LA SQUADRA DI CHIAMPARINO È PRONTA A … Andrea Doria, 15 - 10123 Torino ... rismo riunito in Rete...

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Anno XXXII - N. 3 Maggio - Giugno 2014 Piemonte Artigianato Zoom Il mercato del lavoro giovanile è al collasso pag. 5 Focus Dopo le elezioni è tempo di risposte pag. 14 Eventi Giornata nazio- nale contro le truffe agli anziani pag. 27 LA SQUADRA DI CHIAMPARINO È PRONTA A GUIDARE IL PIEMONTE

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Anno XXXII - N. 3 Maggio - Giugno 2014

PiemonteArtigianato

ZoomIl mercato dellavoro giovanileè al collasso

pag. 5

FocusDopo le elezioniè tempo dirisposte

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EventiGiornata nazio-nale contro letruffe agli anziani

pag. 27

LA SQUADRA DI CHIAMPARINOÈ PRONTA A GUIDAREIL PIEMONTE

SOMMARIO maggio / giugno 2014

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EDITORIALELa nuova Giunta regionaleai nastri di partenza. Puntofocale dovrà essere il lavoropag. 4

ZOOMIl mercato del lavoro giova-nile è al collasso. Via costie vincoli per l’apprendistatopag. 5

L’Ocse frena le sue stime sulPil italiano, +0,5% nel 2014e +1,1 nel 2015pag. 8

Del Boca alla guida dellaCciaa di Novarapag. 11

FOCUSDopo le elezioni è tempo dirisposte sia per il Piemonteche per l’Europapag. 14

In arrivo 12 miliardi di fon-di europei da spendere en-tro la fine del 2015pag. 18

Ecco la squadra del presi-dente Chiamparino. I primipassi della nuova Giuntapag. 21

EVENTIOccorre pensare ad unnuovo welfare, dall’Europaalle politiche territorialipag. 24

Giornata nazionale controle truffe agli anzianipag. 27

CATEGORIERinnovato il Ccnl dell’areacomunicazione, novità con-tro l’abusivismopag. 28

No al legno illegalepag. 29

Segnale Rai non pervenutopag. 29

EBAPBilateralità e contribuzione 2014pag. 43

ANNO XXXII - N. 3 MAGGIO / GIUGNO 2014Direttore Politico - Francesco Del Boca

Direttore Responsabile - Silvano Berna

Comitato di redazioneMassimo Bondì (Federazione)

Mario Arosio (Alessandria)Nunzio Grasso (Asti) - Franco Volpe (Biella)

Daniela Bianco (Cuneo) - Renzo Fiammetti (Novara-Vco)Michela Frittola (Torino) - Luigi Crosta (Vercelli)

Segreteria di redazione - Massimo Bondì

Fotografie - Archivio Confartigianato

CollaboratoriMassimo Avena - Alessio Cochis - Lino Fioratti

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Grafica e realizzazione editorialeConfartigianato Imprese Piemonte

RegistrazioneTribunale di Torino n. 3286 del 19 aprile 1983

Questo numero è stato chiuso in tipografia il 30 giugno 2014

Con la proclamazionedegli eletti al Consiglioregionale la GiuntaChiamparino entra nelpieno dei poteri ed avviaufficialmente la nona le-gislatura. In ragione del-la chiusura anticipatadella precedente e del

tempo impiegato per eleggere la nuova, il Presi-dente si troverà subito ad affrontare un impegnourgente: la presentazione della proposta dei Por(Piani operativi regionali) a Bruxelles, entro i primigiorni di luglio. Non è un semplice adempimento diroutine perché dalla loro approvazione deriverannoi fondi europei da impiegare in Piemonte per iprossimi sette anni, e in una situazione di carenzaormai strutturale di risorse proprie come l’attuale,si capisce bene l’importanza di tali scelte.Il punto focale dell’impegno della nuova Giunta do-vrà essere il lavoro. Le cifre della disoccupazione,particolarmente quella giovanile, hanno raggiuntovette record per una regione come la nostra con unpassato di forte sviluppo industriale e di disoccupa-zione a livello fisiologico. In tale prospettiva dovràessere valorizzato l’apporto delle mpi e dell’artigia-nato, agendo con provvedimenti che favoriscano lanascita di nuove imprese ma anche che aiutinoquelle esistenti a crescere e consolidarsi. Tuttoquello che la Regione potrà fare per ridurre la pres-sione fiscale e burocratica dovrà essere messo inatto anche per contrastare l’affievolimento della

spinta all’auto imprenditorialità. Ma alla nuova Giunta spetta un compito ancora piùarduo: quello d’immaginare (e realizzare) politichedi ampio respiro, in coordinamento anche con glialtri enti nel nuovo mosaico istituzionale che si stafaticosamente delineando. La frammentazione so-ciale che sta montando, le nuove povertà dilagan-ti, la perdita di fiducia nel futuro sono frutto dellacrisi economica, ma non solo. E’ mancata la capa-cità di uscire dal limitato perimetro dell’ammini-strazione, d’immaginare politiche più alte, in gra-do di dare un senso ai cambiamenti epocali che cisono caduti addosso.Occorre riannodare i fili della società piemontese eper fare questo serve concordia istituzionale ed ilcoinvolgimento di tutto il mondo delle rappresen-tanze. Idee, che pure circolano sul piano naziona-le, di orgogliosa solitudine nell’attività di governo,prescindendo dall’apporto dei corpi intermedi, por-terebbero ad un neo dirigismo in una Regione incui il confronto, la partecipazione e, diciamolo sen-za timori, la concertazione sono state la cifra di-stintiva di una lunga stagione di crescita economi-ca e sociale.Il mondo dell’artigianato, del commercio e del tu-rismo riunito in Rete Imprese Italia è pronto a dareil suo apporto determinante, senza sconti e timorireverenziali ma con senso di responsabilità propriodi attori sociali seri e rappresentativi. Ora la pallapassa alla nuova Giunta e – per continuare con lametafora calcistica – speriamo che il risultato siamigliore di quello ottenuto dalla nostra Nazionale.

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LA NUOVA GIUNTA AI NASTRI DI PARTENZAPUNTO FOCALE DOVRÀ ESSERE IL LAVOROdi Silvano Berna

Sergio ChiamaparinoConsiglio Regionale

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IL MERCATO DEL LAVORO GIOVANILE È AL COLLASSOVIA COSTI E VINCOLI CHE BLOCCANO L’APPRENDISTATO

L’Italia è sempre maglia nera in Europa per l’emergen-za occupazione: tra aprile 2008 e marzo 2014 il nostroPaese ha perso 1.201.500 occupati, pari a 556 posti dilavoro in meno al giorno. Una tendenza confermataanche nell’ultimo anno: da marzo 2013 a marzo 2014sono stati bruciati 124.200 posti di lavoro ad un ritmodi 340 al giorno. Il tasso di disoccupazione italiano siattesta così al 12,7%, rispetto alla media europeadell’11,8%. La situazione peggiora per i giovani under25: a marzo il tasso dei disoccupati in questa fasciad’età è pari al 42,7%, vale a dire il doppio del 23,7%registrato nell’area euro. E’ un bilancio negativo quelloche emerge dal rapporto sul mercato del lavoro realiz-zato da Confartigianato in occasione della firma delprotocollo d’intesa ‘Garanzia per i giovani’ tra la Confe-derazione e il Ministero del lavoro e delle politiche so-ciali.Secondo il rapporto 3.247.700 italiani sono disoccupa-ti, ai quali si aggiungono 1.703.500 inattivi ‘scoraggia-ti’ (vale a dire che non cercano lavoro perché ritengo-no di non riuscire a trovarlo) e 330.900 cassintegrati,per un totale di 5.282.100 persone che vivono gravidifficoltà nel mercato del lavoro. L’emergenza occupa-zionale è influenzata anche dai problemi del sistemaformativo e dal mancato dialogo tra scuola e lavoro: inItalia, la percentuale di under 25 che studiano e lavo-rano è appena del 2,2%, a fronte della media del 14%dei Paesi dell’Ue a 27. E sono 2.434.700 i giovani un-der 30 che non studiano e non lavorano. Inoltre, il17,1% dei ragazzi italiani tra 18 e 24 anni abbandonaprematuramente percorsi di istruzione e formazione, afronte della media del 12,8% dell’Eurozona.Le opportunità di trovare lavoro sono ostacolate dal-la crisi ma anche da interventi normativi che hanno

penalizzato un contratto a valenza formativa comel’apprendistato che, nel 2013, ha consentito l’11,5%delle assunzioni effettuate dalle imprese artigiane, afronte dell’8,7% di apprendisti assunti dal totale del-le imprese. “Ma la vocazione dell’artigianato ad utiliz-zare l’apprendistato – sottolinea il presidente di Con-fartigianato Giorgio Merletti – è stata frenata daimaggiori costi e vincoli introdotti nel 2012 dalla rifor-ma Fornero e dalle incertezze applicative provocatedalle tre riforme dell’apprendistato succedutesi neltriennio 2011-2013. Risultato: tra il 2012 e il 2013 leassunzioni di apprendisti nell’artigianato sono crolla-te del 33,8%, a fronte di una diminuzione del 16%per il totale delle imprese”.Sull’andamento dell’occupazione pesa anche il costodel lavoro. Secondo il rapporto di Confartigianato, conun cuneo fiscale pari al 47,8% l’Italia supera di 11,9punti percentuali il livello medio del 35,9% di tassazio-ne sui salari registrato nei 34 Paesi Ocse. I danni pro-vocati dall’eccessiva pressione fiscale si manifestanonell’alto tasso di occupazione irregolare pari, nel 2012,al 12,1% dell’occupazione complessiva, con un au-mento dello 0,1% rispetto alla quota del 12% registra-ta nel 2011. Complessivamente, le unità di lavoro irre-golari nel nostro Paese sono 2.862.300. Di queste ben603.500, pari al 21,1%, sono attività indipendenti,vale a dire l’esercito di abusivi che fanno concorrenzasleale alle imprese regolari, prevalentemente in setto-ri dell’artigianato.Nonostante le grandi difficoltà congiunturali, negli ul-timi 12 anni, le imprese private dei settori manifattu-riero, costruzioni e servizi sono state le uniche a of-frire opportunità di lavoro: tra il 1992 e il 2013 han-no incrementato l’occupazione di 2.328.000 unitàstandard a tempo pieno, con un aumento di 194.000occupati all’anno. Contemporaneamente la pubblicaamministrazione, i settori della finanza e delle assicu-razioni e l’agricoltura hanno perso 468.000 posti dilavoro.“Liberare l’apprendistato da costi e vincoli, semplifi-care le regole per l’ingresso nel mercato del lavoro,rilanciare l’alternanza scuola-lavoro, valorizzare lecompetenze, importare in Italia l’esperienza tedescadel sistema di formazione ‘duale’ che consente ai gio-vani di conseguire un titolo di studio imparando unmestiere”. Sono le strade per affrontare il drammadella disoccupazione, in particolare quella giovanile,e valorizzare la qualità manifatturiera made in Italyindicate da Merletti.

