La Stampa 23 maggio - il mondo reincantato convegno a Torino

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34 . LA STAMPA GIOVEDÌ 23 MAGGIO 2013 R I l vescovo si rialza, prende la testa sotto braccio e rag- giunge la cima. Il filosofo ed epistemologo francese Mi- chel Serres, uno dei pensa- tori più acuti del contemporaneo con i suoi Hermès (Minuit), pub- blicati negli Anni Settanta, rac- conta questo apologo nel suo libro Non è un mondo per vecchi (Bollati Boringhieri): oggi la nostra testa intelligente fuoriesce dalla testa ossuta e neurale, e come il santo la teniamo sotto braccio. Possibile? Sì. È la scatola-com- puter, smartphone o tablet, cui deleghiamo facoltà che un tempo erano totalmente nostre: memo- ria potentissima ed estesa, imma- ginazione ricca di milioni d’icone, ragione che ci serve per risolvere decine di problemi. Cosa ci resta sulle spalle? L’intuizione innova- trice, dice l’epistemologo: «Cadu- to nella scatola, l’apprendimento ci lascia la gioia incandescente di inventare. Fuoco: siamo condan- nati a diventare intelligenti?». In questo pamphlet Serres af- fronta un problema che già si era già posto il suo collega Edgard Morin, quando aveva redatto per il ministero dell’Istruzione fran- cese un rapporto sul futuro del- l’apprendimento nelle scuole francesi: La testa ben fatta. Rifor- ma dell’insegnamento e riforma del pensiero (Cortina editore). Quello della testa è un vecchio problema. Nel XVI secolo Montaigne, che di- sponeva nella sua biblioteca per- sonale di circa mille volumi, aveva sostenuto che alla «testa ben pie- na» della cultura classica, prece- dente l’invenzione della stampa, bisognava sostituire la «testa ben fatta». Ma ora che la testa si trova in tasca, nella borsa o nello zaino, come deve essere? Ovvero: come procedere nella costruzione e tra- smissione del sapere? Oggi i ragazzi – lo possono te- stimoniare gli insegnanti – non leggono né hanno più voglia di ascoltare l’esposizione orale di ciò che è scritto. È finita l’«era del sapere», dal momento che questo sovrabbonda da tutte le parti, nel web prima di tutto. È contenuto nei piccoli aggeggi si- tuati vicino al portamonete e al fazzoletto. Nel contempo è anche finita anche l’«epoca degli esper- ti»: l’ha spiegato David Weinber- ger, ricercatore americano, in La stanza intelligente (Codice edizio- ni). La vecchia expertise, alla base della cultura degli esperti, nel pas- sato si fondava su materie e disci- pline ben differenziate, a loro volta appoggiate a una gerarchia pro- gressiva. Oggi il sapere del web è invece multidirezionale, e l’oriz- zontalità ha scalzato il vecchio si- stema piramidale. Il sapere si pre- senta sotto forma di una ragnatela informe di connessioni, e il tutto appare non più come il patrimonio di un autore solitario, che lo tra- smette ai suoi lettori, bensì della rete medesima. Si sono dissolte le varie Repubbliche delle Lettere, della Fisica, della Matematica, e tutti gli altri regni chiusi e ben go- vernati da sacerdoti e papi. Proviamo a seguire Michel Ser- res. L’uso del computer e del cellu- lare, dice, porterà presto alla fine dell’«età dei decisori». Usando i nuovi media, gli strumenti elettro- nici, il corpo stesso dei ragazzi mal sopporta di essere passivo. Provate a entrare in un’aula scolastica, do- ve sotto i banchi, tra le mani, in mezzo ai libri, decine di mani toc- cano e sfiorano tastiere virtuali, connettendosi con il mondo e veri- ficando quello che l’insegnante sta dicendo in quel momento. Nelle au- le, ma anche fuori, non ci sono più solo spettatori, come nell’era tele- visiva. I ragazzi non sopportano più di stare al posto del passeggero passivo, mentre al volante c’è il do- MARCO BELPOLITI SEGUE DALLA PRIMA PAGINA Con la testa sotto il braccio L’apologo di san Dionigi come metafora della nostra nuova condizione nell’era del web. Cosa cambia nella costruzione e nella trasmissione della conoscenza? Il santo e l’epistemologo San Dionigi in un antico codice: decapitato da un soldato romano prima di giungere in cima alla collina di Montmartre, dove era prevista l’esecuzione, il martire raccolse la propria testa e proseguì la salita tenendola sotto il braccio. A sinistra il filosofo e epistemologo francese Michel Serres, 82 anni, autore di Non è un mondo per vecchi CULTURA & SPETTACOLI Addio al compositore Henri Dutilleux È morto a Parigi, a 97 anni, il compositore Henri Dutilleux. La sua musica ha tratto ispirazione dai maestri francesi del primo Novecento, Debussy e Ravel, ma ha risentito anche delle influenze di autori come Béla Bartók e Igor Stravinskij. Tra le sue opere più note, Le double (1959), Metaboles (1964), il concerto per violoncello Tout un monde lointain (1970), Timbres, espace, mouvement (1978), The Shadows of Time (1997), scritto in memoria di Anna Frank. S embrava non dovesse fermarsi mai, Roberto Denti, il libraio dei ragazzi. Il suo cuore si è spento ieri notte nella sua Milano, a 89 anni compiuti il 15 maggio. Sem- pre all’opera, infaticabile, frenetico, eppure tranquillo e sornione come il suo amato gatto di Voltaire. Con una fondamentale convinzione: I bambi- ni leggono, libro baedeker (Einaudi ’78) per generazioni di insegnanti, bibliotecari, genitori. E dunque La- sciamoli leggere (Einaudi ’99): nes- sun dirigismo moralistico, la lettura è un piacere, non va soffocata dall’ob- bligo scolastico ma lasciata alla curio- sità, alla fantasia, all’avventura. Me- glio Pinocchio che Cuore. Quella convinzione diventò pratica quotidiana con la Libreria dei ragazzi, la prima in Italia, aperta a Milano in via dell’Unione nel 1972 con la moglie Gianna Vitali, compagna simbiotica, alter ego decisivo e inseparabile. Ro- berto e Gianna sono stati per quaran- t’anni un punto di riferimento per chiunque volesse promuovere la lettu- ra. Consigli, corsi, convegni, fiere, trot- tolando di città in città, di scuola in bi- blioteca. Con rara generosità. E spon- LUCIANO GENTA Denti, il libraio dei ragazzi Morto a Milano: per lui la lettura doveva essere un piacere Deleghiamo a questi strumenti facoltà un tempo nostre: memoria estesa e immaginazione iconica PC, SMARTPHONE, TABLET Cultura umanistica e discipline scientifiche a confronto nel convegno internazionale «Reincantamento del mondo? Nuovi media, nuove forme del sapere» in programma domani e sabato a Torino al Circolo dei Lettori. Introdotti da Federico Vercellone, interverranno tra gli altri il filosofo tedesco Günther Abel, lo storico della scienza Olaf Breidbach e Danilo Eccher, direttore della Gam. In conclusione, sabato alle 17,30 nel Rettorato dell’Università, lectio del romanziere Agustín Fernández Mallo, esponente di punta della Generación Nocilla, che teorizza l’interazione tra comunicazione digitale e romanzo tradizionale. Il mondo reincantato convegno a Torino Roberto Denti aveva 89 anni

