 1999, pag. 19.

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comunicazione debba essere considerato nella sua specificità. Per questo motivo egli introduce una prima distinzione tra i media: “E’ caldo il medium che estende un unico senso fino ad una ‘alta definizione’. Fino allo stato, cioè, in cui si è abbondantemente colmi di dati. (…) Il telefono è un medium freddo, o a bassa definizione, perché attraverso l’orecchio si riceve una scarsa quantità di informazioni, e altrettanto dicasi, ovviamente, di ogni espressione orale rientrante nel discorso in genere perché offre poco ed esige un grosso contributo. Viceversa i media caldi non lasciano molto spazio che il pubblico debba colmare o completare; comportano perciò una limitata partecipazione, mentre i media freddi implicano un alto grado di partecipazione o di completamento da parte del pubblico”20. Secondo McLuhan, quindi, la telefonata dall’apparecchio fisso assorbe molta energia e attenzione agli interlocutori, tant’è che “ci sono persone che quasi non riescono a parlare al telefono con gli amici senza irritarsi”21: i due utenti sono avvolti in quella che Fausto Colombo chiama “bolla conversazionale”(Colombo, 2001) e nulla può distrarli. A questo punto ci si chiede se avviene la stessa cosa durante la conversazione al telefonino. Abbiamo detto in precedenza che il cellulare permette di sfruttare i tempi morti e quindi di congiungersi con altre persone mentre si è intenti a far altro (guidare, fare la fila, fare compree); è comprensibile che tutto ciò non è possibile al telefono, in quanto siamo costretti alla fissità. E’ chiaro quindi che c’è una profonda discrepanza tra il modo di comunicare ai due mezzi, connessa alla natura di ciascuno di essi (fisso l’uno, mobile l’altro). Ragionando ancora in questi termini, tutto ciò porterebbe a pensare che è il medium stesso (nel nostro caso il telefonino) a portare ad avere delle conversazioni di tipo personale e fàtico; è la natura profonda del cellulare che ci spinge ad usarlo quando ci sentiamo soli, annoiati o semplicemente desiderosi di scambiare due chiacchiere. Fortunati è del medesimo avviso, nel suo Gli italiani al telefono: 20 M. McLuhan, Gli strumenti del comunicare, Net, Milano, 2002, pag. 31. 21 Ibidem, pag. 284.

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“mentre la conversazione telefonica classica si snoda tra il lavorativo e il domestico familiare, quella del telefonino è più personale, meno addomesticata e più edulcorata. C’è infatti la possibilità di un minor controllo da parte del contesto (si pensi, ad esempio, agli spostamenti solitari in macchina), il che porta ad un esercizio meno immediato e controllato della comunicazione”22. In base a queste congetture sembrerebbe che il cellulare è un medium meno freddo del telefono perché non richiede particolare sforzo di attenzione agli interlocutori che chiacchierano, più che informarsi. Bisogna tenere d’altra parte conto che, qualora il contenuto della comunicazione al telefonino fosse sempre di natura prettamente intima e leggera, la conversazione è spesso interrotta da intercalari del tipo “Come?”, “Parla più forte”, “Ripeti”, “Aspetta”, “Non ho capito” (dovuti tutti alle continue interferenze nell’azione del comunicare) e che quindi, sovente, è necessario un forte impegno da parte degli utenti. Questo impegno serve a mettere su il significato di un discorso continuamente interrotto e quindi frammentato. Ecco perciò un’altra caratteristica della comunicazione al cellulare: la frammentarietà; essa da sola permetterebbe di farci pensare al telefonino come un medium caldo, anzi bollente, per la sua grande richiesta di solerzia. E’ impossibile quindi stabilire in maniera univoca la natura del telefono mobile, creatura postmoderna dalle mille sfaccettature e- oggi- dai mille usi. La convergenza tra più medium in un unico dispositivo non fa che aumentare questa nostra incapacità e la risoluzione del mezzo a non voler farci sciogliere l’enigma.

22 L. Fortunati (a cura di), Gli italiani al telefono, op. cit., pag. 129-130.

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1.5 L’invasione degli ultrauomini “Per la strada ci sono uomini che parlano da soli…lo sguardo sui marciapiedi…sorridono svagati. Passano le auto, ingorgate nel traffico, altre persone che borbottano. (…) In una piazza un gruppo di ragazzini tiene qualcosa fra le mani, gli occhi sul display luminoso. Le dita corrono veloci sui tasti grigi, mentre l’oggetto dondola pericolosamente, sempre in bilico tra il controllo e la caduta…non appena i suoni si fanno sentire scattano comportamenti rituali: mani che frugano tasche e borsette, una lieve ma palpabile tensione nella ricerca…è un paesaggio noto, in cui ci muoviamo con confidenza, di cui sappiamo le regole: è il mondo con il cellulare, il paese dei cyborg”23. E’ questo il mondo attuale descritto da Fausto Colombo nel suo Il piccolo libro del telefono, è questo il vero scenario metropolitano cui siamo abituati ad assistere ogni giorno. E’ impossibile quindi non poter asserire che l’invenzione del telefono cellulare abbia cambiato le nostre abitudini, i nostri ritmi e il nostro quotidiano in maniera profonda. Secondo l’autore appena citato, l’ influenza di tale dispositivo è così grande che, nel momento in cui ne possediamo uno, siamo da esso posseduti in un rapporto di reciproco scambio. Quando usiamo un telefonino, noi non siamo uomini, ma- come ammonisce Marrone- degli “uomini-telefonino”, degli ibridi, sicchè “la linea di separazione tra naturale e artificiale è incerta”24. Il corpo umano diventa così “in parte organico e in parte artificiale, miscuglio di carne e di tecnologia”25. Queste (inevitabili) trasformazioni fisiche avvengono nella direzione di un potenziamento dei nostri sensi, “programma scientifico almeno dagli inizi degli anni

23 F. Colombo, Il piccolo libro del telefono, op. cit., pag. 7-9. 24 P. Borgna, Tecnologie del post-umano: la fusione dell’organico e dell’artificiale, in AA.VV., “La tecnologia per il ΧΧΙ secolo”, Einaudi, Torino, 1998, pag. 262. 25 Ibidem, pag. 238.

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Sessanta”26. Il cellulare amplifica la nostra capacità di udire (“sentiamo” nonostante la lontananza), potenzia la nostra voce (“parliamo” a distanze immense facendoci sentire), acuisce il senso della vista (“vediamo” anche a migliaia di chilometri di distanza grazie alle videotelefonate), stuzzica il tatto (per interagire con esso bisogna toccare i tasti oppure lo schermo, se con la funzione touch-screen); in Giappone si sta pensando addirittura ad un dispositivo che trasmetta gli odori. Anche il telefonino si è trasformato nel corso della sua esistenza, tant’è che le sue dimensioni sono andate diminuendo man mano, per adattarle alla nostra esigenza di portarlo sempre con noi con discrezione. Il problema della maneggevolezza non si presenta nemmeno con l’avvento del sistema UMTS che richiede la presenza di schermi grandi per poter visualizzare bene la persona con cui si parla durante una videotelefonata o i dati video scaricati da Internet. Sono infatti già stati presentati i prototipi di cellulari “da indossare” sottoforma di braccialetti, orologi o gingilli vari. Ecco qui alcuni esempi: Sony Ericsson HBH-60 Nokia FUN CAMERA PT-3

26 Ibidem, pag. 249.

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In altri termini, è come se noi esseri umani volessimo sopperire alle naturali lacune del nostro corpo non solo creandoci degli strumenti ad hoc, ma inglobandoli così come La cosa di Carpenter (1982) fa con gli scienziati in Alaska e viceversa. Non a caso è stato citato questo film del 1982 che si inserisce nel genere fantascientifico degli anni ’80 e ’90: in quel periodo infatti (proprio quando l’invenzione del cellulare faceva capolino tra i più) non era insolito avere a che fare con film sulla corpulenza dell’uomo e sull’intento di superarla. In La morte ti fa bella (Zemeckis, 1992), The mask (Russell, 1994), Mars Attacks!

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(Burton, 1996), il corpo umano si contorce, si strizza, si allunga, si piega in maniera abnorme e queste nuove facoltà spesso vengono scelte dai personaggi, attratti dalle proprie nuove, sorprendenti possibilità . La sussunzione da parte del nostro corpo del telefonino e la nascita di un nuovo individuo, “l’uomo-telefonino”27, è la causa principale per cui oggi il telefonino non fa più notizia. Dice a questo proposito Marrone: “C’era una volta il telefonino. Non che adesso non ci sia più, è chiaro. Il problema è che il telefono cellulare è praticamente sparito dalle narrazioni sociali e dai vissuti personali degli ultimi mesi, forse già da anni.(…) Il telefonino insomma è per noi una cosa del passato: c’è, circola, serve e funziona, ma senza più quella ipersensibilità sociale che per lunghi anni ha scatenato passioni timicamente opposte ma analogamente intense”28. In poche parole “la maggior parte dei discorsi sociali compiuti a partire dal telefonino”29 non si accorge della nostra ibridazione, tanto è avvenuta in maniera subdola e lampante allo stesso momento. Non ci si accorge di questo processo ancora in atto anche perché, a differenza di molti altri media studiati meticolosamente, non abbiamo davanti un oggetto mass medium, ma un personal medium. Un personal medium è un mezzo personale e personalizzabile, proprio come il telefono cellulare: si può scegliere il gestore che più ci interessa, cambiare la SIM, porre delle cover diverse per rendere più colorato il dispositivo, apporre determinate suonerie, installare delle coccinelle per ovviare al problema dell’emissione di onde magnetiche (forse) nocive ecc… Per questo motivo lo studio sul mezzo telefonino deve tener conto di molte variabili che potrebbero irrimediabilmente complicare la ricerca. Quel che è certo è che il rapporto uomo-cellulare è talmente tanto intimo che il telefono mobile si adatta di continuo alle nostre esigenze e che noi, di contro, modifichiamo le nostre percezioni di 27 G. Marrone, C’era una volta il telefonino, Meltemi, Roma, 1999, pag. 18. 28 Ibidem, pag. 193. 29 Ibidem, pag. 199.

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spazio e di tempo: lo scambio è equo e reciproco come in un rapporto amoroso. 1.6 Lo spazio e il tempo telefoninici Come abbiamo visto nel paragrafo precedente, il sogno dell’uomo di trascendere i limiti imposti dal proprio corpo si è in parte realizzato con il telefonino. Uno di questi limiti è la collocazione in uno spazio unico e specifico cui siamo legati in quanto “esseri” e “materia”. In verità già altri media come la televisione e la radio hanno fatto sì che un individuo potesse essere presente in almeno due posti contemporaneamente, ma il cellulare- in quanto personal media- ha un legame col quotidiano più forte e particolare. Innanzitutto ognuno di noi può ottenere il dono dell’ubiquità in qualsiasi momento della giornata a patto che dall’altra parte del telefono ci sia qualcuno disposto ad ascoltarci o a vederci. Il mondo dei media di massa, nonostante il nome attribuitogli, è una realtà che permette a pochi eletti di entrare nelle case della gente e di restarci per poche ore (se non minuti o secondi) al giorno. In realtà i mass media si definiscono tali quando un solo soggetto emittente si rivolge in contemporanea ad una moltitudine di soggetti destinatari. Abbiamo già visto come il telefono mobile sia di natura differente, più intimista, come la comunicazione avvenga di solito tra due o poche altre più persone che, certo, non costituiscono una “massa”. Ebbene, nonostante la telefonata al cellulare coincida con un momento intimo, non significa che non esista un modo comune di vivere e percepire lo spazio e il tempo fra gli utenti. Seguiamo l’analisi dell’una e dell’altra dimensione.

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1.6.1 Spazi e luoghi: Tutto intorno a te30 Prima di entrare nel vivo del discorso, è bene prendere in considerazione la separazione operata da Giddens tra “spazio” e “luogo”: “Il ‘luogo’ viene definito meglio dall’idea di località, che si riferisce all’ambiente fisico dell’attività sociale geograficamente situata. Nelle società premoderne, lo spazio coincide generalmente con il luogo, dal momento che le dimensioni spaziali della vita sociale, per la gran parte della popolazione, sono dominate in molti “sensi dalla presenza”, ossia da attività localizzate. L’avvento della modernità separa sempre più lo spazio dal luogo, favorendo i rapporti tra persone assenti”31. Tradotto il tutto in esempio, quando due persone che abitano in due città diverse parlano al telefonino è ovvio che ciascuno dei due resta nel proprio luogo d’appartenenza, ma è anche vero che esse si sentiranno spazialmente e timicamente vicine. Durante questo tipo di comunicazione, quindi, i luoghi perdono la loro importanza e così le differenze che li caratterizzano: essi, data la mobilità del terminale, cambieranno in continuazione ma saranno tutti omologabili. Dice a questo proposito Fausto Colombo: “La diffusione della telefonia mobile ha cambiato radicalmente la scena. Non creo nessun nuovo spazio, quanto piuttosto- direttamente- una relazione. Da un certo punto di vista è come se l’altro fosse già lì, a disposizione”32. Insomma, i due interlocutori si incontrano in uno spazio intermedio senza che ne abbiano la sensazione, percependo soltanto un senso di empatia e attrazione reciproca. Una possibile definizione di questo spazio di incontro virtuale è data dal già citato Meyrowitz: “Quando due amici si parlano al telefono, la situazione ‘nella’ quale sono immersi ha un rapporto solo marginale con le loro

30 Payoff della campagna pubblicitaria Vodafone Omnitel 2003-2004. 31 A. Giddens, Le conseguenze della modernità, Il Mulino, Bologna, 1994, pag. 29. 32 F. Colombo, Il piccolo libro del telefono, op. cit., pag. 31.

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rispettive condizioni fisiche. Infatti, in qualche modo, il telefono tende a mettere i due interlocutori in contatto più stretto rispetto a quello con gli altri individui che sono nel loro ambiente fisico”33. In poche parole, il rapporto che si viene a creare durante una conversazione telefonica viene definito dall’autore di Oltre il senso del luogo talmente forte che ci porta allo straniamento dal luogo fisico ove risiediamo. Capita spesso, infatti, di assistere in autobus, per strada e in generale in luoghi pubblici a intense telefonate tra due individui: persone che urlano, s’inquietano o ridono in maniera fragorosa e spettacolare, dimenticando di essere circondate da gente. Quante volte abbiamo dovuto sorbirci particolari di una storia d’amore ormai finita dall’estraneo di turno, quante volte avremmo voluto avere a portata di mano dei tappi per difendere le nostre orecchie da un elevato numero di decibel! Eppure mai nessuno si sognerebbe di raccontare i propri fatti intimi e personali a degli estranei… Fausto Colombo definisce il luogo dove avviene la conversazione “telefoninica” “una ‘bolla’ che contiene i due attori della comunicazione (…) in questa bolla valgono tutte le regole del faccia-a-faccia. Formalità nelle telefonate di lavoro, familiarità in quelle con gli amici, freddezza con gli sconosciuti (…). Possiamo immaginare questa (doppia) bolla uscire dalle cornette dei due attori della telefonata e avvolgerli progressivamente, fino a costituire una sorta di mondo parallelo, di cui sono gli unici abitanti, naturalmente passeggeri”34. Parlando in questi termini, sembra quasi che si voglia convincere che il rapporto al telefonino sia più profondo e importante di quello face-to-face: non è così, in quanto durante la conversazione per mezzo di un medium- fosse anche un “videofonino”35- si perdono molte informazioni fondamentali circa il proprio interlocutore. E’ altrettanto vero, però, che un contatto telefonico ha in

33 J. Meyrowitz, Oltre il senso del luogo, op. cit., pag. 62. 34 F. Colombo, Il piccolo libro del telefono, op. cit., pag. 30. 35 Marchio registrato H3G.

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sé qualcosa di magico che ci fa sentire “lontani e nello stesso luogo, in un ‘qui’ che vale per tutti e per ciascuno”36. 1.6.2 Per guadagnare e perdere tempo Dal punto di vista temporale la conversazione face-to-face e quella al telefono sono identiche: entrambe si svolgono in sincrono. Paccagnella compie in questi termini una differenziazione tra media sincroni e asincroni: “Nel primo caso la comunicazione avviene in tempo reale (…) è necessario che gli interlocutori siano presenti e collegati in rete nello stesso istante. Nel secondo caso, invece, lo scambio e l’aggiornamento dei messaggi avvengono con ritardi che variano da pochi minuti ad alcuni giorni; gli interlocutori possono partecipare alla conversazione in tempi successivi, secondo gli orari e i momenti a loro più comodi”37. E’ chiaro che tra i media sincroni è ascrivibile il telefono e tra quelli asincroni la posta, sia cartacea che elettronica. Per quanto riguarda il telefonino le cose vanno diversamente, poiché non c’è differenziazione tassonomica che tenga: esso è allo stesso tempo un medium sincrono e asincrono per la sua caratteristica di convergenza. Nel momento in cui il terminale assurge al compito di mezzo di comunicazione vocale, esso è paragonabile al telefono, perché la comunicazione avviene in tempo reale. Tutto cambia quando il cellulare- convertito in un piccolo pc- spedisce e-mail o semplicemente brevi messaggi di testo (SMS): in questo caso la conversazione avviene in un secondo tempo, quando l’interlocutore reputa idoneo rispondere. Ecco allora un’altra possibilità di classificazione negata: non solo non si può dire se il telefonino sia un medium caldo o freddo, ma nemmeno se sia sincrono o asincrono. 36 F. Colombo, Il piccolo libro del telefono, op. cit., pag.30. 37 L. Paccagnella, La comunicazione al computer, Il Mulino, Bologna, 2000, pag. 16.

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Un altro importante aspetto riguardante la dimensione temporale è quello del recupero dei tempi morti. Il cellulare- caratterizzato da mobilità e reperibilità costanti- permette infatti di variare da un momento all’altro programmi e appuntamenti, a seconda delle necessità proprie e altrui. Così se la persona con cui avevamo un appuntamento dà forfait, noi abbiamo la possibilità di chiamare qualcun’altro ovunque siamo per raggiungerlo o farci raggiungere. Per questo motivo si può dire che un’altra caratteristica che il telefonino proietta sul suo fruitore è l’efficienza, “intesa come i massimo grado di abbattimento dei tempi morti e di sfruttamento lavorativo in ogni spazio della città”38. Come abbiamo già fatto notare in precedenza, il telefono mobile è molto utile anche ai lavoratori, a coloro che devono affrontare continui spostamenti da un luogo ad un altro e che per questo sono esposti a perdite di tempo e lunghe attese. Questo aspetto, in una società dove l’efficienza è un valore, è senz’altro positivo, perché ci si illude che questo risparmio di tempo possa in seguito essere sfruttato per oziare o per hobbies. Purtroppo, però, non sempre tale ottimizzazione è garantita e ci si ritrova spesso a lavorare il doppio: l’accelerazione dei tempi e l’eliminazione del divario tra orari feriali e di riposo in questi (frequenti) casi possono allora causare fenomeni patologici come ansia, stress, inquietudine, malessere. Nella ricerca Il telefono a spasso, il 50% degli intervistati ha infatti dichiarato che il recupero dei tempi morti e la possibilità di comunicare in particolari fasce orarie “è andato a discapito del tempo per sé, erodendo cioè il loro tempo riproduttivo, quel tempo che serve al recupero e alla reintegrazione delle energie, alla propria ricreazione”39. Il fattore di reperibilità costante ha il suo lato negativo accentuato dall’impossibilità di spegnere il terminale: questa soluzione viene spesso avvertita da chi ci cerca invano come una forte mancanza di educazione. Spesso infatti si crede che chi possiede un

38 G. Marrone, C’era una volta il telefonino, op. cit., pag. 48. 39 L. Fortunati (a cura di), Gli italiani al telefono, op. cit., pag. 130.

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cellulare debba essere sempre “in rete” e non possa avere dei momenti di intimità durante i quali voler “staccare la spina”. Caduti gli ostacoli di orario e di impossibilità di ricezione, è chiaro che non esiste più un tempo preferito per comunicare al telefono mobile. Così se quando ancora non erano diffusi i telefonini solitamente si parlava al telefono fisso nella fascia serale, dopo le 18, per poter risparmiare, oggi, a esigenze cambiate, si sente il bisogno di mettersi in contatto con più persone più volte al giorno. Questo trend è stato difatti avvertito anche dai gestori telefoninici che con le loro tariffe cercano di aumentare l’intensità del fenomeno per trarne vantaggi economici. Basti pensare che tutti e quattro gli attuali gestori italiani (Tim, Vodafone Omnitel, Wind e 3) hanno attivato dei piani tariffari che prevedono o la fascia oraria unica o il servizio di autoricarica o entrambe le soluzioni insieme. Il telefonino, quindi, come ogni altro medium, pone degli interrogativi che dipendono in gran parte dal nostro modo di utilizzarlo ma che sorgono anche dalla sua intrinseca natura. Sta comunque a noi farne buon uso e capire in tempo quando è il momento di usufruire di questo straordinario strumento e quando è meglio tenerlo spento per rispetto a sé stessi o per educazione nei confronti degli altri. Solo in questa maniera potremmo raccogliere i frutti di una rivoluzione in fase di compimento, quella di un’informatica antropocentrica dedita al miglioramento della vita dell’uomo.

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PARTE SECONDA

La tecnologia UMTS e i protagonisti della terza generazione cellulare

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Capitolo secondo L’innovazione tecnologica dell’UMTS 2.1 Logica del servizio radiomobile e differenze tra i

sistemi Come accennato nel capitolo precedente, i primi sistemi radiomobili1 civili vennero introdotti in Europa alla fine degli anni ’40 e consentivano ad un numero ristretto di utenti di effettuare conversazioni telefoniche in ambito urbano per mezzo di pochissimi ricetrasmettitori a modulazione di frequenza. Dal momento che ciascuno di questi ricetrasmettitori operava su una frequenza fissa e ne serviva altri di tipo mobile che accedevano esclusivamente a quel canale, è balzato immediatamente fuori il problema delle risorse radio, anche perché all’epoca i canali radio FM occupavano una banda rilevante (120 KHz) e quindi un numero esiguo di canali saturava le bande disponibili. Si ebbe un cambiamento a partire dagli anni ’70, quando si ottenne la riduzione della banda del canale a 25 KHz e soprattutto l’introduzione del concetto di sistemi “trunked”, dove ogni utente poteva selezionare-

1 Da A. Manni, Wireless Communication. Evoluzione della comunicazione mobile personale dal GSM all’UMTS , Calderini, Bologna, 2002, pag. 37: “Un sistema radiomobile è l’insieme degli apparati interconnessi in una specifica rete, che si prefigge un servizio rivolto ad una ‘flotta’ di utenti in mobilità su un determinato territorio”.

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prima manualmente, poi automaticamente- un canale libero scelto tra vari altri messi a disposizione dal sistema. Nacquero così in Europa i primi sistemi che- basati sulla logica appena espressa- permettevano l’interconnessione da parte di un utente in movimento con la rete telefonica fissa grazie all’integrazione dei concetti di radiocomunicazione con quelli della telefonia. Certo, all’inizio tali sistemi erano molto limitati nelle prestazioni e talmente ingombranti da essere solo veicolari, ma in seguito e in tempi relativamente brevi si è assistito ad una vertiginosa crescita dell’efficienza del servizio e quindi dell’interesse da parte dell’utenza. Oggi i sistemi radiomobili vengono distinti in diverse categorie, a seconda del tipo di utenza cui si rivolgono e delle modalità di comunicazione. La prima distinzione è quella tra sistemi pubblici e privati: mentre i primi forniscono prestazioni simili a quelle della rete telefonica ad uso pubblico, quelli privati o proprietari vengono utilizzati per la gestione di reti chiuse per i servizi svolti dalle Forze dell’Ordine, Vigili Urbani, Cooperative di taxi, ecc. Solitamente una rete radiomobile pubblica ha una struttura più complessa di una privata per almeno tre motivi: la grande estensione della copertura territoriale cui far fronte, la differenziazione dei servizi offerti e, ultima non certo per importanza, la necessaria semplicità operativa. Quest’ultima caratteristica è la diretta conseguenza del fatto che un apparato per un servizio pubblico è diretto ad una molteplicità e varietà di utenti da soddisfare in toto. Diretta conseguenza di questa semplicità a livello operativo è la complessità elettronica che andrà sempre più crescendo. Un’altra distinzione dei servizi radiomobili viene fatta secondo il criterio della modalità di comunicazione, di due tipi: il primo di genere interattivo tra gli elementi della rete, che cioè permette agli utenti di scambiarsi messaggi a vicenda; in questo caso si parla di servizio full-duplex, consentendo sia una comunicazione vocale, sia uno scambio bidirezionale di dati. L’altro genere di comunicazione è di tipo diffusivo o broadcast e si verifica quando il messaggio è

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emesso in maniera unidirezionale verso tutta l’utenza periferica: l’esempio è dato dal caso del servizio di avviso o cercapersone. Per quanto riguarda i sistemi pubblici full-duplex (quelli che più c’interessano in questo studio), si pone un’altra suddivisione: quella tra sistemi terrestri e aeronautici - marittimi. I sistemi di radiotelefonia personali vengono rappresentati da quelli terrestri, mentre i secondi sono tipici delle postazioni telefoniche radiomobili poste a bordo di aerei e navi. Proseguendo nell’analisi delle trasformazioni dei sistemi radiomobili, giungiamo agli anni ’80, durante i quali si è stati testimoni di un’evoluzione della telefonia mobile da oggetto d’elite a sistema di comunicazione popolare. A partire da allora, divenne chiaro ai Gestori di Rete e ai Costruttori che bisognava rispondere alle richieste sempre più pressanti degli utenti in maniera rapida, efficiente ed efficace. 2.1.1 Prestazioni richieste ad un moderno sistema

radiomobile Le sollecitazioni con cui oramai dovevano fare i conti i Costruttori e i gestori di Rete venivano fatte in diverse direzioni, sia in ambito nazionale che internazionale. Innanzitutto si chiedeva che i sistemi avessero una grande capacità, cioè un’ampia disponibilità del servizio offerto, in modo da poter dare la possibilità di usufruirne a un numero elevato di utenti per unità di superficie. Diretta conseguenza di questa caratteristica richiesta è un’estesa copertura territoriale, ossia la disponibilità del servizio nella maggior parte del territorio. Un’altra prestazione che ha favorito ad oggi la diffusione della telefonia mobile riguarda la mobilità e la capacità della rete di garantire il servizio mentre l’utente si muove. Anche la riservatezza e

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la sicurezza della comunicazione sono state giudicate come caratteristiche fondamentali dall’utenza e per questo sollecitate ai garanti. La questione della portabilità del terminale d’utente che riguarda le dimensioni del cellulare (che devono essere piccole) e la sua autonomia doveva e deve poi non inficiare sull’offerta di servizi avanzati: bisogna che l’utente in movimento possa usufruire dei medesimi servizi proposti dalla rete fissa nonostante le misure ridotte del dispositivo. Infine- questione che si ripropone ancora oggi- sin dai primi tempi della diffusione popolare della telefonia mobile, si è sentita la necessità di uno standard sovranazionale che potesse permettere all’utente di sfruttare al meglio la mobilità e i servizi anche al di fuori dei confini nazionali. In risposta a queste richieste, l’Organizzazione europea dei Gestori Poste e Telecomunicazioni (CEPT) istituì nel 1982 il comitato tecnico GSM (Groupe Spèciale Mobile), in seguito controllata dall’ETSI (European Telecommunications Standards Institute). Il comitato GSM venne così incaricato di sviluppare un sistema radiomobile da applicare su base europea. Nonostante l’impegno e la preziosità del contributo dato da GSM, ancora oggi in Europa e nel mondo si cerca una forma definitiva di comunicazione personale che faccia sì che l’utente si possa identificare con l’apparato mobile e per questo possa utilizzare ovunque prestazioni e servizi. Attualmente l’UMTS (Universal Mobile Telecommunications System) viene indicato come la soluzione a questo tipo di necessità in Europa; in sede internazionale, invece, il CCIR (Comitato Consultivo Internazionale per le Radiocomunicazioni) ha adottato IMT-2000 (International Mobile Telecommunications for the year 2000).

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2.2 Breve premessa tecnica Il termine “telefonia cellulare” sta ad indicare la divisione del territorio in più o meno numerose celle, dotate di stazioni radio che trasmettono su un determinato numero di canali. Le frequenze fruite da una cella si differenziano rispetto a quelle della cella limitrofa, in modo da scongiurare interferenze. Ognuna di queste celle utilizza una potenza di trasmissione ridottissima, sufficiente a coprire solo il proprio territorio, allo scopo di rendere eccellente la qualità del servizio. Le dimensioni di ogni cella variano in maniera inversamente proporzionale rispetto alla densità della popolazione o della presenza di ostacoli naturali che possono attenuare il segnale; la propagazione di quest’ultimo determina la copertura delle zone di un territorio e per tale motivo ai margini della cella, dove il segnale si attenua, si ha il sentore della cosiddetta “mancanza di copertura”. I due termini tecnici utilizzati per analizzare la divisione del territorio in celle sono handover e interferenza cocanale. L’handover si riferisce al passaggio da una cella ad una contigua, quindi a quando il telefonino si sintonizza su una nuova frequenza, di norma quella meglio ricevuta tra le altre della stazione radio della nuova cella. Tale procedimento di passaggio è necessario per evitare brusche interruzioni nella comunicazione nel momento in cui l’utente è in movimento. Un problema ulteriore è dato dall’incremento della diffusione dei cellulari che ha spinto i gestori a diminuire le dimensioni delle celle: in questo modo è aumentata la probabilità di un’interferenza tra i canali (detta, appunto, interferenza cocanale) e il numero degli handover.

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2.3 La prima generazione della telefonia mobile: TACS ed E-TACS

Il primo sistema cellulare analogico venne introdotto negli USA a partire dal 1983, anno di nascita dell’AMPS (Advanced Mobile Phone Standard). In Italia, dopo le sperimentazioni partite nel 1973 e il lancio da parte di Sip di un sistema di radiotelefonia mobile basato su frequenze fisse (RTMI- Radio Telefono Mobile Integrato), si giunse, nel 1985, all’RTMS (Radio Telephone Mobile System). Vissuto nei fatti fino al 1990, il sistema lasciò spazio al TACS (Total Access Communication System), sviluppato in Inghilterra come evoluzione dell’americano AMPS e del suo equivalente nord-europeo NMP (Nordic Mobile Phone). TACS, basato su terminali analogici, aveva il limite di far funzionare i terminali soltanto entro i confini nazionali dell’operatore; nonostante ciò esso rappresentò il primo grande exploit della telefonia cellulare. Quest’ultima andava affermandosi anche grazie alle dimensioni palmari del dispositivo e alle prime tariffe differenziate ( per esempio l’abbonamento family). Le caratteristiche del sistema TACS discendono da 1000 canali centrati nella banda 890-960 MHz, mentre la sua evoluzione E-TACS si basa su 1320 canali nella banda 872-950 MHz. La rete riguardante il sistema appena citato è ancora attiva in Italia ed è gestita da Tim-Italia, tuttavia la sua dismissione è prevista per il 2005, per dare il tempo alla sua fedelissima clientela ( attualmente due milioni e mezzo di utenti) di decidere dove meglio migrare. E’ superfluo dire che la battaglia per attirare questo tipo di clienti- aperta dalla cosiddetta number portability, la possibilità di cambiare gestore telefonico senza variare il proprio numero- continua ad essere molto dura, dal momento che il 70% degli utenti E-TACS è abituato a superare i 400 euro di spesa al bimestre2. Un pregio di questo sistema è dato dalla purezza della voce trasmessa dal cellulare, mentre un grave difetto è quello della facilità 2 Fonte: http://www.telefonino.net/cgi-bin/news.asp?n=4420.

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di intercettazione e di clonazione cui possono essere sottoposti i dispositivi. 2.4 La seconda generazione: l’era del GSM Tra il 1982 e il 1985 si maturò il pensiero di passare ad uno standard digitale comune pan-europeo che fosse in netta antitesi con la tecnologia E-TACS e AMPS. Nacque così il GSM (Global System for Mobile communications), la chiave di volta capace di trasformare il telefonino in un oggetto di culto. Il servizio fondamentale di questo sistema è ancora quello voice, affiancato però ora da servizi avanzati per l’utente, come per esempio gli SMS (Short Message System) e la ricezione e trasmissione di dati a velocità fino a 9600 bit per secondo, come per i messaggi brevi di testo. Mediante il sistema, la voce viene codificata in sequenze di bit inoltrate per mezzo della rete radio-telefonica; la trasmissione è criptata in modo da ottenere comunicazioni sicure (anche se non del tutto, dato che l’argoritmo di codifica è di pubblico dominio) ed è riconvertita in segnale vocale al momento della ricezione. La prima versione della rete GSM operava alla frequenza di banda 890-915/ 935-960 MHz a 124 canali radio duplex, mentre la versione successiva, definita GSM 1800 o Dual Band e compatibile con la prima, opera attorno ai 1800 MHz per conseguire una migliore propagazione del segnale all’interno degli edifici. Le cosiddette Phase 1, Phase 2, Phase 2+ e Phase 3 rappresentano invece le evoluzioni dei servizi offerti dalla tecnologia GSM. La prima fase è compresa grosso modo tra il 1991 e il 1994, periodo in cui era possibile solo trasferire fax ed SMS, oltre che comunicare vocalmente. All’opposto, la seconda fase include un’ampia gamma di servizi evoluti, tra cui il WAP (Wireless Application Protocol) e il roaming internazionale. La fase 2+ invece è

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rappresentata dal GPRS (General Packet Radio Service). Dal punto di vista tecnico, le prime due fasi sono caratterizzate da una trasmissione di dati e voce a commutazione di circuito, mentre le restanti dalla commutazione di pacchetto; ciò significa che, al contrario delle reti GSM, i network basati su GPRS consentono agli utenti di accedere ai servizi in modo continuato, pagando non il tempo di connessione ma il volume di dati (“pacchetti”) trasmessi. 2.4.1 WAP e GPRS: verso l’UMTS Nato nel 1997, il WAP è la tecnologia che ha reso possibile al cellulare l’approccio con Internet. Esso abbisogna quindi di terminali compatibili, per poter permettere all’utente la consultazione della propria casella di posta o la navigazione su alcuni siti web. Le principali limitazioni di questo genere di sistema sono due: la velocità di connessione (solo 9.6 kbit/s) e la ristrettezza del numero di siti Internet consultabili, dovuta, quest’ultima, alla necessità di implementare la tecnologia sia da parte cellulare che da parte dei siti web. La lentezza del protocollo e la tariffazione a tempo hanno portato taluni a traslare il significato dell’acronimo in “Wait And Pay”, attendi e paga. Per tale motivo gli utenti hanno aspettato con ansia l’arrivo del GPRS e dell’UMTS, avendo essi introdotto il concetto di “tariffazione a volume”. Del secondo standard ci occuperemo in lungo e largo nel prossimo paragrafo ed ancora in seguito, essendo l’argomento chiave del presente lavoro. Per quanto riguarda il GPRS, invece, si può dire che si tratta di una tecnologia di trasmissione denominata anche Gsm-Enhanced perché derivante -come si è già fatto notare- dal sistema GSM. Il bit rate che era stato promesso prima dell’uscita dei nuovi esemplari basati su questa tecnologia equivaleva a 115 kbit/s e

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arrivava a 384 kbit/s con l’utilizzo sinergico di EDGE (Enhanced Data rates for Global Evolution). In verità la velocità massima di trasferimento dati degli apparecchi è di gran lunga inferiore, sia in download che in upload. 2.5 Nuove esigenze di mercato: la convergenza dei servizi Nell’apprendere il panorama appena descritto nel paragrafo precedente, certamente non meraviglierà il desiderio- da parte di varie realtà aziendali- di capitalizzare un contesto fluido e ancora da plasmare quale quello delle telecomunicazioni. I mezzi che permetteranno di alimentare questa battaglia per una rivoluzione tecnologica saranno i cosiddetti servizi a valore aggiunto (VAS) che verranno sfoderati come armi, per conquistare e fidelizzare il maggior numero di utenti possibile. L’evoluzione di strutture di comunicazione sempre più efficienti e la facilità del trasferimento dati stanno in definitiva accorciando le distanze tra le telecomunicazioni mobili, Internet e il mondo della multimedialità, tant’è che la tendenza del mercato è quella di far convergere i tre domini telecomunicazioni, broadcasting e information technology. Il primo è un settore in grande fermento, date le continue trasformazioni cui è sottoposto sia per la situazione di competitività, ingigantita dall’ingresso nel mercato di nuove tipologie di competitors, sia per il cambiamento del concetto stesso di servizio venduto, non più unicamente di tipo vocale, ma legato anche ai VAS. Il broadcasting è invece un termine che si riferisce al settore audiovisivo, caratterizzato da un flusso informativo “da uno a molti”, differente da quello “da uno ad uno”, tipico del sistema di telecomunicazioni di poco tempo fa. L’Information Technology rappresenta invece quel settore il cui sviluppo è stato decretato dalla diffusione di Internet, straordinario strumento

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editoriale, interattivo e di trasmissione dati. La necessità di tale convergenza di servizi ha come immediata conseguenza lo sviluppo di apparati di comunicazione mobile capaci di coniugare nel miglior modo possibile la praticità del telefonino e la funzionalità del computer. Negli ultimi anni, in Italia e nel mondo, si è assistito ad un’incredibile diffusione di Internet e le previsioni per l’anno 2005 fanno presagire il superamento dei 30 milioni di utenti nella nostra nazione (ossia più del 50% dell’intera popolazione)3. Questo significa che sempre più persone avranno il bisogno di avere a portata di mano in maniera continuata, 24 ore su 24, un terminale mobile per collegarsi alla Rete e risolvere alcuni dei piccoli, grandi problemi della vita quotidiana. 2.6 UMTS: il Sistema Universale per le

Telecomunicazioni Mobili In questo contesto si sono situate le ricerche per la definizione di una nuova generazione cellulare, la cosiddetta 3G, ossia terza generazione. Tali sistemi dovevano offrire- secondo le intenzioni dei Costruttori e dei Gestori- le prestazioni e la flessibilità necessarie per fornire servizi che la società dell’informazione avrebbe richiesto di lì a poco. I continui cambiamenti in materia economica e tecnologica hanno reso evidenti alcune traslazioni di usi ed abitudini da parte dei comuni utenti: in primo luogo nel mondo del consumo si investe più denaro e tempo per l’entertainment (videogiochi, TV, CD, DVD, ecc.); in secondo luogo è sempre più frequente che nelle case vi sia la presenza di un PC che introduca all’utilizzo di Internet. Un altro fattore importante è l’aumento della mobilità delle persone che conduce alla 3 Fonte: IDC, settembre 2003, da: http://www.telefonino.net/cgi-bin/news.asp?n=9240.