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Giorgio Merletti

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DEBITI PA: BOTTA E RISPOSTA TRA IL GOVERNO E TAJANIDELRIO ASSICURA “SARANNO PAGATI ENTRO IL 2014”

Ancora un botta e risposta tra esponenti del gover-no italiano e il vicepresidente della CommissioneEuropea responsabile all’industria Antonio Tajani.Al centro, lo scottante tema del pagamento dei de-biti che la pubblica amministrazione ha nei con-fronti delle aziende fornitrici di beni e servizi. Ingioco ci sono soprattutto decine di miliardi di eurodi arretrati da liquidare al più presto per evitareche le aziende falliscano e che nei confronti del’Ita-lia venga aperta una nuova procedura d’infrazione,come minacciato più volte da Tajani in queste ulti-mi mesi.A sgombrare il campo da equivoci e fraintendimen-ti, ci ha provato oggi il sottosegretario alla presi-denza del Consiglio Graziano Delrio con un mes-saggio postato su Facebook. “Sono sempre statomolto chiaro: i pagamenti dei debiti della pubblicaamministrazione saranno nel 2014. Il governo hagarantito a più voci, compresa la mia, che il paga-mento avverrà entro quest’anno e che i nuovi mec-canismi permetteranno di evitare nuovi accumuli didebiti”. Per il sottosegretario “è quindi senza fon-damento quello che il commissario Antonio Tajaniva dicendo in questi giorni. Se vuole continuare adiffondere notizie prive di fondamento a fini eletto-rali se ne assumerà la responsabilità davanti agliimprenditori e al Paese”.

La replica del vicepresidente uscente dell’esecutivoeuropeo non si è fatta attendere. “Sul ritardo deipagamenti alle imprese da parte della pubblicaamministrazione Delrio contraddice se stesso”, hadetto Tajani. “Oggi dice che pagherà entro il 2014,invece il 14 maggio, in un’ intervista al Corrieredella sera, aveva annunciato che la gran mole deldebito sarebbe stata pagata entro i primi tre mesidel 2015. Cambiando idea ogni giorno - ha dettoancora Tajani - è lui a diffondere notizie che gene-rano confusione fra le imprese, sempre più a ri-schio fallimento. E’ Delrio che dovrà assumersi leresponsabilità dei suoi ondeggiamenti di fronte alPaese. L’unica cosa che deve fare è pagare al piùpresto tutto ciò che la Pubblica Amministrazionedeve ai privati”.Attualmente in aspettativa dall’incarico europeo inquanto candidato a un seggio al Parlamento diStrasburgo nelle fila di Forza Italia, Tajani ha ripe-tutamente avvisato l’Italia: se non rispetteràquanto prima le disposizioni della nuova direttivaUe - che oltre alla liquidazione degli arretrati impo-ne di effettuare i pagamenti entro un limite massi-mo di 30 giorni, estendibile a 60 solo per alcunisettore come la sanità - dopo le elezioni e prima dilasciare definitivamente il suo incarico (cioè entroil primo luglio) invierà a Roma una lettera di mes-sa in mora, primo passo della procedura d’infrazio-ne.Un’azione, quella di Tajani, criticata oggi anche dalsottosegretarioagli affari euro-pei SandroGozi. “Non ser-ve a nulla ed èmolto dannosaper l’Italia”. Ilgoverno, ha ri-cordato Gozi,ha fatto del pa-gamento deldebito una“grande priori-tà”. Ma Bruxel-les appare co-munque ancoradecisa ad an-dare avanti perla sua strada.

Vittorio Tajani

Graziano Delrio

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FIRMATA L’INTESA DI GARANZIA PER I GIOVANIBUSSOLA PER OFFRIRE FORMAZIONE E OCCUPAZIONERidurre la distanza che separa i giovani e la scuo-la dal mondo del lavoro ed offrire alle nuove gene-razioni concrete occasioni di conoscenza della real-tà imprenditoriale artigiana e opportunità di for-mazione in azienda. Sono gli obiettivi del protocol-lo d’intesa ‘Garanzia per i giovani’ firmato a Romadal ministro del lavoro e delle politiche sociali Giu-liano Poletti e dal presidente di ConfartigianatoGiorgio Merletti. Ilprotocollo è finaliz-zato ad individuareazioni che favorisca-no l’incontro fra igiovani e le impreseartigiane per svilup-pare la cultura del-l’autoimprenditoria-lità. Per raggiungerequesti obiettivi Con-fartigianato ha rea-lizzato il portalewww.valorizzati.itche orienta i giovanisulle opportunità oc-cupazionali di centi-naia di attività arti-giane, dai mestieritradizionali a quellipiù innovativi. Desti-natari principali delportale sono i giova-ni e gli studenti chesul portale troveran-no informazioni utilia scoprire le caratteristiche dell’artigianato e po-tranno conoscere le scuole e i percorsi formativiche preparano ad entrare nel mondo del lavoro, siacome dipendente sia come imprenditore, e a co-struirsi un futuro nei settori che rappresentanol’eccellenza del made in Italy.Il portale, grazie ad un motore di ricerca, connet-te le scuole e gli istituti professionali operanti intutta Italia con le rispettive attività artigiane e conle imprese socie di Confartigianato presso le qualigli studenti possono svolgere attività formativa. E’inoltre possibile conoscere le numerose iniziativeche le associazioni di Confartigianato promuovonosul territorio con le scuole di ogni ordine e grado.

Con questo strumento, Confartigianato intende of-frire ai ragazzi e alle loro famiglie una ‘bussola’ perintraprendere un percorso formativo e concreteopportunità di esperienze in azienda, attraversostage, tirocinio, apprendistato, in linea con quantoprevisto dal piano nazionale ‘Garanzia per i giova-ni’, promosso dal ministero del lavoro e delle poli-tiche sociali.

“Bisogna utilizzare l’oppor-tunità del piano nazionalegaranzia per i giovani – hasottolineato Merletti – perdefinire un sistema di orien-tamento e sostegno al lavo-ro che, al pari degli altriPaesi europei, offra ai gio-vani un percorso di conti-nuità e coerenza tra istru-zione, formazione, espe-rienze on the job e inseri-mento lavorativo con con-tratto di apprendistato. Aquesto proposito, l’appren-distato è lo strumento fon-damentale per avvicinare igiovani al mondo del lavoroe per trasmettere le compe-tenze tipiche delle attivitàche hanno fatto grande ilmade in Italy nel mondo.L’Italia deve investire suquesto contratto che coniu-ga il sapere e il saper fare, eche ha formato generazioni

di lavoratori ma è stato anche la ‘palestra’ per mi-gliaia di giovani che hanno creato a loro voltaun’impresa”.Confartigianato crede che l’artigianato possa rap-presentare il futuro del lavoro per i giovani chescommettono sulle proprie abilità, per chi vuolerealizzare un sogno, dare vita ad un’idea, per i ra-gazzi che credono che le conoscenze teoriche ap-prese sui banchi di scuola possono andare d’accor-do con le competenze pratiche imparate inun’azienda. Confartigianato è al loro fianco, per so-stenere e accompagnare tutti coloro che hanno ta-lento e passione, che credono in loro stessi e nelleproprie capacità e vogliono mettersi alla prova.

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Giuliano Poletti

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L’OCSE FRENA LE STIME SUL PIL ITALIANO+0,5% NEL 2014 E +1,1% NEL 2015

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L’Ocse rivedelievemente alribasso le suestime di crescitaper il Pil italianorispetto alleprevisioni delnovembre scor-so, da +0,6% a+0,5%. Per il2015 è previstoun +1,1%, gra-zie alla spintadata dal “ritor-no della fiducia”e dai “moderatitagli alle tasse”.In Italia, “il rap-

porto tra debito e Pil non comincerà a scendereprima del 2016”. Lo scrive l’Ocse, prevedendo undebito al 134,3% nel 2014 e al 134,5% nel 2015.Ciò rende il Paese “ancora vulnerabile a potenzialiscossoni” dei mercati, ed è quindi “essenziale con-tinuare con la cautela sui conti pubblici basata sul-la riduzione della spesa”. “Il credito bancario (inItalia) ha mostrato i primi segni di ripresa all’iniziodel 2014, dopo essere calato per due anni”, e ingenerale per l’anno in corso “le condizioni crediti-zie miglioreranno un po’”. Lo scrive sempre l’Ocsenel suo Economic Outlook, precisando che però“questo sosterrà una ripresa dell’investimento solograduale”.In Italia, “la disoccupazione scenderà nel 2015, masolo lentamente, perché il primo impatto dell’au-mento della domanda di lavoro saranno probabil-mente più ore lavorate”. Nel suo rapporto l’Ocseprevede una percentuale di senza lavoro al 12,8%nel 2014, dopo il 12,2% dell’anno scorso, e al12,5% nel 2015. “La lenta ripresa dalla recessionecontinuerà durante il 2104 e la crescita aumenteràun po’ di più nel 2015. Il ritorno della fiducia aiu-terà sia i consumi sia gli investimenti, con un’ulte-riore spinta dai moderati tagli alle tasse che au-menteranno il reddito delle famiglie”. Sul fronte deldeficit invece, scrive ancora l’Ocse, “il governo ita-liano ha avuto successo nel portare avanti il con-solidamento di bilancio nel 2013”. Ciononostante,

“il livello del deficit non è sceso, a causa dell’atti-vità economica debole”. Il rapporto deficit/Pil è cosìrimasto al 2,8% l’anno scorso, e scenderà secondole stime dell’organizzazione al 2,7% quest’anno eal 2,1% l’anno prossimo.Nell’area euro “la crescita si è ripresa un po’ più infretta del previsto e la fiducia continua a migliora-re”, ma “la ripresa guadagnerà slancio solo lenta-mente”. L’Ocse prevede per l’area una crescitacomplessiva dell’1,2% per il 2014, 0,1 punti per-centuali meglio delle stime di sei mesi fa, edell’1,7% nel 2015. “La previsione a breve termi-ne per l’attività economica globale e il commerciomondiale è di un graduale rafforzamento nel corsodi quest’anno e del 2015”, grazie in particolare alleeconomie avanzate che “stanno finalmente guada-gnando slancio”, e i rischi “sono in generale megliobilanciati, anche se ancora tendenti verso il basso”,spiega l’organizzazione parigina, prevedendo per ilPil complessivo dei suoi 34 Paesi membri un+2,2% nel 2014 e un +2,8% nel 2015.La disoccupazione nell’area rimane “inaccettabil-mente alta”, ma “la situazione del mercato del la-voro sta migliorando nella maggior parte delle eco-nomie, e ha smesso di deteriorarsi in tutte le eco-nomie avanzate”, aggiunge l’organizzazione, spie-gando che per l’area prevede un tasso di senza la-voro al 7,5% nel 2014 e 7,2% nel 2015. Per l’eu-rozona, in particolare, si prevede un calo della di-soccupazione di “poco più di mezzo punto nei pros-simi 18 mesi”, con una stima all’11,7% nel 2014 e11,4% nel 2015. L’Ocse fa appello alla Bce perché“prenda nuove misure di politica monetaria per ri-portare l’inflazione vicino al target in modo più de-ciso, e resti pronta per ulteriore stimolo non con-venzionale”, e auspica che il tasso d’interesse prin-cipale sia portato a zero. In particolare, dice l’Oc-se, “il principale tasso di riferimento dovrebbe es-sere ridotto a zero, e quello di deposito, se possi-bile, a un livello leggermente negativo, e dovreb-bero essere mantenuti a questo livello almeno finoa fine 2015.Inoltre, scrive sempre l’organizzazione parigina,“misure non convenzionali addizionali saranno ne-cessarie se l’inflazione non mostrerà chiari segni diun ritorno verso l’obiettivo della Bce o, a maggiorragione, se uno scenario deflazionistico minacciasse

