La superficie terrestre presenta Il... · 2020. 12. 27. · Genesi dei continenti I continenti...

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  • La superficie terrestre presenta numerosi rilievi e profondi avvallamenti

    La forma reale della Terra

    viene rappresentata meglio

    da un particolare solido non

    geometrico, chiamato

    geoide, che mostra

    rigonfiamenti e depressioni

    in corrispondenza dei

    continenti e degli oceani.

    Cavazzuti, Gandola, Odone Terra ,acqua, aria Zanichelli editore, 2014

  • I sistemi di riferimento

    • Punti cardinali

    • Stella Polare

    Cavazzuti, Gandola, Odone Terra ,acqua, aria Zanichelli editore, 2014

  • La bussola

    Cavazzuti, Gandola, Odone Terra ,acqua, aria Zanichelli editore, 2014

    Lo strumento che consente di orientarsi quando non è

    possibile osservare la posizione del Sole o delle stelle è la

    bussola. L’ago della bussola indica il Nord magnetico.

    I poli magnetici non

    coincidono esattamente con i

    poli geografici, che

    corrispondono ai punti di

    intersezione tra l’asse terrestre

    e la superficie della Terra.

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    Paralleli e Meridiani formano il reticolato geografico

    Quando occorre individuare un punto preciso della

    superficie terrestre è indispensabile fare ricorso a una serie

    di linee immaginarie (paralleli e meridiani) le cui

    intersezioni costituiscono il reticolato geografico.

    Si prendono come punti di riferimento i poli geografici,

    ossia i punti di intersezioni tra l’asse e la superficie

    terrestre. Oltre ai poli anche la linea dell’Equatore può

    risultare utile come riferimento.

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    Tra l’Equatore e i poli si possono

    individuare infiniti altri circoli, detti

    paralleli, determinati dall’intersezione

    con la superficie terrestre di piani

    paralleli al piano equatoriale.

    Intersecando la superficie terrestre con piani che

    comprendano l’asse terrestre e che passino per entrambi i

    poli, si individuano dei circoli tutti uguali: ciascuno è formato

    da un meridiano e da un antimeridiano. Quello che passa per

    Greenwich è il meridiano fondamentale.

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    Latitudine, Longitudine e Altitudine

    Le coordinate geografiche sono la latitudine, la longitudine e

    l’altitudine.

    La latitudine di un punto

    P è la distanza angolare

    tra il parallelo passante

    per P e l’Equatore.

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    Latitudine, Longitudine e Altitudine

    La longitudine di un

    punto P è la distanza

    angolare tra il meridiano

    passante per P e il

    meridiano fondamentale

    passante per Greenwich.

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    I fusi orariPer convenzione, in ogni nazione esiste un orario comune a

    tutte le località

    Se dovessimo regolari i nostri orologi sull’ora reale, il

    mezzogiorno dovrebbe coincidere con il momento in cui il

    sole si trova alla sua massima altezza sull’orizzonte, cioè al

    suo punto di culminazione. Fin dal secolo scorso, si è deciso

    di fissare un orario comune convenzionale.

    Inoltre, durante i mesi di maggiore insolazione, è stata

    adottata l’ora legale, per guadagnare un'ora di luce e ridurre

    i consumi di energia elettrica.

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    La terra è suddivisa in 24 fusi orariPoiché la Terra compie una rotazione di 360° in 24 ore, la

    superficie terrestre si può suddividere in 24 spicchi, detti fusi

    orari, ciascuno dell’ampiezza di 15° di longitudine.

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    L’antimeridiano di Greenwich separa due zone che hanno

    la medesima ora poiché appartengono al medesimo fuso

    orario, ma che differiscono per il giorno: attraversando

    l’antimeridiano di Greenwich, che coincide con la linea del

    cambiamento di data, non si devono più spostare le

    lancette dell’orologio, ma si deve cambiare la data del giorno.

  • La struttura della terra

    Crosta terrestre: è uno strato piuttosto “sottile”,

    che varia dai soli 5 km della crosta oceanica ai

    100 in corrispondenza delle montagne più elevate

    Nucleo interno Si

    trova a circa 5200

    km di profondità.

