La strana storia dei 55mila film sbarcati a...

1
12 LA LEGGENDA DI KIM “Mondo Kim’s”: cinque piani dell’East Villa- ge di Manhattan, il più grande e miglior assor- timento di video a noleggio di tutta New York, finisce in dono alla cittadina siciliana. Il paese che doveva essere rilanciato come laboratorio del futuro non ha saputo valorizzare questo immenso patrimonio della cinefilia mondiale che rimane in gran parte inutilizzato UN TESORO Migliaia di ca- polavori del cine- ma inscatolati e non utilizzati nella cittadina siciliana; sopra Oliviero Toscani Ansa / LaPresse di Marco Filoni U na di quelle sto- rie in cui non capisci il confi- ne fra leggenda e realtà. Sembra una fiaba senza lieto fine – anzi, proprio senza fine. “Mondo Kim’s”: cinque piani del- l’East Village di Manhattan, il più grande e miglior assortimento di vi- deocassette e dvd a noleggio di tutta New York. Dal 1995 al gennaio del 2009 il tempio di ogni cinefilo: una vera e propria miniera di film e dvd, compresi quelli introvabili e rari. Una leggenda americana, appunto. Tanto che, come riporta il reportage del Los Angeles Weekly (tradotto nel numero in edicola di Internazionale ) sul bizzarro destino di “Mondo Ki- m’s”, una volta si presentò Quentin Tarantino a noleggiare un docu- mentario ma non ricordava il suo numero di tessera: bene, l’inflessibi- le impiegata gli aveva rifiutato il no- leggio e il premio Oscar se ne era do- vuto andare a mani vuote. Era la po- litica del proprietario Yongman Kim, di origine coreane, che aveva un’insana passione per i suoi film. Ma il suo mercato stava diventando sempre più di nicchia e così, nell’au- tunno 2008 la notizia: si chiude. A questo punto però rimangono da si- stemare i ben 55mila film, fra vhs e dvd, del magazzino. Ecco allora che Kim rivolge un appello: chi è dispo- sto a prenderli? Naturalmente si ri- volge a scuole, università, centri per il cinema e istituzioni varie, tutti quelli cioè che potevano essere in- teressati a prendere l’intera collezio- ne. Kim non è avaro: non chiede sol- di, non vuole arricchirsi, è disposto a donare tutto, gratis. Ma pone alcune condizioni: anzitutto chi prenderà i film dovrà disporre di uno spazio di almeno 300 metri quadrati per ospi- tare agevolmente tutti i titoli; poi de- ve garantire l’accesso e la fruizione dei film ai tesserati Kim’s, che for- mano una sorta di club esclusivo (o setta carbonara, a seconda dei casi); infine deve assicurare la manuten- zione di cassette e dischi. Ma soprat- tutto, tutto o nulla. Chi vuole i film dovrà prenderli tutti e 55mila. Final- mente, dopo qualche mese di attesa per le sorti di questo capitale d’im- magini, Kim affigge un manifesto nel magazzino: abbiamo concluso l’affare, soluzione trovata. Quale? Semplice, spedire tutto con un con- tainer in Sicilia, a Salemi, a più di set- temila chilometri di distanza dalla Grande Mela. A QUANTO PARE NESSUNO dei trenta pretendenti dell’area di New York che si erano fatti avanti per ac- cogliere i film soddisfaceva le condi- zioni di Kim. In particolare la New York University aveva chiesto di ac- cettare soltanto una parte della colle- zione ma non tutta (anche perché non voleva decine di copie dello stesso film). Fatto sta che la scelta è ricaduta su Salemi, in Sicilia. Era successo che nel paesino dell’isola Vittorio Sgarbi si era insediato come sindaco. E aveva chiamato come “assessore alla Crea- tività” Oliviero Toscani. Al quale ab- biamo chiesto come mai i film di Kim sbarcarono sulle coste dell’isola. “Nel mio assessorato avevo scelto una ven- tina di giovani, tutti volontari e tutti piuttosto svegli e intelligenti. La prima cosa che chiesi loro fu quella di met- tersi