Alvaro Pereira

segue alla pagina successiva

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TASI: LA PROROGA NON RISOLVE LE DIFFICOLTÀ OPERATIVE

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“Siamo delusi per la mancata proroga generaliz-zata del pagamento della prima rata della Tasi –sottolinea una nota di Rete Imprese Italia – per-ché denota una grave sottovalutazione, da partedel Governo, dei problemi gravanti su cittadini,imprese e su tutti gli operatori professionali che liassistono in fase di prima applicazione della nuo-va imposta Tasi. Come abbiamo già avuto mododi rappresentare al ministro dell’economia, le dif-ficoltà operative scaturiscono dalla miriade di ali-quote d’imposta applicabili alle diverse tipologied’immobili ma, ancor di più, nella determinazionedelle detrazioni spesso in funzione dei parametripiù diversi (rendita catastale, utilizzo dell’immo-bile, carichi di famiglia ed altro ancora)”.“Il Consiglio dei ministri – prosegue la nota – haprevisto il rinvio per i soli contribuenti residentinei comuni che non hanno deliberato le aliquote:una soluzione che non risolve le difficoltà connes-se al calcolo ed al versamento dell’imposta, da ef-fettuarsi in pochi giorni. Difficoltà operative chescaturiscono dalla miriade di aliquote d’imposta edi detrazioni applicabili e che hanno dato vita adun vero e proprio caos. Per questo, segnalando ilproblema al ministro dell’economia, avevamochiesto una proroga del pagamento per tutti icontribuenti. La scelta effettuata invece dimostra,da parte del Governo, la sottovalutazione dei pro-blemi gravanti su cittadini, imprese e su tutti gli

operatori professionali che li assistono in fase diprima applicazione della nuova imposta Tasi.L’auspicio è che si tenga conto della complessitàdella situazione evitando sanzioni per chi, messoin difficoltà dal poco tempo disponibile e dalla ba-bele normativa, dovesse commettere errori o ri-tardi nei pagamenti, permettendo comunque laregolarizzazione entro il termine del 16 dicembredi quest’anno”.

di realizzarsi”. Tra queste misure ci potrebbero esse-re “la fine della sterilizzazione del Securities mar-kets programme (programma di intervento sui mer-cati obbligazionari secondari, ndr.), e la fornitura difinanziamenti attraverso nuovi Ltro su scadenze piùlunghe, se possibile a tassi costanti e vicini allozero”. Ma anche “l’acquisto di bond sovrani, o pro-grammi per sostenere il credito bancario al settoreprivato non finanziario”. Secondo le stime dell’Eco-nomic Outlook l’inflazione nell’eurozona scenderà a0,7% nel 2014 (con un picco negativo a 0,6% nelterzo trimestre) e risalirà a 1,1% nel 2015.Per l’area euro, “visto il permanere delle fragilità fi-nanziarie, è urgente migliorare la salute del setto-re bancario, completare l’implementazione diun’unione bancaria totalmente operativa e soste-nere lo slancio di riforma”, scrive poi l’Ocse, secon-do cui in particolare “il deleveraging e le ricapita-

lizzazioni non sono ancora complete e gli asset de-teriorati stanno ancora aumentando”. In un conte-sto di scarsità di credito, il programma di paga-mento del debito della pubblica amministrazioneverso le imprese può essere un fattore importantedi stimolo degli investimenti, quindi dell’occupazio-ne e della crescita. “Uno dei maggiori effetti nega-tivi della crisi è stata la contrazione del credito, so-prattutto per le piccole e medie imprese, cosa cheè diventata una delle principali cause dell’ampioaumento della disoccupazione - ha spiegato in unbriefing l’economista Alvaro Pereira, responsabiledel dipartimento studi nazionali dell’organizzazione- in questo contesto, ciò che i governi possonofare, quando ne hanno i mezzi, è pagare i loro de-biti con le aziende, in particolare le più piccole, efornire così loro un po’ di capitale, che consenta difare investimenti e creare posti di lavoro”.

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PMI CON 12 MILIONI DI OCCUPATIDANNO PIÙ LAVORO DELLE BIG TEDESCHE

Le Pmi italiane con 12 milioni di addetti “superano l’occupazione creata dalle gran-di imprese tedesche e danno vita a più posti di lavoro di quanti ne offrano le gran-di imprese italiane, francesi e spagnole messe insieme’’. Così il presidente di ReteImprese Italia, Marco Venturi, nella relazione all’assemblea dell’associazione.“Siamo consapevoli che la priorità assoluta per il Governo è quella dell’occupazio-ne’’ e “proprio questa priorità che ci spinge a chiedervi di aggiustare il tiro su al-cuni punti, ma senza stravolgere il provvedimento, il cosiddetto Jobs Act’’.Rete Imprese Italia chiede al Governo e al Parlamento ‘’un significativo abbattimen-to della pressione fiscale sulle imprese che ha raggiunto un livello insostenibile,

senza uguali in Europa’’. Ed aggiunge di “estendere anche ai lavoratori autonomi la detrazione fiscale,che porterà 80 euro nelle buste paga di 10 milioni di dipendenti’’.

POCO RISPARMIO DAI PROVVEDIMENTI TAGLIABOLLETTEMENO DEL 15% PER ARTIGIANI E PICCOLE IMPRESE

I provvedimenti annunciati dal Governo per ridur-re il costo delle bollette elettriche delle Pmi avran-no un impatto positivo soltanto per meno del 15%delle piccole imprese e degli artigiani. Nel dettagliosi tratta di circa il 6% degli utenti in media tensio-ne che potrebbero raggiungere un risparmio in bol-letta intorno a 5000 euro l’anno, e di circa il 9%degli utenti alimentati in bassa tensione con po-tenza superiore a 55 kw che potrebbero avere unrisparmio di 3000 euro l’anno. Sono le previsioni diConfartigianato in base alle ipotesi avanzate dalMinistero dello sviluppo economico sul pacchettod’interventi sul costo dell’energia. “Una percentuale troppo bassa – sottolinea il Pre-sidente di Confartigianato Piemonte Francesco DelBoca – rispetto alla platea complessiva di circa275.000 imprese, di cui 105.000 collegate in me-dia tensione e 170.000 collegate in bassa tensionecon potenza impegnata inferiore a 55kw, che rien-trano nei parametri fissati dalle anticipazioni delpiano del Ministero”. “La soglia di 55 kw di potenza individuata per le

imprese che godranno di sconti in bolletta rischiadi essere troppo alta – rileva Del Boca – e riguar-derebbe appunto meno del 15% degli artigiani epiccole imprese, escludendo un’ampia platea dipiccoli imprenditori che, finora, a causa di un siste-

ma squilibrato di onerifiscali e parafiscali sulcosto dell’energia,hanno pagato l’elettri-cità quasi quanto leaziende di media di-mensione. Si potreb-be, invece, abbassarela soglia ed allargare ilnumero degli impren-ditori beneficiari, repe-rendo le maggiori ri-sorse necessarie a ga-rantire i risparmi attesiin bolletta con tagli piùconsistenti alle agevo-lazioni e ad alcuni sus-sidi incrociati”.Del Boca sottolinea,tuttavia, le novità positive delle misure tagliabol-lette: “Per la prima volta da molti anni si tratta diun intervento rivolto ad imprese medio-piccole econ la volontà di tagliare agevolazioni fortementeinique, evitando il cumulo con le agevolazioni pre-cedenti come quelle di cui hanno beneficiato, coneffetto retroattivo dal 1° luglio 2013, le imprese adalta densità energivora”.

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Francesco Del Boca

Marco Venturi

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Sarà Francesco Del Boca a guidare la Camera dicommercio di Novara nei prossimi cinque anni suc-cedendo a Paolo Rovellotti. Del Boca ha assunto lapresidenza dell’ente nel corso della riunione d’inse-diamento del rinnovato Consiglio camerale e dopouna votazione dall’esito unanime.Del Boca è imprenditore del settore trasporti, natoa Boca (NO) nel 1952. Dopo la laurea in economiaall’università Cattolica di Milano entra nell’aziendadi autotrasporti di famiglia affiancando l’impegnosindacale in Confartigianato Novara Vco. La sualunga militanza associativa culmina con la presi-denza nazionale degli autotrasportatori di Confarti-gianato e successivamente assume il ruolo di vice-presidente del comitato centrale per l’albo autotra-sporto presso il ministero dei trasporti e delle infra-strutture. A livello europeo dal 2008 è presidente diUetr, l’organizzazione che unisce tutte le associa-zioni europee del settore trasporto, ed è compo-nente del consiglio direttivo di Ueapme che rag-gruppa tutte le associazioni delle pmi europee. Daun anno presiede la Confartigianato Piemonte.Il passaggio del testimone avviene in un momentodecisivo per il sistema camerale dal momento che,tra le ipotesi d’interno del Governo, c’è l’abolizione

dell’obbligo d’iscrizione da parte delle imprese. “Lecamere di commercio – ha subito affermato il neo-presidente – grazie al registro delle imprese, sonouno strumento indispensabile per assicurare la tra-sparenza del mercato e la conoscenza di tutte le at-tività economiche sul territorio: sono infatti le uni-che istituzioni svincolate dalla politica intermantededicate a promuovere e sostenere le imprese nel-l’interesse delle economie locali. Il nostro impegnoè quello di restituire la dovuta priorità alle reali esi-genze delle nostre imprese che necessitano di so-stegno e visibilità per farsi conoscere sia sul mer-cato interno e sia, soprattutto, su quelli esteri”.

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DEL BOCA ALLA GUIDA DELLA CCIAA DI NOVARA

“Ci fa piacere avertrovato nel presi-dente di Confindu-stria Giorgio Squin-zi un sostenitorenella battaglia cheC o n f a r t i g i a n a t oconduce da anniper difendere e va-lorizzare la mani-fattura made in Ita-ly. Noi lo facciamoda sempre, mante-nendo la nostraproduzione ben ra-

dicata nel territorio italiano. Ci auguriamo chequesta sia la strada sulla quale costruire lo stra-ordinario futuro possibile del nostro Paese”. Il

presidente di Confartigianato Giorgio Merletticommenta così la relazione del presidente Gior-gio Squinzi all’assemblea di Confindustria. Per quanto riguarda l’intervento del ministro perlo sviluppo economico Federica Guidi, Merletti ri-leva: “Siamo curiosi di comprendere il riferimen-to del ministro alla riduzione di presunti privilegidelle imprese individuali. Quanto poi alla diminu-zione dei costi dell’energia, rimaniamo in attesadi segnali precisi sugli interventi per abbassaredavvero gli oneri a carico delle piccole imprese.Ci auguriamo che i suggerimenti citati dal mini-stro per migliorare i provvedimenti allo studio delgoverno si riferiscano alla necessità di incidere suquell’ampia platea di piccoli imprenditori che, fi-nora, a causa di un sistema squilibrato di oneri fi-scali e parafiscali sul costo dell’energia, hannopagato l’elettricità anche per gli energivori”.