    Sia esso sia il

    nucleo esterno

    sono costituiti

    probabilmente da

    materiali pesanti

    fusi dalla

    temperatura

    elevatissima

    Mantello E’ lo

    strato che

    circonda il

    nucleo,

    ed è costituito

    da rocce fuse, il

    magma.

  • Idrosfera, Litosfera, Atmosfera e BiosferaLa parte di crosta terrestre occupata dall’acqua si chiama idrosfera. Fanno quindi partedell’idrosfera gli oceani, i mari, i fiumi, i laghi, i ghiacciai e le acque sotterranee. Il 94%dell’idrosfera è costituito da acqua salata.Il restante 6% è costituito da: acqua sotterranea, per circa il 4,3%; ghiaccio – sotto forma dicalotte polari e ghiacciai- per circa l’1,7%; laghi, fiumi e acqua dispersa nell’atmosferarappresentano soltanto lo 0,03%.L’acqua circola continuamente: dal suolo, dagli oceani e dai mari evapora e salenell’atmosfera. Qui dà origine a differenti formazioni di nubi e ricade a terra come pioggia o,se la temperatura lo consente, come neve.

    La litosfera è l’involucro rigido dellaTerra. Costituita per lo più da rocce, hauno spessore medio di un centinaio dichilometri ed è composta dalla crostae dalla parte superiore, solida delmantello. La parte sottostante delmantello (astenosfera), invece, èparzialmente fusa e rimescolata.

  • Atmosfera terrestre è composta prevalentemente da azoto (78%) e da ossigeno (21%), conpiccole percentuali di argon (0,9%), anidride carbonica e altri gas. Questo particolaremiscuglio di gas costituisce l’aria. L’atmosfera costituisce un sistema dinamico moltocomplesso: movimenti e spostamenti sono responsabili dei diversi climi e del tempometereologico, delle perturbazioni e dei venti.

    Biosfera Parte del pianeta Terra in cui sono presenti gli organismi viventi, ovvero in cui sitrovano le condizioni fisico-chimiche che rendono possibile la vita. Comprende una partedella litosfera (la superficie terrestre e il sottosuolo fino a poche decine di metri diprofondità), la idrosfera (le acque continentali, i mari e gli oceani, comprese le fosseoceaniche che si considerano il limite inferiore della biosfera) e i primi strati dell’atmosfera(fino a circa 10 km di altezza, valore che si considera il limite superiore).

    La biosfera rappresenta il più elevato livello di organizzazione della materia vivente, se si considera la scala gerarchica che porta dalla cellula a strutture via via più complesse.

  • La crosta terrestre

    Sulla crosta terrestre si

    concentrano tutte le forme di

    vita del pianeta. Essa non è

    tutta unita e compatta, ma si

    presenta come una sorta di

    immenso puzzle, spaccato in

    numerosi punti e suddiviso in

    circa venti “tessere”, sempre

    in movimento, dette zolle o

    placche

  • Le zolle o placche

    Le placche comprendono

    sia parti sommerse dalle

    acque, sia parti emerse,

    cioè i continenti.

    Il movimento delle

    placche ha modificato nel

    tempo e continua a

    modificare la forma e la

    posizione dei continenti,

    che non sono stabili come

    a noi sembrano

  • Orogenesi e terremoti

    Quando due placche della

    crosta terrestre si

    muovono una contro

    l’altra possono arrivare a

    scontrarsi. Questo scontro

    dà origine ad un

    corrugamento della zona

    di contatto, nascono così

    le catene montuose. Il

    fenomeno della nascita

    delle montagne si chiama

    orogenesi.

    Anche i vulcani ed i terremoti (detti anche sismi) dipendono

    dal movimento e dall’assestamento delle placche. L’Italia si

    trova in una zona ai margini di due placche: per questo è una

    zona ad alto rischio sismico

  • Genesi dei continenti

  • Genesi dei continenti

    I continenti della Terra non hanno una forma eduna posizione immutabile. Essi variano in seguitoal movimento delle placche della crosta terrestree all’azione delle forze esogene.