a lavorare per cercare cose inte- ressanti in giro per il mondo. Ora, a un certo punto sento una mia vecchia collaboratrice, Franca Pauli, che mi racconta di Mondo Kim’s. Io conosce- vo bene quel magazzino di New York, c’ero stato, e così mi metto a lavorare per ottenere i 55mila film. Faceva parte di una serie di progetti per il rilancio di Salemi, come la case terremotate vendute a un euro. Ed è così che ho convinto Kim, raccon- tandogli quello che stavamo facen- do a Salemi”. ED ECCO allora la macchina mettersi in moto. Kim con l’aiuto dei suoi in- scatola dvd e vhs, riempie un con- tainer che su una nave attraversa l’A- tlantico e alla fine arriva in Sicilia. A Salemi è festa grande: il progetto pia- ce a tutti, oltre a uno spazio dove te- nere e far usare questi film prevede anche una sala per le proiezioni e pu- re un festival. I giornali s’interessano e ne parlano: il New York Times inter- vista Toscani dando conto della tra- versata dell’insolito carico del con- tainer. Che una volta sbarcato e ca- ricato su un camion incontra qual- che difficoltà alle porte di Salemi: le piccole e strette strade non aiutano, così ecco che volontari e cittadini ini- ziano a riempire le api dei vecchietti di scatoloni, alcuni li portano a ma- no. Presto sarà realizzato il “Centro Kim”, ci sarà l’archiviazione e la di- gitalizzazione di tutti i film. Insom- ma, è festa grande. Il cinema è arri- vato in città. Ma poi finita la festa ecco l’amara realtà che si presenta sotto forma di sbornia. Toscani c’era e se lo ricorda: “Sgarbi faceva il politico, il chiacchierone. Lui certamente por- tava una certa vitalità, faceva promo- zione, utile in certi casi dannosa in altri. Fatto sta che la burocrazia si- ciliana manda tutto all’aria. Il proget- to si arena. Nel frattempo mi dimetto da assessore, viene fuori la vicenda del rapporto fra Sgarbi e Giamma- rinaro, fino a quando anche Sgarbi se ne va e il Comune viene sciolto per infiltrazioni mafiose e commissaria- to. Così penso di far qualcosa per questi film: cerco di portarli a Lucca, poiché lì c’era stata la disponibilità di sindaco e della Regione Toscana a fa- re un festival. Ma come al solito in Italia non si risolve nulla. Ed ecco al- lora che quei film stanno lì a Salemi, chiusi, a marcire negli scatoloni, mai utilizzati. Certo, per far qualcosa hanno messo un po’ di scaffali e co- struito una saletta di proiezione. Ma rimangono comunque inutilizzati”. A Salemi il Comune ha sempre re- spinto le accuse del suo ex assessore. Anzi ha precisato che l’archivio è si- stemato in locali sicuri, che ci sono stati sì ritardi ma che si sta lavorando, che i titoli non sono 55mila come af- fermato da Kim bensì molti meno e che non si troverebbero in condizioni di degrado. Chi ha invece potuto ve- dere questi locali assicura che soltanto poche migliaia di film sono sistemati negli scaffali, mentre il resto giace ne- gli scatoloni e che molte custodie stanno lì aperte e vuote, perché secon- do alcune denunce erano in molti ad aver le chiavi e poter accedere e pren- dersi quello che volevano. Insomma, quella dei film di Kim è davvero una triste storia. Una collezione stermina- ta che, speriamo, verrà presto restitui- ta alle intenzioni del suo generoso proprietario d’un tempo. La strana storia dei 55mila film sbarcati a Salemi UNA STRAORDINARIA COLLEZIONE DI DVD E VHS DONATA ALLA CITTÀ AMMINISTRATA DA SGARBI CON TOSCANI COME ASSESSORE. MA CHE FINE HA FATTO? SOLO UNA PARTE È SISTEMATA, IL RESTO AMMUFFISCE NEGLI SCATOLONI IL FOTOGRAFO Le pellicole stanno lì chiuse a marcire. Per far qualcosa hanno messo un po’ di scaffali e costruito una saletta, ma rimangono comunque inutilizzate