MERLETTI: “IN ATTESA CHE L’ENERGIA COSTI MENO”

Federica Guidi

Sede Cciaa di Novara

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IMPRENDITRICI ARTIGIANE IN CREDITOC’È INTESA PER LO SVILUPPO E LA CRESCITA

E’ stato firmato il protocollo d’intesa per lo sviluppoe la crescita dell’imprenditorialità e dell’autoimpiegofemminili. L’accordo di collaborazione siglato allapresidenza del Consiglio dei ministri è volto a svilup-pare le possibilità di accesso al credito da parte del-le imprese a prevalente partecipazione femminile edelle lavoratrici autonome. Il protocollo è finalizzatoal sostegno ed accesso al credito per le imprenditri-ci e le lavoratrici autonome nelle diverse fasi del ci-clo di attività e prevede che le banche e gli interme-diari finanziari che aderiscono all’iniziativa costitui-scano uno specifico plafond finanziario che possa

essere utilizzato per la concessione di finanziamen-ti in relazione a tre linee di azione:“Investiamo nelle donne” – finanziamenti finalizzatia realizzare nuovi investimenti, materiali o immate-riali, per lo sviluppo dell’attività di impresa ovverodella libera professione;“Donne in start-up” – finanziamenti finalizzati a fa-vorire la costituzione di nuove imprese con le carat-teristiche di cui all’articolo 1.1 ovvero l’avvio della li-

bera professione;“Donne in ripresa” – finanziamenti finalizzati a favo-rire la ripresa delle PMI e delle lavoratrici autonomeche, per effetto della crisi, attraversano una mo-mentanea situazione di difficoltà.Elemento importante del protocollo è quello cheprevede la sospensione del rimborso del finanzia-mento per un periodo massimo di 12 mesi in casiparticolari:maternità dell’imprenditrice e della lavoratrice auto-noma; grave malattia dell’imprenditrice o della lavoratrice

autonoma, ovvero delsuo coniuge, o convi-vente, o dei figli ancheadottivi; malattia invalidante diun genitore o di un pa-rente o affini entro ilterzo grado, conviven-ti dell’imprenditrice odella lavoratrice auto-noma.Questo protocollo s’in-serisce nell’attività cheil Movimento portaavanti da anni relati-vamente alla creazio-ne di migliori condizio-ni di accesso al creditoper le imprese femmi-nili. In tal senso l’atti-vità svolta con Arti-

giancassa può rappresentare un esempio di declina-zione concreta che nel protocollo è previsto per tut-ti gli istituti bancari. A questo punto, sarà fonda-mentale l’azione che come Movimento sarà fatta,ognuno per la propria parte sul territorio, per ren-dere concreto ed operativo tale protocollo sia dandola massima visibilità all’iniziativa sia contribuendo inmaniera proattiva a concludere accordi operativi congli Istituti di credito.

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Nuove prospettive per il mondo del lavoro al femminile, successo del movimento “Don-ne impresa” che ha ottenuto un risultato storico per l’accesso al credito

Movimento DI piemontese con la presidente nazionale

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Qual è il suo programma per favorire il rilancio elo sviluppo delle economia piemontese? Qualeruolo potranno avere le imprese dell’artigianato,del commercio, del turismo e dei servizi? E’ intor-no a queste domande, insieme ad altre più speci-fiche, che ha avuto luogo il confronto coi cinquecandidati alla presidenza della Regione Piemonteche oggi si è svolto in previsione delle prossimeelezioni regionali il 25 maggio.Quesiti posti intorno ai 5 argomenti ritenuti cen-trali da Rete Imprese Italia in Piemonte: 1) fondieuropei come uniche risorse per sostenere le poli-tiche di sviluppo; 2) la leva fiscale per rilanciare ilPiemonte; 3) credito e confidi; 4) le politiche disemplificazione ed il rapporto tra imprese e pub-blica amministrazione; 5) le partecipate regiona-li, occasione per creare maggiore efficienza, effi-cacia e contenimento dei costi.

Bono, Chiamparino, Costa, Crosetto e Pichet-to sono stati singolarmente chiamati a risponderesui temi più stringenti proposti dalle cinque asso-ciazioni che insieme compongono Rete Imprese.Nel complesso le cinque organizzazioni sono dota-te di una rete operativa che copre l’intero territo-rio regionale con 270 uffici a servizio delle Pmi. Lemicro, piccole e medie imprese del Piemonte sonoquasi il 90% del totale. Al loro interno lavorano 1milione di persone fra titolari, soci, collaboratorifamiliari e lavoratori dipendenti (il 60% del totaledegli occupati).Il 18 febbraio, a Roma, la mobilitazione di 60.000imprese (oltre 6.000 dal Piemonte) ha dimostratoquanto ormai il tempo delle chiacchiere sia scadu-to, quanto la concertazione non debba essere con-siderata un semplice rituale, quanto Rete ImpreseItalia – Piemonte sia la dimostrazione che è pos-

DOPO LE ELEZIONI È TEMPO DI RISPOSTESIA PER IL PIEMONTE CHE PER L’EUROPASintesi del documento presentato durante l’incontro coi candidati; Bono, Chiampari-no, Costa, Crosetto e Pichetto hanno risposto così ai quesiti di Rete imprese Italia

Un momento dell’incontro con Chiamparino

di Massimo Bondì

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sibile innovare ed essere moderni nella rappresen-tanza ed infine quanto sia in grado, al tempo stes-so, di assicurare analisi, idee, proposte e proget-tualità preziose per contribuire alla ripresa dellosviluppo economico del Piemonte. Artigiani e com-mercianti si dichiarano disponibili a collaborare coicandidati e le relative forze politiche nel corso deicinque anni della prossima legislatura. Nel corsodell’incontro è stato consegnato un documentoapprofondito con le proposte di Rete Imprese pertestare la loro disponibilità rispetto ad esse.Fondi europei come uniche risorse per soste-nere le politiche di sviluppo Le finanze pubbliche vivono una fase di grave ri-strettezza e, pertanto, tra le poche o uniche risor-se disponibili risultano i fondi europei. Per questaragione diventa fondamentale che la nuova pro-grammazione comunitaria assicuri una forte di-scontinuità di metodo e di merito rispetto al pas-sato. Viene ritenuto necessario che l’intero per-corso valorizzi adeguatamente la componente del-le micro, piccole e medie imprese.La leva fiscale per rilanciare il PiemonteLa pressione fiscale ha raggiunto livelli record:quella apparente ha raggiunto il 44,3% del Pil (eresterà sopra il 44% per molto tempo) mentrequella legale (su ogni euro di Pil dichiarato) si ag-gira intorno al 54%. L’incidenza della tassazionesui profitti raggiunge il 66%, 20 punti in più ri-spetto alla media europea. Il 70% delle Pmi è co-stretto a sostenere il fardello dell’Imu sugli immo-bili strumentali d’impresa. Di queste, il 38,5% haincontrato molte difficoltà nel fronteggiarne il pa-gamento ed oltre il 15% ha per questo rinunciatoad effettuare investimenti innovativi e ad assume-re personale.Credito e confidiIl perdurare della situazione di crisi aumenta ledifficoltà di accesso al credito per le micro e pic-cole imprese, anche in ragione delle crescenti in-solvenze. Questo ha determinato in Piemonte unacontrazione degli affidamenti pari all’8% negli ul-timi 5 anni. Per facilitarlo i confidi costituisconouno strumento importante. Per tutte le micro im-prese non bancabili l’unico strumento utilizzabile èrappresentato dal microcredito regionale che,però, non è attivo da oltre due anni.Le politiche di semplificazione – il rapportotra imprese e pubblica amministrazioneL’economia italiana è bloccata anche per la lentez-za e la farraginosità della burocrazia. I suoi costirisultano sempre più gravosi per le Pmi: sono ol-tre 30 miliardi l’anno. Un peso enorme, pari a 2

punti di Pil, che, pesa mediamente su ciascunaazienda per 7.091 euro l’anno. Per i soli adempi-menti fiscali continuano ad essere necessarie 269ore l’anno (34 giornate lavorative). Si tratta di ol-tre 100 ore in più (13 giornate) rispetto alla me-dia dei paesi dell’area euro. Per gli adempimenticirca la sicurezza sul lavoro l’esborso economicoannuale corrisponde all’8% del costo del lavoroper il personale dipendente. Nella classifica dellaBanca mondiale sulla facilità di fare impresa l’Ita-lia si attesta al 25° posto tra i 28 paesi dell’Ue eal 65° posto tra i 189 Paesi del mondo. In Europa,l’Italia ha il maggior debito commerciale della Paverso le imprese, pari al 4% del Pil. Inoltre la no-stra Pa è la più lenta in Europa nei pagamenti alleimprese fornitrici.Le partecipate regionali, occasione per crea-re maggiore efficienza, efficacia e conteni-mento dei costiL’esigenza di procedere nel percorso di razionaliz-zazione della spesa regionale richiede anche diapprofondire il tema delle partecipazioni regionalie degli enti strumentali tenendo conto della lororeale utilità. Sia per favorire una maggiore siner-gia tra le politiche di sviluppo economico e territo-riale sia per proseguire nel percorso di riorganiz-zazione, razionalizzazione e spending review, in li-nea con le riforme annunciate a livello nazionale.Percorso che dovrebbe essere indirizzato versouna maggiore efficienza dalla quale si possono re-cuperare le risorse per ridurre la tassazione dicompetenza regionale sulle imprese ed avviarepolitiche di sviluppo.