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34 .LA STAMPAGIOVEDÌ 23 MAGGIO 2013

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Il vescovo si rialza, prende latesta sotto braccio e rag-giunge la cima. Il filosofo edepistemologo francese Mi-chel Serres, uno dei pensa-

tori più acuti del contemporaneocon i suoi Hermès (Minuit), pub-blicati negli Anni Settanta, rac-conta questo apologo nel suo libroNon è un mondo per vecchi (BollatiBoringhieri): oggi la nostra testaintelligente fuoriesce dalla testaossuta e neurale, e come il santola teniamo sotto braccio.

Possibile? Sì. È la scatola-com-puter, smartphone o tablet, cuideleghiamo facoltà che un tempoerano totalmente nostre: memo-ria potentissima ed estesa, imma-ginazione ricca di milioni d’icone,ragione che ci serve per risolveredecine di problemi. Cosa ci restasulle spalle? L’intuizione innova-trice, dice l’epistemologo: «Cadu-

to nella scatola, l’apprendimentoci lascia la gioia incandescente diinventare. Fuoco: siamo condan-nati a diventare intelligenti?».

In questo pamphlet Serres af-fronta un problema che già si eragià posto il suo collega EdgardMorin, quando aveva redatto peril ministero dell’Istruzione fran-cese un rapporto sul futuro del-l’apprendimento nelle scuolefrancesi: La testa ben fatta. Rifor-ma dell’insegnamento e riforma delpensiero (Cortina editore). Quellodella testa è un vecchio problema.Nel XVI secolo Montaigne, che di-sponeva nella sua biblioteca per-sonale di circa mille volumi, avevasostenuto che alla «testa ben pie-na» della cultura classica, prece-dente l’invenzione della stampa,bisognava sostituire la «testa benfatta». Ma ora che la testa si trovain tasca, nella borsa o nello zaino,come deve essere? Ovvero: comeprocedere nella costruzione e tra-smissione del sapere?