    Nel 1915 lo scienziato Alfred Wegener, perspiegare l’attuale posizione delle terre emerse,formulò la teoria della deriva dei continenti.

    In base ad essa i continenti deriverebbero dallaspaccatura di un’unica massa originaria.

  • Deriva dei continenti

    Fino a circa 200 milioni di anni fa ci sarebbe statoun unico “supercontinente” chiamato Pangea (dalgreco antico “pan”= tutto “gea”= terra). Esso eracircondato da un unico mare, la Panthalassa(sempre dal greco, “thalassa”= mare)

    Circa 180 milioni di anni fa la Pangea si spaccò indue vaste parti: la Laurasia (che corrispondeva alleattuali America del Nord ed Eurasia) ed ilGondwana (che comprendeva le attuali Americadel Sud ed Africa). I due erano separati dal vastomare di Tetide, che diventerà il Mediterraneo.

  • DERIVA DEI CONTINENTI

    Questi primi movimenti causarono la formazionedelle catene montuose europee più antiche (AlpiScandinave, monti britannici, catene dell’Europacentro-orientale, monti Urali)

    Durante l’era successiva (65 milioni di anni fa)l’Europa conobbe i più grandi sconvolgimenti. Aest l’America del nord si allontanò, mentre a Sudpremeva la zolla africana. Da questo ultimospostamento ebbe origine, circa 40 milioni di annifa, la catena delle Alpi.

  • CLASSIFICAZIONE DELLE ROCCE

    Le rocce del nostro pianeta sono classificate in base alla loroorigine. I processi che hanno portato alla formazione delle roccesono molto diversi tra loro e si distinguono tre tipi principali dirocce:

    1. Rocce Magmatiche

    2. Rocce Sedimentarie

    3. Rocce Metamorfiche

    Le rocce magmatiche e metamorfiche formano la maggior parte della crosta e si trovano soprattutto in profondità.

  • Rocce magmaticheDerivano dalla solidificazione del magma, una massaincandescente di rocce fuse.

    Le rocce magmatiche si dividono in intrusive ed effusive aseconda che il magma si sia raffreddato rispettivamenteall’interno o all’esterno della crosta terrestre. Un esempio diroccia magmatica intrusiva è il granito e di roccia magmaticaeffusiva è il basalto.

    Possono essere inoltre acide, basiche o neutre a secondo delcontenuto in silice, alluminio, ferro e magnesio.

  • Rocce sedimentarie

    Derivano dall’accumulo e dal consolidamento di frammentirocciosi o resti di organismi fossili. Sono le rocce più abbondantisulla superficie terrestre in quanto l’ambiente di origine si trovasulla superficie terrestre o nel sottosuolo a pochi chilometri diprofondità.

    A seconda del processo che porta alla loro formazione sidistinguono in:

    • rocce sedimentarie di origine clastica (erosione-trasporto-deposizione di frammenti rocciosi) ARENARIA

    • rocce sedimentarie di origine organogena (erosione-trasporto-deposizione di frammenti fossili) CALCARE

    • rocce sedimentarie di origine chimica (si formano in seguito alla precipitazione di Sali contenuti nelle acque) TRAVERTINO

  • Rocce Metamorfiche

    Derivano dalla trasformazione di altre rocce acausa di un forte aumento di pressione etemperatura. Le rocce metamorfiche possonoformarsi in seguito a due processi:

    • metamorfismo regionale

    • metamorfismo di contatto

  • Minerali e RocceI minerali sono sostanze naturali solide, caratterizzate da una composizione chimicadefinita, con gli atomi disposti in una struttura geometrica chiamata reticolo cristallino.

    Una roccia contiene in genere più minerali, anche se vi sono rocce formate da un solominerale.