Sede della Regione Piemonte

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Nel 2014 gli italiani pagano 25,7 miliardi in più ditasse rispetto alla media dei cittadini dell’Eurozona.Si tratta di 420 euro di maggiori imposte pro capi-te. Questo gap Italia/Europa è l’effetto dell’aumen-to della pressione fiscale che quest’anno nel nostroPaese raggiunge il 43,9% del Pil, ben 1,7 punti inpiù rispetto al 42,2% registrato nella media deiPaesi Ue. Ma, se si considera il mancato gettito del-l’economia sommersa, la pressione fiscale effettivasale al 52,9% del Pil. Fisco sempre più oneroso maanche più complicato. Tra il 2008 e il 2014 sonostate approvate 629 norme fiscali, di cui 389 intro-ducono nuovi adempimenti per le imprese: quindiquasi 2 nuove norme fiscali su 3 aumentano i costiburocratici per le imprese. In pratica, in 6 anni il fi-sco si è complicato alla velocità di 1 nuova normaalla settimana.Più in generale, sul fronte della burocrazia nell’ulti-mo anno le piccole e medie imprese hanno speso inoneri amministrativi 30.980 milioni di euro, equiva-lenti a 7.005 euro per ciascuna piccola e media im-presa e pari a 2 punti di Pil. L’inefficienza nel rap-porto tra pubblica amministrazione ed imprese ge-

nera un ambiente ostile al fare impresa, tanto chenella classifica sulla facilità di fare impresa ‘Doingbusiness 2014’ l’Italia si colloca nella 23^ posizio-ne tra i 28 Paesi dell’Ue e al 65° posto tra i 189Paesi del mondo. In particolare, nell’era di Internet,i servizi digitali della Pa risultano ancora inefficien-ti. Nel 2013, infatti l’Italia è al penultimo posto trai 28 Paesi Ue per quota di cittadini che interagiscevia web con la pubblica amministrazione: soltantoil 21% degli italiani dialoga on line con la Pa, rispet-to alla media europea del 41%.La macchina burocratica blocca anche l’applicazio-ne concreta delle norme. E così, in Italia si continuaa produrre leggi che rimangono sulla carta. Nelbiennio 2012-2013 sono stati adottati 109 provve-dimenti – tra decreti legge, decreti legislativi e leg-gi – che hanno determinato 1.318 provvedimentiattuativi equivalenti ad 1,7 provvedimenti al gior-no. Di questi, al 31 dicembre 2013, solo il 34,1%del totale, pari a 499 provvedimenti, è stato adot-tato. Intanto lo Stato continua a farsi aspettare dai suoicreditori. L’Italia è il Paese europeo con i tempi di

L’ASSEMBLEA NAZIONALE LANCIA SEGNALIBUROCRAZIA E FISCO SEMPRE PIÙ PESANTI

Giorgio Merletti

di Alessio Cochis

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pagamento più lunghi e con la più elevata quota didebiti commerciali della Pa pari al 3,3% del Pil. Nel2014 le imprese fornitrici di beni e servizi devonoattendere in media 165 giorni (rispetto alla mediadi 80 giorni nel resto d’Europa) per riscuotere le fat-ture dagli enti pubblici. Questo ritardo rispetto ai 30giorni imposti dalla legge provoca un extracosto di2 miliardi di euro a carico delle imprese fornitricidella Pa.

La lentezza della burocrazia italiana si vive anchenelle aule dei tribunali: la durata media dei proces-si civili legati ad inadempienza contrattuale è di1.185 giorni, ben 641 giorni in più rispetto alla me-dia europea, un gap che colloca il nostro Paese al2° posto dietro solo alla Grecia. I tempi lunghi del-la giustizia civile provocano maggiori costi per leimprese che ammontano a 1.032 milioni di euro.

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E’ una corsa contro il tempo in Italia per rimodula-re la destinazione di alcuni miliardi dei fondi dellepolitiche di coesione europea della programmazio-ne 2007-2013, al fine di accelerarne e facilitarne laspesa ed evitare il rischio di perderli.Entro il 31 dicembre 2015 l’Italia dovrà dimostraredi aver speso (pena perderli) 12,5 miliardi di FondiUe (il dato è privo della quota di cofinanziamentonazionale) per le politiche di coesione tra Fondo disviluppo regionale (Fesr) 10,357 miliardi, e Fondosociale europeo (Fse) 2,343 miliardi, secondo datidella Commissione Ue, aggiornati al 14 maggio. In-tanto i tecnici della dg Regio stanno esaminandol’accordo di partenariato inviato dall’Italia, che ri-partisce i 33 miliardi di fondi europei per il periodo2014-2020. La valutazione finale dovrebbe partireda Bruxelles intorno a metà giugno. Secondo fonti di Bruxelles, le risorse che si stannorimodulando dovrebbero essere destinate al recu-pero ed efficienza energetica dell’edilizia scolastica,infrastrutture stradali e riqualificazione urbana. Lariallocazione dovrà poi ottenere il via libera del-l’esecutivo europeo. Per l’ok, si guarderà al rispet-to dell’impianto e strategia originaria del program-ma, alla rapida cantierabilità dei progetti, e che lerisorse non siano spese a pioggia.La ridistribuzione dei fondi è stata decisa durante

l’informale dei ministri delle Politiche di coesione difine aprile ad Atene, in una bilaterale tra il sottose-gretario Graziano Delrio ed il commissario Ue Jo-hannes Hahn.Proprio per sollevare l’Italia dalla pressione del co-finanziamento e permetterle di spendere piu’ velo-cemente, tra il 2012 ed il 2013, attraverso quattroriprogrammazioni (col ministro Fabrizio Barca pri-ma, e Carlo Trigila poi) la Commissione Ue ha datol’ok ad una riduzione della quota italiana, liberando12,1 mld di euro (confluiti nel Piano nazionaled’azione per la coesione). Questo attraverso unaprogressiva riduzione delle aliquote, che Bruxellesha fatto salire al 75% e l’Italia ha ridotto al 25%.Con una conseguente diminuzione del numero diprogetti.In particolare, nell’ultimo anno la riprogrammazio-ne è stata applicata all’allocazione dei Programmioperativi regionali (Por) di Sicilia, Campania e Ca-labria. Tre Regioni che, tra l’altro, sono supportateda speciali task force a guida italiana, (Campania eSicilia dal 2012, mentre la Calabria, solo dallo scor-so anno) per aiutarle nella spesa.

IN ARRIVO 12 MILIARDI DI FONDI EUROPEIDA SPENDERE ENTRO LA FINE DEL 2015

Johannes Hahn

Secondo fonti di Bruxelles,le risorse che si stanno ri-modulando dovrebbero es-sere destinate al recuperoed efficienza energeticadell’edilizia scolastica, in-frastrutture stradali e ri-qualificazione urbana

di Carlo Napoli

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“Ha ragione il presidente della Bce Mario Draghi.Occorre un intervento straordinario che spinga inmaniera più incisiva verso la crescita” osserva ilpresidente di Confartigianato Giorgio Merletti cheaggiunge: “E questo non può avvenire se si con-cede sempre meno credito alle imprese: anche infebbraio lo stock dei prestiti registra una diminu-zione del 4,9%, con un ulteriore peggioramentorispetto al -4,7% registrato nel mese preceden-te”.Il dato emerge da una elaborazione di Confarti-gianato che ha analizzato l’andamento dei finan-ziamenti al sistema imprenditoriale italiano. E seda un lato il credito si riduce dall’altro peggioraanche il costo del denaro: per gli imprenditoriitaliani continua ad essere il più alto d’Europa contassi medi di interesse sui nuovi finanziamentipari al 3,45%, superiori di 72 punti base in con-fronto alla media del 2,73% registrata nell’Unio-ne europea.

Colpite dal razionamento del credito anche le impre-se artigiane: a dicembre 2013 lo stock di finanzia-menti è diminuito del 6,7%, pari a 3,5 miliardi inmeno rispetto a fine 2012. A ‘soffrire’ le difficoltà diaccesso al credito sono soprattutto le piccole impre-se del settore manifatturiero: secondo il rapporto diConfartigianato, infatti, nel I trimestre 2014, a de-nunciare problemi è il 18,1% delle aziende manifat-turiere con meno di 50 addetti, a fronte di una quo-ta dell’11,3% di aziende manifatturiere di media di-mensione e del 12% di grandi imprese.“Il perdurare delle difficoltà di accesso al creditobancario per le piccole imprese – sottolinea Merlet-ti – è un brutto segnale rispetto ad una possibileuscita dal tunnel della crisi. In mancanza di una ri-presa degli investimenti, infatti, le nostre imprese,soprattutto nel manifatturiero, restano penalizzatenella competizione globale, non aiutate anche da uneuro forte che si aggiunge alle difficoltà generatedai ritardi nei pagamenti”.

ANCORA IN CALO I FINANZIAMENTI ALLE IMPRESETASSI D’INTERESSE ITALIANI SOPRA LA MEDIA UE

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di Alessio Cochis

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Continua la serie delle rilevazioni annuali sulla si-tuazione del credito alle micro e piccole imprese(Mpi) del Piemonte condotta dall’Ufficio studi diConfartigianato Imprese Piemonte su dati Bankita-lia. Il trend negativo evidenziato nelle ultime tre ri-levazioni si consolida ulteriormente raggiungendola cifra media di – 5,7 punti percentuali (febbraio2014 su febbraio 2013).A febbraio di quest’anno si è rilevato uno stock di52 miliardi e 655 milioni di finanziamenti concessialle imprese piemontesi al netto delle sofferenze edelle operazioni pronti contro termine (c.d. impie-ghi vivi) in calo del 5,7% rispetto all’anno prece-dente. Le imprese conmeno di 20 addetti, cherappresentano il 23,3%del totale, con 12 mi-liardi e 272 milioni, ac-cusano un calo del5,1%.La diminuzione in Pie-monte (tab.1) è ancoraal di sotto della medianazionale per le impre-se sopra i 20 dipenden-ti: -6,3 contro -7,8. E’invece fortemente peg-giorata la situazione ri-spetto al dato dell’annoprecedente: il calo si èpraticamente allineato aquello nazionale per leimprese con meno di 20dipendenti: -5,1% con-tro -5,4%.Sul piano provinciale, nel quadro di generale peg-gioramento prima tratteggiato, permangono diffe-renze molto marcate (tab.2). Il dato peggiore si ri-scontra nel Verbano-Cusio-Ossola (-9,8%, di cui -2,1 per aziende inferiori a 20 dipendenti e ben -17,6 per quelle superiori a 20 dipendenti). Cuneorimane la provincia con la migliore performance mavede peggiorare comunque il suo dato (-2,4% dicui -3,1 per aziende con meno di 20 dipendenti e-1,7 per aziende con più di 20 addetti).I tassi d’interesse (tab.3) segnano modesti incre-

menti ed in tre province (Asti, Vco e Vercelli) unlieve calo.I prestiti alle imprese artigiane piemontesi, al lordodelle sofferenze, si attestano a 4 miliardi e 141 mi-lioni, in calo del 7,6% rispetto all’anno precedente(tab. 4 e 5). Nella nostra Regione ben tre provincepresentano un calo superiore al 10%: Biella -15,7,Novara -10,1, Vercelli -13,2.Secondo Francesco Del Boca, presidente di Confar-tigianato Imprese Piemonte “il focus conferma ilperdurare e l’aggravarsi della stretta creditizia sul-le imprese piemontesi ed in modo particolare suquelle artigiane. Il governo nazionale deve ricom-

prendere il problema frale priorità più stringentiassumendo iniziative ri-volte al sistema banca-rio; la Bce ha dato inquesti giorni un impor-tante segnale con ilTltro che prevede unarobusta iniezione di li-quidità alle banche, mi-rata e condizionata allaconcessione di prestitiall’economia reale edalle famiglie di cui si at-tendono i primi effettifra almeno quattromesi. Se si vuole rilan-ciare lo sviluppo risultadifficile comprendereperché in un anno, damarzo 2013 a marzo2014, secondo i dati

Bankitalia, i titoli di Stato nel portafoglio delle ban-che siano aumentati di 32,7 miliardi di euro (+9%)mentre i prestiti alle imprese sono scesi di 24,8 mi-liardi (-2,6%). Anche sul piano regionale – conclu-de Del Boca – si deve intervenire col deciso soste-gno ai fondi di riassicurazione ed ai Confidi. Su que-sto terreno attendiamo l’insediamento della nuovaGiunta Chiamparino, il cui iter di composizione au-spichiamo si concluda rapidamente, per rilanciarele proposte presentate unitariamente in campagnaelettorale”.