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creazione del concetto di comunicazione personale. D’altro canto, dal punto di vista delle attività economiche- ogni giorno più globalizzate- si sta assistendo alla richiesta sempre più impellente di nuovi servizi multimediali, dovuta ai continui spostamenti dei lavoratori e ai nuovi schemi lavorativi stessi. Si decise quindi di chiamare UMTS (Universal Mobile Telecommunication System) il progetto di telefonia mobile di terza generazione ad alta capacità e velocità di trasferimento la cui ambizione è quella di affiancare prima, sostituire poi, gli attuali standard di telefonia mobile di tutto il pianeta. Tutto iniziò nel 1988 con il programma RACE 1° (Research in Advanced Communications for Europe), seguito da RACE 2° (1992-1995) e infine da ACTS (Advanced Communication Technologies and Services), la cui attività si svolse fino al 1998. Quest’ultimo programma fu molto proficuo, in quanto diede vita a molti importanti aspetti di UMTS ancora oggi fondamentali, riguardanti i terminali mobili, il satellite, le applicazioni mobili e l’integrazione con le reti fisse. All’interno di ACTS, le architetture di rete UMTS sono state mutuate dal progetto RAINBOW (RAdio INdependent Broadband On Wireless) che a sua volta aveva come obiettivo l’integrazione tra le reti fissa e mobile. Esso è un consorzio di dodici organizzazioni guidate da CSELT, il Centro Studi E Laboratori di Telecomunicazioni, che ha posto al centro dei propri approfondimenti la complessa struttura di rete UMTS, integrata con una rete digitale a larga banda B-ISDN basata sulla tecnica ATM. In aggiunta a ciò, RAINBOW introdusse nel sistema allora nascituro la capacità determinante di supportare una varietà di interfacce radio, come la CDMA, la TDMA e l’interfaccia DECT, al fine di facilitare la migrazione dei sistemi di seconda generazione verso la terza. La standardizzazione del sistema globale 3G è avvenuta per mezzo dell’ITU, organismo internazionale per le comunicazioni, e in principio era stato definito con l’acronimo FPLMTS (Future Public Land Mobile Telecommunications System), poi mutato in IMT-2000.

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La definizione di questo sistema ha visto collaborare realtà europee, giapponesi e americane. La proposta sviluppata in Europa è nota col nome di UMTS e la standardizzazione è stata curata dall’ETSI (European Telecommunications Standards Institute). Questo standard mirava a diversi risultati- alcuni dei quali tuttora non completamente raggiunti- come: a) un’evoluta interfaccia radio che potesse introdurre la nuova tecnica di commutazione a pacchetto e la nuova tecnologia di rete di tipo ATM da affiancare alla rete già esistente; b) una capacità di traffico in grado di servire più della metà della popolazione europea; c) la capacità di creare e offrire servizi innovativi; d) la prestazione per cui l’utente possa sempre accedere al profilo di servizio della sua rete; e) l’interconnessione alle reti multiple; f) la disponibilità di nuove bande di frequenza; g) la capacità di offrire servizi a banda larga e multimediali ottenuti con una qualità paragonabile a quella delle reti fisse, supportando fino a 144 Kb/s in tutte le condizioni e fino a 2 Mb/s in ambienti indoor con bassa mobilità. Tradotto in termini di prestazione di servizi, i competenti gruppi di lavoro li hanno classificati in quattro diversi tipi generici:

Servizi vocali di base ed evoluti, includenti applicazioni come l’audio-conferenza;

Servizi dati a bassa velocità (come messaggistica ed e-mail) in maniera economicamente conveniente;

Servizi dati a media velocità per supportare l’accesso ad Internet ad una velocità compresa tra 64 e 144 Kb/s;

Servizi dati ad alta velocità per videoconferenze di alta qualità e per l’accesso a reti a commutazione di circuito e/o di pacchetto.

Malgrado gli auspici, la telefonia 3G ha attraversato e sta attraversando vicende burrascose, durante la sua infanzia. Dal punto di vista tecnologico, la definizione degli standard non è ancora approdata ad un risultato unico mondiale, anche se è giunta ad una

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certa uniformità continentale. Per quanto riguarda invece il lato economico, le aste miliardarie del 1999-2000- fatte per la concessione delle licenze- hanno inferto un duro colpo a tutti gli operatori che hanno sostenuto costi elevatissimi per poter vedere, secondo le più rosee previsioni, i primi profitti a partire dal 2007. In Italia il lancio ufficiale dell’UMTS- continuamente annunciato come imminente- è avvenuto nel marzo 2003, con il servizio di 3. Nel frattempo sono cambiate molte cose e gli entusiasmi del 2000 sono man mano andati ridimensionandosi a causa di difficoltà di ogni genere incontrate sia da parte dei gestori di rete, sia da parte dei produttori di hardware. I problemi sono sorti in primis a causa del grande sforzo materiale ed economico per realizzare un’infrastruttura di rete capillare e complessa partendo praticamente da zero, poi a causa del disagio nel creare terminali adatti ed efficienti. Ai tempi dilatati c’è da aggiungere un’ulteriore criticità nel sopravvivere in un settore già saturo. Per questo motivo i gestori storici hanno investito sul GPRS che, nonostante non sia sempre garante di velocità e stabilità, si è rivelato abbastanza valido per servizi come la posta elettronica e gli MMS (Multimedia Messaging Service), tipicamente a banda stretta. Comunque, ciò che interessa è che, dopo una lunga fase di sperimentazione e appuntamenti disattesi, l’UMTS è a tutti gli effetti operativo. Certo, per adesso esso non riesce ad imporsi come gli analisti avevano previsto, ma questo è accaduto già per le altre tecnologie, un tempo troppo giovani per riscuotere successo. Due principali problemi ne rallentano ancora l’ascesa: la parziale copertura del territorio e il fatto che UMTS si pone ancora come tecnologia d’elite a causa dei costi dei terminali che- offerte commerciali a parte- oscillano tra i 400 e i 900 euro. Per agevolare la penetrazione di tale nuovo sistema è quindi necessario assumere delle politiche di prezzo aggressive e affidarsi ad una costante attività promozionale; l’ingresso di almeno altri due concorrenti a 3 sarà decisivo per l’aumento della qualità dei servizi e dell’offerta di terminali e ancora per la riduzione delle tariffe. Attualmente i due

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gestori attivi in Italia sono due, ma con offerte diametralmente opposte: 3 è partito con i videofonini per l’utenza consumer (ma poi anche per la fascia business), Vodafone con le schede di connessione per una clientela aziendale selezionata. Per scoprire il destino dell’UMTS in Europa, tutti gli occhi sono puntati sulla nostra Italia, in quanto essa rappresenta un caso particolare nei confronti del settore Tlc: negli ultimi dieci anni ha infatti fatto registrare un boom senza precedenti, tant’è che il mercato GSM- ormai saturo- è arrivato a 54 milioni di connessioni (fonte: Gartner Group) e l’UMTS gode del maggior numero di utenti rispetto al resto dell’Europa. In questa sede illustreremo tutti gli aspetti della tecnologia per capirne il funzionamento e la complessità, partendo dal lato funzionale e strutturale dell’UMTS per poi arrivare a parlare dei gestori italiani e della copertura del territorio, fino ad un’ultima panoramica sui servizi e le applicazioni disponibili o previste per il prossimo futuro mediante un approfondito dossier su 3. 2.6.1 Frequenze e prestazioni di mobilità: l’interfaccia

radio e il concetto di software radio Le frequenze scelte a livello internazionale per la rete UMTS europea sono molto simili a quelle del sistema GSM di tipo dual-band: tra i 1900 e i 1980 MHz in uplink e tra i 2110 e i 2170 per il downlink. Ogni banda è divisa in canali radio di ampiezza compresa tra 4,4 e 5 MHz, variabili a unità di 200 KHz. A loro volta i canali hanno al loro interno i dati organizzati in trame (unità elementari di trasmissione) con durata pari a 10 ms, ancora suddivise in 15 intervalli elementari (time slot). Lo standard specifica tre generi di stazione base, denominate celle, distinte fra loro per caratteristiche di potenza, velocità operativa e per tipo di antenna: picocelle, microcelle e

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macrocelle. Le prime servono ambienti ristretti come stazioni o aeroporti e hanno un raggio di copertura di qualche decina di metri; le seconde possono essere paragonate alle celle GSM utilizzate nei centri urbani e il loro raggio di copertura raggiunge alcune centinaia di metri, mentre la velocità massima di 2 Mbps ottenuta nel primo caso scende qui a 384 Kbps. Infine, le macrocelle sono progettate per la copertura delle zone extraurbane, ad esempio lungo le autostrade, ed in teoria consentono di mantenere la conversazione quando ci si muove ad alta velocità. La velocità dei dati supportata arriva a 144 Kbps. Ma riprendiamo il concetto iniziale di riuso delle frequenze, concetto che sorge dal fatto che le risorse disponibili a radiofrequenza sono limitate e che ha come obiettivo fondamentale l’incremento delle capacità del sistema. Gli sforzi compiuti per aumentare la capacità di un servizio radiomobile sono indirizzati principalmente nell’incrementare il numero massimo di utenti che vi possono accedere, non dimenticando, ancora una volta, la limitatezza delle risorse radio. Queste ultime posseggono tale caratteristica in quanto le frequenze dello spettro elettromagnetico, avendo la capacità di propagarsi liberamente nello spazio, sono richieste per un’enorme quantità di servizi mobili a scopi civili, militari, scientifici. In secondo luogo, lo spazio in cui le radiofrequenze si propagano è condiviso da tutti, per cui una frequenza impiegata da un utente non può essere impiegata da nessun altro entro determinati limiti territoriali, pena un pesante rischio di interferenze. Un’altra caratteristica delle radiofrequenze è la loro diversa lunghezza d’onda che le porta ad avere differenti e specifiche caratteristiche di propagazione, utili per determinati servizi e non per altri. Storicamente, le bande di frequenza ritenute con caratteristiche adeguate al servizio radiomobile erano quelle comprese tra circa 70 MHz e 500 MHz, tuttavia fra queste solo 18 MHz sono disponibili per servizi civili. Per questo motivo allora si è andati alla ricerca di altre risorse di banda, dei 900 MHz prima e dei 1800 MHz più di recente.

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Quanto appena detto comporta una premessa ai fini dell’estensione della capacità dei sistemi radiomobili, ma non costituisce l’unica chiave di volta del problema: anche un’ottimizzazione dell’efficienza spettrale4 potrebbe aumentarne l’entità. Essa si esprime in canali/MHz •Kmq e prevede almeno tre settori d’intervento, uno dei quali è il cosiddetto accesso multiplo, le cui tecniche permettono di utilizzare la stessa portante radio per la creazione di più canali fisici, a parità di

banda a RF. In termini più generici, il termine accesso multiplo indica le modalità con cui gli utenti, accedendo alla risorsa radio, la condividono tra loro. Tutte le tecniche di accesso multiplo hanno la peculiarità per cui ogni singola risorsa è disponibile per qualunque utente della rete, anche se, una volta assegnata, è ad intera disposizione di quel tal cliente per la totale durata dell’impegno richiesto. Nel momento in cui l’utente fa richiesta di accesso mediante un’apposita procedura, la rete gli assegna una risorsa libera da impegni in quel frangente di tempo; è ovvio che con questa procedura sono possibili limitazioni di accesso legate alle previsioni di traffico. Le principali tecniche di accesso multiplo si dividono in tre famiglie: FDMA, TDMA, CDMA. La prima tecnica si inserisce nel campo dei sistemi analogici e la sua sigla sta per Frequency Division Multiple Access. TDMA (Time Division Multiple Access) è invece una tecnica di tipo numerico in cui i diversi utenti che accedono contemporaneamente al sistema utilizzano un medesimo canale radio ma sono identificati e contraddistinti per mezzo della diversità di tempo. Infatti il segnale che modula l’interfaccia radio è suddiviso in intervalli temporali consecutivi, chiamati time slot, che si ripetono ciclicamente. CDMA (Code Division Multiple Access) è anch’essa una tecnica numerica di accesso multiplo, ma si differenzia dalle precedenti poiché permette agli utenti di trasmettere nello stesso tempo, oltre che sulla stessa frequenza. Ciò è possibile in quanto la separazione tra gli

4 “L’efficienza spettrale è il rapporto tra quantità d’informazione e banda di frequenza occupata, per unità di superficie”, (Manni, 2002, pag. 52).

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utenti avviene per mezzo dell’assegnazione di un codice che rimanda all’informazione di un fruitore specifico in maniera univoca, in modo da poterla distinguere da quella degli altri. La trasmissione radio UMTS adopera la tecnica ad allargamento di spettro denominata WCDMA5 (Wideband Code Division Multiple Access) che porta con sè un grande vantaggio: non fissa una quantità massima di utenti da gestire all’interno di una cella perchè ciascun terminale considera il segnale destinato ad altri come semplice rumore elettrico di sottofondo. Per questo motivo, almeno in teoria, il numero massimo di fruitori della tecnica WCDMA per il sistema UMTS può risultare da quattro a sei volte superiore rispetto a quello spettante al sistema GSM. Oltre a basarsi su tale tecnologia per i segnali di fonia con modalità FDD (Frequency Division Duplex- che utilizza due distinte gamme di frequenza opportunamente distanziate tra loro durante la trasmissione radio, bidirezionale), UMTS si fonda su TD/CDMA, con modalità TDD (Time Division Duplex- impiegata nella gestione del traffico asimmetrico su una stessa frequenza portante ma con time slot posti in trame diverse) per la trasmissione di dati. Le tecniche CDMA permettono poi al terminale mobile di sincronizzarsi contemporaneamente con più stazioni base per agevolare il passaggio dall’una all’altra; tuttavia questo inficia la semplicità di commutazione (handover) tra due celle, che diviene quindi più complessa. A sua volta la complessità, si sa, può portare alla creazione di alcuni errori a cui UMTS, in quanto orientato allo scambio dati, sa come ovviare: esso infatti supporta ben quattro alternative per la correzione dei dati da trasmettere in tempo reale che vengono scelte di volta in volta singolarmente a seconda del livello di disturbo e della qualità richiesta dal servizio. A proposito del concetto di interfaccia radio e delle numerose soluzioni adottate nel suo ambito, è ben chiaro che il cammino verso

5 Si intende per W-CDMA il metodo d’accesso che sfrutta il principio del CDMA con una chip-rate particolarmente elevata.

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la definizione di uno standard unico su base mondiale è molto lungo, arduo e controverso. La soluzione estrema a queste disparità potrebbe essere data da una sorta di software nomade dertouzosiano6, ovvero da un’interfaccia radio capace di adattarsi all’ambiente in cui si viene a trovare man mano, modificando e plasmando le proprie caratteristiche sulla base di un’implementazione software ad hoc. D’altro canto, nel più ristretto territorio della telefonia mobile si parla spesso di software radio, “una tecnologia capace di realizzare una interfaccia radio flessibile, multi-service, multi-standard, multi-band, controllabile mediante opportuno software, in modo da adeguarsi all’ambiente radio che si trova di fronte” (Manni, 2002). Bisognerà aspettare un po’ di tempo prima che quest’opzione diventi realtà, ma quando ciò accadrà sarà fatto un notevole passo avanti verso la personalizzazione della tecnologia, ossia verso l’adesione perfetta tra esigenze personali ed offerta tecnologica. 2.6.2 Varietà di traffico Il traffico della rete UMTS viene suddiviso in quattro categorie, trattate per soddisfare le necessità di latenza specifiche, ossia per porre rimedio ai ritardi di trasmissione. Ad esempio, la classe Conversazione assicura le latenze più basse e costanti, in quanto la voce deve transitare in tempo reale e senza ritardi, tipici delle telefonate via satellite. La classe Streaming è resa sicura per la visione di filmati prelevati da un server sulla rete fissa e, anche in questo caso, la latenza è costante. Tale classe è stata prevista per i servizi a valore aggiunto quali notiziari e informazioni sul traffico. La categoria Interattiva si riferisce al traffico dati sensibile ai ritardi, come il controllo remoto di un computer o i giochi in rete: in questo

6 Il concetto di software nomade è stato auspicato da Michael Dertouzos in “La rivoluzione incompiuta”, Apogeo, Milano, 2002.

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caso UMTS garantisce un minor tempo di attraversamento della rete, soprattutto se confrontato con quello della rete GSM o GPRS. L’ultima classe in cui il sistema suddivide il traffico è la Background che raccoglie le esigenze di comunicazione dati non critiche, come il download di file e le e-mail. Tutte queste categorie di divisione del traffico sono utili anche per caratterizzare i servizi di rete end-to-end (tra due terminali) a seconda della Qualità del Servizio (QoS), di cui però ognuno di noi ha una percezione personale. La sensibilità al ritardo, componente principale che permette di distinguere tra loro le diverse classi, decresce a partire dalla classe Conversazionale, in quanto essa- assieme a quella Streaming- è adatta a trasportare traffico real time. D’altro canto, Interattiva e Background hanno vincoli di ritardo meno stringenti che le dotano di una migliore resistenza agli errori grazie a più efficaci codifiche di canale e meccanismi di ritrasmissione. I terminali e le schede UMTS sono stati progettati affinché i flussi dati di classi diverse possano essere convogliati su canali fisici differenti, ognuno con le proprie caratteristiche di banda; tutto questo per poter, ad esempio, videotelefonare e aprire una pagina web contemporaneamente, in tutta tranquillità e sicurezza. Questa capacità di suddivisione di traffico a seconda dell’urgenza e per assegnata priorità è uno dei grandi vantaggi che separa UMTS da GSM e Wi-Fi7, ma è anche fonte di notevoli complicazioni tecniche. Ad esempio, le difficoltà maggiori si incontrano quando un terminale UMTS deve inoltrare una chiamata verso un telefono fisso: a seconda degli apparati disponibili (rinnovati molto lentamente dagli operatori di telefonia fissa) può essere necessaria una doppia conversione del segnale prima in forma analogica e poi nuovamente in forma digitale; questo fatto da solo giustifica la modesta qualità del suono quando si esegue questo genere di comunicazione.

7 Sigla che sta per Wireless Fidelity e che sta ad indicare la nuova tecnologia senza fili, diretta concorrente dell’UMTS nel campo della telefonia mobile.

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2.6.3 Struttura di rete L’organizzazione fisica della rete UMTS ricalca quella GSM in modo da ridurre i costi da parte dell’operatore che deve curarne l’installazione. Ciascuna stazione base scambia i dati mediante un collegamento fisso tradizionale e digitale ad alta velocità su fibra ottica. Gli standard suddividono gli elementi della rete in quattro aree principali: la scheda USIM (Umts Subscriber Identity Module), il terminale, la rete di accesso e la rete di trasporto. Quest’ultima è rappresentata dalla cosiddetta Core Network8, che è responsabile del transito dei dati necessari per la comunicazione, scomposti in dati per la segnalazione (inoltro di chiamata e tariffazione) e dati per il traffico (audio, video, ecc.). La rete di accesso è invece l’insieme delle apparecchiature che gestiscono le risorse del sistema e che le assegnano dinamicamente agli utenti bisognosi di aprire una nuova comunicazione. I protocolli della rete di trasporto e della rete di accesso sono organizzati a strati, un po’ come il protocollo IP usato per Internet. Lo scambio dei dati tra le centrali è affidato per lo più alla tecnologia ATM (Asynchronous Transfer Mode), scelta sia perché le sue connessioni sono già state usate all’interno delle dorsali Internet e telefoniche, sia perché essa gestisce con facilità i vari livelli di priorità nella consegna di dati, cosa che distingue l’UMTS dal GSM. Quando gli standard UMTS che specificano la core network supportano le connessioni tra centrali del tipo a commutazione di circuito (si veda par. 2.4), essi si appoggiano al livello di trasporto ATM mediante il protocollo di conversione Aal2 (Adaptation layer 2), il quale aggrega più flussi nello stesso canale ATM. Per quanto riguarda invece le connessioni a commutazione di pacchetto, si utilizza Aal5 (Adaptation layer 5) che trasporta una mutata versione del protocollo GTP (Gprs Tunnelling Protocol). 8 “La Core Network è la componente del sistema UMTS che, attraverso le sue funzioni di commutazione e di routing , mette in comunicazione le varie sezioni della rete d’accesso, rappresentata da UTRAN”, (Manni, 2002, pag. 414).

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Il gruppo di protocolli UMTS è molto vasto e complesso per venire incontro alla necessità di raccordare reti per tipi di traffico differenti e con diverse dimensioni di pacchetti. Per tale motivo sarebbe impossibile passarli in rassegna tutti in questa sede: rimandiamo alla documentazione dell’organizzazione Internet Engineering Task Force che ha collaborato con 3GPP (Third Generation Partnership Project – www.3gpp.org) per ottimizzare e incrementare l’integrazione tra UMTS e Internet.

2.6.4 La componente satellitare La rete UMTS è suddivisibile in due parti tra loro indipendenti: la componente terrestre UTRAN (UMTS Terrestrial Radio Access Network) e quella satellitare, indicata genericamente con l’acronimo S-UMTS. L’assegnazione delle frequenze per i nuovi sistemi radiomobili 3G non riguarda solo la prima ma è prevista una banda simmetrica anche per la componente satellitare. Vi sono delle realtà create appositamente per individuare la soluzione più opportuna per questo tipo di sistema che agogna ad una globalità di copertura che la rete terrestre non può assicurare. Ad esempio, Inmarsat è un consorzio nato per la sicurezza e le comunicazioni in mare che, a partire dal 1979, ha messo a disposizione della propria clientela satelliti posizionati sull’orbita geostazionaria per garantire la copertura globale del mondo, escluse le regioni polari. Questa organizzazione intergovernativa opera secondo la definizione di quattro aree oceaniche per il puntamento dei satelliti, secondo la sua vocazione marittima. In ciascuna area oceanica, i clienti di Inmarsat possono così effettuare chiamate e riceverle seguendo le modalità adoperate con la rete terrestre e senza complicazioni.

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A partire dagli anni ’90, le stimolanti previsioni nei confronti della telefonia mobile hanno fatto lievitare le proposte per la realizzazione di nuovi sistemi via satellite. L’obiettivo comune di tali proposte era quello di estendere la copertura dei sistemi cellulari terrestri mediante il dispiegamento di una costellazione di numerosi satelliti, per poi giungere alla copertura globale del territorio. Si giunse così allo sviluppo di una famiglia di sistemi, chiamata GMPCS (Global Mobile Personal Communications via Satellite); di questa fanno parte tre progetti: Iridium, Globalstar ed ICO. Il progetto Iridium è stato proposto da Motorola nel 1995 e la sua rete è basata su una costellazione di 66 satelliti operativi tutti uguali tra loro che inizialmente dovevano essere 77, come il numero atomico dell’elemento chimico Iridio da cui il sistema trae il nome. La geometria della costellazione garantisce una completa copertura del mondo, comprese le regioni polari. La particolarità dei satelliti Iridium è il loro periodo di rivoluzione, di soli 100 minuti: questo comporta un capovolgimento del concetto di mobilità, in quanto non è più il terminale a spostarsi rispetto alla rete, ma è quest’ultima che si muove velocemente e rende trascurabili i movimenti degli utenti. Il primo

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lancio multiplo di questo tipo di satellite è avvenuto nel 1997, mentre nel 1998 il consorzio ha annunciato la disponibilità commerciale del servizio. Globalstar è un sistema progettato per fornire i servizi di telefonia mobile nella fascia attorno all’equatore, servendo quindi di fatto non l’intero globo ma le zone più popolose della Terra e quindi quelle di maggiore interesse commerciale. La sua costellazione consta di 48

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satelliti, di cui 36 risultavano lanciati già nell’agosto 1999; il completamento della costellazione avvenne nello stesso anno, così come l’inizio della commercializzazione di Globalstar. ICO prende il nome dall’omonima compagnia privata creata appositamente per questo progetto nel 1995. Dei tre sistemi precedentemente indicati, questo è quello basato su tecnologie certamente meno innovative e già consolidate. La costellazione di ICO

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conta dieci satelliti e, nonostante questo, prevede una copertura globale del mondo. Accanto ai sistemi GMPCS, esistono dei sistemi satellitari che offrono- su aree regionali o continentali- servizi di telefonia mobile via satellite mediante satelliti geostazionari. Fino a qualche tempo fa questa soluzione era considerata sorpassata, ma ultimamente la si sta rivalutando. Alcuni sistemi Super-GEO (così vengono definiti) sono,

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a titolo informativo, AceS, Thuraya, EAST e Agrani. Essi sono sicuramente meno conosciuti dei ben più noti GMPCS, ma si candidano ad essere dei loro validi avversari, ciascuno nelle proprie aree di competenza. Al contrario dell’ambito terrestre- in cui per il vantaggio di tutti ci si augura uno standard comune almeno a livello continentale- l’ambiente satellitare è un terreno altamente competitivo dove la coesistenza di diversi sistemi è rara e instabile ed accordi tra enti con interessi convergenti sono quantomai scarsi. In poche parole, ciò che avviene per il mondo “terrestre” viene estremizzato in ambito satellitare, sia per il diverso dispiegamento della rete (da realizzare in un’unica soluzione) che per i costi iniziali più elevati che per la “mondialità” del mercato che rende ogni aspetto più complesso e oneroso. 2.6.5 Modalità operative ed antenne intelligenti: il

concetto di rete cellulare a due strati La commutazione tra modalità UMTS e modalità GSM al variare della copertura radio è resa facile da una caratteristica del sistema UMTS: la suddivisione del flusso dati di controllo in lassi temporali è stata studiata in modo da dare al processore del terminale il tempo di sorvegliare lo stato della rete GSM e commutare su di essa velocemente, in caso di caduta del segnale. Se quindi questo genere di operazione risulta facile e diretto, la commutazione opposta- da rete GSM a rete UMTS- è molto più complessa, in quanto dipende da informazioni scambiate tra i gestori delle due reti. Inoltre, in aggiunta a questo fatto, si pone il problema per cui la rete GSM non supporta molte delle funzioni promosse dall’UMTS: ciò significa che non è

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possibile mantenere tutti i tipi di comunicazione uscendo dalla zona di copertura della rete UMTS stessa. Al di là delle soluzioni tecniche già individuate per la 3G, il settore della comunicazione radiomobile lavora in un continuo sforzo verso più alte prestazioni di qualità e capacità e in direzione di un incremento dell’efficienza nella progettazione e realizzazione sia degli apparati che dei sistemi. Gli obiettivi previsti da UMTS sono molteplici e riguardano soluzioni avanzate per l’interfaccia radio, la pianificazione della copertura mediante celle radio sempre più piccole e organizzate in strutture gerarchiche, innovativi metodi di elaborazione dei segnali. Nonostante i buoni propositi e risultati, nessuno di questi artifici ha ancora realizzato la varietà di connessioni spaziali da generare nella rete. In altri termini, fino a poco tempo fa non si era pensato di valorizzare appieno la dimensione spaziale che, se opportunamente segmentata, avrebbe potuto dar vita ad un nuovo tipo di tecnica di accesso multiplo, da aggiungere alla FDMA, TDMA o alla CDMA. Questa nuova tecnica è la cosiddetta SDMA (Space Division Multiple Access) e consente a più utenti della stessa cella di utilizzare contemporaneamente il medesimo time-slot sulla stessa portante. Questa geniale tecnica di segmentazione è ottenibile per mezzo di un sistema di antenne intelligenti (smart antennas), ossia di un impianto radiante (costituito da numerose antenne elementari gestite da un controllore adattativo) capace di modificare la sua risposta in termini di tempo, frequenza e spazio; tale soluzione permette la realizzazione di fasci ristretti rivolti verso la stazione mobile. Allo scopo di promuovere lo sviluppo delle antenne intelligenti- dette anche “adattative”- la Commissione dell’allora Comunità Europea ha fondato il consorzio TSUNAMI (Technology in Smart antennas for UNiversal Advenced Mobile Infrastructure) che ha partecipato ai programmi RACE prima e ACTS poi. A differenza di quel che avviene nel tradizionale schema di copertura cellulare, nella tecnica SDMA l’antenna irradia più fasci in una stessa cella, la forma dei quali è sufficientemente affilata per consentire di

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mantenerli spazialmente distinti. I principali vantaggi di questo artificio sono: un generale aumento della qualità e capacità del sistema, una possibile riduzione della potenza all’uscita del trasmettitore (per cui un maggior guadagno dell’antenna) e un miglior margine all’attenuazione del segnale. Come accennato prima, la 3G ha introdotto anche il concetto di struttura cellulare gerarchica, a causa della progettazione di reti micro/picocellulari previste nelle aree ad alta densità di traffico. Tale innovazione rappresenta la risposta ad una grande sfida tecnica, in quanto, quando le celle risultano troppo piccole, le procedure che dirigono l’handover nel passaggio tra celle vanno in crisi. Com’è chiaro, infatti, quanto più le celle sono piccole tanto più grande è il numero degli handover richiesti e quindi il carico elaborativo della rete. Le possibili implementazioni della struttura cellulare gerarchica sono di due tipi: le celle concentriche e la copertura ad ombrello di microcelle. Nel primo caso, la cella dello strato inferiore (più ampia) gestisce sia il traffico che la segnalazione e passa il solo traffico alla cella dello strato superiore (più piccola), con minore potenza. Nel secondo caso, invece, le picocelle rappresentano lo strato inferiore, mentre la struttura superiore consiste in uno strato di macrocelle. 2.6.6 Gli attuali limiti dell’UMTS Fino ad adesso UMTS non ha espresso in maniera completa ogni sua potenzialità e per questo paga le conseguenze con un trend di crescita economica più basso rispetto alle eccessivamente ottimistiche previsioni. Non si può certo parlare di fallimento come alcuni tecnoscettici hanno già fatto, ma semplicemente di una tiepida accoglienza da parte del mercato finanziario. In Italia gli abbonamenti hanno da poco fatto registrare un discreto trend di crescita in continua,

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positiva evoluzione. I fattori ricollegabili allo scarso successo dell’UMTS sono soprattutto economici: gli operatori hanno dovuto affrontare un massacro più che uno sforzo economico a partire dalla lotta per le frequenze, cosa che li ha spinti a ridimensionare i loro imponenti progetti. I problemi riguardano innanzitutto la non completa copertura del territorio (peraltro prevista sin dal progetto iniziale) che invece si rivolge ai più grandi centri urbani, soprattutto settentrionali, in quanto con un reddito pro-capite maggiore. Dal momento che il quarto gestore non è stato accolto con l’ovazione sperata, questo problema è andato acuendosi per la mancanza di quel piccolo capitale iniziale che potesse incentivare l’investimento di grandi cifre sullo sviluppo della rete. A tutto ciò si aggiungano le spese per mantenere stabile la struttura: è chiaro che la scelta orientata verso una lenta ma costante crescita strutturale è stata forzata, in modo da diluire l’investimento ed evitare grossi esborsi. Un secondo problema è rappresentato dalla scarsa offerta quantitativa e qualitativa di telefoni cellulari UMTS. Nonostante essi vengano venduti sottocosto, risultano ancora troppo costosi e tecnologicamente sorpassati rispetto alle funzioni che la rete è in grado di offrire. Una compagnia telefonica come Vodafone, già sul mercato da anni, per i motivi sopra esposti non ha voluto rischiare di inquinare un marchio solido e riconosciuto come il suo ed ha allora deciso di mettere a disposizione dei propri clienti solo una scheda per computer portatili, come offerta di connettività. Con ogni probabilità, la scelta da parte di TIM di non apparire per adesso sul terreno dell’UMTS è dettata da queste stesse motivazioni. D’altra parte non si prevedono miglioramenti sul fronte telefonini per almeno qualche altro mese, fino a metà 2004, e si pensa che solo a partire dal 2005 l’offerta sarà concorrenziale con quella GSM. Un altro neo dell’attuale standard UMTS riguarda il roaming. In questo ambito tale concetto assume un significato leggermente differente da quello cui siamo da sempre stati abituati: qui si parla del