    I minerali sono classificati in 9 gruppi principali, in base alla forma del reticolo cristallinoe agli elementi chimici che li costituiscono:1. Silicati2. Ossidi3. Carbonati4. Solfuri5. Solfati6. Alogenuri7. Borati8. Fosfati9. Elementi nativi

    Gli elementi nativi consistono in massepure di un singolo minerale, facilmenteutilizzabile.L’oro, in forma granulare o di pepita, undiamante, un pezzetto di grafite sonoesempi di elementi che in natura sitrovano allo stato nativo, cioè sono puri,non combinati con altri.

    Il fattore che più incide sulla composizione mineralogica di una roccia (cioè sul tipo esulla quantità dei minerali in essa presenti) è la sua origine geologica.

    Osservare e capire la terra, Zanichelli 2010

  • IL VULCANISMO

    Si parla di vulcanismo quando il magma (un insieme di rocce allo statofuso, gas e materiali solidi alla temperatura di circa 1.000 gradicentigradi.) risale dalla litosfera e fuoriesce sulla superficie terrestre.

    Quando il materiale riversato in superficie si accumula in un rilievo siforma il vulcano. A pochi chilometri di profondità sotto il vulcano c’è lacamera magmatica, in cui si raccoglie il magma durante la sua risalitaverso la superficie terrestre. Dalla camera magmatica si diparte ilcamino vulcanico (o condotto centrale), attraverso cui il magma risaleper poi fuoriuscire dal cratere: a questo punto avviene l’eruzionevulcanica e il magma fuoriuscito si chiamerà lava

    Dr. Paola Beccaro e Dr. Antonio Rocci Ris Il fuoco misterioso della Terra

  • Eruzioni vulcaniche Esistono principalmente due tipi di magma che causano due diverse tipologie dieruzione:- magmi basici: l’eruzione è tranquilla e l’attività eruttiva è detta effusiva;- magmi acidi: l’eruzione è violenta e l’attività eruttiva è detta esplosiva.Il fattore che influisce maggiormente sul comportamento di una lava è la sua viscosità,cioè la capacità di fluire, che dipende dal suo contenuto in silice.

    Depositandosi e consolidandosi, i materiali espulsi o piroclastici formano dellerocce stratificate dette tufi.

    Via via che le eruzioni vulcaniche si succedono nel tempo, la lava eruttata siaccumula nelle aree intorno al cratere dando luogo alla formazione di un vulcanovero e proprio.La forma dell’edificio vulcanico dipende dal tipo di lava e dal modo in cui essa vieneeruttata:• Vulcano a scudo• Strato-vulcano

  • Caldera Campi Flegrei

    i Campi Flegrei sono definiti come un supervulcano perché nel passato ha prodotto eruzioni digrande violenza (circa 40000 anni fa) che potrebbero anche ripetersi in futuro. Attualmente sitrovano in uno stato di quiescenza.

    Le caldere sono ampie depressionicircolari con il fondo piatto e le paretiinterne ripide, che si formano in seguitoal crollo della parte superioredell’edificio vulcanico (sia del tipo ascudo, sia del tipo strato).

  • Vulcani in Italia

    Stromboli, nell’arcipelago delle

    Eolie, ha esplosioni modeste e

    sporadiche emissioni di lava.

    Etna, in Sicilia, è il più grande

    vulcano in Europa. Mostra

    un’alternanza di attività effusiva

    ed esplosiva.

    Vesuvio, nel Golfo di Napoli,

    alterna lunghi periodi di inattività

    a forti eruzioni.

    © Zanichelli editore 2016

  • Realizziamo un vulcano

    Occorrente:1. Vecchi giornali2. Bottiglia di plastica3. Imbuto4. 60g Bicarbonato di

    sodio5. 250ml Aceto6. Detersivo7. Carta da cucina8. Elastico

    La realizzazione del nostro vulcano inizia da una bottigliadi plastica. Appoggiamo la bottiglia in una bacinella su unpiano di lavoro e procediamo a ricoprirla con fogli digiornale e colla vinilica. Procediamo in questo modofinché non avremo ricoperto l'intera superficie dellabottiglia ad eccezione della bocca. Continuiamo adavvolgere fogli di giornali e colla finché non otterremo uncono, dalla base larga e dall'estremità a punta.Modelliamo il fogli di giornali prima che la colla asciughi aformare sporgenze e rocce.