CONTINUA IL CALO DEL CREDITO: -5,7% IN MEDIAMAGLIA NERA AL VCO, MIGLIOR RISULTATO A CUNEO

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di Lino Fioratti

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Il neo Presidente della Regione Piemonte, SergioChiamparino, ha firmato il decreto di nomina degliAssessori ed ha attribuito le deleghe. “Siamo consa-pevoli - ha dichiarato il Presidente a nome di tutta laGiunta - di come su di noi ci siano delle grandiaspettative e sentiamo un grande carico di respon-sabilità che da questo momento grava su tutte lenostre spalle. Io mi sento un primo fra pari: la Giun-ta è formata da persone tutte di grande esperienza,molti già in campo nell’amministrazione pubblica, al-tri in settori simili. Credo sia una squadra che lavo-rerà all’unisono”.Chiamparino ha anche messo in evidenza che il pre-supposto del suo esecutivo sarà l’ascolto del Pie-monte: “Vogliamo fin dall’inizio far sentire i Sindaciparte della programmazione. Per questo motivo nel-la prima settimana di luglio avvieremo un giro d’in-contri con i Sindaci, facendo leva sui capoluoghi diprovincia e sulle principali città non capoluogo mafulcro di un’area omogenea. L’obiettivo sarà una ri-cognizione di tipo istituzionale, ma soprattutto l’av-vio di un lavoro comune sui principali temi”.Infine, ha annunciato che intende fare del Piemonteuna Regione pilota per la sperimentazione della Ga-ranzia Giovani in Italia: “Lo chiederò al Ministro delLavoro. Questo grazie anche all’attività che è statafatta in precedenza, che ha consentito un anticipo dirisorse e ha portato ad avere già una serie di richie-ste di adesione alla misura”.

ECCO LA SQUADRA DI CHIAMPARINOI PRIMI PASSI DELLA NUOVA GIUNTA

Sergio ChiamparinoEx sindaco di Torino - ex Presidente della Compagnia di San Paolo. Dele-ghe: Presidente, Coordinamento ed indirizzo delle politiche del Governo re-gionale, Conferenza Stato - Regioni, Rapporti con l’Unione Europea e coor-dinamento delle politiche europee, Grandi eventi, Affari internazionali, Emi-grazione.Aldo ReschignaEx Capogruppo PD in Consiglio regionale, ex Sindaco di Verbania. Deleghe:Vicepresidente, Bilancio, Finanze, Programmazione economico - finanzia-ria, Patrimonio, Affari legali e contenzioso, Rapporti con il Consiglio regio-nale, Enti locali, Opere post-olimpiche.Augusto FerrariEx Assessore Poliche Sociali Comune di Novara, insegnante latino e greco.Deleghe: Politiche sociali, della famiglia e della casa.Giovanni Maria FerrarisEx Presidente Consiglio comunale di Torino. Deleghe: Sport, Polizia locale,Personale e organizzazione.Francesco BaloccoImprenditore agricolo, ex Sindaco di Fossano. Deleghe: Trasporti, Infrastrut-ture, Opere pubbliche, Difesa del suolo.Monica CeruttiEx Capogruppo Sel in Consiglio regionale. Deleghe: Politiche giovanili, Dirit-to allo studio universitario, Cooperazione decentrata internazionale, Pari op-portunità, Diritti civili, Immigrazione.Giuseppina De SantisDirettrice Centro Einaudi di Torino, ex Assessore al Bilancio Provincia Tori-no. Deleghe: Attività produttive (Industria, Commercio, Artigianato, Impresecooperative, Attività estrattive), Energia, Innovazione, Ricerca e connessirapporti con Atenei e Centri di Ricerca pubblici e privati, Rapporti con so-cietà a partecipazione regionale.Antonella ParigiDirettrice Circolo dei Lettori di Torino. Deleghe: Cultura, Turismo.Giorgio FerreroImprenditore agricolo, ex Presidente Coldiretti Piemonte. Deleghe: Agricol-tura, Caccia e pesca.Giovanna PenteneroEducatrice e formatrice ex Assessore regionale alla Istruzione e Formazio-ne professionale. Deleghe: Istruzione, Lavoro, Formazione Professionale.Antonio SaittaEx Presidente della Provincia di Torino. Deleghe: Sanità, Livelli essenziali diassistenza, Edilizia sanitaria.Alberto ValmaggiaEx Sindaco di Cuneo. Deleghe: Ambiente, Urbanistica, Programmazione ter-ritoriale e paesaggistica, Sviluppo della Montagna, Foreste, Parchi, Prote-zione Civile.

di Massimo Bondì

La nuova giunta regionale

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OCCORRE RIPENSARE AD UN NUOVO WELFAREDALL’EUROPA ALLE POLITICHE TERRITORIALI

Il welfare state, oggi in contrazio-ne drastica, è un’eredità preziosadella nostra storia. Occorre oraripensarlo in forme modificate,valorizzando relazioni e legamiesistenti, in un’ottica di scambiofra territori, organizzazioni socia-li, cittadini e istituzioni. Questo iltema portante sul quale si è di-battuto nell’ambito del convegnoAnap/Confartigianato (Associa-zione nazionale artigiani pensio-nati che conta 220.000 associatidei quali quasi 22.000 in Piemon-te) che ha visto il suo svolgimen-to all’hotel Sitea di Torino.“Nessuno si fa illusioni – ha di-chiarato Luigi Saroglia, presiden-te regionale Anap – indietro nonsi torna. Insieme alle famiglie ealle istituzioni dobbiamo rafforza-re il legame sociale che tiene in-

sieme gli individui. Le parolechiave sono alleanza e solidarie-tà”.L’attuale sistema sanitario e diwelfare scricchiola, in bilico fraun modello vecchio non più so-stenibile ed uno nuovo, che sivorrebbe innovativo e coeso, an-cora tutto da perfezionare. Ildato stridente degli ultimi anniche rende fragili le basi del wel-fare dice che i giovani occupatiunder 35 sono scesi di 2.443.000unità (-26%) mentre gli inattivitra gli over 65 sono saliti di1.382.000 unità (+13,1%). A ciòsi aggiunge la previsione al 2050che registra il boom della quotadi anziani sulla popolazione atti-va 15-64 anni (soprattutto don-ne) che dal 54% passerà al 68%.“Da questo convegno – ha prose-

guito Saroglia – scaturiranno,grazie all’esposizione di casi con-creti, idee ed esempi su comesta cambiando il ruolo delle or-ganizzazioni sociali nell’ambitodelle comunità e su come stannoreagendo i territori alla crisi delwelfare”. Riccardo Vuillermoz(docente Università Valle d’Ao-sta, esperto di tematiche euro-pee), Luigi Saroglia (presidenteregionale Anap), Sandro Corti(coordinatore nazionale Confarti-gianato Persone), Stefano Ardui-ni (caporedattore di Vita), ChiaraCasotti (associazioni Casemattee Coabitare), Raffaella Vitale (di-rettrice regionale Politiche socia-li), Fabio Menicacci (segretarionazionale Anap) sono stati i pro-tagonisti che hanno animato ilconvegno.

di Massimo Avena

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Durante il convegno Anap

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Internet e il marketing sul webcome occasioni di business, comeelementi da sfruttare nella cresci-ta di una realtà aziendale. DallePmi alle grandi società. Su questiaspetti si fonda, anche nel 2014,il tour della formazione dedicataal web marketing promosso da GtIdea.Il tour italiano di eventi gratuiti -15 in tutto e in 12 diverse cittàitaliane – è proseguito facendotappa a Torino. Ancora una volta,infatti, Torino torna ad ospitareun Gt study day dopo il successodell’edizione 2013. L’evento diquest’anno è stato organizzato inpartnership con la Confartigiana-to Piemonte e in collaborazionecon Toolbox e Melascrivi. L’even-to ha visto il suo svolgimento nel-la sede Toolbox coworking.Ricco il parco relatori, con unevento strutturato in due sale:una dedicata al search marke-

ting, l’altra alla formazione sulfronte dei social media. Aperturaa cura di Cosmano Lombardo (di-rettore di Gt Idea) e di GiorgioTaverniti, fondatore della com-munity Gt e dell’omonimo forumGt. A curare gli interventi, inol-tre, sono stati Enrico Altavilla, Et-tore Peyrot, Claudio Fiorentino,Alessandro Veroli, Anna Covone ePasquale Silvi.Al centro dell’attenzione piùaspetti del search marketing edel social media marketing, il

marketing che riguarda i motoridi ricerca ed i social network, na-turalmente con l’obiettivo di for-nire spunti, tecniche e strategieutili nel business reale delle Pmi.Il programma completo del Gtstudy day di Torino (hashtag uffi-ciale: #gtstudy) e le informazionirelative a tutti gli eventi in pro-gramma per il 2014 sono consul-tabili online all’interno del Gt ma-ster club (www.gtmasterclub.it),la piattaforma dedicata alla for-mazione sul web marketing.Gt idea è nata nel 2007, l’azien-da opera negli ambiti Seo (Se-arch engine optimization) e delweb marketing, portando avantiattività di ricerca e aggiornamen-to, formazione online e su tutto ilterritorio italiano, e consulenza.L’azienda è proprietaria dellacommunity Gt, la principale com-munity italiana sul web marke-ting con circa 100.000 utenti at-tivi, e del Gt master club. Gt ideaè l’organizzatrice dei Gt studyday, del convegno nazionale sulsearch marketing, del festival delweb marketing, oltre che di moltialtri format, tra cui La settimanadella formazione.