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passaggio alla rete GSM nel caso in cui la copertura nativa non sia disponibile. Quando si è all’estero, il telefonino UMTS si comporta come un qualsiasi altro cellulare GSM, ma, dal momento che il roaming internazionale di questo sistema è ancora allo stato embrionale e gli accordi tra gestori temporeggiano, non è inconsueto che s’incappi in spiacevoli questioni. Anche la forte propensione dello standard ai servizi di rete costituisce per ora un problema, quando si è all’estero. Infatti, essendo i servizi di interconnessione tra reti distinte di operatori distinti soggetti a solidi vincoli di natura commerciale, risulta difficile pensare che essi siano disponibili in maniera così chiara come avviene per le chiamate vocali; in taluni casi il roaming potrebbe anche non essere garantito. Dal punto di vista tecnico, una soluzione potrebbe essere servita da un roaming dei servizi dati tra reti GSM/GPRS e UMTS, tuttavia non sempre l’applicazione o i protocolli veicolati da quest’ultimo supportano tale opzione. Bisogna quindi aspettare un altro po’ di tempo per vedere le potenzialità dell’UMTS operative a tutti gli effetti: del resto anche per fidarsi del TACS prima e del GSM poi gli italiani hanno fatto trascorrere un certo periodo, eppure il GSM aveva dei difetti che oggi l’UMTS, ancora agli albori, ha già di lunga superato. A tal proposito, l’esperienza insegna a credere che quando la qualità dei servizi sarà sufficientemente alta, la progressione ed il numero degli abbonamenti cresceranno assieme alla propensione di spesa da parte dei consumatori. Parleremo nel prossimo capitolo dei fattori economici in qualche modo legati al successo o all’insuccesso dell’UMTS, per ora riassumiamo parte dei problemi inerenti il sistema o i terminali nella seguente tabella riportata, nei contenuti, dalla rivista PC Magazine9. Problema Causa Note

9 P. Canali, L. Caputo, S. Cera, S. Ciampoli, E. Cus, La terza generazione, in “PC Magazine”, N.214, aprile 2004.

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Durata ridotta delle batterie

Passaggio frequente da/per Umts a Gsm e viceversa

Problema collaterale della scarsa copertura della rete Umts

Sms ricevuti con ritardo

Quando il messaggio viene ricevuto dall’operatore l’utente non è raggiungibile

Problema collaterale della scarsa copertura della rete Umts: il sistema può impiegare tempo prima di attestare l’utente su una delle due reti

Anomalie con la segreteria telefonica (messaggi persi, notifiche non ricevute)

Gli apparati che gestiscono questo servizio sono fisicamente distinti da quelli che controllano le chiamate utenti e possono venire notificati in ritardo sui cambiamenti di stato

Problemi software di interoperabilità fra apparati diversi possono aggravare problemi di rete

Ritardi evidenti nel parlato durante una chiamata

Problemi software del telefono nella parte di decodifica del segnale, non ottimale passaggio da una cella ad un’altra (handover) sempre dovuta al telefono o alla rete

La qualità effettiva del segnale aggrava i problemi esistenti sul telefono, così come i frequenti cambiamenti nella struttura della rete

Tab. 2.1 - Principali problemi riscontrati negli apparati UMTS 2.6.7 Servizi e applicazioni: il Virtual Home Environment Come si è visto nel corso del corrente capitolo, la tecnologia UMTS non solo offre i consueti servizi di telecomunicazione (voce, chiamate d’emergenza, SMS) ma introduce anche il concetto di flessibilità nei servizi. Tutto ciò avviene non solo in nome dell’erogazione di un’ampia gamma di servizi vocali, dati e multimediali, ma anche per consentire una differenziazione delle offerte proposte da fornitori di contenuti o servizi, non sempre coincidenti con quelli degli Operatori radiomobili. In altri termini, lo standard UMTS vuole garantire, nei confronti dei servizi offerti, ciò che nel mondo delle telecomunicazioni viene definito come mobilità del terminale e dell’utente. Entrambe le modalità si riferiscono alla capacità dell’utente di accedere a servizi personalizzati indipendentemente dal

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terminale e dalla rete utilizzati. Per tale scopo, UMTS ha adottato la tecnica delle smart card- presa in prestito dal GSM- modificata opportunamente dal consorzio 3GPP mediante una innovativa architettura di servizio, in grado di offrire il cosiddetto Virtual Home Environment (VHE). Esso è un ambiente virtuale in cui l’utente può utilizzare un proprio profilo di servizio, consistente in un insieme di servizi da lui scelti e personalizzati da usare in qualsiasi situazione e con qualunque terminale. Gli analisti concordano nel credere che il 2005 sarà l’anno in cui l’impatto del traffico multimediale mobile supererà quello del traffico voce, ma bisognerà attendere il quinquennio successivo per vedere un consolidamento del fenomeno: nel 2010, infatti, la banda larga mobile dovrebbe regnare incontrastata. Queste previsioni indicano quindi che il percorso che si sta profilando è nel senso dell’integrazione tra la tecnologia Internet e la telefonia mobile: per tale motivo si pensa si andrà incontro ad un allontanamento dalla tradizionale connotazione verticale del contesto dei sistemi di servizi, a favore di una visione globale e allo stesso tempo personalizzata. Rimandiamo al capitolo 4 la trattazione specifica dei servizi offerti dall’attuale, unico servizio di telefonia UMTS in Italia: quello di H3G, noto col nome del servizio di 3. 2.6.8 Schede USIM e schede dati UMTS La rete UMTS supporta la connessione sia ai telefoni cellulari che alle schede radio da collegare al PC. La struttura interna di entrambi si avvicina molto a quella dei loro parenti GSM/GPRS, pur essendo gli standard incompatibili tra loro. Il problema principale che si oppone alla realizzazione di telefoni o schede bistandard è quello del peso e delle dimensioni del telefonino, che dovrà avere in sé tutti i circuiti

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GSM accanto ai circuiti UMTS: viene da sé che questo tipo di dispositivo risulterebbe troppo pesante, ingombrante e di scarsa autonomia. Il cuore di un terminale UMTS è rappresentato da un microprocessore che elabora i protocolli di rete. Il processore padre dialoga con la sezione soft-radio, composta da un circuito DSP (Digital Signal Processor) ad alta velocità abbinato ad un campionatore digitale e responsabile della modulazione e demodulazione del segnale a radiofrequenza. Display, rubrica, tastiera, suoneria e orologio sono gestiti da un ulteriore CPU che esegue un sistema operativo standard; filmati, rubrica, foto e messaggi sono invece di norma affidati ad un chip di memoria non volatile oppure a schedine di espansione Flash Rom. I telefoni UMTS utilizzano le cosiddette USIM, smart card elettricamente e meccanicamente simili alle SIM GSM, all’interno delle quali però le informazioni sono organizzate in maniera differente da come avviene per esse. Attualmente e da qualche mese, i videofonini commercializzati da 3 sono Sim-locked e quindi leggono unicamente le schede USIM del proprio gestore e non funzionano con le SIM, degli altri operatori. Tale fenomeno ci era finora sconosciuto, ma il resto dell’Europa e gli USA vi erano già abituati da tempo: si tratta di una mossa commerciale che garantisce ai costruttori e ai gestori un guadagno sull’hardware. Questa ipotesi è peraltro suffragata dal fatto che finora 3 non ha reso possibile acquistare un telefonino separatamente da una sua USIM. Per quanto concerne le schede dati per PC UMTS, il riferimento è dato dalle schede GPRS, la cui sezione radio è pressoché identica a quella delle prime. Una funzione in più espressa da una scheda UMTS è permessa da un software di emulazione terminale sul PC che consente di usare microfono, webcam ed altoparlante del computer per compiere una videotelefonata in rete UMTS verso un videofonino. Essendo ancora in una fase infantile, non tutti gli operatori UMTS prevedono di attivare questa interessante possibilità già dalla prima

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generazione di prodotti, anche se è comunque sempre possibile effettuare videotelefonate tra un telefonino connesso alla rete UMTS e un personal computer collegato ad Internet.

2.6.9 I terminali UMTS presenti e futuri Al momento, il mercato mondiale UMTS conta circa una decina di modelli di telefoni cellulari col proprio sistema, mentre quello italiano ne ha presentati tre, tutti sotto il marchio di 3. Si tratta di un modello Nec, l’e616, e di due modelli Motorola, l’A835 e l’A925. Nel prossimo futuro entreranno in scena nuove case produttrici, oltre che nuovi modelli, alcuni dei quali verranno commercializzati molto presto. Facciamone una carrellata. Lg dovrebbe fare il suo ingresso nel mercato della telefonia di terza generazione con due modelli a conchiglia dal design molto simile: l’U8100 e l’U8150, già presentati a Smau 2003. Motorola, ormai nota soprattutto per A835, il celebre triband Umts/Gsm/Gprs, è una casa costruttrice di altri innovativi modelli attualmente in commercio, come A920 e A925, definibili come degli smartphone, anch’essi Umts/Gsm/Gprs. Le differenze che intercorrono tra questi modelli riguardano soprattutto il lato estetico e le zone di diffusione: A920 è distribuito ufficialmente solo nei Paesi anglosassoni come Inghilterra e Australia. Il punto di forza dell’intera serie A92x sta nella perfetta sinergia tra il sistema operativo Symbian 7.x e l’interfaccia utente, sperimentati in precedenza su due smartphone Sony-Ericsson: P800 e P900. Tra i modelli certamente più sfiziosi vi è A925, presentato in Italia come il primo videofonino smartphone: dotato di un display a 65.000 colori e tecnologia touchscreen, esso ha integrato il sistema A-Gps che consente di localizzare automaticamente i luoghi di interesse più vicini.

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Anche Nec ha immesso sul mercato i suoi modelli, ma solo uno è attualmente in produzione: e616, mentre e606, e808 ed e808y risultano ormai obsoleti. L’e616 ha un design a conchiglia pulito, maneggevole e robusto ed è dotato di due schermi- uno interno e l’altro esterno- e di due videocamere. Nokia è invece in assoluto la società che ha finora adottato una politica alquanto ambigua in fatto di UMTS: i suoi modelli 6650 e 7600 non sono infatti in grado di effettuare videochiamate, forse la killer-application più apprezzata dagli utenti. La tedesca Siemens ha esordito in Austria e Germania con due terminali: U10 e U15, il primo dei quali non dà la possibilità di usufruire delle videotelefonate. Essendo essi potenzialmente compatibili appieno con l’attuale rete italiana UMTS, ci si chiede se arriveranno prossimamente in Italia. Infine, anche Sony-Ericsson ha debuttato nel mondo della telefonia mobile 3G con un suo modello: si tratta di Z1010, disponibile in Italia a breve. Molto simile nel design al triband Gsm/Gprs Z600 della stessa casa, il terminale sarà munito di una videocamera digitale esterna per la ripresa di immagini per MMS e di una interna per la videocomunicazione. Z1010 supporterà anche la comunicazione Gsm/Gprs, disporrà di Bluetooth10 incorporato e sarà capace di collegarsi via Usb sia con PC che con Mac.

10 La tecnologia Bluetooth è l’ultima nata tra le tecnologie wireless ed è stata concepita per trasmettere voce e dati senza l’uso di cavi, su distanze estremamente brevi. In definitiva, essa consente di eliminare i cavi d’interconnessione tra apparati elettronici.

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LG U8150 Motorola A925

NEC E606 Nokia 6650

Siemens U15 Sony Ericsson Z600

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Capitolo terzo Il mercato e l’offerta della terza generazione 3.1 L’Italia Paese guida Come accennato nel capitolo precedente, i problemi sorti prima e dopo l’avvento dell’UMTS non sono solo di natura tecnica e progettuale, ma anche e soprattutto di ordine politico ed economico. Da questo punto di vista la situazione italiana è indicativa: dalla sperimentazione al lancio della rete si è assistito sia ad una serie di ritardi e rinvii da parte del primo operatore H3G sia allo scarso interesse da parte degli operatori storici Tim e Vodafone, i quali hanno preferito versare sul GPRS. Nonostante la delusione avvertita dagli utenti e causata dalla doppia motivazione riduzione della capacità di spesa/ mancanza di investimenti, gli italiani mostrano di conoscere e apprezzare le potenzialità del sistema UMTS. Tale dato è emerso da un recente sondaggio promosso da I-Lab, il centro di ricerche sull’Economia Digitale dell’Università Bocconi di Milano, che dimostra che più della metà del campione intervistato (il 59,4%) conosce l’UMTS: una percentuale importante, specialmente se si considera che la stima dell’indagine dello scorso anno si attestava intorno al 33%. Se poi l’analisi condotta viene ristretta alla fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni, questa percentuale schizza al 76,9%. Tutti questi dati sono stati confermati da quelli ottenuti dal rapporto sulle

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Telecomunicazioni diffuso dalla Commissione dell’Unione Europea alla fine del 2003, secondo cui gli abbonati UMTS in Italia sarebbero 375.000. Ancora, per quanto riguarda il numero di utenti con abbonamento, Paesi come Regno Unito, Svezia e Austria sono collocate dopo la nostra nazione rispettivamente con 195.000, 12.000 e 10.000 unità. Ciò significa che per l’ennesima volta l’Italia riveste un ruolo chiave quanto a ricettività nei confronti delle nuove tecnologie wireless, come già era avvenuto nella fase sperimentale: la prima chiamata UMTS in Europa con apparecchi prototipali è stata effettuata grazie all’impegno dei Laboratori CSELT di Telecom Italia il 25 novembre 1999, mentre nell’ottobre 2001, a Padova, è avvenuta la prima conversazione in Italia con terminali commerciali NEC. Il motivo per cui il nostro Paese è partito per primo in Europa con l’avventura dell’UMTS va ricercato in un’unica, principale direzione: il successo della telefonia mobile sin dai tempi della nascita del GSM. Le implicazioni di questa asserzione sono quindi di origine economico-finanziarie, regolamentarie ed infine tecnologiche. La leadership italiana rispetto all’intero continente europeo nel campo generico della telefonia in movimento viene confermata dal fatto che il primo ed il secondo operatore italiani risultano i primi in Europa sia per redditività e ritorno sugli investimenti che per qualità e soddisfazione percepite dai clienti; questi ultimi fattori da soli spiegano il basso grado di churn, ossia di passaggio da un gestore ad un altro e quindi la fedeltà nei confronti di un dato gestore iniziale. Il successo ottenuto da entrambi gli operatori seguiti dal terzo può essere interpretato dalla grande disponibilità dimostrata dal consumatore italiano nei confronti di quello che viene giudicato un bene di consumo, più che un servizio essenziale: per questa circostanza le aziende italiane hanno ben pensato di poter provare con l’UMTS. Si badi che l’avventura di questo nuovo sistema potrà anche non avere esito positivo, in quanto il documentato successo del GSM non implica necessariamente una garanzia di vittoria per l’UMTS. Ciò non toglie che i risultati economico-finanziari ottenuti con il sistema di

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seconda generazione costituiscano un importante trampolino di lancio per il sistema universale di telecomunicazione mobile: la voce infatti sarà ancora per molto tempo la fonte più ricca di autofinanziamento per la promozione ad ondate di innovativi servizi a valore aggiunto. Da questo punto di vista lo sforzo che H3G dovrà affrontare sarà molto più grande rispetto a quello di Tim e Vodafone soprattutto, ma anche di Wind: 3 infatti non ha potuto godere dei profitti e della fiducia ottenuti già da anni da parte degli altri operatori dalla propria consolidata clientela. Non si dimentichi che nessun altro bene o servizio (come l’elettricità, l’automobile, gli elettrodomestici, il gas, ecc.) ha mai effettuato una performance di mercato così brillante in così poco tempo come la telefonia mobile e che quindi non si era mai arrivati così velocemente alla saturazione del mercato nel comparto voice, nemmeno con la telefonia fissa. I dati1 rilevati nel quadriennio 1996-1999 dimostrano la velocità con cui le principali variabili economiche del settore si sono mosse, mentre quelli a partire dall’anno 2000 provano un assestamento dei tassi di sviluppo intorno al 20% e quindi una maturità del settore. Altri dati importanti ai fini della nostra analisi riguardano la dinamica degli investimenti complessivi del settore, messi da parte i costi affrontati per l’acquisto delle licenze UMTS: tra il 1995 e il 1997 essi sono passati da 826 a 1030 milioni di euro, mentre a partire dal 1998 gli investimenti hanno toccato l’impressionante soglia degli 1,8 miliardi di euro, per poi giungere ai 3,2 miliardi nel 2001.

1 Elaborazione su bilanci aziendali a cura di Sandro Frova (2003), Università Bocconi di Milano.

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1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001

8261.037 1.030

3.220

1.757

3.186

2.717

0

500

1.000

1.500

2.000

2.500

3.000

3.500

MIL

ION

I (e

uro

)

ANNI

Investimenti complessivi del settore

(1995-2001)

INVESTIMENTI

Fig. 3.1 - Investimenti nella telefonia mobile (1995-2001) Se si confrontano i risultati della figura 3.1 con il contesto italiano del periodo, è di effetto notare che nel 2001 gli investimenti della telefonia mobile corrispondevano al 5,7% del totale degli investimenti nell’industria italiana. 3.2 Innovazione ed investimenti L’ultima tappa del processo evolutivo della telefonia mobile è rappresentata da quella che più volte in questo sito è stata chiamata “telefonia di terza generazione”, la quale rappresenta un grande balzo in avanti verso la comunicazione a banda larga. Ad onore del vero, c’è già chi parla di una possibile quarta generazione tecnologica definendo il Wi-Fi come il sistema capace di integrare sistemi di trasmissione radio riconducibili a differenti tecnologie2 . Nonostante i

2 F. Marinuzzi, F. Tortoreto, GPRS, UMTS, WI-FI e le tecnologie di quarta generazione, Franco Angeli, Milano, 2003, pag. 50.

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numerosi vantaggi offerti da quest’ultimo, la 3G non verrà da esso minacciata, in quanto il Wi-Fi costituirà un suo importante complemento vitale che ne favorirà la diffusione almeno nella fase di transizione dal GSM. Ed è proprio il confronto con la telefonia di seconda generazione che pervaderà le riflessioni seguenti, perché riferendosi al passato si può godere di dati reali e certi. I terminali di terza generazione sono nati per offrire ciò che il GSM e i protocolli associati non potevano dare, ossia una connessione dati ad alta velocità ed un supporto per applicazioni avanzate con la possibilità di accedere ad Internet alle massime prestazioni. Come abbiamo visto nel capitolo precedente, la tecnica di accesso adoperata dall’UMTS permette a tutti gli utenti di trasmettere alla stessa frequenza nel medesimo lasso di tempo mediante l’assegnazione di un codice diverso per ognuno di essi. Inoltre, se nella rete GSM si trasmette all’interno di ciascuna cella su varie frequenze diverse, ordinate in maniera gerarchica in base all’area coperta, nel caso dell’UMTS in ogni cella viene trasmessa un’unica frequenza affinché gli utenti possano avere a disposizione l’intera banda. Ebbene, col progredire della tecnologia e dell’importanza delle applicazioni, l’attenzione nei confronti dell’infrastruttura è andata via via calando, in quanto relativamente stabile rispetto alla componente software, in grado di fornire servizi a valore aggiunto differenti per ogni singolo cliente. In altri termini, la sempre più grande “intelligenza” dei cellulari e la singolarità della comunicazione che essi suggeriscono hanno portato l’attenzione dei costruttori e dei gestori in direzione dello sviluppo di un’interfaccia utente che tenga conto delle performance dei sistemi operativi. Per questo motivo, negli ultimi anni hanno avuto luogo numerose alleanze fra i fornitori di sistemi operativi quali Microsoft, Symbian e 3Com e i produttori di telefoni cellulari. Questi ultimi si sono guardati dal lasciare a tali fornitori la posizione predominante, esternando la volontà di sviluppare un sistema operativo compatibile con le diverse tipologie di terminali e palmari.

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Compatibilità è quindi la parola-chiave nell’era dell’Informazione e della Comunicazione, di cui la telefonia mobile è parte integrante. Questo concetto, applicato al sistema UMTS, consente ad esso di essere veramente universale e a noi di usufruire nella più completa flessibilità dei software installati di volta in volta a seconda delle nostre esigenze. La compatibilità è quindi la soluzione che ci permetterà di creare il terminale ottimale per le nostre necessità di comunicazione via voce, dati e video.

3.2.1 Investimenti nella rete e differenti modelli di offerta La telefonia mobile tutta è basata sull’economia delle reti che a sua volta è caratterizzata da economie di scala sia dal lato dell’offerta che dal lato della domanda. In termini pratici, si parla di economia di scala, nel primo caso, quando avviene il fenomeno della diminuzione dei costi unitari all’aumentare della produzione: l’esempio della telefonia in movimento è da questo punto di vista calzante, poiché man mano che le infrastrutture garantiscono un’estesa copertura territoriale il costo del traffico telefonico per ciascun operatore decresce. Per quanto concerne invece la sponda della domanda, la tecnologia su cui si fonda la comunicazione mobile viene descritta dalla legge di Metcalfe che assegna ad una determinata rete un valore tanto maggiore quanto più grande è il numero di utenti ad essa connessi3. Quest’ultima affermazione dovrebbe far riflettere sul discorso di chiusura del paragrafo 3.2 ma anche sul processo di formazione degli standard tecnologici: la nascita di questi infatti accresce la compatibilità e l’interoperabilità tra le più disparate tecnologie e aumenta agli occhi dell’utente il valore della tecnologia

3 Si tratta, in altre parole, della legge delle esternalità di rete, descritta nella formula n (n-1), dove n è il numero degli individui che formano una data rete.

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ultima stessa. Come descritto da Shapiro e Varian4, uno standard stimola le esternalità di rete attraverso due modalità: la prima è legata al fatto che esso consente di scambiare informazioni senza il bisogno di convertirle in un altro formato; la seconda, strettamente dipendente dalla precedente, è quella per cui la facilità nello scambiarsi le informazioni attira un numero sempre più crescente di utenti che inconsapevolmente provocano l’espansione della rete. Tutto ciò significa che la presenza di molti prodotti e tecnologie incompatibili non fa altro che creare confusione e sospetti nei consumatori, che avvertono il timore di essere vincolati in futuro ad una tecnologia scelta da pochi. Per questo motivo anche i fornitori di prodotti complementari come i software si avvantaggiano dell’esistenza di uno standard. Quando i tempi sono maturi per la nascita di un nuovo standard, lo spettro disponibile viene suddiviso in parti uguali tra gli operatori, per cui all’aumentare del numero di questi i costi per le licenze crescono significativamente. Tale accorgimento regolamentare è molto importante, in quanto garantisce ai newcomers lo stesso trattamento riservato agli incumbents5 ed inoltre fa sì che non esistano frequenze inutilizzate. La domanda di servizi di telefonia mobile produce ovviamente degli effetti sui comportamenti e sulle strategie adottate dai fornitori di servizi che devono tenere conto degli switching costs e delle potenzialità della differenziazione del prodotto. Gli switching costs rappresentano i cosiddetti “costi di transizione” che derivano dalla difficoltà da parte degli utenti di essere reperibili e mantenere la rosa dei propri contatti in caso di cambiamento di operatore. La possibilità di raggirare il problema è stata data dalla portabilità del numero telefonico, ma non è servita a risolvere l’impasse, legata anche ad una certa forma di inerzia dei consumatori.

4 C. Shapiro, H. R. Varian, Information rules. A strategic guide to the network economy, Harvard Business School Press, Boston, 1998. 5 Per maggiori ragguagli sull’argomento, si consiglia: C. Leporelli, A. Nastasi, P. Riverberi, L’accesso e lo sviluppo di nuove infrastrutture, in P. Garrone, S. Mariotti (a cura di), “L’economia digitale”, Il Mulino, Bologna, 2001.

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Dal lato dell’offerta, la differenziazione del servizio può avvenire innanzitutto per mezzo dell’estensione della copertura territoriale, che indica sempre una certa qualità della mobilità e quindi della diffusione del servizio stesso. A tal proposito, è fondamentale che durante la fase di progettazione della rete non si prediliga la quantità del traffico piuttosto che la qualità, per l’uso delle frequenze assegnate. Un altro tipo di differenziazione caratterizzante la telefonia di terza generazione in maniera più specifica riguarda i servizi applicativi a valore aggiunto. Questi dipendono strettamente dalle peculiarità della rete, che dovrà saperli garantire ad una velocità elevata e non semplicemente a quella di 144 kbit/s. E’ inutile dire che tale ambizioso obiettivo necessita per la sua realizzazione di ingenti investimenti da effettuare per la costruzione del network, stimati a livello mondiale intorno ai 300 miliardi di dollari. Soprattutto per questo motivo, gli operatori hanno ritenuto opportuno creare delle alleanze, con lo scopo di abbattere i costi per la ricerca e lo sviluppo delle infrastrutture atte ad alimentare un mercato corposo e attento alle novità permeanti il mondo della telefonia e di Internet mobili.

3.2.2 Considerazioni sugli investimenti UMTS I percorsi di investimento nella telefonia mobile di terza generazione possono essere seguiti e analizzati mediante l’analisi di alcuni fattori che mettono in luce alcune differenze fondamentali tra i diversi sistemi fin qui analizzati. Il punto di riferimento- cui farà capo l’intera, breve analisi che segue sugli investimenti nell’UMTS- sarà il GSM, il primo sistema digitale di telefonia mobile. Come detto in precedenza, gli investimenti nelle telecomunicazioni hanno una natura “reticolare”, ossia si prefiggono di costruire un network di relazioni tra individui che garantiscono ricettività e

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connettività6. Essi definiscono, nella realizzazione di questo reticolo, numerosi effetti, catalogabili in due grandi macro-aree: il lock-in e il feedback. Il primo fenomeno coinvolge sia la produzione che il consumo e si configura come l’insieme delle resistenze al cambiamento, durante il percorso di investimento. Viene facile immaginare che, ai tempi del lancio del GSM, gli elementi di lock-in provenivano essenzialmente dal lato della domanda, in quanto vi era sul mercato la presenza di un unico operatore che poteva gestire la migrazione dal TACS a suo completo piacimento. Per quanto riguarda invece l’UMTS, i fenomeni di lock-in si verificano maggiormente dalla parte dell’offerta, data l’incertezza nella scelta di servizi nuovi e innovativi da introdurre sul mercato. A tale situazione si aggiungono gli effetti di feedback, ovvero il rapporto che corre tra l’adozione dell’innovazione e il valore condotto dagli investimenti realizzati. Questi si verificano quando il valore di una rete cresce o diminuisce in maniera proporzionale al numero di chi vi partecipa. In termini pratici e in negativo, ciò spiega il fenomeno per cui, finchè un consistente numero di utenti non adotta un determinato standard (nel nostro caso l’UMTS), l’incentivo a partecipare al network in questione sia basso, dato l’infimo livello di ricettività che esso genera. Focalizzando l’argomento sul sistema UMTS, il feedback può risultare positivo solo nel momento in cui gli operatori “indovinano” quale servizio possa incontrare il gusto dei consumatori. Conseguenza diretta di tale, dura legge è l’andamento incerto e multiforme dei meccanismi di feedback, che invece nel GSM è sempre stato lineare e positivo, a causa dell’unica traiettoria di servizio rappresentata dal sicuro comparto voice. Dal punto di vista della composizione dell’investimento nella telefonia mobile- che rappresenta la seconda dimensione di analisi dei suoi vari profili- il passaggio dal GSM all’UMTS è caratterizzato da uno spostamento di interessi verso un software model, ossia nei confronti

6 C. Antonelli, New information technology and the knowledge-based economy. The italian evidence, in “Review of Industrial Organization”, n. 1, 1997.

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di un modello di investimento che predilige le componenti immateriali come il software. Se il modello che ha tradizionalmente segnato le telecomunicazioni era di tipo equipment, basato cioè sulle infrastrutture di rete, gli investimenti che sono rivolti all’UMTS si indirizzano alla componente d’accesso e alle applicazioni. Queste ultime prevedono l’integrazione dei servizi di fonia e messaggistica di testo con altri, innovativi servizi. In questo caso, quindi, gli elementi dell’infrastruttura che vengono evidenziati sono quelli che rimandano a tutti i software di rete intelligente che dovranno in qualche modo gestire video, testi e suoni con facilità e meticolosità. Dato l’ampio ventaglio di applicazioni rese disponibili dallo standard UMTS, le traiettorie tecnologiche verranno dirette in futuro nel senso di una reale convergenza fra le piattaforme di comunicazione, sostenuta da alleanze tra operatori IT e TLC. Un altro ambito che merita attenzione è quello dei rapporti che intercorrono tra gli investimenti e le strategie di offerta. Se nell’era del GSM l’investimento infrastrutturale costituiva una pre-condizione per innescare la competizione nell’unico settore di servizi che esso offriva, con l’avvento dell’UMTS l’investimento diventa una scelta legata al tipo di servizi da offrire. Per questo motivo, nello scenario proposto dal nuovo sistema, l’investimento va di pari passo (o è conseguente) con le scelte strategiche di volta in volta adottate per ogni diverso servizio. Anche dal punto di vista dell’orizzonte temporale si è assistito ad un mutamento nella struttura dei flussi finanziari7. Infatti, nel passaggio dal GSM all’UMTS, lo scenario di concentrazione temporale anticipata degli investimenti è andato trasformandosi in uno sfondo graduale e ripetitivo8. Ripetitivo, nel senso che la dimensione temporale dell’investimento è caratterizzata da un continuo accavallarsi ed intervallarsi di entrate positive e negative che nel GSM erano prevedibili in maniera più ampia. 7 S. Kano, Technical innovations, standardization and regional comparison: a case study in mobile communications, in “Telecommunications Policy”, n. 24, 2000. 8 P. McBurney, S. Parsons, J. Green, Forecasting market demand for new telecommunications services: an introduction, in “Telematics and Informatics”, n. 19, 2002.

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Nell’UMTS uscite certe di minori entità (ad esempio per le licenze) sono intervallate da entrate incerte che dipendono dal successo o meno dei servizi offerti. Per riassumere, si può dire che le differenze tecnologiche tra il GSM e l’UMTS fondano le diversità economico-finanziarie che intercorrono tra i due sistemi. Non solo, ma il consolidamento di rilevanti quote di mercato sin dall’avvento della telefonia di seconda generazione e una saturazione ormai in atto dei servizi core hanno ora reso cauti gli operatori negli investimenti su innovazioni costose e rischiose, che invece vengono proposte ad ondate. Oggi gli investimenti non servono più soltanto a competere nel mercato, ma a creare un nuovo modello di competizione trainato dalla domanda: per tale motivo il lancio dell’UMTS e dei suoi propri servizi a valore aggiunto costituisce una fase delicata cui dedicare tutte le forze e le più attente strategie. 3.2.3 La direzione degli investimenti Il campo della telefonia mobile è attualmente caratterizzato da una crescente competitività che ha provocato una sorta di “circolo vizioso”- data la rapida saturazione del mercato- a discapito dei profitti degli operatori. A partire dal 20019, il cosiddetto ARPU10 (Average Revenue Per User) ha subito un calo profondo in tutti i Paesi europei e non solo. Il motivo è da ricercare principalmente nel ribasso delle tariffe dei gestori, registrato negli ultimi quattro anni e superiore al 30%. In aggiunta a ciò, la tendenza del mercato nel senso della libera concorrenza mediante la number portability, ha favorito l’ingresso di nuovi gestori come 3; tutto questo ha portato all’aumento del churn rate, l’abbandono del proprio operatore in favore di un altro. 9 Fonte: elaborazione dati a cura di F. Marinuzzi e F. Tortoreto (2003). 10 L’ARPU è l’indice dei ricavi per utente medio.

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Fino a qualche mese fa, i principali gestori italiani hanno riportato un churn pari al 13∼16%, un risultato notevole ma ancora al di sotto della media europea, che si attesta intorno al 21%. Per ottenere una situazione ottimale per gli operatori del settore- ossia l’aumento dell’ARPU e la diminuzione del churn rate- le politiche da mettere in atto dovrebbero perseguire, per mezzo della realizzazione di VAS ad alto contenuto innovativo, due finalità principali:

1) L’aumento dei coefficienti di penetrazione in settori dove vi è ancora una possibilità di espansione e profitto come, ad esempio, quello business;

2) L’immissione su rete mobile di almeno una parte del traffico su rete fissa.

Dopo i costi per l’acquisto delle licenze, ciò che ci si attende per l’UMTS nei prossimi anni è un continuo flusso di investimenti relativamente costanti e a livelli abbastanza elevati. La figura seguente ne illustra l’andamento.

Investimenti annui previsti nella rete UMTS

(totale settore, 2003-2010)

0,00

1,00

2,00

3,00

4,00

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

ANNI

MIL

IAR

DI

(eu

ro)

INVESTIMENTI

Fig. 3.2 - Investimenti previsti nella rete UMTS

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Inoltre, poiché l’UMTS non è ancora uno standard univoco e non segue delle traiettorie di sviluppo certe e sicure, è importante far notare che la tendenza dominante da parte degli operatori già consolidati consiste nello sperimentare le prime applicazioni di terza generazione rendendole compatibili con le tecnologie GSM e GPRS. Nei prossimi paragrafi analizzeremo proprio questo, ossia le scelte strategiche di ogni singolo gestore rispetto alle novità assolute offerte dal sistema di terza generazione, cercando di capire il perché di determinate, diverse posizioni assunte dai vari competitors. 3.3 Il meccanismo delle aste

Conclusesi le ricche aste in Inghilterra e Germania con il benvolere dei rispettivi Stati che hanno guadagnato fior di miliardi delle vecchie lire (precisamente: 75.000 per l’una e 98.000 per l’altra)11, è giunto il turno dell’Italia. Prima di addentrarci nell’ambito prettamente italiano, è bene mettere in luce alcuni aspetti di un meccanismo che forse per molti è ancora associato alla vendita di oggetti d’arte come quadri o preziose tappezzerie: l’asta. In verità le aste sono utilizzate in svariati mercati (finanziari, delle telecomunicazioni, ecc…) e con modalità tra loro differenti. Una di queste- e probabilmente la più diffusa- è l’asta ascendente, dove i partecipanti sono tenuti a chiamare prezzi via via più alti, fino a quando nessuno ha più da offrire. Un altro caso di asta è quello in cui si chiede ai partecipanti di sottomettere in busta chiusa la propria offerta e alla fine si seleziona quella più alta. La scelta delle modalità d’asta è molto importante e decreta il successo o meno dell’asta stessa. A proposito delle licenze per la telefonia UMTS, nel recente lavoro What really matters in auction design, Paul Klemperer, dell’Università di Oxford 11 Fonte: IGIER- Università Bocconi (2001).

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(www.nuff.ox.ac.uk/economics/people/klemperer.htm), nonché il principale consigliere del Governo per l’organizzazione dell’asta in Inghilterra, descrive efficacemente il gran lavoro preparatorio che precede un’asta. I pericoli più seri cui avrebbero potuto incappare gli organizzatori di tale evento sono due: innanzitutto bisognava evitare che i partecipanti colludessero con la spartizione delle licenze, non lasciando essa spazio ad una sana competizione che mantenesse i prezzi alti; il secondo pericolo, invece, poteva essere quello dato dalla forza e dal peso economico degli operatori attivi già da tempo nella tecnologia GSM. Per quanto riguarda il problema della collusione, una soluzione all’interno di un’asta ascendente è stata data sia dalla possibilità di vari rilanci, utili a far capire l’interesse nei confronti di determinati oggetti da parte di ogni partecipante, sia dall’occultazione delle tre cifre del codice dell’area d’interesse dei partecipanti stessi. In molti Paesi, alla fine, l’asta al primo prezzo in busta chiusa è risultato più sicuro. L’altro problema da scongiurare concerneva la partecipazione di un congruo numero di operatori che stimolasse la concorrenza. Nonostante la libera partecipazione all’asta, era nell’aria la tensione per quella che viene definita “maledizione del vincitore”, che consiste in questo meccanismo: quando un certo numero di soggetti corre per aggiudicarsi una licenza di grande valore- ma non del tutto noto, come i profitti sul mercato futuro dell’UMTS- avrà maggiore chance chi è più ottimista nelle aspettative. Per tale motivo spesso chi vince scopre di aver offerto troppo, facendo previsioni eccessivamente ottimistiche. Il pericolo legato a questo fenomeno è quello per cui i piccoli operatori hanno pochi incentivi a partecipare contro i giganti già operativi e affermati. Questo è quello che è avvenuto nel 1995 a Los Angeles, per l’assegnazione di una licenza per telefoni cellulari, vinta dalla Pacific Telephone- l’operatore di telefonia fissa in vantaggio sin dall’inizio- ad un prezzo basso, in virtù della scarsa aggressività dei concorrenti minori. In altri casi, la “maledizione del vincitore” è stata evitata per mezzo di un’asta al primo prezzo in busta chiusa, utile a far lievitare le offerte.