Oggi i ragazzi – lo possono te-stimoniare gli insegnanti – nonleggono né hanno più voglia diascoltare l’esposizione orale diciò che è scritto. È finita l’«eradel sapere», dal momento chequesto sovrabbonda da tutte leparti, nel web prima di tutto. Ècontenuto nei piccoli aggeggi si-tuati vicino al portamonete e alfazzoletto. Nel contempo è anchefinita anche l’«epoca degli esper-ti»: l’ha spiegato David Weinber-ger, ricercatore americano, in La

stanza intelligente (Codice edizio-ni). La vecchia expertise, alla basedella cultura degli esperti, nel pas-sato si fondava su materie e disci-pline ben differenziate, a loro voltaappoggiate a una gerarchia pro-gressiva. Oggi il sapere del web èinvece multidirezionale, e l’oriz-zontalità ha scalzato il vecchio si-stema piramidale. Il sapere si pre-senta sotto forma di una ragnatelainforme di connessioni, e il tuttoappare non più come il patrimoniodi un autore solitario, che lo tra-smette ai suoi lettori, bensì dellarete medesima. Si sono dissolte levarie Repubbliche delle Lettere,della Fisica, della Matematica, etutti gli altri regni chiusi e ben go-vernati da sacerdoti e papi.

Proviamo a seguire Michel Ser-res. L’uso del computer e del cellu-lare, dice, porterà presto alla finedell’«età dei decisori». Usando inuovi media, gli strumenti elettro-nici, il corpo stesso dei ragazzi malsopporta di essere passivo. Provatea entrare in un’aula scolastica, do-ve sotto i banchi, tra le mani, inmezzo ai libri, decine di mani toc-cano e sfiorano tastiere virtuali,connettendosi con il mondo e veri-ficando quello che l’insegnante stadicendo in quel momento. Nelle au-le, ma anche fuori, non ci sono piùsolo spettatori, come nell’era tele-visiva. I ragazzi non sopportano piùdi stare al posto del passeggeropassivo, mentre al volante c’è il do-

MARCO BELPOLITISEGUE DALLA PRIMA PAGINA

Con la testasotto il braccio

L’apologo di san Dionigi come metafora della nostranuova condizione nell’era del web. Cosa cambia

nella costruzione e nella trasmissione della conoscenza?

Il santo el’epistemologoSan Dionigi in un antico codice:

decapitato da un soldato romanoprima di giungere in cimaalla collina di Montmartre,

dove era prevista l’esecuzione, ilmartire raccolse la propria testa eproseguì la salita tenendola sotto il

braccio. A sinistra il filosofo eepistemologo francese

Michel Serres, 82 anni, autoredi Non è un mondo per vecchi

CULTURA&SPETTACOLI

AddioalcompositoreHenriDutilleuxÈ morto a Parigi, a 97 anni, il compositore Henri Dutilleux.La sua musica ha tratto ispirazione dai maestri francesidel primo Novecento, Debussy e Ravel, ma ha risentito anchedelle influenze di autori come Béla Bartók e Igor Stravinskij.Tra le sue opere più note, Le double (1959), Metaboles(1964), il concerto per violoncello Tout un monde lointain(1970), Timbres, espace, mouvement (1978), The Shadowsof Time (1997), scritto in memoria di Anna Frank.

Sembrava non dovesse fermarsimai, Roberto Denti, il libraiodei ragazzi. Il suo cuore si è

spento ieri notte nella sua Milano, a89 anni compiuti il 15 maggio. Sem-pre all’opera, infaticabile, frenetico,eppure tranquillo e sornione come ilsuo amato gatto di Voltaire. Con unafondamentale convinzione: I bambi-ni leggono, libro baedeker (Einaudi’78) per generazioni di insegnanti,bibliotecari, genitori. E dunque La-sciamoli leggere (Einaudi ’99): nes-sun dirigismo moralistico, la lettura

è un piacere, non va soffocata dall’ob-bligo scolastico ma lasciata alla curio-sità, alla fantasia, all’avventura. Me-glio Pinocchio che Cuore.

Quella convinzione diventò praticaquotidiana con la Libreria dei ragazzi,la prima in Italia, aperta a Milano invia dell’Unione nel 1972 con la moglieGianna Vitali, compagna simbiotica,alter ego decisivo e inseparabile. Ro-berto e Gianna sono stati per quaran-t’anni un punto di riferimento perchiunque volesse promuovere la lettu-ra. Consigli, corsi, convegni, fiere, trot-tolando di città in città, di scuola in bi-blioteca. Con rara generosità. E spon-

LUCIANO GENTA

Denti, il libraiodeiragazziMorto a Milano: per lui la lettura doveva essere un piacere

Deleghiamo a questi strumentifacoltà un tempo nostre: memoria

estesa e immaginazione iconica

PC, SMARTPHONE, TABLET

Cultura umanistica e disciplinescientifiche a confronto nelconvegno internazionale

«Reincantamento del mondo?Nuovi media, nuove forme del

sapere» in programma domani esabato a Torino al Circolo deiLettori. Introdotti da Federico

Vercellone, interverranno tra glialtri il filosofo tedesco GüntherAbel, lo storico della scienza

Olaf Breidbach e Danilo Eccher,direttore della Gam. In

conclusione, sabato alle 17,30 nelRettorato dell’Università, lectio

del romanziere AgustínFernández Mallo, esponente dipunta della Generación Nocilla,

che teorizza l’interazione tracomunicazione digitale eromanzo tradizionale.

Il mondo reincantatoconvegno a Torino

Roberto Denti aveva 89 anni