La storia e la Croce
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Marco Della Ratta Pierangelo Mazzeschi
La Storia e la CroceLa leggenda della vera croce di Piero della Francesca ad Arezzo
Editrice FiorentinaSocietà
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euro 15,00www.sefeditrice.it
Marco Della Ratta
laureato presso la facoltà di Architettura di Firenze, vive e lavora ad Arezzo come architetto libero professionista e do-cente di Disegno e Storia dell’Arte presso scuole secondarie superiori. Cura e organizza mostre di architettura e pittura in Italia e all’estero. Collabora con clinici dell’età evolutiva (a indirizzo analitico transazionale) nella stesura attraverso l’uso di immagini/disegni/opere d’arte, di lavori scientifici correlati alla Teoria dell’attaccamento, illustrati a congressi e pubblicati su riviste specialistiche. Nell’anno accademico 2010-2011 è stato co-relatore dell’intervento Lo sguardo e l’ab-braccio presentato in ambiti di seminari e in fase di pubbli-cazione.
Pierangelo Mazzeschi
insegna Disegno e Storia dell’Arte presso il Liceo Scientifico “F. Redi” di Arezzo.È docente a contratto alla Facoltà di Architettura e Lettere dell’Università di Firenze. Insegna Arte Sacra presso l’Isti-tuto Superiore di Scienze Religiose “Beato Gregorio X” di Arezzo.Per la Società Editrice Fiorentina ha pubblicato il volume «Un mestiere per ciascuno». Il ciclo dei mesi nel Portale Mag-giore della Pieve di S. Maria Assunta ad Arezzo (2010).
«Forse mai come oggi il tema di questi affreschi ci interpel-la: è un’età la nostra segnata da eventi che sentiamo per tanti versi epocali, da fratture culturali che le contrapposizioni ideologico-politiche da cui veniamo avevano oscurato, da un futuro che appare incerto, se non minaccioso. Anche con queste nostre paure dialogano Le storie della vera Croce».
(dalla Prefazione)
La storia dell’uomo e la croce, un rapporto sempre presente, sotto forme e situazioni storiche diverse.Questo è il filo conduttore, la chiave di lettura, che si svilup-pa e si esprime nel capolavoro pierfrancescano e che gli au-tori ci comunicano in questo libro.
In copertinaPiero della Francesca, Il ritrovamento della croce e il suo riconoscimento
(Foto Scala, Firenze, su concessione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali)
Marco Della Ratta Pierangelo Mazzeschi
La Storia e la CroceLa leggenda della vera croce di Piero della Francesca ad Arezzo
prefazione di
Mariella Carlotti
Editrice FiorentinaSocietà
© 2011 Società Editrice Fiorentinavia Aretina, 298 - 50136 Firenzetel. 055 [email protected]
blogwww.seflog.net/blog
facebook accountwww.facebook.com/sefeditrice
twitter accountwww.twitter.com/sefeditrice
isbn 978-88-6032-204-3
Proprietà letteraria riservataRiproduzione, in qualsiasi forma, intera o parziale, vietata
Grafica e impaginazione Andrea Tasso
Referenze fotografiche
Per tutte le immagini pubblicate nel volume: Foto Scala, Firenze (su concessione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali). Per le foto di p. 63 e p. 66 è stata autorizzata la riproduzione dal Museo Civico di Sansepolcro
È vietata la riproduzione o duplicazione, con qualsiasi mezzo, delle immagini contenute nel volume
Filo diretto con gli autoriMarco Della Ratta ([email protected]) Pierangelo Mazzeschi ([email protected])
5PRefazione
Prefazione
Piero della Francesca si è trovato ad affresca-re Le storie della vera Croce negli anni in cui, con la caduta di Costan tinopoli, si consuma-va la fine dell’Impero Romano d’O riente, sotto l’incalzare dei Turchi, che da lì avrebbe-ro minacciato per secoli l’Europa cristiana. Era la fine di un mondo, si consumava definitivamente una frattura anco ra irrisolta tra l’Oriente e l’Occidente.