    Il giorno dopo potremo dedicarci alla colorazione del vulcano utilizzando temperedi colore marrone e verde. Con un po' di fantasia potremo costruire attorno alcratere cespugli e massi in modo da creare un paesaggio ancor più suggestivo.Arrivati a questo punto ci concentreremo sulla simulazione di un'eruzionevulcanica. Utizzando un imbuto versiamo all'interno del vulcano le sostanze cheoccorrono per scatenare la reazione chimica responsabile dell'eruzione le qualisono completamente innocue.

  • Cominciamo aggiungendo aceto (che andremo a diluire con acqua e detersivo perpiatti; a questo miscuglio andremo poi ad incorporare del colorante rosso).Affinché si verifichi un'eruzione, cioè la fuoriuscita del magma dal vulcano,dovremo liberare del gas che, sotto forma di bolle, trascinerà la "soluzione" versol'alto. Per ottenere la reazione chimica impacchettiamo del bicarbonato con dellacarta assorbente ed andiamo a chiudere il tutto con l'ausilio di elastici; getteremoil rotolo nel vulcano e, appena la carta si sarà sciolta a contatto con il "magma" siverificherà l'esplosione.

    l'aceto reagisce con il bicarbonato dando origine all'anidride carbonica. Le bolle cosìformate spingono fuori dal vulcano la lava e si ottiene la perfetta simulazione diun'eruzione.

    NOTA: Se versi prima il bicarbonato di sodio e poi l'aceto, lascia cadere 60 g di ingredientein polvere nel fondo della bottiglia-cratere. Preparati a gestire tutti gli schizzi che siformeranno e, quando sei pronto all'eruzione, versa 60 ml (o al massimo 250 ml) di acetosopra il bicarbonato. Il vulcano esploderà eruttando la schiuma oltre il bordo del cratere,come se fosse lava, che poi colerà lungo il pendio di cartapesta.In alternativa, versa prima l'aceto e poi il bicarbonato di sodio. Aggiungi fino a 250 ml diliquido nel cratere, in base alle dimensioni della bottiglia che hai usato. Lascia cadere ancheil colorante alimentare oppure i granuli di gelatina. Quando sei pronto, versa in un solocolpo tutto il bicarbonato nel liquido e goditi l'eruzione!

  • I terremotiI terremoti sono improvvise vibrazioni della crosta terrestre.

    Le cause principali di questi fenomeni sono le forti tensioni

    generate dai movimenti di due placche confinanti.

    Infatti i terremoti sono più frequenti lungo i margini delleplacche.

    © Zanichelli editore 2016

  • La teoria del rimbalzo elastico

    Secondo la teoria del rimbalzo elastico, le rocce

    che appartengono a due placche confinanti

    accumulano energia e si deformano. Superato il

    limite di rottura, le rocce si spaccano.

    L’energia accumulata è quindi rilasciata sotto forma

    di vibrazioni.

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  • L’ipocentro e l’epicentro

    L’ipocentro di un terremoto è il punto nella litosfera dove

    hanno origine le vibrazioni elastiche, chiamate onde

    sismiche.

    L’epicentro è il punto

    sulla superficie terrestre

    localizzato sulla verticale

    dell’ipocentro.

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  • Il sismografo registra onde sismiche

    Il sismografo è lo strumento

    usato per misurare le onde

    sismiche. Un pennino attaccato

    a una molla può muoversi

    insieme ai movimenti della

    terra, lasciando un tracciato su

    un rullo rotante.

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    sismogramma

    sismografo

    Questo tracciato è chiamato sismogramma.

  • Misurare la forza di un terremoto

    La scala Mercalli di intensità ha 12 gradi e misura i danni che

    un terremoto può causare.

    La scala Richter misura la magnitudo dei terremoti. È una

    scala logaritmica in base 10 e indica l’ampiezza massima del

    movimento della Terra dovuto a un terremoto con un epicentro

    localizzato a 100 km dalla stazione di registrazione.

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