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3.3.1 L’asta per l’assegnazione delle licenze UMTS in Italia

Le società interessate alla gara per l’assegnazione delle licenze della telefonia mobile di terza generazione hanno avuto tempo fino al 10 agosto 2000 per presentare le domande di partecipazione. Già da prima dell’uscita del bando sulla Gazzetta Ufficiale, in via ufficiosa, si sono conosciute le scadenze principali riguardanti, ad esempio, l’ammissione o meno entro il 2 settembre alla presentazione dei rispettivi piani tecnico-commerciali (l’11 settembre 2000, entro le ore 12:00). L’asta vera e propria sarebbe dovuta partire- ed è partita- da un importo minimo per l’aggiudicazione di ogni licenza pari a 4.000 miliardi di lire. Condizione preliminare è stata altresì il rilancio minimo, fissato nel 5% dell’importo base (ossia in 200 miliardi di lire) che comunque poteva scendere al 2%, in seguito alla decima tornata di rilanci, se i partecipanti fossero stati meno di otto. Dal punto di vista dei rilanci, l’offerta non poteva superare della metà la più bassa delle cinque offerte più alte nella tornata precedente, mentre il deposito minimo necessario per prendere parte alla gara era di 5 miliardi di lire. Inoltre, le società prendenti parte alla competizione dovevano godere di un capitale sociale di almeno 800 miliardi e di garanzie bancarie per minimo 4.000 miliardi, il tutto espresso in lire. In principio ciascuna licenza concessa doveva durare 15 anni, ma poi, a fine novembre 2001, il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri ha annunciato- assieme al presidente dell’Authority Enzo Cheli e in seguito alle richieste di Tim, Vodafone Omnitel, Wind, Ipse 2000 e H3G- il prolungamento fino a 20 anni, a partire dal 1° gennaio 2002. La licenza non può essere ceduta a terzi per almeno 48 mesi dalla data del rilascio e comunque mai senza l’autorizzazione dell’Authority.

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Per quanto riguarda i requisiti minimi per la costruzione delle reti e il lancio dei servizi, gli assegnatari delle licenze hanno tempo fino al prossimo giugno venturo per adempiere all’obbligo di copertura dei capoluoghi di regione e di altri 30 mesi per i capoluoghi di provincia. I piani tecnici da presentare coattivamente dovevano contenere tutte le indicazioni circa i tempi di realizzazione delle opere, circa il fabbisogno di personale, le previsioni di mercato, i piani d’investimento; queste informazioni sono servite alle autorità di competenza in primo luogo a chiarire l’idoneità o meno di una società a partecipare al grande evento dell’asta. Un articolo del bando di gara imponeva che due delle nuove società entranti e ottenenti le licenze pagassero le porzioni di spettro mediante un ulteriore versamento di 1.600 miliardi di lire; tuttavia questa e le altre tasse d’ingresso hanno creato non poche, pericolose spaccature politiche, alimentando una “aperta crisi di governo”12, così definita dal Sottosegretario alle Comunicazioni Michele Lauria. Certo è che i costi complessivi delle licenze nell’asta italiana sono risultati di gran lunga maggiori rispetto a quegli esborsati dai Paesi Bassi e dalla Spagna, mentre di molto inferiori rispetto a quelli affrontati dall’Inghilterra e dalla Germania. Per riassumere, il metodo utilizzato in Italia per l’assegnazione delle licenze UMTS è una combinazione unica tra i Paesi OCSE di elementi di beauty contest e di asta. In seguito ad una decisione presa dall’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle COMunicazioni) e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 14 gennaio 2000, il rilascio di licenze nazionali per il sistema mobile di terza generazione doveva seguire un iter suddivisibile in due fasi:

1) una di pre-selezione, basata sull’esame del business plan tecnico-commerciale e sull’accertamento di altri requisiti documentabili;

2) una di selezione, identificata successivamente con la procedura di asta.

12 Dichiarazione tratta da un’intervista pubblicata su “Broadcast & Video”, n. 110, 20 aprile 2000.

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Il Sottosegretario Lauria13 ha commentato in maniera specifica ciò che andava espletandosi in seguito alla presentazione delle domande di partecipazione: “La verifica dei requisiti soggettivi spetta al Ministero delle Comunicazioni, avvalendosi dell’advisor, prima della formulazione al Comitato dei Ministri di una proposta di ammissione o di esclusione”, che “sarà disposta dal Comitato dei Ministri (…) e comunicata ai soggetti interessati”. Accettate e seguite queste regole, alla prima fase della procedura si sono iscritti otto canditati: i quattro operatori già esistenti nel settore della telefonia mobile e quattro nuovi entranti. Ciononostante, solo sei candidati sono riusciti a passare alla fase selettiva. L’asta ha così avuto inizio il 19 ottobre 2000 e si è conclusa dopo 11 tornate il 23 ottobre, rimpinguando le casse dello Stato di ben 26.750 miliardi di lire. In tutta Europa, le aste per il rilascio delle licenze hanno fatto molto discutere, soprattutto per gli elevati costi affrontati e determinati da alcune procedure nazionali. All’interno delle varie nazioni, da un lato c’è chi ha reputato tali costi determinanti nello stimolare una rapida erogazione del servizio UMTS, mentre dall’altro qualcuno credeva che il costo elevato delle licenze si sarebbe prima o poi rovesciato sugli utenti finali. Non è ancora chiaro quale delle due fazioni avesse o abbia ragione; tuttavia bisogna riconoscere che l’utilizzo della procedura d’asta è riuscito nell’intento di elevare i livelli di trasparenza ed efficienza nell’assegnazione delle frequenze14.

13 In un’intervista pubblicata su GSMBOX.it il 31 agosto 2000, nella parte dedicata alle Mobile News: http://it.gsmbx.com/news/mobile_news/all/11296.gsmbox. 14 Michele Lauria ha commentato il modo con cui la procedura è andata avanti “corretto e trasparente, nel più ampio rispetto delle garanzie di parità di trattamento e di obiettività”(31 agosto 2000).

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3.4 Vincitori e vinti: l’acquisizione delle licenze UMTS Dopo il superamento della fase di pre-selezione da parte degli Organi competenti, partita il 24 agosto 2000, sono rimaste a giocare la partita per le licenze sei squadre. Inizialmente, come già si è detto, i candidati erano otto, ma secondo il Ministero delle Comunicazioni i requisiti presentati da Anthill e Tu Mobile non erano così soddisfacenti da far sì che i consorzi potessero essere ammessi alla gara. I nomi dei concorrenti partecipanti alla gara erano in parte già noti ai più, in parte del tutto sconosciuti, dal momento che le società si sono costituite proprio in virtù di tale competizione. Eccone l’elenco e la breve presentazione: TIM: Già titolare di licenza di telefonia cellulare ai tempi della gara per le licenze UMTS, è controllata dal gruppo Telecom Italia. E’ la più anziana e la maggiore società di telefonia mobile sul mercato italiano, vantando circa 20 milioni di clienti nel Paese15. OMNITEL: Nata nel 1994, anno della liberalizzazione della telefonia cellulare, risulta ad oggi la seconda società del settore in Italia con 12 milioni di clienti16. Fondata dal gruppo Olivetti, attualmente- ed in seguito ad una serie di passaggi di mano- è controllata da VODAFONE. WIND: Dopo aver vinto la licenza nel giugno 1998 riuscendo a sbarcare nel settore della telefonia come terzo competitor, la società (fondata originariamente da Enel, France Telecom e Deutsche Telekom) può contare oggi su una clientela di circa 5 milioni di

15 Fonte: GSMBOX.it (http://it.gsmbox.com/news/mobile_news/all/26804.gsmbox). 16 Idem.

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utenti17. Attualmente fusa con Infostrada, il consorzio è ora in mano ad Enel per il 56,6% e a France Telecom per il restante 43,4%. BLU: Quarto gestore italiano di telefonia mobile, ha iniziato la sua corsa a partire dal 4 agosto 1999, ma ha dovuto abbandonare il campo nel 2002, nonostante avesse conquistato in poco più di un anno più di 400.000 utenti18. Il primo azionista della società era il gruppo Autostrade (32%), seguito da British Telecom (20%), Distacom (9%), Edizione Holding (9%), Mediaset (9%), Italgas (7%), Bnl (7%) ed infine da Caltagirone (7%). Accenneremo in seguito al cosiddetto “caso Blu”, scoppiato nel bel mezzo della gara per le licenze UMTS. ANDALA: E’ una società costituita appositamente per il business della telefonia mobile di terza generazione da Renato Soru, patron di Tiscali, e dall’ex amministratore delegato di Telecom, Franco Bernabè. Ai tempi della gara, essa risultava alleata con Hutchison Wampoa, che ne rilevava il 51%; il resto del capitale risaliva per il 25,5% a Tiscali, per il 15% alla Cir di De Benedetti e per il 5% a San Paolo-Imi; ancora, un 2% è rappresentato da Franco Bernabè, un 1% da Hdp e il restante 0,5% da Gemina. Oggi la situazione in termini di azioni è molto cambiata ed anche il nome di riferimento della società è mutato: si tratta di H3G e del marchio 3. IPSE: Come Andala, anch’esso è un consorzio nato per l’UMTS, ma poi questo di fatto è giunto alla resa. La sua compagine azionaria era composta da: Telefonica (39,25%), Sonera (19%), Atlanet (Telefonica, Acea, Fiat ed Ifil) per il 12%, Banca di Roma (10%), Xera (5%), Goldenegg (4,8%), Edisontel (3%), Falk (2%), E-Planet (0,5%) ed infine da un gruppo di imprenditori e municipalizzate per il 4,45%.

17 Idem. 18 Idem.

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Il giorno 4 novembre 2000, il Comitato dei Ministri ha approvato- secondo un comunicato diffuso da palazzo Chigi- “la graduatoria delle cinque offerte valide più alte risultanti dall’ultima tornata di gara, come presentata dal responsabile della fase dei miglioramenti competitivi”. Tale comunicato recitava la seguente classifica finale: 1)OMNITEL PRONTO ITALIA- 4.740 miliardi di lire; 2)IPSE 2000- 4.730 miliardi di lire (-0,2%); 3)WIND- 4.700 miliardi di lire (-0,8%); 4)ANDALA 3G- 4.700 miliardi di lire (-0,8%); 5)TIM- 4.680 miliardi di lire (-1,2%). Alla nota si è aggiunto che il Comitato ha “preso atto che i partecipanti nuovi entranti Ipse 2000 ed Andala 3G hanno per tutta la durata della gara espresso e mantenuta valida la manifestazione di interesse per le porzioni di spettro aggiuntivo pari a 5MHz, per le quali è previsto il pagamento di ulteriori 1.600 miliardi di lire per ciascuna porzione”. A conclusione di questo lungo iter che ha visto inizialmente due esclusi (Anthill e Tu mobile) ed un ritirato (Blu), il Comitato ha trasmesso gli atti al Ministero delle Comunicazioni per gli adempimenti successivi: il rilascio vero e proprio delle licenze spettava infatti per legge all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. L’assegnazione è avvenuta formalmente il 10 gennaio 2001 e nella stessa occasione è stato istituito un gruppo di lavoro tecnico operativo fino al 30 marzo 2001, allo scopo di monitorare le modalità di utilizzo delle frequenze, nel rispetto della normativa internazionale. Se l’asta per l’assegnazione delle licenze UMTS si è conclusa con un incasso statale pari a 26.750 miliardi di lire, i cinque gestori hanno deciso di versarne immediatamente 23.040 e di liquidare la parte eccedente mediante pagamento dilazionato, secondo le possibilità espresse dal

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disciplinare della gara. In un’intervista fatta da MediaMente.it19(Rai Educational) a Michele Lauria, il Sottosegretario ha dichiarato che circa il 90% degli introiti derivanti dall’asta sarà destinato al risanamento del deficit pubblico. “Il restante 10% dell’introito andrà all’innovazione tecnologica e alla ricerca, all’alfabetizzazione informatica, alla lotta all’elettrosmog e all’inquinamento elettromagnetico”. Risolte le questioni prettamente economiche e quelle riguardanti l’assegnazione dei blocchi di frequenze, sono state assegnate ai gestori le numerazioni: ai nuovi entranti sono andati i numeri 39..(Andala) e 37..(Ipse), mentre i vecchi operatori hanno confermato quelli di sempre, come 33..(Tim), 34..(Omnitel) e 32..(Wind).

19 Per maggiori ragguagli: http://www.mediamente.rai.it/mm_it/001025/lauria.asp.

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IL CASO BLU Il prezzo base di 4.000 miliardi di lire per le licenze UMTS è risultato troppo oneroso per Blu, che ha deciso di alzare un polverone sulla questione e di ritirarsi nel bel mezzo dell’asta. Dal canto suo, Salvatore Cardinale, ministro delle Comunicazioni, ha ribadito che “4.000 miliardi come prezzo base erano considerati il prezzo giusto che stava in una media europea che non deve impressionare per le cifre”. Stando così le cose, la prima domanda che ci si è posti è stata se la gara fosse regolare oppure no; inevitabile la creazione di due fazioni, una che dichiarava la gara regolare, l’altra che la proclamava poco trasparente. Inevitabile pure la politicizzazione dell’accaduto, concretizzata nella richiesta di dimissioni del Governo da parte della destra. Fatto sta che per Blu le cose si sono immediatamente complicate, tant’è che il procuratore della Repubblica di Roma Salvatore Vecchione ha affidato all’aggiunto Pasquale Lapadula e al sostituto Rodolfo Sabelli l’inchiesta sul caso UMTS (24 ottobre 2000). Le ipotesi in campo sono la turbativa d’asta e l’aggiotaggio, cui si è aggiunta un’altra inchiesta per una lettera mandata dal consorzio Blu il 14 ottobre al ministro delle Comunicazioni, in cui si esso esprimeva l’impossibilità di sostenere l’onere della competizione. Il ministro del Tesoro Vincenzo Visco ha a suo tempo dichiarato: “Quanto accaduto è un fatto grave, visto che i partecipanti poi non sono proprio gli ultimi azionisti. L’unica cosa evidente è che c’è stata un’anomalia di comportamento da parte di Blu”. In ogni caso, Blu ha preannunciato azioni a tutela di eventuali danni patrimoniali, in quanto Visco ha aperto una discussione su una possibile fidejussione per i 4.000 miliardi di lire e sul sequestro e l’escussione dei soldi. In aggiunta a tale bagarre, le associazioni dei consumatori Codacons ed Adusbef hanno presentato degli esposti-denuncia su vari fronti. La soluzione a tale impasse, com’era prevedibile, si è conclusa con un nulla di fatto che ha dato ragione a chi sosteneva la trasparenza e la regolarità della gara.

Tab. 3.1 – Il caso Blu 3.5 Le conseguenze della gara per le licenze Come abbiamo appena visto, in Italia sono risultate vincitrici tre società già operanti nel settore della telefonia mobile come Tim, l’attuale Vodafone e Wind e due imprese nuove entranti: H3G (un tempo Andala) ed Ipse. Per aggiudicarsi la licenza, i cinque vincitori

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hanno esborsato- chi più, chi meno- una cifra media pari a circa 4.750 miliardi delle vecchie lire; i newcomers H3G ed Ipse hanno inoltre acquistato, per 1.600 miliardi di lire ciascuno, 5 MHz di frequenze aggiuntive al fine di compensare il fatto che gli altri operatori possedevano già uno stock di frequenze sulla banda 900 e 1800 GSM. Ebbene, dall’ottobre 2000 fino ad oggi sono cambiate molte cose, che hanno portato al drastico ridimensionamento delle aspettative legate all’UMTS, a partire dalla fine del mito della new economy e dal conseguente scoppio della bolla. Sono tre le conseguenze e le circostanze principali derivanti dallo scenario post-licenze:

1) Tutti i concorrenti partono con degli impegni finanziari pesantissimi; tuttavia se alcuni come Tim e Vodafone possono contare su ampi flussi di autofinanziamento, altri come Wind e soprattutto H3G sono costretti a mettere mano al portafogli degli azionisti o ricorrere al debito;

2) Si è registrato un netto rallentamento dei progetti che si sono avviati in pratica dal 2002 ed hanno visto il lancio commerciale dei primi servizi solo nel 2003;

3) Alla fine il quarto operatore Ipse si è “autocongelato”20, non ritenendo accettabile il nuovo, ampio grado di rischio associato al business dell’UMTS: una buona notizia per gli altri quattro operatori.

Tirate le somme, in Italia sono quattro le imprese che hanno accettato la scommessa del 3G; si parla di “scommessa” in quanto il business dell’UMTS si basa sui servizi a valore aggiunto (VAS), troppo innovativi e rivoluzionari per essere studiati con gli stessi parametri utilizzati per il GSM. Tim e Vodafone si presentano, alla partenza, con una consolidata capacità di generare flussi di cassa e con una clientela di decine di milioni di utenti sostanzialmente fidelizzata. Wind si presenta puntuale all’appuntamento, ma ancora piuttosto debole,

20 Termine impiegato dagli stessi rappresentanti di Ipse.

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dovendo fare a meno dell’appoggio della controllante Enel; infine, H3G parte da zero e deve quindi far sì che un sostanzioso numero di clienti migri verso di sé da altri operatori attivi già dal sistema precedente. Il motivo per cui i nuovi entranti sono stati spinti ad entrare nel business UMTS è dato dal fatto che, in verità, tutti i competitori partono da zero, a proposito dei nuovi servizi offerti. Tra Wind e H3G vincerà il più abile che, mediante le proprie offerte, saprà catturare e convincere svariati milioni di clienti Tim e Vodafone a cambiare compagnia. 3.6 Gestori italiani e scelte strategiche Nella corsa all’innovazione, gli operatori che dispongono di una rete GSM ben avviata risultano palesemente avvantaggiati, sia perché risparmiano sui costi di roaming dove non c’è l’UMTS, sia perché i costi di avviamento sono per loro minori. In aggiunta a ciò, seguendo un’accorta politica infrastrutturale, essi possono diluire i costi della rete di supporto con l’utenza GSM. Da non dimenticare poi che gli operatori GSM possono contare su un notevole polmone finanziario con l’offerta telefonica standard. Per quanto concerne l’offerta commerciale, tutti gli operatori- sia i vecchi che i nuovi- si stanno muovendo nella direzione della ricerca di un prodotto di successo che non rientri tra i servizi tradizionali. L’impellenza dell’adozione di questa strategia è data da due motori principali: la visibilità a breve termine e la redditività nel medio e lungo termine. Il primo carattere è particolarmente vitale per gli operatori esclusivamente UMTS, dal momento che può fornire ad un’azienda un profitto immediato. Nel medio e lungo termine esso è invece più importante per gli operatori GSM, in quanto col passare del tempo la tendenza generale è di un abbassamento dei prezzi e quindi

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dei guadagni. Attualmente non si è imposta alcuna killer application che possa risultare come servizio di utilità generale nel panorama telefonico, nonostante la scesa in campo del mondo dello spettacolo. Per questo motivo sarà bene vedere come si configura il paesaggio italiano della telefonia mobile rispetto al sistema UMTS e come hanno intenzione di muoversi i quattro gestori telefonici. 3.6.1 TIM- Telecom Italia Mobile In base agli ultimi aggiornamenti risalenti al 22 aprile 200421, Tim ha raggiunto complessivamente in Italia, America Latina e nel bacino del Mediterraneo, 44,5 milioni di linee al 31 dicembre 2003, di cui 26,1 milioni sul mercato nazionale. Come abbiamo visto, nell’ottobre 2000 l’azienda si è aggiudicata- ad un costo di circa 2.417 milioni di euro- una delle licenze UMTS messe in gara dal Governo italiano. Nel dicembre 2002, Tim ha acquisito- mediante fusione per incorporazione- parte degli asset di Blu: questa manovra ha permesso di salvaguardare l’occupazione ed allo stesso tempo di valorizzare il patrimonio di conoscenze delle risorse umane della stessa Blu. Dal punto di vista delle innovazioni, nell’estate 2002, Tim è stata la prima in Europa a lanciare la tecnologia degli MMS, i messaggi multimediali. Ad oggi la società ha ampliato le frontiere del multimediale, presentando per prima al mondo la mobile TV in tecnica videostreaming, disponibile sulle reti di seconda generazione. Per quanto riguarda l’argomento che ci interessa di più, ossia la rete UMTS, essa copre nelle principali città italiane già il 90% della popolazione e sarà operativa dal prossimo giugno 2004, a partire dalle grandi aziende. Nonostante ciò, il servizio è atteso per non prima della seconda metà del 2004, quando i terminali saranno disponibili in 21 Dal sito ufficiale di Tim: http://www.investor.tim.it/liv1/0,,7,00.html.

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maggior quantità. D’altro canto, già fra qualche giorno (maggio 2004), Tim lancerà l’EDGE (Enhanced Data rate fo the Gsm Evolution), la rete mobile a banda larga per la trasmissione di dati ad alta velocità. Questo tipo di lancio è assolutamente complementare all’UMTS, tant’è che i clienti Tim, indipendentemente dalla rete in cui si trovano, potranno usufruire della banda necessaria al servizio richiesto grazie all’offerta dei terminali dual mode EDGE/UMTS (commercializzati a breve con il brand Turbo Tim). Nel frattempo, da gennaio l’azienda ha iniziato a sperimentare l’UMTS in Grecia, per mezzo della sua controllata Stet Hellas, con l’offerta di apparecchi Nokia, Motorola e Siemens. Tutti gli operatori devono tenere conto del fatto che il più grande fornitore di utenza radiomobile si sta muovendo, H3G in particolare: infatti se per ora esso è definibile come un operatore neutrale, nel momento in cui scenderà in campo, potrà opporre una resistenza passiva nell’offerta di roaming verso H3G, il primo operatore UMTS al mondo. Se per quella data quest’ultimo non si sarà sufficientemente consolidato, Tim potrebbe mettere alle strette il suo più grande concorrente e avere buon gioco.

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EDGE La prima vera e propria trasmissione dati EDGE risale al 6 novembre 2001, quando Nokia e AT&T Wireless Services hanno utilizzato per l’occasione la tecnologia GSM/EDGE, in un ambiente di rete GSM reale. Tale evento ha rappresentato una pietra miliare per il sistema più usato ed amato al mondo. La chiamata ha avuto luogo mediante l’uso della stazione base Nokia UltraSite da 1900 MHz e dei prototipi EDGE Nokia. EDGE è la tecnologia radio che permette agli operatori di elevare la velocità e la capacità di trasmissione dati di 3-4 volte rispetto al GPRS, ottimizzando l’impiego dello spettro disponibile: la velocità massima raggiungibile è infatti pari a 473 kbps. Per i costruttori di reti per la trasmissione dati e voce, uno dei suoi principali vantaggi è un grande risparmio di costi, grazie all’upgrading del software nei siti GSM/GPRS già esistenti. D’altro canto,ciò che è positivo per gli operatori e gli utenti finali riguarda sempre i costi, particolarmente bassi a causa della maggiore efficienza dello spettro e della più elevata velocità di trasmissione. Nokia ritiene che un’unica soluzione di rete comprensiva di GSM/GPRS/EDGE e WCDMA darà la possibilità agli operatori di incrementare i flussi di credito e di migliorare il rapporto qualità/prezzo del servizio offerto. Il GSM è la tecnologia cellulare più diffusa al mondo, con oltre 600 milioni di abbonati ed installazioni funzionanti in più di 170 Paesi sparsi per il globo. Ciò significa che l’offerta di una tecnologia GSM potenziata con GPRS ed EDGE offrirà nuove opportunità ai gestori delle reti da 800, 900, 1800 e 1900 MHz ed in generale un roaming tra le Americhe, l’Europa e l’Asia. Così, se per anni le società wireless americane hanno guardato con diffidenza agli standard degli altri Paesi, ora (per la verità già da due anni) esse hanno messo gli occhi sulla grande opportunità di godere di parte del successo del GSM. Segno tangibile di questa volontà è l’abbandono da parte di molti operatori degli standard CDMA e TDMA in favore del sistema europeo. Tra questi vi è Cingular Wireless, che ha affidato il rinnovo delle infrastrutture a Nokia, Ericsson e Siemens. Anche AT&T e AirTouch si è mossa in questa direzione, in qualità di fornitore di apparecchiature di rete GSM/GPRS/WCDMA. Tab. 3.2 - EDGE

3.6.2 Vodafone Vodafone rappresenta fino ad oggi uno dei due gestori UMTS attivi in Italia, ma con una strategia ben definita e differente rispetto a 3. Secondo quanto dichiara l’Amministratore Delegato Vittorio Colao, l’azienda ha ritardato la commercializzazione dei videotelefonini per

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rendere il passaggio dal GSM all’UMTS il più indolore possibile, in modo da consentire ai propri utenti di passare alla nuova tecnologia senza dover subire problemi come la mancanza di copertura e una qualità non ancora ottimale dei terminali. In verità Vodafone è partita con un programma molto ambizioso, tant’è che, alla fine del 2003, ha lanciato un Business Trial coinvolgendo una clientela assai illustre ed esigente, come il Comune di Torino, Nestlè, Ras e Unicredit. L’obiettivo principale di questo esperimento è quello di testare la qualità dei servizi e della rete UMTS. Esso non rappresenta l’unico esempio di test sui clienti: sono stati coinvolti anche 400 Privati, distribuiti in sei grandi città quali Milano, Roma, Torino, Bologna, Genova e Napoli. Sul sito ufficiale dell’azienda22, si legge che la tecnologia sarà disponibile sotto Vodafone “non appena saranno disponibili sul mercato cellulari 3G che abbiano quelle caratteristiche di semplicità d’uso e di qualità alle quali i nostri clienti sono abituati”. Attualmente la copertura nazionale della rete ha raggiunto 125 città, corrispondenti al 30% della popolazione totale. Di queste città fanno parte tutti i capoluoghi di regione, i maggiori capoluoghi di provincia e i luoghi tipicamente di interesse turistico-commerciale. Per quanto riguarda gli enti e le imprese- cui Vodafone ha prestato, per ora, una particolare attenzione -, essi hanno avuto la possibilità di provare gratuitamente la 3G Mobile Connect Card, presentata come la prima applicazione di terza generazione disponibile che garantisce elevata affidabilità, qualità e velocità di trasmissione. Il prodotto integra le funzionalità 3G e GPRS ed arriva a trasmettere fino alla velocità di 384 kbps in aree di copertura 3G; fuori da queste aree, esso ritorna su tecnologia GPRS sfruttando la rete GSM, senza scendere al di sotto dei 40 kbps e soprattutto senza cadute di rete. L’attivazione di questa scheda è semplice: basta aver attivato la Carta Ricaricabile Internet presente in ogni confezione di installazione, inserire nel pc portatile il CD con il software autoinstallante, riavviare il computer ed inserire la

22 http://www.190.it/tent%2fty_editorialBody.jsp&channelld=-8671&pageTypeld=9609&programld=1073752017&tk=9609%2ce&ty_skip_md=true.

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Connect Card UMTS con all’interno la Ricaricabile Internet23. Il 12 febbraio 2004, Vodafone ha lanciato ufficialmente sul mercato la Mobile Connect Card sia per le aziende che per gli utenti finali, ora disponibile non solo in Italia, ma anche in Spagna, Germania, Portogallo, Gran Bretagna, Svezia ed Olanda. Il lancio in grande stile è atteso per la prossima edizione di Smau, il prossimo ottobre. 3.6.3 Wind Fin da quando Wind ha ottenuto la licenza di operatore mobile GSM e fisso, all’inizio del 1998, l’azienda ha dimostrato di avere le idee chiare sulla strategia da adottare per l’ingresso nel mercato delle comunicazioni. Essa si è posta infatti come il primo operatore convergente24 capace di soddisfare tutte le esigenze del cliente, anche di mobilità. La sua rete mobile copre più del 94% della popolazione (con la copertura nelle restanti aree resa possibile da accordi di roaming nazionale con altri operatori mobili), mentre i servizi di telefonia fissa ed Internet sono disponibili su tutto il territorio italiano, anche grazie ad una dorsale in fibra ottica che si estende per oltre 18.000 chilometri. Per quanto riguarda il passaggio verso l’UMTS, come Tim, Wind ha scelto di percorrere la strada della continuità, gettandosi nell’avventura i-Mode25. Lo standard, che è stato lanciato in Italia alla

23 Per maggiori informazioni su Connect Card UMTS, Vodafone ha promosso anche un servizio d’assistenza, attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7: si tratta del numero gratuito 42005 per chi chiama cellulari Vodafone e del numero verde 800.100.195 per tutti gli altri cellulari e telefoni di rete fissa. 24 Per avere un’idea di quello che si è appena asserito, è utile confrontare il sito ufficiale di Wind: http://www.wind.it/it/investitori/gen/wind_investitori_gen10.php. 25 Per maggiori ragguagli sul lancio di i-Mode si veda: http://www.cellulari.it/html/tec-imode.asp.

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fine dell’anno scorso26, funziona su reti GPRS ed è già attivo in Germania, Francia, Olanda, Belgio e Grecia, Paesi che hanno preso un accordo con la giapponese NTT DoCoMo, la quale ha attirato nel Sol Levante ben 40 milioni di utenti. La prima promozione in Italia risale al 17 novembre 2003 ed era dedicata a tutti i clienti Wind che avrebbero acquistato un cellulare i-Mode entro il 31 gennaio 2004. Correlata a questa offerta, vi era anche quella che dava diritto, gratuitamente, all’invio e alla ricezione di e-mail e MMS, alla navigazione nel Portale e nei siti i-Mode, alla registrazione a tutti i siti disponibili sul Portale i-Mode (fino ad un massimo di 20) e a 10 euro di traffico gratuito da utilizzare verso tutte le direttrici e fino a 500 euro di traffico voce per parlare con tutti i clienti mobili Wind. Qualche giorno fa27- e più precisamente il 23 marzo 2004- Tommaso Pompei, Amministratore Delegato di Wind, ha dichiarato che la compagnia telefonica metterà a disposizione della propria clientela i primi servizi i-Mode su rete UMTS tra ottobre e novembre di quest’anno. Ha altresì detto che Wind è in anticipo sui tempi di realizzazione della rete UMTS e che l’unico problema reale è la scarsità di terminali in grado di supportare i nuovi servizi 3G.

26 In seguito all’accordo con NTT DoCoMo, siglato nel giugno 2003 e di valenza quinquennale; esso prevede un’esclusiva per la telefonia di seconda e terza generazione. 27 Da: http://www.telefonino.net/cgi-bin/newslist.asp?whichpage=1&pagesize=20&ch=3.

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I-MODE I-Mode è una sigla che sta per “Information Mode” e consiste in un servizio di informazioni diffuso soprattutto in Giappone. Progettato per l’utilizzo su terminali mobili per offrire un accesso continuo ad Internet, l’i-Mode ha raggiunto, a pochi mesi dalla sua uscita, nell’agosto 2000, il notevole traguardo di ben 10 milioni di utenti, con l’operatore NTT DoCoMo. Lo standard è l’alternativa orientale al nostro WAP ed è arrivato a minacciare l’UMTS, data la cifra record di 40 milioni di abbonati in soli cinque anni (dal 1999 ad oggi). Non solo, registrandosi in Giappone negli ultimi anni 20.000 nuovi abbonamenti al giorno, NTT è stata costretta, suo malgrado, a ridurre le “consegne” per evitare la saturazione della rete. Più in particolare, si tratta di applicazioni multimediali legate all’i-shot (scambio di messaggistica), all’i-motion (downloading di e-mail multimediali) e all’i-appli (clip e giochi sviluppati in Java). Lo standard è “a pacchetti” su 800 MHz e viaggia a 9.6 kbps, quindi a banda stretta, ma è strutturato in maniera tale da consentire agli utenti una connessione always on. Già nell’estate del 2001, sempre nel Sol Levante, è stato lanciato uno standard basato sul W-CDMA, che consente di raggiungere una capacità di trasmissione fino a 384 kbps. I servizi offerti da i-Mode sono numerosissimi e diversissimi fra di loro e spaziano dalle e-mail alle suonerie, alle transazioni bancarie, finanziarie e commerciali, dalle guide ai dizionari, alla musica, ai cartoni animati, ai giochi. Il piacere di utilizzare questi terminali e i loro display è grande, anche perché, a differenza di quelli WAP, essi possono contare su una vasta gamma di colori e un’ottima risoluzione. Lo sbarco in Europa di questo standard è avvenuto nel maggio 2002 in Germania, con la terza compagnia telefonica mobile E-plus Mobifunk. In contemporanea, KPN si è mossa in Olanda e Belgio. Il primo produttore di terminali nel Vecchio Continente è stato NEC, che ha sviluppato appositamente per l’Occidente una tastiera con caratteri non asiatici. A partire dal 2003, si sono mossi altri operatori europei, come la spagnola Telefonica Movile e la francese Bouygues; anche gli States hanno inaugurato il servizio i-Mode l’anno scorso, con AT&T Wireless Services. Ultima in ordine cronologico sono arrivati la Grecia e il suo operatore telefonico OTE. In Italia Wind è stata la prima a lanciare sul mercato questa tecnologia, ma anche Tim ha siglato un protocollo d’intesa con l’olandese KPN Mobile e NTT DoCoMo. Il vantaggio di i-Mode rispetto all’UMTS sta nella varietà di siti a cui poter accedere: ben 2.000 a fronte dei circa 50 offerti in Italia da H3G, Tim e Vodafone. Anche la tariffazione è conveniente, in quanto calcolata in base ai kbyte impiegati per navigare sul Web e per scaricare le e-mail sul display del telefonino: il

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download del contenuto costa tra i 3 centesimi e i 3 euro, a differenza di Vodafone (da 0.5 a 4 euro), Tim (da 0.75 a 5 euro) e H3G (da 0.6 a 2 euro).

Tab. 3.3 - i-Mode 3.6.4 Tre (3) Si tratta del primo operatore UMTS in Europa. Il gestore cinese di Hong Kong, dopo aver catturato ben 1,8 milioni di clienti in Cina, ha gettato uno sguardo sull’Europa e più precisamente sull’Italia e la Gran Bretagna, per lanciare l’UMTS in squadra con NEC e Motorola per il segmento terminali. Questi ultimi sono stati ribattezzati da 3 con il termine “videofonini”, un marchio registrato e per questo non utilizzabile da altri operatori. L’obiettivo primo dichiarato da H3G Italia, a detta del suo Amministratore Delegato Vincenzo Novari, era quello di raggiungere un milione di clienti entro questo aprile e due milioni entro la fine del 2004. Il traguardo, in realtà, non è stato toccato, ma il suo successo nel nostro Paese è stato buono, soprattutto se confrontato con i risultati ottenuti in Gran Bretagna. La strategia adoperata da 3 non è casuale, ma praticamente obbligata, dal momento che l’azienda doveva partire per prima nella corsa all’accaparramento del maggior numero possibile di clienti, nonostante la copertura parziale, le instabilità tecniche e un’offerta di videofonini poco vasta. Questi problemi forse hanno creato del malcontento tra i clienti, ma bisogna dire che l’UMTS è ancora una tecnologia in fasce e per questo bisognerà aspettare almeno un anno per vedere dei miglioramenti in ogni senso. Ad esempio, una questione assai spinosa è quella legata alla scarsa disponibilità dei telefonini, tant’è che alla fine del 2003 erano ben 300.000 le persone in lista d’attesa per ricevere un terminale di terza generazione. Nonostante le polemiche, il pregio indiscutibile

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di 3 è quello di aver messo la nuova tecnologia a disposizione di tutti, non solo dei manager d’azienda. Vedremo nel prossimo capitolo in maniera dettagliata la storia di 3, i suoi scopi e i servizi che intende offrire e che già offre. 3.6.5 Uno sguardo al futuro: previsioni 2004-2010 All’inizio del capitolo si è parlato dell’esigenza, da parte degli addetti al lavoro, di introdurre nuovi servizi evoluti ad alto valore aggiunto per incrementare l’ARPU. Alcuni tipi di analisi28 (effettuate limitatamente sui servizi attualmente più pubblicizzati dai gestori Tlc) hanno posto in evidenza tre generi di servizi ritenuti i più remunerativi nel futuro; si tratta di:

Accesso in mobilità alla rete Intranet/Internet: già da adesso e ancora di più nel futuro sarà molto ricercata la possibilità di una navigazione web in totale mobilità per accedere alle più svariate informazioni solitamente fruite mediante reti fisse;

Customised infotainment: è un servizio on-demand, rivolto all’utenza media, che ha il fine di rendere reperibili e disponibili una serie di notizie di vario carattere, sia informativo che d’intrattenimento, a seconda di quanto richiesto dal cliente;

MMS: già conosciuto ai più, è il caso della versione multimediale del servizio SMS, killer application dei sistemi di seconda generazione. Con gli Mms si cercherà di replicarne il successo.