«Non c’è mai stato e non ci sarà mai un avve-nimento più terribile», scrisse un cronista del tempo. Ci sono tornanti nel lungo cammino del tempo umano, ci sono eventi la cui enormità impone, come fosse nuova, mai posta prima, la domanda sul senso della storia. Con tutto quel che suc cede è giusta la vita, è positiva la storia? In quanti cuori, su quante labbra è affiorata questa domanda nel corso dei secoli, davanti al-le piccole e grandi tragedie che segnano la no-stra esistenza personale e sociale?
Gli affreschi di Piero sono un lungo, affa-
scinante viaggio nella storia umana, lungo il suo mistero di dolore, di morte eppure di ir-riducibile speranza. L’inizio è nel pian to di-rotto e nelle braccia alzate verso il cielo della donna che vede Adamo morto: è il primo es-sere umano che vede la morte, ciò che ripu-gna ad ogni cuore, assetato di eter nità, e si ribella. E poi la morte che dilaga e diventa divi sione, menzogna, contraddizione, batta-glia. Sembra sem pre di essere sull’orlo del trionfo del male, della negatività. Eppure con questa storia si intreccia la vicenda della cro-ce, paradosso supremo: il perdono del Miste-ro al peccato è Cristo, Dio fatto carne, com-pagno del cammino umano, che salva l’uomo morendo in croce e risorgendo. La croce di Cristo è l’unica spiegazione della storia, sen-za la quale ci sarebbe un orizzonte di man-canza di ragione in tutte le cose, tutti gli eventi sarebbero sotto il segno della casua-lità, privi di significato.
6 La StoRia e La CRoCe
Non è a caso, ovviamente, che il ciclo degli affreschi di Piero si trovi in una chiesa fran-cescana: Francesco d’Assi si ha sentito forse come nessun uomo il valore definitivo, per la storia di ogni uomo e dell’umanità intera, della croce di Cristo. La sua esperienza per-sonale è sotto il segno di questo mistero: ini-zia con il misterioso dialogo con il crocifisso di San Damiano e termina sul monte della Verna, proprio nel territorio di Arezzo, quando i segni della passione di Cristo si im-primono nel suo corpo, conformandolo a quello del suo Signore.
Forse mai come oggi, il tema di questi af-freschi ci inter pella: è un’età la nostra, segna-ta da eventi che sentiamo per tanti versi epo-
cali, da fratture culturali che le contrap-posizioni ideologico-politiche da cui venia-mo avevano oscurato, da un futuro che appa-re incerto, se non minac cioso. Anche con queste nostre paure dialogano Le Storie della vera Croce.
Marco Della Ratta e Pierangelo Mazze-schi in questi anni hanno accompagnato per passione, culturalmente non sprovveduta, centinaia di persone a guardare gli affreschi di Piero, aiutandoli a cogliere il significato di questo ciclo in maniera chiara e affascinante. Il presente lavoro dilata ora a un pubblico più vasto il loro intelligente e appassio nato sguar-do al ciclo pierfrancescano.
Mariella Carlotti
27Gli affreschi
lo dell’albero del Bene e del Male e lo avverte che la guarigione per Adamo avverrà solo quan do il suo ramoscello sarà divenuto albero e avrà dato i suoi frutti. Seth, tornato dal genitore, come aveva detto l’ar cangelo, mette il virgulto nella bocca del padre ormai morto.
Il ramoscello è diventato albero, nel luogo in cui è stato seppellito Adamo, al tempo di re Salomone che, colpito dalla sua bellezza, lo fa abbattere per usarlo nella costru zione del Tempio di Gerusalemme. Non riuscendo a uti lizzarlo perché o troppo corto o troppo lungo, lo fa posi zionare sul fiume Siloe come ponte. È qui che la regina di Saba, prima di entrare nella reggia a far visita al re, lo ve de e una premonizione profetica la fa inginocchiare ad adorarlo, perché su quel legno sarà posto il Salvatore del mondo. Allo stesso tempo però sarà anche la causa della dispersione del popolo ebraico. Salomone, saputo questo dal colloquio con la regina di Saba, decide di fare interra re il legno nel luogo in
La Storia della vera Croce, che Piero continua ad affrescare a partire dal 1452, è parte della Legenda Aurea, una rac colta di vite di santi e spiegazioni di feste liturgiche scritta da Jacopo da Varagine, frate domenicano e grande predi catore che in seguito divenne arcivescovo di Genova. La raccolta è trascritta tra il 1260 e il 1270 con grande suc cesso e diffusione per tutto il Medioevo; sebbene sia stata più volte rimaneggiata, la sua fonte primaria rimangono i Vangeli Apocrifi. I passi riguardanti la storia della vera croce sono due capitoli dell’anno liturgico: le feste dell’In venzione della Croce (3 maggio) e dell’Esaltazione della Croce (14 settembre).