Transcript of La strana storia dei 55mila film sbarcati a...

12 LA LEGGENDA DI KIM“Mondo Kim’s”: cinque piani dell’East Villa-ge di Manhattan, il più grande e miglior assor-timento di video a noleggio di tutta New York,finisce in dono alla cittadina siciliana. Il paese

che doveva essere rilanciato come laboratoriodel futuro non ha saputo valorizzare questoimmenso patrimonio della cinefilia mondialeche rimane in gran parte inutilizzato

UN TESOROMigliaia di ca-polavori del cine-ma inscatolatie non utilizzatinella cittadinasiciliana; sopraOliviero ToscaniAnsa / LaPresse

di Marco Filoni

Una di quelle sto-rie in cui noncapisci il confi-ne fra leggendae realtà. Sembrauna fiaba senza

lieto fine – anzi, proprio senza fine.“Mondo Kim’s”: cinque piani del-l’East Village di Manhattan, il piùgrande e miglior assortimento di vi-deocassette e dvd a noleggio di tuttaNew York. Dal 1995 al gennaio del2009 il tempio di ogni cinefilo: unavera e propria miniera di film e dvd,compresi quelli introvabili e rari.Una leggenda americana, appunto.Tanto che, come riporta il reportagedel Los Angeles Weekly (tradotto nelnumero in edicola di I n te r n a z i o n a l e )sul bizzarro destino di “Mondo Ki-m’s”, una volta si presentò QuentinTarantino a noleggiare un docu-mentario ma non ricordava il suonumero di tessera: bene, l’inflessibi -le impiegata gli aveva rifiutato il no-leggio e il premio Oscar se ne era do-vuto andare a mani vuote. Era la po-litica del proprietario YongmanKim, di origine coreane, che avevaun’insana passione per i suoi film.Ma il suo mercato stava diventandosempre più di nicchia e così, nell’au -tunno 2008 la notizia: si chiude. Aquesto punto però rimangono da si-stemare i ben 55mila film, fra vhs edvd, del magazzino. Ecco allora cheKim rivolge un appello: chi è dispo-sto a prenderli? Naturalmente si ri-volge a scuole, università, centri peril cinema e istituzioni varie, tuttiquelli cioè che potevano essere in-teressati a prendere l’intera collezio-ne. Kim non è avaro: non chiede sol-di, non vuole arricchirsi, è disposto adonare tutto, gratis. Ma pone alcunecondizioni: anzitutto chi prenderà ifilm dovrà disporre di uno spazio dialmeno 300 metri quadrati per ospi-tare agevolmente tutti i titoli; poi de-

ve garantire l’accesso e la fruizionedei film ai tesserati Kim’s, che for-mano una sorta di club esclusivo (osetta carbonara, a seconda dei casi);infine deve assicurare la manuten-zione di cassette e dischi. Ma soprat-tutto, tutto o nulla. Chi vuole i filmdovrà prenderli tutti e 55mila. Final-mente, dopo qualche mese di attesaper le sorti di questo capitale d’im -magini, Kim affigge un manifesto

nel magazzino: abbiamo conclusol’affare, soluzione trovata. Quale?Semplice, spedire tutto con un con-tainer in Sicilia, a Salemi, a più di set-temila chilometri di distanza dallaGrande Mela.

A QUANTO PARE NESSUNO deitrenta pretendenti dell’area di NewYork che si erano fatti avanti per ac-cogliere i film soddisfaceva le condi-zioni di Kim. In particolare la NewYork University aveva chiesto di ac-cettare soltanto una parte della colle-zione ma non tutta (anche perché nonvoleva decine di copie dello stessofilm). Fatto sta che la scelta è ricadutasu Salemi, in Sicilia. Era successo chenel paesino dell’isola Vittorio Sgarbi siera insediato come sindaco. E aveva

chiamato come “assessore alla Crea-tività” Oliviero Toscani. Al quale ab-biamo chiesto come mai i film di Kimsbarcarono sulle coste dell’isola. “Nelmio assessorato avevo scelto una ven-tina di giovani, tutti volontari e tuttipiuttosto svegli e intelligenti. La primacosa che chiesi loro fu quella di met-tersi a lavorare per cercare cose inte-ressanti in giro per il mondo. Ora, a uncerto punto sento una mia vecchiacollaboratrice, Franca Pauli, che miracconta di Mondo Kim’s. Io conosce-vo bene quel magazzino di NewYork, c’ero stato, e così mi metto alavorare per ottenere i 55mila film.Faceva parte di una serie di progettiper il rilancio di Salemi, come la caseterremotate vendute a un euro. Ed ècosì che ho convinto Kim, raccon-

tandogli quello che stavamo facen-do a Salemi”.