Si prevede però che, all’interno di queste nuove possibilità ed applicazioni, avverranno dei cambiamenti, legati al sopravvenire di 28 Ci si riferisce a F. Marinuzzi, F.Tortoreto (2003), pagg. 36-37.

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nuove tecnologie evolute. Basti pensare all’appena citato esempio degli MMS: nel momento in cui si avrà a disposizione un sistema d’accesso alla rete eccezionale (basti pensare al Wi-Fi) e con una buona copertura sul territorio, la possibilità di mandare brevi messaggi in modalità asincrona verrà messa da parte, data la possibilità di mandare e-mail con eventuali documenti e files audio-video allegati. Per quanto riguarda invece le previsioni sugli operatori stessi, lo scenario più probabile vede da una parte Tim e Vodafone relativamente tranquille, in quanto sostenute nelle spese UMTS dalla redditività del settore voice GSM; dall’altra unisce Wind e H3G in un futuro poco chiaro. Wind, dopo aver finalmente toccato il traguardo di una redditività positiva, si trova a dover affrontare uno sbilanciamento finanziario che non farà senz’altro bene ad una struttura patrimoniale già vacillante (si pensi al mancato entusiasmo da parte degli azionisti di maggioranza rispetto alla nuova tecnologia). H3G parrebbe invece destinata ad un non adeguato ritorno sui capitali investiti; tuttavia c’è da sottolineare il fatto che dietro di essa vi è un gruppo internazionale (Hutchinson Whampoa) molto potente e agguerrito. Così, se il modello di business della “specializzazione” sul mobile dovesse funzionare, le prospettive di guadagno potrebbero essere leggermente più rosee rispetto a Wind. Da ciò si deduce che lo scontro più duro avverrà certamente tra H3G e Wind e che probabilmente tutto ciò costerà l’espulsione dal gioco da parte di una delle due compagnie.

ANNI TOTALE UTENTI mercato Italia

di cui churner

2003 4.462 3.513 2004 6.215 4.787 2005 7.277 6.065 2006 8.284 7.349 2007 9.052 8.278

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2008 10.557 9.650 2009 11.898 11.187 2010 12.707 12.288

Fonte: Caboto Sim- Gennaio 2000 I dati sul numero di utenti sono espressi in migliaia

Tab. 3.4 - Ipotesi di mercato UMTS29 3.7 L’UMTS in Europa Dopo le aste UMTS svoltesi in Europa, il settore delle telecomunicazioni è cambiato rispetto allo scenario che si configurava qualche anno fa. Oggi molti operatori sono stati rilevati da altri e non sono mancati i casi di restituzione delle licenze vinte ai rispettivi governi: questo è quel che è accaduto a Quam e MobilCom in Germania, a Tele2 in Norvegia, ad Ony Way in Portogallo. Telefonica ha congelato le proprie attività sia in Spagna che in Italia, dove era presente con Ipse 2000 e non si sa quale sarà il suo prossimo passo, ossia se opterà per il trading delle frequenze o proverà a rientrare in gioco. In Svezia, Orange- la divisione mobile di France Telecom- si è ritirata, cedendo la propria licenza al gruppo TeliaSonera. Mentre scriviamo, la telefonia 3G è attiva in Italia e Regno Unito con 3 e Vodafone, in Austria con Mobilkom e Hutchinson 3G (la multinazionale di 3), in Svizzera con Swisscom, in Irlanda con Vodafone e 3, in Svezia con 3 e TeliaSonera, in Danimarca con 3 e in Germania, Spagna, Olanda e Portogallo con Vodafone. Il lancio europeo dell’UMTS deve molto all’intraprendenza e alla disponibilità 29 L’analisi dei dati demografici è stata effettuata ipotizzando diversi profili d’uso; il numero totale degli utenti considera sia net addiction che churner da GSM; si ipotizza che l’UMTS abbia un target di clientela definito, caratterizzato da necessità sofisticate; con costi minori è chiaro che si potrebbe avere una penetrazione maggiore; la copertura UMTS è progressiva e sarà completata entro il 2006.

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finanziaria della cinese Hutchinson Whampoa che, per non essere oppressa dalla concorrenza, doveva sperimentare sul campo prima di tutti e risolvere alla svelta ogni problema naturalmente sorto. Alcuni colossi europei hanno rimandato il loro lancio alla fine del 2004, sicchè alcuni Paesi sono oggi sprovvisti della nuova tecnologia: è il caso della Francia, il cui gestore principale Orange ha deciso di puntare prima tutto sul GPRS. Riportiamo qua in seguito la tabella 3.530 che rappresenta, per ogni Paese dell’Europa, Medio Oriente ed Africa, il numero delle licenze attribuite e il numero di quelle sfruttate al 27 febbraio 2004.

30 Fonte: UMTS FORUM, 2004.

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Austria

Licenze assegnate: 6

Operatori attivi: 3 (maggio 2003), Mobilkom Austria (aprile 2003), T-mobile (dicembre 2003)

Belgio Licenze assegnate: 3 - Bulgaria Licenze assegnate: 0 - Croazia Licenze assegnate: 0 Trial: VIPnet (maggio

2003)

Repubblica Ceca Licenze assegnate: 2 Trial: Eurotel (febbraio 2003)

Danimarca Licenze assegnate: 4 Operatori attivi: 3 (ottobre 2003)

Estonia Licenze assegnate: 3 Trial: EMT (settembre 2003)

Finlandia Licenze assegnate: 4 Trial: TeliaSonera (dicembre 2003)

Francia Licenze assegnate: 3 Trial: Orange (febbraio 2004)

Germania Licenze assegnate: 6 Operatori attivi: Vodafone (febbraio 2004); Trial: O2 (novembre 2003), T-Mobile (gennaio 2004)

Grecia Licenze assegnate: 3 Operatori attivi: Telestet (gennaio 2004)

Ungheria Licenze assegnate: 0 Attesa entro il 2004

Irlanda Licenze assegnate: 3 Trial: 3 (ottobre 2003), Vodafone (maggio 2003), O2 (dicembre 2003)

Isle of man Licenze assegnate: 1 Trial: Manx Telecom (dicembre 2001)

Israele Licenze assegnate: 3 - Lettonia Licenze assegnate: 2 -

Liechtenstein Licenze assegnate: 4 - Lussemburgo Licenze assegnate: 3 Trial: Tango (maggio

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2003), P&T Luxembourg (giugno 2003)

Monaco Licenze assegnate: 1 Trial: Monaco Telecom (giugno 2001)

Netherlands Licenze assegnate: 5 Operatori attivi: Vodafone (febbraio 2004); Trial: KPN Mobile (ottobre 2003)

Norvegia Licenze assegnate: 4 - Polonia Licenze assegnate: 3 -

Portogallo Licenze assegnate: 4 - Romania Licenze assegnate: 0 -

Russia Licenze assegnate: 0 - Slovacchia Licenze assegnate: 3 Slovenia Licenze assegnate: 1 Operatori attivi: Mobitel

(dicembre 2003) Spagna Licenze assegnate: 4 Operatori attivi:

Telefonica Moviles Espana (febbraio 2004); Trial: Vodafone (dicembre 2003)

Svezia Licenze assegnate: 4 Operatori attivi: 3 (maggio 2003), Vodafone (febbraio 2004)

Svizzera Licenze assegnate: 4 - Turchia Licenze assegnate: 0 Asta cancellata nell’aprile

2002

UAE Operatori attivi: Etisalat (dicembre 2003)

UK Licenze assegnate: 5 Operatori attivi: 3 (maggio 2003), Vodafone (febbraio 2004); Trial: T-Mobile (febbraio 2004), Orange (febbraio 2004)

ASIA E PAESI DEL PACIFICO

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Australia Licenze assegnate: 6 Operatori attivi: 3 (aprile 2003)

Hong Kong Licenze assegnate: 4 Operatori attivi: 3 (gennaio 2004)

Giappone Licenze assegnate: 3 Operatori attivi: NTT DoCoMo (ottobre 2001), Vodafone K.K. (dicembre 2002)

Malaysia Licenze assegnate: 2 Trial: Telekom Malaysia (luglio 2003)

Nuova Zelanda Licenze assegnate: 4 - Singapore Licenze assegnate: 3 Trial: SingTel (settembre

2003) Sud Corea Licenze assegnate: 3 -

Taiwan Licenze assegnate: 5 - Tab. 3.5 - L’UMTS nel mondo

3.8 L’UMTS in Giappone e negli Stati Uniti Il modello di società giapponese è organizzato in maniera completamente diversa rispetto a quello occidentale e con priorità politico-economiche che hanno fatto e fanno dell’UMTS un’esperienza lontana. Il Giappone è un Paese certamente legato all’Occidente, ma manifesta- anche all’interno del continente asiatico stesso- delle caratteristiche sue peculiari. Non si dimentichi che, uscito distrutto dalla seconda guerra mondiale, si è risollevato con grande tenacia, specializzandosi nell’industria hi-tech e costituendo un faro nell’intero panorama mondiale. UMTS rappresenta un caso tipico in questo senso. Gli operatori dello standard in Giappone sono tre: NTT DoCoMo, Kddi e Vodafone. Tecnicamente parlando, l’UMTS ha preso strade divergenti dall’Europa, dal momento che il Miti (il

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Ministero dell’industria giapponese) ha appoggiato il consorzio 3gpp2 e il suo standard 3gpp versione 2.0, che prevede un diverso protocollo per la parte fisica della sezione radio in UMTS, totalmente incompatibile con lo standard 3gpp europeo. Nonostante l’utilizzo da parte di NTT del WCMA usato in Europa, non si può certo parlare di una vittoria di quest’ultima, dato che all’interno del WCDMA ci sono differenti sottostandard, non supportati automaticamente dall’attuale generazione di terminali. In sintesi, un cellulare giapponese non è utilizzabile in Italia e viceversa, anche in roaming GSM. Per quanto riguarda gli USA, se nel nostro Paese , in Europa e in Giappone il mercato dei telefonini è nato prima a livello consumer e poi si è sviluppato come mercato aziendale, negli Stati Uniti è avvenuto esattamente il contrario. Fino a pochi anni fa, il mercato dei cellulari statunitense era molto indietro, con diversi standard incompatibili e una copertura e qualità di servizio scadenti. Ultimamente- da quando gli operatori AT&T e T-Mobile sono entrati in campo con il servizio GSM e la garanzia di roaming nei confronti dei gestori europei- le cose sono cambiate nel senso di un allineamento con l’Europa. Ciò significa che ora gli europei possono usare i propri terminali anche negli States. L’avvento della telefonia mobile di terza generazione sta adesso riproponendo il problema delle incompatibilità e della conseguente confusione tra standard. Negli Stati Uniti, infatti, vi sono attualmente tre varietà di 3G: UMTS, CDMA 2000 (incompatibile con UMTS, ma già perfettamente funzionante nel settore dati con l’operatore Sprint e, tra l’altro, molto corteggiato da Verizone) ed EDGE (sostenuto da AT&T e da T-Mobile). La prima telefonata UMTS in USA è stata annunciata il 3 maggio 2002 da Lucent Technologies ed è stata effettuata utilizzando la frequenza americana di 1900 MHz. Oggi è difficile fare delle previsioni sul futuro del 3G negli States, mentre è chiaro che tutte queste indecisioni e ritardi vanno a favore dello standard GSM. Probabilmente verranno prodotti cellulari a

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doppio standard 3G, ma non è per niente escluso che si passi direttamente al 4G, il già tanto amato Wi-Fi.

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PARTE TERZA

Il caso 3

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Capitolo quarto Il mondo di 3 4.1 Chi è H3G Come recita un opuscolo informativo di 3 stampato nel novembre 2002, H3G è “una grande impresa italiana in un grande progetto globale”. Il progetto di cui si parla in questa sede è globale per almeno due motivi: 1) innanzitutto perché riguarda l’UMTS, il sistema che ha assorbito tutte le energie della società e che è uno standard “Universale”, ossia che dovrebbe essere- ma ancora non è- uguale per tutti a livello planetario; 2) poi perché, se l’idea iniziale di mettere su quella che un tempo si chiamava Andala è stata sostenuta solo da azionisti italiani (Tiscali e Franco Bernabè), attualmente H3G è una realtà internazionale, grazie al suo azionista di maggioranza, il colosso cinese Hutchinson Whampoa. Dopo aver acquisito la licenza UMTS nel novembre 2000 con un’offerta di 3,255 milioni di euro (circa 6.300 miliardi delle vecchie lire), H3G ha puntato dritto al suo obiettivo: essere la prima mobile video company sul mercato italiano. Per raggiungere questo scopo la società ha pianificato investimenti per oltre 7 miliardi di euro in dieci anni- il 60% dei quali nei primi cinque- e l’assunzione di 4.400 persone entro il 2005.

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In questo momento, gli azionisti che detengono e supportano la società sono sette e vi partecipano nelle percentuali riportate nella tabella seguente:

AZIONISTI PERCENTUALE DETENUTA HUTCHINSON 3G ITALY

INVESTMENTS 88,67%

NHS INVESTMENTS 5,58% 3G MOBILE INVESTMENTS SA 2,23%

CIRTEL INTERNATIONAL 1,66% RCS 1,02%

GEMINA 0,51% TISCALI FINANCE 0,33%

Tab. 4.1 - Gli azionisti di H3G Data l’importanza primaria e fondamentale che rivestono gli azionisti in una società, è bene passarli in rassegna mediante una breve descrizione del loro status in ambito italiano e/o internazionale:

1) Hutchinson 3G Italy Investments S.a.r.l. (Gruppo Hutchinson Whampoa Limited): è l’azionista di riferimento ed è controllato da uno dei più grandi protagonisti dell’economia globale, il Gruppo Hutchinson Whampoa. Questo colosso dà lavoro a 120.000 persone in 37 Paesi sparsi per il mondo ed è attivo nei servizi portuali, nel settore immobiliare, nelle telecomunicazioni, nell’e-commerce, nella distribuzione, nell’energia e nelle infrastrutture. Hutchinson Whampoa è già presente sul mercato UMTS in Gran Bretagna (Hutchinson 3G UK), in Irlanda (Hutchinson 3G Ireland), in

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Austria (Hutchinson 3G GmbH), Svezia (Hi3G Access), Danimarca (Hi3G Access), Hong Kong (Hutchinson 3G HK), Australia (Hutchinson 3G Australia) ed infine Israele (Partner Communication). Il progetto in questione porterà alla realizzazione di una economia di scala nello sviluppo sia di prodotti che di servizi e alla disponibilità completa di una rete internazionale.

2) NHS Investments S.A. (Gruppo San Paolo IMI): fa parte di

una tra le più importanti realtà bancarie in Italia. Essendo dotato di una fitta rete di promotori finanziari e delle opportunità date dal trading on-line, esso garantisce un valido supporto a tutte le azioni di business di H3G.

3) 3G Mobile Investments S.A. (Gruppo Franco Bernabè):

appartenente al socio fondatore Franco Bernabè, l’azienda mette al servizio di H3G la propria esperienza nell’ambito dei settori strategici dell’energia e delle telecomunicazioni.

4) CIRTEL International S.A.(Gruppo CIR): promette una

presenza di peso nel settore dell’editoria, cosa avvenuta sin dal lancio commerciale del servizio UMTS. L’accesso privilegiato è dato da fornitori di contenuti come La Repubblica, L’Espresso, Radio DeeJay e il portale Kataweb.

5) RCS MediaGroup S.p.A: il Gruppo RCS assicura anch’esso

un contributo decisivo per l’accesso e l’acquisizione di contenuti per i servizi 3G. Nel particolare, si tratta di testate prestigiose come il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport.

6) Gemina S.p.A.: è una delle holding di partecipazioni industriali

più importanti in Italia.

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7) Tiscali Finance S.A.: azionista fondatore- assieme a Franco Bernabè- di H3G, è uno dei primi Internet Service Provider in Europa. La sua struttura in fibra ottica è garanzia di interessanti sinergie per la creazione di un network continentale.

4.1.1 Breve cronistoria di H3G1 1999 18 novembre 1999: è nata Andala UMTS S.p.A., il nucleo

originario di H3G. Inizialmente la società era sostenuta per il 90% da Tiscali e per il 10% da Franco Bernabè. Renato Soru e Franco Bernabè sono in quel periodo, rispettivamente, l’Amministratore Delegato e il Presidente dell’azienda.

2000 6 marzo 2000: si assiste ad un allargamento della compagine

azionaria di Andala: entrano infatti in gioco CIR (holding del Gruppo De Benedetti) con una partecipazione del 15%, San Paolo-Imi con il 10%, RCS Editori con il 3%, Hdp con il 2%, Pino Venture con il 2%, Gemina e Rothschild Italia con l’1% ciascuno. La partecipazione di Tiscali scende dal 90% al 61%. La Direzione Generale della società è affidata a Vincenzo Novari.

II trimestre 2000: seguendo la scia dei grandi risultati ottenuti dalla gara in Gran Bretagna, l’Italia assiste ad un cambio di regole che porta dal beauty contest all’asta vera e propria.

16 giugno 2000: il Comitato dei Ministri approva come formula per l’aggiudicazione delle licenze UMTS la licitazione. In primo

1 Informazioni prese dal sito ufficiale di H3G (www.h3g.it) e di 3 (www.3.it). Per ulteriori approfondimenti è stato utilizzato il sito: http://it.gsmbox.com/news/mobile_news/archives/sections.gsmbox.

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luogo, però, vi sarà una fase di pre-qualificazione dei concorrenti per accertare il possesso di determinati requisiti di carattere finanziario ed organizzativo. La successiva fase di aggiudicazione si baserà invece su rilanci di tipo economico. Il prezzo base di questa seconda fase è di 4.000 miliardi di lire.

14 agosto 2000: Hutchinson Whampoa Limited (HWL) entra nel capitale sociale di Andala. Si tratta di una delle società a maggior capitalizzazione della Borsa di Hong Kong, attiva nelle telecomunicazioni, in Internet, nella logistica navale, nella grande distribuzione, nel settore immobiliare, alberghiero e dell’energia. Con l’ingresso di HWL, Andala acquisisce così una protezione internazionale. Canning Fok, Amministratore Delegato di HWL td, dichiara: “L’Italia è un Paese con un grande potenziale, e, con partner consolidati come quelli che partecipano ad Andala, crediamo di poter ottenere una delle licenze UMTS”. Con l’acquisizione del 51% del capitale da parte di HWL, l’azionariato di Andala è completato da Tiscali (25,5%), CIR (15%), San Paolo-Imi (5%), Franco Bernabè (2%), Hdp (1%) e Gemina (0,5%).

24 agosto 2000: Andala presenta la domanda per partecipare alla gara per le licenze UMTS.

6 settembre 2000: viene varato il nuovo Consiglio d’Amministrazione della società, in cui figurano per la prima volta gli Amministratori di Hutchinson Whampoa, il nuovo azionista di maggioranza. I nuovi azionisti confermano alla Direzione Generale Vincenzo Novari.

19 ottobre 2000: ha inizio l’asta per le licenze. In chiusura di giornata Andala risulta in testa, con un’offerta di 4.430 miliardi di lire.

23 ottobre 2000: durante la gara per le licenze UMTS, Blu presenta una dichiarazione di rinuncia alla prosecuzione della gara. Nonostante ciò, il Comitato dei Ministri dichiara la gara valida.

27 ottobre 2000: in questa data avviene l’ufficializzazione, da parte del Ministero delle Comunicazioni, dell’esito della gara UMTS:

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Andala è tra i vincitori. In questa sede Vincenzo Novari e Christian Salbaing salgono alla nomina di Amministratori Delegati di H3G.

5 dicembre 2000: gli azionisti deliberano l’aumento di capitale da 10 a 800 miliardi di lire, per le esigenze richieste dal regolamento di gara dell’UMTS. Allo stesso tempo- secondo quanto previsto dai patti parasociali stipulati con HWL- la quota di Tiscali si diluisce allo 0,3%, per poi risalire al massimo al 25,5% entro il gennaio 2003.

2001 10 gennaio 2001: Andala ottiene formalmente una delle cinque

licenze UMTS per un costo di 4.700 miliardi di lire, più 1.600 miliardi per ulteriori 5 MHz di spettro simmetrico. Il totale delle spese ammonta così a 6.300 miliardi di lire.

20 febbraio 2001: gli azionisti di Andala UMTS danno il via alla modifica della denominazione della società: il consorzio Andala diventa Hutchinson 3G Italia, mentre la controllata operativa Andala 3G assume il nome di H3G. Le quote azionarie di H3G risultano essere tali: HWL (78,3%), CIRTEL International (12,9%), NHS Investments (5%), BMI (2%), HdP (1%), Gemina (0,5%) e Tiscali (0,3%).

22 febbraio 2001: presentazione ufficiale alla stampa di H3G- ex Andala 3G- che nell’occasione annuncia l’acquisizione dei diritti UMTS di Milan, Juventus, Genoa, Salernitana e Bari.

9 aprile 2001: H3G acquisisce in esclusiva i diritti UMTS delle squadre di calcio Roma e Lazio.

8 maggio 2001: la squadra H3G è quasi al completo. Come Direttore Affari Generali vi è Giuseppe Sammartino, come Direttore HR Giacomo Manara, come Direttore Generale Telco e Corporate Sandro Marchetti. Il team di manager alle strette dipendenze degli Amministratori Delegati è composto da: Giorgio Moroni (Chief Financial Officer), Alberto Silva (Responsabile

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Strategy e Business Plan), e Stefano Piastrelli, Direttore Communication & Advertsing.

28 giugno 2001: è annunciata la scelta dei partner tecnologici da parte di H3G per la costruzione della rete UMTS: si tratta di Ericsson per la componente core network e il 45% della componente radio, di Siemens-NEC per il restante 55% della componente radio.

10 luglio 2001: Hutchinson Whampoa e Motorola rendono noto un accordo per la fornitura di cellulari 3G; il suo valore è di circa 700 milioni di dollari e le prime consegne sono previste prima del terzo trimestre 2002.

13 luglio 2001: Hutchinson Whampoa si conferma azionista di controllo con il 78,3% del capitale sociale. Contemporaneamente, Tiscali annuncia la decisione di non salire al 25,3% del capitale sociale di H3G, volendo focalizzare la sua attenzione sul suo core business di Internet Provider.

1 agosto 2001: è messo on-line il nuovo sito istituzionale di H3G all’indirizzo www.h3g.it. La sua realizzazione è avvenuta anche grazie alla web-agency Altoprofilo di Milano.

1 settembre 2001: Bob Fuller affianca Vincenzo Novari come Amministratore Delegato di H3G, mentre Christian Salbaing copre la posizione di Executive Vice Chairman di H3G e Managing Director di Hutchinson 3G Italia S.p.A., la finanziaria di H3G.

3 settembre 2001: è avvenuta a Londra la prima videotelefonata-test tra due terminali UMTS, presso il Centro Ricerca e Sviluppo di Hutchinson UK.

21 settembre 2001: la joint venture formata da Hutchinson Whampoa e la Svedese Investor si aggiudica una delle quattro licenze UMTS in Danimarca per circa 250 milioni di lire.

2 novembre 2001: Hutchinson Whampoa e NEC firmano un accordo per la fornitura di più di un milione di terminali 3G per gli operatori cinesi, nel quarto trimestre del 2002. I cosiddetti

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“videofonini”, dual mode, potranno supportare videochiamate, funzioni Java e servizi multimediali.

21 dicembre 2001: H3G e TIM sottoscrivono un accordo di roaming che consentirà alla prima di offrire servizi GSM alla propria clientela tramite la rete TIM (la più capillare in Italia) nelle aree non coperte dall’UMTS.

2002 15 gennaio 2002: muta la composizione dell’azionariato di H3G

S.p.A.: HWL sale a 88,2%, CIR scende all’1,8%, mentre rimangono invariate le partecipazioni di San Paolo IMI (5,6%), BMI (2,3%), Hdp (1,1%), Gemina (0,6%) e Tiscali (0,4%). Intanto 11 banche italiane e internazionali s’impegnano a finanziare lo sviluppo della rete di H3G per un importo di 3,2 miliardi di euro. Si tratta di: ABN AMRO Bank N.V., Banca Antoniana Popolare Veneta, Credit Agricole Indosuez, DBS, Deutsche Bank, HSBC, Intesa BCI, JP Morgan, The Royal Bank of Scotland, Società Generale e West LB.

24 gennaio 2002: 4 nuove banche s’impegnano a finanziare il progetto di H3G: si tratta di Unicredit Banca Mobiliare, Centrobanca, China Construction Bank e Bank of China International che si sommano agli altri 11 Istituti di Credito coinvolti nel progetto.

30 gennaio 2002: H3G ed Ectel firmano un accordo per lo sviluppo di soluzioni antifrode e sistemi di monitoraggio della qualità del servizio.

7 febbraio 2002: H3G firma anche con Inter F.C. un accordo della durata di 8 anni per la trasmissione di goal sui cellulari 3G. Il servizio del videogoal metterà un numero potenziale di 31 milioni di tifosi a contatto con il mondo delle comunicazioni mobili.

8 marzo 2002: H3G e Systeam siglano un accordo per la fornitura di un sistema per la gestione di alcune prestazioni rese obbligatoria dall’Autorità Giudiziaria.

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19 aprile 2002: H3G ed Alcatel insieme per almeno tre anni per la fornitura dell’open services platform.

8 maggio 2002: H3G e Network365 siglano un patto per la fornitura di una piattaforma per i pagamenti tramite i cellulari.

17 maggio 2002: H3G rende noto un accordo con Divine per la fornitura di una piattaforma per la distribuzione dei contenuti.

21 maggio 2002: H3g e la Lega Calcio promuovono la manifestazione “Scuola e Calcio in stadi aperti”.

27 maggio 2002: H3G annuncia una partnership con 9 aziende specializzate nello sviluppo di giochi on-line.

3 luglio 2002: Bob Fuller e Vincenzo Novari promuovono e annunciano “3” come il nome con cui verranno offerti i servizi di H3G. Ancora, “3” sarà il nome globale dei servizi 3G di Hutchinson Whampoa in Australia, Austria, Danimarca, Hong Kong, Irlanda, Israele, Regno Unito e Svezia.

4 luglio 2002: MIND CTI è scelta da H3G per la fornitura di una piattaforma per l’autenticazione, l’autorizzazione e la contabilizzazione dei servizi.

12 luglio 2002: H3G sigla con Alcatel un accordo per la creazione di reti metropolitane e a lunga distanza, capaci di supportare servizi a larga banda.

16 luglio 2002: H3G e Vitaminic siglano un accordo per la fornitura di servizi musicali in tecnologia UMTS. Si parla dell’ideazione e dello sviluppo di un sito che offrirà contenuti musicali ai clienti 3.

22 agosto 2002: Bob Fuller e Vincenzo Novari firmano dei contratti preliminari per la cessione di alcuni rami d’azienda di Blu: si tratta di circa 800 siti, 1000 contratti e 100 dipendenti.

18 settembre 2002: H3G e Tele Atlas siglano un accordo per la fornitura dati per i servizi di informazione e localizzazione geografica.

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8 ottobre 2002: Hutchinson Whampoa presenta il marchio dei servizi 3 al mondo intero. Si tratta di un guscio di titanio fuori e di un mondo di contenuti multicolore all’interno.

3-4 novembre 2002: il sito di 3- www.tre.it - va in linea. 14 novembre 2002: al via le prenotazioni della prima offerta

UMTS del mercato italiano, tramite il sito www.tre.it. Gli italiani hanno la possibilità di scelta tra due formule “all inclusive”: 1) Formula Executive: da 85 euro al mese, offre molte ore di chiamate e videochiamate, oltre che SMS, MMS, videomessaggi e contenuti scaricabili dal Portale; 2) Formula Privilegi: 140 euro al mese che permettono e comprendono anche il noleggio di un videofonino.

22 novembre 2002: inizia la prima campagna pubblicitaria di 3, frutto di un investimento di 30 milioni di euro. La campagna è incentrata sui valori del Brand: Fantasia, Emozione, Grinta, Passione, Semplicità e Sorpresa.

26 novembre 2002: il Ministro Gasparri inaugura ufficialmente- nel corso della sua visita alla sede romana di H3G- l’arrivo dell’UMTS in Italia. Nell’occasione viene effettuata la prima chiamata Roma-Milano con il servizio 3, seguita dalla prima videochiamata Roma-Londra, città dove videorispondeva il direttore del Sole 24 Ore, Guido Gentili.

17 dicembre 2002: viene inaugurato a Milano, nella centralissima Piazza Cordusio, il primo negozio di 3, un punto vendita progettato secondo i criteri del Feng Shui (Vento e Acqua).

2003 10 gennaio 2003: Hutchinson Whampoa ed Ericsson siglano un

accordo per il video gateway system, che permette di effettuare videochiamate tra utenti di rete fissa e utenti di rete mobile 3G.

11 gennaio 2003: Li Ka-Shing, presidente di HW, incontra a Roma il premier Silvio Berlusconi per consegnargli il primo numero UMTS e quindi la prima USIM in Italia.

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21 febbraio 2003: 3 distribuisce a 333 VIP i suoi videofonini per creare la prima videocommunity italiana; ne fanno parte imprenditori, politici, personaggi dello sport e dello spettacolo. 3 dichiara di aver raggiunto 140.000 prenotazioni al suo servizio.

3 marzo 2003: ha il via la seconda fase della campagna pubblicitaria di 3, con spot che promuovono i primi quattro servizi proposti agli utenti italiani: VideoMessaggio, VideoTG, VideoChiamata e VideoGoal.

10 marzo 2003: il primo cliente di 3 risulta essere una signora milanese che ha acquistato, nel negozio di Piazza Cordusio, due videofonini nuovi di zecca. In pratica parte l’UMTS di 3 in Italia e in Europa.

21 marzo 2003: il 2002 è concluso da Hutchinson Whampoa con utili in crescita del 19%, risultato superiore alle previsioni.

26 marzo 2003: l’offerta di 3 si amplia con “3 Cinquanta”, la prima ricaricabile 3G, e con l’abbonamento “3 per Tre”, che consente di risparmiare sulla comunicazione con due numeri 3.

17 aprile 2003: La Repubblica diventa consultabile nella versione on-line sui videofonini 3.

8 maggio 2003: parte il servizio “3 a webcam”, per rendere possibili le videochiamate agli utenti di un PC dotato di webcam e connesso ad Internet.

9 maggio 2003: Vincenzo Novari diventa unico Amministratore Delegato di 3 ed entra anche nel Consiglio d’Amministrazione di Hutchinson UK.

15 maggio 2003: da oggi è possibile consultare dai videofonini 3 il sito del Corriere della Sera.

29 maggio 2003: i contenuti di Playboy sono da ora disponibili per i clienti 3 e Hutchinson Whampoa.

3 giugno 2003: nasce il primo servizio UMTS interamente dedicato alle aziende: “3 for Business”.

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6 giugno 2003: 3 e Tiscali annunciano l’uscita del servizio “Chiama 3”, ossia della prima vidochiamata bidirezionale da PC a videotelefonino- e viceversa- al mondo.

1 luglio 2003: entra in vigore la promozione estiva “Estate 3”, un gran successo con oltre 300.000 clienti realizzati fino al 20 di agosto.

10 luglio 2003: ha inizio il roaming con il Regno Unito. Inoltre, 3 lancia il servizio del TG5 con tre edizioni giornaliere e amplifica con “Percorsi”, l’area dei servizi di localizzazione con la mappa e le indicazioni del luogo da raggiungere.

11 luglio 2003: Fabio Macaluso è nominato responsabile della nuova Direzione Institutional, Legal e Regulatory di 3.

1 agosto 2003: Dina Ravera diventa Direttore Generale Marketing di 3.

15 agosto 2003: 3 annuncia l’acquisizione dei diritti wireless della squadra di calcio del Siena, la dodicesima che aderisce al servizio VideoGoal di 3.

22 agosto 2003: gli abbonati al servizio UMTS di HW sono 520.000 nel mondo, di cui 300.000 in Italia e 155.000 in Gran Bretagna.

11 settembre 2003: la UEFA attribuisce a 3, in esclusiva per l’Italia, i diritti di trasmissione sui cellulari UMTS delle gare di Champions League.

19 settembre 2003: 3 lancia “Tua”, la prima ricaricabile col telefonino incluso: tutto ciò per incentivare l’accesso ai servizi di nuova generazione.

3 novembre 2003: 3 lancia “Power”, una nuova, conveniente, opzione dati per le aziende.

11 novembre 2003: 3 vede un nuovo assetto al suo vertice: Fabio Macaluso va alla guida della divisione Affari Generali e Gian Marco Litrico, direttore Relazioni Esterne e con i Media, si situa a riporto diretto dell’Amministratore Delegato.

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28 novembre 2003: 3 lancia il servizio “InAzienda”, riservato alle aziende italiane. Con esso è possibile consultare la propria mailbox, navigare in Intranet e utilizzare le applicazioni aziendali disponibili con prestazioni simili a quelle di rete fissa.

3 dicembre 2003: il primo Natale con 3 vede come protagonista la promozione “VideoNatale”: fino a febbraio gratis il primo minuto di videochiamata verso tutti i numeri 3, la navigazione e i servizi del Portale 3.

18 dicembre 2003: in questa data avviene la prima videotelefonata su rete commerciale tra l’Italia e l’Australia. Protagoniste due cugine di origini valtellinesi che non si vedevano da tre anni.

2004 22 gennaio 2004: 3 offre la possibilità di seguire la diretta, 24 ore

su 24, delle vicende della casa del Grande Fratello. 27 gennaio 2004: 3 realizza la prima videochiamata con Israele, in

occasione della “Giornata della memoria”, dedicata al ricordo dell’olocausto.

11 febbraio 2004: 3 si accorda con Tim sulla questione del roaming, sui siti e sui diritti del calcio.

12 febbraio 2004: ancora un potenziamento delle offerte per le aziende con “PowerFull”, il servizio che dà la possibilità di rinforzare il rapporto tra videofonino e PC in maniera ancora più conveniente.

1 marzo 2004: al via “TuaMatic”, la tariffa pre-pagata con l’autoricarica più conveniente di tutti i tempi: 5 centesimi di euro per ogni minuto di chiamate ricevute, da tutti i numeri. Inoltre, con “VideoNoi”, si paga meno videochiamando che parlando solamente il numero 3 preferito.

14 aprile 2004: Cfn e Cnbc utilizzano la tecnologia di 3 per le video-dirette TV dei suoi giornalisti.

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3 maggio 2004: al via “SuperTua”, la prima tariffa UMTS che può far parlare gratis. Ha inizio una nuova campagna pubblicitaria da 30 milioni di euro.