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WEB MARKETING PER LE AZIENDEEvento organizzato in collaborazione con la Confartigianato Piemonte e con Toolbox e Melascrivi,al centro dell’attenzione i temi dell’online marketing, dei social network e dei motori di ricerca

di Massimo Bondì

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I fenomeni migratori, in Italiacome in Europa, condizionano inmaniera sostanziale la situazionesocio-economica e politica deisingoli Paesi. L’Anap, da sempreattenta ai fenomeni sociali, so-prattutto se riferiti alla terza età,non potendone ignorare la por-tata, ha deciso di affrontare iflussi migratori dal punto di vistadegli anziani, sia attuali che fu-turi, analizzando i riflessi che laloro presenza determina e deter-minerà in ambito sociale, sanita-rio e previdenziale.“L’Italia si appresta ad affrontarele conseguenze delle ondated’immigrazione che hanno carat-terizzato il nostro territorio negliultimi decenni e, in questo con-testo l’Anap propone una rifles-sione comune sugli aspetti piùsalienti, passati, attuali e futuriche da queste sono scaturiti escaturiranno. Altri Paesi europei,come la Francia, – afferma ilpresidente Anap Giampaolo Pa-lazzi – dato il loro passato colo-niale, sono da secoli mete privi-legiate di flussi migratori, per cuihanno dovuto affrontare primadi noi problemi e situazioni che,tuttavia, con l’avvento della cri-si, si sono amplificati, con gliinevitabili strascichi in termini diinsoddisfazione, disagi e incer-tezza”.Il confronto fra ciò che avvienein Italia e quanto altri Paesi eu-ropei affrontano da tempo è damesi oggetto di discussione nel-l’ambito della Federazione inter-nazionale delle associazioni del-

le persone anziane (Fiapa), dicui l’Anap fa parte da anni e conla cui collaborazione ha promos-so, nell’ambito della propria fe-sta annuale dei ‘Nonni e nipoti’,un seminario sul tema degli im-migrati anziani, che ha avutoluogo presso il Garden Club diSan Vincenzo in provincia di Li-vorno.“La presenza di relatori italiani efrancesi – ha continuato Palazzi– ha consentito di analizzare ilfenomeno anzitutto dal punto divista statistico esaminando ilquadro della situazione attuale ele proiezioni future, ma anchesotto l’aspetto socio-sanitario eprevidenziale, attraverso un ex-cursus sull’accesso a servizi eprestazioni previste in favore dicittadini e non, in Italia e in

Francia, seguendo le linee evo-lutive dell’ordinamento giuridicoin questa direzione; nel corsodel seminario sono stati presi inesame anche le trasformazionisociali e gli aspetti politici del fe-nomeno, analizzati grazie aduna sintesi di quanto fino adoggi è stato fatto nel nostroPaese e dai cugini d’oltralpe. Ilseminario è stato un momentodi ascolto e riflessione su quan-to accade e soprattutto – haconcluso Palazzi – ha offerto aipartecipanti l’occasione per va-lutare eventuali opportunità dicollaborazione interculturale frai Paesi membri, nell’impegno co-mune per la tutela dei diritti del-l’uomo e delle categorie più fra-gili della popolazione, comequella degli immigrati anziani”.

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CONVEGNO INTERNAZIONALE DELL’ANAPIMMIGRATI ANZIANI E DIRITTI FONDAMENTALIdi Alessio Cochis

Giampaolo Palazzi

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E’ stata presentata, alla presenzadel Ministro dell’interno AngelinoAlfano, la prima Giornata nazio-nale contro le truffe agli anziani.La manifestazione è stata pro-mossa dall’Anap (Associazionenazionale anziani e pensionati) diConfartigianato, insieme col Mini-stero dell’Interno e il Dipartimen-to della pubblica sicurezza – Dire-zione centrale della Polizia crimi-nale, col contributo della Polizia diStato, dei Carabinieri e dellaGuardia di finanza. Questa inizia-tiva ha avuto lo scopo di sensibi-lizzare la popolazione anziana sultema della sicurezza, fornendo in-formazioni e consigli utili per di-fendersi dai malintenzionati e perprevenire i reati.Dalle rilevazioni del Ministero del-l’interno emerge che gli anzianivittime di reato, nell’arco tempo-rale 2011-2013, sono in aumen-to. In effetti, nel 2012 le vittimedi reato con età superiore a 65anni sono aumentate dell’8% ri-spetto al 2011 e nel 2013 sonoaumentate del 7,8% rispetto al-l’anno precedente. Di contro, iltotale delle vittime di reato regi-stra un aumento più modesto(+2% nel 2012 rispetto al 2011,+1,8% nel 2013 rispetto all’annoprecedente). Questi dati mostra-no come gli anziani siano piùesposti ai fenomeni di criminalitàe, pertanto, si è ritenuto di pro-muovere una mirata campagna disensibilizzazione che fornisca allepotenziali vittime utili consigli perevitare di incorrere in situazioni dipericolo. Per tale motivo è stataindetta una giornata di sensibiliz-zazione e sono stati realizzati de-

pliant e vademecum che conten-gono suggerimenti per le personeanziane volti a consentire loro didifendersi dai rischi di truffe, rag-giri, furti e rapine. Si tratta disemplici regole di comportamentosuggerite dalle forze dell’ordineper evitare di finire nelle spire dimalintenzionati in casa, per stra-da, sui mezzi di trasporto, nei luo-ghi pubblici, ma anche mentreutilizzano Inter-net. Le occasionidi potenziale pe-ricolo sono ovun-que e, per ognicircostanza, ven-gono indicati itrucchi messi inatto dai malin-tenzionati e le ri-sposte di pru-denza da adotta-re. Su tutte, l’in-vito a rivolgersisempre con fidu-cia alle forze del-l’ordine (Polizia,C a r a b i n i e r i ,Guardia di finan-za) per segnalarecomportamentisospetti e perdenunciare situa-zioni di pericolo.Il materiale in-formativo è statodistribuito nelcorso di convegnied incontri orga-nizzati a livelloprovinciale daAnap Confarti-gianato e chehanno visto lapartecipazione dirappresentanti

delle forze dell’ordine, delle auto-rità locali e di psicologi. La giorna-ta ha segnato l’avvio di una cam-pagna per la sicurezza degli an-ziani che vedrà costantementeimpegnati tutti gli attori in campoin azione comune per informare etutelare i cittadini, soprattutto invista dei mesi estivi durante iquali si moltiplicano i rischi per glianziani che rimangono soli.

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GIORNATA NAZIONALE CONTRO LE TRUFFE AGLI ANZIANISEGNA L’AVVIO DI UNA CAMPAGNA PER LA SICUREZZAdi Massimo Avena

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Campagna sicurezza per gli anziani

Se ti senti minacciato o vittima di un reato,chiama subito il 112, 113 o 117.

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RINNOVATO IL CCNL DELL’AREA COMUNICAZIONENOVITÀ CONTRO L’ABUSIVISMO A TUTELA DEI FOTOGRAFI

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Le organizzazioni artigiane(Confartigianato Comunicazione,Cna Comunicazione, Casartigianie Claai) e i sindacati di categoria(Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil) hanno siglato l’accordo per ilrinnovo del contratto collettivonazionale di lavoro dei dipen-denti delle imprese artigiane,delle Pmi e dei loro consorzi del-l’area comunicazione (grafici, fo-tografi, videoperatori, copisterie,legatorie, aziende operanti nelsettore Ict). L’intesa riguarda complessiva-mente 100.000 imprese con cir-ca 300.000 addetti. Per quanto riguarda la parteeconomica l'accordo, che ha du-rata triennale (1 gennaio 2013 -31 dicembre 2015), prevede unaumento retributivo mensile ri-ferito al 4° livello (operaio spe-cializzato) pari a 80 euro lordi aregime. Gli incrementi salariali

saranno erogati in tre tranche:la prima a partire dal 1° giugno2014 pari a 25 euro, la secondadal 1° febbraio 2015 pari a 25euro, la terza dal 1° ottobre2015 pari a 30 euro. Inoltre saràerogata una somma “una tan-tum” pari a 160 euro lordi a co-pertura dei diciassette mesi dicarenza contrattuale, che verràcorrisposta in due tranches paria 80 euro ciascuna: la prima conla retribuzione di luglio 2014, laseconda con la retribuzione digennaio 2015. Soddisfatto per la firma dell’ac-cordo il presidente di Confarti-gianato Comunicazione RinaldoPellizzari che, nel ringraziare icolleghi del Consiglio direttivoimpegnati nella trattativa, hasottolineato: “Una fattiva colla-borazione tra le parti ha consen-tito un rinnovo in tempi brevissi-mi, così come auspicato, nono-stante la difficile situazione eco-nomica del comparto.Ritengo particolarmente soddi-sfacenti gli elementi di flessibili-tà introdotti, che vanno nella di-rezione di incentivazione delleassunzioni e di valorizzazionedell’apprendistato, in un’ottica diripresa del settore anche sul pia-no occupazionale”. E con riferimento all’apprendi-stato, Confartigianato Comuni-cazione esprime particolare ap-prezzamento nei confronti dellariduzione delle percentuali per ilcalcolo della retribuzione degliapprendisti, scese al 60 per cen-to per il primo anno ed al 75%per il secondo anno e per la con-ferma delle durate fino a cinqueanni per tutti i profili operai e

di Carlo Napoli per la gran parte delle figure im-piegatizie tecniche, nonché perl’allungamento del periodo diprova, portato da due a quattromesi. “Importantissimo risultato – haaggiunto Pellizzari – è stato rag-giunto con l’innalzamento del li-mite quantitativo di assunzionedi lavoratori a termine da partedelle imprese artigiane, fissatoal 40%, migliorando sensibil-mente il limite del 20% previstodal recente decreto legge34/2014”. Novità assoluta dell’accordo èrappresentata dall’avviso comu-ne sottoscritto in ordine all’abu-sivismo nel settore della fotogra-fia con il quale le parti si sonoimpegnate a promuovere e svi-luppare tutte le iniziative volte asensibilizzare il consumatore ri-spetto a tale fenomeno e ad asollecitare l’attenzione delle isti-tuzioni competenti affinché ven-gano individuati tutti i provvedi-menti utili alla tutela ed allo svi-luppo del settore. Plaude all’intesa il presidente diConfartigianato fotografi Mauri-zio Besana (nella foto) : “In unasituazione economica qual èquella attuale” commenta “è in-fatti estremamente difficile daparte delle imprese che operanonella legalità fronteggiare laconcorrenza sleale ad opera disoggetti che eludono ogni gene-re di normativa e di vincolo.Inoltre affidarsi a soggetti im-provvisati, è estremamente ne-gativo per l’utente, sia sul pianodella qualità della prestazioneche dal punto di vista della tute-la della privacy”.

Maurizio Besana

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Il Regolamento europeo(n.995/2010) si propone di con-trastare l’immissione di legno ille-gale nel mercato europeo, vale adire quel legno raccolto grazie aldisboscamento illecito e commer-cializzato nel mancato rispettodelle normative forestali e doga-nali internazionali e nazionali. Perfornire alle imprese del settore leinformazioni utili ad orientare laloro attività nel rispetto di tale re-golamento, la Regione Piemonteha emanato un documento d’indi-rizzo operativo (Indicazioni per glioperatori forestali) che ha l’obiet-tivo di fare chiarezza circa la suaapplicazione, ed in particolare perquanto riguarda imprese e pro-dotti, approfondendo il sistema didue diligence (diligenza dovuta) e

presentando esempi di valutazio-ne ed attenuazione del rischio,buone pratiche e indicazioni pergli operatori forestali locali.Si è da poco svolto un seminarioregionale che ha avuto lo scopo difornire alle imprese un’informati-va chiara e precisa sulla comples-sa normativa, che non riguardasolo ed unicamente quelle dellafiliera legno, ma ha interesse tra-sversale poiché i materiali inseritinell’allegato al regolamento com-prendono anche fusti, botti, im-ballaggi, cassette, pasta di legnoe carta, compensati vari. Ne con-segue che molti settori (alimenta-ri, tipografie, rubinetterie e lateri-zi) che utilizzano i suddetti mate-riali, anche solo per il trasporto odil contenimento dei beni prodotti,potrebbero essere soggetti al Re-golamento qualora non provenga-

no dal territorio europeo. Erano presenti in veste di relatoriil funzionario della Regione Pie-monte (Settore Foreste) ValerioMotta Fre, il docente universitarioCorrado Cremonini, Maria Castro(Csi Piemonte) e Alessandra Ste-fani (Comandante regionale delCorpo forestale dello Stato, orga-nismo a cui sono affidati i control-li in materia).