ED ECCO allora la macchina mettersiin moto. Kim con l’aiuto dei suoi in-scatola dvd e vhs, riempie un con-tainer che su una nave attraversa l’A-tlantico e alla fine arriva in Sicilia. ASalemi è festa grande: il progetto pia-ce a tutti, oltre a uno spazio dove te-nere e far usare questi film prevedeanche una sala per le proiezioni e pu-re un festival. I giornali s’interessanoe ne parlano: il New York Times inter -vista Toscani dando conto della tra-versata dell’insolito carico del con-tainer. Che una volta sbarcato e ca-ricato su un camion incontra qual-che difficoltà alle porte di Salemi: lepiccole e strette strade non aiutano,così ecco che volontari e cittadini ini-ziano a riempire le api dei vecchiettidi scatoloni, alcuni li portano a ma-no. Presto sarà realizzato il “CentroKim”, ci sarà l’archiviazione e la di-gitalizzazione di tutti i film. Insom-ma, è festa grande. Il cinema è arri-vato in città. Ma poi finita la festa eccol’amara realtà che si presenta sottoforma di sbornia. Toscani c’era e se loricorda: “Sgarbi faceva il politico, ilchiacchierone. Lui certamente por-tava una certa vitalità, faceva promo-zione, utile in certi casi dannosa inaltri. Fatto sta che la burocrazia si-ciliana manda tutto all’aria. Il proget-to si arena. Nel frattempo mi dimettoda assessore, viene fuori la vicenda

del rapporto fra Sgarbi e Giamma-rinaro, fino a quando anche Sgarbi sene va e il Comune viene sciolto perinfiltrazioni mafiose e commissaria-to. Così penso di far qualcosa perquesti film: cerco di portarli a Lucca,poiché lì c’era stata la disponibilità disindaco e della Regione Toscana a fa-re un festival. Ma come al solito inItalia non si risolve nulla. Ed ecco al-lora che quei film stanno lì a Salemi,chiusi, a marcire negli scatoloni, maiutilizzati. Certo, per far qualcosahanno messo un po’ di scaffali e co-struito una saletta di proiezione. Marimangono comunque inutilizzati”.A Salemi il Comune ha sempre re-spinto le accuse del suo ex assessore.Anzi ha precisato che l’archivio è si-stemato in locali sicuri, che ci sonostati sì ritardi ma che si sta lavorando,che i titoli non sono 55mila come af-fermato da Kim bensì molti meno eche non si troverebbero in condizionidi degrado. Chi ha invece potuto ve-dere questi locali assicura che soltantopoche migliaia di film sono sistematinegli scaffali, mentre il resto giace ne-gli scatoloni e che molte custodiestanno lì aperte e vuote, perché secon-do alcune denunce erano in molti adaver le chiavi e poter accedere e pren-dersi quello che volevano. Insomma,quella dei film di Kim è davvero unatriste storia. Una collezione stermina-ta che, speriamo, verrà presto restitui-ta alle intenzioni del suo generosoproprietario d’un tempo.

La strana storiadei 55mila filmsbarcati a SalemiUNA STRAORDINARIA COLLEZIONE DI DVD E VHS DONATA ALLA CITTÀAMMINISTRATA DA SGARBI CON TOSCANI COME ASSESSORE. MA CHE FINE HAFATTO? SOLO UNA PARTE È SISTEMATA, IL RESTO AMMUFFISCE NEGLI SCATOLONI

IL

F O T O G RA F O

Le pellicole stanno lì

chiuse a marcire. Per

far qualcosa hanno

messo un po’ di

scaffali e costruito una

saletta, ma rimangono

comunque inutilizzate