La storia inizia con Adamo morente che manda il figlio Seth alle porte del Paradiso a chiedere l’olio della miseri cordia, come promesso al momento della cacciata dall’E den. L’arcangelo Michele non dà l’olio che si potrà avere solo dopo cinquemila anni, dopo la Passione di Cristo; gli dà invece un ramoscel
28 la storia e la croce
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Schema della sequenza degli affreschi 1 I profeti2 La morte di Adamo3 L’adorazione del sacro legno e l’incontro tra la regina
di Saba e il re Salomone4 Il seppellimento del sacro legno5 L’annunciazione
6 Il sogno di Costantino7 La battaglia tra Costantino e Massenzio8 Il supplizio di Giuda9 Il ritrovamento e riconoscimento della vera croce10 La battaglia tra Eraclio e Cosroe11 Esaltazione della croce
29Gli affreschi
Giuda si decide a parlare indi cando il luogo dove è stata interrata la croce e dove nel frattempo l’imperatore Adriano aveva fatto costruire un tempio dedicato a Venere. Rinvenute le tre croci si proce de alla verifica di quale delle tre è la vera croce, ponendo le sopra il corpo di un giovane morto che risuscita quan do viene posta sopra di lui la croce autentica.
Passano altri secoli e nel 615 il re persiano Cosroe riesce a portare via la croce da Gerusalemme e la utilizza in modo blasfemo nel suo trono per identificarsi con Dio. L’imperatore cristiano Eraclio con una battaglia furiosa riesce a recuperare la croce e giustiziare Cosroe, che viene decapi tato. Riconquistata la reliquia Eraclio riporta la croce a Gerusalemme, ma per rivelazione divina invece che in modo trionfale, come era sua intenzione, verrà riportata da lui stesso a piedi nudi umilmente.
cui più tardi verrà costruita la Pi scina Probatica dove l’acqua cura e guarisce gli infermi. All’avvicinarsi della Passione di Cristo il legno emerge mi steriosamente dall’acqua e viene scelto dai giudei per rea lizzare la croce. Una croce unica nella sua fattura, realizza ta con quattro tipi diversi di legno: di palma, di cedro, di cipresso e di ulivo. Passano tre secoli e la croce di Cristo assieme a quella dei ladroni viene dispersa. Mentre l’im peratore Costantino dorme nella sua tenda prima della battaglia contro Massenzio, un angelo, con una croce lu minosa in mano, rivela che in virtù della croce lui vincerà. Il giorno dopo a Roma, su Ponte Milvio, Costantino, con in mano una croce, mette in fuga l’esercito di Massenzio e, convertito al cristianesimo, invia la madre Elena a Ge rusalemme a cercare la croce. Solo un ebreo di nome Giu da conosce il posto dove è stata sepolta; non volendo par lare per non provocare altre divisioni, viene fatto calare in un pozzo. Al sesto giorno
Indice
5 Prefazione
7 i protagonisti dell’opera: la committenza francescana, la famiglia bacci, piero della francesca
17 il contesto storico dell’opera: la caduta di costantinopoli (1453)
25 gli affreschi 30 La croce lignea 31 Il completamento 32 La morte di Adamo 34 L’adorazione del sacro legno
e l’incontro tra la regina di Saba e il re Salomone 36 Il seppellimento del sacro legno 38 L’annunciazione 39 Il sogno di Costantino 41 La battaglia di Costantino e Massenzio 44 Il supplizio di Giuda
45 Il ritrovamento e riconoscimento della vera croce 48 La battaglia tra Eraclio e Cosroe 50 L’esaltazione della croce
57 schede 59 Piero della Francesca: la vita 61 Le opere maggiori di Piero nell’Aretino 62 La resurrezione 65 Madonna della Misericordia 67 Madonna del parto 71 Maddalena
73 Note
75 Bibliografia essenziale