5 maggio 2004: accordo tra Hutchinson Whampoa e LG per la fornitura di 3 milioni nuovi terminali UMTS entro la fine del 2004. Inizia oggi il roaming GPRS con Tim.

4.1.2 Business Model e Codice Etico di H3G Attualmente H3G occupa il centro di una nuova “catena del valore” delle comunicazioni mobili e più precisamente di quelle 3G. Questo stato di fatto ha spinto l’azienda a puntare su nuovi standard d’innovazione e su un’ampia qualità del servizio e della rete. Rivestendo il ruolo di primo operatore mobile di terza generazione in Italia focalizzato sullo sviluppo di servizi multimediali in tecnologia UMTS, H3G ha sentito il dovere di rispettare le leggi e i regolamenti vigenti in tutte le nazioni dove è presente. Per questo motivo la sua prima preoccupazione è quella di operare all’insegna della trasparenza e della convenienza, nello sviluppo di un vasto ventaglio di offerte 3G tagliate su misura per le esigenze del mercato. Il Codice Etico della società esprime, in coerenza con queste volontà, i suoi impegni e le sue responsabilità sia nei confronti dei clienti che nei confronti dei suoi Collaboratori, Dipendenti e Azionisti. “Gli impegni e le responsabilità etiche di H3G (…) sono diretti a creare soddisfazione per i propri clienti, valore per gli Azionisti e crescita professionale per i Dipendenti ed i Collaboratori”2. Qui in seguito è riportato il sommario del Codice Etico di H3G S.p.A., che verrà riportato per intero in Appendice a pagina… 2 Dalla Premessa al Codice Etico di H3G S.p.A.: http://www.tre.it/servlet/ContentServer?pagename=FixedPortal/Page/Template22&pgname=H3G_CHISIAMO_CODICE.

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SOMMARIO

CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 Ambito di Applicazione e Destinatari

Art. 2 Art. 3 Responsabilità Art. 4 Correttezza Art. 5 Conflitto di interesse Art. 6 Riservatezza CAPO II COMPORTAMENTO NEGLI AFFARI Art. 7 Relazioni d’affari Art. 8 Tutela della concorrenza Art. 9 Rapporti con clienti Art. 10 Rapporti con i fornitori Art. 11 Rapporti con le Istituzioni CAPO III SALUTE, SICUREZZA E AMBIENTE Art. 12 CAPO IV POLITICHE INTERNE

Art. 13 Art. 14 Comportamenti molesti sul luogo di lavoro Art. 15 Abuso di sostanze alcoliche o stupefacenti Art. 16 Fumo Art. 17 Controllo e trasparenza contabile

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CAPO V DISPOSIZIONI SANZIONATORIE

Art. 18 CAPO VI DISPOSIZIONI FINALI

Art. 19 4.1.3 Le sedi di H3G L’azienda, in Italia, ha la sua sede principale a Trezzano sul Naviglio (MI), mentre la Direzione Generale tecnica è situata a Roma. In aggiunta a questi due siti di riferimento, H3G ha disposto in tutto il Paese sei Direzioni Regionali per lo sviluppo della Rete a: Milano, Roma, Genova, Verona, Firenze e Bari. Sono invece otto i Contact Center che nasceranno entro il 2006, molti dei quali già sono attivi; si tratta di Centri dislocati a Milano, Verona, Genova, Firenze, Roma, Bari, Cagliari e Palermo. Sono presenti anche altre sedi tecniche a Bologna, Padova, Napoli e Torino. 4.1.4 I valori di 3 e il suo marchio 3 come terza generazione, 3 come H3G, 3 come il primo marchio della nuova tecnologia di telefonia cellulare in Italia. Si tratta di un guscio tecnologico color titanio che racchiude dentro di sé una vasta gamma di colori e valori materializzati in servizi e contenuti innovativi. Ogni colore rimanda ad un’energia positiva che si

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sprigiona da un oggetto, il videofonino, progettato per sorprendere, appassionare, informare, divertire, aiutare, mostrare, avvicinare, intrattenere, ecc. Ogni valore che l’azienda H3G cerca di seguire e realizzare è associato ad un colore posto all’interno del guscio di 3, attribuibile a chi è Creativo, Umano, Aperto, Semplice, Positivo, Appassionato. A proposito dei suoi valori, il Brand di 3 recita così: “(…) Non abbiamo scelto i nostri valori perché per noi sono facili da realizzare ma perché sono utili al consumatore. Essere “positivi” non è sempre facile, soprattutto quando le cose si complicano. Per essere “aperti” è indispensabile avere fiducia nei colleghi. La “semplicità” è preziosa perché richiede uno sforzo. Rendere “creativo” ciò che è normale per la maggior parte, non è cosa da tutti. Essere “umani” significa essere tolleranti, non permissivi. E non è facile sentirsi “appassionati” tutti i giorni. Sapremo che sta veramente funzionando quando tutto sarà diventato intuitivo e tutti si comporteranno in questo modo e non potranno immaginare la vita senza 3.”3 A ben guardare, questa dichiarazione dei valori in cui 3 crede vuole anche sottolineare lo sforzo (anche economico) compiuto dalla società nel promuovere qualcosa di innovativo ed utile. Si può dire che “osare” sia il motto inespresso di 3, perché secondo l’azienda spesso “osare” significa credere in ciò che ancora non c’è ma che un giorno 3 Dal sito ufficiale di 3: http://www.tre.it/servlet/ContentServer?pagename=FixedPortal/Page/Template08&pagename=H3G_BRAND_INOSTRIVALORI.

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ci sarà, credere di non poter fare a meno della propria creatività e passione, credere che in futuro non potremo fare a meno di quel che un tempo era solo un sogno. E in effetti per noi tutti fino a poco tempo fa era un sogno poter vedere i nostri cari in qualunque momento e in qualunque luogo, nonostante la frapposizione di distanze abissali tra noi e loro. Era un sogno anche avere più tempo per noi, cosa che potenzialmente oggi è più facile, grazie alla possibilità di sfruttare i tempi morti4. E’ come se 3, con questo Brand, volesse dimostrare con aria di sfida nei confronti di chi non credeva nelle sue potenzialità, che tutto è possibile e che riuscirà a rimanere a galla sulle acque spesso crudeli del mercato finanziario. 4.2 Comunicare con 3 Abbiamo già anticipato nel capitolo precedente (pag. 87) i numeri legati alla storia di 3 e alle sue performance durante l’asta per la gara delle licenze. Affrontiamo ora il discorso riguardante la prassi, ossia il lato pratico, che ci illustrerà cosa si può fare oggi con 3. Innanzitutto, per gli amanti del tradizionale, 3 ci può far chiamare: con Chiamata si possono ricevere ed effettuare chiamate sia in Italia che all’Estero. 3 ha anche attivato- come tutti gli altri gestori telefonici presenti in Italia, ma spesso sotto altre denominazioni- i servizi: Ti Ha Cercato ( per sapere chi ci ha cercato quando avevamo il telefono spento o irraggiungibile), Avviso di Chiamata ( per essere avvisati quando qualcuno prova a chiamarci ed il telefono è occupato), Trasferimento di Chiamata (per trasferire le nostre chiamate su un altro apparecchio fisso o mobile). Grazie a questi servizi, tutti noi possiamo essere costantemente reperibili e non perdere alcuna chiamata. Inoltre, con il servizio Conferenza, è possibile chiamare e parlare con più persone contemporaneamente, in modo del tutto semplice. 4 Si confronti pag. 34, dove l’argomento è stato già trattato per esteso.

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Un’altra modalità di comunicazione tramite i videofonini è la VideoChiamata, per unire le immagini alle parole. Grazie a questa straordinaria intuizione di 3, resa possibile dalla infante tecnologia UMTS, si può guardare la persona con la quale si sta parlando e le si può mostrare quanto ci sta avvenendo attorno. Inoltre 3 dà la possibilità, a coloro che non sono ancora pratici di videochiamate, di diventare un VideoFan e videochiamare nuove persone in tutta Italia. Collegato al servizio VideoChiamata, c’è 3 a Webcam, utile a chi vuole comunicare con persone che hanno un computer collegato ad Internet ed una webcam; riuscire a farlo è facilissimo, basta effettuare una normale VideoChiamata al numero speciale fornito agli amici con webcam. Solo utilizzando Tiscali Webcam può avvenire il contrario, ossia si possono ricevere videochiamate anche da loro. L’altro tipo di comunicazione offerto dai videofonini è dato dai Messaggi. Stiamo parlando non solo dei classici brevi messaggi di testo che impazzano ormai da svariati anni, ma anche dei più giovani VideoMessaggi MMS. Gli MMS sono un servizio utile a far condividere con una persona lontana degli eventi o situazioni difficilmente descrivibili a parole. I video girati possono essere inviati o ad un altro videofonino o ad un qualsiasi indirizzo e-mail, completi di audio e immagini a colori. 3 dà la possibilità ai suoi clienti di visualizzare i videomessaggi direttamente sul PC mediante l’ultima versione di QuickTime di Apple. Inoltre, sempre a proposito dei VideoMessaggi, l’operatore ha stilato una lista di consigli- diversi per ogni videofonino (Motorola A925 e A835, NEC e606 e e608, NEC e616)- su come usare al meglio il servizio MMS; evitiamo di trascriverli per non tediare il lettore, ma per qualsiasi informazione rimandiamo al sito ufficiale di 35. Infine, per chi ama navigare in Internet e comunicare via e-mail, 3 ha creato Fast Mobile Modem, un servizio che consente di utilizzare il proprio videofonino come modem. Questa caratteristica fa sì che ci

5http://www.tre.it/servlet/ContentServer?pagename=FixedPortal/Page/Template18&pgname=EXPLORE3_MOBCOMM3_MSG_VIDEOMSG.

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si possa connettere ad Internet in qualunque luogo e a qualunque orario, usando comodamente il proprio PC collegato al videofonino. La connessione è ad altissima velocità e permette di visualizzare siti web ricchi di contenuti multimediali, consultare la posta elettronica e gli allegati, effettuare il download di file in mobilità ma con prestazioni che eguagliano le più evolute connessioni con linea fissa. Tuttavia, c’è da sottolineare questo neo, che limita il fattore “mobilità”: il servizio Fast Mobile Modem è disponibile solo sotto copertura UMTS 3, per cui attualmente la sua efficienza è minata dalla non completa copertura nazionale della Rete di terza generazione. Un punto a favore di questo servizio è dato dalla possibilità di controllare in qualsiasi momento l’ammontare dei dati scambiati, grazie ad una finestra di controllo. Per chi invece utilizza un computer Apple Macintosh, 3 offre un’altissima velocità di connessione ad Internet in mobilità, mediante il collegamento a NEC e606 e NEC e616 tramite la porta Bluetooth o al Motorola A835 sia via Bluetooth, sia via cavo USB. 4.3 Il Portale Mobile di 3 Il paragrafo precedente ha analizzato le modalità di comunicazione offerte da 3 e quindi i mezzi con cui tutti noi possiamo contattare qualcuno che ci è più o meno lontano. Prendiamo ora in esame il Portale 3, luogo multimediale che permette di raggiungere le notizie ed in genere i dati di cui abbiamo bisogno nel più breve tempo possibile. Basta infatti6 premere il tasto Triangolo sul videofonino per entrare nella sezione appena citata, che consta, mentre scriviamo, di 15 icone , contro le 9 degli inizi. Una volta nel

6 La descrizione che segue è consentita dall’uso di NEC e616, grazie a cui abbiamo potuto seguire empiricamente anche ogni tappa del lavoro di questo capitolo.

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Portale 3, per accedere direttamente a ciò che ci interessa bisogna semplicemente digitare sull’icona dell’argomento. Attualmente le icone disponibili riguardano argomenti molto diversi tra loro, dalle news ai giochi, dalla diretta de’ “La Fattoria” alle informazioni finanziarie; le analizzeremo una per una qui di seguito e daremo il nostro parere sui loro contenuti.

1) VIDEOBOX: è un servizio di videomessaggistica che consente di scegliere un videomessaggio tra tanti aggiornati di settimana in settimana e a temi diversi come Amore, Festività, Modi di dire, Ricorrenze. Si tratta di un servizio che dà la possibilità, a chiunque lo voglia, di comunicare in un modo completamente nuovo, divertente, efficace e soprattutto rapido. Esso offre inoltre i Corti e i Cortissimi 3, mini storie- della durata massima di due minuti- da vedere in mobilità ma anche da spedire per gli eventi più importanti e significativi, in quanto legati a feste come Natale, Pasqua, Ferragosto. Infine, un’altra chance data da VideoBox è quella di poter vedere e inviare dei brevi videoclip della durata di 30 secondi a scelta tra le diverse categorie presenti: Amore, Inviti, Modi di dire, ecc… Adatto a: chi non ha idee e tempo per pensare ma desidera sorprendere. Commento: moderno.

2) GRANDE FRATELLO: cliccando su questa icona si può

accedere alla diretta del Grande Fratello 4, per vedere ciò che in televisione non si è mai visto. E non solo, nella sezione Video Imperdibili, si possono vedere ogni giorno le immagini più curiose e salienti, così da avere, col passar del tempo, una vera e propria cineteca del programma. In più, se qualcuno ha delle preferenze all’interno della casa, può scegliere di seguire l’inquilino che più gli interessa grazie alle telecamere indiscrete messe a disposizione di 3. Nella sezione GF4 News si può invece accedere alle notizie più piccanti e

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dettagliate della giornata, anche mediante foto e video. Adatto a: i voyeurs, i curiosi e i fan. Commento: di moda.

3) LA FATTORIA: è un servizio disponibile soltanto ai

videofonini Motorola A835 e A925, NEC e616 ed e313 e vi si accede selezionando l’icona “La tua TV” del Portale 3 nella barra posta in alto allo schermo. Vi si può guardare la diretta sempre oppure soltanto quando è data tradizionalmente in TV e quindi- oltre che nelle fasce quotidiane- la sera del martedì. Sul Canale de’ “La Fattoria” è possibile anche semplicemente guardare “il meglio di”, mediante l’accesso a videoclip, news, loghi e suonerie. Il costo di connessione è di 0,90 euro ogni 5 minuti. Adatto a: voyeurs e nostalgici del passato. Commento: poco azzeccato, dato il basso consenso al programma.

4) GIOCHI: il servizio permette di accedere al mondo dei giochi

3, ossia ad un mondo fatto di corse in moto e auto, quiz, rompicapo e puzzle, giochi di carte e di esplorazione. Una volta ottenuto un ottimo e il migliore risultato, l’utente ha la possibilità di gareggiare per la conquista della vetta della classifica dei più abili giocatori 3. I principali giochi cui si può accedere con 3 sono attualmente Alien Swarm e Playgolf. Lo scopo del primo è quello di salvare la Terra dall’invasione di alieni ferocissimi e decisi a voler distruggere la razza umana, mentre il secondo rappresenta il tipico, vero gioco del golf giocato sui più bei campi del mondo. Ovviamente 3 dà la possibilità di scegliere tra altri, numerosi games presi dai suoi principali partners: Luckymania, Ludonet, Multiplayer, Goalcup e Goleador, grazie ai quali si possono vincere premi in ricariche telefoniche 3 o in nuovi giochi Java. Adatto a: i giovani e giovanissimi che amano il mondo virtuale. Commento: divertente e utile come passatempo.

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5) SPORT: tra le 5 sezioni che compongono l’argomento (StadioLive, SportNews, SportShow, StudioSport e Partner), StadioLive è sicuramente quella più utile, divertente e innovativa. Ad esempio, con VideoGoal è possibile vivere l’ emozione del grande calcio sempre e ovunque perché permette di vedere direttamente sul videofonino e con una differita di pochi secondi, video di 15 secondi che illustrano i goal realizzati durante le partite in casa e fuori casa delle squadre italiane7; sono compresi anche i Quarti, le Semifinali e la Finale di UEFA Champions League. Inoltre, il servizio mostra tutti i goal realizzati negli incontri casalinghi delle squadre selezionate da 3 nel corso del Campionato di serie A e B, della Coppa Italia e delle amichevoli più importanti. Un modo per vedere e rivedere i goal anche quando non si è in casa. Anche VideoSintesi fa parte di StadioLive ed è un servizio che consente la ricezione sul videofonino di un video di circa 60 secondi con la sintesi di una partita- appena terminata- del Campionato italiano disputata da una delle squadre scelte da 3 oppure di una partita di UEFA Champions League. VideoSquadra è invece l’abbonamento a StadioLive che illustra, sempre tramite SMS, i cambiamenti dei risultati di tutte le partite di serie A e B del Campionato italiano di calcio. Un altro tipo di servizio offerto da StadioLive di 3 è StoryGoal, l’archivio delle partite e dei VideoGoal delle squadre 3. Utile a chi vuole rivivere l’emozione dei grandi goal del passato. Passiamo ora alla presentazione di SportNews. Questa sottosezione presenta 6 opzioni: VideoTG Sport, Ultimissime, VideoSportNews, MySportNews, Calcio e Primo Piano. VideoTG Sport, offerto in collaborazione con ANSA, è il servizio che consente una costante informazione sugli avvenimenti sportivi italiani

7 Per i Campionati di serie A e B della stagione sportiva 2003-2004 le squadre selezionate sono: Milan, Inter, Juventus, Roma, Lazio, Siena, Reggina, Bari, Piacenza, Genoa e Salernitana.

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ed internazionali più importanti nell’arco di una giornata. Con Ultimissime- sempre offerto in collaborazione con Ansa- consultare in tempo reale le ultime notizie di tutti gli sport sottoforma di testo è una realtà. E’ in collaborazione con ANSA anche VideoSportNews, la sezione che può far vedere le ultime notizie sportive italiane e non in formato video. MySportNews è invece un abbonamento che permette di ricevere sul proprio videofonino 3 MMS con le notizie più importanti di Primo Piano o Calcio, a seconda della propria scelta. Con Calcio, offerto in collaborazione con ANSA, si possono consultare le notizie più importanti del pianeta Calcio, in diversi formati: testo, video, audio e photogallery. A differenza di Calcio, Primo Piano è dedicato a tutti gli sport, le cui notizie sono raggiungibili tramite tutte le modalità appena menzionate. La sezione Sport Show è dedicata invece al puro divertimento dato dai quotidiani, nuovi video spettacolari presi dagli sport più avvincenti; la scelta è tra le categorie No Limits, Motor Crash, Calcio & Papere e Sport & Models. Infine, con Studio Sport di 3, offerto in collaborazione con Italia 1, è possibile vedere ogni giorno le ultime notizie sportive dall’Italia e dal mondo. I partners in collaborazione con cui 3 opera nell’intera sezione sportiva sono: Gazzetta dello Sport per notizie e approfondimenti, Sailing Channel per le news sul mondo della nautica e Panini per le statistiche relative alle partite e ai giocatori di particolari match. Adatto a: i tifosi. Commento: utile per chi non può o non vuole rimanere a casa a sentire o guardare le partite.

6) NEWS: per essere aggiornati in tempo reale con videonotizie

e informazioni sugli avvenimenti italiani, internazionali, regionali ed economici. Sono numerose le collaborazioni di 3 con il mondo dell’Informazione, a partire da quella con il TG5

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e le sue numerose edizioni quotidiane. Per quanto riguarda le sottosezioni di News, partiamo con la descrizione di Ultimissime. Con essa si può accedere alle news di 3 redatte con la collaborazione di ANSA e consultabili in tempo reale in formato testuale. Per avere invece notizie direttamente sul videofonino sottoforma di video c’è VideoNews, con le sue news italiane, internazionali ed economiche. D’altra parte, la sottosezione VideoTG di 3, offerta in collaborazione con ANSA, permette di visionare- per mezzo di 10 edizioni quotidiane dei VideoTG dalle ore 8.00 alle ore 22.00- le notizie più importanti della giornata. Con l’abbonamento MyNews è possibile ricevere quotidianamente sul terminale 3 MMS con gli avvenimenti salienti dell’Italia, del mondo e di Economia, a seconda della scelta operata. A proposito di Economia, VideoTG Economia, in collaborazione con ANSA, offre la visione delle notizie economiche più importanti nell’arco di una giornata, per mezzo di più edizioni. ItaliaMondoEconomia è invece la sottosezione dedicata alle ultime notizie di Italia, del mondo e di Economia in formato multimediale (video, audio, photogallery e testo). Non mancano poi le notizie- stilate con l’aiuto di ANSA- di tutte le regioni italiane, consultabili ogni giorno in formato testuale. I partners di 3 in questa sezione dedicata alle news sono, oltre al TG5, Corriere della Sera, La Repubblica e Panorama. Adatto a: chi vuole essere costantemente informato. Commento: utile e veloce come il Web.

7) EXTRA: per personalizzare il proprio videofonino con le

suonerie polifoniche e gli sfondi più attuali. 3 mette a disposizione dei suoi clienti centinaia di opzioni tra cui scegliere quella che più piace e diverte. In particolare, con Sfondi, è possibile scaricare immagini sul videofonino ed utilizzarle come screensaver, sfondo del display o associarle

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ai contatti in rubrica, in modo da far apparire un’immagine divertente quando chiama un determinato amico. Adatto a: gli adolescenti e i giovani. Commento: per riconoscere il proprio videofonino quando squilla tra la folla.

8) INSIEME: è il servizio che, tramite InContri, consente agli

utenti di 3 di trovare nuovi amici e amiche con cui comunicare e divertirsi. Per trovare quegli più affini a sé e al proprio carattere, 3 ha pensato di rendere possibile la visualizzazione dei profili caratteriali altrui. Una volta entrato in InContri, l’utente può crearsi una rubrica di contatti personali con la quale potrà interagire in ogni momento e con poche, semplici mosse. La tecnologia del servizio fa sì che si possa essere avvisati della ricezione di nuovi messaggi anche da offliner; analogamente, si può sapere se i messaggi inviati sono arrivati a destinazione anche quando il cliente è offline. Infine, per preservare la sicurezza e la serenità dei suoi utenti, 3 consente il blocco di messaggi da utenti specifici sotto la segnalazione di abusi e comportamenti scorretti. Adatto a: chi si sente solo. Commento: per amicizie virtuali.

9) IN CONTATTO: è il servizio che consente di essere sempre

a contatto con il proprio mondo mediante 5 opzioni. La prima è E-Mail, grazie a cui si possono scrivere e ricevere e-mail, organizzarle in cartelle personali, salvare gli allegati; in più, è possibile controllare la posta elettronica e la rubrica personale anche dal sito www.tre.it, mediante un ID utente ed una password. La seconda opzione è rappresentata da Rubrica, che permette di gestire le informazioni relative ai propri contatti in maniera semplice e sicura anche da PC, così da poter utilizzare i dati della rubrica anche in caso di perdita del videofonino o della USIM. Con Cerca Numero di 3 è

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possibile avere il numero di telefono di chi si cerca, anche in mancanza di una tradizionale guida telefonica; inoltre, la sottosezione rende disponibili l’indirizzo della persona e la mappa per raggiungerla. La quarta opzione offerta da 3 si chiama Sync, il servizio di sincronizzazione che consente il continuo aggiornamento dei propri contatti senza la paura di perderne uno per errata cancellazione o per problemi di memoria del terminale. In più, per essere completamente sicuri di non perdere i propri dati, è possibile consultare i contatti collegandosi al servizio Rubrica dal PC. Ogni telefono cellulare ha bisogno del proprio manuale di configurazione, scaricabile sempre dal sito di 3. Tiscali Mail è l’ultimo strumento messo a disposizione da 3 per non sentirsi mai soli e disinformati: il servizio infatti fa accedere in mobilità alla casella di posta elettronica Tiscali per poter inviare e ricevere senza limitazioni SMS ed e-mail. Adatto a: tutti, in particolare gli sbadati. Commento: molto utile.

10) GLAMOUR: è il servizio più frivolo di 3. Grazie alla

collaborazione di rinomate testate dedite alle notizie di intrattenimento e spettacolo, l’operatore tiene informati i suoi clienti sul pianeta gossip e i suoi satelliti. Playboy 8 dà la possibilità di ricevere sul proprio telefonino le foto, i video e gli show delle celeberrime conigliette. Più precisamente, Playmate permette di scoprire in formato multimediale ogni giorno i segreti di una nuova coniglietta e di accedere all’archivio delle bellissime a partire da Marylin Monroe. Cybergirl è invece la sottosezione dedicata alla bellezza moderna di donne apparse solo on-line. Infine, Videogallery offre video lunghi da 10 secondi a 4 minuti sugli show delle dive o di ragazze meno famose. Un’altra categoria facente parte di Glamour è Gossip, un insieme di curiosità ed

8 Playboy, Playmate e Cybergirl sono marchi registrati Playboy. Tutti i diritti riservati.

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indiscrezioni firmato Studio Aperto. Con esso è dato vedere quotidianamente 10 video-gossip su star del cinema, della TV, della musica o della moda, per curiosare tra le pieghe della cronaca rosa e delle sue anteprime. Speciali di 3 è anch’esso dedicato alla cronaca rosa, ma è firmato TGCOM; la modalità di accesso è uguale a quella di Gossip e i contenuti sono simili, ma spesso legati ad eventi speciali come festival, sfilate, prime cinematografiche e grandi concerti. Ancora, per appagare ogni indole pettegola, 3 presenta Papirazzo, il meglio della trasmissione di Enrico Papi con un’ampia scelta di filmati in chiave di scoop. In più, grazie al motore di ricerca, si può trovare davvero tutto sul proprio vip preferito. Anche Novella 2000 figura tra le testate che collaborano con 3, mediante il contributo delle foto scattate ai vip più in voga; la sua sezione ospita, tra le altre cose: Cover Story, ossia la copertina dell’ultimo numero in edicola con foto e notizie annesse, Top Ten Gossip, la classifica dei 10 vip più chiacchierati, World Gossip, con le località vacanziere più frequentate dai vip. Un’altra categoria dell’intera sezione Glamour è Star Club, suddivisa in: Le Celebrità, con le foto e i video delle star del momento, I modelli, con le foto degli uomini più belli in location esotiche, I video, con il “dietro le quinte” dei servizi fotografici più famosi, I servizi, riferito ai servizi fotografici di tutto il sito, Abbonamento, un modo per ricevere tutti i giorni nuovi foto e video, Classifica, la classifica dei video più scaricati. Anche Max collabora con 3, presentando la sua versione tascabile corredata di video. In Max è possibile trovare: Cover, con la copertina corrente del giornale e con quelle passate, Backstage, con i video delle ragazze-calendario, Fotogallery, con le foto più belle tratte dalla rivista e News, per avere le notizie dell’ultimo minuto sul mondo dello spettacolo. GQ è la sottosezione dedicata alla versione online del giornale in edicola, che contiene: Cine, le

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ultime news dal mondo del cinema, Sport, le notizie su tutti gli sport, Music, le news che gravitano attorno al pianeta musicale, Scanner, una selezione di articoli sui temi più caldi del momento, Download, i video da scaricare e guardare all’infinito. Oltre a queste, è da segnalare un’area Members, con in esclusiva i contenuti Fashion e Girls. L’ultima categoria di Glamour di 3 è vietata ai minori di 18 anni9 ed è dedicata al mondo dell’eros. Al suo interno è possibile trovare: Le ragazze di Xex, una galleria di modelle, Classifiche, con le ragazze più votate e cliccate, Foto eros, con un’ampia galleria fotografica. Le promozioni e gli abbonamenti disponibili sono attualmente: Una foto al giorno, Eroscopo, Tutto su…, 3x2, Full Flat e Regala. Adatto a: i curiosi e i pettegoli. Commento: frivolo e pettegolo.

11) VIDEOPARTNER: è il primo format interattivo ideato

esclusivamente per i videofonini 3 che consiste nel provare a sedurre 3 ragazzi o ragazze per ottenerne una definitiva conquista. I 6 videopartner messi a disposizione per misurare le proprie arti deduttive sono Giulia, una studentessa di arte, Christian, uno sportivo d.o.c., Rebecca, un’ex modella, Fabio, un manager, Sarah, soubrette e Marcel, fotografo. Il gioco inizia con un videomessaggio di invito al party più sexy e modaiolo dell’anno, dove poter incontrare i 6 personaggi e scegliere la propria preda. Una volta compiuta la scelta, il videopartner selezionato metterà alla prova il seduttore, per vedere che tipo di amante è; la conquista finale non è scontata. Adatto a: i giovani. Commento: no comment.

12) MUSICA: è il servizio che, mediante Top List e Catalogo

consente di ascoltare brani e vedere videoclip in ogni

9 Per questo motivo l’accesso è protetto da codice personale segreto e da verifica dell’età.

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momento della giornata. Top List è una lista di brani e videoclip- nuovi ed evergreen- consigliati da 3, da scaricare o semplicemente ascoltare o guardare. Catalogo è invece un archivio musicale che permette di accedere al genere di musica che più si preferisce, dalla classica al jazz, al rock al funk. E’ possibile scaricare i brani sia per intero che nella versione short. Il partner cui 3 si affida per l’intera sezione è Vitaminic. Adatto a: tutti. Commento: interessante e azzeccato.

13) ASTROLOGIA: è il servizio delle previsioni delle stelle. Le

sue sottosezioni sono 7: Zodiaco, My Oroscopo, Amore e Stelle, Soldi e Stelle, Fortuna, Cerchi l’amore? e Abbonati. Zodiaco è la sottosezione che permette ai clienti 3 di leggere ogni giorno i consigli dei pianeti. My Oroscopo invece dà la possibilità di accedere al proprio oroscopo personalizzato e ai consigli appropriati da parte delle stelle. Amore e Stelle è il servizio pensato sia per chi è in coppia sia per chi è single. Per i primi, i consigli sono per aumentare l’intesa nel rapporto e il sex-appeal, mentre per i secondi i consigli servono a capire la persona e il segno più affine al proprio carattere. Soldi e Stelle, così come Amore e Stelle, è un servizio monotematico e dedicato alla propria condizione lavorativa ed economica. Con Fortuna è possibile invece leggere ogni giorno i responsi dei Tarocchi oppure dell’oracolo I-Ching, o, ancora, scoprire i numeri fortunati della giornata. Cerchi l’amore? è il servizio che aiuta a conoscere le persone astrologicamente affini a sé; Abbonati è invece un servizio di abbonamento per ricevere ogni giorno sul proprio videofonino le previsioni e i consigli in tutti i campi della vita. Tutti in collaborazione con GrifInter@active. Adatto a: chi ci crede. Commento: da non prendere troppo sul serio.

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14) FINANZA: per accedere alle notizie di Finanza che più ci interessano. Nello stesso canale vi è VideoFinanza, il videonotiziario finanziario direttamente sul videofonino che fa vedere i momenti più indicativi della giornata borsistica, dal lunedì al venerdì, festivi esclusi. Anche Finanza News di 3, in collaborazione con Standard & Poor’s e IS Teledata permette di essere aggiornati agli eventi appena accaduti, mediante Ultimissime e il motore di ricerca Cerca News. Con Borsa Italia si è costantemente collegati a Piazza Affari, in modo da conoscere il livello degli indici e l’andamento delle quotazioni che più ci aggradano, grazie alla possibilità di utilizzo del motore di ricerca Cerca Titolo e alla visualizzazione di grafici, anche personalizzabili. Come quest’ultima sottosezione, anche Borse Internazionali è realizzato in collaborazione con Standard & Poor’s e IS Teledata e ne segue il medesimo schema, riferendosi però agli indici delle principali Borse Valori mondiali e ai valori dei titoli più importanti. Il Mio Listino di 3 è invece il servizio che consente di creare con poche mosse il proprio listino personalizzato, così da vedere, a colpo d’occhio, solo i titoli che più ci interessano. Anche Portafoglio è un servizio personalizzato; esso consente di monitorare il rendimento dei titoli inseriti nel portafoglio e di gestirlo a proprio piacimento, aprendone anche altri. Infine, Avviso su Titolo è un servizio Alert di 3 che indica con un MMS quando un titolo raggiunge un certo valore, da noi indicato. Realizzato in collaborazione con Standard & Poor’s e IS Teledata, Avviso su Titolo è disponibile su tutti i titoli presenti in Finanza. Adatto a: gli investitori e borsisti. Commento: di nicchia ma molto utile.

15) DOVE: è la categoria del Portale Mobile di 3 che permette di

avere la città a portata di clic. Cerca Indirizzo fa parte di questo servizio e consente di trovare la direzione giusta verso

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un indirizzo della propria città o di una città che non si conosce. Analogamente, Il più vicino a…è il servizio che dà la possibilità di raggiungere il pubblico esercizio (locali, ristoranti, farmacie…) che ci serve più vicino al luogo dove si è. Anche Punti di Interesse permette di trovare il servizio o il locale che si cerca, mediante la visualizzazione della sua posizione su una mappa. Cercatutto è un utile banco dati di informazioni su più di 3 milioni di aziende di cui si può anche visualizzare l’indirizzo sulla mappa. Con Percorsi invece non ci si perde mai, perché indica la strada da percorrere per raggiungere una determinata meta in città. I partners dell’intera sezione Dove sono: Epsonmeteo, per avere le previsioni del tempo di tutta Italia, Skiinfo, per avere notizie sulle piste delle maggiori località sciistiche, Just Cinema, per consultare l’elenco dei film in città, 2night, per essere informato sugli eventi e i locali della notte, TicketOne, per cercare l’evento di una determinata categoria, Infotraffico, per monitorare la situazione del traffico nelle principali arterie stradali, InfoVoli, per consultare l’orario dei voli delle principali compagnie aeree del mondo. Adatto a: chi ama conoscere posti sempre nuovi. Commento: utile nel momento del bisogno.

4.4 Gli altri servizi offerti da 3 Oltre ai servizi e ai Servizi più10 del Portale Mobile, 3 offre altri servizi, sotto l’etichetta di My SelfCare. Si tratta di un’area riservata agli utenti, dove è possibile trovare gli strumenti utili per gestire al

10 I Servizi più sono quei servizi fruibili solo tramite abbonamento che riguardano prevalentemente il mondo dello sport e le news, ma anche la videodiretta de’ “La Fattoria” e il gioco VideoPartner.

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meglio il proprio videofonino. I servizi attualmente disponibili sono: I miei dati, per visualizzare e modificare i propri dati personali, 3 mi risponde, per trovare le risposte del Servizio Clienti alle proprie richieste, Dettaglio costi, per avere on-line la situazione del credito sotto controllo. Un’altra categoria di servizi, definita semplicemente Servizi, è composta da tre voci: Ricarica 3, E’ un 3? e 3 a Webcam. La prima sottosezione riguarda strettamente le ricariche telefoniche che possono avvenire tramite l’inserimento del codice della Carta di ricarica acquistata per sé o per un amico. E’ un 3? è il servizio che permette di verificare se un determinato numero di telefono è associato ad un cliente 3 o no, dal momento che la “number portability” delle volte può sviare gli utenti. Infine, 3 a Webcam è il servizio innovativo che consente, attraverso l’assegnazione gratuita di un numero personale, di essere videochiamato direttamente sul proprio PC. Correlato ai servizi, vi è il punto Informazioni 3, luogo virtuale dove si possono ottenere le risposte ai propri dubbi. Le categorie in cui è suddivisa la sezione si riferiscono ai temi che spesso hanno bisogno di chiarimenti e sono: La copertura 3, grazie a cui si può verificare in via diretta dove è possibile utilizzare i servizi avanzati mediante la visualizzazione delle mappe di copertura regionali o selezionando il Comune interessato; Punti vendita e assistenza 3, per cercare i punti vendita o assistenza più vicini a sé; Piani tariffari e modalità di ricarica, per sapere tutto quello che riguarda gli innovativi piani tariffari 3 sia per Carte prepagate che per abbonamenti Flat; Utilizzare il tuo videofonino 3 all’estero, per sapere in quali Paesi il servizio Roaming internazionale di 3 è disponibile e a quali costi e condizioni di utilizzo; Roaming nazionale, per verificare la possibilità di roaming su rete GPRS nelle aree fuori copertura UMTS.