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SEGNALE RAI NON PERVENUTO

NO AL LEGNO ILLEGALE

Il presidente regionaleConfartigianato instal-latori impianti Pieran-gelo Binello ha eviden-ziato che la Rai effettuagli aggiornamenti e lemanutenzioni sui ripeti-tori senza comunicareagli utenti ed agli in-stallatori i possibili dis-servizi e le relative so-luzioni.Conseguentementel’utente all’improvvisonon riceve più il segna-

le Mux1 Rai (servizio pubblico Raiuno, Raidue, Rai-tre, Rainews). Questa problema si trascina ormaida molto tempo anche per quanto riguarda altreemittenti televisive.“A seguito di tale situazione – ha dichiarato Binel-lo – in questi giorni sono impegnato a rispondere

alla numerose telefonate da parte dei colleghi e de-gli utenti senza poter fornire una valida risposta. IlGoverno, nell’ambito della razionalizzazione gene-rale delle risorse e dei servizi pubblici che coinvol-gono anche la Rai, avrebbe l’intenzione di cedere isiti ed i ripetitori ad altre aziende che si occupereb-bero di tali aggiornamenti e manutenzioni. Confar-tigianato chiede invece che l’eccellenza dei tecniciitaliani della Rai venga mantenuta e potenziata infavore dei consumatori che rischiano di pagare unulteriore prezzo, in termini di qualità, dopo il pas-saggio alla tecnologia digitale terrestre”.“Gli installatori – ha concluso Binello – chiedono alneo Presidente regionale Chiamparino d’istituire untavolo permanente in cui tutti gli operatori del ser-vizio radiotelevisivo si possano confrontare sulleeventuali modifiche e manutenzioni programmatedel servizio. Gli artigiani antennisti potrebbero cosìconoscere gli eventuali disservizi e conseguente-mente garantire un puntuale servizio all’utenza esoprattutto alle fasce deboli (anziani, malati)”.

Pierangelo Binello

di Lino Fioratti

di Carlo Napoli

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2014

SAN.ARTI FONDO DI ASSISTENZA SANITARIA INTEGRATIVA

PER I LAVORATORI DELL’ARTIGIANATO

San.Arti è il Fondo di assistenza sanitaria integrativa per i lavoratori dellʼartigianato, costituito in attua-zione dellʼaccordo interconfederale del 21 settembre 2010 e dei contratti collettivi nazionali di lavoro.San.Arti si rivolge ai lavoratori delle imprese artigiane che applicano i Ccnl sottoscritti dalle parti istitu-tive: Confartigianato Imprese, Cna, Casartigiani, Claai, le organizzazioni sindacali confederali dei la-voratori Cgil, Cisl e Uil.Il Fondo fornisce agli iscritti e agli aventi diritto assistenza sanitaria integrativa e socio-sanitaria nel ri-spetto di quanto prescritto dal D.M. 27 ottobre 2009 del Ministero della Salute.San.Arti quindi eroga ai propri iscritti le prestazioni indicate nel regolamento e nel nomenclatore, tracui prestazioni di diagnostica e terapia, visite specialistiche, ticket per accertamenti diagnostici e pron-to soccorso, pacchetto maternità, ricovero in istituto di cura per intervento chirurgico, odontoiatria e fi-sioterapia, nonché prestazioni sanitarie e socio-sanitarie integrative e/o migliorative di quelle fornitedal Servizio sanitario nazionale.Il Fondo è alimentato con un contributo, ad esclusivo carico dell'azienda, nella misura di 10,42 euromensili per ciascun lavoratore, da versare entro il giorno 16 di ogni mese tramite il modello F24, con-testualmente alla contribuzione Inps. Le relative prestazioni saranno riconosciute ai lavoratori trascor-si 6 mesi di carenza e saranno erogate fino al sesto mese dalla cessazione del rapporto di lavoro.

SAN.ARTIAPRE LE PORTE AI FAMILIARI DEI LAVORATORI

DIPENDENTI DELLE IMPRESE ARTIGIANE

A partire dal mese di giugno 2014 il Fondo San.Arti apre le porte ai familiari dei lavoratori dipendentidelle imprese artigiane. Sarà, infatti, possibile con un versamento annuale volontario, da corrispondere entro il 31 ottobre 2014,estendere la copertura sanitaria ai propri figli, al proprio coniuge o convivente.Dal 1° gennaio 2015 anche i familiari degli iscritti al Fondo potranno, dunque, godere di coperture sa-nitarie dedicate. Le modalità per procedere con lʼiscrizione al Fondo dei propri familiari e lʼelenco dettagliato delle pre-stazioni sanitarie erogate sono disponibili nel sito www.sanarti.it sotto la sezione “Documenti per i fa-miliari”. Aderire è facile e conveniente. Unʼoccasione da non perdere per garantire a tutta la famiglia la miglio-re protezione sanitaria con la massima convenienza: soli 110 euro per ogni figlio fino a 14 anni, 175euro per ogni figlio da 15 anni a 18 anni (30 anni se fiscalmente a carico) e 175 euro per il coniuge/con-vivente more uxorio fino a 67 anni.Con lʼiscrizione al Fondo San.Arti i familiari potranno beneficiare di tutti i servizi e vantaggi di cui giàgode il lavoratore/la lavoratrice iscritto/a al Fondo.

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INDICAZIONI OPERATIVE PER I VERSAMENTI A SAN.ARTI

In data il 28 febbraio 2013 tra Confartigianato Imprese, Cna, Casartigiani, Claai e Cgil, Cisl e Uil è statosottoscritto un accordo, a livello nazionale, contenente indicazioni operative circa i versamenti aSAN.ARTI.Tali indicazioni riguardano i rapporti di lavoro dei dipendenti delle imprese che applicano i seguenticontratti:

• CCNL Area Meccanica • CCNL Area Alimentazione-Panificazione• CCNL Area Legno-Lapidei• CCNL Area Tessile-Moda• CCNL Area Chimica-Ceramica • CCNL Area Comunicazione• CCNL Acconciatura-Estetica-Centri Benessere.

NORME TRANSITORIE PER I SETTORI SERVIZI DI PULIZIEE AUTOTRASPORTO MERCI

Le imprese che applicano il CCNL Servizi di Pulizie o il CCNL Autotrasporto Merci, che non hanno an-cora regolamentato la contrattualizzazione delle prestazioni erogate da SAN.ARTI, possono comunqueiscrivere i propri dipendenti a SAN.ARTI.Sono escluse da tale opzione le imprese del settore edile per le quali si fa rinvio alle specifiche normecontrattuali.

CONTRIBUZIONE E TIPOLOGIE CONTRATTUALII versamenti si effettuano per tutte le tipologie di rapporto di lavoro con la sola eccezione dei lavoratoria chiamata che, nel mese di riferimento per i versamenti non prestino la loro opera e per i quali non siaprevista l’indennità di disponibilità.I versamenti si effettuano anche per i lavoratori in malattia, in maternità o in sospensione e, comunque,per tutti quelli dichiarati attraverso il modello UNIEMENS. Per i lavoratori a domicilio, per i mesi nei quali non vi fossero commesse, non è dovuto versamento.L’iscrizione ed i versamenti per i lavoratori a tempo determinato sono dovuti esclusivamente per contrattidi durata almeno pari a 12 mesi. Tali obbligazioni non sono dovute nei casi di contratti a termine instauratiper durate inferiori e successivamente prorogati o rinnovati fino a superare la soglia dei 12 mesi.

DECORRENZA E CESSAZIONE DELLA CONTRIBUZIONEL’obbligo di contribuzione decorre dal mese in corso se l’assunzione avviene il primo giorno del mese,se invece l’assunzione avviene nel corso del mese l’obbligo decorre dal primo giorno del mese suc-cessivo.Nel caso di cessazione o sospensione del rapporto di lavoro, senza copertura salariale, nel corso delmese, l’obbligo di contribuzione prosegue per tutto il mese.

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MODALITA DI EFFETTUAZIONE DEI VERSAMENTIIl Fondo è alimentato con un contributo, a carico dell’Azienda, nella misura di 10,42 euro mensili perciascun lavoratore, da versare entro il giorno 16 di ogni mese tramite il modello F24, contestualmentealla contribuzione INPS. Le relative prestazioni saranno riconosciute ai lavoratori trascorsi 6 mesi dicarenza e saranno erogate fino al sesto mese dalla cessazione del rapporto di lavoro.

RISOLUZIONE AGENZIA DELLE ENTRATE

L’Agenzia delle Entrate, con risoluzione n. 12/E del 20 febbraio 2013, per consentire il versamento,tramite modello F24, dei contributi per il finanziamento a favore dell’Ente Bilaterale “Fondo di Assi-stenza sanitaria Integrativa per i Lavoratori dell’Artigianato” (SAN.ARTI.), ha istituito la seguente cau-sale contributo:

• “ART1” denominata “Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa per iLavoratori dell’Artigianato - SAN.ARTI.”

In sede di compilazione del modello di pagamento F24, la suddetta causale è esposta nella sezione“INPS”, nel campo “causale contributo”, in corrispondenza, esclusivamente, del campo “importi adebito versati”, indicando:- nel campo “codice sede”, il codice della sede inps competente;- nel campo “matricola INPS/codice INPS/filiale azienda, la matricola Inps dell’azienda- nel campo “periodo di riferimento”, nella colonna “da mm/aaaa”, il mese e l’anno di competenza,nel formato MM/AAAA. La colonna “a mm/aaaa” non deve essere valorizzata.

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LE PRESTAZIONI DI SAN.ARTI

Il piano sanitario è operante in caso di malattia e di infortunio per le seguenti prestazioni:• ricovero per grandi interventi chirurgici (come da elenco completo disponibile su

www.sanarti.it)• prestazioni di alta specializzazione• visite specialistiche• ticket sanitari per accertamenti diagnostici e pronto soccorso• pacchetto maternità• prestazioni odontoiatriche particolari• prestazioni di implantologia dentale e di avulsione dei denti• prestazioni diagnostiche particolari (pacchetti prevenzione) e sindrome metabolica• grave inabilità determinata da invalidità permanente dovuta a infortunio sul lavoro oppure

da gravi patologie• piani assistenziali per non autosufficienze

ARTICOLAZIONE REGIONALE DEL PIEMONTE C/O EBAP

Via Arcivescovado n. 3, 10121 - Torino

Tel. - Fax 011/5617282, e-mail: [email protected]