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4.5 I VideoMessaggi di 3 People Uno dei punti forti di 3 e dei suoi servizi sono senz’altro i videomessaggi. Attualmente, la possibilità di mandare messaggi video girati da sé stessi o presi da Internet o, ancora, pre-impostati, risulta forse la vera e propria killer-application del 3G. Per alimentare e premiare la voglia di creare, 3 ha preso l’iniziativa 3 People, il cui slogan è “Be 3, be happy”. Secondo l’azienda, “un video vale più di mille parole e un’emozione è più vera se la puoi condividere con gli altri”. Così, mandando un’e-mail a [email protected] con un proprio videomessaggio intitolato e girato con un videofonino, ogni cliente ha la possibilità che il video venga pubblicato nell’apposita sezione. Un altro tipo di video da mandare agli amici o semplicemente da gustarsi da soli è i Video 3, suddivisi in Storie di Quartiere e Io e 3; si tratta di video pre-impostati che raccontano brevi storie in pochi secondi per ridere e divertirsi. Ancora, con 3Cards 3 mette a disposizione al momento 7 cards animate da mandare ai propri amici per occasioni speciali come compleanni, Pasqua, San Valentino, ecc. ma anche per ricordare loro il nostro affetto. 4.6 Piani tariffari e pubblicità Le tariffazioni di 3 sono suddivisibili in due tipi, come del resto accade con tutti gli altri gestori in Italia: uno per abbonamento, l’altro per ricaricabili. Non parleremo in dettaglio di tutte, né di quelle passate né di quelle attuali e nemmeno delle promozioni in corso, dal momento che esse tendono a variare velocemente nel tempo.

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Semplicemente le citeremo e affiancheremo loro l’eventuale messaggio pubblicitario dato in TV, il mezzo traino da cui prendono spunto tutti gli spot di 3, in quanto in assoluto il più popolare. Le tariffe si riferiscono alla comunicazione su e per il territorio nazionale. TuaBonus Abbonamento si chiama in questo modo perché offre in premio ogni mese un bonus di 30 euro spendibile in videochiamate, videomessaggi, SMS e i servizi del Portale 3. L’altro tipo di abbonamento è TuaSempre Abbonamento, la tariffazione che consente di avere gratuitamente un videofonino in comodato d’uso. Per quanto riguarda la modalità “ricaricabile”, SuperTua è forse quella più conveniente, in quanto la tariffa è di 10 centesimi di euro al minuto per le chiamate e di 10 centesimi al minuto come autoricarica fornita da qualsiasi telefonata in ambito nazionale. La pubblicità associata a questo tipo di tariffazione è quella di La nuova generazione di 3, spot televisivo “Placido” del maggio 2004. Anche TuaMatic è un servizio di autoricarica, mentre TuaBonus Ricaricabile è la tariffa per ricaricabile equivalente a quella per abbonamento; stessa cosa per TuaSempre Ricaricabile. Per quanto riguarda le promozioni in corso- le cosiddette “VideoTentazioni”-, c’è stata da poco la presentazione del nuovo vidofonino LG U8110 a 199 euro, comprensivi di 30 euro di carta ricaricabile e 30 euro di servizi. Anche VideoNoi è molto conveniente, soprattutto per chi ama videochiamare, perché ci si può vedere e videomessaggiare a soli 5 centesimi al minuto con un numero 3 a scelta. Gratis 3 è una promozione di 30 giorni di vantaggi gratuiti ed esclusivi. Infine, con TuaSempre si può avere gratuitamente un videofonino 3 se si spendono al mese almeno 49 euro di traffico. La pubblicità associata a questo tipo di promozione è quella di La nuova generazione è 3, spot televisivo “Maldini”, maggio 2004. Per quanto riguarda gli spot televisivi11, andando a ritroso nel tempo,

11 L’argomento viene qui trattato in maniera alquanto superficiale in quanto troppo lungo e complesso per essere intrapreso seriamente. Per questo motivo si è voluta scegliere la strada della citazione, per non tralasciare del tutto un discorso importante nell’ambito delle strategie di marketing e per non trattarlo in maniera inadeguata o, peggio, mutilata.

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ricordiamo, per la Campagna 2003, “Natale 2003. Gli auguri di Lucio Dalla” (45 sec.), “Summer 3. VideoChiamata spiaggia” (30 sec.), “Summer 3. VideoChiamata ufficio” (30 sec.), “Summer 3. VideoChiamata mamma” (30 sec.), “VideoChiamata. Con la forza di 3” (45 sec.), “VideoGoal. Con la forza di tre” (30 sec.). Abbiamo fin qui trattato un discorso sulle tariffazioni attualmente in vigore, tuttavia, per curiosità, siamo andati a spulciare tra gli opuscoletti 3 vecchi di poco più di un anno per vedere con quali promozioni l’azienda e il marchio si sono fatti conoscere12. 3 Cinquanta è una di queste per ricaricabili e offre la possibilità all’utente di ottenere 50 euro di traffico in regalo al raggiungimento dei primi 50 euro di traffico effettuato in un mese solare. L’abbonamento 3 per tre permette invece di comunicare con due numeri di 3 a scelta con la tariffa unica di 15 centesimi di euro al minuto. Con l’abbonamento 3 Executive è previsto un canone mensile di 85 euro che include proprio tutto, videofonino escluso. Un altro tipo di abbonamento è 3 Privilege, che per 140 euro include tutti i servizi di Executive, con in più il noleggio del vidofonino e una sorta di assicurazione per smarrimento, furto o danneggiamento accertati. Per quanto riguarda le attuali tariffe per il traffico internazionale, i costi sono identici per tutti i piani Tua e sono riassumibili nella seguente tabella:

SERVIZI Verso Europa, USA e Canada

Verso il resto del mondo

CHIAMATE VOCE 25 cent. Euro/min. 2,50 Euro/min. VIDEOCHIAMATE 1,25 Euro/min. 5,50 Euro/min.

SMS 30 cent. Euro/cad. 30 cent. Euro/cad. Tab. 4.2 - Piano tariffario “Tua” all’estero 12 Tariffe e promozioni si riferiscono al territorio nazionale.

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4.7 I Videofonini 3 Abbiamo accennato al discorso sui terminali di terza generazione già nel capitolo Terzo. Continuiamo ad affrontarlo in questo paragrafo in maniera più dettagliata e con le schede sui cellulari fornite dalla stessa 3; l’ordine di comparsa è anche l’ordine di uscita sul mercato della telefonia mobile.

Motorola A925: è il primo videofonino smartphone con touchscreen ad alta definizione. Innovativo e versatile, date le numerose applicazioni cui si presta, è adatto a chi di solito non sa rinunciare alla propria agenda e al proprio PC. Eccone la scheda tecnica:

Tecnologia: UMTS - GSM (900/1800/1900Mhz) - GPRS Sistema operativo: Symbian 7.0 Display: 208x320 pixel; 65.536 colori; Touch-screen PDA Dimensione e peso: 148.5x60x24.3 mm; peso 175 gr Videocamera: Videocamera integrata orientabile per scattare foto e registrare video Connettività: USB - Bluetooth - Cavo RS232 Memoria: 10 MB user memory VideoChiamata: Con Videofonini e da/per PCFormato QCIF (176x144 pixel) Multimedia: Download audio e video, playback e streaming. Formati supportati: Video/audio playback: MPEG4, MIDI, MP3, AAC, AMR, WAVVideo/audio streaming: MPEG4, AAC, AMR Messaggistica: VideoMessaggi (MMS) SMS e E-mail (POP3-IMAP4-SMTP) Browser: HTML 4.01 Java: MIDP 1.0 Batterie: 2 batterie, Li-Ion 850 mAh

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Altre caratteristiche: Vivavoce, AGPS integrato, SyncML Prezzo: 545 euro (IVA inclusa)

Tab. 4.3 - Motorola A925

Motorola A835: è il primo videofonino con tasto dedicato per

videofonare. Ricco di funzioni multimediali, ha una memoria adatta a conservare le foto e i video cui teniamo di più, oltre che più contenuti nel Portale Mobile di 3.

Tecnologia: UMTS - GSM (900/1800/1900Mhz) - GPRS Display: 176x220 pixel; 65.536 colori Dimensioni e peso: 137x55.6x26.5 mm; peso 168g Videocamera: 2 videocamere integrate per scattare foto e registrare video. Formati supportati:VGA (640x480 pixel) per scattare foto, QCIF (176x144 pixel) per registrare video Connettività: USB – Bluetooth – Cavo RS232 – IRDA Memoria totale: 66 MB memoria interna VideoChiamata: verso videofonini e webcam: Formato QCIF (176x144 pixel) Multimedia: Download audio e video, playback e streaming Messaggistica: VideoMessaggi, MMS, SMS e E-mail (POP3-IMAP4-SMTP) Browser: XHTML; Java MIDP 1.0 Batterie: 2 batterie, Li-Ion 800mAh Altre caratteristiche: Vivavoce, AGPS, SyncML. Prezzo: 199 euro (IVA inclusa) Tab. 4.4 - Motorola A835

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NEC e616: un design compatto, elegante e professionale racchiude in sé numerose funzionalità multimediali. Dotato di display ad alta definizione e doppia videocamera, consente di effettuare videochiamate con vivavoce e Video & Audio Streaming per eventi live.

Tecnologia: UMTS - GSM 900Mhz/1800Mhz) - GPRS Display principale: 176x240 pixel; 65.536 colori Display esterno: 30X120 pixel; bianco e nero Dimensione e peso: 103x53x26.4 mm; peso 131gr Videocamera: 2 videocamere integrate per scattare foto e registrare video. Formati supportati:CIF (352x288 pixel) per scattare; foto QCIF (176x144 pixel) per registrare video Connettività: USB – Bluetooth Memoria totale: 19 MB memoria interna e supporto Memory Stick Duo (memoria esterna) VideoChiamata: verso videofonini e Webcam Formato QCIF (176x144 pixelb) Multimedia: Download audio e video, playback e streaming Formati supportati:Video/audio playback: MIDI, MP3, MPEG4, WMA, AAC, AMR, WAV Video/audio streaming: MPEG4, AAC, AMR Messaggistica: VideoMessaggi, MMS, SMS e E-mail (POP3-IMAP4-SMTP) Browser: XHTML, Java MIDP 2.0 Batterie: 2 batterie Li-Ion 1360 mAh, 1 batteria Li-Ion 780 mAh Altre caratteristiche: Vivavoce, AGPS, SyncML. Prezzo: 299 euro (IVA inclusa) Tab. 4.5 - NEC e616

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NEC e313: leggero e slanciato, è in assoluto in terminale di 3 più pratico e maneggevole. Dotato di una videocamera VGA orientabile per scattare foto e girare video, è il videofonino più adatto ai giovani e giovanissimi.

Tecnologia: UMTS - GPRS - GSM Dual Band Display: 176x220 pixel; 65.536 Colori Dimensione e peso: 146.4 x 54 x 20.4 mm; peso 126gr Videocamera: 1 videocamera orientabile di 270° per scattare foto e registrare video Formati supportati: VGA (640x480) pixel per scattare foto; QCIF (176x144) pixel per registrare video Connettività: USB Memoria: 19 MB memoria interna e supporto Memory Stick Duo (memoria esterna) VideoChiamata: con Videofonini e da/per PC. Formato QCIF (176x144 pixel) Multimedia: Download audio e video, playback e streaming; Immagini: JPEG, GIF, PNG, BMP, WBMP; Video/audio playback: MPEG4, H.263, WMV, WMA, AAC, AMR, WAV, MIDI, MP3; Video/audio streaming: MPEG4, H.263, AAC, AMR Messaggistica: Videomessaggi, MMS, SMS e E-mail (POP3-IMAP4-SMTP) Browser: XHTML Java: MIDP 2.0 Batterie: 2 batterie, Li-Ion 1100 mAh Altre caratteristiche: SyncML Prezzo: 149 euro comprensivi di IVA e carta ricaricabile Tab. 4.6 - NEC e313 LG U8110: l’ultimo nato in casa 3 è piccolo e leggero, con un

display ad alta definizione e videocamera con flash integrato.

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Facile da usare, la punta di diamante di questo videofonino è la batteria che, grazie alla sua lunga durata, consente di usare più a lungo tutti i Videoservizi di 3.

Tecnologia: UMTS – GSM (900Mhz/1800Mhz) - GPRS Display principale: 176x220 pixel, 65.535 colori, 2.2” Display esterno: 96x64 pixel, 1.3”, monocromatico retro-illuminato con 5 colori selezionabili dall’utente Dimensione e peso: 95.7 x 49.5 x 22.5mm; 126gr Videocamera: orientabile Video & foto, zoom digitale 2X, illuminazione incorporata per riprese notturne VGA (640x480 pixel) foto; QCIF (176x144 pixel) video Connettività: USB 1.1 - IrDa Memoria: 16MB memoria interna (14MB liberi per l'utilizzo) VideoChiamata: da/verso videofonini e PC con webcam Multimedia: Download audio & video, playback & streaming Video/audio playback: MIDI, MP3, MPEG4, AAC, AMR, WAV Video/audio streaming: MPEG4, AAC, AMR Suonerie Polifoniche a 72 toni, MIDI, MP3/AAC Messaggistica: VideoMessaggi (SMIL), SMS e E-mail (POP3-IMAP4-SMTP) Browser: XHTML Java: MIDP 2.0 PIM: Agenda, Contatti e Gestione Attività Batteria: 1200 mAh Litio Altro: Vivavoce, SyncML Prezzo: 199 euro fino al 31-5-’04; 299 euro dal 1°giugno 2004 Tab. 4.7 - LG U8110

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4.8 3 for Business: i valori per un’azienda Se fino ad ora ci siamo occupati dell’area 3 for You- ossia del segmento consumer della società H3G, del suo marchio 3 e dei suoi servizi- in questi paragrafo e in quelli successivi si parlerà delle offerte e dei valori riservati alla fascia business mediante 3 for Business. L’offerta di 3 in questo campo punta essenzialmente allo sviluppo di un portafoglio di servizi di terza generazione tagliati su misura per le esigenze delle aziende e quindi a nuovi standard nella qualità del servizio e della rete. Con le reti UMTS il concetto di mobilità è garantito in maniera globale (almeno potenzialmente, per adesso), offrendo un’interazione semplice e immediata con la realtà aziendale e lasciando che sia l’applicativo ad adattarsi al device e non viceversa. I servizi che compongono l’offerta 3 for Business consentono infatti di ottimizzare le comunicazioni aziendali e di “mettere a disposizione degli utenti informazioni e processi nel momento e nel luogo in cui servono”13. Nel particolare, l’offerta in questione è studiata per garantire: a) una completa remotizzazione dell’ufficio, ossia mobilità in assoluta libertà; b) personalizzazione dei servizi a seconda delle peculiari esigenze aziendali; c) integrazione col sistema informatico ed informativo aziendale. Il fine intimo e totale di tutti questi traguardi intermedi è quello di rendere i processi organizzativi più efficienti, flessibili e tempestivi per favorire l’ottimizzazione del rapporto costi-benefici nelle comunicazioni mobili. 13 Da: http://www.tre.it/servlet/ContentServer?pagename=FixedPortal/Page/Template11&pgname=BUSINESS_VALORI.

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4.8.1 L’offerta di 3 for Business L’offerta garantita da 3 nell’area “affari” è un’offerta di Servizi, Videofonini, Tariffe e Fatture. Partiamo ora dall’elencazione ed analisi dei VideoServizi. La prima offerta è quella delle VideoChiamate e dei VideoMessaggi di 3 for You, i due servizi che caratterizzano il sistema di terza generazione. Un’altra offerta è quella di InRete, un modo per gestire in maniera personalizzata le telefonate tra colleghi, fornitori e clienti configurando il profilo di ogni utente in base alle sua proprie esigenze. Questo servizio è disponibile per le aziende che sottoscrivono almeno 5 USIM e non comporta alcun costo. I vantaggi principali di InRete consistono in quattro soluzioni per l’organizzazione aziendale: 1) GRUPPI: le USIM possono essere suddivise in gruppi, caratterizzati da specifiche esigenze di comunicazione da parte dei loro utilizzatori e quindi da particolari funzioni d’azienda; 2) CLASSI DI ABILITAZIONE: ogni USIM può avere un diverso profilo di utilizzo dei servizi voce e video in base a classi di abilitazione che consentono di effettuare chiamate o videochiamate o verso tutte le direttrici, o solo verso le USIM della propria azienda o ancora solo verso le USIM del proprio gruppo; 3) NUMERI BREVI PER CHIAMATE FRA COLLEGHI: è possibile usare dei numeri brevi di solo 4 cifre per effettuare velocemente chiamate voce o videochiamate tra le USIM di uno stesso gruppo; 4) LISTE DI ABILITAZIONE: ogni gruppo può richiedere una speciale Lista di Abilitazione i cui numeri possono essere chiamati indipendentemente dalla loro classe o abilitazione. La terza offerta per le aziende è data da InAzienda, il meccanismo che consente un accesso wireless alla Rete aziendale, anche in presenza di numerosi standard di sicurezza, per poter fruire in mobilità delle informazioni e applicazioni presenti sulla LAN. Attraverso una connessione wireless sicura e a banda larga (fino a 384

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kbps), il servizio consente ai dipendenti di accedere al mail server per controllare la posta aziendale e di accedere a tutte le informazioni in azienda tramite un PC collegato al videofonino. InAzienda è disponibile a pagamento alle aziende che sottoscrivono almeno 5 USIM. Un altro “Servizio in Mobilità” è InContatto, un modo per utilizzare e-mail, Rubrica e CercaNumero scambiando file immagini ed allegati da condividere in azienda e con clienti e fornitori; le modalità di utilizzo sono quelle già illustrate a proposito di 3 for You. L’ultimo servizio in mobilità è InFormato, una finestra aperta sul mondo dell’Economia, Finanza, cronaca, sport e altro. I suoi tre canali principali sono: Finanza, News e Dove, raggiungibili con le stesse modalità da usare per il Portale Mobile 3. A proposito delle offerte dei servizi, l’ultima categoria è quella di Fast Mobile Modem 3, lo stesso metodo utilizzato nel settore consumer per collegarsi ad Internet e al servizio InAzienda. Da non tralasciare poi Business Portal 3, il Portale Mobile per le aziende uguale in tutto e per tutto a quello riservato alla clientela “al dettaglio”. Per quanto riguarda i Videofonini, i modelli offerti da 3 al settore business sono uguali per numero e tipologia a quelli offerti da 3 for You; li nominiamo nuovamente: Motorola A925, Motorola A835, NEC e616, NEC e313 ed il nuovissimo LG U8110. Le modalità d’acquisto dei terminali sono invece diverse rispetto a quelle per la fascia consumer e sono di due tipi: inRent.15 e inCash.0. InRent.15 è la soluzione che consente di utilizzare il videofonino aziendale previo pagamento di una rata mensile di noleggio differenziata a seconda del numero di terminali scelti e comunque con la garanzia di un’assistenza completa. Riassumendo, inRent.15 prevede la consegna e/o la sostituzione del videofonino in via diretta presso la sede del cliente, la possibilità di sostituzione del cellulare ogni 15 mesi dalla sottoscrizione del contratto, una durata minima del contratto di 15 mesi ed infine l’Assistenza Tecnica Kasko inclusa.

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L’altra modalità d’acquisto dei videofonini è inCash.0, che prevede la possibilità di acquistare un terminale al prezzo di listino Business, senza alcun vincolo contrattuale per l’azienda e con il pagamento opzionale per l’Assistenza Tecnica Kasko. A proposito di Assistenza Tecnica, ne esistono di due varianti: Business Swap e Kasko. La prima garantisce la sostituzione del videofonino- presso il Centro Assistenza Tecnica (CAT) di 3- in caso di guasto coperto da garanzia ed è inclusa in ogni abbonamento mensile Business; ha durata pari alla garanzia del fornitore. L’Assistenza Tecnica Kasko è invece a garanzia di una completa assistenza sul terminale e copre sia guasti strutturali che accidentali; per i telefonini noleggiati, l’assistenza è inclusa nella rata mensile, mentre per quelli acquistati è a pagamento e opzionale. Come detto all’inizio del paragrafo, un’altra categoria di offerte fornite da 3 alle aziende concerne le tariffe. Anche in questo caso si sceglie la via della veloce illustrazione più che quella dell’analisi vera e propria, in virtù della velocità con cui cambiano le tariffazioni stesse. La prima che andiamo ad indicare è inTREnet.3, che prevede un abbonamento fisso mensile di soli 5 euro e la tariffazione a consumo per tutti i servizi 3 for Business; per la chiamate voce e le videochiamate sono previste solo due tariffe con agevolazioni se si compiono verso numeri aziendali. Un’altra tariffazione è inTREnet.plus, che prevede un abbonamento mensile di 25 euro (IVA esclusa) con 5 ore settimanali di chiamate e videochiamate incluse verso i numeri aziendali di rete mobile 3 e di rete fissa e fino a 30 e-mail inviate e/o ricevute da Portale. PowerFull è una formula “all inclusive” che consente alle aziende di avvalersi in libertà di tutti i servizi 3. A fronte di un canone mensile di 96 euro (IVA esclusa), questo piano tariffario offre servizi fra cui chiamate e videochiamate, SMS e MMS e 15 MB settimanali di traffico dati inclusi; il “tutto compreso” si estende anche alla navigazione in Internet.

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L’opzione Prof è invece riservata ai liberi professionisti aventi anche una sola USIM 3 che hanno scelto uno dei piani tariffari 3 for Business disponibili. L’attivazione per questa opzione costa 5 euro ma è gratuita fino al 31 dicembre 2004. A differenza di Prof, Power è un’opzione dati attivabile sui piani tariffari Business che permette alle aziende di navigare in Internet o con un canone mensile di 25 euro per 50 MB di dati nell’arco di un mese o di 50 euro per 150 MB inclusi mensili, tutto IVA esclusa. Infine vi è inTREnet.dati, il piano riservato alla Fast Mobile Card 3 e alla trasmissione dati. Il canone mensile ad esso associato è di 5 euro ma è gratuito fino al 30 giugno 2004 e la tariffa per MB è di 1,67 euro. Per quanto riguarda le tariffe internazionali, i piani tariffari di 3 for Business sono organizzati in questa maniera:

SERVIZI Verso Europa, USA e Canada

Verso resto del mondo

CHIAMATE VOCE 20 cent. Euro/min. 2 Euro/min. VIDEOCHIAMATE 80 cent. Euro/min. 4 Euro/min.

SMS 12,5 cent Euro/cad. Tab. 4.8 - Piani tariffari 3 for Business all’estero L’ultima offerta da parte di 3 è in termini di Fatture, notevolmente semplificate per permettere ai clienti aziendali di controllare in tutta tranquillità l’importo delle spese telefoniche effettuate nell’arco di un mese.

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Appendice I Codice Etico di H3G SpA

CODICE ETICO DI H3G SpA

SOMMARIO Premessa

CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI

Art. 1 Ambito di Applicazione e Destinatari Art. 2 Ambito di Applicazione e Destinatari Art. 3 Responsabilità Art. 4 Correttezza Art. 5 Conflitto di interesse Art. 6 Riservatezza CAPO II COMPORTAMENTO NEGLI AFFARI

Art. 7 Relazioni d'affari Art. 8 Tutela della concorrenza Art. 9 Rapporti con clienti Art. 10 Rapporti con i fornitori Art. 11 Rapporti con le istituzioni

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COMPORTAMENTO NEGLI AFFARI

Art. 7 Relazioni d'affari Art. 8 Tutela della concorrenza Art. 9 Rapporti con clienti Art. 10 Rapporti con i fornitori Art. 11 Rapporti con le istituzioni CAPO III SALUTE, SICUREZZA E AMBIENTE

Art. 12 CAPO IV POLITICHE INTERNE

Art. 13

Art. 14 Comportamenti molesti sul luogo di lavoro

Art. 15 Abuso di sostanze alcoliche o stupefacenti Art. 16 Fumo Art. 17 Controllo e trasparenza contabile CAPO V DISPOSIZIONI SANZIONATORIE

Art. 18 CAPO VI

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DISPOSIZIONI FINALI

Art. 19 PREMESSA H3G S.p.A. (di seguito "H3G"), è il primo operatore mobile di terza generazione in Italia focalizzato sullo sviluppo di servizi innovativi e multimediali in tecnologia UMTS. E' primario obiettivo di H3G perseguire il massimo risultato nello svolgimento della propria attività, rispettando le leggi ed i regolamenti vigenti in tutti i paesi in cui opera. H3G punta sulla realizzazione di nuovi standard di innovazione ed eccellenza nella qualità del servizio e della rete, nella creazione di un'offerta all'insegna della trasparenza e della convenienza del prezzo, nonché sullo sviluppo di un portafoglio di servizi 3G, tagliati su misura per le esigenze del mercato, realizzati "in casa" o creati da selezionati Content & Service Provider esterni. In relazione alla complessità delle attività svolte da H3G, il presente Codice esprime gli impegni e le responsabilità etiche della società nell'ambito dell'attività svolta verso i clienti e nell'ambito delle attività interne alla società con riguardo agli Azionisti e ai propri Dipendenti e Collaboratori. Gli impegni e le responsabilità etiche di H3G, anche attraverso il presente Codice, sono diretti a creare soddisfazione per i propri clienti, valore per gli azionisti e crescita professionale per i Dipendenti ed i Collaboratori. Il Codice costituisce pertanto un insieme di principi la cui osservanza da parte di tutti coloro a cui è

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le responsabilità etiche di H3G, anche attraverso il presente Codice, sono diretti a creare soddisfazione per i propri clienti, valore per gli azionisti e crescita professionale per i Dipendenti ed i Collaboratori. Il Codice costituisce pertanto un insieme di principi la cui osservanza da parte di tutti coloro a cui è indirizzato è di fondamentale importanza per il regolare funzionamento, l'affidabilità della gestione e l'immagine di H3G. A tali principi si richiamano le operazioni, i comportamenti e i rapporti, sia interni che esterni alla società. Nel porre in essere la propria attività, H3G agisce in ottemperanza dei principi di libertà, dignità della persona umana e rispetto delle diversità. H3G ripudia ogni discriminazione basata sul sesso, sulle razze, sulle lingue, sulle condizioni personali e sociali, sul credo religioso e politico. H3G, per l'innovazione che caratterizza la propria attività, nonché per il ruolo che riveste nel panorama economico italiano, intende costruire la sua crescita consolidando un'immagine solida e fedele a valori di correttezza e lealtà, in ogni processo del lavoro quotidiano. A tal fine H3G favorisce un ambiente di lavoro che, ispirato al rispetto, alla correttezza ed alla collaborazione, nonché sulla base dell'esperienza maturata nei settori di propria competenza, permette il coinvolgimento e la responsabilizzazione di Dipendenti e Collaboratori, con riguardo agli specifici obiettivi da raggiungere ed alle modalità per perseguirli. Il presente Codice Etico, pertanto, è stato predisposto con l'obiettivo di definire con chiarezza l'insieme dei

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valori che H3G riconosce, accetta e condivide. H3G assicurerà un programma di informazione e sensibilizzazione sulle disposizioni del presente Codice e sull'applicazione dello stesso ai soggetti cui si riferisce, in modo che i Dipendenti, gli Amministratori e tutti coloro che operano per H3G, possano svolgere la propria attività e/o il proprio incarico secondo una costante e stretta osservanza dei principi e dei valori contenuti in tale Codice. I Dipendenti, gli Amministratori e tutti coloro che operano per H3G sono tenuti alla conoscenza del Codice ed alla osservanza delle disposizioni ivi contenute. E' compito di H3G vigilare sull'osservanza del Codice ed adottare, a tal fine, tutti i necessari strumenti di prevenzione e controllo. CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI

Articolo 1 Ambito di applicazione e Destinatari

1. I principi e le disposizioni del presente Codice Etico (di seguito il "Codice") costituiscono specificazioni esemplificative degli obblighi generali di diligenza, correttezza e lealtà, che qualificano l'adempimento delle prestazioni lavorative ed il comportamento nell'ambiente di lavoro.

2. I principi e le disposizioni del Codice sono vincolanti per gli amministratori di H3G ("Amministratori"), per tutte le persone legate da rapporti di lavoro subordinato con H3G ("Dipendenti") e per tutti coloro che operano

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lavoro.

2. I principi e le disposizioni del Codice sono vincolanti per gli amministratori di H3G ("Amministratori"), per tutte le persone legate da rapporti di lavoro subordinato con H3G ("Dipendenti") e per tutti coloro che operano per H3G, quale che sia il rapporto, anche temporaneo, che li lega alla stessa ("Collaboratori"). Gli Amministratori, i Dipendenti e i Collaboratori sono di seguito definiti congiuntamente "Destinatari".

3. Il Codice sarà portato a conoscenza di terzi che ricevano incarichi da H3G o che abbiano con essa rapporti stabili o temporanei.

Articolo 2 Comunicazione

1. H3G provvede ad informare tutti i Destinatari sulle disposizioni e sull'applicazione del Codice, raccomandandone l'osservanza.

2. In particolare, H3G provvede, anche attraverso la designazione di soggetti a cui saranno attribuite, mediante atti appositi, specifiche funzioni interne: · alla diffusione del Codice presso i Destinatari; · all'interpretazione e al chiarimento delle disposizioni contenute nel Codice; · all'aggiornamento delle disposizioni del Codice con riguardo alle esigenze che di volta in volta si manifestino.

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· all'aggiornamento delle disposizioni del Codice con riguardo alle esigenze che di volta in volta si manifestino.

Articolo 3 Responsabilità

1. Ciascun Destinatario svolge la propria attività lavorativa e le proprie prestazioni con diligenza, efficienza e correttezza, utilizzando al meglio gli strumenti e il tempo a sua disposizione ed assumendo le responsabilità connesse agli adempimenti, nel rispetto della vigente normativa, nonché delle procedure e delle competenze stabilite da H3G.

2. I Destinatari, anche nel rispetto della vigente normativa, devono astenersi dal porre in essere comportamenti contrari alle disposizioni contenute nel Codice e devono tempestivamente riferire ai soggetti cui compete la ricezione, le seguenti informazioni: · qualsiasi notizia in merito alla violazione, o alla possibile violazione, delle disposizioni contenute nel Codice; · qualunque richiesta di violazione al Codice sia stata loro sottoposta.

3. E' compito dei responsabili dei singoli uffici e dipartimenti di H3G far comprendere ai loro sottoposti, colleghi e collaboratori l'importanza del rispetto delle disposizioni contenute nel Codice ed indirizzare gli stessi alla necessaria osservanza ed attuazione.

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sottoposti, colleghi e collaboratori l'importanza del rispetto delle disposizioni contenute nel Codice ed indirizzare gli stessi alla necessaria osservanza ed attuazione.

Articolo 4 Correttezza

1. Tutte le azioni e le operazioni compiute ed i comportamenti tenuti da ciascuno dei Destinatari nello svolgimento della funzione o dell'incarico, sono ispirati alla legittimità sotto l'aspetto formale e sostanziale, secondo le norme vigenti e le procedure interne, nonché alla correttezza, alla collaborazione, alla lealtà ed al reciproco rispetto.

2. I Destinatari non utilizzano a fini personali informazioni, beni e attrezzature di cui dispongano nello svolgimento della funzione o dell'incarico.

3. I Destinatari sono tenuti a rispettare con diligenza le leggi vigenti, il Codice ed i regolamenti interni. In nessun caso il perseguimento dell'interesse di H3G può giustificare una condotta non onesta e non conforme alla vigente normativa.

4. I Dipendenti di H3G devono astenersi dallo svolgere attività di concorrenza con quelle di quest'ultima, rispettare le regole aziendali ed attenersi ai precetti del presente Codice, la cui osservanza è richiesta anche ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 2104* del codice civile .

5. Ciascun Destinatario non accetta, né effettua, per sé o per altri, pressioni, raccomandazioni o

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attenersi ai precetti del presente Codice, la cui osservanza è richiesta anche ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 2104* del codice civile .

5. Ciascun Destinatario non accetta, né effettua, per sé o per altri, pressioni, raccomandazioni o segnalazioni, che possano recare pregiudizio ad H3G o indebiti vantaggi per sé, per H3G o per terzi; ciascun Destinatario, altresì, respinge e non effettua promesse e/o offerte indebite di denaro o altri benefici, salvo che questi ultimi siano di modico valore e non correlati a richieste di alcun genere.

6. Qualora il Destinatario riceva da parte di un terzo una offerta o una richiesta di benefici, salvo omaggi di uso commerciale o di modico valore, non accetta detta offerta, né aderisce a detta richiesta e ne informa immediatamente il proprio superiore gerarchico o il soggetto cui sia tenuto a riferire per le iniziative del caso.

Articolo 5 Conflitto di interesse

1. Destinatari perseguono, nello svolgimento della propria attività e/o incarico, gli obiettivi e gli interessi generali di H3G, nel rispetto della vigente normativa e del presente Codice.

2. I Destinatari informano senza ritardo i propri superiori o referenti delle situazioni o attività nelle quali potrebbero essere titolari di interessi in conflitto con quelli di H3G (o qualora di tali interessi siano titolari prossimi congiunti) ed in ogni altro caso in cui ricorrano ragioni di convenienza. I Destinatari rispettano le decisioni che in proposito sono assunte da H3G astenendosi, in ogni caso, dal compiere operazioni in conflitto di interessi

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interessi siano titolari prossimi congiunti) ed in ogni altro caso in cui ricorrano ragioni di convenienza. I Destinatari rispettano le decisioni che in proposito sono assunte da H3G astenendosi, in ogni caso, dal compiere operazioni in conflitto di interessi

Articolo 6 Riservatezza

1. Destinatari assicurano la massima riservatezza relativamente a notizie e informazioni costituenti il patrimonio aziendale o inerenti all'attività di H3G, nel rispetto delle disposizioni di legge, dei regolamenti vigenti, del presente Codice e delle procedure interne.

2. H3G si impegna a proteggere le informazioni relative ai Dipendenti, agli Amministratori ed ai Collaboratori, generate o acquisite all'interno della struttura societaria e/o nella gestione delle relazioni d'affari, e ad evitare ogni uso improprio di tali informazioni.

CAPO II COMPORTAMENTO NEGLI AFFARI

Articolo 7 Relazioni d'affari

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1. H3G nello svolgimento delle relazioni d'affari si

ispira ai principi di legalità, lealtà, correttezza, trasparenza ed efficienza.

2. I Dipendenti di H3G ed i Collaboratori, le cui azioni possono essere in qualche modo riferibili ad H3G stessa, dovranno seguire comportamenti corretti negli affari di interesse di H3G e, in particolare, nei rapporti con la Pubblica Amministrazione, indipendentemente dalla competitività del mercato o dalla importanza dell'affare trattato, astenendosi dal porre in essere, legittimare, accettare o favorire comportamenti che non siano strettamente conformi alla vigente normativa ed ai principi di correttezza, diligenza e lealtà di cui al presente Codice.

Articolo 8 Tutela della concorrenza H3G riconosce che una concorrenza corretta e leale costituisce elemento fondamentale per lo sviluppo dell'impresa. Articolo 9 Rapporti con i clienti

1. H3G persegue il proprio successo di impresa sui mercati attraverso l'offerta di prodotti e servizi di qualità a condizioni competitive e nel rispetto delle norme poste a tutela della concorrenza leale.

2. H3G riconosce che l'apprezzamento di chi

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mercati attraverso l'offerta di prodotti e servizi di qualità a condizioni competitive e nel rispetto delle norme poste a tutela della concorrenza leale.

2. H3G riconosce che l'apprezzamento di chi richiede prodotti o servizi è di primaria importanza per il suo successo di impresa. H3G si impegna pertanto a: osservare le procedure interne per la gestione dei rapporti con i clienti;fornire, con efficienza e cortesia, nei limiti delle previsioni contrattuali, prodotti di alta qualità che soddisfino o superino le ragionevoli aspettative del cliente; fornire accurate ed esaurienti informazioni circa i prodotti e servizi in modo che il cliente possa assumere decisioni consapevoli; attenersi a verità nelle comunicazioni pubblicitarie o di altro genere.

Articolo 10 Rapporti con i fornitori

1. La selezione dei fornitori e la determinazione delle condizioni d'acquisto sono basate su una valutazione obiettiva della qualità e del prezzo del bene o del servizio, nonché delle garanzie di assistenza e di tempestività.

2. Nei rapporti di fornitura H3G si impegna a: osservare le procedure interne per la selezione e la gestione dei rapporti con i fornitori; non precludere ad alcuna azienda fornitrice, in possesso dei requisiti richiesti, la possibilità di competere per aggiudicarsi una fornitura presso H3G, adottando nella selezione criteri di valutazione oggettivi, secondo modalità dichiarate e trasparenti;

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non precludere ad alcuna azienda fornitrice, in possesso dei requisiti richiesti, la possibilità di competere per aggiudicarsi una fornitura presso H3G, adottando nella selezione criteri di valutazione oggettivi, secondo modalità dichiarate e trasparenti; ottenere la collaborazione dei fornitori nell'assicurare costantemente il soddisfacimento delle esigenze dei clienti di H3G in termini di qualità, costo e tempi di consegna in misura almeno pari alle loro aspettative; mantenere un dialogo franco e aperto con i fornitori, in linea con le buone consuetudini commerciali.

Articolo 11 Rapporti con le istituzioni

1. I rapporti di H3G e dei Destinatari nei confronti delle istituzioni pubbliche locali, nazionali, comunitarie e internazionali ("Istituzioni"), nonché nei confronti di pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio, ovvero organi, rappresentanti, mandatari, esponenti, membri, dipendenti, consulenti, incaricati di pubbliche funzioni , di pubbliche istituzioni, di pubbliche amministrazioni, di enti pubblici, anche economici, di enti o società pubbliche di carattere locale, nazionale o internazionale ("Pubblici Funzionari") sono intrattenuti da ciascun Amministratore e da ciascun Dipendente, quale che sia la funzione o l'incarico, o, se del caso, da ciascun Collaboratore, nel rispetto della normativa vigente e sulla base dei principi generali di correttezza e di lealtà.

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Dipendente, quale che sia la funzione o l'incarico, o, se del caso, da ciascun Collaboratore, nel rispetto della normativa vigente e sulla base dei principi generali di correttezza e di lealtà.

2. Nel caso specifico dell'effettuazione di una gara con la Pubblica Amministrazione, H3G ed i Destinatari dovranno operare nel rispetto della legge e della corretta pratica commerciale.

3. H3G non si farà mai rappresentare, nell'ambito dei rapporti con le Istituzioni o con Pubblici Funzionari, da Dipendenti o Collaboratori con riferimento ai quali si possano creare conflitti d'interesse.

4. Fermi restando tutti gli obblighi imposti dalla vigente normativa in materia, H3G e i Destinatari si asterranno, nel corso di trattative d'affari, di richieste o di rapporti commerciali con le Istituzioni o con Pubblici Funzionari, dall'intraprendere (direttamente o indirettamente) le seguenti azioni: · esaminare o proporre opportunità di impiego e/o commerciali che possano avvantaggiare dipendenti delle Istituzioni o Pubblici Funzionari, a titolo personale; ·offrire o in alcun modo fornire, accettare o incoraggiare omaggi, favori o pratiche commerciali o comportamentali che non siano improntati alla più aperta trasparenza, correttezza e lealtà e, in ogni caso, che non

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siano conformi alla vigente normativa applicabile; ·sollecitare o ottenere informazioni riservate che possano compromettere l'integrità o la reputazione di entrambe le parti o che comunque violino la parità di trattamento e le procedure di evidenza pubblica attivate dalle Istituzioni o da Pubblici Funzionari.

5. H3G, qualora lo ritenga opportuno, può sostenere programmi di enti pubblici intesi a realizzare utilità e benefici per la collettività, nonché le attività di fondazioni e associazioni, sempre nel rispetto delle normative vigenti e dei principi del Codice.

CAPO III SALUTE, SICUREZZA E AMBIENTE

Articolo 12

1. Nell'ambito della propria attività, H3G si ispira al principio di salvaguardia dell'ambiente e persegue l'obiettivo di tutelare la sicurezza e la salute dei Destinatari.

2. Le attività di H3G devono essere gestite nel pieno rispetto della normativa vigente in materia di prevenzione e protezione.

3. La ricerca e l'innovazione tecnologica devono essere dedicate in particolare alla realizzazione e promozione di prodotti e processi sempre più compatibili con l'ambiente e caratterizzati da una sempre maggiore attenzione alla sicurezza ed alla salute dei Destinatari.

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e promozione di prodotti e processi sempre più compatibili con l'ambiente e caratterizzati da una sempre maggiore attenzione alla sicurezza ed alla salute dei Destinatari.

CAPO IV POLITICHE INTERNE

Articolo 13

1. H3G riconosce che le risorse umane costituiscono un fattore di fondamentale importanza per lo sviluppo della società. La gestione delle risorse umane è fondata sul rispetto della personalità e professionalità di ciascuna di esse nel quadro generale dell'attuale normativa.

2. E' compito di H3G promuovere e sviluppare le attitudini e le competenze lavorative di ciascun Dipendente.

3. H3G è consapevole che l'elevata professionalità raggiunta dai propri Dipendenti e la dedizione degli stessi verso la società sono fattori essenziali e determinanti per il perseguimento ed il raggiungimento degli obiettivi di H3G. oals.

Articolo 14 Comportamenti molesti sul luogo di lavoro

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H3G esige che nelle relazioni di lavoro interne ed esterne non venga dato luogo a molestie, intendendosi come tali:

·la creazione di un ambiente di lavoro intimidatorio, ostile o di isolamento nei confronti di singoli o di gruppi di lavoratori; ·la ingiustificata interferenza con l'esecuzione di prestazioni lavorative altrui; ·l'ostacolo a prospettive di lavoro individuali altrui per meri motivi di competitività personale.

Articolo 15 Abuso di sostanze alcoliche o stupefacenti

1. H3G richiede ai propri Destinatari di contribuire a mantenere l'ambiente di lavoro rispettoso della sensibilità altrui. Sarà pertanto considerata consapevole assunzione del rischio di pregiudizio di tali caratteristiche ambientali, nel corso dell'attività lavorativa e nei luoghi di lavoro:prestare servizio sotto gli effetti di abuso di sostanze alcoliche, di sostanze stupefacenti o di sostanze di analogo effetto;consumare o cedere a qualsiasi titolo sostanze stupefacenti nel corso della prestazione lavorativa.

2. H3G si impegna a favorire le azioni sociali previste in materia dalla contrattazione collettiva.

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collettiva.

Articolo 16 Fumo Fermi restando i divieti generali di fumare nei luoghi di lavoro, ove ciò generi pericolo e comunque in tutti quegli ambienti di lavoro contraddistinti da apposite indicazioni, H3G, nelle situazioni di convivenza lavorativa, terrà in particolare considerazione la condizione di chi avverta disagio fisico in presenza di fumo e chieda di essere preservato dal contatto con il cosiddetto "fumo passivo" sul proprio posto di lavoro. Articolo 17 Controllo e trasparenza contabile

1. I Destinatari si impegnano, in conformità alle rispettive funzioni e mansioni, a far sì che i fatti relativi alla gestione della società siano rappresentati in maniera corretta e veritiera nella contabilità di H3G.

2. I documenti attestanti l'attività di registrazione contabile devono poter consentire la celere ricostruzione dell'operazione contabile, l'individuazione dell'eventuale errore, nonché del grado di responsabilità all'interno del singolo processo operativo.

3. E' obbligo dei Destinatari, sempre nell'ambito delle rispettive funzioni e mansioni, controllare la correttezza e veridicità delle registrazioni contabili e rendere noti, a chi di competenza, eventuali errori, omissioni e/o falsificazioni

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singolo processo operativo.

3. E' obbligo dei Destinatari, sempre nell'ambito delle rispettive funzioni e mansioni, controllare la correttezza e veridicità delle registrazioni contabili e rendere noti, a chi di competenza, eventuali errori, omissioni e/o falsificazioni delle stesse.

CAPO V DISPOSIZIONI SANZIONATORIE

Articolo 18 1. L'osservanza delle norme del Codice deve considerarsi parte essenziale delle obbligazioni contrattuali dei Dipendenti ai sensi e per gli effetti dell'articolo 2104* del Codice Civile, sopra riportato. La violazione delle norme del Codice potrà costituire inadempimento delle obbligazioni primarie del rapporto di lavoro o illecito disciplinare, nel rispetto delle procedure previste dall'art. 7 dello Statuto dei Lavoratori, con ogni conseguenza di legge, anche in ordine alla conservazione del rapporto di lavoro, e potrà comportare il risarcimento dei danni dalla stessa derivanti.

2. L'osservanza del Codice deve considerarsi parte essenziale delle obbligazioni contrattuali assunte dai Collaboratori e/o dai soggetti aventi relazioni d'affari con l'impresa. La violazione delle norme del Codice potrà costituire inadempimento delle obbligazioni contrattuali, con ogni conseguenza di legge, anche in ordine alla risoluzione del contratto e/o dell'incarico e potrà comportare il risarcimento dei danni dalla stessa derivanti.

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alla risoluzione del contratto e/o dell'incarico e potrà comportare il risarcimento dei danni dalla stessa derivanti.

CAPO VI DISPOSIZIONI FINALI Articolo 19 Il presente Codice, ricognitivo della prassi aziendale, è approvato dai Consiglio di Amministrazione di H3G. Ogni variazione e/o integrazione dello stesso sarà approvata dai Consigli di Amministrazione e diffusa tempestivamente ai Destinatari. Milano,27 Novembre 2003

* Art. 2104 c.c.: Diligenza del prestatore di lavoro. " Il prestatore di lavoro deve usare la diligenza richiesta dalla natura della prestazione dovuta, dall'interesse dell'impresa e da quello superiore della produzione nazionale. Deve inoltre osservare le disposizioni per l'esecuzione e per la disciplina del lavoro impartite dall'imprenditore e dai collaboratori di questo dai quali gerarchicamente dipende".

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Appendice III Intervista a Bernd Eylert, Presidente dell’UMTS Forum1 D: Qual’è il Suo ruolo nell’UMTS Forum? In cosa consiste il Suo lavoro? R: Sono il presidente dell’UMTS Forum… Questo vuol dire che sono responsabile del nostro ufficio di Londra. Sono anche responsabile dell’organizzazione dell’Assemblea Generale, presiedo l’Assemblea, coordino i nostri uffici stampa e rappresento il Forum nel mondo. Questo vuol dire che incontro continuamente moltissime persone, soprattutto dell’Industria e partecipo ai loro incontri con le Autorità o con i rappresentanti dei governi nazionali. Abbiamo molti contatti con i rappresentanti dei governi, il mio lavoro consiste nell’illustrare loro una visione comune che abbiamo nell’UMTS Forum ed aiutarli a decidere di questioni come le frequenze da assegnare, le applicazioni ed i servizi da lanciare. Cerchiamo di capire gli andamenti dei mercati, proporre nuove soluzioni per il pagamento delle licenze, e via dicendo. In poche parole, in tutto quello che interessa la terza generazione…Le dirò, è un po’ come amministrare una piccola compagnia. Abbiamo 250 soci, ascoltiamo le loro opinioni, cerchiamo di tenerli sempre informati ed aggiornati sulla situazione e cerchiamo di risolvere le loro divergenze ed i loro problemi.

1 Intervista tratta dal sito www.it.gsmbox.it, risalente al 6 marzo 2002. E’ stato scelto di mettere in Appendice tale documento in quanto, seppure non recentissimo, spiega in poche battute il percorso fatto in questo lavoro nello studio dell’UMTS e delle sue prospettive. Abbiamo pensato che le risposte di B. Eylert, molto chiare e concise, potevano e possono rendere ancora più evidenti e comprensibili le tappe su cui l’intera nostra dissertazione si è soffermata.

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D: Ci può descrivere il ruolo che l’UMTS Forum ha nello sviluppo dei servizi di telecomunicazione della prossima generazione? Qual’è la vostra missione? R: La nostra prima missione è di far sì che l’UMTS arrivi in tempo. In secondo luogo, noi abbiamo il compito di fornire ai nostri soci i dati di mercato più recenti ed aggiornati, per consentire loro di costruire il business case adatto, sviluppare il business model in base alle loro esigenze. Noi lavoreremo anche nel campo dei servizi e delle applicazioni. Uno dei nostri nuovi prodotti per l’informazione è il Service & Application Theatre che verrà pubblicato a partire dai prossimi mesi. Ma il compito più importante che abbiamo è comunque quello di lavorare e collaborare con le altre regioni ITU per creare un’unica visione comune sullo sviluppo futuro e l’utilizzo ottimale delle nuove risorse e delle nuove frequenze che ci sono state messe a disposizione. Penso che queste tre cose descrivono abbastanza bene i nostri principali obiettivi per i prossimi 12 mesi. Naturalmente, vi sono anche altre questioni, come la convergenza e la globalizzazione, per permetterci di comunicare in tutto il mondo ed in particolare con le Americhe, in Asia e in Africa. D: L’UMTS, ed in generale i servizi di terza generazione, porteranno un grosso cambiamento nel nostro modo di comunicare. Ad ogni modo, oggi vi è ancora moltissima incertezza legata probabilmente al fatto che nessuno ancora riesce ad immaginare come saranno davvero questi servizi. Come vede la futura espansione delle comunicazioni mobili? Quali sono oggi i migliori percorsi evolutivi (GSM, EDGE, WCDMA o CDMA2000) e quali sono le scelte migliori per l’industria? R: Prima di tutto vorrei sottolineare che tutte le diverse aree della comunicazione mobile hanno un loro posto nel mercato. Le persone continueranno ad utilizzare la comunicazione voce anche nel prossimo futuro. Ma questo non dà il quadro completo della situazione. Con l’incremento dei tassi di penetrazione, quando incominciamo a vedere

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che quasi tutte le persone che incontriamo hanno un telefono mobile, la comunicazione voce arriva ad un punto di saturazione. Quindi cerchiamo di andare avanti. Così, per fare un esempio, il GPRS, che è un’estensione del GSM, è un tentativo di spostarci dal concetto di “solo voce” verso il concetto della comunicazione dati. Questo è davvero il primo passo importante, perché rappresenta la prima implementazione dei servizi per la trasmissione dati a commutazione di pacchetto, tecnologicamente molto simile a quella che è prevista per l’implementazione dell’UMTS. In parallelo, dal punto di vista delle applicazioni e dei servizi, vedremo l’evolversi di nuove applicazioni e servizi nell’area GPRS, pensate come campo di prova per gli operatori e per i loro utenti nella trasmissione wireless dei dati. In base alle ricerche di mercato che abbiamo svolto, oltre il 60% dei profitti per gli operatori sarà generato proprio dalla trasmissione dei dati. Il traffico voce è in crescita, cos’ come il traffico dati, ma nel complesso il tasso di crescita del traffico dati è più elevato. D: Come già accennato, vi è molta incertezza riguardante la terza generazione. Dopo i prezzi astronomici pagati dagli operatori per le licenze UMTS in Gran Bretagna e in Germania, sembra che molti gestori di telefonia mobile negli altri paesi europei abbiano scelto di rinunciare al 3G, per paura che questo si riveli solo un grosso flop. Si tratta solo di cautela? Un cambio di strategie? R: Gli operatori hanno senz’altro pagato molto in Gran Bretagna e Germania. Ma bisogna tenere a mente alcune cose: ci sono degli operatori che possiamo definire “globali” e questi operatori hanno un interesse nel costruire network pan-regionali, o in questo caso pan-europei. Se guardiamo alle società che hanno acquisito le licenze in Germania, possiamo facilmente accorgerci che si tratta di operatori “globali”. Così, abbiamo Sonera nel nord-est, Telefonica nel sud-ovest. E se queste compagnie vogliono costruire una rete paneuropea, devono per forza passare attraverso la Germania. Lo stesso vale anche per Vodafone o Deutsche Telekom, o ancora France Telecom. Quindi

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non ci deve sorprendere che gli operatori abbiano accettato di pagare quello che, in questo caso, è il prezzo di mercato. Secondo, queste licenze hanno una durata di 20 anni. Questo non è un prezzo esageratamente alto, perché vi è sicuramente tempo a sufficienza per riuscire a recuperare gli investimenti e cominciare a raccogliere profitti. Ma per farlo avranno bisogno di offrire applicazioni e servizi giusti. In questo caso siamo ottimisti, perché già oggi vi sono oltre 20.000 compagnie che lavorano allo sviluppo di servizi ed applicazioni. Se ne sopravvive anche solo una parte, ne resteranno comunque a sufficienza per servire il mercato. Quindi, non bisogna temere per la profittabilità di questi investimenti, almeno qui. Negli USA, la situazione è leggermente diversa: gli operatori hanno pagato somme simili per aggiudicarsi le licenze, ma gli importi sono stati diversi a seconda dell’area interessata. Così a New York sono stati pagati 300 dollari per abitante, mentre a Los Angeles il prezzo era meno della metà. Quello che gli operatori hanno pagato è, in ultima analisi, il prezzo di mercato. E non è certo colpa delle modalità di assegnazione. Infatti l’asta per le licenze in Germania ha portato incassi pari a 100 miliardi di marchi, mentre un’asta del tutto simile, pochi mesi più tardi, in Austria, ha incassato solo 2 miliardi di marchi, se non vado errato. Quindi, non penso che l’intero processo di evoluzione sia i pericolo. Nell’UMTS Forum abbiamo sempre affermato che l’UMTS arriverà nel 2002. L’evoluzione richiede tempo. E’ come la crescita di un bambino. I bambini non nascono adulti, devono crescere e questo richiede tempo. Guardiamo al successo dell’i-Mode di NTT DoCoMo. La copertura ha richiesto più di tre anni… D: E per quanto riguarda la tariffazione? Come pensa che sarà risolta la questione nel 3G? la tariffazione a tempo sembra ormai essere superata. Si andrà quindi verso una tariffazione a volume, a contenuti, verso una combinazione dei due sistemi?

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R: Non posso rispondere in maniera precisa a questa domanda, pe ril semplice motivo che l’UMTS forum non si occupa di tali questioni nel dettaglio. Quello che posso senz’altro affermare è che saranno gli operatori a decidere, tenendo a mente che il loro ruolo è quello di servire l’utente. Quello che possiamo già oggi vedere con il GPRS è una transazione dalla tariffa flat, a tempo, verso la fatturazione e volume, in base al traffico. Questa è una delle direzioni che stiamo sperimentando, ma resta ancora da vedere come risponderanno i consumatori. Senz’altro, il GPRS è un campo di prova per entrambe le parti, sia per gli operatori che per i consumatori, e sono sicuro che servirà a tutti per arrivare a delle conclusioni che porteranno all’UMTS con successo. D: Quali sono, o quali potrebbero essere, i principali ostacoli da affrontare nello sviluppo delle reti di terza generazione? I costi? Le tecnologie? L’interoperabilità? R: Vi sono due aspetti da considerare nel lancio dei servizi UMTS. Il primo è la necessità di possedere una licenza. In secondo luogo c’è l’impegno per la costruzione della rete stessa. Questi, però, sono due aspetti che tutti i principali player nell’industria conoscono bene e che sono in grado di gestire. Il terzo aspetto riguarda invece i terminali. Ed i terminali della prossima generazione non saranno solo degli ordinari telefoni. Si tratterà di un microcomputer di altissima qualità ridotto per poter stare sul palmo di una mano. E questa è una sfida che non sarà facile da risolvere. Il mercato ne deve essere consapevole. L’Industria se ne sta occupando ma, affinché il tutto sia risolto in tempi così brevi, possiamo dire di trovarci dinanzi a qualcosa che è quasi un miracolo. I consumatori saranno davvero sorpresi della qualità di tecnologia che potranno tenere sul palmo di una mano tra un paio d’anni. La questione cruciale sarà il display ma, sono sicuro, tutti gli aspetti saranno risolti in tempo. L’unica cosa che voglio sottolineare di nuovo è che gli utenti non devono aspettarsi che un’evoluzione di questa portata sia completata da un giorno all’altro.

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D: Quali sono le possibili alternative all’UMTS? Ho sentito alcune dichiarazioni recentemente che sottolineano la possibilità di lanciare servizi avanzati sui sistemi di seconda generazione (implementando il GPRS e l’EDGE, ad esempio), quasi identici a quelli 3G ma senza la necessità di acquistare le licenze, costruire le nuove reti, ecc. Pensa che questo sarà possibile? R: Come ho già detto prima, ci sono dei servizi importanti per la terza generazione ma che sono, come appunto il GPRS, servizi di seconda generazione. Ad esempio, già oggi ci possiamo collegare ad Internet tramite un terminale GPRS ed un laptop. Questo richiede abbastanza tempo e denaro. Entro breve il GPRS sarà potenziato e quindi potremo sempre collegarci ma spendendo meno tempo e denaro. Il prossimo passo sarà passare all’UMTS, grazie al quale si potranno ottenere velocità e capacità fino a 200 volte superiori rispetto a quelle odierne. Questo vuol dire che semplicemente no è possibile comparare le due cose. La stessa cosa è successa con l’evoluzione delle tecnologie PC, un computer dei primi anni ’90 e che funziona bene per scrivere testi e stampare non può essere utilizzato per svolgere tutte quelle applicazioni che un computer multimediale di oggi può fare. Ha bisogno di una nuova tecnologia! E noi abbiamo bisogno della terza generazione, sia in termini di capacità che di velocità. D: Come vede il futuro delle comunicazioni mobili nel 2005, per esempio? R: Penso che ci aspetta un futuro straordinario. Semplicemente straordinario. Il mondo delle telecomunicazioni mobili è ancora in costante crescita, e questa crescita non si arresterà. Tutte le discussioni che oggi facciamo sulla crisi finanziaria delle TLC, le azioni in caduta e via dicendo, sono una cosa temporanea, a breve termine. I fallimenti delle dot.com non devono oscurare quello che di buono è stato realizzato per il lungo periodo.

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D: Come affermano in tanti, i contenuti saranno la chiave del successo dei servizi mobili. Che senso ha quindi lanciare nuovi servizi avanzati se non vi sono contenuti? Qual’è la sua opinione in merito? E per quanto riguarda gli operatori, è possibile che decidano di offrire essi stessi i contenuti? R: Ottima domanda, ma sottolineo quel “se”. Infatti io sono convinto che i contenuti ci sono, eccome. Basta guardarsi intorno, ci sono tantissime società che offriranno i contenuti più vari. Si comincerà con le cose semplici, l’accesso ad Internet per esempio, la transizion edai servizi SMS verso quelli MMS, le informazioni sul traffico, la localizzazione… i contenuti ci sono, basta solo indirizzarli. E per quanto riguarda gli operatori, dubito che potranno scegliere di trasformarsi in provider. Il futuro è nelle partnership, su questo non vi sono dubbi. Questa sarà la chiave delle comunicazioni mobili per i prossimi due anni. Tutti abbiamo bisogno di cooperare, non si può fare tutto da soli. Non penso che si possa parlare di mancanza di contenuti.

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Appendice IV Il telefono cellulare all’orecchio: problemi sanitari IV.I Campi elettromagnetici e implicazioni sanitarie Come questo lavoro ha ampiamente dimostrato, la forte ed inarrestabile crescita tecnologica ha generato molte realtà positive. Abbiamo soltanto accennato in un’occasione, al capitolo primo, l’esistenza di qualche aspetto negativo, del rovescio della medaglia del progresso e in questa sede vogliamo affrontare il discorso in termini un po’ più specifici. Parliamo dell’impatto della (nuova) tecnologia sulla salute umana. Nel capitolo secondo si è detto che l’ambiente radioelettrico è aperto e senza confini e che è condiviso non solo da numerosi altri campi elettrici e magnetici, ma anche dall’uomo e da altri organismi biologici. Dal momento che quando un conduttore immerso in una campo elettrico e/o magnetico diventa sede di corrente, raccogliendo e disperdendo energia, anche quando i tessuti biologici sono investiti da una qualsiasi fonte di energia non si sottraggono alla legge fisica appena enunciata. I livelli di esposizione dei sistemi biologici a campi elettrici e/o magnetici sono aumentati negli ultimi cento anni di molti ordini di grandezza, basti pensare all’invenzione e all’utilizzo domestico ed industriale dell’elettricità e, ancor di più, della radiocomunicazione. In altre parole, l’ambiente in

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cui l’uomo vive è diventato luogo di emissioni di energia sempre più intense e vicine. Gli studi e le indagini epidemiologici su questo argomento sono stati intrapresi per la prima volta negli anni ’70 e di fatto da essi sono emerse possibili implicazioni per la salute umana. Da allora fino ad oggi è in corso un vivace confronto sul fenomeno tra l’Opinione Pubblica e le Istituzioni, cui si chiede una legislazione che tuteli la salute dei cittadini da quello che viene definito Inquinamento elettromagnetico o Elettrosmog. Il problema in questione è di una portata talmente tanto elevata che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito l’inquinamento elettromagnetico una tra le quattro principali problematiche da cui difendere l’uomo del terzo millennio. IV.II Le radiazioni Lo spettro delle onde elettromagnetiche è estremamente vasto e si estende per circa 17 ordini di grandezza. Di tale spettro, il sottoinsieme delle frequenze considerato utile per il campo delle radiocomunicazioni si estende per 7 ordini di grandezza e comprende le radiofrequenze (RF) da 30 KHz e 300 MHz e le microonde (MW) da 300 MHz a 300 GHz. Le radiazioni con frequenze più elevate hanno un particolare comportamento “corpuscolare” (o quantico) e per questo si propagano non in maniera continua ma sottoforma di corpuscoli, o quanti. Questi rappresentano il valore minimo di energia, che è proporzionale alla frequenza f della radiazione ad essi associata, secondo la seguente relazione: E = h x f

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dove h è la costante di Plank. Valori particolarmente elevati di energia quantistica danno luogo a fenomeni di Ionizzazione della materia biologica e quindi possono trasformare una molecola o un atomo originariamente neutri in ioni positivi o negativi, creando una modifica strutturale della materia. In termini più pratici, una mutazione molecolare in tessuti biologici può portare alla creazione di anomalie e/o di cellule tumorali. Per fare un esempio, i raggi x sono delle radiazioni ionizzanti, così come i raggi ultravioletti. Di contro, le radiazioni i cui valori di frequenza sono al di sotto di 300 GHz vengono definite radiazioni non ionizzanti. Secondo il manuale di Alberto Manni1 sulla Wireless Comunication si parla di esposizione quando si introduce il concetto soggettivo di persona investita da radiazione elettromagnetica: “L’esposizione a campi elettromagnetici rappresenta la causa di un effetto che si configura come assorbimento di energia nel corpo umano”2. Per tutti i motivi sopra indicati, il maggior rischio è rappresentato da esposizioni dovute a professione, che riguardano i lavoratori a stretto e continuo contatto con sorgenti di radiazioni. Dall’altro lato esiste il caso di esposizione della popolazione, che è molto casuale in quanto dipendente dalla presenza di impianti di radiodiffusione o di telecomunicazione nei pressi degli edifici abitativi. Per entrambe le tipologie di rischi, il 5 maggio 1994 il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione in cui si è chiesta alla Commissione e al Consiglio di “definire una strategia basata su cambiamenti tecnologici e strutturali volta ad arginare l’inquinamento elettromagnetico provocato da: - il trasporto e la distribuzione dell’elettricità; - le apparecchiature elettrodomestiche; - le tecnologie utilizzate nell’industria e nei servizi; - le telecomunicazioni.”3.

1 A. Manni, Wireless Communication. Evoluzione della comunicazione mobile personale dal GSM all’UMTS, Calderini, Bologna, 2002. 2 Ibidem, pag. 162. 3 Per maggiori ragguagli confrontare la lista dei link posta a fine appendice.

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Quando un organismo interagisce con campi e.m., il suo equilibrio viene certamente perturbato ma tutto ciò non significa automaticamente “effetto biologico e danno”. Innanzitutto non sempre un effetto biologico è traducibile in termini di danno alla salute, anche se porta a variazioni morfologiche o funzionali. Per misurare in maniera attendibile gli effetti dell’esposizione a campi e.m. da parte di organismi biologici, il parametro utilizzato è il SAR (Specific Absorption Rate), ovvero il Tasso di Assorbimento Specifico, definito come la quantità di energia trasferita ad un sistema biologico. Il SAR è espresso in Watt (di potenza assorbita) per Kilogrammo (di peso corporeo). IV.III Effetti di esposizione a campi elettromagnetici In genere, gli effetti dovuti all’esposizione a campi e.m. si definiscono a breve termine o acuti quando si manifestano nel corso dell’esposizione stessa, mentre si definiscono a lungo termine quelli cronici, ossia derivanti da una sommatoria di tempi di esposizione. Solitamente la maggior parte degli effetti biologici collegati ad un’esposizione a RF e MW è riscontrabile sottoforma di quantità di calore prodotta all’interno del corpo dell’assorbimento della radiazione. Fino ad oggi la scienza non ha definito con certezza i limiti di reale pericolosità per la salute, fatto sta che conseguenze a breve termine sono collegate agli effetti termici provocati specialmente sulle parti molli del corpo e con minore irrorazione sanguigna. Per questo motivo vengono considerati a rischio i cristallini oculari e i testicoli, particolarmente sensibili agli effetti termici. L’esposizione è ritenuta priva di effetti biologici quando l’aumento di temperatura locale è inferiore ad 1°, tuttavia c’è da dire che l’effetto biologico dipende sia

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dalle proprietà termiche del tessuto che dalla risposta fisiologica degli organi irradiati all’aumento della temperatura. Oggigiorno l’attenzione degli scienziati e dei media è puntata sugli effetti a lungo termine dell’esposizione a campi e.m., soprattutto quelli legati a forme tumorali sempre più diffuse tra chi abita in prossimità di linee elettriche ad alta tensione. La scienza non si è mai espressa a tal proposito in maniera netta e univoca e questo non ha fatto che aumentare il timore tra le persone comuni che credono nelle colpe dei telefoni cellulari e delle loro antenne, dei ripetitori televisivi e radiofonici e di tutto ciò che sembri un’antenna trasmittente. Anche se non si è mai dimostrato l’effettivo legame tra l’esposizione continua a campi e.m. e l’insorgenza di tumori, il Decreto Legge del 10 settembre 1998 numero 381 ha stabilito in Italia- a partire dal 2 gennaio 1999- i limiti di esposizione a cui può essere sottomessa la popolazione civile, particolarmente bassi nei pressi di scuole e ospedali. IV.IV La nocività del telefonino4 Per quanto riguarda il tanto amato apparecchio cellulare, da molto tempo ormai si discute sulla nocività delle sue emissioni, particolarmente sospette perché il terminale è utilizzato vicino alla testa, in una posizione che rende massimo l’effetto di riscaldamento dei tessuti. Un’indagine epistemologica resa nota nel febbraio 1997 collega l’insorgenza di mal di testa all’uso del cellulare e altri studi hanno documentato le interferenze del telefonino nei confronti dei circuiti pace-maker, che provocherebbero anomalie del battito cardiaco. Su incarico dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità (WHO), la Commissione Internazionale per la Protezione da 4 Il titolo del paragrafo riprende quello del libro G. Musmarra, La nocività del telefonino, Kaos, Milano, 2000

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Radiazioni Non-Ionizzanti (ICNIRP) ha tracciato nel 1991 una serie di linee-guida riguardanti i limiti di esposizione da campi e.m. per gli apparati radiomobili. Tali restrizioni raccoglievano ed integravano quelle degli enti di standardizzazione come l’IEEE in USA e il Comitato Europeo per la Standardizzazione Elettrotecnica (CENELEC). Solitamente chi utilizza il telefonino non percepisce il rischio soggettivo per la propria salute e pur essendone a conoscenza è disposto ad accettarlo a fronte del beneficio da esso conseguibile. D’altro canto l’utente non accetta di essere messo in pericolo da campi e.m. utilizzati da altre persone e da quelli irradiati dalle Stazioni Radio Base delle reti cellulari. A proposito di questo rifiuto, l’uso di un misuratore di campo dovrebbe permettere di intercettare i punti in cui il campo stesso assume un dato valore-limite, pari a 20 V/m, imposto in Italia dal già citato Decreto Legge 10 settembre 1998 numero 381. Poiché, com’è noto, il valore di campo irradiato è massimo in corrispondenza dell’antenna trasmittente, è utile indicare come volume di rispetto il luogo dei punti che si viene a formare attorno all’antenna, il cui valore deve essere interdetto alla popolazione, in quanto al suo interno il valor del campo elettrico è superiore al limite di legge. Per ridurre il rischio di esposizioni pericolose per la nostra salute, è necessario seguire delle regole di base: 1) Cercare per le proprie telefonate una zona coperta da un segnale robusto, in quanto, oltre a migliorare la qualità nella conversazione, questo accorgimento dà maggiore sicurezza contro effetti fisiologici perché l’apparato emetterà una potenza sensibilmente minore rispetto a quando l’intensità di segnale è flebile; 2) Nel caso di apparecchi con antenna retrattile, è bene tenerla completamente estratta durante la conversazione per evitare che le onde arrivino direttamente sulla testa; 3) Limitare la durata della conversazione, in quanto le radiazioni assorbite dipendono dal tempo di esposizione; 4) Non usare il terminale sugli aerei, negli ospedali e sale computers: il campo

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elettromagnetico emesso dall’antenna dell’apparato mobile può facilmente interagire con apparati elettronici sufficientemente sensibili; 5) Cercare di tenere la testa lontano dal telefonino mediante auricolare o vivavoce. LEGGI E SENTENZE UTILI SULL’ARGOMENTO Sentenza TAR Lazio – 25 gennaio 2002, n. 678 Inquinamento da Onde Elettromagnetiche – Poteri degli Enti Locali in Materia; Parlamento Europeo – marzo 2001 The Physiological and Enviromental Effects of non-Ionising Electromagnetic Radiations; Parlamento Europeo – febbraio 2001 I Campi Elettromagnetici e la Salute;

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Commissione europea – ottobre 2001 Opinion on Possible Effects of Electromagnetic Fields (EMF), Radiofrequency Field (RF) and Microwave Radiation on Human Health; Ordinanza TAR Lecce – 8 Novembre 2001, n. 1392 Inquinamento da Onde Elettromagnetiche – Antenne Stazioni Telefonia Cellulare- non assimilabili a Opere di Urbanizzazione Primaria- Prescrizioni Comunali su Altezza Costruzioni – Applicabilità; Relazione finale del Gruppo di lavoro istituito con Decreto del Ministro della Sanità – 22 settembre 2000 Considerazioni sullo Stato Attuale delle Conoscenze sugli Effetti Sanitari derivanti da Esposizioni a Campi Elettrici, Magnetici ed Elettromagnetici e Possibili Scenari di Conseguenti Politiche Sanitarie; Commissione Europea – luglio 1999 Raccomandazione relativa alla Limitazione dell’Esposizione della Popolazione ai Campi Elettromagnetici da 0 Hz a 300 Hz; Sentenza Pretura di Rimini – 14 maggio 1999 Campi Elettromagnetici – Lesioni Personali; OMS Fact- Sheet n. 184 – revisione maggio 1998 Percezione dei Rischi dei Campi Elettromagnetici nel Pubblico; OMS Fact- Sheet n. 183 – revisione maggio 1998 Effetti Sanitari dei Campi a Radiofrequenza.

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